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Sommario del 14/06/2009

Il Papa e la Santa Sede

  • Nella festa del Corpus Domini, “Pane della vita”, il Papa ricorda centinaia di milioni di affamati e chiede un'economia sostenibile ed etica, in vista della Conferenza ONU sulla crisi e l'impatto sullo sviluppo
  • Oggi in Primo Piano

  • I grandi temi sociali che attraversano il Nord Africa: ne hanno parlato i vescovi dei Paesi della regione, riuniti a Tunisi
  • Giornata mondiale per la donazione del sangue: ancora grande il divario tra nord e sud del Pianeta
  • “Lasciarsi sfidare dal Vangelo” : messaggio dei Francescani, riuniti ad Assisi, ai ministri economici del G8
  • Santa Cecilia, protagonista della Sagra musicale umbra dal 12 al 25 settembre
  • Chiesa e Società

  • Ottantamila giovani in marcia da Macerata a Loreto, per il pellegrinaggio promosso da Comunione e Liberazione
  • La Chiesa di Singapore si prepara a celebrare l'Anno Sacerdotale sull'esempio di San Giovanni Maria Vianney
  • Consiglio d'Europa: a Vienna, una Conferenza sulle politiche familiari
  • L'incontro europeo a Roma dei Discepoli di Emmaus sulla pastorale universitaria
  • CEI: al via domani, vicino Teramo, il Convegno dei direttori per la pastorale della salute
  • A Pomezia, primo corso estivo Onu sui diritti fondamentali in Europa
  • Vacanze di solidarietà in Italia e all’estero
  • Negli istituti cattolici per l'infanzia di Sidney arriva il "Metodo Montessori"
  • Lourdes: l'associazione Hospitalité si prepara a celebrare il 125.mo anno di vita
  • A Ginevra si riunisce la Strategia internazionale per la riduzione dei disastri
  • 24 Ore nel Mondo

  • Iran, Ahmadinejad celebra la vittoria, mentre proseguono le proteste
  • Il Papa e la Santa Sede



    Nella festa del Corpus Domini, “Pane della vita”, il Papa ricorda centinaia di milioni di affamati e chiede un'economia sostenibile ed etica, in vista della Conferenza ONU sulla crisi e l'impatto sullo sviluppo

    ◊   Nel giorno di festa in molti Paesi del Corpus Domini, “Pane della vita”, il Papa ha richiamato l’attenzione del mondo intero sulle “centinaia di milioni di persone che soffrono la fame”. “Una realtà inaccettabile” ha ammonito Benedetto XVI, in vista della Conferenza dell’ONU sulla crisi economica e finanziaria, il 24 e 26 giugno a New York. Il Santo Padre ha poi chiesto di pregare per l’Anno sacerdotale, che inizierà venerdì prossimo a seguire l’Anno paolino. Il servizio di Roberta Gisotti.

    Si parlerà nel Palazzo di Vetro, a New York, di crisi economica e finanziaria e del suo impatto sullo sviluppo: il Papa nel dopo Angelus, con parole chiare e ferme ha invitato governanti e leadership a cambiare rotta per un mondo migliore.

     
    “Invoco sui partecipanti alla Conferenza, come pure sui responsabili della cosa pubblica e delle sorti del pianeta, lo spirito di sapienza e di umana solidarietà, affinché l’attuale crisi si trasformi in opportunità, capace di favorire una maggiore attenzione alla dignità di ogni persona umana e promuovere un’equa distribuzione del potere decisionale e delle risorse, con particolare attenzione al numero, purtroppo sempre crescente, dei poveri”.

     
    Proprio nel giorno in cui molti Paesi celebrano la festa del Corpus Domini, “Pane della vita”, Benedetto XVI ha voluto ricordare “le centinaia di milioni di persone che soffrono la fame”. “Una realtà assolutamente inaccettabile – ha detto – che stenta a ridimensionarsi malgrado gli sforzi degli ultimi decenni”.

     
    “Auspico, dunque, che in occasione della prossima Conferenza ONU e in sede delle istituzioni internazionali siano assunti provvedimenti condivisi dall’intera comunità internazionale e vengano compiute quelle scelte strategiche, talvolta non facili da accettare, che sono necessarie per assicurare a tutti, nel presente e nel futuro, gli alimenti fondamentali e una vita dignitosa”.

     
    Ha spiegato il Santo Padre - prima della recita mariana - il significato del Corpus Domini, “un giorno che coinvolge la dimensione cosmica”, una festa “al cui centro sta il segno del pane, frutto della terra e del cielo”. Ecco che “il Pane eucaristico è il segno visibile di Colui nel quale cielo e terra, Dio e uomo sono diventati una cosa sola”. “Cosi il Corpus Domini è una manifestazione di Dio, un’attestazione che Dio è amore”.

     
    “Guardando Lui e adorandoLo, noi diciamo: sì, l’amore esiste, e poiché esiste, le cose possono cambiare in meglio e noi possiamo sperare. È la speranza che proviene dall’amore di Cristo a darci la forza di vivere e di affrontare le difficoltà”.

     
    “Di questo Pane – ha sottolineato Benedetto XVI - abbiamo tutti bisogno, perché lungo e faticoso è il cammino verso la libertà, la giustizia e la pace”.

     
    Prima di congedarsi il Papa ha chiesto speciali preghiere per il nuovo Anno sacerdotale che avrà inizio con la celebrazione dei Vespri presieduti da Benedetto XVI, nella Basilica vaticana, venerdì prossimo 19 giugno nella festa del Sacro Cuore di Gesù. Anno giubilare che coincide con il 150 anniversario della morte di San Giovanni Maria Vianney, che in questa occasione sarà proclamato dal Papa "patrono di tutti sacerdoti del mondo", che oggi sono oltre 408 mila.

