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Sommario del 14/12/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Benedetto XVI all'Angelus: "Gesù sia accolto con amore in tutte le case di Roma e del mondo"
  • Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace: la riflessione di Sergio Marelli
  • Dibattito sull’Istruzione “Dignitas personae”: intervista con Maria Luisa Di Pietro
  • Inaugurato ieri pomeriggio a Piazza San Pietro, il grande albero di Natale
  • Oggi in Primo Piano

  • Documento conclusivo del primo Forum cattolico ortodosso tenutosi a Trento
  • Il vescovo di Trapani: accoglienza è il nome nuovo della carità
  • Un libro fotografico sugli ultimi anni di Papa Giovanni Paolo II
  • L’Italia ricorda lo scrittore Giovannino Guareschi a 100 anni dalla nascita
  • Chiesa e Società

  • Il cardinale Tarcisio Bertone ricorda a Caserta il Beato Michele Rua
  • Messico: i vescovi contrari alla reintroduzione della pena capitale
  • Cina: celebrati i primi tre anni della Comunità ecclesiale di base a Yong Nian
  • A Parigi il Congresso mondiale degli imam e dei rabbini per la pace in Medio Oriente
  • Le chiese francesi a sostegno di quelle africane durante le celebrazioni dell'Epifania
  • In Italia il pellegrinaggio delle reliquie dei genitori di Santa Teresa di Lisieux
  • Anno Paolino: in primavera il Convegno missionario giovanile ad Assisi
  • Contro l’Aids in Africa torna “Rigiocattolo”
  • A Pompei il convegno dei direttori dei pellegrinaggi
  • Al via le rassegne “Grande musica in Chiesa” e “Natale sulla Via Francigena”
  • A Milano un concerto contro lo sfruttamento minorile
  • A gennaio il convegno "Chiesa in Rete 2.0" sull'uso pastorale dei new media
  • 24 Ore nel Mondo

  • Un'azione ferma e congiunta contro il terrorismo. Questa la richiesta del premier britannico
  • Il Papa e la Santa Sede



    Benedetto XVI all'Angelus: "Gesù sia accolto con amore in tutte le case di Roma e del mondo"

    ◊   Il prossimo Natale verrà a ricordarci che la vicinanza di Dio è “una questione d’amore”. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI all’Angelus auspicando che “Gesù sia accolto con amore in tutte le case di Roma e del mondo”. Il Santo Padre, dopo aver benedetto i bambinelli dei presepi degli oratori e delle parrocchie romane, portati in piazza San Pietro dai ragazzi delle scuole, ha anche lanciato un appello affinché si aiutino “le parrocchie di Roma a costruire la loro chiesa”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    “Siate lieti”, perché “il Signore è vicino”. E’ l’espressione di San Paolo – ha ricordato il Papa – che accompagna l’antifona di ingresso della Santa Messa in questa terza domenica del tempo di Avvento. L’apostolo Paolo – ha osservato il Santo Padre - pensa evidentemente al ritorno di Cristo, ma avverte anche che nessuno può conoscere il momento della venuta del Signore. Il Pontefice ha quindi spiegato il significato di questa “vicinanza”:
     
    “Così, già allora, la Chiesa, illuminata dallo Spirito Santo, comprendeva sempre meglio che la ‘vicinanza’ di Dio non è una questione di spazio e di tempo, bensì una questione di amore: l’amore avvicina! Il prossimo Natale verrà a ricordarci questa verità fondamentale della nostra fede e, dinanzi al Presepe, potremo assaporare la letizia cristiana, contemplando nel neonato Gesù il volto del Dio che per amore si è fatto a noi vicino”.

    Si è poi rinnovata la bella tradizione della benedizione dei ‘Bambinelli’, le statuette di Gesù Bambino da deporre nel presepe. Il Papa ha invitato tutti, in particolare ragazzi e ragazze arrivati in piazza San Pietro con i loro ‘Bambinelli’, ad unirsi a questa preghiera:

    “Dio, nostro Padre…
    Ti preghiamo, perché con la tua benedizione
    queste immagini di Gesù, che sta per venire tra noi,
    siano, nelle nostre case,
    segno della tua presenza e del tuo amore”.

    Nella preghiera, il Papa ha poi esortato ad aprire il cuore al Signore per accoglierlo con amore:

    “Apri il nostro cuore,
    affinché sappiamo ricevere Gesù nella gioia,
    fare sempre ciò che egli chiede
    e vederlo in tutti quelliche hanno bisogno del nostro amore”…

    Dopo l’Angelus, Benedetto XVI ha ricordato che oggi nella diocesi di Roma si celebra la giornata per la costruzione delle nuove chiese. Negli ultimi anni – ha detto il Papa – “sono stati realizzati alcuni nuovi complessi parrocchiali, ma vi sono ancora comunità che dispongono soltanto di strutture provvisorie e inadeguate”. Ringraziando di cuore quanti hanno sostenuto questo impegno così importante della Diocesi di Roma, ha infine rinnovato a tutti l’invito:

    “…aiutiamo le parrocchie di Roma a costruire la loro chiesa”.

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    Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace: la riflessione di Sergio Marelli

    ◊   Ha suscitato numerosi commenti il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace pubblicato giovedì scorso. Intitolato “Combattere la povertà, costruire la pace”, il documento è un invito a vincere egoismi e vecchi pregiudizi per costruire un mondo fraterno e riconciliato. Scalpore in particolare ha destato la critica di Benedetto XVI a quanti mettono in relazione povertà e sviluppo demografico. Il Papa cita un dato oggettivo: il fatto che negli ultimi anni alcuni Paesi si sono affermati sulla scena internazionale come nuove potenze economiche proprio grazie all’elevato numero dei loro abitanti. Il commento, in proposito, di Sergio Marelli, presidente delle Ong italiane, intervistato da Luca Collodi:

    R. – Questa è la grande risorsa per il Paesi poveri, che sono appunto quelli che registrano indici di natalità superiori alla media mondiale, perché è proprio chiaro che sulle risorse umane è il grande investimento per il futuro. E' quanto di più falso ci possa essere stabilire un legame fra la povertà e l’incremento demografico. E' vero che quelle società che stanno ancora investendo sulle generazioni future, a partire dalla tutela di quel valore non negoziabile - quello della vita per tutti – sono quelle che, in questo momento, stanno anche resistendo maggiormente anche a queste crisi che stanno travagliando il mondo in questi ultimi anni.

