Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 15/09/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Il Papa ha concluso il viaggio pastorale in Francia: "ho voluto incoraggiare i cattolici a perseverare nel vivere gli insegnamenti di Cristo e della Chiesa. I tempi sono favorevoli per un ritorno a Dio"
  • La Messa con i malati. Il Papa: "cercate il sorriso di Maria, vero riflesso della tenerezza di Dio, sorgente di speranza invincibile"
  • Benedetto XVI incoraggia i vescovi francesi a lavorare nell'unità e nella fiducia in piena comunione con Pietro
  • La processione eucaristica a Lourdes. Il Papa: contemplare l'Ostia Santa è contemplare l'eternità
  • Il cardinale Vingt-Trois: il Pontefice ha lasciato un messaggio di fiducia e amicizia
  • Padre Lombardi: un bilancio molto positivo. Il viaggio ha raggiunto pienamente i suoi scopi
  • Al via a Roma il Convegno per i vescovi ordinati negli ultimi anni
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Convegno a Roma su Pio XII: migliaia di testimonianze di ebrei salvati da Papa Pacelli
  • In Bolivia riprende il dialogo tra governo e opposizione
  • Il cardinale Meisner in Lituania per il IV centenario delle apparizioni della Madonna di Šiluva
  • Chiesa e Società

  • Prima Giornata mondiale della Democrazia. Il messaggio di Ban Ki-moon
  • Celebrazione ecumenica a New York alla vigilia dell'apertura dell'Assemblea Generale dell'ONU
  • Violenze anti-cristiane anche nello Stato indiano del Karnataka
  • Il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi è a rischio
  • Ansie e scetticismo dilagano nelle società d’Oriente e Occidente
  • Bolivia: appello alla giustizia e alla pace del cardinale Terrazas
  • I vescovi della Nigeria sull'Anno Paolino e le condizioni sociali del Paese africano
  • Africa: il dialogo interreligioso è uno “strumento potente” per la pace
  • Il cardinale Sfeir chiede all'esercito di essere al servizio di tutti i libanesi
  • Promuovere la Sacra Liturgia: è l’obiettivo del Congresso voluto in Asia dalla Congregazione per il Culto Divino
  • A Manila, veglia dei cattolici contro la legge pro-aborto
  • Anno Paolino e Giornata Missionaria ad Hong Kong
  • Comunicatori cattolici asiatici riuniti in Cambogia per la IV assemblea di SIGNIS-Asia
  • Il cardinale Stafford: l’amore è la chiave della teologia di Benedetto XVI
  • L’Europa pluralista come modello per il mondo di oggi: così il cardinale Tettamanzi
  • Media e istituzioni europee nell’agenda dell’assemblea del CCEE in Ungheria
  • Congresso Internazionale a Roma per discutere sull'Humanae vitae
  • 24 Ore nel Mondo

  • Zimbabwe: firmata l'intesa tra Mugabe e Tsvangirai
  • Il Papa e la Santa Sede



    Il Papa ha concluso il viaggio pastorale in Francia: "ho voluto incoraggiare i cattolici a perseverare nel vivere gli insegnamenti di Cristo e della Chiesa. I tempi sono favorevoli per un ritorno a Dio"

    ◊   Benedetto XVI ha concluso oggi il suo viaggio pastorale in Francia, compiuto in occasione dei 150 anni dalle apparizioni della Vergine a Lourdes. La cerimonia di congedo si è svolta all'aeroporto di Tarbes-Lourdes, presente il premier francese Fillon. L'arrivo del Papa a Ciampino è previsto per le 15.15: di qui il rientro a Castel Gandolfo. Sulla cerimonia di congedo il servizio della nostra inviata Francesca Sabatinelli:
     
    Un dittico: è così che Benedetto XVI, lasciando la Francia, ha definito questo suo decimo viaggio internazionale che lo ha portato a Parigi e a Lourdes. Nel saluto alle autorità, alla partenza, ha ripercorso le tappe di questa visita pastorale, sottolineandone uno degli obiettivi: “Incoraggiare il popolo di fedeli, fieri e forti della loro fede, affinché perseverino decisamente nel vivere gli insegnamenti di Cristo e della sua Chiesa”. Nella capitale lo ha fatto con la Messa all’Esplanade des Invalides, durante i suoi incontri con i giovani, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi, così come con il mondo della cultura, i cui interpreti, ha spiegato, “sono un tramite privilegiato nel dialogo tra la fede e la ragione, tra Dio e l’uomo”. E da Parigi a Lourdes, secondo pannello del dittico, per la ragione principale di questo viaggio, il 150mo anniversario delle apparizioni della Vergine a Bernadette Soubirous. “Lourdes è come una luce nell’oscurità del nostro brancolare verso Dio – ha detto – Maria vi ha aperto una porta verso un al-di-là che ci interroga e ci seduce”. E il Papa “per tre giorni si è messo alla sua scuola”:

     
    "Le Pape se devait de venir à Lourdes pour célébrer le 150e anniversaire...
    Il Papa aveva il dovere di venire a Lourdes per celebrarvi il 150mo delle apparizioni. Davanti alla grotta di Massabielle ho pregato per tutti voi. Ho pregato per la Chiesa. Ho pregato per la Francia e per il mondo".

     
    Il Papa a Lourdes si è fatto pellegrino celebrando due Eucaristie, partecipando alla processione aux flambeaux e alla processione eucaristica, seguendo le quattro tappe del cammino del Giubileo. Ha pregato con e per i malati “che vengono a cercare sollievo fisico e speranza spirituale”, ha incontrato i vescovi del Paese per “riflettere e scambiare idee sulla loro missione di pastori”, e per condividere con loro la sua “convinzione che i tempi siano favorevoli a un ritorno a Dio”. Benedetto XVI ha quindi salutato i fedeli francesi, sottolineando come anche da Roma continuerà a star loro vicino:

     
    "Lorsque je m'arrêterai devant la réplique de la Grotte de Lourdes ...
    Quando sosterò davanti alla riproduzione della Grotta di Lourdes, che da oltre un secolo si trova nei Giardini Vaticani, penserò a voi".

    inizio pagina

    La Messa con i malati. Il Papa: "cercate il sorriso di Maria, vero riflesso della tenerezza di Dio, sorgente di speranza invincibile"

    ◊   Il Papa questa mattina ha compiuto l’ultima tappa del Cammino del Giubileo recandosi in visita presso l’Oratorio dove Bernadette ha ricevuto la Prima Comunione. Poi ha presieduto la Messa con i malati sul sagrato della Basilica di Nostra Signora del Rosario di Lourdes. Ce ne parla Sergio Centofanti.

    (canto)

     
    A Lourdes il primo posto spetta ai malati: così, in questa visita pastorale, non poteva mancare una Messa dedicata proprio a loro. Tanti volti, tante storie di sofferenze, spesso silenziose, ma anche tanta luce misteriosa in quel buio. Il Papa dona ai malati l’abbraccio della Vergine Addolorata, di cui la Chiesa celebra oggi la memoria. Anche Maria ha pianto ai piedi della Croce. “La sua riservatezza, tuttavia – sottolinea il Pontefice - ci impedisce di misurare l’abisso del suo dolore”. E “come per il suo Figlio Gesù, è possibile affermare che questa sofferenza ha portato anche lei alla perfezione così da renderla capace di accogliere la nuova missione spirituale che il Figlio le affida … divenire la Madre di Cristo nelle sue membra”. Poi ha proseguito:

     "Marie est aujourd'hui dans la joie et la gloire de la Résurrection ...Maria è oggi nella gioia e nella gloria della Risurrezione. Le lacrime versate ai piedi della Croce si sono trasformate in un sorriso che nulla ormai spegnerà, pur rimanendo intatta la sua compassione materna verso di noi… Maria ama ciascuno dei suoi figli, concentrando in particolare la sua attenzione su coloro che, come il Figlio suo nell’ora della Passione, sono in preda alla sofferenza; li ama semplicemente perché sono suoi figli, secondo la volontà di Cristo sulla Croce".

     
    Il Papa affida ai sofferenti il sorriso di Maria “vero riflesso della tenerezza di Dio” e “sorgente di una speranza invincibile”, “affinché in esso possano trovare conforto e sollievo” laddove il dolore “scuote le più ferme certezze e giunge a far disperare del senso e del valore della vita”. “Cercare il sorriso di Maria – spiega - non è questione di sentimentalismo devoto o antiquato” né “pio infantilismo” ma è per “coloro che hanno la maturità spirituale più elevata e sanno per questo riconoscere la loro debolezza e la loro povertà davanti a Dio”. Quindi Benedetto XVI eleva una richiesta:

     
    "Je souhaiterais dire, humblement, à ceux qui souffrent ...
    Vorrei dire, umilmente, a coloro che soffrono e a coloro che lottano e sono tentati di voltare le spalle alla vita: volgetevi a Maria! Nel sorriso della Vergine si trova misteriosamente nascosta la forza per proseguire il combattimento contro la malattia e in favore della vita. Presso di lei si trova ugualmente la grazia di accettare senza paura né amarezza il congedo da questo mondo, nell’ora voluta da Dio".

     
    “Per ciascuno la sofferenza è sempre una straniera – ha sottolineato - La sua presenza non è mai addomesticabile. Per questo è difficile sopportarla, e più difficile ancora – come hanno fatto certi grandi testimoni della santità di Cristo – accoglierla come parte integrante della propria vocazione, o accettare, secondo l’espressione di Bernadette, di “tutto soffrire in silenzio per piacere a Gesù”.

     
    Il Papa ricorda che Cristo è il vero medico: ma “per guarirci egli non resta fuori dalla sofferenza che si sperimenta; la allevia venendo ad abitare in colui che è colpito dalla malattia, per sopportarla e viverla con lui. La presenza di Cristo viene a rompere l’isolamento che il dolore provoca. L’uomo non porta più da solo la sua prova ma, in quanto membro sofferente di Cristo, viene conformato a Lui che si offre al Padre, e in Lui partecipa al parto della nuova creazione”.

