Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 10/03/2013

Il Papa e la Santa Sede

  • P. Federico Lombardi: il senso del Conclave nella prospettiva della fede
  • Gli eventi verso l’elezione del nuovo Papa e le attese tra i fedeli
  • Benedetto XVI: la verità di Dio è la sua misericordia
  • La comunità di Sant'Egidio in preghiera per il nuovo Papa ed una Chiesa vicina ai poveri
  • Oggi in Primo Piano

  • Pakistan: la protesta dei cristiani dopo gli attacchi musulmani a Lahore
  • Un'alternativa per chi vive di rifiuti: progetto di solidarietà dei Fratelli dell'Uomo in Senegal
  • Somalia: Medici senza frontiere ribadisce indipendenza da Onu e Oua
  • Nella Chiesa e nel mondo

  • Farnesina: confermata la morte dell’ingegnere italiano rapito in Nigeria
  • A Madrid, Via Crucis speciale per l’Anno della Fede
  • Birmania: Aung San Suu Ky rieletta alla presidenza del partito di opposizione LND
  • Egitto: nuovi tafferugli al Cairo dopo la condanna a morte dei 21 tifosi di Port Said
  • Onu: in Siria il numero di rifugiati potrebbe triplicare entro fine 2013
  • Al centro della plenaria dei vescovi slovacchi l’Anno giubilare dei Santi Cirillo e Metodio
  • Messaggio congiunto Kec-Comece per una dimensione sociale dell’Europa
  • Il Centro Internazionale giovanile San Lorenzo in preghiera fino alla fine del Conclave
  • Venezuela: Caracas assicura 'trasparenza' per le presidenziali del 14 aprile
  • Gmg Rio 2013: pubblicato il prontuario con i consigli medici per il viaggio
  • Malawi. Emergenza carceri: 13 mila detenuti a rischio per mancanza di cibo
  • Costa d’Avorio: al via l’Ufficio nazionale di dialogo interreligioso
  • Il Papa e la Santa Sede



    P. Federico Lombardi: il senso del Conclave nella prospettiva della fede

    ◊   Cresce l’attesa nella Chiesa raccolta in preghiera, in questa quarta domenica di Quaresima, per l’elezione del nuovo Papa. Sul significato di questo evento, anzitutto nella prospettiva della fede, ascoltiamo un editoriale del nostro direttore padre Federico Lombardi:

    I cardinali hanno deciso a larghissima maggioranza la data del Conclave per martedì prossimo. Si sentono quindi pronti per affrontare il passo decisivo dell’elezione del nuovo Papa. Le riflessioni in comune nelle Congregazioni, le informazioni scambiate fra loro, i dialoghi per formarsi un giudizio personale e responsabile sulle persone più adatte per il grande compito sono quindi ormai arrivati a un primo stadio di maturazione. Da martedì il discernimento diventerà ancora più impegnativo, perché con gli scrutini si affronterà in certo senso la “misura” del consenso che si potrà raggiungere su alcune persone concrete. E si andrà avanti fino alla scelta.

    Impressionante, se si pensa alla responsabilità di per sé sovrumana che verrà accollata sulle spalle di un uomo! Non si tratta solo di governare bene un’istituzione complessa, ma ben più di orientare il cammino religioso, spirituale, morale, della comunità di credenti più numerosa e diffusa nei diversi continenti e osservata con attenzione – con attesa positiva, ma a volte anche con atteggiamento negativo – da moltissimi nostri contemporanei in ricerca del senso della loro esistenza. Il Vangelo va annunciato attraverso i tempi, per la salvezza di tutti, fino ai confini della terra.

    Il Conclave è quindi un evento il cui senso può essere compreso veramente, e che può essere vissuto serenamente, solo nella prospettiva della fede. I due protagonisti dei precedenti Conclavi ce ne hanno dato una testimonianza intensa e indimenticabile. Papa Wojtyla contemplava il Giudizio di Michelangelo nel suo poema “Trittico romano”: “Tutte le cose sono nude e aperte davanti agli occhi di Dio”, “trasparenza degli eventi, trasparenza delle coscienze”. “Tu che penetri tutto – indica!”. “Lui additerà”. E il futuro Papa Ratzinger commentava: “L’eredità delle chiavi lasciate a Pietro… Porre queste chiavi nelle mani giuste: è questa l’immensa responsabilità in quei giorni”.

    Ora, colui che con la sua straordinaria rinuncia ha condotto i cardinali a varcare ancora una volta la soglia della Sistina per discernere davanti alla storia a quali mani affidare le chiavi, è con tutti noi, silenziosamente ma più profondamente e consapevolmente di tutti noi, in preghiera: “Spirito di Dio, tu che tutto penetri – indica!”.

    inizio pagina

    Gli eventi verso l’elezione del nuovo Papa e le attese tra i fedeli

    ◊   La stampa internazionale sta dedicando grande spazio alla prossima apertura del Conclave, secondo un calendario di riti e tradizioni che si rinnovano e sollevano curiosità. Il servizio di Roberta Gisotti:

