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Sommario del 14/09/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • La Messa a Lourdes per i 150 anni delle apparizioni della Vergine a Bernadette. Il Papa: Maria annuncia al mondo il Mistero della Croce, segno di misericordia e di pace
  • Da Lourdes la luce che illumina il buio del mondo: Benedetto XVI nella Grotta delle Apparizioni affida a Maria le sofferenze e le speranze dell'umanità
  • Padre Lombardi: il Papa porta alla Francia un messaggio di libertà e di fiducia
  • Oggi in Primo Piano

  • Elezioni cruciali in Rwanda per rafforzare la pace interetnica
  • Dibattito in Italia sul provvedimento contro la prostituzione
  • Convegno ACLI: intervista col presidente Olivero
  • Le sfide dell'editoria per un ritorno alla lettura: intervista con don Giuseppe Costa direttore della LEV
  • Chiesa e Società

  • Vescovi scozzesi: "la nuova legislazione non sostiene a sufficienza la famiglia"
  • L'invito alle parrocchie dei vescovi inglesi in occasione della Domenica missionaria nazionale
  • Francia: apertura a Valenciennes del Millenario di Nostra Signora di Saint-Cordon
  • Si celebra domani la prima Giornata Mondiale della Democrazia
  • Concluso a Genova il convegno dedicato al cardinale Siri
  • Sondaggio a Hong Kong: i cattolici non conoscono la Dottrina sociale della Chiesa
  • Si chiudono oggi in Costa d'Avorio le Giornate del perdono e della riconciliazione
  • Assisi si prepara a inaugurare il tratto sud della Via Francigena
  • Richiamo alla responsabilità e lotta al consumismo: le sfide ecumeniche della salvaguardia del Creato
  • Termina a Roma il seminario dell'Università della Santa Croce sull'informazione vaticana
  • 24 Ore nel Mondo

  • Terroristi islamici colpiscono New Delhi: almeno 30 morti
  • Il Papa e la Santa Sede



    La Messa a Lourdes per i 150 anni delle apparizioni della Vergine a Bernadette. Il Papa: Maria annuncia al mondo il Mistero della Croce, segno di misericordia e di pace

    ◊   L’invito alla conversione e alla salvezza è il messaggio della Vergine a Lourdes. Benedetto XVI lo ha ribadito celebrando davanti a circa duecentomila fedeli, alla Prairie, la Messa in occasione del 150mo anniversario delle apparizioni di Maria a Bernadette, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Da Lourdes la nostra inviata, Francesca Sabatinelli:

    (Canto)

     
    Il mistero della Croce, il sacrificio di Cristo per la salvezza del mondo, è il messaggio affidato da Maria agli uomini ed è il messaggio di conversione e speranza che ci viene dalla Grotta di Massabielle. Benedetto XVI da Lourdes parla alle migliaia di fedeli che hanno attraversato la Francia e che sono venuti da molti altri Paesi, per ascoltarlo in occasione del 150.mo anniversario delle apparizioni della Vergine. A loro ricorda che Maria da Lourdes ha rivelato agli uomini che è il segno della Croce, sintesi della fede, a dire che la potenza dell’amore è più forte del male che ci minaccia:

     
    “Elle invite tous les hommes de bonne volonté, tous ceux qui souffrent… ".
    Maria invita agli uomini di buona volontà a tutti coloro che soffrono nel cuore o nel corpo ad alzare gli occhi verso la Croce, per trovarvi la sorgente della vita e della salvezza”.

     
    La celebrazione del giubileo delle apparizioni, il messaggio di Lourdes, può far ritrovare alla fede un nuovo vigore, continua il Papa, in cui la Chiesa può fortificarsi per proclamare con sempre maggiore audacia il mistero di Cristo. Maria sceglie Bernadette per trasmettere il suo messaggio di conversione, di preghiera e di penitenza. Maria rivela a Lourdes la bellezza trasfigurata, l’immagine dell’umanità nuova:

     
    “Marie exprime en réalité une attitude de peline liberté... ".
    Maria esprime in realtà un atteggiamento di piena libertà fondata sul pieno riconoscimento della sua dignità. Questo privilegio riguarda anche gli uomini perché svela la dignità di esseri umani, segnati dal peccato ma salvati nella speranza che consente di affrontare la vita quotidiana”.

     
    Maria a Lourdes ricorda il ruolo centrale che la preghiera deve avere nella vita dei cristiani. Il Papa si rivolge ai giovani raccolti attorno alla Croce della GMG, che lo applaudono e che lo chiamano, chiede loro di non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà. Sollecitandoli a prendere esempio dal "sì" di Maria davanti all’Annuncio dell’Angelo li invita, come già ieri nella Messa di Parigi, a rispondere alle chiamate del Signore perché Egli solo può appagare le aspirazioni più profonde del loro cuore:

     
    “À ceux, parmi vous, que le Seignerur appelle à sa suite... ".
    A coloro che Egli chiama a seguirlo nella vocazione sacerdotale o religiosa il Papa ribadisce tutta la felicità che vi è nel donare totalmente la propria vita a servizio di Dio e degli uomini”.

     
    L’auspicio del Papa è quindi che le famiglie e le comunità cristiane possano essere luoghi nei quali possano nascere e maturare solide vocazioni a servizio della Chiesa e del mondo. Maria, conclude la sua omelia il Papa, ci invita a vivere come Lei in una speranza invincibile rifiutando di ascoltare coloro che pretendono che noi siamo prigionieri del fato.

     
    (Canto)

     
    E’ davanti a Maria, dice poi all’Angelus, che l’uomo non esista a mostrarsi in tutta la sua debolezza, a consegnare le sue domande e i suoi dubbi e a formulare le sue speranze e i suoi desideri più segreti. L’amore di Maria disarma ogni forma di orgoglio e grazie a lei scopriamo che la fede cristiana non è un peso. Benedetto XVI, concludendo l’Angelus, ha salutato in diverse lingue i fedeli, tra loro anche i pellegrini italiani:

     
    “Saluto con grande affetto i pellegrini italiani! Cari amici, in questa importante ricorrenza, accogliete con gioia e disponibilità il messaggio della Vergine Immacolata a santa Bernadette: preghiera e conversione del cuore sono la via per rinnovare il mondo. La Madonna vegli sempre su di voi, sulle vostre famiglie, specialmente sui malati e i sofferenti, e sull’intera nazione italiana. Grazie !”.
     
    (Applausi)

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    Da Lourdes la luce che illumina il buio del mondo: Benedetto XVI nella Grotta delle Apparizioni affida a Maria le sofferenze e le speranze dell'umanità

    ◊   Il Papa era giunto ieri pomeriggio a Lourdes, dopo la visita a Parigi, compiendo le prime tre tappe del Cammino del Giubileo: la chiesa parrocchiale del Sacro Cuore dove è stata battezzata Bernardette, il Cachot, l’ex prigione dove la famiglia della veggente abitava e la Grotta delle Apparizioni. In serata, al termine della processione aux flambeaux, il Papa ha tenuto l’omelia dalla terrazza inferiore della Basilica di Notre Dame di Lourdes. Il servizio di Sergio Centofanti.

