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Sommario del 26/04/2009

Il Papa e la Santa Sede

  • Benedetto XVI durante la cerimonia di canonizzazione di 5 beati: "Questi nuovi Santi ci mostrano il rinnovamento profondo che nel cuore dell’uomo opera il mistero della risurrezione di Cristo"
  • Il cardinale Tarciso Bertone ad Alessandria per la festa della Madonna della Salve
  • Da oggi a Nairobi seminario sul tema "I media, riconciliazione e pace"
  • Oggi in Primo Piano

  • Oggi la Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
  • I giovani palestinesi attendono con gioia la visita del Papa in Terra Santa
  • Migliaia le donne sostenute dai Centri di aiuto alla vita
  • Chiesa e Società

  • Messico: sospese nella capitale le Messe a causa dell'influenza suina
  • Il Guatemala ricorda oggi mons. Gerardi, ucciso undici anni fa
  • A Strasburgo tavola rotonda sull'insegnamento della religione in Europa
  • A Bucarest un meeting europeo sul futuro dei diciottenni cresciuti in istituto
  • Nuove iniziative della comunità salesiana in Giappone
  • A Taipei mostra per i 150 anni dell'evangelizzazione di Taiwan
  • La comunità cattolica cinese si prepara a celebrare il mese dedicato alla Madonna
  • Canada: a maggio l'Incontro Giovanile 2009 sulla figura di San Paolo
  • Il 16 e il 17 maggio negli Usa l'annuale Campagna per la Comunicazione Cattolica
  • 24 Ore nel Mondo

  • In Messico cresce il numero dei morti per l’influenza suina

  • Il Papa e la Santa Sede



    Benedetto XVI durante la cerimonia di canonizzazione di 5 beati: "Questi nuovi Santi ci mostrano il rinnovamento profondo che nel cuore dell’uomo opera il mistero della risurrezione di Cristo"

    ◊   La luce del volto di Cristo risorto risplende oggi attraverso i tratti evangelici di cinque nuovi Santi: Arcangelo Tadini, Bernardo Tolomei, Nuno de Santa Maria Alvares Pereira, Gertrude Comensoli e Caterina Volpicelli. Alla cerimonia di canonizzazione, presieduta da Benedetto XVI in Piazza San Pietro, hanno partecipato pellegrini e fedeli provenienti da varie nazioni. Al Regina Coeli, il Papa ha poi sottolineato che i nuovi Santi aiutano a meditare sull'opera salvifica di Cristo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    (Musica)

    Soffermandosi sul brano evangelico odierno nel quale Gesù risorto appare nel Cenacolo, il Papa ricorda che Cristo si manifesta ai discepoli “aiutandoli a comprendere le Scritture e a rileggere gli eventi della salvezza alla luce della Pasqua”. Questa stessa esperienza – spiega il Santo Padre – ogni comunità la rivive nella celebrazione eucaristica. L’Eucaristia è il luogo privilegiato in cui la Chiesa riconosce “l’autore della vita”:

    “Celebrando l’Eucaristia comunichiamo con Cristo, vittima di espiazione, e da Lui attingiamo perdono e vita. Cosa sarebbe la nostra vita di cristiani senza l’Eucaristia? L’Eucaristia è la perpetua e vivente eredità lasciataci dal Signore nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, che dobbiamo costantemente ripensare ed approfondire perché, come affermava il venerato Papa Paolo VI, possa imprimere la sua inesauribile efficacia su tutti i giorni della nostra vita mortale”.

    Nutriti del Pane eucaristico, i nuovi Santi che oggi veneriamo – aggiunge il Pontefice – “hanno portato a compimento la loro missione di amore evangelico nei diversi campi in cui hanno operato con i loro peculiari carismi”. La luce del volto di Cristo risorto risplende oggi attraverso i loro tratti evangelici:

    “Le diverse vicende umane e spirituali di questi nuovi Santi stanno a mostrarci il rinnovamento profondo che nel cuore dell’uomo opera il mistero della risurrezione di Cristo; mistero fondamentale che orienta e guida tutta la storia della salvezza. Giustamente pertanto la Chiesa sempre, ed ancor più in questo tempo pasquale, ci invita a dirigere i nostri sguardi verso Cristo risorto, realmente presente nel Sacramento dell’Eucaristia”.

    Molte ore trascorreva in preghiera davanti all’Eucaristia Sant’Arcangelo Tadini, sacerdote nato nel 1846 a Verolanuova, in provincia di Brescia, che aiutava i suoi parrocchiani a crescere umanamente e spiritualmente. “Uomo tutto di Dio” e pronto in ogni circostanza a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, era disponibile a cogliere le urgenze del momento e a trovarvi rimedio. Assunse per questo – fa notare il Santo Padre - non poche iniziative concrete e coraggiose, come l’organizzazione della Società Operaia Cattolica di Mutuo Soccorso e la fondazione, nel 1900, della Congregazione delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth:

    “Quanto profetica fu l’intuizione carismatica di Don Tadini e quanto attuale resta il suo esempio anche oggi, in un’epoca di grave crisi economica! Egli ci ricorda che solo coltivando un costante e profondo rapporto con il Signore, specialmente nel Sacramento dell’Eucaristia, possiamo poi essere in grado di recare il fermento del Vangelo nelle varie attività lavorative e in ogni ambito della nostra società”.

    Anche in San Bernardo Tolomei, nato a Siena nel 1272, spicca l’amore per la preghiera. Vive da eremita, è “iniziatore di un singolare movimento monastico benedettino” e in occasione della grande peste del 1348, si reca ad assistere monaci e concittadini colpiti dal male. Muore a causa del morbo come autentico martire della carità. “La sua – sottolinea Benedetto XVI – fu un’esistenza eucaristica, tutta dedita alla contemplazione, che si traduce in umile servizio del prossimo”:

    “Dall’esempio di questo Santo viene a noi l’invito a tradurre la nostra fede in una vita dedicata a Dio nella preghiera e spesa al servizio del prossimo sotto la spinta di una carità pronta anche al sacrificio supremo”.

