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Sommario del 02/10/2011

Il Papa e la Santa Sede

  • Il Papa all’Angelus: grande responsabilità per chi è chiamato a lavorare nella vigna del Signore
  • Ad Ivrea, in Piemonte, la Beatificazione di suor Antonia Maria Verna, presieduta dal cardinale Bertone
  • Fedeli di tutto il mondo riuniti a Cracovia per il Congresso Mondiale della Divina Misericordia
  • Germania: celebrato il 950.mo della Cattedrale di Spira, alla presenza del cardinale Kasper, Inviato del Papa
  • Al via il restauro della scultura “Risurrezione” in Aula Paolo VI
  • Oggi in Primo Piano

  • Si chiude la plenaria del Ccee in Albania. Il cardinale Erdö: l’Europa ha sete di Dio
  • Usa: la crisi economica mette a rischio la rielezione di Obama
  • Mons. Leuzzi presenta il programma della Pastorale universitaria del Vicariato di Roma
  • I sociologi italiani: "Siamo in emergenza democratica". Convegno alla Sapienza su comunicazione e cittadinanza attiva
  • “Cose dell’altro mondo”: film sull’emigrazione entrata nel nostro vissuto quotidiano
  • Chiesa e Società

  • Giornata mondiale della non violenza, messaggio di Ban Ki-moon
  • Pakistan: al via l'Anno della missione
  • Gli aiuti delle Pontificie Opere Missionarie alla Chiesa in Algeria
  • Gli Amici di Raul Follereau festeggiano i 50 anni dell’associazione
  • In Portogallo, l’incontro nazionale dei giovani promosso dai Verbiti
  • La onlus Angels porterà in Italia bambini libici bisognosi di cure
  • In Cina, si prega con “Una Parola di Dio al giorno”
  • Nepal: allarme per la diffusione della tossicodipendenza
  • 24 Ore nel Mondo

  • Proteste contro Wall Street a New York, 700 manifestanti arrestati
  • Il Papa e la Santa Sede



    Il Papa all’Angelus: grande responsabilità per chi è chiamato a lavorare nella vigna del Signore

    ◊   Dio ha un progetto per l’uomo, ma spesso la sua risposta è orientata all'infedeltà: è il monito di Benedetto XVI che, all’Angelus in Piazza San Pietro, si è soffermato sulla parabola dei vignaioli infedeli. Il Papa ha quindi esortato a restare uniti a Cristo come il tralcio alla vite. Al momento dei saluti ai pellegrini, ha così ricordato la figura di Suor Antonia Maria Verna, che verrà Beatificata oggi pomeriggio ed ha salutato i partecipanti al Congresso mondiale della Divina Misericordia, a Cracovia. Parlando in francese, il Papa ha invitato i docenti ad insegnare ai propri allievi l’amore per la verità. Il servizio di Alessandro Gisotti:

    “A voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca frutti”: All’Angelus, il Papa cita un passo del Vangelo domenicale, incentrato sulla parabola dei vignaioli infedeli. Questo severo monito rivolto da Gesù ai capi dei sacerdoti, sottolinea, fa “pensare alla grande responsabilità di chi, in ogni epoca, è chiamato a lavorare nella vigna del Signore, specialmente con un ruolo d’autorità”. Gesù, spiega il Pontefice, è “la pietra che i costruttori hanno scartato”, “perché l’hanno giudicato nemico della legge e pericoloso per l’ordine pubblico”:

    “Ma Lui stesso, rifiutato e crocifisso, è risorto, diventando la ‘pietra d’angolo’ su cui possono poggiare con assoluta sicurezza le fondamenta di ogni esistenza umana e del mondo intero”.

    Ecco dunque di quale verità parla la parabola: il proprietario della vigna rappresenta Dio stesso, “mentre la vigna simboleggia il suo popolo, come pure la vita che Egli ci dona” affinché “operiamo il bene”:

    “Dio ha un progetto per i suoi amici, ma purtroppo la risposta dell’uomo è spesso orientata all’infedeltà, che si traduce in rifiuto. L’orgoglio e l’egoismo impediscono di riconoscere e di accogliere persino il dono più prezioso di Dio: il suo Figlio unigenito”.

    “Dio – ha proseguito il Papa - consegna se stesso nelle nostre mani, accetta di farsi mistero insondabile di debolezza e manifesta la sua onnipotenza nella fedeltà ad un disegno d’amore che, alla fine, prevede però anche la giusta punizione per i malvagi”. Di qui, una viva esortazione del Papa ai fedeli di oggi:

    “Saldamente ancorati nella fede alla pietra angolare che è Cristo, rimaniamo in Lui come il tralcio che non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite. Solamente in Lui, per Lui e con Lui si edifica la Chiesa, popolo della nuova Alleanza”.

    “Il Signore – ha proseguito – è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità” e ci accompagna anche con la presenza dei suoi Angeli che oggi la Chiesa venera quali “Custodi”, “ministri della divina premura per ogni uomo”. Ed ha sottolineato che “dall’inizio fino all'ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione”:

    “E gli Angeli fanno corona all’Augusta Regina delle Vittorie, la Beata Vergine Maria del Rosario, che nella prima domenica di ottobre, proprio a quest’ora, dal Santuario di Pompei e dal mondo intero, accoglie la fervida Supplica, affinché sia sconfitto il male e si riveli, in pienezza, la bontà di Dio”.

    Dopo l’Angelus, il Papa ha innanzitutto ricordato l’odierna Beatificazione di Suor Antonia Maria Verna, che verrà celebrata ad Ivrea dal cardinale Tarcisio Bertone:

    “Rendiamo grazie a Dio per la luminosa figura della nuova Beata, vissuta tra XVIII e XIX secolo, modello di donna consacrata e di educatrice”.

