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Sommario del 21/09/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • L’invito pressante di Benedetto XVI, all’Angelus, rivolto ai leader del mondo perché - pure nelle attuali difficoltà economiche - realizzino gli obiettivi del Millennio a favore dei più poveri
  • “Ogni volta che ci accostiamo all’altare, apriamo l’animo al perdono e alla riconciliazione fraterna”: così Benedetto XVI, celebrando il rito di dedicazione dell’Altare Maggiore nella cattedrale di Albano
  • Il carisma della carità di Vincenza Maria Poloni: oggi a Verona la beatificazione della fondatrice delle Suore della Misericordia
  • Non lasciatevi sedurre dal male e dai falsi idoli della modernità: l'invito del cardinale Tarcisio Bertone ai fedeli croati. Nota dei vescovi sulla visita del segretario di Stato vaticano
  • Oggi in Primo Piano

  • Acceso dibattito in Italia sul Disegno di legge governativo contro la prostituzione
  • Il cammino spirituale degli universitari romani sarà guidato quest’anno dalla figura dell’apostolo Paolo
  • Raccolta di fondi nella piazze italiane nell’odierna Giornata della sclerosi multipla amiotrofica
  • Chiesa e Società

  • Un minuto di silenzio per la Giornata internazionale della pace
  • Si celebra oggi la Giornata Mondiale Alzheimer, patologia che colpisce oltre 26 milioni di persone al mondo
  • Da domani a Roma riunione del Consiglio permanente della CEI
  • Consegnati ieri i riconoscimenti alle trasmissioni radiofoniche e televisive vincitrici del Prix Italia
  • In Romania l’Incontro europeo dei delegati nazionali della Pastorale Universitaria
  • Da domani fino a giovedì si svolgerà a Fulda l’Assemblea plenaria dei vescovi tedeschi
  • Prossima riunione a Lubecca del comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle Chiese
  • Caritas: a Roma quattro grandi chef cucineranno per i senza dimora
  • Cresce nella società del Bangladesh la stima verso le scuole cattoliche, sedi di eccellenza nell’opera di istruzione
  • Circa ottanta morti in Cina per un’esplosione di una miniera e l’incendio di una discoteca
  • I Redentoristi thailandesi si preparano al lavoro pastorale nel Laos
  • La Chiesa delle Isole Salomone offre ai giovani un percorso di educazione all’uso critico dei mass-media
  • 24 Ore nel Mondo

  • L'ombra di al Qaeda sulla strage dell'Hotel Marriot di Islamabad
  • Il Papa e la Santa Sede



    L’invito pressante di Benedetto XVI, all’Angelus, rivolto ai leader del mondo perché - pure nelle attuali difficoltà economiche - realizzino gli obiettivi del Millennio a favore dei più poveri

    ◊   L’appello del Papa all’Angelus per le popolazione colpite dai cicloni nei Paesi caraibici e nel sud degli Stati Uniti. Quindi il richiamo ai leader di tutto il mondo a realizzare gli obiettivi del Millennio fissati dall’ONU. Numerosi i fedeli, tra i quali molti giovani, assiepati nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Il servizio di Roberta Gisotti:

     
    Un pensiero particolare Benedetto XVI ha rivolto in questa domenica alle “care popolazioni” dei Paesi caraibici, Haiti, Cuba, la Repubblica dominicana, e nel sud degli Stati Uniti, specie il Texas, “duramente colpiti da violenti cicloni”, ha ricordato, nel dopo Angelus, assicurando le sue preghiere e rivolgendo un appello.

     
    “Auspico, inoltre, che giungano prontamente i soccorsi nelle zone maggiormente danneggiate. Voglia il Signore che, almeno in queste circostanze, solidarietà e fraternità prevalgano su ogni altra ragione”.

     
    Il Papa ha poi richiamato l’attenzione sulla riunione, che si terrà nel Palazzo dell’ONU a New York, giovedì prossimo 25 settembre, per verificare il compimento degli obiettivi stabiliti nella Dichiarazione del Millennio, che risale all’8 settembre del 2000. Riunione cui partecipanno leader di tutti i Paesi mondo. Da qui la pressante raccomandazione di Benedetto XVI:

     
    “…vorrei rinnovare l’invito affinché si prendano e si applichino con coraggio le misure necessarie per sradicare la povertà estrema, la fame, l’ignoranza e il flagello delle pandemie, che colpiscono soprattutto i più vulnerabili. Un tale impegno, pur esigendo in questi momenti di difficoltà economiche mondiali particolari sacrifici, non mancherà di produrre importanti benefici sia per lo sviluppo delle Nazioni che hanno bisogno di aiuto dall’estero sia per la pace e il benessere dell’intero pianeta”.

     
    Prima di recitare l’Angelus il Papa ha commentato dal Vangelo odierno la parabola del padrone della vigna “che a diverse ore del giorno chiama gli operai a lavorare nella sua vigna. E alla sera dà a tutti la stessa paga, un denaro, suscitando la protesta di quelli della prima ora”.

     
    “E’ chiaro che quel denaro rappresenta la vita eterna, dono che Dio riserva a tutti. Anzi, proprio quelli che sono considerati “ultimi”, se lo accettano, diventano “primi”, mentre i “primi” possono rischiare di finire “ultimi”.

     
    Da notare – ha osservato il Papa – che “il padrone” “vuole che tutti siano impegnati nella sua vigna”. E, “l’essere chiamati è già la prima ricompensa” “un premio” di per sé, “che ripaga di ogni fatica”. “Ma lo capisce solo chi ama il Signore e il suo Regno; chi invece lavora unicamente per la paga – ha spiegato il Santo Padre - non si accorgerà mai del valore di questo inestimabile tesoro”.

     
    Il Papa ha poi portato l’esempio di san Matteo, apostolo e evangelista, che narra la parabola e che in prima persona ha vissuto questa esperienza, lui di mestiere pubblicano, considerato pubblico peccatore, che all’invito di Gesu ‘seguimi’ diviene discepolo di Cristo, “da ‘ultimo’ si trovò ‘primo’, grazie alla logica di Dio, che – per nostra fortuna – è diversa da quella del mondo”, ha sottolineato Benedetto XVI.

     
    E cosi anche San Paolo, di cui si celebra quest’anno l’Anno giubilare – ha rammentato il Santo Padre – ha sperimentato la gioia di sentirsi chiamato dal Signore a lavorare nella sua vigna. E quanto lavoro ha compiuto! – ha esclamato il Papa - da persecutore della Chiesa ad apostolo delle genti, consapevole “che operare per il Signore è già su questa terra una ricompensa”. Tanto da fargli dire: “Per me vivere è Cristo e il morire un guadagno”.

     
    Il Papa si è rivolto quindi alla Vergine Maria, venerata con “gioia” una settimana a Lourdes, “tralcio perfetto della vigna del Signore”. Da qui la l’invocazione ad aiutarci tutti “a trovare la nostra felicità nel poter faticare per il Regno dei cieli”.

     
    Nei saluti finali ai pellegrini, il Papa ha infine espresso la sua “spirituale vicinanza” alle persone affette dall’Alzheimer, ricorrendo oggi la Giornata dedicata dall’ dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a questa malattia.