     
    D. – In altri termini, si potrebbe dire che la popolazione si conferma come una ricchezza, e non come un fattore di povertà. Questo messaggio contrasta quello che anche alle Nazioni Unite spesso viene attuato nella lotta alla povertà, cioè limitare le nascite…

     
    R. – Questa dialettica tra la posizione della Chiesa - poi rappresentata dagli osservatori della Santa Sede - e quella delle Nazioni Unite non è di oggi. E' una contrapposizione proprio di due concezioni, di due culture dello sviluppo; la prima – quella della Chiesa – che riafferma nei fatti e non solo nelle parole la centralità della vita in ogni azione di sviluppo, e quella invece delle Nazioni Unite che pensa ancora, erroneamente, che limitando le nascite si possa sconfiggere la povertà.

     
    D. – Altro aspetto, in questo messaggio, è il diritto alle medicine, che soprattutto i popoli più poveri devono avere…

     
    R. – E' un diritto fondamentale come quello dell’accesso ai farmaci, in particolare quelli per l’aids e le altri grandi epidemie. Permane ancora la logica del profitto. Permangono quei monopoli che consentono a pochissime società farmaceutiche di produrre e, soprattutto, di vendere quei farmaci essenziali che oggi invece sono anche in grado di produrre gli stessi Paesi in via di sviluppo, dove i flagelli dell’ aids, della malaria e della tubercolosi sono presenti in maniera impressionante. Se ci fosse davvero una liberalizzazione anche della produzione di questi farmaci e una liberalizzazione dei prezzi, probabilmente si sarebbero fatti dei passi avanti molto più significativi.

     
    D. – Altro nodo affrontato è il rapporto tra disarmo e sviluppo; da questo punto di vista non ci siamo ancora. In sostanza gli Stati proseguono tranquillamente nella loro spesa militare…

     
    R. – La logica della guerra e della produzione delle armi è una logica, ancora una volta, molto funzionale per chi vuole speculare, per chi vuole fare degli enormi profitti; in questo caso, si può dire davvero che si sta speculando sulla vita delle persone. Oggi stiamo parlando di una spesa, per gli armamenti a livello mondiale, che supera abbondantemente il miliardo di dollari. Per gli aiuti allo sviluppo e alla cooperazione internazionale vengono a malapena investiti invece 100 miliardi.

     
    D. – Altro tema riguarda la fame nel mondo: Papa Benedetto dice che nel mondo non c’è insufficienza di cibo. Il cibo c’è ma mancano istituzioni politiche ed economiche in grado di fronteggiare le emergenze e la distribuzione reale del cibo…

     
    R. – Oggi non c’è minimamente un problema di quantità di alimenti. Il vero problema è invece quello della distribuzione, cioè quello di un accesso - che è un diritto che dev’essere garantito a tutti - a questi alimenti, prodotti in quantità sufficiente. Quindi è inutile cercare nuove produzioni, incrementare la produttività; è inutile soprattutto ricorre a delle tecnologie come gli organismi geneticamente modificati per incrementare la produzione. In questo campo, quello alimentare, è fondamentale una maggior volontà politica per far sì che il diritto fondamentale al cibo sia garantito a tutti.

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    Dibattito sull’Istruzione “Dignitas personae”: intervista con Maria Luisa Di Pietro

    ◊   Prosegue il dibattito sull’Istruzione “Dignitas personae” su alcune questioni di bioetica, pubblicata venerdì scorso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. In particolare, commenti e riflessioni hanno interessato l’aspetto della cura dell’infertilità e la procreazione assistita. Il documento è stato accusato da alcuni di dare troppi divieti. Ma in realtà, come ribadisce al microfono di Federico Piana la dottoressa Maria Luisa Di Pietro, presidente dell’Associazione "Scienza & Vita", il suo impianto fondamentale è positivo:

    R. – Il documento parte da tanti “sì” ed uno di questi “sì” è proprio il ribadire i valori specificamente umani della sessualità che appunto, come dice il documento, esigono che la nascita di una persona debba essere perseguita come il frutto dell’atto coniugale specifico dell’amore tra gli sposi. Quindi, ovviamente, il luogo, l’ethos della chiamata all’esistenza di un nuovo essere umano, è appunto l’atto coniugale. Ovviamente, si riconosce che in alcune situazioni ci possono essere difficoltà per il concepimento. Quindi si esprime un grande “sì” a tutte quelle forme che possono essere di aiuto alla coppia per rimuovere ostacoli di tipo funzionale che impediscono una procreazione all’interno dell’atto coniugale o interventi successivi di completamento all’atto coniugale stesso. Ripartendo, quindi, questo riconoscimento dei valori specificamente umani della sessualità e della procreazione.

     
    D. – Nel documento, ci sono indicazioni per quelle coppie che soffrono per l’impossibilità di avere un figlio…

     
    R. – Da sempre la Chiesa riconosce la grande sofferenza da parte della coppia che non può avere un bambino. E allora c’è l’invito a riscoprirsi fecondi. Che cosa vuol dire riscoprirsi fecondi? La fertilità è un fatto biologico, la fecondità è una disposizione dello spirito; uno può vivere la propria paternità e la propria maternità anche senza avere un figlio proprio.

     
    D. – E proprio in questo senso, il documento incoraggia le adozioni…

     R. – Infatti, al numero 13, dice che è auspicabile incoraggiare e promuovere la procedura dell’adozione di molti bambini orfani. Naturalmente, è importante la frase successiva che dice che hanno bisogno per il loro adeguato sviluppo umano, di un “focolare domestico”. Perché questa frase? Perché praticamente viene evidenziato il ruolo dell’adozione che è centripeta nei confronti del bambino. Ciò significa che mentre il punto di partenza delle tecniche di fecondazione artificiale è l’ottenimento di un figlio e la centralità è nella coppia, certamente, nel caso dell’adozione il capovolgimento culturale è che si tratta di un servizio ad un bambino. Un bambino che c’è già e cha ha bisogno di un “focolare domestico”.

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    Inaugurato ieri pomeriggio a Piazza San Pietro, il grande albero di Natale

    ◊   Un abete rosso di 120 anni di età, alto 33 metri, e proveniente da un'area boscosa della Bassa Austria. E’ l’albero di Natale inaugurato ieri pomeriggio a Piazza San Pietro in Vaticano. Con la grande pianta sono stati donati anche una quarantina di esemplari più piccoli che, durante le festività natalizie, orneranno alcuni ambienti vaticani. Dopo il periodo natalizio, il legno dell'abete di Piazza San Pietro sarà usato per costruire giocattoli e oggetti per bambini. Il servizio di Marina Tomarro.