    (Canto)

     
    Benedetto XVI sosta in preghiera nella Grotta: è forse il momento più toccante di tutto il viaggio. Una bambina, vestita con un costume locale del periodo di Bernadette, gli porge un bicchiere d’acqua della fonte che il Papa beve. Quindi eleva una preghiera in italiano:

     
    “Signore Gesù, ci hai dato Maria come Madre. Ella ha condiviso la Tua passione e la Tua resurrezione. Qui a Lourdes, si è mostrata a Bernadette, rattristata per i nostri peccati, ma raggiante della Tua luce. Attraverso Lei, Ti confidiamo tutte le gioie e le pene, le nostre, quelle dei malati e quelle di tutta l’umanità”.

     
    (Canto)

     
    Nel buio e nel freddo di una notte piovosa a Lourdes decine di migliaia di luci illuminano le speranze di un’umanità sofferente. Il Papa, al termine della suggestiva processione aux flambeaux, svolge una vera e propria catechesi sulla luce, la luce vera che porta al mondo la gioia, la bontà, la bellezza, la vita. A centocinquant’anni da quell’11 febbraio 1858, Benedetto XVI ricorda quando Bernadette nella grotta di Massabielle “ vide una luce e, dentro questa luce, una giovane signora che definì“bella, bella, più di tutto”. Ricorda come questa Signora si rivolse alla povera e umile fanciulla “con bontà e dolcezza, con rispetto e fiducia” in un “dialogo tutto pervaso di delicatezza” fatto di “messaggi molto semplici sulla preghiera, la penitenza e la conversione”. Sul volto di Bernadette splendeva la luce della Donna vestita di Sole, rivestita della vita del Figlio Risorto. E “l’incontro col viso luminoso di Bernadette sconvolgeva i cuori e gli sguardi”:

     
    "Que ce soit pendant les apparitions elles-mêmes ou lorsqu' elle les racontait... ".
    Sia durante le apparizioni che quando le raccontava, il suo viso diveniva tutto raggiante. Bernadette era ormai abitata dalla luce di Massabielle. La vita quotidiana della famiglia Soubirous era tuttavia intessuta di miseria e di tristezza, di malattia e di incomprensione, di rifiuto e di povertà. Pur non mancando amore e calore nelle relazioni familiari, era difficile vivere nel ‘cachot’(la ‘prigione’). Ma le ombre della terra non hanno impedito di brillare alla luce del cielo: ‘La luce splende nelle tenebre…’(Gv 1,5)”

     
    “Lourdes – ha detto il Papa - è uno di quei luoghi che Dio ha scelto per farvi risplendere un raggio particolare della sua bellezza”. Ed “è un luogo di luce, perché è un luogo di comunione, di speranza e di conversione”. “La stessa Madre di Dio fece sapere di gradire l’omaggio toccante di quelle migliaia di ceri” che da 150 anni continuano a brillare “davanti alla grotta, notte e giorno, tanto d’estate quanto d’inverno” come “un roveto ardente incendiato dalle preghiere dei pellegrini e dei malati, che esprimono le loro preoccupazioni e i loro bisogni, ma soprattutto la loro fede e la loro speranza”. E’ “una strada luminosa” - ha aggiunto il Papa – che rischiara “anche i momenti più bui” della storia degli uomini:

     
    "Cet acte de marcher dans la nuit, en portant la lumière, parle fort... ".
    Questo camminare nella notte, portando la luce, parla con forza al nostro intimo, tocca il nostro cuore e dice molto di più che ogni altra parola pronunciata o intesa. Questo gesto riassume da solo la nostra condizione di cristiani in cammino: abbiamo bisogno di luce e, allo stesso tempo, siamo chiamati a divenire luce. Il peccato ci rende ciechi, ci impedisce di proporci come guide per i nostri fratelli, e ci spinge a diffidare di loro e a non lasciarci guidare. Abbiamo bisogno di essere illuminati e ripetiamo la supplica del cieco Bartimeo: ‘Maestro, fa’ che io veda!’”

     
    “Maria – ha proseguito il Pontefice - ci insegna a pregare, a fare della nostra preghiera un atto d’amore per Dio e di carità fraterna. Pregando con Maria, il nostro cuore accoglie coloro che soffrono”:

     
    "Nous pensons aux victimes innocentes qui subissent la violence, la guerre... ".
    Pensiamo alle vittime innocenti che subiscono la violenza, la guerra, il terrorismo, la carestia, o che portano le conseguenze delle ingiustizie, dei flagelli e delle calamità, dell’odio e dell’oppressione, degli attentati alla loro dignità umana e ai loro diritti fondamentali, alla loro libertà d’azione e di pensiero. Pensiamo anche a coloro che vivono problemi familiari o che soffrono in conseguenza della disoccupazione, della malattia, dell’infermità, della solitudine, della loro situazione di immigrati. Non voglio inoltre dimenticare coloro che patiscono a causa del nome di Cristo e che muoiono per Lui”.

     
    A Lourdes il primo posto spetta ai malati, ai poveri e ai piccoli. In tanti – ha affermato il Papa – vengono qui “sperando forse segretamente di ricevere qualche miracolo; poi, sulla via del ritorno” cambiano profondamente, comprendendo la cosa più importante: che “in realtà, basta amare”:

     
    "La rencontre discrète avec Bernadette et la Vierge Marie peut changer une ... ".
    L’incontro discreto con Bernardette e con la Vergine Maria può cambiare una vita, perché esse sono presenti, in questo luogo di Massabielle, per condurci a Cristo, il quale è la nostra vita, la nostra forza, la nostra luce. Che la Vergine Maria e santa Bernardette vi aiutino a vivere da figli della luce per testimoniare, ogni giorno della vostra vita, che Cristo è la nostra luce, la nostra speranza, la nostra vita!”

     
    (Canto)

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    Padre Lombardi: il Papa porta alla Francia un messaggio di libertà e di fiducia

    ◊   Sul viaggio pastorale del Papa in Francia e in particolare sulla tappa a Lourdes ascoltiamo il commento del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicamente da Sergio Centofanti:


    R. – Lourdes è la tappa fondamentale di questo viaggio, e in fondo è l’occasione di questo viaggio. Un momento di grande spiritualità è già iniziato ieri sera con la prima parte del Cammino del Giubileo e la processione “aux flambeaux”, e questa mattina con questa Messa sulla tematica della Croce, perché è la festa dell’Esaltazione della Croce. Quindi, tutti i temi della preghiera, dell’invito mariano a venire qui per pregare e convertirsi, dell’invito mariano a contemplare anche il dono di Dio che è il Figlio di Dio incarnato per noi e morto sulla Croce, stanno trovando il loro cuore nelle parole del Papa. E’ quindi un momento di grande spiritualità. Vediamo il Papa che prega, non solo il Papa che insegna o che parla dei problemi della società di oggi, ma che svolge proprio la sua funzione, anche, di Pontefice, di sacerdote per tutta la Chiesa. Il popolo che è venuto qui, a Lourdes, è abituato a pregare: è un popolo di pellegrini, un popolo di persone che ama Maria e desidera pregare, cantare … Il fatto di avere il Papa con sé da una grande gioia a tutti e naturalmente fa anche ricordare i due grandi appuntamenti passati qui, a Lourdes, con Giovanni Paolo II: siamo in piena continuità con lo spirito mariano del Pontificato precedente, spirito che è anche vivissimo in Benedetto XVI che è stato già pellegrino a tanti santuari mariani e che ogni giorno recita il suo Rosario pellegrinando alla Grotta di Lourdes nel Vaticano.

