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Sommario del 08/12/2009

Il Papa e la Santa Sede

  • Maria, stella per seguire Cristo: così il Papa che all’Angelus annuncia l’omaggio all’Immacolata a Piazza di Spagna nel pomeriggio
  • Messaggio del Papa per la tradizionale Veglia dell’Immacolata che si è svolta ieri a Madrid, nelle diocesi spagnole e in diverse nazioni ispanoamericane
  • Il tradizionale atto di venerazione del Papa all’Immacolata: iniziato da Pio XII
  • Il cardinale Bertone alla messa per i 400 anni dalla fondazione della Biblioteca Ambrosiana: Il segretario di Stato raccomanda "rispetto e verità" sulla vicenda del cardinale Tettamanzi
  • Annunciate oggi nelle varie diocesi le visite pastorali del Santo Padre in Italia nell'anno 2010
  • Oggi in Primo Piano

  • Gli Usa riconoscono i danni della C02 per l’ambiente e entra nel vivo il vertice di Copenaghen
  • Tra il 9 e il 10 dicembre il tradizionale pellegrinaggio Macerata-Loreto, ricordando la Santa Casa
  • L’Avvento, tempo di preparazione al Natale e di apertura alla speranza
  • La “Madonna col Bambino” su cartonetto di Michelangelo in esposizione a Roma
  • Chiesa e Società

  • Religiosa congolese uccisa in un attacco nell'arcidiocesi di Bukavu
  • Assassinato un missionario francese nell’arcidiocesi di Pretoria
  • Da oggi on line il nuovo sito della Cei
  • Al via “Natalis in Urbe”, proposte di arte e musica per vivere il mistero del Natale
  • Con la Carmen ieri sera si è aperta la stagione 2009-2010 della Scala di Milano
  • 24 Ore nel Mondo

  • Nel giorno in cui si annunciano le prossime elezioni in Iraq, oltre 100 morti a Baghdad per diversi attentati
  • Il Papa e la Santa Sede



    Maria, stella per seguire Cristo: così il Papa che all’Angelus annuncia l’omaggio all’Immacolata a Piazza di Spagna nel pomeriggio

    ◊   Quando sperimentiamo la nostra fragilità e la suggestione del male, se ci rivolgiamo a Maria, riceviamo luce e conforto: così il Papa all’Angelus ricorda la Festa dell’Immacolata annunciando l’omaggio nel pomeriggio a Piazza di Spagna. Il servizio di Fausta Speranza:

    Una delle “più belle feste della Beata Vergine Maria”: così il Papa definisce la solennità della Immacolata Concezione della Madre di Gesù.

     
    “Cari amici, che gioia immensa avere per madre Maria Immacolata! Ogni volta che sperimentiamo la nostra fragilità e la suggestione del male, possiamo rivolgerci a Lei, e il nostro cuore riceve luce e conforto”.

     
    “Anche nelle prove della vita, nelle tempeste che fanno vacillare la fede e la speranza, - dice il Papa - pensiamo che siamo figli suoi e che le radici della nostra esistenza affondano nell’infinita grazia di Dio”. La Chiesa stessa – aggiunge Benedetto XVI – “anche se esposta agli influssi negativi del mondo, trova sempre in Lei la stella per orientarsi e seguire la rotta indicatale da Cristo”. E annuncia il sentito appuntamento del pomeriggio:

     
    “Maria è infatti la Madre della Chiesa, come hanno solennemente proclamato il Papa Paolo VI e il Concilio Vaticano II. Mentre, pertanto, rendiamo grazie a Dio per questo segno stupendo della sua bontà, affidiamo alla Vergine Immacolata ognuno di noi, le nostre famiglie e le comunità, tutta la Chiesa e il mondo intero. Lo farò anch’io questo pomeriggio, secondo la tradizione, ai piedi del monumento a Lei dedicato in Piazza di Spagna”.
     
    Il Papa spiega il significato del titolo “Vergine Immacolata” facendo riferimento ai testi biblici della liturgia odierna: il capitolo terzo del Libro della Genesi e il racconto dell’Annunciazione del Vangelo di Luca. Ricorda che dopo il peccato originale Dio si rivolge al serpente, che rappresenta Satana, lo maledice e aggiunge una promessa: “Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. E spiega che è l’annuncio di una rivincita:

     
    “Satana ai primordi della creazione sembra avere la meglio, ma verrà un figlio di donna che gli schiaccerà la testa. Così, mediante la stirpe della donna, Dio stesso vincerà. Quella donna è la Vergine Maria, dalla quale è nato Gesù Cristo che, con il suo sacrificio, ha sconfitto una volta per sempre l’antico tentatore. Per questo, in tanti dipinti o statue dell’Immacolata, Ella è rappresentata nell’atto di schiacciare un serpente sotto il suo piede”.

     
    L’Evangelista Luca mostra la Vergine Maria che riceve l’annuncio del Messaggero celeste e il Papa dice:

     
    “Ella appare come l’umile e autentica figlia d’Israele, vera Sion in cui Dio vuole porre la sua dimora. E’ il virgulto dal quale deve nascere il Messia, il Re giusto e misericordioso. Nella semplicità della casa di Nazaret vive il ‘resto’ puro d’Israele, dal quale Dio vuole far rinascere il suo popolo, come un nuovo albero che stenderà i suoi rami nel mondo intero, offrendo a tutti gli uomini frutti buoni di salvezza”.

     
    “A differenza di Adamo ed Eva, - afferma Benedetto XVI - Maria rimane obbediente alla volontà del Signore, con tutta se stessa pronuncia il suo ‘sì’ e si mette pienamente a disposizione del disegno divino”. “E’ la nuova Eva, - sottolinea - vera ‘madre di tutti i viventi’, di quanti cioè per la fede in Cristo ricevono la vita eterna”.

