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Sommario del 26/09/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Benedetto XVI ai vescovi dell'Uruguay: "continuate ad essere portatori della speranza che non delude"
  • Il Papa incoraggia le coppie in difficoltà: con l'aiuto di Dio e dei fratelli potete ritrovare l'amore vivendo la crisi come passaggio di crescita
  • Altre udienze
  • Mons. Migliore: non raggiungere gli obiettivi del Millennio sarebbe un fallimento per tutti
  • Presentato a Mosca il libro del cardinale Bertone “L’etica del bene comune nel pensiero sociale della Chiesa”
  • "Non rinchiudete il Vangelo nei sotterranei!": così mons. Amato ad un convegno sul Volto di Cristo
  • Prosegue a Creta il dialogo teologico tra cattolici e ortodossi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Ban Ki-moon: la crisi finanziaria mondiale minaccia i più poveri tra i poveri
  • India: non si fermano le violenze contro i cristiani
  • Convegno su Santa Chiara da Montefalco a 700 anni dalla morte
  • Si apre a Bucarest l’Incontro europeo dei delegati per la pastorale universitaria
  • Chiesa e Società

  • Guinea Bissau: oltre 130 morti per un'epidemia di colera
  • Vietnam: ancora violenze contro i fedeli di Hanoi
  • Iraq: nuovi incontri tra rappresentanti cristiani e musulmani
  • Siria: marcia francescana sulle orme di San Paolo
  • Arabia Saudita: il monarca promuove il dialogo interreligioso
  • La Conferenza episcopale del Canada dedica una giornata di riflessione ai rapporti tra cattolici ed ebrei
  • Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Repubblica Dominicana
  • Repubblica Dominicana: processione per la chiusura del Mese biblico
  • Cina: in svolgimento l’ottavo Incontro delle Chiese di lingua portoghese
  • Cina: consacrata dopo la ricostruzione la chiesa del villaggio di Qi Zi Shan
  • Filippine: sta "producendo frutti" la campagna pro-vita dei vescovi
  • Eutanasia: "Scienza e Vita" e "Movimento per la Vita" dalla parte del cardinale Bagnasco
  • Mons. Fisichella al convegno su fede e ragione: "scienza libera, non libertaria"
  • Moldavia: i bambini scrivono una guida per la tutela dei loro diritti
  • "Domenica dei media" in Belgio
  • Polonia: il settimanale “Niedziela” in pellegrinaggio al Santuario di Czestochowa
  • Si conclude questa sera la 63.ma edizione della Sagra Musicale Umbra
  • È scomparso a Roma il teologo Corrado Balducci
  • Nasce UN Television, il nuovo canale dell'ONU in collaborazione con YouTube
  • L'UE contro l'obesità che colpisce la metà della popolazione adulta in Europa
  • 24 Ore nel Mondo

  • Ancora scontri in Iraq fra esercito turco e ribelli curdi del PKK
  • Il Papa e la Santa Sede



    Benedetto XVI ai vescovi dell'Uruguay: "continuate ad essere portatori della speranza che non delude"

    ◊   L’importanza della meditazione della Parola di Dio ed il compito del vero testimone di Cristo sono stati i temi al centro del discorso pronunciato stamani da Benedetto XVI durante l’incontro con i vescovi dell’Uruguay, in visita ad Limina. Il Papa ha esortato i presuli a continuare ad essere portatori della “speranza che non delude” e partecipi dell’amore di Cristo per i poveri. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    A pochi giorni dall’apertura del Sinodo dei vescovi sulla Parola di Dio che sarà inaugurato il prossimo 5 ottobre, il Papa ha ribadito l’importanza di promuovere la conoscenza e la meditazione delle Sacre Scritture nella predicazione e nelle catechesi.

     
    "La Palabra de Dio es la fuente y el contenido...
    La Parola di Dio è fonte e contenuto del vostro ministero come predicatori del Vangelo, tanto più necessario in un tempo nel quale molte altre voci cercano di far tacere Dio nella vita personale e sociale, chiamando gli uomini a seguire vie che compromettono l’autentica speranza".

     
    Il Papa esorta dunque i presuli a trasmettere “la fede nella sua integrità, con coraggio e persuasione”, senza rinunciare a proclamare esplicitamente i valori morali della dottrina cattolica che a volte sono oggetto di dibattito in ambito politico e culturale, e “quelli che si riferiscono alla famiglia, alla sessualità e alla vita”. Un particolare messaggio è stato rivolto dal Pontefice alle persone consacrate e ai laici impegnati nella missione della Chiesa, chiamati “a dare testimonianza gioiosa sulla pienezza della vita” che viene dalla fede. Una pienezza – ha spiegato il Papa - che si raggiunge quando si preferisce essere migliori all’avere di più, facendo risplendere i veri valori” e la gioia incomparabile di avere incontrato Cristo.

     
    “La tarea del verdadero testigo de Cristo...
    Il compito del vero testimone di Cristo non è facile, esige molto: più che affidarsi alle proprie forze si deve contare sul potere di Colui che ha vinto al mondo”.

     
    “Non vi dovete scoraggiare" – ha esortato il Papa - di fronte all'indifferenza religiosa e all'esasperato individualismo che spesso domina nella società; "continuate ad essere portatori della speranza che non delude” e dell’amore di Cristo in particolare per i poveri attraverso opere concrete di carità e giustizia. “Nelle situazioni difficili che colpiscono anche gli uruguaiani – ha concluso - la Chiesa è chiamata a mostrare la grandezza del suo cuore" verso tutti gli uomini.

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    Il Papa incoraggia le coppie in difficoltà: con l'aiuto di Dio e dei fratelli potete ritrovare l'amore vivendo la crisi come passaggio di crescita

    ◊   Con l’aiuto di Dio e dei fratelli le coppie in difficoltà possono vivere la propria crisi come passaggio di crescita e superarla facendo rinascere l’amore: è quanto ha detto stamani il Papa incontrando l’associazione Retrouvaille, in occasione dell’incontro mondiale del movimento. Si tratta di un’associazione nata 31 anni fa in Canada e presente da 7 anni anche in Italia: è costituita da famiglie che hanno superato crisi difficili e ora, a loro volta, aiutano le coppie in difficoltà. Il servizio di Sergio Centofanti.

    Chi è in crisi non disperi. Il Papa lancia questo messaggio di speranza alle coppie in difficoltà: ma è fondamentale lasciarsi aiutare da Dio e dai fratelli. Benedetto XVI elogia l’azione di Retrouvaille che, come dice la parola, aiuta i coniugi a “ritrovarsi”: in questa vostra attività – afferma – vedo il “dito di Dio”, l’azione dello Spirito Santo di fronte all’emergenza delle separazioni e dei divorzi. Il Papa analizza quindi la crisi coniugale che – spiega – è una “realtà a due facce”:

     
    “Da una parte si presenta, specialmente nella sua fase acuta e più dolorosa, come un fallimento, come la prova che il sogno è finito o si è trasformato in un incubo e, purtroppo ‘non c’è più niente da fare’. Questa è la faccia negativa. Ma c’è un’altra faccia, a noi spesso sconosciuta, ma che Dio vede. Ogni crisi, infatti – ce lo insegna la natura – è passaggio ad una nuova fase di vita”.

     
    “Se però nelle creature inferiori questo avviene automaticamente – ha proseguito - nell’uomo implica la libertà, la volontà e, dunque, una 'speranza più grande' della disperazione”:

     
    “Nei momenti più bui, la speranza i coniugi l’hanno smarrita; allora c’è bisogno di altri che la custodiscono, di un ‘noi’, di una compagnia di veri amici che, nel massimo rispetto, ma anche con sincera volontà di bene, siano pronti a condividere un po’ della propria speranza con chi l’ha perduta. Non in modo sentimentale o velleitario, ma organizzato e realistico. Voi diventate così, nel momento della rottura, la possibilità concreta per la coppia di avere un riferimento positivo, a cui affidarsi nella disperazione. In effetti, quando il rapporto degenera, i coniugi piombano nella solitudine, sia individuale che di coppia. Perdono l’orizzonte della comunione con Dio, con gli altri e con la Chiesa”.

     
    L’aiuto dei fratelli diventa dunque “l’appiglio per non smarrirsi del tutto, e per risalire gradualmente la china”. La crisi viene vissuta “come passaggio di crescita” come si può comprendere dalle nozze di Cana: non c’è più vino, cioè nella coppia, “finisce l’amore, si esaurisce la gioia e cala bruscamente l’entusiasmo del matrimonio”. Ma Gesù, su invito di Maria, trasforma l’acqua in vino, e un vino migliore del precedente. “Ogni Matrimonio cristiano – afferma il Papa - anche il più misero e vacillante … può dunque trovare nell’umiltà il coraggio di chiedere aiuto al Signore”:

     
    “Quando una coppia in difficoltà o – come dimostra la vostra esperienza – persino già separata, si affida a Maria e si rivolge a Colui che ha fatto dei due ‘una sola carne’, può essere certa che quella crisi diventerà, con l’aiuto del Signore, un passaggio di crescita, e che l’amore ne uscirà purificato, maturato, rafforzato. Questo può farlo solo Dio, che vuole servirsi dei suoi discepoli come di validi collaboratori, per accostare le coppie, ascoltarle, aiutarle a riscoprire il tesoro nascosto del matrimonio, il fuoco rimasto sepolto sotto la cenere. E’ Lui che ravviva e torna a far ardere la fiamma; non certo allo stesso modo dell’innamoramento, bensì in maniera diversa, più intensa e profonda: sempre però la stessa fiamma”.

