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Sommario del 24/05/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • I fedeli di tutto il mondo si uniscono al Papa per l’odierna Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina
  • Il Vangelo non indebolisce ma rafforza l'identità culturale di un popolo: lo ha detto il Papa agli ortodossi di Bulgaria e Macedonia, ricevuti nella festa dei Santi Cirillo e Metodio
  • Altre udienze e nomine
  • Lettera del Papa al cardinale Danneels, inviato alle celebrazioni per il 75.mo anniversario delle apparizioni della Vergine dei poveri a Banneux
  • Il cardinale Bertone proclama Beata, in Ucraina, suor Wiecka, testimone dell'amore cristiano verso i deboli e i nemici
  • Maggio mariano e cinese: l'editoriale di padre Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Concluso all'Urbaniana il Congresso internazionale delle Facoltà cattoliche di Comunicazione
  • Al Santuario di Lourdes, il 50.mo pellegrinaggio militare internazionale. Con noi, mons. Pelvi
  • Con la rievocazione storica della Girandola, Roma festeggia i 500 anni degli affreschi della Cappella Sistina
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Cina: Ban Ki-moon in visita nelle zone terremotate
  • I vescovi del Messico: occultata la verità sull'assassinio del cardinale Posadas Ocampo
  • Dedicato alla donna il messaggio dei vescovi spagnoli per il Corpus Domini
  • In Argentina due giorni di preghiera dedicati al Paese in occasione della Solennità del Corpus Domini
  • Si celebrano in Francia i 400 anni del miracolo eucaristico di Faverney
  • Maria Ausiliatrice “sindaco onorario” di Morón de la Frontera, in Spagna
  • Documento su nomadi e migranti di ‘Pax Christi’
  • Il governo del Québec respinge la proposta di rimozione del crocifisso dal Parlamento
  • In Perù, campagna di solidarietà dell’arcidiocesi di Lima per le vittime del freddo
  • Importante manifestazione per la vita domani in tutte le diocesi del Messico
  • L’arcivescovo di Santiago del Cile contro l’ipotesi del governo di distribuire gratuitamente la “pillola del giorno dopo”
  • Nuovi sacerdoti e diaconi per la Comunità Missionaria di Villaregia
  • Domani in Italia la Giornata nazionale del Sollievo
  • Incidenti domestici: in Italia, 7.000 morti l’anno
  • Mostra “Totus tuus” nel trentesimo anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II
  • Una Santa Messa per ricordare i 121 anni dalla nascita di San Pio da Pietrelcina
  • A Cannes premiata una storia di solidarietà che arriva dall'Uganda
  • Debutta oggi a Roma lo spettacolo sulla Genesi promossa dalla pastorale universitaria
  • 24 Ore nel Mondo

  • Cina e Russia dicono no allo scudo spaziale americano
  • Il Papa e la Santa Sede



    I fedeli di tutto il mondo si uniscono al Papa per l’odierna Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina

    ◊   Unità, carità, speranza: ruota intorno a questi tre pilastri l’odierna Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, fortemente voluta da Benedetto XVI come gesto d’amore verso i cattolici cinesi. Nella sua preghiera alla Vergine di Sheshan, celebre santuario mariano che sorge vicino alla metropoli Shangai, il Papa chiede alla Madre della Chiesa e Regina della Cina di sostenere quanti, nel grande Paese asiatico, “tra le quotidiane fatiche continuano a credere, a sperare, ad amare”. Il servizio di Alessandro Gisotti:


    I cuori dei cattolici in Cina e dei cattolici cinesi sparsi nei cinque continenti sono oggi rivolti verso Sheshan, luogo simbolo della fede mariana dal 1868. Nella storica Lettera indirizzata ai cattolici di Cina, pubblicata nel giugno scorso, Benedetto XVI chiede a tutta la Chiesa di unirsi ai fedeli cinesi in questa giornata del 24 maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani. Un invito accolto con gioia. In Spagna, i cattolici cinesi celebrano la Giornata nel santuario di Torreciudad a Huesca. E a Leopoli, in Ucraina, dove stamani si è celebrata la beatificazione della venerabile Marta Maria Wiecka, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone ha chiesto a tutti i cattolici di unirsi al Papa:

     
    “Siamo uniti spiritualmente a Papa Benedetto XVI e a tutta la Chiesa universale che prega per la Chiesa in Cina. Affidiamo all’intercessione di Maria Ausiliatrice, di cui ricorre la festa, tutta la Chiesa che è in Cina”.
     
    I cattolici cinesi, rileva l’agenzia Fides, vivono questo momento di preghiera con intensità e discrezione. Nelle parrocchie di Pechino, alle intenzioni per la Chiesa cinese si aggiunge la preghiera per le vittime del terremoto nel Sichuan. La comunità cattolica, confida all’agenzia vaticana un sacerdote di Pechino, non è mai stata così unita. Proprio questo è il frutto che può offrire questa Giornata. Lo sottolinea, intervistato da Fabio Colagrande, il missionario del PIME e sinologo padre Angelo Lazzarotto:
     R. – Darà certamente un contributo per permettere ai cattolici di contribuire a rendere la società cinese più serena, più armonica, quindi per costruire una società ideale. Il contributo dei cristiani – dice il Papa – non può mancare proprio perchè devono essere solidali e devono amare la propria patria. Questo ritrovarsi uniti, seguendo le indicazioni del Papa, nel lavorare, nel pregare per la Chiesa e per la società cinese, è un contributo proprio rivolto a tutti e un invito a tutti per contribuire a questa nuova realtà per la Cina, specialmente in questo momento in cui, come ricorda il Papa, la Cina si appresta a celebrare questo grande evento delle Olimpiadi. E stamani, grazie alla Fondazione “Migrantes” della CEI, i cattolici cinesi immigrati in Italia si sono riuniti, per la prima volta, a Roma per una Messa celebrata dal cardinale Ivan Dias nella Basilica di Santa Maria Maggiore. I fedeli cinesi, poi, si raccoglieranno domani in Piazza San Pietro per recitare l’Angelus assieme al Santo Padre. Al microfono di Fabio Colagrande, la testimonianza di padre Gianromano Gnesotto, direttore dell’Ufficio Nazionale per gli immigrati e i profughi della Fondazione “Migrantes”:
     
    R. – Con questa convocazione, con questa partecipazione corale su invito del Papa, noi possiamo dire che questa parte di immigrazione è un’immigrazione che si fa sentire e poi ha voglia di percorrere i cammini anche ecclesiali di una progressiva integrazione.

     
    D. – Ecco: un’occasione, anche, per confermare i rapporti con i confratelli che vivono in Cina?

     
    R. – Questo senz’altro. Abbiamo già qui molti sacerdoti, studenti cinesi che sono qui in Italia e prestano la loro attenzione, il loro servizio pastorale per i loro fratelli cinesi. C’è questo ponte ideale che, grazie anche a questa giornata di preghiera, viene lanciato con la Cina, con un’attenzione sempre maggiore a quanto sta avvenendo anche in quella Nazione.

     
    Nel grande Santuario in stile romanico di Sheshan, ricorda il Papa nella preghiera per l’odierna Gornata, Maria sorregge in alto il Figlio “presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto d’amore”. Il Pontefice chiede dunque ai fedeli di tutti i continenti di pregare per i cinesi chiedendo per loro “il dono della perseveranza nella testimonianza”, nella certezza che le loro “sofferenze passate e presenti” e la loro “intrepida lealtà” verso il Successore di Pietro “saranno premiate”.

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    Il Vangelo non indebolisce ma rafforza l'identità culturale di un popolo: lo ha detto il Papa agli ortodossi di Bulgaria e Macedonia, ricevuti nella festa dei Santi Cirillo e Metodio

    ◊   Il Vangelo non “indebolisce” il patrimonio di una cultura, ma aiuta l’uomo a realizzare “il bene autentico”, in ogni epoca della storia. Nel ricevere questa mattina in udienza le delegazioni civili e religiose ortodosse della Bulgaria e della Macedonia, in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio, Benedetto XVI ha messo nuovamente a fuoco il tema della radici cristiane in Europa. I due Santi compatroni del Vecchio continente, ha detto il Papa, sono ancora oggi dei modelli di riferimento, perché gettarono con la loro predicazione le basi di “un’amichevole convivenza tra i popoli”. Il servizio di Alessandro De Carolis:


    Se le tradizioni del passato arricchiscono un popolo, il messaggio di Gesù dilata tale ricchezza su un orizzonte di speranza e la illumina con lo “splendore” della verità. Milleduecento anni fa, i Santi Cirillo e Metodio - annualmente celebrati da una presenza ortodossa a Roma e in Vaticano - compresero bene questa forza del Vangelo. Per cui, il diffonderlo tra le popolazioni dell’Oriente europeo divenne un’esemplare irradiazione che mentre faceva il bene delle anime faceva anche il bene della società. Ed è qui che sta lo specifico valore di una cultura innervata dalle radici cristiane, ha riaffermato con forza Benedetto XVI. Un concetto espresso in modo particolare al cospetto della delegazione ortodossa, proveniente dalla Bulgaria:

     
    “Il Vangelo, infatti, non indebolisce quanto di autentico si trova nelle diverse tradizioni culturali, ma aiuta l’uomo di tutti i tempi a riconoscere e a realizzare il bene autentico, illuminato dallo splendore della verità. Compito pertanto dei cristiani è di mantenere e rinsaldare l’intrinseco legame esistente tra il Vangelo, la missione dei discepoli di Cristo e la loro rispettiva identità culturale. Riscoprire le radici cristiane è importante per contribuire a costruire una società in cui siano presenti i valori spirituali e culturali che scaturiscono dal Vangelo”.