     
    Infine Benedetto XVI ha voluto esprimere la sua gratitudine per quanti si prodigano per i malati e in particolare il suo grazie è andato ai barellieri e agli accompagnatori che durante tutto l'anno vengono in pellegrinaggio a Lourdes con i sofferenti: "Sono le braccia della Chiesa, umile serva".

     
    (canto)

    inizio pagina

    Benedetto XVI incoraggia i vescovi francesi a lavorare nell'unità e nella fiducia in piena comunione con Pietro

    ◊   Molto intenso l'incontro che il Papa ha avuto ieri pomeriggio con la Conferenza episcopale francese presso l’Hémicycle Sainte Bernadette a Lourdes. In un ampio discorso Benedetto XVI ha affrontato le principali sfide della Chiesa in Francia. Il servizio della nostra inviata Francesca Sabatinelli:

    E’ stato un discorso importante quello del Papa all’episcopato francese; le sue parole hanno toccato gli aspetti fondamentali della missione dei vescovi, ha suggerito loro i possibili strumenti per affrontare le attuali preoccupazioni della Chiesa del loro Paese e li ha incoraggiati “a lavorare nell’unità e nella fiducia in piena comunione con Pietro”. Ha parlato dell’importanza fondamentale della catechesi che “non è innanzitutto una questione di metodo, ma di contenuti”. Il Vangelo infatti va annunciato “con fedeltà reale alla sua ricchezza”: di qui la necessità di “una accurata preparazione dei catechisti” per “la trasmissione integrale della fede”. Il Papa cita San Paolo quando afferma che “verrà un giorno in cui non si sopporterà più la sana dottrina ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole”. E’ tornato poi a parlare del bisogno di vocazioni sacerdotali e religiose che devono essere incoraggiate, favorite e accolte. “Il sacerdozio è indispensabile alla Chiesa – ha detto – nell’interesse dello stesso laicato”. Quindi ha puntualizzato: “I sacerdoti non possono delegare le loro funzioni ai fedeli in ciò che concerne i loro propri compiti”. Riguardo alla liturgia Benedetto XVI cita il Motu Proprio “Summorum Pontificum”, entrato in vigore un anno fa, che ha liberalizzato l’uso del Messale di San Pio V riformato da Giovanni XXIII nel 1962 e che in Francia aveva creato alcuni contrasti:

     
    “Des fruits de ces nouvelles dispositions ont déjà vu le jour …
    Alcuni frutti di queste nuove disposizioni si sono già manifestati, e io spero che l’indispensabile pacificazione degli spiriti sia, per grazia di Dio, in via di realizzarsi. Misuro le difficoltà che voi incontrate, ma non dubito che potrete giungere, in tempi ragionevoli, a soluzioni soddisfacenti per tutti, così che la tunica senza cuciture del Cristo non si strappi ulteriormente. Nessuno è di troppo nella Chiesa. Ciascuno, senza eccezioni, in essa deve potersi sentire ‘a casa sua’, e mai rifiutato. Dio, che ama tutti gli uomini e non vuole che alcuno perisca, ci affida questa missione facendo di noi i Pastori delle sue pecore. Non possiamo che rendergli grazie per l’onore e la fiducia che Egli ci riserva. Sforziamoci pertanto di essere sempre servitori dell’unità!"

     
    Di particolare urgenza è la situazione della famiglia che – ha detto – affronta “oggi delle vere burrasche”: “da vari decenni infatti le leggi hanno relativizzato in molti Paesi la sua natura di cellula primordiale della società”:

     
    “Souvent, elles cherchent plus à s’adapter aux mœurs et aux revendications …
    Spesso le leggi cercano più di adattarsi ai costumi e alle rivendicazioni di particolari individui o gruppi, che non di promuovere il bene comune della società. L’unione stabile di un uomo e di una donna, ordinata alla edificazione di un benessere terreno, grazie alla nascita di bambini donati da Dio, non è più, nella mente di certuni, il modello a cui l’impegno coniugale mira. Tuttavia l’esperienza insegna che la famiglia è lo zoccolo solido sul quale poggia l’intera società".

     
    Ha quindi ribadito l’indissolubilità del Sacramento del matrimonio. La Chiesa – ha affermato - vuol restare fedele al mandato di Gesù. “Certo – ha aggiunto – nessuno può negare l’esistenza di prove, a volte molto dolorose” che alcune famiglie attraversano:

     
    “Il faudra accompagner ces foyers en difficulté, les aider à comprendre la …
    Sarà necessario accompagnare le famiglie in difficoltà, aiutarle a comprendere la grandezza del matrimonio, e incoraggiarle a non relativizzare la volontà di Dio e le leggi di vita che Egli ci ha dato. Una questione particolarmente dolorosa è quella dei divorziati risposati. La Chiesa, che non può opporsi alla volontà di Cristo, conserva con fedeltà il principio dell’indissolubilità del matrimonio, pur circondando del più grande affetto gli uomini e le donne che, per ragioni diverse, non giungono a rispettarlo. Non si possono dunque ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime. L’Esortazione apostolica Familiaris consortio ha indicato il cammino aperto da un pensiero rispettoso della verità e della carità".

     
    Il Papa ha espresso quindi le sue preoccupazioni per i giovani che stima e apprezza ma che vivono “in un mondo che li corteggia e blandisce i loro bassi istinti” e con Giovanni Paolo II ha ribadito: “la permissività morale non rende l’uomo felice”. E’ poi tornato a parlare delle radici cristiane della Francia: il prenderne atto permetterà ai cittadini di comprendere sia la loro provenienza che la loro destinazione. La Santa Sede, spiega, desidera rispettare l’originalità della situazione francese: in questa ottica è importante trovare una strada nuova per interpretare e vivere i valori sui quali si è costruita l’identità della Nazione. E’ poi tornato sulla possibilità prospettata dal presidente francese Sarkozy che nel discorso di benvenuto aveva ripercorso il concetto di laicità positiva per una sana collaborazione tra Stato e Chiesa:

     
    “Les présupposés sociopolitiques d’une antique méfiance, ou même d’hostilité …
    I presupposti socio-politici dell’antica diffidenza o persino ostilità svaniscono poco a poco. La Chiesa non rivendica per sé il posto dello Stato. Essa non vuole sostituirglisi. E’ infatti una società basata su convinzioni, che si sente responsabile dell’insieme e non può limitarsi a se stessa. Essa parla con libertà e dialoga con altrettanta libertà nel desiderio di giungere alla edificazione della libertà comune".

     
    Il Papa infine ha indicato ai vescovi la necessità di proseguire con la costruzione del dialogo ecumenico e interreligioso, un impegno che necessita di conoscenza reciproca, perché “l’ignoranza distrugge più che costruire”. Ma ci vuole discernimento perché “la buona volontà non basta”. In chiusura il Papa ha lasciato una importante consegna ai vescovi. In quella Francia dove più di 60 anni fa si celebrò la liberazione dal nazismo ora è per “una vera liberazione spirituale che conviene lavorare”:

     
    “L’homme a toujours besoin d’être libéré de ses peurs et de ses péchés…
    L’uomo ha sempre bisogno di essere liberato dalle sue paure e dai suoi peccati. L’uomo deve senza sosta imparare o re-imparare che Dio non è suo nemico, ma suo Creatore pieno di bontà. L’uomo ha bisogno di sapere che la sua vita ha un senso e che egli è atteso, al termine della sua permanenza sulla terra, a prendere parte senza fine alla gloria di Cristo nei cieli".

    inizio pagina

    La processione eucaristica a Lourdes. Il Papa: contemplare l'Ostia Santa è contemplare l'eternità

    ◊   Dopo l’incontro con i vescovi francesi, Benedetto XVI ha assistito ieri alla conclusione della solenne processione eucaristica. Rivolgendosi ai fedeli e ai pellegrini, il Papa si è soffermato sull’Ostia Santa, “Sacramento vivo ed efficace della presenza eterna del Salvatore degli uomini alla sua Chiesa”. “Sia che camminiamo o siamo inchiodati su di un letto di dolore – ha detto il Santo Padre – Signore prendici nel tuo Amore”; “Vergine santa - ha aggiunto - aiutaci a contemplare, aiutaci ad adorare, aiutaci ad amare, ad amare di più Colui che ci ha tanto amato, per vivere eternamente con Lui”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    (musica)

     
    Nella città mariana di Lourdes, dove una moltitudine di persone provenienti da tutto il mondo ha accolto Benedetto XVI, si scorge nelle parole del Santo Padre l’abbraccio della Gerusalemme del cielo, sigillato dalla “folla dei Santi che non cessano di intercedere per noi”.

    "Une foule immense de témoins est invisiblement présente …
    Una folla di testimoni è invisibilmente presente accanto a noi, vicino a questa grotta benedetta e davanti a questa chiesa voluta dalla vergine Maria".

     
    Il Santo Padre ha aggiunto che “non li vediamo, ma li sentiamo dire a ciascuno di noi: Vieni lasciati attrarre dal Maestro”:

    "Laisse-to saisir par Lui …
    Lasciati afferrare da Lui. Non guardare più alle tue ferite, guarda alle sue. Non guardare ciò che ti separa ancora da Lui e dagli altri; guarda l’infinita distanza che Egli ha cancellato nell’assumere la tua carne, nel salire sulla Croce che gli hanno preparato gli uomini e nel lasciarsi mandare a morte per mostrarti il suo amore. Nelle sue ferite Egli ti accoglie; nelle sue ferite Egli ti nasconde. Non rifiutarti al suo amore!"

     
    Coloro che si sono lasciati afferrare dal suo amore – ha affermato il Papa – “erano peccatori e lo sapevano, ma hanno accettato di non guardare le loro ferite, di non guardare ormai che le ferite del loro Signore, per scoprirvi la gloria della Croce”, la vittoria della vita sulla morte. Nell’Eucaristia – ha osservato Benedetto XVI – Gesù Cristo è “presenza reale, presenza che supera le nostre povere labbra, i nostri poveri cuori, i nostri poveri pensieri”: “quando contempliamo l’Ostia Santa - ha spiegato il Papa - contempliamo ciò che contempleremo nell’eternità”. “Alcuni tra noi - ha aggiunto - non possono o non possono ancora riceverLo nel Sacramento”.

