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Sommario del 08/06/2008
La vera religione consiste nell’amore di Dio e del prossimo: così, Benedetto XVI all’Angelus incentrato sulla misericordia di Gesù
◊ E' l’amore di Dio a dare valore al culto e alla pratica dei precetti: è la riflessione offerta da Benedetto XVI ai tanti fedeli, raccolti in Piazza San Pietro per l’Angelus domenicale, nonostante la pioggia battente. Il Papa, prendendo spunto dalla vocazione del pubblicano Matteo, ha ricordato che Gesù non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. Il Pontefice ha dunque sviluppato il suo pensiero sulla misericordia di Dio. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti”: Benedetto XVI ha preso spunto da un’espressione del profeta Osea, al centro della liturgia domenicale, per ribadire quale sia il cuore del messaggio cristiano. Questa “parola-chiave”, ha ricordato il Papa, viene fatta propria da Gesù nel contesto della vocazione di Matteo che di professione era pubblicano, ovvero esattore delle tasse per conto della autorità imperiale romana e, per questo, considerato dai giudei un pubblico peccatore:
“Chiamatolo proprio mentre era seduto al banco delle imposte – illustra bene questa scena un celeberrimo dipinto del Caravaggio –, Gesù si recò a casa di lui con i discepoli e si pose a mensa insieme con altri pubblicani. Ai farisei scandalizzati rispose: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati… Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”
Gesù, ha proseguito il Papa, ripete l’espressione del profeta Osea a proposito dell’osservanza del sabato, “rivelandosi quale Signore delle stesse istituzioni legali”. Rivolgendosi ai farisei, afferma: “Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato persone senza colpa”.
“Dunque, in questo oracolo di Osea, Gesù, Verbo fatto uomo, si è, per così dire, “ritrovato” pienamente; l’ha fatto proprio con tutto il suo cuore e l’ha realizzato con il suo comportamento, a costo persino di urtare la suscettibilità dei capi del suo popolo. Questa parola di Dio è giunta a noi, attraverso i Vangeli, come una delle sintesi di tutto il messaggio cristiano: la vera religione consiste nell’amore di Dio e del prossimo. Ecco ciò che dà valore al culto e alla pratica dei precetti”.
Il Papa ha quindi invocato l’intercessione della Vergine Maria, affinché susciti in noi “sentimenti di filiale abbandono nei confronti di Dio, che è misericordia infinita”. E ci aiuti a fare nostra una preghiera che Sant’Agostino formula in un passo delle sue Confessioni:
“Abbi pietà di me, Signore! Ecco, io non nascondo le mie ferite: tu sei il medico, io il malato; tu sei misericordioso, io misero… Ogni mia speranza è posta nella tua grande misericordia”
“Che Dio misericordioso ci preservi dalla morte improvvisa”, ha poi detto salutando i pellegrini in lingua polacca. Il Papa ha quindi rivolto una preghiera particolare per i minatori, che mercoledì scorso, in Polonia, hanno perso la vita nella catastrofe nella miniera Borynia.
In un videomessaggio, il Papa invita i giovani polacchi riuniti a Lednica a diventare amici di Cristo e degli uomini
◊ “Se volete diventare amici di Cristo e degli uomini, presentatevi davanti a Lui e davanti a loro in verità e testimoniate la vostra fede, speranza ed amore”: è l’invito rivolto dal Papa in un videomessaggio per il XII incontro dei giovani a Lednica, in Polonia. Ai 70 mila ragazzi che ieri si sono raccolti sulle sponde del lago di Lednica, il Santo Padre ha rammentato che “l’amicizia è un legame impegnativo: si fonda sulla sincerità e sulla testimonianza”. E proprio l’amicizia è il tema del raduno di quest’anno, ideato da padre Jan Gora. All’evento hanno preso parte giovani provenienti da tutta la Polonia, ma anche dall’Ucraina, dalla Bielorussia, dalla Germania e dall’Inghilterra. Tanti i momenti significativi di condivisione, di testimonianza e preghiera. Ieri sera, prima dell’atteso videomessaggio di Benedetto XVI, i giovani hanno partecipato alla Messa celebrata dall’arcivescovo metropolita di Varsavia, mons. Kazimierz Nycz. (A.G.)
Si apre domani, con l’intervento del Papa, il convegno ecclesiale della diocesi di Roma: intervista con il cardinale vicario Camillo Ruini
◊ Da domani al 12 di giugno, si tiene a Roma il Convegno ecclesiale diocesano sul tema “Gesù è Risorto. Educare alla speranza nella preghiera, nell’azione, nella sofferenza”. Gli incontri si svolgeranno nella Basilica di San Giovanni in Laterano e in altri luoghi stabiliti dalle prefetture diocesane. Sarà il Santo Padre stesso ad aprire il Convegno alle 19.30 di domani sera, rivolgendo la sua parola a sacerdoti, diaconi, religiosi e laici impegnati pastoralmente nella diocesi. Giovanni Peduto ha chiesto al cardinale vicario Camillo Ruini le ragioni della scelta del tema di quest’anno:
R. – Il tema di quest’anno richiama l’impegno sull’educazione a proposito del quale il Papa ha scritto anche una Lettera all’intera città di Roma. Vogliamo unire, quest’anno, il tema dell’educazione al tema della speranza, oggetto come tutti sappiamo dell’Enciclica Spe Salvi. Il senso del tema di quest’anno è dunque proprio tenere insieme educazione e speranza o, in altre parole, educare alla speranza cristiana.
D. - Il Papa ultimamente è intervenuto più volte proprio sulla questione dell’emergenza educativa. Cosa può fare la Chiesa?