     
    “Possa questo nuovo anno giubilare costituire un’occasione propizia per approfondire il valore e l’importanza della missione sacerdotale e per domandare al Signore di far dono alla sua Chiesa di numerosi e santi sacerdoti”.

     
    Infine nei saluti ai fedeli, il Papa rivolto ad alcuni dirigenti di grandi aziende internazionali, è tornato sul tema economico, incoraggiandoli "ad affrontare la sfida di un'economia sostenibile ed etica.

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    Oggi in Primo Piano



    I grandi temi sociali che attraversano il Nord Africa: ne hanno parlato i vescovi dei Paesi della regione, riuniti a Tunisi

    ◊   Si è conclusa ieri a Tunisi la plenaria del Cerna, la Conferenza episcopale della Regione Nord dell’Africa. La collega Jamal Ward, del Programma arabo della nostra emittente, ha chiesto al vescovo di Tunisi, Maroun Lahham, quali temi sono stati trattati durante l’assemblea:

    R. – Abbiamo parlato della situazione politica, economica e sociale dei nostri Paesi e certamente della vita delle nostre Chiese, specialmente di questo fenomeno della mobilità, sia fedeli, sia religiosi, sia consacrati. Poi abbiamo parlato di un grande tema, quello degli studenti subsahariani che vengono in migliaia a studiare in Tunisia e nei Paesi del Nord Africa, e che sono un elemento giovane che ha dato un po’ di vita alle nostre comunità. Noi ci siamo impegnati in tutti i nostri Paesi ad accompagnarli spiritualmente nella loro fede, anche perché sono lontani dai loro Paesi e anche per permettere loro di essere testimoni della fede che portano in mezzo alle università dei nostri Paesi.

     
    D. – Tra i temi trattati c’è stato quello delle comunità religiose. Che cosa vi preoccupa e quali sono i cambiamenti che stanno avvenendo?

     
    R. – Stanno invecchiando e alcune stanno chiudendo le loro case. Ma abbiamo la possibilità e la fortuna di avere nuove comunità con un’altra mentalità, un’altra spiritualità, e con la conoscenza delle lingue, perché qui bisogna studiare l’arabo e il francese, che rimane la lingua franca dei nostri Paesi.

     
    D. – Quali sono stati gli altri temi trattati?

     
    R. – Abbiamo parlato della liturgia, abbiamo parlato della nostra partecipazione al futuro Sinodo per l’Africa. Quattro di noi saranno presentati in questo Sinodo. Abbiamo preparato quattro temi di cui parlare: il dialogo cristiano-musulmano, gli studenti, gli immigrati e le diversità culturali. Poi abbiamo discusso il tema della missione, il senso della nostra missione in questi Paesi, sia dal punto di vista teologico che pastorale, e poi la comunione tra noi come vescovi e sacerdoti, specialmente in vista dell’ormai prossimo Anno sacerdotale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

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    Giornata mondiale per la donazione del sangue: ancora grande il divario tra nord e sud del Pianeta

    ◊   Si celebra oggi la Giornata Mondiale della donazione del sangue, che vede manifestazioni ed eventi promossi dalle associazioni di volontariato in tutto il mondo. Annualmente sono circa 80 milioni le donazioni a livello mondiale, di cui dodici milioni solo negli Stati Uniti. Anna Villani ha intervistato il direttore generale del Centro Nazionale Sangue, il dott. Giuliano Grazzini:

    R. – La cosa di massimo rilievo nello sviluppo della donazione del sangue nel mondo è la grande differenza che esiste fra i Paesi ad elevato indice di sviluppo umano contro i Paesi che invece hanno un basso indice di sviluppo umano, i Paesi, come noi diciamo, in transizione. Degli 80 milioni di donazioni di sangue, i Paesi in via di sviluppo utilizzano soltanto il 38 per cento, il restante delle donazioni viene utilizzato per quel 18 per cento di popolazione mondiale che appartiene ai Paesi ad elevato sviluppo. Tutto questo perché nei Paesi poveri sono poco presenti politiche nazionali di sviluppo della donazione del sangue gratuita, volontaria, non remunerata, mentre nei Paesi europei, nei Paesi più evoluti, ormai è consolidato sia questo che l’investimento economico finanziario a sostegno dei sistemi “sangue nazionale”.

     
    D. – In quali Paesi la situazione si presenta più critica?

     
    R. – Abbiamo in particolare una situazione estremamente grave nell’Africa subsahariana, dove vivono 800 milioni di persone, dove la pandemia di Aids è veramente molto, molto importante, e dove anche quel poco di trasfusione che si fa contribuisce ad un’ulteriore diffusione dell’Aids.

     
    D. – C’è qualche Paese in cui la situazione è invece migliorata?

     
    R. – In India, dove da un momento di confusione, in cui il sangue si vendeva, si donava a pagamento, si è arrivati all’organizzazione di un sistema sangue nazionale in suolo pubblico, con la promozione della donazione volontaria non remunerata. Comunque, il bilancio complessivo del mondo ci dice che abbiamo ancora 79 Paesi in cui abbiamo indici di donazioni bassissimi, inferiore a 10 donazioni per mille abitanti all’anno, quando, l’indice ottimale, indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è di almeno 40 donazioni per mille abitanti all’anno. Maggiore è il tenore socioeconomico e l’indice di sviluppo umano e maggiore, ovviamente, è la presenza della donazione non remunerata del sangue sicuro, dei sistemi trasfusionali nazionali.

