Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 22/05/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Forti del Vangelo, partecipate attivamente alla vita sociale del vostro Paese: l’esortazione del Papa ai fedeli laici nel messaggio al 97.mo Katholikentag tedesco
  • Solennità del Corpus Domini in Vaticano: il Papa presiede la Messa in San Giovanni in Laterano e la processione a Santa Maria Maggiore
  • Migliaia di persone ai funerali del cardinale Gantin oggi in Benin: il ricordo del cardinale Arinze
  • La sfida digitale e le grandi corporation al centro della prima giornata del Congresso internazionale delle Facoltà di Comunicazione nelle Università cattoliche
  • Il cardinale Martino all'Università Politecnica di Ancona: le differenze non ostacolino il dialogo
  • Oggi in Primo Piano

  • La Turchia rilancia il dialogo tra Siria e Israele
  • Violenza xenofoba in Sudafrica: la testimonianza di un missionario scalabriniano
  • Inaugurata a Roma una casa dell'UNITALSI per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati al "Bambin Gesù"
  • La Chiesa celebra la memoria di Santa Rita da Cascia. Premiate nella cittadina umbra tre donne che ne hanno imitato le virtù
  • Dedicata a Dante Alighieri la 63.ma Sagra Musicale Umbra
  • Chiesa e Società

  • Rapporto FAO: più affamati nel mondo col rialzo dei prezzi delle derrate alimentari
  • Messaggio di Ban Ki-moon per la Giornata della biodiversità
  • L’etiope Bekele Geleta nuovo segretario generale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa
  • Atmosfera positiva alla Conferenza di Dublino per la messa al bando delle "bombe a grappolo"
  • La Comunità cattolica cinese si prepara alla Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina
  • Iniziato ieri il viaggio del cardinale Walter Kasper nella Federazione Russa
  • A Gerusalemme celebrazione eucaristica per la Solennità del Corpus Domini
  • A Lourdes le Università della Pace ed il 50.mo Pellegrinaggio militare internazionale
  • In Kenya la Chiesa lancia un programma di riconciliazione nazionale
  • In Burkina Faso, ritardi nella costruzione della Basilica di Nostra Signora di Yagma
  • Il cardinale O’Connor: ridurre il numero di aborti nel Regno Unito
  • In Corea del Sud, ‘no’ della Chiesa alla nuova legge sulla bioetica
  • A Seoul, incontro interreligioso sulla "eco-spiritualità"
  • In Cambogia, ritrovata dopo 33 anni una statua di Nostra Signora di Lourdes
  • Lettera del cardinale Rivera Carrera sul VI incontro mondiale delle famiglie in Messico
  • Appello del vescovo di San Pedro per una soluzione della crisi agricola in Paraguay
  • Crisi delle rimesse dei migranti in America Latina
  • In Algeria processo ad una donna convertita al cristianesimo: rischia tre anni di carcere
  • L’ONU nomina la Thailandia Centro mondiale del buddismo
  • Sydney 2008: per i giovani non solo fede ma anche cultura e turismo
  • 24 Ore nel Mondo

  • Ban Ki-moon in Myanmar chiede alla Giunta di aprire agli aiuti internazionali
  • Il Papa e la Santa Sede



    Forti del Vangelo, partecipate attivamente alla vita sociale del vostro Paese: l’esortazione del Papa ai fedeli laici nel messaggio al 97.mo Katholikentag tedesco

    ◊   L’incontro con Dio rende più liberi, felici e generosi: è quanto sottolinea Benedetto XVI nel messaggio al 97.mo Katholikentag tedesco, apertosi ieri nella città di Osnabrück, nel nord del Paese. Al grande raduno ecclesiale, che si concluderà domenica prossima, prendono parte 50 mila persone. Per una sintesi del messaggio del Papa, il servizio di Alessandro Gisotti:

    Seguendo il Vangelo, con coraggio e generosità, i laici cattolici partecipino attivamente alla vita politica e sociale del proprio Paese: è l’esortazione di Benedetto XVI contenuta nel messaggio per il 97.mo Katholikentag tedesco. Prendendo spunto dal motto dell’evento ecclesiale “Tu ci conduci fuori al largo”, il Papa invita i fedeli laici a non lasciare che gli altri plasmino il futuro, ma si inseriscano con fantasia e capacità di persuasione nei dibattiti del presente. Un pensiero speciale il Papa lo rivolge ai tanti giovani presenti al Katholikentag. Ricorda la GMG a Colonia del 2005 e spera di incontrare a Sydney molti dei ragazzi presenti ad Osnabrück.

     
    Il Papa rileva che oggigiorno non poche persone hanno paura che la fede possa limitare la propria vita. C’è chi pensa di non essere più libero, costretto nell’involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa. A loro, scrive il Pontefice, bisogna testimoniare che solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio allora potrà trovare quel "largo" per il quale siamo stati creati. Una vita senza Dio, è il suo richiamo, non diventa più libera e più larga, giacché l’uomo è destinato all’infinito. In realtà, sottolinea, chi tralascia Dio limita la sua vita. Il cuore che si è aperto a Dio, è la sua riflessione, diventa, per l’ampiezza di Dio, a sua volta generoso e ampio. Quest’uomo, rileva il Santo Padre, non ha più bisogno di cercare la sua felicità né dà peso all’opinione degli altri. E’ ora libero e generoso, aperto alla chiamata di Dio.

     
    Nel messaggio, il Papa nota dunque che colui al quale si allarga il cuore potrà riservare un posto d’onore nella sua vita a Dio e al prossimo. Mai dobbiamo perder la fiducia, è il suo incoraggiamento, né dobbiamo avere paura perché Dio ci viene incontro. Noi tutti, scrive ancora, sappiamo quanto il nostro mondo abbia bisogno dell’incontro con il Signore, quanto gli uomini del nostro tempo abbiano sete dell’acqua della vita che solo Dio può dare. Ed auspica che, anche negli incontri al Katholikentag con ospiti di altre religioni, possano allargarsi i nostri cuori e crescere l’amore verso Dio.

    inizio pagina

    Solennità del Corpus Domini in Vaticano: il Papa presiede la Messa in San Giovanni in Laterano e la processione a Santa Maria Maggiore

    ◊   Oggi, in Vaticano si festeggia la Solennità del Corpus Domini, che in Italia e in altri Paesi sarà celebrata domenica prossima. Benedetto XVI presiederà la Messa alle 19.00 sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano. Alla celebrazione seguirà la tradizionale processione fino a Santa Maria Maggiore. Ieri, al termine dell’udienza generale, il Papa ha invitato tutti i fedeli romani a partecipare a questa solenne celebrazione “per esprimere insieme la fede in Cristo, presente nell’Eucaristia”. La nostra emittente seguirà l’evento in radiocronaca diretta a partire dalle ore 18.50. La Festa del Corpus Domini, lo ricordiamo, è stata istituita da Papa Urbano IV nel 1264, in seguito al miracolo di Bolsena: era il 1263 quando un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a celebrare la Messa in questa cittadina laziale. Turbato dai dubbi sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia chiese un segno: improvvisamente alcune gocce di sangue sgorgarono dall’Ostia consacrata bagnando il corporale, che ancora oggi è conservato nel Duomo di Orvieto. Ma ripercorriamo in questo servizio di Sergio Centofanti gli insegnamenti di Benedetto XVI sull’Eucaristia:


    L’Eucaristia – spiega Benedetto XVI – ci fa capire che la fede cristiana non è un’idea o una semplice morale, ma un fatto, un incontro con il Dio vivente. Un “realismo inaudito”. Gesù dice: “se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita”. Anche i suoi discepoli protestano, molti se ne vanno per questo “linguaggio duro”:

     
    “Gesù avrebbe potuto ripiegare su parole rassicuranti: ‘Amici, avrebbe potuto dire, non preoccupatevi! Ho parlato di carne, ma si tratta soltanto di un simbolo. Ciò che intendo è solo una profonda comunione di sentimenti’. Ma no, Gesù non ha fatto ricorso a simili addolcimenti. Ha mantenuto ferma la propria affermazione, tutto il suo realismo, anche di fronte alla defezione di molti suoi discepoli”. (Omelia del 29 maggio 2005 a Bari per la fine del Congresso eucaristico nazionale)

     
    Ma cosa significa mangiare questo pane?