    Un’esemplare testimonianza di assoluta fiducia nell’aiuto di Dio è anche quella offerta dal portoghese Nuno de Santa Maria Alvares Pereira, che dopo essere stato comandante in capo dell’esercito e condottiero vittorioso depone le armi ed entra nel 1423 nel convento dei Carmelitani. Nonostante fosse un ottimo militare – ricorda il Papa - non ha mai lasciato che le sue doti personali si sovrapponessero all’azione suprema che viene da Dio:

    Sinto-me feliz por apontar à Igreja inteira esta figura exemplar...
    Sono felice nell’indicare alla Chiesa intera questa figura esemplare di fede e preghiera specialmente presente in un contesto apparentemente poco favorevole che dimostra come in qualsiasi situazione anche, in ambito militare e bellico, sia possibile attuare e realizzare i valori e i principi della vita cristiana soprattutto se vissuta nel servizio del bene comune e nella gloria di Dio”.

     
    Una particolare attrazione per Gesù presente nell’Eucaristia ha avvertito sin da bambina Santa Gertrude Comensoli, nata a Bienno, in provincia di Brescia, nel 1847. “Fu infatti davanti all’Eucaristia – spiega il Papa - che Santa Gertrude comprese la sua vocazione e missione nella Chiesa: quella di dedicarsi senza riserve all’azione apostolica e missionaria, specialmente a favore della gioventù”:

    “In una società smarrita e spesso ferita, come è la nostra, ad una gioventù, come quella dei nostri tempi, in cerca di valori e di un senso da dare al proprio esistere, Santa Gertrude indica come saldo punto di riferimento il Dio che nell’Eucaristia si è fatto nostro compagno di viaggio. Ci ricorda che l’adorazione deve prevalere sopra tutte le opere di carità perché è dall’amore per Cristo morto e risorto, realmente presente nel Sacramento eucaristico, che scaturisce quella carità evangelica che ci spinge a considerare fratelli tutti gli uomini”.

    Testimone dell’amore divino è stata anche Santa Caterina Volpicelli, che si sforzò di “essere di Cristo, per portare a Cristo” quanti ha incontrato nella Napoli di fine Ottocento. “Anche per lei – sottolinea il Santo Padre – il segreto fu l’Eucaristia. E questa è anche oggi la condizione per proseguire la missione e l’opera da lei iniziate:

    “Per essere autentiche educatrici della fede, desiderose di trasmettere alle nuove generazioni i valori della cultura cristiana, è indispensabile, come amava ripetere, liberare Dio dalle prigioni in cui lo hanno confinato gli uomini. Solo infatti nel Cuore di Cristo l’umanità può trovare la sua stabile dimora. Santa Caterina mostra alle sue figlie spirituali e a tutti noi, il cammino esigente di una conversione che cambi in radice il cuore, e si traduca in azioni coerenti con il Vangelo”.

    Benedetto XVI ha poi esortato tutti a lasciarsi attrarre dall’esempio dei nuovi Santi:

    “…Lasciamoci guidare dai loro insegnamenti, perché anche la nostra esistenza diventi un cantico di lode a Dio, sulle orme di Gesù, adorato con fede nel mistero eucaristico e servito con generosità nel nostro prossimo”.

    (Musica)

     
    Al Regina Coeli il Papa ha poi ricordato che oggi si celebra la Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. A 50 anni dalla morte del fondatore, padre Agostino Gemelli, l’augurio del Santo Padre è che “l’Università Cattolica sia sempre fedele ai suoi principi ispiratori, per continuare ad offrire una valida formazione alle nuove generazioni”. Il Pontefice ha infine ringraziato con grande affetto i numerosi pellegrini che hanno voluto rendere omaggio ai nuovi Santi e ha aggiunto:

    “Auspico che questo pellegrinaggio, vissuto nel segno della santità e avvalorato dalla grazia dell’Anno Paolino, possa aiutare ciascuno a ‘correre’ con più gioia e più slancio verso la meta finale, verso il premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”.

     
    (Musica)

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    Il cardinale Tarciso Bertone ad Alessandria per la festa della Madonna della Salve

    ◊   “Nell’immagine della Madonna della Salve, noi contempliamo Maria Santissima sorretta da Giovanni, e il dramma si svolge non davanti alla croce da cui pende il Figlio morto, ma davanti ad una croce nuda, quasi a significare che anche Maria, con la propria sofferenza, partecipa al sacrificio, quasi sale anche lei in croce con suo Figlio”. Sono queste le parole pronunciate oggi nel duomo di Alessandria dal cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, in occasione della festa della Madonna della Salve. “La sofferenza di Maria di fronte al Figlio che muore - ha spiegato il porporato - si trasforma da lutto per la perdita dell'amato Gesù in doglie per la nascita di una schiera innumerevole di figli, che, come Giovanni, la prenderanno nella loro casa, cioè beneficeranno della sua materna protezione”.

    “Per questo, pur nell'oscurità dell'ora tragica sul Calvario, la scena già brilla della luce della vittoria e della risurrezione visibile nella compostezza del volto della Madonna con gli occhi aperti e la corona che adorna il suo capo”. Il cardinale Tarcisio Bertone ha ricordato infine quanto la storia della città sia intessuta di testimonianze di scambio di affetto tra la Madonna della Salve ed i suoi figli alessandrini. “E questa tradizionale familiarità tra Maria ed Alessandria continua anche ai nostri giorni e coinvolge ancora non solo la cerchia dei credenti praticanti, ma raggiunge anche coloro che vivono oltre la soglia delle nostre Chiese, i quali sentono il richiamo della loro Madre e si uniscono alla celebrazione della sua festività”. (A cura di Virginia Volpe)

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    Da oggi a Nairobi seminario sul tema "I media, riconciliazione e pace"

    ◊   Introdurre i giovani africani al tema della comunicazione sociale come veicolo di rispetto e di pace. E’ l’obiettivo del seminario, incentrato sul tema “I media, riconciliazione e pace”, da oggi a Nairobi, in Kenya, su iniziativa del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. I giovani saranno chiamati, fino al prossimo 30 aprile, a riflettere sulle modalità con cui i nuovi media incidono nella loro vita. L’incontro è stato promosso con la collaborazione Associazione dei Membri delle Conferenze Episcopali dell’Africa Orientale (Amecea). Ma di cosa ha bisogno l’Africa? Philippa Hitchen lo ha chiesto all’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali:

    R. - L’Africa ha bisogno di questo particolare coinvolgimento del Consiglio e vedere in che misura possiamo promuovere, stimolare, aiutare. Allora abbiamo pensato che il tema fondamentale è quello della formazione. Quando una persona, un giovane o una giovane hanno un nuovo cuore ed hanno delle nuove prospettive, sanno dare corpo a certe istanze delle loro culture. Allora il bello è proprio vedere emergere con forza ciò che queste persone portano nel loro cuore, nel loro “dna culturale”. Il problema dunque, non è imporre certe visioni dall’Occidente, ma dare a loro le possibilità di fare esprimere, di fare emergere e di far crescere questi valori.