R. – La Chiesa può e deve anzitutto aiutare le famiglie nel loro compito primario dell’educazione dei figli. La Chiesa ha le sue scuole, le scuole cattoliche dedicate all’educazione. E’ presente attraverso gli insegnanti di religione, ma anche attraverso tanti insegnanti cattolici nelle scuole pubbliche dello Stato. La Chiesa ha anche altri luoghi di educazione: pensiamo agli oratori, alle parrocchie stesse, ai gruppi giovanili, alle associazioni, ai movimenti. Inoltre, la Chiesa, mentre persegue anzitutto l’educazione alla fede, alla formazione del cristiano, ha speso tempo e attenzione nella formazione dell’uomo in quanto tale, alla proposta di quei valori sui quali si può costruire un’autentica vita civile, una convivenza civile e anche delle persone solide, responsabili, libere, capaci di affrontare la vita.
D. - Quali sono le altre grandi sfide della Chiesa di Roma?
R. - Le sfide sono tante. Vorrei ricordare, in particolare, l’impegno a favore della famiglia, l’impegno a favore delle fasce più povere della popolazione, ma vorrei soprattutto insistere sul grande tema dell’evangelizzazione. Anche Roma ha bisogno di essere sempre, di nuovo, evangelizzata. Perciò, la nostra pastorale è anzitutto una pastorale missionaria.
D. - Come affrontare il tema della sofferenza? Pensiamo ai tanti emarginati, ai malati, agli anziani e anche ai nuovi poveri e alle famiglie che hanno sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese…
R. – Le nostre parrocchie lo sanno bene, perché sono in prima linea su questa così impegnativa frontiera. E la diocesi sostiene il loro sforzo. Poi c’è la Caritas diocesana, ci sono tutte le varie associazioni, movimenti che si impegnano in questo settore. Pensiamo alla Comunità di Sant’Egidio, a quell’ottima iniziativa che è il Banco Alimentare, pensiamo alla Fondazione Migrantes per gli immigrati. Tutto questo è lo sforzo che la diocesi di Roma compie e che intende compiere anche in futuro, cercando sempre di coniugare l’accoglienza con la formazione degli immigrati al rispetto della legalità.
Attesa per l’apertura del Congresso eucaristico internazionale a Québec in Canada: con noi l’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali
◊ Si apre domenica prossima a Québec, in Canada, per concludersi il 22 giugno, il 49.mo Congresso eucaristico internazionale. L’evento, che sarà articolato in momenti di catechesi, adorazione e liturgia, celebrerà “L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. Il Papa ha chiesto ai fedeli, nelle intenzioni per il mese di giugno, di pregare affinché questo Congresso aiuti “a comprendere sempre di più che l’Eucaristia è il cuore della Chiesa e la fonte dell’evangelizzazione”. Legato Pontificio a Québec sarà il cardinale Jozef Tomko, presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi eucaristici internazionali. All’arcivescovo Piero Marini, attuale presidente del Comitato, Giovanni Peduto ha chiesto di illustrare il significato di questo Congresso in terra canadese:
R. –. Come dice Papa Benedetto nella Sacramentum Caritatis, grazie all’Eucaristia la Chiesa rinasce sempre di nuovo. Quindi, la celebrazione dell’Eucaristia, e tanto più un Congresso eucaristico internazionale, fa riscoprire la nostra identità cristiana. In particolare, per quello che riguarda il Canada, la città di Quebec ha un posto importante in tutta l’America del Nord per il ruolo che ha avuto, non solo nell’esplorazione del continente, ma anche per quello che è stato il primo annuncio del Vangelo agli abitanti del continente nord americano. Significa, dunque, per il Canada, per Quebec, riscoprire la propria identità e anche per tutta la Chiesa rinascere a vita nuova. La comunità ecclesiale che si trova riunita nel vincolo della carità e dell’unità per la celebrazione dell’Eucaristia - la comunità ecclesiale in questo caso in Canada – è in comunione con il Signore, con i fratelli, nella partecipazione alla tavola della Parola e del Pane di vita ed è anche in comunione con le altre comunità ecclesiali sparse per il mondo. Ecco, questo dovrebbe essere l’obiettivo del Congresso eucaristico: far rivivere a tutti l’identità della propria fede attraverso la celebrazione dell’Eucaristia.
D. - Ci saranno delle novità in questo Congresso?
R. – Il Congresso si svolgerà secondo le modalità di questi ultimi anni. Il Congresso è stato preparato attraverso un documento teologico di base, che è stato pubblicato lo scorso anno: “L’Eucaristia, dono di Dio per la vita del mondo”. E’ il documento che ha guidato la preparazione e che guiderà anche lo svolgimento del Congresso. Naturalmente, questo Congresso sarà preceduto da un Simposio teologico, dall’11 al 13 giugno, presso l’Università Laval, e poi il Congresso vero e proprio si svolgerà dal 15 giugno a domenica 22 giugno. Il Congresso, ogni giorno, sarà caratterizzato dalla celebrazione dell’Eucaristia, dalle catechesi, dalle testimonianze, da gruppi di lavoro e ogni giorno sarà dedicato ad un continente: l’Africa e l’Asia, per quello che riguarda l’animazione. Per quanto riguarda le particolarità, una di questo Congresso è l’Arca, la cosiddetta Arca dell’Alleanza. Una raffigurazione dell’Arca è stata benedetta dal Papa, con varie icone che si riferiscono all’Eucaristia. Il cardinale arcivescovo di Quebec, Ouellet, presidente della Conferenza episcopale canadese, è stato molto soddisfatto di questa Arca, perché ha contribuito molto a facilitare la catechesi e la preparazione di questo 49.mo Congresso eucaristico internazionale.
D. – A sua parere, come è possibile far comprendere di più il Mistero dell’Eucaristia?
R. – Per far comprendere, per aiutare i credenti a comprendere il Mistero eucaristico, a parteciparvi, affinché porti più frutto per la Chiesa, per la missione, per la comunione, secondo me bisogna proprio celebrare bene l’Eucaristia, così come è stata voluta dal Signore. Quindi, celebrare bene l’Eucaristia significa fare quello che il Signore ha voluto fare: “Fate questo in memoria di me”. Dobbiamo partire da qui. Oggi si vede invece che qualche volta l’Eucaristia è un po’ strumentalizzata. Allora, diventa una scuola per chi vuole insegnare, diventa un luogo d’incontro per chi vuole aggregare, alle volte diventa uno spettacolo per chi vuole colpire con effetti speciali. Dobbiamo pensare che non siamo noi che andiamo a far festa al Signore ma, come ha detto Papa Benedetto ai giovani a Colonia, è il Signore che fa festa per noi. Io direi che dovremmo ricominciare da qui: fare in modo che la celebrazione dell’Eucaristia sia nient’altro che la celebrazione dell’Eucaristia. “Fate questo in memoria di me”, cioè rispettare quello che il Signore ha voluto che fosse.