     
    “Mangiare questo pane è comunicare, è entrare nella comunione con la persona del Signore vivo. Questa comunione, questo atto del ‘mangiare’, è realmente un incontro tra due persone, è un lasciarsi penetrare dalla vita di Colui che è il Signore, di Colui che è il mio Creatore e Redentore. Scopo di questa comunione è l’assimilazione della mia vita alla sua, la mia trasformazione e conformazione a Colui che è Amore vivo”. (Omelia del 26 maggio 2005 in San Giovanni in Laterano per il Corpus Domini)

     
    “Abbiamo bisogno di un Dio vicino, - afferma il Papa - di un Dio che si dà nelle nostre mani e che ci ama. Nell'Eucaristia Cristo è realmente presente tra noi … ci afferra per farci suoi, per assimilarci a sé … ci fa uscire da noi stessi per fare di noi tutti una cosa sola con Lui”. La conseguenza è chiara:

     
    “Non possiamo comunicare con il Signore, se non comunichiamo tra noi. Se vogliamo presentarci a Lui, dobbiamo anche muoverci per andare gli uni incontro agli altri. Per questo bisogna imparare la grande lezione del perdono: non lasciar lavorare nell’animo il tarlo del risentimento, ma aprire il cuore alla magnanimità dell’ascolto dell’altro”. (Omelia 29 maggio 2005)

     
    L’Eucaristia ci fa essere misteriosamente ma realmente presenti alla morte e risurrezione di Gesù. Cristo – spiega Benedetto XVI - trasforma la violenza in amore e la morte in vita: “questo è l’atto centrale di trasformazione che solo è in grado di rinnovare il mondo … tutti gli altri cambiamenti rimangono superficiali e non salvano”. Per questo bisogna portare Cristo per le vie del mondo. Ecco il significato della processione:

     
    “Portando l’Eucaristia nelle strade e nelle piazze, vogliamo immergere il Pane disceso dal cielo nella quotidianità della nostra vita; vogliamo che Gesù cammini dove camminiamo noi, viva dove viviamo noi. Il nostro mondo, le nostre esistenze devono diventare il suo tempio. La Comunità cristiana in questo giorno di festa proclama che l’Eucaristia è tutto per lei, è la sua stessa vita, la fonte dell’amore che vince la morte. Dalla comunione con Cristo Eucaristia scaturisce la carità che trasforma la nostra esistenza e sostiene il cammino di tutti noi verso la patria celeste”. (Angelus del 18 giugno 2006)
     
    “In un mondo in cui c’è tanto rumore, tanto smarrimento – afferma il Papa - c’è bisogno dell’adorazione silenziosa di Gesù nascosto nell’Ostia”. Ma cosa significa “adorare”?

     
    “Adorare è dire: ‘Gesù, io sono tuo e ti seguo nella mia vita, non vorrei mai perdere questa amicizia, questa comunione con te’. Potrei anche dire che l'adorazione nella sua essenza è un abbraccio con Gesù, nel quale gli dico: Io sono tuo e ti prego sii anche tu sempre con me”. (Incontro in San Pietro con i bambini della Prima Comunione, 15 ottobre 2005)

    inizio pagina

    Migliaia di persone ai funerali del cardinale Gantin oggi in Benin: il ricordo del cardinale Arinze

    ◊   In un clima di grande commozione migliaia di persone hanno partecipato questa mattina nello Stadio dell’Amicizia a Cotonou, in Benin, ai funerali solenni del cardinale beninese Bernardin Gantin, decano emerito del Collegio Cardinalizio, spentosi a Parigi il 13 maggio scorso all’età di 86 anni. Le esequie sono state presiedute dal Legato del Papa, il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i Vescovi. Da Cotonou, il servizio di padre Joseph Ballong:

    E’ stato in un clima di raccoglimento e di fervore popolare che si sono svolti nello Stadio dell’Amicizia di Cotonou i solenni funerali di Stato del cardinale Gantin. Alla celebrazione, presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Legato del Papa, hanno presenziato il presidente della Repubblica del Benin, Yayi Boni, il suo governo e una numerosissima folla di fedeli, venuti da tutte le diocesi del Paese, e anche rappresentanti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni. Durante la Messa è stato letto il testamento spirituale del cardinale Gantin: un testamento pieno di gratitudine verso Dio e verso la Chiesa per quel che ha ricevuto ed una richiesta insistente di preghiera per lui. Nella sua omelia, il cardinale Re ha sottolineato alcune caratteristiche della personalità e dell’opera del cardinale Gantin che ha definito un uomo di grande spiritualità, un uomo armonioso e coerente tra la parola e l’azione; un grande uomo della Chiesa di cui è stato un servitore esemplare, e che ha sempre cercato, durante la sua vita, di lavorare per la crescita della Chiesa di Dio. Per i vescovi dei quali è stato prefetto - ha ancora sottolineato il cardinale Re - è sempre stato un padre e un fratello, condividendo le loro preoccupazioni pastorali. Per il cardinale Re, il cardinale Gantin è stato un grande africano e rimarrà nella storia come qualcuno che ha fatto onore non solo al suo Paese, il Benin, ma a tutta la Chiesa quando è diventato il primo vescovo africano ad essere il più stretto collaboratore del Papa. Dopo aver ancora sottolineato la solidità di fede e l’amore per il Successore di Pietro nella persona dei numerosi Papi che il cardinale Gantin ha servito, il Legato del Papa ha esortato i fedeli a raccogliere la sua eredità e farla fruttificare. Dopo la Messa, la salma dei cardinale Gantin – secondo il suo desiderio – è stata tumulata nella cappella del Seminario Maggiore di Ouidah. Durante il suo omaggio alla memoria del cardinale, il presidente della Repubblica ha detto che d’ora in poi l’aeroporto internazionale di Cotonou si chiamerà “Aeroporto internazionale cardinale Bernardin Gantin” e chiede alle altre città del Paese di attribuire ad una piazza o ad una via il nome del defunto porporato.

     
    Tra i concelebranti, stamani a Cotonou, c’era anche il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Giovanni Peduto gli ha chiesto un ricordo del cardinale Gantin:

    R. – Quando penso al cardinale Gantin penso anzitutto ad un uomo di Dio, ad un cardinale, ad un vescovo, ad un sacerdote che in pace con il suo Dio, dedito alla missione di Cristo, alla missione della Chiesa, sempre molto gentile nel trattare con le altre persone. Una persona che quando incontrava gli altri dava l’impressione – e di questo si è certi - di essere davanti ad una persona di vita interiore molto solida e profonda. E’ stato un vescovo che fa onore non soltanto alla Repubblica del Benin, ma all’Africa e alla Chiesa intera.

     
    D. – Eminenza nel mio lavoro, tutte le volte che ho avuto modo di intervistare il cardinale Gantin, mi sono sempre trovato di fronte ad una persona mite, ad una persona di preghiera… Lei può confermare queste mie impressioni?

     
    R. – E’ anche la mia stessa impressione e, quindi, non posso far altro che confermarla. La cortesia è sempre stata una specifica caratteristica del cardinale Gantin. Ma attenzione: la cortesia non è certo un segno di debolezza, è segno anzi di una persona che è in piedi, di una persona che è in pace con il suo Dio, di una persona che rispetta le altre persone e non ha, quindi, alcuna difficoltà a mettersi in contatto con loro, nella carità, nel rispetto e nello scambio.

    inizio pagina

    La sfida digitale e le grandi corporation al centro della prima giornata del Congresso internazionale delle Facoltà di Comunicazione nelle Università cattoliche

    ◊   Si è aperto stamane a Roma, ospitato dalla Pontificia Università Urbaniana, il Congresso internazionale delle Facoltà di Comunicazione negli Atenei cattolici di tutto il mondo. Il servizio di Roberta Gisotti:

    Il tema: “Identità e missione di una Facoltà di Comunicazione in una Università cattolica”: oltre 40 gli Atenei dei 5 Continenti chiamati a confrontarsi in tre giorni di studio e dibattito serrato. Tante sono infatti le questioni su cui interrogarsi criticamente ed offrire risposte o ipotesi di lavoro. Sottotitolo del Congresso: “Uno sguardo al futuro delle comunicazioni insieme a tutta la Chiesa”. A promuovere l’incontro il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni sociali. “Dobbiamo cercare la verità per condividerla”, ha sottolineato il presidente del Dicastero vaticano l’arcivescovo Claudio Maria Celli, rimettendo al centro della comunicazione l’uomo con i suoi valori etici e formando operatori non solo superesperti ma dotati di profondi riferimenti morali.

     
    Si è partiti stamane con la relazione del professore irlandese, Farrel Corcoran docente all’Università di Dublino, che ha introdotto i lavori inquadrandoli nella grande sfida dell’Era digitale. In che modo - si è chiesto - la tecnologia sta trasformando la natura delle comunicazioni sociali, della stampa scritta, audiovisiva ed elettronica? Sullo sfondo ha posto il tema dei grandi gruppi mediali incrociati anche nelle proprietà ad industrie di altro tipo – tra cui anche i produttori di armi – corporation globali o regionali nel caso delle nuove compagnie in America Latina, in Cina in India che dirigono e condizionano la comunicazione planetaria, ovvero anche le ideologie, i consumi, gli stili di vita. Corporation intese a produrre profitti a beneficio di pochi. Accanto a queste ci sono poi le industrie della comunicazione militare che oggi usano tecniche sofisticate e le industrie delle pubbliche relazioni e le lobbies, che forniscono il 20 per cento delle storie raccontate in tutti i media. In questo scenario si pongono i nuovi media digitali che vanno oltre le misure del tempo e dello spazio, ma non dobbiamo cedere – ha ammonito il prof. Corcoran - alla paura dei cambiamenti che questi hanno portato nella comunicazione e nel nostro sentire e nel nostro appartenere al mondo. I lavori del Congresso proseguiranno fino a sabato.

    inizio pagina

    Il cardinale Martino all'Università Politecnica di Ancona: le differenze non ostacolino il dialogo

    ◊   Le diversità sociali, economiche e politiche e le marcate differenze culturali e religiose non devono costituire un ostacolo alla reciproca comprensione e ad una fattiva collaborazione tra i popoli e le nazioni del mondo. Lo ha detto il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, parlando ieri pomeriggio all’Università Politecnica della Marche in Ancona. Rivolgendosi al corpo accademico, agli studenti e alle numerose personalità civili e religiose intervenute all’assise, il porporato ha ricordato che la Chiesa riconosce in tutte le culture semi di verità e valori autenticamente umani e umanizzanti e quindi apprezza e favorisce con tutti i suoi mezzi un dialogo fruttuoso con esse per meglio servire il bene integrale di tutti gli uomini. Per la Chiesa ciò costituisce un dovere e una sfida cui non può rinunciare.

