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Sommario del 20/09/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • L’importanza della ricca spiritualità benedettina in un mondo desacralizzato e segnato da una cultura del vuoto, sottolineata dal Papa nell’udienza agli Abati benedettini
  • Non abbiate paura e non scoraggiatevi nel vostro "lavoro pastorale difficile e complesso": cosi Benedetto XVI ai nuovi vescovi
  • Altre udienze e nomine
  • Il Papa domani mattina ad Albano per inaugurare il Duomo, restaurato di recente
  • "La luce vera che illumina la ricerca dell'uomo è Cristo": così il cardinale Tarcisio Bertone durante la sua visita in Croazia
  • Speranza dalla Francia: editoriale di padre Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Tristezza e perplessità nella Chiesa cattolica in Vietnam, dopo la distruzione, ieri, dell'ex Nunziatura ad Hanoi
  • Paura tra i cattolici indiani dopo l'attacco di ieri nello Stato del Madhya Pradesh da parte di estremisti indù
  • La paternità nella tradizione ortodossa: tema del Convegno ecumenico internazionale ospitato fino a domani nella Comunità monastica di Bose
  • A Roma, il secondo Congresso internazionale sulla liturgia orientale
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Libertà religiosa nel mondo: gli Stati Uniti pubblicano il loro rapporto
  • Si celebra domani in tutto il mondo la “Giornata internazionale di preghiera per la pace”
  • Iraq, cristiani in difficoltà e sotto costante minaccia
  • UNICEF: preoccupanti i dati della mortalità materna nei Paesi in via di sviluppo
  • Afghanistan: 1,8 milioni di bambini verranno vaccinati contro la poliomelite
  • Vietnam: il dramma dei bambini sieropositivi
  • Filippine: nessuna novità sulle due volontarie spagnole rapite
  • RD del Congo: l'arcivescovo di Kinshasa incontra i "ragazzi di strada"
  • Hong Kong: maggiore partecipazione dei giovani alla vita della Chiesa dopo la Giornata Mondiale della Gioventù
  • Inghilterra e Galles: per la Conferenza episcopale è urgente l’evangelizzazione
  • Francia: incontro a Lourdes del Movimento cristiano dei pensionati
  • I Farmacisti Cattolici Italiani a Piacenza per parlare di etica e di scienza
  • Domani nelle maggiori piazze italiane una bottiglia di vino per sostenere la ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica
  • Al Tendastrisce di Roma "Music for life", la prima giornata di festa del movimento "Identità cristiana"
  • 24 Ore nel Mondo

  • Nuove minacce di Al Qaeda contro gli Stati Uniti e i suoi alleati
  • Il Papa e la Santa Sede



    L’importanza della ricca spiritualità benedettina in un mondo desacralizzato e segnato da una cultura del vuoto, sottolineata dal Papa nell’udienza agli Abati benedettini

    ◊   “Custodi del patrimonio di una spiritualità radicalmente ancorata al Vangelo”: così il Papa si è rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale che ogni quattro anni vede riuniti a Roma tutti gli Abati della Confederazione dei Benedettini e i Superiori dei Priorati indipendenti. Sono stati ricevuti stamane a Castel Gandolfo da Benedetto XVI insieme con un gruppo di Abbadesse in rappresentanza della Communio Internationalis Benedectinarum e Rappresentanti ortodossi. Il servizio di Fausta Speranza:
     
    “Avanzare proposte di eventuali nuovi percorsi di evangelizzazione”: è l’invito che il Papa rivolge ai benedettini, ricordando che sono chiamati ad annunciare senza compromessi il Primato di Dio “in un mondo desacralizzato e in un’epoca segnata da una preoccupante cultura del vuoto e del ‘non senso’. L’impegno di santificazione, personale e comunitaria, che perseguite e la preghiera liturgica che coltivate vi abilitano ad una testimonianza di particolare efficacia.

     
    “Nei vostri monasteri, voi per primi rinnovate e approfondite quotidianamente l’incontro con la persona del Cristo, che avete sempre con voi come ospite, amico e compagno. Per questo i vostri conventi sono luoghi dove uomini e donne, anche nella nostra epoca, accorrono per cercare Dio e imparare a riconoscere i segni della presenza di Cristo, della sua carità, della sua misericordia”.
     
    “Per costruire un’Europa nuova occorre incominciare dalle nuove generazioni”, afferma il Papa, per poi allargare lo sguardo all’intera famiglia umana per sottolineare che “in tante parti del mondo, specialmente dell’Asia e dell’Africa, vi è grande bisogno di spazi vitali d’incontro con il Signore, nei quali attraverso la preghiera e la contemplazione si ricuperino la serenità e la pace con se stessi e con gli altri”.

     
    “…non mancate di venire incontro con cuore aperto alle attese di quanti, anche al di fuori dell’Europa, esprimono il vivo desiderio della vostra presenza e del vostro apostolato per poter attingere alle ricchezze della spiritualità benedettina”.
     
    “Lasciatevi guidare dall’intimo desiderio di servire con carità ogni uomo, senza distinzioni di razza e di religione”, dice il Papa ribadendo la sua stima:

     
    “Conosco ed apprezzo molto la generosa e competente opera culturale e formativa che tanti vostri monasteri svolgono, specialmente in favore delle giovani generazioni, creando un clima di accoglienza fraterna che favorisce una singolare esperienza di Chiesa.”
     
    E il Papa parla di quella che definisce la “celebre ospitalità benedettina” come di “un’esperienza pienamente spirituale, umana e culturale”, mettendo però in guardia sull’importanza di agire sempre con equilibrio: “Il cuore della comunità sia spalancato – dice il Papa – ma i tempi e i modi dell’accoglienza siano ben proporzionati”.

     
    Rivolgendosi in particolare alle monache e suore benedettine, il Papa esprime parole di incoraggiamento di fronte alla sofferenza per la scarsità di vocazioni. “A ciascuno è richiesto non tanto il successo quanto l’impegno della fedeltà”, spiega il Papa invitando ad affrontare “queste dolorose situazioni di crisi con serenità”.

     
    Domani, domenica 21 settembre, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura alle ore 17:00 si celebreranno i vespri solenni attorno alla tomba dell’Apostolo Paolo presieduti dall’Abate Primate dei Benedettini, dom Nokter Wolf. Gli Abati benedettini in Congresso affideranno a San Paolo anche l’elezione del nuovo Abate Primate. Dom Nokter Wolf è giunto infatti alla scadenza del suo mandato durato otto anni.

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    Non abbiate paura e non scoraggiatevi nel vostro "lavoro pastorale difficile e complesso": cosi Benedetto XVI ai nuovi vescovi

    ◊   Guardare a San Paolo, “maestro delle genti”, nel “lavoro pastorale difficile e complesso” in un ambiente “di fronte al quale le armi della predicazione possono apparire prive della forza necessaria”. Sono le raccomandazioni del Papa ai vescovi di recente nomina, ricevuti nella sala degli Svizzeri a Castelgandolfo. I presuli, proprio oggi, concludono il corso di aggiornamento promosso dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Il servizio di Benedetta Capelli:

    E’ a San Paolo al “grande Apostolo delle Genti”, al “banditore di Gesù Cristo” a cui i vescovi, dice il Papa, devono riferirsi soprattutto nel corso dell’odierno Anno Paolino che la Chiesa celebra con “l’intento di approfondire la conoscenza dello spirito missionario e della personalità carismatica di San Paolo”. “Egli è il nostro maestro – aggiunge Benedetto XVI - e da lui dobbiamo imparare a guardare con simpatia i popoli ai quali siamo inviati”

    Da lui dobbiamo anche imparare a cercare in Cristo la luce e la grazia per annunciare oggi la Buona Novella; al suo esempio dobbiamo rifarci per essere instancabili nel percorrere i sentieri umani e geografici del mondo odierno, portando il Cristo a quelli che Gli hanno già aperto il cuore e a quelli che non Lo hanno ancora conosciuto.

