Una Chiesa che guarda al futuro e intende rinnovarsi è una Chiesa che si pone degli
obiettivi. Quali sono dunque le sfide che attendono la Chiesa slovacca? Risponde
il nunzio apostolico a Bratislava, l’arcivescovo Jozef Henryk Nowacki, al microfono
di Giada Aquilino: R. – Le sfide della Chiesa slovacca sono, in parte, le sfide
tesse che accomunano le Chiese del continente europeo e quelle proprie di un Paese
dove una Chiesa particolare svolge la propria missione. Qui, in Slovacchia, le sfide
sono grandi, perché il comunismo ha senza dubbio lasciato grandi ferite nella coscienza
umana, ha contagiato questa coscienza. Prima di tutto, quindi, c’è necessità di sanare
le coscienze. Un invito che il Santo Padre ha ripetuto già in Polonia e in tutti quei
Paesi ex comunisti che hanno analoghi problemi. Da noi, bisogna concentrarsi soprattutto
sulla pastorale e sulla catechesi - queste sono le grandi sfide - perché la fede c’è.
I 40 anni di persecuzione sono stati come un inverno: ora è arrivata la primavera,
che già dura dal 1989. La gente ha fede, però la fede ha bisogno di essere rafforzata
per dare i frutti e quindi far nascere le opere. Questa è secondo me una delle grandi
sfide, davanti alla quale si trova oggi la Chiesa di Cristo.