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Sommario del 29/03/2009

Il Papa e la Santa Sede

  • "Non è più l'ora delle parole, è giunta l'ora di Gesù": così il Papa all'Angelus. Il grazie di Benedetto XVI agli africani in Piazza San Pietro
  • Le voci degli africani in San Pietro: "Pietismo ipocrita in Occidente. Ci danno stampelle rovinate, ma l'Africa deve correre!"
  • Benedetto XVI alla parrocchia del Santo Volto di Gesù: "dietro il buio delle sofferenze c'è il sole della bontà divina". Appello ai giovani: "lasciatevi coinvolgere dal fascino di Cristo!"
  • Oggi in Primo Piano

  • Italia: con la crisi economica aumentano gli aborti
  • Vertice dei ministri del Lavoro del G8 a Roma
  • I dieci anni di Banca Etica: bilanci solidi nonostante la crisi
  • Seconda edizione del Concorso internazionale "Strumenti di Pace"
  • Successo di pubblico per il musical promosso dal Movimento Apostolico “Meditando la Passione”
  • Chiesa e Società

  • Usa. I vescovi a Obama: dispotismo il no all'obiezione di coscienza
  • Spagna: in migliaia a Madrid contro la nuova legge di depenalizzazione dell’aborto
  • Brasile: minacce a suora impegnata contro la pedofilia
  • Il sostegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre ai ragazzi sfollati del Sudan
  • Cina: le iniziative della comunità cattolica per la Quaresima
  • Filippine: perplessità dell’arcivescovo di Manila sulla costruzione di una zona industriale
  • Australia: i vescovi preparano la prima e-conference nazionale su San Paolo
  • Un’ora per la terra: al buio anche la Cupola di San Pietro
  • A Danzica in ottobre le prime Giornate sociali cattoliche per l’Europa
  • A Vicenza la quinta edizione del Festival biblico
  • 24 Ore nel Mondo

  • Gli Usa convocano un vertice sui cambiamenti climatici
  • Il Papa e la Santa Sede



    "Non è più l'ora delle parole, è giunta l'ora di Gesù": così il Papa all'Angelus. Il grazie di Benedetto XVI agli africani in Piazza San Pietro

    ◊   “Non è più l’ora delle parole e dei discorsi; è giunta l’ora decisiva” in cui il Figlio di Dio dà la vita per l’umanità. E’ quanto ha detto oggi il Papa durante l’Angelus ai tantissimi fedeli accorsi in Piazza San Pietro nonostante la giornata piovosa. Presenti numerosi africani che hanno voluto esprimere la propria gratitudine al Pontefice per il suo sostegno al continente nel recente viaggio in Camerun e Angola. E Benedetto XVI ha parlato con gioia della “significativa esperienza” della sua visita pastorale in Africa. Il servizio di Sergio Centofanti.

    Il Papa ha sottolineato “l’emozione profonda” che ha provato “incontrando le comunità cattoliche e le popolazioni del Camerun e dell’Angola”. In particolare lo hanno impressionato due aspetti importanti:

     
    “Il primo è la gioia visibile nei volti della gente, la gioia di sentirsi parte dell’unica famiglia di Dio, e ringrazio il Signore per aver potuto condividere con le moltitudini di questi nostri fratelli e sorelle momenti di festa semplice, corale e piena di fede. Il secondo aspetto è proprio il forte senso del sacro che si respirava nelle celebrazioni liturgiche, caratteristica questa comune a tutti i popoli africani ed emersa, potrei dire, in ogni momento della mia permanenza tra quelle care popolazioni. La visita mi ha permesso di vedere e comprendere meglio la realtà della Chiesa in Africa nella varietà delle sue esperienze e delle sfide che si trova ad affrontare in questo tempo”.

    E pensando alle sfide della Chiesa in Africa e nel mondo il Papa rileva l’attualità delle parole di Gesù nel Vangelo odierno: “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”:

     
    “Ormai non è più l’ora delle parole e dei discorsi; è giunta l’ora decisiva, per la quale il Figlio di Dio è venuto nel mondo, e malgrado la sua anima sia turbata, Egli si rende disponibile a compiere fino in fondo la volontà del Padre. E questa è la volontà di Dio: dare la vita eterna a noi che l’abbiamo perduta”.

     
    Solo grazie alla morte di Gesù può “germogliare e crescere una nuova umanità, libera dal dominio del peccato e capace di vivere in fraternità, come figli e figlie dell’unico Padre che è nei cieli”:

     
    “Nella grande festa della fede vissuta insieme in Africa, abbiamo sperimentato che questa nuova umanità è viva, pur con i suoi limiti umani. Là dove i missionari, come Gesù, hanno dato e continuano a spendere la vita per il Vangelo, si raccolgono frutti abbondanti. A loro desidero rivolgere un particolare pensiero di gratitudine per il bene che fanno. Si tratta di religiose, religiosi, laici e laiche. E’ stato bello per me vedere il frutto del loro amore a Cristo e constatare e la profonda riconoscenza che i cristiani hanno per essi. Rendiamone grazie a Dio, e preghiamo Maria Santissima perché nel mondo intero si diffonda il messaggio della speranza e dell’amore di Cristo”.

     
    Dopo la preghiera dell’Angelus Benedetto XVI ha invitato i giovani a partecipare giovedì prossimo, alle18.00 in San Pietro alla Messa da lui presieduta nel quarto anniversario della morte di Giovanni Paolo II, in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù, che sarà celebrata a livello diocesano nella Domenica delle Palme. Ha quindi ricordato che il 2 aprile si celebrerà la Giornata Mondiale dell’Autismo. E infine ha salutato “con grande affetto” i numerosi africani che vivono a Roma, tra cui molti studenti, presenti in Piazza San Pietro, accompagnati da mons. Robert Sarah, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli:

     
    “Carissimi, avete voluto venire a manifestare gioia e riconoscenza per il mio viaggio apostolico in Africa. Vi ringrazio di cuore. Prego per voi, per le vostre famiglie e per i vostri Paesi di origine. Grazie!”
     (applausi)

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    Le voci degli africani in San Pietro: "Pietismo ipocrita in Occidente. Ci danno stampelle rovinate, ma l'Africa deve correre!"

    ◊   I giovani africani presenti in Piazza San Pietro, oltre a esprimere il proprio grazie al Papa per il suo sostegno al continente, hanno voluto anche manifestare “un netto rifiuto della strumentalizzazione delle parole di Benedetto XVI” richiamando “le autentiche priorità per l’Africa: cibo, acqua, energia, cure mediche, reddito stabile per le famiglie” nonché un equo sistema commerciale “che faciliti anche l’esportazione di manufatti e prodotti africani - non solo quella delle materie prime” e la valorizzazione “sul posto” delle risorse del continente. Ma ascoltiamo alcune testimonianze dei giovani africani raccolte da Virginia Volpe:

    R. – Manifestiamo prima di tutto per ringraziare il Papa per la sua diagnosi sull’Africa, e poi vogliamo dire al Papa che noi africani abbiamo capito il suo messaggio. Se anche la comunità internazionale è stata distratta da queste false polemiche diffamatorie, noi abbiamo capito il suo messaggio: è quello che ci interessa! E poi vogliamo dire a questa comunità internazionale che prima di tutto l’Africa non è un continente di preservativi! Hanno fatto credere che l’Africa è handicappata … Comunque, per camminare servono le stampelle e loro hanno dato all’Africa stampelle rovinate. Invece, l’Africa non è handicappata: l’Africa deve correre!