    Un evento che suscita grande interesse in tutto il mondo, avvalorato dalla presenza a Roma di quasi 5 mila operatori dell’informazione. Pronta la Cappella Sistina per accogliere martedì prossimo 12 marzo i 115 cardinali elettori raccolti in Conclave, il 25mo ospitato sotto gli auspici del Giudizio Universale di Michelangelo. Domani lunedì si svolgerà dunque l’ultima, decima, Congregazione generale. I porporati celebreranno, quindi, martedì mattina alle 10 nella basilica di San Pietro, la Messa pro eligendo Romano Pontefice, che sarà presieduta dal cardinale decano Angelo Sodano; poi nel pomeriggio alle 16.30, in processione si trasferiranno dalla Cappella Paolina alla Sistina, già allestita per le operazioni di voto e qui prima dell’Extra omnes il ‘fuori tutti’, che aprirà ufficialmente il Conclave, ascolteranno la seconda meditazione affidata al cardinale maltese non elettore Prospero Grech. Sigillata la Cappella Sistina i cardinali potranno se lo vorranno procedere ad un’unica votazione, quindi alle 19,15 vi sarà la recita dei Vespri e poi il rientro dei porporati alle 19,30 nella Casa Santa Marta in Vaticano, dove avranno già preso alloggio al mattino. Da mercoledì vi saranno invece quattro scrutini al giorno fino alla scelta del nuovo successore di Pietro, con una maggioranza di 2/3 dei voti, vale a dire 77 su 115. Silenzio e riservatezza assoluta è la consegna per i cardinali elettori nei giorni del Conclave, quando gli occhi di tutti saranno puntati sul camino posto sul tetto della Cappella Sistina per scorgere la fumata bianca che sarà ripresa in diretta da migliaia di emittenti collegate ad ogni angolo del Pianeta.

    Tanta l’emozione tra i fedeli che in questi giorni pregano per il prossimo Papa e sperano per il bene della Chiesa. Marina Tomarro ha raccolto oggi le loro voci intorno a piazza San Pietro.

    R. - Io penso che bisogna prepararsi con la preghiera perché così possiamo avere un Papa che tutti stanno aspettando, che possa rispondere alle aspettative della Chiesa, che possa essere un padre, un pastore e un profeta allo stesso tempo, che non abbia paura di fare fronte a tutte le sfide che abbiamo adesso nella Chiesa e nel mondo.

    R. - Si vive pregando, l’unica cosa da fare è pregare e chiedere allo Spirito Santo di illuminare i cardinali perché possano scegliere un Papa che sia al servizio di tutta la Chiesa.

    D. - Lei come si sta preparando in particolare?

    R. - Con la preghiera. Non posso fare altro.

    R. - Io direi che l’unico sistema e l’unico modo per affrontare questo periodo è la preghiera e un’invocazione di cuore allo Spirito Santo perché scenda nei cuori dei cardinali che dovranno eleggere il nuovo Pontefice, perché solo il Pontefice che verrà eletto sarà il Pontefice di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno in questo momento.

    D. – Lei è anche una catechista, in che modo spiegare ai ragazzi l’importanza di queste giornate e di questo momento?

    R. – Direi che il modo migliore è far comprendere ai bambini questo clima di attesa e soprattutto l’importanza della guida spirituale che il Papa rappresenta per noi: creare nei bambini questa attesa, far loro comprendere quanto è bello e quanto è importante, soprattutto, accompagnare con la preghiera coloro che dovranno decidere.

    inizio pagina

    Benedetto XVI: la verità di Dio è la sua misericordia

    ◊   In questa seconda domenica senza l’Angelus di Benedetto XVI, la liturgia del giorno ci ricorda il Vangelo del figlio prodigo o del padre misericordioso. Tre anni fa, il 14 marzo 2010, Benedetto XVI nell’Angelus per la quarta Domenica di Quaresima commentava questo brano evangelico. Ce lo ripropone Sergio Centofanti:

    La verità di Dio è la sua misericordia: la parabola del figlio prodigo – affermava Benedetto XVI – è “un vertice della spiritualità e della letteratura di tutti i tempi” e cambia la storia dell’umanità:

    “Che cosa sarebbero la nostra cultura, l’arte, e più in generale la nostra civiltà senza questa rivelazione di un Dio Padre pieno di misericordia? Essa non smette mai di commuoverci”.

    Si tratta di una parabola che “ha il potere di parlarci di Dio, di farci conoscere il suo volto, meglio ancora, il suo cuore”:

    “Dopo che Gesù ci ha raccontato del Padre misericordioso, le cose non sono più come prima, adesso Dio lo conosciamo: Egli è il nostro Padre, che per amore ci ha creati liberi e dotati di coscienza, che soffre se ci perdiamo e che fa festa se ritorniamo”.