    Quindi, al momento dei saluti, in lingua francese, il Papa ha invitato i professori a trasmettere ai propri allievi “l’amore per la conoscenza e per la verità”. Il sapere, ha osservato, “è importante ma lo è ancora di più la formazione della persona”, affinché sia in grado di “trovare la verità” e “fare delle scelte libere”:

    “Eduquez aussì les jeunes aux valeurs…”
    Ancora, il Papa ha incoraggiato i docenti ad “educare i giovani ai valori morali e spirituali autentici affinché li aiutino a trovare un senso alla loro vita”. In inglese e polacco, ha salutato i partecipanti al Secondo Congresso mondiale della Divina Misericordia in corso a Cracovia. Dal Pontefice, l’auspicio che venga portato al mondo “il lieto messaggio che la Misericordia è fonte della Speranza”. In lingua italiana, ha ricordato l’iniziativa “Gesù al Centro”, promossa dalla Pastorale giovanile della diocesi di Roma. Infine, un appello per risolvere un problema che, purtroppo, mette in difficoltà molte persone disabili:

    “Incoraggio l’impegno delle istituzioni e delle associazioni di volontariato per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Auguro a tutti una buona domenica. Buona settimana. Grazie!”

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    Ad Ivrea, in Piemonte, la Beatificazione di suor Antonia Maria Verna, presieduta dal cardinale Bertone

    ◊   Come ricordato dal Papa all'Angelus, oggi pomeriggio il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, a nome del Santo Padre, presiederà ad Ivrea la cerimonia di Beatificazione della venerabile Antonia Maria Verna, fondatrice dell’Istituto delle Suore della carità dell’Immacolata Concezione d’Ivrea. La nuova Beata nasce il 12 giugno 1773 a Pasquaro, in provincia di Torino, in una povera famiglia di contadini, e muore il giorno di Natale del 1838, lasciando tante sue consorelle in “piena disponibilità all’opera della salvezza a immagine di Maria Immacolata”, come recita la Regola della Congregazione. Una Congregazione pensata per la carità, l’istruzione e l’educazione cristiana, in un’epoca storica in cui protestantesimo, filosofia laicista, massoneria penetravano nella civiltà europea. Nell’intervista di Fausta Speranza, il postulatore della Causa di Beatificazione, padre Giovangiuseppe Califano, dell’Ordine dei Frati minori francescani, spiega su cosa si concentrava di più l’attenzione e l’azione della nuova Beata Antonia Maria Verna:

    R. - Soprattutto sulla mancanza d’istruzione, sull’ignoranza ed anche sul soccorrere le povertà emergenti della sua diocesi. Quest’ansia di carità si è poi diffusa ed ha contagiato tante suore che, attraverso gli anni, hanno portato questo carisma un po’ in tutto il mondo.

    D. - C’è una vicenda particolare legata alla vocazione di Antonia Maria Verna: i genitori pensavano per lei la strada del matrimonio ma lei, invece, difese la sua scelta di seguire la vocazione religiosa. Di fronte a questa scelta - che a volte appare un po’ di “abbandono della vita” e che invece è una scelta “alta” di vita - che cosa può significare, in particolare per le famiglie di oggi, rileggersi la vicenda di Antonia Maria Verna?

    R. – Lei ha desiderato consacrare tutta se stessa al servizio e alla donazione nella gratuità. Questa scelta l’ha resa madre sia delle persone che ha soccorso, sia di tante sorelle e suore che hanno voluto seguire il suo esempio. La sua è quindi una vita feconda, ricca di bene. La vita di una donna che si è realizzata pienamente.

    D. – Leggiamo, nella prima biografia di don Francesco Vallosio, che “sorse in lei il generoso pensiero d’opporsi al rovinoso torrente, a fare argine al vizio imperversante nella società”. Dato che anche noi nel nostro tempo osserviamo la perdita di alcuni punti di riferimento etici, che cosa può insegnarci questa figura?

    R. - I tempi di Antonia Maria Verna erano tempi difficili per via delle idee illuministiche e per le tante persone che non sapevano più compiere un discernimento dei valori della morale. Quindi un’analogia con i nostri tempi forse esiste. Certamente in ogni tempo i dettami e la verità del Vangelo sono elementi indispensabili per far luce nelle scelte di vita. E questa Beata ci insegna che ascoltando la Parola del Signore si può compiere veramente un discernimento, una scelta di vita, e quindi soccorrere le emergenze della nostra società.

    D. - Ci aiuta a capire che cosa ha portato questa suora - una suora come tante che, in nome dell’incontro con Cristo, spendono la loro vita al suo servizio -, al riconoscimento di Beata?

    R. - Antonia Maria Verna ha dovuto affrontare una vita di sofferenza e di umiliazione per poter mantenere viva la sua opera. Ha dovuto affrontare tante contrarietà, dovute a particolari fattori del tempo, anche giuridici. Di fronte a tutte le calunnie che ha subìto, ha seguito il Signore per la via dell’umiliazione e si è fidata sempre della Provvidenza di Dio. Ha lasciato l’ultima parola alla Provvidenza di Dio ed è questo ad averla resa una donna forte.

    D. - Possiamo dire, dunque, che ha unito l’obbedienza al progetto che Dio aveva su di lei con una forte grinta per difenderlo?

    R. – Certamente. E’ una donna evangelicamente forte! La fortezza è una delle virtù cardinali e si basa sul discernimento della volontà di Dio. Antonia Maria Verna era consapevole di avere una missione, di avere un dono di Dio da difendere ed è stato proprio questo ad averla resa forte nella Verità. Direi che questi segnali provenienti dalla Chiesa nel proporre nuove figure al culto sono un segno di speranza per tutti noi. Anche se a volte siamo tentati di fare dei bilanci negativi o pessimistici, i Santi ci invitano a guardare in alto. (vv)

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    Fedeli di tutto il mondo riuniti a Cracovia per il Congresso Mondiale della Divina Misericordia

    ◊   E' in corso a Cracovia, come ha anche ricordato il Papa all'Angelus, il II Congresso mondiale della Divina Misericordia, apertosi ieri con l'intervento del cardinale Stanislaw Dziwisz. Il porporato ha messo l'accento sull'attualità del messaggio consegnato dal Signore a Suor Faustina Kowalska. All'evento, prendono parte oltre duemila fedeli provenienti da 70 Paesi del mondo. Numerosi i porporati e i presuli presenti a Cracovia al Santuario di Lagiewniki, tanto caro al Beato Karol Wojtyla. Momento centrale dell'odierna seconda giornata di Congresso è stata la Messa celebrata, stamani, dal presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il cardinale Stanislaw Rylko. Alla fine della liturgia, i partecipanti si sono collegati via satellite con Piazza San Pietro per ascoltare il saluto del Papa all'Angelus. Da Cracovia, il nostro inviato, padre Tadeusz Cieslak:

