![]() |
![]() |

Sommario del 01/05/2009
La Chiesa festeggia San Giuseppe lavoratore. Il magistero sociale di Benedetto XVI sulla centralità della persona nell’economia
◊ Oggi, primo maggio, Festa internazionale del lavoro, la Chiesa ricorda San Giuseppe Lavoratore. Negli ultimi mesi, il Papa ha moltiplicato i suoi interventi sulla crisi economica, mettendo l’accento sul recupero di una dimensione etica del lavoro e sulla centralità della persona nei rapporti economici. Riflessioni che precedono l’annunciata pubblicazione della prima Enciclica sociale di Benedetto XVI. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Per rendere l’economia sana, è necessario costruire una nuova fiducia”: all’inizio del 2009, nel discorso al Corpo diplomatico l’8 gennaio scorso, Benedetto XVI sprona la comunità internazionale a non scoraggiarsi di fronte alla crisi economica ed indica i principi su cui fondare un sistema economico che rispetti la dignità dell’uomo:
Cet objectif ne pourra être atteint que par la mise...
“Questo obiettivo - è il suo richiamo - può essere realizzato solo attraverso l’attuazione di un’etica basata sulla dignità innata della persona umana”. “So quanto ciò sia impegnativo - riconosce il Papa - ma non è un’utopia!”. Di politiche economiche, Benedetto XVI parla nell’udienza agli amministratori locali di Roma e Lazio, il 12 gennaio, e ribadisce che compito della Chiesa, attraverso la sua dottrina sociale, è formare la coscienza di tutti i cittadini di buona volontà:
“Forse mai come oggi la società civile comprende che soltanto con stili di vita ispirati alla sobrietà, alla solidarietà ed alla responsabilità, è possibile costruire una società più giusta e un futuro migliore per tutti”.
Per questo, spiega il Papa, è una “priorità inderogabile” ridurre l’individualismo e la difesa degli interessi di parte “per tendere insieme al bene di tutti, avendo particolarmente a cuore le attese dei soggetti più deboli della popolazione”. E un appello per una nuova cultura della solidarietà, Benedetto XVI lo lancia nell’udienza ai dirigenti del sindacato Cisl, il 31 gennaio:
“Per superare la crisi economica e sociale che stiamo vivendo, sappiamo che occorre uno sforzo libero e responsabile da parte di tutti; è necessario, cioè, superare gli interessi particolaristici e di settore, così da affrontare insieme ed uniti le difficoltà che investono ogni ambito della società, in modo speciale il mondo del lavoro. Mai come oggi si avverte una tale urgenza; le difficoltà che travagliano il mondo del lavoro spingono ad una effettiva e più serrata concertazione tra le molteplici e diverse componenti della società”.
Di economia, Benedetto XVI parla ampiamente, il 26 febbraio scorso, nel tradizionale incontro di inizio Quaresima con il clero romano. Il Papa si sofferma sulle ragioni che, a partire dagli Stati Uniti, hanno portato alla crisi economica mondiale:
“Bisogna denunciare questi errori fondamentali che sono adesso mostrati nel crollo delle grandi banche americane, gli errori nel fondo. Alla fine, è l'avarizia umana come peccato o, come dice la Lettera ai Colossesi, avarizia come idolatria. Noi dobbiamo denunciare questa idolatria che sta contro il vero Dio e la falsificazione dell'immagine di Dio con un altro Dio, «mammona». Dobbiamo farlo con coraggio ma anche con concretezza. Perché i grandi moralismi non aiutano se non sono sostanziati con conoscenze delle realtà, che aiutano anche a capire che cosa si può in concreto fare per cambiare man mano la situazione”.
Il Pontefice non manca poi di esprimere la propria vicinanza ai lavoratori in difficoltà. All’Angelus del primo marzo, si rivolge ai dipendenti dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, ai lavoratori dei territori del Sulcis in Sardegna e di Prato in Toscana, uniti da una preoccupante condizione di precarietà:
“Desidero esprimere il mio incoraggiamento alle autorità sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinché con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento. C’è bisogno, infatti, di comune e forte impegno, ricordando che la priorità va data ai lavoratori e alle loro famiglie”.
E sul magistero sociale di Benedetto XVI e la riscoperta dell’etica nel mondo dell’economia e del lavoro, Fabio Colagrande ha intervistato mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace:
R. - C’è una riscoperta dell’etica e anche dei principi fondamentali della Dottrina sociale della Chiesa, non soltanto per un motivo etico. Ci sono degli economisti che stanno cercando di far capire al mondo dell’economia, e al mondo in generale, che i principi etici migliorano l’economia. Questo è un principio che si sta diffondendo ma che non tutti ancora hanno afferrato.
D. - E quale effetto positivo può avere, ad esempio, questo richiamo ai principi della solidarietà e della responsabilità, per quanto riguarda il mondo del lavoro?
R. - Intanto, il primato della persona umana nel mondo del lavoro: mi pare ampiamente sperimentato che un’attenzione alla persona migliora anche l’esito del lavoro, i frutti del lavoro. Non è stressando la persona all’inverosimile che si ottengono risultati migliori. Un altro aspetto, ad esempio, è la sinergia tra mondo del lavoro e famiglia. Mi pare siano tutte piste di ricerca e di esperienza che ci aiutano a capire come l’etica e la solidarietà non siano affatto in concorrenza con l’economia.
D. - Nella sua esperienza di pastore, nota che gli amministratori, le istituzioni politiche, chi si occupa del lavoro, sappiano ascoltare i richiami etici che arrivano dalla Chiesa?
R. - Mi pare che l’ascolto sia interessante, notevole nei momenti dell’emergenza. Quando passano i momenti dell’emergenza, si tende ad andare avanti come sempre, dimenticando che le situazioni cambiano e dimenticando soprattutto che il mondo dei giovani è in attesa che si offra anche un modello diverso di sviluppo e non soltanto posti di lavoro numericamente sufficienti: direi proprio un modello di vita, uno stile di vita diverso. In questo mi pare si faccia molta fatica. Paradossalmente, le emergenze diventano a volte l’occasione per tirare fuori il meglio di noi e anche per rimettere un po’ in crisi certi modi di vivere e di organizzarsi.
