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Sommario del 25/05/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • All'Angelus il Papa chiede alla Madonna di sostenere le testimonianze di fede in Cina. Il Santo Padre esorta anche la comunità internazionale ad intensificare gli sforzi contro la fame nel mondo
  • Oggi in Italia e in diversi Paesi si celebra la solennità del Corpus Domini. Ai nostri microfoni, il rettore della basilica romana di Santa Anastasia, dove da anni si svolge l'adorazione eucaristica perpetua
  • I vescovi albanesi concludono la loro visita ad Limina con il pellegrinaggio al Santuario della Vergine del Buon Consiglio di Genazzano, patrona dell'Albania
  • Oggi in Primo Piano

  • Si celebra oggi l’Africa Day, giornata internazionale per un continente ancora colpito da gravissime crisi
  • Nella città indiana di Bangalore, il primo oratorio guanelliano per la gioia dei bambini: con noi don Piero Lippoli
  • Al primo Congresso internazionale delle Facoltà cattoliche di comunicazione presi in esame ruolo e compiti nella formazione
  • Oggi la Giornata internazionale dei bambini scomparsi, promossa dal Telefono Azzurro
  • Chiesa e Società

  • Conferenza ONU-ASEAN per sostenere la popolazione del Myanmar
  • Al via domani in Vaticano l’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana
  • Lo stile di vita dei capi al centro della riflessione degli scouts d’Europa
  • L’ordine camilliano in festa per l’odierno anniversario della nascita di San Camillo de Lellis
  • Un convegno italo-romeno sulla famiglia in programma a Bucarest martedì e mercoledì prossimi
  • In Iraq sono un milione gli invalidi di guerra a cinque anni dall’inizio del conflitto
  • Diversi i campi estivi allestiti da Emmaus in Italia e all’estero
  • Aumentano le vocazioni in Corea del Sud
  • Nelle Filippine, la terza Assemblea per la cura pastorale dei nomadi
  • Catechesi e preghiera in preparazione della GMG
  • Nuovo portale dedicato al 49.mo Congresso eucaristico internazionale in Canada
  • Medici Senza Frontiere rende disponibili in internet ricerche scientifiche su molte malattie
  • Festival di Cannes: "Adoration" di Atom Egoyan ha vinto il Premio della giuria ecumenica
  • 24 Ore nel Mondo

  • Il governo colombiano annuncia la morte del leader delle FARC, Manuel Marulanda. Ancora nessuna conferma dalla guerriglia
  • Il Papa e la Santa Sede



    All'Angelus il Papa chiede alla Madonna di sostenere le testimonianze di fede in Cina. Il Santo Padre esorta anche la comunità internazionale ad intensificare gli sforzi contro la fame nel mondo

    ◊   Il Papa all’Angelus ha ricordato come la festa del Corpus Domini, che in Italia e in diversi Paesi ricorre oggi, sia occasione per crescere nella “concreta attenzione ai fratelli, specialmente ai poveri”. Tra flagelli che colpiscono il mondo, il Santo Padre ha poi indicato il dramma della fame, un problema – ha aggiunto - che “la comunità internazionale fa grande fatica a risolvere”. Benedetto XVI ha anche chiesto a Maria Aiuto dei Cristiani, Nostra Signora di Sheshan, di sostenere le testimonianze di fede dei cristiani in Cina. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    (Parole in cinese)
     
    “Vi saluto di cuore”: con questo affettuoso saluto, in lingua cinese, il Papa si è rivolto ai pellegrini convenuti a Roma da tutta Italia in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, che si è celebrata ieri, nella memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani. Ai fedeli cinesi Benedetto XVI ha poi rivolto un accorato appello:

     
    “Insieme con voi chiedo a Maria, Aiuto dei Cristiani, Nostra Signora di Sheshan, di sostenere “l’impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù”, rimanendo “sempre testimoni credibili” del suo amore e “mantenendosi uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa”.
     
    Il Santo Padre ha anche affidato all’amore di Dio misericordioso tutti coloro che in questi giorni sono morti a causa del terremoto che ha colpito una vasta area della Cina:

     
    “Rinnovo la mia vicinanza personale a quanti stanno vivendo ore di angoscia e di tribolazione. Grazie alla fraterna solidarietà di tutti, possano le popolazioni di quelle zone tornare presto alla normalità della vita quotidiana”.

     
    All’Angelus il Papa ha ricordato che ricorre oggi la solennità del Corpus Domini, che in Vaticano e in altre nazioni è stato già celebrato giovedì scorso. “E’ la festa dell’Eucaristia, dono meraviglioso di Cristo, che nell’Ultima Cena – ha affermato il Santo Padre - ha voluto lasciarci il memoriale della sua Pasqua, il sacramento del suo Corpo e del suo Sangue, pegno di immenso amore per noi”. L’eucaristia – ha aggiunto – è scuola di carità e solidarietà:

     
    "Chi si nutre del Pane di Cristo non può restare indifferente dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo del pane quotidiano. Tanti genitori riescono a malapena a procurarlo per sé e per i propri bambini. E’ un problema sempre più grave, che la comunità internazionale fa grande fatica a risolvere".

     
    Quando Gesù incominciò a predicare alle folle – ha sottolineato il Papa - rivelò che il Padre l’aveva mandato nel mondo come ‘pane vivo disceso dal cielo’, come ‘pane della vita’:

     
    "La Chiesa non solo prega 'dacci oggi il nostro pane quotidiano', ma, sull’esempio del suo Signore, si impegna in tutti i modi a “moltiplicare i cinque pani e due pesci” con innumerevoli iniziative di promozione umana e di condivisione, perché nessuno manchi del necessario per vivere".
     
    Il Papa ha salutato infine vari gruppi di pellegrini e quanti, in occasione della Giornata nazionale del Sollievo, sono radunati presso il Policlinico Gemelli per promuovere “la solidarietà con le persone affette da malattie non guaribili”.