     
    Dopo la preghiera mariana, innanzitutto un pensiero alla Pontificia Accademia dell’Immacolata:

     
    “Anche quest’anno, nella ricorrenza odierna, ho la gioia di salutare la Pontificia Accademia dell’Immacolata, guidata dal cardinale Andrea Maria Deskur. Caro signor cardinale, cari amici, affido con affetto ciascuno di voi e la vostra attività alla materna protezione della Vergine Maria”.

     
    Poi “uno speciale pensiero” all’Azione Cattolica Italiana ricordando che oggi, in tante parrocchie, rinnova il suo impegno nella Chiesa. Il Papa incoraggia in particolare gli educatori dell’Azione Cattolica Ragazzi, presenti in piazza a conclusione del loro convegno annuale, “ad essere generosi ed instancabili nell’educare i ragazzi alla fede e alla testimonianza”.

     
    Poi i saluti in varie lingue: un incoraggiamento in francese a lasciarci accompagnare da Maria nel “cammino di conversione e nella ricerca di santità”; in inglese l’augurio a tutti di saper seguire l’esempio di Maria, di essere fiduciosi nella grazia di Dio e di perseguire una vita di santità; in spagnolo la preghiera a Dio perché ci conceda il dono con l’intercessione della ‘piena di grazia’ di purificarci interiormente nell’Avvento, per accogliere la venuta di Gesù; in polacco la preghiera che “la Santissima Vergine ci conduca attraverso la vita sulla via della purezza, dell’umiltà e dell’affidamento a Dio di tutte le nostre vicende”. Poi il saluto ai pellegrini italiani presenti in Piazza:
     
    “Saluto infine i pellegrini di lingua italiana, in particolare i ragazzi di Imola, con il Parroco e i catechisti che li hanno preparati alla Cresima, come pure i fedeli e i cresimandi di Calcinate, e il gruppo di ‘Radio Zeta’ di Caravaggio. A tutti auguro una buona festa di Maria Immacolata”.

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    Messaggio del Papa per la tradizionale Veglia dell’Immacolata che si è svolta ieri a Madrid, nelle diocesi spagnole e in diverse nazioni ispanoamericane

    ◊   Maria ci renda “testimoni credibili dell’amore di Dio”. E’ l’esortazione contenuta nel messaggio di Benedetto XVI, a firma di mons. Renzo Fratini, nunzio apostolico in Spagna, letto ieri sera in occasione della tradizionale veglia dell’Immacolata che, fin dal 1947, si svolge in tutte le diocesi spagnole e in diverse nazioni ispanoamericane. Benedetto XVI ha rivolto un saluto affettuoso a tutti i partecipanti alla veglia sul tema: “Maria, Regina e Madre di Misericordia”, che sono le prime parole dell’orazione mariana “Salve Regina”. Il Papa ha invitato a contemplare “l’opera singolare della misericordia di Dio realizzata in Maria, sempre fedele al progetto originale di Dio che ha creato l’uomo per amore”.

    “Mostraci Gesù, il frutto benedetto del tuo ventre” è l’invocazione di Benedetto XVI a Maria “perché – si legge – con la forza dello Spirito e fedeli all’insegnamento di Gesù” ci renda “testimoni dell’amore di Dio” in un mondo che ha bisogno “della misericordia nel rapporto degli uni con gli altri e della relazione sincera con il Signore” per non allontarsi dal cammino indicato dal bene, non perdere la coscienza del peccato e la piena fiducia nella stessa misericordia di Dio.

    La veglia, che rappresenta anche un atto di preparazione per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2011 in programma a Madrid, ha visto la sua più importante celebrazione nella cattedrale de la Almudena, nel cuore della capitale spagnola. La messa è stata celebrata dal cardinale Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di Madrid.

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    Il tradizionale atto di venerazione del Papa all’Immacolata: iniziato da Pio XII

    ◊   Nel pomeriggio il Papa si recherà in auto a Piazza di Spagna per l’Omaggio all’Immacolata. Durante il tragitto ci sarà una breve sosta davanti alla chiesa della Santissima Trinità per il saluto dell’Associazione dei Commercianti in Via Condotti. Alle 16:15, Benedetto XVI compirà il tradizionale atto di venerazione all’Immacolata, un omaggio alla Vergine, un’espressione della devozione popolare che ha voluto iniziare Pio XII. La solennità dell’Immacolata si inserisce nel contesto dell’Avvento-Natale, congiungendo l’attesa messianica e il ritorno glorioso di Cristo con la memoria della Madre, Maria, immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura. Ma che cosa celebra la Chiesa, in particolare, in questo giorno? Tiziana Campisi lo ha chiesto a padre Alberto Valentini, monfortano, biblista, docente di mariologia biblica al Marianum di Roma:

    R. – Si celebra la potenza della grazia di Dio: Maria è la pura grazia, è puro dono di Dio.

     
    D. – “Immacolata”: cosa dice questo titolo alla donna moderna, alla donna del terzo millennio?

     
    R. – Vuol dire “senza macchia”. Come sempre, la grazia di Dio trasforma l’esistenza. Dove è presente il Signore si torna non solo alla condizione originale di bellezza, di splendore del progetto di Dio, qui c’è anche la pienezza dell’opera in Cristo. Io penso che la donna contemporanea sta sempre più riscoprendo Maria come punto di riferimento, persona integra che è se stessa, che conosce il suo posto e soprattutto una persona che ha detto un “sì” dal quale dipende il destino di tutti. Su questo Paolo VI ha scritto parole mirabili nel documento circa la liturgia; al numero 37 dice: “Maria ha dato una risposta da cui dipende la storia di tutti noi”. Credo che la donna abbia molto da riflettere su questa valenza della figura di Maria, che diventa, oltretutto, una provocazione ad essere se stesse, ad essere autentiche.