     
    D. – Si può già fare un primo bilancio di questo viaggio? Sorprende un po’ l’accoglienza della Francia laica – così hanno titolato anche alcuni giornali d’Oltralpe …

     
    R. – Sì … ci sono persone che commentano anche con stupore o con ammirazione questa accoglienza. Io direi che tutte le persone intelligenti e disponibili sono pronte ad ascoltare il messaggio che viene loro rivolto: lo abbiamo visto già con grande gioia in America, lo abbiamo visto in Australia, lo vediamo anche qui, in Francia. Le persone di buona volontà, le persone aperte che non sono dominate dal pregiudizio, ascoltano volentieri il messaggio positivo che viene loro rivolto. Papa Benedetto XVI lo rivolge, poi, con grande gentilezza, con grande discrezione e con grande profondità e serietà. Ecco, non mi stupisce, non ci deve stupire che quello che egli dice sia percepito come un messaggio positivo di cui il mondo e la società oggi ha bisogno, perché è in cerca di punti di orientamento e di contributi che siano veramente intesi al bene della nostra società, della persona umana che cerca anche speranza, cerca valori su cui costruire il suo futuro. Quindi, noi che conosciamo anche la grande storia della cultura francese, della cultura francese cristiana, non ci stupiamo che in questo Paese il Papa venga accolto e venga capito per la profondità del suo messaggio.

     
    D. – Qual è il messaggio che il Papa sta affidando alla Chiesa in Francia e ai francesi?

     
    R. – E’ sostanzialmente un messaggio di speranza, è un messaggio di riscoperta dei punti essenziali della nostra fede come fiducia di essere amati da Dio, di trovare – grazie a questo amore di Dio – anche la via della vera libertà, della responsabilità, della gioia di vivere e di costruire il nostro tempo. Quindi, un messaggio di fiducia e – vorrei dire anche proprio di libertà: è una parola molto bella che c’è nell’omelia di questa mattina da parte del Papa: che Maria e Bernardette che si mettono a disposizione del Signore trovano in questo la via per la loro piena realizzazione della loro vocazione … E quindi, il fatto di mettersi a disposizione di Dio non è perdere la propria libertà ma trovarla. Credo che questo sia un messaggio molto positivo: qui ci sono tanti giovani che sono raccolti, in questa Messa del Papa, intorno alla Croce della Giornata mondiale della gioventù. Continua il discorso di fiducia per il futuro che il Papa ha dato ai giovani di Sydney, e che continua a dare anche a tutte le nuove generazioni di questa umanità in ricerca.

     
    E a testimoniare il profondo interesse mostrato in questi giorni dalla Francia alla visita papale, la lunga intervista, andata in onda ieri in prima serata sul canale televisivo nazionale France 24 al cardinale Paul Poupard. Il porporato francese, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura per quasi un’ora ha risposto a domande sul cristianesimo, la vita della Chiesa da Giovanni XXIII a Benedetto XVI, la società di oggi, il ruolo della cultura cattolica ed il dialogo interreligioso.

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    Oggi in Primo Piano



    Elezioni cruciali in Rwanda per rafforzare la pace interetnica

    ◊   Domani il Rwanda alle urne per le elezioni legislative. Tra i candidati ci sono molte donne, diversi giovani e anche un rappresentante per i disabili. Non si prevedono sorprese e sembra scontata l’affermazione di 3 partiti che governano attualmente il Paese. Ampiamente favorito è il partito di maggioranza, il Fronte patriottico rwandese, guidato da Paul Kagame, attuale presidente della Repubblica. Sul significato di questo voto, si sofferma al microfono di Stefano Leszczynski, Daniele Scaglione, esperto di questioni rwandesi:


    R. – Sono elezioni anche abbastanza complesse: il partito del presidente è un partito che in realtà raduna una coalizione di sei partiti più piccolini, per un totale di 80 candidati, poi ci sono altri due partiti - quello dei socialdemocratici e del partito liberale – con una sessantina di candidati l’uno, e naturalmente non sono partiti, come dire, molto ostili alla maggioranza, perché i partiti più ostili - o visti in maniera più ostile alla maggioranza del governo – che sono una dozzina, a queste elezioni non partecipano proprio.

     
    D. – Kagame è il presidente del Rwanda dopo il genocidio; quanto è ancora sentito e quanto influenza le scelte politiche dei rwandesi quel drammatico accadimento?

     
    R. – Gli elettori, naturalmente, ci pensano alle vicende del genocidio, che, come dicono loro, "è avvenuto ieri" - il genocidio è del ’94 – ed è stato talmente devastante, ha rivoltato completamente il Paese non solo in termini di morti, ma anche in termini di sfollati, in termini di distruzione dei sistemi economici, sociali, ecc..., per cui è chiaro che incide. Incide forse anche in fatti in cui il Rwanda è un po’ all’avanguardia: penso a tutti i posti che vengono riconosciuti alle donne, e anche ai giovani, e anche ai portatori di handicap. I portatori di handicap, in Rwanda, spesso sono portatori di handicap perché hanno subito qualche mutilazione o qualche danno durante il genocidio. I giovani sono una componente importantissima, perché i giovani si sono ritrovati, uccisi i loro genitori durante il genocidio, a diventare capifamiglia; quindi, in tutti questi aspetti, si vede il segno del genocidio, che ancora c’è ed è forte ed è presente.

     
    D. – Fa un po’ specie l’assenza di una vera e propria opposizione in questo confronto politico. Il fatto che votino anche i membri della diaspora può influenzare, in qualche modo, il destino politico del Rwanda o è ininfluente?

     
    R. – No, io credo che il destino politico del Rwanda, nel senso di quali sono le forze politiche che lo vanno a governare, sia abbastanza segnato e non credo che ci saranno da aspettarsi grandi sorprese. Il fronte patriottico rwandese, nelle elezioni parlamentari del 2003, aveva avuto il 74% dei consensi dei seggi parlamentari; non c’è dubbio che Kagame, con le sue forze, governa con il classico pugno duro, però il Rwanda è anche un Paese che evolve molto dal punto di vista economico, dal punto di vista sociale, e io credo che le elezioni siano una tappa importante ma c’è dietro tutto uno sviluppo di questo Paese - che è stato straordinario dal tempo del genocidio ad oggi - che andrà avanti e con cui poi le forze politiche dovranno fare i conti.

