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Sommario del 03/05/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • I cristiani non separino l'impegno per la pace e la giustizia dall'annuncio del Vangelo: così il Papa alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali
  • Il Papa presiede il Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore
  • Altre udienze
  • Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: il Papa invita i mass media al servizio evitando il protagonismo. Intervista con mons. Celli
  • La Chiesa proclama Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione, fondatrice delle Suore dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento
  • Domani sarà beatificata suor Maria Rosa Flesch, fondatrice delle Suore Francescane Missionarie di Santa Maria degli Angeli
  • Quattro anni fa veniva pubblicata l'Istruzione "Erga migrantes caritas Christi": la riflessione di mons. Marchetto
  • Emergenza cibo nel mondo: il commento di padre Lombardi
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Giornata Mondiale della libertà di stampa. Ban Ki-moon: una informazione libera è alla base della pace
  • Manifestazione di solidarietà con l'Africa domani a Villa Doria Pamphili a Roma
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Un miliardo di persone in Asia a rischio malnutrizione
  • Filippine: ribelli islamici cacciano dalle loro terre più di mille cristiani
  • Domani l'incontro dell'Azione Cattolica con il Papa
  • Appello del vescovo di Oppido Mamertina contro le mafie
  • In vigore la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità
  • Compie 30 anni la parrocchia italo-albanese del Santissimo Salvatore di Cosenza
  • Meeting dei giovani focolarini a Loppiano
  • A Bologna l’incontro di “Gioventù e Famiglia” promosso da Regnum Christi e dai Legionari di Cristo
  • E’ iniziato ieri il 50.mo pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta a Lourdes
  • Convegno al Regina Apostolorum su "L’America Latina ed il Progetto Internazionale dei diritti umani"
  • Oggi e domani l'iniziativa di solidarietà della Focsiv in Italia: "Abbiamo RISO per una cosa seria"
  • La squadra della Mater Ecclesiae vince la Clericus Cup, torneo di calcio riservato a preti e seminaristi
  • 24 Ore nel Mondo

  • Tibet: spostati a domani i colloqui informali tra gli emissari del Dalai Lama e le autorità cinesi
  • Il Papa e la Santa Sede



    I cristiani non separino l'impegno per la pace e la giustizia dall'annuncio del Vangelo: così il Papa alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali

    ◊   Dignità umana, bene comune, solidarietà e sussidiarietà: Benedetto XVI sottolinea l’attualità dei fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa per affrontare le grandi sfide del XXI secolo. L’occasione per un’approfondita riflessione sull’argomento è stata offerta al Pontefice dall’udienza di stamani ai membri della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, riunita in Vaticano per la Plenaria sul tema “Perseguire il bene comune: come solidarietà e sussidiarietà possono operare insieme”. Il servizio di Alessandro Gisotti:


    La Dottrina sociale della Chiesa permette di “valutare e affrontare” le grandi questioni che l’umanità ha di fronte all’alba del XXI secolo. E’ quanto sottolineato da Benedetto XVI che ha enumerato gli “imperativi” dei nostri tempi: “La riduzione delle ineguaglianze nella distribuzione dei beni, l’espansione delle opportunità per l’educazione, il sostegno ad una crescita e uno sviluppo sostenibile e la protezione dell’ambiente”. Il Papa ha messo l’accento “sull’interrelazione tra i quattro fondamenti dell’insegnamento sociale cattolico: la dignità della persona umana, il bene comune, la sussidiarietà e la solidarietà”. Ed ha riconosciuto il lavoro della Pontificia Accademia per l’approfondimento della Dottrina sociale della Chiesa e la sua applicazione nei campi dell’economia e della politica:

     
    “How can solidarity and subsidiarity work together…”
    Il Papa ha rivolto il pensiero al binomio “solidarietà e sussidiarietà”, su come possano agire assieme nello sviluppo del bene comune. Uno sviluppo rispettoso di quella dignità umana, ha spiegato, che “è il valore intrinseco di ogni persona creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta da Cristo”. Ha quindi sviluppato la riflessione sul legame tra solidarietà e sussidiarietà, quest’ultima intesa come “coordinamento delle attività della società in modo da sostenere la vita interna delle comunità locali”. Il Pontefice ha notato che la dignità della persona può essere posta nell’intersezione di due assi: “Uno orizzontale, rappresentante la solidarietà e la sussidiarietà, l’altro verticale per il bene comune”. D’altro canto, ha evidenziato che le profondità della persona umana superano la capacità delle rappresentazioni schematiche:

     
    “The principles of solidarity and subsidiarity…”
    “I principi di solidarietà e sussidiarietà – ha affermato – sono indubbiamente arricchiti dalla nostra fede nella Trinità”, soprattutto nel senso che “questi principi hanno la potenzialità di porre gli uomini e le donne sul cammino per la scoperta del loro destino definitivo e sovrannaturale”. Di conseguenza, ha aggiunto, “la responsabilità dei cristiani nel conseguire la pace e la giustizia, il loro irrevocabile impegno a costruire il bene comune è inseparabile dalla loro missione di proclamare il dono della vita eterna alla quale Dio ha chiamato ogni uomo e donna”. I cristiani, ha detto, devono essere incoraggiati ad impegnarsi con maggiore solerzia nella solidarietà verso gli altri cittadini. Quindi, ha ribadito l’importanza dell’“agire secondo il principio della sussidiarietà attraverso la promozione della vita famigliare, le associazioni volontarie, le iniziative private e un ordine pubblico che favorisca il corretto funzionamento delle comunità basilari della società”:

     
    “When we examine the principles of solidarity and subsidiarity…”
    “Quando esaminiamo i principi di solidarietà e sussidiarietà alla luce del Vangelo”, è stata la sua riflessione, comprendiamo che entrambi hanno una dimensione verticale, giacché Gesù ci chiede di amare il nostro prossimo come noi stessi. Una legge, questa, iscritta dal Creatore nella natura di ogni uomo. Per questo, ha aggiunto, la vera solidarietà giunge a compimento “solo quando mettiamo la nostra vita al servizio degli altri”. Allo stesso tempo, anche la sussidiarietà manifesta una dimensione verticale rivolta verso il Creatore. “Una società che onora il principio di sussidiarietà”, ha rilevato il Papa, “libera la gente dal senso di scoraggiamento e sfiducia, garantendo loro la libertà di impegnarsi assieme nella sfera del commercio, della politica e della cultura”. Quando i responsabili del bene comune si conformano al desiderio proprio della natura umana “per l’autogoverno basato sulla sussidiarietà”, ha concluso, “lasciano spazio alla responsabilità e all’iniziativa individuale, ma cosa ancora più importante lasciano spazio all’amore”.