     
    All’opera di evangelizzazione, “attuata con ardore apostolico dai santi Cirillo e Metodio nel territorio abitato da popoli slavi, occorre continuare a guardare ancor oggi - ha asserito il Papa - perché costituisce un modello di inculturazione della fede, nei suoi elementi essenziali, pure nell’epoca postmoderna”. E in precedenza, rivolgendosi alla delegazione macedone, aveva osservato:

     
    “I Santi Fratelli Patroni d’Europa, con la loro incessante attività apostolica e con il loro infaticabile zelo missionario, divennero 'ponti' di collegamento tra l'Oriente e l'Occidente. La loro luminosa testimonianza spirituale indica una verità perenne da riscoprire sempre più: solo cioè a partire da Dio la speranza può diventare affidabile e sicura (...) Questa speranza diventa realtà tangibile quando le persone di buona volontà in ogni parte del mondo, come i fratelli Cirillo e Metodio, imitando l’esempio di Gesù e fedeli al suo insegnamento, si dedicano senza sosta a porre le basi dell’amichevole convivenza tra i popoli, nel rispetto dei diritti di ciascuno e ricercando il bene di tutti”.

     
    Dunque, sull’esempio dei Patroni d’Europa, definiti “tessitori di mutua conoscenza” tra popoli, culture e tradizioni ecclesiali differenti, Benedetto XVI ha concluso auspicando che i “vincoli d’amicizia” tra la Chiesa cattolica e la Macedonia, così come quelli con la Bulgaria, divengano sempre più "fraterni e solidali".

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina un altro gruppo di presuli della Conferenza episcopale di Albania, in visita "ad Limina", mons. Luciano Suriani, arcivescovo titolare di Amiterno, nunzio apostolico in Bolivia, con i familiari.

    Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi metropolitana di Algeri presentata da mons. Henri Teissier, per raggiunti limiti di età. Gli succede il rev. Ghaleb Moussa Abdalla Bader, del clero del Patriarcato latino di Gerusalemme, finora presidente del Tribunale ecclesiastico di prima istanza di Amman. Il rev. Ghaleb Moussa Abdalla Bader è nato il 22 luglio 1951 a Khirbeh, in Giordania. Dopo aver compiuto gli studi teologici nel Seminario di Beit-Jala, è stato ordinato sacerdote il 13 giugno 1975 ad Amman, per il Patriarcato latino di Gerusalemme. Nel 1979 ha conseguito un primo dottorato in Diritto Civile all’Università di Damasco e negli anni 1981-1986 altri due dottorati a Roma, in Filosofia e in Diritto Canonico, presso la Pontificia Università Lateranense, con pubblicazione delle rispettive tesi. Ha partecipato alla traduzione in arabo del Codice di Diritto Canonico.

    Il Santo Padre ha nominato vescovo di Warszawa-Praga (Polonia) mons. Henryk Hoser, pallottino, finora segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente delle Pontificie Opere Missionarie, conservandogli la dignità di arcivescovo. Mons. Henryk Hoser è nato a Warszawa il 27 novembre 1942. Dopo aver superato gli esami di maturità, ha proseguito gli studi universitari presso l’Accademia Medica di Varsavia, dove nel 1966 ha conseguito il Diploma in Medicina, ottenendo l’incarico di assistente presso la medesima Accademia Medica. Nel 1969 è entrato nella Società dell’Apostolato Cattolico (Pallottini) dove il 16 giugno 1974 è stato ordinato sacerdote. Negli anni 1975-1995 ha lavorato come Missionario in Randa. Nel 1994, in assenza del nunzio apostolico in Rwanda, la Santa Sede lo ha nominato visitatore apostolico in tale Paese. Negli anni 1996-2003 è stato superiore regionale dei Pallottini e membro del Consiglio Missionario della Conferenza dei Superiori Maggiori in Francia. Il 22 gennaio 2005 è stato nominato segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente delle Pontificie Opere Missionarie, ed elevato alla dignità di arcivescovo; ha ricevuto la consacrazione episcopale il 19 marzo 2005.

    Il Papa ha nominato nunzio apostolico in Bulgaria mons. Janusz Bolonek, arcivescovo titolare di Madauro, finora nunzio apostolico in Uruguay.

    Quindi ha nominato nunzio apostolico in Uruguay mons. Anselmo Guido Pecorari, arcivescovo titolare di Populonia.

    Il Santo Padre ha nominato segretario aggiunto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e presidente delle Pontificie Opere Missionarie mons. Piergiuseppe Vacchelli, del clero della diocesi di Cremona, finora sotto-segretario della Conferenza episcopale italiana e presidente del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Minturno con dignità di arcivescovo. Mons. Piergiuseppe Vacchelli è nato a Longardore di Sospiro (CR) il 4 febbraio 1937 ed è stato ordinato sacerdote il 27 maggio 1961.

    Il Papa ha elevato alla dignità episcopale, assegnandogli la sede titolare di Mariana in Corsica, mons. Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura della Casa Pontificia.

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    Lettera del Papa al cardinale Danneels, inviato alle celebrazioni per il 75.mo anniversario delle apparizioni della Vergine dei poveri a Banneux

    ◊   Maria che “primeggia tra quegli umili e quei poveri del Signore che con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza” (Lumen gentium 55), ci esorti ad una vita spirituale rinnovata perché possiamo ben adoperarci per testimoniare la fede: è quanto scrive Benedetto XVI in una lettera al cardinale Godfried Danneels, arcivescovo di Malines-Bruxelles, suo inviato speciale alle celebrazioni, il 31 maggio, per il 75.mo anniversario delle apparizioni della Vergine dei Poveri a Banneux, in Belgio. Il Papa ha delegato il porporato a porgere i propri saluti a presuli e devoti assicurando la propria preghiera. Maria apparve nel piccolo villaggio belga, che contava poco più di trecento abitanti, nel 1933. Si manifestò per la prima volta alla undicenne Mariette il 15 gennaio. Comparve altre sette volte alla bambina, le si rivelò come Vergine dei Poveri, le mostrò una sorgente “per tutte le nazioni… per gli ammalati”, domandò che le venisse costruita una cappella e chiese preghiere. “Pregate molto”, fu la sua ultima raccomandazione. Le otto apparizioni di Banneux, riconosciute dalla Chiesa con una lettera pastorale di mons. Louis Joseph Kerkhofs, vescovo di Liegi, il 22 agosto 1949, sono state interpretate come un invito a guardare Maria come serva del Signore, che viene per suscitare la fede e la preghiera, che conduce a Gesù, Sorgente della grazia che dona l’acqua viva, riservata a tutte le nazioni e in particolare agli ammalati nel corpo e nello spirito perché trovino sollievo nelle loro sofferenze e possano viverle con Gesù, avendo accanto la Madre. Manifestandosi nel piccolo villaggio di minatori e boscaioli, alla undicenne Mariette, prima di undici figli, Maria ha voluto esprimere la sua particolare vicinanza ai poveri, ai semplici e ai puri di cuore, invitando tutti ad accostarsi a Lei e ad avere fiducia nel Signore. “La Madre di Gesù, rinvia sempre a suo Figlio. Egli è la sorgente della vera vita, della vita piena – scrive in una lettera ai fedeli in occasione del 75.mo anniversario delle apparizioni mons. Aloys Jousten, vescovo di Liegi – ciascuno di noi, che sia povero o che abbia un cuore povero, si senta accolto e amato da Dio. La Vergine dei Poveri ci prende per mano e ci conduce verso la sorgente, verso suo Figlio”. L’invito della Vergine, aggiunge il presule è ad “essere gli uni per gli altri guide verso la sorgente della vera vita, della vera felicità”. “A Banneux, si arriva poveri e si riparte felici nella propria povertà” scrive ancora mons. Jousten ricordando i numerosi pellegrini che ogni anno raggiungono la cittadina delle Ardenne, oggi centro di spiritualità mariana, e luogo di guarigioni. (T.C.)

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    Il cardinale Bertone proclama Beata, in Ucraina, suor Wiecka, testimone dell'amore cristiano verso i deboli e i nemici

    ◊   Stamani il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha presieduto a Leopoli, in Ucraina, il rito di beatificazione di suor Marta Maria Wiecka, religiosa polacca della Società delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. Il porporato, che durante la celebrazione ha portato il saluto e la benedizione del Papa ai presenti, è giunto ieri in Ucraina, dove proseguirà il suo viaggio in questo Paese fino al 26 maggio incontrando la comunità cattolica, quella ortodossa e le massime autorità dello Stato. Il servizio di Sergio Centofanti.