     
    D. – In che modo avete coinvolto i giovani di questa area africana?

     
    R. - Abbiamo chiesto ai vescovi di questi Paesi, di scegliere dieci giovani di ogni Paese perché vogliamo dedicare appunto questo seminario ad un centinaio di giovani, coinvolgendoli, facendoli crescere umanamente ed intellettualmente per far sì che poi certe istanze, proprie del mondo africano, possano emergere per dare frutti di riconciliazione e di pace.

     
    D. – Avete altri progetti ?

     
    R. - Già ho parlato con i vescovi del gruppo della Cerao: cercheremo di fare anche nell'area dell'Africa francofono dei nuovi seminari perché vogliamo far sì che, poco a poco, i giovani trovino questo sbocco di attività. Si deve fare in modo che le nuove tecnologie diano ai media una nuova anima che è un’anima con profondi valori umani. Un'anima che ha dei profondi valori cristiani, come loro supporto, ma poi, un’anima che dia anche espressione a questi valori, anche africani, che sono fondamentali per uno sviluppo armonico delle varie società.

     
    D. – Il vostro Consiglio provvede a questa formazione. Ci vogliono però molti fondi per sostenere questo tipo di progetto. Cosa pensate di fare?

     
    R. – Il Pontificio Consiglio non ha dei fondi particolari per queste iniziative, quindi stiamo cercando sponsor, aiuti economici per far sì che questi progetti diventino realtà e si possano moltiplicare perché più passa il tempo e più questo è un tempo perduto. Noi riteniamo che ci debba essere questo sviluppo sempre più articolato e ricco; le confesso che io spero, in prospettiva, che il nuovo sinodo delle Chiese africane, in programma a Roma in ottobre, porti ad una riconsiderazione, ad un ripensamento, ad un approfondimento del grande contributo che i media possono dare, non solo alla missione evangelizzatrice della Chiesa ma anche a questa promozione di valori umani. L’evangelizzazione comporta questi valori umani ma noi riteniamo anche che sia utile questa particolare sottolineatura. L’Africa ha bisogno di riscoprire cosa significhino riconciliazione e pace.

     
    D. – Alcuni di questi Paesi vivono ancora situazioni di estrema difficoltà, di conflitto; cioò costituisce un problema anche per questo seminario?

     R. – Sì, ad esempio sappiamo che i giovani dell’Eritrea non potranno venire. Io mi auguro che pian paino queste difficoltà possano essere superate perché è molto importante, per i giovani, lavorare insieme, e vedranno come, insieme, possono costruire ponti, messaggi di riconciliazione, di pace, nella regione.

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    Oggi in Primo Piano



    Oggi la Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

    ◊   Essere “nel cuore della realtà”. E’ l’obiettivo dell’Università cattolica del Sacro Cuore alla quale oggi, come accade da 85 anni nella terza domenica dopo Pasqua, è dedicata una giornata di promozione e raccolta fondi. In particolare, si ricorda il mezzo secolo dalla morte di padre Agostino Gemelli che insieme alla Serva di Dio Armida Barelli fondò l’ateneo. Oltre a Milano, l’Università Cattolica è presente anche a Brescia, Piacenza-Cremona, Roma e Campobasso con più di 42.500 studenti e oltre 1400 docenti. L'arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, ha celebrato stamani la Messa nella sede dell'Università e affermato che la sfida in questo momento “è quella di mostrare l'osmosi profonda tra fede e ragione, un intreccio non solo possibile ma anche fecondo”. Nel suo messaggio il rettore Lorenzo Ornaghi sottolinea inoltre “la necessità di una presenza cattolica all’avanguardia nell’odierna società”. Paolo Ondarza gli ha chiesto quali le origini della giornata dell’Università cattolica:

    R. – Per ricordarla bene bisogna tornare alle origini, e quindi a quel sogno coltivato già dalla fine dell’Ottocento dai cattolici italiani di avere una propria università. Ed era per Gemelli e per Armida Barelli un compito davvero gigantesco, anche dal punto di vista finanziario. E direi che il contributo dei cattolici italiani fu straordinario; ci sono ancora, quando si gira per le diocesi italiane, per le parrocchie, persone ormai anziane, un po’ in là con gli anni, che raccontano gli sforzi fatti per raccogliere appunto i soldi per la Giornata universitaria. Ecco, questo è il tempo lontano; oggi i tempi sono diversi, però il mantener vita la Giornata universitaria – sempre accanto alla richiesta di fondi che abbiamo fatto – è soprattutto far capire quanto è stretto il legame fra il popolo dei fedeli italiani e l’università cattolica.
     
    D. – Cinquant’anni fa moriva padre Agostino Gemelli, il fondatore dell’ateneo; quale l’eredità lasciata per l’università cattolica?

     
    R. – Un’eredità grande. Credo che, come poche altre figure del cattolicesimo italiano, questo frate sia entrato nel cuore della realtà, l’abbia cioè capita – perché non la temeva – e l’amava con la ragione e con la fede.

     
    D. – E pensando ai giovani, padre Gemelli diceva: “diventeranno il prezioso patrimonio dell’Italia di domani”…

     
    R. - La speranza nei giovani la si alimenta con la nostra testimonianza, cioè con l’essere noi un po’ maestri ed un po’ guide; il secondo ed altro criterio importante era che egli sapeva ascoltare i giovani.