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    Il Papa presiede il Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore

    ◊   Questa sera alle 18.00 il Papa, nel primo sabato del mese di maggio, presiederà la preghiera del Santo Rosario nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Durante il rito si svolgerà l’atto di venerazione all’Immagine della Madre di Dio “Salus Populi Romani”. L’avvenimento sarà seguito in diretta dalla Radio Vaticana a partire dalle 17.50. Ma sul significato di questo evento ascoltiamo la riflessione del cardinale Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura, al microfono di Giovanni Peduto:


    R. – Direi che è un gesto molto eloquente: il Santo Padre fa come i suoi predecessori andando a rendere omaggio e pregando in questa Basilica luminosa di bellezza, cappella maggiore si dice perché patrona di tutte le chiese, di tutte le cappelle e gli oratori dedicati a Maria Vergine in tutto il mondo. Che cosa va a fare? Va a dare l’esempio, a recitare il Rosario, questa preghiera del Rosario che è la preghiera più bella che ci può essere attraverso questi misteri gioiosi, luminosi, dolorosi, gloriosi e il Papa dà l’esempio, direi, ad ogni fedele, e a tutti, perchè ci sia una grande devozione per Maria, pregandola come sempre attraverso i misteri della sua vita che sono i misteri di Cristo, che sono i misteri della fede.

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    Altre udienze

    ◊   Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina il cardinale Camillo Ruini, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma; mons. Emilio Aranguren Echeverría, vescovo di Holguín (Cuba), in visita "ad Limina Apostolorum" con il vescovo emerito mons. Héctor Luis Lucas Peña Gómez; mons. Álvaro Julio Beyra Luarca, vescovo di Santísimo Salvador de Bayamo y Manzanillo (Cuba), in visita "ad Limina Apostolorum".

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    Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: il Papa invita i mass media al servizio evitando il protagonismo. Intervista con mons. Celli

    ◊   “I mezzi di comunicazioni sociale al bivio tra protagonismo e servizio; cercare la verità per condividerla”: è il tema scelto da Benedetto XVI per la 42.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebra domani. Ma qual è il nucleo centrale del messaggio del Papa per la Giornata di quest’anno? Giovanni Peduto lo ha chiesto al presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, l’arcivescovo Claudio Maria Celli:

     
    R. – Il Papa mette bene in risalto che i mezzi di comunicazione sociale, che sono in sé una realtà positivissima, si trovano in un momento fondamentale, in un crocevia - e come dice il Papa stesso – sono ad un bivio. Che ruolo deve giocare un mezzo di comunicazione sociale? Un ruolo anzitutto di servizio. Un ruolo di servizio affinché l’uomo diventi sempre più uomo e questo perchè la sua più grande dignità è proprio quella di cercare la verità. I mezzi di comunicazione sociale dovrebbero favorire questa ricerca dell’uomo della verità, che - come dice il Papa - una volta ritrovata deve poi essere condivisa. Questo è il punto di riferimento fondamentale. In questa prospettiva – come lei sa bene – il Papa ha parlato anche di infoetica e perchè? Perchè c’è una dimensione etica in questa ricerca. Volevo fare una sottolineatura che mi sembra fondamentale proprio riguardo a questo tema: il Papa sottolinea – e qui cito – che “il ruolo che gli strumenti della comunicazione sociale hanno assunto nella società va ormai considerato parte integrante della questione antropologica, che emerge come sfida cruciale del terzo millennio. In maniera non dissimile da quanto accade sul fronte della vita umana, del matrimonio e della famiglia e nell’ambito delle grandi questioni contemporanee - concernenti la pace, la giustizia, la salvaguardia del creato - anche nel settore delle comunicazioni sociali sono in gioco dimensioni costitutive dell’uomo e della sua verità”. Ecco il grande tema di quest’anno.

     
    D. – Vogliamo puntualizzare questo bivio, a cui lei ha accennato, tra protagonismo e servizio. Come mai si è arrivati a questo e cosa si può fare per cercare la verità e, quindi, condividerla come esorta il Papa?

     
    R. – Il Papa sottolinea, proprio nella prima parte del suo messaggio, che l’umanità si trova di fronte ad un bivio ed anche per i media vale quanto aveva scritto Benedetto XVI nell’Enciclica Spe Salvi - dedicata alla speranza - circa l’ambiguità del progresso, che offre inedite possibilità per il bene, ma apre – al tempo stesso – possibilità abissali di male, che prima non esistevano. Anche i mass-media, i mezzi di comunicazione sociale entrano in questo grande gioco. Lei sa molto bene come oggi i mezzi di comunicazione abbiano la capacità di influire sul cammino dell’uomo, sulle sue scelte, sul suo stile di vita. Ecco perchè i mezzi di comunicazione sociale devono riscoprire quale sia la loro finalità, perchè accanto a questa grande capacità che hanno di fare il bene, è innegabile - e noi lo possiamo vedere chiaramente – come possano turbare ed alterare il cammino e le scelte dell’uomo, giocano così un ruolo negativo nel cammino stesso dell’uomo. Io penso che tutti coloro che sono impegnati nel campo delle comunicazioni dovrebbero pensare e meditare su quale importanza abbiano questi mezzi e, quindi, sul ruolo che giocano.

     
    D. – Non manca il rischio – aggiunge il Papa – che i mass-media si trasformino in sistemi volti a sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento, imponendo modelli distorti di vita personale, familiare o sociale…

     
    R. – E’ vero e di questo tutti noi ce ne rendiamo conto. E’ proprio ciò di cui parlavo poco fa. I mezzi di comunicazione sociale, che hanno questa grande capacità, hanno ridotto il mondo ad un villaggio globale. Oggi sappiamo, nello stesso momento, cosa stia avvenendo in America Latina, in Africa, in Asia e tutto quello che avviene nelle diverse parti del mondo diventa così parte della nostra stessa vita, della nostra consapevolezza, del nostro cammino, della nostra sensibilità di uomini attenti a tutto ciò che riguarda l’uomo nel suo cammino esistenziale. Allo stesso tempo, però, possiamo vedere come questi mezzi possano influire negativamente sulle scelte, sullo stile di vita, sugli orientamenti. Lei pensi, ad esempio, come alcune trasmissioni possano incidere negativamente sulla vita familiare, come possano dare modelli di vita familiare che non rispondono al messaggio del Vangelo ed anche a determinati contenuti umani. Molte volte, ci accorgiamo che ciò che stiamo perdendo non è solamente la fede ed i contenuti legati al messaggio evangelico, ma stiamo perdendo od alterando quei grandi valori umani, che rappresentano poi il nostro patrimonio esistenziale, che caratterizzano la nostra stessa identità culturale. Il nostro cammino di uomini è, infatti, marcato e caratterizzato da determinati valori. Ed è un gran peccato che questi valori vengano alterati da tante trasmissioni, da tante realtà mediatiche che ne sviliscono la portata ed i contenuti.