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    “Ogni volta che ci accostiamo all’altare, apriamo l’animo al perdono e alla riconciliazione fraterna”: così Benedetto XVI, celebrando il rito di dedicazione dell’Altare Maggiore nella cattedrale di Albano

    ◊   L’altare punto di incontro fra Cielo e terra. Aprite il vostro animo al perdono e alla riconciliazione quando vi accostate alla celebrazione eucaristica: questo il passaggio centrale dell’omelia di Benedetto XVI, pronunciata stamani nella Cattedrale di Albano, recentemente restaurata. Il Papa ha presieduto la Santa Messa con il solenne Rito di dedicazione del nuovo Altare Maggiore. Ad accogliere il Santo Padre, nella Piazza Pia della cittadina laziale, sono stati, tra gli altri, il cardinale Angelo Sodano, titolare della diocesi suburbicaria, e mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano. Il servizio di Isabella Piro:

     
    (canto)
     
    Una cascata di petali bianchi, tanti bambini che gridavano: “Papa! Papa!” e lo striscione “Benvenuto Santo Padre” che svettava tra la folla: la cittadina di Albano ha accolto così Benedetto XVI. Un affetto e una vicinanza non solo spirituale, ma anche geografica, poiché le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, residenze estiva del Papa, si affacciano proprio sul centro di Albano, a ridosso della Cattedrale. Una Cattedrale tornata ora al suo antico splendore e in cui Benedetto XVI ha presieduto il solenne Rito di dedicazione del nuovo Altare Maggiore, ricordando che su di esso Cristo “continuerà ad immolarsi, nel sacrificio dell’Eucaristia, per la salvezza nostra e del mondo intero”:

     
    “Nel Mistero eucaristico, che in ogni altare si rinnova, Gesù si fa realmente presente. La sua è una presenza dinamica, che ci afferra per farci suoi, per assimilarci a sé; ci attira con la forza del suo amore facendoci uscire da noi stessi per unirci a Lui, facendo di noi una cosa sola con Lui”.
     
    La presenza di Cristo, “pietra viva”, “fa di ciascuno di noi la sua ‘casa’ – ha continuato il Papa - e tutti insieme formiamo la sua Chiesa”, edificio spirituale che, saldato dalla carità, non ha paura di cedere:
     
    “(…) Sant’Agostino osserva che mediante la fede gli uomini sono come legni e pietre presi dai boschi e dai monti per la costruzione; mediante il battesimo, la catechesi e la predicazione vengono poi sgrossati, squadrati e levigati; ma risultano casa del Signore solo quando sono compaginati dalla carità. Quando i credenti sono reciprocamente connessi secondo un determinato ordine, mutuamente e strettamente giustapposti e coesi, quando sono uniti insieme dalla carità diventano davvero casa di Dio che non teme di crollare (cfr Serm., 336)”.
     
    “È l’amore di Cristo – ha sottolineato dunque Benedetto XVI – quella carità che non avrà mai fine, l’energia spirituale” che unisce i partecipanti all’Eucaristia. Non è possibile, quindi, presentarsi all’altare divisi, poiché esso è “un costante invito all’amore”:
     
    “Ogni volta quindi che vi accostate all’altare per la Celebrazione eucaristica, si apra il vostro animo al perdono e alla riconciliazione fraterna, pronti ad accettare le scuse di quanti vi hanno ferito e pronti, a vostra volta, a perdonare”.
     
    “Ogni Celebrazione eucaristica – ha aggiunto poi il Papa – anticipa già il trionfo di Cristo sul peccato e sul mondo, e mostra nel mistero il fulgore della Chiesa”:
     
    “L’altare del sacrificio diventa, in un certo modo, il punto d’incontro fra Cielo e terra; il centro, potremmo dire, dell’unica Chiesa che è celeste ed al tempo stesso pellegrina sulla terra, dove, tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, i discepoli del Signore ne annunziano la passione e la morte di Cristo fino al suo ritorno nella gloria (cfr Lumen gentium, 8)”.
     
    Di qui, l’invito del Santo Padre a tutta la comunità diocesana perché si impegni a “crescere nella carità e nella dedizione apostolica e missionaria”, poiché “la comunione ecclesiale è anche un compito affidato alla responsabilità di ciascuno”:
     
    “In concreto, si tratta di testimoniare con la vita la vostra fede in Cristo e la totale fiducia che riponete in Lui. Si tratta pure di coltivare la comunione ecclesiale che è anzitutto un dono, una grazia, frutto dell’amore libero e gratuito di Dio, qualcosa cioè di divinamente efficace, sempre presente e operante nella storia, al di là di ogni apparenza contraria”.
     
    Infine, Benedetto XVI ha affidato la Cattedrale appena restaurata all’intercessione della Vergine Maria, affinché aiuti la diocesi di Albano a “scrivere in questo nostro tempo un’altra pagina di santità quotidiana e popolare”.

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    Il carisma della carità di Vincenza Maria Poloni: oggi a Verona la beatificazione della fondatrice delle Suore della Misericordia

    ◊   Oggi pomeriggio sarà proclamata Beata suor Vincenza Maria Poloni, fondatrice dell’Istituto delle Suore della Misericordia di Verona. La celebrazione eucaristica sarà presieduta alle 15.30 nel Palazzetto dello Sport della città scaligera dal vescovo della diocesi Giuseppe Zenti, mentre a pronunciare a nome del Papa la formula di Beatificazione, sarà l’arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Suor Vincenza è vissuta nella prima metà del 1800. Oggi la Congregazione conta oltre mille religiose impegnate sul fronte della povertà in Europa, America Latina e Africa. Sulla figura della nuova Beata, Sergio Centofanti ha intervistato l’attuale superiora delle Sorelle della Misericordia di Verona, madre Teresita Filippi:

     
    R. – Suor Vincenza Maria Poloni, è stata seguita, da giovane, dal Beato Carlo Stebb, suo direttore spirituale, e quando lei gli ha manifestato il desiderio di farsi suora, lui l’ha fatta attendere sette anni, ha voluto vedere di che stoffa era. Nel frattempo ha guardato se era capace, se era adatta, e dopo sette anni le ha chiesto di fondare un Istituto. Lei ha risposto dicendo che era la più inetta delle creature ma che il Signore, a volte, si serve anche di strumenti molto deboli per compiere le opere sue.

     
    D. – Qual è stato il suo carisma?

     
    R. – Il carisma della misericordia. Infatti lei, sin dall’inizio, ha praticato la misericordia nel ricovero cittadino dove venivano ricoverati anziani ed anche ragazzi giovani, orfani, diremmo oggi, ragazzi di strada. Per cui sia lei che le sue prime suore, hanno assistito questi malati anziani ed anche i bambini. Poi, più tardi, le suore hanno operato negli ospedali militari, negli ospedali psichiatrici, nelle scuole - dalla scuola materna alla scuola superiore – e, attualmente, il carisma viene praticato non soltanto in queste opere tradizionali, ma anche con i carcerati, con gli immigrati, nei quartieri, nelle parrocchie, in altre situazioni dove nuove povertà si presentano.