D. - In questo senso, la preannunciata Enciclica dedicata ai temi sociali di Papa Benedetto XVI arriva proprio al momento giusto...
R. - Io credo che a ormai 18 anni dalla Centesimus annus sia davvero provvidenziale che arrivi un’occasione di riflessione globale per la Chiesa e per tutte le persone di buona volontà, proprio perché dai tempi della Centesimus annus molte cose sono accadute. Quindi, c'è bisogno di sedersi e di riprendere in mano i principi e declinarli nel momento attuale.
Il concerto in Aula Paolo VI offerto dal presidente Napolitano al Papa: la musica invita alla preghiera e all'abbandono in Dio
◊ “Un eccellente omaggio musicale” così Benedetto XVI ha ringraziato il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano per il concerto offerto ieri in Aula Paolo VI, in occasione del quarto anniversario dell'elezione del Pontefice. Esecuzioni realizzate dall’Orchestra sinfonica e dal Coro sinfonico “Giuseppe Verdi” di Milano, diretti da Xian Zhang e Erina Gambarini e precedute da un incontro privato durato circa 25 minuti tra Benedetto XVI e Giorgio Napolitano. Il capo dello Stato, nel suo intervento, ha fatto gli auguri a nome degli italiani ringraziando il Santo Padre per la recente visita in Abruzzo ed esprimendo “fervidi auspici” per il suo prossimo viaggio in Terra Santa. Il servizio di Benedetta Capelli:
La musica che si adatta al tempo liturgico odierno. Parte da questa considerazione la riflessione del Papa, che ha spiegato i brani di Vivaldi, Haydin e Mozart, “tre autori - li ha definiti - di prima grandezza”. Una carrellata di musica classica che diventa in molti casi una vera e propria preghiera. Brani adatti al tempo di Pasqua, a partire dalla sinfonia 95 di Haydn che, “attraverso un percorso sempre perfettamente equilibrato”, fa pensare “all’itinerario dell’anima” “verso la pace e la serenità”. Ma è nella sinfonia 35 di Mozart che si respira un clima di festa, in essa - osserva il Pontefice - si amplifica “l’affermazione della vita sulla morte, della gioia sulla mestizia”:
“L’andamento è molto dinamico, nel finale addirittura travolgente - e qui i nostri virtuosi orchestrali ci hanno fatto sentire come la forza può armonizzarsi con la grazia. E’ ciò che avviene al massimo grado - se mi si consente questo accostamento - nell’amore di Dio, in cui potenza e grazia coincidono”.
Poi l’entrata del coro, le voci umane che danno parola a ciò che la musica ha voluto esprimere. Non a caso, la prima parola - evidenzia il Papa - è stata “Magnificat”:
“Uscita dal cuore di Maria - prediletta da Dio per la sua umiltà - questa parola è diventata il canto quotidiano della Chiesa, proprio in quest’ora del vespro, l’ora che invita alla meditazione sul senso della vita e della storia. Chiaramente il Magnificat presuppone la Risurrezione, cioè la vittoria di Cristo: in Lui Dio ha realizzato le sue promesse, e la sua misericordia si è rivelata in tutta la sua paradossale potenza”.
Voci che sono cinque assoli - le orfane di Vivaldi - ma che stanno “quasi a rappresentare la voce della Vergine”. “Le parti corali - continua Benedetto XVI - esprimono la Chiesa-comunità”. Entrambe unite nel canto a Dio che “realizza nella storia il suo disegno di giustizia”. Infine, la riflessione del Papa si chiude con l’"Ave verum Corpus" di Mozart, dove “la meditazione cede il passo alla contemplazione”:
“Lo sguardo dell’anima si posa sul Santissimo Sacramento, per riconoscervi il Corpus Domini, quel Corpo che veramente è stato immolato sulla croce e da cui è scaturita la sorgente della salvezza universale. Mozart compose questo mottetto poco prima della morte, e in esso si può dire che la musica diventa veramente preghiera, abbandono del cuore a Dio, con un senso profondo di pace”.
Nel suo indirizzo di saluto, all’inizio del concerto, il presidente Giorgio Napolitano ha sottolineato “l’intenso impegno del Papa su problemi essenziali del nostro tempo”, e ha ricordato la recente visita di Benedetto XVI in Abruzzo:
“La visita da Lei appena compiuta in quei luoghi di devastazione e sofferenza ha recato grande sollievo spirituale e umano alle popolazioni colpite e ha dato giusto riconoscimento a quanti le hanno soccorse e le assistono, per quel che fanno e - Ella ha detto - per l’amore con cui lo fanno”.
Infine, ha rivolto gli auguri per la prossima visita del Papa in Terra Santa che potrebbe aiutare - ha auspicato Napolitano - il “superamento di lacerazioni, tensioni e rischi di guerra che da decenni affliggono quella regione e sono fonte di grave instabilità internazionale”.
Telegramma di Benedetto XVI ai membri del Rinnovamento nello Spirito: il raduno susciti "profonda comunione" e "gioiosa testimonianza evangelica"
◊ Seconda giornata a Rimini della Convocazione del Rinnovamento nello Spirito Santo. Ieri, ai circa 20 mila partecipanti è giunto il saluto di Benedetto XVI, che ha auspicato sul Movimento ecclesiale un'abbondante "effusione dei doni del Paraclito" . All’incontro è anche intervenuto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. La cronaca da Rimini di Luciano Castro:
La grande gioia che caratterizza la preghiera comunitaria del Rinnovamento nello Spirito è esplosa ieri alla lettura del saluto di Papa Benedetto XVI: in un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Santo Padre ha auspicato che “questa importante assise susciti una rinnovata adesione a Cristo Crocifisso e Risorto, una profonda comunione fraterna e una gioiosa testimonianza evangelica”. Il Papa ha anche rivolto ai numerosi partecipanti alla Convocazione un “beneaugurante pensiero” ed ha invocato una “copiosa effusione dei doni del Paraclito”. Ieri la Convocazione del Rinnovamento si è aperta con l’intervento dell’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. “Abbiate il coraggio di dire il bene, in momenti che mettono in evidenza i limiti e le oscurità”, ha detto il porporato al Rinnovamento, “continuate ad essere fermento e luce nel costruire la storia e la società”. Stamani, la seconda giornata della Convocazione riminese è dedicata interamente al tema della misericordia di Dio, della penitenza, della riconciliazione, della guarigione.