    Un lavoro pastorale “molto vasto ed estremamente difficile e complesso” a volte, osserva il Papa, compiuto in diocesi “estese e non di rado prive di vie e di mezzi di comunicazione”, ma c’è un pericolo che più di ogni altro incombe:

    Sulle vostre società, come altrove, si abbatte con sempre maggiore violenza il vento della scristianizzazione, dell’indifferentismo religioso, della secolarizzazione e della relativizzazione dei valori. Ciò crea un ambiente di fronte al quale le armi della predicazione possono apparire, come nel caso di Paolo ad Atene, prive della forza necessaria.

    Se “in molte regioni i cattolici sono una minoranza a volte anche esigua”, ciò - fa notare il Santo Padre - impegna i vescovi a confrontarsi “con altre religioni ben più forti e non sempre accoglienti” nei loro confronti, chiamati anche a difendere i loro fedeli “di fronte alla persecuzione e ad attacchi violenti”. A loro Benedetto XVI si rivolge esortandoli a non avere paura, a non scoraggiarsi ma li invita a lasciarsi ispirare da San Paolo “che dovette soffrire molto per le stesse cause”. Una sofferenza che fa parte della Croce che i cristiani portano ogni giorno perché “l’evangelizzazione e il suo successo” passano attraverso di essa e attraverso la stessa sofferenza.

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Nel corso della mattinata il Papa ha ricevuto in udienza anche il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, presidente della Conferenza episcopale italiana.

    Il Santo Padre ha inoltre nominato il cardinale Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, suo Inviato Speciale per le celebrazioni conclusive dell'Anno giubilare dell'Abbazia cistercense di Waldsassen, in Germania, che avranno luogo il 23 novembre prossimo, nell'875mo anniversario della fondazione.

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    Il Papa domani mattina ad Albano per inaugurare il Duomo, restaurato di recente

    ◊   Grande attesa nella diocesi di Albano, dove domani Benedetto XVI presiederà la Santa Messa nella Cattedrale, con il solenne rito di Dedicazione dell’altare maggiore. Il Papa inaugurerà così il Duomo, recentemente restaurato. Al cancello delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, che si affacciano sulla Piazza Pia di Albano, il Santo Padre sarà accolto, tra gli altri, dal cardinale Angelo Sodano, titolare della Chiesa Suburbicaria di Albano e decano del Collegio cardinalizio, e dal vescovo di Albano, mons. Marcello Semeraro. Quindi, Benedetto XVI raggiungerà a piedi la Cattedrale, dove sarà accolto dai canonici. La nostra emittente seguirà l’evento in diretta, a partire dalle 9.20. Ma come è nata l’idea di questa visita del Papa alla Cattedrale? Isabella Piro lo ha chiesto a mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano:

    R. – La visita del Papa era un desiderio coltivato già da quando, il 31 agosto del 2006, ricevette tutti noi, il vescovo con i sacerdoti, in un dialogo che ha dato a tutti l’impostazione per i nostri cammini pastorali, perché rispondendo alle nostre domande il Santo Padre ci ha dato delle direzioni di marcia alle quali noi rimaniamo fedeli. In quel contesto è emerso anche il bisogno e il desiderio di avere in Albano, nel centro della diocesi, la presenza del Santo Padre, che abitualmente nel periodo estivo è a Castel Gandolfo, e dunque sempre all’interno del territorio diocesano. Poi è nata con una certa spontaneità questa visita, giacché sempre nel 2006 il fratello del Santo Padre, mons. Georg, venne a fare una visita alla cattedrale. E il Papa mi disse: “Mio fratello è venuto ed io ancora non sono venuto nella cattedrale”. Da qui poi è nata questa progettazione di avviare i lavori di ristrutturazione per rendere bella la cattedrale.

     
    D. – Ricordiamo che lo stesso Santo Padre ha contribuito al restauro della Cattedrale…

     
    R. – Certo, ha avuto la benevolenza di farmi giungere un consistente contributo, che si è aggiunto al contributo che il cardinale Sodano - che è il cardinale titolare della nostra diocesi suburbicaria - in occasione del suo ottantesimo compleanno, nella previsione di questi lavori, aveva voluto offrirci.

     
    D. – I fedeli della diocesi di Albano come si preparano all’incontro con il Santo Padre?

     
    R. – Nella comunicazione che ho fatto ai sacerdoti, perchè poi la trasmettessero ai fedeli, ho chiesto alcune cose precise. Anzitutto, cogliere questa occasione per rinnovare ancora una volta la nostra fedeltà e la nostra unione al Santo Padre, la fedeltà al suo magistero, il nostro affetto, la nostra preghiera per la sua persona. In secondo luogo, di cogliere il momento della dedicazione dell’altare maggiore della Cattedrale come un appello, un invito a coltivare, a sviluppare, ad accrescere il senso della diocesanità. Si tratta di sentire che i confini della comunità cristiana e il respiro della Chiesa vanno oltre la mia piccola comunità, in un respiro più grande, perché nel respiro della Chiesa particolare si coglie il respiro della Chiesa cattolica.

     
    D. – Quali nuove speranze, quale nuovo slancio si prepara a ricevere da Benedetto XVI, anche in relazione a quelli che sono gli aspetti più specifici della sua diocesi?

     
    R. – Il primo impegno è nella linea della evangelizzazione, del primo annuncio e del dare qualità ai percorsi di iniziazione cristiana per i giovani e per gli adulti. E proprio in questi giorni ho ricevuto la domanda di due persone adulte, di cui una musulmana, di diventare cristiani. Poi la missionarietà nel mondo giovanile: il Papa ha chiesto alla Chiesa in Italia di avvicinare le nuove generazioni all’incontro con Cristo. E noi già siamo al terzo anno di un progetto missionario che in diocesi chiamiamo “Alba giovani”. Rimane l’incoraggiamento e la preghiera che domandiamo al Papa per una fioritura di vocazioni di speciale consacrazione. Chiederemo al Papa di pregare insieme con noi e di benedire queste nostre speranze.

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    "La luce vera che illumina la ricerca dell'uomo è Cristo": così il cardinale Tarcisio Bertone durante la sua visita in Croazia

    ◊   Prosegue la visita in Croazia del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone: il porporato ha presieduto ieri pomeriggio, a Zagabria, la cerimonia di benedizione degli spazi dell’Università cattolica. Questa mattina ha poi celebrato, sempre nella capitale croata, la Santa Messa nel Seminario maggiore. Successivamente, ha incontrato l’episcopato croato. A tutti ha portato l’affettuoso saluto di Benedetto XVI. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    La realtà della Chiesa croata è stata al centro del discorso rivolto stamani, a Zagabria, dal cardinale Tarcisio Bertone all’episcopato del Paese. L’incontro, definito dal porporato “uno dei momenti più belli e significativi” della sua visita in Croazia, è stato l’occasione per portare ai pastori del popolo di Dio il saluto affettuoso del Papa. Il Santo Padre – ha affermato il porporato – condivide la spirituale soddisfazione di vedere la vostra Conferenza episcopale unita e alla ricerca di una comunione sempre più intensa. “Una comunione – ha aggiunto – che vi sforzate di promuovere incessantemente pure all’interno delle comunità che il Signore vi ha affidato”. La ricerca di comunione si esprime anche nei rapporti cordiali intrattenuti con altre Conferenze episcopali. “Questi contatti – ha detto il segretario di Stato – contribuiscono a rendere più sentito e forte il senso ecclesiale di cattolicità che deve caratterizzare la comunità cristiana in ogni nazione”. All’Europa del terzo Millennio – ha osservato il porporato – la Croazia è chiamata “ad apportare il contributo della propria tradizione umana e cristiana, sottolineando l’importanza, per il comune futuro, delle radici spirituali che hanno segnato la storia di tutti i popoli del nostro Continente”.