    “Mais ils peuvent Le contemper avec foi et amour …
    Ma possono contemplarLo con fede e amore, ed esprimere il desiderio di potersi finalmente unire a Lui. E’ un desiderio che ha grande valore davanti a Dio: essi attendono con maggiore ardore il suo ritorno; attendono Gesù Cristo che deve venire".

    L’Ostia Santa ha detto infine il Santo Padre “ci dice l’incredibile abbassamento di Colui che si è fatto povero per farci ricchi di Sé, Colui che ha accettato di perdere tutto per guadagnarci al Padre suo”.
     
    (musica)

    inizio pagina

    Il cardinale Vingt-Trois: il Pontefice ha lasciato un messaggio di fiducia e amicizia

    ◊   Ma cosa ha lasciato il Papa in Francia? Francesca Sabatinelli lo ha chiesto al cardinale arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois:
     
    R. – Le Pape a donné un message de force, de sérénité, de confiance et de amitié …
    Il Papa ha lasciato un messaggio di forza, di serenità, di fiducia e di amicizia alla Francia e ai cattolici francesi e più in generale, al popolo francese tutto. Siamo stati felici di aver potuto vivere questi giorni con lui, di ricevere il suo incoraggiamento ed il suo sostegno per le nostre iniziative pastorali ed apostoliche …

     
    D. – Il messaggio ai vescovi francesi è stato molto, molto importante. Quali, secondo lei, i punti fondamentali?

     
    R. – Les points les plus importants c’est qu’il a repris un certain nombre…
    Il punto fondamentale è che egli ha ripreso un certo numero di argomenti che preoccupano molto i vescovi, come la situazione delle famiglie, i giovani nella società, le vocazioni sacerdotali, i rapporti ecumenici ed interreligiosi e via dicendo …

     
    D. – Lei crede che possa esserci una nuova stagione per la Chiesa francese, anche nei rapporti con lo Stato?

     
    R. – Nous sommes toujours dans une nouvelle étape! Bien sûr que ..
    Noi siamo sempre in una nuova epoca! Ovviamene, la visita del Papa ci ha aiutato a riprendere nuovo dinamismo: questo non cambierà le strutture dei rapporti con lo Stato, che sono definiti dalla legge …

    inizio pagina

    Padre Lombardi: un bilancio molto positivo. Il viaggio ha raggiunto pienamente i suoi scopi

    ◊   Per un bilancio sul viaggio del Papa in Francia ascoltiamo il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al microfono di Sergio Centofanti.
     
    R. – Certamente è un bilancio molto positivo. Mi pare che questo viaggio in Francia si inserisca nella serie dei viaggi di quest’anno, a partire da quelli negli Stati Uniti e in Australia, in cui abbiamo notato una grande accoglienza, un’accoglienza molto disponibile, aperta, senza pregiudizi, in cui il Papa ha potuto dare il suo messaggio con serenità, sia per la Chiesa sia per la società. Quindi, certamente, anche gli echi molto positivi che si sono sentiti qui in Francia e dappertutto confermano che il viaggio ha raggiunto pienamente i suoi scopi.

     
    D. – Si può dire, in un certo modo, che la Francia, almeno come appariva ad alcuni, è cambiata?

     
    R. – Certamente questo tema della laicità e della laicità positiva, che è stato un po’ il segno sotto cui la visita si è aperta con l’incontro all’Eliseo, è sembrato ad alcuni piuttosto nuovo e dice di un clima di serenità, di costruttività, di capacità di dialogo per collaborare a dare, da parte delle diverse istituzioni – sia lo Stato, sia la Chiesa – il contributo migliore per il bene comune dei cittadini.

     
    D. – Lourdes è stata la tappa culminante del viaggio...

     
    R. – Sì, la tappa di Lourdes è stata la tappa culminante dal punto di vista spirituale, anche se certamente a Parigi, sia i Vespri a Notre-Dame, sia la grande Messa sull’Esplanade degli Invalides, erano stati di una qualità spirituale impressionante. Una grande partecipazione, una partecipazione attenta, che ha dato il senso che anche nella capitale la Chiesa è viva ed è portatrice di una testimonianza di fede del tutto profonda e genuina. Qui a Lourdes siamo alla sorgente della spiritualità e della spiritualità del popolo cristiano, con la sua caratteristica tenerezza mariana. Il Papa nelle sue omelie, nei suoi interventi, ha fatto una catechesi a partire dalle apparizioni. Io sono stato molto colpito da questo particolare: ha saputo mettere in rilievo il tema della luce, che è caratteristico dell’apparizione della Madonna nella grotta; il tema del costruire la Chiesa, che la Madonna ha chiesto nel corso delle sue apparizioni; il tema dell’orientamento cristologico e teocentrico delle apparizioni di Maria, che pregava insieme a Bernardette al momento del Gloria Patri. E poi, molto bello, questa mattina il tema del sorriso di Maria, che accoglie e che diffonde la gioia e la serenità anche nella vita di coloro che soffrono, nella vita di tutti coloro che si rivolgono al Signore, nella loro umiltà e nella loro povertà con fiducia. Mi pare che il tema del sorriso di Maria e della speranza sia stato il termine quasi naturale di questo viaggio, che indica il grande tesoro che la Chiesa ha di poter aiutare a trovare il senso della vita anche nelle situazioni più difficili.

     
    D. – E che cosa dire dell’importante incontro con i vescovi francesi?

     
    R. – Il Papa naturalmente ha incontrato la Chiesa francese attraverso i vescovi nella sua totalità e ha dato ad essa un messaggio. Ha dato in modo molto sereno un messaggio che ha precisato certi orientamenti. Del resto, questo è quanto si attende dal Papa come pastore universale, che dia una guida, un orientamento. Ha dato i suoi punti principali che riguardano i problemi della Chiesa nella società francese: la mancanza di vocazioni e di sacerdoti, le problematiche della famiglia, le problematiche del dialogo ecumenico ed interreligioso, le problematiche del dialogo con la società. Lo ha fatto con una grande serenità e costruttività. Quindi, quelli che parlavano di una situazione della Chiesa francese in difficoltà certamente trovano da parte del Papa una fiducia, un’iniezione di fiducia, perché quando ci si ricollega alle sorgenti della spiritualità cristiana, della fede, si possono affrontare anche delle situazioni difficili, guardando in avanti con la convinzione di dare un contributo positivo. Del resto, anche il grande discorso sulla cultura, quello fatto al Collége des Bernardins, ha dato molto chiaramente la sensazione che il discorso sulle radici cristiane, su cui i Papi hanno tanto insistito, non è un discorso di slogan, ma è un discorso che ha dei contenuti ricchi e precisi. Il Papa ha fatto vedere molto bene come proprio a partire dalla ricerca di Dio, a partire da una vita religiosa, si sviluppino tante dimensioni della cultura, quella delle lettere, delle arti, della musica, della interpretazione dei testi, della operosità, della laboriosità pratica, che sono dimensioni assolutamente fondamentali della nostra cultura europea. Quindi, la Chiesa, la sede cristiana, si sente presente nell’intimo della nostra cultura e desidera continuare ad esserlo anche in futuro.

    inizio pagina

    Al via a Roma il Convegno per i vescovi ordinati negli ultimi anni

    ◊   Al via il pellegrinaggio alla Tomba degli Apostoli e il Convegno per i vescovi ordinati negli ultimi dodici mesi, appartenenti ai territori di competenza della Congregazione per i Vescovi e della Congregazione per le Chiese Orientali, organizzato dalla Congregazione per i Vescovi a Roma, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum; sono attesi ai lavori circa 120 novelli presuli, ai quali verranno proposti interventi in plenaria e spazi di approfondimento all’interno dei circoli minori. La Santa Messa di apertura dei lavori sarà presieduta domani mattina alle 7.30 dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. A seguire gli interventi del rettore della Lateranense, vescovo Rino Fisichella, su “Il vescovo maestro della fede”, dell’arcivescovo di Foggia-Bovino “Il vescovo santificatore del suo popolo” e del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, su”La funzione di governo del vescovo e la visita pastorale”. Oltre alla illustrazione dei tre “munera” episcopali, verranno esaminati temi e ambiti quali la spiritualità di vita, la vicinanza del vescovo al suo presbiterio, la pastorale della famiglia, la promozione delle vocazioni, il vescovo e i mezzi di comunicazione sociale (con l’intervento di padre Federico Lombardi il 20 settembre alle ore 9.30), le relazioni con i religiosi e il loro servizio nella diocesi.

    inizio pagina

    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   In prima pagina, un editoriale del Direttore Giovanni Maria Vian dal titolo “Un tempo propizio per ritornare a Dio”

    Il discorso di Benedetto XVI alla processione aux flambeaux a Lourdes sabato 13

    L’omelia del Papa nella Messa celebrata domenica 14 settembre per il 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes e la recita dell’Angelus

    Il discorso di Benedetto XVI nell’incontro con la Conferenza episcopale francese presso l’Hémycicle S. Bernadette

    L’omelia durante la Messa con i malati lunedì 25 settembre sul sagrato della Basilica di Notre-Dame du Rosaire di Lourdes

    La cerimonia di congedo al termine del viaggio apostolico in Francia: il discorso del Papa e il saluto del primo ministro francese Fillon

    Nell’informazione internazionale, in primo piano la situazione nel Caucaso: via libera agli osservatori europei in Georgia. In rilievo anche l’economia: Lehman Brothers annuncia la bancarotta, il più grande fallimento della storia

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    Convegno a Roma su Pio XII: migliaia di testimonianze di ebrei salvati da Papa Pacelli

    ◊   Un Simposio internazionale sulla figura di Pio XII e il suo pontificato negli anni della Seconda guerra mondiale. I lavori si sono aperti stamane nel Palazzo Salviati a Roma, con la partecipazione di personalità di fede ebraica e cattolica giunti da Europa e Stati Uniti ed anche da Isralele. L’iniziativa, articolata in tre giorni di relazioni e dibattiti, si deve all’associazione “Pave the Way Foundation”, fondata dall’ebreo americano Gary Krupp e dedicata a promuovere la pace nella tolleranza e comprensione tra le religioni. Il servizio di Roberta Gisotti.