     
    D. – Qual è il messaggio che vuol passare oggi, con la vostra presenza qui?

     
    R. – Il Santo Padre ha fatto un viaggio molto bello in Africa, e aveva un messaggio molto importante per i nostri popoli. Questo messaggio è stato trasmesso, ma purtroppo un po’ deformato dai mass media, soprattutto qui in Occidente. Noi vogliamo difendere, insieme al Santo Padre, la vita: in Africa si difende la vita.

     
    R. – Se parlate dell’Aids, si deve parlare delle strutture sanitarie prima dei preservativi! Allora, questo è il messaggio che vogliamo dare: no a questo tipo di speculazione sull’Africa!

     
    R. – Il nostro messaggio di oggi è prima di tutto, di ringraziamento al Santo Padre per quel tesoro che ha lasciato all’Africa, perché è stato un insegnamento meraviglioso. E poi a chi ha criticato e continua a criticare il Santo Padre sul problema della lotta all’Aids in Africa vogliamo dire a queste persone che è un pietismo ipocrita!

     
    D. – L’Africa come ha vissuto le polemiche che ci sono state in Occidente?

     
    R. – Per noi è stata un’offesa: pensavano di avere offeso il Papa, invece hanno offeso gli africani!

     
    R. – Il piccolo popolo europeo … se è capace di alzare la voce contro il Papa per quello che ha detto sulla situazione in Africa, deve essere anche capace di aiutare gli africani in modo corretto. Per esempio, ci sono delle guerre, in Africa, e queste guerre sono sostenute dai governanti europei. Perché gli europei che ci amano non possono dire ai loro governanti: lasciateli tranquilli, non finanziate le guerre in Africa?

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    Benedetto XVI alla parrocchia del Santo Volto di Gesù: "dietro il buio delle sofferenze c'è il sole della bontà divina". Appello ai giovani: "lasciatevi coinvolgere dal fascino di Cristo!"

    ◊   Il cristiano sia sempre al servizio del prossimo per sconfiggere in questo tempo di “crisi sociale ed economica”, la paura e la solitudine con la fiducia in Dio. E’ quanto ha affermato stamani Benedetto XVI durante la sua visita pastorale nella parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana dove ha celebrato la Messa nella quinta Domenica di Quaresima. In tante persone hanno accolto il Papa: tra queste, gli anziani della casa di riposo del quartiere gestita dalle religiose della Congregazione delle Povere Figlie della Visitazione. Ma ascoltiamo le parole del Pontefice nel servizio di Luca Collodi:

    “Sappiamo … che il ‘sole’, benché spesso nascosto, esiste, che Dio è vicino, ci aiuta e ci accompagna. Quindi, in questo senso, vogliamo andare verso la Pasqua sapendo che alla nostra vita appartengono le sofferenze e le difficoltà, ma nella consapevolezza che dietro c’è il sole della Bontà divina”.

     
    Così, Benedetto XVI ha salutato al suo arrivo alla Magliana, le centinaia di persone che lo attendevano sotto la pioggia. La chiesa, intitolata dal 1982 a San Massimiliano Kolbe, ha modificato la denominazione nel 2001 in Santo Volto di Gesù. E’ stato il cardinale Fiorenzo Angelini a sottolineare l’assenza a Roma di una comunità dedicata al Volto di Gesù. La parrocchia, 15mila abitanti a Ovest di Roma, conta 4 mila famiglie con genitori e figli fuori casa per lavoro e scuola gran parte della giornata. “Questo, spiega il parroco don Luigi Coluzzi, porta spesso ad una completa delega educativa da parte dei genitori, con la perdita della loro capacità formativa. Anche  se i giovani della Magliana esprimono una forte domanda di valori, anche semplici”. Ed  a loro il Papa, nell’omelia, non ha mancato di far arrivare il suo incoraggiamento:

     
    “Lasciatevi coinvolgere dal fascino di Cristo! Fissando, con gli occhi della fede, il suo Volto, chiedetegli: ‘Gesù. Cosa vuoi che io faccia con Te e per Te?’. Rimanete quindi in ascolto e, guidati dal suo Spirito, assecondate il disegno che Egli ha su di voi”.

     
    Benedetto XVI ha poi invitato i fedeli a porsi al servizio del prossimo, in particolare per quanti sono in difficoltà a causa della crisi economica. Il Papa ha indicato come modello da seguire nella carità, San Massimiliano Kolbe che sacrificò la sua vita nel campo di concentramento nazista di Auschwitz per salvare quella di un prigioniero, padre di famiglia:

     
    “In questo nostro tempo, segnato da una generale crisi sociale ed economica, molto meritevole è lo sforzo che state compiendo, attraverso soprattutto la Caritas parrocchiale e il gruppo Sant’Egidio, per andare incontro, come è possibile, alle attese dei più poveri e bisognosi”.

     
    Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni di questa quinta domenica di Quaresima, Benedetto XVI ha esortato i fedeli a condividere lo Stato d’animo di Gesù alla vigilia della Pasqua, rivivendo il mistero della sua crocifissione, morte e risurrezione non come spettatori estranei, ma come protagonisti. Al termine della visita alla parrocchia del Santo Volto di Gesù alla Magliana, Benedetto XVI ha incontrato i bambini della Prima Comunione:

     
    “Cari bambini, innanzitutto una buona domenica! Sono felice di essere con voi, anche se il tempo è brutto e ci siamo alzati oggi un’ora prima ... Sento che vi preparate alla Prima Comunione, all’incontro con Gesù ... naturalmente, buone feste per la Prima Comunione. Il centro non è il pranzo, ma il centro sarà Gesù stesso. Poi anche il pranzo può essere buono…Auguri a tutti voi! Pregate per me, io prego per voi!“

     (applausi)

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    Oggi in Primo Piano



    Italia: con la crisi economica aumentano gli aborti

    ◊   Con la crisi economica aumentano le richieste di aborto: lo ha denunciato nei giorni scorsi il direttore della Clinica Mangiagalli di Milano e lo confermano i dati raccolti dai centri di Aiuto alla Vita - i Cav - che fanno assistenza capillare sul territorio. I problemi riguardano ormai alla stessa maniera donne italiane e straniere, del sud e del nord della Penisola. Un primo aiuto potrebbe venire dalla proposta dei vescovi italiani di estendere la social card anche alle donne in gravidanza, ma i dati sulle interruzioni di gravidanza interpellano anche la legge 194. Lo spiega al microfono di Gabriella Ceraso il vicepresidente del Movimento per la Vita, Lucio Romano:

    R. – Il fattore economico incide in maniera significativa. D’altra parte, dobbiamo anche rilevare una criticità. Se noi andiamo a leggere in maniera combinata l’articolo 2 e l’articolo 5 della 194, ne possiamo individuare chiaramente una responsabilità operativa dei consultori, non declinabile solo – così come è avvenuto, oramai – nella mera ratifica di una volontà di interrompere la gravidanza, piuttosto richiamando il tentativo che dovrebbero mettere in essere i consultori di individuare le possibili soluzioni ai problemi proposti: anche farsi carico delle problematiche di ordine economico. Ma qui sorge un altro tipo di problema: da parte sia delle istituzioni preposte – Stato, regioni e comuni – si riconosce sicuramente una responsabilità nel mettere in essere una politica fiscale a favore della famiglia. Posso ricordare il quoziente familiare, posso ricordare gli incentivi fiscali, sovvenzioni ad hoc proprio per famiglie o per donne che ricorrono all’interruzione di gravidanza per accertare i veri motivi di ordine economico, che possono essere rimossi.