    E’ un testo che racconta la nostra relazione con Dio, un rapporto che “si costruisce attraverso una storia, analogamente a quanto accade ad ogni figlio con i propri genitori: all’inizio dipende da loro; poi rivendica la propria autonomia; e infine – se vi è un positivo sviluppo – arriva ad un rapporto maturo, basato sulla riconoscenza e sull’amore autentico”. Così, l’uomo, in una certa fase della sua vita, può credere di essere libero e adulto facendo a meno di Dio:

    “Questa fase, appunto, è delicata, può portare all’ateismo, ma anche questo, non di rado, nasconde l’esigenza di scoprire il vero volto di Dio. Per nostra fortuna, Dio non viene mai meno alla sua fedeltà e, anche se noi ci allontaniamo e ci perdiamo, continua a seguirci col suo amore, perdonando i nostri errori e parlando interiormente alla nostra coscienza per richiamarci a sé”.

    Nella parabola, il figlio minore si ribella al padre cadendo sempre più in basso, mentre il figlio maggiore ha una obbedienza infantile e non è felice:

    “Entrambe queste forme si superano attraverso l’esperienza della misericordia. Solo sperimentando il perdono, riconoscendosi amati di un amore gratuito, più grande della nostra miseria, ma anche della nostra giustizia, entriamo finalmente in un rapporto veramente filiale e libero con Dio”.

    Benedetto XVI invita a meditare questa parabola per trarne in concreto le conseguenze:

    “Rispecchiamoci nei due figli, e soprattutto contempliamo il cuore del Padre. Gettiamoci tra le sue braccia e lasciamoci rigenerare dal suo amore misericordioso”.

    inizio pagina

    La comunità di Sant'Egidio in preghiera per il nuovo Papa ed una Chiesa vicina ai poveri

    ◊   La visita alla Basilica di San Bartolomeo, dove sono custodite le reliquie dei martiri del XX secolo, affidata alla cura della Comunità di Sant’Egidio, che lì si incontra per la preghiera; e poi le visite a due luoghi dove Sant’Egidio vive con i poveri di Roma: la mensa a Trastevere e una casa per anziani non autosufficienti al Gianicolo. Sono i due momenti che Marco Impagliazzo, presidente della Comunità, ricorda con affetto del cammino fatto assieme a Benedetto XVI. Al microfono di Francesca Sabatinelli, Impagliazzo traccia il profilo del rapporto tra la Comunità e il Papa emerito, e descrive l’attesa per l’elezione del nuovo Pontefice.

    R. – Giorno dopo giorno abbiamo capito come la rinuncia di Benedetto XVI sia stata realmente un’intuizione spirituale; l’abbiamo accettata come una decisione che apre importanti scenari per la Chiesa di domani, soprattutto il messaggio che Papa Benedetto ha dato nell’ultima udienza del mercoledì, un grande messaggio di fiducia: la Chiesa è viva! Soprattutto pensiamo alla sua fiducia che all’interno della Chiesa ci saranno risorse umane e spirituali che potranno dare un grande futuro alla nostra Chiesa cattolica. Il cammino di Sant’Egidio con Papa Ratzinger è stato realmente emozionante, soprattutto perché egli ha intuito due aspetti centrali della vita della Comunità: quello della preghiera e quello del servizio ai poveri. Il Papa questo lo ha capito con forza, con la sua profondità umana e spirituale.

    D. – A breve inizierà il Conclave. Che Chiesa troverà questo nuovo pastore, scelto dai cardinali, e quali saranno le sfide?

    R. – Certamente l’eredità della Chiesa guidata da Papa Ratzinger è l’eredità di una Chiesa che si è centrata moltissimo sulla Parola di Dio. Il Papa ha fatto della predicazione uno degli elementi centrali del suo pontificato: predicazione sulla Parola di Dio, accompagnata però dalla grande sapienza di tutta la tradizione della Chiesa, particolarmente dei Padri della Chiesa. Una Chiesa che ha fatto della Parola di Dio il cuore della sua missione. Altro lascito riguarda il tema su cui si sta dibattendo tanto in questi giorni: la nuova evangelizzazione, perché il Papa ha voluto incentrare parte della sua predicazione proprio sulla ri-evangelizzazione o sulla nuova evangelizzazione delle terre di antica evangelizzazione, come l’Europa, gli Stati Uniti e altri luoghi. Questi mi sembrano i due punti che il nuovo Papa eredita dal pontificato precedente. A me pare che ci sia un’altra questione, molto importante, che è quella del rapporto tra Chiesa e globalizzazione. Per anni, si è giustamente discusso di Chiesa e secolarizzazione, di come la secolarizzazione avesse intaccato tanta parte dei cristiani, avesse indebolito la loro fede, soprattutto in Occidente. Con la globalizzazione c’è un fenomeno che naturalmente è un fenomeno pieno di possibilità positive, ma che è anche pieno di un forte individualismo. Allora, nella globalizzazione siamo tutti più spersi, più spaesati, come dice Todorov, e nello spaesamento l’uomo è più solo. Non ci sono più grandi punti di riferimento e soprattutto non c’è più riferimento della comunità. Come si fa ad essere Chiesa in un mondo – soprattutto nel mondo della globalizzazione – dove la comunità non è più un valore? Perché, si è Chiesa se si è comunità. Sono, queste, le grandi sfide antropologiche che si troverà ad affrontare la Chiesa di domani.

