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Sommario del 16/06/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Appello di Benedetto XVI contro il traffico di armi: nelle parole al nuovo ambasciatore del Camerun
  • Altre udienze
  • Il congedo del Papa ieri dalla Puglia: le prime reazioni dei fedeli e non solo, nelle parole dell’arcivescovo di Brindisi, Rocco Talucci
  • Questa sera, in Piazza San Pietro, Veglia di preghiera per il Papa promossa dal Movimento dell’Amore familiare
  • Il programma della visita del cardinale Tarcisio Bertone in Bielorussia, dal 18 al 22 giugno, dove incontrerà il presidente della Repubblica e il metropolita ortodosso Filaret
  • Congresso mondiale a Roma, dal 19 al 21 giugno, delle Radio Cattoliche promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed ospitato dalla Pontificia Università Urbaniana
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • E’ entrato nel vivo dei lavori il Congresso Eucaristico internazionale, aperto ieri a Quebec in Canada
  • Da oggi in Vaticano, la plenaria della ROACO, riunione delle Opere in aiuto alle Chiese orientali. In primo piano la situazione di Armenia, Georgia ed Iraq
  • Concluso a Roma l’incontro dei portavoce delle Conferenze episcopali d’Europa sul tema delle sfide della comunicazione per la Chiesa
  • Chiesa e Società

  • Le vacanze estive del Papa, dal 28 luglio all'11 agosto, presso il Seminario Maggiore di Bressanone
  • Benedetto XVI amministrerà il sacramento della Cresima a 24 fedeli durante la Messa finale della GMG di Sydney
  • Il 22 giugno a Tarso si apre l’Anno paolino. La lettera pastorale dei vescovi della Turchia
  • Alluvioni in Cina: oltre un milione di sfollati. Travolta una suora che assisteva i lebbrosi
  • Piogge torrenziali in Somalia: morte sei persone fra cui due bambini
  • Continua l'aiuto della Chiesa ai terremotati dello Sichuan
  • A Nairobi, la Conferenza ministeriale africana organizzata dalla FAO
  • In Zimbabwe, la Commissione cattolica per la pace e la giustizia denuncia che “i gruppi ecclesiastici sono in pericolo”
  • Secondo Amnesty International, i rifugiati iracheni non vengono assistiti in modo adeguato
  • “Lauree ecumeniche” al Babel College di Ankawa in Iraq. Continuano intanto le vittime dei kamikaze
  • India: fissata la prima udienza per le violenze anti-cristiane nello Stato dell'Orissa
  • Filippine: bomba vicino alla cattedrale di Jolo. Rafforzate le misure di sicurezza
  • Una preghiera ecumenica per le vittime dei viaggi verso l’Europa
  • In Ruanda premiata la trasmissione radiofonica "Ururana"
  • Il Patriarcato ortodosso romeno lancia un'agenzia di stampa
  • Nepal: l'ex-Palazzo reale ora è Museo nazionale
  • L’Istituto di statistica della Chiesa cattolica pubblica uno studio sulla religiosità dei polacchi
  • Spagna: le reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù fanno tappa a Madrid
  • Aperto un nuovo centro dei Salesiani, a Berlino, per la formazione professionale dei giovani
  • “Theotokos, Mother of God”, un cd per i 150 anni dalle apparizioni della Madonna di Lourdes
  • 24 Ore nel Mondo

  • Visita a sorpresa a Beirut del segretario di Stato USA, Condoleezza Rice, a conclusione dei negoziati di pace israelo-palestinesi
  • Il Papa e la Santa Sede



    Appello di Benedetto XVI contro il traffico di armi: nelle parole al nuovo ambasciatore del Camerun

    ◊   Un appello a tutte le persone implicate nel traffico di armi: lo rivolge Benedetto XVI nel discorso al nuovo ambasciatore del Camerun presso la Santa Sede, Antoine Zanga, ricevuto stamane in vaticano. Povertà estrema, debito dei Paesi poveri, profughi, AIDS e ruolo della Chiesa in campo educativo e sanitario, i temi sottolineati dal Papa. Il servizio di Fausta Speranza.


    “J’en appelle à toutes les personnes impliquées dans la vente ou dans le trafic des armes…
     
    Benedetto XVI chiama tutte le persone coinvolte nel traffico di armi, che - sottolinea - porta “interessi spesso molto lucrativi”, ad interrogarsi sulle conseguenze dei loro comportamenti. Si tratta di una violenza diffusa che colpisce la regione circostante il Camerun e che provoca un numero elevato di rifugiati e soprattutto vittime innocenti tra la popolazione. Tra le vittime, Benedetto XVI ricorda mons. Yves Plumey, il padre gesuita Engelbert Mveng, e più recentemente il frate tedesco Anton Probst.

     
    “Un des devoirs fondamentaux des Responsables politiques est sans aucun doute d’offrir à leurs concitoyens …"
     
    Il Santo padre sollecita i responsabili politici a un dovere fondamentale: offrire ai cittadini una situazione sociale pacificata e si augura che la comunità internazionale possa intervenire accanto alle autorità locali. Più in generale per il dramma dell’indigenza che colpisce il Camerun, l’auspicio del Papa per quanto riguarda le organizzazioni internazionali è che raggiungano l’obiettivo di un alleggerimento o di un annullamento del debito dei Paesi poveri, che riescano a “interrompere il circolo vizioso del sottosviluppo e dell’estrema povertà”. Benedetto XVI ricorda che la popolazione oltre che per la congiuntura economica soffre per fenomeni come cataclismi, cambiamenti climatici, pandemie, guerre e terrorismo. E chiede il Papa una “ripartizione più equa delle ricchezze”, indicando nei microprogetti vie da favorire, e invita alla lotta ai traffici illeciti e alla corruzione.
     “Je me réjouis de l’attention que portent les Autorités camerounaises à la place de l’Église …” C’è poi l’apprezzamento espresso da autorità del Camerun, così come dalla popolazione, per l’opera della Chiesa cattolica in particolare in campo scolastico e sanitario. E il Papa parla della prospettiva eventuale di un accordo tra Santa Sede e Camerun, che potrebbe favorire lo sviluppo dell’attività della Chiesa nell’ambito scolastico e sanitario con gli aiuti che il Governo potrebbe apportare. E cita l’accordo già raggiunto per il riconoscimento di titoli universitari dell’Università cattolica dell’Africa centrale tra Santa sede e autorità della capitale Yaoundè, sottoscritto il 17 agosto 1995.
     Il Camerun è una Repubblica, il cui il presidente ha ampi poteri esecutivi ed è eletto a suffragio diretto per un mandato di 7 anni. L’Assemblea nazionale ha un mandato di 5 anni. Secondo l’ultimo censimento 2006 si contano oltre 17 milioni di abitanti. Le lingue ufficiali sono inglese e francese. Cattolici sono circa il 34%, animisti o legati ad altre credenze sono il 26%, musulmani oltre il 21%, protestanti il 17,5. Secondo l’indice di povertà umana stilato delle Nazioni Unite, il Paese è al 61° posto.

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    Altre udienze

    ◊   Nel corso della mattinata il Santo Padre ha ricevuto in udienza mons. Evarist Pinto, arcivescovo di Karachi e mons. Max John Rodrigues, vescovo di Hyderabad, nell’ambito della visita "ad Limina Apostolorum” dei presuli pakistani iniziata oggi.

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    Il congedo del Papa ieri dalla Puglia: le prime reazioni dei fedeli e non solo, nelle parole dell’arcivescovo di Brindisi, Rocco Talucci

    ◊   E’ terminato nel tardo pomeriggio di ieri, con l’atterraggio del volo papale all’aeroporto di Ciampino e il rientro in Vaticano, il secondo viaggio pastorale in Puglia di Benedetto XVI. Come atto di congedo, il Papa si è incontrato con l’arcivescovo, Rocco Talucci, e i sacerdoti. Preghiera personale e attenta formazione dei seminaristi, per essere “maestri di fede e zelanti testimoni di Cristo”: queste le principali sollecitazioni rivolte da Benedetto XVI al clero brindisino. La cronaca dell’avvenimento nel servizio del nostro inviato, Alessandro De Carolis:


    E’ quella del Cenacolo - i sacerdoti attorno al Papa in preghiera e in ascolto - l’immagine in dissolvenza sul breve, ma partecipato e caloroso, soggiorno del Santo Padre a Brindisi.

     
    (musica organo)

     
    Intorno alle 16.45, dopo aver salutato alcuni membri del comitato che ha organizzato la visita, Benedetto XVI ha fatto ingresso sulle note dell’organo nella cattedrale brindisina, una delle più antiche e grandi della regione, la cui costruzione originaria risale al 1080. Seduti nei banchi, fra gli altri, i sacerdoti che lavorano nelle 62 parrocchie che compongono l’arcidiocesi e che servono una popolazione di 283 mila abitanti. Brindisi, ha ricordato Benedetto XVI, “è stata fra le prime città dell’Occidente ad accogliere il Vangelo”, arrivato lungo le vie consolari romane. Oggi, ha proseguito il Papa, sono qui per “incoraggiarvi a porvi con sempre crescente disponibilità a servizio della Vangelo e della Chiesa”. So già, ha aggiunto, che “lavorate con zelo e intelligenza” e “senza risparmio di energie”, tuttavia - ha voluto sottolineare - “perché la vostra sia una fede forte e vigorosa” occorre “alimentarla con un’assidua preghiera”, che scandisca le vostre giornate:

     
    “Non è certamente facile mantenersi fedeli a questi quotidiani appuntamenti con il Signore, soprattutto oggi che il ritmo della vita si è fatto frenetico e le occupazioni assorbono in misura sempre maggiore. Dobbiamo tuttavia convincerci: il momento della preghiera è il più importante nella vita del sacerdote, quello in cui agisce con più efficacia la grazia divina, dando fecondità al suo ministero. Pregare è il primo servizio da rendere alla comunità”.
     