     
    D. – Ci può raccontare un episodio significativo della sua vita?

     
    R. – A me sembra che l’episodio più significativo sia alla fine della sua vita, quando lei, sul letto di morte, ha dettato il testamento che è tutto incentrato sulla carità e che a noi è un testamento molto caro. Poi, non ha voluto assolutamente un funerale importante, ha chiesto di essere vestita con i vestiti più logori, di essere portata al cimitero con una bara delle più povere perché diceva: “Io sono povera e povera voglio morire e voglio essere sepolta come i poveri”. Per cui non abbiamo nessuna reliquia: la reliquia che c’è rimasta è proprio la reliquia della carità che lei ci ha raccomandato nel testamento.

     
    D. – Per voi Figlie di Suor Vincenza, cosa vuol dire entrare nella misericordia di Dio?

     
    R. – Direi che, prima di tutto, è fare esperienza personalmente, comunitariamente, della misericordia che il Signore ha per noi. Quindi commuoversi di questa esperienza e credere fortemente che il Signore è il primo ad usare misericordia. Credo che poi, provato cosa significhi essere ricolmi di misericordia, vuol dire usarla e praticarla anche verso chi ha bisogno, in modo particolare verso i poveri e i bisognosi di aiuto.

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    Non lasciatevi sedurre dal male e dai falsi idoli della modernità: l'invito del cardinale Tarcisio Bertone ai fedeli croati. Nota dei vescovi sulla visita del segretario di Stato vaticano

    ◊   Non lasciatevi sedurre dai richiami del male: è l’invito che il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha rivolto ai giovani croati ieri sera, nella cattedrale di Zagabria. Stamane Il porporato - giunto giovedì scorso in terra croata Croazia per celebrare i 1700 anni della fondazione di Spalato e ricordare il viaggio apostolico di Giovanni Paolo II 10 anni fa - ha presieduto una solenne Messa nella piazza della stessa cattedrale, benedicendo i fedeli croati a nome del Papa ed esortandoli a testimoniare con coraggio la loro fede in Cristo. Il servizio di Tiziana Campisi:

    “Papa Benedetto XVI … mi ha incaricato di salutarvi con tanto affetto. Egli ha ancora viva negli occhi e nel cuore l’esperienza della recente Giornata Mondiale della Gioventù, che si è svolta nel mese di luglio a Sydney, in Australia”: si è rivolto con queste parole il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ai giovani croati invitandoli a vegliare e a pregare di fronte alle “insidie dei paradisi artificiali delle droghe” e alla “potenza distruttrice di molte altre false luci che abbagliano gli occhi, illudono la mente e uccidono il cuore”. Il porporato ha aggiunto che è Gesù “l’unico che ci può scuotere dai nostri vani sogni, che spesso diventano incubi; l’unico che può far fiorire il deserto delle nostre delusioni e può colmare il vuoto interiore del nostro cuore”, e se “la sua parola a tratti … può apparire forse troppo esigente”, solo lui “può destarci dal letargo del peccato e dell’indifferenza”. Per questo, ha proseguito il cardinale Bertone, non resta che aprire il cuore alla Parola di Cristo, incontrarlo, conoscerlo, ripercorrere la sua vita e la missione affidata ai suoi discepoli: il comandamento dell’amore, amare cioè “ogni persona come Lui ci ha amati, sino a dare la vita per i fratelli”. Il porporato ha poi sottolineato che per incontrare Gesù bisogna accogliere il dono dello Spirito Santo, “permettergli di penetrare nella dura crosta dell’indifferenza, della stanchezza spirituale e del cieco conformismo prodotti in noi dalla mentalità del nostro tempo, secolarizzato ed edonista. Tutto questo significa rinnegare se stessi, secondo l’invito di Gesù, prendere la propria croce e seguirlo”. Ma pure scoprire “la bellezza di far parte della comunità cristiana: la Chiesa”, attraverso anche la testimonianza e “il servizio ai bisognosi nelle varie forme di volontariato”. Infine il cardinale segretario di Stato ha ricordato ai giovani l’esempio del beato cardinale Luigi Stepinac, che “non ha mai separato la vita dalla fede”.

     
    E proprio sulla figura del porporato beatificato da Giovanni Paolo II il 3 ottobre del ‘98 si è soffermato stamani il cardinale Bertone durante la Messa celebrata nella piazza della cattedrale di Zagabria. Sul suo esempio, e a nome di Benedetto XVI che ha voluto inviare ai fedeli croati la propria benedizione, il cardinale segretario di Stato ha esortato i cattolici a proseguire “il cammino della fedeltà e della santità … dell’unità e della comunione”. Di fronte alle “false ideologie fasciste e comuniste, che nel secolo scorso hanno causato tanta sofferenza” e alle “difficoltà e sfide con le quali i cristiani devono confrontarsi”, “nelle mutate condizioni socio-politico-culturali” di oggi, ha affermato il cardinale Bertone, “occorre … educare, specialmente le nuove generazioni, all’eroismo della santità. È indispensabile una nuova evangelizzazione … nei modi e nelle forme di catechesi e di azione missionaria”. Il porporato, inoltre, ha messo in guardia i fedeli dagli “idoli della modernità, nelle società capitalistiche dell’Occidente”, in particolare “il mito del profitto e la sete del denaro”. “Siate dunque saggi e coscienti interpreti della vostra tradizione cristiana che ha fatto del popolo croato un popolo cattolico – ha detto ancora – sappiate affrontare con coraggio e saggio discernimento le sfide che presenta l’allettante progresso moderno, la cultura odierna del liberalismo e del relativismo. Custodite integro il tesoro della fede ed i valori morali che avete ricevuto dai vostri antenati, e trasmettetelo inalterato alle generazioni che vi succederanno”. A tutta la Chiesa croata, infine l’invito ad imitare con coraggio l’esempio del cardinale Stepinac, “nell’affrontare le difficoltà, la sofferenza e ogni ostacolo piuttosto che tradire la propria coscienza e così venir meno alla propria parola data a Cristo ed alla Chiesa”.

     
    In merito alla visita del cardinale Tarcisio Bertone, che lascia oggi la Croazia, i vescovi del Paese hanno diffuso una nota rimarcando l’apprezzamento espresso dal porporato “per l’impegno pastorale e i progetti di rinnovamento messi in atto a favore della nuova evangelizzazione, della vita sacramentale e della vita sociale del popolo croato”. Il segretario di Stato Vaticano, “riconosciuto il buon livello dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa”, ha pure riaffermato – scrivono i presuli croati - che la Chiesa non fa politica, “ma sempre e dovunque, e con vera libertà, è suo diritto predicare la fede ed insegnare la sua dottrina sociale, esercitare senza ostacoli la sua missione tra gli uomini e dare il suo giudizio morale, anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza della anime”. E per questo il cardinale Bertone ha auspicato “un dialogo leale e aperto con le autorità politiche per promuovere sempre di più il bene comune della Nazione”. E se “la competenza per l’emanazione delle leggi dello Stato spetta al Governo e al Parlamento”, pure “i vescovi possono esprimere il loro parere”, al fine “di correggere o migliorare le leggi” ed i laici “adeguatamente formati”, “in piena sintonia con i vescovi” debbono impegnarsi “coraggiosamente” per “animare le realtà temporali” loro affidate. Nel momento storico che vede la Croazia avviarsi ad entrare nell’Unione Europea, i vescovi croati esprimono “il proprio consenso” e assicurano “il proprio impegno a favore di tale integrazione, unito alla necessaria salvaguardia dell’identità e del patrimonio religioso, culturale e morale tanto cari al popolo croato”.