    D. – La Comunità di Sant’Egidio, così come tutta la Chiesa e tutti i fedeli, accompagnerà con la preghiera questa importante scelta dei cardinali …

    R. – Sì, naturalmente! Ogni sera, in tutte le nostre comunità nel mondo, si prega e si sta pregando, in questi giorni, per i cardinali perché siano ispirati alla scelta di un Papa degno della Chiesa di oggi e delle sfide che la Chiesa si trova a vivere. Devo dire che per Sant’Egidio c’è una grande domanda, che è quella di essere sempre di più Chiesa vicina ai poveri, vicina alle sofferenze umane, vicina alle tante problematiche che l’umanità vive in questo nostro continente nel tempo di crisi economica, ma anche delle tante crisi che attanagliano la vita dei popoli. Quindi, Chiesa dei poveri, Chiesa attenta ai poveri: questa è una domanda che nasce non solo dalla nostra preghiera, ma dal nostro impegno. Noi siamo fiduciosi e convinti che lo Spirito Santo agirà, come ha agito sempre, anche in questo Conclave.

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    Pakistan: la protesta dei cristiani dopo gli attacchi musulmani a Lahore

    ◊   Movimenti cristiani in piazza in varie città del Pakistan dopo che negli ultimi due giorni una folla di musulmani ha attaccato e semidistrutto numerose abitazioni in un quartiere cristiano di Lahore. All’origine del gesto c’è un presunto caso di blasfemia. Il servizio è di Eugenio Bonanata:

    Il governo di Islamabad non garantisce la sicurezza dei cristiani. Questo il principale motivo della protesta che coinvolge diverse località pakistane a cominciare da Lahore. Nella città pakistana si sono radunate decine di persone raccogliendo l’invito di alcuni movimenti cristiani, capeggiati dall’ex ministro per le Minoranze Salick, in risposta ai fatti degli ultimi giorni. I manifestanti hanno corretto il bilancio fornito dalle autorità locali, affermando che sono almeno 300 le famiglie che hanno perso la propria abitazione. Per ciò – questa la richiesta - serve un risarcimento immediato e soprattutto maggiore rispetto a quello annunciato dal governo, accusato di aver reagito con ritardo alle violenze perpetrate dai musulmani. I talebani pakistani esultano per quanto avvenuto, mentre la Polizia ha eseguito più di un centinaio di arresti nelle ultime ore. Tuttavia i movimenti cristiani chiedono di più minacciando di proseguire nella protesta. A sferrare l’attacco, venerdì e sabato, almeno 3 mila musulmani alla ricerca di un ventottenne sospettato di aver ripetutamente offeso il profeta Maometto. Nonostante il giovane sia stato fermato dalla Polizia, la folla è tornata nel quartiere cristiana seminando distruzione.

    inizio pagina

    Un'alternativa per chi vive di rifiuti: progetto di solidarietà dei Fratelli dell'Uomo in Senegal

    ◊   Centinaia di tonnellate di immondizia raggiungono ogni giorno la discarica di Mbeubeus, nei pressi della capitale del Senegal, Dakar. Negli anni il sito è diventato anche un luogo di lavoro informale per 2mila persone in cerca di mezzi per sopravvivere. Costruire per loro un futuro diverso è l’impegno della Onlus ‘Fratelli dell’Uomo’, che ha avviato una campagna di sensibilizzazione. Sulla condizione di chi lavora a Mbeubeus Davide Maggiore ha intervistato il direttore della onlus, Stefano Lentati:

    R. – I rifiuti arrivano in maniera indifferenziata e quindi in discarica lavorano circa duemila persone che vivono del recupero dei materiali con un livello di riciclo veramente accurato. Mi è capitato di vedere svuotare tutti i mozziconi di sigarette per fare sacchi di tabacco da rivendere sul mercato, o i metalli ferrosi, o i rifiuti di carta o i rifiuti alimentari che poi vengono usati nell’allevamento. Tra queste persone ci sono anche ragazzini molto giovani, a volte anche bambini, che cercano di vendere materiali a intermediari per portare qualche soldino a casa.

    D. - Cosa vuol dire per un bambino vivere questa vita?

    R. - Ci sono conseguenze sanitarie, ci sono anche rifiuti ospedalieri, ci si può fare male… Poi la cosa determinante è che uno va in discarica perché non va a scuola. Quindi, il nostro intervento è stato diretto a fare in modo che anche i ragazzini delle famiglie più svantaggiate riuscissero ad iscriversi a scuola. Questo ha richiesto un lavoro di censimento dei casi più delicati e poi un lavoro di accompagnamento per fare l’iscrizione all’anagrafe. Il problema, infatti, è che alla nascita non vengono registrati all’anagrafe e quindi non possono iscriversi a scuola. Siamo riusciti a fare questa cosa con 82 bambini delle elementari, che seguiamo da tre anni e che intendiamo seguire per altri tre anni per portarli fino alla fine delle scuole primarie.