     
    D. – A questo si aggiunge la mancata applicazione dell’articolo 2, secondo voi, cioè il fatto che i consultori per legge potrebbero, in caso di problemi economici delle donne, rivolgersi ad associazioni di volontariato un po’ come supporto. Questo però non accade. Perché?

     
    R. – C’è una sorta di chiusura, un timore di concedere una possibilità ad altre realtà di poter interloquire, semmai, risolvendo – ove possibile – i problemi che inducono le donne a voler abortire. Più di 100 mila bambini sono stati salvati in tutto il territorio nazionale con l’intervento dei centri di aiuto alla vita, e moltissimi di questi bambini sono stati aiutati alla luce di un sovvenzionamento volontario di privati per una somma che si aggira intorno ai 3 mila euro – sono circa 2.880 euro – per 18 mesi: 160 euro al mese. E possiamo dire che è una goccia nel bisogno di una famiglia, oggi; ma comunque, è un tentativo.

     
    D. – E’ questo l’unico effettivo aiuto economico che c’è sul territorio italiano, quello dei Cav?

     
    R. – Io devo dire, per quanto riguarda le azioni delle associazioni di volontariato, si riconosce al Movimento per la Vita e ai Centri di aiuto alla vita, questo aiuto di ordine economico. Questo non esenta, però, dalla responsabilità di politiche familiari e sociali, ripeto, a livello di Stato, regioni e comuni, per mettere in essere provvedimenti che siano di concreto e reale aiuto. Perché la motivazione di ordine economico sarà una di quelle che saranno sempre più enfatizzate, perché non solo alla luce della crisi economica, ma i bisogni a livello familiare sono sempre maggiori rispetto a quelle che possono essere le entrate. Quindi, non si può certamente declinare la negazione della vita in ragione di un costante bisogno di ordine economico, se non assumiamo la responsabilità, come società civile, di intervenire nella rimozione di queste cause.

     
    D. – La proposta della social card va nella direzione di un piccolo aiuto. Come lo valutate?

     R. – E’ un tentativo. Ma non può rappresentare l’unico.

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    Vertice dei ministri del Lavoro del G8 a Roma

    ◊   Contrasto della disoccupazione, sostegno ai redditi e rientro nel mercato del lavoro di chi è rimasto vittima della crisi. Questi i punti che sintetizzano i temi su cui si discute a Roma, a partire da oggi, nell'ambito della riunione dei ministri del Lavoro del G8. L’evento che si concluderà martedì prossimo coinvolge anche i ministri del Lavoro di Cina, India, Brasile, Messico, Sudafrica ed Egitto, assieme a numerose organizzazioni internazionali, oltre all’Unione Europea. ‘People first’, ovvero le persone innanzitutto, il titolo deciso per questo vertice dedicato alle conseguenze sociali della crisi economica. Un contesto, in cui appaiono sempre più indispensabili azioni condivise e coordinate a livello internazionale, come ci spiega Claudio Lenoci, direttore dell’Ufficio romano dell’Ilo, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, intervistato da Stefano Leszczynski:

    R. – Abbiamo subito segnalato, forse prima di altri, la drammaticità di questa crisi, la possibilità che si possa arrivare nel mondo addirittura a 40 milioni di disoccupati. Quindi, da questo punto di vista, non c’è ancora una luce in fondo al tunnel. Quello che è positivo è che c’è uno sforzo più coordinato da parte dei governi mondiali, per ricercare delle risposte che siano in sintonia, ed è quello che sta accadendo soprattutto in Europa.

     
    D. – Qual è la direzione, secondo l’Ilo, in cui i sistemi economici dovrebbero muoversi per recuperare una solidità?

     
    R. – La situazione della crisi mondiale che si riflette in crisi dell’occupazione non può non chiamare ad un maggiore ruolo la massima organizzazione internazionale sul lavoro, che è la nostra, e che fra l’altro ha due particolarità molto importanti. E’ all’interno del sistema delle Nazioni Unite, quindi è un’agenzia dell’Onu, ed è l’unica organizzazione internazionale che ha una costituzione tripartita, nel senso che governi, imprenditori e lavoratori sono i “constituents” della nostra organizzazione. Ed è evidente che in un momento come questo, il ruolo dell’Ilo è destinato a crescere. Non è una crisi che si può risolvere con compartimenti stagni, così come è stato fatto nel passato. Non c’è un aspetto della finanza che non debba essere correlato ai problemi sociali, ai problemi del lavoro.

     
    D. – Direttore, lei diceva che non si può ragionare per compartimenti stagni, tuttavia la crisi del mercato del lavoro, a livello internazionale, presenta aspetti diversi. Come leggete, ad esempio, la situazione nei Paesi più poveri, nei Paesi in via di sviluppo?

     
    R. – La crisi colpisce i più deboli. Ed è inevitabile che la crisi colpisca i Paesi più deboli, i Paesi più poveri, i Paesi in via di sviluppo. Su questo e su quello che si può fare per evitare la famosa emigrazione di ritorno sono ricette antiche che però non hanno visto un concreto dispiegamento di azioni conseguenti. Investimenti nei Paesi in via di sviluppo, più coordinati, più controllati, più significativi, rivolti a realizzare reali condizioni di occupazione in quei Paesi. Tutto questo, naturalmente, è stato più volte detto nel passato, ma le azioni non sono state mai conseguenti, ed è giunto il momento invece di voltare pagina su questo.

     
    D. – Il fatto che nel passato i singoli Stati abbiano teso ad ignorare l’indicazione degli ambienti internazionali. Oggi sembra di assistere ad un’inversione di tendenza. Insomma, le organizzazioni internazionali, gli organismi internazionali, sembrano avere acquistato una maggiore credibilità presso gli Stati…

     
    R. – E’ così, deve essere così. Abbiamo avuto mancanza di coordinamento nella politica europea sull’occupazione. Abbiamo avuto una mancanza di collegamento con le massime istituzioni internazionali, con gli organismi internazionali. Si è proceduto per strade diverse a seconda che si trattasse di affrontare il problema dal punto di vista finanziario ed economico e dal punto di vista dell’occupazione e del lavoro. Tutto questo è alle nostre spalle. Sono molto ottimista sul fatto che governi, organizzazioni, mondo internazionale vadano più coordinandosi sull’esigenza di dare una risposta globale.