     
    D. – Cosa ha voluto dire Dio all’umanità, scegliendo una donna per la sua incarnazione?

     
    R. – Se c’è una nota particolare nel Dio della salvezza, è il Dio che parte dagli ultimi, gli ultimi considerati tali dal mondo, ma che non sono tali per Dio. Purtroppo, le categorie umane spesso sono in contrasto con il progetto di Dio. Quando si pensa, nei Vangeli, alla difficoltà che ha avuto Gesù a fare accettare il Regno di Dio che parte dagli ultimi, dagli umili, emerge come un Dio debole, un Dio che va incontro alla Croce. È il capovolgimento di tutte le categorie correnti, imperanti nel mondo. Bene, ripartire da una donna vuol dire ripartire dal progetto di Dio allo stato puro, senza le prevaricazioni o – come dicono – senza la ubris, cioè l’orgoglio del mondo: la donna può essere davvero il segno dell’iniziativa di Dio che poi è una vita donata, una vita piena di servizio e di dedizione agli altri ma in cui c’è qualcosa che realizza la persona. Perché la persona si realizza solo quando si dona. Vedrei in questo lo stile di Dio che riparte dalla donna, e la donna agli occhi di Dio credo che abbia privilegi tutti suoi da scoprire.

     
    D. – La festività dell’Immacolata ci avvicina ancora di più al Natale. Che cosa imparare ancora da Maria, dal suo silenzio, dalla sua attesa?

     
    R. – Citavo il documento di Paolo VI – “Marialis cultus”. Al numero 3 dice così: “La Concezione Immacolata di Maria è la preparazione radicale della venuta del Salvatore”. Non solo nei confronti di Cristo è preparazione radicale, ma – aggiunge – “è anche il felice esordio della Chiesa senza macchia e senza ruga che deve andare incontro al Signore”. Poi, al numero 4: “I fedeli che vivono quella liturgia nello spirito dell’Avvento, sono invitati ad assumere Maria come modello e a prepararsi per andare incontro al Salvatore che viene, vigilante nella preghiera ed esultante nella sua lode”. Ancora una volta la donna ci dona la vita, ci prepara a questo dono per il mondo.

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    Il cardinale Bertone alla messa per i 400 anni dalla fondazione della Biblioteca Ambrosiana: Il segretario di Stato raccomanda "rispetto e verità" sulla vicenda del cardinale Tettamanzi

    ◊   L’Immacolata Concezione e il cardinale Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca Ambrosiana, sono le due figure al centro della riflessione del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone che stamani nel Duomo di Milano ha celebrato la Santa Messa per ricordare i 400 anni dalla nascita della prestigiosa istituzione culturale, la seconda Biblioteca aperta al pubblico in Europa. E’ proprio la solennità dell’Immacolata Concezione che dà lo spunto al cardinale Bertone per spiegare la straordinarietà di Maria. Donna piena di grazia “scelta al di là di ogni merito umano” perché diventasse la madre di Gesù, illuminata di amore per Dio, “un amore di predilezione che l’ha preservata immune da ogni ombra di peccato, di difetto, di contaminazione morale”. “In una parola – ha spiegato il porporato - colmandola di grazia, Dio ha voluto fare di Maria la creatura perfetta, così che potesse diventare la Madre degna dell’Uomo perfetto, del modello supremo e insuperabile di ogni perfezione, il Figlio suo e Signore nostro Gesù Cristo”. E’ l’Immacolata a ricomporre la frattura tra l’uomo e Dio dopo il peccato originale, “in Gesù Cristo nato da Colei che è la ‘piena di grazia’ – ha aggiunto il cardinale Bertone - Dio è di nuovo con noi e lo è in maniera compiuta e definitiva”. E’ Maria, “Immacolata fin dal suo concepimento, immune dal peccato originale”, la “prima e perfetta realizzazione” del modello che è Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, “il quale ha condiviso la nostra condizione in tutto – ha continuato il segretario di Stato - tranne che nel peccato”. “La persona umana vera e realizzata – ha aggiunto - è quella che vive un rapporto positivo con Dio, e non quella senza Dio, o contro Dio!” Pertanto la piena realizzazione della nostra umanità passa attraverso il respingimento del peccato e il ricorso alla grazia di Dio “per vincerlo dentro di noi e fuori di noi”. “In questo impegno di fedeltà al Vangelo e di resistenza al male – ha evidenziato il cardinale Bertone - possiamo contare sull’intercessione della Vergine Immacolata, la ‘piena di grazia’, che per prima si è ‘rallegrata’ per l’opera di salvezza nella quale Dio, con il suo immenso amore misericordioso, ha voluto coinvolgerci”. Portando la benedizione e la spirituale vicinanza del Papa, il porporato ha ricordato il cardinale Federico Borromeo, cugino di San Carlo e fondatore della Biblioteca Ambrosiana l’8 dicembre del 1609. Ne ha poi richiamato le intenzioni facendone un “luogo di promozione della cultura, delle scienze, delle arti, e al tempo stesso di approfondimento delle ragioni della fede cristiana, ad onore e gloria di Dio”. Un avvenimento senz’altro culturale ma anche religioso perché “la Biblioteca Ambrosiana ha contribuito a tenere vivi nel vasto mondo della cultura l’annuncio e la promozione della Verità”. Il cardinale ha poi ricordato la fondazione dell’Accademia Ambrosiana che richiama “una dimensione importante dell’evangelizzazione”. “La Chiesa – ha aggiunto - non ha paura di confrontarsi con l’ampio spettro del sapere umano, sia a livello cronologico (dall’antichità fino ai nostri giorni), sia a livello geografico (fino agli estremi confini della terra, per usare un’espressione del Nuovo Testamento), sempre disponibile al dialogo, proprio perché consapevole della propria identità spirituale e culturale”. Infine il porporato ha messo in evidenza una corrispondenza di fatti come la volontà del cardinale Borromeo di porre la Biblioteca sotto la protezione materna di Maria e, chiamandola Ambrosiana, ha fatto riferimento a Sant’Ambrogio, patrono della città, di cui ieri la Chiesa ha ricordato la memoria liturgica.