     
    Linfa della cattolicità sono le vocazioni, sulle quali il cardinale Tarcisio Bertone si è soffermato, sempre questa mattina, durante la celebrazione eucaristica nel Seminario maggiore di Zagabria. Il porporato ha assicurato il ricordo nella preghiera e l’affetto paterno del Papa, che esprime “l’augurio che qui vengano formati sacerdoti santi e pronti ad affrontare le molteplici sfide religiose e sociali dell’epoca contemporanea”. Il segretario di Stato Vaticano, rivolgendosi a sacerdoti, docenti e seminaristi, ha affermato che la vocazione “è come un seme che il Signore pone nel cuore di quanti Egli chiama al suo diretto servizio”. “Sta poi all’impegno personale far maturare questo germe, essere cioè il terreno fertile nel quale possa germogliare e fruttare cento volte tanto”. “Occorre lottare con forza decisa – ha sottolineato il cardinale - contro il peccato e impegnarsi a contrastare le tendenze che ci spingono al male e alla mediocrità”. “Una volta dissodato a dovere – ha spiegato – il terreno che ha accolto il seme della Parola di Dio, va irrigato costantemente con l’acqua della preghiera e concimato con lo sforzo ascetico, quanto mai utile per non essere contaminati dallo spirito mondano”.

     
    L’importanza di un’educazione orientata dalla ricerca di Dio è stata infine ribadita ieri dal cardinale Tarcisio Bertone, durante la cerimonia di benedizione a Zagabria delle strutture che compongono l’Università cattolica. Il cardinale ha sottolineato che il Papa “ripone tanta fiducia e guarda con paterna benevolenza al mondo accademico, dal quale attende coraggiose scelte di vita cristiana insieme a significativi contributi di ricerca scientifica”. Ricordando che ogni istituzione culturale non può prescindere “nella sua elaborazione scientifica dalla ricerca di Dio”, il porporato ha sottolineato che l’Università cattolica, in particolare, è chiamata “ad essere un laboratorio privilegiato di evangelizzazione delle culture”. La vocazione dell’Università cattolica croata di Zagabria – ha osservato infine il segretario di Stato – è quella di diventare “un centro di ricerca scientifica illuminata dalla Parola di Dio e fedele al Magistero della Chiesa cattolica dove la cultura del popolo croato si apre al dialogo con altri apporti culturali”. A sottolineare questa particolare missione è anche il motto dell’Università, “Lux vera”. “La luce vera che illumina la ricerca dell’uomo – ha concluso il cardinale - è Cristo”.

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    Speranza dalla Francia: editoriale di padre Lombardi

    ◊   La recente visita pastorale del Papa in Francia, in occasione del 150.mo anniversario delle Apparizioni di Lourdes, continua a suscitare riflessioni e commenti positivi sulla stampa internazionale. Ascoltiamo l’editoriale del nostro direttore, padre Federico Lombardi:

     
    Il viaggio del Papa in Francia è stato certamente benedetto da risultati largamente positivi, come viene riconosciuto dalla massima parte degli osservatori. Ma mentre era prevedibile che la tappa di Lourdes si svolgesse in un clima sereno di intensa spiritualità, non era così scontato che la tappa parigina fosse accompagnata da tanta rispettosa attenzione della società francese e che la Chiesa locale riuscisse a dare una dimostrazione di tanta vitalità e larga partecipazione. Così è stato. Non vi è motivo di trionfalismi, ma di fiducia e di speranza. Il Papa ha proposto con la sua abituale lucidità e coerenza in due grandi discorsi la sua visione del rapporto fra laicità e fede: “Autentica laicità non è prescindere dalla dimensione spirituale, ma riconoscere che proprio questa è garante della nostra libertà e dell’autonomia delle realtà terrene”. E ancora, sul rapporto fra cultura e fede: “Cercare Dio, essere in cammino verso Dio, resta oggi come ieri la via maestra ed il fondamento di ogni vera cultura”. Il fatto che si possano fare queste affermazioni oggi in luoghi altamente rappresentativi della vita politica e culturale europea, trovando attenzione e apprezzamento invece che pregiudiziale opposizione, incoraggia a pensare che anche nella mutata situazione storica la fede cristiana e la Chiesa cattolica siano chiamate a dare il loro contributo preziosissimo – diciamo pure necessario – alla costruzione della civiltà del nuovo Millennio. La Chiesa in Francia – in particolare i giovani che hanno accolto il Papa con tanto entusiasmo – vi si prepara. E’ un incoraggiamento anche per tanti altri Paesi.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Un piano Marshall per la finanza: in rilievo, nell'informazione internazionale, l'intervento straordinario annunciato da Bush per scongiurare il più alto rischio di tracollo del sistema finanziario.

    Un articolo di Pierluigi Natalia dal titolo "Le Nazioni Unite e le nuove sfide del diritto internazionale".

    In cultura, Giancarlo Rocca sui nuovi contributi allo studio delle Congregazioni di don Luigi Guanella.

    Dario Edoardo Viganò illustra la correlazione tra Chiesa e comunicazione, che non può esaurirsi in una riflessione tecnica.

    Il terrore di "sentirsi evaporare": Giulia Galeotti su testimonianze, libri e film in occasione della Giornata mondiale dell'Alzheimer.

    Nell'informazione religiosa, un articolo sulla visita del cardinale Tarcisio Bertone in Croazia.

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    Oggi in Primo Piano



    Tristezza e perplessità nella Chiesa cattolica in Vietnam, dopo la distruzione, ieri, dell'ex Nunziatura ad Hanoi

    ◊   “Un atto che soffoca le legittime aspirazioni della comunità cattolica di Hanoi”. E’ quanto scrive in una lettera indirizzata alle autorità vietnamite mons. Joseph Ngô Quang Kiêt, arcivescovo di Hanoi. La missiva denuncia la distruzione degli edifici dell’ex Nunziatura, avvenuta senza alcun preavviso ieri mattina all’alba. Per tutta la giornata numerosi sacerdoti e laici si sono raccolti in preghiera ai bordi di questo sito simbolico, confiscato dal regime comunista negli anni Cinquanta. Un gesto che, dichiara il presule, si pone in contrasto con l’impegno del Governo di restituire alla Chiesa l’edificio e il terreno circostante. La nostra collega della redazione francese Helene Destombes ha raggiunto telefonicamente ad Hanoi, l’arcivescovo mons. Joseph Ngô Quang Kiêt:

    R. - Vers quatre heures du matin, les policiers….
    Verso le quattro del mattino, sono arrivati numerosi poliziotti con alcune barriere per bloccare la strada d’accesso all’ex Nunziatura. Hanno poi proceduto alla distruzione dei muri dell’edificio e allo sgombero e subito dopo sono arrivati diversi camion che trasportavano la terra per costruire un giardino. Gli agenti erano presenti per proteggere gli operai che lavoravano e che piantavano gli alberi.

     
    D. – Cosa significa quello che è accaduto rispetto al dialogo avviato con le autorità del Paese?

     
    R. – C’est très difficile à comprendre...
    E’ anzitutto molto difficile riuscire a comprendere il perché. Io non riesco a capirlo. Sono molto triste perché c’era apprezzamento e stima per il dialogo avviato ma le autorità hanno deciso di fare questo senza informarci.

     
    D. – Quindi le promesse che erano state fatte lo scorso inverno non sono state mantenute…

     
    R. – Non, pas du tout!
    No, assolutamente no!

     
    D. – Come hanno reagito i cattolici?

    R. – Les catholiques sont en colère...
    I cattolici sono in collera ma per tutta la mattina sono venuti e hanno pregato.

     
    D. – Cosa rappresenta per i cattolici di Hanoi ed anche dell’intero Vietnam questa proprietà?

     
    R. – C’est vraiment un symbole. C’est le symbole de la communion...
    E’ un vero simbolo. E’ il simbolo della comunione tra la Chiesa in Vietnam e la Santa Sede.

     
    D. – Mons. Kiêt, qual è il messaggio che volete trasmettere? Qual è l’appello che intendete lanciare?

     
    R. – Je voudrais demander la justice!
    Vorrei soltanto chiedere giustizia!

     
    Della difficile situazione dei cristiani in Vietnam, Helene Destombes ha parlato con una suora, raggiunta telefonicamente ad Hanoi, che per ragioni di sicurezza ha deciso di restare anonima:

    R. – L’Etat a la raison, a la télévision…
    Lo Stato ha la ragione, ha la televisione, ha i giornali. Da parte nostra, noi non abbiamo niente, non abbiamo alcun mezzo per far conoscere la verità al mondo intero. Fortunatamente grazie ai giovani preti che hanno ottime conoscenze di informatica si riesce a mettere quotidianamente tutto sul Website. Ho saputo oggi che è stata tagliata qualsiasi comunicazione telefonica o di altro genere tra l’esterno e l’arcivescovado. Io stessa sono stata convocata dalla polizia e ho detto che questa era una cosa di una pura e totale ingiustizia. Ho anche detto che queste sono cose interne alla Chiesa ed hanno riconosciuto che quello che dicevo era giusto. Per quanto ci riguarda in queste ore stiamo pregando molto; noi religiose, i preti e i laici preghiamo molto, perché tutto questo non finisca per essere un episodio estremamente triste tra la Chiesa e il governo. Bisogna pregare, pregare tanto. Noi crediamo molto nella preghiera.