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    I dieci anni di Banca Etica: bilanci solidi nonostante la crisi

    ◊   Banca Etica festeggia dieci anni dalla fondazione. Un compleanno importante in un momento di crisi finanziaria che sta mettendo a dura prova l’economia mondiale. Scegliendo d’investire nel Terzo settore, oggi l’istituto vanta bilanci solidi e punta a una finanza responsabile e trasparente. Roberta Rizzo ha chiesto al direttore generale Mario Crosta quali traguardi sono stati raggiunti dal 1999 ad oggi:

    R. – Parliamo di quasi 600 milioni di euro di risparmio raccolto e di finanziamenti per quasi 500 milioni di euro. Avere aperto la possibilità di accesso al credito a tutta una serie di soggetti – cito le cooperative sociali, le organizzazioni non governative e tanta parte dell’associazionismo – che prima dell’esperienza di Banca etica non riuscivano ad avere accesso al credito.

     
    D. – Nonostante la crisi, Banca Etica è in crescita: qual è il segreto?

     
    R. – La trasparenza, la completa tracciabilità del percorso che fa il denaro, l’avere con la clientela un rapporto fiduciario … sono tutte persone che vogliono fare del proprio risparmio un uso consapevole, un uso responsabile.

     
    D. – Ma chi si rivolge a voi non è solo chi apre un conto corrente o chiede un mutuo …

     
    R. – Ci sono le cooperative, i soggetti del Terzo settore in genere, che sono beneficiari di credito per gli investimenti che realizzano. Operiamo anche con alcune realtà del profit, aziende che comunque ispirino la propria attività ai principi della responsabilità sociale d’impresa.

     
    D. – Perché in un momento di crisi finanziaria gravissima, come quella che stiamo vivendo, è importante investire nel terzo settore?

     
    R. – I dati evidenziano come il Terzo settore continui ad essere in costante crescita. Nei primi mesi dell’anno abbiamo avuto una crescita dei finanziamenti erogati che su base annua è pari al 26 per cento, contro una media del settore bancario, nel suo complesso, che è del 2 per cento.

     
    D. – Dall’America all’Europa c’è un richiamo generale alla trasparenza e all’etica. Secondo lei, si tratta soltanto di una dichiarazione d’intenti o cambierà qualcosa, nella sostanza?

     
    R. – Non basta solo proclamare la necessità di nuove regole; occorre intervenire con una certa radicalità. Crediamo che sia tempo che venga meno il segreto bancario, vengano meno i paradisi fiscali; vanno messi dei tetti agli stipendi dei manager … Per uscire dalla crisi c’è l’assoluta necessità che ci sia un cambiamento radicale. Si tratta di cambiare radicalmente l’alfabeto!

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    Seconda edizione del Concorso internazionale "Strumenti di Pace"

    ◊   Il maestro Ennio Morricone presiede la giuria della seconda edizione del Concorso internazionale “Strumenti di pace”, indetto dalla Fondazione “Opera Campana dei caduti” di Rovereto. Si tratta dell’unico concorso di composizione aperto ai giovani di tutto il mondo che pone la pace e il dialogo tra le religioni al centro della creazione musicale. Nella serata conclusiva, il 9 luglio del prossimo anno, l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai eseguirà in prima assoluta il brano scritto per l’occasione dal celebre compositore. Alla presentazione dell’iniziativa, venerdì scorso a Roma, presso la Sala stampa estera, c’era per noi Claudia Di Lorenzi:

    Parla al cuore dell’uomo, di ogni luogo ed ogni tempo, e vola alto oltre i confini fra razze, culture e religioni: non c’è lingua, fede e tradizione che non ne riconosca l’alfabeto e sulle sue ali l’anelito alla pace si fa inno planetario. Più delle parole, le immagini, i simboli, la musica rappresenta da sempre il veicolo privilegiato per esortare il mondo alla riconciliazione. Quel linguaggio universale che Benedetto XVI riconosce “capace di unire (…) gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti”. E’ da questa consapevolezza che nasce l’iniziativa di un Concorso di composizione musicale sul tema della pace, un’occasione per affidare alle vibrazioni delle note il sogno di una umanità pacificata. Un progetto – spiega Alberto Robol, reggente dell’Opera Campana dei Caduti – che segue l’ispirazione del padre fondatore:

     
    “Don Antonio Rossaro, finita la guerra mondiale è andato sulla tomba dell’imperatore a chiedere perdono, perché lui, irredentista italiano, temeva di aver ‘odiato’ gli austriaci. Quale l’insegnamento? Che la pace è prima di tutto perdono, è riconciliazione. Ora, sulla via della conciliazione, la musica è lo strumento fondamentale”.
     
    E già il testo che i partecipanti dovranno musicare vede in dialogo le tre religioni monoteiste. Brani sulla pace dell’Antico e Nuovo Testamento compongono insieme a passaggi del Corano il tessuto narrativo delle future partiture. Sulle ragioni della scelta ascoltiamo ancora Alberto Robol:
     
    “La religione, in quanto tale, ha una sua universalità ed una sua profonda dimensione extratempo, la fonte veritativa per eccellenza è la verità religiosa. Noi viviamo in un tempo nel quale, purtroppo, le religioni sembrano godere più di una fama negativa – cioè come insieme di ragioni contrarie le une alle altre che come veicolo di pacificazione -; noi siamo per la seconda dimensione”.

     
    Una proposta che incontra il plauso del maestro Ennio Morricone, chiamato a vestire di suoni gli stessi versi:

     
    “Mi pare una scelta buona, anzi, poteva essere anche molto più larga; non solo questi tre piccoli, brevi brani, che sono comunque belli, interessanti, forti, anche nella loro dolcezza”.

     
    Sarà il maestro Morricone a guidare i giurati nella selezione dei brani, per costruire un ponte ideale fra giovani compositori e artisti affermati. Ascoltiamo Marcello Filotei, direttore artistico del Concorso:

     
    “Nel concerto finale noi eseguiremo uno accanto all’altro il pezzo commissionato al maestro Morricone e il pezzo vincitore, per avere proprio un confronto sullo stesso terreno, perché entrambi avranno scritto con lo stesso organico sullo stesso testo. Avremo quindi due prospettive diverse, culturali, ma anche generazionali, su un modo di vedere il mondo e di concepire un concetto dinamico della pace, che non è solamente fatto di assenza di guerra, ma di lavoro culturale per il dialogo”.

     
    Un lavoro a cui gli stessi giovani compositori daranno un contributo importante, giacché – ha sottolineato in chiusura Robol - “non possiamo dimenticare che tutto ha senso perché finalizzato alla pace”.

