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Sommario del 08/12/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • Benedetto XVI all’Angelus: in Maria Immacolata contempliamo il riflesso della Bellezza di Dio che salva il mondo. Nel pomeriggio, il tradizionale omaggio in Piazza di Spagna
  • Nella Basilica di Santa Maria Maggiore, l’invocazione alla Vergine del cardinale Bertone perché ci protegga dagli assalti del male
  • Oggi in Primo Piano

  • Al via domani in Kosovo la missione di sicurezza “Eulex” dell’Unione Europea
  • A Poznan, conferenza Onu sul surriscaldamento del pianeta. Con noi, il bioclimatologo Maracchi
  • Il direttore dell’Unicri, Calvani: tornare allo spirito originario della fondazione dell'Onu
  • In mostra a Roma i “Cento presepi”: rappresentazioni della Natività dall'Iraq e dal Sudan
  • Chiesa e Società

  • A Mosca, prosegue l’omaggio alla salma di Alessio II. Domani i funerali del Patriarca ortodosso
  • Iniziative di Amnesty International per i 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani
  • Oggi la "Giornata della rinuncia alle armi giocattolo" per salvare i bambini-soldato
  • Imam e rabbini riuniti a Parigi per la pace in Medio Oriente
  • Nigeria: i leader religiosi preoccupati dopo gli scontri a Jos
  • Ghana: nessuna violenza nel voto di ieri. Raccolto l’appello dei vescovi
  • Condanna della Chiesa cattolica pachistana per l’attentato di Peshawar
  • In Turchia riconosciute le festività religiose di alcune minoranze
  • L'autentico e generoso sostegno della Cnewa alla Chiesa
  • Francia: chiuso l'Anno giubilare delle apparizioni a Lourdes
  • Perplessità dei francesi riguardo la proposta di lavorare regolarmente la domenica
  • Ucraina: tornerà presto all'uso dei fedeli una chiesa destinata a casinò
  • Canada: incontro delle Conferenze dei vescovi e dei religiosi
  • Partita in Venezuela la campagna di solidarietà per Natale della conferenza episcopale
  • Roma si prepara al Natale nel segno della solidarietà
  • La prima Conferenza mondiale dei giovani italiani sul tema dell'emigrazione
  • Da tutto il mondo gesti di solidarietà per le due suore rapite in Kenya
  • Conclusa a Rimini la 32.ma Conferenza nazionale del Rinnovamento nello Spirito
  • Un Rosario musicale e barocco a Roma in occasione della Solennità dell’Immacolata
  • 24 Ore nel Mondo

  • Ancora tensione in Grecia, scontri a Salonicco tra poliziotti e studenti
  • Il Papa e la Santa Sede



    Benedetto XVI all’Angelus: in Maria Immacolata contempliamo il riflesso della Bellezza di Dio che salva il mondo. Nel pomeriggio, il tradizionale omaggio in Piazza di Spagna

    ◊   La vittoria di Cristo sul peccato originale risplende in modo sublime nella Vergine Maria: è la riflessione offerta da Benedetto XVI all’Angelus nella Solennità dell’Immacolata Concezione. Alle migliaia di fedeli che stamani hanno gremito Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che in Maria, la “piena di grazia”, contempliamo il riflesso della bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo. Quindi, ha salutato i pellegrini raccolti a Lourdes per la chiusura delle celebrazioni del 150.mo delle Apparizioni mariane e, per oggi pomeriggio, ha dato appuntamento ai fedeli romani a piazza di Spagna, dove si recherà per il tradizionale omaggio all’Immacolata. Il servizio di Alessandro Gisotti:

    Il mistero dell’Immacolata Concezione, ha affermato il Papa, ci ricorda due verità fondamentali della nostra fede: il peccato originale e poi “la vittoria su di esso della grazia di Cristo, vittoria che risplende in modo sublime in Maria”:

     
    “L’esistenza di quello che la Chiesa chiama “peccato originale” è purtroppo di un’evidenza schiacciante, se solo guardiamo intorno a noi e prima di tutto dentro di noi. L’esperienza del male è infatti così consistente, da imporsi da sé e da suscitare in noi la domanda: da dove proviene?”