Il salesiano don Sabino Palumbieri ha guidato un’ampia meditazione, invitando a quella che ha chiamato la “cultura della tenerezza”: “Esperti nella misericordia ricevuta dal Risorto col suo Spirito di pace - ha detto - siamo spinti dallo stesso Spirito a farci esperti nella misericordia donata, che diventi tessuto sociale, cultura”. Migliaia di persone si sono avvicinate in queste ore al Sacramento della Riconciliazione, amministrato dai 500 sacerdoti presenti nei padiglioni della Fiera di Rimini. Molto toccante anche il momento del “Roveto Ardente”, un’esperienza di lode e di adorazione eucaristica. Oggi pomeriggio, è prevista una preghiera per i malati e i sofferenti, guidata da Ironi Spuldaro, del Comitato nazionale del Rinnovamento Carismatico Cattolico del Brasile. Stasera la giornata si concluderà con la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero.
Benedetto XVI alla Coldiretti: i coltivatori diano il loro contributo per il progresso integrale della società
◊ In un messaggio, a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ed inviato al consigliere ecclesiastico nazionale della Coldiretti, padre Renato Gaglianone, Benedetto XVI esprime vivo apprezzamento per l’opportuna iniziativa della convention promossa ieri dall’organizzazione agricola e volta ad evidenziare le rilevanti problematiche del comparto agricoltura e a testimoniare i profondi valori del mondo rurale. Il Santo Padre esorta anche i coltivatori ad offrire il loro specifico contributo "per il progresso integrale della società, fondato sulla centralità della persona umana e sulla crescita economica improntata alla solidarietà, soprattutto verso i più poveri e bisognosi".
Il cardinale Bertone presiede in Polonia all'ordinazione espiscopale di mons. Jan Romeo Pawlowski, nuovo nunzio in Congo e Gabon
◊ Dopo il Dottorato honoris causa ricevuto ieri dall’Università cattolica di Lublino, ieri pomeriggio il cardinale Tarcisio Bertone, ha vissuto un secondo, importante momento del suo viaggio in Polonia, che si concluderà dopodomani. Nella città di Bydgoszcz, il segretario di Stato ha conferito l’ordinazione episcopale a mons. Jan Romeo Pawlowski, nominato da Benedetto XVI nunzio apostolico in Congo e Gabon. Le parole del cardinale Bertone alla celebrazione nel servizio di Alessandro De Carolis:
Mille anni fa il Vangelo arriva in Polonia e mette “solide radici”. Radici che resistono a persecuzioni, invasioni, totalitarismi. Mille anni dopo, ha detto il cardinale Bertone all’omelia della Messa di ordinazione episcopale, un figlio della Polonia, mons. Pawlowski, si appresta dopo anni in giro per il mondo al servizio diplomatico della Santa Sede, e dopo un periodo di lavoro in seno alla Curia Romana, a partire per l’Africa per portare, come rappresentante del Papa in Congo e in Gabon, quel “fermento di unità e di riconciliazione” che lo stesso Benedetto XVI ha auspicato per il continente durante il suo recente viaggio in Camerun e Angola.
“Caro mons. Jan, entrando a far parte del Collegio episcopale, tu ricevi dal Papa la missione di rappresentarlo presso le Chiese e le Autorità governative di queste due Nazioni africane. Si tratta di due Chiese molto giovani, piene di fervore ed entusiasmo. L’Africa è un continente giovane e pieno di speranza”.
Dietro tale incarico, e dietro l’accresciuta responsabilità di mons. Pawlowski, è ben visibile una estensione di quell’antica radice cristiana e cattolica della Polonia. Il cardinale Bertone lo ha messo in risalto quando ha definito la famiglia del nuovo nunzio apostolico “il primo seminario domestico” nel quale è sbocciato il germoglio della futura vocazione al sacerdozio. Vocazione che ora, nella sua maturità, si sintetizza nello stemma episcopale del nuovo arcivescovo, che si rifà alle parole di Giovanni Battista, “Occorre che Cristo cresca”:
“Nel nostro mondo pieno di idoli, dove spesso viene meno la speranza, occorre davvero che Cristo cresca, che occupi il primo posto nel cuore degli individui, delle famiglie e di ogni società. Occorre che regni su tutta l'umanità! Cristo è il Pane della Vita, la Vita stessa, di cui ogni persona umana ha bisogno”.
Durante il suo viaggio in Polonia di dieci anni fa, Giovanni Paolo II - ha ricordato il cardinale Bertone - affermò che è il martirio la “suprema testimonianza che un cristiano è chiamato a rendere a Cristo”. Ciò, ha soggiunto il porporato, “vale ancor più per un sacerdote, per un vescovo”, che deve fondare il proprio ministero sulla roccia di un intenso rapporto personale con Dio:
“La preghiera sia il segreto della tua missione, seguendo il fulgido esempio che è stato anche per te l’amato Papa Giovanni Paolo II. Per il legame che a lui ti ha unito, hai scelto di porre nello stemma episcopale la lettera "M", che richiama il suo stemma, la sua vita e la sua devozione mariana, caratteristica questa della Polonia”.