     
    Al centro del Simposio i rapporti di Papa Eugenio Pacelli con gli Ebrei negli anni drammatici degli eventi bellici in Europa, sotto i regimi dittatoriali del Nazismo in Germania e del Fascismo in Italia. Sono noti gli attacchi portati avanti in alcuni ambienti a partire dagli anni ’60 all’operato di Pio XII. In realtà, ha esordito stamane l’avvocato e scrittore americano Ronald Rychlak, Pio XII è stato da alcuni condannato erroneamente prima che si sia stato svolto un regolare processo, dove gli elementi dell’accusa abbiano prodotto un giusto contradditorio. E le controprove sono le migliaia di testimonianze – evidenziate nel Simposio – che sono state portate da chi è stato protagonista di quegli eventi, ed ha sperimentato direttamente l’operato di Papa Eugenio Pacelli a favore del popolo ebraico, quando in ogni modo possibile - considerato il contesto della dittatura – si spese per salvare migliaia di ebrei, dando ordini in tal senso alle gerarchie ecclesiastiche. Tra gli interventi appassionati quello di padre Peter Gumpel, relatore della causa di Canonizzazione, che ha sottolineato come in contesti di privazione delle libertà fondamentali è prassi ordinaria non porre ordini e disposizioni per iscritto, per ovvi motivi di sicurezza, ma non per questo si può negare tutte le azioni positive che Pio XII ha fatto per gli ebrei e per contrastare la furia criminale dei regimi nazifascisti. Al nostro microfono Piero Laporta presidente di “Pave the Way Foundation” in Europa:

    R. – Quello che è assolutamente evidente è che noi stiamo presentando documenti e testimonianze che sono documenti e testimonianze sin dal dopoguerra, anzi sin dal periodo della Seconda Guerra Mondiale. Sono allora documenti e testimonianze che esistono da sempre e che spesso sono stati immotivatamente accantonati, ignorati e trascurati. Dopo 45 anni di diffamazione a danno di questo Papa, io penso che da parte cattolica ci sia tutto il diritto di presentare questi documenti e indurre la gente a riflettere.
     
    A chi lamenta poi la mancata apertura degli Archivi da parte della Santa Sede riguardo quegli anni, mons. Sergio Pagano, prefetto degli Archivi segreti vaticani, ha risposto – attraverso un video trasmesso in sala – che le motivazioni sono puramente tecniche, e che non appena pronti saranno resi pubblici.

    inizio pagina

    In Bolivia riprende il dialogo tra governo e opposizione

    ◊   In Bolivia si cerca di percorrere la strada della riconciliazione: nella ricca regione di Santa Cruz, dove l’opposizione al presidente boliviano Evo Morales è più forte, i sostenitori del governatore hanno annunciato la sospensione delle manifestazioni di protesta , “come segno di buona volontà”. Anche il mondo della politica si sta impegnando per trovare una soluzione alla crisi che sta scuotendo la Bolivia. La situazione nel Paese latinoamericano è al centro del vertice dell'UNASUR, l'Unione delle Nazioni sudamericane, convocato per oggi dal presidente cileno, la signora Bachelet a Santiago del Cile. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    Dopo un’ondata di violenze che ha scosso il Paese provocando almeno 18 morti, il governo boliviano e rappresentanti dell’opposizione hanno ripreso il dialogo per tentare di trovare una soluzione. Secondo fonti di stampa, l'accordo appare imminente. L'Unione delle Nazioni del Sudamerica a Santiago del Cile (UNASUR) ha espresso soddisfazione per la ripresa del dialogo ma le difficoltà non mancano. Tra i punti di contrasto ci sono il progetto di Costituzione e la riforma agraria che il capo di Stato Morales intende promuovere. Le regioni più ricche chiedono, invece, maggiore autonomia al governo ed una diversa ripartizione delle risorse derivanti dallo sfruttamento del gas. A queste frizioni si deve aggiungere un’altra profonda spaccatura: alla parte orientale della Bolivia, ricca di risorse naturali e con una popolazione in gran parte di origine europea, si contrappone infatti la zona occidentale del Paese, caratterizzata da una diffusa povertà e da una fortissima presenza indigena. E’ quanto sottolinea Arturo Mottola, missionario laico italiano della “Comunità Giovanni XXIII” che con l’aiuto di alcuni volontari ha aperto nella città di Yacuiba, nel sud del Paese, il Centro “Angel de la Guarda” per aiutare bambini di strada:

     
    R. – E’ una situazione molto grave. Si è scatenata un’ondata di violenza che ha distrutto famiglie e che, soprattutto, ha inasprito le relazioni fra i cosiddetti “camba” e i cosiddetti “coi”, tra gente d’Oriente e la gente d’Occidente.

     
    D. – La Bolivia è, quindi, una realtà molto spaccata. Ma cosa spinge il Paese verso il precipizio di nuovi scontri e a quali speranze è affidata, invece, la possibile uscita dalla crisi?

     
    R. – Purtroppo gli scontri sono aumentati; c’è ancora molto da fare e da camminare proprio per quanto riguarda il rispetto delle diversità etniche presenti nel Paese. Serve una reale capacità di saper dialogare fra persone che sono diverse. Si è arrivati a questa situazione perché siamo passati da una destra molto forte ad una sinistra molto forte: tutte e due – sia la destra sia la sinistra attuale – non sono purtroppo capaci di saper dialogare fra di loro e questo genera violenza. Io credo che, anzitutto, sia necessario rinunciare agli estremismi sia da una parte che dall’altra. Bisogna, quindi, essere capaci di accettare queste diversità, cercando di dialogare insieme per poter camminare verso un futuro nuovo.

     
    D. – Un futuro nuovo che lei cerca di garantire ai bambini di strada, strappandoli dalla povertà. Come prosegue il suo impegno in questi giorni segnati in Bolivia da tensioni e violenze?

     
    R. – Abbiamo cercato di spiegare la situazione ai bambini e ai giovani che sono con noi. Abbiamo fatto insieme un cammino di riconciliazione: fra i nostri bambini ci sono, infatti, bambini che provengono sia da zone dell’Oriente, sia da aree dell’Occidente. Abbiamo cercato, quindi, di far capire loro che non c’è veramente alcuna differenza tra coloro che arrivano dall’Oriente e quelli che provengono dall’Occidente. Quello che noi facciamo è cercare di mettere insieme la vita, perché il Signore ci chiama a costruire insieme e a vivere insieme. Dobbiamo seguire questa chiamata nonostante le nostre diversità, le difficoltà, le nostre povertà. Il Signore ci chiama a vivere la nostra vita insieme con gli altri. Ci chiama a crescere insieme e a camminare insieme verso una vita diversa, verso una vita nuova che è Resurrezione, che è amore. Proprio l’altro giorno - nonostante questo clima di violenza e di difficoltà, abbiamo voluto continuare il nostro impegno con i ragazzi e con i bambini - abbiamo celebrato insieme l’anniversario di fondazione del nostro centro: abbiamo vissuto insieme un momento veramente di vita, perché in tanta morte, che si sta purtroppo spargendo nel Paese, noi vogliamo continuare ad essere presenti con Gesù: questo è il cammino della riconciliazione e della pace. Dopo tanta violenza e sfruttamento, bisogna ora arrivare a mettere il Signore in mezzo a noi per poter camminare insieme e costruire un mondo nuovo.

    inizio pagina

    Il cardinale Meisner in Lituania per il IV centenario delle apparizioni della Madonna di Šiluva

    ◊   Il cardinale arcivescovo di Colonia, Joachim Meisner, ha presieduto ieri a Šiluva, in Lituania, le celebrazioni per il IV centenario delle apparizioni della Madonna, come Inviato Speciale di Benedetto XVI. La devozione mariana a Šiluva, risale al 1457 quando venne costruito un tempio alla Vergine Maria e iniziarono i pellegrinaggi dei fedeli. Con la Riforma di Lutero, tuttavia, la chiesa fu demolita alla fine del ‘500. L’apparizione della Madonna avvenne pochi anni più tardi, nel 1608 ad alcuni giovani pastori. Si aprì un’indagine e seguirono eventi miracolosi che permisero alla Chiesa cattolica di verificare l’autenticità dell’apparizione e di rientrare in possesso del terreno per costruirvi una cappella, subito divenuta meta di pellegrinaggi. L’attuale chiesa fu costruita tra il 1760 e il 1773 in stile barocco e Paolo VI le conferì il titolo di “Basilica Minore” nel 1974. Durante il regime sovietico, il Santuario contribuì significativamente alla conservazione della fede, nonostante i tentativi delle autorità di bloccare l’ingresso ai pellegrini. Giovanni Paolo II vi si è recato nel 1993, mentre Benedetto XVI, in questi giorni pellegrino in Francia, ha inviato il cardinale Meisner come suo rappresentante in Lituania. Birgit Pottler ha raggiunto telefonicamente il porporato a Šiluva, e gli ha chiesto come ha vissuto le celebrazioni per il 400.mo anniversario delle apparizioni della Vergine, come Inviato papale

    R. – Das Volk Gottes in Litauen hat schon die ganze Woche hier in Šiluva…
    Già la settimana scorsa il popolo di Dio – suddiviso in gruppi di adolescenti, bambini, adulti, uomini e donne – ha iniziato a celebrare il giubileo qui a Šiluva, nel luogo del pellegrinaggio e delle apparizioni. Ieri è stata la cosiddetta “celebrazione conclusiva”, alla presenza di 50 mila fedeli che, per la realtà della Lituania è un numero molto, molto elevato. 400 anni fa, la Madre di Dio era apparsa in lacrime a dei bambini, precisamente nel luogo dove circa 70 anni prima era stato sepolto uno scrigno di ottone o di bronzo contenente un’immagine mariana, perchè questa zona era stata convertita al protestantesimo. La Madonna è apparsa in questo luogo preciso e agli uomini che si sono convertiti, un vecchio mendicante cieco, che aveva visto la sepoltura dello scrigno, mostrò dove si trovava l’immagine. Si scavò e si trovò l’immagine, e da allora – parliamo di 400 anni fa – questo luogo è diventato punto di riferimento per tutto il Paese lituano. Bisogna sempre ricordare che la Lituania è stata minacciata per 700 anni da tutti i Paesi limitrofi, a nord, a sud, a est e a ovest e che è riuscita a mantenere la propria identità culturale di popolo, grazie a questo luogo sacro. Ecco perché questo santuario è così importante per questo piccolo popolo.