     
    Specialmente per un credente, ha aggiunto Benedetto XVI, “l’interrogativo è ancora più profondo: se Dio, che è Bontà assoluta, ha creato tutto, da dove viene il male?”. Le prime pagine della Bibbia, ha sottolineato, rispondono proprio a questa domanda fondamentale con il racconto della creazione e della caduta dei progenitori:

     
    “Dio ha creato tutto per l’esistenza, in particolare ha creato l’essere umano a propria immagine; non ha creato la morte, ma questa è entrata nel mondo per invidia del diavolo (cfr Sap 1,13-14; 2,23-24) il quale, ribellatosi a Dio, ha attirato nell’inganno anche gli uomini, inducendoli alla ribellione. E’ il dramma della libertà, che Dio accetta fino in fondo per amore, promettendo però che ci sarà un figlio di donna che schiaccerà la testa all’antico serpente (Gn 3,15)”.

     
    Questa Donna, fin dal principio, è dunque predestinata a diventare madre del Redentore, madre di Colui che si è umiliato fino all’estremo per ricondurci alla nostra originaria dignità. Agli occhi di Dio, ha detto il Papa, questa Donna “ha da sempre un volto e un nome: piena di grazia”. Come ci ricorda Sant’Andrea di Creta, Maria è “il comune rifugio di tutti i cristiani”, “la prima ad essere liberata dalla primitiva caduta dei nostri progenitori”:

    “Carissimi, in Maria Immacolata, noi contempliamo il riflesso della Bellezza che salva il mondo: la bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo. In Maria questa bellezza è totalmente pura, umile, libera da ogni superbia e presunzione. Così la Vergine si è mostrata a santa Bernadette, 150 anni or sono, a Lourdes, e così è venerata in tanti santuari. Oggi pomeriggio, secondo la tradizione, anch’io Le renderò omaggio presso il monumento a Lei dedicato in Piazza di Spagna”.
     
    Dopo l’Angelus, parlando in lingua francese, il Santo Padre ha rivolto un saluto particolare ai pellegrini che si sono radunati a Lourdes per la chiusura dell’Anno giubilare delle Apparizioni mariane. Un pensiero speciale anche ai fedeli che sono riuniti ad Ars per l’apertura dell’Anno giubilare per San Giovanni Maria Vianney, in occasione del 150.mo anniversario della morte del Curato d’Ars. In italiano, il Papa ha rivolto un saluto alla Pontificia accademia dell’Immacolata e al suo presidente, il cardinale Deskur. Infine, un augurio particolare ai soci dell’Azione Cattolica italiana:

     
    Sostenuti dalla materna protezione di Maria Santissima, possano esprimere al meglio il loro servizio ecclesiale e specialmente l’impegno educativo, per il quale l’Azione Cattolica può contare su una lunga e consolidata tradizione. Buona festa a tutti voi!

     
    Il Papa, dunque, si recherà oggi pomeriggio, alle ore 16.15, in Piazza di Spagna per il tradizionale omaggio alla statua dell’Immacolata. Lungo il percorso, il Pontefice sosterà brevemente davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, per l’omaggio dell’Associazione dei Commercianti di Via Condotti. L'evento sarà seguito dalla nostra emittente in radiocronaca diretta in lingua italiana. In più occasioni, il Santo Padre ha sottolineato come virtù della Beata Vergine siano una fede intrepida, una speranza incrollabile e un amore umile e sconfinato. Ma cosa significa, per la donna contemporanea, il dogma dell'Immacolata Concezione. Isabella Piro lo ha chiesto a suor Paola Satta, appartenente alla Congregazione delle Religiose di Maria Immacolata:

    R. – Prima di tutto ci ricorda che Maria è la Madre di Dio, la madre di tutte le creature della terra a cui ci rivolgiamo sia nei momenti gioiosi, sia nei momenti di sofferenza. Sembra che il mondo sia superficiale, ma Maria è importante per ogni cristiano; anche se il mondo è superficiale, anche se sembra che tutti i valori si siano persi. Credo che Maria è veramente una certezza per ogni creatura, Maria è l’immagine dell’animo dell’umanità. E' un punto di riferimento molto forte.