Riunione della Commissione bilaterale Santa Sede-Israele: progressi significativi alla vigilia della visita del Papa a Gerusalemme
◊ In un’atmosfera “di grande amicizia, spirito di cooperazione e buona volontà”, si è tenuto ieri a Gerusalemme un incontro della Commissione bilaterale permanente di lavoro tra la Santa Sede e lo Stato di Israele. La plenaria, informa un comunicato congiunto, ha avuto luogo presso il ministero degli Affari Esteri israeliano con l’obiettivo di proseguire i negoziati sull’articolo 10 comma 2 dell’Accordo Fondamentale del 1993, riguardante questioni fiscali e di proprietà.
Nella nota, si sottolinea che “progressi significativi" sono stati raggiunti "alla vigilia dell’importante visita del Papa a Gerusalemme”. Le delegazioni - guidate per parte vaticana da mons. Pietro Parolin, sotto segretario per i Rapporti con gli Stati, e per parte israeliana, dal viceministro degli Esteri, Daniel Ayalon - hanno deciso di tenere un nuovo incontro dell’organismo bilaterale il prossimo 10 dicembre in Vaticano. Nel frattempo, proseguiranno le riunioni della Commissione di lavoro così da accelerare i negoziati e concludere l’Accordo il più presto possibile. (A.G.)
Il 6 maggio, la cerimonia di giuramento di 23 nuove Guardie svizzere, alla presenza del nuovo comandante, André Blattmann
◊ E’ stato reso noto il programma delle celebrazioni riguardante il prossimo giuramento della Guardia Svizzera Pontificia, che vedrà il 6 maggio prossimo le 32 guardie arruolate durante gli ultimi 12 mesi giurare fedeltà al Pontefice davanti alla bandiera del Corpo e davanti al sostituto della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Fernando Filoni, oltre che al cospetto di cardinali, vescovi e rappresentanti delle legazioni diplomatiche presso la Santa Sede. Le manifestazioni, con le quali si commemora l'eroica morte di 147 soldati elvetici caduti in difesa del Papa durante il Sacco di Roma del 1527, si svolgeranno in Vaticano a partire dalla Messa che il 6 maggio sarà presieduta in San Pietro, alle 7 del mattino, dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Alla liturgia parteciperanno le guardie con i loro familiari e i loro amici. Poi, alle 8.30, ci sarà la Commemorazione dei caduti, nel Cortile d’Onore del Quartiere Svizzero, con la tradizionale deposizione di una corona d’alloro davanti al monumento ai caduti da parte del comandante del Corpo. Quindi, mons. Filoni conferirà le decorazioni e le onorificenze ad alcuni membri del Corpo.
La cerimonia del giuramento si svolgerà nel pomeriggio, alle 17, nella consueta cornice del Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, o in caso di maltempo in Aula Paolo VI. Quest’anno sarà presente il nuovo capo dell’esercito svizzero, il generale comandante di Corpo, André Blattmann. Inoltre, come ospite d’onore sarà presente anche il Consiglio Cantonale di Zurigo, che offrirà a fine cerimonia, ai circa 600 invitati, un rinfresco a base di specialità locali. Con la partecipazione di un cantone ospite al giuramento, la Guardia Svizzera - si legge nel comunicato ufficiale - “intende promuovere e rafforzare i rapporti e le relazioni con la Svizzera e le sue regioni, con un particolare sguardo alle tradizioni”. Infine, il 7 maggio, la banda musicale della polizia di Zurigo terrà un concerto di gala nel Cortile d’Onore di San Damaso. (A cura di Alessandro De Carolis)
Chiusa l'assemblea dei vescovi del Brasile, il bilancio del cardinale Scherer: serve un'etica sociale per superare la crisi economica
◊ Si sono conclusi questa mattina ad Itaici, nello Stato di São Paulo, i lavori della 47.ma assemblea dei vescovi del Brasile. La chiusura è stata preceduta questa mattina dalla Messa per la festa di San Giuseppe Lavoratore, presieduta dal presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, l’arcivescovo di Mariana, Geraldo Lyrio Rocha. La prossima assemblea si terrà nel maggio 2010 in Brasilia, in occasione del 16.mo Congresso eucaristico nazionale e per i 50 anni di fondazione della capitale brasiliana e della creazione dell’omonima arcidiocesi. Il collega della redazione brasiliana della nostra emittente, Silvonei Protz, ha chiesto all’arcivescovo di São Paulo, il cardinale Odilo Pedro Scherer, un bilancio della plenaria appena terminata:
R. - E’ stata un’assemblea molto ricca, di tanto lavoro ma anche di tanta fraternità tra i vescovi, un camminare insieme alla ricerca delle soluzioni migliori per la vita della Chiesa in Brasile, per la sua missione. E' stata un’esperienza ecclesiale molto, molto bella. Si potrebbe dire che l'elemento di unione principale di tutti i lavori sia stata la preoccupazione per la missione e gli argomenti trattati lo dimostrano. Anzitutto, il tema principale relativo agli orientamenti per la formazione dei presbiteri: la preoccupazione grande è quella di formare pastori missionari e formatori di altri discepoli missionari. Poi abbiamo trattato dell’anno catechetico - viviamo in Brasile un anno della catechesi - e in questo orizzonte abbiamo affrontato un tema importante, ovvero la catechesi anzitutto come metodo di iniziazione alla vita cristiana, alla formazione del cristiano maturo nella fede. Un’attività, quindi, che non si ferma all’età dell’infanzia o giovanile, ma deve accompagnare poi tutta la vita. E in questo metodo di iniziazione alla vita cristiana c'è la preoccupazione per i battezzati adulti non evangelizzati, che sono tanti. Anche l’evangelizzazione dell’Amazzonia è stata presente in tutta la nostra assemblea plenaria: anche qui abbiamo approvato un’iniziativa missionaria della Conferenza episcopale che istituirà un istituto missionario per l’Amazzonia.