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    Paura tra i cattolici indiani dopo l'attacco di ieri nello Stato del Madhya Pradesh da parte di estremisti indù

    ◊   E’ ancora forte lo sconcerto nella comunità cattolica indiana, dopo l’attacco di ieri condotto da un gruppo estremista indù, nella diocesi di Jabalpur nello stato del Madhya Pradesh. Un incendio doloso che ha provocato notevoli danni nella cattedrale dei santi Pietro e Paolo. “Dobbiamo restare uniti”, ha detto il vescovo di Jabalpur, mons. Gerard Almeida, che ha riferito della minaccia incombente su altre 11 chiese. Dei cristiani trattati come “cittadini di seconda classe” e pertanto perseguitati, ha parlato il cardinale Varkey Vithayathil, presidente della Conferenza dei vescovi dell’India. Completare l'opera di Gandhi e sconfiggere l'odio con la non violenza e il perdono di Cristo è invece l'invito del cardinale Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi. Per chiedere la fine delle violenze e la protezione delle minoranze religiose è prevista per oggi una nuova manifestazione nell’Andra Pradesh a cui parteciperanno anche musulmani e buddisti. La collega inglese Tracy McClure ha raccolto la testimonianza di fratel Matthias Bhuria, vicario generale della diocesi di Jhabua nello Stato di Madhya Pradesh:


    R. – Christians are 2.5 per cent...
    I cristiani sono in una percentuale che varia dal 2,5 al 3 per cento. Gli indiani integralisti li considerano ostili perché li associano alla dominazione coloniale inglese, che ha lasciato ancora delle ferite. C’è il pregiudizio che siano discendenti di coloro che per primi hanno sfruttato l’India.

     
    D. – Quindi, tutte queste tensioni e la violenza delle ultime settimane da dove nascono?

     
    R. – There is hatred...
    C’è un odio radicato nella mente degli integralisti indù contro i cristiani.

     
    D. – Ci sono degli episodi per i quali i missionari possono essere accusati di voler convertire gli indù?

     
    R. – Here, I would like to use one word…
    I missionari indiani non sono più interessati alla conversione. Ogni missionario cristiano – protestante, cattolico o appartenente alle altre Chiese – è stato accusato di voler convertire, ma almeno per quanto riguarda la Chiesa cattolica, le suore e i sacerdoti non stanno convertendo nessuno. Operano tra gli indiani per combattere la schiavitù, l’analfabetismo, l’oppressione e così via, quindi, quando un missionario cristiano apre un centro, viene visto come un liberatore che minaccia gli interessi della casta superiore e diventa un bersaglio di questa stessa casta. I cristiani missionari stanno facendo un lavoro meraviglioso in India.

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    La paternità nella tradizione ortodossa: tema del Convegno ecumenico internazionale ospitato fino a domani nella Comunità monastica di Bose

    ◊   Si conclude domani, presso la Comunità Monastica di Bose, in Piemonte, il Convegno ecumenico internazionale sul tema della paternità spirituale nella tradizione ortodossa, organizzato con il patrocinio del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e del Patriarcato di Mosca: ai partecipanti sono giunti i saluti di Bartolomeo I e Alessio II. Ma quali sono gli scopi di questo Convegno? Philippa Hitchen lo ha chiesto a mons. Brian Farrel, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, presente all’incontro:

    R. – Questo Convegno serve a portare l’attenzione su una realtà viva, ancora presente, ma molto antica nella Chiesa, sia in Oriente che in Occidente. Il padre spirituale guida le anime ad una vita spirituale profonda, ad un’identificazione personale con la figura di Cristo nella vita della grazia. E’ una specie di guida per l’itinerario della vita interiore. Questo concetto è stato sempre presente nella Chiesa. Si tratta di questo: che una figura, una persona matura nella spiritualità, un padre, una madre, una comunità, possano guidare le persone alla piena maturazione della loro vita in Cristo. Si tratta adesso in questo Convegno di studiare quella tradizione, come è stata vissuta nella Ortodossia. C’è una ricchezza straordinaria di letteratura, di sviluppo teologico, spirituale su questo tema. Qui abbiamo tanto da imparare e da scambiare come dono tra Oriente ed Occidente. Oggi anche da noi c’è un grande sviluppo del concetto della pratica della direzione spirituale. Anche nel mondo laico, tutti abbiamo bisogno di una guida, abbiamo bisogno di essere accompagnati nella ricerca di Cristo e dell’identificazione con Lui.

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    A Roma, il secondo Congresso internazionale sulla liturgia orientale

    ◊   E’ in corso a Roma il secondo Congresso internazionale promosso dalla Società della liturgia orientale, fondata nel 2006. All’incontro, che si concluderà domani, partecipano più di 60 studiosi provenienti da vari Paesi del mondo. Ma quale obiettivo si pone il Congresso promuovendo un confronto non confessionale ma accademico sulla liturgia orientale? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto al presidente della Società della liturgia orientale, Mark Morozowich:

    R. – Il dialogo fra professori di tutto il mondo che lavorano sulla Liturgia orientale. Un confronto tra coloro che studiano la liturgia, che affrontano diversi temi legati alla storia della Liturgia, alla vita sacramentale di queste diverse Chiese. Questo è l’unico Congresso al mondo che studia la Liturgia orientale in modo non confessionale.

     
    D. – La Liturgia è la 'grammatica' con cui decliniamo la nostra fede. Quali sono i paradigmi e i punti fondamentali della Liturgia orientale?

     
    R. – Quando parliamo della Liturgia orientale, parliamo di una grande ricchezza. Non c’é solo la Liturgia bizantina. C’è anche quella siriaca, etiopica… Quando parliamo di queste Liturgie parliamo di una ricca storia ed anche di una ricca teologia per affrontare la realtà, per creare e stimolare nella nostra mente l’idea che Cristo Gesù e la Trinità sono presenti.

     
    D. – Ed anche nella diversità delle Liturgie, il perno della preghiera e delle lodi a Dio è l’unità del messaggio cristiano…

     
    R. – Questo, sempre e comunque. Abbiamo un’unità in queste diverse Chiese ed anche in queste diverse espressioni liturgiche: c’è un fondamento basato sulla Liturgia delle Ore e anche sulla Liturgia eucaristica. L’Eucaristia è il centro della Chiesa. I Santi Cirillo e Metodio, che sono stati degli esempi per noi, sono stati amati con Cristo e amati con Dio.

     
    D. – Da questa predicazione di Cirillo e Metodio quale ricchezza ricava oggi la Chiesa?

     
    R. – Soprattutto il principio che possiamo andare avanti, che possiamo evangelizzare gli altri nel rispetto reciproco, cercando di comprendere come loro vedono Dio. Si deve avere una maggiore apertura e comprensione di quello che cerchiamo di affrontare, anche i nostri peccati. Si può così avere una possibilità di stimolare nella gente l’apertura verso Dio.

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    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa 25.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta nel Vangelo la parabola degli operai inviati nella vigna ad ore diverse. Alla fine della giornata il padrone della vigna paga tutti allo stesso modo suscitando mormorazioni tra quanti hanno lavorato di più. Ma il padrone, rispondendo ad uno di loro, dice:

    “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.

     
    “Così – dice Gesù - gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”. Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento di don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:


    Ad ogni ora il Padrone della vigna chiama a lavorare nella sua vigna. Non c'è un'ora che non sia adatta e nella quale la chiamata non possa più aver luogo. In ogni circostanza, in ogni frangente, in ogni situazione Egli fa risuonare la sua proposta lavorativa: «Và anche tu nella mia vigna!»