     
    D. – Per voi religiose, in particolare, che valore ha la figura dell’Immacolata?

     
    R. – E' modello per la nostra vita di consacrata, perché Maria è una donna forte, Maria è donna di fede, è donna di ascolto; Maria ha ascoltato la Parola, l’ha messa in pratica, per cui è una donna accogliente, una donna che veramente ci dimostra l’amore. Lei è stata scelta dal Padre per amare l’umanità e per la Salvezza dell’umanità.

     
    D. – Quali sono, a suo parere, i caratteri più connotativi della Vergine Immacolata?

     
    R. – La Sua semplicità, la Sua purezza, l’umiltà.

     
    D. – Come trasmettere, oggi, questi principi?

     
    R. – Parlando di Maria, insegnando a rivolgerci a Maria attraverso il Rosario, attraverso la sua immagine e la preghiera, si dice: “Per Maria, Gesù”, che poi è “Gesù per Maria” perché se noi ci rivolgiamo a Maria e preghiamo Maria, conosciamo Maria e conosciamo Gesù. Se noi ci rivolgiamo a Gesù, Gesù crocifisso, Gesù risorto, senz’altro c’è anche Maria; c’è Maria sotto la croce, c’è Maria quando Gesù si è manifestato dopo che è risorto. Quindi c’è un rapporto molto forte tra Madre e Figlio.

     
    D. – Le Religiose di Maria Immacolata in quali attività si prodigano, principalmente?

     
    R. – In modo particolare per le giovani più bisognose. Oggi, per esempio, ci dedichiamo molto all’immigrazione. Seguiamo la spiritualità mariana e sempre promuoviamo la devozione a Maria, per farla conoscere, per amarla e per vivere i suoi valori: in modo particolare la sua purezza, la sua dedizione di amore e di Salvezza per tutta l’umanità.

     
    D. – Come trasmettete alle giovani immigrate questi principi?

     
    R. – Innanzitutto, quando loro vengono nelle nostre case, le portiamo a conoscere l’immagine di Maria, incominciando ad insegnar loro l’Ave Maria, l’Angelus ed anche il Rosario e poi le parliamo di chi è Maria per noi, chi è Maria per ogni creatura.

     
    D. – Suor Paola, qual è il suo auspicio per questa Solennità dell’8 dicembre?

     
    R. – Amare sempre Maria, questo è l’auspicio: conoscere sempre Maria, rimanere in relazione con questa figura importantissima nella nostra vita di consacrate.

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    Nella Basilica di Santa Maria Maggiore, l’invocazione alla Vergine del cardinale Bertone perché ci protegga dagli assalti del male

    ◊   Nell’odierna Festa dell’Immacolata Concezione, è stata celebrata stamane nella Basilica di Santa Maria Maggiore, una Messa pontificale presieduta dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone e concelebrata dal cardinale Bernard Francis Law, arciprete della Basilica Liberiana. La celebrazione si è svolta nell'ambito del Triduo per la chiusura a Roma del 150.mo anniversario delle apparizioni mariane a Lourdes.Tra le migliaia di fedeli, centinaia di volontari e malati dell’UNITALSI, convenuti per l'occasione. Presenti al Rito eucaristico l’ambasciatore di Spagna ed altre autorità. Il servizio di Roberta Gisotti:

    “Vorrei dire a quanti soffrono, lottano e sono tentati di voltare le spalle alla vita: volgetevi a Maria”: cosi, il cardinale Tarcisio Bertone nella sua omelia, riprendendo l’esortazione dal Papa, durante il pellegrinaggio a Lourdes, nel settembre scorso:
     
    “Accogliamo l’invito del Papa ed anche noi volgiamo il cuore a Maria, cari fratelli e sorelle; guardiamo a Lei sempre, in ogni circostanza, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, in vita e in morte”.
     