    E’stato Filippo, un bambino del coro della cittadina austriaca di Altenburgh ad accendere le oltre 2000 luminose sfere che illuminano ed ornano il grande abete di natale donato al Papa dall’Austria. L’illuminazione di questo albero - ha spiegato monsignor Klaus Kung vescovo di St. Polten - porterà della luce anche in mezzo all’oscurità; anche se viviamo momenti difficili è importante, perché ci unisce e illumina il nostro cuore e ci da la forza di andare avanti”. Alla cerimonia era presente anche il cardinale Giovanni Laiolo presidente del governatorato che parlando in tedesco ha detto:

     
    (Parole in tedesco)
    “E’ la quarta volta che l’Austria dona alla città di Roma un albero e questo albero rappresenta la devozione del popolo della Bassa Austria per il Papa e per la Chiesa. E anche il Pontefice può ammirare dalle sue finestre la bellezza di questo abete. Ma noi vorremmo che tutti i pellegrini che vengono qui a piazza San Pietro, potessero portare nel loro cuore, tornando alle preoccupazioni della vita di ogni giorno, un barlume di speranza. La luce che questo albero diffonderà attorno a se, sia per tutti il segno di quella luce che il Signore è venuto ad accendere nel mondo, perché tutti gli uomini si possano riconoscere suoi figli e fratelli tra di loro per collaborare insieme a costruire fin da adesso una civiltà più giusta e vera“.

     
    All’ inaugurazione erano presenti anche oltre 850 pellegrini arrivati a Roma per questa occasione; sono stati accompagnati dal governatore della bassa Austria Erwin Proll, che ha ricordato come questo albero simbolo di vita e forza della natura , voglia rappresentare proprio la fortezza di fede degli austriaci. Allo stesso tempo, essendo molto antico, vuole raccontare un pezzo della loro storia con i suoi alti e bassi ma sempre intrisa di principi cristiani.

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    Oggi in Primo Piano



    Documento conclusivo del primo Forum cattolico ortodosso tenutosi a Trento

    ◊   Si conclude oggi a Trento il primo Forum cattolico-ortodosso promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) sul tema della famiglia. Da giovedì esponenti cattolici e ortodossi si sono confrontati sull’impegno a difendere i valori della famiglia di fronte ai cambiamenti storici e culturali avvenuti in Europa negli ultimi decenni. La famiglia - si legge nel comunicato finale del Forum - “non è una prigione creata da Dio” ma un’istituzione che dovrebbe essere “un’incarnazione dell'amore disinteressato, uno strumento pedagogico per comprendere Dio come comunione e amore”. Per offrire una voce comune sul valore della famiglia alle Chiese cattoliche ed ortodosse d’Europa, i partecipanti hanno adottato un testo comune, il ‘Documento di Trento’. Dell’importanza dell’incontro e delle prospettive della collaborazione, Fausta Speranza ha parlato con mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo della diocesi di Minsk-Mohilev:

    R. – Per la prima volta, i rappresentanti della Chiesa cattolica e i rappresentanti delle Chiese ortodosse in Europa si sono riuniti qui a Trento, per discutere il tema della famiglia. Questo tema tocca non solo i cattolici ma anche gli ortodossi, e in realtà tocca tutto il mondo perché tutto dipende dalla famiglia. Quali famiglie avremo? Da questo dipenderà quale mondo avremo. E il nostro impegno è proprio quello di aiutare le famiglie di oggi. Questo è un passo ecumenico, ed è anche un passo per salvare la cellula principale della società, di ogni società.

     
    D. – Eccellenza, che cosa dire sul piano della legislazione e sul piano della formazione delle coscienze?

     
    R. – Per quanto riguardo gli aspetti dell’educazione, della legislazione e così via, sia i cattolici che gli ortodossi sono d’accordo su questo: la famiglia è il primo luogo dove i bambini devono essere educati dal punto di vista della morale e del Vangelo. Mi ricordo molto bene quando ero piccolo e vivevo in Unione Sovietica: non c’era la Bibbia, non c’era letteratura religiosa, non c’erano preti, e così via, ma noi sapevamo la storia della salvezza perché i nostri parenti ce ne parlavano sempre. Voglio dire che nessuno può sostituire la famiglia per quanto riguarda l’educazione cristiana. E c'è poi il piano della legislazione. Con il documento finale intendiamo anche fare un appello ai capi dei vari Stati dell’Europa affinché si facciano leggi per le famiglie. I governi devono aiutare le famiglie, sia materialmente sia dando vita a leggi che rispettino le leggi divine.

     
    D. – Eccellenza, è immaginabile una sorta di forum cattolico ortodosso sul tema della famiglia 'permanente' in Europa?

     
    R. – Certamente tutto questo non può finire con questo Forum di Trento.Grazie a Dio, abbiamo iniziato a Trento e dobbiamo continuare.

     
    D. – Eccellenza, che cosa si sente di raccomandare ai fedeli cattolici ed ortodossi, per una collaborazione a livello di fedeli, in relazione alla famiglia?

     
    R. – Noi dobbiamo sapere, prima di tutto, che abbiamo le stesse radici cristiane e che abbiamo anche la stessa dottrina sulla famiglia. Durante il forum abbiamo parlato sia della dottrina della Chiesa cattolica che di quella ortodossa sulla famiglia e abbiamo constatato che sul piano dei valori praticamente sono uguali. Questo deve dare un impulso per lavorare insieme, per creare comuni programmi da dedicare alla famiglia. Per esempio, nella Ex Unione Sovietica, ci sono tante famiglie cosiddette miste. Sarebbe bene fare un programma pastorale per la preparazione al sacramento del matrimonio in particolare per questi casi. Questo è molto importante. Poi dobbiamo preparare anche i nostri sacerdoti ed altre persone affinchè si impegnino per la pastorale familiare. I cattolici devono conoscere sia la dottrina cattolica che quella della Chiesa ortodossa e gli ortodossi oltre alla loro anche quella della Chiesa cattolica. Questo aiuterà molto, ne sono sicuro, poi ci dovrebbero essere consultazioni presso le parrocchie, presso le diocesi, sia cattoliche che ortodosse in modo da poterci scambiare le nostre esperienze e le nostre posizioni. Questo sarà di molto aiuto. Si può parlare di tante cose: noi oggi facciamo solo il primo passo ma penso che il tempo potrà darci una nuova possibilità, per collaborare a questo importantissimo tema che è la famiglia.

