FILIPPINE: MINACCE

MINDANAO - Monsignor Romulo Valles, vescovo di Kidapawan (isola di Mindanao nelle Filippine meridionali), ha inviato una lettera alla presidente delle Filippine Gloria Macapagal Arroyo chiedendole di intervenire contro un gruppo di persone armate che circa tre settimane fa hanno minacciato un missionario italiano. Lo riferisce da Manila Sonny Evangelista, corrispondente della rivista missionaria Popoli. Padre Fausto Tentorio del Pime (Pontificio istituto missioni estere) è sfuggito a un’imboscata di un gruppo di guerrieri tribali della valle di Arakan (Cotabato settentrionale) che volevano sequestrarlo e portarlo dal loro capo. Il vescovo Valles ha sollecitato la presidente a far disarmare la banda che si fa chiamare ‘Almara’ , composta da lumad (popolazione indigena) che vivono sulle colline di Kitao-tao. Il presule suggerisce anche di indagare sugli eventuali mandanti dell’atto intimidatorio e i loro scopi. Il sospetto, infatti, è che dietro le gravi minacce alla vita di padre Tentorio esistano gruppi economici che fanno pressione per creare nella zona una piantagione di olio di palma e di canna da zucchero. Il progetto è gradito ad alcuni contadini e proprietari terrieri, mentre altri si oppongono, sostenendo che gli agenti chimici usati per la piantagione rischierebbero di inquinare le acque circostanti. La Chiesa locale, i cui missionari negli ultimi decenni hanno partecipato in modo particolare alla protezione dell’ambiente, ha cercato di illustrare ai contadini lumad le conseguenze ecologiche negative del piano di sviluppo, ma sembra che i tribali subiscano delle pressioni che li convincerebbero del contrario. Padre Tentorio, 51 anni e originario della provincia di Lecco, ha trascorso un’intera notte nascosto in un’abitazione del villaggio di Arakan per sfuggire a 16 uomini armati. Il missionario è arrivato nelle Filippine nel 1978, ha vissuto a Zamboanga, si è trasferito a Kidapawan nel 1980 e dal 1985 vive e opera a Akaran.

(Misna 23 ott.)