D. - Una preoccupazione percepita in tutto il mondo è quella per la crisi economica. In occasione di questo primo maggio, i vescovi riuniti ad Itaici hanno pubblicato un messaggio di speranza in questo momento in cui tanti padri di famiglia perdono il lavoro…
R. - Sì, la Conferenza episcopale ha preparato un messaggio di incoraggiamento ma anche di solidarietà con i lavoratori, soprattutto con coloro che hanno perso il lavoro o coloro che vivono una situazione di rischio e anche per i tanti disoccupati che non hanno lavoro, in questa situazione particolare di crisi economica e di crisi finanziaria. La Chiesa in Brasile, attraverso i suoi vescovi, incoraggia i lavoratori a difendere i loro diritti sociali, ma raccomanda anche alle autorità, a coloro che nelle loro mani detengono il potere economico, di porre attenzione alla questione dei lavoratori, alla solidarietà sociale, perché questa crisi economica si possa superare con una nuova etica sociale, rivolta soprattutto alla giustizia sociale.
Al via il XXIII Meeting dei Giovani di Pompei
◊ Si è aperto oggi a Pompei il XXIII Meeting dei Giovani, tradizionale raduno che quest’anno dedica ampi approfondimenti al tema della legalità. Nel pomeriggio si alterneranno momenti di preghiera e testimonianze. Si pregherà, in particolare, per le vittime del sisma in Abruzzo. “Abbiamo posto la nostra Speranza nel Dio vivente” sarà il tema che guiderà, quest’anno, le riflessioni. Su questa frase, scelta non solo per il Meeting di Pompei, si sofferma al microfono di Federico Piana il direttore della pastorale giovanile di Pompei, don Giovanni Russo:
R. – E' quella stessa scelta da Benedetto XVI per la XXIV Gmg; ci fa capire che noi camminiamo con la pastorale giovanile nazionale. Quest’anno chiuderemo anche il terzo anno dell’Agorà, l’anno della cultura. In questa tematica è racchiusa anche la tematica della cultura della legalità.
D. – Che tipo di giovani sono quelli che stanno partecipando a questo Meeting?
R. – I giovani naturalmente sono quelli delle parrocchie, dei movimenti e delle associazioni, perchè noi a settembre iniziamo questo cammino per il primo maggio, per fare questa chiusura.
D. – Parliamo adesso di questo collegamento particolare che avrete con la casa circondariale di Napoli-Secondigliano. Una bella testimonianza...
R. – Grazie anche alla disponibilità del direttore, del cappellano, e proprio visto in virtù della legalità, noi abbiamo fatto questo passo di collegarci con il carcere di Secondigliano. Faremo due adorazioni in concomitanza: una nell’area meeting e l’altra sarà fatta nella cappella del carcere di Secondigliano, con tutti i giovani in preghiera davanti al Dio vivente. La speranza del Dio vivente nell’Eucaristia ci permetterà di rivolgere un pensiero a tutti i giovani abruzzesi che sono stati colpiti da questo terremoto.
D. – C’è un luogo comune, quello che i giovani sono distanti dalla Chiesa, dalla religione. I giovani che sono lì dimostrano invece il contrario...
R. – Non è così. Posso testimoniarlo perché si vede la partecipazione attiva. Questo ci fa capire che nel giovane non solo c’è la partecipazione, ma anche una sete di apprendere, di comprendere, di capire, di progredire sempre di più nella crescita di questo Dio vivente.
Incontro della Comunità di Taizé a Vilnius, primo in una Repubblica ex sovietica
◊ Per la prima volta la Comunità di Taizè promuove un incontro in una nazione dell’ex Unione Sovietica. Si tratta del pellegrinaggio a Vilnius, in Lituania, che si concluderà domenica prossima. Il numero dei partecipanti iscritti, senza contare quelli della stessa Vilnius, è di diverse migliaia. Oltre che dalla Lituania, in tanti arrivano dalle nazioni vicine: Polonia, Russia, Ucraina, Bielorussia, Lettonia ed Estonia. Ma diversi giovani provengono da Stati più lontani, come, Olanda e Francia. Dall'inizio dello scorso inverno per la preparazione dell'incontro, i giovani si sono riuniti nelle trenta parrocchie di accoglienza della città e della regione circostante. Si sono ritrovati per pregare insieme e per preparare l'accoglienza nelle famiglie. “Il nostro ruolo nella preparazione - spiegano fratel Rob e fratel Jean-Marie, della Comunità di Taizé, in un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano - è stato di sostenere questi gruppi e di incoraggiarli a stabilire legami con altri giovani del quartiere, a fare appello a quanti possono dare il proprio contributo, ad acquistare fiducia in se stessi”. “Dall'anno scorso, il centro diocesano dei giovani a Vilnius, responsabile di gran parte della preparazione, sta elaborando per ogni mese un tema di riflessione sulla fiducia: fiducia in Dio, nella sua bontà, nella gioia, nella sofferenza, fiducia nel prossimo, fiducia in sé. Così i gruppi possono vivere un tempo di approfondimento della fede”. “Molti giovani in Lituania - si sottolinea nell’articolo - si sentono lontani dalla fede, ma un simile evento sembra rispondere a una vera aspettativa. La passività e l'indifferenza, che si può a volte osservare nei giovani di numerose nazioni, sono in Lituania ostacoli meno difficili da superare”. “Ma resta da vedere - concludono fratel Rob e fratel Jean-Marie - cosa questo incontro susciterà e come i giovani lo vivranno”. (A.L.)