     
    D. – Perché avete scelto la data del 14 giugno per celebrare la Giornata mondiale del donatore di sangue?

     
    R. – Il 14 giugno è la data di nascita di uno scienziato che si chiamava Karl Landsteiner, che ha scoperto i gruppi sanguigni A e B. Poi nel 1930 prese anche il Premio Nobel per la scoperta del sistema RH.

     
    D. – Ogni anno la giornata ha un tema diverso, quale quello di quest’anno?

     
    R. – Quest’anno, la Giornata mondiale del donatore di sangue è incentrata sulla donazione del sangue cento per cento volontaria, cento per cento non remunerata. Questo perché la non remunerazione è, a parte, l’elemento etico di fondamentale importanza, e anche un grande elemento di sicurezza clinica della donazione stessa. Quest’anno la Giornata mondiale si celebra, come sede mondiale, in Australia, a Melbourne. Comunque in tutto il mondo, quest’anno, si può andare sul sito Internet www.wbdd.com (World blood donor day) dove sono già in linea un infinito numero di bandiere degli Stati di tutto il mondo, che stanno celebrando questa importante Giornata, che è un tributo a tutti i donatori che volontariamente ogni giorno contribuiscono a produrre quegli 80 milioni di donazioni, che ogni anno nel mondo vengono effettuate.

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    “Lasciarsi sfidare dal Vangelo” : messaggio dei Francescani, riuniti ad Assisi, ai ministri economici del G8

    ◊   Entrano nella fase finale i lavori del 187.mo Capitolo generale dell’Ordine dei Frati Minori in corso fino al prossimo 20 giugno a Santa Maria degli Angeli ad Assisi ed incentrato sul tema: “Lasciarsi sfidare dal Vangelo”. I Frati Minori hanno inviato un messaggio ai Ministri dell’Economia del G8, che si sono riuniti a ieri a Lecce, ricordando “il non sufficiente riconoscimento di alcuni inalienabili diritti della persona umana”. Durante il Capitolo è stato anche ribadito che il messaggio francescano continua anche oggi ad essere profondamente legato alla centralità dell’uomo. E’ quanto sottolinea al microfono di Patricia Jauregui, del Programma ispano-americano della nostra emittente, frate Mirko Sellito, addetto stampa del Capitolo:

    R. – Francesco non ha voluto limitare la sua Regola a degli ambiti specifici ma l’ha aperta a tutte le necessità dell’uomo. L’attualità, oggi, si realizza osservando - come direbbe il Concilio Vaticano II - le gioie e le speranze, i dolori e le sofferenze umane, per dare una risposta adeguata nel tempo. Questo è il primo segno di attualità, il non essere fissi su un unico scopo, che ci consente ogni volta di metterci al passo con l’uomo. Allora, lì dove l’uomo è povero - e lo può essere culturalmente, in alcune parti del mondo, economicamente e politicamente in altre - i frati si collocano lì. Questa è l’attualità: iniziare dall’uomo, dalle sue domande, per dare delle risposte cristiane, senza partire già noi stessi con un pacchetto – potremmo dire oggi - di risposte preconfezionate. Quindi l’attualità è data da questo ascolto della storia e dell’uomo.

     
    D. – Nel suo discorso, dopo essere stato rieletto, il ministro generale, padre José Rodriguez Carballo, parlava di trovare i nuovi poveri. Chi sono questi nuovi poveri?

     
    R. – Grazie alla nostra capillare presenza nel mondo, ci accorgiamo dei nuovi ‘poveri politici’, coloro che non hanno voce nella propria società; coloro che, per gli stravolgimenti, magari della globalizzazione o della digitalizzazione, restano ai margini. Loro sono i nuovi poveri che si affiancano a coloro che non hanno soldi, a coloro che vivono nella miseria e nello sfruttamento. I nuovi poveri, forse, sono anche coloro che il mondo di oggi non vede più, i poveri di sempre ma che oggi non si notano più.

     
    D. – Perché la figura di San Francesco di Assisi è così tanto amata non soltanto nel mondo cattolico o cristiano, ma anche in altre religioni, come potrebbe essere quella musulmana o quella buddista?

     
    R. – Credo che San Francesco sia tanto amato perché aveva un punto di partenza fondamentale: quello che nessun uomo è nemico. Nessun uomo, in partenza, è un pericolo per gli altri. Questo gli ha permesso di andare incontro a uomini di ogni cultura, di ogni fede religiosa con il massimo rispetto. San Francesco, ad esempio, ha avuto rispetto del sultano come credente, credente in una maniera diversa ma credente. Quindi, questo essere rivolti verso Dio ci rende fratelli, ci rende capaci di dialogare. Allora, il nostro impegno – come fu l’impegno di Francesco – è quello di conoscere l’altro, conoscere la cultura, la religiosità dell’altro, per tenere viva proprio questa apertura di cuore che Francesco ci ha tramandato.

