Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 08/11/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Il Papa all’ambasciatore della Repubblica di Cina in Taiwan: la Santa Sede plaude ai nuovi sviluppi nelle relazioni con Pechino
  • Benedetto XVI su Papa Pacelli: un eccezionale dono del Signore alla sua Chiesa
  • Altre udienze e nomine
  • Cattolici-musulmani: un passo avanti. Editoriale di padre Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Le parole del Papa sulla donazione degli organi: intervista con il prof. Spagnolo
  • Giornata per la ricerca sul cancro in Italia
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Decine di morti ad Haiti per il crollo di una scuola
  • Kenia: la Chiesa invita alla verità sulle violenze nelle elezioni del 2007
  • Si apre lunedì la plenaria della Conferenza episcopale argentina
  • L'ONU interviene sull'emergenza dei Saharawi
  • Epidemia di colera in Mozambico
  • L'ONU rischia di rimanere senza soldi: solo 31 Stati adempiono agli obblighi finanziari
  • Convegno CEI sulle nuove soluzioni dell’architettura sacra
  • Il pellegrinaggio degli universitari romani ad Assisi
  • "Cammini": tre giorni di manifestazioni culturali e religiose nella Città del poverello
  • L'Azione Cattolica promuove un convegno sul matrimonio
  • All'Abbazia delle tre Fontane a Roma concerto spirituale su San Paolo
  • 24 Ore nel Mondo

  • Iraq: approvata la legge elettorale sulla rappresentanza delle minoranze
  • Il Papa e la Santa Sede



    Il Papa all’ambasciatore della Repubblica di Cina in Taiwan: la Santa Sede plaude ai nuovi sviluppi nelle relazioni con Pechino

    ◊   La Santa Sede lavora per il dialogo tra i popoli e sostiene i nuovi sviluppi nelle relazioni tra Taipei e Pechino: così, Benedetto XVI al nuovo ambasciatore della Repubblica di Cina in Taiwan, Wang Larry Yu-yuan, ricevuto stamani in Vaticano per la presentazione delle Lettere Credenziali. Il Papa ha rivolto un saluto particolare al nuovo presidente Ying-jeou Ma, primo cattolico eletto alla più alta carica dello Stato. Il Papa ha inoltre espresso apprezzamento per l’azione del governo a difesa della libertà religiosa ed ha assicurato l’impegno dei cattolici per il progresso della società. Il servizio di Alessandro Gisotti:

    “Un dialogo franco e costruttivo” è “la chiave per risolvere i conflitti che minacciano la stabilità del nostro pianeta”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI nel discorso al nuovo ambasciatore della Repubblica di Cina in Taiwan. In tale contesto, ha proseguito il Papa, “la Santa Sede accoglie positivamente i recenti sviluppi nelle relazioni tra Taiwan e la Cina continentale”. La Chiesa cattolica, ha ribadito, è “desiderosa di promuovere soluzioni pacifiche alle dispute di ogni sorta, riservando attenzione e incoraggiamento anche ai segni più deboli di dialogo o al desiderio di riconciliazione”. Per questo, ha aggiunto, la Santa Sede “sostiene gli sforzi dei governi a diventare convinti difensori della dignità umana e coraggiosi costruttori di pace”.

     
    Ha così rivolto il pensiero alla “grande vitalità religiosa e capacità di rinnovamento dei popoli dell’Asia”. C’è qui, ha detto il Pontefice, un territorio “particolarmente fertile per il dialogo interreligioso” e gli asiatici dimostrano “una continua apertura al mutuo arricchimento delle persone nella pluralità delle religioni e delle culture”. “Nel mondo di oggi – è stata la riflessione del Papa – quanto è importante essere persone capaci di ascoltarsi reciprocamente in un’atmosfera di rispetto e dignità, consapevoli che l’umanità condivisa è un legame ben più saldo delle visioni culturali che sembrano dividerle”.

     
    Il Papa ha lodato l’impegno del governo di Taipei in favore delle nazioni più povere e il suo contributo “per la costruzione di un mondo più stabile e sicuro”. Ed ha sottolineato che la Santa Sede è lieta di “lavorare assieme a quanti cercano di promuovere la pace, la prosperità e lo sviluppo”. Quindi, si è soffermato sul ruolo dei cattolici, che pur rappresentando poco più dell’un per cento della popolazione di Taiwan, si prodigano per la costruzione di una società che sia “umana, giusta e caratterizzata da una genuina preoccupazione per il benessere dei membri più deboli della comunità”. Il Pontefice non ha mancato di lodare l’impegno del governo per la difesa della “libertà di religione” che ha reso possibile alla Chiesa di portare avanti la sua “missione di amore e servizio” e di proclamare il Vangelo.

    inizio pagina

    Benedetto XVI su Papa Pacelli: un eccezionale dono del Signore alla sua Chiesa

    ◊   Benedetto XVI ha ricordato oggi il grande pontificato di Pio XII ricevendo i partecipanti al Convegno promosso dalle Università Lateranense e Gregoriana sul tema dell’eredità del magistero di Papa Pacelli, a 50 anni dalla sua morte, e sul suo influsso sul Concilio Vaticano II. Il servizio di Sergio Centofanti.

    Il Papa ha sottolineato che “negli ultimi anni, quando si è parlato di Pio XII, l’attenzione si è concentrata in modo eccessivo su una sola problematica, trattata per di più in maniera piuttosto unilaterale” e questo “a parte ogni altra considerazione” – ha precisato – “ha impedito un approccio adeguato ad una figura di grande spessore storico-teologico” qual è quella di Papa Pacelli. Benedetto XVI ha detto che il magistero di Pio XII si caratterizza “per la vasta e benefica ampiezza, come anche per la sua eccezionale qualità”: più di 40 Encicliche, innumerevoli discorsi, documenti, omelie e radiomessaggi in cui ha affrontato, in quasi 20 anni di pontificato, i temi più vari. Tra le Encicliche ha citato in particolare la “Mystici Corporis” sulla natura della Chiesa e la “Miranda prorsus” sulla “grande importanza dei moderni mezzi di comunicazione, che in modo sempre più incisivo andavano influenzando l’opinione pubblica”:

     
    “Proprio per questo il Sommo Pontefice, che valorizzò al massimo la nuova invenzione della Radio, sottolineava il dovere dei giornalisti di fornire informazioni veritiere e rispettose delle norme morali”.