     
    D. – La crisi dei valori e l’emergenza, la sfida educativa sono temi che il Papa ha particolarmente a cuore. L’università, nel pensiero di Benedetto XVI, non deve essere solo luogo di trasmissioni e di nozioni, ma un luogo di crescita integrale della persona. Professore Ornaghi, come l’università cattolica raccoglie questa sfida?

     
    R. – Insistendo molto su questo concetto di “educare”: educare significa non solo far crescere, ma soprattutto mostrare quanto il veder amiche – per adoperare un’espressione ricorrente di Benedetto XVI – la fede e la ragione, consenta davvero di entrare nel cuore della realtà, ma consenta anche, alla fine, di vivere con più entusiasmo, con maggior felicità ed anche di capire meglio.

     
    D. – Ed è anche a questo che si riferisce lei quando nel suo messaggio parla della necessità di una presenza cattolica all’avanguardia, nell’odierna cultura?

     
    R. – E’ esattamente questo. Noi abbiamo la necessità di non trovarci ai margini, ma questo rischio si evita cominciando appunto a pensare che dobbiamo essere in prima fila, cioè all’avanguardia.

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    I giovani palestinesi attendono con gioia la visita del Papa in Terra Santa

    ◊   Si avvicina il viaggio del Papa in Terra Santa e proprio nei giorni scorsi un gruppo di ragazzi palestinesi di Beit-Sahour, cittadina vicino a Betlemme, si è recato ad Andria, centro pugliese gemellato con Beit-Sahour. Poi il trasferimento a Roma e l’incontro con Benedetto XVI all’Udienza Generale. Li ha accompagnati, in questo tour italiano, padre Faysal Hijazen. Al sacerdote Giancarlo La Vella ha chiesto come i giovani palestinesi stanno vivendo questo difficile momento della crisi con Israele:

    R. – Un vivere difficile: ai giovani manca la libertà, c’è il muro che chiude tutto. E’ una situazione difficile quella dei palestinesi che non possono andare in Israele o a Gerusalemme. Non possono nemmeno trasferirsi con facilità da una città all’altra: da Betlemme a Ramallah ci sono cinque checkpoint per poter arrivare. In parrocchia proviamo a fare moltissime attività per loro.

     
    D. – Con quale spirito questa realtà giovanile, e non solo, attende l’arrivo del Papa?

     
    R. – I nostri giovani lo aspettano con grande gioia; aspettano, con la sua presenza, di approfondire la fede. Siamo una minoranza nel Paese: in Giordania siamo il due per cento, in Palestina solo l’uno per cento ed in Israele il due per cento. Dunque, come un piccolo gregge, abbiamo bisogno di un conforto e il nostro Papa ci aiuterà. Vogliamo che il Papa parli della pace, il popolo palestinese chiede i suoi diritti di avere il suo stato come c’è lo stato israeliano. Vogliamo che questi due popoli vivano in pace.

     
    D. – C’è una parte palestinese che però avanza queste richieste attraverso il lancio di missili, attraverso il terrorismo…

     
    R. – Noi diciamo: “La forza non arriverà mai ad avere la pace”. Anche l’ingiustizia non porterà mai alla pace. Dunque, noi chiediamo alla comunità internazionale, all’Onu, alla Comunità europea, di spingere gli israeliani ed i palestinesi ad arrivare veramente ad una soluzione reale che piace a tutti, affinché ciascuno possa vivere nel suo Stato con tutta la sua libertà.

     
    D. – Il Papa, più di una volta, già in passato, ha rivolto un appello per la pace per il Medio Oriente, per la Terra Santa. Con quale spirito, la comunità cattolica riceve questi pensieri del Papa?

     
    R. – Lo apprezziamo molto perché il Vaticano è sempre stato a favore della pace in Palestina. Apprezziamo che sia Benedetto XVI, sia Papa Giovanni Paolo II, abbiano parlato tanto per realizzare questa pace. Il Papa l’ha già detto tante volte.

     
    D. – In questo caso, siete voi pastori che dovete agire in prima persona, diffondere il Vangelo, sia pure con le difficoltà di diffonderlo in un luogo dove ci sono altre due religioni preponderanti…

     
    R. – La religione cristiana è una religione che spinge verso la pace: amare il nemico ma senza negare i propri diritti. Dunque noi non abbiamo nessun problema con gli israeliani, non abbiamo nessun problema con i palestinesi musulmani. Spingiamo verso la tolleranza, verso il dialogo e, come ha detto Giovanni Paolo II, abbiamo bisogno di ponti, non di muri; vogliamo creare ponti di fratellanza, ponti di giustizia, ponti che si basano sui diritti umani della persona, sia israeliana che palestinese. Vogliamo un riconoscimento reciproco tra il popolo palestinese ed il popolo israeliano.

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    Migliaia le donne sostenute dai Centri di aiuto alla vita

    ◊   Le donne alle prese con una gravidanza indesiderata vivono spesso momenti di profonda solitudine e molte fra loro si rivolgono a strutture in grado di fornire ascolto e consigli. Tra queste strutture ci sono i Centri di aiuto alla vita (Cav), gestiti dal Movimento della vita. Migliaia sono le madri che hanno trovato aiuto e altrettante le migliaia di vite sottratte all’aborto, come spiega, al microfono di Fabio Colagrande, Ubaldo Camillotti del Movimento per la vita di Padova e membro della Segreteria nazionale di coordinamento dei Cav:

    R. – Io vorrei che questi numeri ve li raccontassero quei quattro mila volontari dei Centri di aiuto alla vita, perché sono veramente loro che dovrebbero raccontarvi le emozioni che stanno dietro questi numeri. E’ proprio il lavoro di queste persone, silenziose, che ha permesso di giungere a questi numeri straordinari. Solo l’anno scorso, in 172 Cav su 315, sono nati poco meno di otto mila bambini; quindi, la stima di 14 mila in tutta Italia, è più che attendibile. Sono state assistite 12 mila gestanti, 15 mila donne con vari problemi, non solo di gravidanza. L’anno scorso, mediamente, sono nati in ogni Cav 46 bambini, sono state assistite 160 donne. Questo ci permette di enucleare, in due numeri - spazzando via tutto il resto - che i bambini nati in questi oltre 30 anni di attività sono stimati ragionevolmente intorno ai 110 mila, e che sono circa 340 mila le donne assistite. Più della metà di queste donne non hanno avuto problemi di gravidanza. Questo manifesta chiaramente la nostra amicizia verso le donne. Questi due numeri rendono onore a quei quattro mila volontari che tutti i giorni, silenziosamente, scommettono sulla vita.