    La Chiesa inoltre auspica che un dialogo si realizzi tra i diversi gruppi sociali, particolarmente quando ci sono divergenze da ricomporre. A tal fine il cardinale Martino, citando il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, ha rilevato che il dialogo deve favorire la dignità integrale della persona umana e che la vita sociale è un campo particolarmente propizio per istituire tale dialogo, soprattutto quando le sfide che abbiamo di fronte si manifestano con il volto terrificante della violenza terroristica. Ma ciò non basta: dal dialogo si deve passare alla cooperazione, che è lo strumento di cui dispongono le relazioni internazionali per garantire una solidale comprensione e concreta unità d’azione tra gli Stati, le organizzazioni interstatali e gli enti non governativi. Per raggiungere tale risultato – ha sottolineato il presidente di Giustizia e Pace nel suo discorso all’Università Politecnica delle Marche – è però necessario colmare il divario provocato dai diversi gradi di sviluppo, sia a livello economico sia sul piano della forza politica e della capacità degli Stati di partecipare alle relazioni internazionali come protagonisti.

    Il porporato ha quindi insistito sul concetto che la collaborazione allo sviluppo di tutto l’uomo e di ogni uomo è un dovere di tutti verso tutti e va realizzata in ogni parte del mondo altrimenti non può avvenire che a spese delle altre. Va concepita in senso integralmente umano, cioè non limitarsi ai contenuti economici ma abbracciare anche la dimensione spirituale, con rispetto di tutti i diritti fondamentali della persona e tra questi, in particolare, quelli inerenti alla coscienza umana. Auspicando un’equa concertazione mondiale per lo sviluppo, capace di superare ogni posizione di prepotenza e di asservimento, il cardinale Martino ha sottolineato che, pensata come seme di pace, la cooperazione internazionale non si può ridurre all’aiuto e all’assistenza, addirittura mirando ai vantaggi di ritorno per le risorse messe a disposizione, ma deve esprimere un impegno concreto e tangibile di solidarietà, tale da rendere i poveri protagonisti del loro sviluppo e consentire al maggior numero di persone di esplicare, nelle concrete circostanze in cui vivono, la creatività tipica dell’essere umano, da cui dipende la vera ricchezza delle nazioni.

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    La Turchia rilancia il dialogo tra Siria e Israele

    ◊   Ha suscitato nuove speranze per la pace in Medio Oriente il dialogo tra Israele e Siria avviato con la mediazione della Turchia dopo otto anni di stasi. Al centro dei negoziati la spinosa questione delle alture del Golan conquistate da Israele nel 1967. Non è tuttavia la prima volta che Siria ed Israele si confrontano sulla questione; già nel 2000 i negoziati erano arrivati a un passo da una conclusione postiva, fallendo però per le rivendicazioni di Damasco sulle acque del Lago di Tiberiade. Ma quale significato assume oggi il ruolo della Turchia nella gestione della crisi? Stefano Leszczynski lo ha chiesto a Maria Grazia Enardu, docente di relazioni internazionali all’Università di Firenze.


    R. – La Turchia è un Paese amico di Israele da sempre, perchè è un Paese musulmano, ma non è un Paese arabo. Ha sempre avuto buoni rapporti con Israele a partire dal ’48. Quindi, questo non sorprende, come non sorprende che abbia anche una certa influenza verso la Siria, perchè è un suo vicino, e quindi hanno tutta una serie di interessi in comune più o meno definiti. Inoltre, la Turchia, ricordiamolo, è un Paese membro della Nato e vuole entrare nell’Unione Europea, quindi vuole acquisire una sua dimensione diplomatica forte e questo è un ottimo terreno su cui farlo. Da questo punto di vista il ruolo della Turchia va visto in ogni caso in chiave positiva.

     
    D. – Negoziati sulle alture del Golan già c’erano stati. Nel 2000 sembrava si potesse arrivare ad una conclusione positiva. Poi sono falliti. Per quale motivo?

     
    R. – I problemi sono diversi. Innanzitutto, un negoziato serio deve partire dall’idea che alla fine bisogna cedere il Golan ai siriani. Cedere il Golan significa sgombrare gli israeliani che vivono lì, significa cedere i drusi del Golan, che non sono così contenti di passare sotto la Siria, significa cedere le risorse del Golan – l’acqua, ma anche l’industria del turismo – e questo è per molti israeliani impensabile. Il problema del governo Olmert è che se questo tentativo andasse avanti la sua maggioranza parlamentare e anche il suo governo si squaglierebbe in tempi brevi.

     
    D. – Ha ancora senso oggi con l’evoluzione tecnologica che c’è stata, anche nel campo militare, parlare di importanza strategico-militare per il Golan?

     
    R. – Uno dei problemi veri di una discussione, di un trattato sul Golan è che la Siria non vuole soltanto il Golan, ma vuole un ritiro alla linea del ’67 che, in pratica, la porterebbe sulle sponde del lago di Tiberiade. Diventerebbe un Paese rivierasco.

     
    D. – Proprio in questo momento in cui il fronte sciita si sta rafforzando intorno ad Israele, la Siria decide di dare dei segnali di apertura. Come mai questa posizione controcorrente?

     
    R. – La Siria è un Paese laico e povero che tutto sommato vuole avere una stabilità internazionale, che le permetta un rilancio economico, un ruolo maggiore che non sia soltanto un ruolo in termini negativi. Entrare nel circuito occidentale pur mantenendo da parte del presidente Assad il controllo, questo è un obiettivo, per loro, prioritario.

    inizio pagina

    Violenza xenofoba in Sudafrica: la testimonianza di un missionario scalabriniano

    ◊   Non cessa l'ondata di violenze xenofobe in Sudafrica. Nella notte un cittadino del Mozambico è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella provincia orientale di Mpumalanga. Fonti locali riferiscono di auto incendiate e di saccheggi in negozi gestiti da somali, mentre centinaia di immigrati originari dello Zimbabwe, Somalia e Mozambico hanno cercato rifugio nei commissariati. Il presidente Thabo Mbeki ha disposto il dispiegamento dell’esercito al fianco dei poliziotti per tentare di sedare le violenze, che in una decina di giorni hanno provocato la morte di 42 persone. Sulla drammatica situazione in Sudafrica, ascoltiamo la testimonianza di padre Mario Tessarotto, missionario scalabriniano, che da anni si occupa a Città del Capo di immigrati e rifugiati. L’intervista è di Salvatore Sabatino:


    R. – Adesso c’è la miseria. Ci sono almeno 4 milioni di persone affamate, che si sono riversate in Sudafrica, creando una situazione, soprattutto nelle zone vicino a Johannesburg, di grande difficoltà.

     
    D. – La situazione dunque è ancora tesa...

     
    R. – E’ ancora tesa a Johannesburg. Qui abbiamo riunioni sopra riunioni per cercare di evitare le violenze nella zona di Città del Capo.

     
    D. – Voi cosa avete deciso di fare per aiutare queste persone concretamente?

     
    R. – Noi andiamo sul posto. Io lavoro con i rifugiati. So che durante l’ultimo attacco ai somali, a 140 km dal Capo, la polizia se ne stava a guardare. Allora, dopo le nostre rimostranze - perché io ho deciso di accusare il capo della polizia presso il ministero e presso il suo capo qui a Città del Capo - hanno mandato qualcuno per cercare di calmare la gente. Ma questi, quando la polizia se ne va, riattaccano.