    “Maestri di preghiera”, dunque, ma anche portatori di un Vangelo vissuto e testimoniato alla gente: questo l’identikit del presbitero secondo il Papa, che ha passato in rassegna gli ambiti e i doveri che richiedono l’attenzione di vescovo e sacerdoti. Dalla pastorale ad ogni livello alla catechesi, dalla “preparazione accurata” dei seminaristi alla “formazione permanente” del clero. Il Sinodo che state vivendo, ha osservato Benedetto XVI, è un’occasione “per rilanciare l’impegno apostolico nella vostra diocesi” e di proseguire “nel cammino di autentico rinnovamento spirituale che state percorrendo”:

     
    “È compito pertanto del Sinodo aiutare la vostra Chiesa locale, in tutte le sue componenti, a riscoprire il senso e la gioia del servizio: un servizio per amore”.
     
    Un servizio apostolico che, in conclusione, Benedetto XVI ha voluto affidare proprio all’Apostolo delle genti, che tra pochi giorni verrà solennemente ricordato in apertura dell’Anno paolino:

     
    “Esso potrà essere l’occasione per un generoso rilancio missionario, per un più profondo annuncio della Parola di Dio, accolta, meditata e tradotta in apostolato fecondo, come avvenne appunto per l’Apostolo delle genti. Conquistato da Cristo, Paolo visse interamente per Lui e per il suo Vangelo, spendendo la sua esistenza sino al martirio”.

     
    Poi ancora applausi, calore e affetto per un Papa che per 24 ore ha avuto casa nella “città d’acqua” e antica “porta d’Oriente”, che ricorderà certamente questi giorni molto a lungo.

     (musica organo)

     Ma quali sono state le prime reazioni dei fedeli, e non solo, alla visita del Papa, che ha saputo parlare al cuore della gente di Puglia. Ascoltiamo l’arcivescovo di Brindisi, Rocco Talucci, al microfono di Giancarlo La Vella:

     R. – Una grande gioia ed una grande emozione, che ha coinvolto veramente tutti; soprattutto la vicinanza del Papa ci ha veramente conquistati. La ricchezza dei suoi messaggi alla città, ai giovani, alla Chiesa, al mondo intero e ai sacerdoti, che sono riuniti in Sinodo, ci hanno lasciato un programma di vita, su cui riflettere. Per noi è stato un evento, e non soltanto un fatto di cronaca, perchè siamo una Chiesa veramente contenta di essersi incontrata con il suo primo Pastore, per una verifica della sua identità di comunità e di missione. Ed è proprio su quei pensieri e su quelle riflessione, che ci ha fortemente raccomandato il Santo Padre, che ci vorremmo ora confrontare.

     
    D. – Come lei stesso ha ricordato, il Papa si è rivolto al clero, dicendo che “per il sacerdote la preghiera è il primo servizio da rendere alla comunità dei fedeli”. Come avete accolto questa esortazione?

     
    R. – Io personalmente riferisco questa esortazione al concetto di comunione che caratterizza la missione: o noi siamo uomini di Dio e diventiamo uomini degli uomini e, quindi, l’amore a Dio diventa poi amore per il prossimo come fonte inesauribile, o altrimenti rischiamo di recitare la parte del cristiano e del missionario. La missione non è una strategia, non fa parte dell’intraprendenza personale, anche se certo sono delle doti che possono servire, ma è soprattutto un atto d’amore.

     
    D. – Benedetto XVI ha parlato di solidarietà e di condivisione. Sentimenti, questi, che la vostra Regione, in quanto terra – per così di dire – di confine, ha vissuto e vive costantemente…

     
    R. – Io ritengo che alla cittadinanza di Brindisi il Papa per la prima volta ha dato atto della sua straordinaria accoglienza, avvenuta alcuni anni fa, in favore dei profughi albanesi. Ritengo di poter anche dire che il popolo brindisino è sempre generoso nelle occasioni straordinarie e che questa sua generosità, che si manifesta nelle occasioni straordinarie, deve diventare un’azione abituale, perché l’accoglienza del fratello è un impegno quotidiano.

     
    D. – Mons. Talucci, la visita del Pontefice in qualche modo è andata al di là dei confini del vostro territorio. Come vivete la richiesta di pace globale che è risuonata, ancora una volta, nelle parole del Papa ieri all’Angelus?

     
    R. – Noi confermiamo l’apertura di Brindisi come città al Mediterraneo, definendola ancora oggi “porta d’Oriente”; il nostro sguardo va soprattutto al Medio Oriente e alla Terra Santa e mi auguro che sia i politici, gli amministratori e la società intera si facciano veramente carico del fatto che per la posizione che abbiamo, siamo quasi naturalmente votati al discorso della pace e della solidarietà. Questa visita è stata sì alla Chiesa, ma anche alla città e al territorio di Brindisi e quindi bisogna dire che i nostri politici hanno ora veramente tanto da meditare. Per questo, tali concetti saranno per me – nel rispetto e senza interferenze – motivo di continuo riferimento. In fondo la visita del Santo padre è stata voluta anche dalla società, attraverso le istituzioni.

     
    D. – Eccellenza, questa visita ha lasciato anche un segno tangibile, quale la dedicazione del Seminario diocesano a Benedetto XVI. E’ solo un segno di riconoscenza o anche un qualcosa di più profondo?

     
    R. – Noi abbiamo potuto vedere, fin dal primo viaggio del Papa a Colonia per la Giornata mondiale della Gioventù, la sua grande attenzione ai seminaristi e nell’incontro con loro Benedetto XVI ha tracciato un cammino da seguire. Per questo, abbiamo appena inaugurato il nuovo Seminario ed abbiamo avuto la grande gioia della visita del Papa. Quindi la dedicazione del Semiranio a Benedetto XVI è certo un ricordo di questa visita, ma anche e soprattutto il riconoscimento a colui che crede nel Seminario e che stimola le vocazioni.

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    Questa sera, in Piazza San Pietro, Veglia di preghiera per il Papa promossa dal Movimento dell’Amore familiare

    ◊   Appuntamento stasera in Piazza San Pietro per la Veglia di preghiera dedicata a Benedetto XVI e al suo Pontificato, presieduta dal cardinale Angelo Comastri. La Veglia, alla sua quarta edizione, prevede la preghiera del Santo Rosario commentato ed una fiaccolata. Giovanni Peduto ha intervistato don Stefano Tardani, responsabile del Movimento dell’Amore familiare, che ha promosso la Veglia con il sostegno della Diocesi di Roma.

    D. - A chi rivolgete l’invito a partecipare?

     
    R. – Direi proprio a tutti, a tutto il popolo di Dio. Abbiamo invitato i fedeli delle parrocchie con i loro pastori, le scuole, le associazioni e i movimenti, in modo particolare le famiglie. Il commento ai Misteri della Luce del Rosario sono stati scritti proprio dalle famiglie e affrontano situazioni e problemi della vita familiare e sociale di oggi. Sono molto significativi delle attese e delle speranze di oggi.

     
    D. - Cosa sta dando questo Papa alla Chiesa e alla società?

     
    R. – Il Santo Padre è veramente un grande punto di riferimento entrando con semplicità e profondità nei problemi e nelle situazioni più complesse e difficili del nostro mondo. Egli è un segno di speranza per il mondo e per coloro che lo vogliono ascoltare. Portando e diffondendo Gesù Luce del mondo, indica e svela quella verità indispensabile alla vita e al bene delle persone e dell’umanità. Egli conferma i valori umani e cristiani della vita, della dignità di ogni essere umano, delle famiglia e della convivenza umana.

     
    D. - Quale ruolo svolge il Movimento dell’Amore Familiare?

     
    R. – Il Movimento dell’Amore Familiare svolge la sua attività nell’evangelizzazione della vita e dell’amore umano: aiuta e sostiene persone e famiglie nella ricerca del vero bene della persona, della coppia e della società. Affronta i vari problemi del vivere quotidiano con una sintesi armonica tra scienza e fede, tra antropologia e teologia in un clima di solidarietà e di fiducia.

     
    D. - Come aiutare le famiglie oggi?

     
    R. – Dando la speranza che è possibile costruire famiglie stabili e felici. Invito tutti gli ascoltatori a partecipare alla Veglia dalle ore 21 alle 22.

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    Il programma della visita del cardinale Tarcisio Bertone in Bielorussia, dal 18 al 22 giugno, dove incontrerà il presidente della Repubblica e il metropolita ortodosso Filaret

    ◊   E’ stato reso noto stamane il programma della visita ufficiale in Bielorussia, già annunciata, del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, che si tratterrà nell’ex Repubblica sovietica per cinque giorni. Il porporato giungerà nella capitale bielorussa, alle 18 di mercoledì prossimo 18 giugno, dove all’aeroporto di Minsk, sarà accolto dalle autorità ecclesiastiche e civili. In serata la visita alla sede della Caritas diocesana.

    Giovedì in mattinata, l’atteso incontro con il Metropolita ortodosso di Minsk e Sluck, Filaret, Esarca patriarcale di tutta la Bielorussia; quindi i colloqui con il presidente del Comitato per gli Affari religiosi e le Minoranze etniche del Consiglio dei Ministri, Guljako, e con il ministro degli Esteri, Martynov. Nel pomeriggio la Lectio Magistralis al mondo della cultura, ai docenti ed agli studenti dell’Università Statale bielorussa, sul tema “Fede e ragione: parlare di Dio all’uomo di oggi”. Poi la visita alla comunità greco-cattolica e l’appuntamento al Teatro Nazionale di Balletto, dove sarà in scena “La Creazione del Mondo”.