    Nell’omelia il cardinale Rylko ha sottolineato il segreto del Santuario di Lagiewniki, dove vengono tanti pellegrini, sperimentando la grazia del perdono e della riconciliazione. Ha chiamato il Santuario una “scuola di speranza, unica nel suo genere”. Il mondo di oggi soffre un’erosione della speranza e ha bisogno degli autentici testimoni della Divina misericordia, ha continuato il cardinale Rylko. Sono coloro che hanno incontrato il Cristo misericordioso, sperimentando personalmente la trasformazione della loro vita. Gli apostoli della Divina Misericordia, ha aggiunto, sono quelli che con coraggio annunciano il messaggio scaturito proprio da qui, da Lagiewniki. "La nuova evangelizzazione è nient’altro che l’aprire i cuori umani al dono dell’amore misericordioso", ha aggiunto il porporato, augurando che il Congresso faccia crescere il numero degli apostoli della divina misericordia.

    Il programma pomeridiano del Congresso prevede le preghiere della Coroncina della Divina misericordia e conferenze in diverse lingue nelle varie chiese di Cracovia. In serata, invece, la Comunità italiana "Cenacolo" presenterà nella Piazza del Mercato di Cracovia uno spettacolo di evangelizzazione intitolato “Credo”.

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    Germania: celebrato il 950.mo della Cattedrale di Spira, alla presenza del cardinale Kasper, Inviato del Papa

    ◊   Si è celebrato stamani a Spira, in Germania, il 950.mo anniversario della Dedicazione della Cattedrale della città. La solenne celebrazione è stata presieduta dal cardinale Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Inviato Speciale del Santo Padre all’evento. La Cattedrale di Spira - capolavoro del romanico tedesco e il più grande edificio ecclesiale del tempo – vene consacrata il 4 ottobre 1061 da Gundekar, vescovo di Eichstätt e intitolata a Maria Santissima Assunta. Nel 1981, è stata dichiarata “Patrimonio dell’umanità” dall’Unesco.

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    Al via il restauro della scultura “Risurrezione” in Aula Paolo VI

    ◊   Prenderanno il via domani, i lavori di restauro della “Risurrezione”, il grande Cristo dell’Aula Paolo VI, opera dello scultore Pericle Fazzini, inaugurato da Papa Montini il 28 settembre 1977. Pur essendo in buono stato, si legge su “L’Osservatore Romano”, la monumentale scultura — posta sulla parte retrostante il trono dell’aula progettata dall’architetto Pier Luigi Nervi — necessitava di una pulizia approfondita. Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha dunque incaricato della realizzazione dei lavori la società Fonderia d’arte 2000. Il calendario degli interventi — che saranno possibili anche grazie al sostegno dell’onlus associazione Unione di promozione cristiana — prevede circa due mesi di lavoro.

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    Oggi in Primo Piano



    Si chiude la plenaria del Ccee in Albania. Il cardinale Erdö: l’Europa ha sete di Dio

    ◊   Si chiudono oggi a Tirana, in Albania, i lavori dell’Assemblea plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), incentrata sulla nuova evangelizzazione. Su questo tema, al centro anche del Sinodo dei vescovi in programma ad ottobre del 2012, si sofferma il presidente dell’organismo ecclesiale europeo, l’arcivescovo di Estergom–Budapest, cardinale Péter Erdö, che al microfono del nostro inviato don Davide Djudjaj, ricorda i notevoli passi compiuti dalla Chiesa d’Albania:

    R. – Nell’Europa orientale, nel mondo comunista e, specialmente in Albania, la religione è stata sistematicamente distrutta, soppressa. Adesso abbiamo incontrato una Chiesa viva e pensiamo che anche la parte orientale del continente abbia molto da offrire ai fratelli dell’Occidente perché, anche se in circostanze diverse, ci sono già esperienze nel campo della nuova evangelizzazione.

    D. – Due tradizioni ecclesiali che si incontrano: quella dove Dio e la Chiesa è stata perseguitata e da dove è ripartito questo nuovo slancio dell’evangelizzazione, e quella dell’Occidente dove l’uomo sta smarrendo Dio. In questo punto di incontro davvero la vostra esperienza può essere utile ad aiutare la Chiesa universale a pensare e ritrovare modi, strade e vie nuove...

    R. – Sì, ne sono convinto perché, sebbene le circostanze esterne ostili possano sopprimere in noi stessi la conoscenza della fede e una profondità della convinzione, anche in una società di consumo qualcosa rimane, perché il cuore dell’essere umano è fatto così: noi siamo creati ad immagine di Dio e malgrado lunghi periodi di esperienze diverse, a volte negative, siamo capaci di ritrovare il cammino di Dio, di riscoprire il messaggio di Dio. Per questo sono molto ottimista: ci sono segni di fame e sete di verità. Quando vediamo lo sviluppo della conoscenza dell’umanità sul cosmo, per esempio – e ci domandiamo cos’è la materia, cos’è l’energia – e quando vediamo le dimensioni immense del cosmo, della storia, la dimensione del tempo e dello spazio, sicuramente dobbiamo domandarci anche se questo cosmo sia veramente tutto quello che esiste oppure se ci sia Altro. D’altronde, in questi giorni, anche dall’arcivescovo Salvatore Fisichella abbiamo sentito un bell'intervento, in cui parlava di diversi metodi della nuova evangelizzazione e diceva che è particolarmente bello se il vescovo offre una catechesi alla gente. Ho potuto fare questa esperienza negli anni passati. Quando ci si prepara alla catechesi, leggendo il Compendio del catechismo della Chiesa cattolica, poi sorge la domanda: Io credo veramente? Quando rispondo, lo faccio con il linguaggio della gente di oggi, perché anch’io vivo nell’oggi. La sincerità radicale nei nostri confronti ci apre ad una comunicazione della fede che è comprensibile. (ap)

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    Usa: la crisi economica mette a rischio la rielezione di Obama

