Logo 50Radiogiornale Radio Vaticana
Redazione +390669883674 | +390669883998 | e-mail: sicsegre@vatiradio.va

Sommario del 15/06/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Imitate la compassione di Cristo per i poveri e i deboli: così il Papa nella Messa a Brindisi. No all'indifferenza dei popoli per la pace nel mondo
  • L'incontro del Pontefice con le monache di clausura della diocesi brindisina
  • Benedetto XVI ai giovani di Brindisi: "non cedete al male, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà ma confidate in Cristo cercando di capire e amare la Chiesa"
  • Il Papa a Santa Maria di Leuca: "la Chiesa non ha confini e vince l'individualismo educando alla solidarietà e alla condivisione"
  • Oggi in Primo Piano

  • Al via a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso Eucaristico Internazionale: intervista col cardinale Arinze
  • Mons. Giordano sul no di Dublino al Trattato di Lisbona: l'Europa deve ritrovare le sue radici
  • Dalla schiavitù della prostituzione alla speranza nella vita: la testimonianza di Roberto Gerali, animatore del Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII
  • Chiesa e Società

  • Domani sera, veglia di preghiera per il Papa in Piazza San Pietro
  • Nuovo piano del PAM per combattere la crisi alimentare mondiale
  • Documento dei vescovi USA contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali
  • L’arcivescovo di Yangon: “La compassione per le vittime del ciclone Nargis unisce cristiani e buddisti del Myanmar”
  • Nello Stato indiano del Gujarat, intimidazioni agli operatori della comunicazione che denunciano corruzione e violenze
  • Aperta la fase diocesana per la beatificazione di padre Echeverria, sacerdote degli Agostiniani Recolletti
  • Un sito internet per condividere la preparazione alla GMG
  • Dal 20 al 22 giugno a Pistoia, il V Forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del creato
  • 24 Ore nel Mondo

  • Kosovo: in vigore la Costituzione. Belgrado protesta
  • Il Papa e la Santa Sede



    Imitate la compassione di Cristo per i poveri e i deboli: così il Papa nella Messa a Brindisi. No all'indifferenza dei popoli per la pace nel mondo

    ◊   Gli abitanti della città di Brindisi “siano segno e strumento della compassione, della misericordia di Cristo”. E’ questo il messaggio lanciato da Benedetto XVI dal porto della città pugliese, teatro questa mattina della seconda celebrazione eucaristica presieduta dal Papa in questo suo decimo viaggio pastorale Italia. Il Pontefice, che nel pomeriggio concluderà la sua visita in Puglia incontrando il clero locale prima di ripartire per Roma, ha poi recitato l’Angelus chiamando tutte le nazioni a superare l'indifferenza per contribuire alla pace nel mondo. La cronaca della celebrazione, nel servizio del nostro inviato, Alessandro De Carolis:


    Non pietismo, ma solidarietà. Non assistenzialismo, ma condivisione. E’ questa la compassione secondo lo stile cristiano, che apre a una reale speranza verso il futuro perché fondata in Dio. E questa compassione Benedetto XVI ha chiesto sia il tratto distintivo della Chiesa e della società brindisina e pugliese. Un millennio dopo l’ultima presenza di un Pontefice a queste latitudini, le parole di un Papa hanno trasformato per un giorno un luogo di passaggio, traffici e fatica in uno spazio interiore. Il porto di Brindisi come una Piazza San Pietro sul mare, settantamila persone in ascolto del Papa tanto atteso, moltissimi i visi di ragazze e ragazzi attenti a quell’invito a sentirsi missionari sulla propria terra come gli Apostoli: uomini che Gesù chiamò, ha detto il Papa, non “perché erano già santi” ma perché “lo diventassero”.

     
    (canto)

     
    Con indosso i paramenti sacri confezionati per l’occasione in “sciamito” - un tessuto brindisino medievale - Benedetto XVI ha presieduto la Messa al grande altare allestito sulla banchina di Sant’Apollinare del porto di Brindisi. A sottolineare il carattere di porta aperta verso Oriente dello scalo, la presenza del metropolita ortodosso d’Italia, Gennadios, che il Papa ha salutato ricordando “la vocazione ecumenica” propria della Chiesa di Brindisi. Una Chiesa che Benedetto XVI ha detto di voler confermare nel suo cammino di fede, insistendo su un atteggiamento ben preciso, quello della compassione:

     
    “La compassione cristiana non ha niente a che vedere col pietismo, con l’assistenzialismo. Piuttosto, è sinonimo di solidarietà e condivisione, ed è animata dalla speranza. Non nasce forse dalla speranza la parola che Gesù dice agli apostoli: ‘Strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino’? E’ speranza, questa, che si fonda sulla venuta del Cristo, e che in ultima analisi coincide con la sua Persona e col suo mistero di salvezza, come bene ricordava nel titolo il quarto Convegno ecclesiale italiano, celebrato a Verona: Cristo risorto è la ‘speranza del mondo’”.
     
    La compassione cristiana, ha osservato Benedetto XVI, accoglie non si impone, perché così si comportò Gesù con il suo stile “inconfondibile”, lo stile del Vangelo fatto di gesti “umili e discreti” che però, ha sottolineato, “contengono un’enorme potenzialità di rinnovamento”. E la Chiesa, ha proseguito il Papa, è chiamata ad essere, con quello stesso stile, santa e missionaria, seguendo anche la riflessione avviata dal Sinodo che sta impegnando la Diocesi di Brindisi-Ostuni:

     
    “Al riguardo, è utile riflettere che i dodici Apostoli non erano uomini perfetti, scelti per la loro irreprensibilità morale e religiosa. Erano sicuramente credenti, pieni di entusiasmo e di zelo, ma segnati dai loro limiti umani, talora anche gravi. Dunque, Gesù non li chiamò perché erano già santi, ma affinché lo diventassero. Come noi. Come tutti i cristiani”.
     