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    La Chiesa proclama Beata Maria Maddalena dell'Incarnazione, fondatrice delle Suore dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento

    ◊   Oggi pomeriggio alle ore 16.oo nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, sarà proclamata Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione, al secolo Caterina Sordini, fondatrice dell’istituto delle Suore dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento. Presiederà la cerimonia, a nome del Santo Padre, il cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Sulla figura della nuova Beata, il servizio di Amedeo Lomonaco:

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    Nel 18.mo secolo, la Rivoluzione Francese ed i movimenti di riforma hanno attraversato l’Europa  smantellando l’ordine dell’antico Regime. L’uomo doveva essere sciolto da qualunque legame con il passato e non poteva assoggettarsi ad alcuna autorità: molti ordini religiosi furono soppressi, diversi monasteri chiusi, il Santo Padre condotto in esilio. E’ in questo tempo che Maria Maddalena dell’Incarnazione, nata nel 1770, dà vita all’istituto delle “Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento”, fondando nella Chiesa una nuova realtà. La sua fede è contagiosa: attorno a lei si costituisce una comunità, nascono nuove vocazioni. Sul carisma ed il trasporto verso Gesù della nuova Beata, ascoltiamo al microfono di Giovanni Peduto, padre Ernesto Piacentini, postulatore della Causa di Beatificazione di Maria Maddalena dell’Incarnazione:

    "Il carisma della nuova Beata è stato quello di dare importanza nella sua vita e nella vita degli altri all’adorazione perpetua di Gesù Sacramentato. Lei, fin da bambina, sentiva questo atteggiamento di attenzione e di trasporto verso Gesù. C’è da dire che questo carisma, questo mettere in risalto l’adorazione perpetua di Gesù Eucaristia è un carisma fondamentale anche nella Chiesa, perché la Chiesa cattolica se ha una caratteristica fondamentale è la presenza in Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù nell’Eucaristia. Tutte le devozioni possono essere nella storia della Chiesa importanti, ma nessuna è così importante come questa dell’adorazione perpetua".

    Le Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento sono oggi un “segno” piantato tra i vicoli e le strade dei centri abitati, un invito a partecipare a momenti di preghiera e a sostare davanti a Gesù Eucaristia. Un segno che continua ad essere orientato nella preghiera e nella meditazione dalle parole di Maria Maddalena dell’Incarnazione: “Ai piedi del Santo Altare – diceva la nuova Beata – adorerete di continuo il Corpo del Signore sotto le specie sacramentali, sotto le quali mentre si nasconde ai vostri occhi, manifesta a voi e al mondo la sua infinita carità”. La sua opera si espande oggi in Italia, Spagna, Austria, Messico, Cile, Stati Uniti e Africa. Seguendo il suo itinerario di fede, tutta la vita della comunità continua ad essere incentrata nell’Eucaristia, fonte della Chiesa e luce sul mondo.

     
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    Domani sarà beatificata suor Maria Rosa Flesch, fondatrice delle Suore Francescane Missionarie di Santa Maria degli Angeli

    ◊   Domani pomeriggio sarà proclamata Beata nella cattedrale di Treviri, in Germania, suor Maria Rosa Flesch, al secolo Margherita, fondatrice dell'Istituto delle Suore Francescane Missionarie di Santa Maria degli Angeli. La cerimonia sarà presieduta, in rappresentanza del Santo Padre, dal cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia.

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    Quattro anni fa veniva pubblicata l'Istruzione "Erga migrantes caritas Christi": la riflessione di mons. Marchetto

    ◊   Ricorre oggi il quarto anniversario dell’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi” (La carità di Cristo verso i migranti), pubblicata dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti il 3 maggio 2004. In questa occasione l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del dicastero, ha inviato una riflessione in cui sottolinea “il ruolo importante … che le migrazioni possono avere nella realizzazione … di una più pacifica convivenza fra gli uomini”. Il servizio di Sergio Centofanti:


    L’Istruzione – ricorda il presule – considera la comunità mondiale come una “famiglia di popoli, a cui finalmente sono destinati i beni della terra, in una prospettiva del bene comune universale”, criticando ciò che la globalizzazione ha fin qui operato, poiché “ha aperto i mercati ma non le frontiere, ha abbattuto i confini per la libera circolazione dell'informazione e dei capitali, ma non nella stessa misura quelli per la libera circolazione delle persone”.

     
    “Il fenomeno delle migrazioni – rileva mons. Marchetto - “solleva una vera e propria questione etica, quella della ricerca di un nuovo ordine economico internazionale per una più equa distribuzione dei beni della terra ”, che, del resto, “contribuirebbe non poco … a ridurre e moderare i flussi di una numerosa parte delle popolazioni in difficoltà”. C’è poi il dovere della “difesa dei diritti dell'uomo e della donna migrante e quelli dei loro figli” nonché “la tutela e la valorizzazione delle minoranze”.

     
    “Non facciamoci illusioni! – afferma mons. Marchetto - La strada è lunga e non priva di difficoltà” e richiede “un rinnovato, forte senso di solidarietà e un approfondimento dei valori condivisi con altri gruppi religiosi o laici, assolutamente indispensabili per assicurare una armonica convivenza”. Così – aggiunge - “il passaggio da società monoculturali a società multiculturali può rivelarsi … segno di viva presenza di Dio nella storia e nella comunità degli uomini”.

     
    “In questo contesto storico, dell’avvicinarsi a noi, anche fisicamente, di chi ci era lontano pure geograficamente” e “caratterizzato di fatto dai mille volti dell’altro” – prosegue il presule - “noi cristiani siamo chiamati a testimoniare e praticare, oltre allo spirito di tolleranza … il rispetto dell'altrui identità, avviando, dove è possibile e conveniente, percorsi di condivisione con persone di origine e cultura differenti, in vista anche di un ‘rispettoso annuncio’ della propria fede”. “Certo – sottolinea mons. Marchetto - anche l’altro deve rispettare la cultura, la religione tradizionalmente praticata, le leggi del Paese che lo ospita”. Quindi conclude: attraverso la “cultura della solidarietà, tante volte auspicata dal Magistero” si può “giungere insieme ad una vera e propria comunione di persone. È il cammino, non facile, che la Chiesa invita a percorrere”.

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    Emergenza cibo nel mondo: il commento di padre Lombardi

    ◊   Crescono nei Paesi in via di sviluppo i timori per una disastrosa crisi alimentare. Il rincaro dei prezzi dei generi alimentari sta già mettendo a dura prova milioni di persone, mentre si attendono iniziative concrete e sollecite da parte dei Paesi industrializzati. Su questo tema, ecco la riflessione del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:
     
    Nell’anno 2000 il più grande summit di capi di Stato della storia proclamava solennemente la “Dichiarazione del Millennio” che enunciava gli obiettivi più urgenti per il bene dell’umanità, da raggiungere entro il 2015. Il primo era di dimezzare, in questo periodo, la povertà estrema e la fame. Sono passati quasi otto anni, e in questi mesi si sta manifestando una crisi alimentare gravissima in molti Paesi per il vertiginoso aumento dei prezzi dei cereali, cosicché il numero degli affamati e sottonutriti riprende a crescere rapidamente e rischia di avvicinarsi al miliardo, e la crisi non sembra affatto passeggera.

     
    Gli esperti l’attribuiscono a tre cause principali: il mercato distorto dalle sovvenzioni all’agricoltura dei Paesi ricchi; la nuova produzione di biocombustibili in seguito alle preoccupazioni ambientali; l’accresciuto consumo di carne in grandi paesi come Cina e India, per cui buona parte della produzione agricola non è più dedicata direttamente ai cereali per l’alimentazione umana.

     
    Quello che manca nel mondo non è quindi fisicamente il cibo o la capacità di produrlo, ma la volontà di risolvere per primo il problema più grave: cioè che i poveri abbiano da mangiare. Altre cose, altre preoccupazioni passano avanti. Le spese militari, ad esempio, continuano a crescere. Altri interessi guidano il gioco del nostro mondo, anche se il Summit del Millennio aveva individuato e proclamato correttamente il primo obiettivo. Ma una cosa è una Dichiarazione, un’altra la dura realtà. Ora guardiamo al nuovo summit per la sicurezza alimentare della FAO in giugno. Un’altra occasione da non lasciare sfuggire, perché intanto troppi poveri muoiono.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Una storia di fedeltà che si rinnova: in prima pagina, un articolo di Gaetano Vallini sull’incontro di Benedetto XVI con l'Azione Cattolica.