    ◊   “La mia rielezione sarà dura a causa della crisi”: è quanto affermato da Barack Obama ad una cena elettorale a Washington. Un’ammissione che sottolinea quanto sia incerta una previsione sul risultato delle elezioni presidenziali del novembre 2012. Sulle ragioni del calo di consenso del presidente americano, eletto tre anni fa sull’onda di grandi speranze e aspettative, Alessandro Gisotti ha intervistato l’americanista Alberto Simoni, della redazione Esteri del quotidiano “La Stampa”:

    R. – La ragione principale è che l’economia va male, l’economia degli Stati Uniti fa fatica. L’incubo di una seconda recessione è sempre dietro l’angolo, e quindi si comincia a dubitare delle capacità di leadership di Obama e soprattutto della ricetta economica della Casa Bianca. C’è da dire che metà degli americani imputano ancora la crisi economica al predecessore di Obama, George W. Bush. Tuttavia, come ha detto giustamente il vice presidente Joe Biden: “Adesso al potere ci siamo noi democratici e quindi siamo noi a dover dare una risposta”. Il problema di Obama è dunque proprio l’economia, i posti di lavoro, la crescita che non c’è.

    D. – Eletto con grandi aspettative, Obama pare appannato nella sua azione di governo. Quali gli errori che più frequentemente gli vengono attribuiti?

    R. – L’errore principale che viene attribuito ad Obama è quello di aver creato proprio troppe aspettative, di essersi presentato come un personaggio - come, di fatto, lo era e tuttora resta - nuovo, che avrebbe cambiato, stravolto, messo a soqquadro in senso positivo, dal suo punto di vista, la politica americana, la società americana. Quindi, ha generato un entusiasmo che poi alla resa dei conti non si è mantenuto, perché la realtà ha raccontato un’altra storia. Un Obama quindi che ha creato troppe aspettative e un Obama che si è circondato anche di persone forse troppo diverse tra loro, poco abituate a confrontarsi con la grande politica del Congresso, del Dipartimento di Stato e all’interno della stessa Casa Bianca. Proprio in questi giorni è uscito un libro molto interessante, che racconta degli scontri all’interno del team economico di Barack Obama. Forse anche la sua leadership, che è così evidente quando tiene dei grandi discorsi, probabilmente all’interno della Casa Bianca non è così forte.

    D. – Anche in campo repubblicano i due candidati attualmente più in vista, il texano Perry e l’ex governatore del Massachusetts, Romney, sembrano avere molti punti deboli...

    R. – Sì, le debolezze di Obama trovano dall’altra parte più o meno gli stessi problemi. Perry è entrato nella corsa per la nomination del partito repubblicano con grandissime aspettative. Moltissimi all’interno del partito erano convinti che fosse il “salvatore” di questa corsa elettorale. In realtà anche lui è incappato in alcune gaffe pesanti e imbarazzanti nel corso dei dibattiti e ha perso subito strada. Mitt Romney non convince: nel 2008 pagò un po’ di supponenza, pagò il suo essere mormone – una “colpa” che principalmente il Sud evangelico non gli perdona – oggi paga la sua riforma della Sanità nel Massachusetts, che è molto simile sotto certi aspetti a quella che ha approvato Obama. Questi sono tutti elementi problematici non superabili semplicemente con un dibattito o con una campagna elettorale. Sono due candidati con dei grossissimi handicap. Non per niente, in questi giorni, ha preso quota l’ipotesi di una candidatura di Christie, il governatore del New Jersey. (ap)

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    Mons. Leuzzi presenta il programma della Pastorale universitaria del Vicariato di Roma

    ◊   Il pellegrinaggio degli universitari il 12 novembre, l’incontro in preparazione al Natale con Benedetto XVI il 15 dicembre, le serate culturali al teatro Argentina, fino ad arrivare a giugno prossimo al Simposio internazionale dei docenti universitari. Sono alcuni degli appuntamenti del nuovo programma annuale presentato ieri dall’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma. Filo conduttore dei vari eventi, il tema: “Il Tuo volto Signore io cerco. La questione di Dio oggi”. Marina Tomarro ha intervistato mons. Lorenzo Leuzzi, direttore dell'Ufficio per la Pastorale Universitaria.

    R. – Il tema scelto quest’anno per la Pastorale universitaria si inserisce nel tema generale della diocesi di Roma, che apre il cammino alla verifica sul tema dell’iniziazione cristiana. Per questo vogliamo innanzitutto offrire dei percorsi di riscoperta della fede, di preparazione a un completamento di iniziazione cristiana, approfondendo il tema del Credo degli apostoli. E poi, il secondo pilastro è quello di offrire ai giovani universitari, che già hanno un percorso di vita cristiana, un’occasione di approfondire il rapporto tra fede e ricerca scientifica universitaria, proprio perché siamo consapevoli che in questo momento la questione di Dio è un tema molto importante, soprattutto nel mondo accademico e intellettuale.

    D. – Quali sono gli appuntamenti più importanti per i ragazzi, per questo nuovo anno pastorale?

    R. – Innanzitutto, il primo momento sarà il pellegrinaggio ad Assisi, il 12 novembre, durante il quale avverrà il rito della “Traditio Symboli”, cioè consegneremo ai giovani universitari il Simbolo degli Apostoli, e in quell’occasione lanceremo anche la proposta, per coloro che non hanno ancora completato il cammino di iniziazione cristiana, di iniziare questo cammino. Poi avremo anche momenti forti come l’incontro con il Papa, per concludere con il grande Simposio internazionale dei docenti universitari che si terrà a giugno 2012.