     
    D. – Insomma, c’è il rischio concreto che gli scontri possano infiammare anche il resto del Paese?

     
    R. – Non credo, perché sono solo gli scalmanati dell’ANC. La maggioranza della popolazione sudafricana è completamente avulsa e contraria a questo. E quello che non ricordano i capi dell’ANC è che loro stessi sono stati rifugiati in altri Paesi e sono stati accolti bene. Qui, invece, non fanno niente per insegnare alla gente che queste cose non si fanno.

    inizio pagina

    Inaugurata a Roma una casa dell'UNITALSI per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati al "Bambin Gesù"

    ◊   “Un grande gesto di coraggio e autentica generosità, grazie al quale mi auguro ci sia meno solitudine nel mondo”: con queste parole il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha inaugurato ieri a Roma una casa di accoglienza, realizzata dall’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). La nuova casa, ricavata da un edificio dell'Opera Don Guanella, ospiterà le famiglie dei bambini ricoverati all'ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma provenienti da tutta Italia. L’iniziativa, le cui spese sono completamente a carico di UNITALSI, si inserisce nell'ambito del “Progetto bambini”. Un’iniziativa di cui ci parla Alessandro Pinna, dell’UNITALSI di Roma, intervistato da Antonella Palermo:

     R. – Il “Progetto Bambini” è nato nel 2003, perchè ci siamo resi conto che, questo in particolar modo a Roma, c’erano parecchie difficoltà per sostenere le famiglie che dovevano ricoverare i propri figli all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e al Gemelli. L’UNITALSI ha quindi creato questo “Progetto Bambini” non solo per dare un tetto a queste famiglie, ma per creare una famiglia laddove la famiglia è lontana. Molte famiglie vengono infatti a Roma per curare i propri figli ed arrivano già con un forte disagio e lontano dai parenti. I volontari dell’UNITALSI, oltre a cercare di fornire un alloggio confortevole, cercano di stare vicino a queste famiglie, facendo sentire loro il calore familiare e cercando così di alleggerire quelle difficoltà che trovano venendo a Roma.

     
    D. – Attraverso quale tipo di servizio in particolare?

     
    R. – Noi accogliamo queste famiglie già dal primo momento e quindi alla stazione o all’aeroporto; le accompagniamo all’ospedale, diamo loro un supporto durante la degenza dei bambini, anche perchè spesso rimane la mamma da sola; quindi, dovendo stare 24 su 24 con il proprio bambino, noi cerchiamo di aiutarla stando anche in ospedale con il bambini, dondole così la possibilità semplicemente di andare a casa a riposarsi. Cerchiamo inoltre di sostenerla negli spostamenti ma anche da un punto di vista spirituale.

    inizio pagina

    La Chiesa celebra la memoria di Santa Rita da Cascia. Premiate nella cittadina umbra tre donne che ne hanno imitato le virtù

    ◊   La Chiesa ricorda oggi Santa Rita da Cascia, religiosa agostiniana che ha saputo incarnare i valori evangelici in ogni realtà della sua esistenza. Stamani, nella cittadina umbra dove si conservano le sue spoglie, nella Basilica a lei dedicata, hanno concelebrato il solenne pontificale il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, città gemellata quest'anno con Cascia, e mons. Riccardo Fontana, arcivescovo di Norcia-Spoleto. Ieri sera la celebrazione del transito della Santa, martedì invece è stato consegnato il riconoscimento internazionale "Donne di pace e di speranza". Il servizio di Tiziana Campisi:


    Donna di pace, moglie esemplare, monaca obbediente: questo è stata Santa Rita, religiosa agostiniana vissuta a Cascia, in Umbria, e chiamata dai fedeli la santa dei casi impossibili per le sue efficaci intercessioni nelle situazioni più difficili. Ebbe dai genitori - pacieri di Cristo nelle lotte politiche e familiari fra guelfi e ghibellini dell'Umbria del XIV e XV secolo - un'educazione cattolica che portò frutto in una vita semplice, ricca di preghiera e fertile alle virtù. Rita, la cui esistenza di sposa e di mamma fu sconvolta dall'assassinio del marito, vittima dell'odio tra fazioni, riuscì ad essere coerente con il Vangelo, perdonando pienamente, come Gesù, chi le aveva procurato tanto dolore. E per i figli, tentati dalla vendetta, ebbe la forza di chiedere a Dio piuttosto la loro morte che saperli macchiati di sangue e rovinati umanamente e spiritualmente. Vedova e sola, pacificò gli animi e riconciliò le famiglie con la forza della preghiera e dell'amore; quindi poté entrare nel monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia, dove visse per quarant'anni, servendo Dio ed il prossimo con una generosità gioiosa e attenta ai drammi del suo ambiente e della Chiesa del suo tempo. Per quindici anni Rita ebbe sulla fronte la piaga di una delle spine di Cristo, completando così nella sua carne i patimenti di Gesù. Morì a Cascia il 22 maggio del 1457. Per aver imitato le sue virtù, hanno ricevuto quest'anno il riconoscimento internazionale "Donne di pace e di speranza" Teresa Strangio, che ha perdonato gli assassini del figlio Francesco Giorgi, ucciso in Germania nell'attentato del 15 agosto 2007, Carla Faconti, che ha concretizzato gli ideali della carità verso i poveri in una istituzione di solidarietà e di spiritualità e Marcellina Demofonti per la sua totale dedizione verso le bambine dell'Alveare Santa Rita di Cascia.

    inizio pagina

    Dedicata a Dante Alighieri la 63.ma Sagra Musicale Umbra

    ◊   E’ dedicata a Dante Alighieri la 63.ma edizione della Sagra Musicale Umbra, Festival di musica sacra e spiritualità presentato ieri a Roma e oggi a Perugia. Il cartellone, dal 12 al 26 settembre, spazia dal gregoriano alla musica medievale, a due prime esecuzioni assolute di Salvatore Sciarrino e Roger Marsch, accanto a conferenze ed eventi. Una rarità, la proiezione di due film muti datati 1910 sulla Divina Commedia, proposti grazie alla Filmoteca Vaticana. A.V. ha intervistato il direttore artistico del festival, il musicologo Alberto Batisti:


    R. – Credo che se ci sia un momento di riscoperta di Dante, un nuovo interesse ed una rinascita soprattutto di lettura di Dante Alighieri, al di là di tutto l’uso spettacolare che se ne sta facendo, è bene che venga approfondito anche sul piano della musica. E’ la tradizione spirituale, in senso lato naturalmente, che vuol dire musica sacra, ma anche tutto quello che attiene poi anche alla spiritualità in generale, su cui si fonda la Sagra Musicale Umbra da sempre e credo, quindi, che avesse anche diritto di entrare in questa materia dantesca, perchè gli aspetti musicali collegati alla figura di Dante, dal 1300 e fino ad arrivare ai nostri giorni, sono tanti e meritano anche una impaginazione da Festival. D’altra parte un Festival deve essere tematico.

     
    D. – Cos’è antico e cosa è nuovo di Dante?

     
    R. – Io credo che di antico ci sia ovviamente tutto il sapore e la profondità del suo tempo e l’enorme bagaglio di cultura che Dante porta con sé, ma credo che di attuale ci sia tutto: Dante è davvero un poeta che parla a tutte le epoche e probabilmente in particolare alla nostra, proprio perché questa rappresentazione contrastata del suo tempo e del sorgere in qualche modo di un “homo novus”, che sarà poi l’uomo del Rinascimento di lì ad un secolo, io credo ci assomigli molto.

     
    D. – E questa è forse anche po’ la fortuna musicale di secoli anche molto lontani da lui, come l’Ottocento…

     
    R. – L’Ottocento romantico e curiosamente non per via italiana, ma più per via tedesca, partendo da Hegel e da quello che Hegel ha scritto nella sua “Estetica” a proposito di Dante Alighieri, credo che sia fondato davvero sul mito di Dante, anche per la costruzione di alcuni miti moderni, come per esempio il Mito di Faust. E non a caso Liszt scrive una sinfonia a Faust ed una sinfonia a Dante. I due elementi sono strettamente collegati fra loro.

    inizio pagina

    Chiesa e Società



    Rapporto FAO: più affamati nel mondo col rialzo dei prezzi delle derrate alimentari

    ◊   L’emergenza cibo si aggraverà perché i prezzi dei generi alimentari di base resteranno alti. E’ quanto emerge dall'ultimo rapporto della FAO sulle prospettive alimentari che considera anche non rilevante, per il futuro, la parziale riduzione dei prezzi delle ultime settimane. Difficilmente – fa notare la FAO – si tornerà a livelli bassi di prezzo degli ultimi anni nonostante una produzione globale favorevole. Le cause sono molteplici. Tra queste, la necessità di ricostituire le scorte e gli attesi incrementi di utilizzo degli impianti. Il fattore che invece ha innescato l’aumento mondiale dei prezzi dei prodotti alimentari di base – si legge nel rapporto – è stato il basso livello di forniture esportabili. Per il futuro, le previsioni non sono dunque incoraggianti: la FAO stima che nel 2008 si spenderanno 1035 miliardi di dollari per importare cibo, 215 miliardi in più rispetto al 2007. Il costo totale delle esportazioni alimentari per i Paesi poveri e con deficit alimentare potrebbe salire fino a 169 miliardi di euro, il 40% in più rispetto allo scorso anno. Aumenterà anche il numero di persone che soffrono la fame, attualmente più di 854 milioni. (A cura di Amedeo Lomonaco)

    inizio pagina

    Messaggio di Ban Ki-moon per la Giornata della biodiversità

    ◊   “Circa un quinto delle specie animali domestiche sono a rischio di estinzione, con una media di una specie perduta al mese: delle 7 mila specie vegetali acclimatate negli oltre 10 mila anni di storia dell’agricoltura, solo 30 forniscono la stragrande maggioranza del cibo che mangiamo ogni giorno. Relegare il sostentamento a così poche specie è una strategia fallimentare”. E’ quanto scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in occasione dell’odierna Giornata internazionale della biodiversità. Lo scenario - si legge nel messaggio è reso più complicato dai cambiamenti climatici: “le oscillazioni di temperatura e le forti precipitazioni causano devastazioni ai raccolti”. La biodiversità - aggiunge il segretario generale delle Nazioni Unite - è inoltre minacciata direttamente dall’industria zootecnica: “circa un quinto della biomassa animale terrestre è utilizzata per il bestiame”. Si tratta di terreni che un tempo erano l’habitat per la fauna selvatica e che possono esercitare un importante tampone contro gli effetti dei cambiamenti climatici. E’ necessario preservare - conclude Ban Ki-moon - la biodiversità del nostro pianeta: “non solo il bestiame e i raccolti cresciuti nelle zone agricole, ma anche le molte migliaia di pianti ed animali nelle foreste, negli oceani e in altri ecosistemi necessitano di protezione per mantenere il fondamentale equilibrio ambientale del pianeta”. In occasione della Nona riunione della Conferenza degli Stati firmatari della Convenzione sulla diversità biologica in corso a Bonn, la Conferenza episcopale tedesca ha diffuso un comunicato a sostegno della tutela della biodiversità nella quale si sottolinea la motivazione cristiana della conservazione del creato: “per i cristiani, la tutela e la conservazione della diversità biologica è espressione dell’approccio responsabile con il Creato affidato da Dio all’essere umano”. (A.L.)