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    Dibattito in Italia sul provvedimento contro la prostituzione

    ◊   Prosegue in Italia il dibattito sul disegno di legge a firma del ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, approvato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri e che vara nuove misure di contrasto alla prostituzione. Tra le pene previste per le donne e i loro clienti multe da 200 a 3000 euro e detenzione da 5 a 15 giorni. Decisa anche l’espulsione e il rimpatrio per i minori non accompagnati. Vengono inoltre inasprite le pene per chi favorisce la prostituzione minorile. Ascoltiamo in proposito il prof. Luciano Eusebi, ordinario di diritto penale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, al microfono di Adriana Masotti:


    R. – Il fatto è che in questo modo, il problema viene trattato solo sul piano dell’ordine, che certo non è trascurabile, ad esempio per i riflessi sotto il profilo educativo; ma del grosso del fenomeno, che non avviene in strada, non ci si occupa, come se non facesse problema. Il fatto è che l’intervento finisce per riguardare essenzialmente persone sfruttate che sono vittime della prostituzione e che finiscono per essere ulteriormente emarginate. Un’entità detentiva simbolica è di fatto solo la premessa per una più facile espulsione, e tra l’altro questo si pone in un rapporto molto problematico con la logica diversa dell’articolo 18 del testo unico sugli stranieri che invece, come noto, rappresentava la norma orientata a favorire, anche con un permesso di soggiorno ‘ad hoc’, l’iniziativa delle persone sfruttate di uscire dalla situazione in cui si trovano. Quindi, questa prospettiva mi sembra davvero riduttiva. Per intervenire sul fenomeno nel suo complesso bisognerebbe riflettere molto sugli strumenti di contrasto non solo in termini repressivi dello sfruttamento.

     
    D. – Alcune associazioni, anche in ambito cattolico, temono che il racket troverà altre forme di organizzazione che potrebbero portare ad uno sfruttamento ancora maggiore delle donne, non più sotto gli occhi della cittadinanza. Lei che ne pensa?

     
    R. – Condivido. Ho già detto che il fenomeno già oggi non avviene in strada: in strada ci sono le persone più emarginate. Il rischio della penalizzazione finisce per rendere ancor più ferrea la sudditanza nei confronti degli sfruttatori, in contrasto – lo ripeto – con la prospettiva dell’articolo 18. Tra l’altro, si dice che mentre il cliente è punito, se si avvale delle prestazioni sessuali in luogo pubblico o aperto al pubblico, per quanto riguarda chi si prostituisce il reato consiste anche nell’invitare ad avvalersi delle prestazioni medesime in luogo pubblico o aperto al pubblico. E’ chiaro che, quindi, diventa molto, molto, molto più facile riferire l’applicazione della norma soltanto alla persona che è dedita o è sfruttata per ragioni di prostituzione. Manca, in altre parole, una prospettiva di aiuto nei confronti di queste persone. La logica è: pena – espulsione – rimpatrio. Si tratta di persone dalle quali non tanto ci dobbiamo liberare, ma che invece dobbiamo liberare da una situazione che non è conforme alla loro dignità. E’ la mancanza di questa prospettiva che lascia le maggiori perplessità.

     
    D. – Multe e carcere dai 5 ai 15 giorni per i clienti: di questo in effetti non si era mai detto in passato …

     
    R. – Certo, al di là di iniziative abbastanza sporadiche e scoordinate a livello amministrativo... Personalmente, non ho difficoltà ad ammettere un intervento nei confronti del cliente: credo che possa essere significativo. Non dimenticando una cosa, che nella prospettiva di una sensibilità cristiana è fondamentalissima: questa nostra società – anche se ciò che sto dicendo può sembrare riferito al tempo non brevissimo – questa nostra società deve avere il coraggio di porre il nodo educativo relativo al significato delle relazioni sessuali e delle relazioni intersoggettive. Non possiamo fare un’autentica prevenzione se non costruiamo consenso su un certo modo di concepire la relazionalità affettiva.

     
    D. – Quindi il modo di vedere la donna, ad esempio, il corpo, la corporeità …

     
    R. – Certamente. Credo che sia molto importante condividere, sul terreno etico – al di là delle tante appartenenze culturali e religiose – l’idea che il corpo non è banale, nell’umano; la sessualità ci mette in gioco nella nostra integralità di persone, e allora la sessualità ha a che fare con una relazione, con un rapporto “io-tu”. Credo che questo sia assolutamente essenziale. Non possiamo trascurare la dimensione educativa, anche nelle sedi istituzionali scolastiche, e poi immaginare che gli elementi di disturbo che derivino da certi comportamenti possano essere gestiti soltanto da provvedimenti di immediato impatto.

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    Convegno ACLI: intervista col presidente Olivero

    ◊   Forte presenza nel volontariato, meno nei partiti, nei sindacati e nelle altre organizzazioni della società civile. E’ il quadro che emerge dei cattolici praticanti, secondo un’indagine commissionata dalle ACLI e presentata ieri a Perugia nell’ultima giornata del loro annuale convegno di studi. Tra coloro che frequentano ogni domenica la Messa, il 26% fa azione di volontariato contro l’8% della popolazione, mentre, ad esempio, solo il 5% è iscritto a un’organizzazione di categoria rispetto a un dato nazionale del 7%. Alessandro Guarasci ha intervistato il presidente delle ACLI Andrea Olivero:


    R. – Questo, probabilmente, è identificabile con il fatto che le ideologie avevano bloccato questi luoghi di partecipazione, quindi i cattolici - che sono i più refrattari alle ideologie – hanno partecipato meno. Ma è ugualmente un problema.

     
    D. – Qui a Perugia è emerso anche che crollano le ideologie e la gente comincia a votare sempre di più in base ai propri bisogni...

     
    R. – Si, probabilmente c’è questa maggiore attenzione ai propri valori e alle proprie necessità; le due cose non possono essere profondamente disgiunte, evidentemente, perché si sceglie in base a quello che è un vissuto personale.

     
    D. – Ma questo vi preoccupa, in parte?

     
    R. – Si, ci preoccupa. Il rischio è che, appunto, manchino poi le visioni; che quindi non ci sia poi più entusiasmo, capacità di impegnarsi per un qualcosa che valga al di là della necessità immediata della realizzazione dei propri bisogni personali.

     
    D. – In Italia, a suo avviso, sta nascendo una questione sociale che riguarda i redditi e i ceti medio-bassi?

     
    R. – Si, c’è. Questo è evidente, in particolare il tema proprio del reddito. Quello che abbiamo evidenziato, anche nell’indagine che abbiamo commissionato ad IREF, è che c’è una richiesta pressante di risorse per le famiglie, per le persone. Non soltanto servizi, anzi, si è disponibili persino - ed è un paradosso – a rinunciare a qualche servizio pur di avere in mano qualche risorsa. Evidentemente tante, troppe persone faticano ad arrivare a fine mese, e questa diventa l’urgenza prioritaria.

     
    D. – I cattolici sentono ancora l’esigenza di proporre valori non negoziabili?

     
    R. – Si, per noi sono elementi fondanti. L’elemento fondamentale e importante è il come proporre questi valori, nel senso che i valori non negoziabili non sono valori che non possono essere portati nel dibattito, ovvero non possono essere giustificati razionalmente da parte dei cattolici. Noi, anzi, abbiamo l’ambizione, in qualche modo, di convincere tutti i concittadini della bontà di questi valori per l’intera comunità e questo convincimento passa attraverso una convivenza, cioè un vivere insieme con gli altri, e quindi uno spiegarsi in profondità su quali sono le ragioni che stanno alla base di questi nostri valori.