     
    Ma aiutare le coppie in crisi – sottolinea Benedetto XVI - è oggi un servizio “contro corrente”:

     
    “Oggi, infatti, quando una coppia entra in crisi, trova tante persone pronte a consigliare la separazione. Pure ai coniugi sposati nel nome del Signore si propone con facilità il divorzio, dimenticando che l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito (cfr Mt 19,6; Mc 10,9)”.

     
    Il Papa, infine, affida alla Santa Famiglia di Nazaret tutte le coppie in difficoltà e in particolare i casi più difficili.

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    Altre udienze

    ◊   Il Santo Padre riceverà questo pomeriggio in udienza il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

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    Mons. Migliore: non raggiungere gli obiettivi del Millennio sarebbe un fallimento per tutti

    ◊   La globalizzazione della solidarietà attraverso la rapida realizzazione degli obiettivi del Millennio è l’obbligo morale della comunità internazionale. E’ uno dei passaggi del discorso dell’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU, tenuto ieri alle Nazioni Unite in occasione della 63.ma Assemblea Generale. Ce ne parla Benedetta Capelli:

    Progressi nei Paesi meno avanzati che dovrebbero far ben sperare la comunità internazionale; ritardi invece negli impegni presi sulla lotta alla povertà, l’ineguaglianza, la fame, il danno ambientale e la battaglia sull’AIDS. E’ quanto ha sottolineato mons. Celestino Migliore nel suo discorso all’ONU, invitando i Paesi più avanzati – rispetto ai quali quelli più poveri “stanno perdendo speranza e fiducia” - all’assunzione di responsabilità perché il raggiungimento degli obiettivi è legato al rispetto dei diritti umani. Un fallimento in tal senso “sarebbe - ha detto il presule - un fallimento morale”. “C’è bisogno di ravvivare una nuova cultura delle relazioni umane caratterizzata da una fraterna visione del mondo, una cultura – ha proseguito mons. Migliore – basata sull’imperativo morale di riconoscere l’unità del genere umano e sull’imperativo pratico di dare un contributo alla pace”. Le risorse necessarie, infatti, sono poca cosa rispetto al totale delle spese militari o quelle dei beni che non siano di prima necessità nei Paesi più sviluppati; poca cosa anche rispetto agli interventi di emergenza messi in campo per far fronte alla difficile situazione economica delle ultime settimane. Mons. Migliore ha poi ricordato quanto fatto dalla società civile in particolare dalle organizzazioni religiose, “attori indispensabili” per gli aiuti ai Paesi in difficoltà: “prova concreta della possibilità di conseguire gli obiettivi entro il 2015”. Ed ha richiamato poi l’impegno della Santa Sede e delle sue organizzazioni nel fornire assistenza e sostegno. Infine il rappresentante vaticano ha invitato la comunità internazionale a concentrarsi maggiormente sugli obiettivi da raggiungere senza lasciarsi distrarre dai nuovi come quelli “sulla salute sessuale e riproduttiva” che rischiano di introdurre “pratiche e politiche lesive della dignità umana e dello sviluppo sostenibile”. In conclusione ha riaffermato l’obbligo morale della globalizzazione della solidarietà attraverso il raggiungimento degli obiettivi del Millennio, via necessaria per dare stabilità all’economia globale e assicurare il rispetto dei diritti di tutti.

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    Presentato a Mosca il libro del cardinale Bertone “L’etica del bene comune nel pensiero sociale della Chiesa”

    ◊   “L’etica prima di occuparsi di enunciare principi e di suggerire regole è una dimora, 'una casa'’ in cui ci si prende cura di sé e degli altri”: è quanto scrive il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone nel suo libro presentato oggi a Mosca e intitolato “L’etica del bene comune nel pensiero sociale della Chiesa”. Il volume, edito dalla Libreria Editrice Vaticana e stampato in italiano e in russo con i due testi a fronte, è introdotto dalla prefazione del metropolita Kirill. Alla presentazione ha partecipato, tra gli altri, anche padre Igor Kovalevski, segretario generale della Conferenza dei vescovi cattolici in Russia, raggiunto telefonicamente da Amedeo Lomonaco:

    R. – Prima di tutto, vorrei sottolineare il valore sociale ed ecumenico di questo libro. La Santa Sede e la Federazione russa hanno posizioni simili su molti problemi del mondo contemporaneo e la società russa è interessata alla Dottrina sociale della Chiesa cattolica. E’ anche molto importante per il dialogo ecumenico tra le nostre Chiese, per la cooperazione tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa.

     
    D. – Il libro del cardinale Bertone, introdotto dal metropolita Kyrill, è una significativa testimonianza ecumenica. Quali frutti sta portando il dialogo ecumenico in Russia?

     
    R. – Penso che la nostra cooperazione sia abbastanza fruttuosa. Dobbiamo collaborare per risolvere i problemi della Russia contemporanea.

     
    D. – Nel libro, il cardinale Bertone lancia un accorato appello all'etica. Come risuona oggi questa esortazione in Russia?

     
    R. – Oggi la dimensione etica in politica è molto importante in Russia. In Parlamento e nel governo russo si tratta molto la dimensione etica. Per esempio, abbiamo fatto qualcosa per eliminare alcuni passi poco morali per la società russa. La Chiesa cattolica ha sottolineato l’importanza della cultura ortodossa nelle scuole russe, molto importante anche per il nostro Paese.

     
    D. – Nel volume si ribadisce il primato dell’etica sulla politica, in un mondo in cui la civiltà secolarizzata pone sempre nuove sfide al cristianesimo...

     
    R. – La secolarizzazione in Russia è un fenomeno molto sviluppato; è un grande compito per la Chiesa ortodossa russa e per la Chiesa cattolica, fare qualcosa per affrontare questo problema: esistono grandi problemi morali nella società.

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    "Non rinchiudete il Vangelo nei sotterranei!": così mons. Amato ad un convegno sul Volto di Cristo

    ◊   “Occorre ritornare a Gesù e al suo Vangelo” per diventare “onesti cittadini e buoni cristiani”: è quanto ha detto stamani mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il presule è intervenuto al Convegno intitolato “Il Volto di Cristo: Verità, Via, Vita”, in corso fino a domani a Marina di Sibari, in Calabria, ed organizzato dalla diocesi di Cassano allo Jonio. In particolare, mons. Amato ha presieduto la Messa di apertura del Congresso ed ha poi pronunciato la prolusione inaugurale. Ce ne parla Isabella Piro:

    Non rinchiudete il Vangelo “nei sotterranei”, non arrendetevi “di fronte all’aggressività chiassosa di una cultura anticristiana cinica e menzognera”: questo l’appello rivolto a tutti i cristiani da mons. Amato, appello posto in chiusura di una lunga prolusione centrata sulla Divinità di Gesù. “Il Vangelo – ha detto il presule – ha ancora oggi un valore fondativo ineliminabile” e la “tradizione cristiana ha molto da dire”. Per questo, ha affermato mons. Amato, “occorre riannunciare ad alta voce il Signore Gesù, come via, verità e vita”. E occorre farlo, ha continuato il presule, guardando alla natura Divina di Gesù, poiché “senza il riconoscimento pieno del Signore Gesù, vero Dio e vero uomo, il cristianesimo si ridurrebbe a mera ideologia, caduca e inefficace come tutte le altre. Solo professando la fede biblica ed ecclesiale nel Signore Gesù, l’umanità può essere salvata ed elevata alla figliolanza divina che le dà la sua più alta dignità”. In Gesù, ha detto ancora mons. Amato, “il cristiano vive, cammina, lavora, serve, muore, viene salvato”, perché Gesù è “il Verbo incarnato per la salvezza dell’umanità, è la parola definitiva del Padre, il maestro unico, il rivelatore universale”.
     
    La figura di Gesù è stata al centro anche dell’omelia pronunciata dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi: ricordando che, secondo le ultime statistiche, il 50% dei cristiani possiede una Bibbia, ma non l’ha mai letta, mons. Amato ha sottolineato come l’ignoranza della Scrittura equivalga all’ignoranza di Gesù e della sua storia. Come porre rimedio, allora? Il presule ha indicato due aiuti “concreti ed efficaci”: il Vangelo ed il Catechismo della Chiesa Cattolica, con il relativo Compendio. “Sono libri - ha detto - che non devono mancare nelle case dei nostri fedeli e anche nelle nostre bibliotechine. In essi ci sono le risposte giuste ai mille interrogativi sulla nostra fede, sulla preghiera, sul senso della nostra vita, sul nostro comportamento etico, sul nostro destino eterno”.