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    Oggi in Italia e in diversi Paesi si celebra la solennità del Corpus Domini. Ai nostri microfoni, il rettore della basilica romana di Santa Anastasia, dove da anni si svolge l'adorazione eucaristica perpetua

    ◊   In Italia e in diversi Paesi si celebra oggi la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Giovedì scorso durante la Santa Messa per il Corpus Domini, il Papa ha sottolineato che nell’Eucaristia c’è “la forza della rivoluzione cristiana” che dona la vera libertà all'uomo contro le idolatrie di tutti i tempi. E questa forza rivoluzionaria alberga anche nella preghiera davanti al Santissimo Sacramento. A Roma, in particolare, l’adorazione eucaristica perpetua è stata fortemente rilanciata nella basilica di Santa Anastasia. Sull’importanza della devozione eucaristica, ascoltiamo al microfono di Fabio Colagrande il rettore di questa basilica, don Alberto Pacini:

    R. – Ritrovarsi intorno al segno dell’Eucaristia, che è segno della comunione, pane spezzato, calice condiviso, è certamente fondamentale per chi nell’Eucaristia deve vivere. La Chiesa vive dell’Eucaristia, ci disse nella magistrale enciclica il Papa Giovanni Paolo II, e anche Benedetto XVI insiste moltissimo proprio su questa importanza del grande segno dell’Eucaristia e della fede professata chiaramente, apertamente, nella reale presenza dell’Eucaristia. Processione eucaristica, adorazione eucaristica, cioè il prolungamento della celebrazione eucaristica, sono il segno di una fede del popolo di Dio nella reale presenza di Cristo nei segni sacramentali. Per il nostro tempo che è abbastanza incredulo, secolarizzato, è importante ribadire questo segno di presenza viva: il pane e il vino si trasformano realmente nel corpo, sangue, anima, divinità, del Signore e noi non seguiamo un’immagine, un simbolo, ma il Signore della vita. A Lui tributiamo il sommo onore, la somma gloria, la somma adorazione che a Lui solo compete.

     
    D . – Da queste sue parole, don Alberto, capisco che in lei c’è anche una preoccupazione pastorale, cioè che in molti credenti, in molti fedeli questa consapevolezza non sia così precisa, così netta…

     
    R. – Purtroppo sì, anche a causa del dubbio di tanti nostri fratelli delle Chiese riformate sulla realtà della presenza eucaristica, dell’influsso di tanto secolarismo che come un aratro è passato a scalzare le fondamenta della Chiesa cattolica. Il Papa nella Sacramentum Caritatis ci dice che è importante riportare il popolo di Dio a una catechesi in cui si spiega ai fedeli l’importanza di questo atto di culto che permette di vivere più profondamente e con maggiore frutto la stessa celebrazione eucaristica e, nei limiti del possibile, nei centri più popolosi, riservare delle chiese o oratori all’adorazione perpetua. Adorazione, processione eucaristica, per dare maggiore risalto e partecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia, perchè sono gesti, segni conseguenti, concatenati l’uno all’altro, che arricchiscono la fede del popolo di Dio. Portano il popolo di Dio a vivere più consapevolmente la celebrazione del mistero, il mistero più grande, quello attraverso il quale noi siamo stati salvati, redenti da Cristo Signore.

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    I vescovi albanesi concludono la loro visita ad Limina con il pellegrinaggio al Santuario della Vergine del Buon Consiglio di Genazzano, patrona dell'Albania

    ◊   Si conclude oggi con il pellegrinaggio a Genazzano alla Madonna del Buon Consiglio, patrona dell’Albania, la visita “ad Limina Apostolorum” dei vescovi albanesi. Ai presuli Benedetto XVI ha chiesto venerdì scorso di contribuire alla ricostruzione della Chiesa e del tessuto sociale di un Paese sul quale ancora grava, a vari livelli, la pesante esperienza della dittatura comunista. Il Papa ha richiamato, in particolare, i vescovi albanesi ad essere testimoni di un’altra eredità, quella “del messaggio di salvezza portato da Cristo nel mondo”. Ascoltiamo al microfono padre David Gjugja, responsabile del programma albanese della nostra emittente il vescovo di Rrëshen, mons. Cristoforo Palmieri:

    R. – La Chiesa non è un’associazione umanitaria, non è una ONG. I problemi sociali non mancano, non possono non mancare e la Chiesa non può non vederli. Prima di costruire un cristiano è necessario costruire un uomo. Dobbiamo lavorare perché l’uomo sia rimesso nella sua dignità, visto che il comunismo non solo ha tentato di strappare la fede dal cuore degli albanesi, ma ha rovinato le persone anche nel loro modo di pensare, di vivere e di rapportarsi. Noi dobbiamo far scoprire agli albanesi, come ovunque, che il nostro umanesimo non è un optional: è un valore che nasce dalla predicazione, dal Vangelo di Cristo, che ha cominciato prima a fare, secondo il Vangelo di Luca, e poi a dire e ad insegnare. Oggi dobbiamo far scoprire che l’uomo non vive di solo pane. Ha bisogno del pane, ma ha anche bisogno della parola di Dio. Quindi, dobbiamo far riscoprire ai cristiani in Albania valori molto più alti e a vivere tutto questo tesoro che hanno dentro di loro.

     
    D. – Il Papa dice: “dovete proporre la visione della Chiesa che ha della vita dell’uomo, della società”. In che modo potete promuovere una nuova società in Albania?

     
    R. – Riannunciando i valori di sempre, perchè il Vangelo è in se stesso una novità, sia predicato duemila anni fa, sia oggi. Solo che in Albania, durante la dittatura è stato proibito riannunciare questa novità. Oggi annunciando il Vangelo, constatiamo in chi non l’ha mai sentito la gioia di scoprire ricchezze che non sono di questo mondo. Ricchezze che veramente riportano l’uomo alla sua dignità originaria. Per chi l’ha sentito già è un ritornare alle origini. Molti che non l’hanno potuto sentire a causa del periodo difficile che hanno vissuto, accolgono con gioia questa novità evangelica di sempre.

     
    D. – Concludete la visita apostolica con la celebrazione insieme con i migranti albanesi in Italia, nel Santuario della Madonna del Buon Consiglio a Genazzano, patrona del popolo albanese…

     
    R. – E’ molto bello questo incontro. E’ come se dicessimo: ‘Incontriamoci tutti nella casa della Madre, nella casa comune della Madre nostra, la Chiesa di Gennazzano’. Siamo stati nella casa del Padre e abbiamo riconfermato la nostra fede presso la tomba degli apostoli Pietro e Paolo. Era giusto che avessimo questo momento così particolare con la Madre di Dio, la Madre nostra e la Madre degli albanesi in modo particolare.