    D. – Questo è un anno speciale anche per la Pastorale universitaria, perché fa 20 anni...

    R. – Sì, quest’anno l’Ufficio per la Pastorale universitaria compie 20 anni ed è per questo che arriverà a Roma l’icona della “Sedes Sapientiae” che è a Madrid e sarà pellegrina in tutte le cappellanie universitarie di Roma. Questo sarà anche un momento per ricordare Giovanni Paolo II che ha voluto l’ufficio e un modo per ringraziare il Signore del cammino svolto e soprattutto motivare nuove scelte per il futuro. (ap)

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    I sociologi italiani: "Siamo in emergenza democratica". Convegno alla Sapienza su comunicazione e cittadinanza attiva

    ◊   “Comunicazione e Civic engagement: istituzioni, cittadini e spazi pubblici nella posmodernità”. Il tema di grande attualità è stato affrontato nei giorni scorsi in un Convegno promosso dall’Associazione italiana sociologi, in collaborazione con il Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università “La Sapienza” di Roma, con la presenza di ospiti internazionali. Roberta Gisotti ha intervistato Franca Faccioli, presidente dei sociologi italiani:

    R. - “Civic engagement” indica tutte quelle attività di impegno sociale che i cittadini portano avanti in prima persona in relazione a problemi, che vanno dai piccoli problemi della quotidianità - che per tutti noi sono, però, estremamente importanti – al rapporto con la politica, anche solamente attraverso il comportamento elettorale e quindi il voto, fino al coinvolgimento su idee e su tematiche di più ampio respiro che riguardano ideali e valori della società. E’ un tema che a livello internazionale è diventato abbastanza visibile da un po’ di tempo; in Italia – io direi – è esploso invece negli ultimi anni e in particolare in situazioni più recenti: pensiamo ai movimenti della Tav, ma anche al referendum per l’acqua… Ci sono tutta una serie di realtà in cui le richieste dei cittadini - ad esempio sulla tutela di una strada, sulla progettazione di un parco, ecc.- sono state estremamente determinanti e significative. C’è poi un’altra realtà, secondo me, molto interessante e che è quella del commercio equo e solidale, forme cioè di consumo che sono legate ai valori come, per esempio, il ‘chilometro zero’ o le ‘farmer market’.

    D. – Profe.ssa Faccioli, questa riflessione dell’Associazione italiana sociologi arriva – a dire il vero – in un momento di profonda crisi dei cittadini italiani, una crisi di fiducia, una crisi valoriale rispetto a chi dovrebbe organizzare il consenso, a chi dovrebbe raccogliere le istanze che arrivano dal basso della società ovvero le istituzioni politiche. Lei ha citato tanti esempi, ma che sono ancora piccoli esempi eroici. Da dove bisogna ripartire per insegnare ai cittadini a riprendersi in mano la propria vita sociale?

    R. – Noi viviamo, in questo momento, sicuramente in una situazione di emergenza democratica e questo è sotto gli occhi di tutto. Al di là di qualsiasi posizione politica uno possa avere, questo è uno scenario istituzionale imbarazzante, se non vergognoso… Le istituzioni sono bloccate da molto di tempo su problemi che hanno poco a che fare con la tutela di beni comuni e con la vita quotidiana delle persone. Sicuramente questo discorso non fa bene neanche alle istituzioni che funzionano, perché ormai sono tutte dentro questa etichetta negativa delle istituzioni che si pensano tutte corrotte. E’ difficile in questo momento avere voce, perché i media, i media mainstream che fanno poi l’opinione pubblica sono espressione di grosse lobby di potere, di grossi gruppi imprenditoriali e quindi portano avanti discorsi che sono anche molto guidati da un certo punto di vista. Come sociologi, credo che abbiamo proprio l’obbligo in questo caso…

    D. – …. a questo proposito si ha l’impressione che la sociologia in questo momento sia una scienza messa in ombra, forse proprio perché scomoda…

    R. – I media chiamano poco i sociologi a parlare dell’analisi dei processi, perché – appunto - forse sono voci scomode o forse la loro produzione certe volte sembra non essere vicina ai problemi più attuali: ma non è affatto così, perché c’è una ricchezza di ricerche enorme su questo! Devo, però dire anche un’altra cosa: noi scontiamo, perlomeno noi che siamo un’università pubblica italiana, un taglio dei fondi e un taglio delle risorse per poter lavorare. La ricerca è faticosa, richiede tantissima gente e tantissimo tempo, perché altrimenti non si riesce a fare. La sociologia che vive di ricerca si trova, quindi, un po’ con le ali tagliate. (mg)

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    “Cose dell’altro mondo”: film sull’emigrazione entrata nel nostro vissuto quotidiano

    ◊   La parola emigrazione entrata nel nostro vocabolario quotidiano, declinata sui media più spesso al negativo che al positivo, viene ripresa in chiave cinematografica nel film “Cose dell’altro mondo” del regista Francesco Patierno, in questi giorni nelle sale italiane. Il servizio di Roberta Gisotti:

    Una commedia su un tema, l’emigrazione, di grande attualità sociale, economica, politica, tanto che il film ha suscitato dibattito in Parlamento. Ambientato in una ricca cittadina del Nord Est Italia, con tanti lavoratori immigrati. Protagonista principale un ricco imprenditore, interpretato da Diego Abatantuono, intriso di pregiudizi razzisti. Il che porterà ad un evento paradossale che vedrà partire tutti gli immigrati lasciando un vuoto imprevisto nella comunità. Francesco Patierno, regista di "Cose dell’altro mondo": quale lettura del fenomeno emigrazione prevale nel suo film?

    R. - Una lettura sentimentale. Volevo lavorare non tanto sulla domanda della sparizione intesa in termini economici: se gli extracomunitari scomparissero l’Italia andrebbe in rovina?, ma sulle conseguenze emotive dovute alla loro mancanza. Il film vuole dare quindi una suggestione in questo senso.

    D. - Per questo il film porta il sottotitolo: “Per farsi notare bisogna scomparire”?

    R. - Assolutamente. In questo film seguiamo le vicende di tre protagonisti - Diego Abatantuono, Valerio Mastrandrea e Valentina Lodovini -, ed ognuno di loro reagisce in maniera diversa alla scomparsa di un extracomunitario che, in qualche modo, ruotava intorno alla loro vita. Tutti e tre compiono un percorso che, alla fine, li porterà ad una diversa consapevolezza di sé rispetto all’inizio.

    D. - Lei crede quindi che l’ironia ed anche la risata piena, al cinema, possano aiutare a superare stereotipi, pregiudizi e contraddizioni del vivere sociale o semplicemente li documentano e basta, e quindi si può anche uscire dalla sala con l’amaro in bocca?

    R. - Io penso che per un argomento così importante un tono serioso, intellettualistico e retorico probabilmente non porterebbe allo spettatore le giuste suggestioni. Credo invece che un’ironia non banale possa far riflettere molto di più del dramma.