     
    D. – Qual è l’aspetto più interessante del tipo di conforto, assistenza offerta dai volontari dei Centri di aiuto alla vita?

     
    R. - L’aspetto più interessante della nostra attività è proprio che nonostante le difficoltà economiche, denunciate maggiormente dalle donne, la presenza del volontario per la vita fa superare la grande difficoltà che è costituita, non tanto da una gravidanza inattesa, ma dalla solitudine in cui si trova. E’ la solitudine che crea i problemi e, in particolare, la solitudine di una donna che aspetta un bambino. L’attività del volontario fa superare questa difficoltà e addirittura trasforma la difficoltà della donna in un’occasione di crescita. Questa è la grande lezione che secondo me proviene dal volontariato per la vita. Nessuna donna è mai venuta da noi a lamentarsi per aver messo al mondo un figlio, pur in mezzo a tante difficoltà. Questo significa che anche una gravidanza inattesa può essere facilmente accolta se la donna non viene lasciata sola. Lo dimostrano, fra l’altro, i nostri numeri secondo cui la maggior parte delle donne che manifestano la volontà di abortire, una volta venute a contatto con un Centro di aiuto alla vita, ritornano sulla loro decisione e accettano il figlio.

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    Chiesa e Società



    Messico: sospese nella capitale le Messe a causa dell'influenza suina

    ◊   L'arcivescovo di Città del Messico, cardinale Norberto Rivera Carrera, “preoccupato e rattristato per la situazione sanitaria che ha causato diverse vittime” colpite dall'influenza suina, ha annunciato la sospensione, a partire da questa domenica, e fino a nuovo ordine, di tutte le Messe in programma nell’arcidiocesi della capitale. “Sono sospese tutte le Messe fino a nuova disposizione” in tutte le parrocchie della città, si legge nel comunicato dell’arcivescovo trasmesso alla stampa ieri sera dal responsabile per le comunicazioni José de Jesùs Aguilar, con la precisazione che la decisione è stata presa in accordo con il ministero della Sanità. In concreto, la misura non implica la chiusura delle chiese per quei fedeli che intendano recarvisi a pregare. La Messa, tuttavia, spiega il comunicato, dovrà essere seguita via radio, grazie alle celebrazioni trasmesse da altre zone del Paese o dall'estero. Fino a qualche ora prima di questa disposizione, la Chiesa aveva evitato di sospendere le Messe in programma nella giornata di oggi, limitandosi a raccomandare ai fedeli a recarsi in chiesa con le mascherine per coprire bocca e naso. Il cardinale Norberto Rivera Carrera ricorda che è dovere dei pastori “la cura non solo della salute spirituale, ma anche di quella fisica”. Questa grave decisione, precisa il porporato, non esime i fedeli cristiani dall’adempiere il precetto dominicale e perciò si raccomanda di unirsi alla celebrazione eucaristica tramite la radio e la Tv nazionale e internazionale. D’altra parte l’arcivescovo chiede a tutti di rivolgere una particolare preghiera a Nostra Signora di Guadalupe affinché protegga tutti, in particolare le popolazioni delle zone a rischio come il Distretto federale. Infine, nel comunicato, il cardinale Rivera Carrera chiede a tutti di collaborare con le autorità del Paese adottando responsabilmente i comportamenti suggeriti e, al tempo stesso, ricorda ai parroci il loro dovere di assecondare queste raccomandazioni per il bene comune e di ogni cittadino. (A cura di Luis Badilla)

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    Il Guatemala ricorda oggi mons. Gerardi, ucciso undici anni fa

    ◊   Con una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo della capitale del Guatemala, cardinale Rodolfo Quezada Toruño, si chiudono oggi le celebrazioni, iniziate lo scorso 21 aprile, per ricordare l’undicesimo anniversario dell’assassinio del vescovo ausiliare di Città di Guatemala mons. Juan Gerardi Conedera. Il presule fu ucciso nella sua casa, il 26 aprile 1998, due giorni dopo aver illustrato alla stampa i risultati del Rapporto interdiocesano “Recupero della memoria storica”, conosciuto come “Mai più!”. Il testo è un’accurata indagine, condotta per oltre tre anni, in cui con prove inconfutabili, si denunciano i fatti di violenza che insanguinarono il Paese durante i 36 anni di guerra civile, causando oltre 200 mila morti, il 93% dei quali da attribuire all’azione dell’Esercito e dei gruppi paramilitari. Nel 1996 la guerriglia dell’Unione rivoluzionaria nazionale guatemalteca (Urng) e il presidente Alvaro Arzù, che aveva vinto le elezioni 11 mesi prima, firmarono con la mediazione delle Nazioni Unite gli Accordi di pace che hanno messo fine al conflitto iniziato nel 1960. Il Paese era tornato al regime democratico dal 1985 anche in modo fragile e precario. In questi giorni la memoria di mons. Gerardi è stata onorata con numerosi eventi di carattere religioso, universitario, ecumenico e politico. In tutti si è sottolineato, anzitutto, il suo impegno sacerdotale esemplare a favore della riconciliazione fondata sulla verità, la giustizia e il perdono. Il 21 aprile scorso la settimana dedicata al ricordo di mons. Gerardi è stata inaugurata con l’apertura al pubblico della cripta dove riposa la salma del vescovo e la presentazione, nella parrocchia dedicata a San Sebastiano, di una mostra sul passato intitolata “Memoria viva”. Successivamente, si è svolto un convegno internazionale sul tema “educarsi perché non accada mai più”, in cui si è riflettuto soprattutto sulla condizione della pace alla luce del magistero pontificio. Presso l’Ufficio per i diritti umani dell’arcivescovato della capitale (Odhag), è stato presentato un libro dedicato ai 16 sindacalisti che rimasero vittime delle violenze incrociate durante gli anni del terribile conflitto, forse il peggiore dell’America Latina. Per l’omicidio brutale del vescovo ausiliare furono processate e condannate tre persone: il sacerdote Mario Orantes, il colonnello Byron Disrael Lima Estrada e suo figlio, il capitano Byron Lima. Oggi, nella cattedrale di Città del Guatemala, il cardinale Rodolfo Quezada Toruño presiederà una concelebrazione eucaristica per ricordare e onorare ancora una volta la memoria di questo illustre cristiano e sacerdote che non si sottrasse mai alla rischiosa ricerca della riconciliazione. In questi giorni il cardinale Quezada Toruño ha ricordato un pensiero del presule ucciso: “La sofferenza di Cristo nel suo corpo mistico è qualcosa che ci deve far riflettere. Se il povero rimane fuori della nostra vita, allora forse anche Gesù è fuori della nostra vita”. Il giorno dell’assassinio, undici anni fa, Papa Giovanni Paolo II esprimeva il suo dolore dicendo che si era trattato di “crimine esecrabile, che è costato la vita a un vero servitore della pace e a un infaticabile operatore di armonia tra tutti i settori della popolazione”. (L.B.)