    (canto)

     
    Migliaia di persone hanno partecipato in un’atmosfera di grande gioia e commozione al rito celebrato nell’ampio Parco comunale di Leopoli. Il cardinale Bertone nella sua omelia ha ricordato che questa terra “è rimasta fedele a Cristo e alla Sede Apostolica anche durante il lungo periodo della persecuzione atea comunista”. Ha quindi sottolineato come la nuova Beata sia proprio una testimone dell’amore cristiano verso i nemici espresso in “una vita semplice e nascosta”.

     
    (canto)

     
    Suor Marta Maria Wiecka è nata nel 1874 a Nowy Wiec, in territorio polacco, nella zona occupata allora dalla Prussia: terza di 13 figli, impara presto a prendersi cura dei fratelli più piccoli. Una propensione per i più deboli che le resterà per tutta la vita. A 11 anni inizia con entusiasmo la preparazione alla Prima Comunione: per frequentare il catechismo in parrocchia, le lezioni si svolgevano prima della scuola, si alza alle 5 del mattino e percorre 12 chilometri a piedi. E’ in questo periodo che sboccia la sua vocazione. A 19 anni veste l’abito delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli: la sua prima destinazione è l’ospedale di Leopoli. Assiste i malati con grande amorevolezza e pazienza: svolge i lavori più pesanti, senza mormorare, senza rinfacciare. Nel malato che grida e che chiede vede Cristo sulla Croce. Trasferita nell’ospedale di Bochnia, vicino Cracovia, dove la cura dei malati sembra meno faticosa, accade l’impensabile: viene accusata di avere una relazione con un giovane paziente. Una calunnia improvvisa, una pura cattiveria di un malato dai precedenti poco rassicuranti, ma che viene superficialmente accettata subito come vera da un sacerdote. Suor Wiecka, messa sotto accusa nell’ambiente che amava, è profondamente turbata ma affronta tutto con mitezza, senza difendersi. Il suo rifugio è il Signore. In visione gli appare una Croce e una voce le dice: “Figlia, sopporta tutto pazientemente. Fra poco ti prenderò con me”. Una volta provata la falsità dell’accusa il sacerdote esprime tutta la sua vergogna per aver dato credito così facilmente alla calunnia. Suor Marta Maria è trasferita nell’ospedale di Sniatyn, in terra ucraina: le viene affidato il raparto infettivi. Un giorno ordinano ad un assistente medico di disinfettare la camera di una donna malata di tifo petecchiale. Un’operazione rischiosissima. L’uomo è disperato: pensa alla moglie e al bambino di pochi anni. Suor Wiecka si offre al suo posto. Pochi giorni dopo viene contagiata dalla malattia. Muore il 30 maggio 1904: ha 30 anni. Viene sepolta accanto a san Giovanni Nepomuceno, il sacerdote morto martire per non aver voluto infrangere il sigillo sacramentale. Durante il regime comunista si cerca di cancellare la memoria dei testimoni cristiani. Ma la tomba di suor Marta Maria è sempre sommersa di fiori: diventa un simbolo di unità per cattolici e ortodossi. Ma anche chi non la conosce bene sa una cosa: è la Madre che aiutava tutti.

     
    (canto)

     
    Ma sulla missione che svolgeva suor Marta Maria Wiecka ascoltiamo padre Giuseppe Guerra, postulatore della Causa di beatificazione, al microfono di Giovanni Peduto:


    R. - Al suo tempo gli ospedali non avevano la struttura ed i mezzi di cui dispongono oggi. Ancora più di oggi era determinante il servizio diretto agli ammalati, e quindi spesso questo servizio richiedeva una generosità eroica: suor Wiecka ha saputo rispondere generosamente all’appello della carità. Il contesto in cui ha operato e vissuto era anche un contesto di varie confessioni religiose (ebrei, ortodossi ecc). Il fatto che ancora oggi persiste una fama di santità e di devozione non solo tra i cattolici, ma anche tra i fratelli delle altre confessioni religiose, dimostra che ha saputo svolgere il suo servizio anche con una testimonianza ecumenica.

     
    D. –Qual è stato l’episodio significativo della sua vita?

     
    R. - L’episodio più famoso della sua vita è anche quello ultimo che l’ha portata alla morte eroica: si offrì a svolgere il servizio di disinfestazione di una camera dell’ospedale in cui prestava servizio; il servizio, particolarmente pericoloso, era stato chiesto ad un giovane padre di famiglia, infermiere; ma lei accettò di sostituirlo … potremmo dire morendo come martire della carità.

     
    D. – Quale messaggio lascia al mondo d’oggi? 

     
    R. - Oggi Sniatyn, dov’è la sua tomba meta di tanti pellegrinaggi, è in territorio ucraino. La devozione da cui è circondata la prossima Beata ha un chiaro significato ecumenico. Mentre suor Marta Wiecka ci lascia un messaggio di carità, di solidarietà che sappia andare fino all’eroismo, di fatto la sua figura è anche un appello all’impegno ecumenico, che si costruisce non tanto con le parole, quanto con la testimonianza dei fatti.

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    Maggio mariano e cinese: l'editoriale di padre Lombardi

    ◊   Il Papa ha voluto punteggiare personalmente con alcuni atti di devozione il mese di maggio tradizionalmente mariano. Dal Rosario guidato a Santa Maria Maggiore nel primo sabato, alle visite ai famosi Santuari mariani di Savona e Genova, alla prevista cerimonia conclusiva in Piazza San Pietro. Non si tratta di devozione sentimentale o peggio mitologica. Si tratta di ritrovare nella Madre di Gesù la via maestra per rimettere l’incarnazione di Dio al centro della nostra vita e – come aggiungeva Papa Benedetto – del nostro tempo e delle nostre città. Attingendo dalla contemplazione della vita di Cristo, si può “irrigare” la società, a partire dalle relazioni quotidiane, e purificarla da tante forze negative aprendola alla novità di Dio.

    Ma quest’anno, per il giorno 24, memoria di Maria “aiuto dei cristiani”, tanto venerata in molti luoghi, e in particolare nel santuario di Sheshan presso Shanghai, il più famoso della Cina, il Papa ci ha anche indicato un’intenzione di preghiera speciale: appunto per la Chiesa in Cina. Nella preghiera mariana l’orizzonte diventa universale: Cristo morente ci ha affidati tutti alla cura della Madre. I cattolici cinesi aspirano con perseveranza a poter esprimere in piena libertà la loro fede, il popolo cinese soffre in questo tempo la terribile tragedia del terremoto. Guardiamo verso il Paese più popoloso del mondo con fraternità e solidarietà, con il vero desiderio del suo bene umano e spirituale. E’ giusto sperare in un rapporto sereno fra la Santa Sede e la Cina, perché la Chiesa può essere veramente cinese e veramente cattolica allo stesso tempo. I segni positivi non mancano. Chiediamo che la Madre della Cina, dell’Asia, della Chiesa accompagni e favorisca il cammino.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Nuovo inizio o tregua prolungata: in prima pagina, per l’informazione internazionale, un articolo di Luca M. Possati sul futuro del Libano dopo il vertice di Doha.

    La cronaca della visita del cardinale Tarcisio Bertone in Ucraina.

    Francesco Citterich sulle elezioni nel Karnataka, test chiave per il Governo indiano.

    Un articolo di Marco Bellizi dal titolo “Il Governo italiano alla prova dei fatti su rifiuti e sicurezza”.

    Lo dico serenamente, è la migliore: in cultura, il vescovo Giuseppe Betori - intervistato da Maurizio Fontana - spiega la nuova traduzione delle Sacre Scritture.

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    Oggi in Primo Piano



    Concluso all'Urbaniana il Congresso internazionale delle Facoltà cattoliche di Comunicazione

    ◊   Sono arrivati a Roma da oltre 40 Paesi per parlare dell’identità e della missione delle Facoltà di Comunicazione negli Atenei cattolici, sparse nei cinque Continenti. Convocati dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociale, si sono riuniti da giovedì scorso fino ad oggi nell’Università Urbaniana. Tra le tematiche al centro del Congresso anche le sfide poste dalla formazione umana e tecnologica degli operatori di comunicazione, nel quadro dei cambiamenti apportati dall’era digitale. A questo proposito Roberta Gisotti ha intervistato il prof. Cesare Rivoltella, ordinario di “Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento” nella Facoltà di Scienze della Formazione, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.


    R. - Le sfide sono tante, sono facoltà che stanno operando in una società in cui la demediazione e la deprofessionalizzazione riguardo alle professioni mediali sono in agguato. La demediazione perchè c’è sempre meno bisogno degli apparati per produrre comunicazione nella logica del social network; la deprofessionalizzazione proprio perchè, venendo meno gli apparati, ciascuno si improvvisa professionista della comunicazione. Credo che, in questo tipo di contesto, dove i contenuti possono essere collocati nella sfera pubblica da chiunque, ci sia una grossissima riflessione da fare su quale siano le competenze dei nuovi professionisti della comunicazione, e su come si debbano collocare rispetto a questo tipo di situazione, che è spiazzante, perchè è assolutamente nuova e differente dal passato, anche recente.