Grande partecipazione di fedeli al pellegrinaggio notturno Macerata-Loreto. Ieri, la Messa celebrata dal cardinale Bagnasco. Con noi, mons. Giuliodori
◊ Oltre settantamila fedeli, in gran parte giovani, provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero, hanno partecipato - nelle scorse ore - al tradizionale pellegrinaggio notturno a piedi da Macerata al Santuario mariano di Loreto. "Ora siete arrivati alla meta, siete arrivati a casa", ha detto stamani ai pellegrini l'arcivescovo-prelato di Loreto, mons. Giovanni Tonucci. I partecipanti al pellegrinaggio sono partiti poco dopo le 22, al termine della Messa celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente delle CEI, nello stadio Helvia Recina di Macerata. Tema del pellegrinaggio di quest’anno: “Il vero protagonista della storia è il mendicante”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Canti
Da trent’anni in cammino verso Maria per testimoniare l’amore a Cristo e ai propri fratelli. La 30.ma edizione del pellegrinaggio Macerata-Loreto, iniziativa promossa da Comunione e Liberazione, è stata vissuta con gioia, entusiasmo, all’insegna della speranza. Nella Messa nello stadio Helvia Recina, il vescovo di Macerata, Claudio Giuliodori, ha letto il messaggio inviato dal Papa:
“Sua Santità auspica che quanti prenderanno parte a così significativa esperienza di preghiera, che ripropone in modo originale un gesto profondamente sentito dal popolo cristiano, possano fare gioiosa esperienza di Cristo, Via Verità e Vita”.
La Messa è stata celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco, che ha invitato i fedeli a farsi pellegrini nella vita quotidiana, con l’aiuto di Maria:
“Che la Santa Vergine ci introduca sempre meglio nel mistero del Dio fatto uomo, ci doni di rimanere pellegrini in questa traversata del tempo. Pellegrini non soli, ma solerti, operosi, capaci di guardare il mondo con gli occhi di Cristo per amarlo un poco come il suo stesso cuore”.
Dopo la Messa ha avuto dunque inizio il cammino notturno verso la Santa Casa di Loreto, con in testa la "fiaccola della Pace", benedetta dal Papa durante l'udienza generale di mercoledì scorso. Un pellegrinaggio, conclusosi nella mattinata, scandito dalla recita del Rosario, da canti e testimonianze. Sull'importanza di questo pellegrinaggio, Luca Collodi ha intervistato il vescovo di Macerata, Claudio Giuliodori:
R. – La mia valutazione da osservatore esterno per tanti anni, poi dall’anno scorso con uno sguardo più ravvicinato, è che la forza di comunicazione di questa esperienza risiede nel vissuto che le persone fann. L’essersi sviluppato il pellegrinaggio in pochissimi anni da qualche decina di persone a decine di migliaia sta ad indicare la forza del "passaparola" e dell’esperienza vissuta. Certamente è accompagnato da una campagna di comunicazione, nel senso di far circolare la notizia, farla conoscere, divulgarla, ma tutto questo non basterebbe per ottenere un risultato così straordinario. C’è un altro elemento che valorizza l’esperienza vissuta e, quindi, il messaggio è comprovato, rafforzato, da questa esperienza.
La Chiesa brasiliana in festa per il centenario dell’arcidiocesi di San Paolo: intervista con il cardinale Odilo Scherer
◊ L’arcidiocesi di San Paolo del Brasile, che conta ben 6 milioni di fedeli, è oggi in festa per il centenario della sua fondazione: il 7 giugno di cento anni fa, infatti, la diocesi di San Paolo veniva elevata ad arcidiocesi da Papa San Pio X. La ricorrenza viene festeggiata in questi giorni con numerose iniziative spirituali e culturali all’insegna del motto: “Dio abita questa città!”. Oggi, poi, la comunità ecclesiale festeggerà l’avvenimento con una solenne Concelebrazione eucaristica allo Stadio municipale di Pacaembu, scenario, nel maggio del 2007, dell’incontro tra Benedetto XVI e i giovani cattolici del Brasile. Al microfono di Cristiane Murray, del nostro programma brasiliano, il cardinale arcivescovo di San Paolo, Odilo Scherer, si sofferma sui frutti che si aspetta da questa ricorrenza:
R. - L’arcidiocesi di San Paolo è una diocesi urbana. Dunque, è una Chiesa che affronta tutta la complessità della pastorale di una grande città. Tanti gli aspetti difficili, ma la gente è buona e siamo convinti che Dio è presente in mezzo a questa gente e vuole farsi sempre più presente nella vita di ognuno. Abbiamo, dunque, ricordato quest’anno che anche Dio abita in questa città e, per dirlo con il salmista, Dio non è lontano dalla sua gente. Abbiamo preso coscienza che come Chiesa la nostra missione è quella di essere testimoni di Dio nella città di San Paolo per ogni persona, soprattutto coloro che soffrono, che sono emarginati dal benessere. Noi siamo in qualche maniera missionari dell’amore di Dio verso ogni persona che abita in questa città. La città deve essere edificata tenendo conto della presenza di Dio. Vogliamo una città degna di Dio, una città degna di ogni figlio e di ogni figlia di Dio. Voglioamo essere una città che sia edificata nel senso della giustizia, della solidarietà, del rispetto per ogni persona dei diritti umani e soprattutto nell’attenzione che deve avere verso ogni persona emarginata dal benessere.. Questa celebrazione per il centenario sarà per noi un momento di ripresa anche della nostra missione, nella nostra immensa città di San Paolo.