    Nell’informazione internazionale, l'intervento della Santa Sede alla dodicesima sessione - in Ghana - della Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo.

    Un articolo di Antonio Chilà dal titolo “Lo strano sincretismo di Robert Mugabe”: il dittatore da ventotto anni al potere nello Zimbabwe.

    La codificazione del diritto canonico voluta da Pio X: in cultura, Gianpaolo Romanato (dell’Università di Padova) recensisce l’opera di Carlo Fantappiè “Chiesa romana e modernità giuridica. Il Codex iuris canonici (1917)”.

    In America Latina i pionieri dei diritti umani: la cronaca di Gabriele Nicolò del convegno sulla difesa della persona, promosso, a Roma, dall’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede.

    Alessandro Scafi analizza il rapporto fra l’arte cristiana e l'Ascensione.

    Salvatore M. Perrella sul dogma dell'Immacolata Concezione nella fede della Chiesa.

    Nell’informazione religiosa, Mario Ponzi intervista Luca De Mata, direttore dell’agenzia Fides, alla vigilia della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

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    Oggi in Primo Piano



    Giornata Mondiale della libertà di stampa. Ban Ki-moon: una informazione libera è alla base della pace

    ◊   Una informazione libera, sicura e indipendente è tra i fondamenti della pace e della democrazia; gli attentati alla libertà di stampa sono attentati al diritto internazionale e all’umanità: è quanto scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nel messaggio pubblicato in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa che si celebra oggi. Giornata che l’UNESCO, nell’Anno Internazionale delle Lingue, sottolinea come momento per riflettere sull’accesso universale all’informazione e al sapere, nel rispetto delle diversità linguistiche. Ma come assicurare oggi la libertà di stampa? Tiziana Campisi lo ha chiesto al presidente dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana, Massimo Milone:


    R. – Occorre più informazione in un sistema di globalizzazione, più conoscenza, alfabetizzazione e maggiore democrazia in un mondo diviso ancora tra Nord e Sud. Penso all’Occidente ma penso anche agli Stati emergenti o ai Paesi ancora del sottosviluppo come l’Africa ...

     
    D. – Oggi dove, in particolare, la libertà di stampa è limitata?

     
    R. – Io penso che esistano nel mondo ancora dei regimi totalitaristici, penso alla giornalista uccisa in Russia, una delle tante vittime di giornalisti che, alla ricerca di una verità, ricevono piombo o minacce. Ci sono Paesi dove la libertà di stampa è ancora negata, dove ha delle restrizioni forti. Ma penso anche all’Occidente sviluppato e consumistico dove spesso, proprio per fini ideologici, la libertà di stampa si scontra fortemente con sistemi lobbistici. C’è una maggiore responsabilità degli operatori il che significa non solo ricerca della verità, sapendo discernere tra fatti e opinioni, ma anche mettere in moto tutti quei sistemi di garanzia dove l’autonomia rispetto al sistema di mercato possa ancora oggi trovare una porta aperta.

     
    D. – Se oggi le innovazioni tecnologiche consentono un più largo accesso all’informazione, necessitano forme di tutela?

     
    R. – Certamente. Penso a internet, e noi come Unione Cattolica della stampa italiana, il 14 maggio, a Roma, daremo vita ad un forum internazionale. Internet è democrazia? Aumenta realmente la conoscenza? E chi governa internet? Internet è fonte autorevole di notizie, e dunque di verità? Penso globalmente ai valori della famiglia: questa rete, fonte di crescita apparente, ha anche dei limiti molto forti.

     
    D. – Quali tutele, oggi, assicurare ai giornalisti, e in quali Paesi si registrano in particolare violazioni della libertà di stampa?

     
    R. – Io credo che tutto il sistema dell’America Latina, dell’Africa e ancora oggi le luci e ombre che vengono da alcuni Paesi dell’Est, pongono seri limiti alla libertà di stampa. Penso all’Iraq, all’Iran, alla Corea: lì i giornalisti ogni giocano non solo la propria libertà, ma la propria vita e le vittime che andiamo a ricordare e a celebrare ogni anno ci ricordano che dobbiamo leggere meglio, forse, questi territori di grandi conflitti, tra mercati e religioni, tra culture e popoli diversi, sempre una linea però che dev’essere cristianamente ispirata, al servizio della gente e della persona umana. Questo vedo anche dal punto di vista storico, ecco: per storicizzare il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale delle comunicazioni, è anche un invito al giornalismo della cosiddetta prossimità della gente, legato alla vita delle comunità. Credo che questo invito rinfreschi un po’ quello sguardo quotidiano sulla vita e sulla realtà che è insito nella vocazione cristiana degli strumenti di comunicazione. Quando si è tentato, negli ultimi anni, di cancellare il senso di Dio nella storia dell’Uomo, nel racconto quotidiano della storia dell’Uomo, si sono addensate molte nubi.

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    Manifestazione di solidarietà con l'Africa domani a Villa Doria Pamphili a Roma

    ◊   In festa con l’Africa: domani a Roma, nel parco di Villa Doria Pamphili un’intera giornata di musica arte e cultura per promuovere la cancellazione del debito dei Paesi del Sud del mondo. La organizza “Roma XVI con l’Africa”, una rete di venti tra associazioni di volontariato, onlus, ong, scuole e parrocchie, che illustreranno i loro progetti di solidarietà ma anche la “ricchezza” immateriale del più antico Continente. Al microfono di A.V., l’avv. Annalisa Giannetti, Presidente di "Roma XVI con l’Africa":


    R. - Parlare di Africa significa parlare non soltanto delle problematiche dell’Africa, ma far conoscere l’Africa attraverso gli africani che sono in Italia e principalmente nel nostro territorio. Sapere che l’Africa è piena di colori, che esiste un grande Festival del Cinema africano a Bamako ogni anno, che esistono tantissimi Festival di musica africana, sapere che la maggior parte dei nostri ritmi musicali deriva dall’Africa, tantissimi tessuti di cui ci vestiamo derivano dall’Africa. Noi abbiamo una scarsissima conoscenza dell’Africa attraverso gli organi di informazione, ma perché c’è anche una scarsa importazione della cultura africana.

     
    D. - Qual è il tema di questa edizione?

     
    R. - Quest’anno abbiamo voluto darci come “Roma XVI con l’Africa” l’obiettivo di far conoscere la problematica del debito dei Paesi africani, che è una delle grandi cause di impoverimento dei Paesi africani di cui purtroppo si parla sempre di meno. I progetti di volontariato sono importanti. E’ importante essere vicino alle popolazioni africane e fare dei progetti di cooperazione ed è ancora più importante, secondo noi, far conoscere i problemi che sono a monte e uno di questi naturalmente non può che essere la politica economica internazionale.