    “La Chiesa - ha ripetuto il Papa - è la comunità dei peccatori che credono all’amore di Dio e si lasciano trasformare da Lui, e così diventano santi”:

     
    “Animati dalla speranza nella quale siete stati salvati, anche voi, fratelli e sorelle di questa antica Chiesa di Brindisi, siate segni e strumenti della compassione, della misericordia di Cristo (…) Questo mandato è rivolto ancora oggi in primo luogo a voi. Lo Spirito che agiva in Cristo e nei Dodici, è lo stesso che opera in voi e che vi permette di compiere tra la vostra gente, in questo territorio, i segni del Regno di amore, di giustizia e di pace che viene, anzi, che è già nel mondo”.
     
    All’Angelus recitato subito dopo la Messa, molti applausi hanno fatto da contrappunto alle parole di Benedetto XVI, che ha ringraziato con calore i fedeli e l’impegno di chi, a vario titolo, gli ha consentito questo suo secondo ritorno in Puglia. Se all’omelia aveva indicato nella compassione e nell’accoglienza il modo di essere del cristiano, all’Angelus - dando alle sue parole un orizzonte mondiale, sulla falsariga di quanto detto nel suo discorso in aprile all’ONU - il Papa ha stigmatizzato “l’indifferenza” che talvolta impedisce agli Stati di prevenire i conflitti o di esplorare le vie diplomatiche più idonee per ricomporli. Quindi, con lo sguardo sui moli circostanti, ha concluso l’Angelus invocando Maria come “porto di salvezza per ogni uomo e per l’intera umanità”:

     
    “La sua materna protezione difenda sempre questa vostra Città e Regione, l’Italia, l’Europa e il mondo intero dalle tempeste che minacciano la fede e i veri valori; permetta alle giovani generazioni di prendere il largo senza paura per affrontare con cristiana speranza il viaggio della vita. Maria, Porto di salvezza, prega per noi!”.
     
    Un volo di colombe bianche ha idealmente portato le parole del Papa dal porto alla città che, dopo mille anni dall’ultimo arrivo di un Papa, potrà serbare di Benedetto XVI un ricordo duraturo nel Seminario diocesano da oggi a lui dedicato e intitolato.

     (canto)

    inizio pagina

    L'incontro del Pontefice con le monache di clausura della diocesi brindisina

    ◊   Prima della Messa, questa mattina il Papa aveva incontrato le monache di clausura Benedettine e Carmelitane della diocesi, nella Cappella dell’Episcopio di Brindisi. Il nostro inviato, Alessandro de Carolis, ha intervistato Madre Daniela De Nitto, priora del Monastero delle Carmelitane dell'Antica Osservanza di Ostuni, chiedendole quale dono le religiose abbiano fatto al Santo Padre:


    R. – Il completo per l’altare, proprio perché vogliamo che il Santo Padre tenga questo nostro ricordo: un piccolo dono, fatto con tanto amore e realizzato dalle mani delle monache. Ma soprattutto offriamo al Santo Padre il nostro amore e la nostra continua preghiera.

     
    D. – Il Papa vi ricambia con la sua predilezione…

     
    R. – Sì, sappiamo infatti che ci tiene molto alla vita claustrale e di questo lo ringraziamo di cuore.

     
    D. – Per voi è, quindi, anche un modo per testimoniare al mondo, che tante volte non la comprende, la vita claustrale e che si può testimoniare il cristianesimo anche nel chiuso di un chiostro?

     
    R. – Per noi è venuto un incoraggiamento anche dal suo predecessore Giovanni Paolo II, quando istituì un monastero proprio in Vaticano, dove non c’era mai stato. Questo è stato certamente un segno forte in un momento caratterizzato da un po’ di confusione sulla vita claustrale. Noi sappiamo quanto sia Giovanni Paolo II, sia Benedetto XVI hanno sempre tenuto alla vita claustrale.

    inizio pagina

    Benedetto XVI ai giovani di Brindisi: "non cedete al male, non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà ma confidate in Cristo cercando di capire e amare la Chiesa"

    ◊   Il Papa era giunto ieri sera a Brindisi dopo la Messa celebrata a Santa Maria di Leuca. Accolto da una folla festante ha incontrato la cittadinanza e in particolare i giovani nel Piazzale Lenio Flacco. Ce ne parla Sergio Centofanti:

    (Applausi)

    Accolto dall’applauso caloroso di migliaia di giovani il Papa ha definito Brindisi “una porta aperta sul mare” esprimendo il proprio apprezzamento per lo spirito di accoglienza di questa popolazione, in particolare durante la crisi balcanica che ha visto tanti profughi sbarcare in questa terra provenienti dalla Croazia, dal Montenegro, dall’Albania e dalla Macedonia:

     
    “Mi sembra doveroso ricordare con gratitudine gli sforzi che sono stati compiuti e che continuano ad essere dispiegati dalle Amministrazioni civili e militari, in collaborazione con la Chiesa e con diverse Organizzazioni umanitarie, per dare loro rifugio e assistenza, nonostante le difficoltà economiche che continuano purtroppo a preoccupare particolarmente la vostra Regione. Generosa è stata e continua ad essere la vostra Città”.

     
    Si tratta di una solidarietà – ha sottolineato - che fa parte del “ricco patrimonio civile e religioso” della gente brindisina. Di qui un appello:

     
    “Fra i valori radicati nella vostra Terra vorrei richiamare il rispetto della vita e specialmente l’attaccamento alla famiglia, esposta oggi al convergente attacco di numerose forze che cercano di indebolirla. Quanto è necessario ed urgente, anche di fronte a queste sfide, che tutte le persone di buona volontà si impegnino a salvaguardare la famiglia, solida base su cui costruire la vita dell’intera società!”