Oltre 2.500 sindacalisti uccisi in Colombia negli ultimi vent'anni: la riflessione di Patrizia Sacco di Amnesty e Gianni Alioti della CISL
◊ Più di 2.500 morti in vent’anni: quella che si sta consumando in Colombia è una vera e propria strage contro i sindacalisti, una strage avvolta dal silenzio dei media e dell’opinione pubblica internazionale. Secondo "Amnesty International", circa la metà degli atti di violenza contro i sindacalisti vengono commessi da gruppi paramilitari, l’altra metà direttamente dalle forze di sicurezza. Ad aggravare la situazione, su oltre 2.500 omicidi solo in 76 casi sono stati trovati e puniti i responsabili. Della vicenda parlano Patrizia Sacco, del coordinamento America Latina di Amnesty, e Gianni Alioti della FIM-CISL, al microfono di Elisabetta Rovis:
R. - I rischi per la propria vita, per chi fa attività sindacale, sono altissimi. In 20 anni, ci sono stati 2578 uccisioni di sindacalisti in Colombia, il che vuol dire una media di 120 l’anno, uno ogni tre giorni.
D. - Oltre ad essere uccisi, i sindacalisti sono vittime di diverse violazioni dei diritti umani: minacce, intimidazioni a danno loro e delle loro famiglie...
R. - Sì, questo avviene quotidianamente e fa sì che diventi sempre più difficile impegnarsi nel lavoro sindacale, perchè le minacce sono rivolte ai sindacalisti a tutti i livelli, anche a quelli che vengono definiti sindacalisti di basso profilo. Per cui, chiunque pensi di impegnarsi nel lavoro sindacale, ci pensa due volte.
Ma quali sono le principali rivendicazioni dei sindacalisti colombiani e che cosa li rende così pericolosi? Gianni Alioti, responsabile relazioni internazionali della FIM-CISL:
R. - Non penso che le rivendicazioni dei sindacati in Colombia siano diverse da quelle che il sindacato porta avanti in qualsiasi altro Paese. Il problema è che in Colombia sembra non accettarsi che esistano persone che possano tutelare collettivamente i lavoratori, portare avanti i loro diritti, le loro giuste rivendicazioni. C’è una persecuzione sistematica e organizzata da parte dei paramilitari, con complicità anche ad altri livelli, contro un gruppo sociale: quello dei sindacalisti.
D. - Quali sono le caratteristiche più preoccupanti della situazione del mercato del lavoro in Colombia, anche in riferimento alla presenza di compagnie transnazionali...
R. - Le imprese transnazionali presenti in Colombia sono nei settori del petrolio, dell’energia, nel settore alimentare. Quindi, c’è un interesse a sfruttare in alcuni casi le risorse naturali esistenti in quel Paese e, in un altro caso, ad occupare un mercato, quello del consumo, presente in Colombia, sfruttando sia una condizione di bassi salari, sia soprattutto l’impossibilità di organizzarsi sindacalmente e dunque di poter migliorare, da parte dei lavoratori, la propria condizione. Inoltre, va detto che il fenomeno della precarizzazione coinvolge nei settori privati, nei settori dell’industria manifatturiera, quasi il 90 per cento delle persone che lavorano. Quindi, di fatto c’è un mercato del lavoro senza regole e senza tutele.
La storia della dottoressa Rose, oculista ugandese al servizio dei bambini: il racconto di Giusy Laganà di CBM Italia
◊ Fare l’oculista in un Paese povero permette di cambiare per davvero la vita delle persone, soprattutto delle più deboli: è questo lo spirito che anima l’impegno di Rose Mutumba, quarantenne dottoressa ugandese, che lavora all’ospedale Mengo di Kampala. A sostenerla, nel suo prezioso lavoro, c’è CBM, le Missioni Cristiane per i ciechi nel mondo. Alessandro Gisotti ha intervistato la portavoce di CBM Italia, Giusy Laganà, di ritorno da una visita in Uganda:
Musica
R. - Nel mondo ogni 5 secondi una persona diventa cieca e ogni minuto questo destino tocca a un bambino. In particolare, in Africa, in Uganda le malattie più diffuse sono la cataratta, il glaucoma, la cecità infantile, tutte quelle patologie che derivano da scarsa alimentazione, mancanza di igiene, mancanza di acqua potabile. CBM fa prevenzione e cura della cecità e delle patologie visive, soprattutto in campo infantile. Questo avviene molto spesso in Uganda, con la cataratta. La cataratta nei Paesi industrializzati è una malattia degenerativa, che si presenta in tarda età. Nei Paesi in via di sviluppo invece colpisce chiunque, anche i bambini.
D. – A Kampala, in Uganda, CBM sostiene l’impegno di Rose Mutumba, una dottoressa specializzata in oftalmologia pediatrica. Lei ha potuto vedere sul campo come opera. Può darci una testimonianza?
R. – E’ una donna splendida! Durante la nostra visita abbiamo avuto la possibilità di incontrarla al Mengo Hospital che è un ospedale sostenuto da CBM, da CBM Italia in particolare. E’ una delle poche oftalmologhe presenti in Africa. La dottoressa Rose è meravigliosa, perchè è instancabile e soprattutto adora i bambini. Quello che ci raccontava è bellissimo, ci diceva: “La cosa che amo del mio lavoro è la possibilità di aiutare la mia gente, di far venire qui presso l’ospedale i bambini ugandesi che altrimenti non potrebbero ricevere cure. E' straordinario poter operare un bambino di cataratta, di glaucoma... e poi appena riapre gli occhi alla vista la prima persona che vede sono io e quindi vedi questa luce e questa gioia nei loro occhi”.