    Venerdì al mattino, l’incontro con la Conferenza episcopale bielorussa, e a seguire con il presidente della Repubblica Lukasenko, per poi partecipare al pranzo offerto dal ministro degli Esteri. Nel tardo pomeriggio, nella Cattedrale di Pinsk - città a sudovest di Minsk - l’incontro con il cardinale Kazimierz Świątek e la recita dei Vespri.

    Sabato, al mattino a Grodno, la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale e l’incontro con i sacerdoti e i religiosi; al pomeriggio a Minsk, la benedizione della prima Pietra della chiesa di S. Giovanni Battista e l’incontro con i giovani.

    Domenica mattina, l’incontro con la comunità parrocchiale, nella chiesa dei Santi Simone ed Elena; e poi la deposizione di una corona di fiori in piazza della Vittoria; quindi solenne celebrazione della Santa Messa nella cattedrale di Minsk. Alle 12.45 la conferenza stampa, prima del pranzo con i vescovi ed il visitatore apostolico per i fedeli greco-cattolici. Infine la partenza alle 18 dallo stesso aeroporto della capitale e il rientro a Roma.

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    Congresso mondiale a Roma, dal 19 al 21 giugno, delle Radio Cattoliche promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali ed ospitato dalla Pontificia Università Urbaniana

    ◊   Si terrà a Roma, dal 19 al 21 giugno, il Congresso per le Radio cattoliche, promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. L’incontro, sul tema “L’identità e la missione delle Radio cattoliche oggi. Dal pensiero sull’uomo ad una informazione a servizio della persona”, sarà ospitato dalla Pontificia Università Urbaniana, nell’Auditorium Giovanni Paolo II.

    Sono attesi all’appuntamento i rappresentanti di circa 60 emittenti dei cinque Continenti. I lavori prenderanno avvio con la relazione introduttiva dedicata alla missione del Dicastero vaticano per le Comunicazioni sociali. Seguirà la conferenza inaugurale dal titolo “La Radio serve la Parola”, affidata all’arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della fede; risponderà il prof. Francesco Casetti della Cattolica di Milano, con una riflessione intitolata “Il ritorno della voce”. Nelle sessioni successive verranno affrontati tre grandi temi, a partire dalla “Identità e missione delle radio cattoliche nei diversi contesti geografici ed ecclesiali”; la discussione, in plenaria e nei gruppi ristretti, esaminerà da un lato le caratteristiche identitarie dell’emittente cattolica, al di sopra dei diversi contesti, dall’altro formati e contenuti della programmazione in rapporto all’audience di riferimento e alla specifica situazione socio-economica e culturale in cui la Radio si trova ad operare: Paesi sviluppati, in sviluppo, a minoranza cattolica, con forti tradizioni secolari. Sull’argomento interverrà anche padre Giertych Wojciech, teologo della Casa pontificia, che indicherà alcuni criteri di ecclesialità e linee strategiche volte a sviluppare la consapevolezza nei membri delle Radio cattoliche di essere “voce della Chiesa”.

    Si passerà quindi a ragionare sulla presenza delle emittenti cattoliche nella società civile, sul loro contributo in vista della realizzazione del bene comune e sull’apporto al dialogo ecumenico e interreligioso; tra i diversi aspetti del dibattito figurano anche la questione della libertà di espressione e del diritto all’informazione, l’assunzione di una posizione politica da parte della Radio cattolica, i suoi compiti in situazioni di oppressione, tensione, conflitti etnici. Il terzo versante dell’analisi riguarda il futuro delle Radio cattoliche, con particolare riferimento alla modalità di trasmissione (onde radio, web radio in Internet); si parlerà inoltre del supporto alle comunità locali e alle minoranze linguistiche, della responsabilità nei confronti degli ascoltatori in condizioni di difficoltà - poveri, malati, anziani - e delle aspettative del pubblico radiofonico. Nella sessione conclusiva del Congresso il Pontificio Consiglio promotore presenterà una sintesi del dibattito nelle sue diverse articolazioni e alcune proposte di attività future, sollecitando anche suggerimenti e indicazioni da parte dei partecipanti sul sostegno del Dicastero vaticano alla missione ecclesiale di testimonianza e di servizio delle emittenti cattoliche del mondo. (A cura di Marina Vitalini)

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Nell'informazione religiosa, la visita pastorale di Benedetto XVI nel Salento nei servizi dell'inviato Mario Ponzi.

    Nel discorso al nuovo ambasciatore del Camerun, l'esortazione del Papa a scelte economiche che spezzino il circolo vizioso del sottosviluppo.

    Nell'informazione internazionale, in rilievo i negoziati, che non decollano, sul programma nucleare iraniano.

    In cultura, Silvia Guidi sulla lectio del cardinale Tarcisio Bertone, a Varallo, che ha chiuso il festival "Imago Veritatis".

    Giorgio Otranto illustra le caratteristiche della devozione popolare in Puglia e ripercorre la storia dei vescovi e delle diocesi nell'Apulia tardoantica.

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    Oggi in Primo Piano



    E’ entrato nel vivo dei lavori il Congresso Eucaristico internazionale, aperto ieri a Quebec in Canada

    ◊   Alla presenza di oltre 13mila pellegrini, 200 vescovi e 40 cardinali, si è aperto ieri, a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso eucaristico internazionale. L’evento, in programma fino a domenica prossima, è incentrato sul tema “L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. Ad inaugurare i lavori, è stata una Messa solenne, celebrata dal cardinale Josef Tomko, Legato pontificio per il Congresso e presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. Ce ne parla Isabella Piro:


    È stata un’omelia in tre lingue ed interrotta più volte dagli applausi dei fedeli quella pronunciata ieri dal cardinale Tomko. Nelle sue parole, il richiamo forte al tema del 49.mo Congresso eucaristico internazionale, ossia l’Eucaristia, definita “il dono di Cristo, che ha dato la sua vita per la salvezza del mondo” ed ha istituito questo Sacramento, dicendo “Fate questo in memoria di me”. “Siamo qui per celebrare la memoria di Cristo – ha quindi sottolineato il porporato – il dono ultimo di Dio per l’umanità”. “L’Eucaristia non è un oggetto, ma una persona – ha aggiunto – Non è un uomo morto, ma una persona viva. Non è una reliquia, ma è il Cristo che non muore, è la presenza di Dio nel mondo”. Ribadendo poi la natura divina del pane e del vino usati per l’Eucaristia, il cardinale Tomko ha sottolineato che il Congresso è anche un tempo di riflessione sul senso della vita e della morte, affinché i cristiani possano comprendere il genere di esistenza che vogliono condurre. Tra i porporati presenti all’apertura del Congresso, anche il cardinale Marc Ouellet: rivolgendosi ai fedeli, l’arcivescovo di Québec e Primate del Canada ha ricordato come il Congresso eucaristico coincida con i 400 anni dalla fondazione della città, “culla dell’evangelizzazione – ha detto - dell’America del Nord”. I delegati che partecipano all’incontro e che provengono da tutto il mondo, ha aggiunto, dimostrano quindi che il Convegno è “segno di comunione nella Chiesa universale”. Particolarmente toccante, infine, l’arrivo tra i pellegrini dell’Arca della Nuova Alleanza - simbolo della preparazione spirituale al Congresso - e giunta a Québec dopo aver percorso 1.200 km in tutto il mondo.

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    Da oggi in Vaticano, la plenaria della ROACO, riunione delle Opere in aiuto alle Chiese orientali. In primo piano la situazione di Armenia, Georgia ed Iraq

    ◊   Si apre oggi in vaticano la Riunione plenaria della ROACO (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali) dedicata ad analizzare le necessità e gli aiuti da distribuire nelle varie regioni di sua competenza. Quest'anno all'ordine del giorno dei lavori, che proseguiranno fino a venerdi 20 giugno, sono in particolare le situazioni di due Paesi, l'Armenia e la Georgia. Giovanni Peduto ne ha parlato con il segretario generale don Leon Lemmens:

    R. - L'Armenia e la Georgia ripristinarono la loro indipendenza dopo il crollo dell'Unione Sovietica, nel 1991. Questa data marca anche la rinascita delle comunità cattoliche in questi due Paesi. Infatti, in Armenia la Chiesa cattolica fu soppressa durante il regime comunista. L'ultimo suo prete morì nel 1975. Subito dopo la svolta, nel 1991, fu creato da Giovanni Paolo II l'Ordinariato per gli Armeni cattolici dell'Europa dell'Est, con sede a Gumri in Armenia. Negli ultimi quindici anni, tanto già è stato fatto: ritrovare e radunare i propri fedeli, riacquistare le proprie chiese o costruire delle chiese o cappelle dove non ce n'erano, formare i propri fedeli e far nascere delle vocazioni sacerdotali. Diverse agenzie di aiuto, come Renovabis, la Kirche in Not, l'Oeuvre de l'Orient, hanno contribuito molto. Oggi nell'Armenia ci sono 15 parrocchie per circa 180.000 fedeli armeni cattolici. La comunità armena cattolica mantiene buoni rapporti con la Chiesa armena apostolica ed è riconosciuta dallo Stato armeno.