     
    Il Papa ha invitato “a rispondere senza compromessi alle legittime attese di promozione umana e sociale” della Città e rivolto in particolare ai giovani ha parlato “del fenomeno drammatico della disoccupazione” che colpisce soprattutto i ragazzi del Sud, esortandoli a non cedere al “richiamo di facili guadagni”, o alla “tentazione di rifugiarsi in paradisi artificiali o di lasciarsi attrarre da forme distorte di soddisfazione materiale”:

     
    “Non lasciatevi irretire dalle insidie del male! Ricercate piuttosto un’esistenza ricca di valori, per dare vita ad una società più giusta e più aperta al futuro. Mettete a frutto i doni di cui Dio vi ha dotato con la giovinezza: la forza, l’intelligenza, il coraggio, l’entusiasmo e la voglia di vivere. E’ a partire da questo bagaglio, contando sempre sul sostegno divino, che potete alimentare in voi e attorno a voi la speranza. Dipende da voi e dal vostro cuore far sì che il progresso si tramuti in un bene maggiore per tutti. E la via del bene – voi lo sapete - ha un nome: si chiama amore”.

     
    “Solo nell’amore autentico – ha concluso il Papa - si trova la chiave di ogni speranza, perché l’amore ha la sua radice in Dio … e l’amore di Dio ha il volto dolce e compassionevole di Gesù Cristo”. Ecco dunque il “cuore del messaggio cristiano”:

     
    “Cristo è la risposta ai vostri interrogativi e problemi; in Lui viene avvalorata ogni onesta aspirazione dell’essere umano. Cristo, però, è esigente e rifugge dalle mezze misure. Egli sa di poter contare sulla vostra generosità e coerenza: per questo si attende molto da voi. SeguiteLo fedelmente e, per poterLo incontrare … cercate di conoscere la Chiesa, di capirla, di amarla, prestando attenzione alla voce dei suoi Pastori. Essa è composta di uomini, ma Cristo ne è il Capo ed il suo Spirito la guida saldamente. Della Chiesa voi siete il volto giovane: non fate perciò mancare il vostro contributo, perché il Vangelo che essa proclama possa propagarsi dappertutto. Siate apostoli dei vostri coetanei!”

     
    (Applausi – Canto)

    inizio pagina

    Il Papa a Santa Maria di Leuca: "la Chiesa non ha confini e vince l'individualismo educando alla solidarietà e alla condivisione"

    ◊   La visita pastorale di Benedetto XVI nel basso Salento era cominciata nel primo pomeriggio, con il suo arrivo, molto festeggiato dalla popolazione locale, al Santuario dedicato a Maria “de finibus terrae” di Santa Maria di Leuca. La Chiesa, specie nel meridione d’Italia – ha esortato il Papa durante la celebrazione - insegni la speranza alle giovani generazioni, “non come utopia, ma come fiducia tenace nella forza del bene”, al di là delle “sopraffazioni”. Riviviamo la cronaca della prima tappa del Pontefice in Puglia nel servizio del nostro inviato, Alessandro De Carolis:


    La Chiesa, innervata com’è nelle realtà umane, influisce in modo costruttivo anche sul piano sociale, perché incide sulle coscienze e le rinnova. Ai giovani insegna a fidare nella “forza del bene” e nella solidarietà, contro le scorciatoie della furbizia o dell’abuso. Il mondo ecclesiale e civile della Puglia attendeva parole di sostegno non solo spirituale dal Papa e Benedetto XVI non lo ha deluso. All’omelia della Messa nel Santuario mariano di Santa Maria di Leuca, detto “de finibus terrae”, il Pontefice si è espresso in modo forte e diretto sul ruolo sociale delle strutture ecclesiali. Davanti alle maggiori autorità religiose e civili della regione, Benedetto XVI ha ribadito che la Chiesa, pur non sostituendosi “alle legittime e doverose competenze delle istituzioni”, tuttavia “le stimola e le sostiene”, collaborando per il bene comune:

     
    “Infatti, in un contesto che tende a incentivare sempre più l’individualismo, il primo servizio della Chiesa è quello di educare al senso sociale, all’attenzione per il prossimo, alla solidarietà e alla condivisione. La Chiesa, dotata com’è dal suo Signore di una carica spirituale che continuamente si rinnova, si rivela capace di esercitare un influsso positivo anche sul piano sociale, perché promuove un’umanità rinnovata e rapporti umani aperti e costruttivi, nel rispetto e nel servizio in primo luogo degli ultimi e dei più deboli”.

     
    La papamobile è giunta nel piazzale del Santuario poco dopo le 17.30, in leggero ritardo sulla tabella di marcia, e il primo, commovente saluto di Benedetto XVI è stato per i malati allineati nelle prime file.

     
    (acclamazioni - applausi)

     Ma molto calorosa dall’inizio alla fine è stata l’accoglienza riservata al Papa dagli oltre 20 mila fedeli che hanno gremito l’area antistante il santuario, invasa dal sole. Un’ondata di affetto suggellata dalle parole rivolte al Papa dal vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito De Grisantis:

     “Le vogliamo un mondo di bene Santità!”

     
    Presiedendo la Messa sull’altare allestito all’esterno, Benedetto XVI si è detto un pellegrino mariano idealmente unito a tutti i Santuari mariani del Salento, definiti “vere gemme incastonate in questa penisola lanciata sul mare”. E parlando dell’antichissimo tempio “de finibus terrae” da cui celebrava, il Papa ne ha sottolineato il ruolo particolare che gli deriva dalla sua posizione geografica:

     
    “Proteso tra l’Europa e il Mediterraneo, tra l’Occidente e l’Oriente, esso ci ricorda che la Chiesa non ha confini, è universale. E i confini geografici, culturali, etnici, addirittura i confini religiosi sono per la Chiesa un invito all’evangelizzazione nella prospettiva della ‘comunione delle diversità’”.

     
    Una missione, questa, che è nel DNA stesso della Chiesa pugliese la quale, ha concluso il Papa, “possiede una spiccata vocazione ad essere ponte tra popoli e culture” e una maestra di vita per i giovani delle sue terre. “Qui, nel Salento, come in tutto il Meridione d’Italia – ha affermato Benedetto XVI - le comunità ecclesiali sono luoghi dove le giovani generazioni possono imparare la speranza, non come utopia, ma come fiducia tenace nella forza del bene”:

     
    “Il bene vince e, se a volte può apparire sconfitto dalla sopraffazione e dalla furbizia, in realtà continua ad operare nel silenzio e nella discrezione portando frutti nel lungo periodo. Questo è il rinnovamento sociale cristiano, basato sulla trasformazione delle coscienze, sulla formazione morale, sulla preghiera; sì, perché la preghiera dà la forza di credere e lottare per il bene anche quando umanamente si sarebbe tentati di scoraggiarsi e di tirarsi indietro”.