     
    Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha ricordato poi i cattolici “discriminati, perseguitati e uccisi” in diverse parti del mondo, ed ha citato Paesi come l’India, le Filippine, la Cina. Ma anche l’Italia: “Viviamo in una cultura indifferente e persecutoria – ha detto - che deride coloro che vogliono essere fedeli al Vangelo”. E mons. Amato ha citato alcuni esempi, come chi difende l’aborto come “un diritto della donna” e non come “un delitto nei confronti di un essere innocente”. Oggi, ha messo in guardia il presule, “la vita e la morte non vengono più viste alla luce della verità del Vangelo. La vita non è più considerata un dono di Dio da accogliere, curare ed educare con impegno”. E tutto ciò porta al rischio di far entrare la società “in un territorio disumano”: “Abbiamo già fatto esperienza di ciò – ha ricordato mons. Amato - I lager nazisti, i gulag comunisti, i laogai cinesi, le mille prigioni ancora oggi esistenti nei Paesi soggetti agli abusi dei potenti, testimoniano la spietatezza dell’uomo senza Dio, che lascia dietro di sé scie di morte e di desolazione”. In questa “società squilibrata” – ha concluso quindi il presule – che, abbandonato il Vangelo, ha perso qualsiasi orientamento etico”, che “esalta il vizio e disprezza la virtù”, formando “personalità immature e disorientate”, in questa società, allora, “occorre ritornare a Gesù e al suo Vangelo”, perché “la verità del Vangelo educa a diventare onesti cittadini, che edificano una pacifica città dell’uomo, e forma buoni cristiani, che arricchiscono la Chiesa e la società con le loro virtù”.

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    Prosegue a Creta il dialogo teologico tra cattolici e ortodossi

    ◊   In preparazione del documento di lavoro che sarà sottoposto alla sessione plenaria [2009] della «Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa», il Comitato misto di coordinamento si riunisce da domani al 4 ottobre. Questa volta l’incontro è ospitato dalla Chiesa ortodossa ed ha luogo a Creta, a Elouda presso Aghios Nikolaos nella metropolia di Petra. Il compito del Comitato misto di coordinamento è quello di elaborare una sintesi organica sul tema richiesto dall’ultima sessione plenaria (Ravenna 2007) su “Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio”. Il Comitato misto di coordinamento lavorerà sui rapporti redatti dalle due sottocommissioni miste che si sono incontrate nella prima parte di quest’anno; la sottocommissione di lingua francese, con due incontri nei mesi di aprile e di luglio, e quella di lingua inglese con incontri nei mesi di febbraio e di giugno. Il Comitato misto di coordinamento è diretto da due co-presidenti: il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas, e il cardinale Walter Kasper, coadiuvati da due segretari: il metropolita Gennadios di Sassima e mons. Eleuterio F. Fortino, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   In prima pagina, una riflessione del direttore della Caritas italiana, mons. Vittoria Nozza, sul patto per l'immigrazione e il diritto d'asilo varato dal Parlamento Europeo.

    In rilievo, nell'informazione internazionale, la crisi dei mutui: fallisce Washington Mutual mentre prosegue la trattativa per il piano di salvataggio.

    In cultura, l'intervento conclusivo del cardinale Angelo Scola al convegno, a Venezia, su "Albino Luciani dal Veneto al mondo", organizzato in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Paolo I.

    Ampi stralci del discorso di apertura dell'arcivescovo Rino Fisichella al convegno, a Roma, dedicato al tema "L'importanza della scienza oggi; fede e ragione sul banco di prova".

    Marcello Filotei intervista il compositore Salvatore Sciarrino.

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    Oggi in Primo Piano



    Ban Ki-moon: la crisi finanziaria mondiale minaccia i più poveri tra i poveri

    ◊   La crisi finanziaria innescata dal collasso dei mutui statunitensi minaccia le condizioni di vita di miliardi di persone, soprattutto i più poveri tra i poveri. E’ l’allarme lanciato ieri dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon durante la sessione dell’Assemblea generale dell’ONU dedicata alla lotta contro la povertà. Ban ha annunciato che per far fronte alla crisi sono stati raccolti 16 miliardi di dollari. Dal Palazzo di Vetro di New York, il servizio di Elena Molinari.

    La crisi attuale aggrava il danno già provocato da prezzi sempre più alti per il cibo e il petrolio, ha spiegato Ban, poi ha invitato i Paesi più ricchi a rispondere a queste sfide immediatamente, dedicando tempo e risorse all’alleanza globale per lo sviluppo. Alla preoccupazione del segretario generale ha fatto eco il premier britannico Gordon Brown, che ha fatto appello ai leader mondiali perché investano dieci miliardi di dollari nell’agricoltura africana, non solo per sfamare il continente, ma anche per permettere ai Paesi africani di riprendere a esportare. E un programma di possibili soluzioni per liberare l’Africa dalla fame è stato presentato all’assemblea ONU anche dal cantante e filantropo Bono, a nome di una task force del governo irlandese. Il documento propone, fra l’altro, di concentrare gli aiuti sulle piccole fattorie, sulle madri e i neonati.

     
    Sempre sul fronte economico, ancora un nulla di fatto negli Stati Uniti sulla crisi dei mutui nell’incontro tra il presidente Bush e i candidati alla Casa Bianca, il democratico Barack Obama e il repubblicano John McCain: l’intesa non è arrivata nonostante l’appello drammatico lanciato da Bush per un piano di salvataggio dell’economia americana da 700 miliardi di dollari. Ma sulla posizione dei due candidati presidenziali riguardo al piano presentato dal presidente americano, ascoltiamo Paolo Mastrolilli, responsabile Esteri del TG1 RAI, intervistato da Giada Aquilino:

    R. - Il problema che ha McCain, che ha manifestato durante il vertice di ieri sera alla Casa Bianca con il presidente Bush, è appunto l’impiego di questa enorme quantità di soldi per salvare, in sostanza, delle agenzie di Wall Street che hanno sbagliato la loro politica nella gestione dei propri affari. E naturalmente la base repubblicana, soprattutto quella più conservatrice, quella più liberista, più favorevole all’economia di mercato, non condivide questo genere di interventi dello Stato nell’economia. Il discorso per Obama è simile, per certi versi, ma lui si preoccupa anche del fatto, intanto che questo piano funzioni, e poi che molti americani che stanno soffrendo per questa crisi economica, che stanno perdendo le loro case, forse non vedranno i benefici, mentre invece i ricchi imprenditori di Wall Street verranno salvati dall’intervento dello Stato.

     
    Sulla crisi finanziaria mondiale è intervenuto ieri, con toni altrettanto drammatici, anche il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il servizio da Parigi di Francesca Pierantozzi.

    “La crisi finanziaria è grave, durerà, è un naufragio”, ha detto ieri sera Nicolas Sarkozy in un attesissimo discorso a Tolone. Il presidente francese e presidente di turno dell’Europa ha annunciato conseguenze sulla crescita, l’occupazione e il potere d’acquisto, ed è andato anche oltre: “occorre rivedere tutto il sistema monetario finanziario mondiale”, ha detto. Sarkozy ha puntato il dito contro i responsabili, che dovrebbero essere sanzionati almeno finanziariamente; all’Europa - e implicitamente anche alla Banca Centrale Europea – Sarkozy ha chiesto di mettere da parte i dogmi. “Chiedo all’Europa” - ha detto Sarkozy - “di riflettere sulla sua capacità a far fronte all’emergenza, di ripensare le sue regole e i suoi principi sulla base di quello che sta succedendo nel mondo”. Ai francesi, il presidente ha assicurato che non ci saranno aumenti delle tasse, e che, qualsiasi cosa succeda, così ha detto, “lo Stato garantirà la sicurezza e la continuità del sistema bancario e finanziario francese”.

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    India: non si fermano le violenze contro i cristiani

    ◊   In India le violenze contro i cristiani non si fermano. Ieri nello Stato dell’Orissa, una persona è stata uccisa e diverse ferite gravemente. Numerose le case e le chiese date alle fiamme dagli estremisti indù che da giorni stanno prendendo di mira le comunità cristiane impegnate nella diffusione del Vangelo e nell’emancipazione dei più poveri. Ma come stanno vivendo questi drammatici momenti i missionari impegnati nel Paese? Federico Piana lo ha chiesto a padre Giuseppe Verzotto, responsabile della Casa Provinciale salesiana di Calcutta:

    R. – Con tanta sofferenza. Non siamo capaci di capire, perché tutta questa opposizione al cristianesimo, non solo nell’Orissa, ma dappertutto in India. Sono solo due o tre gli Stati che non sono stati toccati da tutto questo. In alcuni c’è questa voglia di distruggere, di far soffrire o di fare anche scomparire, in certi sensi, il cristianesimo da questi posti. Non vorrebbero che ci fosse la cristianità in India.

     
    D. – Padre Verzotto, per quale motivo vogliono questo? Cosa ha fatto loro il cristianesimo, che cosa odiano del cristianesimo?

     
    R. – Certamente, il cristianesimo ha sempre fatto tanto bene e continua a fare tanto bene. Vorrebbero dire: “La nostra religione di per sé soddisfa la nostra popolazione e quindi non c’è bisogno che voi veniate qui ad attirare molti alla religione cattolica”. Per di più dicono: “Voi vi rivolgete a quelli che sono poveri”. E, infatti, la prima persecuzione in Orissa è avvenuta sempre tra questa gente “bassa”, quelli che Gandhi chiamava “i figli di Dio”, la popolazione più povera. E continuano a dire: “Voi date un po’ di aiuto materiale e poi volete che diventino quello che non sono. Loro sono indiani e voi volete che diventino come i religiosi di altre nazioni”.