     
    D. – E per quanto concerne la Georgia?

     
    R. - In Georgia invece, le varie Chiese cattoliche ivi presenti non godono di questo riconoscimento da parte dello Stato e pure i rapporti con la Chiesa ortodossa georgiana sono piuttosto delicati. In Georgia diverse comunità cattoliche sono presenti: c'è la Comunità dei fedeli latini con circa 30.000 fedeli, c'è la Comunità armena cattolica che conta 30.000 fedeli in 23 parrocchie e c'è pure una piccola presenza di Cristiani caldei. Evidentemente anche in questo Paese si pone tuttora la sfida delle ricostruzione della vita delle comunità ecclesiali, la necessità di costruire delle chiese, di formare fedeli e nuovi sacerdoti.

     
    D. - Come si presenta la situazione economica e sociale di questi Paesi?

     
    R. - Sul piano economico e sociale, il distacco dall’Unione Sovietica è stato tanto per l'Armenia che per la Georgia drammatico. Tuttora il livello economico di ambedue i Paesi è bassissimo mentre tanta gente vive in grande povertà. A questo riguardo si può ricordare che in questi anni il 20% della popolazione della Georgia, un milione di persone, ha lasciato il Paese per motivi economici. Ovviamente, in stragrande maggioranza si trattava dei giovani adulti. La perdita di questa fascia più vitale della popolazione certamente ha aggravato ulteriormente la situazione del Paese. Bisogna inoltre tener presente che, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, ambedue i Paesi hanno condotto delle guerre per la delimitazione del proprio territorio, conflitti armati che ancora non si sono risolti. Per tutti questi motivi, le comunità cattoliche sentono molto la sfida di venire incontro ai bisogni dei numerosissimi poveri. A questo riguardo conviene ricordare l'impegno importante della Caritas Internationalis.

     
    D. - La situazione dei cristiani iracheni non manca nell’agenda di questa sessione della ROACO…

     
    R. - La ROACO e le Agenzie di Aiuto ivi presenti seguono da diversi anni con grande preoccupazione ed ansia la sorte drammatica dei cristiani iracheni, cercando di aiutarli il più possibile. Il rapimento tre mesi fa dell’arcivescovo caldeo di Mossul, mons. Paulos Faraj Rahho, conclusosi con la sua tragica morte, ha segnalato un'altra volta quanto la situazione dei cristiani in Iraq sia diventata difficile e pericolosa. Le varie Agenzie di aiuto già stanno aiutando tanto sul piano umanitario e su quello pastorale i più di 150.000 cristiani iracheni che si sono rifugiati in Giordania, in Siria, in Libano e in Turchia. Ma certo, molto resta da fare. La grande questione che si pone a loro riguardo è: ci sarà ancora un futuro per loro in Iraq o conviene cercare di dare accoglienza a questi cristiani nei nostri Paesi europei?

     
    D. – E, allora, a suo parere, cosa occorre fare ancora?

     
    R. - Certamente bisogna sostenere ancora di più le comunità cristiane in Iraq stesso, soprattutto nel Nord, nel Kurdistan iracheno, dove decine di migliaia di cristiani provenienti dal centro o dal sud del Paese si sono rifugiati. Affinché questi cristiani possano rimanere in Iraq, occorre creare per loro, oltre alla cura pastorale necessaria, delle attività economiche che permettano loro di guadagnarsi la vita. Varie Agenzie stanno lavorando in questo senso.

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    Concluso a Roma l’incontro dei portavoce delle Conferenze episcopali d’Europa sul tema delle sfide della comunicazione per la Chiesa

    ◊   Si è concluso sabato scorso a Roma l’incontro annuale dei portavoce delle Conferenze episcopali d’Europa: i partecipanti hanno affrontato il tema cruciale delle “sfide della comunicazione per la Chiesa oggi in Europa”. Ma cosa è emerso nei quattro giorni di lavori del convegno? Fabio Colagrande lo ha chiesto a Paolo Bustaffa, direttore del SIR, il Servizio Informazioni Religiose nato nel 1988, per iniziativa della Federazione Italiana Settimanali Cattolici e con il sostegno della Conferenza episcopale italiana:

     
    R. – La comunicazione è un tema che appassiona e preoccupa tutte le Chiese in Europa. Credo che sia importante, per noi, conoscere queste realtà ed è proprio lo scopo di questi incontri, anche per aiutarci a comprendere quale linguaggio la Chiesa in Europa è chiamata a trovare, ad approfondire e a qualificare per poter comunicare il Vangelo all’uomo di oggi alle culture di oggi, tenendo conto di quello che sono i grandi mutamenti. Posso dire che si mescolano anche sentimenti di preoccupazione, laddove i piccoli mezzi che sostanzialmente la Chiesa ha, fanno fatica a far fronte ai potenti mezzi che detengono poi il potere della comunicazione. Ciò nonostante questo piccolo Davide è visto con un certo atteggiamento di speranza, soprattutto perchè professionalmente si è molto qualificato, è molto cresciuto, si è messo in rete. Ciò che è importante e fondamentale è giocare in squadra, insieme, in una sinergia che non è fatta semplicemente di tecniche e di organizzazione del lavoro, ma di volontà culturale, di stima reciproca delle persone che sono impegnate in diversi ambiti o – direi meglio – nei diversi strumenti della comunicazione: la gente va poi a cercare sostanzialmente quei messaggi che danno un senso alla vita.

     
    D. – A proposito di comunicazione e in particolare degli impegni della comunicazione di ispirazione cattolica, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha approvato la cosiddetta “Carta di Roma”, un Protocollo che chiede ai giornalisti di osservare la massima attenzione nel trattamento delle informazioni che riguardano i richiedenti asilo, i rifugiati, le vittime della tratta, i migranti…

     
    R. – Questo è un Protocollo molto bello e molto interessante, perchè invita noi giornalisti a stare molto attenti al linguaggio e alle parole che usiamo e prevede poi un percorso di formazione degli stessi giornalisti al fenomeno migratorio e questo per far sì che non venga ridotto semplicemente ad un problema e quindi scegliendo i sentieri della semplificazione, costruendo una opinione pubblica sempre più fondata sulla paura, sull’ostilità, sulla diffidenza, sul sospetto. Nel raccontare i fatti di cronaca nera in cui sono protagonisti gli immigrati è necessario porre grande attenzione, cercando di non fare mai confusione tra il singolo episodio e la realtà di un popolo, la grandezza di una cultura. Spero che questo Protocollo venga quantomeno preso in considerazione. D’altra parte, abbiamo un precedente – la Carta di Treviso – sui bambini e l’informazione, che ha cambiato il modo di informare. Io credo che noi dobbiamo dire grazie agli immigrati, perchè ci hanno costretto con la loro persona e con il loro volto a verificare la nostra etica professionale.

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    Chiesa e Società



    Le vacanze estive del Papa, dal 28 luglio all'11 agosto, presso il Seminario Maggiore di Bressanone

    ◊   Fervono i preparativi per le vacanze estive di Papa Benedetto XVI dal 28 luglio all´11 agosto presso il Seminario Maggiore di Bressanone. Nell´ambito di una conferenza stampa presso l´Accademia Cusanus, oggi il sindaco di Bressanone, Albert Pürgstaller e don Thomas Stürz, il coordinatore diocesano per la vacanza del Santo Padre, hanno fatto un primo resoconto dei preparativi. Durante l'incontro con i giornalisti don Thomas Stürz ha parlato del Seminario Maggiore, che sarà un cosiddetto “territorio extraterritoriale” nel periodo in cui Papa Benedetto XVI alloggerà lì. Inoltre ha informato sui lavori all'interno e all'esterno dello storico edificio. Un inciso interessante: da 400 anni il motto del Seminario Maggiore è “pietas et scientia”, e ciò evidenzia che fede e ratio coincidono; un messaggio fondamentale di Benedetto XVI. Durante la conferenza stampa odierna è stato ribadito che il Papa viene a Bressanone per ritrovare la tranquillità e per avere un periodo di riposo. In programma ci sono solo due “eventi” ufficiali: l’Angelus del 3 e del 10 agosto. Il sindaco Albert Pürgstaller, ha parlato di queste due domeniche. Ha informato su alcune direttive per la sicurezza, ha mostrato, grazie alla piantina della città, gli accessi e i settori su piazza Duomo, che conterrà circa 9.000 fedeli per l'Angelus. Su richiesta della diocesi e del Comune, ci sarà una particolare attenzione ai disabili ed alle persone anziane; per questo sono stati previsti posti a sedere in piazza Duomo e nella parrocchia di Bressanone. Durante i preparativi è emersa una grande collaborazione tra la diocesi, il Comune, la parrocchia e numerosi gruppi e organizzazioni: segno di una grande gioia e attesa per la venuta del Santo Padre. (Da Bressanone: Martin Pezzei)

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    Benedetto XVI amministrerà il sacramento della Cresima a 24 fedeli durante la Messa finale della GMG di Sydney

    ◊   Il Comitato organizzatore della GMG sta realizzando nel molo di Barangaroo, un'area di 22 ettari che si estende nella baia di Sydney, una "città" per 150mila giovani. Fra gli eventi in programma, la Santa Messa di apertura e la cerimonia di benvenuto di Bendetto XVI. Intanto è stato annunciato che il Papa amministrerà la cresima a 24 fedeli durante la Santa Messa finale della Giornata Mondiale della Gioventù 2008 a Sydney. I 24 candidati alla cresima, di cui 14 australiani e 10 internazionali, riceveranno il sacramento come completamento della grazia ricevuta con il battesimo. Durante il rito confirmatorio, il Papa invocherà lo Spirito Santo e ungerà ogni singolo candidato con l'olio santo; quindi avrà un colloquio personale con ognuno dei 24 prescelti. "Ricevere il sacramento della cresima dalle mani del Papa comporta un cambiamento di vita, oltre che una esperienza indimentimenticabile - ha dichiarato il coordinatore della GMG 2008, il vescovo Anthony Fischer - e ognuno di loro porterà questa esperienza con se per tutta la vita". "I candidati australiani che hanno un'età compresa fra i 16 e i 43 anni - ha proseguito il presule - sono stati scelti dai vescovi, attraverso tutta l'Australia, come rappresentanti delle varie regioni australiane; i restanti 10 candidati provenienti dal resto del mondo sono nella fase finale del processo di selezione". (C.C.)