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    Successo di pubblico per il musical promosso dal Movimento Apostolico “Meditando la Passione”

    ◊   Un grande successo di pubblico per l’opera sacra “Meditando la Passione” rappresentata ieri sera a Roma nell’Auditorium Conciliazione. Il musical, interpretato per la prima volta nella capitale, ha visto impegnati sulla scena oltre 150 giovani provenienti dalla diocesi di Catanzaro Squillace ed è stato promosso dal Movimento Apostolico e in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma. Il servizio di Marina Tomarro:

    Buio in scena. Un'unica luce su una grande croce a cui sono aggrappati un gruppo di uomini e donne: rappresentano l’ umanità che solo attraverso la Croce può trovare la speranza. E’ l’immagine con cui si apre il musical “Meditando la Passione”: 150 giovani interpretano il momento più alto della vita di Cristo, quello della sua morte per la nostra salvezza. Ma come nasce questa opera sacra? Cettina Marraffia autrice della rappresentazione:

     
    “Al giorno d’oggi, ci sono troppe distrazioni; quindi, magari, anche un momento forte come la Passione, talvolta viene vissuto con distrazione. Mi è piaciuto pensare proprio ad una Passione silenziosa - fatta da diverse pause di riflessione che vogliono far meditare sul cammino verso la Croce – che coinvolga i giovani attraverso una meditazione che li allontana da quelli che possono essere le distrazioni dei nostri giorni”.
     
    E i protagonisti di questo musical sono tutti attori non professionisti, che attraverso la danza, il canto e la recitazione hanno cercato di trasmettere le loro emozioni e il loro messaggio di pace. Ascoltiamo ancora Cettina Maraffia:

     
    “La nostra vita è fatta di tante cose, e talvolta non sappiamo – con le difficoltà quotidiane cui andiamo incontro – come comportarci, qual è la nostra vita, la via, la missione. Quindi, affidare alla Croce la nostra gioia, i nostri dolori, le nostre paure, le nostre emozioni, le nostre difficoltà, la nostra preghiera; affidare tutto alla Croce di Gesù, quella stessa Croce su cui Lui è morto, e poi, la speranza della Risurrezione”.

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    Chiesa e Società



    Usa. I vescovi a Obama: dispotismo il no all'obiezione di coscienza

    ◊   “Abbiamo bisogno di regole legislative per garantire la libertà di coscienza e di religione”. È il nuovo appello dei vescovi degli Stati Uniti al presidente Barak Obama affinchè non abroghi la legislazione sull'obiezione di coscienza del personale sanitario. ''Il rispetto di tali principi, ha detto il cardinale Francis Eugene George, presidente della Conferenza episcopale Usa - è necessario al fine di evitare ogni forma di oppressione''. Dunque un nuovo confronto tra l’episcopato cattolico statunitense e la Casa Bianca. Dopo lo sblocco dei fondi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali embrionali infatti e il ripristino dei finanziamenti alle Ong che praticano e promuovono l’aborto all’estero, l’amministrazione statunitense si prepara ora ad abrogare le norme sull’obiezione di coscienza del personale sanitario, che consentono a medici e infermieri di rifiutare di praticare interruzioni di gravidanza e altre procedure contrarie a principi etici. Da qui la ferma opposizione del mondo cattolico statunitense: "Bisogna evitare - ha detto il cardinale George - che si slitti dalla democrazia al dispotismo". Nel messaggio che il porporato aveva inviato il 16 marzo scorso, e rilanciato ieri dall’Osservatore Romano, sottolinea che ''il rispetto per la coscienza dell'individuo e per la libertà religiosa'' sono principi irrinunciabili e rappresentano un terreno comune condiviso da tutti in quanto cittadini americani. Rimarcando la necessità di regole legislative per garantire la libertà di coscienza e di religione e la protezione attraverso tali regole di diritti umani, mons. William Francis Murphy, vescovo di Rockville Centre e presidente del Comitato per la giustizia interna e lo sviluppo umano dell'episcopato ha poi dichiarato: "Se i diritti di una singola persona possono essere abrogati, anche i diritti di ognuno di noi potrebbero essere in pericolo''. Inequivocabili anche le dichiarazioni dell'arcivescovo di Washington, mons. Donald William Wuerl, secondo cui se venissero abrogate le regole che proteggono il diritto all’obiezione di coscienza anche ''medici e infermieri cattolici potrebbero essere convocati a partecipare a interventi a carattere abortivo”. (A cura di Cecilia Seppia)

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    Spagna: in migliaia a Madrid contro la nuova legge di depenalizzazione dell’aborto

    ◊   Migliaia di spagnoli oggi a Madrid sono scesi in piazza per partecipare alla prima grande manifestazione contro il progetto di depenalizzazione dell’aborto a cui lavora, da alcuni giorni, il governo del premier socialista Zapatero. I partecipanti marceranno su un percorso simbolico che va dalla sede del Ministero dell’uguaglianza, fino al Parlamento, dove di fronte al Congresso tutti i promotori della manifestazione - oltre 100 tra organizzazioni pro-vita, istituti familiari e associazioni di medici obiettori - leggeranno un manifesto chiedendo all’esecutivo di fare un passo indietro e fermare la modifica legislativa. La nuova legge, ancora all’esame del Parlamento, prevede tra l’altro di consentire interruzioni volontarie di gravidanza dopo 22 settimane, in caso di gravi malformazioni del feto. Contro la riforma, che di fatto stabilisce la possibilità di abortire ad oltranza, sono emerse anche le critiche delle associazioni dei disabili. Dura la condanna del Comitato Onu per i Diritti delle Persone diversamente abili, che giudica la norma un chiaro atto di discriminazione e denuncia: “così si rischiano pratiche eugenetiche”. Altro punto di contrasto riguarda le sedicenni, che secondo la nuova legge potrebbero abortire senza il consenso dei genitori. Per il presidente dell’associazione “Pro-Vida Madrid”, Jesus Poveda, la marcia servirà a mettere in luce quanto il dibattito sull’aborto in Spagna sia ideologizzato. (C.S.)

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    Brasile: minacce a suora impegnata contro la pedofilia