    D. – Quali sono le altre direzioni di sviluppo del progetto?

    R. – C’erano anche ragazzini più grandi nella discarica, di un’età tra i 13 e i 17 anni. Fra questi siamo riusciti ad allontanarne dalla discarica una cinquantina. Bisogna offrire alternative. Le alternative sono state tirocini formativi di artigiani del quartiere di Malika, dalla sartoria al parrucchiere, alla falegnameria, al saldatore, all’officina meccanica. Un filone importante del progetto è proprio rivolto a creare occasioni di reddito per le famiglie di Malika. Quindi, è stato costituito un fondo di microcredito che finora ha finanziato l’avvio di 62 piccole attività economiche. Questo fondo di microcredito è gestito da un comitato costituito in collaborazione con l’associazione locale che segue il progetto. E’ un lavoro molto importante seguire la restituzione di questi crediti. Finora abbiamo un tasso di restituzione molto importante, superiore all’80 per cento.

    D. - La filosofia del progetto non è semplicemente assistenziale, porta le persone che ne sono beneficiarie a camminare sulle loro gambe. In questo contesto, quanto è importante il ruolo delle associazioni locali con le quali voi collaborate?

    R. – E’ importantissimo, la parola d’ordine dei Fratelli dell’uomo è il partenariato. Noi non lavoriamo in questi Paesi perché facciano lo stesso itinerario che abbiamo fatto noi. Noi lavoriamo in questi Paesi per facilitare l’emersione di un modello di sviluppo locale e perché siano conservati quegli elementi di solidarietà e di collaborazione che sono tipici di queste società africane. Credo che noi possiamo imparare da queste società. Anche in un contesto difficile, vediamo che le persone non perdono la solidarietà reciproca, la voglia di collaborare, la voglia di costruire fiducia.

    inizio pagina

    Somalia: Medici senza frontiere ribadisce indipendenza da Onu e Oua

    ◊   Medici Senza Frontiere, attiva in oltre 60 paesi nel mondo, chiede che l’assistenza umanitaria in Somalia, in cui è presente dal 1991, non venga subordinata all’agenda politico-militare delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana. “Il sistema degli aiuti umanitari non deve essere trasformato in uno strumento al servizio delle operazioni contri i gruppi di opposizione armata nell’ottica di stabilizzare la situazione”. Valeria Cipollone ha domandato al direttore generale di MSF Italia, Kostas Moschochoritis, perché mantenere l’indipendenza degli aiuti è così importante.

    R. – Le operazioni della stabilizzazione militare non devono integrare l’assistenza umanitaria come strumento per raggiungere obiettivi politici e di sicurezza. Questo è fondamentale, se vogliamo avere un’assistenza umanitaria imparziale, cioè guidata solo dai reali bisogni della popolazione e non da un’agenda politico-militare. Quando questa politica è stata implementata, nel passato, abbiamo visto i risultati devastanti sulle popolazioni.

    D. – L’assenza di sicurezza spinge ogni giorno più di 100 somali ad emigrare e ha messo a rischio lo stesso intervento di Msf. Nel 2011, infatti, due vostri operatrici sono state rapite mentre due collaboratori sono stati uccisi come è organizzato il vostro lavoro ora?

    R. – Quello che facciamo, ovviamente, è ridurre al massimo i rischi per il nostro personale sia internazionale che locale. Per questo abbiamo mantenuto una minima presenza internazionale, solo indispensabile, e lavoriamo nelle zone dove è possibile lavorare.

    D. - Essere inseriti in una struttura più ampia come quella delle Nazioni Unite non semplificherebbe l’attività di Medici senza frontiere?

    R. - Se noi collaboriamo con i caschi blu siamo automaticamente identificati come alleati dei caschi blu. Alla fine dei conti, se vai di pari passo accanto ai soldati, di qualsiasi colore, di qualsiasi fazione, diventi anche un obiettivo militare. Tutto si gioca sulla percezione dell’organizzazione tra la popolazione; solo se questa organizzazione è considerata indipendente, neutrale, imparziale, può lavorare.

    inizio pagina

    Nella Chiesa e nel mondo



    Farnesina: confermata la morte dell’ingegnere italiano rapito in Nigeria

    ◊   La Farnesina ha confermato la morte di Silvano Trevisan, l’ingegnere italiano rapito a metà febbraio nel nord della Nigeria assieme ad altri 6 colleghi di varie nazionalità. In un comunicato il ministero degli Esteri Italiano definisce il sequestro e il suo tragico epilogo “un atroce atto di terrorismo” per cui l'Italia esprime “la più ferma condanna”. Le verifiche effettuate in coordinamento con gli altri Paesi interessati - si legge - inducono a ritenere che sia fondata la notizia dell’uccisione degli ostaggi. Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia Trevisan esprimendo cordoglio e costernazione per il barbaro assassinio. Ieri il gruppo terroristico Ansaru – una costola dei jihadisti di Boko Haram – aveva rivendicato l’esecuzione. (E.B.)