     
    “Anche alle scienze e agli straordinari progressi da esse compiuti Pio XII rivolse la sua attenzione. Pur ammirando le conquiste raggiunte in tali campi” non mancò “di mettere in guardia dai rischi che una ricerca non attenta ai valori morali poteva comportare”:

     
    “Basti un solo esempio: restò famoso il discorso da lui pronunciato sulla raggiunta scissione degli atomi; con straordinaria lungimiranza, però, il Papa ammoniva circa la necessità di impedire ad ogni costo che questi geniali progressi scientifici venissero utilizzati per la costruzione di armi micidiali che avrebbero potuto provocare catastrofi immani e perfino la totale distruzione dell'umanità”.

     
    Celebri poi gli interventi sociali di Pio XII sulla necessità di costruire società fondate sulla giustizia per avere un mondo pacificato. Benedetto XVI ricorda quindi il dogma dell'Assunzione con cui Papa Pacelli “intendeva sottolineare la dimensione escatologica della nostra esistenza ed esaltare altresì la dignità della donna”. Pio XII “scriveva con la massima cura ogni discorso, soppesando ogni frase ed ogni parola prima di pronunciarla in pubblico” ed “era contrario alle improvvisazioni”. Questo il suo carattere:

     
    “Per natura ed indole Pio XII era un uomo misurato e realista, alieno da facili ottimismi, ma era altresì immune dal pericolo di quel pessimismo che non si addice ad un credente. Aborriva le sterili polemiche ed era profondamente diffidente nei confronti del fanatismo e del sentimentalismo”.

     
    Era un uomo di “un’intelligenza non comune” con “una memoria di ferro, una singolare dimestichezza con le lingue straniere ed una notevole sensibilità”. Fine diplomatico, eminente giurista e ottimo teologo. Ma soprattutto aveva “la ferma volontà di donare se stesso a Dio senza risparmio e senza riguardo per la sua salute cagionevole”:

     
    “Tutto nasceva dall’amore per il suo Signore Gesù Cristo e dall’amore per la Chiesa e per l’umanità. Egli infatti era innanzitutto il sacerdote in costante ed intima unione con Dio, il sacerdote che trovava la forza per il suo immane lavoro in lunghe soste di preghiera davanti al Santissimo Sacramento, in colloquio silenzioso con il suo Creatore e Redentore. Da lì traeva origine e slancio il suo magistero, come d’altronde ogni altra sua attività”.

     
    “Sono ormai trascorsi cinquant’anni dalla sua morte – ha affermato Benedetto XVI - ma il suo poliedrico e fecondo magistero resta anche per i cristiani di oggi di un valore inestimabile”:

     
    “Certamente la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, è un organismo vivo e vitale, non arroccato immobilmente su ciò che era cinquant’anni fa. Ma lo sviluppo avviene nella coerenza. Per questo l’eredità del magistero di Pio XII è stata raccolta dal Concilio Vaticano II e riproposta alle generazioni cristiane successive. E’ noto che negli interventi orali e scritti presentati dai Padri del Concilio Vaticano II si riscontrano ben più di mille riferimenti al magistero di Pio XII. Non tutti i documenti del Concilio hanno un apparato di Note, ma in quei documenti che lo hanno, il nome di Pio XII ricorre oltre duecento volte. Ciò vuol dire che, fatta eccezione per la Sacra Scrittura, questo Papa è la fonte autorevole più frequentemente citata”.

     
    “Possiamo dunque ben dire – ha concluso il Papa - che, nella persona del Sommo Pontefice Pio XII, il Signore ha fatto alla sua Chiesa un eccezionale dono, per il quale noi tutti dobbiamo esserGli grati”.

    inizio pagina

    Altre udienze e nomine

    ◊   Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina anche mons. Vernon James Weisgerber, arcivescovo di Winnipeg, presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Canada, con il vicepresidente mons. Pierre Morissette, vescovo di Saint-Jérôme, e con il segretario generale mons. Mario Paquette; un altro gruppo di presuli della Conferenza Episcopale di Bolivia, in visita "ad Limina Apostolorum"; mons. Mieczysław Mokrzycki, arcivescovo di Lviv dei Latini (Ucraina). Il Papa riceverà questo pomeriggio il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi.

    Il Santo Padre ha accolto la rinuncia presentata per raggiunti limiti d’età da mons. Alfio Rapisarda, arcivescovo titolare di Canne, all’incarico di nunzio apostolico in Portogallo ed ha chiamato a succedergli nel medesimo incarico mons. Rino Passigato, arcivescovo titolare di Nova di Cesare, finora nunzio apostolico in Perù.

    inizio pagina

    Cattolici-musulmani: un passo avanti. Editoriale di padre Lombardi

    ◊   Dio è un nome di pace: un dono, quest'ultimo, che l'umanità cerca e chiede, e per il quale gli uomini e le donne di fede, anche se diversa, possono e devono lavorare insieme. E' un impegno che cattolici e musulmani hanno sottoscritto nei giorni scorsi, al termine del primo Seminario promosso a Roma dal Forum che da anni unisce a confronto i membri di entrambe le religioni. Sull'importanza di questo avvenimento, ecco una riflessione del notro direttore generale, padre Federico Lombardi:

    Il Seminario cattolico-musulmano che si è svolto a Roma dal 4 al 6 novembre è un passo avanti significativo nel dialogo. La Chiesa svolge incontri regolari con diversi gruppi di rappresentanti musulmani, ma questo incontro ha dimostrato la possibilità di entrare più profondamente e francamente nei temi essenziali e di riuscire ad esprimere con maggiore chiarezza e lealtà ciò che unisce e ciò che differenzia. La Dichiarazione comune finale contiene affermazioni importanti sul rispetto della persona e delle sue scelte in materia di coscienza e di religione, sulla pari dignità di uomo e donna. E il comune impegno per un mondo di giustizia e di pace discende dalla fede comune nella creazione della persona umana da parte di un Dio che ci ama e che ci chiama all’amore.

     
    Il Papa incoraggia la prosecuzione di questo dialogo, che si è aperto in un clima di fiducia, e che si spera si possa allargare a cerchie sempre più ampie nel mondo cristiano e musulmano. L’evocazione delle situazioni drammatiche da una parte e dall’altra: come le minacce e l’esodo dei cristiani nel Medio Oriente o le ancora recenti stragi dei musulmani in Bosnia, le facili identificazioni fra le responsabilità di persone o Stati e la fede che dicono di professare, rendono il dialogo complesso e difficile, ma non debbono impedirlo e arrestarlo. Benedetto XVI conclude invitando a unire gli sforzi, al fine di superare ogni incomprensione, a superare i pregiudizi e correggere l’immagine distorta dell’altro. Il cammino rimane lungo, ma questo passo è stato fatto nella direzione giusta.

    inizio pagina

    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Un insegnamento inestimabile: ecco il magistero di Pio XII nel discorso di Benedetto XVI ai partecipanti al congresso promosso dalle Università pontificie Lateranense e Gregoriana