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    Oggi in Primo Piano



    Si celebra oggi l’Africa Day, giornata internazionale per un continente ancora colpito da gravissime crisi

    ◊   Il 25 maggio 1963 veniva istituita ad Addis Abeba l’Organizzazione per l’Unità Africana, diventata poi nel 2001 l’Unione Africana. Da quel giorno, il 25 maggio di ogni anno si celebra l’Africa Day, un momento in cui la comunità internazionale fa il punto sulle numerose gravi crisi etniche, politiche e sociali che continuano a colpire il continente: oggi il Sudafrica, la Somalia, il Darfur; ieri il Ruanda, la Sierra Leone, il Congo. L’Africa è terra di conflitti, dove la fame e la povertà trovano terreno fertile, ma anche dove si moltiplicano gli sforzi della Chiesa e delle organizzazioni umanitarie. Che cosa vuol dire, dunque, celebrare oggi l’Africa Day? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Enrico Casale, della rivista dei Gesuiti “Popoli”:

    R. – Celebrare l’Africa Day significa mantenere viva l’attenzione su un continente che per moltissime ragioni, di carattere politico, economico e militare, sta soffrendo e ha sofferto enormemente. Quindi, è un modo per ricordare che esiste un continente che ha ancora dei grandi problemi di sviluppo. Un continente con delle crisi che minano i diritti umani. Oltre al Sudafrica, in questo momento ci sono moltissime crisi aperte in Africa. Penso a quella in Somalia, da 17 anni in preda ad una totale anarchia. Penso anche al Darfur, alla dimenticata crisi della Repubblica Centrafricana, a crisi umanitarie devastanti come quelle del Rwanda e in parte del Burundi. Penso a problemi insoluti come nel Sahara Occidentale. Ma anche a problemi che in parte sono in via di soluzione, e a crisi aperte, come quella della Costa d’Avorio.

     
    D. – Il mondo è alle prese con la crisi alimentare, che colpisce particolarmente l’Africa. Per quale motivo?

     
    R. – Per molti motivi, i prezzi degli alimenti di base sono cresciuti enormemente. Se questo si risolve in un aggravio di bilancio, tutto sommato sostenibile per i Paesi del nord, per i Paesi africani, è chiaro che questi aumenti non si risolvano solamente in un aggravio del bilancio familiare. Si traducono in una sostanziale impossibilità nell’acquistare i generi alimentari necessari alla sopravvivenza. Quindi, è per questo motivo che molti Paesi hanno subito questa crisi che li ha di fatto messi in ginocchio. Intere fasce di popolazione non sono più riuscite ad acquistare i beni necessari per sopravvivere.

     
    D. – Per questi motivi l’Africa continua ad essere terra di missione per la Chiesa...

     
    R. – E’ vero anche che si sta sviluppando una Chiesa locale. Non è solo fatta di clero, ma anche di laici che operano quotidianamente sia sotto il profilo religioso, ma anche dal punto di vista sociale. Quindi è sempre terra di missione, ma è anche vero che questa missione negli anni ha dato enormi frutti attraverso la creazione di chiese locali sempre meglio inserite nella società africana.

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    Nella città indiana di Bangalore, il primo oratorio guanelliano per la gioia dei bambini: con noi don Piero Lippoli

    ◊   Promuovere una cultura della carità tra i bambini, prendendosi cura con gioia dei poveri e i disabili: con questo spirito, un anno fa, è nato il primo oratorio guanelliano della città indiana di Bangalore. Una struttura che offre a bambini di ogni religione e condizione economica momenti di condivisione all’insegna dei valori autentici dell’amicizia e della solidarietà. Su questa esperienza, per alcuni aspetti inedita, Alessandro Gisotti ha intervistato don Piero Lippoli, segretario generale dell’Opera Don Guanella:

     (musica)

     
    R. – L’oratorio non è aggregato ad una parrocchia: , lì non abbiamo parrocchie. Abbiamo, nientedimeno, che una casa di noviziato. Quindi, è anche una cosa nuova che un noviziato si apra ad una forma di oratorio.

     
    D. – Don Piero, cosa rappresenta questo oratorio per i bambini di Bangalore?

     
    R. – Bangalore è una città molto ricca ma anche con sacche di povertà enormi, come tutte le grandi città dell’India. Nella nostra zona, ci sono dei palazzoni che fanno invidia ai palazzi di New York e di Milano. Ma ci sono poi le baracche che sono affiancate a questi palazzi. Noi siamo andati in giro a cercare, secondo lo spirito guanelliano, cose da fare dal punto di vista caritatevole. E abbiamo trovato in quella zona i ragazzi di queste povere famiglie che hanno bisogno un po’ di aiuto nello studio. Hanno bisogno di gioco, hanno bisogno soprattutto di socializzare tra loro, di stare insieme, di divertirsi, ma anche di pregare, di crescere ...

     
    D. – Come è stata accolta questa novità dai bambini, in particolare?

     
    R. – I bambini si sono moltiplicati! Abbiamo incominciato con una quindicina; ovviamente sono venuti con grande gioia dietro ai nostri padri. Un po’ di giochi, un po’ di merenda e tutto è finito lì. Poi sono aumentati, ma sono aumentate anche le esigenze: in India le scuole sono molto rigide, hanno esami ogni tre mesi e quindi c’è bisogno anche di un aiuto. Sono poveri, gli abbiamo dato dei libri... Soprattutto, però, la domenica viene un gran numero di bambini e ci sono attività: incominciano con un po’ di gioco e poi fanno una preghiera ... Tutti pregano: induisti, musulmani, cattolici... Non c'è nessuna differenza. C'è grande gioia. Gli induisti chiedono di leggere loro il Vangelo, perché sono mediamente più bravi, leggono meglio... E' una cosa meravigliosa, di integrazione e anche di religione!

     
    D. – Don Piero, forse in questo oratorio così lontano dall’Italia si respira quel clima degli oratori italiani di qualche tempo fa?

     
    R. – Sì, esatto! Vedo il fervore, l’entusiasmo, questo entusiasmo prettamente caratteristico dei bambini che vengono con gioia, questa allegria ... Ma pensi, in una casa di noviziato! All’inizio, sono rimasto un po’ : ma siete sicuri? Guardate, che il noviziato ha bisogno di stare in tranquillità, di serenità, non può essere disturbato, perché è un anno e un anno dev’essere di intima relazione con il Signore, con sé stessi per discernere bene se questa è la propria strada. Ma a quanto pare, i novizi proprio la domenica hanno questo modo di integrarsi con questi giovani, e quindi per loro è tutta una costruzione. E poi hanno tutta la settimana in cui pensare, un po’ caricati anche dalla gioia di questi bambini!

     
    (musica)

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    Al primo Congresso internazionale delle Facoltà cattoliche di comunicazione presi in esame ruolo e compiti nella formazione

    ◊   Quale ruolo e compiti spettano ad una Facoltà di Comunicazione nell’ambito di una Università cattolica, in diversi contesti geografici ed ecclesiali? Questo l’interrogativo di fondo che ha animato i lavori del primo Congresso internazionale dedicato a queste istituzioni di alta formazione, promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali ed ospitato a Roma dall’Università Urbaniana. Se oggi c’è consapevolezza dell’importanza di queste Facoltà nell’ambito universitario cattolico, manca ancora una riflessione organica a livello di comunità sulla loro originalità formativa. Ne è convinto il prof. Franco Lever, decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione nella Pontificia Università Salesiana, a Roma. L’intervista è di Roberta Gisotti:

    R. – Io vorrei avere in partenza persone che sentono la presenza nei media come una vocazione. Credo che nelle facoltà la difficoltà sia proprio quella di riuscire a formare le persone, non soltanto dei professionisti.