    inizio pagina

    A Madrid, Via Crucis speciale per l’Anno della Fede

    ◊   Sarà una Via Crucis speciale quella che venerdì 22 marzo si svolgerà a Madrid: in occasione dell’Anno della Fede, infatti, l’arcidiocesi spagnola ha organizzato un cammino penitenziale particolare, presieduto dall’arcivescovo della città, cardinale Antonio Maria Rouco Varela. La Via Crucis avrà inizio alle ore 18.30, presso la Puerta del Sol, dove verranno portate, oltre alla Croce, anche 14 “pasos”, ovvero 14 tra le principali immagini sacre del patrimonio artistico della Chiesa di Madrid. All’arrivo delle opere, verrà annunciato il numero della relativa stazione, si leggerà un passo evangelico accompagnato da una meditazione e verrà intonato un canto religioso, insieme al coro ed all’orchestra della Giornata mondiale della gioventù del 2011, che si tenne proprio a Madrid, ed insieme ai cantori del Cammino Neocatecumenale. Dopo ogni stazione, le immagini torneranno nelle Chiese in cui sono abitualmente conservate. Nei giorni scorsi, in una lettera pastorale, il card. Rouco Varela ha esortato fedeli, sacerdoti, laici, turisti e tutti coloro che lo desiderano a partecipare numerosi a questa edizione della Via Crucis, ribadendo che in essa verranno ricordate tutte le difficoltà del popolo madrileno - la disoccupazione, i senza tetto, gli immigrati irregolari - tutte le necessità umane e spirituali di tante persone della città. Per questo, il porporato ha auspicato che “questa Via Crucis porti abbondanti frutti spirituali e che sia d’aiuto a tutti i madrileni”, anche grazie “all’arte ed alla tradizione delle immagini sacre delle confraternite delle Chiese madrilene”. (I.P.)

    inizio pagina

    Birmania: Aung San Suu Ky rieletta alla presidenza del partito di opposizione LND

    ◊   In Birmania Aung San Suu Kyi è stata rieletta alla presidenza della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il principale partito di opposizione del Paese. La nomina è arrivata ieri nell’ultima giornata del Congresso della formazione politica. Tutti i 120 membri del comitato centrale hanno votato a favore. Non erano state presentate altre candidature. Il premio Nobel per la pace, nel suo intervento, aveva esortato gli oltre 800 delegati presenti a ritrovare l’unità riconoscendo che ci sono state delle lotte intestine all’interno del partito. Secondo gli osservatori la Lega è ampiamente favorita per una storica vittoria nelle elezioni del 2015, se il voto non sarà viziato da brogli. Negli ultimi due anni il nuovo governo civile al potere ha introdotto una serie di riforme democratiche, che hanno consentito al partito di uscire dalla clandestinità cui era stato costretto dalla giunta militare.

    inizio pagina

    Egitto: nuovi tafferugli al Cairo dopo la condanna a morte dei 21 tifosi di Port Said

    ◊   Resta alta la tensione in Egitto all’indomani della sentenza che ha confermato in appello 21 condanne a morte per le violenze allo stadio di Port Said del primo febbraio 2012, in cui ci furono 74 morti. Stamattina nuovi tafferugli al Cairo, in occasione della giornata denominata ‘della vendetta dei martiri’ organizzata dai supporter dell’Ahly, al centro del processo giudiziario. La capitale già ieri è stata teatro di scontri che hanno provocato decine di feriti e almeno 3 vittime, tra cui un bambino di 8 anni. In queste ore la situazione appare calma a Port Said dove gli uffici pubblici hanno riaperto e la navigazione è normale. (E.B.)

    inizio pagina

    Onu: in Siria il numero di rifugiati potrebbe triplicare entro fine 2013

    ◊   In Siria, senza una soluzione della crisi, il numero di rifugiati rischia di raddoppiare o triplicare entro la fine dell’anno. E’ l’allarme lanciato da Antonio Guterres, Alto Commissario Onu per i rifugiati. Intanto nel Paese si segnalano pesanti scontri nella città di Homs, dove i ribelli hanno attaccato le postazioni dell’esercito nel quartiere di Baba Amr. A livello politico è stata rinviata al 20 marzo la riunione delle opposizioni in vista della formazione di un governo provvisorio, pronto ad assumere il comando in caso di deposizione del presidente Assad. Infine ieri sera i 21 caschi blu filippini, sequestrati nei giorni scorsi dagli insorti nel sud ovest del Paese, sono stati liberati in territorio Giordano ed ora si apprestano a fare ritorno a Manila. (E.B.)

    inizio pagina

    Al centro della plenaria dei vescovi slovacchi l’Anno giubilare dei Santi Cirillo e Metodio

    ◊   Si parlerà delle iniziative dell’Anno giubilare dei Santi Cirillo e Metodio, nel corso della 74.ma sessione plenaria della Conferenza episcopale slovacca, che si svolgerà lunedì 11 e martedì 12 marzo prossimi a Donovaly. All’ordine del giorno – riferisce il Sir – le attività del Pontificio collegio slovacco dei Santi a Roma, il progetto di traduzione delle Sacre Scritture e l’approvazione delle regole riguardanti la condotta del clero e dei religiosi, oltre alla presentazione dell’insegnamento cristiano attraverso i mezzi di comunicazione. Infine, in calendario anche una sessione informativa sull’istituzione del Seminario missionario internazionale “Redemptoris Mater” e la presentazione delle attività del Consiglio delle Chiese e di un progetto per la digitalizzazione del patrimonio culturale slovacco. (R.B.)