    Al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica italiana, Napolitano, il cardinale Bertone è intervenuto sugli attacchi all’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi da parte di alcuni esponenti della Lega. ''Raccomando il rispetto e la verità - ha detto il segretario di Stato vaticano - anche per il cardinale di Milano, che e' un grande pastore della Chiesa ambrosiana e del suo popolo''. In una dichiarazione rilasciata al quotidiano "La Repubblica", il portavoce della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha espresso "stupore e disappunto" per la vicenda rinnovando al contempo "il rispetto e la stima incondizionata" per il cardinale Tettamanzi "pastore autorevole e guida instancabile". Ha ricordato l'impegno dell'arcivescovo di Milano a favore "dell'accoglienza, degli immigrati, della promozione umana e dell'aiuto ai più deboli". Il presidente Napolitano ha sottolineato che "l'impegno della Chiesa nella vita vita sociale è essenziale per la società italiana". (A cura di Benedetta Capelli)

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    Annunciate oggi nelle varie diocesi le visite pastorali del Santo Padre in Italia nell'anno 2010

    ◊   Le visite pastorali del Santo Padre in Italia, durante l’anno 2010, vengono annunciate nelle rispettive Diocesi, oggi, 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione. Si tratta della visita domenica 2 maggio a Torino in occasione dell’Ostensione della Sindone; della visita domenica 4 luglio a Sulmona in occasione dell’ottavo centenario della nascita di San Pietro Celestino V; della visita domenica 5 settembre a Carpineto Romano in occasione del secondo centenario della nascita del Papa Leone XIII; domenica 3 ottobre a Palermo in occasione dell’Incontro Regionale delle Famiglie e dei Giovani.

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    Oggi in Primo Piano



    Gli Usa riconoscono i danni della C02 per l’ambiente e entra nel vivo il vertice di Copenaghen

    ◊   Dopo la prima giornata di accoglienza, è entrata oggi nel vivo la conferenza sul clima di Copenaghen che vede le delegazioni di oltre 190 Paesi impegnate nei negoziati per un nuovo accordo sul taglio delle emissioni di gas serra. Intanto cresce l’ottimismo per l’esito del vertice, dopo che l’agenzia per la protezione ambientale Usa ha decretato ufficialmente che le emissioni di Co2 sono una minaccia per la salute umana, offrendo così al presidente Obama maggiore spazio di manovra al tavolo delle trattative. E in questi giorni sono tante le iniziative organizzate dalle Ong in tema clima, fra le quali si segnala la campagna della Caritas “Stand up 2009 Uniti contro la povertà e i cambiamenti climatici”. Fabio Colagrande ha intervistato Paolo Beccegato responsabile dell’area internazionale della Caristas:

    R. – Il cambiamento climatico e, in generale, tutto ciò che è disastro e danno all’ambiente, ha delle ripercussioni su tutti, ma in particolare sui più poveri: pensiamo al sud del mondo, ai processi di desertificazione che riducono per esempio le terre arabili, ai processi di innalzamento delle acque che mettono in conflitto agricoltori con pescatori. L’aumento del numero dei disastri naturali negli ultimi 40 anni del 600 per cento, l’aumento dei disastri tecnologici del 1500 per cento sempre negli ultimi 40 anni, danno un’idea di come il problema sia di tutti, ma sia soprattutto dei più poveri.

     
    D. – Guardando a questa situazione da un punto di vista positivo, voi di Stand up 2009 dite “la stretta correlazione tra povertà e clima può diventare un’opportunità”...

     
    R. – Esattamente. Questo vale in termini preventivi. Quindi, lavorare per esempio sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, lavorare per una maggiore efficienza energetica, lavorare per una maggiore diversificazione delle risorse e della produzione di energia con energie rinnovabili, tutto ciò può essere un bene per il domani, ma può essere un bene anche per l’oggi, perché per esempio darebbe modo di creare molti posti di lavoro. Quindi, il tema addirittura si interseca con la crisi economica in atto, si interseca con la possibilità di creare occupazione nel nord, come nel sud del mondo. E quindi quello che si chiede è certamente un impegno personale di ciascuno in ordine a questo, ma anche un impegno dei leader politici in questi giorni, perché prendano delle decisioni lungimiranti, dove nel breve periodo certamente si chiede un investimento, che però certamente verrà più che ripagato nel medio e lungo periodo.

     
    D. – I massimi esperti dell’Onu sulle questioni climatiche hanno detto che perché questa conferenza sia un successo occorre che i Paesi sviluppati prendano i loro impegni, ma anche che i Paesi in via di sviluppo assumano delle responsabilità...

     
    R. – Esattamente. Oggi bisogna dire che in termini assoluti, i più grandi “inquinatori”, coloro che producono più CO2, anidride carbonica, sono gli Stati Uniti e la Cina. In pochi anni diverranno Cina, India e Brasile i più grandi “inquinatori” della Terra. Usiamo questo termine un po’ duro, ma la maggiore emissione e produzione di anidride carbonica viene presa come uno degli indicatori, poi effettivamente il discorso è molto più complesso. Ecco che quindi l’impegno ad aiutare i Paesi più poveri a ridurre le loro emissioni diventa un impegno di tutti. Non può essere lasciato solo sulle loro spalle, perché fino ad oggi i grandi “inquinatori” sono stati i Paesi più ricchi e la situazione ora sta cambiando. Quindi, non si può oggi attribuire le responsabilità solo su chi ha sostanzialmente fino ad oggi subito. In prospettiva, però, bisogna lavorare veramente tutti insieme, alzarsi in piedi tutti insieme, come diceva la nostra campagna. E i cittadini italiani e quelli di tutto il mondo hanno risposto in modo massiccio a sottolineare come non sia solo un gesto vuoto, ma ci sia piena consapevolezza rispetto all’importanza di queste decisioni.