     
    D. – Le facoltà di Scienze della comunicazione delle Università cattoliche sono aperte non solo a studenti e cattolici. Quindi, questa è una sfida in più...

     
    R. – A me piacerebbe che la comunità si rendesse conto che deve formare i suoi leader nel campo della comunicazione, delle figure per dei ruoli che sono determinanti.

     
    D. – Anche perché il settore della comunicazione è quello più esposto a contaminarsi con una modernità tecnologica che può spaventare...

     
    R. – Io, in genere, sono una persona che è meno preoccupata dello spaventarsi e più delle enormi possibilità che abbiamo. Io sono più spaventato dalla nostra pigrizia. Sono più spaventato da tutte queste nostre televisioni che ampliano lo spazio delle nostre chiese. Facevamo prediche prima, adesso le facciamo in televisione. Facevamo messe prima, ora le facciamo in televisione. Invece di capire, in questo nuovo spazio, quale è la dimensione di creatività che dobbiamo metterci e qual è il nostro compito, finiamo per parlare solo per la gente di casa. Scherzando con i miei studenti, parlo di 'pescatori specialisti', di 'pesca nell’acquario di casa'. Non vale proprio la pena! Se la sfida è di essere creativi, di essere capaci di ascoltare una presenza che è garantita - Dio non ha smesso di parlare, Dio è in mezzo a noi - allora, bisogna saper dire: “Guardate! Là brucia. Gesù è tra noi, eccolo là!” mentre troppo volte, secondo me, si dice “al lupo al lupo”, ma non basta, non serve.

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    Oggi la Giornata internazionale dei bambini scomparsi, promossa dal Telefono Azzurro

    ◊   Il 25 maggio 1979, Etan Patz dopo la scuola non torna a casa: il bambino newyorkese, di sei anni, è scomparso. Ancora oggi non è stato ritrovato. A 29 anni da quel triste evento, il Telefono Azzurro celebra oggi la Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Scopo principale di questa iniziativa è di sensibilizzare la popolazione mondiale e manifestare solidarietà ai genitori. Sulla dimensione reale di questo fenomeno ascoltiamo, al microfono di Beatrice Bossi, la responsabile del Centro studi del Telefono Azzurro, Barbara Forresi:

    R. – E’ molto difficile definire quale sia la dimensione del fenomeno dei bambini scomparsi in Italia. Sicuramente è un fenomeno molto rilevante e le stime, fornite anche dalla polizia di Stato, indicano che, per esempio nel solo 2007, ci sono state quasi mille segnalazioni di scomparsa di bambini. In realtà, quello che bisogna considerare è che all’interno di questo numero che viene fornito ci sono poi tutta una serie di diverse situazioni. La maggior parte di questi casi, in realtà, si risolvono in pochi giorni, proprio perché si può trattare di situazioni di fughe da casa. Ci sono anche casi di sottrazione da parte di un genitore o, nel caso più noto alle cronache, di un rapimento.

     
    D. – Quanto è importante la cooperazione internazionale per la ricerca di un minore scomparso?

     
    R. – Io a questo proposito credo sia importante anche attivarsi, non soltanto a livello nazionale, ma anche a livello internazionale. E qui vorrei fare riferimento al fatto che molti dei casi di bambini scomparsi in Italia riguardano minori stranieri. Ovviamente, nel caso dei minori stranieri, quello che è importante è attivare una rete internazionale di ricerca di questi bambini, perché non necessariamente possono essere ancora su territorio italiano. In questo senso, Telefono Azzurro fa parte di questa rete internazionale che è Missing children Europe. Negli ultimi cinque mesi, ha collaborato ben sei volte con un’associazione non governativa che è Child Focus Romania, per la ricerca di bambini romeni, che si presupponeva fossero in Italia. E per fortuna, in alcuni casi, e in particolar modo in uno, è stato possibile risolverlo in tre giorni proprio contattando la polizia locale.

     
    D. – Cosa fa oggi il Telefono Azzurro per prevenire questo fenomeno?

     
    R. – Sicuramente oggi Telefono Azzurro si unisce alle altre associazioni, anche a livello europeo, che chiedono come rete di Missing children Europe, ciascuno ai propri governi, una grande attenzione rispetto al fenomeno dei bambini scomparsi, una non sottovalutazione, un maggior impegno nella ricerca tempestiva. Per esempio, anche il fatto delle 48 ore per denunciare la scomparsa del bambino è una prassi che forse potrebbe essere modificata. Chiede l’istituzione di forme di collaborazione sempre più strette tra le istituzioni e anche tra associazioni no profit, non governative; soltanto collaborando tutti insieme è possibile trovare tempestivamente un bambino.

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    Chiesa e Società



    Conferenza ONU-ASEAN per sostenere la popolazione del Myanmar

    ◊   Per portare aiuti alla popolazione del Myanmar, colpito dal passaggio del devastante ciclone Nargis che ha provocato 133 mila fra morti e dispersi, si è aperta oggi a Yangon una conferenza internazionale organizzata dall’ONU e dall’ASEAN, l’associazione del sud est asiatico, di cui l’ex Birmania è membro. L’obiettivo dell’appuntamento, alla presenza del numero uno del Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon, di una cinquantina di Paesi, diverse agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative è quello di rinforzare la macchina degli aiuti umanitari attraverso donazioni e assistenza sul posto. Il passaggio del ciclone Nargis ha provocato conseguenze per circa due milioni e mezzo di persone, molte delle quali secondo le stime dell’ONU non hanno ancora ricevuto aiuti. Si tratta anche di guardare al lungo periodo e di pensare fattivamente alla ricostruzione. In questo senso, la giunta militare al potere ha cercato di ottenere impegni per donazioni superiori ai dieci miliardi di dollari. I Paesi donatori, con in prima fila gli Stati Uniti, prima di fare promesse finanziarie hanno chiesto però accesso immediato e incondizionato alle zone colpite proprio per valutare l’entità dei danni e la definizione di una strategia di assistenza. Su questo versante, secondo gli esperti, pesano le numerose promesse non mantenute dal regime di Yangoon che si è tuttavia impegnato a valutare la possibilità di consentire l’ingresso nel Paese ad operatori umanitari stranieri. D’altro canto anche la Cina, storico alleato del Myanmar, ha usato parole di apprezzamento per l’impegno del segretario generale dell’ONU, premendo, contrariamente al passato, per un ruolo maggiormente attivo delle Nazioni Unite in questa fase. (E. B.)