     
    D. – Padre Verzotto, ma le violenze chi le compie? La popolazione o sono gruppi politici organizzati?

     
    R. – Non è certamente la popolazione. E si vede anche qui, che quelli che fanno queste persecuzioni sono un numero limitato. Sono, però, eccitati da altri che dicono: “Questi vengono qui a conquistarvi e vogliono portare ancora l’oppressione di cento anni fa”.

     
    D. – Hanno paura i missionari in India, padre Verzotto?

     
    R. – Non credo. Certo è una situazione, secondo me, per la quale non si vede ancora una buona soluzione. C’è sempre un effetto politico. Il governo di Delhi ha sempre paura, perché dice: “Se noi ci muoviamo, avverrà una cosa non tanto buona per noi alle elezioni del prossimo anno”. E di fatti sembra che in tutti gli Stati - come l’Orissa, il Kerala, perché anche lì ci sono stati dei casi - il governo non si sia mosso per niente e non abbia mai detto: “Questo non è bene”. I poliziotti, per esempio, arrivano quando tutto è finito oppure sono lì presenti e non fanno niente.

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    Convegno su Santa Chiara da Montefalco a 700 anni dalla morte

    ◊   A 700 anni dalla morte un congresso internazionale la ricorda nel contesto socio-religioso femminile dei secoli XIII e XIV. Parliamo di Santa Chiara da Montefalco, monaca agostiniana, mistica e teologa. Di lei si parla da ieri fino al 27 settembre a Montefalco e a Spoleto, mentre nella chiesa di Sant’Agostino, al fianco del monastero in cui la religiosa è vissuta, sarà possibile visitare la mostra dei santini a lei dedicati. Ma quale immagine di Santa Chiara può tracciare uno studioso? Ascoltiamo, al microfono di Tiziana Campisi, il prof. Enrico Menestò, docente di letteratura latina medievale dell’Università di Perugia:

    R. - Noi abbiamo l’immagine di una donna che vive una vita breve, caratterizzata da tre momenti, perché si ritira solo a sei anni, nel ’76, in un reclusorio, vive senza una regola, poi poco dopo passa in un nuovo reclusorio costruito dalla sorella Giovanna - che aveva la responsabilità del primo – e poi, morta Giovanna, diventa la badessa. Nel 1290 le viene data una regola da seguire, ed è la regola di Sant’Agostino; posso ricordare che al nuovo monastero viene data l’intitolazione di Santa Croce e Santa Caterina, quindi Chiara, da un punto di vista dell'ascesi e della mistica, è caratterizzata dal cristocentrismo: l’avere nel suo cuore il Cristo passionato, il Cristo della Croce.

     
    D. – Questo congresso internazionale certamente consente di conoscere meglio Santa Chiara da Montefalco, ma la pone anche in rapporto ad altre figure femminili…

     
    R. – L’Umbria, in questo periodo, esprime delle figure davvero straordinarie: penso ad Angela da Foligno, Margherita da Cortona, Vanna da Orvieto. Insomma, ci sono esperienze femminili di altissimo livello, che hanno fatto la storia davvero della santità in Italia tra il 1200 e il 1300.

     
    D. - Lei si è accostato alla figura di Santa Chiara da Montefalco da studioso; che cosa Le ha lasciato l’immagine di Chiara?

     
    R. – Quando pubblicai gli atti del processo di canonizzazione - e ormai sono passati almeno 25 anni - rimasi colpito da tutta la vicenda, proprio del suo biografo-agiografo. Berengario, tre giorni dopo la morte di Chiara, riceve l’informazione che avevano trovato i segni della Passione nel cuore di Chiara; lui era il vicario del vescovo di Spoleto, doveva difendere in qualche modo questa situazione che si presentava, a detta di qualcuno, come una sorta di imbroglio. Temendo che fosse stato fatto un imbroglio, volle verificare di persona come fossero andate realmente le cose; va a Montefalco, si fa portare il cuore di Chiara, lo esamina e, riconosce che quei segni misteriosi non erano stati fatti per un artifizio. E da quel momento, da inquisitore diffidente, duro, inflessibile, diventa il fautore, diciamo l’artefice della santità di Chiara.

     
    D. – E secondo Lei, a 700 anni dalla morte di Chiara da Montefalco, quale messaggio ci arriva da questa santa?

     
    R. – Una vita condotta secondo alcuni principi, perché cos’è l’esperienza di Chiara? Può essere definita come l’esperienza di colei che ha mostrato che poteva essere reso redivivo in sé il Cristo crocifisso; e quindi, avendo in sé il Cristo, riesce ad essere profetessa, a smascherare eresie, a indicare la vera strada. E’, in fondo, un messaggio che vale anche oggi, soprattutto dopo che il Concilio Vaticano II ha sancito che la santità è alla portata di tutti, tutti possono essere santi.

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    Si apre a Bucarest l’Incontro europeo dei delegati per la pastorale universitaria

    ◊   Si apre oggi a Bucarest l’incontro europeo annuale dei direttori nazionali di pastorale universitaria promosso dal CCEE, il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa. Durante il meeting, che si concluderà domenica, saranno presentate le singole situazioni delle pastorali universitarie europee con una particolare attenzione per la Romania, Paese che ospita l’ incontro. Il servizio di Marina Tomarro:

     
    Un meeting per capire come camminare insieme agli universitari ed aiutarli ad essere cristiani nelle università. È il tema dell’Incontro europeo dei delegati di pastorale universitaria che si svolge a Bucarest. E tra gli argomenti affrontati si discuterà in particolare dei lavori di preparazione della VII Giornata europea degli universitari, che si terrà nel marzo 2009 e dell'Incontro europeo degli studenti universitari, che avrà luogo a Roma dal 30 luglio al 2 agosto 2009. Mons. Lorenzo Leuzzi, segretario della Commissione "Catechesi, scuola, università” del CCEE:

     
    “A Bucarest sono rappresentate 31 Conferenze episcopali. E’ questo il segno di un cammino, anzitutto di attenzione verso la dimensione europea, ma sottolinea anche che qualcosa si sta movendo a livello di Conferenze episcopali nazionali e non solo in quelle Conferenze episcopali già organizzate da tempo, ma anche in molte Conferenze episcopali che in questi anni hanno iniziato il loro cammino. Questo favorisce evidentemente anche il desiderio di camminare insieme e soprattutto di fare rete insieme, perché si tratta oggi di servire un mondo universitario che è sempre più in mobilità. Lo scambio e la collaborazione tra le diverse cappellanie universitarie, tra le diverse diocesi diventano, quindi, un servizio sempre più importante per la vita degli studenti”.

     
    E' la prima volta che l’incontro ospiterà anche i rappresentanti di diversi movimenti e associazioni ecclesiali. Ma in che modo si inseriscono nelle iniziative della pastorale universitaria? Ancora mons. Leuzzi:

     
    “Credo che i movimenti, le associazioni e i gruppi ecclesiastici siano già presenti nella pastorale universitaria. Si tratta di un grande momento di comunione e questo perché la pastorale universitaria ha veramente bisogno di una sempre maggiore convergenza, e soprattutto di una dimensione ecclesiale, perché non ci può essere un vero annuncio del Vangelo se non c’è una vera esperienza ecclesiale”.

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    Chiesa e Società



    Guinea Bissau: oltre 130 morti per un'epidemia di colera

    ◊   È di almeno 133 vittime e 7166 infettati l’ultimo bilancio della grave epidemia di colera che dall’inizio di maggio si sta diffondendo in Guinea Bissau. A rivelarlo è l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) che, insieme ad alcuni organismi internazionali e al governo locale, sta cercando di fronteggiare la malattia e contenere la diffusione. Secondo l’ultimo rapporto, la situazione più drammatica è quella delle zone rurali del Paese, dove l’assenza di ospedali e strutture sanitarie di base, ha fatto salire il tasso di mortalità, a causa dell’epidemia, al 9%. Ma l’area più colpita continua a essere quella di Bissau, capitale del Paese, con il 30% dei decessi causati dal colera. Il governo ha definito la “situazione difficile” e ha chiesto l’aiuto internazionale per contenere la diffusione dell’epidemia. Come spiega l’agenzia Misna, nel 2005 l’ultima epidemia aveva causato la morte di 400 persone. (D.B.)

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    Vietnam: ancora violenze contro i fedeli di Hanoi

    ◊   Nuovo attacco, ieri pomeriggio, contro i fedeli di Hanoi in preghiera davanti al complesso della ex delegazione apostolica. Questa volta, però, un gruppo di picchiatori - alla presenza delle forze di sicurezza che non sono intervenute - sono arrivati fino alla porta dell’arcivescovado gridando slogan contro l'arcivescovo mons. Ngo Quang Kiet. Nel raid è stata distrutta una croce di ferro che era stata innalzata nel terreno e portata via una statua della Pietà che era nell’edificio già prima che le autorità comunali si impadronissero del complesso, nel 1959. Quando alcuni cattolici si sono rifugiati nella cattedrale di San Giuseppe ed hanno cominciato a suonare le campane per chiamare in soccorso i fedeli delle parrocchie vicine, la polizia ha detto ai picchiatori di andar via, per evitare lo scontro con quanti stavano accorrendo. Sul piano legale, va registrato che mercoledì il redentorista padre Nguyen The Hien è andato alla sede del Comitato popolare per chiedere il rispetto delle leggi. “In base alla normativa attuale – ha detto all'agenzia AsiaNews – si possono fare tre ricorsi contro le decisioni delle autorità. Dopo di che, se le nostre petizioni vengono respinte, possiamo portare la controversia in tribunale. Perché allora avete annunciato la decisione di trasformare il complesso in un parco, quando è stato respinto il primo ricorso e noi possiamo ancora procedere legalmente?”. Dagli Stati Uniti, intanto, arriva la notizia che la Commission on International Religious Freedom, che tutela la libertà religiosa, ha chiesto al Dipartimento di Stato di tornare a mettere il Vietnam tra i Paesi che violano tale diritto ed al governo di Hanoi di “liberare immediatamente” gli attivisti per i diritti umani ed i fedeli cattolici ingiustamente imprigionati. (R.P.)