    inizio pagina

    Messaggio congiunto Kec-Comece per una dimensione sociale dell’Europa

    ◊   “L’Europa ha bisogno di una dimensione sociale”: si intitola così il messaggio congiunto della Kec (Conferenza delle Chiese Europee) e della Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea) indirizzato alla presidenza irlandese dell’Unione Europea, in occasione di un incontro con il premier di Dublino, Enda Kenny, svoltosi l’8 marzo. Il colloquio rientra nei regolari meeting tra le Chiese e i Paesi presidenti di turno dell’Ue. “La governance economica europea – si legge nel messaggio – deve essere controbilanciata da una dimensione sociale”. Ribadendo la necessità di “una discussione sull’austerità economica che non sembra tener conto di misure di coesione sociale”, le Chiese europee ribadiscono il bisogno di porre attenzione agli “sforzi per sradicare la povertà strutturale e le disuguaglianze”, nel momento in cui “si discute di misure per lo sviluppo economico”. “Nel corso di un incontro aperto e cordiale – si legge ancora nel messaggio – la delegazione delle Chiese europee ha portato all’attenzione della presidenza irlandese dell’Ue un cospicuo numero di rapporti analizzanti sia la crisi economica e sociale, sia la politica di aiuto allo sviluppo”. Apprezzando “l’ascolto attento” da parte degli esponenti irlandesi, i membri della Kec e della Comece sottolineano che “le conseguenze sociali della crisi sono deflagranti soprattutto nelle parrocchie di tutte le Chiese e constituiscono una delle maggiori preoccupazioni per le Chiese stesse a livello locale, regionale e nazionale”. In particolare, continua il messaggio, “le Chiese d’Irlanda sono particolarmente preoccupate per l’impatto delle misure di austerità sulle generazioni presenti e future, e sulle persone più vulnerabili della società”. Centrale anche l’attenzione richiesta per i lavoratori poveri e per l’obbligo di un giorno di riposo settimanale, “segno chiaro e visibile della riconciliazione tra la vita personale, familiare e professionale”. Quanto alla politica di aiuti allo sviluppo, Kec e Comece ribadiscono “l’importanza, per gli Stati membri dell’Ue, di impegnarsi a conseguire, entro il 2015, gli obiettivi previsti”, guardando anche alla “regolamentazione finanziaria”, definita “cruciale”. Infine, il messaggio congiunto esorta ad una riforma del sistema bancario europeo affinché si miri ad una maggiore trasparenza ed una riflessione sull’impatto insidioso dei così detti “paradisi fiscali”. La delegazione delle Chiese era composta da: l’anglicano Michael Jackson, Primate d’Irlanda; l’ortodosso padre Godfrey O’ Donnell, presidente del Consiglio delle Chiese d’Irlanda; il cattolico mons. William Crean, vescovo di Cloyne; il cattolico padre Patrick Daly, segretario generale della Comece. Presenti anche alcuni laici. (I.P.)

    inizio pagina

    Il Centro Internazionale giovanile San Lorenzo in preghiera fino alla fine del Conclave

    ◊   In preghiera e in Adorazione eucaristica per tutta la durata del Conclave, che si aprirà nel pomeriggio di martedì 12 marzo: è l’iniziativa promossa dal Centro internazionale giovanile “San Lorenzo”, in vista dell’elezione del 266.mo Papa. L’esposizione del Santissimo Sacramento – informa una nota – avrà inizio l’11 marzo, alle ore 11.00, e proseguirà fino al termine dell’assemblea dei cardinali elettori. Venerdì 15 marzo, inoltre, alle ore 15.00 si terrà una processione in Piazza San Pietro, cui seguirà, alle ore 16.00, la recita del Santo Rosario dal sagrato della Basilica; infine, alle 18.30, verrà celebrata una Messa nella sede del Centro. “Come gli apostoli rimasero uniti, insieme a Maria, nel Cenacolo per la Pentecoste – spiega padre Fabien Lambert, cappellano del Centro – così oggi i cardinali pregano lo Spirito Santo, ed anche noi vogliamo unirci in preghiera ai porporati e a tutta la Chiesa per il Conclave”. Fondato nel 1983 dall’allora Papa Giovanni Paolo II, il Centro San Lorenzo accoglie giovani pellegrini provenienti da tutto il mondo che in esso possono vivere un’esperienza di preghiera e di comunione. La sua missione di pastorale giovanile è stata istituzionalizzata nel 1984, quando il Centro divenne il luogo ufficiale in cui conservare la Croce della Giornata mondiale della gioventù. A partire dal 2003, inoltre, la struttura ospita anche l’icona di Maria Salus Popoli Romani che accompagna la Croce in pellegrinaggio. Il Centro è sotto il patrocinio del Pontificio Consiglio per i Laici (I.P.)