    ◊   "Indignazione" è stata espressa dalla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile del Regional Norte 2 (Cnbb N2) in relazione alle minacce di morte ricevute, martedì scorso, da suor Marie Henriqueta Cavalcante, coordinatrice della locale commissione di Giustizia e Pace. Lo rende noto l’Osservatore Romano. In una nota, firmata da suor Orlanda Rodrigues Alves, segretaria esecutiva del Regional Norte 2, la Cnbb e i suoi organismi di pastorale sociale affermano di considerare le minacce "come un atto disperato e un tentativo non solo di colpire la coordinatrice di Giustizia e Pace ma anche di far tacere la Chiesa davanti alla sua incessante lotta per la difesa della vita". Suor Marie Henriqueta Cavalcante, la commissione di cui è responsabile e i rappresentanti delle pastorali sociali della Conferenza episcopale stanno svolgendo, specialmente negli ultimi mesi, un ruolo essenziale nei procedimenti di denuncia relativi ai casi di abuso e sfruttamento sessuale ai danni di minori nello Stato del Pará. Casi che purtroppo - si sottolinea nel comunicato - "sono avvenuti con la partecipazione di persone influenti della nostra società". Ma le intimidazioni, giunte per telefono, non fermeranno la religiosa che "continua in maniera instancabile il suo impegno" anche nella Commissione parlamentare di inchiesta sulla pedofilia istituita dall'Assemblea legislativa del Pará. Gli organismi di pastorale sociale della Cnbb - si legge nella nota - "con il totale appoggio dei vescovi sosterranno sempre ogni legittima lotta intrapresa in difesa dei diritti umani. La Chiesa, fedele a Gesù Cristo "venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Giovanni, 10, 10), svolge un ruolo profetico nella difesa e nella promozione della vita, denunciando ogni forma di ingiustizia, specialmente quando essa è praticata da coloro che dovrebbero lottare in favore della giustizia". Le azioni della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile - scrive suor Orlanda Rodrigues Alves - "sono pensate a partire dalla Parola di Dio e dalla realtà costruita per gli uomini. La nostra pratica è regolata dal dialogo, dal rispetto e soprattutto dalla costante testimonianza, agendo pacificamente e credendo nella pace e nella costruzione di un mondo giusto ed egualitario". Il comunicato si conclude con la riaffermazione della scelta ecclesiale per i poveri, "difendendo la causa di coloro che nella nostra società più necessitano di giustizia". Una risposta all'appello della Conferenza di Aparecida là dove evidenzia che "i volti sofferenti dei poveri sono i volti sofferenti di Cristo". (S.C.)

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    Il sostegno di Aiuto alla Chiesa che Soffre ai ragazzi sfollati del Sudan

    ◊   Un aiuto consistente destinato ai bambini ed ai ragazzi che vivono nei tanti campi profughi del Sudan settentrionale: lo ha annunciato la sezione britannica di “Aiuto alla Chiesa che soffre” (Acs), che ha stanziato 100mila euro per il progetto “Salvare il salvabile”, avviato a Khartoum. Si tratta, informa una nota, del maggiore investimento per il 2009 fissato dall’opera caritativa. Al centro dell’iniziativa, l’educazione alla cristianità: il progetto, infatti, raggiungerà circa 200mila alunni delle 50 scuole intorno alla capitale sudanese, dove gli sfollati vivono spesso in capanne di fango, l’acqua potabile scarseggia e le epidemie si diffondono rapidamente. “Salvare il salvabile – ha detto il direttore nazionale di Acs britannica, Neville Kyrke-Smith – è un progetto-chiave per sostenere lo sviluppo della cristianità nel cuore dell’Africa”. “In un Paese lacerato dai conflitti e dalle divisioni etniche – ha aggiunto – la Chiese e le scuole cattoliche hanno un ruolo fondamentale nella costruzione della fede e della speranza. Sono vere e proprie ancore di salvezza”. A coordinare il progetto sarà il vescovo ausiliare di Khartoum, mons. Daniel Adwok. (I.P.)

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    Cina: le iniziative della comunità cattolica per la Quaresima

    ◊   “La Quaresima nel mondo cattolico cinese è vissuta in comunione con il Papa e con la Chiesa Universale, contraddistinta da una intensa spiritualità e dalle opere caritative”. Lo riferisce l’Agenzia Fides. Tra le tante iniziative che animano questo periodo dell’anno liturgico in preparazione alla Pasqua, la visita dei fedeli della parrocchia di Ji Ning Li della diocesi di Yan Zhou, nella provincia dello Shan Dong, al Centro per i Lebbrosi del Comune di Tai An: un gesto concreto per esercitare la carità quaresimale portando l’amore a fratelli più emarginati. Oltre 600 fedeli inoltre hanno partecipato al ritiro spirituale quaresimale della parrocchia di Nan Qiao della diocesi di Shang Hai, tenuto dall’11 al 13 marzo sul tema “Come essere un cristiano maturo – la sana e migliore preghiera, le opere caritative, l’evangelizzazione con tutte le mie forze”. La parrocchia dedicata a San Giuseppe, sempre a Shang Hai, ha potuto invece organizzare due giorni di ritiro per 220 fedeli della parrocchia, il 13 e 14 marzo. Tanti i giovani che hanno preso parte all’incontro svoltosi sul tema “I dieci Comandamenti”. Da quando ha avuto inizio la Quaresima, i fedeli della parrocchia di Xiao Shi He della diocesi di Tai Yuan, continuano a mantenere l’impegno dell’adorazione giornaliera, accompagnata dalla lettura della Sacra Scrittura e dall’esegesi proposta dai sacerdoti. “Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto” è stato poi l’argomento scelto da don Joseph Yim Tak Lung per oltre 800 fedeli partecipanti al ritiro spirituale quaresimale svoltosi nella parrocchia di San Francesco del decanato di KowLong, diocesi di Hong Kong. Durante il ritiro don Joseph ha invitato i fedeli ad essere “i fans di Cristo” invece che di tanti “vip” senza senso. A Taiwan infine molti fedeli delle parrocchie della diocesi di Chia Yi hanno partecipato al ritiro spirituale quaresimale sul tema “La sete sulla Croce”. (C.S.)

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    Filippine: perplessità dell’arcivescovo di Manila sulla costruzione di una zona industriale

    ◊   L’arcivescovo di Manila, cardinale Gaudencio Rosales, ha espresso alcune perplessità sul progetto comunale di realizzare una zona industriale nel distretto petrolifero di Pandacan. In una lettera indirizzata al sindaco della città, Alfredo Lim, il porporato ha sottolineato come la proposta di legge, già accettata in seconda lettura, ma in attesa dell’approvazione definitiva, rischi di minacciare la salute della popolazione e la tutela dell’ambiente, tanto più che le misure giuridiche stabilite finora “sono passate senza la necessaria consultazione pubblica”. “In particolare – ha scritto il cardinale Rosales – chiedo che i residenti del distretto siano ascoltati e che l’impatto che certe decisioni potrebbero portare sulla salute e sull’ambiente sia studiato e valutato con attenzione”. Il porporato chiede quindi una revisione della proposta di legge prima della sua approvazione in terza lettura. “Certamente - si legge ancora nella lettera - siamo d’accordo sul fatto che, quando si tratta di garantire il pieno benessere delle persone, occorrono la massima prudenza e la massima cautela. L’entrata in vigore affrettata di questo provvedimento potrebbe provocare solo danni costosi e di lunga durata”. (C.S.)

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    Australia: i vescovi preparano la prima e-conference nazionale su San Paolo

    ◊   In concomitanza con l’Anno Paolino, la Conferenza episcopale australiana sta preparando la prima e-conference nazionale sull’Apostolo delle Genti. L’evento è fissato per giovedì 30 giugno, a chiusura delle celebrazioni per il bimillenario della nascita di San Paolo, e sarà intitolato “Paolo – l’uomo, la missione, il messaggio oggi: risvegliare la sua fermezza e la sua passione”. La conferenza, a cui parteciperanno virtualmente numerosi studiosi delle Sacre Scritture, sarà trasmessa in diretta sul sito Internet del Broken Bay Institute, che si occupa di formazione alla fede cattolica. “Tutte le parrocchie australiane avranno la possibilità di essere coinvolte – afferma mons. David Walker, membro della Commissione episcopale per la formazione alla missione e alla fede della Conferenza episcopale – Sarà una meravigliosa opportunità ed un modo adatto per chiudere l’Anno Paolino. Lo stesso San Paolo, grande comunicatore del Vangelo, sarebbe sicuramente fiero di questo progetto”. Dal punto di vista tecnico, per seguire l’e-conference, basterà una connessione Internet, un proiettore ed un mega-schermo. Ulteriori informazioni verranno diffuse, nel mese di maggio, sul sito www.bbi.catholic.edu.au. (I.P.)