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    Iraq: nuovi incontri tra rappresentanti cristiani e musulmani

    ◊   Continuano gli incontri tra rappresentanti cristiani e musulmani in Iraq. Mercoledì sera, all’interno della parrocchia dedicata alla Vergine Maria di Palesatine, è stata organizzata una cena a cui hanno preso parte “cristiani, musulmani, arabi, curdi, il Sayyd Jassim al-Jazairi della vicina moschea sciita di Baqiat Allah, un rappresentante dell’ufficio governativo per gli affari dei non musulmani e molti rappresentanti delle famiglie che vivono nella zona”. A rivelarlo al sito Baghdadhope, è stato il patriarca vicario della chiesa caldea a Baghdad, mons. Shleimun Warduni. “Si tratta di incontri con le altre componenti del paese che vogliono il dialogo – ha spiegato il vescovo. I rapporti sono buoni e questi incontri servono a cementarli. L’unità del nostro popolo ci sta a cuore. Malgrado le difficoltà che abbiamo vissuto e che viviamo – ha aggiunto mons. Warduni - l’intesa tra le componenti del Paese è di primaria importanza perché l’Iraq possa ritrovare la pace ed il suo giusto posto nel mondo. Per questo lavoriamo e cerchiamo di proporre soluzioni a vantaggio di tutti gli iracheni. Lo facciamo come figli di questo Paese, cristiani che lo hanno abitato da tempi remoti e che, nonostante l’emigrazione, ci vivono e vogliono continuare a farlo”. Come ricorda l’agenzia Sir, pochi giorni fa, il patriarca caldeo, cardinal Mar Emmanuel III Delly, aveva avuto un incontro con il leader del Supreme Islamic Iraqi Council, Abdul Aziz Al Hakim. (D.B.)

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    Siria: marcia francescana sulle orme di San Paolo

    ◊   Hanno marciato, hanno pregato, hanno sperimentato la precarietà, hanno condiviso gioie e difficoltà del viaggio, camminando sulle orme di San Paolo, per attingere da lui lo spirito degli autentici apostoli: è stata questa la straordinaria esperienza di un gruppo di giovani di diversi paesi del Medio Oriente che, accompagnati da alcuni religiosi e religiose della Famiglia francescana, hanno vissuto di recente la “Marcia francescana” in Siria sui passi di San Paolo. Come comunica all’Agenzia Fides la “Custodia francescana di Terra Santa”, il tema della marcia francescana in Siria, giunta alla sua quarta edizione annuale, è stato: “Paolo, da persecutore ad Apostolo di Gesù Cristo”. “San Paolo ci è stato guida per conoscere, amare e seguire il nostro Dio”, racconta fra Firas Lutfi, animatore vocazionale per la Siria. La marcia è infatti una iniziativa nata per promuovere nei giovani un discernimento vocazionale maggiormente approfondito, grazie all’esperienza del cammino, della preghiera, della lettura della Bibbia, del quotidiano confronto con altri religiosi. “Noi, giovani della Siria, paese in cui avvenne il più grande avvenimento nella vita di San Paolo – la chiamata sulla via di Damasco – abbiamo voluto camminare e pregare riflettendo sull’importanza di questo evento anche in riferimento alla nostra storia personale”, affermano i partecipanti. Per entrare nel pensiero di Paolo è necessario partire da Damasco, il momento della sua prima illuminazione: per questo l’itinerario della marcia francescana è partito da Damasco e ha poi percorso la zona del Nord, toccando Ghassanieh, Yacubieh e Knayeh, luoghi che ricordano le origini della Chiesa apostolica in Siria, poco distanti dalla città di Antiochia (altro luogo paolino in Turchia). La partecipazione dei giovani – notano gli organizzatori– è stata davvero significativa, sia per l’alto numero che per la varietà delle provenienze (Giordania, Libano, Iraq, Egitto). I molti “colori nazionali” dei partecipanti hanno offerto un elemento di ricchezza e scambio di doni culturali. Inoltre, per celebrare l’Anno giubilare di San Paolo, mons. Giuseppe Nazzaro, vicario apostolico della Siria, ha concesso ai marciatori l’indulgenza plenaria. (R.P.)

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    Arabia Saudita: il monarca promuove il dialogo interreligioso

    ◊   Il Centro re Abdul Aziz per il dialogo nazionale ricopre un ruolo sempre più importante nella società saudita, perché promuove i valori della pace, della tolleranza e del dialogo. Ad affermarlo è re Abdullah, monarca dell’Arabia Saudita e "Custode delle due Moschee Sacre della Mecca e Medina". La pace, la tolleranza e il dialogo “sono valori basati sugli insegnamenti dell’Islam”, sottolinea re Abdullah durante un incontro con i vertici del Centro. Essi invitano “alla moderazione e alla fratellanza”. Il monarca saudita ribadisce che il “dialogo” è essenziale per un vero “progresso” perché è la “torcia che illumina” le menti e contribuisce allo “sviluppo” e alla “modernizzazione” della nazione araba. Il re sottolinea inoltre l’importanza del “dialogo interreligioso” che deve garantire risultati concreti, senza per questo rinunciare ai precetti e ai principi previsti dall’Islam: “Dobbiamo dare importanza a ciò che ci unisce – afferma il re, citato dall'agenzia AsiaNews – in quanto esseri umani; sono più le cose che abbiamo in comune, di quelle che ci dividono”. Egli ricorda il vertice interreligioso di Madrid dello scorso luglio, al quale hanno preso parte più di 300 persone di varie fedi; secondo il re esso ha aperto “nuovi orizzonti” nei colloqui volti a promuovere la “coesistenza pacifica di comunità religiose diverse fra loro”. (V.V.)

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    La Conferenza episcopale del Canada dedica una giornata di riflessione ai rapporti tra cattolici ed ebrei

    ◊   Imparare gli uni dagli altri. I cattolici e gli ebrei del Canada hanno molto da condividere non solo sul piano spirituale e teologico ma anche su quello semplicemente umano. È quanto è emerso ieri durante la terza giornata dell’assemblea plenaria della Conferenza dei vescovi cattolici del Canada (CECC), dedicata a un’approfondita riflessione sui legami esistenti nel Paese tra le due comunità. Al termine dell’assemblea, in svolgimento a Cornwall, in Ontario, si è ribadita la convinzione dell’utilità di un possibile dialogo teologico bilaterale, come ha sottolineato nel suo discorso anche Leigh Lerner, rabbino del tempio Emanu-El-Beth Sholom di Montréal. I cattolici sono circa il 43% della popolazione canadese, mentre gli ebrei solo l’1%. Ma la Conferenza episcopale ha toccato anche molti altri temi, tra cui i progetti di aiuto reciproco ai quali ha collaborato l’anno scorso l’organismo “Sviluppo e pace”. Mons. Luc Cyr, vescovo di Valleyfield e membro del consiglio di amministrazione di “Sviluppo e pace” ha ricordato l’iniziativa, in collaborazione con Caritas Zambia, cha ha permesso di aiutare più di ventiquattromila persone vittime delle tempeste di pioggia e delle piene che l’anno scorso hanno travolto il Paese africano. Nel periodo 2008-2007 “Sviluppo e pace” ha stanziato più di 16 milioni di dollari in diversi progetti. (V.V.)