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    Oggi in Primo Piano



    Acceso dibattito in Italia sul Disegno di legge governativo contro la prostituzione

    ◊   Si è aperto un ampio dibattito in Italia, sul Disegno di legge contro la prostituzione approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. Se sarà approvato dal Parlamento la prostituzione, dunque, diventerà reato anche per i clienti. Il Disegno di legge prevede infatti l’arresto da 5 a 15 giorni sia per chi si prostituisce in luogo pubblico o aperto al pubblico, sia per i clienti. Carcere tra i 4 e gli 8 anni anche per i promotori, gli organizzatori e le associazioni a delinquere finalizzate allo sfruttamento della prostituzione. Inoltre, punisce fino a 6 anni chi compie atti sessuali con i minorenni, tra i 16 e i 18 anni, che si prostituiscono. Ed una pena ancora più grave se il minore ha meno di 16 anni. In Italia si stima che siano coinvolte nel giro della prostituzione tra le 19 mila e le 70 mila persone, per un giro di affari pari a circa 90 milioni di euro l’anno.

    Il provvedimento ha scatenato reazioni contrastanti anche nel mondo cattolico. Da una parte un gruppo di associazioni, tra cui il gruppo Abele, Associazione On the road, Caritas italiana, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Saved the children, che in un documento esprime la preoccupazione “che la prostituzione dalle strade possa trasferirsi nel sommerso degli appartamenti, dove chi è sfruttato lo sarà ancora di più, invisibile per Forze dell’ordine e operatori sociali”. Di segno opposto il giudizio dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, il quale considera il disegno di legge una vera svolta culturale e legislativa, che vede finalmente la punizione del cliente, causa principale della prostituzione. Dal canto suo il vescovo di Palestrina, mons. Sigalini, afferma che “togliere dalle strade uno scandalo continuo e punire i clienti è importante, ma dobbiamo chiederci – sottolinea il presule - se vogliamo davvero fermare la tratta alla radice ed intervenire contro gli sfruttatori, oppure solamente coprire uno scandalo”. Per conoscere le due posizioni su questo Disegno di legge Fabio Colagrande ha raggiunto telefonicamente due organizzazioni: ascoltiamo per primo Marco Bufo, coordinatore generale dell’Associazione On the road:

    R. – Questo gruppo di associazioni attraverso un lavoro di confronto, è arrivato a condividere una posizione di fondo, e cioè che la prostituzione rappresenta una problematica sociale innanzitutto, prima che in alcuni casi un problema di ordine pubblico. Quindi, è un fenomeno molto complesso che vede coinvolte le donne, che vede coinvolte persone transessuali, che vede coinvolti anche degli uomini e, in alcuni casi, anche minori, sia maschi che femmine, e che sono in condizioni molto diversificate. Abbiamo persone vittime della tratta degli esseri umani e quindi sfruttate nella prostituzione da organizzazioni criminali o anche da singoli individui. E’ un fenomeno molto vasto. E noi siamo molto preoccupati di questo disegno di legge il cui unico intento, che ci appare evidente, è quello di fare “pulizia” senza curarsi però della condizione di queste persone. Il termine stesso “pulizia” o il termine stesso del disegno di legge contro la prostituzione ci sembra veramente contraddittorio. Crediamo che il governo non si sia interrogato sulle conseguenze di questo tipo di azione. Le conseguenze sono innanzitutto, secondo noi, che verranno colpiti i soggetti più deboli, le vittime della tratta innanzitutto, perché verranno spinte al sommerso negli appartamenti e nei locali notturni, dove saranno sfruttate e saranno invisibili, e quindi non più raggiungibili dagli operatori sociali e neanche dalle stesse forze dell’ordine. Quindi, il primo effetto sarà rendere invisibili queste persone e quindi più facilmente controllabili e sfruttabili dalle organizzazioni criminali. Che fine faranno queste persone? Questo ci chiediamo.

     
    Di parere positivo al disegno di legge è, invece, Roberto Gerali, animatore generale del servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII:

     
    R. – Siamo veramente anche noi sul campo e conosciamo bene come stanno le cose. Questo disegno di legge, perché è positivo? La legge Merlin non è stata intaccata, assolutamente. L’art. 18 della 286 non è stato intaccato per nulla. In più, di positivo c’è la punizione del cliente. Don Benzi l’ha sempre affermato. E questo lo dicono le ragazze stesse, che noi incontriamo ed accogliamo: “Senza la domanda, soprattutto nelle strade, noi potremmo resistere una settimana, dieci giorni, poi saremmo costrette a ritornare ai nostri Paesi”. Il cliente va a comprare una merce. Delle presenze attualmente in Italia, di quelle che arrivano, oltre il 40% sono tutte bambine, sono tutte minorenni. E’ un orrore! E’ il cliente il vero responsabile di questo orrore e di questa schiavizzazione ed è lui che deve essere punito. Se fossero italiane – e non lo sono, perché se ne trova forse l’1% di italiane nelle strade o nei locali – ci sarebbe la rivolta nazionale. Solo perché sono straniere non si vuole intervenire. Ci vuole un’azione forte e determinata delle forze dell’ordine, repressiva da una parte, e dall’altra anche umanitaria. E’ quello che si sta già facendo, è quello che sta già avvenendo. Perché se andate a vedere, punisce i clienti e le donne che si trovano sulle strade, ma viene proposto loro l’art.18, viene proposto alle donne. Quindi, non c’è assolutamente questo pericolo. E’ certo che il genere di misure che devono adottare le forze dell’ordine va sicuramente migliorato. Non c’è pericolo che diventino invisibili. Sa dove diventa invisibile? Dove è stata regolamentata, dove è stata legalizzata la prostituzione. Andate a vedere l’Olanda, la Germania, l’Australia. Ce lo dicono i dati: in questi Paesi dove è stata legalizzata e regolamentata, lo sfruttamento è aumentato.

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    Il cammino spirituale degli universitari romani sarà guidato quest’anno dalla figura dell’apostolo Paolo

    ◊   “La vita battesimale dei giovani universitari: con Paolo nell’areopago di Roma”. E’ il tema del Convegno diocesano per gli animatori di pastorale universitaria, che si è svolto ieri nella capitale, organizzato dall’Ufficio per la Pastorale universitaria del Vicariato di Roma. Durante l’incontro è stato presentato il nuovo itinerario formativo degli universitari 2008-2009, dedicato interamente alla figura di S. Paolo apostolo. Ascoltiamo il servizio di Marina Tomarro:

    “Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio”: sono proprio queste parole pronunciate dall’apostolo Paolo all’areopago di Atene, a guidare per questo nuovo Anno accademico il cammino spirituale degli universitari romani. E sarà un percorso ricco di tappe importanti come l’incontro natalizio con il Santo Padre, durante il quale i giovani riceveranno dalle mani del Pontefice la Lettera di San Paolo ai romani, fino ad arrivare al Giubileo Paolino che gli universitari celebreranno il prossimo 15 marzo con la professione di fede nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura. Mons. Lorenzo Leuzzi, direttore dell’ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma:

     
    “Il cammino della pastorale universitaria è orientato nella frase di Paolo all’areopago, che costituisce un punto di riferimento per rimotivare in senso missionario un impegno che rappresenta la Chiesa nel mondo universitario. Realizzare oggi un nuovo dialogo tra Vangelo e cultura nell’areopago per eccellenza, quello di Roma che è l’università, costituisce oggi l’obiettivo più importante, soprattutto come frutto di quella maturazione della vita battesimale che vuole essere l’obiettivo formativo centrale. Questo cammino inizierà sabato 8 novembre con il pellegrinaggio degli universitari ad Assisi e sarà proprio ad Assisi che i giovani saranno aiutati a rivivere l’esperienza del Battesimo, a ricordare il Battesimo e ad impegnarsi per un itinerario formativo che li aiuti ad essere sempre più capaci di dare una testimonianza feconda nella presenza della Chiesa e dell’università”.