    In prima pagina un articolo di Ettore Gotti Tedeschi dal titolo “Il bilancio fallimentare della finanza senza etica”

    Nell’informazione internazionale, in rilievo le proposte dell’Unione Europea in vista del vertice G20 a Washington

    L’uomo che stupì la Cina dei Ming: Maria Maggi su una lettura scenica al Festival della scienza di Genova dedicata a Matteo Ricci

    Le contraddizioni dello scientismo: una riflessione di John Polkinghorne

    Duns Scoto sulle tracce dell’infinito: Alessandro Ghisalberti ricostruisce la vita e l’opera del Dottor Sottile a settecento anni dalla morte. Sul tema interviene anche Timothy B. Noone, con l’articolo “Quando il Dottor Sottile andava a scuola”

    Mario Ponzi intervista il cardinale Julio Terrazas Sandoval, presidente della Conferenza episcopale boliviana

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    Le parole del Papa sulla donazione degli organi: intervista con il prof. Spagnolo

    ◊   La donazione di organi è una forma peculiare di carità e i trapianti rappresentano una grande conquista della scienza e un segno di speranza per tante persone che versano in gravi situazioni cliniche. Sono i concetti ribaditi ieri da Benedetto XVI durante l’udienza ai partecipanti al convegno ‘Un dono per la vita’, organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita, che si è chiuso oggi a Roma. Il Papa ha ricordato che il problema della disponibilità di organi da trapianto è oggi ‘drammaticamente pratico’ e ha definito ‘inaccettabili’ e ‘abominevoli’ le pratiche abusive nei trapianti di organi e nel loro traffico. Nel suo discorso il Pontefice ha ricordato che anche per la dottrina cattolica i singoli organi vitali non possono essere prelevati se non ‘ex cadavere’ e ha auspicato che i risultati raggiunti dalla comunità scientifica sui criteri di accertamento della morte siano condivisi da tutti. Su questo tema Fabio Colagrande ha sentito il parere del prof. Antonio Spagnolo, ordinario di Bioetica all’Università di Macerata e Membro del Centro Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, tra i partecipanti al convegno:

    R. - L’attenzione del convegno è stata posta soprattutto all’aspetto della cultura del dono, della donazione, dell’allocazione degli organi da trapiantare, dell’evitare gli aspetti commerciali. Per quanto riguarda la questione dell’accertamento della morte, la ragionevole certezza dal punto di vista scientifico ci porta a dire che non ci sono altre cose nuove su questo tema. Quindi le indicazioni date dalla scienza, valutate anche dal magistero della Chiesa - ricordiamo un bellissimo discorso del Papa Giovanni Paolo II alcuni anni fa, che ha confermato anche che il concetto della morte cerebrale rappresenta un concetto di verità, ragionevole verità, di ragionevole certezza della morte della persona - documenti della Pontificia Accademia delle Scienze elaborati in diverse sessioni e spesso forse poco conosciuti, hanno messo in evidenza che sul piano della certezza scientifica – intendo con certezza scientifica quella che, ragionevolmente, un essere umano può raggiungere, sempre aperto ovviamente a eventuali ripensamenti quando ci fossero degli elementi nuovi, ma a questo punto elementi nuovi di ripensamento non ce ne sono – e dunque sul piano scientifico, direi, e sul piano etico, sul piano anche della morale cristiana, non ci sono elementi di novità. Quindi credo che la regola che il soggetto debba essere morto prima di prelevare gli organi, che è la cosiddetta “dead donor rule”, deve continuare a valere e tutt’al più si tratta di evitare che questa regola venga sconfessata, nel senso che possono esserci tentativi non tanto di rendere più difficile, ma piuttosto di facilitare, e quindi alleggerire il concetto della morte della persona, considerando come morti anche soggetti che, secondo queste regole abbastanza chiare ormai, non sarebbero morti. Mi riferisco ai soggetti che, in qualche modo, possono offrirsi all’idea che, avendo perso la coscienza definitivamente, non sono più persone; in realtà il criterio di accertamento della morte - così come previsto attualmente e dalla legge italiana e dalla comunità scientifica internazionale - è abbastanza garantistico. Quella italiana, in particolare, è una legge abbastanza garantista su questi criteri.

     
    D. – Dunque lei come bioeticista, prof. Spagnolo, sottolinea l’urgenza di promuovere una cultura della donazione degli organi, anche in Italia...

     
    R. – Indubbiamente. Questo è il passo che tocca fare, non soltanto nelle facoltà scientifiche; ci sono tante esperienze di università italiane che nell’ambito dei corsi di laurea sanitari – medicina, infermieristica, ecc... – stanno promuovendo anche questo nei futuri medici e nei futuri operatori sanitari, ma direi che anche il pubblico non sanitario ha bisogno di questo stimolo, e quindi io nell’ambito della mia attività, dell’insegnamento di bioetica e di etica medica per i futuri insegnanti, sto portando avanti questo concetto della cultura della donazione, che deve partire anche dai bambini: nella scuola bisogna insegnare questo concetto della solidarietà della donazione, mostrando tutte le ragionevoli certezze che la comunità scientifica mette a disposizione perché il soggetto a cui si prendono gli organi sia effettivamente morto e il soggetto vivente che doni una parte di sé – come un rene, una parte del fegato, il midollo osseo, ecc... – possa essere garantito anche sul piano della sua integrità fisica.

    inizio pagina

    Giornata per la ricerca sul cancro in Italia

    ◊   “Il valore dell’esperienza. Il bisogno dell’innovazione” al centro della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro promossa in Italia dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). Fino a domani è possibile contribuire facendo la spesa nei principali supermercati italiani, inviando un sms al 48544 o partecipando agli eventi culturali e sportivi consultabili sul sito www.airc.it. Tra le iniziative di raccolta fondi anche un’asta on line su e-Bay. Ma a che punto è la ricerca oggi in Italia? Paolo Ondarza lo ha chiesto alla ricercatrice Silvie Menard:

    R. – La ricerca sul cancro sta vivendo, negli ultimi dieci anni, un momento assolutamente straordinario perché abbiamo delle tecnologie che erano impensabili 20, 30 anni fa, e ci permettono di caratterizzare meglio i tumori e di selezionare, produrre dei nuovi farmaci che vanno proprio a colpire la cellula tumorale là dove c’è stata l’alterazione che la resa tumorale. Ci sono delle terapie che hanno pochissimi effetti collaterali, uno può anche prenderle per tanto tempo senza avere nessun danno e permettono di bloccare, o di rallentare notevolmente, la crescita del tumore dando al paziente una qualità di vita come se fosse senza tumore.

