FULDA. “Coesione e giustizia, solidarietà e responsabilità tra le generazioni": questo
il titolo della prolusione del Card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale
tedesca, che ha inaugurato, lunedì, a Fulda il plenum autunnale dei vescovi tedeschi,
che si concluderà il 25 settembre. Il documento affronta diversi aspetti del contratto
generazionale. Lehmann deplora "la mentalità moderna" che "riduce l’essere umano all’autodeterminazione
quasi assoluta" e che "non sa come comportarsi di fronte al fatto fondamentale della
nascita", che è invece "un avvenimento fondamentale di carattere sociale". Sui nuovi
problemi della solidarietà tra generazioni, Lehmann ammonisce che in assenza della
coesione, si avrebbe "nel migliore dei casi un lobbismo perfezionato". È invece necessario
un "ripensamento sul luogo e sulla funzione della famiglia". Due le prospettive "fondamentali"
indicate dal presidente della Conferenza episcopale tedesca: "compiere ogni sforzo
per introdurre un rinnovamento della famiglia", che comprenda non solo la politica
per la famiglia ma anche "le condizioni di vita della famiglia moderna". Inoltre è
vitale "trasmettere le conoscenze e le convinzioni fondamentali di tipo etico, intellettuale
e spirituale": in tal senso, secondo Lehmann, "la solidarietà tra generazioni è un
valore fondamentale che va oltre le culture, è onnipresente". All’apertura del
plenum autunnale dei vescovi tedeschi a Fulda, il cardinale Lehmann ha rivolto un
appello ai ministri per la ricerca dell’Unione europea, che si riuniscono in questi
giorni per deliberare sui finanziamenti comunitari alla ricerca sulle cellule staminali.
Definendo un’eventuale approvazione della proposta "un segnale disastroso per la tutela
dell’embrione in Europa", Lehmann ha invocato dai ministri per la ricerca "un chiaro
rifiuto", poiché, ha aggiunto, "la proposta della Commissione significa che con i
fondi Ue, e quindi in ultima analisi anche con le entrate fiscali tedesche, verrebbe
finanziata una ricerca che presuppone l’uccisione della vita umana. Ciò non è giustificabile
da un punto di vista etico e contrasta con il diritto tedesco". "Gli embrioni umani
– ha dichiarato Lehmann – non possono diventare una ‘materia prima’. Una strumentalizzazione
di questo tipo viola il diritto alla vita che spetta all’embrione umano fin dall’inizio.
Proprio nelle fasi più delicate del suo inizio e nella vecchiaia, la vita umana merita
una tutela particolare". Allo stesso tempo, Il presidente della Conferenza episcopale
tedesca ha proposto la promozione della ricerca sulle cellule staminali su cui non
sussistono problemi di natura etica, evidenziando "l’elevato potenziale terapeutico
delle cellule staminali adulte o delle cellule staminali cordonali". (Sir 23 set.
– MANCINI)