    Le Francescane con i Poveri presentano la loro attività trentennale in Senegal. Suor Carla Casadei, segretaria della Onlus:

    R. - Operiamo in questo momento in quattro comunità, a servizio dei bambini, delle donne, delle famiglie disagiate che hanno anche problemi di lavoro, di situazioni finanziarie particolari. In Italia sosteniamo i progetti e il lavoro delle nostre suore tramite alcuni progetti che sono le adozioni a distanza, il sostegno a una grande scuola in Senegal, che ospita oltre 200 ragazzi e ragazze per l’istruzione primaria della scuola elementare, un convitto annesso alla scuola di oltre 50 ragazzi, ragazze e bambine che abitano lontano dalle loro famiglie, che per poter frequentare la scuola hanno bisogno anche di essere alloggiate e poi una nuova scuola nella Casamance, ancora più all’interno del Senegal, per famiglie ancora più povere ancora più lontane dai centri abitati.

     
    D. - Il rapporto con le popolazioni spesso di religione musulmana come avviene?

     
    R. - San Francesco ha saputo stare vicino alla gente e questo è un po’ l’esempio sul quale cerchiamo di improntare anche la nostra vita. Cerchiamo di metterci accanto alle persone, di cogliere i loro bisogni, di vedere come fare per aiutarle per incoraggiarle, per sostenerle. Sicuramente la vita delle suore, il loro esempio, il loro modo di stare con semplicità con fraternità accanto alla gente è già un ottimo aiuto, anche se, in Senegal, nella popolazione musulmana c’è un grande rispetto per gli occidentali anche con il mondo cristiano.

     
    D. - Il fatto di essere una missione al femminile vi aiuta o vi crea anche delle difficoltà nei territori?

     
    R.- No, noi siamo molto amate e ben inserite nell’ambiente in cui lavoriamo e siamo anche consapevoli che è una sfida, soprattutto nei Paesi musulmani, il poter dare vita e promozione alle donne, però in realtà siamo ben accolte e ben sostenute anche dalla gente del posto.

     
    D. - Qual è il messaggio che vuole rivolgere agli italiani per l’Africa?

     
    R. - Di aprire gli occhi di vedere che il nostro non è soltanto un dare, ma che possiamo anche ricevere tanto dalle popolazioni africane, dalla loro cultura. I senegalesi per esempio hanno un grande rispetto per la famiglia, per gli anziani, un grande amore per i bambini, un gran senso del vincolo familiare. Solo questo potrebbe già essere uno dei tanti valori che invece potrebbero loro insegnare a noi. Abbiamo molto da dare ma anche tanto da ricevere.

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    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   In questa Domenica, Solennità dell’Ascensione, la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Cristo Risorto appare agli Apostoli in Galilea, su un alto monte. I discepoli gli si prostrano innanzi, ma alcuni continuano a dubitare. Gesù, allora, dice:

    «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato»

    Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:


    (musica)

    Prima di salire al Cielo Gesù fa conoscere agli Undici il conferimento di potere che il Padre gli ha concesso: «Mi è stato dato ogni potere [tutto il potere] in Cielo e in terra» (Mt 28, 18). «Tutto il Padre ha sottomesso ai suoi piedi» (Ef 1, 22), attesta Paolo dopo aver sperimentato la Sua signoria sulla via da Gerusalemme a Damasco.
     
    Anche Giovanni nell'ultima Rivelazione scrive: «Miriadi di miriadi e migliaia di migliaia [di Angeli] dicevano a gran voce: "L'Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione"» (Ap 5, 12).
     
    A questo preludio in Cielo del sedersi del Figlio «alla destra del Padre», è strettamente legato il compito che Gesù assegna ai suoi: Andate, ammaestrate, battezzate, insegnate.
     
    Il raggio d'azione è il mondo intero: tutto l'uomo e tutti gli uomini.
     
    L'opera consiste nel portare tutto il Cielo («nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo») in tutta la terra.
     
    Insieme con Lui: «Io sono con voi».

     (musica)

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    Chiesa e Società



    Un miliardo di persone in Asia a rischio malnutrizione

    ◊   “Circa 600 milioni di asiatici vivono oggi con meno di un dollaro al giorno e altri 400 milioni vivono comunque sotto la soglia di povertà”. A lanciare l’allarme è il direttore generale della Banca asiatica di sviluppo, Rajat Nag, che sta partecipando alla quattro giorni di lavori del vertice annuale dell'istituto di credito, a Madrid. L'aumento vertiginoso dei prezzi del cibo sarà il tema centrale del summit. "Si discuterà delle possibili soluzioni per aiutare i più poveri a superare l'emergenza - ha spiegato Nag - sia con aiuti diretti agli agricoltori che ai governi". “L'incontro – ha continuato - sarà anche l’occasione per riflettere su soluzioni a lungo termine come l'aumento degli incentivi agricoli e degli investimenti nel settore delle infrastrutture dei Paesi del sud". Secondo le previsioni della Banca asiatica di sviluppo, l'inflazione in Asia supererà il 5 per cento nel 2008, il livello più alto degli ultimi dieci anni. E il tema fa discutere anche alle Nazioni Unite: Oliver De Schutter, il nuovo relatore delle Nazioni Unite per l'emergenza cibo, ha chiesto che il Consiglio per i diritti umani si riunisca per affrontare la crisi alimentare globale. De Schutter ha auspicato che la riunione venga convocata attorno al 22 o 23 maggio. Intanto, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha chiesto al Congresso 770 milioni di dollari in fondi straordinari per combattere il rincaro dei viveri. In Myanmar, invece, il governo sta avviando una campagna per la coltivazione, in otto milioni di acri, di piante per la produzione di biodisel. Dovranno essere collocate, per la maggior parte, in terreni prima adibiti a risaia. (A cura di Virginia Volpe)

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    Filippine: ribelli islamici cacciano dalle loro terre più di mille cristiani

    ◊   Circa 1200 contadini cristiani sono stati costretti a fuggire dalle proprie terre per scampare all’aggressione del Fronte islamico di liberazione Moro. E’ accaduto in un villaggio della provincia meridionale di Mindanao, nelle Filippine, dove la polizia locale conferma che da circa 40 anni i ribelli tentano di occupare i terreni ed ottenere l’indipendenza amministrativa e confessionale dal governo di Manila. Per evitare scontri a fuoco la stessa polizia decide di non intervenire. Stando a quanto riferito dall’agenzia Asianews, la situazione sarebbe precipitata la scorsa settimana, quando la Malaysia ha ritirato i suoi mediatori dalla provincia, roccaforte dei musulmani filippini. Un accordo di pace siglato dai ribelli e dal governo avrebbe dovuto creare una regione autonoma musulmana con la supervisione dei Paesi vicini, ma la rottura del dialogo tra le parti, nonostante gli appelli di pace dei leader religiosi cattolici ed islamici, avrebbe dato avvio alle violenze. L’instabilità nell’area e la paura di nuove violenze confessionali spinge molti cristiani a fuggire a sud, verso regioni più sicure. (C.D.L.)