     
    D. – Dottoressa, si spende abbastanza, oggi, in Italia, per la ricerca?

     
    R. – Assolutamente no perché appena c’è sentore di crisi è chiaro che la ricerca è sempre la prima che ne soffre. In tutti i paesi succede la stessa cosa. E’ sempre qualcosa che facciamo, un investimento per il futuro, quando il presente è difficile: è chiaro che uno dice 'comincio a pensare al presente ed al futuro ci penserò dopo'.

     
    D. – Tra le testimonianze riportate sul sito internet dell’AIRC, c’è quella di un giovane ricercatore genovese che paragona il suo lavoro ad una missione. L’idea di scoprire un farmaco capace di strappare un bimbo dalle sofferenze, rende insignificante ogni difficoltà incontrata, dice…

     
    R. – La ricerca è una strada difficilissima: quando si comincia da giovane, le prospettive per il futuro sono molto nere, si guadagna pochissimo e si lavora tantissimo. Però qualsiasi piccolo risultato ottenuto, per il giovane è una cosa che vale tutti i sacrifici che si fanno.

    inizio pagina

    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   La Chiesa celebra questa Domenica la Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense. La liturgia ci propone il passo del Vangelo in cui Gesù caccia i mercanti dal Tempio. A chi gli chiedeva segni e spiegazioni per il suo gesto, Gesù rispose:

    «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».

    Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all’Università Lateranense:

    (musica)
    Il Tempio è la Casa del Padre e in esso i rapporti non possono essere quelli propri del mercato. Nella Casa del Padre il principio che regola le relazioni tra gli uomini è quello della paternità e della figliolanza cioè della totale gratuità, della donazione totale. Non si può, dunque, mercanteggiare nello spazio consacrato dalla gratuità del dono paterno. Non si può invadere anche quello spazio con la logica del "dare e deve ricevere", del “do ut des”.
    Gesù protegge la santità di questo spazio di gratuità e con ciò, assicurando il luogo della verità di Dio, difende anche il luogo della verità dell’uomo che consiste nell’essere figlio. Infine, il vero luogo di paternità e di figliolanza non sarà più la spianata del Tempio di Gerusalemme ma il Corpo stesso di Cristo. Per suo tramite, noi facciamo esperienza della totale gratuità di Dio. Egli è la nostra casa, la Casa del Padre.
    (musica)

    inizio pagina

    Chiesa e Società



    Decine di morti ad Haiti per il crollo di una scuola

    ◊   È di oltre 60 morti e più di 100 feriti il bilancio ancora provvisorio del crollo di una scuola avvenuto ieri a Petion-Ville, una baraccopoli nella periferia orientale di Port-au-Prince, capitale di Haiti. Ma altre fonti parlano di 80 vittime, in gran parte bambini. Le squadre di soccorso continuano a lavorare nel tentativo di trovare persone ancora in vita. All'interno dell’istituto c'erano circa 700 alunni. Nello stabile avevano sede un asilo, una scuola elementare e un liceo. Queste ore decisive sono quindi vissute con il fiato sospeso dai genitori dei bambini che potrebbero trovarsi sotto le macerie dell'edificio di tre piani crollato mentre erano in corso le lezioni. Sul terreno si sono già attivati gli aiuti internazionali. L'Agenzia americana per lo sviluppo internazionale (USAID) ha deciso di inviare a Petion-Ville 38 squadre tra soccorritori ed operatori umanitari, e 14 tonnellate di materiale di soccorso. Sul luogo stanno inoltre lavorando le squadre della Missione ONU ad Haiti e della Croce Rossa. In assenza di mezzi adeguati con i quali lavorare, ieri molti soccorritori cercavano sopravvissuti scavando con le mani tra le macerie. Le autorità finora non hanno fornito spiegazioni sulle cause dell'improvviso crollo, anche se - afferma la BBC on-line - secondo alcuni residenti nel quartiere, qualche anno fa la scuola era stata ristrutturata visto che aveva già subito dei crolli parziali. (M.G.)

    inizio pagina

    Kenia: la Chiesa invita alla verità sulle violenze nelle elezioni del 2007

    ◊   Dopo la presa di posizione del Consiglio nazionale delle Chiese del Kenya (NCCK), anche la Chiesa cattolica è intervenuta per invitare tutte le parti politiche a rispettare le raccomandazioni fatte da due commissioni di inchiesta create dopo le violenze seguite alle elezioni del dicembre 2007. “I rapporti delle commissioni Kriegler e Waki – hanno scritto i vescovi keniani riuniti a Nyahururu – hanno semplicemente portato alla luce la gravità della nostra situazione. Il Paese è a un bivio, questi rapporti ci danno la possibilità di confrontarci con la ‘cultura dell’impunità’ evitando ulteriori degenerazioni”. Sottolineando i tanti errori commessi da una parte e dall’altra, rende noto l’agenzia Misna, i vescovi hanno anche invitato a trovare la forza di ammettere i propri errori e dare quindi il via a un processo di riconciliazione che richiederà anche di essere pronti a perdonare. Le due commissioni di inchiesta presiedute rispettivamente dal magistrato sudafricano Johann Kriegler e dal giudice Philp Waki (da cui prendono nome i relativi rapporti) hanno indagato aspetti diversi delle ultime elezioni e di tutto ciò che è poi avvenuto. Nel rapporto Kriegler, si stabilisce che “nell’impossibilità di dire chi ha vinto o perso, la decisione dei due principali partiti di lavorare insieme è stata la migliore per il Kenya”. Il rapporto Waki contiene invece una lista di dieci nomi, personalità di primo piano della politica e dell’economia accusate di aver contribuito volutamente ai disordini che all’inizio dell’anno causarono più di 1100 vittime; secondo la commissione d’inchiesta questi dirigenti dovranno essere giudicati da un tribunale ‘ad hoc’ in Kenya oppure, se non fosse possibile, dalla Corte penale internazionale con sede all’Aja, in Olanda. Entrambi i partiti del governo di unità nazionale sostengono invece che la necessità di “fare giustizia” non deve riaprire vecchie ferite. (V.V.)


    inizio pagina

    Si apre lunedì la plenaria della Conferenza episcopale argentina

    ◊   Nel pomeriggio di lunedì prossimo avrà inizio la 96.ma assemblea plenaria della Conferenza episcopale dell'argentina (CEA), a Pilar. Sarà presieduta dal presidente della CEA, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires e primate dell’Argentina. La celebrazione eucaristica che darà inizio all'assemblea si terrà, sempre lunedì alle ore 20. Durante l'assemblea i vescovi compiranno un'analisi e una riflessione sulla realtà della Nazione e della Chiesa come della “Strada per il Bicentenario” che si sta realizzando nel Paese. Tratteranno anche del tema della missione continentale e dell’animazione per questa missione. Un altro degli argomenti in agenda, rende noto l’agenzia Fides, sarà il piano di formazione per i diaconi permanenti in Argentina. Inoltre i vescovi prenderanno in esame le relazioni della Commissione episcopale per la catechesi, della Commissione episcopale per la Liturgia e del Consiglio per le questioni economiche. Infine durante questa assemblea verranno anche elette tutte le cariche della CEA per il periodo 2008-2011. (V.V.)