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    Le sfide dell'editoria per un ritorno alla lettura: intervista con don Giuseppe Costa direttore della LEV

    ◊   In un nuovo libro vengono proposti vari articoli sull’editoria che il direttore della Libreria Editrice Vaticana, don Giuseppe Costa, ha pubblicato nella terza pagina del quotidiano della Santa Sede, “L’Osservatore Romano”. Si tratta dell’opera “Ritorno all’editoria”, della Casa editrice Salvatore Sciascia. Dall’insieme di questi saggi, scritti in circostanze diverse, emerge una definizione dell’editoria fortemente impegnata e responsabile. Ma in un momento in cui oggi si ricercano scorciatoie per migliorare il rapporto tra costi e ricavi, la produzione editoriale riesce ancora a promuovere un risveglio culturale e la crescita dell’uomo? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto allo stesso don Costa:


    R. – Il ruolo del libro resta integro. Il problema è invece quello di attivare delle iniziative che recuperino il tempo perduto in questi anni. Con la corsa alle nuove tecnologie ed ai nuovi linguaggi si è creduto di poter sostituire il libro. Ma, in realtà, c’è stato un impoverimento della nostra civiltà. Bisogna ora attivare delle iniziative legate all’educazione alla lettura, alla riaffermazione di alcuni valori culturali per arrivare ad una ripresa.

     
    D. – Come può, in particolare, l’editoria religiosa e cattolica essere a servizio della missione della Chiesa?

     
    R. – Assumendosi la responsabilità sociale ed ecclesiale che deriva dal fare imprenditoria editoriale. Essere imprenditori editoriali significa affermare il valore della cultura. Esserlo all’interno della comunità ecclesiale significa poi farsi carico di una missione che resta prioritaria rispetto al rapporto tra costi e ricavi.

     
    D. – Nell’era di Internet c’è un futuro roseo per il libro?

     
    R. – Credo che il libro non abbia mai avuto un futuro roseo e questo perché con le crisi economiche, solitamente, l’acquisto dei libro viene considerato superfluo. L’eccezione è quando esiste un'educazione di base, un'educazione culturale. In questo caso, il libro è come il viatico, è come il pane spirituale. Il problema del successo dell’editoria è legato anche al tipo di educazione che si riesce ad impartire ai nostri ragazzi.

     
    D. – A proposito di educazione: un settore fondamentale è quello dell’editoria scolastica. Come si realizza un buon libro di testo?

     
    R. – Un buon libro di testo deve considerare l’adeguamento del linguaggio alla cultura dei ragazzi, ai programmi ministeriali, ai percorsi didattici di ogni scuola.

     
    D. – Parliamo adesso del suo libro “Ritorno all’editoria”, che propone anche un percorso autobiografico dal quale emerge il suo costante contatto con il mondo della lettura…

     
    R. – Io ho voluto raccontare questo per rimarcare l’importanza a tutti i livelli della lettura. La mia generazione ha avuto questo dono. Ma le generazioni successive non hanno ricevuto questo dono e dovrebbero, quindi, recuperare questo rapporto con la lettura.

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    Chiesa e Società



    Vescovi scozzesi: "la nuova legislazione non sostiene a sufficienza la famiglia"

    ◊   La Conferenza episcopale scozzese ha criticato la nuova legislazione del governo di Gordon Brown, che sarà presentata durante l'apertura del parlamento di Westminster il prossimo dicembre, perché non sostiene a sufficienza la famiglia. In una nota ripresa dal settimanale cattolico inglese “The Tablet”, i vescovi hanno chiesto al governo di ripensare soprattutto la controversa legge sulla parità che sarà introdotta entro la fine dell'anno in Inghilterra, Scozia e Galles. Secondo la nuova legislazione, le agenzie di adozione cattoliche dovranno chiudere se non considereranno le coppie gay come genitori adottivi. I vescovi ritengono questa disposizione “profondamente sbagliata”. Le politiche, hanno scritto i vescovi, dovrebbero incoraggiare la stabilità familiare garantendo sostegno ai genitori sposati. “Sottolineiamo - si legge nel comunicato della Conferenza Episcopale - l'importanza della famiglia umana come la componente fondamentale della società. Secoli di esperienza dimostrano che è importante sostenere la famiglia per il benessere della società”. Non è la prima volta che i vescovi scozzesi criticano il governo: il cardinale Keith O'Brien, (diocesi di St. Andrews e Edimburgo) aveva definito “mostruosa” la nuova legge sull'embriologia e la fecondazione artificiale. (L.B.)

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    L'invito alle parrocchie dei vescovi inglesi in occasione della Domenica missionaria nazionale

    ◊   Si celebrerà domenica 21 settembre in Inghilterra e Galles la “Home Sunday Mission”, una giornata di preghiera e di riflessione per la diffusione del Vangelo. Per l'occasione è stato mandato in ogni parrocchia un DVD dal titolo “Vivi in Cristo. Rendere possibile la missione nella tua parrocchia”, che copre i diversi ambiti delle attività parrocchiali, dai giovani al servizio per i poveri. “La speranza - si legge in una nota della Conferenza episcopale inglese - è che ogni membro della comunità cattolica cresca nella consapevolezza dell’importanza dell’ evangelizzazione”. “Come cristiani - spiega mons. Malcolm Mc Mahon, presidente della Commissione episcopale per l'evangelizzazione e la catechesi - siamo chiamati a non essere ostili nei confronti del mondo in cui viviamo. Abbiamo piuttosto l'obbligo di viverci e di manifestare il tesoro del Vangelo in cui crediamo. Se andiamo incontro a opposizione, incomprensione ed emarginazione a causa del modo in cui viviamo o della fede in cui crediamo, vuol dire che probabilmente stiamo facendo bene". (L.B.)

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    Francia: apertura a Valenciennes del Millenario di Nostra Signora di Saint-Cordon

    ◊   Un’intera popolazione salvata dal contagio della peste. Fu questo il miracolo con cui nel 1008, dopo un’apparizione, la Santa Vergine graziò la città di Valenciennes, nell’Arcidiocesi francese di Cambrai. Ad aprire oggi le celebrazioni per il Millenario di Notre-Dame-du Saint-Cordon (14 settembre 2008-13 settembre 2009), l’Inviato Speciale del Santo Padre, il cardinale Godfried Danneels, Arcivescovo di Malines-Bruxelles. Ma che storia si cela dietro il titolo del “Santo Cordone” accostato qui al nome della Madonna? La peste aveva già provocato quasi ottomila vittime in pochi giorni, quando gli abitanti di Valenciennes si riunirono nella locale cappella mariana edificata da Carlo Magno, per invocare la misericordia di Dio e della Vergine. Fu allora che Maria apparve all’eremita Bertholin, a lei particolarmente devoto, e gli cheise di far recare i cittadini sui bastioni della città, alla vigilia della sua Natività. Là, il 7 settembre successivo, all’imbrunire, la Vergine Regina apparve ai presenti circondata da angeli e beati, con in mano un gran cordone scarlatto. Uno degli angeli lo prese e con esso circondò l’intera cinta di mura, come per proteggere la città dall’epidemia. Nel corso di una seconda apparizione all’eremita, la Vergine chiese ai cittadini di Valenciennes di compiere l’indomani stesso, festa della sua Natività, un solenne pellegrinaggio lungo il percorso segnato dal cordone, al termine del quale, come promesso da Notre-Dame-du Saint-Cordon, l’epidemia fu arrestata e i malati furono guariti all’istante. Da allora la processione intorno alla città si ripete ogni anno, nella seconda domenica di settembre. La statua mariana in legno dorato, opera degli inizi del XIX secolo, rappresenta Maria Regina, circondata da angeli, nell’atto di lasciar cadere il cordone. In occasione del Millenario l’effigie ha compiuto nel mese di agosto una peregrinatio - la “Grande Visitation” - da Valenciennes a Lourdes, accompagnata dall’arcivescovo di Cambrai, mons. François Garnier e da numerosi fedeli diocesani. (S.G.)