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    Un’ora per la terra: al buio anche la Cupola di San Pietro

    ◊   Anche la Cupola di San Pietro è stata spenta ieri per un’ora, nell’ambito della campagna “Earth Hour” (Ora della terra). Si tratta di un’iniziativa volta a combattere la crisi climatica, partita in Australia due anni fa con poco più di due milioni di partecipanti. Quest'anno hanno aderito - secondo gli organizzatori - circa un miliardo di persone in 2848 città di 83 Paesi, fra cui oltre 60 capitali. Insieme alla Cupola di San Pietro si sono spenti più di 800 monumenti simbolici: le Piramidi egiziane di Giza, il Colosseo a Roma, l'Acropoli di Atene, la Tour Eiffel a Parigi, la Sagrada Famiglia di Gaudì a Barcellona, la Torre di Londra, lo Stadio Nido d'uccello a Pechino, la Statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro e l'Empire State Building a New York. (V.V.)

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    A Danzica in ottobre le prime Giornate sociali cattoliche per l’Europa

    ◊   Sarà Danzica a ospitare, dall’8 all’11 ottobre prossimi, le prime Giornate sociali cattoliche per l’Europa organizzate dalla Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) che affronteranno il tema della solidarietà, vera “sfida” per il futuro del continente. “L’idea è venuta dall’esperienza delle Settimane sociali che da lungo tempo si svolgono a livello nazionale in diversi Paesi europei - racconta all’Osservatore Romano mons. Piotr Jarecki, vescovo ausiliare di Varsavia e vicepresidente della Comece – l’obiettivo è cercare, alla luce della dottrina sociale della Chiesa applicata ai problemi politici, economici e sociali con i quali ci si trova a convivere in Europa, le strade per una solidarietà europea di fronte all’attuale crisi mondiale”. Il programma definitivo dell’evento sarà comunicato ufficialmente il 20 aprile, ma è già noto che vi parteciperanno 500-600 delegati, molti giovani, e numerosi rappresentanti di altre Chiese e comunità ecclesiali, all’insegna dello spirito ecumenico. A preparare le Giornate, invece, molte realtà diverse come Caritas Europa, Giustizia e Pace Europa, Iniziativa dei cristiani per l’Europa, il Centro per la solidarietà europea di Danzica, il Centro per il pensiero di Giovanni Paolo II di Varsavia e l’organizzazione di solidarietà dei cattolici tedeschi Renovabis. Tra i 26 membri della Commissione preparatoria, anche il vescovo d’Ivrea, Arrigo Miglio, entusiasta dell’iniziativa: “È necessaria una combinazione di valori personali e politici inclusi nel termine ‘solidarietà’ – ha detto – una solidarietà fondata sulla dignità umana e sulla libertà e al centro dell’insegnamento sociale della Chiesa”. Danzica, infine, è la location scelta per il suo alto valore simbolico: qui, infatti 70 anni fa, ebbe inizio la Seconda Guerra Mondiale; 20 anni fa cadeva il comunismo e 30 anni fa Papa Wojtyla andò in visita in Polonia. Cinque anni fa, poi, l’ingresso della Polonia nell’Unione Europea. (R.B.)

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    A Vicenza la quinta edizione del Festival biblico

    ◊   Volti di uomini e donne, giudici, re, profeti, ma anche i “volti del lavoro”, che precludono la contemplazione del Volto che tutti racchiude, quello di Gesù di Nazareth. È questo il fil rouge della quinta edizione del Festival biblico, che avrà luogo a Vicenza e territori circostanti dal 29 maggio al 2 giugno. Oltre 80 appuntamenti tra piazze, riporta l’agenzia Fides, chiostri, vie e palazzi del Vicentino, in cui il pubblico parteciperà attivamente, prendendo parte alle testimonianze e agli incontri nei quali, partendo dal testo biblico, si approfondiranno alcuni aspetti della società di oggi. A fungere da anteprima dell’evento, il 23 maggio, il concerto ‘Paulus’ di Mendelhsson e un’intera giornata, in occasione dell’Anno paolino, dedicata alla figura dell’Apostolo delle genti. Tra le novità dell’edizione di quest’anno, un percorso dedicato ai più piccoli per condurli alla scoperta delle Sacre Scritture; torna, invece, la Notte Biblica, arte e musica riservate al pubblico nottambulo. (R.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Gli Usa convocano un vertice sui cambiamenti climatici

    ◊   Svolta nelle politiche sui cambiamenti climatici da parte degli Stati Uniti. Il presidente americano Barack Obama ha convocato a Washington per il 27 e 28 aprile un vertice al quale ha invitato i 17 Paesi più industrializzati al mondo: Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sudafrica più l'Unione Europea. La Danimarca e l'Onu sono stati invitati in qualità di organizzatori della Conferenza di Copenhagen. Sul tavolo una bozza di accordo sui tagli ai gas serra che prenda il posto del trattato di Kyoto, mai ratificato dagli Usa. Inoltre in una lettera inviata al premier italiano Berlusconi, Obama ha chiesto il suo aiuto per riattivare il “Major Economies Forum” sull'energia ed i cambiamenti climatici. La riunione si terrà al margine del G8 alla Maddalena. “Un vertice che servirà – ha spiegato il capo della Casa Bianca – a facilitare un dialogo aperto tra Paesi chiave del mondo industrializzato e in via di sviluppo” per far progredire iniziative che incrementino la forniture di energia pulita.

    Usa-Cuba
    Gli Stati Uniti non revocheranno l’embargo a Cuba. Lo ha assicurato, in una conferenza stampa in Cile, il vicepresidente americano Joe Biden che ha sottolineato come per Washington sia comunque necessaria “una transizione politica” nei confronti dell’Avana. “Riteniamo che i cubani – ha aggiunto Biden - dovrebbero poter decidere il proprio destino ed essere in condizioni di vivere in libertà, oltre ad avere una qualche prospettiva di benessere economico”.