    inizio pagina

    L'ONU interviene sull'emergenza dei Saharawi

    ◊   Il presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU Miguel D’Escoto ha chiesto alla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite di diffondere il rapporto sulla situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale. “Il presidente è molto preoccupato per la situazione nel Sahara Occidentale – ha detto il suo portavoce Enrique Yeves – e per questo ha chiesto all’alto commissario Navanethem Pillay, che il documento in questione – costruito in base a indagini e rapporti compilati da inviati sul posto e completato nel 2006 ma mai reso pubblico – venisse distribuito presso i rappresentanti dei 192 Paesi membri dell’ONU. Il documento riguarda in particolare le condizioni dei campi profughi di Tindouf in Algeria. Nei giorni scorsi, riporta l’agenzia Misna, D’Escoto aveva incontrato il presidente della Repubblica araba democratica Saharawi, Mohamed Abdelaziz, in visita al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York. D’Escoto si è detto profondamente inquieto “per le sofferenze patite dal popolo saharawi” e ha detto di voler intervenire “per sbloccare dal punto morto in cui sembrano piombati i negoziati”, sottolineando che “è giunta l’ora di trovare una soluzione alla questione del Sahara Occidentale”. Ex-colonia spagnola annessa al territorio marocchino nel 1975, il Sahara Occidentale è oggetto di un annoso conflitto tra Rabat e il Polisario, movimento che propone un referendum per l’autodeterminazione del popolo saharawi conformemente alla risoluzione 1754 del Consiglio di Sicurezza, mentre la monarchia marocchina intende accordare soltanto “un’autonomia amministrativa e politica sotto sovranità del Marocco”. (V.V.)

    inizio pagina

    Epidemia di colera in Mozambico

    ◊   È stato di massima allerta nella provincia di Manica, in Mozambico, dove a ottobre si è sviluppata e diffusa un’epidemia di colera. La misura è stata decretata nei giorni scorsi dalle autorità locali insieme ad altri provvedimenti per limitare la diffusione della malattia. Secondo fonti locali, citate dalla Misna, il bilancio è finora di 51 morti e di 116 casi registrati in totale; in ospedale si trovano attualmente ricoverati 17 pazienti. Una squadra medica è stata inviata dal ministero della Sanità per individuare l’origine dell’epidemia e si trova in queste ore a Chinda, una zona che in passato era stata raramente toccata da una malattia diffusa invece in altre zone del Paese. Per rispondere all’emergenza, le autorità della provincia di Manica hanno inoltre disposto la distribuzione di medicine, acqua, generi alimentari e l’invio di letti aggiuntivi per gli ospedali.(M.G.)

    inizio pagina

    L'ONU rischia di rimanere senza soldi: solo 31 Stati adempiono agli obblighi finanziari

    ◊   Su oltre 190 stati membri dell’ONU sono solo 31 quelli che hanno adempiuto, integralmente e entro i tempi fissati, agli obblighi finanziari nei confronti dell’Organizzazione per il 2008. Lo ha reso noto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, esprimendo la propria gratitudine alle nazioni virtuose e mettendo in guardia sul rischio di una carenza di cassa dell’ONU nell’esercizio delle proprie attività, nel caso in cui gli Stati inadempienti non dovessero mettersi in regola nei due mesi che mancano alla fine dell’anno. I fondi per il bilancio delle Nazioni Unite, approvato su base biennale, derivano infatti dai contributi degli Stati membri. Secondo quanto riferisce una nota diffusa alla stampa il bilancio regolare delle Nazioni Unite per il biennio 2008-2009 è di circa 4,2 miliardi di dollari. Oltre al bilancio regolare, i contributi degli Stati membri finanziano, tra l’altro, missioni di pace, tribunali internazionali e il programma quinquennale “Capital Master Plan”, che prevede la ristrutturazione, per un importo di 1,9 miliardi, del Palazzo di Vetro. Al momento i Paesi in regola con il pagamento sono: Australia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Bulgaria, Burundi, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Georgia, Germania, Guatemala, Irlanda, Italia,  Liechtenstein, Messico, Monaco, Nuova Zelanda, Nigeria, Norvegia, Filippine, Moldavia, Russia, Samoa, Singapore, Slovenia, Sud Africa, Svezia, Tailandia e Regno Unito. La somma richiesta a ciascuno Stato è stabilita conformemente ad una serie di indicatori, tra cui il reddito pro capite. Il segretario generale ha quindi incoraggiato gli altri Stati membri a voler seguire il loro esempio, ricordando che “è dovere di ogni Stato membro adempiere interamente ai propri obblighi finanziari verso le Nazioni Unite per consentire all’Organizzazione il mantenimento degli impegni presi sui diversi fronti”. Ban ha aggiunto che “se gli Stati membri dovessero venire meno ai loro obblighi finanziari per il 2008, non pagando i contributi dovuti entro la fine dell’anno, le Nazioni Unite potrebbero imbattersi in una carenza di cassa”. (M.G.)