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    Al via domani in Vaticano l’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana

    ◊   Si aprirà domani pomeriggio alle 17 in Vaticano la 58.ma assemblea generale della CEI con la prolusione del cardinale presidente, Angelo Bagnasco. Seguirà il saluto del nunzio apostolico in Italia, mons. Francesco Bertello, e dei vescovi delegati delle Conferenze episcopali estere. L’assemblea procederà poi all’elezione del presidente della commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e del presidente della commissione episcopale per il servizio della carità e la salute. Nel corso dei lavori – secondo una nota riportata dall’agenzia SIR - si discuterà di “Giovani e Vangelo: percorsi di evangelizzazione ed educazione”. I vescovi rifletteranno poi sui vent’anni del nuovo sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica in Italia. Al riguardo, dopo alcune considerazioni sulle prospettive future, si passerà all’approvazione di una lettera dell’Episcopato. Mercoledì, alle ore 8.30 nella Basilica di San Pietro, si terrà una concelebrazione eucaristica presieduta dal card. Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi. Successivamente sarà presentato e approvato il Documento comune per una pastorale dei matrimoni tra cattolici e battisti in Italia. Seguiranno alcune determinazioni e comunicazioni in materia giuridico-amministrativa, tra cui la ripartizione e assegnazione delle somme derivanti dall’8 per mille per l’anno 2008. Durante l’assemblea i vescovi, che incontreranno Benedetto XVI, procederanno con la discussione in merito alla conclusione dell’attività promossa dalla campagna giubilare per la riduzione del debito dei Paesi poveri e con la presentazione del documento conclusivo della 45.ma settimana sociale dei cattolici italiani. Saranno, infine, fornite alcune comunicazioni sulle iniziative nell’ambito dell’Agorà dei giovani italiani in vista della XXIII Giornata mondiale della gioventù, in programma Sydney, il prossimo mese di luglio 2008, e sul 25.mo congresso eucaristico nazionale, che si terrà ad Ancona nel 2011. Le comunicazioni riguarderanno inoltre i dati relativi ai quindici anni di rilevazione dei dati su alunni e docenti in merito all’insegnamento della religione cattolica e un aggiornamento della ricerca sulla demografia del clero italiano e alcuni dati sulla situazione socio-religiosa in Italia. Nell’occasione, verranno date alcune informazioni sulle iniziative nell’ambito delle comunicazioni sociali, sull’Unione Europea e l’impegno delle Chiese, con particolare riguardo all’azione della COMECE, sulla Caritas Italiana, sulla Fondazione Migrantes, sulla Fondazione Missio, sulla Giornata per la Carità del Papa. Da ultimo, verrà presentato e approvato il calendario delle attività della conferenza episcopale italiana per l’anno pastorale 2008-2009. (E. B.)

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    Lo stile di vita dei capi al centro della riflessione degli scouts d’Europa

    ◊   L’associazione italiana guide e scout d’Europa presenterà il cantiere “Sfide educative” durante l’assemblea generale della CEI che si svolgerà a partire da domani in Vaticano. La vicepresidente dell’organizzazione, Angela Vanini, parteciperà, infatti, al tavolo di lavoro su “giovani e Vangelo”. L’iniziativa – spiega all’agenzia SIR Laura Galimberti, consigliere nazionale dell’associazione – rappresenta “una verifica degli stili di vita dei Capi, chiamati ad essere per i ragazzi testimoni autorevoli e credibili in tutti gli ambiti della loro vita”. Lo strumento di lavoro definito, accompagnato da un DVD, – prosegue – sarà “presentato a giugno a livello regionale e a settembre ai Capi dei 215 gruppi dell’associazione”. Si tratta di spunti di riflessione in merito alla distanza tra fede e stile di vita cristiano. Parallelamente – aggiunge Galimberti - vogliamo mettere in evidenza le scelte di tanti Capi, che, cresciuti nell’associazione, si sono aperti ad esperienze coraggiose rilanciando il dono e il rispetto della vita: come affido, adozione, le vocazioni religiose, l’apertura di case famiglia, esperienze di missione, situazioni di grande dolore e affrontate e illuminate nella preghiera, generando grazie e benefici in tanti giovani e adulti”. (E. B.)

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    L’ordine camilliano in festa per l’odierno anniversario della nascita di San Camillo de Lellis

    ◊   Si celebra oggi la nascita di San Camillo de Lellis, Patrono universale dei Malati insieme a San Giovanni di Dio, ed “iniziatore di una nuova scuola di carità”. L’evento quest’anno coincide con la Solennità del Corpus Domini, una felice coincidenza se si pensa che è dal corpo e sangue di Cristo che nascono le figure dei Santi. L’Ordine Camilliano, infatti, ai tre voti di castità, obbedienza e povertà ne ha un quarto: soccorrere gli infermi anche con pericolo di vita. Ed è proprio in questa ricorrenza che i Camilliani di tutto il mondo fanno memoria anche dei circa “300 martiri della carità” che nel corso dei secoli hanno donato la propria vita per la fedeltà al carisma e alla missione di evangelizzare i popoli. A Bucchianico, in provincia di Chieti, Paese natale del Santo, si ricorda la figura di Padre Celestino Di Giovambattista, abruzzese di Massa D’Albe in provincia di L’Aquila, assassinato in Burkina Faso il 13 ottobre 2001 da un detenuto delle carceri di Ouagadougou. In questa porzione del continente africano padre Celestino è vissuto trent’anni, armato della sola “croce rossa” sul petto per combattere la povertà, la fame, le malattie, le ingiustizie e i soprusi. In onore di padre Celestino, che a Bucchianico aprì nel 1968 il “Centro di Orientamento vocazionale”, denominato “Istituto Sacro Cuore”, è stato eretto un monumento, posto sul belvedere a lui dedicato, nei pressi del Santuario. Una stele in pietra fiorita dell’Adriatico, che presenta al centro un’apertura in diagonale, ricorda le ferite inferte al suo corpo. (E. B.)

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    Un convegno italo-romeno sulla famiglia in programma a Bucarest martedì e mercoledì prossimi

    ◊   Tutto è pronto a Bucarest, in Romania, per il convegno sulla famiglia organizzato martedì e mercoledì prossimi dal “Comitato nazionale per lo studio del principio di sussidiarietà, solidarietà ed uguaglianza, da Leone XIII alla Costituzione europea” e dall’Istituto teologico romano-cattolico “Santa Teresa” della capitale rumena. Tema dell’incontro – riporta l’agenzia Sir - “Humanae vitae tra attualità e provocazione. Una risposta moderna ad un problema multisecolare”. Il presidente del Comitato nazionale, il giurista Alessandro d’Avack, ha ribadito che nonostante i cambiamenti sociali la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna rappresenta “la struttura base della società e il primo fondamento e pilastro dell’ordine legale e giuridico”. D’Avack, che approfondirà il tema della solidarietà familiare, ha poi spiegato che il “compito del legislatore non è solo modificare e adattare le norme al comune sentire”, ma anche “educare i cittadini” a “vivere in maniera eticamente e giuridicamente corretta le pulsioni e i rapporti familiari”. Al convegno interverranno, tra gli altri, il presidente del CCEE, cardinale Péter Erdo, l’arcivescovo di Bucarest, mons. Ioan Robu, il presidente della Pontificia Accademia per la vita, mons. Elio Sgreccia, e Victor Dumitrescu dell’Istituto teologico di Bucarest. (E. B.)

