“In un momento storico in cui, nel vasto orizzonte della società, si intravedono
non pochi segni di una diffusa cultura della morte, sentitevi inviati dal Signore
Gesù a proclamare il Dio della vita”. Questo l’invito del Papa nel discorso indirizzato
ai partecipanti al 23.mo capitolo generale dei Claretiani, missionari figli del Cuore
Immacolato di Maria, ricevuti oggi nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. “Perchè
abbiano la vita”: è il tema del Capitolo, in corso a Roma dallo scorso 19 agosto e
che vede la partecipazione di 76 religiosi.
Giovanni Paolo II ricorda come
nei nostri tempi “la vita, immenso dono del Padre, debba essere difesa, coltivata
e rispettata nella sua dignità, soprattutto tra i più bisognosi, attraverso parole
di speranza e gesti gratuiti di accoglienza e solidarietà”. “Tutto ciò - spiega il
Pontefice - è fondamentale per l’identità e l’armonia delle persone e della famiglia
umana nel suo insieme”. “Il servizio missionario - scrive all’Istituto - deve germogliare
dall’intima unione con il Signore ed essere vissuto in un cammino di offerta di sé
fino alla Croce: percorso compiuto da Cristo stesso e additato a chiunque lo voglia
seguire”: un’intima comunione con Gesù, dunque, che può essere appresa dal Cuore Immacolato
di Maria.
Salutando il nuovo superiore generale, Josep Maria Abella Batle,
il Santo Padre non manca di ricordare i numerosi “doni” elargiti ai missionari claretiani
dall’amore di Dio: “il dono prezioso di nuove vocazioni, soprattutto in Asia e in
Africa”; “il dono di nuove presenze missionarie nel mondo”; “il dono”, infine del
“sangue dei martiri, testimonianza di Cristo per i nostri tempi”. Sul capitolo in
corso Giovanni Paolo II invoca la luce dello Spirito affinché sia bussola e alimento
per tutti i membri dell’Istituto. La congregazione, fondata da Sant’Antonio Maria
Claret nella spagnola Vic nel 1849, è attualmente composta da circa 3.000 missionari
che lavorano in 64 Paesi del mondo: 15 dell’Africa, 25 dell’America, 9 dell’Asia,
14 dell’Europa e 1 dell’Oceania con particolare dedizione per l’annuncio della Parola
in tutte le forme, l’educazione dei giovani e l’apostolato attraverso la stampa.