     
    D. – Nel mondo attuale è difficile dare testimonianza di questa vocazione all’accoglienza e al rispetto?

     
    R. – E’ difficile nella misura in cui anche noi abbiamo paura di farlo, a volte con i limiti culturali che ci portiamo dentro dove c’è una paura del diverso, una paura di scoprirsi. Scoprirsi significa iniziare una relazione che avrà delle conseguenze che non si possono calcolare fin dall’inizio. Quindi è difficile nella misura in cui restiamo schiavi di questa paura. Nel momento in cui sappiamo superarla - e posso testimoniare anche personalmente che ho avuto modo di confrontarmi con questa paura - cessa di esistere qualunque muro, qualunque divisione. Ci si apre ad dialogo che continua nel tempo. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

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    Santa Cecilia, protagonista della Sagra musicale umbra dal 12 al 25 settembre

    ◊   Una fanciulla romana, martire cristiana, associata fin dal Medioevo nel culto alla musica fino a divenirne la Patrona. Santa Cecilia è la protagonista della 64.ma Sagra musicale umbra. La manifestazione è in programma dal 12 al 25 settembre, tra Perugia e le più belle città dell’Umbria, con quindici concerti di musica barocca e contemporanea, incentrati soprattutto sulle partiture di Haendel e Haydn, ai quali la Sagra rende omaggio in questo anno celebrativo per entrambi. Molti anche gli appuntamenti culturali a margine della Sagra, che permetteranno agli appassionati di conoscere da vicino compositori e temi che hanno ispirato le note dei capolavori in cartellone. Al maestro Alberto Batisti direttore artistico della Sagra musicale umbra, A.V. ha chiesto anzitutto il perché della dedica a Santa Cecilia:

    R. - “Da sempre, da quando è nata, cioè prima della Seconda guerra mondiale, la Sagra musicale umbra ha avuto come simbolo proprio Santa Cecilia. Allora mi è venuto in mente di dedicarle quest’anno tutto il Festival, fare un percorso intorno alle tante ispirazioni musicali che sono scaturite da questa figura.

     
    D. – Cinque secoli di musica, non soltanto Haendel, ma si arriva fino al ’900…

     
    R. – Sì, c’è una composizione per esempio scritta nel 2000 da Arvo Pärt, che è uno dei maggiori compositori viventi, particolarmente votato alla musica spirituale e che ha dedicato nell’anno del Giubileo a Santa Cecilia una composizione per coro e orchestra piuttosto importante che si chiama appunto “Cecilia Vergine Romana” il cui testo è tratto direttamente dal breviario romano della festa di Santa Cecilia.

     
    D. - Grande festa quest’anno per Haendel e Haydn, due importanti celebrazioni…

     
    R. - Esattamente, ed è un po’ anche questo il motivo che mi ha fato pensare a Santa Cecilia. Due grandissimi musicisti due colonne della storia della musica di cui quest’anno ricorrono rispettivamente 250 anni dalla morte per Haendel e 200 anni dalla morte di Haydn. Entrambi hanno dedicato a Santa Cecilia delle partiture monumentali: Lode per Santa Cecilia di Haendel, sul testo del grande poeta barocco Dryden, ma che noi presentiamo nella versione che ne ha dato Mozart così come Haydn giovane, invece, nel 1776 compone una Messa dedicata al culto della Vergine di Mariazell, uno dei santuari più amati dal popolo austriaco, ma che poi è sempre stata associata nella storia al culto di Santa Cecilia da quando fu eseguita nel repertorio della Minoritenkirche, cioè della Chiesa dei minoriti di Vienna, che celebrava appunto regolarmente ogni anno la festa di Santa Cecilia con grandi esecuzioni musicali.

     
    D. - Qual è oggi la vocazione ultima spirituale della Sagra musicale umbra…

     
    R. – La vocazione di questo Festival deve secondo me proseguire sul binario di una valorizzazione del patrimonio sacro musicale che ogni tanto si confonde, un po’ troppo con una tendenza alla contaminazione delle ispirazioni; sotto l’etichetta di spirituale ormai si passa un po’ tutto, invece la Sagra nelle mie intenzioni deve lanciare un messaggio fortemente cristiano, valorizzando il patrimonio immenso che la cristianità ha dato alla storia della musica.

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    Chiesa e Società



    Ottantamila giovani in marcia da Macerata a Loreto, per il pellegrinaggio promosso da Comunione e Liberazione

    ◊   “Dica ai giovani di avere tanto coraggio nel guardare al futuro perché il Signore cammina con loro”. Con queste parole, mercoledì scorso, Benedetto XVI si era rivolto all’ideatore del pellegrinaggio Macerata-Loreto, il vescovo di Fabriano-Matelica mons. Giancarlo Vecerrica, accendendo la fiaccola della pace, che questa mattina è giunta ai piedi della Madonna di Loreto. E, ancora il Santo Padre, ieri, nello stadio di Macerata gremito di pellegrini giunti da tutta Italia e dall’Estero, ha fatto pervenire la sua benedizione dicendosi spiritualmente presente al significativo evento, promosso da Comunione e Liberazione. A percorrere i 28 chilometri di cammino e preghiera erano in 300 la prima volta, nel 1978, e almeno 80mila la notte scorsa, un numero mai visto fino a questa 31.ma edizione del pellegrinaggio a piedi. Prima della partenza, alle 21, si è celebrata la Messa nello stadio di Macerata presieduta dall’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, che nella sua omelia ha spiegato il senso più vero di quanto stava accadendo. “Il pellegrino è l’uomo che mette da parte la sua superbia e le sue ambizioni per farsi mendicante”, ha sottolineato. Poi, alle 22, la partenza, quest’anno nel segno della solidarietà ai terremotati d’Abruzzo, venuti apposta dalle tendopoli insieme al loro arcivescovo, mons. Giuseppe Molinari. La fiumana di fedeli ha percorso il tragitto alla luce di 40mila candele, fino ad irrompere nella piazza del santuario Lauretano alle 6 di questa mattina. Lì, come da tradizione, le loro suppliche alla Madonna scritte su foglietti di carta, sono state bruciate nel grande braciere e fatte salire al cielo. C’è voluta un’ora intera perché la coda del grande 'serpentone' arrivasse in piazza. Alle 7, infine, ha fatto il suo atteso ingresso l’immagine della Madonna nera portata a spalla dagli avieri. Per la prima volta si è deciso che a chiudere il corteo fosse Lei, ultima tra gli ultimi. (A cura di Lucia Bellaspiga)