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    In Iraq sono un milione gli invalidi di guerra a cinque anni dall’inizio del conflitto

    ◊   Gli invalidi civili a causa della guerra in Iraq rappresentano la categoria più emarginata della società. Sono all’incirca un milione secondo un recente studio condotto dall’International Disabled Persons’ Organization (IDPO), in collaborazione con i ministeri iracheni di Lavoro, Sanità e Affari sociali. I traumi psicologici che riportano, creano forti squilibri all’interno della loro stessa famiglia e sia il governo che la società civile non riescono a porre la dovuta attenzione a questo problema. La denuncia è del ricercatore iracheno Faris al-Ubeidi, intervistato dall’agenzia “Voice of Iraq” e ripreso dall’agenzia Asia News. Il ricercatore sostiene inoltre che lo Stato iracheno dovrebbe garantire ai disabili con competenze professionali di continuare ad essere una categoria produttiva. Invece i padri di famiglia rimasti invalidi e senza la possibilità di lavorare, si sentono solo un peso per la famiglia generando ulteriori problemi e tensioni. (E. B.)

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    Diversi i campi estivi allestiti da Emmaus in Italia e all’estero

    ◊   Il periodo estivo è ormai in arrivo e come l’anno scorso si prevede che centinaia di giovani parteciperanno ai campi di volontariato proposti da Emmaus, il movimento internazionale fondato nel 1949 dall’Abbé Pierre. Come riporta l’agenzia Sir sono diverse le tappe italiane: a Piadena (Cr) dal 6 al 20 luglio, a Fiesso Umbertiano (Ro) e a Prato dal 20 luglio al 3 agosto, a Boves (Cn) dal 27 luglio al 10 agosto e dal 17 al 31 agosto, a Quarrata (Pt) dal 3 al 17 agosto. Diversi anche gli appuntamenti all’estero che si svolgeranno in Francia, Germania, Belgio e Bosnia. Per i giovani i campi “sono una scuola di vita, un luogo di incontro, di lavoro solidale, di scambi di esperienze e di impegno politico e civile”. L’attività consiste nel riciclaggio di materie prime come il vetro la carta e i metalli, nel recupero e nella selezione di materiali presso i privati e nella successiva riparazione e/o restauro presso i laboratori di falegnameria, tappezzeria, elettrodomestici. Successivamente, si provvede alla vendita degli articoli che avviene nei i mercatini dell’usato Emmaus. Il lavoro è volontario dunque è gratuito e il ricavato delle attività sarà destinato ad azioni di solidarietà a livello locale o nel del Sud del mondo. Si richiede la disponibilità minima di una settimana di permanenza al campo. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.emmaus.it. (E. B.)

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    Aumentano le vocazioni in Corea del Sud

    ◊   Buone notizie sul fronte delle vocazioni in Corea del Sud. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Conferenza episcopale, lo scorso anno scorso nel Paese si contavano 4.116 sacerdoti, 142 in più rispetto al 2006. In aumento anche il numero dei religiosi e delle religiose: rispettivamente 95 e 91 in più rispetto al 2006. Anche il numero dei seminaristi – rende noto l’agenzia Ucanews - risulta in ripresa, dopo cinque anni di declino costante. I dati sono incoraggianti, ma, come ha evidenziato padre Peter Pai Yong-ho, segretario esecutivo della Conferenza episcopale, non vanno sopravvalutati: la Chiesa coreana ha ancora bisogno di molti sacerdoti per far fronte alle nuove sfide di una società sempre più complessa e secolarizzata. La promozione delle vocazioni resta quindi una priorità in tutte le diocesi sud-coreane. Tra queste l’arcidiocesi di Seoul che ha promosso varie iniziative rivolte agli studenti delle scuole superiori: incontri introduttivi sulla vita sacerdotale e consacrata, ritiri e pellegrinaggi. Sempre secondo le ultime statistiche ufficiali della Conferenza episcopale sudcoreana i cattolici hanno raggiunto il 9,2 per cento dei suoi circa 50 milioni di abitanti e sono aumentati del 2,2 per cento rispetto ai rilevamenti dell’anno passato. (L.Z.)

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    Nelle Filippine, la terza Assemblea per la cura pastorale dei nomadi

    ◊   La Chiesa cattolica delle Filippine ha recentemente tenuto la terza Assemblea nazionale per la cura pastorale dei nomadi a Zamboanga City. Il dibattito – riferisce il quotidiano della Santa Sede, ‘L’Osservatore Romano’, si è concentrato sugli sforzi compiuti dai sacerdoti diocesani e dai missionari religiosi per portare la parola del Vangelo ai piccoli gruppi di indigeni Samal-Bajaus, i più poveri tra i poveri, comunemente chiamati gli "zingari del mare". Queste primitive comunità vivono essenzialmente di pesca e usano fragili imbarcazioni per seguire i branchi di pesce lungo le coste frontaliere della Malaysia, dell'Indonesia e delle Filippine L'opera di evangelizzazione di questi gruppi indigeni ha origini recenti:  è stato il missionario italiano fratel Renato Rosso ad avere con loro i primi contatti nel 2004. In quello stesso anno è stata creata l'Assemblea nazionale per la cura pastorale dei nomadi e Bajaus e l'8 aprile del 2005 si è tenuto il primo incontro a Zamboanga City. (A.L.)

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    Catechesi e preghiera in preparazione della GMG

    ◊   Un forte invito ai giovani che parteciperanno alla Giornata Mondiale della Gioventù in Australia dal 15 al 20 luglio, è rivolto da mons. Anthony Fisher, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Sydney e coordinatore per la Giornata. Sulle colonne dell’ultimo numero di “Wyd magazine”, la rivista della sezione ‘Giovani’ del Pontificio Consiglio per i laici, il presule sottolinea che la GMG “non è magica”, “il suo potere- ricorda- dipende dalla grazia dello Spirito Santo” per questo “la fase di preparazione, evangelizzazione, catechesi e preghiera è assolutamente cruciale”. Mons. Fisher invita i giovani di tutto il mondo “ad imbarcarsi nell’avventura spirituale dell’Australia e di unirsi a Benedetto XVI per rinnovare la nostra Chiesa ed il nostro Paese” e lancia un appello, riportato dall’agenzia Sir, alle nuove generazioni “alla preghiera personale affinché queste possano coltivare questa voglia anche dopo la GMG”. “Stiamo aspettando con emozione – aggiunge il presule- che i giovani pellegrini del mondo intero si uniscano a noi nella GMG. Ci stiamo preparando con tutte le nostre energie. Vogliamo farvi conoscere giovani australiani pieni di fede e siamo pronti a raccogliere l’esortazione di Cristo ad essere suoi testimoni fino agli estremi confini della terra”. (B.C.)