     
    Di nuovo, il tripudio è scattato al termine della Messa e uno spettacolo di fuochi d’artificio ha salutato la partenza del Papa, venuto da Roma a rinsaldare la presenza della Chiesa in questo lembo d’Italia dove Pietro duemila anni fa aveva iniziato a fondarla.

    inizio pagina

    Oggi in Primo Piano



    Al via a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso Eucaristico Internazionale: intervista col cardinale Arinze

    ◊   Si apre oggi a Québec, in Canada, il 49.mo Congresso Eucaristico Internazionale che per sette giorni, articolati in momenti di catechesi, adorazione e liturgia, celebrerà “L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. Domenica 22 giugno il Congresso si concluderà con una Messa, la cui omelia sarà pronunciata da Benedetto XVI, collegato via satellite con il Canada. Ma qual è il significato dei Congressi eucaristici? Giovanni Peduto lo ha chiesto al cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti:

     
    R. – Il Congresso Eucaristico si celebra perché l’Eucaristia è centrale nella vita della Chiesa e nel culto cristiano. Già nel 1881 c’è stato il primo Congresso Eucaristico Internazionale a Lille. Il programma è organizzato in modo tale da avere una riflessione teologica, la celebrazione eucaristica, la Santa Messa solenne ogni giorno, l’adorazione eucaristica al di fuori della Messa e ci sono altri atti di venerazione, come pregare l’ufficio divino davanti al Santissimo esposto: c’è poi il domandarsi di come vivere il messaggio dell’Eucaristia che ci manda in missione. E' quello che il Santo Padre ci ha detto nell’esortazione post-sinodale Sacramentum Caritatis: l’Eucaristia è un mistero da credere, da celebrare e da vivere.

     
    D. – La celebrazione del Congresso Eucaristico Internazionale quest’anno cade nel mese di giugno, dedicato al sacro Cuore di Gesù. Eminenza, c’è un rapporto, e qual è, tra il Sacro Cuore di Gesù e l’Eucaristia?

     
    R. – Tra il Sacro Cuore di Gesù e l’Eucaristia c’è legame, perché il Sacro Cuore è simbolo dell’amore di Gesù per la sua Chiesa, amore senza limite. Lui ha dato tutto se stesso: si è annientato, si è svuotato, si è umiliato fino alla morte in croce. Per Gesù non basta nemmeno morire per noi sulla croce: Lui vuole prolungare gli effetti dell’opera della salvezza tramite la Chiesa che lui ha stabilito e in quella Chiesa c’è il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo, offerto a Dio nella Messa, ricevuto da noi nell’Eucaristia. Allora, il mistero eucaristico è anche segno, è anche dono dell’amore di Cristo alla sua sposa, la Chiesa. Cristo ascende al cielo, il giorno dell’ascensione, ma rimane con noi nell’Eucaristia. Dio con noi, Dio che ci ama, Dio che ci dà tutto, Cristo Emmanuele. E’ molto stretto questo legame tra l’amore di Cristo, simboleggiato dal Sacro Cuore e il Sacramento della carità.

     
    D. – Eminenza, qual è il suo invito ai fedeli? In che modo vivere il Congresso Eucaristico Internazionale, che si celebra a Quebec in Canada?

     
    R. – Cercare di unirsi in spirito con coloro che sono raccolti lì, nella riflessione, nell’adorazione eucaristica, nella Santa Messa celebrata con fede e devozione sempre più crescente. Tutti possono leggere e riflettere di più sull’Eucaristia. Io suggerisco il Catechismo della Chiesa cattolica. Prendere i capitoli che toccano il mistero eucaristico: riflettere e pregare.

    inizio pagina

    Mons. Giordano sul no di Dublino al Trattato di Lisbona: l'Europa deve ritrovare le sue radici

    ◊   Prosegue in Europa il dibattito politico dopo che l’Irlanda ha bocciato in un referendum il Trattato di Lisbona che riformava la Costituzione dell'Unione Europea affossata a sua volta nel 2005 dalle consultazioni popolari in Francia e Olanda. Con il no di Dublino il Trattato non può entrare in vigore anche se gli altri 26 Stati dell’Unione Europea lo ratificassero. Tra le ipotesi più verosimili c’è la possibilità di riportare gli irlandesi alle urne o abbandonare il Trattato di Lisbona, optando per un'Europa a più velocità. Per un commento sul risultato del referendum irlandese, che sembra dare voce agli euroscettici, ascoltiamo mons. Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo, al microfono di Mario Galgano:

     
    R. – Riguardo al referendum, devono essere i politici a giudicarlo. Certo, sono dei segnali che i responsabili della Costituzione europea devono tenere in conto. Noi, come Chiesa, naturalmente siamo interessati sempre alla “grande Europa” e non solo alle nazioni dell’Unione Europea. Siamo, quindi, interessati soprattutto all’Europa della storia, all’Europa della cultura, a quell’Europa che oggi sa confrontarsi con il mondo. Riguardo al progetto politico, la Chiesa guarda con molto interesse a tutto ciò che può contribuire ad una maggiore stabilità ed unità dell’Europa, per meglio contribuire anche al resto del mondo.