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    Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Repubblica Dominicana

    ◊   L’Episcopato dominicano, in occasione della Festa della Vergine della Mercede, mercoledì scorso, ha celebrato l’Atto di Consacrazione della Repubblica Dominicana al Cuore Immacolato di Maria. L’Atto - riferisce l'agenzia Fides - è stato recitato simultaneamente in tutte le diocesi della Repubblica Dominicana. Il cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, presidente della Conferenza episcopale, lo ha celebrato nel Cerro de La Vega. Durante la celebrazione, il cardinale ha condannato la corruzione, l’immoralità, i crimini, la povertà ed in particolare il narcotraffico, considerato come un male perverso e disgraziato, reclamando maggiore impegno per affrontarlo e per proteggere la famiglia e la società dalla sua minaccia. Allo stesso tempo ha implorato Dio affinché aiuti a “perseverare nella fede cattolica a servizio di Cristo”, chiedendo l’avvento del “suo regno di giustizia, amore e pace e la forza del suo Spirito per vincere l’egoismo, l’odio, la malvagità e la bugia”. Ha chiesto anche che si fortifichi la fede del Paese, incoraggiando la speranza per una Patria migliore, al fine di giungere ad una vera conversione come fedeli discepoli del Signore, formando comunità per essere missionari della nuova evangelizzazione. Ha chiesto inoltre l’intercessione della Vergine Santissima affinché protegga le istituzioni ed in particolare la famiglia, i bambini e i giovani. A Santo Domingo l’Atto principale ha avuto luogo nella Cattedrale ed è stato presieduto dal vescovo ausiliare, mons. Pablo Cedano. “In questa occasione – ha spiegato il vescovo nella sua omelia - la Chiesa cattolica dominicana si mette in ginocchio davanti alla situazione del Paese, e prega per i delinquenti, i trafficanti di droghe, quanti sono implicati in questo commercio, per la povertà e per i danni causati dal maltempo”. Per il presule, la situazione attuale non è molto diversa delle altre epoche difficili, perché sebbene “ora la guerra non si chiami ‘terza guerra mondiale’”, senza dubbio esistono altri conflitti: “le guerre di oggi sono fatte di scontri, droga, delinquenza, pornografia, sesso, dall’avere a qualunque costo, contro la vita nascente, contro la famiglia e contro ogni essere umano che cammina per le strade nell’insicurezza”. Mons. Cedano ha inoltre rivolto un appello alla comunità cristiana cattolica a partecipare alla missione che avrà luogo in tutte le Arcidiocesi nel mese di marzo, per consacrare le loro famiglie a Dio. (R.P.)

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    Repubblica Dominicana: processione per la chiusura del Mese biblico

    ◊   L’arcidiocesi di Santiago de Caballeros, nella Repubblica Dominicana, organizza per domani, una processione per celebrare la chiusura del “Mese biblico”. In una nota ai fedeli ripresa dall' Aciprensa, l’arcivescovo locale, mons. Ramón Benito de la Rosa y Carpio, ricorda che la processione partirà alle ore 15.00 dal Santuario mariano di Nostra Signora de la Altagracia e terminerà con una celebrazione eucaristica nella Chiesa di San Giuseppe, nel quartiere di Baracoa. L’iniziativa cade nell’anniversario della pubblicazione della prima Bibbia in lingua spagnola, realizzata da Casiodoro de Reina ed edita il 26 settembre 1569. “La lettura quotidiana dei testi biblici – ha scritto la Conferenza episcopale dominicana (CED) in una nota, presentando il “Mese biblico” – costituisce una porta sicura per ascoltare Dio che in essi ci parla”. I presuli hanno inoltre invitato i fedeli a recitare ogni giorno i salmi, sottolineando che in essi “possiamo incontrare una fonte inesauribile di ispirazione per la preghiera”. Infine, la CED ha ricordato che la Bibbia “ci aiuta a comprendere come vivere e praticare la Parola di Dio nella vita di tutti i giorni”. (I.P.)

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    Cina: in svolgimento l’ottavo Incontro delle Chiese di lingua portoghese

    ◊   Rafforzare la visione che i vescovi hanno della Cina. A questo servirà l’ottavo Incontro delle Chiese lusofone in corso di svolgimento a Macao, secondo padre Luis Xavier, coordinatore dell’iniziativa: “Rispetto agli altri incontri, la novità di quest’anno è la possibilità che i vescovi e i sacerdoti rafforzino la loro percezione della Chiesa in Cina e aiutino a ricordare il ruolo evangelizzatore del Portogallo in Oriente”, ha spiegato il religioso all’agenzia Zenit. L'ottavo Incontro delle Chiese lusofone (di lingua portoghese) riunisce 13 Vescovi e 5 sacerdoti, provenienti da Angola, Brasile, Capo Verde, Guinea Bissau, Mozambico, Portogallo, São Tomé e Príncipe, Timor Est e Macao, nel Centro Diocesano das Convenções di Coloane sul tema “Responsabilità Sociali dei Cristiani nell'Era della Globalizzazione”. Il programma dell'Incontro prevede un forum in cui condividere e confrontare la differenti realtà di ciascuna delle Chiese. Si cercherà, allo stesso modo, di identificare le necessità e le aspettative comuni e i modi sempre più efficaci di cooperazione e partnership. (D.B.)

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    Cina: consacrata dopo la ricostruzione la chiesa del villaggio di Qi Zi Shan

    ◊   Centinaia di fedeli del villaggio di Qi Zi Shan, nella diocesi di Tai Yuan, hanno preso parte alla solenne consacrazione della loro nuova chiesa. Mons. Li Jian Tang, vescovo diocesano, ha presieduto il rito solenne con 18 sacerdoti concelebranti. La prima chiesa del luogo - riferisce l'agenzia Fides - venne edificata 130 anni fa. Oggi il villaggio è abitato esclusivamente da cattolici. La diocesi di Tai Yuan si trova nella provincia dello Shan Xi e vanta una lunga e gloriosa storia dell’evangelizzazione e tanti martiri eroici, a partire dal primo vescovo, mons. Gregorio Grassi. Fu evangelizzata dal famoso gesuita, compagno di padre Matteo Ricci, padre Giulio Aleni nel 1620, e dal suo successore, il gesuita belga Alphonsus A. Vagnoni, detto “l’Apostolo dello Shan Xi”. Nel 1890 venne eretta la diocesi, con primo vescovo l’italiano mons. Gregorio Grassi, che venne martirizzato nel 1900. Oggi la diocesi conta 27 chiese, una novantina di luoghi di preghiera e stazioni missionarie, 50 sacerdoti, 30 religiose e circa 80mila fedeli. Due vescovi, 24 tra sacerdoti, religiosi/e e laici della diocesi, sono stati canonizzati da Giovanni Paolo II nel 2000. Erano stati beatificati nel 1946. (R.P.)

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    Filippine: sta "producendo frutti" la campagna pro-vita dei vescovi

    ◊   La campagna a favore della vita promossa dalla Chiesa cattolica filippina comincia a dare “i frutti sperati”, visto che un numero “sempre maggiore” di deputati è “contrario alla legge sulla salute riproduttiva (Reproductive Health (Rh)”. Lo afferma padre Melvin Castro, segretario esecutivo della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, che ha presenziato mercoledì scorso a una seduta della Camera bassa filippina assieme a mons. Gabriel Reyes, vescovo di Antipolo. La battaglia dei vescovi e dei deputati a favore della vita ha incassato anche l’appoggio di una parte del mondo universitario: ieri gli studenti della Xavier University a Cagayan de Oro, nel sud delle Filippine, hanno espresso dubbi sulla Rh che appare “poco trasparente” e che non ha tenuto conto del “parere dei giovani”. “Siamo una delle categorie maggiormente interessate dalla normativa – denuncia Arbie Llesis, presidente del locale movimento studentesco, ripreso dall'agenzia Asianews – ma non ci hanno nemmeno interpellato durante la fase di stesura”. La ragazza invita inoltre il governo a spendere “meno soldi in contraccettivi” e stanziare “più fondi per la scuola, i libri, le strutture” che appaiono in molti casi deficitarie. Riprendendo la posizione dei vescovi, Arbie Llesis conclude ricordando che “è la corruzione endemica negli apparati governativi” la ragione vera della “povertà” nelle Filippine, non certo la paventata “sovrappopolazione” che andrebbe controllata grazie alla Rh come vuole una parte del Paese. Secondo le stime ufficiali nel Paese si effettuano oltre 400mila aborti all’anno; nel 2000 vi sono stati 473.400 casi di interruzioni indotte della gravidanza, nel 90% dei casi volute da donne sposate. Il 60% delle ragazze che fanno uso di contraccettivi, dipendono da forniture e sovvenzioni che arrivano dal governo e dagli apparati sociali. (R.P.)

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    Eutanasia: "Scienza e Vita" e "Movimento per la Vita" dalla parte del cardinale Bagnasco

    ◊   L’associazione "Scienza e Vita" e il "Movimento per la Vita" si schierano dalla parte del cardinale Segretario di Stato Angelo Bagnasco, ribadendo il loro sì alla legge contro l’eutanasia e auspicando “un intervento legislativo che si ispiri a quel ‘favor vitae’, che è la vera matrice unificante dei valori costituzionali”. In un comunicato, diramato ieri e ripreso dall’agenzia Zenit, le associazioni hanno riaffermato il loro “sì ad una legge che proibisca in tutte le sue forme l’abbandono del malato” e il loro “no all’accanimento terapeutico”. E in merito alla vicenda di Eluana, la ragazza di Lecco in coma da sedici anni dopo un incidente stradale, Carlo Casini, Presidente del Movimento per la Vita (MPV), ha spiegato che “le osservazioni del cardinale Bagnasco sul caso confermano le indicazioni già formulate dal Comitato nazionale di bioetica”. (D.B.)