La Chiesa filippina chiede di intensificare la lotta alla corruzione in vista delle elezioni del 2010
◊ Circa 50 milioni di filippini andranno a votare nel 2010 per eleggere il nuovo capo dello Stato. Si dovranno anche eleggere il vicepresidente, 12 senatori, 260 deputati e più di 17 mila funzionari degli uffici pubblici. I vescovi filippini si dichiarano “preoccupati” per la situazione politica del Paese, segnata da “malgoverno e corruzione”. Mons. Broderick Pabillo, vescovo ausiliare di Manila, sottolinea che i candidati sono troppo legati “ad un vecchio modo di fare politica”, che mantiene in uno stato di perenne povertà “la maggior parte dei filippini”. Il presule ricorda che la Chiesa vuole “elezioni oneste e pulite”, ma più ancora “che le persone giuste vengano chiamate alla guida degli uffici pubblici”. Per questo, Chiesa cattolica filippina, movimenti cristiani del Paese, organizzazioni non governative e membri della società civile - ricorda AsiaNews - intendono promuovere una politica del “buon governo” in vista delle elezioni presidenziali del 2010. Mons. Angel Lagdameo, arcivescovo di Jaro e presidente della Conferenza dei vescovi filippini (Cbcp), ha affermato inoltre che “i cittadini ricoprono un ruolo di primo piano nel rafforzamento delle politiche di buon governo nel Paese”. Una presa di posizione sostenuta da tutti i vescovi che, in una lettera pastorale del 22 aprile, invitano le persone impegnate in politica a “rinunciare alla corruzione” e a collaborare “per diffondere iniziative volte al perseguimento del bene comune”. Il 19 aprile scorso, il presidente dei vescovi filippini aveva proclamato il periodo giugno 2009-giugno2010 “Anno della preghiera e del lavoro per la costruzione della pace” e per la “partecipazione dei laici al cambiamento sociale”. Le giornate del 19 e del 20 giugno saranno dedicate, rispettivamente, “al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria”. (A.L.)
Appello di Amnesty al governo sudcoreano per la difesa dei diritti dei lavoratori migranti
◊ In occasione del primo maggio, Giornata internazionale dei lavoratori, Amnesty International ha lanciato un appello al governo della Corea del Sud chiedendo protezione per i diritti dei lavoratori migranti. Amnesty International chiede in particolare al governo di Seul di ratificare e attuare le principali Convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro in materia di libertà di associazione, contrattazione collettiva e divieto di lavori forzati. Il progetto messo a punto l’anno scorso dal governo, che prevede l’espulsione di circa la metà di tutti i lavoratori migranti irregolari entro il 2012, ha dato inizio a severi controlli da parte delle autorità e ha seminato il panico nelle comunità dei migranti. Il 12 novembre scorso, agenti dell’immigrazione e di polizia hanno fatto irruzione nelle fabbriche di Maseok (provincia di Gyeonggi), arrestando 110 lavoratori migranti irregolari. Tra la fine del 2007 e la metà del 2008 - ricorda Amnesty in un comunicato - le autorità hanno arrestato ed espulso i dirigenti del sindacato dei migranti di Seul-Gyeonggi-Incheon. Amnesty International chiede in particolare al primo ministro, Han Seung-soo, e al ministro della Giustizia, Kim Kyoung-han, di porre fine ai provvedimenti repressivi contro i lavoratori migranti irregolari e di garantire che i diritti dei lavoratori migranti siano pienamente protetti attraverso la ratifica e l’attuazione nelle leggi. (A.L.)
Repubblica Centrafricana: scontri nel nord, migliaia di sfollati fuggono nella foresta
◊ Nella Repubblica Centrafricana, scontri tra soldati e ribelli nel nord del Paese stanno spingendo alcune migliaia di persone alla fuga. Secondo stime di Medici Senza Frontiere, almeno 8000 civili della regione di Kabo e Moyen Sido si sono rifugiati nella foresta dove vivono in condizioni rese più difficili dalla stagione delle piogge. Secondo diverse testimonianze, gli scontri hanno avuto effetti diretti sulla popolazione, con abitazioni incendiate, feriti e violenze. Circa due settimane fa, l’esercito aveva riferito dell’avvio di un’offensiva nella zona di Kabo contro le roccaforti ribelli. La decisione - sottolinea la Misna - era stata presa dopo una serie di scontri armati a Bokayanga, nel corso dei quali numerosi “banditi” erano stati catturati o uccisi. Lo scorso mese di febbraio, il rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, Walter Kaelin, veva inoltre chiesto al governo di fare di più per i circa 110 mila sfollati del Paese. I combattimenti nelle regioni settentrionali seguono un anno nel complesso positivo, culminato lo scorso gennaio con la nascita di un esecutivo di unità nazionale, nel quale sono rappresentati due importanti gruppi armati. (A.L.)
I vescovi del Togo invocano una vera riconciliazione per il Paese
◊ In occasione della celebrazione del 49.mo anniversario dell’indipendenza del Togo, i vescovi del Paese africano invitano tutti i cittadini ad un “risveglio del patriottismo con l’intento di giungere ad un’autentica riconciliazione”. Nel messaggio, intitolato “Amare il nostro Paese, essere al suo servizio”, si ricorda anche l’attuale “difficile contesto politico” e si sottolinea la priorità di “evitare di fare dello Stato una proprietà privata al servizio di interessi personali”. Rievocando poi il recente tentativo di colpo di Stato per rovesciare il presidente Faure Gnassingbé, i presuli fanno notare che “la Costituzione stabilisce le modalità giuste e legittime di accesso al potere”. I vescovi chiedono inoltre che le indagini in corso per far luce sul golpe siano svolte “nel rispetto della giustizia e del diritto”. Nel messaggio, ripreso dalla Misna, si ricorda infine il Giubileo d’Oro dell’indipendenza del Paese, che ricorrerà nel 2010. In vista di questa ricorrenza - concludono i presuli - tutti gli abitanti del Togo devono “risvegliarsi per un senso nuovo della patria, della cosa pubblica e dell’indipendenza”. (A.L.)
A Torino e Palermo in programma a metà maggio il G8 delle Università
◊ Nell’anno di presidenza italiana del G8, la Conferenza dei rettori delle Università italiane, il Politecnico di Torino e la Commissione nazionale italiana per l’Unesco promuovono il G8 delle Università. Dal 17 al 19 maggio, si terrà a Torino il "G8 University Summit", aperto ai rettori e ai presidenti delle Università dei Paesi del G8 e degli Stati della sponda del Mediterraneo. L’incontro si propone come momento di confronto sul contributo delle Università ai temi dello sviluppo e della sostenibilità, non solo ambientale ma anche sociale. L’8 e il 9 maggio si terrà inoltre a Palermo il "G8 University Students Summit", dedicato agli studenti degli stessi Paesi. Anche qui i partecipanti affronteranno il tema dello sviluppo sostenibile. Alla conferenza stampa sono previsti gli interventi, tra gli altri, del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, del presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, Francesco Profumo, e del presidente della Commissione nazionale italiana per l'Unesco, Giovanni Puglisi.(A.L.)