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    Domani l'incontro dell'Azione Cattolica con il Papa

    ◊   L’elezione del nuovo consiglio, l’approvazione del documento assembleare, le conclusioni del presidente Luigi Alici. Si è articolata così la mattinata di oggi della XIII Assemblea Nazionale chiamata anche a rinnovare le cariche associative nazionali, cioè presidente e vicepresidente. Domani l’incontro con Papa Benedetto XVI in Piazza San Pietro, sono attese oltre 100 mila persone, tutti soci dell’Azione Cattolica. Prima del Papa, la Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Nel suo intervento, Luigi Alici ha messo in evidenza il ruolo dell’Azione Cattolica in una società in cui – ha detto – i legami tendono ad essere facoltativi, le istituzioni rischiano di diventare sempre più neutre e l’individualismo può generare pericolose forme di stanchezza democratica. Per Luigi Alici la politica deve imparare ad ascoltare, i media devono saper raccontare la società ed il mondo, le istituzioni, infine, devono servire il Paese reale, non quello di plastica che, ha sottolineato, sembra essere sempre di più un Paese frenato, vittima del dibattito tra politica ed anti-politica, quando l’alternativa vera, più vicina alla gente, da dire ad alta voce, è tra buona e cattiva politica. Così, guardando ai cambiamenti avvenuti nel panorama politico italiano, il presidente Alici ribadisce che non si tratta di muoversi tra statalismo o federalismo ma di realizzare riforme costituzionali condivise, dare vita ad un federalismo che metta al primo punto la solidarietà e si fondi sulla persona, sulla sussidiarietà. Quindi “no” ad un federalismo che riproduca uno statalismo in miniatura, fatto di “capi e capetti” a servizio di lobby e corporazioni. In questa prospettiva, compito dell’Azione Cattolica è ancora più quello di essere voce e coscienza critica nella comunità dei credenti e nel Paese. Così elenca cinque piste di presenza: un’Azione Cattolica che deve avere il coraggio di osare, di testimoniare una profezia culturale, di sperimentare nuove forme di annuncio, di essere polmone spirituale nella Chiesa, e spendersi sempre più per il bene comune, per la vita. h

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    Appello del vescovo di Oppido Mamertina contro le mafie

    ◊   “Rinvigorire la Fede” è l’invito del vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Luciano Bux, ai parroci di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria, dove lo scorso 26 aprile un attentato ha ferito gravemente un imprenditore locale. Nel messaggio che sarà letto domani in tutte le parrocchie della città calabrese durante la Messa - riferisce il SIR - mons. Bux invita i fedeli a “sentirsi uomini e donne liberi da paure o da condizionamenti di chicchessia”, con riferimento all’ipotesi che l’episodio possa avere matrice mafiosa, e a restare nella fede in Gesù e nella sua fedeltà alla Chiesa. “In un momento di grave emergenza sociale e spirituale” che si “ripercuote nella regione e oltre, con risvolti negativi sulle persone e sulla realtà del bene comune”, una veglia di preghiera silenziosa intende rafforzare la fede dei cittadini e favorirne la coesione. Promossa dal parroco del duomo, mons. Francesco Baruffa, la manifestazione, “senza clamore e senza parole suggestive”, vuole essere un’occasione per “operare insieme, affinché la città di Gioia Tauro riscopra la propria identità, la propria unità, la propria anima culturale e vitale” e per “contrastare le mafie perché nemiche dell'uomo”. (C.D.L.)

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    In vigore la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità

    ◊   La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità entra oggi in vigore. La Carta è stata adottata il 13 dicembre 2006 da 192 Paesi. L'Italia ha firmato la Convenzione, che interessa 650 milioni di persone nel mondo, il 30 marzo dello scorso anno, ma non l'ha ancora ratificata. L'obiettivo della Convenzione è quello di promuovere e garantire alle persone con disabilità un pieno godimento dei diritti in diversi ambiti: vita, salute, lavoro, istruzione, mobilità, manifestazione del pensiero, partecipazione alla vita sociale e politica. I Paesi che hanno ratificato la Convenzione, e per cui questa è vincolante, dovranno adeguare la loro legislazione interna ai dettami dei 50 articoli, integrando la normativa nazionale con misure antidiscriminatorie a favore delle persone disabili. L'Italia è stata ad un passo dal ratificarla: a fine dicembre il Consiglio dei ministri aveva dato il via libera, ma la crisi politica ha impedito il passaggio in Parlamento che avrebbe concluso l'iter. (V.V.)

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    Compie 30 anni la parrocchia italo-albanese del Santissimo Salvatore di Cosenza

    ◊   Una solenne liturgia eucaristica festeggerà domani i 30 anni della parrocchia italo-albanese del Santissimo Salvatore di Cosenza, istituita il 4 maggio 1978 dall’allora vescovo di Lungro, mons. Giovanni Stamati. “Un lembo d’oriente nel cuore della Chiesa occidentale di rito romano” la definisce il parroco, papas Pietro Lanza, che – riferisce il SIR - racconta come la parrocchia sia al servizio delle esigenze spirituali degli italo-albanesi di rito bizantino, provenienti da Cosenza e dai Paesi arbëresh della provincia, che ospitano comunità di lingua albanese, per un totale di circa 8 mila persone. Oltre al servizio spirituale e religioso – aggiunge papas Lanza – la parrocchia cosentina “invita alla conoscenza di un diverso patrimonio ecclesiale” e sollecita il “dialogo ecumenico per la riunificazione dei credenti in un solo ovile, affinché la Chiesa di Cristo possa respirare con i suoi due polmoni: quello occidentale e quello orientale”. (C.D.L.)

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    Meeting dei giovani focolarini a Loppiano

    ◊   “Si può vivere così. Parole che cambiano la storia”. E’ il titolo del meeting che a Loppiano, cittadella toscana fondata dal Movimento dei Focolari, ha visto riuniti per la festa del 1° maggio circa 4 mila giovani da tutto il mondo. Un appuntamento tradizionale per i giovani del movimento e per tanti simpatizzanti, che giunge quest’anno alla 38 esima edizione, la prima dopo la scomparsa della fondatrice Chiara Lubich. “Ha sempre avuto grande fiducia nei giovani – si legge in una nota ripresa dal SIR - vedendo in loro i primi costruttori di un presente e un futuro di pace”. Nella mattinata i partecipanti al meeting sono stati coinvolti in tre forum tematici, mentre il pomeriggio si è svolto tra musica, danza e testimonianze da Grecia, Rwanda, Pakistan, Egitto e Spagna. Fra i partecipanti anche due delegazioni buddiste: monaci e monache dalla Thailandia e un gruppo di giovani dal Giappone. In un messaggio di saluto ai giovani riuniti al santuario della Madonna di Pompei, i ragazzi di Loppiano affermano a gran voce che “E’ possibile dare una svolta decisiva al cammino dei nostri popoli, trasformando in vita le Parole di Colui che non ci deluderà mai: Gesù, nostro leader e maestro”. E aggiungono “Siamo con voi in questa straordinaria avventura: seguire Gesù per cambiare la storia!”.(C.D.L.)