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    Il vescovo di Trapani: accoglienza è il nome nuovo della carità

    ◊   “Accoglienza: ecco la parola chiave di un Avvento, tempo liturgico privilegiato, che vorremmo vivere in tutta la sua forza spirituale prorompente e in tutto il suo valore salvifico”. E’ uno dei passaggi della lettera pastorale scritta da mons. Francesco Miccichè, vescovo di Trapani, per la diocesi della città siciliana che, da tempo, conosce bene la realtà degli immigrati venuti in Italia nei tanti “viaggi della speranza”. “La cultura dell’accoglienza – scrive il presule - è il nome nuovo della carità”. Ma in che senso? Benedetta Capelli lo ha chiesto allo stesso mons. Francesco Miccichè:

    R. – Perché la Carità, che è Dio, è in noi e non può non farci accogliere l’altro. E’ l’accoglienza la cifra del cristiano vero, il nome nuovo della carità in questa società globalizzata dove non ci sono più confini, dove i meno fortunati bussano alle porte di questo opulento Occidente. Dovremmo riscoprire il senso della sobrietà per condividere con i nostri fratelli. In un certo senso, dobbiamo svuotare il nostro io dal super-io, farlo diventare semplicemente Io. Spesso e volentieri, invece, quell’io lo facciamo diventare Dio ed è quello che ci impedisce un’accoglienza vera dell’altro; se non facciamo posto nel nostro profondo, non c’è possibilità di creare quell’umanità sanata e in pace che, appunto, è negli auspici di tutti.

     
    D. – E’ tempo di Avvento: aspettiamo Gesù che nasce in un mondo che non lo riconosce…

     
    R. – Dire che viene il Natale sembra una parodia del Natale stesso perché non riconosciamo quel bambino che è venuto duemila anni fa e che continua a venire ancora nel mondo. E’ il volto di chi è stato dimenticato, di chi è solo, di chi è abbandonato, di chi è forestiero. Facciamo difficoltà - forse perché abituati troppo nel nostro quieto vivere - ad accorgerci che Gesù ancora è povero, ancora è forestiero. Dovremmo un po’ tutti essere come i pastori: correre, andare alla grotta e portare i nostri piccoli e grandi doni, ma soprattutto portare noi stessi.

     
    D. – Assistenza e assistenzialismo sono due concetti decisamente differenti…

     
    R. - Per certi versi l’assistenza potrebbe diventare una carità farisaica, un’assistenza cui non segue un’accoglienza dell’altro, un’accettazione dell’altro, una promozione dell’altro. E’ una falsa carità, è una carità bugiarda.

     
    D. – Quale risposta ha avuto nella sua diocesi la sua proposta di invitare a pranzo gli immigrati per Natale?

     
    R. – Da parte di alcuni benpensanti, già vedere questi nostri fratelli, di razza, cultura e religione diverse significa esserne disturbati; per altri, invece, è stata l’occasione per riscoprire il senso del Vangelo nella loro vita.

     
    D. – Trapani è una diocesi che vive sulla sua pelle il fenomeno dell’immigrazione; quali paure persistono tra i suoi fedeli?

     
    R. – Il diverso fa sempre paura. E' questa paura che bisogna sconfiggere attraverso il Vangelo, portatore di speranza e di ottimismo. La logica che il Vangelo ci porta è quella di raccogliere l’altro e di diventare cireneo per l’altro, portando la croce gli uni con gli altri, gli uni per gli altri. Su questa lunghezza d’onda si cerca di costruire - per quanto si può e come si può – quella cultura nuova che, appunto, deve essere la cultura dell’amore, la cultura che crea civiltà nuova.

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    Un libro fotografico sugli ultimi anni di Papa Giovanni Paolo II

    ◊   L’obiettivo di Pier Paolo Cito, la penna di Luigi Accattoli. Un fotografo dell’agenzia Associated Press e il vaticanista del Corriere della Sera, ripercorrono in un libro gli ultimi anni del pontificato di Giovanni Paolo II. “I giorni in cui il mondo si è fermato” illustra i viaggi, gli incontri, ma anche le ultime apparizioni di un Papa molto amato, immagini drammatiche, come quella di copertina: l’ultima foto pubblica di Karol Wojtyla, all’udienza generale del 30 marzo 2005. Al microfono di Francesca Sabatinelli ne parla uno degli autori, Pier Paolo Cito:

    R. – Una foto molto importante, per me, e per la copertura del pontificato di Giovanni Paolo II. Questa è una foto in cui lui viene riportato all’interno del suo studio dopo l’ultimo tentativo che fece di parlare con i fedeli. In quel momento, io ero vicino all’obelisco. Continuai a fotografare – una cosa insolita – anche mentre veniva portato via. Non volevo smettere di fotografare. Quando è stato riportato dentro, istintivamente, continuai come succede quando si saluta un amico che si sa che non si rivedrà per molto tempo. Si continua a salutare, anche se il treno è partito: è la stessa cosa che ho fatto io. Io ho continuato a scattare, anche se il Papa non si vedeva più. Successivamente, in ufficio, mi accorsi di questo momento che avevo colto: è l’ultimo sguardo in assoluto di Giovanni Paolo II. Non lo abbiamo più visto vivo.

     
    D. – Questo libro ripercorre dieci anni di Pontificato di Giovanni Paolo II, dieci anni in cui tu l’hai seguito come fotografo: che cosa ha significato per te fotografare il Papa, fotografare Giovanni Paolo II anche come uomo?

     
    R. – Fotografare il Papa è comunque una cosa non così facile come si pensa. Ci sono delle limitazioni tecniche: stiamo fotografando una persona che, oltre ad essere un capo di Stato, è il capo di una religione; quindi, c’è tutto un rispetto nei comportamenti, negli atteggiamenti che si hanno in Vaticano e all’estero, nei pressi dell’altare. Tutti quanti ricordate Giovanni Paolo II: era una persona molto disponibile. Molte volte si rivolgeva verso di noi e perfino negli ultimi momenti, quando era costretto ad usare il bastone, qualche volta ha iniziato a roteare il bastone per scherzare e per attirare l’attenzione. Per noi è stato molto particolare, anche come uomo. Lo abbiamo seguito per tanti anni e, quindi, abbiamo visto la sua vecchiaia. Nel momento in cui lui ha iniziato a star male, non fotografavamo solamente un Papa, ma anche una persona che stava male, una persona che ci era vicina.

     
    D. – Cosa scopre di Giovanni Paolo II il lettore che sfoglia il libro, che guarda le tue foto?

     
    R. – Già la copertina è un momento particolare. La cosa più triste è vedere il contrasto che c’era tra la sua grande forza spirituale, umana e il suo corpo, che lo stava abbandonando. E questa è la cosa che più ha colpito noi e che si vede anche nel libro: la sua volontà, che è stata forte fino alla fine, ma il suo corpo che non ha retto e che poi lo ha abbandonato.