    inizio pagina

    Convegno CEI sulle nuove soluzioni dell’architettura sacra

    ◊   Le nuove frontiere dello spazio sacro per la celebrazione eucaristica. È questo il tema centrale del convegno internazionale “Arte, architettura, liturgia. Esperienze europee a confronto” tenutosi ieri a Venezia, per iniziativa della Conferenza episcopale italiana (CEI) e del patriarcato di Venezia. In questo quadro, il dibattito di ieri si è concentrato sulla provvisorietà di molti nuovi spazi di celebrazione. Un contributo significativo è stato offerto dalla provocazione dell’architetto spagnolo Esteban Fernández Cobián, che ha affrontato il tema degli spazi temporanei o alternativi destinati alla liturgia comunitaria lanciando l’interrogativo:“Spazio sacro provvisorio o provvisoriamente sacro?”. “La Chiesa cattolica – ha poi spiegato Cobián – ha sempre ammesso la possibilità di celebrare fuori dalle chiese in determinate circostanze, purché in luogo degno”. In particolare, ha sottolineato l’architetto, “i viaggi di Giovanni Paolo II hanno incoraggiato la costruzione di altari provvisori con alcune caratteristiche architettoniche precise: una grande croce per identificarli come luoghi della cristianità, un’accentuata visibilità dell'altare per essere visto anche da molto lontano, servizi alla base del palco, dalla sacrestia all'ufficio stampa”. Sulla questione è intervenuto anche il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, attraverso una video-intervista inviata ai partecipanti del convegno. Il porporato ha evidenziato che il “problema va posto con delicatezza, vedendo come l’autocoscienza personale e comunitaria si manifesta effettivamente in questi luoghi”. “La liturgia non è un correre dietro alle situazioni e alle persone perchè, come si suol dire, 'prendano la Messa'”, ha aggiunto il cardinale Angelo Scola. Per questo motivo oltre che “interrogarsi entro che limiti è possibile edificare luoghi spazio-temporali di culto che mantengano una più accentuata provvisorietà rispetto alle chiese normali”, è importante chiedersi “come è possibile educare le persone a vivere questo gesto”. E nel caso delle liturgie delle Giornate mondiali della gioventù, ha ricordato il porporato, “l'unità tra la liturgia e il luogo spazio-temporale in cui il culto si snoda ha consentito agli architetti una creatività spesso riuscita”. Le esperienze in atto nelle località turistiche, ha aggiunto il cardinale Scola, evidenziano che “si è già creata una tradizione in cui il luogo di culto è come inventato stagione per stagione ma, in forza del soggetto che lo vive, mantiene una sua dignità e il valore dell'Eucarestia”. Che la questione non possa essere affrontata con superficialità lo conferma don Giuseppe Russo, responsabile dell'Ufficio nazionale per l'edilizia di culto della CEI, secondo il quale “non è facile oggi giudicare l'architettura sacra perché non è facile saperla leggere e decifrare”. Tracciando le conclusioni del convegno internazionale il religioso ha detto che occorre “accettare la sfida di entrare in relazione con essa, cercare di comprenderne ragioni e linguaggio” per promuovere “una nuova alleanza tra l'architettura e l'uomo, con i suoi problemi ma anche con le sue aspirazioni”. Infatti, secondo don Russo “ architettura, antropologia ed escatologia non possono non stare insieme ed alimentarsi reciprocamente”. Ne consegue quindi “la necessità di continuare la ricerca, anche in campo liturgico, per conoscere più e meglio le soluzioni del passato e per adottare nuove soluzioni non arbitrarie”. (M.G.)

    inizio pagina

    Il pellegrinaggio degli universitari romani ad Assisi

    ◊   "Essere testimoni cristiani presso gli areopaghi del mondo": con queste parole, il Santo Padre, ha voluto, con un telegramma, salutare gli studenti partecipanti al sesto pellegrinaggio degli universitari ad Assisi, organizzato dall’ufficio per la pastorale universitaria del vicariato di Roma, e guidato quest’anno dal cardinale vicario della diocesi di Roma, Agostino Vallini. Il pellegrinaggio si è aperto oggi con l’aspersione dell’acqua benedetta, rinnovo delle promesse del Battesimo, nella celebrazione eucaristica a Santa Maria degli Angeli. “Oggi - ha spiegato durante l’omelia il cardinale vicario - ho la consapevolezza di vivere con voi un momento importantissimo, perché siamo chiamati a confrontarci con l’incredibile esperienza di Francesco”. Poi, riferendosi al Vangelo appena letto sull’Annunciazione dell’Angelo a Maria, ha continuato: “Maria si è fidata del Signore sempre, anche nei momenti più difficili. Anche noi dobbiamo fidarci di Dio e ricordare il ‘non temere’, che fu risposto alla Vergine, al suo turbamento, dall’Angelo. Dio può tutto, nulla gli è impossibile, vivete la sua parola, portatela nel vostro zaino con la gioia e la speranza nel cuore”. E, alla fine della celebrazione gli universitari hanno raggiunto, con un pellegrinaggio a piedi, il Sacro Convento, per proseguire poi la giornata con la visita alla Basilica di Santa Chiara e alla chiesa di San Damiano, sempre con la letizia di Francesco nel loro cuore. (A cura di Marina Tomarro)

    inizio pagina

    "Cammini": tre giorni di manifestazioni culturali e religiose nella Città del poverello

    ◊   Conferenze, dibattiti, esposizioni e itinerari enogastronomici sono solo alcune delle attività del ricco calendario di eventi di “Cammini”, la tre giorni dedicata ai pellegrinaggi e ai luoghi dello spirito che si è aperta ieri Assisi. Un appuntamento dall’elevato valore spirituale, ambientale, artistico e culturale, rivolto ad un viaggiatore alla ricerca di esperienze di qualità, di alto valore contenutistico e simbolico. Nella splendida cornice della cittadina umbra si terranno, fino a domani, tante iniziative che aiuteranno a riflettere sullo stato e sulle prospettive di crescita del settore del turismo religioso. Gli appuntamenti in programma, si snoderanno nel suggestivo contesto del centro storico di Assisi, all’interno di sale medioevali e ambienti storici di assoluta suggestione. Sullo sfondo il cammino inteso come pellegrinaggio e ricerca spirituale. Fra gli eventi si segnalano l’esposizione “Volti e tracce”, reportage fotografico sul cammino di Santiago, di Gerardo Mastrostefano; la presentazione del libro di Francesco Minelli “Il Pellegrino. Mille errori prima di incontrare Dio”; la lettura di estratti di alcuni diari dei pellegrini, interpretati dall’attore Andrea Biagiotti e la mostra permanente “Santiago e il Cammino delle sue immagini: 25 anni di manifesti Compostellani e Francigeni in Italia”, curata dal Centro Italiano di Studi Compostellani. Sono previsti inoltre due camminate organizzate lungo i sentieri di San Francesco tra Assisi, Spello e Valfabrica. Tutte gli appuntamenti in programma e l’ingressi alle mostre sono gratuiti. (M.G.)

    inizio pagina

    L'Azione Cattolica promuove un convegno sul matrimonio

    ◊   Si è aperto ieri alla Domus Pacis di Roma il convegno, promosso da Azione Cattolica, “Io accolgo te nel Signore, nella storia e nelle relazioni”. Secondo quanto riportato da Avvenire, obiettivo dell’iniziativa è approfondire la cura del legame coniugale e prevede interventi di Franco Belletti, direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia, sulla prospettiva sociologica e di don Gianpaolo Dianin sulla prospettiva teologica. Dopo la Messa domenicale si terranno gli incontri con le coppie cooptate dei nuovi consigli diocesani. Questo fine settimana l'Azione Cattolica organizza anche la tavola rotonda “AC Oggi: oltre la parola…” che si rivolge ai segretari e agli amministratori diocesani e regionali dell’associazione. Tra i principali interventi di oggi si segnalano quello di Riccardo Moro, direttore della Fondazione giustizia e solidarietà della CEI, e del presidente nazionale di Azione Cattolica, Franco Miano. (M.G.)

