Strage alla sede Onu di Baghdad. Un camion imbottito di esplosivo provoca la morte
di 17 persone e il ferimento di altre 100. Tra le vittime l’inviato speciale in Iraq
delle Nazioni Unite Vieira De Mello e altri alti funzionari dell’Onu.
Due attentati terroristici nel giro di poche ore sconvolgono il difficile equilibrio
nell’area mediorientale. Il primo alle 16.40, 14.40 in Italia, l’ora in cui Baghdad
è stata sconvolta da una violentissima esplosione. Obiettivo la sede dell’Onu in Iraq,
devastata da un camion imbottito di esplosivo proprio mentre era in corso una riunione.
E per alcune ore si sono rivissute scene della recente guerra; secondo alcuni l’episodio
ha in parte ricordato l’attentato alle Torri gemelle.
Almeno 17 le persone rimaste uccise e un centinaio i feriti. Tra essi, come è noto,
il rappresentante dell’Onu, il brasiliano Sergio Vieira De Mello. Immediate le espressioni
di condanna da parte del presidente americano Bush e dal segretario generale dell’Onu
Kofi Annan:
SERVIZIO MASTROLILLI
L'Onu ha deciso di evacuare tutti gli impiegati stranieri del suo Quartier generale
a Baghdad e trasferirli in Giordania. Lo ha detto oggi un responsabile della sicurezza
delle Nazioni Unite. Una prova che l’attentato di Baghdad ha avuto un impatto enorme
sul difficile lavoro delle Nazioni Unite in Iraq. Lo conferma il portavoce del Palazzo
di vetro, Faran Huck, intervistato per noi a New York da Paolo Mastrolilli:
INSERTO MASTROLILLI – HUCKS
Ma chi era Sergio Vieira De Mello, qual è stata la sua carriera nell’Onu, terminata
con l’attentato di ieri. Sentiamo la scheda di Stefano Leszczynski:
SERVIZIO LESZCZYNSKI
Dolore e cordoglio per le vittime dell’attentato all’ufficio delle Nazioni Unite a
Baghdad è stato espresso ieri da Giovanni Paolo II. In un telegramma a firma del Segretario
di Stato, cardinale Angelo Sodano, il Santo Padre offre le sue preghiere per le vittime
e per quanti stanno soffrendo in questo momento di tragica perdita. “Implorando tutti
coloro che sono coinvolti nel perpetrare atti di violenza ad abbandonare la via dell’odio
- si legge ancora nel documento, inviato al segretario Generale dell’Onu, Kofi Annan
- il Pontefice prega affinché la via della riconciliazione prevalga e affinché il
popolo iracheno conosca un’era di pace, giustizia e armonia sociale”.
Sgomento e indignazione per l’attentato sono stati espressi ai microfoni della Radio
vaticana anche da mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede
all’Onu. Intervistato da Andrea Sarubbi: