Sicurezza e dignità umana: mantenere la promessa dell’ONU
“Sicurezza e dignità umana: mantenere la promessa dell’ONU”: è il tema centrale della
56.ma conferenza annuale delle Organizzazioni Non Governative, evento che si terrà
al Palazzo di Vetro di New York da oggi al 10 settembre. Al summit prenderanno parte
2000 Ong da cento Paesi. Si confronteranno sui temi dello sviluppo e della promozione
dei diritti umani nell’era della globalizzazione. Tra i sodalizi presenti al vertice
anche l’Occam, organismo culturale associato al dipartimento della Pubblica informazione
dell’Onu. Al suo presidente, Pierpaolo Saporito, Alessandro Gisotti ha chiesto quali
sono le aspettative riposte in questa conferenza:
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R. – E’ una conferenza strategicamente importante, perché siamo ormai in una soglia
avanzata della rivoluzione digitale. E ciò vuol dire una straordinaria globalizzazione
dei rapporti. Dal mondo rigido, da cui stiamo uscendo, la speranza, molto concreta,
perché ne vediamo tutti gli effetti, è quella che con l’aiuto dell’ “ombrello” delle
Nazioni Unite, con il fervore delle migliaia e migliaia di Ong, ciò porti ad una trasformazione
che è capillare, ma è anche generalizzata.
D. – Le organizzazioni non governative hanno accresciuto nel corso degli anni la loro
capacità di incidere nelle politiche di sviluppo. Qual è oggi la loro vera forza?
R. – In questa accelerazione, le reti istituzionali, tradizionali, si sono allargate
sempre più. In questi spazi operano proprio le Ong. Quindi, capillarmente hanno trovato
ciascuna delle applicazioni che poi hanno sviluppato. Ritorniamo, dunque, ad una situazione
dal particolare al generale, in cui il sistema Nazioni Unite nella sua globalità se
ne giova. Sono diventate dei sensori che danno delle risposte immediate, mentre prima
tutto aveva dei tempi di rilevamento per cui spesso si arrivava ad una sorta di deriva
generalizzata, quindi con una caduta di efficienza a livello dei bisogni generali
e particolari. Quello che è il lavoro in rete, rispetto ai parametri gerarchici che
ci governavano fino a poco tempo fa, sta diventando la pratica di vita. Quindi, lì
si è vista l’esplosione, la grande effervescenza e il grande incontro, tra le Ong
e le Nazioni Unite.
D. – Ecco, come è cambiato nel corso degli anni il rapporto tra le Organizzazioni
non governative e il Palazzo di Vetro?
R. – Direi in un abbraccio sempre più stretto, in uno scambio sempre più dinamico,
in una ricerca sempre più puntuale di soluzioni. Con l’accelerazione della rivoluzione
digitale si trovano soluzioni straordinarie. Alle volte, e senza fare grandi filosofie,
si trovano soluzioni che automaticamente producono beneficio di mercato. Quindi, ecco
l’assunto del “Global Compact” di Kofi Annan: trovare l’apporto tra istanze etiche
ed esigenze di mercato. E’ una sintesi su cui le Nazioni Unite hanno trovato veramente
una grossa piattaforma di convergenze.