    inizio pagina

    All'Abbazia delle tre Fontane a Roma concerto spirituale su San Paolo

    ◊   “L’Apostolo delle Genti”: questo il titolo del concerto spirituale in occasione dell’Anno Paolino che si terrà questa sera a Roma presso l’Abbazia delle Tre Fontane in via Acque Salvie alle ore 21. Durante lo spettacolo, promosso dalla Conferenza episcopale italiana, servizio nazionale per il progetto culturale e per la pastorale giovanile, si esibiranno il coro e l’orchestra dell’Accademia Romana delle Arti, diretti dal maestro Fabio Avolio. Roberto Carloncelli interpreterà San Paolo, Fausto Verginelli sarà Filemone, a Luca Violini spetterà il ruolo di Gesù. È inoltre prevista la partecipazione straordinaria del Gen Verde, gruppo di artisti formato da 24 donne provenienti da 13 Nazioni diverse, che ha la sua sede a Loppiano, cittadella internazionale del movimento dei Focolari. Sarà possibile seguire l’evento in diretta anche sul canale satellitare Sat2000. (V.V.)

    inizio pagina

    24 Ore nel Mondo



    Iraq: approvata la legge elettorale sulla rappresentanza delle minoranze

    ◊   Un civile iracheno è stato ucciso e altri sette feriti dall'esplosione di un ordigno nella zona nord di Baghdad. Nei pressi della capitale, le forze americane e irachene hanno ucciso un dirigente di Al Qaeda. Conosciuto con il nome di Abu Ghazwan al-Hayali, viene considerato “il capo regionale di Al Qaeda” e accusato “della fabbricazione di autobombe”. Intanto, il consiglio presidenziale iracheno ha approvato oggi il testo di legge varato dal parlamento sulla rappresentanza delle minoranze alle prossime elezioni provinciali, all'inizio dell'anno prossimo. Il servizio di Fausta Speranza:

    Secondo il segretario della presidenza, Nassir al Ani, il Consiglio ha approvato il testo per “rispetto della decisione del parlamento”. Ma il Consiglio stesso presenterà un nuovo progetto per garantire i futuri diritti delle minoranze. Il 24 settembre, il parlamento aveva approvato una legge a lungo attesa per le elezioni provinciali, nel cui testo è stato però cancellato l'art. 50 della precedente normativa che garantiva la rappresentanza delle minoranze, come quella cristiana ed altre, riconoscendo loro una quota fissa di seggi. Una decisione che ha portato molti cristiani e esponenti delle minoranze irachene a protestare con forza in piazza, in particolare a Mossul, Bassora, Maysan e nella provincia del Dhi Qar. Per porvi rimedio, lunedì scorso il parlamento ha approvato l'aggiunta di un articolo, stabilendo così l'assegnazione di sei seggi, su 440, alle minoranze. La norma ha però di nuovo fortemente scontentato in particolare i cristiani, che si vedono assegnare in tutto tre seggi, nelle province di Baghdad, Ninive e Bassora (che hanno rispettivamente 57, 37 e 37 seggi), rispetto ai nove che avevano richiesto.

     
    Pakistan
    Militanti islamici operanti nelle zone tribali del nordovest del Pakistan hanno giustiziato due afghani accusati di attività di spionaggio per conto delle forze americane. Lo ha indicato un responsabile locale. I cadaveri crivellati di colpi sono stati abbandonati su una strada che collega la provincia del Waziristan del Nord alla provincia afghana di Khost, entrambe roccaforti dei talebani e dei militanti di Al Qaida. Questo tipo di esecuzioni è divenuto frequente nelle zone tribali pakistane, dove l'esercito americano ha moltiplicato gli attacchi. Nei giorni scorsi, alcuni insorti erano stati uccisi in seguito a un lancio di missili, presumibilmente americani, nel Waziristan del nord.

    Il primo incontro di Obama con la stampa internazionale
    Mentre negli USA rivebera l'eco del nuovo messaggio di Al Qaeda sull’elezione di Barack Obama, per il presidente eletto degli Stati Uniti ieri è stato soprattutto il giorno del primo incontro con la stampa internazionale, dopo l’Election day. Crisi economica in primo piano, mentre si prepara il prossimo staff presidenziale. Dagli Stati Uniti, il servizio di Elena Molinari:

     
    Si è aggiunto un nome, ieri, alla nuova squadra di governo di Barack Obama: è quello del portavoce del futuro presidente, Robert Gibbs, che era capo comunicazione della campagna elettorale. Obama non ha però confermato la nomina durante la prima conferenza stampa dalle elezioni, dedicandola quasi interamente all’economia: ha definito infatti la crisi attuale “la più grande sfida della nostra vita”, assicurando che l’affronterà di petto non appena insediato alla Casa Bianca. Quindi, ha promesso un pacchetto di aiuti per la middle class, al più presto, anche prima del suo insediamento. Obama ha inoltre garantito anche sul fronte internazionale: “Risponderò alla lettera del presidente iraniano Akhmadinejad", ha detto, aggiungendo che "un eventuale programma di sviluppo nucleare è inaccettabile”. Ma il presidente eletto ha deciso di prendere tempo prima di rendere pubblico l’annuncio più atteso, quello del nome del nuovo segretario al Tesoro. “La scelta della mia squadra”, ha affermato, “sarà veloce ma ponderata, e voglio sottolineare ponderata”.

    La questione del nucleare iraniano
    A proposito delle parole di Obama sull’Iran, il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani, ha detto che si tratta di una “ripetizione” di quanto detto dall'amministrazione uscente del presidente George W. Bush, aggiungendo che la nuova dirigenza americana sta prendendo la “strada sbagliata”. E sempre in tema di nucleare iraniano, e sempre in queste ore, il capo della diplomazia europea, Javier Solana, ha sollecitato un summit da tenersi a Sharm El Sheik, in Egitto, a margine della riunione del Quartetto (USA, Russia, ONU, ed Unione Europea) sullo stato dei negoziati di pace in Medio Oriente prevista per domani. Intanto, dopo la comunicazione dei dirigenti di Hamas da Damasco di voler boicottare la Conferenza interpalestinese, prevista al Cairo a partire da lunedì prossimo, l'Egitto ha reso noto di aver deciso il rinvio dell'incontro a data da destinarsi. La Conferenza era stata organizzata dopo numerosi colloqui avuti da dirigenti egiziani con esponenti di tutte e 13 le fazioni palestinesi - sia con i dirigenti residenti a Gaza e Ramallah, sia con quelli in esilio a Damasco - per un tentativo di riconciliazione in vista di futuri negoziati con Israele. Nei giorni scorsi, una delegazione di Hamas era arrivata al Cairo in anticipo sulla Conferenza, per esaminare con gli egiziani modifiche ad una bozza di documento preparato per la riconciliazione.
     