    inizio pagina

    L’etiope Bekele Geleta nuovo segretario generale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa

    ◊   È l’etiope Bekele Geleta il nuovo segretario generale della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC). Lo ha annunciato lo stesso Organismo in una nota nella quale si precisa che il predecessore di Geleta, Markku Niskala lascia l’incarico per raggiunti limiti d’età. Nato in Etiopia nel 1944 con studi in economia, Geleta è stato scelto dai vertici dell’IFRC nel corso di una sessione tenuta ieri. Il nuovo segretario generale, oltre ad aver ricoperto numerosi incarichi nell’IFRC e in varie organizzazioni non governative internazionali, è stato ambasciatore dell’Etiopia in Giappone e anche vice-ministro. La IFRC riunisce tutte le società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. È un'organizzazione internazionale non governativa che ha il compito di ispirare, incoraggiare e sostenere l'azione umanitaria delle società che ne fanno parte. Il suo sostentamento è garantito dai contributi annuali delle singole società nazionali e da finanziamenti finalizzati a programmi di soccorso e sviluppo. La Federazione e le società nazionali, insieme con il Comitato internazionale della Croce Rossa, costituiscono un'associazione che può contare su 97 milioni di persone, tra membri e volontari. (A.L.)

    inizio pagina

    Atmosfera positiva alla Conferenza di Dublino per la messa al bando delle "bombe a grappolo"

    ◊   Prosegue il dibattito tra i partecipanti alla conferenza per l’interdizione delle "bombe a grappolo". “L’atmosfera è positiva” ha detto all'Agenzia Misna Simona Beltrami della ‘Cluster Munition Coalition’, aggiungendo che la discussione tra i delegati sembra essere produttiva: “la voce degli Stati favorevoli a un divieto totale sull’utilizzo di questi ordigni, si fa sentire molto di più rispetto alle richieste che tendono a sminuire la portata del trattato”. Tra le principali questioni aperte: la possibilità o meno per gli Stati che firmeranno il trattato, di partecipare a operazioni militari congiunte con Paesi che usano le "bombe a grappolo", la definizione di che cosa è una ‘cluster bomb’ e cosa non lo è e la proposta di distruggere tutte le riserve di munizioni o conservarne una parte per la necessità di addestrare le truppe. La conferenza in corso a Dublino sta cercando di scrivere una convenzione modellata sull’esperienza maturata dopo l’applicazione del Trattato di Ottawa, adottato nel 1997 per la messa al bando delle mine anti-uomo: in particolare l’assistenza alle vittime vuole essere intesa in senso più ampio e includere non solo i sopravvissuti, ma anche le famiglie che hanno perso i propri cari e le comunità, il cui sviluppo socio-economico è ostacolato dalla presenza di sub-munizioni sul terreno. Ieri, mentre il primo ministro britannico Gordon Brown diffondeva un comunicato affermando di aver dato istruzioni per diminuire il numero degli ordigni conservati negli arsenali inglesi, Stephen Mull, Segretario di stato aggiunto degli Stati Uniti, ha confermato che il suo Paese è contrario a qualsiasi interdizione delle "bombe a grappolo". (R.P.)

    inizio pagina

    La Comunità cattolica cinese si prepara alla Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina

    ◊   La comunità cattolica cinese si sta preparando per celebrare, sabato prossimo, la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, indetta da Benedetto XVI. In questi giorni, in Cina, i fedeli stanno pregando intensamente con la preghiera scritta dal Papa, nel quale il Pontefice invoca il sostegno di Nostra Signora di Sheshan "per l'impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinchè mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù". Ad Hong Kong la diocesi ha programmato inoltre per sabato la Processione Eucaristica. A Roma intanto stanno arrivando 500 cattolici cinesi per pregare insieme con il Santo Padre. Le comunità cinesi in Italia – rende noto l’agenzia AsiaNews – si sono date appuntamento nella basilica romana di Santa Maria Maggiore dove sabato il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, presiederà la Santa Messa. Si pregherà per la Chiesa cinese, per le vittime del terremoto nel Paese asiatico e per dimostrare l’unità dei cattolici cinesi con il Papa. La Giornata vedrà anche la partecipazione spirituale da Aiuto alla Chiesa che soffre. "Negli ultimi anni - spiega in una nota dell'Associazione - sono state realizzate iniziative di sostegno alla pastorale in Cina per oltre 5 milioni di euro, di cui 950 mila donati nell'ultimo anno. Tra le iniziative attualmente in corso, vi sono quelle per la formazione di catechisti e la stampa e diffusione di pubblicazioni liturgiche e religiose". L’idea di dedicare la giornata del 24 maggio di ogni anno alla preghiera per la Chiesa in Cina, era stata auspicata da Benedetto XVI nella lettera ai cattolici cinesi, pubblicata nel giugno dello scorso anno. Il 24 maggio i fedeli cinesi festeggiano la memoria liturgica di Maria Aiuto dei cristiani, venerata nel santuario di Sheshan, vicino a Shangai. (A.L.)

    inizio pagina

    Iniziato ieri il viaggio del cardinale Walter Kasper nella Federazione Russa

    ◊   E’ una visita “importante” soprattutto per i rapporti tra Chiesa ortodossa e Chiesa cattolica. Così mons. Paolo Pezzi, arcivescovo metropolita dell’arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, definisce il viaggio iniziato ieri nella Federazione Russa del presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, cardinale Walter Kasper. “Il porporato – sottolinea al Sir mons. Pezzi – avrà una serie di incontri con il patriarca Alessio II e con il metropolita Kirill”. E’ prevista anche una visita a Kazan, dove il cardinale si recherà in pellegrinaggio all’icona della Madonna di Kazan. La presenza a Mosca del cardinale Kasper – ha poi spiegato l’arcivescovo dell’arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca – è certamente un segno di benevolenza e carità del Papa”. Secondo mons. Pezzi, la visita si pone “in continuità con lo sforzo che si sta facendo, per l’approfondimento del dialogo e del rapporto tra le due Chiese”. (A.L.)

    inizio pagina

    A Gerusalemme celebrazione eucaristica per la Solennità del Corpus Domini

    ◊   Stamattina a Gerusalemme, il coadiutore del Patriarca Latino Mons. Fouad Twal ha presieduto la celebrazione eucaristica per la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo nella basilica della Resurrezione, che in questi giorni è meta di un continuo avvicendarsi di pellegrini. Già ieri pomeriggio - nel Santo Sepolcro era festa di Sant’Elena madre dell’imperatore Costantino (cui è dedicata una cappella della basilica) - si erano svolte le celebrazioni vigiliari: moltissimi i fedeli che – dopo l'ingresso solenne del clero del Patriarcato Latino e dei frati della Custodia - hanno partecipato alla recita dei primi vespri e alla processione che ha luogo ogni giorno in basilica. In occasione della festa del Corpo e Sangue del Signore si è svolta in modo solenne, tra i commoventi inni che ricordano le tappe della passione, morte e resurrezione del Signore proprio nel luogo in cui esse si sono svolte. Ieri notte e stamattina infine, davanti all'edicola del Santo Sepolcro, hanno avuto luogo la celebrazione vigiliare con la recita dell'ufficio notturno e la recita delle Lodi seguite dalla Messa Solenne, concelebrata da decine di sacerdoti del Patriarcato Latino e della custodia di Terra Santa. Al termine della celebrazione la tradizionale processione con il Santissimo Sacramento seguito dai fedeli con candele accese, che ha compiuto tre giri intorno all'edicola della Resurrezione. Quindi Mons. Fouad Twal ha impartito la solenne benedizione eucaristica tre volte: di fronte alla tomba vuota, presso l'altare della Maddalena e infine nella cappella latina del Santissimo Sacramento. (Da Gerusalemme per la Radio Vaticana: Sara Fornari)

    inizio pagina

    A Lourdes le Università della Pace ed il 50.mo Pellegrinaggio militare internazionale