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    Il 22 giugno a Tarso si apre l’Anno paolino. La lettera pastorale dei vescovi della Turchia

    ◊   Sta per essere inaugurato in Turchia l’Anno paolino, indetto da Papa Benedetto XVI dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009. E’ prevista apertura anticipata, per il 22 giugno prossimo, con la celebrazione eucaristica presieduta a Tarso dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani. In occasione dell’evento – si legge nell’Osservatore Romano - i vescovi della Turchia hanno pubblicato una lettera pastorale intitolata “Paolo, testimone e apostolo dell’identità cristiana” in cui si sottolinea l’esigenza di unità della fede. Rendendo nota la lettera, il Vicario apostolico in Anatolia, mons. Luigi Padovese, ha ricordato l’importanza dell’anniversario che riguarda tutte le comunità cristiane perché “Paolo è maestro di tutti i discepoli” e ha evidenziato l’utilità delle sue lettere, vera e propria “miniera di elementi per le comunità che vivono in situazione di minoranza”. Le città particolarmente interessate dalle celebrazioni saranno Tarso, dove è stato chiesto di poter utilizzare la vecchia chiesa di San Paolo oggi adibita a museo e Antiochia, già mete di pellegrinaggi da parte dei fedeli di tutto il mondo. Tarso ha dato i natali a San Paolo, ma oggi, almeno ufficialmente, nella città non ci sono cristiani, né sono aperte chiese; Antiochia sull’Oronte è il luogo dove per la prima volta i discepoli di Cristo furono chiamati cristiani e oggi vi sopravvive una piccola comunità costituita da una decina di famiglie cattoliche, più un consistente numero di greco-ortodossi di lingua araba, che si radunano per condividere la fede e crescere spiritualmente. (R.B.)

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    Alluvioni in Cina: oltre un milione di sfollati. Travolta una suora che assisteva i lebbrosi

    ◊   Oltre 1,2 milioni di persone hanno lasciato le proprie case in ben nove province della Cina colpite dalle piogge torrenziali che la scorsa settimana si sono rovesciate al centro e al sud del Paese, causando almeno 62 morti o dispersi e le esondazioni di molti fiumi del Guangdong. In questa provincia in particolare, i danni registrati sono molto gravi: 10mila fabbriche chiuse per un danno economico equivalente a 380 milioni di euro e l’aumento del prezzo delle verdure dal 30 al 70%. Tra gli evacuati ci sono anche 70mila persone che, dopo il terremoto del 12 maggio, avevano abbandonato la regione del Sichuan per rifugiarsi nella città di Wenchuan. Secondo il ministero cinese degli Affari civili, circa 17,8 milioni di persone sono state colpite dagli effetti dell’alluvione che ha distrutto quasi 900mila ettari di terre coltivate e 140mila abitazioni, per un danno economico complessivo calcolato in più di un milione e mezzo di dollari americani. Nell'alluvione, ha perso la vita anche una religiosa, suor Xue Ling, della Congregazione diocesana della Sacra Famiglia di Lan Zhou, della provincia di Gan Su, travolta mentre era impegnata nell'assistenza ai malati di lebbra. Emessi i voti perpetui nel 1999, la 43.enne suor Xue (nome di battesimo Maria) 5 anni fa era stata mandata dalla sua Congregazione ad assistere i malati di lebbra nel distretto di Hui Yang, della provincia del Guang Dong. Al momento della sua tragica morte, era appena tornata dall’inaugurazione della parrocchia di San Pietro a Dan Shui. Saputo dal capo villaggio dei lebbrosi che un malato aveva bisogno urgente di essere ricoverato in ospedale, la suora è partita subito per accompagnare il malato, senza badare alla stanchezza. Nel viaggio di ritorno la macchina su cui viaggiava insieme ad altre persone è stata travolta dall’alluvione: l’autista e due pazienti sono stati salvati dai soccorritori, ma per suor Xue non c'è stato niente da fare, ha perso la vita testimoniando l'amore generoso per i fratelli lebbrosi. (R.B.)

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    Piogge torrenziali in Somalia: morte sei persone fra cui due bambini

    ◊   È di sei morti il bilancio delle piogge che nel weekend hanno colpito la Somalia, in particolare la zona intorno alla capitale, Mogadiscio, causando freddo e smottamenti di terreno. Fra le vittime due bambini che vivevano nel campo per sfollati di Elisha, a circa 20 km a sud della città, mentre altri sette sono stati portati d’urgenza in ospedale a seguito di ipotermia e crisi respiratorie. A riferirlo sono i media locali. Operatori umanitari e sanitari presenti nella regione hanno lanciato un appello di aiuto immediato. In caso contrario il numero delle vittime potrebbe aumentare rapidamente, anche perchè al momento unici rifugi per gli sfollati sono fragili capanne fatte con teli di plastica e stracci. (R.B.)

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    Continua l'aiuto della Chiesa ai terremotati dello Sichuan

    ◊   Nello Sichuan gli aiuti dei cattolici per i terremotati continuano ad arrivare grazie all'impegno e alla dedizione di numerosi cattolici, soprattutto sacerdoti, religiose e volontari coordinati da Jinde Charities. Il 13 giugno - riferisce l'agenzia Fides - sono arrivate sul luogo altre 100 tonnellate di riso e 10 tonnellate di olio da cucina che hanno riempito 9 camion: saranno sufficienti per le necessità di 10 giorni di oltre 10.000 terremotati di un piccolo distretto nell’epicentro del terremoto. L'8 giugno erano già arrivate 20 tonnellate di riso e 307 barili di olio da cucina. A causa della situazione di emergenza nella zona terremotata, è difficile trovare mezzi ed operai, così sacerdoti, religiose e volontari cattolici hanno caricato e scaricato 9 camion di merci, distribuendole in 9 distretti tra i più poveri dell’epicentro. Commosse dal gesto dei cattolici, le Autorità locali hanno detto ai sacerdoti: “vi garantiamo sul nostro onore di distribuire bene gli aiuti, facendo di tutto per essere degni della generosità e dell'amore dei cattolici”. (R.P.)

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    A Nairobi, la Conferenza ministeriale africana organizzata dalla FAO

    ◊   Si è aperta questa mattina a Nairobi, in Kenya, la Conferenza ministeriale africana dedicata al rincaro dei prezzi dei beni alimentari e del petrolio. La conferenza, 25.mo appuntamento regionale, è stata organizzata dal Fondo delle Nazioni Unite per l’agricoltura e l’alimentazione (FAO): fino al 20 giugno delegazioni di tutti i Paesi africani discuteranno su come migliorare la gestione dell’acqua e come stimolare la produzione agricola per far fronte alla crisi alimentare che affligge molti paesi del continente. Nell’ambito della conferenza verranno anche messi a punto meccanismi più rapidi ed efficaci per agevolare i rapporti tra i Paesi e le agenzie internazionali. Il messaggio inaugurale del segretario generale della FAO, Jacques Diouf, all’apertura della conferenza: “Confido che le decisioni che prenderemo permetteranno all’organizzazione e ai suoi partner di trovare le misure necessarie per migliorare l’agricoltura e la sicurezza alimentare del continente”. (R.B.)

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    In Zimbabwe, la Commissione cattolica per la pace e la giustizia denuncia che “i gruppi ecclesiastici sono in pericolo”

    ◊   Nello Zimbabwe i gruppi ecclesiastici sono in pericolo: a sostenerlo è Alouis Chaumba, capo della Commissione cattolica per la pace e la giustizia nel Paese africano, dopo l’irruzione di qualche giorno fa nel Centro ecumenico della capitale, Harare. Il centro ospita diversi gruppi fra cui l’alleanza cristiana dello Zimbabwe e il movimento cristiano studentesco. Gli uffici del centro – ha riferito Chaumba – sono stati rovistati e i computer e le fotocamere digitali sono state confiscate”. L’alleanza cristiana dello Zimbabwe è stata costituita nel 2005 per aiutare 700mila persone rimaste senza casa. Secondo il movimento cristiano studentesco l’irruzione, come i precedenti scontri, è stata messa in atto per ostacolare la loro opera di sensibilizzazione rivolta ai giovani cristiani in vista del ballottaggio per le elezioni presidenziali del prossimo 27 giugno. Solidarity Peace Trust, gruppo ecumenico di organizzazioni ecclesiastiche dello Zimbabwe e del Sudafrica, ha diffuso una relazione sulla violenza post-elettorale nel Paese, ponendo l’accento sulla possibilità di una guerra civile, minaccia resa sempre più concreta dall’aumento di pestaggi, torture e distruzioni. (R.B.)