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    A Strasburgo tavola rotonda sull'insegnamento della religione in Europa

    ◊   Prenderà spunto dal recente studio “L’insegnamento della religione: una risorsa per l’Europa”, il convegno promosso il prossimo 4 maggio a Strasburgo dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), in collaborazione con la Conferenza episcopale italiana e la missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. L’incontro, dal titolo “Libertà di educare – Libertà religiosa oggi in Europa”, intende celebrare il 60.mo anniversario dalla creazione del Consiglio d’Europa e intavolare un dibattito alla vigilia delle elezioni europee. Spetterà a mons. Aldo Giordano, Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa e a mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei aprire i lavori. Prevista la presenza – informa il Sir – di numerose personalità del mondo politico. “La situazione di crisi che oggi viviamo – afferma padre Duarte da Cunha, segretario generale del Ccee – non è solo di natura economica, ma è una crisi valoriale e morale che in definitiva ha le sue radici nella crisi antropologica delle nostre società. In questo senso diventa sempre più chiara l’importanza di un rinnovamento delle radici antropologiche che passi innanzitutto attraverso un chiaro progetto educativo e che comprenda anche l’insegnamento della religione, non ridotto a mera catechesi, ma a veicolo di un’etica personalista e solidale, tanto necessaria nelle nostre società”. (S.G.)

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    A Bucarest un meeting europeo sul futuro dei diciottenni cresciuti in istituto

    ◊   Raggiunti i 18 anni, sono costretti a lasciare il centro d’assistenza in cui sono cresciuti. Sono il “care leaver”, ragazzi per i quali la maggiore età significa un salto nel buio. Alla loro situazione – informa il Sir – è dedicato il meeting europeo, in programma a Bucarest dal 28 al 30 aprile. Promosso dall’associazione Ai.Bi-Amici dei bambini in collaborazione con il partner locale Aproapele, l’incontro vedrà la partecipazione di gruppi di care leaver provenienti da Bulgaria, Lettonia, Italia, Francia, Romania, Moldova, Ucraina. “Condividere le esperienze tra i care leaver e coinvolgere le istituzioni nella promozione di strategie per favorirne l’inclusione sociale - spiegano gli organizzatori - è l’obiettivo dell’iniziativa” che rientra nell’ambito del progetto di ricerca biennale “Life after institutional care” promosso da Ai.Bi. e co-finanziato dalla Commissione europea. I care leaver “sono obbligati a fare i conti con le sfide della vita quotidiana senza esserne minimamente preparati”, affermano le due associazioni. Cercare un lavoro, trovare un’abitazione, instaurare relazioni di amicizia possono essere ostacoli insormontabili per un adolescente che ha trascorso tutta l’infanzia in istituto; si tratta di una categoria a rischio di esclusione sociale”. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ChildOut.org. (S.G.)

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    Nuove iniziative della comunità salesiana in Giappone

    ◊   Il carisma di Don Bosco continua a contraddistinguere oggi l’opera di evangelizzazione del Paese del Sol Levante: i Salesiani della Provincia nipponica intitolata a “San Francesco Saverio” – primo evangelizzatore del Giappone – hanno lanciato il programma per le iniziative pastorali e missionarie nel nuovo anno, che qui si apre il primo aprile, sotto la guida del nuovo Ispettore Salesiano, don Aldo Cipriani. La comunità Salesiana è stata rallegrata di recente da nuove professioni perpetue e da nuovi ingressi di studenti e novizi nella comunità, segno dell’attrazione che il carisma di Don Bosco esercita ancora oggi in Oriente. Durante quest’anno – informa la Fides – un’attenzione specifica sarà dedicata all’opera di evangelizzazione nel mondo giovanile, attraversato da episodi che denotano sconforto, solitudine, desolazione e disperazione. I salesiani hanno di recente festeggiato il 75.mo anniversario del loro arrivo a Tokyo. Sin dall’inizio, si stabilirono nella zona di Arakawa, uno dei quartieri più poveri della città e la loro presenza a fianco degli ultimi è ancora oggi costante, a cominciare dall’opera in favore degli immigrati, un fronte su cui è molto attiva la parrocchia di Hamamatsu. (S.G.)

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    A Taipei mostra per i 150 anni dell'evangelizzazione di Taiwan

    ◊   Paramenti liturgici prima e dopo il Concilio Vaticano II, un manoscritto del cardinale Paul Shan, calici antichi, quadri religiosi storici e tanti altri oggetti hanno contribuito ad allestire una ricca mostra dedicata ai 150 anni dell’evangelizzazione di Taiwan e intitolata "Il percorso della Storia". Promossa dall’Arcidiocesi di Taipei e realizzata dal Research Center for Liturgy della Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Fu Ren, l’esposizione è stata aperta contemporaneamente al solenne pellegrinaggio della Madonna di Wan Jin, altro evento centrale della celebrazione. Raccoglie e racconta, oltre alla storia dell'isola, il cammino specifico che, al suo interno, hanno percorso i cattolici. Alla sua realizzazione - informa Fides - hanno contribuito le tante congregazioni religiose attive a Taiwan. (S.G.)