D. – Accanto all’azione medica di cura c’è un accompagnamento di amore. In questo si coglie la radice evangelica, cristiana di CBM…
R. – Sì. CBM è nata come Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo, proprio con l’intenzione di sostenere queste persone indipendentemente dalla loro razza, dal sesso e dalla religione, seguendo gli insegnamenti di Cristo. Abbiamo la volontà di fare la differenza, fare del bene, aiutare queste persone con tutto l’amore e l’entusiasmo di cui siamo capaci. Ci avvaliamo di cooperanti italiani, ma formiamo personale locale, trasmettendo loro tutto l’amore, la passione e la fede che sostengono questo lavoro. Un lavoro che CBM fa grazie ai propri donatori.
Musica
Il cardinale Tarcisio Bertone a Torino per il centenario della Società Editrice Internazionale
◊ Di fronte all’“emergenza educativa” che investe "le nuove generazioni e il futuro stesso della società", la tradizione pedagogica salesiana è veicolo di una “nuova educazione”, “creativa e fedele”. Così, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, ieri a Torino, alle celebrazioni per il centenario della Società Editrice Internazionale (SEI). Nel suo intervento alla manifestazione commemorativa della casa editrice salesiana – informa l’Osservatore Romano - il cardinale Bertone ha sottolineato la necessità di "potenziare l'intuizione pedagogica di don Bosco di educare la gioventù alla capacità critica e alla comunicazione", giacché – ha ricordato il porporato, riferendosi al messaggio del Papa all’incontro del XXVI capitolo generale dei salesiani - "senza educazione non c'è evangelizzazione duratura e profonda, non c'è crescita e maturazione, non si dà cambio di mentalità e di cultura". Citando ancora il Papa ha poi aggiunto che "è indispensabile aiutare i giovani a valorizzare le risorse che portano dentro come dinamismo e desiderio positivo; metterli a contatto con proposte ricche di umanità e di valori evangelici; spingerli ad inserirsi nella società come parte attiva attraverso il lavoro, la partecipazione e l'impegno per il bene comune". Ai presenti, il cardinale Bertone ha espresso gli auguri di Benedetto XVI e l’auspicio che la SEI continui ad essere "nel vasto campo della produzione mass-mediale, una presenza educativa e creatrice di cultura”, capace di “raccogliere le sfide emergenti nel campo della formazione cristiana e dell'educazione scolastica dei ragazzi”. Giunto stamani nel centro di Romano Canavese, il cardinale Tarcisio Bertone ha officiato la Messa nella Chiesa Parrocchiale di SS. Pietro e Solutore in occasione del 40.mo anniversario della morte del padre, Pietro Bertone. (CDL)
A Chianciano Terme, i direttori diocesani per la Pastorale della Sanità si confrontano "sui luoghi di promozione della salute"
◊ “Ospedale, Parrocchia, Territorio, luoghi di promozione della salute”: è il titolo del X Convegno nazionale dei direttori diocesani per la Pastorale della Sanità, organizzato dalla Conferenza episcopale italiana a Chianciano Terme da domani e fino al prossimo 11 giugno prossimi. All’incontro, parteciperanno anche alcuni esponenti del mondo accademico esperti del settore tra cui Giovanni Gambisi, docente di Geriatria, che interverrà sul tema “Promuovere la salute in una società che invecchia” e Lucetta Scaraffia, vice presidente del Comitato “Scienza e Vita”, che parlerà del “Valore della Salute e della vita umana” in una prospettiva storico-culturale. Particolare attenzione sarà, poi, dedicata al tema della Comunicazione sanitaria, sottolineando – anticipano gli organizzatori – come questa debba essere prima di tutto “un servizio utile”, sia ai cittadini sempre bisognosi di informazioni sulla salute, che agli operatori del settore che devono “promuovere il loro lavoro e la loro immagine”. Da qui l’esigenza di una comunicazione “chiara, corretta, attendibile, semplice e utile” che, in linea con la “Carta degli operatori sanitari” del Pontificio consiglio per la Pastorale della Salute, promuova un’attività medica che sia allo stesso tempo “ministero terapeutico” e “servizio alla vita”. A partire da valori quali “l’accoglienza all’uomo e ai suoi bisogni in senso globale e in tutte le fasi della vita” e la “giusta relazione terapeutica”. (S.G.)
GMG solidale: 1600 chilometri in bicicletta per i giovani più bisognosi
◊ Da Adelaide a Sydney in bici per raccogliere fondi per permettere a circa 20 indigeni delle Isole Tiwi e a giovani vietnamiti di partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. Catherine Burke di Adelaide, fisioterapista di 26 anni e di origine irlandese, pedalerà per 1600 chilometri per promuovere la campagna ‘Go an Extra Mile’ (Percorri un miglio in più) di finanziamento della GMG per i più poveri. La partenza è fissata da Adelaide l’ultima settimana di giugno per arrivare a Sydney il 15 luglio, in tempo per la Messa di apertura e anche per festeggiare il suo compleanno. L'agenzia SIR ricorda che Catherine Burke avrà tutto il sostegno della sua arcidiocesi e delle sue due sorelle che la accompagneranno lungo alcuni tratti con cibo, acqua, pronto soccorso e kit per le forature. A prepararsi alla GMG sono anche i giovani delle isole Samoa, dove ogni mattina, nella Cattedrale di Apia, si celebra una messa alle 6. I samoani per finanziare il loro pellegrinaggio a Sydney si stanno dedicando, da due anni, alla raccolta della spazzatura, alla vendita di noci di cocco, alla coltivazione di alberi da banane, alla vendita di libri, frutta e ortaggi, senza dimenticare grigliate di beneficenza. Dai giovani samoani anche esibizioni con musiche e danze legate alla loro tradizione.