     
    D. – Un aspetto che sta emergendo è l’importanza, appunto, anche di insegnare l’economia dei media…

     
    R. – Assolutamente, anche perchè l’economia stessa si sta trasformando; oggi il marketing diventa sociale, oggi l’impresa sta diventando etica, ed è difficile capire fino a che punto questo abbia dietro coscienze trasparenti o sia soltanto l’ultimo ritrovato di un mercato che vuole essere sempre più aggressivo e portarsi via fette sempre più importanti del mercato stesso.

     
    D. – In questo contesto, le università cattoliche sono forse più libere di produrre pensiero...

     
    R. – Assolutamente sì. Credo che siano nelle condizioni di poter fare qualità, potendosi preoccupare meno del business; anche se, purtroppo, senza le risorse economiche non si può fare comunicazione. Ma credo che, quelle stesse possibilità che consentono al cittadino comune di pubblicare in rete il proprio palinsesto, forse da questo punto di vista vengano incontro anche a chi fa comunicazione con dei budget non importantissimi.

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    Al Santuario di Lourdes, il 50.mo pellegrinaggio militare internazionale. Con noi, mons. Pelvi

    ◊   E’ in corso al Santuario mariano di Lourdes il 50.mo Pellegrinaggio militare internazionale al quale partecipano oltre 22 mila soldati provenienti da una quarantina di Stati nel mondo. Per la prima volta, è presente anche una rappresentanza della Guardia Svizzera Pontificia, a sottolineare la comunione della comunità militare con il Papa sul tema della promozione della pace. I soldati italiani, a Lourdes con 8 mila uomini in rappresentanza di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, sono tra i fondatori del Pellegrinaggio militare alla Madonna di Lourdes, nato dopo la Seconda Guerra Mondiale per l’incontro di due cappellani militari, l’uno tedesco, l’altro francese. Quest’anno, il Pellegrinaggio Militare si inserisce nelle iniziative giubilari di Lourdes che festeggia i 150 anni delle apparizioni della Madonna. Luca Collodi, ha raggiunto a Lourdes mons. Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare per l’Italia.


    R. – Quest’anno il Pellegrinaggio militare è certamente una grazia che invoca un grande sforzo di riconciliazione nel cuore dei militari sparsi nel mondo. E’ un dono per invocare la pace. Sono passati cinquant’anni da quando uomini e donne con le stellette vennero qui a Lourdes per cercare un senso per cui valga la pena di andare avanti nel cammino della pace, nonostante le tante ferite di guerra che troviamo sul nostro cammino. Due giubilei, quello del 150.mo delle apparizioni e quello del 50.mo dei militari, ma con un palpito comune del cuore. Vorrei quasi pensare all’animo dei nostri militari, dei militari nel mondo, come a quella apertura dell’animo di Bernadette che ha accolto l’invito alla preghiera e alla pace della Signora. Vorrei che il pellegrinaggio dei militari diventasse una capacità di ricollocare l’esistenza cristiana ordinaria, facendo memoria dei Sacramenti della iniziazione cristiana in tutto il servizio, dalla riconciliazione, alla concordia e alla pace.

    D. – Mons. Pelvi, qual è il ruolo dei militari nella promozione della pace nel mondo ?

    R.- I militari sono ambasciatori di pace, come amo sempre dire. Ma i militari sono anche i custodi della pace. Nel catechismo della Chiesa cattolica, chi si dedica al servizio della vita militare concorre al bene comune della nazione e quindi mantiene la pace con la testimonianza della sua vita. Mi pare che in tale contesto non si possa negare che la salvaguardia della pace ha bisogno di militari pronti a dedicarsi al bene comune, basandosi anche su una morale di generosità, di aiuto, di sostegno. La carità che è nel cuore dell’uomo trova nel militare una forma di ricca manifestazione, particolarmente laddove ci sono uomini e donne, famiglie in difficoltà. Il mio pensiero non può non andare ai militari che sono nei teatri operativi fuori dalla patria dove, come abbiamo notato in questi ultimi mesi, si dona la vita per offrire aiuti come cibo, medicine, per far sì che gli uomini si incontrino nella loro terra, costruendo ponti e non alzando barriere.

    D. – Mons. Pelvi, il 2 giugno prossimo l’Italia festeggia la Festa della Repubblica. Quale augurio rivolge alle Forze Armate?

    R. Ho voluto scrivere, in occasione del 50.mo del pellegrinaggio, una lettera pastorale che distribuirò a tutti i militari con una preghiera di consacrazione del militare e delle famiglie alla Vergine Santa, perché credo che i militari, proteggendo l’istituto familiare, riusciranno anche a rendere più salda l’intera comunità internazionale, perchè veramente la giustizia e l’amore siano al servizio dell’accoglienza, del perdono nelle famiglie, della famiglia fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna, che è una risorsa di pace. Mi pare che questo sia l’augurio. Mettere insieme famiglia e pace significa, nel mondo militare, avere il coraggio del futuro e la speranza di un domani sempre migliore e più consolante. Io augurerei questo ai nostri militari, partendo dal pellegrinaggio di Lourdes.

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    Con la rievocazione storica della Girandola, Roma festeggia i 500 anni degli affreschi della Cappella Sistina

    ◊   500 anni fa, nel maggio 1508, Michelangelo Buonarroti dava inizio agli affreschi della volta della Cappella Sistina. Per l’occasione alle ore 22 di questa sera, a Castel Sant’Angelo, a Roma sarà presentata la Rievocazione storica della Girandola, uno dei più fantastici fuochi d’artificio studiati e ideati dallo stesso maestro del Cinquecento. Lo spettacolo pirotecnico viene riproposto, secondo le indicazioni del tempo, per la prima volta dal 1834. Il servizio è di Paolo Ondarza:


    Una bellezza effimera, ma capace di imprimersi per sempre nella memoria di chi l’ammirava. Era la girandola, giostra di luci e colori, ideata da Michelangelo nel 1481 per Papa Giulio II. Ispirato alla suggestione e alla potenza dell’eruzione del vulcano Stromboli lo spettacolo da allora venne riproposto il 28 giugno di ogni anno, per la Pasqua o per l’elezione di un nuovo Papa, catturando così l’attenzione di un’intera città e di visitatori da tutta Europa. Nel 1834 per cause ignote, forse per l’improvvisa morte di chi ne doveva continuare la tradizione, la girandola non venne più riproposta. Ma grazie allo studio del Gruppo IX Invicta oggi si è riusciti a riscoprire i materiali impiegati e a recuperare le tecniche adottate da Michelangelo. Il merito va innanzitutto allo studioso Giuseppe Passeri:

     
    (fuochi d’artificio)

     
    R. - Un insieme di tasselli che ho dovuto riunire. Da questi libri delle feste che abbiamo trovato, dagli editti e dalle stampe abbiamo ricostruito la girandola. Non è stato facile. E’ stato come ricomporre un puzzle del passato, quello che noi abbiamo ricostruito.

     
    D. – Cosa distingue un fuoco d’artificio comune da un’opera d’arte?

     
    R. – Il fuoco tradizionale ha degli schemi standard mentre il fuoco barocco di volta in volta cambia scenografia. Ci vuole veramente molto ingegno.

     
    D. – E’ d’accordo sul definirla un’opera d’arte?

     
    R. – Sì, perchè un errore può compromettere tutto quello per cui si è lavoro. E’ un’opera dell’effimero: dura per pochi attimi e poi sparisce!

     
    Quest’anno la girandola viene riproposta per i 500 anni dalla decorazione michelangiolesca della Cappella Sistina: dal prossimo anno potrebbe tornare appuntamento annuale ogni 28 di giugno.

     
    (fuochi d’artificio)

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    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa Solennità del Corpus Domini la Liturgia ci presenta il passo del Vangelo in cui di fronte alla folla incredula Gesù dice:

    «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». 

    Su questa Solennità ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:


    Chi ha avuto la grazia di aver parte al Corpo del Signore già dalla sua tenera età è cresciuto in virtù di questo “Pane vero” e nella fragranza del Suo sapore. Questi non potrebbe neppure fingersi nella mente la sua propria vita, la sua storia, la sua concreta biografia, senza quel Pane, senza quella Presenza e quel Cibo.

     
    E’ un pane inappariscente, un pane azzimo, ma la partecipazione ad esso ha segnato tutta la nostra vita presente e futura. “Chi mangia, vivrà”. Niente del nostro modo d’essere, nessun aspetto della nostra effettiva esistenza è rimasto intoccato, immodificato. Tutto quel che siamo, anzi, l’essere stesso, ha in quel Pane il suo sostentamento necessario. Quel Pane è vita. “Io sono la vita”, dice Gesù. “Io sono il pane vero”. E, come insegna il Dottore Angelico: “l’essere per i viventi è il vivere”, la vita (S.th., I q 18  a 2). “Colui che mangia di me, vivrà per me”. E Paolo conferma: “Non sono più io che vivo” (Gal 2, 20).