     
    D. – Quale potrebbe essere il contributo concreto che può dare la Chiesa per la costruzione anche di un’Europa comune?

     
    R. – L’Europa deve ritrovare i suoi fondamenti, le sue radici; deve trovare il fondamento dei valori. L’Europa ha bisogno di una idealità, ha bisogno di una visione, ha bisogno di un’idea. Ma ha anche bisogno che i cittadini europei si impegnino su un progetto che è un’idea e questa idea deve essere fondata. Oggi non basta, quindi, una vuota retorica dei valori. Non possiamo dire che l’Europa si impegna per la dignità umana, ma si tratta poi di vedere in concreto cosa significa dignità umana, dov’è il fondamento della dignità umana ed anche quali sono i progetti concreti che possiamo perseguire per difendere la dignità umana. Altrimenti queste rischiano di essere parole piuttosto vuote. Siamo, d’altra parte, però interessati anche ad un’Europa che considera le sfide del mondo e le sfide del mondo sono tantissime. Noi siamo preoccupati proprio di prendere sul serio queste sfide dell’umanità e come europei di riuscire a dare un contributo. Quindi non un’Europa che cerca di diventare una fortezza, che guarda soltanto a se stessa, ma un’Europa che ritrova una sua identità, ritrova una sua vocazione, perchè soltanto così è poi capace di affrontare queste grandi sfide del mondo. Io credo che se fosse chiaro che l’Europa si sta attrezzando per il tema della fame, per il tema dell’ambiente, per il tema della pace, sarebbe certamente un’Europa seguita dai popoli, seguita dai giovani e per la quale merita essere dei protagonisti.

     
    D. – La voce della Chiesa in Europa come viene ascoltata, secondo lei, dal punto di vista dei politici, dei leader dei Paesi?

     
    R. – Su questi grandi temi - come quelli etici, che vanno dal tema della vita umana e quindi dalla sua nascita alla sua crescita, alla sua educazione, alla sua fine, ai temi della famiglia; ma ancora i temi morali come la giustizia, la pace e l’ambiente – io noto che c’è una grande attesa da parte della politica per la voce della Chiesa. Naturalmente non c’è soltanto attesa, ma c’è anche una dimensione critica. C’è poi anche una problematica ecumenica all’interno delle Chiese e le Chiese devono anche tra di loro trovare un consenso e dare un contributo comune. Ma c’è anche la questione interreligiosa, perché l’Europa ha un pluralismo religioso e quindi dobbiamo riuscire a presentare delle proposte o a dare delle visioni condivise anche a livello di religioni. Questo sarebbe molto utile. Credo che più siamo uniti come cristiani e quindi anche come uomini di religione, più la politica è attenta soprattutto proprio a queste questioni etiche. Ci sono delle minoranze che spesso fanno la voce grossa, che lanciano sempre critiche agli interventi della Chiesa, ma io ritengo che queste siano soltanto delle minoranze. Se noi riusciamo ad avere proposte serie e mature, se noi riusciamo a non far circolare delle maschere delle religioni o delle maschere del cristianesimo, se noi riusciamo a donare l’autenticità delle religioni e la cosa più autentica del cristianesimo, credo che allora venga dato spazio a questo. E’ soltanto una minoranza quella che ha una allergia a donare spazio alla religione. Da parte di chi gestisce la cosa pubblica sarebbe una arroganza pensare di poter rispondere da soli a queste enormi domande, come il senso della vita, come la domanda della convivenza o le domande della pace. C’è bisogno di creare spazio, affinché tutte le forze e tutti coloro che hanno qualcosa da dire possono farlo.

    inizio pagina

    Dalla schiavitù della prostituzione alla speranza nella vita: la testimonianza di Roberto Gerali, animatore del Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII

    ◊   Fu l’incontro nel 1989 di don Oreste Benzi con una prostituta alla stazione di Rimini a rivelare l’orrore della prostituzione e lo stato di oppressione che si celava dietro questo aberrante fenomeno. Da allora, i volontari della “Comunità Papa Giovanni XXIII” hanno iniziato ad incontrare le ragazze sulle strade per liberarle dalla schiavitù della prostituzione. Oggi il servizio Antitratta voluto da don Benzi prosegue con coraggio la sua attività di strada ed opera in 13 diverse regioni italiane. Alessandro Gisotti ha chiesto all’animatore generale del servizio Antitratta, Roberto Gerali di raccontare l’esperienza di riscatto delle donne liberate dalla strada:
     
    (musica) R. – Noi partiamo da Cristo. Quindi, in questa visione, in questa luce, per noi ogni persona ha la propria dignità. E quindi, nel caso di queste donne, di queste ragazze che noi troviamo sulle strade, sono tutte schiavizzate dalla prostituzione, da quelle extracomunitarie a quelle comunitarie. Andiamo sulle strade, incontriamo queste nostre “sorelle” e “figlie”, come le chiamiamo noi: non prostitute! E quindi, avviene questo incontro, intanto nel luogo dove loro sono costrette a stare. E noi diciamo: vieni via con noi, ti vogliamo liberare, ti vogliamo portare via da questa schiavitù!

     
    D. – Ma quali sono le difficoltà maggiori che incontrate? Sono donne purtroppo abituate ad avere solo violenza dagli altri ...

     
    R. – Infatti, non è semplice. Se noi avessimo una figlia, che magari viene portata via, e non c’è più, non la troviamo più nella nostra casa, nella nostra famiglia, e magari veniamo a sapere che è sulla strada, magari, in Olanda, in Germania ... che cosa facciamo? Noi faremmo proprio l’impossibile per portarla via. E’ chiaro che c’è un inganno all’origine, quindi non è facile costruire subito un rapporto di fiducia con loro. Però, è un atto di giustizia nei loro confronti!

     
    D. – Nella sua esperienza, come queste donne – umiliate nel corpo e nello spirito – ritrovano la speranza nella vita?

     
    D. – Sono quasi 6.500 donne e bambine che sono venute via, che sono passate nelle nostre case-famiglia; abbiamo visto delle vite trasformate, abbiamo visto dei miracoli: bambine che riprendono a studiare, che riprendono una vita normale, tante ragazze che ritrovano magari il calore di una famiglia e nello stesso tempo, poi, riprendono fiducia in se stesse e riprendono in mano il proprio cammino e la propria vita. Però, purtroppo – ecco la gravità – tante di loro subiscono danni terribili, dei danni tali per cui rimarranno psichicamente provate per sempre!