    ◊   Prendono il via oggi a Lourdes, l'8.a edizione delle “Università della pace” ed il 50.mo Pellegrinaggio militare internazionale. Nate nell’anno giubilare 2000, le Università della pace costituiscono un appuntamento internazionale, che riunisce intorno al tema della pace e del dialogo tra i popoli, numerose personalità del mondo politico economico, diplomatico, religioso e universitario, con l’intento di indicare nel dialogo la fonte della prevenzione dei conflitti e di sottolineare l’urgenza della pace del mondo come bene primario della famiglia umana e motore di sviluppo per tutti i popoli. Protagonisti dell’incontro 2008 saranno l’Ucraina e i Paesi della regione balcanica. Nel 150.mo delle apparizioni mariane a Lourdes, l’evento si svolge in concomitanza con il Pellegrinaggio Militare Internazionale, una coincidenza particolarmente significativa che vedrà discutere e pregare davanti alla Grotta, civili e militari accomunati dall’impegno di ricercare il dialogo e di mantenere e assicurare la pace in aree esposte ai conflitti. Al Pellegrinaggio parteciperanno oltre 22mila soldati di una trentina di Stati, tra i quali quello vaticano, con una ventina di Guardie Svizzere. Saranno in particolare presenti circa 6.000 militari italiani, in rappresentanza di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri. Nel corso delle sessioni sono previste, tra i diversi momenti di dibattito, tavole rotonde ed eventi artistici e culturali, tra i quali il balletto “d’Amore e Luce”, opera di teatro danza musicata da Adriana Del Giudice, tratta da “La Bottega dell’Orefice” di Karol Wojtyła. (M.V.)

    inizio pagina

    In Kenya la Chiesa lancia un programma di riconciliazione nazionale

    ◊   La Chiesa cattolica del Kenya ha lanciato un programma pastorale di riconciliazione per promuovere la pace e la giustizia, dopo le violenze seguite alle elezioni presidenziali del dicembre scorso. Ad annunciare l’iniziativa, che avrà la durata di sei mesi, è stato il presidente della Commissione episcopale per la Giustizia e la pace, l’arcivescovo Peter Kairo. Il programma – riferisce l’agenzia Cisa News - è suddiviso in cinque fasi: dal 24 maggio al 5 giugno, si svolgerà un pellegrinaggio dalla Basilica della Sacra Famiglia di Nairobi al Santuario di Namugongo. “Si tratta di un pellegrinaggio di riconciliazione e ringraziamento – ha detto l’arcivescovo Kairo – che attraverserà i luoghi più duramente colpiti dalle violenze post-elettorali”. Nella sua seconda fase, il programma prevede la distribuzione, nelle parrocchie, di 1.500 bandiere della pace e di 20 mila volantini riportanti la ‘Preghiera Semplice’ attribuita a San Francesco d’Assisi. Successivamente, 30 persone (religiosi, politici, giovani, donne) scaleranno il Monte Kenya, sulla cui cima pianteranno una croce, una bandiera della pace ed una bandiera nazionale. Per il 14 giugno, inoltre, il programma prevede un torneo di calcio presso il Moi International Sports Centre della città di Kasarani, sempre con l’obiettivo di promuovere la pace. La quinta fase comprende infine la distribuzione di un opuscolo esplicativo sui valori cristiani come l’amore, la compassione, la coscienza, la giustizia, la pace ed altri temi legati al secondo Sinodo Africano, in programma per l’ottobre 2009. (I.P.)

    inizio pagina

    In Burkina Faso, ritardi nella costruzione della Basilica di Nostra Signora di Yagma

    ◊   Stenta a vedere la luce l’attesa basilica di Nostra Signora di Yagma, una delle principali mete di pellegrinaggi del Burkina Faso. Dopo 17 anni di cantieri più volte interrotti, la costruzione del grande santuario ha subito una nuova battuta di arresto per mancanza di fondi. La località dove attualmente sorge una grotta con una statua della Vergine, attira da 40 anni migliaia di pellegrini da tutto il Paese. Nel 1971 questo luogo è stato ufficialmente proclamato dalla Conferenza episcopale “Centro di pellegrinaggio nazionale”. L’inizio dei lavori di costruzione della basilica, auspicata da Giovanni Paolo II durante la sua seconda visita pastorale nel Paese nel 1990, risale al 1991. Le difficoltà finanziarie hanno tuttavia ritardato a più riprese l’avanzamento dell’opera. Questo nonostante la generosità dei fedeli, in particolare dell’Associazione degli imprenditori cattolici del Burkina Faso (Acathab) che hanno contribuito sostanziosamente alla sua realizzazione. È di questi giorni la notizia dell’ultima battuta di arresto: secondo il quotidiano del Paese africano “Le Pays” all’appello mancano circa 468 mila euro. Il nuovo intoppo non scoraggia comunque l’arcivescovo di Ougadougou, mons. Jean Marie Untaani Compaoré che si dice fiducioso: “Il nostro obiettivo – sottolinea il presule - resta quello di completare la chiesa di Yagma, con i nostri tempi e i nostri mezzi”. La speranza è che i lavori interni termineranno entro il 15 agosto, in tempo per la Messa dell’Assunzione. (L.Z.)

    inizio pagina

    Il cardinale O’Connor: ridurre il numero di aborti nel Regno Unito

    ◊   Un risultato deludente che tuttavia non preclude la possibilità di fare tutti gli sforzi necessari per almeno ridurre l’attuale numero di aborti nel Regno Unito. Così il cardinale Cormac Murphy O’Connor, presidente della Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles, ha commentato il voto della Camera dei Comuni contro la riduzione da 24 a 22 settimane del limite temporale per potere praticare l’aborto. Il voto segue il via libera dato lunedì ai cosiddetti embrioni chimera. “Molte persone di tutte le fedi e anche non credenti saranno sicuramente deluse dal voto - afferma in una nota il porporato - ma il problema resta e anche senza modificare la legge, possiamo fare molto per cambiare la situazione; si sono infatti molte persone con diverse opinioni sulla questione che concordano sul fatto che 200 mila aborti all’anno sono troppi”. “L’aborto – si sottolinea nella nota - non è solo una scelta personale: riguarda anche le scelte che fa la nostra società a sostegno delle donne, dei loro compagni e delle famiglie che affrontano scelte difficili”. “Nell’interesse della nostra comune umanità e delle vite in gioco – conclude cardinale - dobbiamo lavorare per promuovere una nuova comprensione” delle responsabilità di ciascuno. (L.Z.)

    inizio pagina

    In Corea del Sud, ‘no’ della Chiesa alla nuova legge sulla bioetica

    ◊   La Chiesa sudcoreana condanna con forza le revisioni approvate dal parlamento alla legge sulla bioetica, che permettono il “rimborso delle spese” per coloro che accettano di partecipare agli esperimenti sulla clonazione ed aprono di fatto la strada alla messa in commercio degli ovuli umani. In un documento pubblicato dalla Commissione bioetica della Conferenza episcopale coreana si sottolinea che “il cambiamento della legge rappresenta un enorme passo indietro nel campo dell’etica della ricerca”. Secondo il presidente della Commissione, mons. Francesco Saverio Ahn Myong-ok, “il nuovo testo di legge non fa altro che consentire il commercio di ovuli umani. La formula del ‘rimborso spese’ è soltanto un’ipocrisia che serve a nascondere il reale proposito dei ricercatori”. La legge sulla bioetica – ricorda l’agenzia AsiaNews - è stata approvata dal governo coreano nel gennaio del 2005. Proibisce la clonazione umana per scopi riproduttivi, ma permette la ricerca sugli embrioni per trattamenti medici. Il 16 maggio scorso, tuttavia, il parlamento ha approvato delle revisioni al testo che consentono il commercio di ovuli. Secondo il ministero sudcoreano della Sanità, le modifiche saranno approvate dal nuovo presidente di Seoul entro 20 giorni, ed avranno effetto dal prossimo dicembre. (A.L.)

    inizio pagina

    A Seoul, incontro interreligioso sulla "eco-spiritualità"

    ◊   Esperti cattolici, ortodossi e protestanti hanno preso parte nei giorni scorsi al dibattito, svoltosi nella cattedrale di Myeongdong, a Seoul, sul tema “Diversità di eco-spiritualità nel cristianesimo”. Durante l’incontro - riferisce il quotidiano della Santa Sede, 'L'Osservatore Romano" - si è sottolineato che la promozione di una eco spiritualità in Corea esige sforzi di inculturazione che impegnino le tradizioni religiose e culturali coreane antiche. Il vescovo ausiliare di Kwangju, mons. Hyginus Kim hee joong, ha affermato che il degrado ambientale è aumentato. Secondo il vescovo, le persone sentono istintivamente che il ciclone in Myanmar ed il terremoto in Cina sono in qualche modo legati alla crisi ambientale. “I problemi – ha osservato il presule – sono cominciati quando le persone hanno abbandonato uno stile di vita in armonia con la natura e hanno scelto comodità egoistiche e una competizione infinita”. Padre Frances Lee Dong-hun ha poi indicato come modelli di eco spiritualità esempi ricavati dalla tradizione benedettina e francescana. Suor Theoxeni della Chiesa ortodossa ha detto infine che la teologia e la tradizione ecclesiale considerano l’inquinamento ambientale non solo come distruzione della natura, ma anche come rifiuto dell’uomo di santificare il mondo. (A.L.)

