BRASILIA. - Nella settimana prossima, il parlamento brasiliano sarà chiamato a votare
sul progetto di legge riguardante la registrazione, la vendita e il possesso privato
di armi da fuoco. In vista del dibattito i vescovi hanno voluto indirizzare un appello
ai parlamentari stessi perché adottino "una posizione ferma contro il commercio e
il porto d'armi da fuoco" favorendo, invece, "una politica di sicurezza pubblica rispettosa
dei diritti umani". Tale linea politica discende, avvertono i vescovi brasiliani,
discende dalla grande diffusione della violenza in Brasile. "Dati dell'Onu - ricordano
i vescovi - riferentesi al 1999 mostrano che i brasiliani corrono quattro volte di
più il rischio di rimanere uccisi con armi da fuoco che il resto degli altri paesi",
perché la violenza dilaga ovunque, nelle città come nelle campagne. All'origine della
violenza ci sono spesso ingiustizie, annotano ancora i vescovi, e dove ci sono ingiustizie,
causate dalle disuguaglianze, non alberga la pace. "Seguaci di Gesù, che ci dà la
pace affinché la innalziamo in ogni quadrante del pianeta - concludono i vescovi brasiliani
nel loro appello ai parlamentari - incitiamo il popolo brasiliano e i suoi rappresentanti
ad essere radicali nella eliminazione delle facilità di accesso alle armi da fuoco,
nonostante le pressioni di interessi contrari". L'appello è firmato dal cardinale
Geraldo Majella Agnelo, presidnete della Conferenza nazionale dei vescovi brasiliani. (Comunicato
24 set. - MANCINI)