     
    D. – C’è una storia che in qualche modo riassume il senso di questa missione, tra le tante che lei ha conosciuto?

     
    R. – Mi viene in mente adesso una bambina, Erika, di 15 anni, dalla Polonia: purtroppo, lei ha avuto una storia anche di abbandono familiare e poi le è rimasta solo la costrizione della schiavitù, prima in Polonia e dopo, portata in Germania, nelle “vetrine” della Germania, a mostrare la mercificazione del corpo, e poi in Italia, a Roma. E poi ha avuto il coraggio e la forza di chiedere aiuto ai carabinieri che l’hanno portata da noi. Adesso è con noi. E’ chiaro che sta ricostruendo la sua vita perché – capite bene – non è semplice dopo ciò che ha vissuto! Per questo noi diciamo: non è giusto, devono essere puniti coloro che compiono questo orrore sulle loro figlie! Perché pensiamo che non sono nostre figlie, allora le dobbiamo trattare così? Non è giusto, non è giusto!

     (musica)

    inizio pagina

    Chiesa e Società



    Domani sera, veglia di preghiera per il Papa in Piazza San Pietro

    ◊   In programma domani, alle ore 21 in Piazza San Pietro, una veglia di preghiera per il Papa e il suo pontificato. Organizzata dal Movimento dell’Amore Familiare, con il sostegno delle diocesi di Roma, prevede la recita del Santo Rosario ed una fiaccolata. La veglia, alla sua quarta edizione, sarà presieduta dal cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per lo Stato della Città del Vaticano. Il Movimento dell’Amore Familiare si sviluppa e vive nella diocesi e particolarmente nelle parrocchie, con l’obiettivo precipuo di riportare i lontani alla speranza di una vita migliore e, progressivamente, alla vita di fede cristiana più matura, reinserendoli così nella Comunità parrocchiale. (B.B.)

    inizio pagina

    Nuovo piano del PAM per combattere la crisi alimentare mondiale

    ◊   Forti interventi a sostegno dei mercati e delle economie locali dei Paesi meno sviluppati: è questa l’essenza del nuovo piano quadriennale del Programma Alimentare Mondiale (PAM), per contrastare la crisi alimentare provocata dall'aumento dei prezzi del cibo. Il nuovo piano dell'agenzia delle Nazioni Unite prevede lo stanziamento di maggiori risorse per le emergenze e maggiori investimenti sui mercati locali, soprattutto in quei Paesi in cui il cibo non è accessibile alle fasce di popolazione più povere e vulnerabili. Josette Sheeran, direttore esecutivo dell’Agenzia, ha chiamato il piano “soluzione 80-80-80” perché: “L'80 per cento dei nostri fondi per gli aiuti umanitari sono spesi nei Paesi in via di sviluppo, l’80 per cento dei nostri mezzi di trasporto su terra sono comprati nei Paesi in difficoltà e l'80 per cento del nostro staff è impiegato localmente”. Dunque, “l'80 per cento di tutte le attività del PAM – ha concluso Sheeran – è già nel sud del mondo. È arrivato il momento di investire di più in questa presenza”. (B.B.)

    inizio pagina

    Documento dei vescovi USA contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali

    ◊   I vescovi statunitensi, riuniti in questi giorni ad Orlando nello Stato della Florida, si sono formalmente dichiarati contrari alla ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. Il documento, approvato all’unanimità, è stato elaborato da una commissione di bioetica guidata dall'arcivescovo di Filadelfia, cardinale Justin Rigali. “Creare embrioni per fini scientifici – si legge nel documento – equivale all'assassinio deliberato di esseri umani innocenti, ed è quindi un atto gravemente immorale”. “Come credenti che riconoscono ogni vita umana quale dono di Dio – concludono i vescovi – ribadiamo che non esiste alcun essere umano, per quanto piccolo o apparentemente insignificante egli sia, del quale al Signore non importi”. (B.B.)

    inizio pagina

    L’arcivescovo di Yangon: “La compassione per le vittime del ciclone Nargis unisce cristiani e buddisti del Myanmar”

    ◊   La compassione per le vittime del ciclone Nargis unisce cristiani e buddisti del Myanmar: lo afferma mons. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon. “Mentre le acque si scatenavano su un villaggio cristiano del delta dell’Irrawaddy – afferma l’arcivescovo, sulle pagine del quotidiano cattolico Avvenire – alcuni monaci buddisti si impegnavano nella nobile missione di salvare il maggior numero possibile di persone”. Una carità scolpita nella memoria dei cattolici, in questo come in altri episodi. Non è un caso, infatti, se la Caritas birmana ha scelto come partner per la distribuzione dei soccorsi ai villaggi cristiani proprio i monaci buddisti. Dall’altra parte, i cattolici hanno destinato alle vittime del Nargis, quanto più possibile in termini materiali e umani. “Centinaia di seminaristi – ha ricordato mons. Charles Maung Bo – sono stati tra i primi a scavare a mani nude tra le macerie”. “Il ciclone Nargis ha spogliato la nazione – conclude l’arcivescovo – ma la gente di ogni fede la sta rivestendo di compassione”. (B.B.)

    inizio pagina

    Nello Stato indiano del Gujarat, intimidazioni agli operatori della comunicazione che denunciano corruzione e violenze

    ◊   Censure ed intimidazioni, sono le minacce rivolte ai media che trattano eventi di corruzione delle forze dell’ordine ed atti di violenza nei riguardi delle minoranze religiose. È quanto denunciano alcuni rappresentanti della Chiesa in Gujarat, Stato dell’India occidentale. Ad inizio mese, la polizia ha denunciato il corrispondente di un giornale locale per aver legato il nome delle forze dell’ordine alla malavita. Già a fine maggio, si era verificato un episodio simile: la polizia aveva accusato un giornalista di istigazione alla violenza perché aveva riportato alcuni attacchi rivolti alle minoranze cristiane da parte del Bharatiya Janata Party (BJP), il partito che sostiene i gruppi radicali indù e che governa il Paese da oltre un decennio. Nei giorni scorsi, i giornalisti indiani hanno manifestato davanti alla sede del commissariato ed hanno presentato una richiesta di ritiro delle denunce al governatore dello Stato. La comunità ecclesiale, in questo contesto, opera attivamente per la riconciliazione e per il dialogo tra le fedi. A questo scopo, sono molti i progetti avviati. Ad esempio, il “Forum dell'armonia”: assemblee permanenti alle quali partecipano diversi leader religiosi, rappresentanti della società civile, giovani e famiglie. Il Forum ha lo scopo di creare strategie di intervento per sedare i conflitti, rinsaldare il dialogo e lavorare per la pacificazione sociale. Un'altra opportunità per testimoniare la fede di fronte alle difficoltà che attraversa il Paese sarà costituita dal Congresso missionario, in programma dal 30 ottobre al 1° novembre nella città indiana di Nadiad. Il congresso, dal titolo “Celebrare Gesù in Gujarat”, si pone sulla scia del Congresso missionario asiatico celebrato in Thailandia nel 2006. (B.B.)