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    Chiesa e Società



    Cina: Ban Ki-moon in visita nelle zone terremotate

    ◊   Si temono oltre 80 mila vittime per il terremoto che ha colpito la Cina più di dieci giorni fa. Stamani il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha visitato la regione del Sichuan la più devastata dal sisma. “Il mondo è con voi” ha detto il numero uno del Palazzo di Vetro arrivato oggi in Cina dopo la tappa in Myanmar, i due Paesi legati dalla desolazione dopo le sciagure che li hanno colpiti. “Se lavoriamo duro tutti insieme possiamo superare tutto questo” ha precisato il segretario generale dell’ONU accompagnato nella sua visita in Sichuan dal premier cinese Wen Jiabao. Proprio quest’ultimo ha aggiornato il bilancio delle vittime che ha superato i 60 mila morti ed anche espresso il timore che possa salire ancora fino ad 80 mila visto che, da settimane, mancano all’appello oltre 20 mila persone. Nell’occasione Wen Jiabao ha ricordato che c’è bisogno di 900 mila tende per ospitare gli sfollati, in tutto circa cinque milioni. Ban Ki-moon, dal canto suo, ha assicurato il sostegno della comunità internazionale, ha definito “straordinario” l’impegno messo in campo dalla Cina ed ha promesso gli aiuti per la ricostruzione. Intanto però cresce la preoccupazione per la possibile diffusione di epidemie, visto che le temperature stanno aumentando e che in migliaia sono collocati in sistemazioni di fortuna. Il ministero per la protezione dell'ambiente ha poi lanciato ieri l'allarme per la presenza nelle zone terremotate di 50 fonti di radiazioni atomiche provenienti dalle installazioni nucleari che si trovano nel Sichuan. Circa 35 sono state neutralizzate ma le rimanenti 15 sono al momento impossibili da raggiungere. (A cura di Benedetta Capelli)

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    I vescovi del Messico: occultata la verità sull'assassinio del cardinale Posadas Ocampo

    ◊   “A 15 anni dell’assassinio del cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo, arcivescovo di Guadalajara, e di altre sei persone nell’aeroporto della medesima città il 24 maggio 1993 le indagini sul caso non hanno fatto registrare i progressi sufficienti per conoscere ed individuare le responsabilità degli autori del crimine”. Così i vescovi del Messico in una nota firmata da mons. José Leopoldo González González, vescovo ausiliare di Guadajalara e segretario generale della Conferenza episcopale. “Numerosi indizi – prosegue la nota - portano all’ipotesi di un crimine di Stato e cioè ad un omicidio nel quale avrebbero preso parte persone che allora ricoprivano diverse cariche di governo”. Secondo i presuli, le indagini sono state segnate da gravi insufficienze, “incluso l’occultamento di prove, depistaggi, nonché molte e serie violazioni delle normative processuali”. L’esito di questo lacunoso iter sono la mancanza di verità e l’impunità. I presuli ribadiscono quindi il loro unico interesse: “conoscere la verità per fare giustizia, condizioni indispensabili per il perdono e la riconciliazione”. “Risolvere il caso dell’omicidio del cardinale cardinale Juan Jesús Posadas Ocampo può svegliare, secondo i vescovi messicani, una speranza per le vittime della corruzione e del delitto in Messico; questo aiuterebbe a superare lo scetticismo e il disincanto poiché oggi pochi credono che le istituzioni adibite alla sicurezza pubblica e alla giustizia penale siano capaci di risolvere i crimini". Verità, giustizia, perdono e riconciliazione sono dunque le fondamenta indispensabili – si legge nella nota – “per raggiungere la pace sociale che il Messico merita e di cui ha bisogno”. Sino ad oggi, le versioni ufficiali hanno sempre parlato di un “fatale e tragico errore” poiché il cardinale Posadas Ocampo sarebbe rimasto vittima del fuoco incrociato tra due bande di narcotrafficanti che s’inseguivano nelle vicinanze dell’aeroporto internazionale di Guadalajara (Jalisco). Oggi, in tutto il Messico, ma anche in diversi Paesi latinoamericani sarà ricordata la figura umana e pastorale del porporato, morto a 67 anni. (L.B.)

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    Dedicato alla donna il messaggio dei vescovi spagnoli per il Corpus Domini

    ◊   In occasione della festività del Corpus Domini, la Commissione episcopale per la pastorale sociale ha lanciato un appello in favore di una seria riflessione sulla situazione dei diritti della donna. “Pur essendo molti i passi in avanti in questa materia, sono ancora insufficienti” si legge nella lettera. Anzi, in questi ultimi tempi siamo di fronte ad un impoverimento crescente della condizione della donna soprattutto in alcune questioni come: violenza domestica, discriminazione salariale, alta percentuale di disoccupazione femminile, mancanza di donne in posti di responsabilità. Il documento denuncia anche lo sfruttamento delle donne immigrate in Spagna in situazioni degradanti dal punto di vista economico, sociale e morale. I vescovi ricordano inoltre il grave scandalo degli aborti in Spagna che l’ultimo anno hanno superato il numero di 100.000. Sotto il segno della speranza che può venire in particolare dall’Eucaristia, come sacramento di amore, i vescovi spagnoli mettono poi in risalto una crescente sensibilità su questioni sociali: l’apostolato parrocchiale, la Caritas, i movimenti laicali, le politiche sociali ed il progressivo protagonismo della donna in attività pubbliche anche in alcuni Paesi in via di sviluppo: Il documento dei vescovi fa riferimento all’enciclica di Benedetto XVI “Spe salvi” segnalando che nell’Eucaristia come sacramento dell’amore i credenti possono sentirsi coinvolti in un serio impegno sociale, in particolare per la situazione di oggi della donna. (A cura di Ignacio Arregui)

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    In Argentina due giorni di preghiera dedicati al Paese in occasione della Solennità del Corpus Domini

    ◊   Una preghiera per il popolo argentino. E’ quanto si svolge oggi e domani in Argentina per volontà dell’arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio. Un’iniziativa che, come sottolinea lo stesso porporato, ricorda “la nascita della nostra patria, insieme alla Celebrazione della Festa del Corpus Domini, momento nel quale la Chiesa commemora in maniera solenne l’istituzione dell’Eucaristia realizzata da Gesù nell’Ultima Cena”. Secondo il programma, riportato dall’agenzia Fides, l’inizio è previsto per oggi pomeriggio alle 14.30 di fronte alla cattedrale metropolitana di Buenos Aires; contemporaneamente prenderà il via anche la Festa Eucaristica con la XIX Marcia Giovanile che ha per tema “Eccomi, sempre”. Durante il percorso verso la piazza di Maggio, i giovani pellegrini distribuiranno gli stampati con la “Preghiera per la patria”, raccogliendo le intenzioni che saranno offerte durante la Santa Messa. Quattro gruppi di giovani partiranno da luoghi diversi come il Santuario di San Cayetano, la parrocchia Nostra Signora del Carmen, quella di Sant’Antonio da Padova e dell’Immacolata Concezione. Tutti si riuniranno nella piazza Once dove saranno ricevuti dal cardinale Bergoglio che rivolgerà loro un messaggio e, tutti insieme, pregando per il popolo argentino, si dirigeranno verso la piazza di Maggio. (B.C.)

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    Si celebrano in Francia i 400 anni del miracolo eucaristico di Faverney

    ◊   Circa 10 mila pellegrini sono attesi tra oggi e domani a Faverney, nella diocesi francese di Besançon, per commemorare il miracolo eucaristico del 1608, quando, nella notte fra il 25 maggio e il giorno del 27, durante un incendio, nella chiesa dell’abbazia benedettina, un ostensorio rimase prodigiosamente sospeso in aria per 33 ore. Era la veglia di Pentecoste ed un reliquiario-ostensorio - contenente due Ostie consacrate e, in un tubo di cristallo, un dito di Sant’Agata - era stato collocato nel repositorio; accanto ad esso erano state poste due lampade ad olio. Divampate le fiamme, del repositorio non restarono che ceneri mentre l’ostensorio rimase intatto. Soltanto con la celebrazione di una Messa, il 27 maggio, l’ostensorio si pose miracolosamente sul corporale. A 400 anni di distanza a commemorare l’envento saranno una serie di celebrazioni che avranno inizio questa sera nella basilica di Notre-Dame la Blanche alle 20 con una liturgia eucaristica presieduta dal nunzio apostolico in Francia mons. Fortunato Baldelli. “La sua presenza – afferma padre Jean-Claude Menoud, vicario generale della diocesi di Besançon – ci metterà in comunione con il nostro Papa Benedetto, con la Chiesa universale e con tutti gli uomini della nostra terra che hanno fame di pane, di speranza e di dignità”. Alla celebrazione d’apertura del IV centenario del miracolo eucaristico seguirà una veglia musicale e meditativa di preghiera e l’adorazione notturna. Domani durante la mattinata, si svolgeranno alcuni momenti di preghiera e alle 10.30, sull’esplanade, avrà inizio la Messa solenne presieduta dall’arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois. Nel pomeriggio, alle 16.30 la processione del Santissimo Sacramento giungerà dalla Basilica di Notre-Dame la Blanche all’esplanade dove saranno rese noti i nuovi orientamenti diocesani per la catechesi. (T.C.)