     
    D. – Ci sono stati periodi in cui la fede cattolica è stata soffocata in Lituania. Oggi questa fede come viene vissuta in Lituania?

     
    R. – Man sagt, rein statistisch, bei einer Befragung haben sich 85% der Litauer…
    Da un punto di vista strettamente statistico, secondo un’indagine popolare, è risultato che l’85% dei lituani si sia dichiarato cattolico; per quanto riguarda la pratica religiosa, ovviamente non è l’85% dei fedeli che la domenica va a Messa. Dobbiamo però tenere presente che dopo il regime comunista, che ha perseguito la fede dei cattolici con l’esilio e gli arresti, la gente si sta riprendendo piano piano. Mi ha molto colpito tra l’altro, il gran numero di bambini, giovani e famiglie giovani che hanno partecipato alla Messa di ieri.

     
    D . – Come siete stati accolti in Lituania voi vescovi ed i 5O mila pellegrini giunti in questi giorni per le celebrazioni giubilari?

     
    R. – Gestern und vorgestern war es sehr kalt und bedeckt…
    Quando siamo arrivati a Vilnius, siamo stati accolti festosamente. Alla mia presenza, come rappresentante del Papa, è stato suonato prima l’inno pontificio e poi l’inno nazionale lituano; i bambini hanno preparato – ed è stato commovente – un piccolo programma di benvenuto … Poi tutta la delegazione - composta da una ventina di vescovi tra cui il Primate di Polonia – in un corteo d’automobili si è recata a Šiluva. Devo dire che il tutto è avvenuto con grande calma e tranquillità; non ci sono stati – come accade a volte da noi – gruppi di protesta: è stata una grande festa della famiglia della Chiesa cattolica.

     
    D. – Per lei è stato difficile rappresentare il Papa come suo Inviato a Šiluva? Ha sentito il peso della responsabilità?

     
    R. – Ich muβ Ihnen sagen, ich merke daβ weder die Amtsverpflichtungen…
    Devo dirle che non sento il peso del mio ministero, quindi non è stato difficile per me rappresentare il Papa come suo Inviato. Ma i fedeli, il gran numero di giovani ed i bambini, che mi hanno accolto tutti con un profondo rispetto, mi ha fatto capire che stavano onorando il Pontefice. E credo proprio che la celebrazione giubilare, sia stato un incontro benedetto: non solo a livello ecclesiale per i tanti vescovi, sacerdoti e fedeli giunti a Šiluva, ma anche a livello politico con la presenza del Presidente lituano, il Primo ministro, quasi due terzi dei ministri del governo che hanno voluto così onorare questo grande pellegrinaggio della Chiesa cattolica!

    inizio pagina

    Chiesa e Società



    Prima Giornata mondiale della Democrazia. Il messaggio di Ban Ki-moon

    ◊   I principi democratici sono di fondamentale importanza per raggiungere gli obiettivi fondamentali della pace, la tutela dei diritti umani e lo sviluppo. Così il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon - ripreso dall'agenzia Misna - in occasione della nuova Giornata mondiale della Democrazia, stabilita dall'Assemblea Generale dell'ONU l'8 novembre 2007, che si celebra oggi per la prima volta. “La democrazia è uno dei valori fondamentali su cui si fondano le Nazioni Unite – si legge in un comunicato diffuso dall’ONU - è alla base della libera espressione degli individui ed è strettamente connessa a un sistema giuridico basato sulla tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e sul rispetto della dignità umana”. La democrazia, secondo le Nazioni Unite, è infatti sia un fine in se stesso che un mezzo per arrivare entro il 2015 ai traguardi stabiliti dagli Obiettivi di sviluppo del Millennio (MDG): “Democrazia, sviluppo economico, tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali sono principi interdipendenti e i MDG potranno essere raggiunti solo se a una forte determinazione politica a livello locale, nazionale e internazionale si unirà la volontà degli stati più deboli di far sentire la propria voce”. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Celebrazione ecumenica a New York alla vigilia dell'apertura dell'Assemblea Generale dell'ONU

    ◊   Questo pomeriggio a New York, nella chiesa della Santa Famiglia di Manhattan, si tiene una celebrazione ecumenica di preghiera alla vigilia dell’apertura dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. A promuovere l’annuale celebrazione sono l’arcidiocesi di New York e la Missione di Osservazione Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, che hanno rivolto l’invito alla comunità diplomatica, ai funzionari dell’ONU e ai cattolici di New York. Tra gli invitati figurano il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, il presidente della prossima 63.ma Assemblea Generale ed esponenti di diverse tradizioni religiose. Nel corso della funzione, l’arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’ONU, leggerà un messaggio di Benedetto XVI, mentre il cardinale arcivescovo di New York, Edward Egan, proporrà una riflessione tratta dal Libro del profeta Geremia. (R.P.)

    inizio pagina

    Violenze anti-cristiane anche nello Stato indiano del Karnataka

    ◊   Ancora violenze anti-cristiane in India. Nello Stato del Karnataka circa 20 chiese ed edifici cristiani, tra cui un monastero di Clarisse contemplative a Mangalore, sono stati attaccati ieri da militanti indù del “Bajrang Dal”. Sette le persone ferite, tra cui due pastori protestanti e una suora cattolica. La polizia locale è accusata di non aver agito per prevenire gli attacchi annunciati. Immediata la reazione della comunità cristiana: migliaia di fedeli hanno protestato ieri sera nelle strade di Mangalore e decine di manifestanti sono stati arrestati. Fermati anche cinque giovani fondamentalisti indù. Solidarietà ai cristiani del Karnataka è stata espressa dalla Conferenza dei vescovi cattolici dell’Orissa, da settimane teatro di violenze contro le comunità cristiane. In una nota firmata dal Presidente della Conferenza, mons. Thomas Thiruthalil, i presuli pronunciano dure parole di condanna e sollecitano le autorità ad intervenire per assicurare l’immediato ripristino della legge e dell’ordine, mentre giunge l’appello dei vescovi cattolici dello Stato del Madhya Pradesh che ai leader politici indiani hanno chiesto di non “turarsi le orecchie” di fronte al dramma dei cristiani nel Paese. “Vogliamo dare una scossa ai leader politici per ricordare i loro doveri costituzionali”, ha spiegato all’agenzia Ucan il portavoce dei vescovi padre Anand Muttungal. Tra i primi destinatari della campagna Sonia Gandhi, leader dell’Alleanza Progressista Unita al governo, e il Primo Ministro dell’Orissa Naveen Patnaik. Intanto i radicali indù promettono nuove violenze in altri Stati della confederazione. (L.Z. – C.D.L.)

    inizio pagina

    Il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi è a rischio

    ◊   A rischio il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi. Secondo i dati diffusi da Unicef e UNRWA (l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi), l’inizio dell’anno scolastico ha visto un preoccupante calo della frequenza scolastica, con 3400 casi di abbandono, e insieme una diminuzione del rendimento, con insufficienze in diverse materie. A causare lo stato di crisi nel settore dell’istruzione, l’Unicef registra molteplici fattori: allo sciopero degli insegnanti, che a Gaza ha bloccato le lezioni in molte scuole, si aggiunge il sovraffollamento delle stesse, costrette a doppi turni, con giornate scolastiche più corte per gli studenti e minor tempo a disposizione per imparare. Ma non è tutto perché il conflitto in atto ha contribuito fortemente a pregiudicare il diritto all’istruzione dei più giovani: nell’anno scolastico 2007-2008 le operazioni militari israeliane hanno impedito nelle scuole dell’UNRWA, spesso raggiunte dai bombardamenti, lo svolgimento di 256 giornate di lezione, e secondo l’Unicef in Cisgiordania ogni giorno gli scolari devono superare circa 600 barriere – da terrapieni a check point militari – per recarsi a scuola. Le limitazioni agli spostamenti nell’area coinvolta dal conflitto impediscono inoltre l’approvvigionamento di materiali scolastici. A rischio, secondo le organizzazioni umanitarie, anche la vita dei bambini. Nel Territorio Palestinese occupato, l’Unicef sostiene programmi d’emergenza in campo sanitario e nutrizionale, per l’acqua e gli impianti igienico-sanitari, la protezione dell’infanzia e l’istruzione: per l’anno scolastico 2008-2009 fornirà formazione e materiali scolastici alle 100 scuole in condizioni peggiori. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Ansie e scetticismo dilagano nelle società d’Oriente e Occidente