Al via in Perù un programma di formazione indirizzato agli operatori della Pastorale Familiare
◊ Sviluppare una pedagogia della Santità: è il delicato compito di quanti, all’interno della Chiesa, accompagnano più da vicino le famiglie. Per venire in loro aiuto, l’arcidiocesi di Lima, in Perù, promuoverà dal prossimo 10 giugno sino a fine novembre, un programma di formazione, dal titolo: “Una nuova messa a fuoco della Pastorale Familiare”. Molteplici gli obiettivi del programma - riferisce l’agenzia Fides - organizzato dalla Commissione per la Famiglia: offrire all’operatore pastorale uno spazio di formazione che lo abiliti all’azione evangelizzatrice; ribadire e diffondere principi formativi basati su una spiritualità di comunione; proporre agli operatori criteri e orientamenti che sostengano la sua azione. La formazione durerà 24 settimane per un totale di 72 ore accademiche. Tra i temi del primo livello, “La Visione della persona umana”, “L’amore umano nelle Sacre Scritture”, “Comunicazione umana”, “Amore e sessualità”, “Anatomia e fisiologia della procreazione umana”, “Bioetica”. Nel secondo livello si parlerà di matrimonio e famiglia nel Magistero della Chiesa, nel diritto canonico e nel diritto civile. E ancora: “Psicologia Familiare”, “Metodi pastorali e dinamica di gruppi” e “Senso e compito della Pastorale Familiare”. Il Terzo Livello riguarderà infine il “Profilo e missione dell’operatore di Pastorale Familiare”. (S.G.)
Lotta alla violenza sui minori. Il Consiglio d’Europa lancia una campagna di sensibilizzazione
◊ “Alzi la mano chi è contro la violenza!”: è il titolo della campagna contro le punizioni fisiche sui minori che il Consiglio d’Europa lancerà il prossimo 15 giugno da Zagabria, capitale della Croazia. Inserita nel programma pluriennale “Costruire un’Europa per e con i bambini”, l’iniziativa prevede una “attività di sensibilizzazione nei confronti delle punizioni corporali sui bambini”. “Questa campagna – spiega una nota del Palais de l’Europe di Strasburgo ripresa dall'agenzia SIR - si concentrerà sulla necessità di proibire le punizioni corporali sui bambini e di promuovere un approccio positivo alla condizione di genitore”. Da anni il Consiglio d'Europa insiste su questo problema, con dati che ne confermano l’attualità in tutte le nazioni del Vecchio Continente. “La punizione corporale è una della forme più evidenti di violenza sui bambini, che avviene nei luoghi in cui essi dovrebbero essere protetti, quali la scuola e l’ambito familiare. In numerosi Paesi si tollerano alcune forme di violenza abituale sui bambini, soprattutto in famiglia”. L'istituzione europea mira a far riconoscere la violenza sui minori, fisica o psicologica, come una violazione dei diritti dell’uomo, da perseguire come tale. Il Consiglio d'Europa ha inoltre varato il programma “Infanzia e violenza”, che si basa sulla regola delle “4P”: prevenzione, procedimento giudiziario, protezione e partecipazione. (M.G.)
L’Agorà dei cittadini al Parlamento europeo sul tema dei cambiamenti climatici
◊ Il 12 e 13 giugno prossimi il Parlamento europeo ospiterà la seconda “Agorà dei cittadini” sul tema dei cambiamenti climatici. La società civile europea è chiamata ad esprimersi liberamente e con forza su questo tema cruciale, comunicando analisi ed elaborando proposte, ma anche definendo il proprio ruolo nelle azioni da intraprendere. Per l’occasione “cinquecento rappresentanti delle organizzazioni della società civile – chiarisce una nota ripresa dall'agenzia SIR - incontreranno eurodeputati, decision maker comunitari ed esperti internazionali per illustrare le loro raccomandazioni”. L’incontro all’Europarlamento di Bruxelles si inserisce in un piano d’azione più ampio, che ha visto la recente pubblicazione, da parte dell’assemblea, di una relazione sui cambiamenti climatici e la cerimonia, lo scorso 26 maggio, per gli "Energy Globe Awards". L’iniziativa si tiene inoltre nella prospettiva del lavoro legislativo del parlamento sul “pacchetto climatico” ed in preparazione dei vertici mondiali sul clima di Poznan e Copenaghen, in programma rispettivamente per la fine del 2008 e del 2009. Tra i partecipanti sono previsti: Jeremy Rifkin, presidente della "Foundation of Economic Trends" e Jacqueline McGlade, direttore dell’Agenzia europea per l’ambiente. (CDL)
A Londra, una Messa di solidarietà per i cristiani iracheni
◊ Una testimonianza di solidarietà con i cristiani in fuga dall’Iraq e con quanti nel Paese subiscono violenze. E’ questo il significato della Messa che il prossimo 16 giugno sarà celebrata a Londra nella cattedrale di Westminster. “La Messa - spiegano dalla diocesi all'agenzia SIR - offrirà l’opportunità a vescovi e fedeli di riunirsi per un momento di solidarietà” con le comunità cristiane irachene oggetto di feroci attacchi quotidiani, spesso costrette alla fuga dai territori martoriati dalla guerra. La celebrazione sarà inoltre “occasione di preghiera per la pace in Iraq e per le comunità irachene presenti in Inghilterra e Galles”. A presiedere la cerimonia sarà il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, mentre fra i concelebranti sarà presente mons. Crispian Hollis, vescovo di Portsmouth, di ritorno da una visita ad Erbil, Kirkuk e Sulemaniyah, a contatto con le esperienze della popolazione e dei religiosi. “Ciò che vogliamo – afferma padre Habib Jajou, cappellano della comunità cristiano-caldea degli iracheni a Londra – è far sapere alla gente quanto sia grave la situazione delle nostre comunità in Iraq, e non solo per i cristiani”. Nel corso della Messa verrà ricordato l’arcivescovo di Mossul, Faraj Rahho, ucciso nel marzo scorso, insieme a tutti coloro che hanno perso la vita nel Paese. Il Vangelo sarà cantato in arabo e il Padre nostro verrà recitato in aramaico. (CDL).