     
    Ma anche in questo cammino dedicato all’apostolo Paolo, negli universitari risuonano ancora forti le parole pronunciate da Benedetto XVI durante le passate Giornate Mondiali della Gioventù a Sydney. Ascoltiamo ancora mons. Lorenzo Leuzzi:

     
    “Credo che il cammino vissuto a Sydney rappresenti un punto di riferimento, perché a Sydney il Papa ha richiamato alla riscoperta della presenza dello Spirito Santo nella vita del credente. Questo significa poi riscoprire l’esistenza battesimale, che rappresenta la vera novità di vita che fa sì che venga scoperta e vissuta come un reale incontro da vivere nella Chiesa, perché è nella Chiesa che il cristiano ha la possibilità di fare una piena esperienza di Cristo”.

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    Raccolta di fondi nella piazze italiane nell’odierna Giornata della sclerosi multipla amiotrofica

    ◊   Oggi ricorre la Giornata Nazionale della Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia che nel mondo fa registrare 6 casi all’anno ogni 100 mila individui. Solo in Italia affligge circa 5000 persone. Non esiste una cura perché ancora non se ne conoscono le cause. Ed è proprio per sostenere i progetti di ricerca per una maggiore conoscenza della malattia che oggi 100 volontari dell’AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, sono scesi in piazza per distribuire materiale informativo e raccogliere fondi. Per tutta la giornata, si può contribuire inviando un sms del valore di 1 euro o effettuando una chiamata da rete fissa Telecom Italia del valore di 2 euro al numero 48589. Ma cos’è la Sclerosi Laterale Amiotrofica? Eliana Astorri lo ha chiesto al prof. Mario Sabatelli, ricercatore di Neurologia, responsabile del Centro di riferimento regionale per la SLA dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e Coordinatore nazionale del Gruppo italiano di studio sulla SLA:


    R. – E’ una malattia degenerativa, cioè è una malattia di cui non si conosce ancora la causa, in cui le cellule, che sono deputate al movimento, che sono chiamate anche motoneurone, per motivi assolutamente sconosciuti, smettono di funzionare, muoiono, degenerano, scompaiono. E in conseguenza di questo, i muscoli che sono innervati da questi motoneuroni, progressivamente degenerano anche loro, perdono la loro funzione per cui le conseguenze di questa malattia sono una paralisi progressiva della muscolatura che colpisce tutta la muscolatura scheletrica e quindi si smette di camminare, si smette di muovere le braccia, si smette di parlare, si smette di deglutire, si smette di respirare. Questo fa capire veramente, la portata estremamente grave di una malattia che, in tempi estremamente variabili da persona a persona, può portare anche alla paralisi completa di tutta la muscolatura.

    D. – Quindi i sintomi riguardano sia la parte motoria che quella cognitiva?

     
    R. – No, la parte cognitiva viene lasciata assolutamente integra se non in una piccolissima percentuale dei casi. E’ la parola che non funziona perché vengono a mancare proprio i meccanismi muscolari del parlare. Questa è un ulteriore tragedia di questa malattia: che la mente rimane assolutamente integra e, via via, si imprigiona nella più piccola prigione che l’uomo possa immaginare che è quella del proprio corpo.

     
    D. – E’ una malattia ereditaria?

     
    R. – Non è ereditaria però in questo momento, l’ipotesi più verosimile è che questa malattia sia genetica ma non ereditabile, cioè, probabilmente, c’è qualche gene che costruisce male questi motoneuroni, però perché ci sia la malattia, c’è bisogno che ci siano due, tre, forse più geni alterati contemporaneamente e questo spiega la rarità della malattia. Altre persone della famiglia possono avere gli stessi geni alterati ma è difficile che si verifichi quella congiunzione sfortunata e sfavorevole di più geni e quindi la malattia, pur essendo probabilmente genetica, quasi mai – anzi veramente direi mai – è ereditaria se non, appunto, in un tre, quattro per cento dei casi.

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    Chiesa e Società



    Un minuto di silenzio per la Giornata internazionale della pace

    ◊   Si celebra oggi la Giornata internazionale della pace, istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU nel 1981 per “rafforzare gli ideali della pace tra le nazioni e i popoli”. Venti anni dopo l’Assemblea Generale indicò nel 21 settembre la data per celebrare ogni anno tale ricorrenza come “giorno di sospensione delle ostilità e della violenza in tutto il mondo, promuovendo l’educazione e la consapevolezza pubblica e la cooperazione per il raggiungimento di una tregua globale”. Quest’anno, in cui si celebrano  il 60.mo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e il 60.mo anniversario dell’attività di peacekeeping delle Nazioni Unite, la Giornata offre l’opportunità di mettere in luce la relazione cruciale tra pace e diritti umani, sempre più riconosciuti come inseparabili. Venerdì il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha suonato la Campana della Pace al Palazzo di Vetro di New York insieme ai Messaggeri di Pace delle Nazioni Unite. Oggi in tutto il mondo, alle 12,00 ora locale, è stato osservato un minuto di silenzio. L’ONU ha inoltre invitato tutti ad inviare messaggi di pace che saranno presentati domani ai leader mondiali riuniti a New York per la 63.ma sessione dell’Assemblea Generale. E tra le manifestazioni locali indette in occasione della Giornata della pace anche un Convegno che si svolge oggi a S. Anna di Stazzema (Lucca) luogo simbolo della necessità di opporsi agli orrori della guerra dopo l’eccidio del 12 agosto 1944 in cui militari nazisti e fascisti collaborazionisti uccisero 560 persone, per lo più bambini, donne e anziani. Parleranno sul tema “Guerra è sempre. La minaccia nucleare e le nuove guerre” alcuni giornalisti, docenti universitari e il direttore della MIS Pietro Mariano Benni. (V.V.)