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    La comunità cattolica cinese si prepara a celebrare il mese dedicato alla Madonna

    ◊   Grande fermento nella comunità cattolica cinese per l’approssimarsi del mese di maggio. Esso infatti coincide con il periodo di devozione verso la Madonna, molto sentito nel Paese. Saranno intensificati – informa Fides – i pellegrinaggi, le recite del Rosario, l’Adorazione e le preghiere mariane. Grazie all’iniziativa di Benedetto XVI, che nel 2007 ha indicato il 24 maggio, festa di Maria Aiuto dei Cristiani, come “Giornata Mondiale di Preghiera per la Chiesa in Cina”, la celebrazione del mese di maggio è oggi ancor più significativa, costituendo un’occasione di particolare comunione per la Chiesa cinese al suo interno e con la Chiesa universale. Grande mobilitazione nella provincia dello Shaan, dove si trova il più popolare Santuario Mariano cinese, e nella parrocchia di Long Gang, nella zona di Wenzhou, che a Pasqua ha avuto 189 Battesimi e 157 Cresime e dove, grazie all’intensa attività cui è dedita, ogni anno giungono una sessantina di gruppi di pellegrini, soprattutto a maggio. Durante l’incontro preparatorio svoltosi il 22 aprile, il parroco e il comitato parrocchiale hanno deciso che “Sorriso, calore, pazienza, conoscenza e prontezza” saranno la parola d’ordine per accogliere i pellegrini in arrivo quest’anno. (S.G.)

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    Canada: a maggio l'Incontro Giovanile 2009 sulla figura di San Paolo

    ◊   “Venite ed unitevi alla Città di Québec da tutte le parti del Paese per condividere un’esperienza di evangelizzazione basata sull’Eucaristia e rivolta all’Eucaristia”. È l’invito lanciato ai giovani dal cardinale Marc Ouellet, arcivescovo di Québec in Canada, in vista dell’Incontro Giovanile 2009, che avrà luogo dal 15 al 18 maggio prossimi con il motto “Missionari grazie all’Eucaristia e missionari dell’Eucaristia”. “Dal 2005, incontro dopo incontro - afferma il porporato nella lettera di invito - abbiamo scoperto il ruolo centrale dell’Eucaristia nella vita del cristiano ed abbiamo sviluppato una cultura eucaristica tra i giovani”. Per questo è importante continuare lo sforzo per estendere sempre di più questo movimento. Gli incontri giovanili - informa Fides - sono iniziati nel 2005 come preparazione al Congresso Eucaristico Internazionale che si svolse nella città di Québec nel 2008. E quest’anno si è giunti alla V edizione con il tema: “Era della missione: lo stile di San Paolo”, in linea con l’Anno Paolino. (S.G.)

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    Il 16 e il 17 maggio negli Usa l'annuale Campagna per la Comunicazione Cattolica

    ◊   Si terrà nel week-end del 16 e 17 maggio l’annuale campagna per la Comunicazione Cattolica, la speciale colletta promossa nelle diocesi degli Stati Uniti in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali a fine maggio. Istituita nel 1979, la campagna, coordinata dalla Commissione per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale (Usccb), serve a finanziare annunci, servizi informativi, documentari e programmi speciali su temi religiosi trasmessi da catene televisive e radiofoniche. Metà dei fondi raccolti è trattenuta dalle diocesi statunitensi che possono così finanziare proprie pubblicazioni e produzioni. L’altra metà è invece destinata ad una vasta gamma di progetti promossi dalla Commissione episcopale negli Stati Uniti e all’estero. Tra questi, iniziative di grande successo come l’ascolto on-line della lettura della Bibbia, lanciato l’anno scorso sul portale dei vescovi www.usccb.org: dal gennaio al giugno 2008 sette milioni di visitatori hanno contattato il sito. Si segnalano, inoltre, il documentario prodotto dalle Suore Giuseppine sul dramma delle religiose vittime di persecuzioni sotto i regimi comunisti dell’Europa dell’Est (“Sister Survivors life under East European Communism”) e il sito www.uspapalvisit.org allestito in occasione del viaggio apostolico di Benedetto XVI negli Stati Uniti. (L.Z.)

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    24 Ore nel Mondo



    In Messico cresce il numero dei morti per l’influenza suina
     

    ◊   In Messico cresce il numero dei morti a causa dell’epidemia della cosiddetta influenza suina. Dal 13 aprile ad oggi il bilancio è di 81 morti che si sospetta siano state provocate dal virus. Lo ha dichiarato il ministro messicano della salute, Josè Angel Cordova, precisando che 20 di queste sono state attribuite con certezza al virus. I malati sotto osservazione sono al momento 1.324. Otto i casi accertati negli Stati Uniti. L'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato in una nota che i focolai di influenza da suini in Messico e negli Stati Uniti costituiscono “un’emergenza di sanità pubblica di rilievo internazionale”. Anche dieci liceali neozelandesi, che erano stati in Messico per una settimana, probabilmente sono stati contagiati. Intanto la Commissione europea ha riferito che al momento non sono stati riscontrati casi di contagio da febbre suina negli Stati dell’Ue.

    Ecuador al voto
    In Ecuador dieci milioni e mezzo di persone devono scegliere il presidente e altre 6 mila cariche pubbliche, secondo le regole della nuova Costituzione, sancita con un referendum popolare nel settembre dello scorso anno. Come sempre l'incognita sono gli indecisi che però questa volta a differenza del passato sono secondo i sondaggi tra il 35 - 40%. Ma quale è l'attuale scenario del Paese? Virginia Volpe lo ha chiesto a Luis Badilla, esperto in questioni latino-americane:

    R. - La situazione momentaneamente appare abbastanza calma. La campagna elettorale, seppure lunga – oltre 50 giorni – in realtà si è svolta in modo abbastanza civile, senza violenze o attacchi personali, aspetti che caratterizzano le campagne elettorali in America Latina. Il problema è piuttosto un altro: sapere quanto rimane dell’entusiasmo popolare che due anni fa portò al governo il presidente Correa. Si dovrà capire quindi quanto queste elezioni serviranno per confermarlo o no, non tanto dal punto di vista elettorale, perché è molto probabile che lui venga rieletto. Si deve capire se l’appoggio rispetto a due anni fa sia diminuito o aumentato perchè ci sono molte promesse che sono rimaste incompiute.