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    La Chiesa di Singapore si prepara a celebrare l'Anno Sacerdotale sull'esempio di San Giovanni Maria Vianney

    ◊   Visse per oltre 40 anni in un borgo di trecento anime, vicino a Belley in Francia, ma grazie al suo carisma e all’esemplarità della sua fede divenne punto di riferimento e dispensatore di speranza per le migliaia di fedeli che si recarono a fargli visita da ogni parte del Paese e non solo. Per questo, Benedetto XVI ha convocato un Anno Sacerdotale in occasione dei 150 anni della morte di San Giovanni Maria Vianney. La Chiesa di Singapore - informa la Fides - si prepara a commemmorare il "Curato d'Ars" con grande partecipazione. Le celebrazioni si apriranno il prossimo 19 giugno, con l’avvio dell'Anno Sacerdotale, mentre la Commissione per il clero dell’arcidiocesi, in collaborazione con il “Serra Club” di Singapore, ha organizzato una serie di iniziative. Ad inaugurare l’Anno sarà celebratada da mons. Nicholas Chia, arcivescovo di Singapore una Santa Messa nella Cattedrale. A seguire, la benedizione di una statua di San Giovanni Maria Vianney che, durante l’Anno Sacerdotale, compirà una peregrinatio nelle 31 parrocchie del territorio diocesano. Il Santo sarà indicato come modello per i giovani e come fonte di ispirazione per celebrare l’Anno Sacerdotale. In programma, inoltre – informa la Fides – giornate di ritiro per i sacerdoti della diocesi, mentre il Centro di Spiritualità cattolica prevede una cerimonia speciale il 4 agosto, nel 150.mo anniversario della morte del Santo.(S.G.)

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    Consiglio d'Europa: a Vienna, una Conferenza sulle politiche familiari

    ◊   “Politiche pubbliche a favore del desiderio di avere figli: fattori sociali, economici e personali” è il tema della conferenza internazionale promossa il 16 e 17 giugno a Vienna dal Consiglio d’Europa (CdE) e dal Ministero austriaco dell’Economia, della famiglia e della gioventù. “Molti europei desiderosi di avere figli - spiegano gli organizzatori - rimandano la decisione, limitano o rinunciano a soddisfare tale desiderio a causa di condizioni sociali ed economiche sfavorevoli o di altri fattori”; una situazione oggi particolarmente diffusa “a causa del rallentamento economico mondiale”. Alla conferenza parteciperanno i ministri responsabili delle politiche familiari degli Stati membri CdE, che studieranno i risultati di un questionario elaborato dallo stesso Consiglio d’Europa. Il documento - informa il Sir - contiene numerosi dati sulle politiche familiari, un’analisi comparativa Paese per Paese, e le statistiche di 40 Stati europei. Ad aprire i lavori la vice segretario CdE Maud de Boer-Buquicchio, e il presidente austriaco Heinz Fischer. Due le sessioni dell’incontro: “Perché molti europei hanno meno figli di quanti ne vorrebbero: fattori sociali ed economici” e “Politiche a favore della famiglia: misure per garantire un quadro ottimale”. La conferenza del CdE sulle politiche familiari si svolge a 50 anni dalla prima edizione, tenutasi anch’essa a Vienna nel 1959. (S.G.)

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    L'incontro europeo a Roma dei Discepoli di Emmaus sulla pastorale universitaria

    ◊   Capire in che modo annunciare il messaggio di speranza del Vangelo all’interno degli atenei e far comprendere ai coetanei la bellezza e la gioia dell’essere cristiani. È questo l’obiettivo con cui si incontreranno a Roma, dal 9 al 12 luglio, gli oltre 1500 giovani provenienti dal Vecchio Continente, nel primo Incontro europeo degli studenti universitari sul tema “Nuovi discepoli di Emmaus. Da cristiani in Università”, organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma e promosso dal CCEE (Consiglio per le Conferenze Episcopali d’Europa), dal Ministeri italiani di Istruzione e Affari Esteri. “Questo incontro – spiega mons. Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria – ha un duplice obiettivo, da un lato quello di favorire le diverse esperienze di pastorale universitaria in Europa; dall’altro far emergere, il ruolo degli studenti nella vita e nella missione della Chiesa in Università, partendo proprio dall’episodio di Emmaus”. Il meeting si aprirà il 9 luglio alle 19, nella Basilica di San Giovanni in Laterano con una celebrazione solenne presieduta da mons. Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione per l'Educazione cattolica. Nei giorni successivi i ragazzi si trasferiranno nella Facoltà di Economia dell’Università di Tor Vergata dove si confronteranno su tre aree tematiche: i giovani e la speranza in Europa; i giovani e la vita nuova in Europa; i giovani e la carità intellettuale. Il momento centrale dell’evento è rappresentato dall’incontro dei partecipanti con Benedetto XVI, che li riceverà in udienza il sabato mattina. Ma prima di giungere nella capitale e di vivere questi emozionanti momenti – informa Zenit – i ragazzi saranno accolti dal 6 al 9 luglio a cura degli Uffici delle pastorali universitarie in alcune città italiane come Milano, Padova, Bologna, Firenze, Siena, Perugia e Salerno. (S.G.)