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    Si celebra domani la prima Giornata Mondiale della Democrazia

    ◊   “La democrazia è uno dei valori fondamentali su cui si fondano le Nazioni Unite. E' alla base della libera espressione degli individui ed è strettamente connessa con un sistema giuridico basato sulla tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e sul rispetto della dignità umana”. E' questo uno dei passaggi centrali del messaggio diffuso dall’ONU in occasione della Giornata Mondiale della Democrazia che verrà celebrata domani per la prima volta. L’obiettivo degli organizzatori è quello di indurre una riflessione sullo Stato della democrazia nel pianeta per non dimenticare che “le speranze di troppi Paesi sono degenerate nella privazione di diritti sociali e politici e nella negazione di diritti fondamentali quali l’acqua e la mancanza di sostegno dei governi e delle istituzioni”. Non mancano, tuttavia, i passi avanti, continua il messaggio: “Nel 2007 più di 140 Paesi nel mondo hanno adottato politiche democratiche, innumerevoli progressi sono stati compiuti nel corso degli ultimi anni, considerando che nel 1985, i Paesi che potevano dirsi democratici erano circa 60”. Intenso il lavoro delle Nazioni Unite su questo fronte. L’UNDP, il Programma per lo Sviluppo dell'ONU, “destina la più ampia porzione di fondi, circa 1,5 miliardi di dollari ogni anno, per favorire la governante democratica nei Paesi in via di sviluppo”. Ne sono un esempio “il sostegno offerto nello svolgimento delle prime elezioni libere nella Repubblica Democratica del Congo dopo 40 anni ed il supporto nella stesura di una nuova Costituzione in Nepal”. (S.G.)

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    Concluso a Genova il convegno dedicato al cardinale Siri

    ◊   “Un forte senso della trascendenza di Dio, della dignità dell’uomo e dell’appartenenza alla Chiesa, intesa come appartenenza globale, non solo giuridica, tale da investire ogni momento ed ogni azione della sua vita, anche la più quotidiana”. Questa la sintesi tracciata ieri all’università di Genova, dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, in chiusura del convegno dedicato al cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo della città dal 1946 al 1987. Consigliere di Papa Pio XII, nominato primo presidente della CEI da Giovanni XXIII, per quattro volte elettore in Conclave, il porporato è spesso ricordato in modo molto parziale per il suo “conservatorismo” all’interno della Chiesa. Una visione che – hanno sostenuto ieri le testimonianze di storici, giuristi, studiosi della Chiesa – è assai parziale. E non rende giustizia del profondo rispetto che nutriva per Dio e per gli uomini. Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica, ha parlato del rapporto tra il cardinale Siri e padre Agostino Gemelli, fondatore e per 40 anni rettore della Cattolica: “Due testimoni autorevoli e ascoltati – ha sottolineato – che avevano come priorità la formazione dei giovani e le grandi questioni della società, intorno alle quali crearono quel “crogiuolo di pensiero e di intuizioni”. Della lungimiranza dell’arcivescovo di Genova – rende noto 'Avvenire' – ha parlato anche Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro: “Siri già nel preparare la sua presenza al Concilio Vaticano II ha visto con largo anticipo i problemi della Chiesa e della società, intuendo tematiche come il rapporto tra il Papa e il collegio episcopale, il problema della libertà religiosa, della riforma liturgica, della dottrina sociale”. Una lungimiranza che “nasceva da una fede incondizionata in Dio. Di fronte a Dio, diceva lui, l’uomo deve sparire. Ma sparire in Dio paradossalmente rende l’uomo capace di vedere lontano nei giudizi”. Un concetto ribadito dal cardinale Bagnasco: “Nella sua ultima omelia – ricorda il presidente della CEI – ormai sfinito dalla malattia, ci parlò della luce di Dio, una luce che non abbaglia ma dà prospettiva e senso alle cose umane. Lui così riservato ci stava rivelando il segreto interiore del suo pellegrinaggio: quel vivere, quel respirare, quel bere, quel nutrirsi della luce di Dio che non impedisce di guardare il mondo – quanto lo ha fatto lui ne siamo tutti testimoni qui! – ma di abbracciarlo con tutte le sue debolezze e contraddizioni”. (S.G.)

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    Sondaggio a Hong Kong: i cattolici non conoscono la Dottrina sociale della Chiesa

    ◊   Metà dei cattolici intervistati non sanno cosa sia la Dottrina Sociale della Chiesa. È quanto emerge da un sondaggio svolto tra i cattolici, prima delle elezioni parlamentari di Hong Kong e, informa la Fides, la stessa percentuale di risposte negative è venuta dai candidati politici. Tale risultato scioccante ha costituito un richiamo urgente per la Chiesa locale. In un decanato del nord, Xin Jie, è stato effettuato un analogo sondaggio da un gruppo di fedeli e l’analisi delle 1.002 risposte considerate valide ha rivelato che sia gli elettori cattolici che i candidati sono effettivamente molto ignoranti in materia. Dopo avere ricevuto una breve spiegazione del contenuto della Dottrina Sociale della Chiesa, il 70% delle persone che non ne avevano alcuna cognizione ha riconosciuto la grande importanza di questi insegnamenti. Secondo il responsabile del sondaggio, ovviamente, tali risultati non possono essere considerati a livello di un quadro generale sulla diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa nella diocesi di Hong Kong, tuttavia dimostrano che c'è tanto da fare “per aiutare la gente a capire il pensiero e l'insegnamento della Chiesa sui temi sociali”. (S.G.)

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    Si chiudono oggi in Costa d'Avorio le Giornate del perdono e della riconciliazione

    ◊   “Fasciare le piaghe dei cuori feriti e divisi, lavare ogni rancore e insegnare nuovamente a vivere insieme come fratelli e sorelle”. Si sono poste un obiettivo ambizioso le “Giornate di perdono, pentimento e riconciliazione”, avviate in Costa d’Avorio dai vescovi cattolici il 26 agosto scorso e giunte oggi agli ultimi appuntamenti. Intenso il programma: celebrazioni Eucaristiche, veglie di preghiera ecumeniche in tutte le parrocchie del Paese e un incontro tra il clero cattolico e i capi militari ivoriani un tempo antagonisti. Ai termini dell’accordo di pace firmato il 4 marzo 2007 a Ouagadougou dal presidente Laurent Gbagbo e dai capi ribelli delle Forze Nuove, la riunificazione del Paese sarà raggiunta mediante il disarmo e la smobilitazione delle truppe, mentre un governo di riconciliazione nazionale dovrà condurre gli ivoriani alle elezioni, in programma il prossimo 30 novembre. Mediatrice tra le parti la Comunità di Sant’Egidio. Ad organizzare e coordinare i diversi appuntamenti delle “Giornate” è stato un apposito Comitato presieduto da mons. Marie-Daniel Dadiet, arcivescovo di Korhogo, città settentrionale appartenente all’area del Paese controllata dagli ex ribelli. (S.G.)

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    Assisi si prepara a inaugurare il tratto sud della Via Francigena

    ◊   Verrà tagliato il prossimo 20 settembre il nastro inaugurale per “la Via di Roma - la Via Francigena di San Francesco” che collegherà Assisi alla capitale. Ad ospitare la cerimonia la piazza della Basilica inferiore del Santo patrono d’Italia. Di tale percorso è stato completato il tratto “sud” che, partendo da Perugia attraverso i territori di Assisi, Foligno, Spoleto e la Valnerina Ternana, si ricongiunge con quello analogo realizzato dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dal Comune di Roma, e dalla Provincia e dall'Azienda di promozione turistica della provincia di Rieti. La strada, informa l’agenzia Sir, è parte del più ampio progetto “I Cammini d’Europa: Via Francigena e Cammino di Santiago”, finalizzato alla valorizzazione delle aree rurali e delle emergenze storiche e architettoniche dei territori attraversati dagli itinerari culturali europei. “Questo non è un cammino come gli altri, è un cammino verso il cuore dell’esperienza cristiana. Nei momenti più difficili della storia, nei momenti di smarrimento, la strada verso Roma, verso la sede di Pietro, è da sempre la strada che porta a Colui che conforta - spiega padre Cesare Atuire, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi -. Lo stesso San Francesco venne a Roma per raccontare al Papa cosa voleva fare. A Roma si viene per arrivare a toccare il cuore dell’esperienza cristiana”. (S.G.)

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    Richiamo alla responsabilità e lotta al consumismo: le sfide ecumeniche della salvaguardia del Creato

    ◊   Una “Nuova sobrietà per abitare la Terra”: è questo il tema della III Giornata per la salvaguardia del creato, celebrata ieri a Napoli e promossa dalla Conferenza episcopale italiana attraverso le Commissioni per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e per l’ecumenismo e il dialogo. Grazie alla collaborazione della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli – informa Avvenire – l’evento ha avuto un respiro internazionale. Suggestivo lo scenario – l’antica Villa Pignatelli, ora museo – dove ieri sono intervenuti, tra gli altri, mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, Laura Cason, della Federazione delle Chiese evangeliche d’Italia e l’arcivescovo Gennadios Tsambikos Zervos, metropolita ortodosso d’Italia ed esarca dell’Europa meridionale. Ad aprire l’incontro, mons. Arrigo Miglio, vescovo d’Ivrea e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. Il presule ha sottolineato come nelle nostre comunità vi sia una carenza non solo di tipo pratico, come possono essere le conseguenze dell’inquinamento, ma più profonda, laddove occorre recuperare “la pazienza di educare, il coraggio di chiamare le cose per nome; il coraggio per aiutare a costruire l’uomo, come vero cultore della vera bellezza del creato”.  Occorre rinunciare al consumismo “che ci sta consumando dentro e fuori, ha aggiunto mons. Paglia. “Per questo - ha detto - le Chiese cristiane stanno chiamando ad una grande responsabilità perché il problema è innanzitutto spirituale”. Questa è “nuova sobrietà per abitare la Terra – ha fatto eco l’arcivescovo Zervos – la sobrietà dell’umiltà, trovandoci senza superbia davanti a qualcosa che è più grande di noi”. (S.G.)

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    Termina a Roma il seminario dell'Università della Santa Croce sull'informazione vaticana

    ◊   La Chiesa deve avere più voce e più coraggio nell'esprimesrsi: lo ha affermato venerdì scorso mons. Anthony Frontiero, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, al Seminario Professionale per giornalisti, dal titolo: “The Church Up Close: Informare sulla Chiesa nell'epoca di Benedetto XVI”. Il corso, organizzato dalla Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce (PUSC) di Roma, si conclude oggi e ha visto la partecipazione di circa 50 giornalisti di tutto il mondo. Nel suo intervento sulla Dottrina Sociale della Chiesa - rende noto l'agenzia Zenit - mons. Frontiero ha ribadito che l'amore cristiano è alla base del comportamento del credente, il quale deve riconoscere l'esistenza di un “destino comune” a tutti gli uomini e la necessità di un'accettazione congiunta della responsabilità. Mons. Frontiero ha quindi definito la dottrina sociale della Chiesa “espressione di speranza, rinnovamento sociale e carità”. Quanto all'atteggiamento con cui viene recepito l'insegnamento della Chiesa, il sacerdote ha spiegato che anche se non c’è ovunque una visione comune su quanto riguarda la legge naturale, si riscontrano sempre ascolto e rispetto. La Chiesa, ha commentato, è “un'esperta di umanità”, e questo ruolo le viene riconosciuto a livello internazionale. Perché le sue idee siano più conosciute, tuttavia, c'è bisogno di “più voce e anche più coraggio”. Solo in questo modo, ha sottolineato, il messaggio di giustizia, che la Chiesa si impegna a diffondere, potrà realmente raggiungere tutta l'umanità. (S.G.)

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    24 Ore nel Mondo



    Terroristi islamici colpiscono New Delhi: almeno 30 morti

    ◊   Diverse bombe sono esplose in rapida successione a Nuova Delhi provocando la morte di almeno 30 persone. Fonti locali hanno riferito che gli attentati sono stati compiuti in affollati mercati della capitale. La polizia indiana ha arrestato 8 persone. Le esplosioni – ha precisato il ministro dell’Interno indiano - sono avvenute quasi simultaneamente con l’intenzione di creare il più alto numero di vittime. Gli attentati sono stati rivendicati da un gruppo integralista islamico, ‘Indian Mujahedeen’, che sta attuando un tragico piano terroristico. Nella rivendicazione i fondamentalisti si attribuiscono, infatti, la responsabilità di azioni definite BAD, dalle iniziali delle città sconvolte da attentati. Si tratta di Bangalore, dove lo scorso 25 luglio sono morte due persone, Ahmedabad, teatro il 26 luglio di azioni costate la vita a 45 persone, e Delhi, oggi scossa dalle esplosioni di 5 ordigni. Nel messaggio il gruppo terroristico, che secondo alcune fonti ha legami con Al Qaeda, afferma che la prossima città ad essere colpita sarà Bombay.


    Precipita aereo in Russia: morte 88 persone
    Tragedia aerea in Russia sui monti Urali: un boeing della compagnia russa ‘Aeroflot’ si è schiantato nei pressi della città di Perm. Lo rendono noto le agenzie di stampa russe precisando che non ci sono sopravvissuti. Le vittime sono 88, tra cui 21 stranieri. Fonti governative hanno aggiunto che l’aereo, partito da Mosca, si è schiantato in una zona disabitata e ha preso fuoco. Sul luogo teatro della sciagura è arrivata una squadra di esperti per cercare di capire le cause del disastro. Al momento, non ci sono elementi che possano far pensare a un attacco terroristico o a un atto di sabotaggio.