     
    D. – E quali sono gli altri candidati che hanno delle possibilità?

    R. – Questa forse è un’altra cosa interessante per quanto riguarda l’elezione perché il panorama politico ha otto candidati presidenziali; ricordiamo che in base alla nuova Carta Costituzionale, approvata tramite un referendum l’anno scorso, adesso devono essere rinnovati tutti, dal presidente della Repubblica fino all’ultima carica pubblica. Sono in palio seimila cariche pubbliche. Alla presidenza della Repubblica si presentano otto candidati ed è una miscela molto strana, perchè in parte sono politici nuovi, giovani, che vengono dalla linea del presidente Correa, che fino a due anni fa era estraneo alla politica. Dall’altra parte, ci sono molte facce vecchie, anzi vecchissime: presidenti che sono stati rovesciati da insurrezioni popolari o da colpi militari.

    D. – La Chiesa come si è espressa in merito alle elezioni?

     
    R. – La Conferenza episcopale in questa circostanza particolare non ha diffuso nessun documento. Si mantengono gli orientamenti che ha dato in questi ultimi due anni, cioè la Chiesa che non entra in politica, che non giudica i partiti, i programmi, e che si mantiene solo a livello di principi. La Chiesa continua a dire che la Carta Costituzionale nuova, in base alla quale si fanno queste elezioni, ha molti aspetti positivi. Però ne ha altri un po’ meno positivi. Il presidente della Conferenza episcopale ha detto recentemente che ci sono moltissimi articoli di questa carta – sono 444 in totale – confusi e ambigui, che creano molta difficoltà nella loro interpretazione, soprattutto nella loro applicazione. Allora la Chiesa ha detto: va bene questa Costituzione, perchè il Paese aveva bisogno di rinnovare le sue istituzioni, ma ci sono molti aspetti che riguardano la vita, la famiglia, il matrimonio, l’educazione, il pluralismo, l’intervento dello Stato, in cui la Chiesa mantiene le sue riserve, le sue perplessità.

    Sri Lanka
    I guerriglieri dell'Esercito di liberazione delle Tigri Tamil hanno annunciato oggi il cessate il fuoco unilaterale. Il governo di Colombo ha rifiutato. “Loro non ci stanno combattendo, stanno solo fuggendo. Non c’è bisogno di una tregua, devono arrendersi”, ha dichiarato il ministro della Difesa srilankese.

    Beirut
    Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton è arrivata oggi a Beirut per incontrare il presidente libanese Michel Suleiman. Al termine del colloquio con il presidente, la Clinton ha affermato di essere a Beirut per dare “un chiaro segnale” in vista delle elezioni legislative che si svolgeranno il 7 giugno. Consultazioni - ha aggiunto - che devono essere “libere e trasparenti”.

    Pakistan
    Un ordigno camuffato da giocattolo, raccolto da alcuni alunni all'uscita della scuola, è esploso uccidendo dodici bambini. È accaduto in Pakistan, nel distretto di Lower Dir, ai confini con l'Afghanistan. E nel Waziristan settentrionale, sempre vicino alla frontiera con l'Afghanistan, sei persone della stessa famiglia, quattro bambini ed i loro genitori, sono morti per l'esplosione di una bomba nascosta in un camioncino.

    Somalia
    Nuovo attacco di pirati davanti alle coste somale. Questa volta l’obiettivo era una nave italiana da crociera, con a bordo 1500 persone, che è riuscita a sfuggire all'assalto. La Melody, della compagnia italiana Msc, si trovava a largo delle Seychelles quando è stata attaccata da un’imbarcazione con 6 uomini armati che hanno aperto il fuoco. Gli uomini della sicurezza a bordo della nave sono intervenuti sparando alcuni colpi e usando gli idranti. Il comandante ha compiuto manovre diversive che hanno impedito agli assalitori di salire a bordo dell’imbarcazione. La nave ha poi proseguito la navigazione a luci spente fino al momento in cui sul ponte di comando si è avuta la certezza di aver seminato gli aggressori. Intanto è stato liberato un piccolo cargo yemenita, catturato dai pirati il 3 gennaio scorso con a bordo 15 membri dell'equipaggio.

    Ucraina
    L'Ucraina ha ricordato il 23.mo anniversario dell'incidente nucleare di Cernobyl, verificatosi il 26 aprile del 1986 alle 01.23 locali. Le autorità e molti cittadini hanno deposto corone di fiori davanti al monumento a Kiev dedicato alle vittime. Le commemorazioni si sono celebrate in tutto il Paese.

    Islanda
    La coalizione di sinistra in Islanda ha ottenuto la vittoria nelle elezioni legislative anticipate: i socialdemocratici ed i verdi di sinistra hanno raggiunto per la prima volta la maggioranza assoluta con 34 seggi sui 63 del Parlamento. Il partito socialdemocratico ha conquistato il 29,8% dei consensi (20 seggi) mentre gli alleati il 21,7% (14 seggi). Il partito dell'Indipendenza, all'opposizione dopo 18 anni di governo, ha invece incassato il peggior risultato dal 1944: sulla scia della crisi economica che ha fatto cadere l'esecutivo sull'onda delle proteste di piazza, il partito ha ottenuto il 23,7% (16 seggi).

    Francia
    Un elicottero della protezione civile è precipitato questa notte in Corsica probabilmente per il maltempo. Hanno perso la vita una donna incinta, a bordo per essere trasportata in ospedale, un medico, un pilota ed un copilota. (Panoramica internazionale a cura di Virginia Volpe)
     

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 116

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