    Elezioni in Montenegro
    Giornata di elezioni amministrative oggi in Montenegro. Circa mezzo milione di aventi diritto sono chiamati a rinnovare, per la seconda volta dopo la proclamata indipendenza del giugno 2006, il Parlamento. A vigilare sul voto circa 1200 osservatori. Favorito l’attuale premier Milo Djukanovic che punta a un nuovo mandato di 4 anni. Il servizio di Giuseppe D’Amato:

    Sono 16 i partiti che si contendono gli 81 seggi del Parlamento nazionale in queste elezioni anticipate. Uno solo è il netto favorito. E' la compagine del premier uscente Milo Djukanovic. Il Partito democratico dei socialisti dovrebbe raggiungere la maggioranza assoluta delle preferenze dei 498mila aventi diritto. Le forze dell'opposizione non sono riuscite ad accordarsi fra loro e si presentano alla consultazione divise. Secondo i sondaggi della vigilia, i socialisti popolari sono al 17%, la nuova democrazia serba al 12% ed i liberali del cambiamento al 6%. Il voto anticipato è stato convocato dall'esecutivo uscente per scegliere un governo con pieno mandato popolare per gestire l'adesione all'Unione Europea e alla Nato. Nel dicembre scorso Podgorica ha presentato richiesta formale ai Ventisette. “Un Montenegro europeo” e “Portare il Paese in Europa” sono i due slogan più popolari della maggioranza. Di diversa interpretazione le ragioni del voto per l'opposizione. Djukanovic starebbe tentando di aver un nuovo incarico prima che nello Stato balcanico si sentano veramente gli effetti della crisi economica. Il Pil è cresciuto nel 2007 ad un tasso di oltre il 10%, nel 2009 la contrazione sarà assai forte e l'inflazione è a circa il 9%. Turismo e metallurgia sono i due settori trainanti. Forti sono stati gli investimenti russi. Il reddito pro-capite annuale resta, però, basso sui 4mila dollari con una disoccupazione al 17%. In nottata sono previsti i risultati.

    Turchia-elezioni amministrative
    Si vota anche in Turchia per le elezioni amministrative. Alle urne – aperte stamani circa 48 milioni di persone chiamate a rinnovare le amministrazioni di 32 province orientali e sud-orientali del Paese. Saranno scelti anche i sindaci delle maggiori città turche come Ankara, Istanbul e Smirne. Intanto si registrano violenti incidenti in villaggio della provincia sud-orientale di Saliurfa, tre persone sono morte e altre 20 sono rimaste ferite in seguito ad un diverbio.

    Italia-politica
    Con l’elezione di Silvio Berlusconi a presidente del Popolo della Libertà e la scelta dei tre coordinatori: Ignazio Larussa, Denis Verdini e Sandro Bondi, si è chiuso il congresso costituente della formazione politica a Roma. Nel suo intervento il premier ha assicurato di voler portare l’Italia fuori dalla crisi economica ed ha accolto l’invito di Fini a riformare la Costituzione; ha lanciato stoccate all’opposizione definita “irresponsabile” perché si è sottratta alle modiche proposte alla Carta. Più poteri al premier: l’altra richiesta di Berlusconi che ha ufficializzato la sua candidatura alle europee, invitando il segretario del Pd Franceschini a fare lo stesso.

    Ungheria
    Spiragli di soluzione nella crisi politica in Ungheria. Il partito socialista ha indicato il ministro dell'economia Gordon Bajnai come futuro premier al posto del dimissionario Ferenc Gyurcsany, chiedendo poi ai liberali – alleati di governo – di appoggiare la scelta. Gyurcsany aveva rimesso il mandato la scorsa settimana per la persistente crisi economica in cui versa il Paese. L’ex primo ministro si è anche dimesso da presidente del partito socialista.

    Darfur
    Pesanti accuse da parte del presidente dell’Unione Africana Gheddafi alla Corte penale internazionale. Secondo il leader libico, il tribunale è “una nuova forma di terrorismo mondiale” che intende ricolonizzare il continente. Gheddafi ha così condannato la richiesta d'arresto nei confronti del presidente sudanese Omar el-Bashir, accusato di crimini di guerra e contro l’umanità per quanto accaduto in Darfur.

    Filippine
    Cresce la preoccupazione per la sorte dei tre operatori della Croce Rossa - una donna filippina, uno svizzero e l’italiano Eugenio Vagni - rapiti lo scorso 15 gennaio nel sud delle Filippine. Fonti ufficiali hanno riferito che è saltato l’accordo tra il gruppo islamico di Abu Sayyaf, responsabile del sequestro, e il governo di Manila. Quest’ultimo ieri aveva annunciato l’intenzione di ritirare le sue truppe da una zona di 130 chilometri quadrati sull'isola di Jolo e la successiva creazione di un corridoio umanitario per permettere la liberazione di uno degli ostaggi, come promesso dai ribelli. Gli insorti hanno reso noto che un ritiro limitato delle truppe è “insufficiente”.

    Medio Oriente
    Si riaccende la tensione in Medio Oriente. Il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, hanno minacciato di rapire altri soldati israeliani se non si concluderà in tempi brevi un’intesa, con la mediazione dell’Egitto, per uno scambio di prigionieri. Da mesi sono in corso trattative su una lista di 450 nomi di detenuti palestinesi coinvolti in gravi attentati terroristici in cambio del caporale Ghilad Shalit, sequestrato nel giugno 2006. Le dichiarazioni di Hamas arrivano alla vigilia della riunione in Qatar dei Paesi della Lega Araba che intendono mostrare una posizione comune nei confronti di Israele soprattutto in vista del varo del governo di Nethanyahu. Al vertice non prenderà parte il presidente egiziano Mubarak che non ha gradito l’appoggio di Doha ad Hamas. Intanto in un’intervista alla radio, Shimon Peres ha assicurato che il nuovo governo israeliano proseguirà il processo di pace. Il presidente israeliano ha così rassicurato la comunità internazionale dopo le riserve espresse dall’Unione Europea.

    Afghanistan
    Violenza in Afghanistan. L’esplosione di un ordigno ha ucciso tre militari afgani nella provincia di Paktia, nell’est del Paese. Altri 4 soldati sono rimasti feriti, mentre al confine con l’Afghanistan, almeno 11 membri delle forze di sicurezza pachistane sono stati sequestrati dai talebani. Le violenze arrivano all’indomani dell’approvazione da parte del presidente afgano Karzai del piano di Obama per il Paese asiatico che prevede il dispiegamento di altri 4 mila uomini oltre ai 17 mila già in partenza in vista delle elezioni presidenziali di agosto. Karzai ha anche espresso favore per l’intenzione degli Usa di dialogare con l’Iran, confermando il proprio impegno nella lotta alla corruzione.

    Iraq
    Sono 6 le vittime – 5 agenti e un civile - e 7 i feriti a Bassora per l’esplosione di un’autobomba contro una pattuglia della polizia. Lo hanno riferito le forze dell’ordine.

    Corea del Nord-Iran
    Secondo fonti di stampa giapponesi, esperti iraniani si troverebbero in Corea del Nord, dove è in programma tra il 4 e l’8 aprile il lancio di un satellite per le comunicazioni, per fornire aiuto. La comunità internazionale ha espresso dubbi sull’esperimento che ritiene essere un test balistico militare.

    Indonesia
    E’ stato aggiornato il bilancio del cedimento di una diga avvenuto due giorni fa alla periferia di Giacarta, in Indonesia. Sono 93 le vittime. Le autorità stanno ancora cercando i dispersi sotto le macerie della struttura, crollata per la troppa pressione dell'acqua dovuta alle forti piogge degli ultimi giorni.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)


    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 88

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