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    L’Italia ricorda lo scrittore Giovannino Guareschi a 100 anni dalla nascita

    ◊   Per il centenario della nascita di Giovannino Guareschi, Brescia rende omaggio al celebre, giornalista e scrittore satirico della Bassa parmense, con una mostra, fino al 28 febbraio, che espone 70 disegni originali del "Bertoldo", il settimanale milanese degli anni trenta. La città di Parma gli dedica una rassegna cinematografica, fino al 7 gennaio, con diverse famose proiezioni. Alessandra De Gaetano ha chiesto a Giovanni Lugaresi, studioso di Guareschi, qual è il segreto del suo successo cinematografico:

    R. – Quei due eccezionali interpreti che sono stati Fernandel e Gino Cervi; con quel di più - a mio avviso – costituito dalla colonna sonora di Cicognini e dalle voci del Cristo crocifisso dell’altare maggiore, che furono nei primi due film la voce del grande Ruggeri e negli altri di Ricci.

     
    D. – Quali caratteristiche di Guareschi si possono ritrovare nei personaggi di Don Camillo e Peppone?

     
    R. - Le caratteristiche sono innanzitutto di una grande umanità, perché in Guareschi - che combattè per tutta la sua vita una forte e ferma battaglia per la libertà, e quindi all’insegna dell’anticomunismo - l’umanità prevalse sempre sull’ideologia. E poi c’è da dire che ci sono i valori ovviamente cristiani; dico ovviamente non soltanto per via della figura di don Camillo e per la presenza del Cristo crocifisso che parla, ma dello stesso Peppone; Peppone, ancorchè essere il capo dei rossi e il sindaco rosso del paese, è “naturaliter” cristiano; ogni qualvolta Peppone si distacca dagli ordini del partito, fa del bene e agisce quindi da cristiano.

     
    D. – Qual è il messaggio di Guareschi in “Mondo piccolo”?

     
    R. – E’ un messaggio di amore per il paese, per la natura; c’è il grande fiume, c’è la campagna, ci sono le viti. C’è insomma la vita rurale, la gente del paese con i suoi valori, con le sue caratteristiche, le sue tradizioni. Ci sono due grandi respiri: c’è il respiro della fede e il respiro della poesia.

     
    D. – Che significato ha l’opera di Guareschi ai nostri giorni?

     R. – Rappresenta un caso emblematico di fedeltà: fedeltà ai propri valori, fedeltà al proprio mondo. Quindi Guareschi è uomo che non tradisce e il suo pubblico trova sempre in lui un punto di riferimento umanissimo e cristiano che poi alla fin fine finisce per fare quello che dovrebbero fare tutti gli scrittori: fare compagnia al lettore. Guareschi riesce sempre a far sorridere, a dare speranza e a scaldare il cuore di ciascuno di noi.

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    Chiesa e Società



    Il cardinale Tarcisio Bertone ricorda a Caserta il Beato Michele Rua

    ◊   Il segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone ha concelebrato oggi a Caserta con il vescovo della diocesi, mons. Raffaele Nogaro, dell’Opera salesiana della città, l’Eucarestia in ricordo del primo miracolo del Beato Michele Rua, erede dell’impegno di Don Bosco con i salesiani. Come riportato dal quotidiano Avvenire, l’11 dicembre 1908 il sacerdote doveva celebrare l’Eucarestia alla presenza di 200 persone, ma le ostie erano soltanto una dozzina: non voleva spezzare le particole, ma riuscì comunque ad arrivare alla fine e a comunicare tutti. Oltre alla celebrazione religiosa, è stata scoperta una lapide in ricordo di Maria Immacolata Borbone, figlia di Ferdinando II, re delle Due Sicilie, e della sua dama di compagnia Marie Lasserre, che con le loro opere generose consentirono la nascita dell’Istituto salesiano nel 1896. “Da Caserta prendono idealmente il via i festeggiamenti per il 150.mo anniversario dalla fondazione dei Salesiani stessi che ricorrerà il prossimo anno”, ha poi ricordato padre Eugenio Fizzotti, direttore dell’Opera salesiana di Caserta. (R.B.)

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    Messico: i vescovi contrari alla reintroduzione della pena capitale

    ◊   La vita “è la realtà più sacra e intangibile presente al mondo”: così scrivono i vescovi della Conferenza episcopale messicana contro la proposta di reintrodurre nel Paese la pena capitale. È vero che il Messico vive “momenti difficili per delitti, sequestri, criminalità e ogni tipo di violenza”, ma oggi più che mai la Chiesa vede come un segnale di speranza – riporta l’Osservatore Romano - “l’avversione sempre più diffusa da parte dell’opinione pubblica nei confronti della pena di morte, anche come strumento di ‘legittima difesa sociale’”. La posizione di difesa della vita e di opposizione alla pena di morte, ribadiscono, si basa sulle Sacre Scritture, soprattutto sul libro della Genesi in cui viene riportato come a Caino, dopo aver ucciso il fratello Abele, Dio abbia imposto l’esilio. (R.B.)

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    Cina: celebrati i primi tre anni della Comunità ecclesiale di base a Yong Nian

    ◊   Oltre 100 persone tra membri della comunità, sacerdoti e religiose hanno partecipato, il 6 dicembre scorso, alla cerimonia per i tre anni dalla nascita della Comunità ecclesiale di base nella parrocchia di Yong Nian, diocesi di Shang Hai, come riportato dall'agenzia Fides. Le Comunità ecclesiali di base sono una realtà nuova nel continente cinese, ma si stanno diffondendo velocemente: si occupano della missione dell’evangelizzazione e della promozione della pastorale locale e del catechismo, in quanto protagoniste della vita ecclesiale locale. Si occupano anche del servizio sociale e dell’opera caritativa. Nel corso dei festeggiamenti, celebrati anche con un’Eucaristia, è stato rinnovato per tre anni l’impegno dell’incontro mensile, per permettere l’aggiornamento dei suoi membri. E' stata anche eletta la nuova dirigenza. “In questo momento di attesa dell’Avvento – ha detto il sacerdote che segue la Comunità – siamo in comunione con la Chiesa universale aspettando la venuta del Signore con impegno e speranza, per rilanciare una nuova missione”. (R.B.)

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    A Parigi il Congresso mondiale degli imam e dei rabbini per la pace in Medio Oriente

    ◊   Nuove iniziative di pace per il Medio Oriente. È l’obiettivo che si pone il terzo Congresso mondiale degli imam e dei rabbini per la pace che si apre domani a Parigi sotto l’egida dell’Unesco. L’iniziativa, promossa dalla fondazione svizzera “Hommes de Parole” e in programma fino al 17 dicembre, vedrà la partecipazione di 85 persone, tra cui imam e rabbini da Israele e dai Territori Palestinesi, da Egitto, Iran, Federazione russa, Arabia Saudita e Siria, e alcune testimonianza di cristiani. Tra i relatori - come riporta l’agenzia Sir – c’è anche mons. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi. Puntare sulla popolazione è una delle soluzioni indicate da Alain Michel, fondatore di “Hommes de parole”, “perché una pace sottoscritta solo dai governi senza l'accordo delle popolazioni – ha detto - è fredda, instabile e senza futuro”. (B.C.)