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    Si celebra oggi la Giornata Mondiale Alzheimer, patologia che colpisce oltre 26 milioni di persone al mondo

    ◊   Sono più di 50 gli eventi che le associazioni aderenti alla Federazione Alzheimer Italia organizzano in 12 regioni per celebrare la Giornata Mondiale Alzheimer che ogni 21 settembre ricorda al mondo intero il dramma di una malattia che colpisce oltre 26 milioni di persone al mondo, 6 milioni e mezzo di europei e circa 600 mila italiani. L’evento più importante si terrà a Milano il 27 settembre prossimo con il terzo concerto straordinario al Teatro alla Scala di Milano organizzato dalla Federazione Alzheimer Italia: sarà ospite d’eccezione la Staatskapelle Dresden (Orchestra sassone di Dresda), con la direzione di Fabio Luisi: una delle orchestre più antiche al mondo, che quest’anno festeggia il 460° anniversario della sua costituzione. “Il fiorire di iniziative sempre più numerose su tutto il territorio nazionale, non solo da parte delle Associazioni Alzheimer, ma anche di altre istituzioni", commenta Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia, "premia il nostro lavoro. Quindici anni fa nessuno parlava della malattia e non esistevano iniziative di alcun genere: questi eventi servono a rafforzare il messaggio che lanciamo alla classe politica, a quella medica e all’opinione pubblica- continua - affinché prendano coscienza della gravità del problema Alzheimer.” Spiega Patrizia Spadin, Presidente AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer): "La crescita stimata del numero degli anziani non autosufficienti da qui al 2025 è del 62 per cento. Un’ipotesi chiara su ciò che ci aspetta in termini di servizi e di politiche da mettere in campo: trattare quindi della tutela del malato significa, sostanzialmente, trattare dell’efficacia e dell'efficienza della presa in carico del malato e dei suoi familiari”. (A cura di Virginia Volpe)

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    Da domani a Roma riunione del Consiglio permanente della CEI

    ◊   Da domani fino al 25 settembre si riunirà a Roma il Consiglio permanente dei vescovi italiani. L’evento avrà inizio alle ore 17, con l’adorazione eucaristica presso la cappella della CEI e la prolusione del presidente, il cardinale Angelo Bagnasco. Nei giorni successivi i presuli avvieranno una riflessione al fine di individuare il tema degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020. Si passerà poi all’esame del testo della “Lettera ai cercatori di Dio”, presentata dalla Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Tra gli altri testi che verranno esaminati: la nota “Educare al bene comune”, presentata dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace; la Lettera al nuovo presidente dell’Azione Cattolica; il Messaggio per la Giornata per la vita 2009. L’ordine del giorno dei lavori proseguirà con il parere richiesto dalla Congregazione per l’educazione cattolica circa la nuova edizione della “Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis” e la delibera circa il sostentamento del clero nell’anno 2009. (V.V.)

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    Consegnati ieri i riconoscimenti alle trasmissioni radiofoniche e televisive vincitrici del Prix Italia

    ◊   Si è conclusa ieri a Cagliari la 60.ma edizione del premio internazionale Prix Italia 2008. Si tratta del più antico e prestigioso premio dedicato alla Radio e alla Televisione, nato nel 1948 a Capri. A questa edizione hanno partecipato 44 Paesi dai cinque continenti. Diciotto i premi assegnati: sei per la tv, sei per la radio, due per il web più quattro riconoscimenti speciali. Per la sezione Radio, il Prix Italia è stato assegnato a "La musica nascosta", di Radiorai, per la Composizione musicale; "A minor", dell'austriaca Orf, per il Programma sulla musica; "Santo subito", della tedesca Ard, per l'Opera originale; "A true story", della croata Hrt, per l’Adattamento drammaturgico; "Leon and Kata", della stessa Hrt, per il Documentario - per la migliore qualità globale; "My father takes a vacation", della Tv svedese Sr, per il Documentario - Premio speciale per la straordinaria originalità e innovazione della forma di linguaggio documentaristico. Era presente anche la Radio Vaticana con un programma in concorso nella sezione Dramma Radiofonico, sulla figura di San Francesco di Paola, e con due membri nelle giurie: Jean Charles Putzolu nella giuria della sezione Web e Pierluigi Morelli nella sezione Musica. (V.V.)

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    In Romania l’Incontro europeo dei delegati nazionali della Pastorale Universitaria

    ◊   Dal 26 al 28 settembre 2008, avrà luogo a Bucarest, in Romania l’Incontro europeo dei delegati nazionali di Pastorale Universitaria, organizzato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’ Europa (CCEE). L’incontro - che vede la partecipazione di circa 60 delegati provenienti da tutte le Conferenze episcopali d’Europa, e per la prima volta anche la presenza di diversi rappresentanti di movimenti e associazioni ecclesiali legati alla Pastorale Universitaria - si aprirà con i saluti di mons. Ioan Robu, arcivescovo di Bucarest e mons. Marek Jędraszewski, vicepresidente della Commissione CSU del CCEE. Seguirà la presentazione di mons. Lorenzo Leuzzi, segretario della Commissione catechesi, scuola e università del CCEE, che illustrerà le prospettive d’impegno per il nuovo anno pastorale. Successivamente, dopo l’introduzione di don Enrico Dal Covolo, della Pontificia Università Lateranense, i partecipanti si suddivideranno in tre gruppi per aree geografiche (Europa Centro Nord, Europa Centro Orientale, Europa del Sud), per elaborare e preparare i contenuti dell’Incontro europeo degli studenti universitari. (V.V.)

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    Da domani fino a giovedì si svolgerà a Fulda l’Assemblea plenaria dei vescovi tedeschi

    ◊   Si apre domani a Fulda l’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca (DBK). La Plenaria, che terminerà giovedì, sarà la prima guidata dal nuovo presidente della DBK, mons. Robert Zollitsch, arcivescovo di Friburgo. Tra i temi centrali che saranno discussi dai 67 membri dell’Assemblea vi è il rapporto tra Chiesa e media, in particolare i cambiamenti sull’utilizzo dei mezzi di comunicazione, cui sarà dedicata una giornata di studi. Verranno illustrate - riferisce l'agenzia SIR - le innovazioni tecniche nel settore e le conseguenze a livello di interdiocesano del lavoro nei media. Durante la Plenaria verrà inoltre approvata una dichiarazione sulla costruzione delle moschee, un argomento di attualità in Germania e che ha suscitato diverse polemiche. Sul piano dell’ecumenismo sono previste consultazioni sulla ripresa dei colloqui teologici con la Chiesa evangelica luterana unita di Germania (VELKD) e con il Patriarcato di Mosca, nonché sulle celebrazioni per il cinquecentenario della riforma, previsto per il 2017. L’ordine del giorno della plenaria contempla, tra l’altro, anche l'elaborazione di una direttiva per la promozione di progetti per tutela del clima in strutture sociali, culturali e pubbliche e un rapporto sulla GMG di Sydney. (V.V.)

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    Prossima riunione a Lubecca del comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle Chiese

    ◊   La crisi alimentare mondiale, il conflitto in Darfur e la situazione nello Sri Lanka: sono tra gli argomenti che affronterà il Comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle Chiese (COE) dal 23 al 26 settembre a Lübeck, in Germania. L’incontro prevede anche la definizione di una nuova forma dell’Assemblea del COE, la valutazione dei programmi e del budget e la nomina di un segretario generale ad interim per il 2009. L’attuale segretario, il pastore Samuel Kobia, il cui mandato scade a dicembre, ha infatti chiesto di non prorogare il suo incarico. Il Comitato esecutico del COE prevede la pubblicazione di dichiarazioni sul sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Nel corso dell’Assemblea sarà poi esaminato un rapporto sul genocidio nella regione del Darfur ed è previsto inoltre, accanto alla discussione su finanze e programmi che interessano il COE, l’esame di una possibile revisione della propria Costituzione e del proprio Regolamento. Il Comitato esecutivo si riunisce due volte all’anno per affrontare le questioni segnalate dal Comitato centrale, ha pure il compito di nominare quanti dovranno portare avanti i programmi del COE, segue i lavori dello stesso ed ha la supervisione del budget approvato dal Comitato centrale. (T.C.)