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    Maria Ausiliatrice “sindaco onorario” di Morón de la Frontera, in Spagna

    ◊   Le autorità municipali di Morón de la Frontiera, nella comunità autonoma spagnola dell'Andalusia, hanno proclamato, nel corso di una riunione comunale straordinaria, Maria Ausiliatrice “sindaco onorario” della cittadina. A darne notizia è l’Agenzia di informazione salesiana. “La riunione della mattina – si legge in una nota – ha preceduto la processione in onore di Maria Ausiliatrice” successivamente nominata “sindaco” di Morón de la Frontiera. Il titolo onorario di “Sindaco della città” a Maria Ausiliatrice, spiegano i salesiani, “è un desiderio espresso già da quattro anni dal sindaco e dalla Corporazione municipale a motivo della radicata devozione che la cittadina ha nei confronti della Vergine Maria”. (A.L.)

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    Documento su nomadi e migranti di ‘Pax Christi’

    ◊   “Lo sgombero del campo rom di via Bovisasca a Milano e ancor più l’incendio del campo di via Ponticelli, nella zona orientale di Napoli, hanno richiamato la pubblica attenzione, non soltanto sulle disumane condizioni di vita in cui versano migliaia di persone, ma soprattutto su quella mentalità violenta ed esclusivista con cui si vorrebbe costruire la società del futuro”. E‘ quanto scrive il movimento ‘Pax Christi’ in un documento incentrato sulla questione dei nomadi e dei migranti in Italia. “Di fronte al triste spettacolo di persone spaventate e disperate, agli occhi impauriti dei bambini, al disagio delle donne in stato di gravidanza, all’arroganza di semplici cittadini, “facciamo fatica – si legge nel testo ripreso dall’agenzia Misna - a riconoscere il volto democratico e civile del nostro Paese, così come le conquiste civili sancite nella Carta Costituzionale”. Pax Christi sottolinea poi che in questi giorni si sono levate “forti e chiare alcune voci autorevoli, tanto per il ruolo che rivestono all’interno della Comunità ecclesiale, che per il servizio che prestano sul campo”. Tra queste c’è quella di Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell'Associazione Libera, che ha scritto direttamente una lettera di scuse ad una donna, il cui volto terrorizzato campeggiava sui giornali, mentre con la sua famiglia veniva sloggiata dal campo in cui viveva. Per quanto riguarda il problema generale del flusso migratorio in Italia e ‘'intenzione annunciata dal governo di trasformare l'immigrazione clandestina in reato, va ricordata – si legge nel documento - la presa di posizione del cardinale Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che pur riconoscendo la legittima esigenza di regolare i flussi migratori, ha però messo in guardia dalla tentazione “di demonizzare gli immigrati”. (A.L.)

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    Il governo del Québec respinge la proposta di rimozione del crocifisso dal Parlamento

    ◊   Il governo della provincia canadese del Québec ha respinto una proposta per rimuovere il crocifisso dall'aula del Parlamento. La proposta - diretta a ribadire la laicità dello Stato - era stata avanzata dai promotori di un sondaggio sull’integrazione degli immigrati. Il crocifisso rappresenta 350 anni di storia del Québec, che nessuno cancellerà mai - ha detto il premier provinciale, Jean Charest - e sta a sottolineare la grande tradizione e la forte presenza della Chiesa cattolica. Il sondaggio – riferisce la BBC - è stato proposto dal filosofo Charles Taylor e dal sociologo Gerard Bouchard, che per mesi hanno intervistato i cittadini del Québec su cosa intendono per “ragionevole integrazione” degli immigrati. La ricerca era stata commissionata dallo stesso premier Charest, dopo una serie di controversie riguardanti le minoranze. Taylor e Bouchard hanno raccomandato al governo di fare in modo che gli immigrati accolgano i valori occidentali e imparino il francese, e che la popolazione francofona, l’80% del Québec, aiuti gli stessi immigrati ad integrarsi. (A.L.)

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    In Perù, campagna di solidarietà dell’arcidiocesi di Lima per le vittime del freddo

    ◊   Il vicariato della Carità dell’arcidiocesi di Lima, in Perù, ha lanciato una campagna di solidarietà per le vittime dell’ondata di freddo che ha colpito il sud del Paese, in particolare le regioni più povere. La campagna, che durerà fino a domani, ha come tema “La missione è Cristo in azione: ripara dal freddo il tuo fratello”. L’arcivescovo di Lima, cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, ha invitato tutti i fedeli della città a creare una catena di solidarietà a favore degli abitanti delle regioni di Cusco, Apurimac, Arequipa, Puno, Pasco e della provincia di Huancayo. In queste zone – sottolinea l’agenzia Aciprensa - si sono registrate temperature molto basse, con gravi conseguenze sia per la salute fisica delle persone sia per l’economia locale. Chi vuole contribuire alla campagna di solidarietà, può portare indumenti o viveri non deperibili nelle varie parrocchie di Lima. L’appello del cardinale Cipriani Thorne è rivolto in particolare a coloro che partecipano alla “Grande missione di Lima”, un’iniziativa pastorale dell’arcidiocesi locale che cerca di dare il proprio contributo alla nuova evangelizzazione e che si concluderà nel 2010, nell’ambito della “Grande missione continentale”. (I.P.)

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    Importante manifestazione per la vita domani in tutte le diocesi del Messico

    ◊   Sono 29 le diocesi che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale messicana per una giornata a favore della vita indetta per domani. In programma manifestazioni in comunione e comunicazione con ogni vescovo e con i consigli diocesani dei laici, le organizzazioni laicali e le reti cattoliche che difendono il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale. L’iniziativa, come riporta l’agenzia Fides, si svolge in concomitanza al dibattito in corso alla Suprema Corte di Giustizia tra organizzazioni a favore della vita e movimenti abortisti per la depenalizzazione dell’interruzione di gravidanza fino alla dodicesima settimana di gestazione. Nel comunicato si legge che l’obiettivo della giornata è di “manifestare pubblicamente ed apertamente attraverso marce, manifesti, spettacoli, mezzi di comunicazione come internet, la televisione e la radio, riviste e con tutti i mezzi possibili, a favore della vita dal concepimento ed in tutte le sue tappe, come un impegno coerente di vita, tra quello che crediamo e ciò che viviamo ogni giorno, il meraviglioso dono della vita”. Forte la partecipazione dei vescovi che hanno invitato i fedeli ad aderire alle iniziative e ad “elevare preghiere al Dio della vita, attraverso le celebrazioni eucaristiche che si offriranno per la difesa della vita”.(B.C.)

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    L’arcivescovo di Santiago del Cile contro l’ipotesi del governo di distribuire gratuitamente la “pillola del giorno dopo”

    ◊   “Il governo è chiamato a rispettare l’impegno assunto in favore della vita, in difesa e in rispetto del diritto alla vita”. Così l’arcivescovo di Santiago del Cile, cardinale Francisco Javier Errázuriz, commentando quanto detto dal presidente, signora Michelle Bachelet. Lo scorso 21 maggio, nel suo terzo discorso sullo stato del Paese, la Bachelet ha reso noto che è allo studio del governo la distribuzione gratuita della “pillola del giorno dopo” tramite i municipi. Un’iniziativa che, se realizzata, scavalcherebbe una recente sentenza del tribunale costituzionale che ha imposto il divieto di tale distribuzione tramite i consultori e le altre strutture medico-sanitarie. Per l’arcivescovo di Santiago “ci sono due punti da tener in considerazione: da un lato il diritto alla vita che lo Stato si è impegnato a proteggere e, dall’altro, la libertà delle persone”. Nel linguaggio di molti politici, ha aggiunto il cardinale, “presunti diritti a certe libertà vengono sovrapposti al diritto essenziale alla vita del quale ogni essere umano è soggetto e titolare dal concepimento fino al suo termine naturale”. (L.B.)

