Probabilmente saranno tre su quattro i cittadini dell’Estonia che voteranno favorevolmente
all’ingresso in Europa del proprio Paese.
Queste le previsioni dei sondaggi
per il referendum di oggi. Un risultato, dunque, scontato, grazie al quale l’Estonia
entrerà nell’Unione europea nel maggio del 2004 insieme ad altri nove Paesi.
Ma
quale apporto potrà dare all’Europa il Paese baltico, tra i primi a dichiarare la
propria indipendenza dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica? Giancarlo La Vella
lo ha chiesto a Vittorio Strada, docente all’Università di Venezia, esperto dei Paesi
dell’area ex sovietica: Le Repubbliche Baltiche, tra cui l’Estonia naturalmente,
sono quelle che più già erano in un certo senso vicine all’Europa Occidentale. Quindi,
questo ritorno all’Europa, un ritorno che è avvenuto con l’emancipazione dall’Unione
Sovietica e quindi con l’indipendenza raggiunta, viene in un certo senso rafforzato
con la partecipazione alla Comunità Europea.
D. – Spesso sono state sollevate
perplessità sull’allargamento dell’Unione a causa dell’economia debole dei nuovi Paesi
è questo il caso anche dell’Estonia?
R. – Sì, questo ampliamento all’Est dell’Europa
ha come sempre profitti e perdite, difficoltà economiche che si sobbarcherà in parte,
ma non direi in modo catastrofico, la Comunità Europea però, in prospettiva naturalmente
non immediata. L’Europa ne trarrà in un certo senso vantaggio, prima di tutto direi
politico, e poi anche economico naturalmente.
D. – L’assetto politico ed istituzionale
della nuova Estonia si concilia con quello dei paesi dell’Unione Europea?
R.
– Certamente esistono dei problemi su cui insistono soprattutto in Russia, la Federazione
Russa, per lo Status delle minoranze etnicamente e linguisticamente russe che, per
la lunga partecipazione di questi paesi all’Unione Sovietica, vivono anche in Estonia,
oltre che negli altri Paesi Baltici. Con le loro rivendicazioni di autonomia, di riconoscimento
dei loro diritti di minoranze, a volte si incontrano con legislazioni che non soddisfano
del tutto. Quindi, anche in questo senso, credo che la presenza di questi paesi nell’Europa
migliorerà anche i problemi dei diritti umani proprio perché l’Europa vigilerà affinché
vengano rispettati da tutti i suoi membri e quindi anche da questi nuovi membri che
entrano, in questi ultimi mesi, a far parte dell’Europa.
D. – Si usa parlare
dell’Estonia insieme alle altre due Repubbliche Baltiche, Lettonia e Lituania, ci
sono invece delle particolarità da evidenziare per questo paese?
R. – Certamente
l’Estonia, da un punto di vista linguistico, ha una sua autonomia maggiore, una sua
singolarità, una sua specificità, anche culturale oltre che linguistica. Le tradizioni
culturali di questi paesi, secondo me, dovrebbero essere messe in rilievo nella loro
specificità.