    inizio pagina

    In Cambogia, ritrovata dopo 33 anni una statua di Nostra Signora di Lourdes

    ◊   In Cambogia, alcuni pescatori hanno recentemente trovato una statua di Nostra Signora di Lourdes nelle acque profonde del fiume Mekong, sulla sponda di fronte alla città di Phnom Penh. Secondo diversi esperti, è stata gettata nel fiume 33 anni fa durante la guerra. Dopo il ritrovamento, la statua è stata donata da una famiglia alla parrocchia di Areaksat. Ogni giorno – rende noto l’agrenzia Fides - molti fedeli vengono a portare fiori ed offerte. In particolare, la domenica i cristiani giungono numerosi per raccogliersi in preghiera dinanzi all’immagine di Nostra Signora di Lourdes, che è stata rinominata “Nostra Signora del Mekong”. Per il momento, è ancora ignota la provenienza di questa statua. La parrocchia di Areaksat, davanti alla quale è avvenuto il ritrovamento, al tempo della guerra non sorgeva in quel luogo, ma circa 2 chilometri più lontano. Anche alcuni anziani non sono stati in grado di riconoscere la statua e di fornire informazioni sulla sua collocazione prima che, durante la guerra, fosse gettata nelle acque del Mekong. (A.L.)

    inizio pagina

    Lettera del cardinale Rivera Carrera sul VI incontro mondiale delle famiglie in Messico

    ◊   “Per tutti noi, la designazione del Santo Padre rappresenta una grazia ed è motivo di gioia, ma comporta anche una grande responsabilità che ci sprona, non solo a preparare questo importante avvenimento ecclesiale, bensì a prepararci come persone e come famiglie, promuovendo tutto ciò che può aiutare a migliorare la vita coniugale e le famiglie”. È quanto si legge nella lettera che l’arcivescovo primate del Messico, cardinale Norberto Rivera Carrera, ha indirizzato ai sacerdoti dell’Arcidiocesi del Messico a motivo della celebrazione del VI Incontro mondiale delle famiglie, previsto a Città del Messico dal 13 al 18 gennaio 2009. Per preparare adeguatamente questo avvenimento, il Pontificio Consiglio per la famiglia ha previsto dieci catechesi, in forma di laboratori. L’Arcidiocesi ha anche realizzato 13 sussidi per la riflessione, materiale attualmente in distribuzione in tutte le parrocchie della diocesi. Il cardinale ha chiesto inoltre di organizzare attività che promuovano questo avvenimento. Nella lettera, il cardinale Rivera Carrera ricorda il tema centrale scelto per questo incontro da Benedetto XVI: “La famiglia formatrice dei valori umani e cristiani”. “Parlare della Famiglia come formatrice dei valori - afferma il porporato - fa riferimento ad una serie di azioni che implicano tutto un processo orientato a dare una definizione, una configurazione, una fermezza ed una perfezione a ciascuna delle persone che formano la famiglia”. Tuttavia, constata il cardinale, nel momento storico in cui viviamo “la Famiglia ha abdicato al suo proprio essere e alla sua missione di formare le persone, con le conseguenze che conosciamo: relativismo, soggettivismo, sensualismo e carenza di valori nella società”. Il porporato – rende noto l’agenzia Fides - rivolge un appello a tutti i sacerdoti della diocesi ricordando loro la missione di promozione, impulso ed accompagnamento delle diverse iniziative che riguardano la pastorale familiare: “La Celebrazione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie ci offre l’opportunità unica di riprendere con entusiasmo, con unità di criteri, con progetti concreti, con creatività e con spirito evangelizzatore il compito della pastorale familiare”. (A.L.)

    inizio pagina

    Appello del vescovo di San Pedro per una soluzione della crisi agricola in Paraguay

    ◊   Il territorio della diocesi di San Pedro, in Paraguay, è da tempo scenario di violenti scontri per il possesso dei terreni agricoli, spesso occupati dal movimento dei “Los Sintierra”. Per questo, il vescovo locale, mons. Adalberto Martínez Flores, ha lanciato un appello per una soluzione pacifica del conflitto: “I metodi violenti di occupazione della proprietà privata – scrive il presule in una nota – possono generare altra violenza e sfociare in scontri fratricidi”. “Le ultime occupazioni delle proprietà privata – continua mons. Martínez Flores – e le minacce di proseguire sulla stessa strada, così come i gesti e le dichiarazioni che si allontanano dal rispetto della stato di diritto, non costruiscono la pace sociale e generano un clima di antagonismo”. Nella nota, il vescovo di San Pedro riconosce poi che esistono “reclami giusti e ineludibili sui terreni e sulla riforma agricola, realizzata solo in parte dagli organismi competenti”; tuttavia, il vescovo ricorda che il Paese è attualmente in una fase di transizione da un governo all’altro e quindi “non si possono improvvisare soluzioni complete e soddisfacenti”. “La Chiesa – conclude mons. Martínez Flores – si rivolge a tutti gli attori sociali e politici del dipartimento di San Pedro, coinvolti nel conflitto e lancia loro un appello alla razionalità, al buon senso ed alla pacificazione”. (I.P.)

    inizio pagina

    Crisi delle rimesse dei migranti in America Latina

    ◊   Più di tre milioni di latinoamericani immigrati negli Stati Uniti hanno sospeso l’invio delle rimesse nei Paesi d’origine negli ultimi due anni a causa dell’aumento della disoccupazione attribuito alla crisi del settore immobiliare americano e alle restrizioni ai permessi di ingresso e di lavoro: lo afferma uno studio del ‘Banco interamericano di sviluppo’ (BID) secondo cui dopo anni di forte crescita, nel 2007 le rimesse sono aumentate di appena il 6% in America Latina. Si prevede che come prima conseguenza, almeno due milioni di famiglie possano cadere sotto la soglia della povertà, che già colpisce oltre 200 milioni di persone nell’intera regione. Secondo il BID – riferisce l’agenzia Misna – sono considerevolmente diminuite anche le rimesse provenienti da Spagna, Italia e Canada che finora hanno inciso in modo determinante sulla qualità della vita in centinaia di città latinoamericane. (A.L.)

    inizio pagina

    In Algeria processo ad una donna convertita al cristianesimo: rischia tre anni di carcere

    ◊   Per la prima volta in Algeria si è aperto a Tiaret (400 km a ovest di Algeri) un processo contro una donna convertita al cristianesimo. Habiba - questo il nome della donna - è accusata di aver “praticato un culto non musulmano senza autorizzazione”. La donna è stata arrestata su un autobus e la polizia ha trovato nel suo zaino 12 libri religiosi. Habiba si è difesa dicendo che si tratta di testi personali destinati ad altre persone. E’ stata chiesta una condanna a 3 anni di prigione. La sentenza è prevista martedì prossimo. Per la prima volta – scrive il quotidiano algerino ‘El Watan – viene veramente messa in discussione la libertà di praticare liberamente la fede cristiana”. Insieme ad Habiba – rende noto infine il quotidiano ‘Avvenire’ - compariranno presto in tribunale anche altri sei membri della comunità cristiana di Tiaret, accusati di proselitismo. (A.L.)

    inizio pagina

    L’ONU nomina la Thailandia Centro mondiale del buddismo

    ◊   Le Nazioni Unite hanno dichiarato la Thailandia “Centro mondiale del buddismo”, invitando nel contempo gli Stati membri a celebrare il giorno di Vesak come “Giornata internazionale del buddismo”. Oltre mille fra religiosi e studiosi provenienti da 25 Paesi diversi, si sono riuniti nella Sala delle conferenze dell’ONU a Bangkok. "Questa assemblea – ha detto il monaco Somdejphrabuddhajarn - porta un poco di gioia in un mondo pieno di tragedie come il ciclone in Myanmar ed il terremoto in Cina. Tuttavia, questi disastri dimostrano l’importanza della cooperazione per aiutare le vittime e sono un buon esempio di come gli insegnamenti buddisti siano attuali e necessari per portare armonia e pace nella società". La festività di Vesak ricorda la nascita e l’illuminazione del Buddha e viene celebrata da tutte le correnti del buddismo. Circa il 90 % dei 62,2 milioni di thailandesi pratica il buddismo theravada, portato nel Paese dall’India intorno al terzo secolo prima di Cristo. Questa corrente si basa sul canone Pali dell’insegnamento di Buddha, noto come Tripitaka. (A.L.)