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    Nuovi sacerdoti e diaconi per la Comunità Missionaria di Villaregia

    ◊   Nel corso di questi mesi, la Comunità Missionaria di Villaregia, fondata 27 anni fa da padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona in diocesi di Chioggia (VE), si è arricchita del dono di 6 nuovi diaconi e 3 nuovi sacerdoti. Le celebrazioni si sono susseguite in tempi e latitudini diverse: in aprile a Napoli, in maggio a Lima e a Belo Horizonte, in giugno a Villaregia e a Cagliari, in luglio in Costa D’Avorio. Tutte però hanno avuto un denominatore comune: la gioia e la gratitudine per le vocazioni sacerdotali che continuano ad arricchire questa realtà ecclesiale, riconosciuta di diritto pontificio nel 2002. Protagonisti di questi eventi di grazia sono giovani uomini che, pur provenendo da Paesi diversi e pur avendo alle spalle cammini e storie di vita differenti, sono stati raggiunti da una stessa chiamata, quella del sacerdozio missionario. Il loro sì di oggi è per servire la Chiesa e l’umanità tutta, con uno sguardo di predilezione verso coloro che ancora oggi attendono la Buona Notizia del Vangelo. Con queste nuove ordinazioni, la Comunità di Villaregia giunge a contare tra i suoi membri circa 70 sacerdoti missionari, inseriti nelle 7 Comunità italiane e nelle 7 missioni all’estero, in Africa e in America Latina. Assieme ai missionari non sacerdoti, alle missionarie e agli sposati missionari, i fratelli presbiteri s’impegnano a vivere i consigli evangelici con radicalità, assumendo anche un quarto voto che esprime la specificità del carisma dell’Opera. Un carisma, quello di Villaregia, che si articola su tre pilastri fondamentali: comunione, missione ad gentes e Provvidenza. Fedeli alla chiamata ad gentes, prossima frontiera di questa famiglia ecclesiale sarà l’apertura di una missione a Maputo, in Mozambico. (A cura di Giovanni Peduto)

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    Domani in Italia la Giornata nazionale del Sollievo

    ◊   Il “sollievo” in presenza di malattie gravi e soprattutto nelle fasi terminali della vita non solo è desiderabile, ma è anche possibile e necessario, come una vera “forma di civiltà”: è il messaggio della VII Giornata nazionale del Sollievo, che si celebrerà domani in tutta Italia. Sono previste varie iniziative in molti ospedali, tra cui il Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma. La Giornata – riferisce il SIR - è promossa, tra gli altri, dal ministero della Salute e dalla Conferenza dei presidenti delle regioni. “Quando inizia il processo che conduce alla morte – fa notare la Fondazione nazionale Gigi Ghirotti - il malato viene spesso abbandonato o lasciato a se stesso; nessuno è preparato ad affrontare questa realtà, a cominciare dal medico, fino alla famiglia che incontra molte difficoltà ad assistere il congiunto, poiché la sofferenza è straziante”. La proposta è di “organizzare gruppi di medici specialisti nella terapia del dolore, che escano dall’ospedale per andare sul territorio e, insieme con il medico di famiglia, pratichino la terapia del dolore e aiutino ad affrontare la morte”. “Questa organizzazione - ricorda infine la Fondazione nazionale Gigi Ghirotti - non esiste ancora in modo capillare, anche se si stanno facendo importanti passi avanti”. (A.L.)

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    Incidenti domestici: in Italia, 7.000 morti l’anno

    ◊   Anche la casa a volte può essere un pericolo per la nostra salute. Ogni anno in Italia, a causa di incidenti domestici, si recano al pronto soccorso 1 milione e 728.000 italiani. Più di 130.000 persone vengono ricoverate, 7.000 muoiono. I dati, relativi al biennio 2005-06, sono stati elaborati dal Sistema informativo nazionale sugli incidenti in ambiente di civile abitazione attivo presso il Dipartimento ambiente dell’istituto Superiore di Sanità. Gli incidenti più frequenti sono causati da caduta (40 per cento), ferite da taglio o punta (15 per cento), da urti o schiacciamenti (12 per cento). Tra i ricoverati per incidente, il 75% ha 65 anni e più. Per la maggior parte, si tratta di donne (56%). Cause quali il rischio di soffocamento e l’intossicazione, sono dopo la caduta le prime cause di ricovero ospedaliero per i bambini da 1 a 4 anni. Da notare poi che in età pre-scolare il soffocamento e l’annegamento costituiscono la prima causa di mortalità domestica nei bambini determinando nel complesso il 50 per cento delle morti. I luoghi dell’abitazione in cui avvengono il maggior numero di incidenti sono gli spazi esterni alla casa: in giardino e in cortile (A.L.)

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    Mostra “Totus tuus” nel trentesimo anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II

    ◊   Un uomo, un prete, il Papa. Ovvero il percorso di vita di Karol Wojtyla raccontato dai suoi oggetti personali. E’ questo il filo conduttore della mostra “Totus tuus” promossa dall’Associazione culturale di San Vittore in occasione del trentesimo anniversario della chiamata di Giovanni Paolo II al soglio pontificio. L’allestimento è visitabile a Palazzo Pepoli Campogrande di Bologna (via Castiglione 7) fino al 13 giugno. Un centinaio gli oggetti esposti, provenienti in gran parte dal Museo arcidiocesano di Cracovia, suddivisi in due sezioni. La prima “Da Wadowice a Cracovia, 1920–1978” illustra il lasso di tempo intercorso fino alla nomina a cardinale. Nella seconda sezione “Da Cracovia a Roma, 1978 –2005”, oltre ad oggetti personali come la veste papale, le scarpe, la casula, il calice, i documenti saranno presentate anche molte fotografie. Nel corso dell’inaugurazione il cardinale Carlo Caffarra ha richiamato uno degli ultimi atti compiuti da Wojtyla come arcivescovo di Cracovia: la predicazione degli esercizi spirituali a Paolo VI. “In una di quelle pagine” ha ricordato Caffarra “ho trovato la chiave di lettura per comprendere la straordinaria figura del Pontefice". All’inaugurazione è intervenuto anche Joaquín Navarro–Valls, già direttore della Sala Stampa Vaticana che si è soffermato sulla sobrietà estrema che caratterizzava il Papa. Alla fine di una lunghissima giornata di lavoro, ha raccontato, era solito salire nel terrazzo che è sopra il suo appartamento. Indossava allora un mantello nero, molto vecchio, che lui portava quando era prete e vescovo a Cracovia. Una delle pochissime cose che lui considerava come proprie”.(Da Bologna, Stefano Andrini)

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    Una Santa Messa per ricordare i 121 anni dalla nascita di San Pio da Pietrelcina

    ◊   Sono diverse le celebrazioni per ricordare il 121° anniversario della nascita di Padre Pio che ricorre domani. Stamani mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, ha presieduto una Santa Messa a Pietrelcina, dove il Santo è nato. A seguire, come riporta l’agenzia SIR, la processione per le vie del paese della statua del frate e in serata un concerto dell’orchestra del Conservatorio di Benevento. Per lunedì, sono previste altre celebrazioni che si concluderanno nel pomeriggio con una Santa Messa presieduta da mons. Andrea Magione, arcivescovo di Benevento, seguita da una fiaccolata dalla chiesa del Paese alla casa natale di Padre Pio. L’inizio delle celebrazioni ha preso il via ieri sera con la recita del Rosario dall’abitazione del frate fino alla masseria, nella zona di Piana Romana, dove il Santo ebbe le prime stimmate nel settembre del 1910, un mese dopo la sua ordinazione sacerdotale. Al termine si è tenuta una Santa Messa presieduta da fra Livio Di Matteo, superiore del locale convento.(B.C.)

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    A Cannes premiata una storia di solidarietà che arriva dall'Uganda

    ◊   Sulla Croisette, a Cannes, non solo autori del grande cinema:  un giovane regista italiano, Giovanni Testori, è stato premiato per un documentario su una storia che arriva dall'Uganda. Il film, intitolato “Greater, defeating Aids”, è stato girato a Kireka, una baraccopoli alla periferia di Kampala. L’opera – sottolinea L’Osservatore Romano - racconta “l’esperienza, l'indomabile volontà di una infermiera di colore nel più povero Paese dell’Africa”. Il film è un elogio alla forza della solidarietà: dopo l’uragano Katrina, che devastò New Orleans, le immagini dei bambini che avevano perso tutto, famiglia e casa, spingono l’infermiera e a altre sue colleghe a fare braccialetti, collane, a raccogliere ogni spicciolo per spedire aiuti in America. La storia raccontata in “Greater, defeating Aids” prende spunto dal Meeting Point, una ONG partner dell'Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi) che offre aiuto, cure e una casa alle donne malate, ai loro bambini e agli orfani. È un’opera di volontariato, nata una decina di anni fa dalla passione e dall’esperienza infermieristica di Rose Busingye. (A.L.)

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    Debutta oggi a Roma lo spettacolo sulla Genesi promossa dalla pastorale universitaria

    ◊   Attesa a Roma per il debutto di questa sera al teatro Argentina dello spettacolo “Genesi. La creazione” con la regia di Lorenzo Cognatti. Un allestimento curato da “Jobel Teatro”, in collaborazione con l’ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma. Si tratta del racconto della Creazione come tramandato dalla Bibbia attraverso il ricorso alla recitazione, al canto, la danza e al racconto. Nella pièce - si legge in una nota riportata dall’agenzia Sir– “figure e storie si intrecciano”, dal buio del caos fino al “settimo giorno senza fine”. Frammenti di parole e canti sono impersonati da un vecchio profeta narratore, da un angelo felice e attento osservatore, da un pittore creatore alle prese con la propria tela bianca, da un giovane in ricerca, da una schiera angelica allegra e innocente, da pesci, uccelli, dall’uomo e dalla donna. La serata avrà come padrino l’attore Danilo Brugia ed Erminia Manfredi, moglie di Nino Manfredi scomparso ormai da qualche anno. Lo spettacolo rientra nel progetto “Bibbia – Decalogo narrativo”, avviato dalla compagnia nel 2007, un mosaico di dieci “composizioni teatrali”, di racconti originali di musica e teatro ispirati a dieci diversi episodi delle Sacre Scritture. (B.C.)