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    Tra il 9 e il 10 dicembre il tradizionale pellegrinaggio Macerata-Loreto, ricordando la Santa Casa

    ◊   Era il 1294 quando dopo la caduta del regno dei crociati in Terra Santa, un esponente della famiglia Angeli, regnanti dell’Epiro, mise in salvo i resti della casa della Vergine a Nazaret trasferendoli a Loreto. Da allora la devozione popolare ha identificato quell’atto nel trasporto in volo della Santa Casa da parte degli angeli e il 9 dicembre di ogni anno la Chiesa di Macerata ne fa memoria con una Santa Messa, la proclamazione della data del pellegrinaggio Macerata Loreto e l’accensione del “Falò per la venuta della Santa Casa”. Paolo Ondarza ne ha parlato con Ermanno Calzolaio, presidente del Comitato Pellegrinaggio Macerata Loreto.

    R. – Tra il 9 e il 10 dicembre la Santa Casa arrivò a Loreto. Legato a questo grande evento è il gesto del falò che viene proposto la sera del 9 dicembre per riprendere questa antichissima tradizione delle campagne maceratesi, attraverso cui si accendevano i “fuocheracci”, cioè dei falò nelle case di campagne per tracciare la strada agli angeli che trasportavano la Santa Casa. Si voleva indicare la strada alla Santa Casa. Dio ha bisogno degli uomini per entrare nella storia dell’uomo, del contributo del sì di ciascuno, perché questo grande evento che è la presenza di Cristo nella storia venga accolto.

     
    D. – Un bel richiamo alla responsabilità di ogni singolo fedele...

     
    R. – Assolutamente sì. Oltre che alla responsabilità, all’accettare questo dono che ci giunge inaspettato e che la Chiesa da 2000 anni ogni volta attende. Lo attende proprio perché è la proposta di riscoprire che ogni uomo ha bisogno di Dio. Il gesto avrà luogo il 9 dicembre con l’inizio presso la cattedrale di Macerata, dove ci sarà la Santa Messa presieduta dal vescovo di Macerata Sua Eccellenza mons. Claudio Giuliodori, poi vi sarà un breve pellegrinaggio dalla cattedrale fino alla piazza, dove ci sarà l’annuncio della data del prossimo pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, che sarà il 12 giugno 2010, e poi l’accensione del falò con canti di festa intorno al fuoco.

     
    D. – Quanto gli abitanti di Macerata sono legati a questo atto, che lei diceva non è solo tradizione e rievocazione, ma è qualcosa di più...

     
    R. – Noi siamo colpiti da quante persone rispondono a questo invito ogni anno di più. La piazza ogni anno è piena intorno a questo fuoco.

     
    D. – Ogni anno la tradizione si ripete, ma il messaggio non cambia...

     
    R. – Il messaggio ormai permanente riprende quella frase che pronunciò don Giussani in piazza San Pietro davanti al Santo Padre il 30 giugno del 1998: “Il vero protagonista della storia è il mendicante”: Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo.

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    L’Avvento, tempo di preparazione al Natale e di apertura alla speranza

    ◊   L’Avvento è un tempo di preparazione alla Venuta del Signore, un tempo di riflessione sul messaggio di speranza proposto da Sant’Agostino: “Rialzati! Per te Dio si è fatto uomo”. “La riflessione ci porta allora a considerare cosa Dio ha fatto per me e ciò che io ho fatto per Lui”. E’ quanto scrive nel messaggio per l’Avvento l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, mons. Vittorio Mondello, intervistato da Fabio Colagrande:

    R. – Purtroppo il problema vero diventa riconoscere ciò che Dio ha fatto per noi e molto spesso non siamo pronti a riconoscerlo, ma soprattutto ciò che noi abbiamo fatto per Dio, perché molte volte noi vorremmo Dio al nostro servizio e non siamo pronti, invece, a rispondere a quello che Lui ci propone, ad accogliere quindi il suo amore e a indirizzare la nostra vita secondo il Suo insegnamento. Noi puntiamo soprattutto nella formazione di cristiani adulti, che sappiano dare la loro testimonianza di vita senza ambiguità, soprattutto nel campo nel quale il Signore li mette a lavorare e quindi in tutti i campi, ma in modo particolare nella politica e nel campo del sociale.

     
    D. – Lei scrive inoltre: “ … ogni rifiuto dell’altro sia esso un immigrato, un avanzo di galera, un povero, un ammalato, è un rifiuto di Cristo stesso”. Sono parole che nascono dal Vangelo, che hanno chiara applicazione pratica, concreta…

     
    R. – Purtroppo noi stiamo costatando come spesso davanti a difficoltà personali, interne, con questa crisi, si trovano poi a mettersi in contrasto con gli immigrati, con persone che vengono da altri posti, come se fossero degli intrusi che tolgono il pane di bocca a quelli che già poco ne hanno di questo pane. Questa visuale, non è cristiana evidentemente, e non è la visuale migliore per risolvere questi problemi. Per noi, come cristiani, tutti gli uomini devono essere considerati nostri fratelli a qualunque lingua, razza, popolo, nazionalità o fede appartengano. Questo è il principio. Non si può vivere il Natale con il rifiuto dell’altro chiunque esso sia. Bisogna che ci sia in noi questa capacità di accoglienza, questa capacità di sentirci fratelli con tutti gli altri uomini e soprattutto con quelli che sono in maggiore difficoltà. “Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”, dice il Vangelo.

     
    D. – Domenica 12 dicembre avrete in diocesi la benedizione delle statuine del bambinello, una tradizione che segna ormai l’avvicinarsi del Natale.