    inizio pagina

    Sydney 2008: per i giovani non solo fede ma anche cultura e turismo

    ◊   Non solo preghiera e condivisione di fede ma anche attrazioni culturali e turistiche. Si arricchisce il “pacchetto GMG” proposto ai pellegrini dal Comitato organizzatore della prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Sydney dal 15 al 20 luglio prossimi. Oltre alle celebrazioni liturgiche, alle catechesi e agli eventi del festival dei giovani (Youth festival) che compongono il programma ufficiale della GMG, l’organizzazione propone ai pellegrini l’opportunità di poter accedere a varie attrazioni di Sydney a costi ridotti. In particolare durante la loro permanenza nella città australiana, i giovani potranno visitare il Taronga zoo con uno sconto del 50% sul prezzo di ingresso. Potranno anche entrare nei musei usando una card del valore di 10 dollari australiani oppure assistere al musical “Altar boys” con una riduzione. Non manca anche la visita all’Harbour Bridge. A coloro che prenoteranno la salita sul punto più alto del ponte – rende noto il Sir - verrà donato un cappellino personalizzato. Sono previsti sconti anche sulle tariffe telefoniche, grazie a schede pre-pagate e sul noleggio di autovetture. (A.L.)

    inizio pagina

    24 Ore nel Mondo



    Ban Ki-moon in Myanmar chiede alla Giunta di aprire agli aiuti internazionali

    ◊   Missione in Myanmar per il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, giunto stamani a Yangon per cercare di convincere la giunta militare ad accettare gli aiuti internazionali dopo il devastante passaggio del ciclone "Nargis". Qualche risultato è stato raggiunto: è atterrato, infatti, il primo dei dieci elicotteri del PAM, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Il servizio di Maria Grazia Coggiola:

    Dopo aver incontrato il primo ministro birmano, Thein Sein, in mattinata Ban Ki-moon è partito in elicottero per le zone devastate del delta meridionale dell’Irrawaddy, dove circa due milioni di superstiti del ciclone "Nargis" si trovano da tre settimane in condizioni disperate. Il segretario generale dell’ONU farà sosta nelle città di Bogalay e a Labutta, le più colpite, per rendersi conto della gravità delle emergenze ed anche per portare un messaggio di speranza, come ha detto in mattinata, durante una preghiera, nella principale pagoda di Yangon. A causa dei ritardi e delle restrizioni della giunta militare solo il 25 per cento degli aiuti internazionali sarebbe arrivato agli sfollati. Secondo gli esperti dell’ONU, alcune navi militari francesi e statunitensi sono ancora bloccate al largo. Il principale scopo di Ban Ki-moon - che domani dovrebbe recarsi nella città di Naypyidaw per incontrare il generale Than Shwe - è quello di convincere il regime ad accettare pienamente l’aiuto della comunità internazionale. Alla vigilia della sua visita c’è stato qualche segnale positivo. Il primo di dieci elicotteri del PAM, il Programma Alimentare Mondiale, è atterrato stamattina a Yangon e sarà utilizzato per trasportare viveri e generi di prima necessità nei villaggi più inaccessibili. Il PAM ha a disposizione anche chiatte, camion, e spera nei prossimi giorni di accelerare la distribuzione di cibo, kit per la depurazione dell’acqua e medicine, di cui i sopravvissuti hanno assolutamente bisogno per affrontare le prossime settimane, quando inizieranno le piogge monsoniche.

    Cina-terremoto
    E’ stato aggiornato il bilancio del terremoto che ha colpito la Cina. Sono oltre 51 mila le vittime, 29 mila i dispersi e 4 mila gli orfani nella sola regione del Sichuan. E’ salito anche il numero dei feriti che sono 288 mila mentre circa cinque milioni di persone sono rimaste senza casa. Novità a livello politico: la stampa cinese ha affermato che le relazioni con Taiwan stanno migliorando dopo l’insediamento di Ma Ying-Jeou alla presidenza dell’isola.

    Iraq
    Prosegue l’ondata di violenza in Iraq. Otto civili, tra questi due bambini, hanno perso la vita a Baiji dopo un raid aereo americano diretto contro postazioni di Al Qaeda. Il comando statunitense ha espresso rammarico per quanto accaduto ed ha reso noto che è stata aperta un’inchiesta. Due i giornalisti uccisi in due diversi incidenti a Baghdad e nella provincia di Diyala, uno di loro era stato rapito due giorni fa.

    Petrolio-record
    Ennesimo primato per il prezzo del petrolio che sui mercati asiatici ha superato la soglia dei 135 dollari al barile. Stessa quotazione per il Brent, il greggio di riferimento europeo, che sulla piazza di Londra si è portato a 135,09 dollari. A pesare sia la debolezza del biglietto verde che i dati americani sulle scorte diffusi ieri.

    Italia-politica
    Confronto aperto nel mondo politico sulle importanti decisioni adottate ieri dal Consiglio dei ministri, che si è svolto a Napoli. A far discutere sono in particolare il pacchetto sicurezza, le misure fiscali e il decreto per affrontare l’emergenza rifiuti in Campania. Il servizio di Giampiero Guadagni:

    Rottura con il passato. Il ritorno dello Stato. Sono i titoli di alcuni editoriali di giornali autorevoli e peraltro non sempre benevoli con il centrodestra e con il suo leader Berlusconi. E’ questo il segno di una complessiva apertura di credito rispetto ai provvedimenti adottati ieri dal primo Consiglio dei ministri operativo che, come annunciato da tempo, si è svolto a Napoli. Una città il cui centro per l’occasione è stato ripulito dalla spazzatura, ma che ha vissuto anche la protesta di ambientalisti, centri sociali e comitati di quartiere. Sull’emergenza rifiuti il governo ha comunque confermato la linea dura. Ha nominato sottosegretario ad hoc con pieni poteri il capo della protezione civile Bertolaso che da oggi attiverà nelle cinque province della regione sette nuove discariche. I siti saranno aree di interesse strategico nazionale e perciò protetti dai militari. Chiunque si renderà promotore di disordini contro la realizzazione di queste discariche rischia fino a cinque anni di carcere. Saranno anche costruiti quattro termo-valorizzatori. E se la sinistra parla di svolta autoritaria, sostanziale consenso arriva da Partito Democratico e UDC, che sono invece più critici sul pacchetto sicurezza presentato dal ministro dell’Interno Maroni. In particolare contestano l’introduzione del reato di immigrazione clandestina con una pena da sei mesi a quattro anni. Per i clandestini che delinquono, pena aumentata di un terzo. Tali misure sono contenute in un disegno di legge che dovrà essere esaminato dal Parlamento, così come la decisione di istituire la banca dati del DNA accessibile anche a livello europeo. Ci sarà invece un nuovo decreto flussi per sanare la posizione di colf e badanti. Quanto al pacchetto fiscale, comprende l’eliminazione dell’ICI sulla prima casa, già a partire da giugno; e la detassazione degli straordinari, misura che sarà avviata a luglio e dalla quale sono esclusi gli statali. Il governo ha anche raggiunto un accordo con le banche a favore delle famiglie che potranno rinegoziare il loro mutuo a tassi variabili. Per il "governo ombra" del PD sui salari si può fare di più e meglio. Apprezzamenti dal sindacato con l’eccezione della CGIL, e anche da Confindustria. Questa mattina, nel suo primo discorso da presidente, Emma Marcegaglia ha definito la crescita zero la vera malattia da curare ma, osserva il numero uno degli industriali, l’Italia può rinascere.

     
    Somalia
    Stanno bene Giuliano Paganini e Iolanda Occhipinti, i due italiani rapiti ieri in Somalia. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri Frattini che ha chiesto prudenza nella diffusione di notizie che possano compromettere l’incolumità dei sequestrati, per i quali sono stati già avviati contatti con i rapitori. Nel Paese africano, intanto, la situazione a livello di sicurezza rischia di precipitare, il leader delle deposte Corti islamiche ha affermato che il suo movimento, sconfitto nel 2006 dalle truppe etiopiche venute in aiuto alle milizie governative, riconquisterà la Somalia.

    Georgia
    All’indomani delle elezioni parlamentari in Georgia, il presidente Mikhail Saakashvili si è proclamato vincitore, dichiarando che il suo partito, il Movimento Nazionale Unito, ha “sostanzialmente ottenuto la maggioranza costituzionale”. Saakashvili avrebbe ottenuto, secondo gli ultimi dati, il 63 per cento dei consensi mentre l’opposizione soltanto il 14. Quest’ultima ha denunciato brogli elettorali e ha contestato la legittimità dello scrutinio. Oltre un migliaio di manifestanti si sono raccolti nelle strade di Tblisi per protestare contro l’esito delle elezioni definite "corrette" dall’OSCE, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
     Russia
    Primo viaggio all’estero per il nuovo presidente russo Dmitri Medvedev, partito oggi per il Kazakistan. Per due giorni il capo del Cremlino si fermerà nella capitale Astana e poi proseguirà per la Cina, dove si fermerà fino al 24 maggio. Per quanto riguarda l'Europa, Medvedev ha annunciato che la sua prima visita sarà in Germania agli inizi di giugno.

    Francia-scioperi
    Giornata di mobilitazione in tutta la Francia. Sono ottanta le manifestazioni indette dai sindacati per protestare contro il progetto di riforma delle pensioni che prevede anche l’innalzamento a 41 anni del periodo contributivo. Nonostante le pressioni, il governo Sarkozy si è detto pronto a difendere il piano.(Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli e Virginia Volpe)


    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 143

     
    E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.

    inizio pagina