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    Secondo Amnesty International, i rifugiati iracheni non vengono assistiti in modo adeguato

    ◊   “La comunità internazionale sta venendo meno alle proprie responsabilità nei confronti dei rifugiati iracheni, promuovendo una falsa immagine della sicurezza in Iraq, un Paese che invece non è sicuro né presenta condizioni idonee al rientro dei rifugiati”. Lo afferma oggi Amnesty international nel suo rapporto sui rifugiati iracheni, denunciando che “gli Stati più ricchi del mondo non stanno fornendo la necessaria assistenza a persone che si trovano ormai in una situazione disperata e stanno scivolando verso la totale indigenza”. Secondo Amnesty - riferisce l'agenzia Sir - il governo iracheno e quelli degli Stati coinvolti nell’intervento militare del 2003, in particolare Usa e Regno Unito, "stanno pubblicizzando, per ragioni politiche, il ‘miglioramento’ della sicurezza e i ritorni ‘volontari’ per dimostrare che il loro impegno militare è stato un successo. Ma la retorica non può nascondere la realtà, e cioè che la situazione dei diritti umani rimane agghiacciante”, ribatte Amnesty. “I mesi passano e i gruppi armati, i soldati della Forza multinazionale, le forze di sicurezza irachene e il personale delle compagnie private militari e di sicurezza continuano a uccidere. I rapimenti, le torture, i maltrattamenti e gli arresti arbitrari dominano la vita quotidiana degli iracheni che cercano una via di fuga, diventata sempre più difficile a seguito delle recenti restrizioni sui visti imposte da Giordania e Siria”. Secondo le ultime stime dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, il numero degli iracheni che hanno lasciato le proprie case è salito a 4,7 milioni, il dato più alto dall’invasione guidata dagli Usa e dal successivo conflitto armato interno. L’organizzazione per i diritti umani chiede alla comunità internazionale di: aumentare urgentemente e significativamente l’assistenza finanziaria disponibile; porre fine ai ritorni forzati, che mettono ulteriormente a rischio vite umane; porre altresì fine ai ritorni ‘volontari’ imposti con la forza; consentire ai singoli rifugiati di cercare impieghi retribuiti; individuare un numero maggiore di luoghi di reinsediamento per i rifugiati più vulnerabili, in modo che possano iniziare una nuova vita in un Paese terzo”. Amnesty chiede inoltre ai governi di Egitto, Giordania, Libano e Siria e di altri paesi della regione medio-orientale di “consentire libero ingresso alle persone in fuga dall’Iraq, porre fine alle deportazioni e garantire l’accesso dei rifugiati al mercato del lavoro”. (R.P.)

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    “Lauree ecumeniche” al Babel College di Ankawa in Iraq. Continuano intanto le vittime dei kamikaze

    ◊   Si chiude l’anno accademico dell’unica Facoltà di teologia in Iraq, al Babel College: cinque i laureati tra caldei, armeni ortodossi, assiri e siro-cattolici. La cerimonia si è svolta il 14 giugno ad Ankawa, nel territorio controllato dal governo regionale curdo. Qui dal 2007 si sono trasferite la maggior parte delle istituzioni caldee, per la mancanza di sicurezza a Baghdad. Alla cerimonia presenti anche il patriarca caldeo, card. Emmanuel III Delly e molti vescovi. A laurearsi sono stati due seminaristi siro-cattolici, una ragazza della Chiesa assira, un armeno ortodosso e un monaco caldeo. Il rettore del Babel College, mons. Jacques Issac, ha tenuto un discorso per l'occasione. Ad oggi l’edificio originario della facoltà di teologia, proprietà della Chiesa caldea, è occupato dall’esercito statunitense, che utilizza la struttura come base militare e di osservazione. La costruzione si trova nel quartiere di Dora, dove un tempo si concentrava la comunità cristiana, ora per lo più emigrata all’estero o in Kurdistan e nella provincia di Niniveh. Intanto la situazione nella zona continua ad essere precaria. Stamattina un kamikaze è esploso contro l’ufficio dell’anagrafe a Telkef, nella piana di Niniveh, facendo sette feriti, tra cui tre suore. (C.C.)

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    India: fissata la prima udienza per le violenze anti-cristiane nello Stato dell'Orissa

    ◊   Si terrà il prossimo 14 luglio a Phulbani la prima udienza della commissione giudiziaria che dovrà far luce sui responsabili delle violenze anti-cristiane avvenute nel Natale scorso nel distretto di Kandhamal, nello Stato dell’Orissa. Il giudice a capo della commissione, Basudev Panigrahi, ha posticipato al 5 luglio la scadenza per la consegna delle dichiarazioni delle vittime delle aggressioni. “Siamo sollevati dalla decisione del giudice”, dice ad AsiaNews padre Dibyasingh Parichha, direttore della Commissione giustizia, pace e sviluppo dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar. Il sacerdote, anche a capo delle Comunicazioni sociali dell’arcidiocesi, spiega che “finora solo 174 dichiarazioni giurate sono state consegnate e che serve tempo per raccoglierne altre, perché l’area colpita - che comprende 61 villagi - è vasta, le vittime sono impegnate a ricostruire le loro vite e subiscono molte pressioni e intimidazioni per non deporre le loro testimonianze”. Padre Parichha sottolinea che “queste persone hanno ancora oggi traumi molto profondi (abusi sessuali e molestie su donne e bambini) che solo il tempo potrà curare”. Agli aiuti spirituali e psicologici stanno provvedendo le Missionarie della Carità, che girano per i vari villaggi nonostante le difficoltà del viaggio, che a causa del cattivo stato delle strade, a volte impone lunghe tratte a piedi. Suor Suma, superiora regionale delle Missionarie, è convinta che “Madre Teresa ci aiuterà a ricostruire non solo le case di questa povera gente, ma anche il loro spirito”. Proprio la settimana scorsa le suore si sono recate nella zona di Baliguda, dove hanno distribuito 550 borse piene di vestiti, cibo e altri aiuti, insieme ad un “po’ di speranza” e la popolazione ha mostrato loro come sempre, “una gratitudine immensa, che ci incoraggia ad andare avanti”. (R.P.)

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    Filippine: bomba vicino alla cattedrale di Jolo. Rafforzate le misure di sicurezza

    ◊   Giro di vite in tema di sicurezza a Jolo, nella provincia di Sulu, teatro di un sanguinoso conflitto fra l’esercito filippino e i gruppi ribelli islamici, dopo il ritrovamento di una bomba nella piazza centrale della città, a poca distanza dalla cattedrale, nella serata di sabato. Secondo una radio locale gli artificieri hanno rimosso l’ordigno e lo hanno fatto brillare, mentre le forze di polizia hanno aperto un'indagine per capire chi possa aver piazzato la bomba e quale sia il movente alla base del gesto. Nel frattempo - riferisce l'agenzia AsiaNews - un leader dissidente del Fronte Moro di liberazione islamico, accusato di aver preso parte al sequestro di padre Giancarlo Bossi, missionario del PIME rapito a Payao nel giugno del 2007, è stato ucciso nei pressi di Sibugay, a Zamboanga. Il tenete colonnello Romeo Brawer Jr, portavoce dell’esercito, riferisce che il comandante Akiddin Akiddin Abdusalam è stato assassinato in un'imboscata sabato pomeriggio nella città di Kabansalan. Il fatto di sangue riporta alla mente i drammatici giorni del rapimento del missionario italiano, per 39 giorni nelle mani dei suoi sequestratori. (R.P.)

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    Una preghiera ecumenica per le vittime dei viaggi verso l’Europa

    ◊   Pregare insieme per le vittime dei viaggi verso l’Europa, i migranti in fuga dai loro Paesi afflitti da guerra e povertà: è la proposta dell’associazione Centro Astalli, della Comunità di S.Egidio, della Federazione Chiese evangeliche in Italia, della Fondazione Migrantes e della Caritas italiana che hanno organizzato una preghiera ecumenica per giovedì 19 giugno alle ore 18.30 nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. L’ultima tragedia del mare risale a ieri: a 50 km a sud di Malta un barcone si è spezzato causando almeno sei dispersi fra i quali alcuni bambini. Secondo la rassegna stampa Fortress Europe, negli ultimi vent’anni sono stati 12.200 i morti alle frontiere, di cui 4.384 dispersi. Mentre il governo italiano si appresta a varare misure legislative sugli stessi rifugiati, le associazioni richiamano l’opinione pubblica sulle storie di donne e uomini che arrivano in Europa per chiedere solidarietà. (R.B.)

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    In Ruanda premiata la trasmissione radiofonica "Ururana"

    ◊   "Ururana", letteralmente ‘mano nella mano’, è il titolo di un programma radiofonico che ha conquistato il ‘Premio speciale per i media dello sviluppo’. Scritta e prodotta in Ruanda, la trasmissione, in onda il martedì e il mercoledì su un canale regionale, ha affrontato nel tempo argomenti diversi, tra cui la guarigione dai traumi legati al genocidio, i problemi degli orfani, il diritto delle ragazze all’istruzione, la sessualità giovanile. Il programma va in onda dal 1999 e riceve da qualche anno una sovvenzione dalla Commissione Europea. Il responsabile del progetto, Narcisse Kalisa, ha dichiarato - come riporta l'agenzia Misna - che "il premio incoraggia a continuare e a servire la popolazione rurale del Paese e della regione dei Grandi Laghi in Africa". (C.C.)

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    Il Patriarcato ortodosso romeno lancia un'agenzia di stampa

    ◊   Il Patriarcato ortodosso romeno lancia la propria agenzia di stampa, “Basilica”. L'agenzia offrirà in formato elettronico informazioni su istituzioni, attività e posizioni della Chiesa ortodossa romena e di altre chiese su diversi problemi attuali. Il sito dell'Agenzia – www.basilica.ro – sarà disponibile in romeno, inglese, francese e russo e le informazioni saranno disponibili a titolo gratuito per privati ed istituzioni, anche a scopo professionale, con l'obbligo di citare la fonte. Il neo-patriarca, Daniel, è un uomo di Chiesa, sempre vissuto nel mondo dei media. Quando era metropolita a Iasi aveva creato un quotidiano ed una radio che coprivano insieme quasi tre quarti della Romania. Subito dopo essere diventato Patriarca ha costituito il Centro Media "Basilica" del Patriarcato, del quale fanno parte, oltre alla neonata agenzia, il quotidiano “Ziarul Lumina” e la radio “Radio Trinitas” - trasferite da Iasi a Bucarest -, il canale televisivo “Televiziunea Trinitas”, che trasmette da dicembre via satellite e via cavo e l'Ufficio Stampa del Patriarcato. (C.C.)