    Ritiro russo dalla Georgia
    I soldati russi si sono ritirati dalla città portuale georgiana di Poti. Truppe russe hanno abbandonato anche altre tre posizioni sulla strada per Senaki. Il governo georgiano ha accolto con soddisfazione la decisione di Mosca. Il contingente militare russo dovrebbe adesso essere dispiegato solo nelle regioni separatiste di Ossezia del Sud e Abkhazia. Il ministro degli Esteri russo ha annunciato, inoltre, che il ritiro è stato completato con due giorni di anticipo rispetto alla scadenza, fissata per domani e concordata dal presidente francese Nicolas Sarkozy e da quello russo Dmitry Medvedev.


    Violenze in Afghanistan
    In Afghanistan, sei bambini sono morti ed altri dodici sono rimasti feriti dall'esplosione di un ordigno che avevano trovato sulla strada di un villaggio del centro del Paese. Un gruppo di ribelli talebani ha ucciso poi 4 poliziotti. Altri due agenti sono stati rapiti. L’attacco è avvenuto nella provincia centrale di Ghazni. Nel sud del Paese, due dipendenti delle Nazioni Unite e un autista sono morti inoltre in seguito ad un attentato compiuto con un’autobomba. L’ordigno, collocato sulla strada che collega Kandahar a Spin Boldak, è esploso al passaggio del veicolo dell’ONU. Sul mezzo si trovavano le tre vittime, l’autista e Shams Kakar e Mamoon Tahiri, entrambi medici. Altre 15 persone sono rimaste ferite. Secondo gli inquirenti, l’attentato è stato compiuto da talebani.

     
    Bombe in Iraq: altre cinque vittime
    Cinque poliziotti iracheni sono rimasti uccisi per l'esplosione di due bombe artigianali al passaggio del loro convoglio a Jalawla, a nord-est di Baghdad. Gli ordigni – riferiscono fonti locali – erano stati piazzati sulla strada principale di Jalawla, nella provincia di Diyala, una delle più pericolose dell’Iraq. Nella stessa zona, lo scorso 26 agosto, un kamikaze aveva compiuto un attentato suicida davanti a un centro di reclutamento della polizia a Jalawla, uccidendo 25 persone.


    Nuovo assetto politico in Zimbabwe
    Si delinea il nuovo sistema politico in Zimbabwe, dopo la lunga crisi innescata dalla sconfitta del regime del presidente Mugabe alle elezioni generali del 29 marzo: al termine di complessi negoziati, è stato deciso che in Parlamento 15 posti verranno assegnati al partito di Morgan Tsvangirai, leader dell’opposizione; 13 andranno alla formazione di Mugabe e tre alla fazione dissidente dell’opposizione, diretta da Arthur Mutambara. Tsvangirai sarà il primo ministro del nuovo governo di unione nazionale. Mugabe resterà presidente con la carica anche di capo di gabinetto.


    Alta tensione in Nigeria
    Ribelli nigeriani hanno dichiarato la “guerra del petrolio” nella regione del Delta, dopo gli attacchi dell'esercito alle basi del Movimento per ‘emancipazione del Delta del Niger (MEND). Sono state attaccate e distrutte condutture e infrastrutture petrolifere.


    Incidente sulla Senna: rimasti uccisi un uomo e suo figlio
    A Parigi un battello è affondato ieri sera nella Senna dopo aver urtato il pilone di un ponte. A causa dell’incidente sono morti un uomo e suo figlio di sei anni. Erano rimasti intrappolati per diversi minuti e solo l’intervento dei sommozzatori aveva permesso di riportarli in superficie in gravissime condizioni. Altre 10 persone, che si sono gettate in acqua subito dopo l’urto, sono ricoverate in ospedale per ipotermia. Gli inquirenti stanno indagando per accertare le cause dell’incidente. Il ministro dei Trasporti francese, Dominique Bussereau, ha annunciato l’apertura di un’indagine. L’imbarcazione ha urtato il ponte che collega un’estremità dell’Ile de la Cité, dove si trova la Cattedrale di Notre Dame, e la riva sinistra della Senna.


    Si aggrava il bilancio della frana in Cina
    E’ salito a 254 morti il bilancio, ancora provvisorio, della frana nella provincia settentrionale cinese dello Shanxi. Il ministro per la Sicurezza sul Lavoro, Wang Jun, ha dichiarato che tra le centinaia di dispersi è ormai impossibile trovare superstiti. Lunedì scorso un bacino che raccoglie gli scarichi di una miniera abusiva ha ceduto e un’onda di fango, detriti metallici e rocce alta sette metri si è riversata sul villaggio di Taoshi proprio nell’ora di massimo affollamento del mercato. Il presidente Hu Jintao e il premier Wen Jiabao hanno subito chiesto una rapida inchiesta sul disastro, di cui è accusata la compagnia che dirigeva la miniera.


    Vittime negli USA per uno scontro tra due treni
    Negli Stati Uniti, è di almeno 25 persone il bilancio delle vittime dello scontro, ieri, tra un treno passeggeri e un treno merci nei pressi di Los Angeles. Si tratta del peggior incidente ferroviario nella storia della città. Al momento della collisione, il treno passeggeri trasportava oltre 350 pendolari. In base alle ultime indagini, l’incidente sarebbe stato causato dal mancato rispetto, da parte del macchinista alla guida del treno passeggeri, di un semaforo rosso.


    Perde forza l’uragano Ike
    L’uragano Ike ha perso forza e si è trasformato in depressione tropicale. Nel suo passaggio in Texas, ha provocato 3 morti. Ha lasciato l’isola di Galveston sotto l’acqua e Houston senza elettricità. Sono migliaia le case allagate e ingenti i danni. Secondo un primo bilancio, ammonterebbero a 100 miliardi di dollari. Intanto, il presidente statunitense, Gorge W. Bush, ha dichiarato lo stato di calamità nel Texas.


    Nuovo sbarco di immigrati a Lampedusa
    In Italia, un’imbarcazione di circa 20 metri con a bordo 341 immigrati, tra cui 26 minori, è stata intercettata dalla Guardia di Finanza a sud est di Lampedusa. L’imbarcazione è poi giunta nel porto di Lampedusa, dove è stata data assistenza ai migranti. Sono in corso accertamenti per individuare gli scafisti.


    Alitalia, riprendono le trattative
    Sono ripresi gli incontri informali tra il ministro Sacconi,l’amministratore delegato di Cai, e i sindacati sulla vertenza al ministero del Lavoro. La Cisl ha reso noto che si faranno “approfondimenti sul contratto” e si terrà conto anche del tema delle relazioni industriali. Cauto ottimismo viene espresso dal segretario Bonanni: l’esito delle trattative dipenderà dalla capacità di realismo ed elasticità che avranno tutte le parti. L’obiettivo è di riunire tutte le sigle, a partire dalle 18, per una trattativa no stop.


    In Gran Bretagna ponte aereo dopo il fallimento di un grande tour operator
    Il ponte aereo disposto dal governo inglese dopo il fallimento del tour operator ‘XL Leisure’ che ha lasciato a terra 300 mila passeggeri sparsi per il mondo, inizia a dare i primi frutti: in migliaia sono già riusciti a far rientro a casa, dopo essere rimasti in coda negli aeroporti di mezzo mondo in attesa di un volo disponibile. Si tratta – ha sottolineato l’autorità di aviazione civile britannica – del “più grande ponte aereo mai intrapreso”. E’ il primo nella storia per trasportare turisti bloccati dopo il crack di un tour operator. (Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 258

     
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