     
    Chi accetta la proposta e va nella vigna, costui esce dalla stasi oziosa, dall'astenia improduttiva.

     
    Il nostro mondo è pieno di uomini disoccupati, di uomini che si affannano da mattina a sera, di uomini che si spendono in un'attivismo estenuante, di uomini che hanno le loro agende zeppe di appuntamenti e di impegni, eppure, in tutto ciò, sono disoccupati, perché non hanno ancora accettato la proposta, l'unica proposta lavorativa che può veramente occupare l'uomo: quella del Padrone della vigna.

     
    Scrive il poeta Eliot: «Il destino degli uomini è infinita fatica,/oppure ozio infinito, il che è anche peggio», e ancora: «Una Chiesa per tutti/ e un mestiere per ciascuno/ ognuno al suo lavoro». «Fate che l'opera non venga ritardata,/ che il tempo e il braccio non siano inutili» (Cori da La Roccia). E il Salmista: Edifichiamo invano se il Signore non edifica con noi.

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    Chiesa e Società



    Libertà religiosa nel mondo: gli Stati Uniti pubblicano il loro rapporto

    ◊   Come ogni anno il dipartimento di Stato americano ha reso noto il rapporto sulla libertà religiosa nel mondo. Nel documento, che si basa su informazioni raccolte dalle ambasciate statunitensi e copre un periodo che va da luglio 2007 a giugno 2008, sono state analizzate in maniera molto dettagliata le situazioni nei vari Paesi. Il governo statunitense ha stilato una lista di Nazioni in cui c’è repressione totale, tra le quali figura la Cina, la Corea del Nord, l’Iran e il Sudan, e un’altra classificazione dei Paesi in cui la libertà di credere è ostacolata, in cui sono presenti il Venezuela e Cuba. La Costituzione cubana riconosce il diritto di praticare qualsiasi confessione religiosa, nel rispetto della legge, tuttavia, secondo il dipartimento di Stato americano, di fatto, il governo continua a porre ostacoli alla libertà religiosa. Per quanto riguarda la Cina sono citate le repressioni nei confronti dei buddisti tibetani, ma anche le molestie a danno dei cristiani e dei membri del movimento spirituale Falun Gong. In Myanmar le violazioni del governo non riguardano soltanto la liberà religiosa, ma più in generale i diritti dei cittadini. Nella Corea del Nord, dice il rapporto, “Non esiste una vera libertà religiosa”. L’Iran, con il quale gli Stati Uniti non hanno relazioni diplomatiche, dal 1999 è classificato come Nazione che si macchia di severe violazioni della libertà confessionale. In Nord Sudan il Governo di unità nazionale, attualmente al potere, pone restrizioni ai cristiani, anche nei confronti dei giovani studenti che sono costretti a studiare nelle scuole islamiche. (A cura di Virginia Volpe)

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    Si celebra domani in tutto il mondo la “Giornata internazionale di preghiera per la pace”

    ◊   Le Chiese cristiane di tutto il mondo, aderenti al Consiglio mondiale delle Chiese ortodosse, anglicane e protestanti (WCC), celebreranno anche quest’anno la “Giornata internazionale di preghiera per la pace”, in programma domani. Un’iniziativa che offre alle Chiese di tutto il mondo una opportunità “per pregare ed agire insieme, per costruire una pace duratura nei cuori dei popoli, nelle famiglie, comunità e società”. Come ricorda l’agenzia Sir, in contemporanea si celebrerà la Giornata internazionale della pace indetta dalle Nazioni Unite. Le Chiese, per l’occasione, promuoveranno differenti iniziative di preghiera ed incontro. La più originale è quella che coinvolgerà nove paesi del Pacifico, dell’Europa e del Nord America, dove verrà organizzata una vera e propria staffetta per la pace: le Chiese in Canada, Fiji, Indonesia, Nuova Zelanda, Norvegia, Samoa, Tuvalu e Stati Uniti si uniranno infatti per realizzare una catena di preghiera che abbraccerà la terra per 24 ore consecutive in nome della pace. (D.B.)

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    Iraq, cristiani in difficoltà e sotto costante minaccia

    ◊   Ancora difficile la situazione per i cristiani in Iraq. Lo spargimento di sangue continua a Mossul quasi ogni giorno. Sebbene gli attentati che finora hanno attirato l’attenzione del mondo sull’Iraq sembrano cessati, la vita è ancora segnata da violenze e abusi secondo Marie Ange Siebrecht, la specialista del Medio Oriente dell’associazione cattolica Aiuto alla Chiesa che soffre (ACS). “Nel Nord del Paese, dove molti cristiani si sono rifugiati per sfuggire alla violenza, per le persone è difficile sopravvivere – spiega la signora Siebrecht - manca il lavoro e la maggior parte delle persone semplicemente attende la fine di ogni giorno”. “Ma nonostante i continui abusi, gli omicidi e i rapimenti dei cristiani – continua - in Iraq ci sono anche un gran numero di vocazioni spirituali”. Intanto il vescovo ausiliare di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, ha commentato la notizia che alcuni villaggi cristiani, nel nord dell’Iraq, si siano dotati di una milizia per difendersi dagli attacchi dei gruppi integralisti affiliati ad Al- Qaeda.: “Questa non è la via giusta – ha detto – noi lavoriamo per la pace, sempre, e le milizie sono per la guerra”. (V.V.)

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    UNICEF: preoccupanti i dati della mortalità materna nei Paesi in via di sviluppo

    ◊   Il parto e la gravidanza provocano la morte di circa mezzo milione di donne che vivono nei Paesi in via di sviluppo. È questo il dato allarmante che emerge dal rapporto “Progressi per l’infanzia”, presentato ieri dall’UNICEF. Secondo il testo, il 99% dei casi di mortalità materna avviene nei paesi in via di sviluppo: l’84% dei decessi si concentrano nell’Africa sub-sahariana e in Asia meridionale, mentre l’India detiene il record negativo con il 22% dei casi sul totale mondiale. All’origine di molti decessi materni, si legge nel rapporto, ci sarebbe “la mancanza di possibilità di accesso ad un’adeguata assistenza sanitaria, la generale condizione di salute delle donne e fattori sociali come la povertà e le disuguaglianze”. A questo va aggiunto “l’atteggiamento culturale” che spesso si rivela “un’ostacolo insormontabile per le donne che vogliono accedere all’assistenza pre e post-parto”. “Occorre investire e promuovere accordi in materia di informazione – ha spiegato Vincenzo Spadafora, presidente dell’UNICEF Italia, all’agenzia Sir - per rendere le donne più consapevoli degli strumenti tramite i quali possono conoscere le pratiche di assistenza sanitaria, il ricorso ai servizi sanitari durante la gravidanza e il parto”. (D.B.)

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    Afghanistan: 1,8 milioni di bambini verranno vaccinati contro la poliomelite

    ◊   Circa 1,8 milioni di bambini afgani, sotto i cinque anni, saranno vaccinati contro la poliomelite. È quanto si propongono di fare il ministero della Salute afgano, l’UNICEF e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in occasione della Giornata internazionale della pace che si celebra domani. In tre giorni, dal 21 al 23 settembre, come spiegato dall’agenzia Sir, operatori sanitari cercheranno di raggiungere il più alto numero di comunità del Sud del paese, dove le continue violenze hanno finora impedito l’arrivo dell’assistenza sanitaria. “È fondamentale che i bambini vengano vaccinati – ha spiegato il portavoce dell’UNICEF, Roshan Khadivi - specie nei distretti del Sud, dell’Est e dell’Ovest che lo scorso anno non hanno potuto usufruire della campagna di vaccinazioni a causa dell’insicurezza. Tutte le parti in conflitto devono capire che la vaccinazione dei bambini non è un fatto politico”. Secondo l'OMS, la poliomelite è stata debellata in tutto il mondo tranne in Afghanistan, in Pakistan, in India e in Nigeria. In Afghanistan, tuttavia, è stata sconfitta nelle zone relativamente più tranquille del nord del Paese, dove da tre anni non si registrano casi. Differente la situazione nei villaggi del Sud dove sono stati segnalati 16 ammalati nel 2008 e sette nel 2007. (D.B.)