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    Nepal: l'ex-Palazzo reale ora è Museo nazionale

    ◊   E' stato ufficialmente aperto al pubblico l'ex-Palazzo reale di Narayanhiti, nel centro di Kathmandu, ora ‘museo nazionale’. Il Palazzo, abbandonato l'11 giugno dal deposto sovrano Gyanendra, è stato inaugurato con una cerimonia presieduta dal primo ministro Girija Prasad Koirala, che ha issato sull’edificio la bandiera nazionale scoprendo la nuova targa, “Narayanhiti Palace Museum”. "E’ un evento storico, senza precedenti", ha dichiarato Koirala secondo quanto riportato dall'agenzia Misna. "La repubblica è nata senza spargimento di sangue e questo ha stupito il mondo”. Tra i ‘pezzi forti’ del museo spicca una Mercedes Benz donata nel 1940 da Adolf Hitler a re Trubhuvan, nonno di Gyanendra, che fu portata a spalla da un gruppo di manovali dalla pianura fino alla capitale. Gyanendra, il ‘dio-re’, venerato come l’incarnazione di Vishnu, ha ufficialmente perso la sua corona il 28 maggio, quando l’assemblea costituente eletta il 10 aprile e controllata dai maoisti, ha approvato l’abolizione della monarchia e la proclamazione della repubblica, mettendo fine, dopo 239 anni, alla dinastia reale degli Shah. (C.C.)

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    L’Istituto di statistica della Chiesa cattolica pubblica uno studio sulla religiosità dei polacchi

    ◊   In Polonia circa il 44,2% dei cattolici partecipa ogni domenica alla Santa Messa e il 17,6 si accosta alla Comunione. È il risultato di uno studio sulla religiosità dei cattolici polacchi effettuato dall’Istituto di statistica della chiesa cattolica diretto da padre Witold Zdaniewicz e pubblicato dal noto settimanale cattolico locale Niedzela. Lo studio presenta i dati relativi a due gruppi: i “dominicantes”, ossia i fedeli che partecipano alla Santa Messa ogni domenica e i “comunicantes”, ossia quanti, durante la Messa, ricevono il sacramento dell’Eucaristia. E’ stato rilevato che il numero dei fedeli che partecipano alla Messa la domenica è più alto nella diocesi di Tarnów (72%) rispetto alle altre diocesi polacche, mentre è più basso in quella di Szczecin-Kamieńsk. Le percentuali di fedeli che prendono la Comunione rimane comunque più alta nella diocesi di Tarnów, ma in percentuale minore rispetto a quella dei dominicantes, con solo il 25, 6% e più bassa in quella di Szczecin-Kamieńsk (12%). (R.B.)

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    Spagna: le reliquie di Santa Teresa del Bambin Gesù fanno tappa a Madrid

    ◊   Dalla notte del 19 giugno all’alba del 23 dello stesso mese, farà tappa a Madrid, in Spagna, l’urna contenente le reliquie di Santa Teresa del Bambino Gesù, Dottore della Chiesa e patrona, insieme a San Francesco Saverio, delle Missioni nella Chiesa universale. La tappa madrilena delle reliquie è situata all’interno di un lungo viaggio spirituale che porta i sacri resti della Santa dalla Francia fino all’Ecuador. Solitamente venerata nella Chiesa del Carmelo di Lisieux, in cui Santa Teresa visse come suora carmelitana dall’età di 15 anni fino alla sua morte, giunta solo 9 anni dopo, l’urna viaggia verso l’Ecuador in occasione del Terzo incontro americano missionario (CAM), in programma a Quito dal 12 al 17 agosto. A Madrid, le reliquie di Santa Teresa saranno venerate presso la Chiesa del Carmelo del Sacro Cuore, appartenente alle Carmelitane Scalze e il cui 50.mo anniversario dalla fondazione cade il prossimo 21 giugno. I fedeli potranno pregare davanti all’urna dal 20 al 22 giugno, dalle 9 fino alle 21. Numerose le celebrazioni previste per l’evento, tra cui una Santa Messa presieduta dall’arcivescovo di Madrid, card. Antonio Maria Rouco Varela, che si terrà nella Chiesa del Carmelo venerdì 20 giugno alle ore 21.00. (I.P.)

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    Aperto un nuovo centro dei Salesiani, a Berlino, per la formazione professionale dei giovani

    ◊   Inaugurato nei giorni scorsi a Berlino, nel quartiere nord-orientale di Marzahn, il "Don Bosco-Zentrum", nuova struttura dei salesiani. La scelta di questa parte della città non è stata casuale: ci sono infatti pochissimi battezzati ed un alto livello di disoccupazione. La struttura - riferisce l'Agenzia info salesiana (ANS) - è in grado di accogliere 35 giovani e di offrire loro programmi di formazione professionale. "Lo stesso Don Bosco - riferisce Josef Grünner, ispettore salesiano della Germania - avrebbe scelto quella zona della città, popolata da molti di quei giovani che gli stavano a cuore". Presente all'inaugurazione il card. Georg Maximilian Sterzinsky, arcivescovo di Berlino, che ha presieduto la concelebrazione eucaristica e la benedizione dell'edificio. Nell'omelia il porporato ha espresso la sua gratitudine nei confronti dei salesiani che hanno continuato a rimanere fedeli all'arcidiocesi di Berlino, anche dopo la chiusura dell'opera di Berlin-Wannsee. Durante l'inaugurazione si è esibita la banda musicale della casa salesiana di Heiligenstadt, Turingia. Il Don Bosco Zentrum è diretto dai salesiani, le suore di Santa Maria Maddalena Postel e il circo giovanile "Cabuwazi" e, attualmente, nel centro vivono e sono operativi tre salesiani e due suore. Presenti all'inaugurazione molti giovani che vedono nel Don Bosco Zentrum un punto di riferimento, una nuova "casa". Questi stessi giovani, fra l'altro, verranno coinvolti, sempre dai salesiani, in un altro progetto nell'ambito della conferenza dell'ONU tenutasi a fine maggio a Bonn sulla biodiversità. (C.C.)

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    “Theotokos, Mother of God”, un cd per i 150 anni dalle apparizioni della Madonna di Lourdes

    ◊   Si chiama “Theotokos, Mother of God” ed è un cd inciso per ricordare i 150 anni dall’apparizione della Vergine a Lourdes. Lanciato il 13 maggio, festa della Madonna di Fatima, in omaggio a Maria, è stato registrato da Paul Shan, vescovo emerito di Kaohsiung, seconda città di Taiwan, e padre Petrus Chang della Congregatio Discipulorum Domini, entrambi devoti alla Madonna e ammalati allo stadio terminale. La notizia è stata diffusa dal bollettino settimanale dell’Arcidiocesi di Taipei, Christian Life Weekly e ripresa dall’agenzia Fides. Il disco, della durata di due ore, contiene 10 canti tradizionali quali Regina Coeli, Ave Regina Coelorum e Queen of Heaven. Alla realizzazione hanno contribuito oltre 200 fra religiosi e religiose della parrocchia di San Paolo. (R.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Visita a sorpresa a Beirut del segretario di Stato USA, Condoleezza Rice, a conclusione dei negoziati di pace israelo-palestinesi

    ◊   Crisi internazionali, con particolare riguardo all’Afghanistan e all’Iran, al centro dell’incontro a Londra tra il premier britannico Gordon Brown e il presidente statunitense Bush, nell’ultimo giorno della visita in Europa del capo della Casa Bianca. Dalla capitale britannica, Sagida Syed:

     C’è pieno accordo, tra i nostri due Paesi, sui più importanti temi di interesse globale. Lo annunciano, in conferenza stampa, Gordon Brown e Gorge Bush dopo un colloquio di due ore, stamattina a Downing Street. Il governo britannico resterà al fianco del partner americano, sia in Iraq che in Afghanistan, dove verranno inviate nuove truppe. Messaggio chiaro ma disposto al dialogo anche per l’Iran, a cui si chiede di sospendere il programma di arricchimento dell’uranio e di importare energia nucleare dalla Russia. Stesso consiglio per la Corea del Nord che, come ogni Paese, hanno detto i due leader, ha diritto al nucleare ma solo per scopi pacifici. Sul tema del prezzo del petrolio, Gordon Brown ha annunciato un suo viaggio in Arabia Saudita per trovare una soluzione tra i produttori e i consumatori di petrolio, soprattutto India e Cina, a cui si chiede collaborazione, anche sui cambiamenti climatici. Il premier inglese ha ringraziato il presidente statunitense per il suo impegno nella questione israelo palestinese e in Irlanda del nord, ultima tappa del suo viaggio europeo dove, nel pomeriggio, Bush annuncerà nuovi investimenti americani e nuovi posti di lavoro. E Bush ha infine detto che chiederà ai Paesi del G8, il prossimo mese, un ulteriore sforzo economico nei confronti dei Paesi più poveri e soprattutto la garanzia di un’educazione per tutti i bambini del mondo e la lotta alle malattie più diffuse sul pianeta.