L'assemblea generale per gli Scouts d’Europa cattolici a Soriano del Cimino, in provincia di Viterbo
◊ “Cittadini del Vangelo”: è il tema dell’assemblea generale per gli Scouts d’Europa cattolici, in programma fino a domenica prossima a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo. Il tema scelto per l’incontro - spiega don Stefano Caprio, assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione - evidenzia l’ideale tracciato dal fondatore dello scoutismo, Robert Baden-Powell, quando, ormai cento anni fa, propose di imparare a diventare “buoni cittadini” lasciandosi educare dalla materia creata da Dio, in gioiosa solidarietà e fraternità umana ispirata dal Vangelo. L’Assemblea generale del 2009 degli Scout d’Europa sarà dedicata prevalentemente alla riflessione sulle sfide educative. “Nella Chiesa italiana il tema dell’emergenza educativa - spiega don Caprio - è stato più volte sottolineato ai più alti livelli”. “Il metodo scout, magistralmente interpretato dalla tradizione dello scoutismo cattolico, si caratterizza da sempre come un appello vincente ai giovani che vogliono essere responsabili in prima persona della loro esistenza e della vita della società che li circonda”. Durante l’Assemblea - si legge nel comunicato dell’Associazione italiana Guide Scouts d’Europa Cattolici - si terranno speciali seminari, dove circa 500 capi approfondiranno tematiche relative alle grandi aree della metodologia educativa: la testimonianza e la formazione dei ragazzi e dei capi, l’applicazione del metodo stesso, la formazione del carattere e la religiosità. (A.L.)
Da domani a Termoli la Settimana Biblica paolina
◊ Sarà la diocesi molisana di Termoli-Larino a ospitare da domani la Settimana biblica paolina con la quale la diocesi stressa, in occasione dell’Anno Paolino, rende omaggio alla figura del diletto discepolo San Timoteo. Sono previsti incontri biblici sulla figura i temi della predicazione di San Paolo. Il prossimo 9 maggio verranno inoltre consegnate a tutti i rappresentanti delle Chiese e delle parrocchie della diocesi le lettere di Paolo a Timoteo e a Tito, nella traduzione letteraria ecumenica promossa dalla diocesi di Termoli-Larino. Il vescovo, Gianfranco De Luca, da oggi all’11 maggio si recherà ogni sera in una parrocchia delle città di Termoli per pregare insieme con i fedeli, portando con sé una reliquia di San Timoteo. Dopo la solenne celebrazione eucaristica di domenica prossima, il corpo di San Timoteo verrà infine portato in processione dalla Cattedrale alla parrocchia dedicata al Santo. Qui resterà per la venerazione dei fedeli fino a lunedì, giorno in cui si commemora il ritrovamento nel 1945 delle spoglie del Santo. (A.L.)
Ad Assisi il Convegno missionario giovanile 2009
◊ Si è aperto ieri pomeriggio ad Assisi il Convegno missionario giovanile del 2009. Nell’anno che ricorda i duemila anni della nascita di San Paolo, centinaia di giovani dai 18 ai 35 anni si riuniranno fino a domenica per “riaffermare - come si legge in una nota ripresa dalla Misna - l’urgenza di annunciare il messaggio del Vangelo portato fino agli estremi confini della terra”. Ad aprire i lavori è stato don Gianni Cesena, direttore di Missio delle Pontificie Opere missionarie (Pom). Dopo la presentazione del convegno ai partecipanti, il missionario saveriano, Marcello Storgato, ha introdotto il tema dell’incontro: “Nel mondo sui sentieri di Cristo, il segreto di Paolo”. Nei prossimi giorni, i giovani partecipanti rifletteranno sull’azione missionaria attraverso momenti di preghiera, relazioni, gruppi di studio. L’edizione aperta ieri del Convegno missionario giovanile è la seconda dopo quella del 2006 ed è stata organizzata dalle Pontificie Opere missionarie, dai Centri Missionari Diocesani, dagli Istituti Missionari e dalle Comunità e Associazioni Missionarie. (A.L.)
A Bari si apre oggi "Kairos 2009", settimo Meeting internazionale per la pace fra le nazioni
◊ Si terrà fino a domenica prossima a Bari il settimo Meeting internazionale per la apce tra le nazioni. L’incontro è stato organizzato in occasione del 26.mo anniversario di fondazione della Comunità di Gesù. Nel pomeriggio avverrà la cerimonia di inaugurazione con gli interventi di mons. Mario Paciello, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, e del professor Matteo Calisi, presidente e fondatore della Comunità di Gesù. La giornata si chiuderà con la celebrazione dei vespri e il rito ortodosso dell’artoclassia. Domani, verranno prese in esame la Comunità di Gesù e la situazione di diversi Paesi, tra cui Albania, Angola e Argentina. Nella giornata di domenica sono infine previste la marcia della pace per le strade del borgo antico della città e la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Mario Paciello. La Comunità di Gesù è un’associazione privata di fedeli della Chiesa cattolica. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.comunitadigesu.org (A.L.)