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    A Bologna l’incontro di “Gioventù e Famiglia” promosso da Regnum Christi e dai Legionari di Cristo

    ◊   Momenti di preghiera, conferenze sui temi della cultura della vita scandiscono il settimo incontro di “Gioventù e famiglia”, apertosi ieri a Bologna e organizzato dalla Congregazione dei Legionari di Cristo e dal movimento Regnum Christi. Questa mattina l’arcivescovo di Bologna, cardinale Carlo Caffarra, ha presieduto la concelebrazione eucaristica. Per partecipare a questa iniziativa – riferisce inoltre il quotidiano della CEI, ‘Avvenire’ – sono arrivati migliaia di giovani provenienti da tutta Italia. Durante l’incontro, che si concluderà domani, sono in programma anche attività musicali, sportive e giochi all’aperto. Verrà presentato anche il progetto “Famiglia e gioventù missionaria”. Regnum Christi è un movimento di apostolato al servizio degli uomini e della Chiesa. Fondato nel 1949 da padre Marcial Maciel è formato da laici, diaconi e sacerdoti. Attraverso un’azione apostolica personale e organizzata, contribuisce alla diffusione del messaggio di Gesù Cristo all'umanità. Oggi conta con 68.000 membri in 37 Paesi del mondo. La Legione di Cristo è una congregazione religiosa di diritto pontificio, fondata nel 1941. La sua missione consiste nel diffondere il Regno di Cristo nella società, secondo le esigenze della giustizia e della carità cristiana, in stretta collaborazione con i pastori e i programmi di ogni diocesi. Oggi conta su 700 sacerdoti e circa 2500 seminaristi, nei seminari maggiori e minori, di 38 nazionalità diverse. Ha 125 case stabilite in 20 Paesi del mondo. (A.L.)

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    E’ iniziato ieri il 50.mo pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta a Lourdes

    ◊   Quasi ottomila partecipanti al 50.mo pellegrinaggio internazionale dell’Ordine di Malta a Lourdes. Al viaggio, iniziato ieri, partecipano anche 1500 malati, provenienti da 42 Paesi. Un evento importante, si legge in un comunicato dell’Ordine diffuso dal SIR, per tre ragioni: si tratta del primo pellegrinaggio guidato dal nuovo Gran Maestro dell’Ordine, Fra Matthew Festing, eletto lo scorso 11 marzo, che si svolge nell’anno in cui si celebra il 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes. Quello in corso è inoltre il 50.mo pellegrinaggio internazionale dell’Ordine, dato che il primo viaggio risale al 1958. Nel corso degli anni, è aumentato il numero delle associazioni nazionali che partecipano all’iniziativa. Quest’anno sono attese con “particolare intensità” delegazioni dal Libano e da altri “Paesi provati dalla guerra”. L’Ordine è presente stabilmente in 54 Paesi con 12 gran priorati e sottopriorati e 47 associazioni nazionali, nonché ospedali, centri medici, ambulatori, corpi di soccorsi. Conta 12.500 membri e 80 mila volontari. (V.V.)

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    Convegno al Regina Apostolorum su "L’America Latina ed il Progetto Internazionale dei diritti umani"

    ◊   Alcuni Paesi dell’America Latina riuscirono a influenzare la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo con concetti derivanti dalla Dottrina sociale cattolica. È quanto emerso durante un convegno tenutosi ieri a Roma all’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” sul tema “L’America Latina ed il Progetto Internazionale dei diritti umani”. L’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Mary Ann Glendon, organizzatrice del convegno, ha spiegato all’agenzia Zenit che “l’America Latina ha una lunga tradizione di rispetto per i diritti umani, che derivano dagli insegnamenti sociali della Chiesa cattolica”. Su questi fondamenti è stata realizzata e proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948. Presente al convegno anche Padre Luis Garza Medina, vicario generale dei Legionari di Cristo, che ha invitato a riscoprire “la tradizione degli Stati Uniti d’America nel praticare, difendere e promuovere i diritti umani”, sottolineando poi l’intuizione di Giovanni Paolo II che indicò “l’America come un solo continente che può contribuire alla costruzione di una civiltà di giustizia e amore”. L’ambasciatore Mary Ann Glendon, già docente di legge nella Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Harvard, ha svelato che la bozza dell’ONU che diede vita alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) fu stilata sulla base della Dichiarazione di Bogotà sancita dai Pesi latinoamericani. Carta approvata in occasione della nona conferenza Panamericana del 1948, in cui è evidente l’influsso della tradizione personalista cristiana e del cattolicesimo sociale espressi nelle encicliche Rerum Novarum e Quadragesimo anno. (V.V.)

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    Oggi e domani l'iniziativa di solidarietà della Focsiv in Italia: "Abbiamo RISO per una cosa seria"

    ◊   Torna oggi e domani “Abbiamo RISO per una cosa seria”, l'iniziativa promossa dalla Federazione degli organismi cristiani di volontariato “Focsiv” per raccogliere fondi e finanziare 27 progetti di sovranità alimentare in 19 Paesi di Africa, Sudamerica, Europa dell'Est e Asia. Con un contributo di 5 euro si potrà ricevere un pacco da un chilo di riso pregiato della qualità Thai certificato Fairtrade, marchio internazionale del Consorzio Fairtrade TransFair Italia. Un riso prodotto da due cooperative della Thailandia centrale, Tha Rua e Ojrpg. "Gli italiani anche in tempi difficili come quelli odierni, dimostrano un'attenzione costante per i temi dello sviluppo e della fame nel mondo", ha spiegato Sergio Marelli, direttore generale Focsiv. Ed "è per questo", ha continuato Pierre Monkam, vice presidente di "Movimento sviluppo e pace ong/onlus", "che contiamo sulla sensibilità e la disponibilità degli italiani per raddoppiare la raccolta fondi dello scorso anno e raccogliere almeno 300.000 euro". L'edizione 2008 si svolge in più di 700 piazze italiane, tra cui: Roma, Milano, Livorno, Trento, Torino, Trieste, Candiolo, Bari, Foggia, Piacenza, Bologna, Como, Lodi, Genova, Ferrara, Gorizia, Catania, Messina, Padova, Palermo, Brindisi, Reggio Calabria, Potenza, Cosenza, Brescia e Napoli. Coinvolgera' circa 2000 volontari, ma anche gruppi parrocchiali, scout, alpini e studenti. Per conoscere tutte le piazze e gli indirizzi degli stands di "Abbiamo RISO per una cosa seria": www.focsiv.it oppure 800913456.

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    La squadra della Mater Ecclesiae vince la Clericus Cup, torneo di calcio riservato a preti e seminaristi

    ◊   La formazione della Mater Ecclesiae si è aggiudicata la seconda edizione della Clericus Cup, torneo riservato a preti e seminaristi organizzato dal Centro Sportivo Italiano. Nella finale, giocata stamani sul campo dell’oratorio di San Pietro, la squadra del Mater Ecclesiae ha vinto il “derby tutto mariano” contro i campioni in carica della formazione del Redemptoris Mater. La gara è finita 2-1. Le reti sono state segnate nella ripresa. Nella seconda edizione della Clericus Cup sono state disputate 63 partite, giocate da 400 seminaristi o sacerdoti di 71 diverse nazioni. "Un altro calcio è possibile" era lo slogan proposto in sede di presentazione del torneo. (A.L.)