    inizio pagina

    Aperta la fase diocesana per la beatificazione di padre Echeverria, sacerdote degli Agostiniani Recolletti

    ◊   Semplicità, umiltà e carità sono le virtù che hanno caratterizzato la vita di padre Jenaro Fernandez Echeverria. Per questo motivo, venerdì scorso, è stata aperta la fase diocesana della causa di beatificazione. “La santità – ha detto il cardinale Ruini, intervenuto durante la cerimonia – fu l’orizzonte della sua vita, dagli anni della prima formazione in seminario fino alla morte”. Il sacerdote nacque il 19 gennaio 1909 a Dicastillo, in Spagna, da una famiglia profondamente cattolica: infatti di 9 figli, ben 5 intrapresero la vita religiosa. Nel 1924 entrò nel convento degli Agostiniani Recolletti di Villaciosa de Odon, a Madrid. Arrivò a Roma nel 1931, per completare gli studi. Fu ordinato sacerdote il 24 gennaio del 1932: per oltre 25 anni compì la sua missione sacerdotale presso la chiesa di Sant’Idelfonso. Nel 1950, padre Jenaro fu eletto procuratore generale dell’Ordine degli Agostiniani Recolletti (OAR). Il 3 luglio 1972 morì in un incidente stradale. (B.B.)

    inizio pagina

    Un sito internet per condividere la preparazione alla GMG

    ◊   È www.Xt3.com l’indirizzo del sito internet lanciato dal cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, in vista della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) che si svolgerà nella città australiana dal 15 al 20 luglio. Il sito permetterà ai giovani sparsi in ogni angolo del mondo di scambiarsi esperienze di fede e di vita, di parlare con un sacerdote o di organizzare dibattiti su argomenti di attualità e fede. Il sito, riferisce l’agenzia SIR, prevede anche la possibilità di essere aggiornati su eventi di natura ecclesiale e di condividere video e foto. “Così – ha detto il vescovo coordinatore della GMG, mons. Fisher – aiutiamo i giovani a parlare di Cristo e del loro cammino di fede”. Il nome del sito è stato ispirato da Giovanni Paolo II, che assegnò proprio ai giovani il compito di annunciare Cristo nel nuovo millennio. “La speranza – afferma mons. Fisher – è che, anche dopo la GMG, questo sito aiuti a costruire nuove amicizie e che il dialogo continui”. (B.B.)

    inizio pagina

    Dal 20 al 22 giugno a Pistoia, il V Forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del creato

    ◊   “Il grido dei poveri e la salvaguardia del creato”: questo il tema del V Forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del creato, organizzato da Greenaccord a Pistoia dal 20 al 22 giugno. Nel corso dell’incontro si parlerà del rapporto tra agricoltura ed emergenza alimentare, approfondendo anche le problematiche emerse nel recente vertice della FAO di Roma. Secondo Franco Pasquali, segretario generale di Coldiretti, “le teorie esasperate del libero mercato hanno accentuato la fame senza rispondere alla necessità di una più equa distribuzione delle risorse alimentari. C’è bisogno di politiche forti e mirate”. Quella attuale è “una situazione inaccettabile – conclude Pasquali, all’agenzia SIR - della quale devono farsi carico i principali organismi internazionali”.(B.B.)

    inizio pagina

    24 Ore nel Mondo



    Kosovo: in vigore la Costituzione. Belgrado protesta

    ◊   A quattro mesi dalla proclamazione di indipendenza da Belgrado da parte delle autorità di Pristina, entra in vigore da oggi la Costituzione kosovara. Il testo, approvato il 9 aprile scorso all’unanimità dal parlamento del Kosovo, sarà ufficializzato nel pomeriggio nella capitale con la firma in calce del presidente Fatmir Sejdiu. Per il Kosovo questa giornata rappresenta "il culmine del processo di formazione dell'entità statale". Per Belgrado, invece, l'adozione della Costituzione “non cambia nulla” ed è da considerarsi un atto illegale così come lo è stato la proclamazione di indipendenza del febbraio 2008. Sempre oggi sarebbe poi dovuto avvenire il passaggio di consegne dalla missione ONU dell'Unmik alla missione civile internazionale Eulex, il cui invio è stato approvato il 16 febbraio scorso dall'Unione Europea. La nuova missione, presentata alle parti dal segretario generale delle Nazioni Unite, ha però provocato reazioni molto negative sia da parte kosovara sia da parte serba. Sul quadro della situazione pesano anche le divisioni del Consiglio di Sicurezza ONU che non si è ancora pronunciato in favore dell’indipendenza per la forte contrarietà di Cina e Russia. Anche l’Europa non ha trovato una linea unitaria dal momento che Spagna, Grecia, Cipro e Romania vedono in un riconoscimento ufficiale, un gravissimo precedente che metterebbe in serio pericolo la stabilità interna dei loro Paesi.

    Afghanistan
    L’esercito di Kabul è pronto a colpire i talebani sul territorio pakistano per "autodifesa". Lo ha detto il presidente afgano Hamid Karzai sottolineando che le incursioni di estremisti islamici dal Pakistan che uccidono civili afghani da' alle forze afgane "il diritto di fare lo stesso". Intanto prosegue la caccia all’uomo dopo l’evasione di massa dal carcere di Kandahar, attaccato dalle milizie talebane venerdi sera. Al momento sono soltanto 20 gli evasi catturati sui 1.100 detenuti fuggiti dalla prigione. I 20 sono stati trovati nel corso di una vasta operazione di ricerca, appoggiata dalle forze della NATO. Tra gli evasi ci sarebbero almeno 400 estremisti islamici. Le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti hanno inoltre compiuto un raid in un bunker di miliziani, uccidendone almeno quindici. Altri cinque sono stati catturati, ma non è chiaro se si tratti di evasi.