    Migliaia i fedeli che hanno riempito le navate, oltre che il sagrato e la piazza antistante la storica Basilica papale, che in questi giorni ospita la statua della Madonna di Lourdes, in chiusura del 150.mo anniversario delle apparizioni.

     
    “Ai piedi della Vergine Immacolata nella Grotta di Massabielle, nel luogo dove apparve a Bernadette Soubirous, e dove accorrono ogni anno milioni di pellegrini da ogni angolo della terra, Benedetto XVI – ha ricordato il porporato – ha avuto parole di grande consolazione specialmente per i malati”, evocando “il sorriso della Vergine Maria, fonte di serenità e di conforto, e sorgente di speranza invincibile”.

     
    “In verità, chi non fa esperienza nella sua vita del dolore e della malattia? La sofferenza, specialmente quando si prolunga, rompe gli equilibri più consolidati di una esistenza e arriva a scuotere persino le più ferme certezze della fiducia, giungendo non di rado a far addirittura disperare del senso e del valore della vita”.
     
    Vi sono infatti “combattimenti che l’uomo non può sostenere da solo, senza l’aiuto della grazia divina”. Ha sottolineato quindi il porporato l’“inesauribile mistero di santità che è appunto l’Immacolata Concezione di Maria”, ricordando che noi tutti “siamo chiamati alla santità”.

     
    “Non dimentichiamolo mai: il Signore ci ha redenti perché anche in noi, come in Maria, si realizzino ‘grandi cose’”.
     
    In tal senso la Benedizione del Signore si estende su tutti i suoi figli:

     
    “Benedizione di Dio, che si estende a tutti i figli di Dio, preconizzati, profetati, disegnati, pensati, amati, voluti da Dio per essere Santi e immacolati nella carità: questo è il progetto di Dio su ciascuno di noi”.

    Quindi l’invocazione finale del cardinale Bertone a Maria:

    “Tu, Maria, preservata da ogni macchia di peccato, intercedi per noi peccatori, per tutti i peccatori, lotta con noi e sostienici perché non cediamo agli assalti del male. Dà luce e vigore alla nostra coscienza, perché restiamo sempre fedeli, docili e obbedienti alla voce di Dio”.

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    Oggi in Primo Piano



    Al via domani in Kosovo la missione di sicurezza “Eulex” dell’Unione Europea

    ◊   Sarà ufficialmente operativa da domani la missione “Eulex” in Kosovo. Nell’esprimere la propria soddisfazione l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue, Javier Solana, ha dichiarato che ''la missione sarà cruciale per il consolidamento dello stato di diritto in Kosovo''. “Eulex”, la più grande missione mai avviata dall’Unione Europea, è composta soprattutto da poliziotti, giudici e doganieri per un totale di 1.900 uomini e rimpiazzerà progressivamente la missione Unmik dell’Onu. Sugli scopi dell’iniziativa europea, il commento di Paolo Quercia, analista del Centro Studi Militari ed esperto di Balcani, intervistato da Stefano Leszczynski:

    R. – Questa missione era stata prevista in concomitanza con la dichiarazione di indipendenza del Kosovo. E’ definita una missione di “rule of law”. Quindi, impiegando una serie di poliziotti, giudici e guardie di frontiera andrà ad aiutare il Kosovo soprattutto nel controllo del territorio e nella lotta alla criminalità organizzata.

     
    D. – La situazione del Kosovo, ancora oggi, al suo interno, appare molto confusa. Perché è così complicato riorganizzare uno Stato da zero?