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    Mons. Fisichella al convegno su fede e ragione: "scienza libera, non libertaria"

    ◊   “La scienza, per definizione, è conoscenza certa”, ed è “una conquista positiva dell’uomo”, che permette di rendere “la vita più umana”. Lo ha detto mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della Vita e rettore dell’Università Lateranense, nel discorso di apertura al convegno su “L’importanza della scienza oggi. Fede e ragione sul banco di prova” in corso a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana. “Il problema non è la scienza in quanto tale, ma l’uso che si fa delle sue scoperte”. La conoscenza - riferisce l'agenzia Sir - anche “la più critica e la più precisa” – ha affermato mons. Fisichella – deve “porre l’uomo al centro del suo investigare”. “La ricerca della verità, che piaccia o no, è lo scopo di ogni ricerca scientifica”. La scienza deve cercare “la verità piena sull’uomo”. E, come ha detto Benedetto XVI a Parigi, “la cultura è segnata dal quaerere Deum, dalla ricerca di Dio”. I teologi sono, dunque, “a favore della scienza”, che deve “procedere libera nella ricerca, ma non libertaria nelle conquiste”. “La fede – ha concluso il presule - non annulla la ragione né umilia la scienza”, ma è una “compagna di viaggio nella ricerca permanente di senso che caratterizza la vita di ogni persona”. (R.P.)

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    Moldavia: i bambini scrivono una guida per la tutela dei loro diritti

    ◊   Una guida per il monitoraggio della tutela dei diritti dei minori con il contributo dei bambini. Sarà realizzata in Moldavia grazie all’impegno di un gruppo di lavoro istituzionale a cui hanno dato il loro contributo ventisei minori moldavi. Tra i temi principali affrontati nel documento, presentato nei giorni scorsi, appare quello della necessità di combattere qualsiasi forma di abuso, fisico e psicologico, a danno dei minori. Proprio i bambini hanno proposto che tale obiettivo divenga una priorità per le istituzioni moldave e le organizzazioni non governative che operano nel Paese. I bambini che fanno parte del gruppo di lavoro, rende noto il Sir, hanno un’età compresa tra gli 11 e i 15 anni e provengono da 12 regioni del Paese. Intanto, nei giorni scorsi, in Moldavia è stata approvata la legge sulla prevenzione e la lotta contro la violenza in famiglia. (V.V.)

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    "Domenica dei media" in Belgio

    ◊   "Dio è dovunque, anche su internet": è su questo tema che domenica prossima si svolgerà la "Domenica dei media", tradizionale appuntamento che la Chiesa belga dedica alle comunicazioni sociali. "Internet sta prendendo sempre più piede nella televisione, la radio e la stampa. Sulla rete - scrive l'agenzia Sir - è possibile ascoltare in diretta la radio, vedere la tv, trovare le notizie ma anche di più. Il campo di applicazione di Internet sembra quasi illimitato, e al suo interno vi si può incontrare anche Gesù", scrive il gesuita Tommy Scholtes, segretario dell'ufficio di coordinamento cattolico dei media e della cultura (Ccmc), presentando la "Domenica". Per favorire questo incontro "la Chiesa in Belgio ha compiuto uno sforzo particolare in questo settore" spiega Scholtes ricordando alcune iniziative. "Dal settore olandese è stato rinnovato il portale www.kerknet.be e creato un sito per i bambini di età compresa tra 8 a 12, www.nabbi.be. Nella parte francese, il sito www.catho.be è stato completamente rinnovato con un accesso dedicato soprattutto ai giovani. Vero e proprio 'portale' della Chiesa belga, comprende un link a tutte le diocesi e vicariati del Paese e al Vaticano. Soddisfa tutte le aspettative dei vari utenti che su Internet cercano informazioni sugli orari delle celebrazioni vicino a casa, sulla preparazione al battesimo, al matrimonio, oppure su funerali o catechesi". A fianco al sito internet, tuttavia, proseguono anche le attività televisive presso le reti Rtbf e Rtbc e radiofoniche, quest'ultime forti anche di nuove frequenze radio concesse dal Consiglio superiore belga dell'audiovisivo. (A.M.)

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    Polonia: il settimanale “Niedziela” in pellegrinaggio al Santuario di Czestochowa

    ◊   Si è svolto lo scorso 20 settembre il XII pellegrinaggio al Santuario nazionale della Madonna Nera a Czestochowa, organizzato dal settimanale cattolico polacco “Niedziela”, a cui hanno preso parte collaboratori, giornalisti, amici e lettori della rivista. Per l’occasione la Santa Messa nel santuario è stata presieduta da mons. Ireneusz Skubis, capo redattore del settimanale. “Dobbiamo proclamare la verità – ha detto il religioso nell’omelia -, dobbiamo proclamare Cristo per tutta l’Europa. San Paolo insegna a tutti a cambiare la nostra vita, a cambiare la nostra mentalità. Come giornalisti cattolici vogliamo e dobbiamo servire l’opera di evangelizzazione nel mondo”. Dopo la Messa, nell’aula Giovanni Paolo II a Jasna Góra, il redattore capo ha consegnato il “Premio di Niedziela” alle persone che hanno dato il loro contributo al settimanale nell’evangelizzazione della società polacca. Durante l’incontro, come riportato dall’agenzia Fides, i redattori hanno presentato le diverse iniziative pastorali e culturali del settimanale per l’Anno Paolino, ed anche i film dello Studio TV “Niedziela” sulla vita e l’opera di San Paolo. Il Settimanale “Niedziela” è la rivista cattolica più diffusa in Polonia. Il primo numero uscì a Czestochowa nel 1926. Conta 20 edizioni diocesane e viene distribuita anche fuori dalla Polonia. (D.B.)

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    Si conclude questa sera la 63.ma edizione della Sagra Musicale Umbra

    ◊   L’architrave, Dante Alighieri. Le colonne portanti, le melodie che la Divina Commedia ha ispirato ai più grandi autori di musica classica e contemporanea. È questo l’“edificio” musicale che, per il 63° anno, la Sagra Musicale Umbra ha portato in tour tra località piccole e grandi di una regione che da decenni ha scelto di investire sull’arte nelle sue più varie espressioni. Un investimento per un successo non necessariamente annunciato quando si scommette sulla cultura di livello alto eppure riuscito, come dimostra il cartellone dei concerti proposto quest’anno dalla Sagra: un tema “forte” e alcuni brani di non scontata presa sul grande pubblico, che invece ha risposto con entusiasmo e dimensioni ben più ampie del circuito degli addetti ai lavori. Alla maestosità delle note di Beethoven e della sua Missa Solemnis che ha inaugurato l’edizione 2008 della Sagra, si è passati attraverso melodie medievali e rinascimentali, ricreate dalla maestria di esecutori che hanno suonato strumenti d’epoca, fino ad alcune applauditissime primizie, come l’esecuzione del “Mottetto di Assisi” scritto da Vivaldi - scomparso e poi riapparso tra le carte del Sacro Convento francescano - o come i 12 Madrigali di uno dei massimi compositori italiani, Salvatore Sciarrino, presente alla Sagra, le cui note - ascoltate in prima esecuzione italiana - hanno offerto l’interpretazione moderna e originale di un genere molto in voga tra il 500 e il ’600. Un incalzare di melodie e di polifonia unite dal comune denominatore di una profonda spiritualità: caratteristica questa propria della Sagra Musicale Umbra, sottolineata con parole di pubblico apprezzamento anche dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Giuseppe Chiaretti, che ha messo in risalto, all’omelia di domenica scorsa, il legame tra la bellezza-immagine della divinità e la bellezza suggerita dal canto e dalla musica sacra. Non a caso, a chiudere la Sagra Umbra 2008 sarà questa sera un’altra celebre Messa, quella in “si minore” scritta da Bach. “Sulla trasfigurazione sonora del “dona nobis pacem”, che sigilla l’immensa partitura bachiana, torniamo a ‘riveder le stelle’”, commenta, parafrasando Dante Alighieri, il direttore artistico della Sagra, Alberto Batisti. “Dona nobis pacem”: un messaggio che supera la semplice intenzione artistica e diventa, attraverso la musica, un auspicio universale, che già si pone - per l’edizione 2009 - sotto la protezione della Santa della musica, Cecilia. (A cura di Alessandro De Carolis)

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    È scomparso a Roma il teologo Corrado Balducci

    ◊   Si è spento all’età di 85 anni il teologo Corrado Balducci. La morte è avvenuta a Roma lo scorso 20 settembre, ma la notizia è stata diffusa solo ieri dalla famiglia, ad esequie avvenute. Laureatosi nel 1954 alla Pontificia accademia ecclesiastica, prelato d’onore di Sua Santità dal 1964, mons. Balducci era noto al pubblico televisivo per i suoi interventi sul satanismo durante alcune trasmissioni di approfondimento andati in onda sul piccolo schermo. Ha scritto diversi libri, tra cui “Il diavolo esiste e lo si può riconoscere”, dove distingueva tra possessione diabolica e disturbi psichiatrici. (V.V.)

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    Nasce UN Television, il nuovo canale dell'ONU in collaborazione con YouTube

    ◊   Si chiama UN Television (UNTV) ed è il nuovo progetto televisivo lanciato ieri dalle Nazioni Unite. Un canale, nato in collaborazione con YouTube, che raccoglierà i video provenienti dalle varie agenzia dell’ONU del mondo sui temi del cambiamento climatico, dello sviluppo, dei diritti umani, della pace e della sicurezza. Un’iniziativa nata con l’intento di portare all’attenzione dei più giovani notizie provenienti da ogni angolo del globo. Già è possibile visionare diversi video, pubblicati online, che trattano argomenti vari: dalla lotta contro i pregiudizi verso la classe sociale degli “intoccabili” in India, alla minaccia di estinzione del tesoro naturale delle Isole Galapagos. La parternship con YouTube riflette l’impegno delle Nazioni Unite di usare nuove tecnologie per diffondere il proprio messaggio. Sempre in collaborazione con il popolare sito web, l’ONU ha lanciato il progetto “Nel Mio Nome”, una campagna che vedrà la partecipazione delle organizzazioni non governative Oxfam, GPAC e Save the Children per favorire il raggiungimento, entro il 2015, degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio contro la povertà nel mondo. (D.B.)

