2003-09-02 19:49:11

In Medio Oriente non si interrompono le operazioni israeliane contro i membri di Hamas.


In Medio Oriente non si interrompono le operazioni israeliane contro i membri di Hamas. Nel corso di un raid condotto, ieri, dall’esercito dello Stato ebraico è infatti rimasto ucciso un esponente dell’organizzazione estremista.

Sono intanto risultate pesanti le conclusioni dell’inchiesta indipendente sugli eventi dell’ottobre 2000 in Galilea quando la polizia israeliana represse nel sangue, causando 13 morti, le manifestazioni di cittadini arabi di Israele a sostegno dei palestinesi, che da pochi giorni avevano cominciato l’Intifada.

A distanza di 3 anni da quei gravi episodi di violenza i rapporti tra arabi ed ebrei di Israele faticano a trovare la strada della riconciliazione.
Ce lo conferma Graziano Motta:

La Commissione ha mosso gravi contestazioni all’apparato di polizia e anche ai responsabili politici di allora e, soprattutto, al ministro della sicurezza interna, Shlomo Ben Ami, per il quale ha chiesto che in avvenire non possa più ricoprire analogo incarico. La valutazione politica più grave della Commissione è che la polizia trattò i dimostranti come nemici di Israele, “atteggiamento che va combattuto” afferma, “perché è necessario giungere ad un’eguaglianza reale dei diritti fra i cittadini della minoranza araba e quelli della maggioranza ebraica”. Ieri, a Gerusalemme, la missione del responsabile europeo per la politica estera, Solana, che è stato ricevuto dal ministro degli esteri Shalom, ma non dal primo ministro Sharon, non ha del tutto composto i dissensi fra Israele e l’Unione Europea sui rapporti con i palestinesi.
Per Radio Vaticana, Graziano Motta.







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