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    24 Ore nel Mondo



    Tibet: spostati a domani i colloqui informali tra gli emissari del Dalai Lama e le autorità cinesi

    ◊   Si svolgeranno domani, e non più oggi, i colloqui tra i due inviati del governo tibetano in esilio e le autorità cinesi. Intanto, la stampa di Pechino continua a criticare il Dalai Lama, mentre la staffetta della fiaccola olimpica ha fatto tappa a Macao. Il servizio di Marco Guerra:
     
    Si svolgeranno domani a Shenzhen, città industriale a ridosso di Hong Kong, i colloqui tra i due inviati del Dalai Lama e i rappresentanti del governo cinese previsti per oggi. L’incontro rappresenta un primo approccio diplomatico alla questione tibetana dopo le violente proteste anti-Pechino di marzo a Lhasa. L’avvio di un dialogo tra le parti può giovare alle autorità cinesi preoccupate per la cattiva influenza che la crisi potrebbe avere sul buon esito delle Olimpiadi, come sottolineato, per la prima volta, dal presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Jacques Rogge. Ma nel giorno dell'arrivo in Cina dei due emissari tibetani, si registrano nuove critiche al Dalai Lama da parte della stampa di Pechino, che continua a ipotizzare una presunta trama separatista. Prosegue infine la staffetta della fiaccola olimpica di Pechino 2008 che è partita oggi dall’ex colonia portoghese di Macao, all'indomani della tappa di Hong Kong che ne ha contrassegnato il rientro in territorio cinese.
     
    Gran Bretagna-elezioni
    Giornata di riflessione in Gran Bretagna dopo la debacle del partito laburista nelle elezioni locali. La formazione del premier britannico Gordon Brown ha perso 331 seggi mentre i conservatori ne hanno guadagnati 256. Una sconfitta culminata anche nel cambio della guardia al comune di Londra con la vittoria del conservatore Boris Johnson. Quest’ultimo, nelle sue prime dichiarazioni, ha usato toni concilianti nei confronti dell’avversario laburista, Ken Livingstone, a capo della City Hall negli ultimi otto anni. Gli esperti ritengono che ci sia la possibilità di un ruolo per lui nella prossima amministrazione.

    Medio Oriente-Quartetto
    Nessun risultato concreto dall’incontro di ieri, a Londra, del Quartetto per il Medio Oriente. Il segretario di Stato americano, Condolleeza Rice, ha sottolineato che “è troppo presto per dire se entro il 2008 il conflitto israelo-palestinese sarà terminato con la nascita di due Stati indipendenti”. Quali sono, dunque, i punti che ancora bloccano una soluzione soddisfacente della crisi mediorientale? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Eric Salerno, corrispondente da Gerusalemme per il quotidiano “Il Messaggero”:
     

     
    R. - Le parti non sembrano interessate nemmeno ad annunciare ufficialmente i problemi, però da parte palestinese sostengono che tutto sommato non sono stati ancora toccati i punti fondamentali del contenzioso. Condoleezza Rice prima di partire da Washington ha confermato che ancora non si sa quali saranno le frontiere dei due Stati. L’altro punto che non si è ancora discusso seriamente è il problema dei rifugiati palestinesi e non si è discusso nemmeno di Gerusalemme.

     
    D. – Condoleezza Rice sarà per l’intera fine settimana nell’area mediorientale, gli Stati Uniti. Ppossono essere ancora considerati i principali mediatori di questa crisi?

     
    R. – Teoricamente sono i principali mediatori, però Condoleezza Rice ha criticato Israele sostenendo che non sta facendo abbastanza. Credo che l’amministrazione americana per quanto amichevole nei confronti di Israele, forse proprio per questo, è ancora più frustrata, perché sono due anni che promette di smantellare quei famosi avamposti degli insediamenti: ne ha smantellato uno soltanto, non fa altro, e soprattutto continua a costruire massicciamente nei Territori occupati.

     
    D. – Dagli incontri di Condoleezza Rice in Medio Oriente questa fine settimana, quali risultati ci possiamo aspettare?

     
    R. – Lei sta facendo capire a tutti di non attendersi molto da questa visita. Presumo che stiano cercando di ottenere qualche piccola cosa in modo che quando Bush arriverà qui tra un paio di settimane per festeggiare i 60 anni di Israele, troverà un’accoglienza da parte dei palestinesi quantomeno tranquilla, perché ovviamente gli americani contano su tutti e due.

    Iran-nucleare
    Sempre a Londra ieri l’incontro sul nucleare iraniano del gruppo “5+1”, i rappresentanti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU più la Germania. C’è disponibilità ad aprire un negoziato con Teheran, con nuovi incentivi, ma solo a condizione che la Repubblica Islamica sospenda le attività di arricchimento dell’uranio almeno per il periodo delle trattative. A renderlo noto il ministro degli Esteri russo Lavrov.

    Iraq
    Prosegue l’offensiva americana a Sadr City, il quartiere di Baghdad roccaforte del leader radicale Moqtada Al Sadr. Sono venti i feriti del raid aereo che ha colpito l’ospedale locale. Sempre nella zona, negli scontri di ieri, almeno otto miliziani sciiti hanno perso la vita.

    Afghanistan
    In Afghanistan, un militare britannico è morto e altri tre sono rimasti feriti a seguito dell’esplosione di una mina al passaggio della loro pattuglia, durante un’operazione nella provincia meridionale di Helmand. Secondo il "New York Times", il Pentagono intanto starebbe prendendo in considerazione la possibilità di inviare altri 7 mila soldati nel Paese asiatico, per far fronte al limitato contributo degli altri membri della NATO. Questa decisione porterebbe la presenza americana sul terreno a circa 40 mila unità, il numero più elevato di soldati impiegati dall'inizio della guerra.

    Zimbabwe
    In Zimbabwe bisognerà ancora attendere per conoscere il prossimo presidente del Paese. Ieri la commissione elettorale ha annunciato i dati, a 5 settimane dal voto, che hanno riportato la vittoria dell’opposizione di Tsvangirai con una percentuale pari al 47,9 per cento contro il 43 ottenuto dal presidente Mugabe. Necessario dunque un ballottaggio. Entrambe le formazioni hanno già presentato ricorso per contestare i numeri. Particolarmente forti le accuse da parte del Movimento democratico per il cambiamento che parla di “imbroglio”. Critiche anche da Stati Uniti e Gran Bretagna, mentre l'Unione Europea ha chiesto, durante il secondo turno elettorale, la presenza di osservatori internazionali oltre a quelli dell'Unione africana.

    Somalia
    All'indomani della morte del capo islamico Moalim Aden Hashi Ayro, ucciso in un raid aereo americano in Somalia, i combattenti islamici del Paese africano promettono vendetta e minacciano gli Stati Uniti e tutti i governi che sostengono l'Etiopia, intimando di tenere i propri cittadini fuori dal Paese. L'attacco aereo sulla località di Dhusamareb, che ha portato alla morte di altri 12 estremisti locali, è stato il quarto intervento militare americano in Somalia dal 2007, nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale.

    ONU-Africa
    Missione in Africa in giugno per il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Una spedizione della durata di dieci giorni che ha il compito di capire come affrontare importanti nodi della politica internazionale, come la Somalia e il Darfur. In programma tappe in Kenya, Sudan, Ciad, Repubblica democratica del Congo e Costa d'Avorio.

    USA
    Negli Stati Uniti sono almeno otto le vittime per il passaggio di una serie di tornado che stanno imperversando in vari stati del Midwest. Nelle ultime 24 ore Texas e Arkansas, dove sono state distrutte 350 abitazioni, risultano gli Stati più colpiti dalla furia devastatrice di questi fenomeni meteorologici. Sul posto sono stati inviati i militari della Guardia nazionale. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli e Marco Guerra)
     

     Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 124

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