     
    R. – Questa della benedizione del bambinello è una tradizione per noi molto antica e l’abbiamo voluta mantenere dando come finalità quella non solo di aiutare i bambini a comprendere quanto sia importante il Natale e quindi avere il bambinello benedetto da mettere nella grotta del presepe fatta nelle loro case, ma anche per fare una raccolta per aiutare i bambini poveri di Gerusalemme. Fatta dai bambini proprio, non si tratta di una cifra enorme, si aggira sui 2000 euro, ma è raccolta dai bambini e mandata al Patriarca di Gerusalemme, che ogni anno ci risponde e ci ringrazia.

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    La “Madonna col Bambino” su cartonetto di Michelangelo in esposizione a Roma

    ◊   Fino al 10 gennaio è in esposizione ai Musei Capitolini di Roma uno dei disegni più enigmatici di Michelangelo Buonarroti: la “Madonna col Bambino” su cartonetto, del 1525 circa. L’opera, esposta al pubblico solo in rarissime occasioni, arriva direttamente da Casa Buonarroti a Firenze. Claudio Cavallaro ha intervistato la dottoressa Pina Ragionieri, direttrice del museo fiorentino.

    R. – Questo cartonetto è fatto su due fogli congiunti tra di loro, per cui è di dimensioni piuttosto grandi. In questo spazio si staglia la Madonna disegnata a matita, ma il bambino – che è fortemente sbozzato e molto plastico e anche molto robusto, come bambinetto – sta attaccato al seno della Madonna. Questa è una Madonna che dà il latte e non guarda il bambino. Chi verrà a vedere questa opera, vedrà che il bambino ha una tecnica molto mista, anche con colore e con acquerella ture, e questo è dovuto non soltanto all’artista, ma al fatto che questi fogli restavano a lungo nelle botteghe e molto probabilmente, sul corpo di questo bambino c’è l’esercitazione di qualche allievo.

     
    D. – I critici d’arte sono d’accordo nel ritenere quest’opera molto difficile ed enigmatica. Lei cosa può dirci?

     
    R. – Come sempre dobbiamo fare con Michelangelo, dobbiamo andare al di là della forma, al di là della tecnica e capire il contenuto spirituale. C’è una mamma che non riesce a concludere il rapporto d’amore con il bambino perché è sempre tesa, con lo sguardo sempre perduto nel presagio della Passione, delle future sventure. E questo è una specie di filo che collega tutte le Madri con Bambino fatte da Michelangelo, fin dalla meravigliosa “Pietà” vaticana, poi alle “Pietà” straziate della vecchiaia.

     
    D. – Quest’opera contiene anche uno dei famosi pentimenti di Michelangelo …

     
    R. – Quelli che si chiamano in termine tecnico “pentimento”, sono delle cancellature poi fatte in altro modo. Una di queste, per esempio, vede il dito della mamma volto verso il figlio. Poi Michelangelo lo cancella e sopra ci fa questa madre che guarda, appunto, verso un futuro di lutto.

     
    D. – Qual era il rapporto di Michelangelo con il sentimento religioso?

     
    R. – Michelangelo è sempre stato molto religioso ma con gli anni, poi, il sentimento religioso si mescola sempre più ai presagi di morte; sente, però, una religione vera, insomma, sua, intima che era alla base anche della sua arte. Quel fatto della Madonna che soffre con il bimbo in collo, che soffre la Passione è un tipo di misticismo molto profondo e molto personale.

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    Chiesa e Società



    Religiosa congolese uccisa in un attacco nell'arcidiocesi di Bukavu

    ◊   Proseguono gli assassinii di religiosi nella Repubblica Democratica del Congo. Dopo la morte di un sacerdote avvenuta sabato scorso, una suora è stata uccisa ieri. Si tratta – riferisce Radio Okapi, una delle maggiori emittenti del Paese – di suor Denise Kahambo Murahirwa, colpita da uomini armati in uniforme che hanno attaccato il monastero di Nostra Signora della Luce di Muresha, situato a 20 chilometri dalla città di Bukavu, nel territorio di Kabare. Nelle ultime 48 ore, dunque, due religiosi hanno perso la vita nella stessa zona. Padre Daniel Cizimia è stato ucciso nella notte tra sabato e domenica nella parrocchia di Kabare. In segno di protesta, le scuole sono rimaste chiuse ieri. Oggi i funerali. Molto sentito è stato l’omaggio alla sua salma, esposta nella cattedrale di Nostra Signora della Pace. Intanto la polizia sta sentendo tre persone sospettate di un loro coinvolgimento nell’assassinio. La violenza nella zona di Bukavu non risparmia infatti religiosi, giornalisti e nemmeno chi si impegna nel rispetto dei diritti umani. (B.C.)

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    Assassinato un missionario francese nell’arcidiocesi di Pretoria

    ◊   In un comunicato della Conferenza dei vescovi cattolici dell’Africa del Sud, si chiedono preghiere per padre Louis Blondel, ucciso nella notte tra domenica e lunedì nella sua stanza a Diepsloot, nell’arcidiocesi di Pretoria. Tre degli assalitori erano ragazzi che si sono introdotti passando per una finestra: prima lo hanno derubato di soldi e cellulare poi gli hanno sparato. Padre Louis Blondel aveva 70 anni ed era stato membro dei Missionari d'Africa, missionari cattolici dedicati al servizio della popolazione africana. Era nato nel nord della Francia, dopo un periodo in Tanzania, nel 1987 si era spostato nell’arcidiocesi di Johannesburg, in Sud Africa, poi nel 2008 nell’arcidiocesi di Pretoria dove ha costruito una chiesa e la casa della comunità. I suoi confratelli lo hanno ricordato come “un vero missionario-pioniere” che ha dedicato la sua vita ai più poveri tra i poveri. Padre Louis Blondel è il quarto sacerdote cattolico ad essere assassinato in Sud Africa nel 2009. (B.C.)