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    Le chiese francesi a sostegno di quelle africane durante le celebrazioni dell'Epifania

    ◊   Sostenere l’evangelizzazione dell’Africa che è fonte di pace. Con questo spirito si sta muovendo l’associazione “Aide aux Église d'Afrique”, che ha invitato le parrocchie francesi a raccogliere fondi per le comunità cattoliche africane durante le celebrazioni dell'Epifania. “I fondi raccolti – si legge in un comunicato riportato dall’agenzia Fides - saranno inviati alle diocesi africane che hanno scarse risorse finanziarie”. Un gesto che si compie nel pieno rispetto dell’invito di Benedetto XVI a non dimenticare il grande Continente che attraversa un cambiamento profondo. L’iniziativa era stata realizzata già lo scorso anno e grazie ai fondi raccolti dalla Chiesa cattolica francese durante l'Epifania, 214 diocesi di 28 Paesi africani hanno ricevuto oltre quattromila euro ciascuna. “Questo gesto di solidarietà è ancora più importante – si legge nel documento - in quanto il 2009 è l'anno del Sinodo Continentale e della prima visita in Africa del Papa il prossimo marzo, 10 anni dopo Giovanni Paolo II nel 1998”. (B.C.)

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    In Italia il pellegrinaggio delle reliquie dei genitori di Santa Teresa di Lisieux

    ◊   È partito il 21 novembre scorso da Lisieux, in Francia, e si concluderà il 27 gennaio 2009 in Italia il pellegrinaggio dell’urna con le reliquie dei Beati Luigi e Zelia Martin, i genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù, dottore della Chiesa e patrona delle Missioni. Ad accompagnare le reliquie nel viaggio in Italia è padre Antonio Sangalli, vice postulatore della causa di beatificazione: secondo l’itinerario previsto, il pellegrinaggio toccherà le città di Taranto, Bari, Chieti, Loreto, Verona, Imola, Monza, Vicenza, Roma, Ferrara e molte altre. A Roma in particolare, l’urna sarà accolta il 10 gennaio nella Basilica di San Pietro in Vaticano dal cardinale Angelo Comastri e rimarrà in basilica fino al 14, giorno dell’udienza con Benedetto XVI. “Il significato di questo viaggio è la centralità della famiglia – spiega padre Sangalli – i coniugi Martin in vita hanno sempre seguito l’esempio di quella di Gesù, tanto da battezzare tutti i loro figli con i nomi di Maria e Giuseppe, esempi educativi imprescindibili”. (R.B.)

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    Anno Paolino: in primavera il Convegno missionario giovanile ad Assisi

    ◊   In occasione dell’Anno Paolino, il Movimento giovanile missionario e la Fondazione di religione Missio, insieme con le Opere missionarie, i Centri missionari diocesani, gli Istituti, le Comunità e le Associazioni missionarie, organizzano il Convegno missionario giovanile 2009, che si svolgerà ad Assisi dal 30 aprile al 3 maggio. Il Convegno avrà come titolo “Nel mondo sui sentieri di Cristo – Il segreto di Paolo”. Come riportato dall’agenzia Fides, attraverso le parole dell’Apostolo Paolo e con momenti di preghiera, relazioni, gruppi di studio e l’incontro con testimoni dal mondo, i partecipanti saranno invitati a scoprire che Cristo è il criterio di valutazione degli eventi e il fine di ogni sforzo compiuto per annunciare il Vangelo. Le iscrizioni, che si sono aperte il giorno 3 dicembre, festa di San Francesco Saverio, patrono delle Missioni, si possono effettuare via web inviando l’apposito modulo ai Centri missionari diocesani, alle Comunità e alle Associazioni. (R.B.)

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    Contro l’Aids in Africa torna “Rigiocattolo”

    ◊   Torna in molte città d’Italia e d’Europa “Rigiocattolo”, la vendita di giocattoli usati promossa dal movimento del “Paese dell’arcobaleno”, nato dalla Comunità di Sant’Egidio, per sostenere alcuni progetti nel continente africano. L’idea da cui nasce l’iniziativa, giunta nel 2008 al decimo anno di vita, è che non tutto ciò che non si usa va buttato. Con un semplice ritocco può essere, appunto, riciclato per una buona causa. Secondo quanto riportato dall’agenzia Sir, i proventi raccolti quest’anno andranno a finanziare il programma “Dream” (Drug resource enhancement against Aids and malnutrition) avviato da Sant’Egidio nel 2002 per la lotta contro l’Aids in Africa. L’obiettivo è la costruzione di due nuovi centri nutrizionali in Malati e Mozambico. I banchi saranno allestiti a Roma, Napoli, Milano, Genova, Messina, Lucca, Livorno, Firenze, Catania e Bari; in Europa l’iniziativa è portata avanti in Germania, Spagna e Belgio. (R.B.)

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    A Pompei il convegno dei direttori dei pellegrinaggi

    ◊   A partire da domani, fino al 17 dicembre, si terrà a Pompei il secondo Convegno dei direttori dei pellegrinaggi e parroci della Missione mariana del Rosario. L’incontro – riferisce l’agenzia Sir – si svilupperà sul tema “Con Maria e il beato Bartolo Longo servi e testimoni della speranza” e offrirà momenti di dialogo e confronto che si alterneranno a riflessioni e preghiere. I lavori saranno coordinati dall’arcivescovo di Pompei, mons. Carlo Liberati, e dal rettore della basilica mariana, mons. Francesco Paolo Soprano. Rivolto ai parroci della Missione mariana del Rosario, ai direttori degli Uffici diocesani pellegrinaggi, alle agenzie di viaggio e ai dirigenti scolastici e ai capigruppo, il convegno si propone anche di presentare il tema pastorale del Santuario per l’anno 2009, ma anche di offrire indicazioni per l’organizzazione di pellegrinaggi. (B.C.)