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    Caritas: a Roma quattro grandi chef cucineranno per i senza dimora

    ◊   Una cena di gala preparata da grandi chef per gli ospiti del centro di accoglienza “Santa Giacinta” della Caritas di Roma a Ponte Casilino. È questa l’iniziativa intitolata “Quattro Chef per un Emporio” che si svolgerà martedì alle 20.30, organizzata dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione, tra gli altri, con l’Associazione Amici della Caritas. Il ricavato della manifestazione, alla quale parteciperanno anche 150 invitati, servirà per sostenere l’Emporio della solidarietà, il supermercato “gratuito” per le famiglie indigenti. Gli chef prepareranno i piatti con ingredienti semplici, in larga parte reperibili nell’Emporio. Alcuni sommelier guideranno gli ospiti alla degustazione dei vini e gli studenti dell’Istituto professionale servizi alberghieri di Roma collaboreranno con il servizio in sala. (V.V.)

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    Cresce nella società del Bangladesh la stima verso le scuole cattoliche, sedi di eccellenza nell’opera di istruzione

    ◊   Le scuole cattoliche in Bangladesh si confermano sedi di eccellenza, che primeggiano nel Paese per l’alto livello di istruzione impartito e per l’eccelsa qualità del corpo docente, delle strutture, dei curriculum di studi. Come spiegano i missionari impegnati sul campo all’agenzia FIDES, gli studenti che provengono dagli istituti cattolici, quando si misurano con gli standard di istruzione pubblica, mostrano una preparazione che è ritenuta invidiabile e risulta molto apprezzata nella società bengalese. Il settimanale “Pratibeshi”, edito dal Centro di comunicazione della Conferenza Episcopale del Bangladesh, ha condotto un'indagine in 20 scuole cattoliche dell'Arcidiocesi della capitale Dacca: il risultato è stato che, su 1.961 candidati, soltanto 71 non hanno superato la prova della classe “X”, una sorta di esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. La percentuale dei promossi del 96 per cento rappresenta un dato inequivocabile, soprattutto in un Paese in cui la media nazionale, calcolata su tutti i candidati (oltre un milione) è stata del 70,81 per cento. La Chiesa cattolica in Bangladesh gestisce 287 scuole e collegi con circa 143.500 studenti. E la popolarità degli istituti cattolici cresce fra la popolazione musulmana: circa il 90 per cento degli studenti delle 227 scuole primarie, 56 licei e quattro collegi non sono cristiani e vengono soprattutto da famiglie musulmane, dato che l’islam è la religione di larga maggioranza nel Paese asiatico. (V.V.)

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    Circa ottanta morti in Cina per un’esplosione di una miniera e l’incendio di una discoteca

    ◊   Due gravi calamità hanno scosso la Cina, causando un’ottantina di morti. Almeno 37 minatori hanno perso la vita questa mattina per un’esplosione di gas in una miniera di carbone della Cina centrale. 108 i minatori intrappolati ma 68 sono riusciti a uscire dopo lo scoppio del gas. Nel sud del Paese hanno invece perso la vita 43 persone nell'incendio di una discoteca, originato da fuochi d'artificio accesi in una sala gremita di gente. Altre 88 sono rimaste ferite. La tragedia è avvenuta poco prima della mezzanotte ora locale (le 17 in Italia) in un sobborgo operaio della città di Shenzen. (V.V.)

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    I Redentoristi thailandesi si preparano al lavoro pastorale nel Laos

    ◊   Aiutare la piccola Chiesa laotiana nel suo sviluppo, nel lavoro pastorale, nella formazione di sacerdoti, religiosi e laici, per suscitare nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata: sono questi gli obiettivi dei missionari Redentoristi thailandesi che si apprestano ad assistere la comunità locale, che vive in mezzo a difficoltà, mancanza di mezzi, strutture e personale. È stato mons. Jean Sommeng Vorachak, vicario apostolico di Savannakhet, ad invitare in Laos i religiosi redentoristi della provincia thailandese, dove già alcuni confratelli hanno prestato servizio pastorale, insegnato e seguito la formazione di alcuni seminaristi. Il vescovo, rende noto l’agenzia FIDES, auspica una presenza stabile dei religiosi nel Vicariato, che potrebbe dare un nuovo impulso all’evangelizzazione dell’area, radicando la Famiglia religiosa della Congregazione del Santissimo Redentore (C.Ss.R.), composta da sacerdoti, suore e fedeli laici. I Redentoristi sono giunti nella penisola del Siam nel 1948 e, col passare degli anni, hanno esteso la loro presenza e il loro carisma in diversi Stati del Sudest asiatico (Thailandia, Vietnam, Filippine, Singapore, Indonesia), prestando servizio nelle parrocchie, nella scuole, in attività sociali e dedicandosi all’evangelizzazione. Hanno di recente celebrato i 60 anni di presenza a servizio delle popolazioni dell’area. (V.V.)

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    La Chiesa delle Isole Salomone offre ai giovani un percorso di educazione all’uso critico dei mass-media

    ◊   È ormai un punto fermo della Pastorale giovanile della Chiesa nelle Isole Salomone: la proposta fatta ai giovani di seguire un percorso di educazione all’uso critico dei mass-media, conoscendone i meccanismi, le funzioni, le potenzialità, sta riscuotendo crescente successo presso i giovani, attratti dalle tecnologie e dai mezzi di comunicazione. La Chiesa cattolica organizza seminari di formazione con un intenso programma di sessioni annuali, in cui i giovani non solo imparano a padroneggiare tecnicamente i mass-media, ma ne studiano anche le funzioni e l’influenza sull’opinione pubblica, ne apprendono l’importanza per la trasmissione dei valori, ne approfondiscono le implicazioni di natura etica e morale. “In questo tempo di riconciliazione e ricostruzione nazionale, occorre preparare e trasmettere programmi che promuovano un nuovo senso di unità nazionale”, ha detto all’agenzia FIDES uno dei relatori, del gruppo radiofonico SIBC, durante una recente sessione del seminario, tenutosi nella Don Bosco House of Prayers, nella capitale Honiara, organizzato dal Centro di Comunicazioni della Chiesa delle Salomone. La Chiesa locale sta dando grande importanza alla formazione dei giovani, specialmente nel loro rapporto con i media, notando che nelle isole esiste un reale bisogno di formare una coscienza critica per la fruizione di stampa, radio e tv, dato che i mass-media sono parte integrante della cultura di una nazione. Essi giocano infatti un ruolo importante nei processi decisionali e nell’opinione pubblica, orientando anche le scelte della classe politica. La finalità è insegnare ai giovani come la comunicazione massmediatica oggi costituisca un canale privilegiato per la diffusione del Vangelo e per realizzare la missione della Chiesa, date le sue potenzialità di raggiungere contestualmente migliaia di destinatari. (V.V.)