    Medio Oriente
    Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, in visita da ieri a Gerusalemme per un nuovo round di colloqui tra i dirigenti israeliani e palestinesi, si detta molto preoccupata che la continua costruzione di nuovi insediamenti da parte di Israele possa pregiudicare i negoziati di pace. Israele ha detto oggi che ha in programma di costruire 1.300 nuove abitazioni nella Cisgiordania occupata. L’agenda della missione diplomatica del capo del Dipartimento di Stato americano prevede prima un’incontro con il premier israeliano Ehud Olmert ed altri funzionari del suo governo, quindi proseguirà per Ramallah per incontrare il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Vi saranno inoltre i colloqui trilaterali, sia con il ministro della Difesa dello Stato ebraico, Ehud Barak, e con il premier palestinese Salam Fayad, sia con i due negoziatori capo, Ahmed Qureia per i palestinesi ed il ministro degli Esteri Tzipi Livni per gli israeliani. Negoziati che, secondo l’annuncio di un collaboratore del premier israeliano, a breve potrebbero aprirsi in modo diretto anche tra Israele e Siria.
     
    Iraq
    Non si fermano le violenze in Iraq. L'esplosione di un ordigno a Kirkuk ha causato la morte di un soldato e di un civile e il ferimento di altri due militari. Un'altra bomba è esplosa nei pressi del Politecnico di Baghdad, ferendo diversi studenti che si recavano all’ateneo, mentre un professore universitario è stato ucciso in un agguato, ed i suoi due figli sono stati feriti, nella città di Mosul. E ancora, ieri, una donna kamikaze si è fatta saltare in aria in un bar di Qara Tappah, cittadina a poche decine di chilometri a nord di Baghdad, provocando almeno 29 feriti, 12 dei quali in gravi condizioni. Il locale era pieno di tifosi che festeggiavano la vittoria per 2-1 della nazionale di calcio irachena. Sul fronte politico si segnala, intanto, l’ultimatum lanciato dal premier iracheno, Nuri al-Maliki, alle bande di criminali e fuorilegge attive nel Paese per consegnare le armi alle autorità entro quattro giorni di tempo. Se non ci sarà la resa, il premier ha lasciato intendere che le forze governative lanceranno un'offensiva finale.

    Bush
    Dopo la due giorni francese che ha rilanciato la amicizia tra Washington e Parigi, il presidente americano Bush è arrivato ieri sera a Londra, penultima tappa del suo tour europeo. A tenere banco in queste ore che precedono i colloqui con il premier Gordon Brown, è l’appello del capo della Casa Bianca a non annunciare una tabella di marcia per il ritiro delle truppe britanniche dall'Iraq. Il capo della Casa Bianca sostiene in un'intervista al domenicale 'Observer' che il disimpegno dovrebbe essere ''basato sul successo'' e non su una tempistica fissata con forte anticipo senza tener conto di che cosa succede sul campo. Il Regno Unito attualmente ha dispiegati nel sud dell’Iraq circa 4 mila soldati e la scorsa settimana alcuni media hanno riferito che il governo avrebbe potuto ritirarli tutti entro fine anno, ma l’ipotesi appare di difficile realizzazione.

    Giappone
    È salito a nove il numero delle vittime accertate del sisma che ieri a colpito il nord del Giappone. I soccorritori hanno infatti trovato i cadaveri di tre persone sepolte dalle macerie in una località turistica di acque termali. Intanto continuano le operazioni di ricerca dei dispersi. Tre campeggiatori stranieri sono stati invece ritrovati sani e salvi sul monte Kurikoma. C’è infine allarme per la fuoriuscita di acqua da una diga danneggiata dal terremoto. Le autorità locali hanno già invitato le persone ad evacuare la vicina città di Kurihara.

    Cina
    Le alluvioni che hanno imperversato nei giorni scorsi sul centro e il sud della Cina hanno causato almeno 62 morti e dispersi. Lo scrive la stampa locale di oggi. Oltre un milione di abitanti sono stati evacuati nelle province più colpite dall'ondata di maltempo: lo Jianxi, Guanxi e Guandong. Nelle ultime due province, sono almeno 6.000 le case distrutte dal maltempo. Il servizio meteorologico non prevede miglioramenti della situazione fino a martedì.

    Prezzo del petrolio
    Il re dell'Arabia Saudita Abdullah definisce il prezzi del petrolio "alti in modo abnorme" e si augura di poterli riportare a "livelli adeguati". Lo riferisce il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in visita in Arabia Saudita. Il re ''ha riconosciuto che i prezzi del petrolio sono elevati in modo anormale a causa di motivi speculativi e della politica di alcuni governi'' ha riferito Ban Ki-moon, precisando che Abdallah ''è pronto a fare tutto ciò che è in suo potere per ricondurre il prezzo del petrolio a livelli convenienti''.

    Italia
    In Italia è grande lo sgomento del mondo politico per l'uccisione del consigliere provinciale di Lecce , Giuseppe Basile. L’esponente dell’Italia dei Valori (IDV) aveva 61 anni ed è stato ucciso la scorsa notte a Ugento, in provincia di Lecce, dove viveva, con varie coltellate al torace. Il corpo è stato trova per strada vicino alla sua abitazione. I carabinieri che conducono le indagini al momento non escludono alcuna ipotesi. Secondo diversi esponenti del suo partito, Basile aveva subito minacce negli ultimi mesi. Tuttavia lo stesso leader dell’IDV, Antonio Di Pietro, ritiene che i metodi dell’agguato non siano riconducibili al crimine organizzato. (Panoramica a cura di Marco Guerra)

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 167

     E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.

    inizio pagina