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    Da oggi on line il nuovo sito della Cei

    ◊   In una veste completamente rinnovata, è on line da oggi il nuovo sito della Conferenza episcopale italiana. Al quinto restyling, chiesa cattolica.it offre numerose novità come la pagina personale del presidente della CEI, il cardinale Angelo Bagnasco, dalla quale è possibile leggere la biografia, le prolusioni, le omelie, gli interventi e i messaggi. Si può poi accedere ai servizi prodotti da Tv 2000 e da Radio InBlu e agli approfondimenti del quotidiano Avvenire e dell’agenzia Sir. Un’altra pagina, invece, è dedicata al profilo personale del segretario Generale della Cei, mons. Mariano Criociata. Una comunicazione istituzionale che si affianca a quella più locale; c’è infatti un motore di ricerca per reperire informazioni sulle 226 diocesi e 26mila parrocchie italiane. All’interno anche i link con le Conferenze episcopali del resto del mondo. Prima del restyling, il sito della Cei registrava 400mila visitatori al mese, con oltre due milioni di pagine consultate. A questo vanno collegati gli accessi ai siti delle diocesi e ai circa 20 mila siti cattolici italiani censiti senza contare le presenze sui social network. (B.C.)

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    Al via “Natalis in Urbe”, proposte di arte e musica per vivere il mistero del Natale

    ◊   Ritessere una relazione tra arte plastica e musica, valorizzando le chiese di Roma. È questo lo scopo che muove la rassegna “Natalis in Urbe. L’espressione dell’Infinito tra musica, arte e parola”, organizzata e promossa dalla diocesi di Roma con il sostegno dell’assessorato alle politiche culturali del Comune, che prende il via stasera con un concerto che propone brani di Cristian Carrara, Giovan Battista Pergolesi, Arvo Pärt e Mozart, nella basilica dei Santi Giovanni e Paolo al Celio. L’iniziativa prevede altre tre serate – 13, 20 dicembre e 6 gennaio 2010 – per raccontare il mistero del Natale, ambientate rispettivamente nelle basiliche di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria sopra Minerva e nella chiesa di San Marcello al Corso. Tre le tematiche cruciali: “In nocte”, “In aurora” e “In die”, mentre il concerto del 13 dicembre sarà dedicato, come ormai tradizione, al repertorio classico e tradizionale del Natale, proposto dal coro della diocesi e dall’orchestra Fideles et Amati diretti da mons. Marco Frisina. Le quattro serate saranno inoltre impreziosite dalla realizzazione di progetti artistici temporanei, allestiti dalla fondazione volume, che ha invitato a collaborare artisti come Giuseppe Gallo, Bruno Ceccobelli e Gianni Dessì. L’ingresso è libero e gratuito. (M.G.)

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    Con la Carmen ieri sera si è aperta la stagione 2009-2010 della Scala di Milano

    ◊   E’ iniziata con un minuto di silenzio pensando alla crisi economica la prima della Carmen alla Scala, poi l’inno di Mameli per onorare la presenza del presidente della Repubblica Italiana, infine il via ai quattro atti dell’opera di Bizet in lingua originale. Una storia di amore e di morte che inizia e finisce a Siviglia, riletta dalla regista Emma Dante come la storia di una donna che si oppone alle regole e, come ha anticipato la regista che ha curato anche i costumi, con i colori e i simboli di un sud che è luogo dell’anima, prima ancora che un posto del mondo. L’opera venne rappresentata per la prima volta nel 1875 con il suo autore, che non riuscì a vedere il tardivo successo. Sicura la direzione del maestro Daniel Barenboim, secondo cui le musiche rendono la complessità di un incontro tra Francia, Cuba e l’Africa nera. Protagonista sul palco la georgiana mezzo soprano Anita Rachvelishvili, nei panni della Carmen, recuperato per il ruolo di Don José il tenore Jonas Kaufmann. (A cura di Fabio Brenna)

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    24 Ore nel Mondo



    Nel giorno in cui si annunciano le prossime elezioni in Iraq, oltre 100 morti a Baghdad per diversi attentati

    ◊   È di 112 morti e 500 feriti il pesantissimo bilancio ancora provvisorio di cinque autobombe fatte esplodere a Baghdad. Si tratta di uno dei più sanguinosi attacchi dalla caduta del regime di Saddam nel 2003, portato a termine all’indomani dell’approvazione della nuova legge elettorale e nel giorno in cui il presidente Talabani ha annunciato la data delle elezioni politiche. Il servizio di Marco Guerra:

     
    Cinque auto bomba esplose in rapida successione colpiscono altrettanti obiettivi Baghdad. La dinamica e il bilancio dell’attacco sono gli stessi delle altre carneficine che hanno scosso il cuore della capitale irachena negli ultimi anni. Nel mirino della prima esplosione il quartiere Dora. Poi, nell'arco di pochi minuti, sono avvenute le altre: un'autobomba è esplosa davanti al ministero degli interni; un'altra nei pressi di un ufficio giudiziario, un'altra ancora nei pressi della storica università al Mustansiriya. Infine, la quinta esplosione nel distretto commerciale di piazza al Rusafi. La giornata più sanguinosa degli ultimi tempi arriva non caso a poco più di 24 ore dall’accordo faticosamente raggiunto in Parlamento sulla legge che dovrà essere applicata per le elezioni legislative, fissate per il 6 marzo proprio oggi dal presidente Talabani. La scena politica vede infatti ancora una volta lo scontro tra la maggioranza sciita e la minoranza sunnita impegnata ad emendare la legge elettorale. Dal canto loro le autorità militari statunitensi avevano ammonito sulla possibilità di una nuova ondata di attentati con l'approssimarsi dell'appuntamento con le urne.