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    Nuovo portale dedicato al 49.mo Congresso eucaristico internazionale in Canada

    ◊   Per la prima volta nella storia del Congresso Eucaristico Internazionale, i cattolici di tutto il mondo potranno seguire via internet la 49.ma edizione di questo grande evento ospitato dal 15 al 21 giugno prossimo a Québec. Il Congresso sarà, infatti, “accessibile” on-line sul nuovo portale predisposto dalla Chiesa del Québec www.ecdq.tv. Questa prima mondiale - spiegano gli organizzatori dell’iniziativa - permetterà a tutti i fedeli di partecipare virtualmente all’evento che sarà coperto da giornalisti professionisti con reportage, testimonianze, interviste approfondimenti e la trasmissione dei momenti salienti. Il tema del Congresso, che coinciderà con il quarto centenario di fondazione di Québec City (sede della prima diocesi cattolica al nord del Messico) e il 350.mo anniversario dell’ordinazione del primo vescovo del Canada, il Beato François Laval, sarà “L'Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. L’appuntamento – rende noto l’agenzia Apic - sarà preceduto, dall’11 al 13 giugno, da un Simposio teologico dedicato all’approfondimento del tema dell’Eucaristia che vedrà la partecipazione di più di 200 tra vescovi e teologi da tutto il mondo, soprattutto da Canada, Stati Uniti, Messico Italia e Francia. Altre informazioni sul Congresso sono reperibili nel sito www.cei2008 (L.Z.)

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    Medici Senza Frontiere rende disponibili in internet ricerche scientifiche su molte malattie

    ◊   Medici Senza Frontiere (MSF) ha lanciato un nuovo sito internet ww.fieldresearch.msf.org dove sono disponibili, gratuitamente, le ricerche scientifiche basate sulla propria esperienza medica di terreno. Queste ricerche hanno spesso evidenziato approcci pionieristici per affrontare una vasta gamma di malattie in molti Paesi Esempi ben conosciuti sono il lavoro pionieristico di MSF nel curare le popolazioni vittime dell’HIV/AIDS coi farmaci antiretrovirali e le vittime della malaria con un trattamento a base di artemisinina. MSF – si legge in un comunicato - spera che gli operatori della sanità, i responsabili delle politiche e i ricercatori, specialmente quelli nei Paesi in via di sviluppo, avranno così un accesso più facile i risultati della ricerca di MSF sul campo. Sul sito ci sono attualmente oltre 350 articoli sulla cura dell’HIV/AIDS, la malaria, la tubercolosi, la leishmaniosi e altre malattie. “La maggior parte delle nostre attività mediche – spiega Tony Reid, editore scientifico di MSF - si svolgono nei Paesi più poveri; per questo vogliamo esprimere la nostra riconoscenza agli editori che ci hanno permesso di pubblicare gli articoli gratuitamente per la comunità scientifica mondiale”. (A.L.)

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    Festival di Cannes: "Adoration" di Atom Egoyan ha vinto il Premio della giuria ecumenica

    ◊   Accolto con applausi convinti da pubblico e stampa Adoration di Atom Egoyan ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica al 61.mo Festival di Cannes. Racconta di un’insegnante di francese e di uno studente molto dotato sul piano drammaturgico, della storia inventata di un padre terrorista e criminale e di quella vera di un tragico incidente stradale, della rabbia che si trasforma in rispetto, del dolore della memoria che si scioglie nella commozione. Il cineasta canadese ha compiuto un’ulteriore esplorazione nei territori del lutto, coniugando un atto così intimo e privato con una questione politica scottante, quella del rapporto fra ebrei e musulmani. Ora non ci resta che aggiungere le parole della Giuria Ecumenica, che lo ha premiato sottolineando come, utilizzando oggetti simbolici tradizionali o contemporanei, il regista ci inviti a valutare in modo nuovo i luoghi comuni dell’altro, straniero alla nostra cultura e alla nostra religione. (A cura di Luciano Barisone)

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    24 Ore nel Mondo



    Il governo colombiano annuncia la morte del leader delle FARC, Manuel Marulanda. Ancora nessuna conferma dalla guerriglia

    ◊   Secondo le autorità del governo colombiano il leader e fondatore delle Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (FARC) sarebbe morto lo scorso 26 marzo a causa di un infarto. Il presidente della Colombia Uribe ha inoltre riferito che i vertici delle FARC sono pronti al rilascio degli ostaggi, compresa la Betancourt, e ad abbandonare la guerriglia in cambio della libertà. Al momento, non è però ancora giunta alcuna conferma da parte del gruppo guerrigliero. Sui risvolti, il servizio di Luis Badilla:

    Se verrà confermata la notizia data dal governo colombiano della morte dell’anziano fondatore delle Forze armate rivoluzionarie colombiane, Manuel Marulanda, la più antica guerriglia del mondo ha perso nel giro di poche settimane i suoi principali leader. A marzo, in un bombardamento in territorio ecuadoriano, che poi provocò una grave crisi regionale, era rimasto ucciso il “numero due” Raúl Reyes e qualche giorno dopo Iván Ríos, un altro leader del movimento guerrigliero. Intanto, nella regione caraibica della Colombia, 14 guerriglieri si sono arresi consegnandosi all’Esercito regolare. Solo una tale disarticolazione, imprevedibile e inattesa, può spiegare il silenzio politico delle FARC che ormai si protrae da almeno tre mesi, prolungando tra l’altro l’agonia di centinaia di ostaggi, tra cui la franco-colombiana Ingrid Betancourt. Le FARC non hanno ancora risposto alle richieste di nominare un delegato per negoziare la liberazione degli ostaggi. Secondo gli esperti, la guerriglia non ha una conduzione politica e, con ogni probabilità, è in preda a lotte intestine pesanti. Ma queste sono veramente le fasi finali della guerriglia in Colombia? E’ presto per dirlo, ma una cosa è certa: per le FARC è cambiato il vento anche perché è cambiata l’opinione pubblica colombiana, stanca e devastata da decenni di crimini senza scopi e giustificazioni, ammesso che la violenza possa avere scopi e giustificazioni. L’atteso comunicato delle FARC, se arriverà, aiuterà a capire nelle prossime ore il futuro della guerriglia, ma soprattutto il futuro della Colombia.
     