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    Al via le rassegne “Grande musica in Chiesa” e “Natale sulla Via Francigena”

    ◊   Anche quest’anno le Feste a Roma e nel Lazio si passano in musica: al via, infatti, la 19.ma edizione di “Grande musica in Chiesa” che inizierà sabato 20 dicembre alle 21 con la Messa in Do maggiore Opera 86 di Beethoven eseguita nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli. Nella seconda parte del concerto, con il Coro polifonico “Canticorum jubilo” e tre cori di Voci Bianche e solisti, laudi medievali e brani dalla tradizione natalizia. Si prosegue sabato 27 alle 21 nella Basilica dei Santi XII Apostoli con una fantasia di gospel e spirituals con gli Harem Messangers, direttamente da New York. Sabato 3 gennaio 2009 alle 21 esibizione del Gruppo italiano Ottoni in Santa Maria del Popolo con brani classici. Domenica 4 gennaio alle 21 l’Ensemble mandolinistico napoletano sarà in San Salvatore in Lauro: le voci di Annalisa Messina e Pietro Quirino proporranno brani dalla tradizione napoletana, “e ’a cchiù lucente, jette a chiammà li Magge a ll’Uriente”. Si chiuderà martedì 6 gennaio, per la festività dell’Epifania, nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva con l’Orchestra Nova Amadeus diretta dal maestro Nicola Samale e con il mezzosoprano Elisabetta Fiorillo. Il concerto è a beneficio del progetto “Asia Baby” del Comitato provinciale di Roma della Croce Rossa, che si occupa delle cure gratuite ai bambini cardiopatici dello Sri Lanka. La rassegna gode, tra gli altri, dell’Alto patronato del presidente della Repubblica. Quest’anno l’iniziativa è gemellata con “Natale sulla Via Francigena – l’organo veicolo di cultura”, sostenuta dall’assessorato alla Cultura della Regione Lazio. Si parte domenica 21 dicembre alle 18 presso l’Abbazia cistercense di San Martino al Cimino con il Coro St.Paul; sabato 27 alle 17.30 concerto dell’organista Roberto Dioletta e del soprano Seo Hyun Su nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Sant’Antonio Abate di Vetralla; domenica 28 alle 18.30 esibizione dell’organista Luigi Celeghin nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Sutri. Il percorso avrà termine a Roma nella Basilica di Santa Francesca Romana lunedì 29 dicembre alle 21 con il concerto d’organo del maestro Goettsche in San Pietro. (R.B.)

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    A Milano un concerto contro lo sfruttamento minorile

    ◊   Musica contro lo sfruttamento minorile: è il principio che ha spinto l’associazione Mani tese e il Coro Bach di Milano ad organizzare il concerto di beneficenza che si svolgerà giovedì 18 dicembre presso la Chiesa di San Sebastiano a Milano. Come riferito dal Sir, il ricavato dell’iniziativa andrà a sostenere il progetto di sviluppo integrato “Un ponte per il futuro” per il recupero dei bambini della “città della calce”, Piduguralla, nello Stato indiano dell’Andhra Pradesh. Obiettivo del progetto è il rafforzamento delle comunità locali affinché s’impegnino contro il lavoro minorile e a favore della frequenza scolastica, cercando di avviare un processo di sviluppo integrato che consideri i bisogni della popolazione. Nello specifico, si vuole raggiungere la scolarizzazione obbligatoria di 8 anni per tutti i ragazzi dai 5 ai 14 anni. (R.B.)

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    A gennaio il convegno "Chiesa in Rete 2.0" sull'uso pastorale dei new media

    ◊   Si chiama “Chiesa in Rete 2.0” il convegno promosso dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della Cei, che si svolgerà a Roma il 19 e il 20 gennaio prossimi e sarà aperto dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Mariano Crociata. “La Chiesa è consapevole delle potenzialità e dei rischi di internet – riporta l’agenzia Sir una nota della Cei – occorre inserirsi con la logica del cristianesimo nella cyber cultura”. Agli operatori delle parrocchie e delle diocesi, infatti, è sempre più richiesta una conoscenza e un uso corretto delle nuove tecnologie che “non solo introducono un metodo di lavoro, ma incidono sulla mentalità e il costume delle persone - continua la nota – e offrono nuove possibilità di supportare l’azione pastorale e culturale delle diocesi”. (R.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Un'azione ferma e congiunta contro il terrorismo. Questa la richiesta del premier britannico

    ◊   Un'azione ferma e congiunta contro il terrorismo. Questa la richiesta del primo ministro britannico, Gordon Brown, oggi a Islamad dopo la visita a New Dehli. La Gran Bretagna – ha annunciato il premier – pensa che i tre quarti di tutti gli attentati siano “riconducibili al Pakistan”, compreso quello di Mumbai. Ma in un’ottica di cooperazione il governo di Londra è pronto a stanziare 7 milioni di euro in un programma anti-terrorismo. Mano tesa, intanto, dal primo ministro indiano, Manmohan Singh, al governo di Islamad, dopo la presunta violazione, ieri, dello spazio aereo pachistano da parte di due aerei da combattimento indiani. Singh ha auspicato una “normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi” denunciando l’inutilità dei recenti drammatici spargimenti di sangue.

    Afghanistan
    Tre soldati canadesi e almeno quattro poliziotti afgani sono rimasti uccisi la notte scorsa in Afghanistan in due diversi attacchi sferrati nella provincia di Kandahar. Circa 12, inoltre, le persone ferite. Una riunione internazionale informale sull'Afghanistan, intanto, si è aperta stamani a Parigi, con la partecipazione dei Paesi confinanti e delle grandi potenze mondiali, ad esclusione dell’Iran. La delegazione iraniana ha disertato l'incontro per contrasti con la Francia. Scopo della riunione è accelerare il processo di stabilizzazione dell’area.

    Iraq
    Visita a sorpresa, oggi in Iraq, del presidente americano uscente, George W. Bush, per incontrare i leader iracheni, ringraziare la truppe e celebrare il nuovo accordo sulla sicurezza raggiunto con il governo locale. Ieri era stata la volta del segretario di Stato alla difesa statunitense, Robert Gates, che giunto a sorpresa nel Paese, in un colloquio con il comandante delle forze Usa, Raymond Odierno, ha ribadito il graduale disimpegno militare degli Stati Uniti, da concludersi entro il 2011. Intanto, stamani, il New York Times ha anticipato un rapporto redatto dal governo americano in cui le operazioni di ricostruzione in Iraq, costate oltre cento miliardi di dollari, vengono definite un totale fallimento.

    Pirateria
    La marina militare indiana ha sventato l'arrembaggio di una nave mercantile nel golfo di Aden e ha catturato 23 pirati, tra lo Yemen e la Somalia. Bersaglio dell’attacco, avvenuto ieri notte, un cargo etiopico che è riuscito a lanciare l’sos. Nell’intervento di salvataggio è intervenuto anche un elicottero delle Forze armate indiane.
     
    Iran – Petrolio
    L'Iran, secondo produttore di petrolio nell'Opec, proporrà una riduzione fra 1,5 e 2 milioni di barili al giorno nella prossima riunione del cartello, mercoledì 17 dicembre ad Orano, in Algeria, per prevenire ulteriori cadute dei prezzi del greggio. Lo ha annunciato oggi il ministro del Petrolio, Gholam-Hossein Nozari, spiegando la decisione con l’esigenza di “salvaguardare l'equilibrio fra domanda e offerta”.