     
    Pakistan attentati
    Nuova fiammata di violenza in Pakistan. Almeno 12 persone sono morte e 18 sono rimaste ferite nell’attentato che ha colpito la sede dei servizi segreti, nella città di Multan, nel Punjab pachistano. Secondo la polizia, un pick-up imbottito d'esplosivo è saltato in aria provocando la carneficina. Un altro attentato, con ordigni esplosivi attivati a distanza, è stato portato a termine contro un posto di blocco militare nell'area di Qasim Bela.  Le squadre di soccorso hanno trasferito in ospedale numerosi feriti.

    Iran, manifestazioni opposizione
    Resta alta la tensione a Teheran all’indomani delle nuove manifestazioni di piazza dell’opposizione nella Giornata degli Studenti. Secondo alcuni testimoni l’università oggi è di nuovo circondata dalle milizie basiji, rispondendo agli ordini del governo che ha annunciato di non voler mostrare “alcuna pietà” nei confronti dei dimostranti. Ieri la polizia avrebbe fatto anche uso di gas lacrimogeni, sparando in aria per disperdere la folla. Incerto il bilancio dei feriti e degli arresti. Ma quale il significato della protesta nel Paese? Linda Giannattasio lo ha chiesto a Riccardo Redaelli, docente di geopolitica presso l’Università Cattolica di Milano:

    R. – La protesta è contro gli acclarati brogli elettorali da parte del presidente Ahmadinejad. Non dobbiamo dimenticare che in Iran, fino a queste elezioni, c’era stato sempre un sufficiente grado di rispetto da parte del regime nei riguardi del volere popolare. Questa è stata una manipolazione molto forte che ha innescato le proteste di una società civile, tra le più mature di tutto il Medio Oriente. E’ il tentativo di negare ad un regime, che ha manipolato fortemente i risultati, la normalizzazione. Va detto che la società internazionale non sta aiutando molto questi studenti, dato che è ossessionata solo dagli accordi sul nucleare e quindi ha messo in secondo piano la manipolazione dei risultati elettorali da parte del regime.

     
    D. – Ahmadinejad viene contestato anche per la difficile situazione del Paese dal punto di vista economico, per esempio sul fronte dell’occupazione …

     
    R. – Sì. Ahmadinejad è stato non solo un ultra-radicale, ma anche un populista la cui politica economica ha avuto effetti disastrosi proprio sulle classi sociali a reddito fisso e medio-basse, le stesse che diceva di voler aiutare.

     
    D. – Le donne sono ancora il simbolo di questa protesta?

     
    R. – Non solo sono un simbolo, ma sono anche uno dei motori! Non dimentichiamo che in Iran, più del 60 per cento degli studenti universitari sono donne. Le donne sono molto più integrate nella società, nonostante il chador, rispetto a quanto avvenga nel mondo arabo. Quindi, le donne iraniane hanno, da un lato, una rabbia, un senso di frustrazione per le limitazioni a cui sono sottoposte; dall’altro, hanno anche la possibilità di meglio accedere alle parti pubbliche della società e quindi è più visibile la loro presenza e le loro manifestazioni.

     
    D. – Cosa succederà, ora? La repressione come andrà avanti?

     
    R – Pasdaran, “Bassige”, radicali, ultra-conservatori non si fermano di fronte all’uso della violenza nelle carceri, fra gli arrestati; l’intimidazione, la cacciata degli studenti dalle università che quindi rovina la loro possibilità di sviluppo umano e professionale.

     
    Afghanistan strategia militare
    Il segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, è giunto stamani a Kabul per illustrare i termini della nuova strategia militare dell'amministrazione Obama. Al centro dei colloqui con il presidente afghano Karzai vi sono in particolare “i temi dell'addestramento delle forze di sicurezza afghane e del loro futuro ruolo guida, il processo di riconciliazione e il ristabilimento della pace”. Dal canto suo Karzai ha già detto che l’Afghanistan avrà bisogno di risorse finanziarie per “almeno altri 15 o 20 anni” prima di poter garantire da solo la sicurezza interna.

    Ue su Medio Oriente
    Gerusalemme deve essere la capitale dello Stato israeliano e del futuro Stato palestinese. È quanto affermato nel testo adottato dal consiglio dei Ministri degli Esteri dell'Unione Europea. Alla menzione si sono opposti soprattutto Italia, Germania, Repubblica Ceca e Ungheria che “guardano con preoccupazione ad un’interferenza europea sugli esiti del negoziato” tra le parti.

    Al Qaeda rivendica rapimento occidentali
    Al-Qaeda del Maghreb islamico (Aqmi) ha rivendicato il rapimento di un cittadino francese e di tre cooperanti spagnoli, sequestrati a fine novembre rispettivamente nel Mali e in Mauritania. La rivendicazione è stata fatta con una registrazione audio del suo portavoce diffusa oggi dall’emittente televisiva Al Jazira. L’esponente del gruppo terroristico ha aggiunto che in seguito invierà un messaggio ai governi spagnolo e francese contenente le condizioni poste dal suo gruppo per ottenere la loro liberazione.

    Grecia – Macedonia
    La Grecia mantiene il veto sul nome della Macedonia e blocca l'avvio dei colloqui di adesione per la Fyrom (l'ex Repubblica di Macedonia) alla Ue. I ministri degli Esteri europei non sono riusciti neppure oggi a superare le resistenze di Atene ed hanno deciso di ridiscutere una data per l'avvio dei negoziati con Skopje sotto la presidenza spagnola di turno dell’Ue. Le posizioni delle autorità greche e macedoni restano ancora distanti sulla questione del nome “Macedonia”, che le autorità elleniche chiedono sia usato solo se accompagnato da una chiara specificazione geografica che lo distingua dalla regione nel nord della Grecia. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 342

     
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