    Colombia Terremoto
    È di 30 morti il bilancio, ancora provvisorio, del sisma di magnitudo di 5,6 gradi della scala Richter, registrato ieri in Colombia, nel dipartimento di Meta. Il direttore della protezione civile del Paese ha precisato che tutte le vittime sono state uccise a causa smottamenti e crolli nelle vicinanze di Puente Quetame, all'altezza del chilometro 45 della statale Bogota'-Villavicencio, lungo la quale è stato localizzato l’epicentro del terremoto.

    Cina
    Non c’è pace per la martoriata provincia cinese del Sichuan, dove oggi si è registrata un’altra fortissima scossa di terremoto pari a magnitudo 5.8 della scala Richter. La popolazione ha lasciato edifici e abitazioni per proteggersi da eventuali crollli. Il sisma si è avvertito anche a Pechino, che si trova a circa 1.500 chilometri di distanza. Nel frattempo, le autorità cinesi hanno aggiornato il bilancio delle vittime del devastante sisma del 12 maggio. Pechino ora parla di 62.664 i morti accertati, 358.816 feriti e 23.775 dispersi. Il primo ministro Wen Jiabao, di ritorno dalle aree colpite, ha inoltre precisato che i morti "potrebbero salire a 80mila, o anche di piu". Prosegue infine senza sosta il lavoro della macchina dei soccorsi. Oggi un uomo di 80 anni è stato estratto vivo dopo 260 ore trascorse tra le macerie, grazie alle cure della moglie che lo ha alimentato.
     
    Libano
    Nel pomeriggio di oggi il parlamento libanese eleggerà il generale Michel Suleiman quale nuovo Capo di Stato. All'elezione, che pone fine a 18 mesi di crisi, assisteranno circa 200 rappresentanti di Paesi arabi e diversi esponenti di governi e istituzioni occidentali fra cui, l'Alto Rappresentante dell'UE per la politica estera, Javier Solana. Dopo essere giunti sull’orlo di una guerra civile, l’opposizione guidata dal movimento sciita Hezbollah, che ha il sostengo di Siria e Iran, e la maggioranza parlamentare sostenuta da Paesi occidentali e Arabia Saudita hanno trovato un accordo sull'elezione del Presidente della Repubblica e la formazione di un governo di unità nazionale.
     
    Afghanistan
    In Afghanistan, due soldati della coalizione internazionale guidata dagli USA hanno perso la vita in due distinti attacchi nel sud del Paese. Come di consueto la nota del comando della coalizione non ha specificato la nazionalità delle vittime, ma ha riferito che uno dei due episodi ha avuto luogo ''durante un'operazione'' nella provincia di Farah (sud-ovest), al confine con l'Iran, dove l'attività dei talebani si è recentemente intensificata. Sempre nel sud, a Kandahar, un attentatore suicida si è fatto esplodere contro un convoglio militare canadese, ferendo due bambini afghani.
     
    Sud Africa
    In Sudafrica il bilancio degli attacchi xenofobi agli immigrati è salito a 50 morti. Il portavoce della polizia di Gauteng, la regione che ingloba Johannesburg e Pretoria, ha sottolineato che il precedente bilancio delle due settimane di violenze era di 42 morti. Nel Paese aumentano di conseguenza anche gli sfollati che cercano di raggiungere i Paesi di provenienza limitrofi al Sudafrica. Nei campi allestiti intorno a Città del Capo si contano già più di 10 mila persone, 35.000 in tutto il paese.

    Stati Uniti – Maltempo
    Negli Stati Uniti una serie di tornado ha flagellato, nelle ultime 48, gli stati del Midwest. Ieri in Kansas le tempeste hanno provocato due morti. Sempre in Kansas, nella sola giornata di venerdì si sono registrati sei feriti e decine di abitazioni danneggiate o distrutte a seguito del passaggio di ben 17 tornado.

     Italia rifiuti
    Nel napoletano è stata l’ennesima notte di roghi di rifiuti con circa 30 interventi dei vigili del fuoco. Tuttavia, nelle zone centrali della città, si inizia a registrare una sensibile diminuzione della spazzatura per le strade, frutto della raccolta straordinaria. Intanto, a Chiaiano permangono alcuni blocchi stradali, ma è tornata la calma dopo gli scontri di ieri tra le forze dell’ordine e i manifestanti che si oppongono all’apertura della discarica. Iniziano poi, a partire da oggi, gli incontri del sottosegretario con delega ai rifiuti, Guido Bertolaso, con le autorità locali dei comuni dove dovranno essere realizzate le discariche previste dal decreto. Secondo Bertolaso ci vorranno circa 30 mesi per la soluzione dell’emergenza. Sulla situazione Paolo Ondarza ha intervistato mons. Gennaro Matino, vicario episcopale per le comunicazioni sociali della dicesi di Napoli:

    R. – Bisogna distinguere tra le persone che vivono in prossimità dell'eventuale discarica e le persone che vivono in città. I primi vivono con la preoccupazione che la spazzatura arrivi in casa propria. Gli altri chiedono a qualsiasi condizione la possibilità di essere liberati dalla spazzatura.

     
    D. – In realtà le istituzioni hanno rassicurato la popolazione...

     
    R. – Questo è importante. Insieme alle rassicurazioni date bisogna, secondo me, offrire qualcosa in più. Si chiede ad una piccola comunità di avere la condizione di ricevere l’immondizia da tutta la città, a quella piccola comunità deve essere dato un privilegio. Per assurdo: delle migliori possibilità per l’accesso al lavoro, una defiscalizzazione, vantaggi dal punto di vista economico...

     
    D. – Progressivamente si stanno riducendo le giacenze di spazzatura e la città assume un aspetto più pulito?

     
    R. – La città è molto, molto più pulita anche perché è cominciato il viaggio della spazzatura verso la Germania e in questo caso c’è un alleggerimento straordinario.

     
    D. – C’è un messaggio, c’è qualcosa che lei, come rappresentante della Chiesa a Napoli, vuole dire?

     
    R. – Questo è un problema che riguarda tutti. Non riguarda soltanto Napoli e il bisogno di alcune cose imprescindibili. Il rispetto dei valori etici, il valore del rispetto dell’ambiente, una maggiore attenzione al bene comune e insieme a questo non bisogna dimenticare la solidarietà regionale e nazionale. Infine, è necessario non assumere mai un atteggiamento di violenza come risposta e isolare chiunque della violenza ne abbia fatto un’arma di offesa e di provocazione. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
     

     Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 146

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