    Il vertice straordinario del Consiglio europeo
    E Barack Obama ha fatto sapere che non parteciperà al vertice G20 sulla crisi economica globale, che si terrà a Washington il prossimo 15 novembre. In vista dell’incontro, intanto, fervono i preparativi. Ieri, a Bruxelles, si è tenuto il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, convocato dal presidente di turno, il francese Sarkozy. Ribadita una linea comune sull’emergenza finanziaria. Da Bruxelles, Giovanni Del Re:

    “Siamo tutti d’accordo sulla necessità di ridisegnare l’architettura del sistema finanziario mondiale”: è apparso abbastanza soddisfatto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine del summit informale convocato per preparare quello del G20, fissato tra una settimana, a Washington. In effetti, i 27 leaders si sono trovati d’accordo su un testo preparato dalla presidenza francese dell’UE - per quanto dopo varie smussature - in cui si afferma che il G20 dovrà essere un evento fondatore del nuovo sistema finanziario, nel quale non vi sarà più spazio per istituzioni, società, settore di mercato, con azioni non soggette a regolamentazione. Si chiede una maggiore sorveglianza dei mercati, un codice etico per evitare di assumersi rischi eccessivi e soprattutto un ruolo più forte e nuovo per il Fondo monetario internazionale (FMI), che dovrebbe diventare centrale nel nuovo sistema, con la possibilità di emettere raccomandazioni per prevenire crisi. “L’obiettivo”, ha detto dal canto suo la cancelliera tedesca, Angela Merkel, “è evitare che si possano ripetere crisi della gravità di quella attuale”. Certo, è che i 27 chiedono che entro 100 giorni dal summit a Washington vi siano le prime misure concrete: trascorsa questa scadenza, si dovrà convocare un nuovo vertice. Del resto, il presidente Sarkozy ha sottolineato che i leaders dell’UE sono molto preoccupati anche per la crisi della cosiddetta economia reale: in effetti, nel comunicato finale si parla della necessità di una concertazione a livello comunitario delle iniziative nazionali di rilancio delle rispettive economie, e si chiede alla Commissione Europea e al Consiglio dei ministri economici e finanziari dell’UE di preparare, in vista del Consiglio europeo di dicembre prossimo, proposte per una strategia comune.

     
    Congo
    Situazione calma stamani in Congo, dove l'esercito ha rinforzato le sue posizioni sul fronte a nord di Goma, all'indomani di nuovi combattimenti e di un summit internazionale nel quale è stato invocato il cessate il fuoco. Nel contempo, si rinforza l'ipotesi già circolata ieri secondo la quale truppe angolane sarebbero intervenute nell'est del Paese, vicino alla frontiera con il Ruanda, a sostegno delle forze governative. Le truppe angolane avrebbero già preso parte ieri, a fianco dell'esercito congolese, ai combattimenti contro i ribelli di Laurent Nkunda, secondo quanto detto oggi all'AFP da un militare dell'ONU sotto la copertura dell'anonimato. Si rafforzerebbe così l'ipotesi già circolata ieri a seguito di quanto detto da un comandante uraguaiano della missione ONU nel Paese (MONUC). Interpellata sulla questione, la MONUC ha tuttavia di nuovo smentito.

    Nuova Zelanda
    Si sono chiusi i seggi (alle 19 locali, le 7 in Italia) con una partecipazione record di votanti, nelle elezioni parlamentari di importanza cruciale in Nuova Zelanda. La commissione elettorale riferisce che l'affluenza alle urne nei 2500 seggi istituiti in scuole, chiese e centri comunitari, sta registrando livelli eccezionali nel Paese, che conta 4,1 milioni di abitanti, nel quale il voto non è obbligatorio e dove tradizionalmente i giovani e i maori risultano fra i più apatici. Si dà per scontato che, nel complesso sistema proporzionale misto, nessuno dei due partiti maggiori - i laburisti del premier Helen Clark che chiede un quarto mandato, e i nazionali del giovane ex banchiere di investimenti, John Key - raggiungerà la maggioranza assoluta nel parlamento monocamerale di 120 seggi. Entrambi sono già impegnati a trattare con i partiti minori della loro area politica.

    Maltempo nei Caraibi
    Un nuovo uragano, battezzato dai meteorologi "Palomà", formatosi nel Mar dei Caraibi è divenuto “estremamente pericoloso” ed è passato a categoria 4. Lo ha comunicato il Centro nazionale degli uragani a Miami, in Florida.

    Cina
    Centinaia di persone si sono scontrate con la polizia a Shenzhen, la metropoli industriale nella Cina del sud, per protestare contro la morte di un giovane schiantatosi col suo motorino contro un palo mentre cercava di sfuggire ad un controllo. Le violenze sono scoppiate nel pomeriggio di ieri in una zona centrale della metropoli e, secondo l'agenzia ufficiale Nuova Cina, si sono prolungante per tutta la notte. I manifestanti hanno assediato un commissariato, scagliato pietre contro gli agenti e dato alle fiamme almeno un'auto della polizia. Ad innescare gli scontri è stata la morte di Li Guochao, 31 anni, fermato ad un posto di blocco mentre guidava un motorino senza targa, atto proibito ma frequente nella Cina meridionale. Il giovane ha cercato di darsi alla fuga e uno dei poliziotti che lo avevano fermato gli ha scagliato contro un walkie talkie, colpendolo in testa e provocando l'incidente mortale. Circa 30 persone, in gran parte familiari della vittima, hanno dato inizio alla protesta, accusando la polizia per la morte del giovane e chiedendo un indennizzo di quasi 70 mila euro. La folla è cresciuta fino a diventare di oltre duemila persone.

    Thailandia
    Le autorità britanniche hanno ordinato il blocco dei visti dell'ex primo ministro thailandese in esilio a Londra, Thaksin Shinawatra, e della moglie Pojaman. Lo ha riferito all'AFP una responsabile aeroportuale. Secondo la fonte, che ha scelto di restare anonima, l'ambasciata britannica a Bangkok ha avvertito tutte le compagnie aeree di non accettare di imbarcare Thaksin e la moglie, ricercati dalle autorità thailandesi. Thaksin il 21 ottobre scorso è stato condannato a due anni di carcere dalla Corte suprema thailandese per aver violato la legge sul conflitto di interessi durante il suo mandato. Sulla moglie Pojaman pende invece una condanna a tre anni per frode fiscale. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 313

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

    inizio pagina