    ◊   Aumenta il senso di paura nelle grandi metropoli europee. Secondo un’indagine della Fondazione Roma e del Censis in dieci grandi città di quattro continenti, presentata stamani nella capitale, inizia a vacillare la fiducia nel progresso come portatore di benessere e sicurezza per tutti. Circa il 54.3% degli intervistati è scettico e impaurito e il 41.2% considera la scienza un “male necessario”. Ma anche la globalizzazione, che fino a pochi anni fa veniva vista come una grande possibilità di sviluppo, è considerata un potente moltiplicatore di ansie. Infatti, quasi il 38% della popolazione metropolitana ritiene che sia più un rischio che un’opportunità, perché, concentrando poteri economici, finanziari e politici, mette, secondo l’indagine, il destino nelle mani di pochi uomini. Secondo quasi il 17% del campione, inoltre, in questo modo c’è una reale possibilità di mettere ricchi contro poveri. Roma e Mosca le città più diffidenti nei confronti della globalizzazione, Mumbai e Il Cairo al contrario sono le città meno scettiche. Per il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, in Italia “soprattutto in quest’ultima campagna elettorale, i politici hanno strumentalizzato le paure degli italiani a causa della crescita dell'immigrazione, della crisi economica e della complessità della società”. L’indagine sarà al centro del World Social Forum che si terrà dal 24 al 26 settembre a Roma. (A cura di Alessandro Guarasci)

    inizio pagina

    Bolivia: appello alla giustizia e alla pace del cardinale Terrazas

    ◊   "Di fronte ai dolorosi eventi che si sono registrati nel nostro Paese non lasciamoci sedurre dalle tenebre. È ora di guardare alla luce di Cristo; a quella luce che ci darà la capacità di cercare il bene, senza la necessità di moltiplicare il male". Così l'arcivescovo di Santa Cruz e presidente della Conferenza episcopale boliviana, cardinale Julio Terrazas, ieri, nell’omelia per la festa liturgica dell'Esaltazione della Croce. Parole giunte quando sul fronte della crisi interna e di quella regionale nei rapporti con gli Stati Uniti si aprivano due spiragli: da un lato il vice Presidente della Repubblica Alvaro Garcìa confermava l'apertura al dialogo con alcuni dei governatori delle regioni che si oppongono al governo di Evo Morales e, dall’altro, da Santiago del Cile si confermava che alla riunione odierna dell'UNASUR, Unione delle nazioni del Sudamerica, saranno presenti tutti i governanti e ciò darà all’incontro una visione più complessiva della crisi e favorirà probabilmente l'abbassamento delle tensioni. "Oggi più che mai, ha detto il cardinale Terrazas, dobbiamo ribadire la nostra fiducia nella parola del Signore perché è una parola di vita e luce, contro la morte le tenebre. Lasciarsi penetrare dalla luce del Signore ci aiuterà a produrre opere di luce e così illuminare la nostra realtà con contenuti, speranze e prospettive diverse e così, insieme, nella pace e nella convivenza creativa trovare le soluzioni necessarie. Chi pensa di non avere bisogno di Dio sbaglia poiché chi rifiuta la luce del Vangelo sta rifiutando la luce della libertà, della pace, della giustizia, del progresso vero e autentico. Quando si rifiuta questa luce si creano spazi che poi vengono riempiti dalla tenebre, dall'oscurità dell'odio, dalle vendette, dalla violenza e ciò rende le nostre vite un inferno di dolori e lutti". Citando l'ultimo documento dell'episcopato il porporato ha poi sottolineato: “Noi Vescovi della Bolivia, come Pastori che vivono le problematiche del Paese e sono vicini al popolo, lanciamo il nostro grido di allarme di fronte alla spirale di violenza che si va estendendo ogni giorno di più in diverse regioni del Paese e che minaccia di trascinare tutta la nazione boliviana in situazioni irreparabili”. Solo alcuni giorni prima i vescovi boliviani chiedevano la cessazione delle violenze e, rivolti ai leader politici e sociali, si appellavano per una soluzione pacifica della crisi in atto. (L.B.)

    inizio pagina

    I vescovi della Nigeria sull'Anno Paolino e le condizioni sociali del Paese africano

    ◊   Al termine dell'Assemblea Plenaria che si è tenuta a Jos dall'8 al 13 settembre scorsi, la Conferenza Episcopale nigeriana esprime la soddisfazione e l'incoraggiamento per il miglioramento delle condizioni sociali del Paese. I vescovi - in un comunicato dal titolo: “Per una trasformazione sociale e spirituale”, ripreso dall'agenzia Fides - invitano i nigeriani di dare il loro contributo allo sviluppo ed al miglioramento della nazione. La Conferenza Episcopale ribadisce inoltre la sua disponibilità a collaborare alla soluzione della grave crisi nel Delta del Niger. "In qualità di partner nel progresso sociale, alla sequela di Cristo, Sole della giustizia e Principe della pace - scrivono i vescovi - la Chiesa continua ad offrire le sue preghiere, la sua saggezza e le opere caritative per il benessere dei sofferenti e dei bisognosi”. I presuli nigeriani notano però che vi sono ancora gravi problemi da risolvere: “Nonostante gli enormi investimenti nel settore energetico, le continue interruzioni di elettricità creano un clima di disperazione. L'insicurezza, provocata da rapine a mano armata, sequestri e uccisioni - sottolineano - aggravano questo senso di disperazione. La corruzione rimane inesorabile. Il nepotismo e la mediocrità sembrano essere state elevate a un'arte. La perdita di numerose vite umane causata dagli incendi di oleodotti di superficie perforati da ladri “dimostra - affermano i Vescovi - la natura a volte effimera della vita sociale della nazione. Il governo dovrebbe fare di più per prevenire tutte le calamità. I gasdotti non dovrebbero essere lasciati incautamente in superficie, ma sepolti in profondità”. Sul piano ecclesiale, la Conferenza Episcopale nigeriana esprime gratitudine al Papa per la nomina di mons. Jude Thaddeus Okolo, originario della diocesi di Nnewi, come nunzio apostolico in Ciad e nella Repubblica Centrafricana. I Vescovi sottolineano inoltre che “l'Anno Giubilare di San Paolo è un anno di rinnovamento della missione della Chiesa, specialmente come agente di verità, di giustizia, di sviluppo e pace. Tutto il clero, i religiosi e i fedeli laici della Nigeria sono chiamati a imitare lo zelo e a seguire le orme di San Paolo nel predicare la Buona Novella in ogni occasione, opportuna e non opportuna”. I Vescovi infine, sulla base del documento preparatorio del Sinodo dei Vescovi di ottobre, dedicato alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, invitano il clero, i religiosi e i fedeli a seguire la Lectio Divina, definita “une efficace strumento pastorale per l'educazione e la formazione”. (R.P.)

    inizio pagina

    Africa: il dialogo interreligioso è uno “strumento potente” per la pace

    ◊   Lavorare insieme per perseguire la pace, la giustizia e la riconciliazione nelle zone dell’Africa colpite da crisi politiche e sociali: è l’impegno dei rappresentanti religiosi cristiani e musulmani riuniti in una conferenza del “Programma per le relazioni tra cristiani e musulmani in Africa” dedicata alla prevenzione e soluzione dei conflitti nell’Africa Orientale. L’incontro - riferisce l'agenzia Misna - si è svolto nei giorni scorsi a Dar Es Salaam, in Tanzania con la partecipazione di rappresentanti di Burundi, Etiopia, Kenya, Tanzania, Rwanda e Uganda. “I capi religiosi hanno studiato le cause delle incomprensioni che hanno portato ai conflitti nella regione e come la religione e le differenze religiose sono state strumentalizzate e manipolate per avvelenare le relazioni e causare perdita di vite umane e danni” riferisce il Servizio d’informazione cattolico per l’Africa (Cisa), secondo cui “l’impegno interreligioso è uno strumento potente che può essere usato per identificare e legare insieme risorse positive per la realizzazione della pace e della coesistenza pacifica”. Attenzione è stata dedicata al ruolo dei governi nel favorire il rispetto interreligioso e il pluralismo culturale. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Il cardinale Sfeir chiede all'esercito di essere al servizio di tutti i libanesi

    ◊   L’esercito nazionale sia “di tutti i libanesi” e “imparzialmente” garantisca “sicurezza e pace a tutti”. E’ l’auspicio espresso dal patriarca maronita Nasrallah Sfeir in occasione della visita che il nuovo comandante dell’esercito, generale Jean Kahwaji ha compiuto ieri alla sede patriarcale di Bkerke. Il cardinale Sfeir, nell’occasione, ha anche affermato di essere in preghiera per il buon esito del “dialogo nazionale” che avrà inizio questa settimana, su iniziativa del presidente della Repubblica, Michel Suleiman. Il generale Kahwaji si è recato a Bkerke con la moglie e i due figli, in veste, quindi, non ufficiale, per prendere parte alla messa domenicale. E’ durante il rito - scrive l'agenzia AsiaNews - che il patriarca ha parlato dell’esercito. Esprimendo rammarico per gli scontri che in tempi recenti hanno insanguinato Tripoli, la Valle dela Bekaa e la Montagna libanese, il cardinale ha dunque espresso l’auspicio che l’esercito voglia agire “come l’esercito di tutti i libanesi e garantire sicurezza e pace a tutti i libanesi”. “Noi – ha aggiunto – preghiamo per il successo del dialogo nazionale e speriamo che tutti i libanesi dimentichino le loro controverse e raggiungano un riavvicinamento, poiché questo è l’unico mezzo per riportare al Libano stabilità, prosperità e pace”. (R.P.)

    inizio pagina

    Promuovere la Sacra Liturgia: è l’obiettivo del Congresso voluto in Asia dalla Congregazione per il Culto Divino

    ◊   Avrà inizio domani, nei pressi di Colombo, capitale dello Sri Lanka, il “Congresso sulla Liturgia in Asia”, promosso dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Un’occasione, a fronte di alcune forme di abuso in diverse regioni del continente, per precisare il rito della celebrazione liturgica alla luce della Costituzione conciliare “Sacrosanctum Concilium”. Nel presentare l’iniziativa - riferisce l'agenzia Fides - mons. Malcolm Ranjith, Segretario della Congregazione, che insieme al cardinale Francis Arinze, Prefetto della stessa, presiederà il congresso, ha detto che “Il Santo Padre è molto attento ad assicurare un’adeguata celebrazione della Liturgia” perché un’autentica celebrazione diventa autentica manifestazione di fede. “La Liturgia – ha precisato - è la chiave per il rinnovamento della Chiesa” giacché “quello che si celebra è quello che si vive, e cosa noi crediamo dipende da quello che viviamo”. All’incontro saranno presenti 55 delegati, tra sacerdoti, religiosi e laici, provenienti da 19 Paesi dell’Asia, insieme agli inviati della Santa Sede e della Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche (FABC). La Chiesa locale richiamerà l’attenzione anche sulla situazione politica del Paese, da anni segnato dalla guerra civile, e lancerà un appello per la pace e la riconciliazione. Il meeting asiatico segue un primo congresso dedicato alla Sacra Liturgia in Africa. (C.D.L.)