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    24 Ore nel Mondo



    Cina e Russia dicono no allo scudo spaziale americano

    ◊   “A qualcuno non piace la cooperazione strategica tra i nostri Paesi, ma questa sarà rafforzata nell’interesse nostri popoli”. Il presidente russo, Medvedev, all’indomani dell’importante incontro con suo omologo cinese, Hu Jintao, ha ribadito il consolidamento dell’asse Mosca-Pechino, parlando nell’università della capitale cinese. Durante i colloqui di ieri, i due leader hanno espresso tutta la loro preoccupazione nei confronti del progetto di scudo anti-missile americano e hanno firmato accordi in campo energetico del valore di oltre un miliardo di dollari. Il punto nel servizio di Giuseppe D’Amato:


    No allo scudo spaziale USA e Europa centro-orientale. Cina e Russia lo hanno ripetuto al vertice di Pechino, ribadendo al loro volontà di confermare, anche nei prossimi anni, un’asse per un mondo multipolare. Il presidente Medvedev non a caso ha scelto l’Oriente, e non l’Occidente, per la sua prima visita ufficiale all’estero, da capo del Cremlino. Il progetto USA - si legge in un comunicato congiunto pubblicato dopo l’incontro tra il leader russo ed il collega cinese, Hu Jintao - non aiuta a sostenere l’equilibrio strategico, crea problemi agli sforzi internazionali per il controllo delle armi ai processi di non proliferazione, ostacola il rafforzamento della fiducia fra le nazioni. Washington ha reagito affermando che a Pechino non si sono espresse posizioni nuove, ma concetti già noti. Critiche sino-russe anche alla politicizzazione della questione dei diritti umani, con la denuncia dei doppi standard applicati ed il loro uso come strumento di ingerenza negli affari interni degli altri Stati. Pechino e Mosca stanno intensificando il lavoro per dare maggiore forza al gruppo di Shangai, come contrappeso in Asia alla NATO. Nel corso della visita di Medvedev, sono stati firmati anche dei contratti in campo energetico.
     Pakistan
    Torna alta la tensione in Pakistan. Un ufficiale di polizia e due civili sono rimasti uccisi questa mattina in due diverse esplosioni nel nordovest del Paese. Ieri sera, uno dei principali dirigenti del partito dell'ex primo ministro, Nawaz Sharif, il vicepresidente della Lega Musulama del Pakistan, Tariq Khan, è stato ucciso a Karachi, nel sud. Due uomini in moto hanno sparato contro la sua auto. All'annuncio della sua morte, centinaia di militanti del partito hanno manifestato accusando genericamente “chi cospira contro la democrazia”. I ministri del partito di Nawaz Sharif si sono dimessi il 13 maggio dal governo pakistano, appena tre mesi dopo la vittoria alle elezioni legislative, per un contrasto con il principale partito della coalizione, il Partito del popolo pakistano (PPP), della scomparsa Benazir Bhutto.

    Zimbabwe
    In vista del ballottaggio presidenziale fissato per il 27 giugno, il leader dell’opposizione, Morgan Tsvangirai, è tornato ad Harare per lanciare la sua campagna. Un ritorno che era stato più volte annunciato e poi smentito per il timore di attentati nei suoi confronti. Tsvangirai, secondo i dati della Commissione elettorale, aveva ottenuto al primo turno il 47 per cento delle preferenze, un dato contestato però dalla stessa opposizione.
     Sud Africa
    In Sudafrica, malgrado il dispiego dell’esercito nelle zone dove imperversano le violenze, non accenna a diminuire l'ondata di attacchi xenofobi contro gli immigrati, che fino ad oggi ha causato circa 42 morti. Nelle ultime 24 ore, gli assalti contro gli immigrati e le loro proprietà, cominciati a Johannnesburg, sono dilagati anche a Città del Capo, nel sud del Paese. Dall’inizio delle violenze, sono 17 mila gli immigrati, per lo più provenienti dai Paesi africani limitrofi, ad aver lasciato il Sudafrica. Il Mozambico ha decretato, infatti, lo stato d'emergenza per poter gestire il flusso degli emigrati che rientrano in patria.
     Italia-immigrazione
    Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato ieri i due decreti sull’emergenza rifiuti a Napoli e sulla sicurezza. Il giro di vite sull’immigrazione non ferma però gli sbarchi di clandestini a Lampedusa. Dopo gli arrivi di questa notte, altri due gommoni con 150 persone a bordo sono stati soccorsi al largo dell’isola. Intanto, nel Paese sono ancora accese le discussioni riguardo alla decisione di inserire il reato di immigrazione clandestina nel disegno di legge che compone il pacchetto sicurezza. Qualora il disegno di legge venisse approvato dal parlamento, per questo reato sarebbe previsto anche il carcere da 6 mesi a 4 anni. Su questo punto, Debora Donnini ha chiesto un commento a padre Giovanni La Manna, direttore del centro Astalli:


    R. - Sembra di essere arrivati ad un estremo che va a penalizzare le persone, non certo ad aiutarle. Credo che creerà problemi anche al tentativo di governare il fenomeno “immigrazione”. Quando si parla di clandestini, intendiamo persone senza documenti. Il rifugiato quando scappa è senza documenti, arriva qui come clandestino e come prima risposta si ritroverà in un centro di detenzione. Proprio in questo momento, sentiamo il bisogno forte di portare avanti la distinzione tra immigrati richiedenti asilo e rifugiati.

     
    D. - Sono previste pene fino a tre anni per l’utilizzo di minore ai fini di accattonaggio. Cosa pensa?

    R. - Che i minori vadano tutelati non si discute. Quando ci si trova con un bambino ad un semaforo, bisogna intervenire. Se dietro c’è un giro di sfruttamento, va individuato e vanno prese delle decisioni con fermezza perché il bambino deve andare a scuola, ha diritto di avere un’infanzia tranquilla. Quindi, su questo punto ci troviamo pienamente d’accordo.

     
    D. - Per quanto riguarda il nuovo decreto flussi per le badanti?

     
    R. - E’ l’unico sistema al momento che possa consentire a chi è già in Italia e che sta lavorando di integrarsi con dei documenti. Integrarsi significa che se oggi io sono in Italia, già lavoro e c’è la disponibilità del datore di lavoro di farmi un contratto, magari purtroppo non sono rientrato nelle quote. Ora, se io prevedo di fornire la persona di un documento, pongo le condizioni reali per integrarla nel migliore dei modi.
     Italia-rifiuti
    Sale la tensione nel napoletano, dopo l’individuazione da parte del governo dei 10 siti dove verranno realizzate le nuove discariche per fronteggiare l’emergenza rifiuti. Da ieri, a Chiaiano, una delle zone interessate dal provvedimento, è divampata la protesta. Stamani, nella località alle porte del capoluogo campano i manifestanti hanno bloccato la strada che conduce alla discarica e si sono registrati diversi scontri con le forze dell’ordine, contro le quali è avvenuto un fitto lancio di petardi e pietre. Un ragazzo è rimasto ferito alla testa e condotto in ospedale e tre esponenti dei centri sociali sono stati arrestati e processati per direttissima. Al momento, è tornata la calma e Polizia e Carabinieri hanno rimosso i mezzi che ostacolavano la strada.
     Libano
    Tutti i riflettori della comunità internazionale sono puntati sul Libano, dove sale l’attesa per elezione del nuovo presidente. Domani, il parlamento si riunirà in una sessione speciale per eleggere il generale Michel Suleiman quale nuovo capo di Stato. Assisteranno all’elezione del futuro presidente libanese l'Alto Rappresentante dell'UE per la politica estera, Javier Solana, e il ministro degli Esteri siriano, Walid al-Muallem. La nomina del militare è frutto di un accordo raggiunto dopo mesi di tensione politica e diversi scontri sul terreno tra l’opposizione guidata dal movimento sciita Hezbollah, che ha il sostengo di Siria e Iran, e la maggioranza parlamentare sostenuta da Paesi occidentali e Arabia Saudita.
     Iraq
    Ancora violenze in Iraq. È di un morto e due feriti il bilancio di due distinti attacchi compiuti oggi nella città settentrionale di Baquba contro esponenti del Consiglio del risveglio, le milizie sunnite alleate degli Stati Uniti nella lotta contro i militanti di Al Qaeda in Iraq. Ieri, invece, il comando delle forze USA ha reso nota l’ennesima vittima tra le truppe statunitensi. Si tratta di un soldato rimasto ucciso dall'esplosione di un ordigno artigianale mentre era di pattuglia in una località a sud di Baghdad.
     Sudamerica
    È stata presenta ieri, a Brasilia, l’UNASUR (l'Unione Sudamericana delle Nazioni), l’organizzazione destinata a dirimere i conflitti e allentare le tensioni tra i 12 Stati del Sudamerica. Ne fanno parte Bolivia, Argentina, Cile, Perù, Uruguay, Paraguay, Brasile, Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana e Suriname. In occasione del lancio della nuova organizzazione, si sono incontrati e stretti la mano i presidenti di Venezuela e Colombia, Hugo Chavez e Alvaro Uribe. Negli ultimi mesi, fra i due capi di Stato la tensione era stata molto alta, in particolare da quando Uribe ha tolto a Chavez la sua funzione di mediazione con le FARC, le Forze armate rivoluzionarie della Colombia. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
     Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 145

     
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