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    Vietnam: il dramma dei bambini sieropositivi

    ◊   Emarginazione, discriminazione, scarse possibilità di completare il curriculum scolastico di base e paura per un futuro che vedono incerto, privo di prospettive concrete di riscatto. È questa la realtà che vivono 1.750 bambini di Ho Chi Minh City affetti da Aids o sieropositivi, a fronte di un numero complessivo di malati che nella sola ex Saigon registra – secondo stime ufficiali riprese dall'agenzia AsiaNews – oltre 34.900 casi, anche se il numero reale potrebbe essere addirittura il doppio. La mancanza di una famiglia solida che si prenda cura della loro sorte è uno dei problemi principali che i bambini sieropositivi devono affrontare: secondo le statistiche, su 100 bambini che vivono nel distretto di Go Vap, a Ho Chi Minh City, il 48% soffre per la mancanza dei genitori mentre il 22% ammette di essere preoccupato per un futuro che vede “compromesso in maniera irreparabile”. Per far fronte all’emergenza la Chiesa cattolica e diverse organizzazioni umanitarie (26 in tutto) hanno avviato una serie di progetti dedicati ai bambini sieropositivi. Un attività caritativa che intende alleviare le sofferenze dei malati ma che in molti casi è ostacolata dal governo, il quale “teme le iniziative delle associazioni religiose”. Per questo i volontari chiedono maggiore libertà di azione. (R.P.)

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    Filippine: nessuna novità sulle due volontarie spagnole rapite

    ◊   È mistero sulla sorte delle due volontarie spagnole rapite lunedì sull’isola di Basilan, nelle Filippine. I sequestratori, probabilmente appartenenti al gruppo di fondamentalisti di Abu Sayyaf, non hanno finora attivato alcun tipo di contatto con le autorità locali. “Chiediamo un contatto con i rapitori - ha spiegato all’agenzia AsiaNews padre Angel Calvo, sacerdote e responsabile del Movimento interreligioso per la solidarietà e la pace - vogliamo avere prove certe del fatto che le due volontarie siano ancora in vita e soprattutto che stiano bene”. Il religioso conferma che “non vi sono notizie sicure” sul nascondiglio scelto dai rapitori e sugli eventuali spostamenti compiuti dal gruppo. Resta comunque “l’ottimismo” per una conclusione positiva della vicenda: “Nonostante tutto - ha aggiunto padre Calvo - continuiamo a mantenere aperti i nostri canali e soprattutto resta viva la speranza che il sequestro abbia un esito positivo”. Intanto nel Mindanao, zona teatro del sequestro delle volontarie spagnole, resta alta la tensione fra l’esercito governativo e le truppe del Fronte islamico Moro (MILF). (D.B.)

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    RD del Congo: l'arcivescovo di Kinshasa incontra i "ragazzi di strada"

    ◊   Circa un migliaio di cosiddetti “ragazzi di strada” hanno risposto a Kinshasa oggi all’invito dell’arcivescovo, mons. Laurent Monsengwo Pasinya. Ad accompagnarli all’appuntamento, nella cattedrale della capitale dedicata a Notre Dame du Congo, un gruppo di congregazioni religiose maschili e femminili e di Ong cattoliche. “Sono ragazzi in totale rottura con le loro famiglie, che vivono nella cruda marginalità della città, sotto lo sguardo indifferente e condannatorio della popolazione”, spiega padre Guido Matarrese, dell’Opera don Guanella. I ragazzi hanno potuto dialogare col proprio vescovo esprimendo sofferenze e speranze, mentre il vescovo – afferma padre Matarrese – “ha fatto sentire il calore dell’attenzione della Chiesa che in nome del Vangelo di Gesù Cristo non può che farsi prossimo e caricare su di sé sofferenze e speranze, per offrire un percorso di risurrezione”. L’iniziativa – si legge in una nota – è stato il frutto della sinergia realizzata tra i religiosi impegnati nella promozione dei ragazzi e giovani della strada, circa 20 mila nella sola Kinshasa. Tre i momenti principali della giornata di oggi: il dialogo con l’arcivescovo, durante il quale i ragazzi hanno offerto alcune testimonianze della loro esperienza, anche con scenette e poesie a cui è seguito un dialogo spontaneo e il messaggio che mons. Pasinya ha rivolto loro. Poi la Messa e il pasto in comune, che si è concluso con una festa. (A.M.)

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    Hong Kong: maggiore partecipazione dei giovani alla vita della Chiesa dopo la Giornata Mondiale della Gioventù

    ◊   La Giornata Mondiale della Gioventù 2008 di Sydney ha fortificato la fede e incoraggiato la risposta dei giovani alla vocazione. Ne è convinto padre Kalisz, degli Oblati Missionari di Maria Immacolata (OMI) a Hong Kong. “Dopo la GMG – ha spiegato il presule all’agenzia Fides - oltre ad una maggiore partecipazione giovanile alla vita parrocchiale, tanti giovani stanno maturando la scelta della vita religiosa prolungando lo spirito della Giornata Mondiale della Gioventù, che sta aiutando i giovani a vivere la fede profondamente”. Nel Gruppo giovanile OMI, ha aggiunto padre Kalisz, “decine di giovani pregano periodicamente e partecipano anche insieme alla Messa. Hanno anche condiviso la loro esperienza con i parrocchiani. Sono impegnati nel servizio sociale, soprattutto per i deboli, i poveri”. “Mi auguro – ha concluso padre Kalisz - che attraverso Sant’Eugenio de Mazenod, nostro fondatore, i ragazzi prendano coscienza del valore della fede e della carità. Ho visto che i giovani sono più disposti a lasciare la vita comoda per seguire la vita consacrata”. (D.B.)

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    Inghilterra e Galles: per la Conferenza episcopale è urgente l’evangelizzazione

    ◊   Tutte le parrocchie di Inghilterra e Galles celebreranno domani una giornata di preghiera promossa dalla Conferenza episcopale del Paese. La Home Mission Sunday vuole rendere consapevoli i cattolici dell'urgenza dell'evangelizzazione del Paese, si legge in un comunicato del servizio stampa della Conferenza dei Vescovi Cattolici di Inghilterra e Galles, riportato dall’agenzia Zenit. Come ha spiegato mons. Malcolm Patrick McMahon, vescovo di Nottingham e presidente della Commissione per l'Evangelizzazione e la Catechesi, è stato distribuito alle parrocchie un DVD dal titolo “Vivere in Cristo-Rendere possibile la missione nella vostra parrocchia”, prodotto dal Catholic evangelisation services in collaborazione con la Catholic agency to support evangelisation. Una delle necessità fondamentali su cui si insisterà nel messaggio di questa domenica, secondo monsignor McMahon, è la costituzione nelle parrocchie di un'équipe di evangelizzazione stabile.“Come cristiani non siamo chiamati a essere ostili al mondo in cui viviamo, ma abbiamo l'obbligo di vivere e di manifestare il tesoro del Vangelo che ci è stato affidato. Se subiamo opposizione, incomprensione ed emarginazione per il modo in cui viviamo e condividiamo la nostra fede, probabilmente ci stiamo comportando bene”, ha spiegato il Vescovo di Nottingham. Riferendosi al Vangelo che verrà proclamato domenica prossima, la parabola dei lavoratori nella vigna, monsignor McMahon ha spiegato che la missione è rivolta sia ai secolari che al clero e ai religiosi. “Auspichiamo che tutti i membri della Chiesa cattolica crescano nella consapevolezza di avere un lavoro per la vita, l'evangelizzazione, che sia loro dovere, ma che sia anche un'attività donatrice di vita e liberatrice”. (V.V.)

