2003-09-13 15:09:56

La Messa a Banska Bystrica


Crescere e divenire cristiani responsabili, coscienti della “libertà matura” che è frutto di una fede vissuta consapevolmente e che sa educare a quella stessa libertà prima di tutto la famiglia e i figli. Sotto il cielo grigio di una Slovacchia in festa per la visita del Papa, Giovanni Paolo II ha parlato questa mattina della Madonna, nel giorno in cui la liturgia celebra la memoria del Santo nome di Maria. E lo ha fatto davanti alla folla dei fedeli di Banská Bystrica - antica città slovacca a circa 200 km dalla capitale - che il Pontefice ha raggiunto in aereo, con un volo interno di mezz’ora, per poter presiedere la prima celebrazione eucaristica di questo 102.mo viaggio apostolico.

Giovanni Paolo II, che si tratterrà a Banská Bystrica per l’intera giornata, ha nuovamente ricordato le traversie del periodo comunista e la protezione offerta dalla Vergine in quegli anni drammatici, simboleggiata dalla statua barocca a lei dedicata, che troneggia nella piazza dove si è svolta la Santa Messa. E dunque, per ascoltare le parole di Giovanni Paolo II e rivivere l’atmosfera della celebrazione, ci colleghiamo in diretta con la nostra inviata a Bratislava, Giada Aquilino:

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Educhiamo alla libertà, facciamo spazio a Dio. E’ l’invito di Giovanni Paolo II, giunto oggi a Banska Bystrica nella Slovacchia occidentale, a circa 190 km da Bratislava.

(musica)

Di fronte a 150 mila persone, raccolte nella Piazza Snp - la piazza del risorgimento nazionale durante il regime comunista - ma anche assiepate nelle strade adiacenti bagnate dalla pioggia, il Pontefice è apparso disteso e soddisfatto di questo nuovo appuntamento con gli slovacchi, soprattutto giovani. In una scenografia dal toccante colpo d’occhio, fatta di folla festante che sventolava bandiere bianche e gialle e ripeteva a gran voce, “Giovanni Paolo, Giovanni Paolo”, il Papa ha salutato tutti i presenti “di gran cuore” :

“SETKYCH VAS Z CELEHO ...”

Quindi il Pontefice ha affidato le proprie parole alla voce del cardinale slovacco Jozef Tomko, prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Ha invitato a tener presente la lezione del Vangelo di Luca, che parla dell’annuncio dell’Angelo Gabriele a Maria, chiamata da Dio a diventare la madre di suo Figlio. “Maria crede – ha sottolineato il Santo Padre – e per questo dice sì”; “ci insegna il cammino verso una libertà matura”. Quindi l’invito del Pontefice è stato chiaro: “è urgente educarsi alla libertà. In particolare, è urgente che, nelle famiglie, i genitori educhino alla giusta libertà i propri figli, per prepararli a dare l’opportuna risposta alla chiamata di Dio. Le famiglie – ha aggiunto il Pontefice - sono il vivaio in cui si formano le pianticelle delle nuove generazioni. Nelle famiglie si forgia il futuro della Nazione”. Poco prima Giovanni Paolo II – sempre coadiuvato dal cardinale Tomko - aveva rilevato che “nel nostro tempo, non sono pochi i cristiani battezzati che ancora non hanno fatta propria, in maniera adulta e consapevole, la loro fede. Si dicono cristiani, ma non reagiscono con responsabilità piena alla grazia ricevuta; ancora non sanno che cosa vogliono e perché lo vogliono”. In questa prospettiva, l’auspicio del Santo Padre è stato che il Sinodo diocesano - inaugurato oggi e che andrà avanti per due anni - “costituisca un’occasione privilegiata per rilanciare la pastorale familiare e individuare vie sempre nuove per l'annuncio del Vangelo alle nuove generazioni”. Poi, personalmente, il Pontefice si è rivolto al popolo slovacco:

DRAHI BRATIA A SESTRY ...
“Cari fratelli e sorelle, facciamo spazio a Dio! Nella varietà e ricchezza delle diverse vocazioni, ognuno è chiamato, sull’esempio di Maria, ad accogliere Dio nella propria vita e a percorrere con Lui le strade del mondo, annunciando il suo Vangelo e testimoniando il suo amore”.
E proprio all’importanza della testimonianza del Papa e alla sua missione evangelizzatrice ha fatto riferimento il vescovo di Banska Bystrica, mons. Rudolf Balaz, salutando Giovanni Paolo II e ringraziandolo per il suo impegno “nella promozione della cultura della vita, che contrasta con la cultura della morte”. Infine i giovani, grandi protagonisti di questo appuntamento, hanno voluto dare un loro personale ricordo al Pontefice: due di loro – in costume rosso, nero e oro – hanno donato al Santo Padre una copia manoscritta del Nuovo Testamento. I ragazzi hanno impiegato due mesi per scrivere a mano il testo e le ultime parole sono state trascritte dal cardinale Jan Chryzostom Korec, vescovo di Nitra.
(canto)


Dopo aver ringraziato i giovani per l’accorato canto, il Pontefice ha salutato e ringraziato i suoi connazionali, per essersi uniti ai fedeli slovacchi. Il Papa – prima di lasciare la piazza e recarsi al seminario di Banska Bystrica, per un incontro con i vescovi della Conferenza episcopale slovacca e i rappresentanti della altre Chiese cristiane - ha parlato in polacco, proprio come aveva fatto ieri a Trnava, salutando i fedeli per la calorosa accoglienza. Nella città, ricca di monumenti architettonici e di ben 100 chiese e per questo soprannominata la Roma slovacca, il Papa alla cattedrale di San Giovanni Battista si è raccolto in preghiera ai piedi dello splendido altare ligneo e all’immagine dell’Addolorata, patrona del Paese, che la tradizione vuole abbia lacrimato due volte nella storia. Quindi, coadiuvato nella lettura dal cardinale Tomko, ha sollecitato gli slovacchi ad essere “testimoni della presenza amorevole e salvifica di Dio nel mondo”.

Da Bratislava, Giada Aquilino, Radio Vaticana.







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