    inizio pagina

    Venezuela: Caracas assicura 'trasparenza' per le presidenziali del 14 aprile

    ◊   In Venezuela il governo ha garantito che saranno “trasparenti” le elezioni presidenziali in programma il prossimo 14 aprile. La rassicurazione arriva all’indomani dell’annuncio della data dello scrutinio che servirà per eleggere il successore di Hugo Chavez - morto martedì scorso - che ad ottobre aveva conquistato il diritto a governare il Paese fino al 2019. Contro il vicepresidente Nicolas Maduro, che recentemente ha assunto la presidenza ad interim, l’opposizione ha deciso di candidare Henrique Capriles, il quale ha chiesto tempo per riflettere sulla proposta. (E.B.)

    inizio pagina

    Gmg Rio 2013: pubblicato il prontuario con i consigli medici per il viaggio

    ◊   Il Comitato organizzatore locale della Giornata Mondiale della Gioventù che avrà luogo l’ultima settimana di luglio a Rio de Janeiro, in Brasile, ha pubblicato on line sul sito della Gmg un prontuario con consigli di natura sanitaria, utili a tutti coloro che si accingono a partire per l’evento nel grande Paese sudamericano. Tra i consigli principali, quello di portare con sé i medicinali di uso comune e di farsi visitare dal proprio medico di famiglia prima della partenza, in modo da evitare eventuali spiacevoli sorprese. A chi, inoltre, prevede di visitare anche altre regioni del Brasile – riferisce puntualmente il Sir – potrebbe essere suggerita la vaccinazione contro la febbre gialla. Sul fronte dell’alimentazione, valgono le classiche raccomandazioni: evitare cibi poco cotti o crudi, specie se acquistati dai venditori ambulanti, consumare soltanto acqua imbottigliata e lavarsi spesso e bene le mani, meglio se con gel disinfettante e con asciugamani usa e getta. Infine, ricordarsi di recare con sé repellenti per insetti: in Brasile, infatti, le zanzare possono infettare con la dengue, una febbre che porta temperature elevate, mal di testa e dolori muscolari e articolari, oltre a nausea, vomito e irritazioni della pelle che rendono indispensabile l’intervento del medico. Anche una volta tornati a casa, specifica il Comitato, bisognerà fare attenzione all’insorgenza di questi sintomi per i 30 giorni successivi, ed eventualmente consultare il medico precisando di essere appena tornati dal Brasile. (R.B.)

    inizio pagina

    Malawi. Emergenza carceri: 13 mila detenuti a rischio per mancanza di cibo

    ◊   Padre Giorgio Gamba, un missionario monfortiano da anni in Malawi in cui si occupa in particolare della dignità dei detenuti, lancia l’allarme sulla condizione in cui versano le carceri del Paese, dove da giorni non arrivano viveri. Notizie sulla situazione – riportate dalla Misna – sono state diffuse anche sui giornali locali. I media hanno ricordato come la società nazionale che gestisce la distribuzione interna dei prodotti agricoli si fosse impegnata per la consegna nelle carceri di settemila sacchi di grano che non sono mai arrivati, mettendo a rischio la sopravvivenza di 13 mila reclusi. Secondo il direttore del sistema carcerario del Paese africano, Kennedy Nkhoma, se le scorte dovessero arrivare, sarebbero appena sufficienti a colmare un deficit legato, da una parte, a una riduzione delle consegne governative, e dall’altra al forte aumento dei prezzi che le derrate hanno registrato sui mercati. In un anno, infatti, le consegne sono diminuite del 57% e contemporaneamente, a causa dei cattivi raccolti, il prezzo di un sacco da 50 kg di grano è passato da 4500 a 10 mila kwacha, più o meno da 9 a 20 euro. (R.B.)

    inizio pagina

    Costa d’Avorio: al via l’Ufficio nazionale di dialogo interreligioso

    ◊   Le confessioni religiose della Costa d’Avorio hanno avviato, in questi giorni, un Ufficio nazionale di dialogo interreligioso, che ha il compito di vigilare sui buoni rapporti tra le diverse religioni. L’Ufficio sarà presieduto da mons. Marie-Daniel Dadiet, vescovo di Korhogo, nel nord del Paese. A dare inizio ai lavori è stata una Messa solenne celebrata nella parrocchia di Santo Stefano di Koumassi, quartiere popolare di Abidjan. Nella sua omelia, mons. Dadiet ha lanciato un appello a “far cadere le barriere tra i cittadini”, puntando sul dialogo, “il solo che possa cancellare gli ostacoli” tra le persone, così da “potersi aprire all’altro restando se stessi”. Il presule ha poi assicurato che l’Ufficio nazionale avrà un ruolo importante nel processo di riconciliazione nazionale. Il vescovo di Korhogo ha inoltre affermato che la Chiesa cattolica del Paese prenderà contatto con le autorità nazionali per chiedere la liberazione dei prigionieri politici. Dal suo canto, il rappresentante degli Imam della Costa d’Avorio, Moussa Diakité, imam della moschea di Koumassi, ha posto l’accento sulla “sincerità”, sottolineando come essa possa condurre gli ivoriani alla riconciliazione. (I.P.)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LVII no. 69

    inizio pagina
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sul sito http://it.radiovaticana.va

    Segreteria di redazione: Gloria Fontana, Mara Gentili, Anna Poce e Beatrice Filibeck, con la collaborazione di Barbara Innocenti e Chiara Pileri.