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    Francia: incontro a Lourdes del Movimento cristiano dei pensionati

    ◊   Erano circa 8mila i membri del Movimento cristiano dei pensionati (MCP) presenti a Lourdes questa settimana, in occasione della seconda “Giornata del pensionato”. L’incontro si è svolto nella grande basilica di San Pio X, ed ha avuto come tema “La pensione: saper vivere diversamente”. Un argomento affrontato in numerosi dibattiti e conferenze, dedicati alla sfida del rapporto tra le generazioni, alla trasmissione dei valori ed alla fede in età matura. Accogliendo i partecipanti all’incontro, il vescovo della diocesi di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier, ha citato l’esempio dell’apparizione “trasparente” di Maria a Bernardette: secondo quest’ultima, infatti, dalla Vergine emanava “una luce calda e dolce”. “Forse – ha suggerito mons. Perrier ripreso dal quotidiano La Croix – un’età matura permette tutto questo”. Dal canto suo, il presidente del MCP, Alfred Mortel, ha ricordato che “tutti i pensionati sono impegnati in una tappa della vita. E questo impegno deve essere dimostrato attraverso una grande presenza degli anziani nei settori in cui si discutono le questioni sociali”. Infine, lo scrittore Jean-Claude Guillebaud ha raccontato il suo percorso spirituale di “ritorno a Cristo”. Infatti, dopo una lunga carriera giornalistica, senza alcun interesse per la religione, Guillebaud è arrivato a comprendere che “i valori della modernità hanno un’origine biblica” e che il messaggio evangelico è stato “una storia inaudita che ha cambiato il mondo”. “Ora sto imparando a pregare – ha concluso lo scrittore – Imparo e sono felice”. (I.P.)

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    I Farmacisti Cattolici Italiani a Piacenza per parlare di etica e di scienza

    ◊   È giusto riconoscere ai farmacisti italiani il diritto all’obiezioni di coscienza? E cosa significa oggi improntare questa professione ad una ispirazione cristiana? Ne hanno discusso ieri sera a Piacenza circa 50 esponenti della categoria, provenienti dal nord e dal centro Italia. Ad organizzare l’incontro, nato dall’esigenza di trovare risposte eticamente fondate alle nuove sfide della scienza, l’Ordine dei Farmacisti della città emiliana, che ha invitato tra gli altri anche il presidente dell’Unione Cattolica Farmacisti Italiani, Piero Uroda. Sono trascorsi otto anni dall’arrivo sul mercato italiano del Norlevo, la pillola che assunta il giorno successivo ad un probabile concepimento impedisce l’impianto dell’embrione nell’utero materno. Sono nel 2007 ne sono state vendute oltre 300 mila: un dato sconvolgente per quanti ritengono che impedire una gravidanza con questo sistema equivale a commettere un crimine contro la vita umana. Tra costoro anche numerosi farmacisti che tuttavia alle donne in cerca del farmaco presso di loro non sanno cosa rispondere. La categoria, a differenza di quella medica, non gode, infatti, del diritto all’obiezione di coscienza e chi la esercita rischia una denuncia. A oggi non è ancora successo, ma in alcune regioni non sono mancate tensioni con il servizio sanitario pubblico e con i pazienti. “Noi – ha spiegato ieri Piero Uroda, presidente dei Farmacisti Cattolici Italiani – ci appelliamo da una parte all’articolo 9 della 194, la legge sull’aborto, che riconosce l’obiezione di coscienza ai medici e, dall’altra, all’articolo 54 del Codice Penale che ammette la violazione di una legge quando si verifichi uno stato di necessità: la necessità, in questo caso, di salvare una vita umana”. Questi i punti di partenza della proposta di legge che la categoria spera di portare a breve in Parlamento consapevole degli inquietanti scenari che potrebbero aprirsi a breve. Imminente, sembra infatti l’arrivo sul mercato della RU486, le due pillole che provocano con un processo di diverse settimane l’aborto chimico, mentre ha ricordato ieri Fausto Roncaglia di Parma, “I nostri colleghi in Belgio già vendono i kit per l’eutanasia”. (Da Piacenza: Silvia Gusmano)

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    Domani nelle maggiori piazze italiane una bottiglia di vino per sostenere la ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica

    ◊   La SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una patologia molto grave, che per la sua aggressività viene chiamata “la bestia”. Per sostenere la ricerca contro questa malattia è stata indetta per domani una giornata nazionale di mobilitazione. In 50 piazze italiane, infatti, alcuni volontari dell’’Associazione malati di SLA offriranno una bottiglia di vino Barbera d’Asti a chiunque vorrà contribuire alla lotta contro questa patologia letale. Non solo: i malati di SLA respingono le proposte di “morte assistita” e chiedono “cure, attenzioni e rispetto della loro dignità di persone” anche con una petizione rivolta al presidente della Repubblica, la pubblicazione di due libri e la sensibilizzazione delle istituzioni. “L’inguaribile voglia di vivere” e “Liberi di vivere” sono i due testi scritti sulla SLA da Massimo Pandolfi, caporedattore del Resto del Carlino – QN. L’onorevole Antonio Palmieri ha raccontato all'agenzia Zenit di essersi interessato alla SLA dopo aver saputo che un suo amico ne era affetto. Nel suo ruolo pubblico di deputato ha sostenuto l’associazione, mettendo in piedi con altri la petizione che ha raccolto oltre 18.000 firme che saranno consegnate al Presidente della Repubblica. L’appello su cui sono state raccolte le firme ( ) fa riferimento agli articoli 3 e 32 della Costituzione italiana e alla Convenzione dei diritti delle persone con disabilità promulgata dalle Nazioni Unite nel 2006, affinché la malattia non diventi motivo di solitudine, abbandono, emarginazione e discriminazione sociale. I firmatari di “Liberi di vivere” chiedono alle istituzioni di: riconoscere la dignità del malato, intervenire per lenire il dolore, garantire cura e assistenza e sostenere le famiglie dei malati e le associazioni impegnate nell’assistenza. (V.V.)

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    Al Tendastrisce di Roma "Music for life", la prima giornata di festa del movimento "Identità cristiana"

    ◊   Domani al Teatro Tendastrisce di Roma, si svolge "Music for life", la prima giornata di festa di "Identita' Cristiana", il movimento culturale che si ispira alla Dottrina sociale della Chiesa. In mattinata, dopo la celebrazione delle Lodi, seguirà un dibattito sul tema: "La famiglia non arriva a fine mese. I gruppi di acquisto solidale tra realta' e prospettive", un'occasione per spiegare a tutte le famiglie come utilizzare lo strumento dei G.A.S. - Gruppi di Acquisto Solidale - per fare la spesa collettivamente con grande risparmio e dove verranno spiegati cosa sono, come si attivano, anche attraverso la distribuzione di materiale informativo. Nel dibattito sarà presente, tra gli altri, l'on. Luciano Ciocchetti. Dopo il pranzo, offerto a prezzi popolarissimi, il programma prosegue nel pomeriggio con la parte musicale "Music for life" nella quale si esibiranno gruppi ed artisti che fanno musica all'interno delle parrocchie e dei movimenti ecclesiali. A seguire balli di gruppo, karaoke e discoteca. Nel pomeriggio alle 18,00 si terrà un altro dibattito sul tema "Famiglia e mezzo di comunicazione" al quale parteciperà l'on. Rocco Buttiglione (vice Presidente della Camera dei Deputati). Visto il clima incentrato sulla famiglia, l'evento prevede anche spazi di intrattenimento per i bambini. (R.P.)

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    24 Ore nel Mondo



    Nuove minacce di Al Qaeda contro gli Stati Uniti e i suoi alleati

    ◊   Al Qaeda torna a minacciare nuove azioni terroristiche contro gli Stati Uniti e i suoi alleati. Lo ha fatto con un video diffuso su siti jihadisti, preparato in occasione dell’11 settembre. Nel filmato, che contiene anche il testamento di un attentatore delle torri gemelle, si sostiene fra l’altro che il leader Osama Bin Laden “è in buona salute”.

    Pakistan - Zardari
    In Pakistan il neo presidente Asif Ali Zardari nel suo primo discorso al Parlamento, trasmesso in diretta televisiva ha ribadito che l’obiettivo prioritario resta quello di “estirpare il terrorismo” precisando che il territorio pachistano non dovrà essere utilizzato per lanciare attacchi ad altri Paesi. Zardari ha anche chiesto al Parlamento di riformare la costituzione per ridurre i poteri del presidente, soprattutto per quanto concerne lo scioglimento delle camere e le dimissioni del governo. Sul terreno, intanto, la guerriglia non si ferma. In un attacco kamikaze contro un convoglio militare nel nordovest del Paese, hanno perso la vita almeno 10 militari e due civili.