Una squadra di provetti aviatori, guidati da un sacerdote australiano, raccoglie fondi per gli abitanti di Timor Est
◊ Si chiamano “Angeli volanti” e sfrecciano nei cieli dell’Australia per raccogliere fondi in favore dei pellegrini di Timor Est. L’obiettivo è quello di consentire a dieci di loro la partecipazione alla GMG 2008 di Sydney. A guidarli – riferisce l’agenzia Zenit - è padre John Fowles, sacerdote della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria di Thurgoona, nel Nuovo Galles del Sud, nonché pilota, che dal primo maggio al 3 giugno ha condotto la squadra dei provetti aviatori, a bordo di otto velivoli, per 7.500 chilometri. “Questi piloti agiscono per qualcosa che vale la pena di fare e che li interpella”, ha detto padre John. Anche se i fondi raccolti non sono stati ancora conteggiati, e molti dovranno ancora arrivare, si pensa che la campagna riuscirà a recuperare circa 500.000 dollari attraverso donazioni e la vendita di un CD. “Per questi timorensi, ha detto padre Fowles, spiegando il significato dell’iniziativa - la possibilità di condividere un'esperienza di questo tipo con i giovani del mondo è solo un sogno. "Fly Away to Heaven", dal titolo del progetto, spera di trasformare questo sogno in realtà. Padre Fowles ha quindi sottolineato che l'aspetto più importante del progetto è stata l'opportunità di aumentare la consapevolezza della tragedia del popolo di Timor Est. "Il nostro volo della buona volontà" - ha detto - "ispirerà altri ad accettare la sfida per i poveri e i bisognosi". (CDL)
Medici Senza Frontiere: in Myanmar, è ancora emergenza dopo il passaggio del ciclone Nargis
◊ Lo stato di emergenza in Myanmar non è ancora cessato ad un mese dal passaggio del ciclone Nargis. Nel Paese asiatico - riferisce una nota dell’organizzazione umanitaria "Medici Senza Frontiere" (MSF) - nonostante la vasta azione di assistenza alle popolazioni locali, molti dei superstiti “vivono ancora in condizioni disastrose e non sono stati raggiunti da aiuti consistenti”. “MSF è stata da subito in grado di fornire aiuti su vasta scala” – si legge nel comunicato – "fino a raggiungere le aree più remote e le isole accessibili solo a piedi o con piccole imbarcazioni, dove i superstiti vivono in condizioni particolarmente critiche, per portare soccorso a circa 300 mila vittime". Interventi resi tuttavia difficoltosi dalle “restrizioni imposte inizialmente dalle autorità del Myanmar” al lavoro degli esperti stranieri, e mal supportati dall’azione delle agenzie deputate alla distribuzione delle scorte alimentari, che “non sono state in grado di predisporre canali di distribuzione adeguati”. “A quattro settimane dall’inizio delle operazioni di soccorso – prosegue la nota – cibo, ripari e accesso all’acqua potabile restano le principali necessità”. Per far fronte all’emergenza MSF si impegna ad “effettuare circa 50 mila visite” nei prossimi tre mesi, a “rispondere a qualsiasi epidemia entro le 24 ore” e a garantire che i pazienti più gravi “siano trasferiti in strutture sanitarie di secondo livello”. In vista di questi obiettivi l’organizzazione auspica che l’ONU e le ONG internazionali possano aumentare la loro presenza sul territorio e il livello di aiuti alimentari e di assistenza. (CDL)
Al G8 in Giappone, in primo piano il caro-petrolio
◊ La crisi del petrolio, giunto venerdì a ridosso dei 140 dollari al barile con un balzo senza precedenti, ha dominato la riunione dei ministri dell'Energia del G8, che si è conclusa oggi ad Aomori in Giappone. Diversi gli spunti contenuti nel documento finale in cui i partecipanti hanno espresso forte preoccupazione per le conseguenze sull’economia mondiale. Il nostro servizio:
L’alto prezzo dell’oro nero rischia seriamente di innescare una pericolosa recessione su scala globale. A lanciare l’allarme è il ministro dell’Energia giapponese, Akira Aari, secondo il quale il caro-petrolio rappresenta una sfida estremamente difficile per la politica che richiede l’impegno di tutti in favore di provvedimenti urgenti e mirati. Ritenendo un’anomalia l’attuale livello delle quotazioni del greggio, i partecipanti al vertice hanno chiesto ai Paesi produttori di petrolio di aumentare l’offerta per far fronte alla crescente domanda. Nel documento finale si parla apertamente di un “bisogno urgente” in tal senso, ma si menziona anche una nuova partnership internazionale per lavorare a progetti tesi ad ottimizzare i consumi e l’efficienza energetica, anche nel rapporto pubblico-privato. L’esigenza di identificare strumenti efficaci per una maggiore stabilità nei mercati energetici mondiali è stata sottolineata anche dal ministro dello Sviluppo Economico italiano, Claudio Scajola che ha parlato della necessità di incoraggiare l’innovazione tecnologica, ribadendo che l’Italia investirà sul nucleare nel prossimo periodo proprio per diversificare il mix energetico e per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Gli otto grandi del mondo, che hanno aperto le porte del vertice anche a Cina, India e Corea del Sud, sono i consumatori di circa i due terzi dell’energia a livello mondiale e guardano con attenzione anche alla questione del cambiamento climatico. Per questo, entro il 2010, saranno pronti una ventina di impianti sperimentali che catturano e depositano nel sottosuolo le emissioni dannose come il carbonio, principale responsabile del surriscaldamento del Pianeta.
Medio Oriente - Hamas
In Medio Oriente, Hamas ritiene credibile l’ipotesi di un attacco militare israeliano contro la Striscia di Gaza, paventato da Tel Aviv negli ultimi giorni. La stampa israeliana ribadisce che la decisione finale sarà presa durante una riunione in programma martedì. Tuttavia, secondo un portavoce del movimento radicale palestinese, il premier Ehud Olmert avrebbe anche ricevuto l’appoggio statunitense su questa opzione. Intanto, è stata confermata l’uccisione di un miliziano palestinese, avvenuta nelle ultime ore a ridosso del confine israeliano, mentre quattro razzi Qassam lanciati verso il sud di Israele hanno provocato il ferimento di un uomo.