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    CEI: al via domani, vicino Teramo, il Convegno dei direttori per la pastorale della salute

    ◊   “Animare gli uffici diocesani per la pastorale della salute: percorso di formazione per i responsabili e i loro collaboratori”. Su questo tema si svolgerà, presso Silvi Marina, in provincia di Teramo, l’XI Convegno Nazionale dei direttori degli uffici diocesani per la Pastorale della Salute. I lavori, che si apriranno lunedì prossimo e proseguiranno fino a mercoledì 17, saranno introdotti da don Andrea Manto, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza episcopale italiana (CEI). La sessione d’apertura vedrà la relazione di mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI, dal titolo: “La pastorale della salute e l’impegno educativo della Chiesa in Italia”. Particolare la celebrazione eucaristica prevista per martedì 16 alle ore 10, che sarà dedicata ai terremotati d’Abruzzo e vedrà la presenza del presidente della Conferenza episcopale Abruzzese-Molisana, mons. Carlo Ghidelli. “I profondi mutamenti demografici, legislativi e culturali in Italia – si legge in una nota – chiedono maggiore attenzione alle tematiche dell’accompagnamento e dell’ascolto delle persone, specie di quelle più fragili”. “Ripensare in chiave antropologica i valori del prendersi cura, della dignità della persona e della vita umana, evidenzia – continua la nota – la loro crescente fecondità per l’annuncio del mistero di Cristo. A tal fine, si rende necessario il pieno inserimento dei temi della pastorale della salute nella pastorale ordinaria della comunità cristiana”. “Una progettualità pastorale – si legge ancora – capace di integrare i temi della vita umana, della salute e della malattia nell’azione delle parrocchie è elemento che deve caratterizzarne il volto missionario”. Una progettualità, conclude la nota, al cui servizio si devono porre tutti gli Uffici diocesani di pastorale della salute (I.P.)

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    A Pomezia, primo corso estivo Onu sui diritti fondamentali in Europa

    ◊   Sarà Pomezia, in provincia di Roma, ad ospitare il primo corso estivo dell'“Istituto Internazionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia” (Unicri) sui Diritti fondamentali dell’individuo. Le lezioni si svolgeranno dal 1 al 7 luglio prossimo in una sede dell’Università "La Sapienza" di Roma e sono state organizzate in collaborazione con il “Centro Alti Studi per la lotta al terrorismo e la violenza Politica” (Ce.A.S.) e con il Consorzio per l’Università di Pomezia. L’obiettivo è offrire a studenti e a giovani professionisti una comprensione globale e dettagliata sulle prospettive economiche, giuridiche e sociali legate ai diritti fondamentali nel diritto europeo. Il programma approfondirà quindi temi inerenti i Trattati europei, la Corte europea di giustizia, la Convenzione europea sui diritti umani, la Corte europea dei diritti dell'uomo. L’approccio adottato sarà multidisciplinare, coinvolgendo professionisti e esperti di diversi ambiti, tra cui numerosi rappresentanti delle Istituzioni europee. (S.G.)

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    Vacanze di solidarietà in Italia e all’estero

    ◊   Con l’estate non va in vacanza la solidarietà. Sono, infatti, numerose le associazioni che promuovono appuntamenti per dedicare tempo ed amore a disabili o portatori d’handicap, zone povere o da ricostruire a seguito di eventi bellici o sismici, come nella terra d’Abruzzo. Si può cominciare per gradi, - riferisce l’Avvenire - ad esempio dedicando qualche giornata al volontariato mentre si è ancora in città: è la proposta delle Caritas diocesane, attive nel campo degli impegni per i ragazzi. I progetti vanno dalla visita dei malati alla distribuzione dei pasti a chi è in difficoltà, o vive per strada, all’assistenza di anziani o disabili. Piccoli passi nel campo della solidarietà, che possono sfociare nella partecipazione ai 'Cantieri di solidarietà all’estero': viaggi da un minimo di 10 giorni a un massimo di 25, alla scoperta di Paesi come la Bulgaria, la Moldova, il Montenegro, la Giordania, il Libano o la Bolivia. Obiettivo: conoscere le comunità locali, svolgere attività di animazione con bambini, anziani, rifugiati, imparare alcune attività manuali. Stessa filosofia per i 'Campi fuorilemura' dell’Associazione Papa Giovanni XXIII: esperienze di lavoro e condivisione di circa un mese a Trapani, in Romania, Ucraina e Zambia, dove l’impegno richiesto è per chi vive per strada, negli istituti, nelle carceri. L’idea è quella di incarnare l’esempio di Gesù nel Vangelo: stare 'fuori dalle mura' senza dimenticare nessuno.  Campi di lavoro anche nelle proposte estive del Cisv in Senegal, di Emmaus Italia a Padova, Erba, Pistoia e Cuneo, di Vis (Volontariato Internazionale per lo sviluppo). Di particolare interesse anche i progetti promossi su tutto il territorio nazionale e in diversi Paesi europei dalla Ong ferrarese Ibo Italia, che si pone come obiettivo di ogni campo la ricostruzione di un pezzo concreto – e utile – di città o paese, insegnando così ai giovani anche a familiarizzare con il lavoro manuale. Spazio alle famiglie e ai minori in difficoltà invece nei campi organizzati dai gesuiti a Sighet (Romania), Trujillo (Perù), Cardenas (Cuba) e Pechino (Cina). (A.V.)