     
    Vertice UE su trattato di Lisbona
    “Non dobbiamo mettere l'Irlanda all'angolo, ma trovare una soluzione a Ventisette”. È la linea che emerge dal vertice dei 27 ministri degli Esteri UE in corso a Lussemburgo per discutere sul no irlandese al referendum sul trattato di Lisbona. I capi della diplomazie dei Paesi comunitari ritengono che la bocciatura di Dublino non debba fermare il processo di riforma dell'Unione europea, ma riconoscono che non ci sono in vista soluzioni nè rapide nè facili. Un confronto che si è preannunciato molto intenso, tanto che per non togliere spazio alla discussione, la presidenza slovena ha deciso di rinviare a giovedì sera, al vertice UE il punto sulle sanzioni a Cuba.
     
    Inflazione
    Allarme inflazione in Europa che, nel mese di maggio, nella zona euro, è passata al 3,7%. Più di quanto previsto nelle stime preliminari di Eurostat, che alla fine del mese scorso indicava un 3,6%. Si tratta del livello più alto dalla nascita dell'euro, nel 1999, ma anche da quando, nel novembre 2007, i prezzi hanno iniziato la loro corsa. Grande la preoccupazione espressa dalla Commissione europea.

    Medio Oriente
    Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, conclude la tre giorni di negoziati di pace tra israeliani e palestinesi con una visita a sopresa a Beirut per incontrare il presidente libanese Suleiman. Negli incontri dei giorni scorsi, il capo della diplomazia statunitense ha posto l’accento sulla definizione e il rispetto dei confini. Tuttavia le autorità municipali di Gerusalemme hanno detto chiaramente di voler procedere con le costruzioni degli insediamenti al centro delle critiche della Rice. Il servizio di Marco Guerra:

    Prima di concludere la tre giorni di spola israelo-palestinese con gli incontri di oggi con il ministro israeliano della Difesa Barak e con il premier palestinese Fayyad, il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, è arrivata questa mattina a Beirut per un colloquio con il nuovo presidente della repubblica libanese, Nichel Suleiman. Con questa visita, che non era stata annunciata, la Rice intende esprimere "il sostegno dell'amministrazione statunitense alla democrazia libanese per la formazione di un governo di unità nazionale" dopo l’accordo di Doha del 21 maggio scorso e la successiva elezione del capo dello Stato. La Rice arriva dunque a sorpresa a Beirut provenendo da Israele, dove ieri aveva incontrato prima il presidente palestinese, Abu Mazen, poi il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, al quale aveva espresso riserve sul piano di espansione degli insediamenti israeliani a Gerusalemme est. In questi giorni la Rice ha premuto molto su Israele perché abbandoni questi progetti, definendoli una minaccia per la pace. Ma il primo ministro israeliano ha ribadito che non vi sarà alcun accordo di pace che comprenda una decisione su Gerusalemme, precisando che lo Stato ebraico rimane coerente con la politica di insediamenti già illustrata sia agli americani che ai palestinesi. A questo punto tutto lascia intendere che la questione sarà rinviata a quando alla Casa Bianca si insedierà un altro presidente, sebbene l’obiettivo della missione del capo della diplomazia USA fosse proprio un accordo entro la fine del mandato di Bush.
     
    Gaza
    Nella Striscia di Gaza proseguono le violenze. Cinque miliziani palestinesi sono stati uccisi stamattina dal fuoco di soldati israeliani in due distinti scontri a fuoco nei pressi del valico di confine di Sufa, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti militari a Tel Aviv, secondo le quali le truppe israeliane hanno colpito i miliziani mentre si avvicinavano con intenzioni minacciose alla linea di confine con lo Stato ebraico.
     
    Iraq
    Ancora violenza in Iraq. Due bombe, fatte esplodere davanti a due diverse sedi universitarie di Baghdad mentre erano in corso sessioni di esami, hanno ucciso uno studente ed un'altra persona, ferendo altri otto studenti e cinque passanti, tra i quali tre soldati. È, invece, di 5 morti e tre feriti il bilancio di diverse esplosioni registrate a Mossul, nel nord dell’Iraq, e nella provincia di Diyala, nel sud. Infine si segnala un attacco con razzi Katiusha contro un campo delle forze multinazionali a Diwaniya che non ha provocato vittime.

    Ciad
    Una dura offensiva dei ribelli in Ciad ha portato alla conquista della città di Am Dam, circa 600 chilometri a est della capitale N'Djamena, alla quale i ribelli dicono di puntare. Un’iniziativa che tuttavia era già fallita alcuni mesi fa per la reazione delle truppe regolari e l’appoggio logistico del contingente francese. Stefano Leszczynski ha chiesto un commento a Enrico Casale, giornalista della rivista dei Gesuiti "Popoli", esperto di questioni africane:
     
    R. – E’ la realizzazione di una “promessa” che i ribelli avevano fatto quando erano dovuti scappare da N'Djamena. Avevano promesso che sarebbero ritornati e avrebbero destituito Idriss Deby, il presidente attualmente in carica. Dopo una rottura attraverso le varie componenti dei ribelli che si è realizzata all’inizio della primavera, c'è stato poi un ricompattamento e un nuovo tentativo di assalto al regime di Deby per destituirlo.

     
    D. - Questo conflitto non è facilmente riconducibile soltanto ad uno scontro tra maggioranza di governo e un movimento di opposizione ribelle: c’è qualcosa di più complicato sotto?

     
    R. – Io direi che ci sono tanti attori ma un protagonista solo: il petrolio, la gestione delle risorse petrolifere che in Sudan, come in Ciad, sono ingenti. Quindi gli attori si muovono tutti intorno a questo protagonista: da una parte Idriss Deby, il presidente ciadiano, sostenuto dalla Francia, ed io direi direttamente dagli Stati Uniti; dall’altra parte, vediamo questi ribelli sostenuti molto probabilmente dal Sudan e dietro al Sudan c'è la Cina che con il Sudan ha un rapporto molto stretto, sempre legato alla gestione delle risorse petrolifere.

     
    D. – A gestire la difficile geopolitica dell’area, c’è anche un consistente contingente francese che è intervenuto, più volte, per dare assistenza al presidente Deby...

     
    R. – La Francia è fortemente impegnata in Africa. Si dice che già nella crisi di gennaio, dell’inizio dell’anno, il supporto più grande all’esercito di Deby, venne offerto dai francesi, anche se la Francia ha sempre preferito trincerarsi dietro il “no comment”.

     
    D. – Cosa succederà se i ribelli rientreranno a N’Djamena?

     
    R. – L’opzione principale è che potrebbe scatenarsi una guerra molto sanguinosa perché ci sono degli interessi molto grossi alla base. Bisognerà vedere molto come si posizionerà la Francia e come si posizionerà il Sudan nella Cina, dall’altra parte.

    Immigrazione - Sbarchi
    A Lampedusa, nelle ultime 48 ore, il flusso di arrivi delle imbarcazioni di immigrati clandestini è ripreso massiccio. Stamani, sono stati recuperati a sud dell’isola due diversi barconi con almeno 90 persone di nazionalità somala, fra loro c'erano anche 16 donne e sette minori. Subito dopo n’è stato intercettato un altro con a bordo circa 40 clandestini. Al momento la guardia costiera si sta dirigendo sulla zona. Gli interventi sono andati avanti senza sosta anche nella giornata di ieri, con l’approdo di quasi 400 persone in ben sette diverse operazioni di sbarco. Ma con l’aumento dei viaggi della speranza, si registrano anche nuovi naufragi delle carrette del mare: un’imbarcazione con a bordo un numero imprecisato di immigrati africani si è spezzata a circa 50 chilometri a sud di Malta; sei le persone disperse, tra loro vi sarebbero alcuni bambini. Lo riferiscono i 28 sopravvissuti ritrovati aggrappati alle gabbie per la pesca dei tonni da un peschereccio italiano che poi li ha trasbordati su una motovedetta della marina maltese.
     
    Turchia
    In Turchia, un’esplosione ha provocato ieri sera otto feriti in un caffè alla periferia di Instanbul. Le autorità turche non sono state finora in grado di spiegarne le cause e si ritiene si tratti di un attentato. Negli ultimi anni numerosi attentati dinamitardi avvenuti a Istanbul sono stati attribuiti a organizzazioni di separatisti curdi, di estrema sinistra e di estremisti islamici.

    Sri Lanka
    In Sri Lanka non si fermano le violenze legate alla lotta separatista delle tigri Tamil. Almeno 12 persone sono morte e 22 sono rimaste ferite in un attentato compiuto da un kamikaze a Vavunya, cittadina nel nord del Paese. Il terrorista a bordo di una motocicletta si è fatto saltare in aria davanti a un commissariato. Secondo i dati ufficiali dall’inizio dell’anno sono morti oltre 4.000 ribelli, 460 militari e 205 civili. Ma le cifre non sono attendibili: ambedue gli schieramenti, secondo gli analisti, tendono a esagerare le perdite nel campo avverso.

    Prezzo del petrolio
    L’Arabia Saudita è pronta ad aumentare di 200.000 barili al giorno la sua quota di produzione di greggio. Lo ha annunciato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in visita ieri nel regno. ''I Sauditi hanno risposto con senso di responsabilità alla richiesta dei loro clienti. Avevano già aumentato la produzione di 300.000 barili al giorno in giugno. L'ulteriore aumento porterà a una quota di 500.000 barili al giorno in più in soli due mesi'', ha spiegato Ban, citando il ministro saudita del Petrolio, Ali al-Nouaimi. La decisione è arrivata a conclusione del G8 di Osaka in Giappone, da dove i ministri delle finanze dei Paesi più industrializzati hanno invitato i Paesi produttori di petrolio ad aumentare l’offerta. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
      
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 168

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