    D. - “Cose dell’altro mondo” trae spunto da un altro film, “Una giornata senza messicani”, co-prodotto da Stati Uniti, Messico e Spagna. Quali sono i punti in comune tra le due pellicole rispetto al tema dell’immigrazione, che è certamente un fenomeno globale?

    R. - Punti di contatto non ce ne sono, se non quello dello spunto iniziale, ossia la sparizione, anche perché si tratta di due realtà diverse.

    D. - Quale esperienza di riflessione personale ha tratto nel girare questo film?

    R. - A me piaceva portare le persone ad avere un’epifania, che tra l’altro è una cosa semplicissima: rendersi conto che poi, alla fine, si è uguali anche con persone che provengono da luoghi molto lontani.

    D. - Secondo lei questa è una pellicola adatta anche ai ragazzi?

    R. - Assolutamente sì. Ho portato mio figlio di sei anni a vederla ed ha colto gran parte dei contenuti, anche perché nel film alcuni dei protagonisti sono dei bambini. (vv)

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    Chiesa e Società



    Giornata mondiale della non violenza, messaggio di Ban Ki-moon

    ◊   Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata internazionale della non violenza, che coincide con l’anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, del quale il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel messaggio per l’occasione, ricorda l’approccio “in grado di trasformare e trascendere la violenza”. “Altri nel mondo – aggiunge – hanno portato questa bandiera e hanno abbracciato la non violenza come valore di base e principio di vita: da Chico Mendes in Brasile al reverendo Martin Luther King negli Stati Uniti, fino a Nelson Mandela in Sudafrica e Wangari Maathai in Kenya”. Il principio del “satyagraha” elaborato da Bapuji, il soprannome che i suoi seguaci avevano attribuito a Gandhi e che significa “padre della nazione”, è “l’unico modo legittimo per ottenere i propri diritti politici – spiega all'agenzia AsiaNews padre Anthony Charangat, portavoce dell’arcidiocesi di Mumbai, in India – è uno stile di vita, di verità, e sacrificio che guida le modalità dell’attivismo politico di chi segue i suoi principi”. Gandhi era convinto che quanto più purifichiamo le nostre vite, più queste serviranno a Dio nel fermare guerre, povertà e ingiustizie e sapeva che l’arma più potente a sua disposizione era la preghiera. Nel suo messaggio, il segretario delle Nazioni Unite fa anche riferimento alla "primavera araba". “I giovani alla guida di questi movimenti – scrive – hanno lanciato un monito a chi usa la violenza, e dato coraggio ad altri popoli oppressi di pensare che la strada della non violenza può funzionare anche per loro”. Ban Ki-moon conclude ricordando che la Carta dell’Onu difende in prima istanza un approccio alle situazioni pacifico e non violento usando la negoziazione, la mediazione, l’arbitrato e l’accordo giudiziale. “Quando il Consiglio di sicurezza è ricorso all’uso della forza come quest’anno in Libia o in Costa d’Avorio – sottolinea – è solo come ultima istanza di fronte alla violenza”. (R.B.)

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    Pakistan: al via l'Anno della missione

    ◊   È stato aperto, ieri, in Pakistan, l’Anno della missione, che porterà l’esigua minoranza cristiana del Paese, circa il 2% della popolazione tra cui un milione di cattolici, a riflettere sul tema “Duc in altum”. “La chiamata a essere missionari ci tocca da vicino”, sono state le parole riportate dall'agenzia Fides di mons. Max John Rodrigues, vescovo di Hyderabad e presidente della Commissione per la missione nata in seno alla Conferenza episcopale pakistana. Il suo incoraggiamento è rivolto a una minoranza spesso vittima di pressioni, ingiustizie, discriminazioni e vere e proprie limitazioni della libertà religiosa da parte dei radicali musulmani. “La Chiesa in Pakistan vive e si muove in un quadro che richiede sensibilità e grande amore per i nostri fratelli e sorelle musulmane”, ha detto, invece, l’arcivescovo Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli in un messaggio per l’inaugurazione dell’Anno della Missione che si chiuderà il 30 settembre 2012. Il presule, nel ricordare che il Paese ha bisogno di maggior rispetto per la libertà religiosa e per la libertà di coscienza, ha citato anche il XXV anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace, svoltasi ad Assisi il 27 ottobre 1986, sottolineando come la pace, “un desiderio sincero di tutti, si presenta come qualcosa di fragile in molte società”. “L’amore cristiano ci spinge al dialogo e a promuovere relazioni positive e costruttive con persone e comunità di altre religioni”, ha concluso l’arcivescovo, auspicando un fruttuoso lavoro alle Pontificie Opere Missionarie, che in Pakistan sono presenti da 60 anni. (R.B.)

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    Gli aiuti delle Pontificie Opere Missionarie alla Chiesa in Algeria

    ◊   La Chiesa in Algeria non ha molti fedeli, ma negli ultimi anni la Santa Sede e le Pontificie Opere Missionarie (Pom) le sono state molto vicine con la preghiera e il sostegno ai missionari. Ora le Pom hanno compiuto uno sforzo in più, riferisce l'agenzia Zenit, e hanno raccolto 184.500 Euro da destinare alla Chiesa algerina per grandi opere di educazione e assistenza i più bisognosi come già fatto in altre parti del continente. Il sostegno anche di tipo economico è fondamentale per i sacerdoti e i vescovi presenti nel Paese, ma anche per finanziare incontri di preghiera e di studio interreligioso. Tra gli obiettivi, ad esempio, quello di realizzare il prossimo anno una settimana nello stile di Taizé per 150 studenti, perché “non si può amare e nemmeno rispettare ciò che non si conosce”. Già alcuni successi materiali sono stati, comunque, raggiunti: all’inizio dell’anno, ad esempio, è stato possibile riaprire le porte della storica chiesa Notre Dame d’Afrique dopo tre anni di lavori finanziati dall’Unione europea, dalla città di Marsiglia e dai governi francese e algerino, oltre che da donatori privati. Le Pom, infine, sono fiduciose sul futuro e richiamano il motto del cardinale Charles Lavigerie, fondatore dei Padri Bianche e arcivescovo di Algeri alla fine del XIX secolo: “Amate l’Africa per le sue ferite insanguinate e per le sue grida di dolore, per i suoi grandi uomini e i suoi Santi”. (R.B.)