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    Negli istituti cattolici per l'infanzia di Sidney arriva il "Metodo Montessori"

    ◊   Le scuole cattoliche di Sydney scelgono il “Metodo Montessori”: la metodologia didattico-educativa ideata dalla pedagogista italiana Maria Montessori (1870-1952) è stata adottata in 20 scuole elementari della metropoli australiana, e sarà progressivamente sperimentata in tutti gli asili, scuole materne ed elementari cattoliche. È quanto comunica la Chiesa locale, specificando che tutti i 113 istituti per l’infanzia esistenti nell’arcidiocesi si adegueranno entro il 2012. “Con questa scelta – spiega Dan White, Direttore delle scuole cattoliche dell’arcidiocesi – intendiamo porre nuovamente al centro la figura del bambino, la sua autonomia, la crescita delle sue abilità intellettive, cognitive e manuali. Nel Metodo Montessori – ricorda la Fides – il bambino viene ritenuto un essere spirituale, pieno di risorse. Gli strumenti didattici utilizzati per l’apprendimento e la crescita saranno parole, azioni, giochi, canzoni e rappresentazioni visive”. Anche il ruolo dei docenti cambierà, acquisendo nuovi stimoli e professionalità. Il pensiero pedagogico di Maria Montessori, infatti, identifica il bambino come “essere completo”, capace di sviluppare energie creative e disposizioni morali, che l’adulto ha ormai compresso dentro di sé rendendole inattive. Un principio fondamentale è la libertà dell'allievo, poiché solo la libertà favorisce la creatività del bambino, già presente nella sua natura. (S.G.)

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    Lourdes: l'associazione Hospitalité si prepara a celebrare il 125.mo anno di vita

    ◊   L’Hospitalité Notre Dame de Lourdes, l'associazione internazionale nata nel 1885 per assistere i pellegrini malati e accogliere quanti rendono omaggio alla Vergine e ai luoghi della sua apparizione a Bernadette, si prepara a festeggiare i 125 anni di vita. L’anniversario cadrà il prossimo gennaio e, già soprannominato “Giubileo dell'Hospitalité”, verrà celebrato sia a Lourdes che nei vari Paesi di provenienza dei circa 20mila volontari dell'associazione. L’appuntamento più importante - informa il Sir - sarà tuttavia in Vaticano, dove il presidente Antoine Tierny guiderà una folta delegazione di hospitaliers in una serie di cerimonie e preghiere che culmineranno con l’udienza di Benedetto XVI nell'Aula Nervi. L'Hospitalité garantisce tramite i suoi volontari il buon funzionamento dei pellegrinaggi: dal servizio ai tavoli nelle mense alla pulizia degli spazi comuni, dall'accoglienza dei pellegrini alla stazione ferroviaria e all'aeroporto all'accompagnamento dei malati. Oggi l'associazione lavora sotto la supervisione del vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier. (S.G.)

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    A Ginevra si riunisce la Strategia internazionale per la riduzione dei disastri

    ◊   Attutire la vulnerabilità delle comunità povere colpite dal cambiamento climatico, dall'urbanizzazione e dal degrado ambientale, sarà l’obiettivo della piattaforma globale per la riduzione del rischio di catastrofi, in programma a Ginevra dal 16 al 19 giugno. Per condividere le migliori pratiche e discutere di sfide e opportunità, si riunirà la Strategia internazionale per la riduzione dei disastri (Isdr), il principale organo delle Nazioni Unite incaricato di ridurre l'impatto delle catastrofi sulla popolazione, insieme con i rappresentanti dei governi, agenzie donatrici, il settore privato e la società civile. Basti pensare che il ciclone Nargis nel Myanmar, il terremoto in Cina e le inondazioni in India - le tre più micidiali catastrofi naturali del 2008 - hanno ucciso più di 220.000 persone. L'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) - informa l'Ansa - intende dimostrare come la gestione sostenibile delle risorse naturali può diminuire notevolmente la vulnerabilità dei rischi naturali. I temi chiave sono essenzialmente tre: gestire meglio l'ecosistema, investire sulla natura per proteggere le vite umane, affrontare insieme la riduzione dei disastri e dei cambiamenti climatici. (S.G.)

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    24 Ore nel Mondo



    Iran, Ahmadinejad celebra la vittoria, mentre proseguono le proteste

    ◊   Ahmadinejad ha parlato alla nazione confermando le linee strategiche del suo Paese per il secondo mandato. Intanto resta alta la tensione a Teheran, dove proseguono gli scontri tra i manifestanti pro-mussavi e la polizia iraniana. E nella notte una serie di arresti ha colpito la dirigenza del partito riformista d’opposizione. Il servizio di Marco Guerra:

    Il presidente iraniano Ahmadinejad, è tornato a parlare in conferenza stampa commentando il risultato delle elezioni presidenziali che lo hanno riconfermato alla guida del Paese e, cosa più rilevante, ha detto che la questione del nucleare iraniano appartiene al passato, confermando così che non ci saranno in merito cambiamenti nella politica di Teheran. Il leader ultra conservatore ha quindi definito un "esempio di democrazia" il contestato confronto elettorale e, rispondendo ad una domanda, ha poi ammonito che qualsiasi Paese oserà attaccare l’Iran se ne pentirà profondamente. Tuttavia ha aperto anche uno spiraglio al dialogo dicendosi pronto ad un dibattito con il presidente americano. Ahmadinejad prederà parte nel tardo pomeriggio ad una grande celebrazione di piazza per la vittoria. Intanto, per il secondo giorno consecutivo Teheran è teatro dei duri scontri tra i manifestati pro-mussawi, che non intendono riconoscere la vittoria di Ahmadinejad e la Polizia iraniana. In città si assiste ad un escalation delle violenze. Stamane si sono registrati attacchi ad un ufficio della Compagnia pubblica delle telecomunicazioni, a diversi chioschi di giornali e ad almeno tre banche. Di pari passo prosegue l’attività di repressione delle autorità. L’ultimo bilancio del capo della Polizia parla di 160 persone arrestate nei disordini di piazza. Nella notte sono stati invece arrestati diversi dirigenti del partito riformista prima che partecipassero ad una riunione politica con il leader dell’opposizione Mussavi che sarebbe stato, a sua volta, messo agli arresti domiciliari per impedirgli di avere contatti con qualsiasi attivista. Ma per un commento sulle elezioni iraniane e sull’attuale situazione politica abbiamo interpellato il corrispondente dell’Ansa da Teheran, Alberto Zanconato:

     
    R. – Molta gente parlava di un desiderio di cambiamento e diceva di voler votare Moussavi perché voleva una gestione migliore dell’economia che mettesse fine ad una situazione che ha visto, nell’ultimo anno, l’inflazione salire fino al 25-30% e molti dicevano – anzi moltissimi, quasi tutti – di volere migliori relazioni con l’occidente. Però il risultato ufficiale che si è visto ha detto qualcos’altro e Ahmadinejad ha detto che questa è stata una grande vittoria per tutto il popolo e quindi sono due pesi, due realtà che sembrano inconciliabili tra loro.

     
    D. - Khamenei dice che Ahmadinejad è il presidente di tutti. Che peso avrà l’autorità suprema dell’ayatollah?
     
    R. – Un peso assoluto perché alla fine la guida suprema è quella che ha l’ultima parola sulle principali questioni dello Stato, quindi sicuramente a partire dalle elezioni. C’è stata questa protesta di Moussavi che si è anche rivolto alla guida suprema chiedendo un suo intervento e la risposta è stata un mesaggio in televisione di Khamenei, in cui ha detto che la questione è chiusa e quindi che Ahmadinejad è il presidente di tutti.

     
    D. – Che ne sarà di chi sta protestando e dei riformisti tratti in arresto?

     
    R. – I dirigenti del Movimento riformista tratti in arresto in queste ore, c’è da aspettarsi che non verranno trattenuti a lungo e che comunque non ci saranno conseguenze gravi per loro; invece i molti giovani che sono stati arrestati durante le manifestazioni devono aspettarsi una sorte diversa, la stessa sorte che è capitata a tanti altri che sono stati arrestati negli anni passati in manifestazioni analoghe e hanno avuto anche la vita distrutta.

     
    D. – Moussavi aveva acceso le speranze di molti giovani ed aveva promesso di cambiare l’immagine dell’Iran. La sua sconfitta significa che non cambierà nulla?

     
    R. – Potrebbe sembrare così, anche se ci sono appunto queste manifestazioni di piazza che però difficilmente potranno portare ad un cambiamento della situazione. Certo di fronte ad un esito delle elezioni di questo genere, dopo tutte queste speranze che erano state suscitate da Moussavi, è difficile pensare che possano morire in questo modo; è più probabile che emergeranno proprio con il tempo – magari con gli anni – più avanti.

     
    Yemen
    Nove stranieri, sette tedeschi, un britannico e un coreano sono stati rapiti nel nord dello Yemen. Lo ha reso noto il ministero della difesa yemenita. Secondo la stessa fonte sono stati sequestrati da ribelli sciiti che si oppongono al governo a maggioranza sunnita. Questi, tuttavia, hanno smentito con forza il proprio coinvolgimento. Gli ostaggi sono membri di un’organizzazione internazionale che da tempo opera nell'ospedale di Saada. Al momento non è giunta nessuna richiesta di riscatto né rivendicazione.

    Filippine
    L’esercito di Manila, tramite un portavoce, ha annunciato oggi che l’operatore della Croce Rossa Eugenio Vagni, rapito lo scorso gennaio dal gruppo islamico estremista Abu Sayyef, nel sud delle Filippine, è ancora vivo. Ieri in un’imboscata tesa dai guerriglieri che detengono il volontario italiano all’esercito, hanno perso la vita cinque soldati e un poliziotto.

    Pakistan
    Almeno otto persone sono rimaste vittima dell'esplosione di una bomba in un mercato a Dera Ismail Khan, città pachistana a circa 300 chilometri a sud di Peshawar. Lo ha reso noto la Polizia spiegando che l'ordigno era stato collocato in un riscio' e fatto esplodere nell'ora di punta del mercato. Fonti dell'ospedale confermano che la deflagrazione ha provocato 8 vittime e circa 27 feriti. Nessun gruppo ha rivendicato l'attentato ma si sospetta che possano essere stati dei militanti talebani.

    Gaza Torna alta la tensione nella striscia di Gaza. L'aviazione israeliana ha lanciato stanotte due incursioni aeree nel sud del territorio controllato da Hamas contro tunnel usati per il traffico di armi provenienti dall'Egitto. Lo ha annunciato un portavoce delle Forze armate di Tel Aviv, precisando che i raid sono avvenuti in risposta al lancio di un razzo sparato da miliziani palestinesi qualche ora prima in territorio israeliano. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 165


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