Ancora alta l'allerta per la diffusione dell'influenza suina
◊ Resta alta l’allerta per la pandemia di influenza da suini. L’ultimo bollettino dell’Oms parla di 331 casi di contagio e 10 morti accertati in 11 Paesi del mondo. E dai media sono venute, a volte, notizie contrastanti a proposito dell’impatto dell’influenza suina. Ma c’è troppo allarmismo o troppa cautela? Debora Donnini lo ha chiesto a Giovanni Rezza, direttore di Epidemiologia delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità:
R. – Probabilmente né l’una né l’altra. Forse il numero dei morti all’inizio è stato "gonfiato", perché non tutti erano affetti da influenza H1N1 di tipo suino. Le stime che fa anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, però, sono probabilmente anch’esse al ribasso, in quanto computano fra i decessi solo quei pazienti su cui è stato fatto un test. Il test naturalmente non viene fatto su tutti i pazienti, specialmente in una realtà come quella messicana. Quindi, questo fa sì che le stime siano ballerine e che noi non riusciamo a capire bene, effettivamente, come stiano le cose.
D. – Voi, come Istituto Superiore di Sanità, siete preoccupati?
R. – Più che preoccupati, sicuramente siamo allertati. Al momento, non abbiamo casi confermati in Italia e questo già ci fa piacere. Il punto è che bisogna essere capaci, però, di arginare immediatamente i focolai nascenti.
D. – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ieri ha alzato il livello d’allarme da 4 a 5: in questo caso già c’è la fase di passaggio da uomo a uomo...
R. – Mentre il virus dell’aviaria era molto aggressivo, quindi causava una malattia molto grave, ma non era trasmissibile, quasi per niente, da persona a persona, questo virus, invece, probabilmente, è molto meno aggressivo rispetto a quello, ma si trasmette più facilmente da persona a persona, come un normale virus influenzale. Il problema maggiore è che questo virus è un virus nuovo, quindi, non incontrando persone già immuni, può diffondersi più facilmente.
Primo maggio
Oggi primo maggio, si celebra a livello internazionale la Festa dei lavoratori. In Italia i sindacati si sono riuniti a L’Aquila in segno di solidarietà con i terremotati abruzzesi. Celebrazioni nel segno della violenza invece in Germania e in Turchia. Nelle prime ore della mattinata a Berlino, nel quartiere orientale di Friedrichshain, circa 200 dimostranti hanno lanciato pietre e bottiglie contro la polizia. Il bilancio è di 29 agenti feriti e di 12 persone fermate. Tensioni tra forze dell’ordine e manifestanti anche ad Amburgo, dove sono 3 i poliziotti feriti. La crisi economica e il fitto programma di manifestazioni fa crescere i timori di una giornata particolarmente tesa. Non meno turbolenta la situazione ad Istanbul: qui la polizia ha eseguito diverse cariche per disperdere i manifestanti che cercavano di dirigersi verso una piazza non concessa al corteo sindacale. In Turchia, in occasione del primo maggio scontri e guerriglia urbana ormai avvengono regolarmente da almeno tre anni.
Accordo Fiat–Chrysler
Dopo mesi di trattative Fiat e Chrysler hanno trovato l’intesa per il salvataggio della casa automobilistica statunitense. L’annuncio è stato dato dal presidente Obama in persona, che ha illustrato i dettagli della partnership fra i due gruppi. Grande la soddisfazione dell’amministrazione americana e della dirigenza del Lingotto. Il servizio di Marco Guerra:
È un accordo che ha elevate chance di successo. Così il presidente Obama ha presentato l’alleanza che porterà alla nascita della "sesta casa automobilistica al mondo". È stato infatti lo stesso presidente americano a snocciolare i punti salienti di un’intesa dalla portata storica. “Insieme costruiremo vetture pulite”, ha poi aggiunto Obama indicando subito quale sarà la strada del rilancio di Chrysler. Il punto di forza del nuovo piano industriale sarà dunque la fornitura delle tecnologie e del "know how" del Lingotto per la realizzazione di vetture a basso impatto ambientale. Sul fronte patrimoniale l’accordo si tradurrà nell’acquisizione del 20% del capitale da parte di Fiat, che potrà salire di un altro 15% nei prossimi anni con un’opzione al 51% dal 2013. Inizialmente, i sindacati dei dipendenti deterranno quindi il 55% della proprietà, mentre un 10% sarà del tesoro americano e del governo canadese. Non meno importante è poi l’aspetto occupazionale: sono circa 30 mila i posti di lavoro salvati all’interno del gruppo e centinaia di migliaia nell’indotto. Ma prima che la nuova società entri a regime ci sarà il passaggio obbligato della bancarotta pilotata, che durerà circa 60 giorni, durante i quali l’operatività degli stabilimenti sarà comunque garantita. Per voltare pagina e liquidare i creditori è stato infine indispensabile il maxi finanziamento di 3,5 miliardi dollari del governo federale.
Tensioni Nato–Russia
Torna il gelo nei rapporti tra Nato e Russia. Ieri due ambasciatori di Mosca presso l'Alleanza atlantica sono stati espulsi, in seguito alla condanna per spionaggio inflitta in Russia a un funzionario della Difesa estone. Immediata la reazione del ministero degli Esteri russo, che ha definito la misura "una grossolana provocazione". Poche ore prima lo stesso presidente russo Medvedev aveva invece condannato le esercitazioni della Nato in Georgia che si svolgeranno dal 6 maggio al primo giugno.
Iraq
Ancora violenza in Iraq. Tre militari statunitensi sono morti durante un'operazione contro la guerriglia nella provincia di al Anbar, nell’ovest del Paese. Nel mese di aprile si è registrato un lieve incremento delle vittime tra le truppe Usa che segue tuttavia un netto miglioramento delle condizioni di sicurezza che ha fatto segnare nel mese di marzo il minor numero di morti del contingente americano dall’inizio della guerra.
Pakistan
In Pakistan continuano i violenti combattimenti tra l’esercito e le milizie talebane. Il bilancio degli ultimi scontri nella valle di Buner, nel nord ovest, è di almeno 60 talebani uccisi. Lo ha detto oggi un portavoce militare di Islamabad. Sale così a 100 il numero dei talebani morti in quattro giorni di combattimenti.
Darfur
La missione dei 13.500 osservatori Onu in Darfur è stata prolungata per un altro anno. Lo ha comunicato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condannando nuovamente le violenze che si verificano nella regione occidentale del Sudan. (Panoramica Internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 121
E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.