    Turkmenistan
    In Turkmenistan, repubblica dell'Asia centrale ricca di gas naturale, si sono aperti questa mattina i seggi per le elezioni legislative. La consultazione si inquadra tra gli sforzi del presidente Gourbangouly Berdymoukhamedov, eletto nel febbraio 2007 dopo la morte di Saparmourat Niazov, per favorire il processo di democratizzazione. Una quarantina di osservatori sono stati invitati a sorvegliare lo scrutinio e l'Osce ha inviato otto esperti.

    Medioriente
    La comunità internazionale torna ad occuparsi della difficile situazione mediorientale. I rappresentanti del cosiddetto Quartetto di mediatori, formato da Onu, Unione Europea, Stati Uniti e Russia, si incontrano domani al Palazzo di Vetro. Il primo ministro britannico, Gordon Brown, vedrà a Londra i primi ministri israeliano e palestinese, Ehud Olmert e Salam Fayyad, mentre martedì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite discuterà il processo di pace con l’obiettivo di approvare una dichiarazione in appoggio dei progressi già realizzati e incoraggiarne il proseguimento. Sempre preoccupante, inoltre, la situazione umanitaria della popolazione palestinese a Gaza, terreno di continue schermaglie spesso rimasto isolato. Ma quali sono le prospettive di questi nuovi incontri diplomatici? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Maria Grazia Enardu, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Firenze, esperta di Medio Oriente:

    R. – Per quanto riguarda la riunione del Quartetto, molto poche, anche perché uno degli elementi chiave del Quartetto, Condoleeza Rice, è un segretario di Stato in uscita. Quindi, questo è letteralmente il suo addio alla diplomazia mediorientale. E’ naturalmente un incontro interlocutorio anche perché il 10 febbraio si terranno in Israele le elezioni e quindi cambierà il quadro israeliano.

     
    D. – E’ molto probabile che alla luce di questi mutamenti politici bisognerà comunque attendere altre settimane per riprendere a parlare di Medio Oriente?

     
    R. – Per vedere risultati bisognerà veramente aspettare, probabilmente un anno, perché oltre alle scadenze elettorali già indicate, a gennaio 2010 dovrebbero completarsi le elezioni palestinesi, con le elezioni del parlamento palestinese. Teoricamente, il prossimo gennaio dovrebbe essere eletto il presidente palestinese, ma per molteplici ragioni si faranno scivolare queste elezioni all’anno successivo. Finché non c’è da tutte e due le parti, Israele e Palestina, un interlocutore in grado di prendere vere decisioni, gli americani o il Quartetto non avranno interlocutori forti con cui discutere. D’altra parte, è anche vera un’altra cosa: probabilmente il presidente Obama si concentrerà sui problemi interni dell’economia americana, che sono colossali.

     
    D. – Si potrà riuscire a mettere comunque in evidenza l’emergenza umanitaria (soprattutto a Gaza) della popolazione palestinese?

     
    R. – Gaza è un problema totalmente diverso. Sembra un problema politico ma in realtà è un problema umanitario. E’ qualcosa che si sta incancrenendo al di là di quanto sia umanamente immaginabile e non può che nuocere a tutti gli assetti dell’area. Ci vuole un governo israeliano forte. L’attuale governo, al contrario, dovendo sempre rispondere all’opinione pubblica degli effetti dei continui lanci di razzi kassam, non è in grado di prendere decisioni liberatorie su Gaza.
     
    Russia
    Decine di persone sono state arrestate nel corso di una manifestazione dell'opposizione a Mosca, secondo quanto riferito da radio Echo Moskwy. Gli arresti sono avvenuti perché non era stata autorizzata la protesta contro le politiche del Cremlino per fronteggiare la crisi economica e contro la proposta di modifiche della costituzione. Analoghe manifestazioni, con numerosi fermi, sono avvenute a San Pietroburgo. Tra gli arrestati, all'indomani della nascita del nuovo partito “Solidarietà” fondato da Garry Kasparov e Boris Nemtsov, anche lo scrittore Eduard Limonov.
     
    Grecia
    Ancora scontri la notte scorsa in Grecia tra polizia e manifestanti. Dopo un pomeriggio all'insegna di pacifici sit-in e veglie in memoria di Alexis Grigoriopoulos, lo studente quindicenne ucciso esattamente una settimana fa da un proiettile vagante della polizia, ad Atene bottiglie incendiarie e molotov sono esplose in vari punti della città. La polizia ha effettuato 86 fermi. Disordini anche a Salonicco, dove un centinaio di manifestanti hanno le finestre di una palestra prima di rifugiarsi nei locali dell'Università.

    Egitto
    Almeno trenta persone hanno perso la vita, stamani in Egitto, nel grave incidente stradale avvenuto a sud del Cairo, dove un bus carico di una sessantina di passeggeri, proveniente da Minia, località a 200 chilometri dalla capitale, si è rovesciato sulla strada. Ancora a lavoro al momento i soccorritori e probabile un aggravamento del bilancio delle vittime nelle prossime ore.

    Francia
    Tre bambini di una stessa famiglia, fra i cinque e gli otto anni, sono morti ieri in un incendio scoppiato ieri nella banlieue di Lione, nel centro della Francia. Le fiamme sono divampate all'improvviso nel loro stabile tra le case popolari.

    Napoli
    Sono sempre gravi le condizioni di Serena Murolo e Vincenzo Di Sebastiano, i due ragazzi, rispettivamente di 23 e 27 anni, feriti due sere fa a Napoli e vittime casuali di una sparatoria davanti a un bar sul lungomare di Mergellina. Poche ore dopo la polizia ha fermato un pregiudicato indiziato di essere l'autore della sparatoria. Ancora confusa la dinamica dell'episodio del quale si ignora del tutto il movente. Oltre novanta colpi di pistola sono stati sparati, sempre la notte scorsa nella notte, a Trentola Ducenta nel Casertano, contro due abitazioni e una donna è rimasta gravemente ferita.

    Maltempo – Tevere
    A Roma la temporanea tregua del maltempo, che è servita a far rientrare stamani l'allarme per il Tevere, potrebbe interrompersi entro poche ore. Una nuova ondata di precipitazioni si sta, infatti, spostando dal nord-ovest dell’Italia al resto della penisola, facendo temere per una nuova piena del fiume capitolino. Continuano intanto le operazioni per rimuovere due dei barconi incastratisi sotto le arcate dei ponti. (Panoramica internazionale a cura di Silvia Gusmano)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 349

     
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