    Usa - crisi mutui
    La crisi dei mutui ha fatto un’altra vittima negli Stati Uniti. Anche l’Ameribank ha infatti chiuso i battenti. Si tratta della dodicesima banca a fallire quest’anno. Il tutto a poche ore dall’annuncio del vasto piano di salvataggio messo a punto dal presidente Bush che ha invitato il Congresso ad approvare uno stanziamento tra i 500 e gli 800 miliardi di dollari, proprio per coprire i debiti delle banche. Il Tesoro americano ha quindi accettato un primo intervento da 50 miliardi. Immediata la risposta delle Borse. Da New York Elena Molinari:


    Wall Street ha cambiato direzione solo dopo che il Tesoro e la Banca Centrale Usa hanno varato un piano di emergenza per stabilizzare le banche e le assicurazioni. Misure che ammontano, per ora, a 50 miliardi di dollari ma che qualcuno prevede che finiranno col costare 10 volte tanto. E’ uno strumento non usato dai tempi della depressione degli anni ‘30 e in base al quale il Tesoro garantirà la solvibilità dei fondi monetari. Da questi, nei giorni scorsi, gli investitori hanno ritirato la cifra record di quasi 90 miliardi di dollari. Nel frattempo, la Federal Reserve ha annunciato che si farà carico del debito delle agenzie Fannie Mae e Freddie Mac che garantiscono più della metà dei mutui americani. Interventi insoliti per un’amministrazione repubblicana ma che il presidente Bush ha definito essenziali per evitare ulteriori danni all’economia. La speranza è che siano sufficienti per arginare il tracollo del sistema finanziario americano.

     
    Nato - Russia
    La crisi in Caucaso al centro del dibattito a distanza tra Russia e Nato. Il capo del Cremlino, Medvedev, ha accusato apertamente l’Alleanza atlantica di aver provocato il conflitto, facendo seguito alle critiche nei confronti di Mosca espresse giovedì dal segretario di Stato Usa, Rice. Da Londra, la replica dei ministri degli Esteri Nato: “nessuna provocazione nel sostenere la democrazia in Georgia”, hanno detto ieri al termine di una riunione informale. Sui rischi di una spaccatura profonda tra Mosca e Paesi NATO, ascoltiamo il prof. Vittorio Strada, esperto di cultura e politica russe, intervistato da Giada Aquilino:


    R. – Bisogna andare al di là delle dichiarazioni reciproche, delle accuse, delle polemiche - che naturalmente hanno un valore relativo - per guardare la realtà del conflitto, dopo che la Russia ha sollecitato Ossezia del Sud e Abkhazia a chiedere il riconoscimento della loro indipendenza. Immediatamente Mosca ha riconosciuto le due Repubbliche come Stati indipendenti. Anche il Nicaragua ha fatto lo stesso. Ma i tradizionali alleati della Russia, come la Cina o la Bielorussia, non hanno proceduto al medesimo riconoscimento, almeno per ora. Quindi, adesso si crea una situazione veramente paradossale, con una sorta di ‘protettorati’, con basi militari russe. E di fronte a ciò, la Georgia rivendica la ricostituzione dell’integrità del proprio territorio.

     
    D. – A livello politico, secondo lei, si sta alzando una barriera tra Russia e Paesi NATO?

     
    R. – Certo, perché adesso questa situazione è ‘stabile’, dal punto di vista di Mosca. E potrebbe essere considerata come un precedente possibile per un’eventuale azione russa nei riguardi dell’altra ex Repubblica sovietica: l’Ucraina.

     
    D. – Ma si va verso una Russia più isolata o magari grandi interessi economici possono tenere legata Mosca agli Stati Uniti?

     
    R. – E’ un caso paradossale: la Russia è inserita ormai nel gioco economico, negli interessi economici non solo europei, ma anche mondiali. Quindi, la Russia ha bisogno degli investimenti e della tecnologia occidentali e non vuole naturalmente iniziare una corsa al riarmo che non è in grado di sostenere, né economicamente né socialmente.

    Alitalia
    Alitalia va verso il fallimento. Al momento non ci sono alcune alternative al piano della CAI. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi che escluso la possibilità di vendere ad una compagnia straniera avanzata dal leader della CGIL, Guglielmo Epifani, visto che non ci sono soggetti interessati. Dopo le aperture di ieri torna critica la posizione dei piloti e degli assistenti di volo. Bocciata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti l’ipotesi di nazionalizzazione. L’ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, che regola le attività di trasporto aereo in Italia, ha fatto sapere che Alitalia potrebbe non volare più dal 2 ottobre.

    Sviluppi strage nel casertano
    Riunione interforze a Roma dopo gli agguati a Castelvolturno, nel casertano, costati la vita a 6 africani e ad un italiano. L’incontro è stato voluto dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, per fare il punto sulle indagini e per definire azioni di contrasto alla criminalità. Nella zona, intanto, è tornata la calma dopo le violenze di ieri, con gli immigrati africani che hanno distrutto vetrine e rovesciato cassonetti in una manifestazione organizzata per ribadire la propria estraneità allo spaccio di droga.

    Afganistan - attentato
    Nessun ferito nell’attentato di stamattina in Afghanistan ai danni di una pattuglia italiana. E’ successo nella zona ovest del Paese, la stessa dove ieri si è consumato un episodio simile sempre ai danni dei soldati italiani. Il presidente Karzai ha esortato tutte le parti in conflitto a rispettare domani la “Giornata della Pace”, proclamata dalle Nazioni Unite. I vertici dell’ISAF e anche i leader talebani si sono impegnati a deporre le armi per una giornata.

    Annuncio incontro Bush Abu - Mazen
    Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, incontrerà il 25 settembre alla Casa Bianca il presidente Bush. Al centro dei colloqui – secodo fonti ufficiali - “progressi fatti verso la creazione delle istituzioni palestinesi” e verso “la realizzazione della visione di due Stati, Israele e Palestina, in grado di coesistere in pace e sicurezza”.

    Gran Bretagna: congresso partito laburista.
    In Gran Bretagna, il 54% della base del partito laburista vorrebbe, per le prossime elezioni, un candidato premier diverso da Gordon Brown. Questo l’ultimo sondaggio che si abbatte sul congresso del Labour, al via oggi a Manchester, dopo che negli ultimi giorni un altro rilevamento ha riconosciuto ai conservatori di David Cameron il 28% di vantaggio rispetto alla compagine guidata dal successore di Tony Blair. Il ministro degli Esteri David Miliband, considerato il favorito tra i potenziali sfidanti di Brown, ha lanciato un appello all’unità del partito Laburista attraverso la stampa.

    Nigeria Attentati
    Il gigante petrolifero Shell ha deciso la sospensione delle consegne dai propri impianti in Nigeria a seguito dei recenti attacchi alle sue infrastrutture da parte dei ribelli del MEND. Il principale gruppo di guerriglia attivo nella regione del Delta del Niger, attraverso un messaggio, ha rivendicato la distruzione di un “importante oleodotto” della compagnia Shell nello stato di Rivers.

    Riforma costituzionale Algeria
    In Algeria si fanno sempre più insistenti le voci su una possibile revisione della costituzione per consentire al presidente Abdelaziz Bouteflika di candidarsi per un terzo mandato. La conferma, a sei mesi dalle presidenziali, in programma il prossimo mese di aprile, è arrivata dal premier Ahmed Ouyahia vicino al presidente.

    Sudafrica- richieste dimissioni presidente
    Il partito al potere in Sudafrica, il Congresso nazionale africano (ANC), guidato da Nelson Mandela all'epoca della lotta all'apartheid, ha chiesto al presidente Thabo Mbeki di dimettersi prima della fine del suo mandato, fissato nel 2009. Il partito lo ritiene coinvolto in una presunta macchinazione politica per mandare sotto processo Jacob Zuma il leader dell’ANC e suo principale rivale interno, accusato di corruzione. Si tratta di un evento senza precedenti nella storia del Paese africano, e potrebbe avere come conseguenza diretta la caduta del governo in carica e laconvocazione di elezioni anticipate.


    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 264

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

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