Al Maliki in Iran
L’Iraq non farà da base per portare minacce alla sicurezza dell’Iran o di altri Paesi della regione. E’ quanto affermato dal primo ministro iracheno, Nuri al Maliki, che si trova a Teheran per una missione diplomatica che termirà domani. Le dichiarazioni arrivano proprio mentre l’esecutivo di Baghdad discute con gli Stati Uniti i termini di un accordo sulla sicurezza, che dovrebbe riguardare anche le modalità della presenza di truppe americane nel Paese del Golfo. Intanto, sul terreno non si arresta la violenza. L’esplosione di un ordigno nei pressi di un centro di reclutamento della polizia a Baghdad ha provocato la morte di quattro uomini e una ventina di feriti.
Sarkozy - Libano
La stampa libanese ritiene che la visita di ieri del presidente francese Nicolas Sarkoszy a Beirut rappresenti un’apertura verso la Siria. Durante la sua missione, il capo dell’Eliseo ha appoggiato il neo presidente Suleiman ed esortato la popolazione alla riconciliazione dopo una lunga crisi politica tra la maggioranza antisiriana e l’opposizione sostenuta da Damasco e Theran, degenerata in sanguinosi scontri. Parigi ha anche annunciato il prossimo invio di emissari in Sira per incontrare il presidente Bachar al-Assad.
Laura Bush in Afghanistan
Visita a sorpresa a Kabul della First Lady americana, Laura Bush, che si è recata nella capitale afgana per incontrare il presidente, Hamid Karzai, e per sostenere l’impegno internazionale nei confronti del Paese. Proprio giovedì prossimo è in programma a Parigi una conferenza internazionale dei donatori. Nelle speranze di Washington, l’appuntamento potrebbe garantire finanziamenti importanti all’Afghanistan che si appresta a chiedere appoggio per un piano quinquennale di ricostruzione delle infrastrutture. Intanto, oggi una bomba è esplosa a Khost, nell’est del Paese, a poca distanza da un ufficio delle Nazioni Unite. Ferito un uomo, che stava tentando di piazzare l’esplosivo sotto un ponte, e una passante.
USA: Clinton appoggia Obama
Il neo candidato democratico per le presidenziali statunitensi di novembre, Barack Obama, si è detto “onorato” per il pieno sostegno garantitogli dall’ex rivale Hillary Clinton, che ieri ha promesso di fare “ogni sforzo possibile” per farlo eleggere presidente nella sfida con il repubblicano John McCain. La senatrice democratica ha dunque sospeso la sua campagna, senza annunciarne la fine, per continuare, fra l’altro, a raccogliere fondi necessari a coprire i costi sostenuti in questi mesi.
Aggressione a Tokio: 7 morti
A Tokyo, in un impeto di follia, un uomo armato di coltello ha aggredito i passanti di un affollato quartiere del centro della capitale giapponese. L’episodio, avvenuto in pieno giorno, ha provocato la morte di 7 persone. Oltre una decina i feriti, di cui alcuni in gravi condizioni. I media nipponici hanno riferito che l’aggressore è stato fermato dalla polizia. Si tratta di un giovane di 25 anni che ha confessato di appartenere alla mafia locale.
Sri Lanka - 14 ribelli uccisi
Sarebbe di 14 guerriglieri morti il bilancio delle vittime di violenti scontri tra truppe regolari e ribelli Tamil, che si sono verificati nel nord dello Sri Lanka. Secondo le autorità militari di Colombo 5 soldati sono rimasti feriti.
Ucraina: incidente in miniera
Nuovo incidente all’alba in una miniera di carbone nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. Almeno tre operai sono rimasti feriti in superficie, una quarantina quelli che risultano dispersi. Ignote le cause dell’esplosione, che, scondo fonti della protezione civile locale, è stata talmente forte da danneggiare diversi edifici in prossimità dello stabilimento.
Russia: nove morti per esplosione su nave
In Russia, i corpi di nove persone sono stati ritrovati in seguito ad un’esplosione verificatasi a bordo di una nave nella regione di Kaliningrad, enclave russa tra la Polonia e la Lituania. L’agenzia Interfax parla di un incendio divampato giovedì scorso a bordo della nave, appartenente ad una società russa, ferma per riparazioni nel cantiere di Baltiisk.
Somalia scontri
Sempre difficile la situazione in Somalia. Violenti ccontri fra miliziani islamici e soldati somali, appoggiati da truppe etiopiche, hanno causato almeno 12 vittime nell’area del mercato di Bakara, a Mogadiscio. Il bilancio rischia tuttavia di aggravarsi.
Zimbabwe - elezioni
Le autorità giudiziarie dello Zimbabwe hanno deciso che la polizia non può più impedire nella capitale Harare i raduni dell’opposizione che continua ad accusare il regime di Mugabe di condurre una “campagna di terrore” in vista del secondo turno delle presidenziali previste per il 27 giugno.
Egitto - norme matrimonio
Il parlamento egiziano ha approvato nuove leggi che proibiscono le mutilazioni femminili prevedendo dai tre mesi ai due anni di carcere per chi esegue la circoncisione femminile. Le norme, approvate ieri, fissano a 18 anni l’età minima di maschi e femmine per potersi sposare e riconoscono alle madri nubili il diritto di registrare i figli all’anagrafe con il proprio nome.
Spagna esplosione
Esplosione stamani in una tipografia del giornale "El Correo", a Zamudio, nei pressi di Bilbao, nei Paesi Baschi. La polizia sta indagando sull’accaduto, che ha provocato solo danni materiali senza fare feriti, per accertare eventuali responsabilità dell’ETA, l’organizzazione separatista basca.
Sisma Cina
Media cinesi riportano che, malgrado le operazioni di drenaggio dei giorni scorsi, continua “pericolosamente” ad aumentare il livello dell’acqua del lago artificiale che si è formato nella regione sud ovest del Paese in seguito al sisma del 12 maggio.
Terremoto Grecia
Una scossa sismica di magnitudo 6.5 sulla scala aperta Richter è stata registrata oggi, dopo mezzogiorno, nel nord-ovest del Peloponneso. Lo ha annunciato l'Istituto geodinamico dell'Osservatorio di Atene. Al momento si segnala una vittima.
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 160
E' possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.va/italiano.