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    Gli Amici di Raul Follereau festeggiano i 50 anni dell’associazione

    ◊   “Esperienze di speranza”: questo il titolo del XXIII Convegno internazionale dell’associazione italiana "Amici di Raul Follereau", che nell’occasione, dal 21 al 23 ottobre prossimi, festeggerà 50 anni dalla fondazione. L'agenzia Sir riferisce l’obiettivo del convegno che è anche l’obiettivo dell’associazione: dare voce e importanza alle persone che da una situazione di grande difficoltà e disagio hanno trovato la forza e gli strumenti necessari per migliorare la propria vita. Durante l’appuntamento, inoltre, la Rete italiana Disabilità e sviluppo organizzerà un workshop sull’impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità in materia di cooperazione e sviluppo. Interessante, infine, l’analisi degli strumenti in materia prodotti dall’Alto commissariato dell’Onu per i Diritti umani, dall’Unione europea e dal Ministero degli esteri italiano che sarà proposta durante la tre giorni. (R.B.)

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    In Portogallo, l’incontro nazionale dei giovani promosso dai Verbiti

    ◊   Come si può, lasciandosi ispirare dalla fede, essere un esempio di solidarietà, perdono e condivisione? A questo interrogativo cercherà di rispondere il IV incontro nazionale dei giovani del Portogallo, l’"Encontro Verbum Jovem", che si svolgerà dal 7 al 9 ottobre nella parrocchia di San Pietro a Prior Velho, Lisbona. “Va’ e anche tu fai lo stesso”, è il titolo proposto dagli organizzatori: la Società del Verbo Divino, le Suore Serve dello Spirito Santo e il Dialogo-Laici verbiti in missione. All’evento per la prima volta, riporta l'agenzia Fides, oltre 200 giovani attesi e parteciperà anche una delegazione internazionale. I ragazzi alloggeranno nelle famiglie della città e della vicina Terraços da Ponte e prenderanno parte a momenti di formazione e di impegno concreto, di preghiera e di festa. Di particolare rilevanza, l’esperienza di missione cittadina, la Messa conclusiva e la Festa della missione. (R.B.)

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    La onlus Angels porterà in Italia bambini libici bisognosi di cure

    ◊   Prende il via oggi la campagna solidale di raccolta fondi promossa dalla onlus "Angels". “L’Italia ha un cuore per tutti”, che si pone l’obiettivo di portare nel Paese bambini malati vittime di guerra e provenienti da Paesi come Iraq, Striscia di Gaza e Libano. Alcuni bambini provenienti dalla Libia, che nel loro Paese non possono usufruire delle cure necessarie, stanno per essere trasferiti in Italia. La campagna si concluderà l’8 ottobre e si potrà realizzare grazie al contributo di "Mediafriend" e dei principali gestori di telefonia mobile e fissa che hanno assegnato alle donazioni il numero 45599, mentre lo spot promozionale andrà in onda sulle reti Mediaset. “I bimbi hanno urgente bisogno di trapianti e cure per patologie oncoematologiche – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Benedetta Paravia – confidiamo nella generosità degli italiani che anche in periodi critici sanno essere altruisti e solidali”. (R.B.)

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    In Cina, si prega con “Una Parola di Dio al giorno”

    ◊   Illuminare ogni giornata con la lettura della Parola: questo l’obiettivo del piccolo e utile manuale “Una Parola di Dio al giorno” che da quattro anni viene pubblicato da "Faith" in Cina e che dall’anno prossimo sarà pubblicato anche nell’He Bei. In esso si possono trovare quotidianamente un passo della Scrittura, riflessioni di personaggi autorevoli e da quest’anno anche il calendario liturgico, oltre a un piccolo indice di ricerca che ne favorisce la consultazione. Secondo diversi parroci interpellati dall'agenzia Fides, si tratta di uno strumento molto utile soprattutto “per i laici non molto istruiti”, come suggerisce il parroco di An Yang, don Zhang Yin Lin, ma anche “per i sacerdoti perché aiuta a preparare l’omelia e approfondire i temi della direzione spirituale”. Il parroco ne ha acquistate 1800 copie per i suoi fedeli e ne loda, inoltre, la tascabilità. (R.B.)

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    Nepal: allarme per la diffusione della tossicodipendenza

    ◊   Raggiunge livelli elevatissimi il problema della tossicodipendenza nella città nepalese di Dharan, al confine con l’India, dove il 50% dei minori fa uso di droga e di questi il 95% sniffa colla. Le ultime statistiche risalgono a una decina d’anni fa, afferma l'agenzia Fides, e parlano di cinquemila persone coinvolte nell’uso di stupefacenti su circa 68mila cittadini. La situazione è aggravata dal fatto che non esistono abbastanza strutture in grado di affrontare tale problema e neppure la scuola è in grado di farsene carico. Le uniche presenti fanno capo a Ong o associazioni no profit, come il Kirat Yakthumg Chumlung, gestito dall’etnia Limbu fin dal 1996, e il Sanjivani Kendra, aperto tre anni fa; mentre per i minori c’è "l’Underpriviliged Children Association", partner locale di "Save the Children", impegnato nel recupero e nella riabilitazione di 74 bambini tra i 5 e i 18 anni: già in passato 27 sono stati curati e riportati in famiglia. (R.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Proteste contro Wall Street a New York, 700 manifestanti arrestati

    ◊   Negli Stati Uniti, si allarga la protesta degli ‘indignados’ contro la finanza e la politica, ritenuti responsabili della crisi economica. La polizia di New York ha arrestato circa 700 persone che hanno bloccato per alcune ore il ponte di Brooklyn. Le manifestazioni si susseguono anche in alcuni Paesi europei, mentre le istituzioni di Bruxelles, sotto la pressione dei mercati, sono chiamate a dare risposte concrete. Il servizio è di Eugenio Bonanata:

    Rafforzamento del fondo salva-Stati e dossier Grecia, Paese che rischia il fallimento e l’uscita dall’Eurozona. Questi i temi caldi della settimana che sta per aprirsi e che saranno al centro del prossimo vertice – probabilmente il 9 ottobre - tra il presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Merkel. Domani, peraltro, a Lussemburgo si apre la riunione dei ministri delle Finanze dell’Ue. In giornata, invece, il governo di Atene potrebbe annunciare nuove misure riguardanti il pubblico impiego. Mobilità per 30 mila unità e riduzione degli stipendi del 40% per un anno: una soluzione caldeggiata da Bruxelles per ottenere il prezioso prestito europeo di 8 miliardi di dollari che eviterà il tracollo del Paese ellenico. I vertici dell’esecutivo Papandreu sono fiduciosi, mentre in Europa cresce il malcontento popolare. Ieri manifestazioni in Portogallo e Ungheria e all’orizzonte c’è la prima giornata europea di mobilitazione contro le politiche anti crisi. In Italia si scenderà in piazza il 15 ottobre e altre agitazioni sono in programma nei giorni successivi. E il dissenso nei confronti del sistema finanziario è diventato evidente anche negli Stati Uniti. Dopo giorni di presidi, gli ‘indignados’ hanno marciato sul ponte più famoso di New York, quello di Brooklyn. La polizia ha dovuto interrompere la circolazione, fermando circa 700 manifestanti. Alcuni sono stati rilasciati immediatamente, ma il fermento è arrivato anche a Boston e San Francisco dove si contano una trentina di arresti. Ora le proteste puntano a Washington.

    Medio Oriente
    Israele ha accettato la richiesta del Quartetto per il Medio Oriente – composto da Usa, Ue, Onu e Russia - per la ripresa immediata dei negoziati di pace con i palestinesi. E’ quanto afferma un comunicato del primo ministro israeliano Netanyahu in cui si sollecita l’Anp ad entrare nei negoziati senza ritardi. Israele – si legge inoltre - esprime anche "qualche preoccupazione" che solleverà ai palestinesi "al momento giusto".

    Afghanistan
    In Afghanistan il presidente Karzai sta rivedendo la strategia di negoziato con i talebani e "molto presto" annuncerà alla nazione i prossimi passi. Lo ha riferito il portavoce della presidenza. Intanto, all’indomani dell’arresto di un importante leader della rete talebana Haqqani da parte delle forze Nato, oggi nove soldati afghani sono morti per l’esplosione di un ordigno artigianale al passaggio del loro veicolo. E’ successo nella provincia di Paktiya vicino alla frontiera col Pakistan.

    Kenya-Somalia
    Cresce l’apprensione per la sorte della sessantenne francese rapita la notte tra venerdì e sabato in Kenya presso Lamu da un gruppo di uomini armati. Secondo le autorità locali la danna adesso si trova in Somalia e il rapimento sarebbe probabilmente opera delle milizie islamiche di al Shebab, che controllano parte del paese.

    Libia
    In Libia, allarme della Croce Rossa internazionale per la condizione dei civili a Sirte, la città natale di Gheddafi sotto assedio da diversi giorni. La situazione è disperata: la gente muore per la mancanza di cure mediche di base e l’ospedale è stato distrutto dai razzi. I ribelli hanno proposto ai lealisti due giorni di tregua proprio per consentire ai civili di lasciare la zona. Intanto, la Nato deciderà la prossima settimana sulla fine della missione, mentre ieri a Tripoli sono ripresi i primi voli internazionali e commerciali del dopo-Gheddafi.

    Siria
    L’opposizione siriana al lavoro nel tentativo di creare un fronte unitario per coordinare le proteste antigovernative. Con questo obiettivo, oggi a Istanbul, in Turchia, il Consiglio nazionale siriano ha indetto una riunione con gli altri gruppi dissidenti per eleggere il presidente e i capi delle diverse commissioni. All’appuntamento, dopo giorni di trattative, parteciperà anche il Consiglio transitorio nazionale.

    Yemen
    Nello Yemen, all’indomani dell’uccisione del leader terrorista al-Awlaki, decine di soldati hanno perso la vita a causa del "fuoco amico" durante gli ultimi scontri con presunti membri di al Qaeda avvenuti ieri a Zinjibar nel Sud del Paese. Secondo fonti militari l’aviazione ha colpito una scuola che si pensava essere nelle mani dei ribelli.

    Tunisia
    Al via in Tunisia la campagna elettorale in vista delle elezioni del 23 ottobre. Vi prendono parte decine di formazioni politiche, dopo decenni di dittatura e di partito unico. A vigilare sul processo, iniziato ufficialmente ieri, decine di osservatori dell’Osce che stanno visitando diverse circoscrizioni.

    Marocco
    Il Marocco ha annunciato di aver smantellato una cellula terroristica composta da 5 persone che utilizzava Internet “per stabilire legami con Al Qaeda, in particolare in Siria, Iraq, Turchia, Yemen e Somalia”. Secondo la polizia, il gruppo aveva “giurato fedeltà ad Al Zawahiri”, considerato l'attuale capo di Al Qaida.

    Indonesia
    In Indonesia la polizia ha annunciato l’arresto di un uomo sospettato di aver partecipato all'attentato suicida contro una chiesa protestante di Giava, che il 25 settembre scorso ha provocato una ventina di feriti tra i fedeli. L’uomo, considerato il responsabile dell’atto, è stato fermato sull’isola di Sumatra.

    Spagna-Eta
    L'organizzazione separatista basca Eta si è detta pronta a cooperare con una commissione internazionale di verifica del cessate il fuoco decretato a gennaio. In un comunicato pubblicato dal giornale basco "Gara", l’Eta ha anche rivolto un appello a Parigi e Madrid a riconoscere tale organismo, composto da cinque esperti internazionali di conflitti politici e presentato mercoledì scorso a Bilbao.

    Italia - Festa dei nonni
    I nonni e le nonne sono insostituibili nella vita familiare. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio in occasione dell’odierna giornata dei nonni. Il Capo dello Stato ha ricordato il sostegno offerto alla crescita e allo sviluppo dei più piccoli e ha sottolineato la necessità che le istituzioni difendano i diritti degli anziani. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 275

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    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

    Segreteria di redazione: Gloria Fontana, Mara Gentili, Anna Poce e Beatrice Filibeck, con la collaborazione di Vera Viselli e Miriam Ayele.