    inizio pagina

    A Manila, veglia dei cattolici contro la legge pro-aborto

    ◊   Gli attivisti del “Comitato per la vita” hanno lanciato una mobilitazione nelle Filippine, davanti alla Camera dei deputati di Manila, dove è in discussione una normativa che intende favorire l’aborto. Secondo i sostenitori - si legge su Asianews - la legge nasce per “controllare il processo di crescita demografica”, ma gli esperti sottolineano che sul tema “il Paese ha fatto registrare una inversione di tendenza” e il dato relativo alle nascite è "in diminuzione” e non giustifica la legge. Secondo i vescovi filippini si sta scavando un solco profondo tra la Chiesa cattolica e i parlamentari, che sembrano intenzionati ad approvare la legge, ma la questione merita di essere tenuta “sotto osservazione”. Padre Melvin Castro, segretario esecutivo della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, afferma che l’approvazione della legge sull’aborto sarebbe “un segnale dell’indebolimento della fede” favorito da “condizioni di benessere” che “possano diventare causa di un allontanamento da Dio”, e che lo sviluppo economico non deve prescindere dal rispetto dei valori e degli ideali cattolici. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Anno Paolino e Giornata Missionaria ad Hong Kong

    ◊   “Camminare insieme a San Paolo” è il tema scelto dalla diocesi di Hong Kong per la celebrazione diocesana in vista della Giornata Missionaria Mondiale 2008, che si svolgerà domenica 12 ottobre nello stadio Xiao Xi Wan. Secondo quanto riferisce Kong Ko Bao (il bollettino diocesano in versione cinese) ripreso dall'agenzia Fides, mons. Dominic Chan, Vicario di Hong Kong, ha annunciato il programma della celebrazione diocesana che evidenzia il legame della Giornata Missionaria Mondiale con l’Anno Paolino. Inoltre per questa circostanza si svolgeranno anche tre Seminari sull’Evangelizzazione durante i quali i partecipanti discuteranno sul carisma degli Istituti Religiosi, sulla vita di preghiera e sull’evangelizzazione. Gli Istituti Religiosi missionari che da anni sono attivi nel territorio di Hong Kong, saranno i protagonisti di questa celebrazione. Durante il raduno del 12 ottobre, cui si prevede parteciperanno circa 10.000 fedeli, i missionari di MaryKnoll, dei Verbiti, del PIME, del Sangue Prezioso e i membri dell’Associazione Cattolica Missionaria di Hong Kong, presenteranno il lavoro missionario che essi svolgono, il servizio sociale ed educativo, inoltre illustreranno gli abiti religiosi propri di ogni Istituto e offriranno le loro testimonianze missionarie. Sacerdoti e religiosi, i laici della diocesi e i giovani di Hong Kong che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney, parteciperanno alla solenne processione che si svolgerà nella Giornata del 12 ottobre, a rappresentare la continuità della trasmissione missionaria nel territorio di Hong Kong. Sarà mons. John Tong, coadiutore di Hong Kong, a presiedere il rito del Mandato missionario. (R.P.)

    inizio pagina

    Comunicatori cattolici asiatici riuniti in Cambogia per la IV assemblea di SIGNIS-Asia

    ◊   Oltre 50 comunicatori cattolici, da circa 15 Paesi dell’Asia, sono riuniti da oggi e fino giovedì a Phnom Penh, in Cambogia, per partecipare alla IV assemblea della sezione asiatica di SIGNIS, l’Organizzazione cattolica internazionale per il cinema e la radiotelevisione. Ad organizzare l’evento, ospitato per la prima volta nel Paese, è il Centro nazionale per la Comunicazione sociale cattolica (CSC) in collaborazione con il “Don Bosco Social Communication” di Sihanoukville, l’Ufficio Comunicazioni della Caritas Cambogia e il locale Servizio comunicazioni dei padri Gesuiti. In vista dell’assemblea mondiale che si terrà in Thailandia nel 2009 sul tema “I media per una cultura della pace - I diritti dei bambini, la promessa di domani”, la sessione di Phnom Penh intende riflettere sul rapporto fra “I bambini e i media”. Un tema attuale in Cambogia, dove negli ultimi anni il grande sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa ha offerto nuove potenzialità e insieme ha introdotto nuovi rischi in particolare per i minori. “Molti bambini e giovani cambogiani, soprattutto nelle aree rurali – spiega all’agenzia Ucan padre Omar Giraldo, direttore del CSC – consumano in modo acritico tutto quanto viene loro propinato, senza distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è”. Di qui la necessità di sensibilizzare genitori e educatori e attraverso loro educare i bambini ad un uso intelligente dei media. Negli auspici degli organizzatori l’assemblea sarà anche l’occasione per dare impulso ai media cattolici in Cambogia. (L.Z.)

    inizio pagina

    Il cardinale Stafford: l’amore è la chiave della teologia di Benedetto XVI

    ◊   “La chiave della teologia di Joseph Ratzinger è l'amore”. Così il cardinale James Francis Stafford, Penitenziere Maggiore, al Seminario per giornalisti della stampa internazionale tenutosi sabato scorso presso la Pontificia Università della Santa Croce (PUSC) di Roma, sul tema “The Church Up Close – Covering Catholicism in the Age of Benedict XVI”. Nel suo intervento – riporta l’agenzia Zenit - il porporato ha spiegato che tutta la teologia papale è condensata nel titolo della sua prima Enciclica: “Deus caritas est”, “Dio è amore”, e che in primo luogo il nostro è “un Dio attivo nella sua ricerca d'amore”, “un Dio che va personalmente alla ricerca del suo gregge”. Gesù Cristo - ha detto – rappresenta l'amore profondo di Dio che ha sacrificato il suo stesso Figlio per la salvezza e la redenzione dell'umanità, ed è per questo “il centro di tutta la storia, anche di quella contemporanea”. Il cardinale Stafford ha quindi spiegato il significato dei tre simboli che costituiscono lo stemma di Papa Benedetto XVI: una conchiglia, segno del pellegrinaggio, un orso addomesticato, segno di penitenza, e una testa di moro incoronata, icona dell'universalità della Chiesa. Ricordando l’invito del Santo Padre a “Tornare alle radici, alla patristica”, “non a una teologia estetica, ma a un'estetica teologica”, il cardinale Stafford ha rammentato ai presenti che non bisogna mai perdere di vista “la bontà e la bellezza”, ricordando sempre il primato di quest'ultima, e che per raggiungere la bellezza è necessario l’impegno nella ricerca della verità. (C.D.L.)

    inizio pagina

    L’Europa pluralista come modello per il mondo di oggi: così il cardinale Tettamanzi

    ◊   “Nel complesso mondo di oggi è assolutamente urgente e indispensabile, accanto a quello di altre regioni e universi culturali, il ruolo dell’Europa, un continente pluralista che non ha un'identità univoca, ma che per la ricchezza della sua storia tiene sinfonicamente insieme una pluralità di tradizioni e identità”. Così l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, ieri, nell'omelia pronunciata alla messa per il giubileo di “Nostra signora d'Europa” al santuario alpino di Campodolcino. Ai presidenti il porporato ha ricordato l’omelia del 12 settembre del 1958 dell'allora arcivescovo di Milano Giovan Battista Montini, poi divenuto Papa, che ricordando la tragedia della guerra mondiale aveva affermato: “Siamo andati incontro alle guerre perché la nostra gioventù ha sognato dei particolarismi, dei nazionalismi e degli egoismi e un giorno questi sono scoppiati in bombe e sono scoppiati in odio”. Sulla questione del processo di unificazione europea e sui suoi fondamenti il cardinale Tettamanzi ha messo in guardia contro la retorica e le semplificazioni che – ha detto – “aprono la strada da una parte a egoismi collettivi e rivendicazioni faziose e dall'altra a deresponsabilizzazioni e scetticismi nei confronti del processo di unificazione del continente”. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Media e istituzioni europee nell’agenda dell’assemblea del CCEE in Ungheria

    ◊   Rifletteranno sul rapporto fra Chiesa e mezzi di comunicazione di massa i presidenti delle Conferenze episcopali d'Europa (CCEE) riuniti in assemblea plenaria ad Esztergom, in Ungheria, dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi. All’incontro, sul tema “Chiesa e media per un servizio comune alla verità” – riferisce l'agenzia Sir - saranno presentati i risultati dell'indagine europea voluta dal CCEE per definire quale percezione hanno i media della Chiesa in Europa, e sono quali gli strumenti di comunicazione delle Conferenze episcopali. Ai partecipanti saranno presentate anche le attività della Commissione episcopale europea per i media (CEEM), delle Commissioni per la pastorale delle migrazioni, per la scuola e l’università, e del Servizio europeo per le vocazioni. Attenzione sarà posta anche ai progetti di collaborazione con le Chiese di Africa e America latina, e alla conferenza islamo-cristiana e al primo forum cattolico ortodosso in programma rispettivamente per ottobre e dicembre prossimi. Nel corso dell’incontro i presidenti delle Conferenze episcopali d'Europa eleggeranno il nuovo segretario generale del CCEE e il 2 ottobre incontreranno il presidente della Repubblica d’Ungheria. (C.D.L.)

    inizio pagina

    Congresso Internazionale a Roma per discutere sull'Humanae vitae

    ◊   Riproporre oggi l’inscindibile legame tra amore e vita è l’obiettivo del Congresso internazionale che si terrà a Roma il 3 e 4 ottobre prossimi sull’Enciclica di Papa Paolo VI “Humanae vitae”. Un’iniziativa che – riporta l’agenzia Zenit - nel 40° anniversario del documento, intende richiamare ai valori in gioco nella sessualità, al vero significato della procreazione responsabile e alle moderne possibilità per realizzarla, a fronte dei ripetuti attacchi contro la famiglia e la vita e delle problematiche relative alla fertilità e all’infertilità umana che attraversano oggi la società. Organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in collaborazione con la Confederazione Italiana Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità, il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e l’Institut Européen d’education familiare, il convegno affronterà aspetti teologico- dottrinali e rifletterà sulle risposte dei destinatari dell’enciclica, uomini di scienza, contesto medico-sanitario e pubbliche istituzioni, e sulle strategie operative per renderne possibile, oggi, l’attuazione. Aprirà l’incontro la lectio magistralis del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, mentre la mattina del 4 ottobre, è prevista una Solenne celebrazione eucaristica, nella basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano. Il convegno intende promuovere la collaborazione fra società scientifiche, istituzioni e organismi del mondo ecclesiale per realizzare progetti formativi e di ricerca, rivolti alla promozione della fertilità e dell’autentica procreazione responsabile. (C.D.L.)