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    24 Ore nel Mondo



    L'ombra di al Qaeda sulla strage dell'Hotel Marriot di Islamabad

    ◊   Continuano le operazioni di soccorso all’Hotel Marriot di Islamabad, capitale del Pakistan, devastato ieri da due esplosioni provocate da un attentatore suicida. Le autorità locali ipotizzano il coinvolgimento di un gruppo di terroristi islamici. Il servizio di Claudia Di Lorenzi:

     
    L’ombra di al Qaeda sulla strage dell’Hotel Marriot di Islamabad. Secondo un alto funzionario del ministero dell'interno, Rehman Malik, i responsabili dell'attentato suicida che ha devastato ieri il lussuoso albergo nel centro della capitale pakistana, provocando almeno 60 morti e 230 feriti, provengono dalle zone tribali del nord-ovest del Pakistan, al confine con l'Afghanistan, roccaforti dei combattenti islamici legati ad al Qaeda. Fonti di stampa pakistana, che riprendono informazioni dei Servizi di sicurezza, identificano la formazione nel gruppo estremista Therik-e-Taliban, affiliato all’organizzazione terroristica internazionale guidata da Osama Bin Laden. Il capo del gruppo è tra i sospettati per l'omicidio, nel dicembre scorso, dell’ex premier pakistana Benazir Bhutto. Difficili intanto le operazioni di soccorso: pompieri, militari e protezione civile sono al lavoro per raggiungere l’interno della struttura, in parte già crollata, e recuperare tra le macerie i corpi di altre possibili vittime. Le autorità proseguono nell’identificazione dei cadaveri e il premier pachistano Gilani ha confermato che tra i morti accertati è stato riconosciuto anche l'ambasciatore della Repubblica Ceca in Pakistan, Ivo Zdarek. "Nessuna ragione può giustificare il fatto di prendere indistintamente a bersaglio dei civili" ha detto il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, condannando l'attentato. Al momento dell’esplosione era in corso nell’albergo un ricevimento in onore del presidente neo-eletto Asif Ali Zardari, dopo il primo discorso dello stesso al Parlamento. In un messaggio trasmesso alla Tv poche ore dopo l'attentato, il capo di Stato ha detto che ''il governo continuerà a combattere il terrorismo e l'estremismo” in tutte le sue forme e manifestazioni, ma che il Paese “non tollererà violazioni del proprio territorio in nome della lotta contro i militanti islamici”.

    Afghanistan
    E’ deceduto forse a causa di un malore, nelle prime ore del mattino, il 23enne caporal maggiore Alessandro Caroppo, originario della provincia di Brindisi, in servizio presso il contingente italiano ad Herat. Il militare italiano non ha risposto alla chiamata dei colleghi che hanno cercato di svegliarlo; immediati i soccorsi e il trasporto in ospedale, dove ne è stata constatata la morte. In corso gli accertamenti. Intanto sul terreno si registra una tregua: in rispetto dell’odierna Giornata della Pace indetta dall'ONU i taleban hanno annunciato una sospensione degli attacchi. Solo ieri il secondo attentato in due giorni ai militari italiani nella provincia di Baghdis, nell'Ovest del Paese.

    Sudafrica
    Il presidente sudafricano Thabo Mbeki lascerà la guida del Paese. Il capo di Stato “accetta la decisione” del Congresso nazionale africano (ANC), che aveva chiesto le sue dimissioni. Lo ha riferito un portavoce del presidente il cui mandato sarebbe scaduto nel 2009. La decisione potrebbe far cadere il Governo e portare alle elezioni anticipate.

    Spagna
    Torna la minaccia dell’ETA nei Paesi Baschi. L’organizzazione separatista sarebbe responsabile dell’esplosione, nella notte, di due autobombe. La prima, alla periferia del capoluogo basco di Vitoria, annunciata con una telefonata, non ha causato vittime, mentre nella seconda, davanti ad Commissariato di Polizia nella città di Ondarra, sono rimaste ferite almeno cinque persone.

    Iran
    Linea dura di Ahmadinejad sul nucleare. In occasione della parata militare per il 28esimo anniversario dell'attacco alla Repubblica islamica, che nel 1980 diede avvio ad una guerra durata otto anni, il presidente iraniano ha detto che le Forze armate del Paese sono pronte a respingere qualsiasi eventuale attacco, in particolare di Israele e degli USA, contro i suoi siti atomici. Nel caso della “minima mossa contro gli interessi e i confini dell'Iran” – ha detto - le Forze armate e il popolo iraniano “faranno pentire” i loro nemici. Domani l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica AIEA si riunirà a Vienna, in Austria, per discutere del dossier iraniano: nuovi elementi alimentano il sospetto dell’uso militare dell’energia atomica

    Medio Oriente
    C’è attesa nelle prossime ore per le annunciate dimissioni del presidente israeliano Ehud Olmert. Di fronte ai membri del governo il primo ministro uscente ha detto oggi che si tratta di una “decisione difficile accompagnata da gravi incertezze” ma che augura alla neo leader del partito di maggioranza Kadima, Tzipi Livni, oggi ministro degli Esteri, di “formare un nuovo Governo nei tempi più rapidi possibile”. Olmert resta in carica fino al giuramento del nuovo esecutivo.

    Iraq
    Ancora sangue in Iraq. E’ di sei morti e 29 feriti il bilancio di due attacchi oggi nel nord del Paese, mentre nella capitale Baghdad un alto funzionario del ministero dell’Interno, il brigadiere generale Adel Abbas, è stato ucciso nell’attacco di un gruppo di banditi insieme al conducente dell’auto su cui viaggiava. Solo nella serata di ieri, nella città settentrionale di Mosul, un’autobomba guidata da un kamikaze causava la morte di tre persone e il ferimento di altre 25.

    Mauritania
    Sono stati ritrovati i corpi senza vita dei 12 soldati dell’Esercito mauritano rapiti lo scorso 14 settembre in un attacco rivendicato da al Qaeda. I cadaveri dei soldati erano a 70 km di distanza dalla città mineraria di Zouerate, nel nord del Paese, dove era avvenuto l'attacco.

    Somalia
    Una nave di una compagnia greca, con 19 marinai a bordo, la maggior parte di nazionalità filippina, è stata attaccata da pirati a 250 miglia al largo delle coste somale. Si tratta del secondo assalto dei pirati, in una settimana, a cargo greci.

    Slovenia
    Aperti questa mattina in Slovenia i seggi elettorali per le elezioni politiche. Chiuderanno in serata. A sfidarsi per il posto di primo ministro, il premier uscente Janez Jansa, capo del Partito democratico sloveno (SDS) e il nuovo leader del centro-sinistra, l'eurodeputato socialdemocratico Borut Pahor. Secondo gli ultimi sondaggi i due candidati raggiungono percentuali di consenso pari rispettivamente al 27 e 30 per cento. Sull’esito delle consultazioni peseranno dunque i voti dei partiti minori di entrambe le coalizioni. (Panoramica Internazionale a cura di Claudia Di Lorenzi)

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 265

     
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