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    L'UE contro l'obesità che colpisce la metà della popolazione adulta in Europa

    ◊   Etichette chiare, educazione alimentare, maggiore consumo di frutta e verdura e più sport. È questa la ricetta del Parlamento europeo per contrastare il sovrappeso e l'obesità nell'Unione Europea. Occorre poi riformulare alcuni prodotti per renderli più sani e svilupparne di nuovi, limitare le pubblicità di alimenti nei programmi per bambini, eliminare le merendine dai distributori nelle scuole, migliorare i menù delle mense scolastiche e promuovere ricerca e prevenzione, anche sui rischi delle diete fai da te. Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2005 circa 1,6 miliardi di adulti (di età superiore ai 15 anni) erano in sovrappeso, mentre almeno 400 milioni di adulti erano obesi. L'OMS prevede che entro il 2015 tali cifre saliranno, rispettivamente, a 2,5 miliardi e a 700 milioni. Inoltre, non meno di 20 milioni di bambini al di sotto di 5 anni erano in sovrappeso nel 2005. Sempre secondo l'OMS oltre il 50% della popolazione adulta europea soffre di sovrappeso o obesità. (V.V.)

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    24 Ore nel Mondo



    Ancora scontri in Iraq fra esercito turco e ribelli curdi del PKK

    ◊   Ancora scontri fra Turchia e ribelli curdi del PKK in territorio iracheno. Secondo fonti citate dalla tv privata NTV, almeno 10 cacciabombardieri dell'aviazione militare turca hanno colpito nella notte sul monte Qandil, nel nord dell’Iraq, obiettivi del movimento separatista. Al momento non si registrano vittime ma secondo fonti locali, non confermate dal comando dello stato maggiore delle forze armate turche, i bombardamenti sarebbero ancora in corso. Intanto il Comando militare statunitense a Baghdad ha reso noto oggi che a sud della capitale un soldato americano è stato ucciso per l'esplosione di un ordigno artigianale.

    Iran/Israele
    ''Israele pagherà caro la sua politica di aggressione contro i palestinesi''. Così l'ex presidente iraniano Rafsanjani durante una manifestazione anti-israeliana a Teheran. I manifestanti hanno gridato slogan di morte verso Israele a Stati Uniti e incendiato le bandiere dei due Paesi. Nel suo intervento, Rafsanjani ha anche condannato le risoluzioni ONU contro il programma nucleare iraniano. Ad alimentare le tensioni, oggi, la notizia diffusa dal quotidiano inglese The Guardian, secondo cui nel maggio scorso il primo ministro israeliano Ehud Olmert chiedeva l’appoggio statunitense per il bombardamento dei siti nucleari iraniani. Sostegno negato – si legge – per il timore di ritorsioni contro i siti americani in Iraq e Afghanistan.

    Giappone
    Per la prima volta dal disastro di Hiroshima e Nagasaki, nell’agosto 1945, un dispositivo nucleare per fini militari entra in territorio giapponese. La portaerei a propulsione nucleare George Washington è giunta ieri nella base navale di Yokosuka, a 50 chilometri da Tokyo, salutata con entusiasmo dal neo premier Taro Aso. A fronte dei programmi di riarmo di Russia e Cina, e del conflitto ancora aperto con la penisola coreana, il primo ministro ha definito “una prorità” lo sviluppo dei programmi atomici in Giappone. Protestano invece residenti e pacifisti che temono per la sicurezza dell’area.

    Iran
    Nessuna sanzione potrà fermare il programma nucleare iraniano. Così il presidente Mahmud Ahmadinejad, dopo l’annuncio, ieri, da parte di USA, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia - il cosiddetto Quintetto - di nuove probabili misure restrittive contro l’Iran. In un incontro con il segretario generale dell'Organizzazione della conferenza islamica (OCI), a New York, dove e' intervenuto all'Assemblea generale dell'ONU, Ahmadinejad ha ribadito che le sanzioni “non possono essere d'ostacolo al progresso dell’Iran”.

    Pakistan
    Giornata di sangue in Pakistan. Almeno sei passeggeri sono rimasti uccisi e oltre 15 feriti, alcuni in maniera molto grave, per il deragliamento di un treno nei pressi di Bahawalpur, nella regione orientale del Paese. A causare l’incidente, l’esplosione di una bomba nascosta sotto i binari. Ancora sangue a Karachi, nel sud del Paese, dove tre militanti si sono fatti esplodere durante un raid della polizia. Si sospetta che appartenessero ad un gruppo estremista legato ad Al Qaeda.

    Afghanistan
    Nessun ferito nello scontro a fuoco, oggi, tra forze USA del contingente NATO e militari pakistani nei territori afghani al confine con il Pakistan. Due i velivoli dell’aviazione statunitense bersagliati. Lo confermano il Pentagono e la coalizione internazionale per la pace ISAF, mentre secondo il presidente Zardari i militari pakistani avrebbero lanciato solo “razzi di segnalazione”. Un incidente che testimonia il clima di tensione crescente tra Washington e Islamabad per i ripetuti raid americani contro terroristi nascosti nelle zone tribali del Pakistan. Intanto, nelle regioni orientali del Paese, due civili afghani e due poliziotti sono rimasti uccisi, e numerosi feriti, in un attentato suicida che aveva come obiettivo militari afghani.

    Filippine
    Resta alta la tensione nelle Filippine fra forze governative e ribelli maoisti. Almeno otto militanti sono stati uccisi oggi in un attacco dell’esercito filippino contro un campo di guerriglieri nell’isola di Mindanao.

    Sudafrica
    Difesa della democrazia e lotta alla povertà e alla criminalità. Questi gli impegni del nuovo presidente del Sudafrica, Kgalema Motlanthe, vicepresidente dell'African National Congress (ANC), ieri, nel suo discorso di insediamento. Eletto dall'Assemblea nazionale con 269 voti su 360, Motlanthe subentra a Thabo Mbeki, costretto domenica alle dimissioni perché sfiduciato. Resterà in carica fino alle elezioni del prossimo anno. Il nuovo esecutivo vede riconfermato il ministro delle Finanze Trevor Manuel, figura chiave per la stabilità economica del paese e la credibilità dello stesso sui mercati finanziari internazionali.

    Egitto
    Oscilla tra i sei e i 16 milioni di dollari la cifra che potrebbe essere ceduta, attraverso mediatori libici, per il rilascio dei 19 turisti, fra cui cinque italiani, rapiti in Egitto lo scorso 19 settembre. Sarebbe questo, secondo gli osservatori sudanesi, il contenuto dell’accordo raggiunto ieri grazie all’intervento della diplomazia tedesca. Accordo che, aggiungono, spiegherebbe lo spostamento del gruppo dal Sudan alla Libia. Fonti locali ipotizzano che il pagamento avverrà tramite la Fondazione Gheddafi, presieduta dal figlio del leader libico Seif al Islam.

    Immigrazione
    Non si arresta il flusso dei clandestini in Sicilia. Circa 200 immigrati a bordo di un’imbarcazione vengono soccorsi in queste ore a 45 miglia a sud di Lampedusa. Nel pomeriggio, il trasferimento presso il centro di prima accoglienza dell’isola. All’alba di oggi, altri tre extracomunitari, due palestinesi e un egiziano, sono stati raggiunti a largo delle coste meridionali e tratti in salvo da una motovedetta della Marina militare.

    Somalia
    Nuovo attacco dei pirati in acque somale. Sono in corso le ricerche del cargo ucraino sequestrato la scorsa notte a largo della Somalia. Secondo una tv russa, l’imbarcazione trasportava 30 carri armati di progettazione sovietica. Dal mar Baltico era diretta in Kenya, al porto di Mombasa. Intanto nel Paese l'intensificarsi dei combattimenti tra il governo somalo e i ribelli islamici alimenta il numero profughi: almeno 12 mila nella scorsa settimana secondo l'Alto commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR).

    Alitalia
    E’ scaduto alle 13.00 il termine fissato per la risposta definitiva delle associazioni di piloti e assistenti di volo sull'accordo firmato da CAI, governo e sindacati confederali. Ma prosegue a palazzo Chigi il confronto fra le parti. Secondo le associazioni dei Piloti, CAI non ha mostrato aperture tali da consentire di sbloccare la situazione. Le sigle autonome, che rappresentano assistenti di volo e personale di terra, chiedono integrazioni al piano.

    Ucraina
    Il premier ucraino Yulia Tymoschenko ha minacciato il ricorso alle elezioni anticipate se non si troverà una soluzione alla crisi di governo, che vede oggi il presidente Yuschenko fuori dalla coalizione di maggioranza. La Tymoschenko ha inoltre affermato che il voto anticipato “rappresenterà una virata” rispetto ai progetti di integrazione in Europa e di riforme all'interno del Paese. (Panoramica Internazionale a cura di Claudia Di Lorenzi)

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 270

     
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