    inizio pagina

    24 Ore nel Mondo



    Zimbabwe: firmata l'intesa tra Mugabe e Tsvangirai

    ◊   Giornata cruciale in Zimbabwe dove, nel corso di una cerimonia ufficiale ad Harare, è stata sancita la fine della crisi politica durata oltre cinque mesi e innescata dalle contestate elezioni presidenziali. Il presidente Mugabe e il leader dell’opposizione Tsvangirai hanno firmato l’intesa, raggiunta giovedì scorso dopo 8 settimane di negoziati mediati dal presidente sudafricano Mbeki, sulla formazione di un esecutivo di unità nazionale. L’accordo prevede la presidenza a Mugabe che controllerà anche il consiglio dei ministri e l’esercito; a Tsvangirai va la carica di primo ministro e la direzione di un gabinetto ministeriale strategico. I ministri del nuovo governo saranno 31. Nel corso della cerimonia, Tsvangirai ha lanciato un appello all’unità mentre Mugabe ha messo in guardia dalle interferenze di alcuni Paesi stranieri, in particolare Stati Uniti e Gran Bretagna. Intanto l’Unione Europea ha deciso che aspetterà “misure concrete” prima di ripristinare gli aiuti economici da destinare al Paese africano.

    Rwanda-elezioni
    Si sono aperti questa mattina all’alba i seggi elettorali in Rwanda. Ampiamente favorito è il partito del presidente Kagame, il Fronte patriottico rwandese. Il servizio di Marina Piccone:

    Quattro milioni e ottocento mila cittadini su nove milioni di abitanti sceglieranno i partiti che dovranno governare il Paese. I partiti prescelti, a loro volta, nomineranno i deputati e i senatori. La riconferma dell’attuale compagine governativa e soprattutto del Fronte Patriottico Ruandese, il partito di Paul Kagame, presidente della Repubblica, è scontata. Per la formazione di maggioranza, si prevede un plebiscito, alla stessa stregua delle ultime votazioni, risalenti al 2003, quando l’SPR ottenne più del 73 per cento dei voti e Kagame venne riconfermato presidente con oltre il 95 per cento dei consensi. Tra i temi dominanti di queste elezioni: la condizione dei sopravvissuti al genocidio e la riforma agraria, che dovrebbe entrare in vigore entro il 2010, per consentire l’acquisto di terreni da parte di imprese commerciali. Ciò che più importa alla gente, ancora traumatizzata da un decennio di guerre atroci, è però la tranquillità. La mancanza di partiti di opposizione, invece di preoccupare, rassicura la popolazione che teme sempre il verificarsi di nuovi conflitti. Le urne si chiuderanno alle 15.00. Sulla regolarità del voto vigileranno 67 osservatori internazionali.

    Nigeria-attacchi
    Il MEND, il Movimento d’emancipazione del Delta del Niger, ha rivendicato l’attacco ad un impianto della Shell nello Stato di Rivers. Un’azione arrivata nel terzo giorno di disordini tra il gruppo armato e i militari nigeriani che avevano dato 24 ore di tempo alle compagnie straniere per lasciare la zona.
     
    Georgia-Russia
    La crisi in Caucaso è al centro di un vertice europeo a Bruxelles. I ministri degli Esteri dei 27 hanno dato il via libera alla missione di osservatori dell’Unione Europea, composta da 200 uomini, e che verrà schierata nelle zone cuscinetto a sud dei confini di Ossezia del Sud e Abhkazia. Deciso anche lo stanziamento di un pacchetto di aiuti di 500 milioni di euro in tre anni da destinare alla ricostruzione della Georgia. Sempre oggi, è iniziata una delicata missione di due giorni della NATO a Tblisi, già fissata prima dell’inizio del conflitto e poco gradita dalla Russia che la giudica “inopportuna”. Intanto il presidente russo Medvedev ha annunciato che firmerà questa settimana gli accordi di cooperazione, compresa quella militare, con le due repubbliche separatiste georgiane. Contemporaneamente, il ministro degli Esteri russo Lavrov, dopo la visita in Abkhazia, dove il Cremlino aprirà una sede diplomatica prima della fine dell’anno, è partito per l’Ossezia del Sud per una serie di incontri con le autorità. Infine Tblisi ha reso noto oggi che sono 373 le persone morte nel conflitto russo-georgiano dello scorso agosto.

    Russia-Inguscezia
    Alta la tensione nel Caucaso settentrionale. Due militanti e quattro agenti dei reparti speciali sono morti in un’operazione antiterrorismo nella repubblica dell'Inguscezia. L’azione era finalizzata a disarmare alcuni uomini nascosti in una abitazione privata.

    Economia- Merryl Linch
    La Banca d’affari Merrill Lynch passa sotto il controllo di Bank of America, che l'acquista per 44 miliardi di dollari. Lehman Brothers si starebbe, invece, preparando per chiedere la bancarotta, mentre un consorzio di dieci banche darà vita a un fondo da 70 miliardi di dollari per assicurare liquidità. A rischio, nella sola Europa, almeno 6 mila posti di lavoro; la Banca Centrale Europea ha parlato in proposito di “allerta straordinaria”. Sulle prospettive economiche mondiali e le ricadute che i nuovi assetti possono avere sui risparmiatori, Salvatore Sabatino ha raccolto il commento di Giacomo Vaciago, docente di Economia Internazionale presso l’Università Cattolica di Milano:
     
    R. – Siamo, come le autorità monetarie hanno dichiarato, solo a metà del guado. Siamo ancora nella fase in cui i governi, invece di risolvere i problemi, li agitano, spaventano i cittadini o fanno dotte conferenze scientifiche per discutere su dove va il mondo.

     
    D. – Quali, invece, le ricadute concrete sui risparmiatori?

    R. – Si amplia il rischio nei confronti dei rendimenti dati dalle attività finanziare; mi aspetto che, a questo punto, il risparmiatore prudente preferisca attività finanziarie sicure come la moneta, i titoli del tesoro.

     
    D. – L’ex presidente del Federal Reserve, Alan Greenspan, ha detto che l’attuale crisi finanziaria è la più grave da 50 anni ed è ancora lontana dall’essere terminata. Una proiezione reale, secondo lei?
     
    R. – Certo che se continuiamo così - perché oramai è da 14 mesi che va avanti questa situazione di incertezza e, a tratti, di paura - è chiaro che, alla fine, potrebbe avere ricadute anche sull’economia reale; c’è da dire che proprio l’economia reale finora è rimasta sorprendentemente robusta. Per ora, si sta ancora limitando al settore finanziario, che aveva accumulato più rischi e problemi e oggi paga gli errori commessi. Il consumatore normale, l’operaio che lavora in una fabbrica o nella sua bottega, ecc., non ha ancora subìto così gravi contraccolpi da una crisi che è per il momento molto finanziaria, e soprattutto molto anglosassone.
     
    Petrolio-quotazioni
    I terremoti finanziari in corso hanno avuto immediate ripercussioni sui mercati. Il prezzo del petrolio è sceso sotto i 98 dollari al barile, il minimo da sei mesi. In picchiata anche il Brent, greggio di riferimento europeo, che a Londra è arretrato a 95 dollari ma sono tutte le Borse europee a perdere: si registra infatti un calo pari al 4-5 per cento.

    Italia-Alitalia
    Si continua a trattare per il salvataggio di Alitalia. Ieri sera è stato siglato un accordo tra il governo, la Compagnia aerea italiana (CAI) e i sindacati confederali (CGIL, CISL, UIL E UGL). L'intesa prevede mille assunti in più in CAI e dà tempo fino al 30 settembre per risolvere il nodo dei contratti, il più difficile da sciogliere secondo il ministro del Welfare Sacconi. Sugli scudi le sigle sindacali dei piloti che ritengono l'accordo “carta straccia”. Intanto, i voli Alitalia non sono a rischio nonostante l’allarme lanciato nei giorni scorsi sulla mancanza di carburante.
     
    Iran-nucleare
    Nessun progresso concreto è stato raggiuntato dall’AIEA, agenzia Internazionale per l’energia atomica, nell’indagine sulle attività atomiche iraniane. Lo ha annunciato la stessa AIEA, secondo la quale Teheran ha installato altre duemila centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, arrivando a superare quota tremila.

    Iraq-Gates
    A sorpresa è giunto in Iraq il segretario americano alla Difesa Robert Gates. A Baghdad sono in programma incontri tra le truppe USA e rappresentanti delle istituzioni irachene. Intanto non si ferma la violenza: due autobombe sono esplose nel centro della capitale irachena uccidendo almeno 12 persone e ferendone altre 32.

    Pakistan-Afghanistan
    Dietrofront delle truppe del Pakistan che, in un primo momento, avevano annunciato di aver sparato contro elicotteri americani in una zona al confine con l’Afghanistan. Islamabad ha comunque confermato l’incidente ma ha smentito che i velivoli fossero nello spazio aereo pachistano. Sono 40 i militanti islamici legati ad Al Qaeda che hanno perso la vita in una vasta operazione condotta dalle truppe pachistane nel Waziristan. Intanto nell’ovest dell’Afghanistan, tre persone sono rimaste uccise stamani per l’esplosione di una bomba al passaggio del convoglio del responsabile del distretto di Shindand, nell’ovest del Paese. Risale a due giorni l’attentato nel quale ha perso la vita il governatore della provincia afghana di Logar.

    Thailandia- politica
    In Thailandia, dopo la rinuncia di Samak Sundaravej a chiedere un nuovo mandato in Parlamento, il Partito del potere del popolo ha candidato Somchai Wongsawat a primo ministro. Mercoledì sono in programma le votazioni.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

     

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 259

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

    inizio pagina