     
    R. – Già dagli inizi degli anni ’90, il Kosovo inizia ad avere delle grosse falle nella “governance”. Quindi è una difficoltà storica, aggravata dal fatto che, dopo l’intervento della Nato e l’ingresso nelle Nazioni Unite, la stabilità è stata costruita anche con patti con vari gruppi e cartelli criminali che avevano il controllo del territorio. Quindi, un principio di realismo politico ha portato ad una situazione non efficiente dal punto di vista della lotta alla criminalità.

     
    D. – Da parte dell’Unione Europea c’è un’assunzione di responsabilità per il futuro di questo Stato...

     
    R. – Da parte dell’Unione Europea questo è l’impegno più grosso. E si gioca gran parte della propria credibilità. Le missioni precedenti dell’Unione Europea di “rule of law” o di peacekeeping sono sempre state molto ridotte, con pochi uomini e per periodi molto brevi di tempo. Qui, l’Unione Europea dovrà impiegare circa 1900 persone per un periodo probabilmente medio-lungo di tempo. Quindi, gran parte della capacità di fare una politica estera e di sicurezza sarà proprio messa alla prova da questa esperienza che inizia il 9 dicembre.

     
    D. – Questo processo può anche preludere ad un completo allargamento dell’Unione Europea verso i Balcani? La storia si muove in questa direzione?

     
    R. – Certo, i Balcani occidentali sono ormai una enclave all’interno dell’Unione Europea, che si è allargata con Romania e Bulgaria: si è chiuso il cerchio manca la parte centrale. Sicuramente il destino è quello di essere inseriti nell’Unione Europea. L’Unione Europea ribadisce questa volontà, ma sicuramente i tempi saranno molto, molto lunghi.

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    A Poznan, conferenza Onu sul surriscaldamento del pianeta. Con noi, il bioclimatologo Maracchi

    ◊   Prosegue a Poznan, in Polonia, la conferenza Onu sul surriscaldamento del pianeta. Oltre 11mila delegati, provenienti da 192 Paesi, si stanno confrontando sui principali problemi climatici della Terra. Obiettivo del summit: dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2050 e fissare un obiettivo intermedio capace di stimolare l’innovazione industriale. Intanto, oggi a Bruxelles, viene discusso il pacchetto clima-energia da parte dei ministri degli Esteri e dell'Energia dell’Unione Europea. Per una riflessione sullo stato di salute del nostro pianeta, Salvatore Sabatino ha intervistato Giampiero Maracchi, direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr:

    R. – Lo vediamo da quello che succede ormai da 15 anni. Per quanto riguarda il clima, certamente siamo di fronte a dei cambiamenti importanti. Non è soltanto il clima, perché poi c'è tutta una serie di altri problemi, basti pensare per esempio al ciclo dei rifiuti. Io ritengo che le misure prese per il Protocollo di Kyoto, che è anche quello di cui si discute in questi giorni a Poznan, siano indubbiamente indispensabili, ma probabilmente non sono sufficienti.

     
    D. – Tra l’altro, da Poznan giunge un grido di allarme: devono essere varate misure adeguate per affrontare il cambiamento climatico, altrimenti il riscaldamento globale, si dice, accrescerà la povertà e arresterà lo sviluppo fino ad invertirne il corso. E’ una versione, secondo lei, catastrofista o reale?

     
    R. – No, è una versione abbastanza reale. Diciamo che va letta in questi termini: le modifiche climatiche in un secolo in cui l’urbanizzazione, le attività industriali, le attività economiche in genere sono complesse si traducono comunque esse siano, positive o negative - nella maggior parte dei casi negative – in costi molto elevati. Quindi, questo mette in crisi le economie dei diversi Paesi.

     
    D. – Il presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto più volte che poche sfide sono più urgenti della battaglia contro il cambiamento climatico. Come valutare questa nuova posizione assunta dagli Stati Uniti, con questa nuova amministrazione?

     
    R. – Ovviamente, in modo positivo. Il problema è se si riesce a centrare veramente il cuore delle varie problematiche, che, a mio avviso, hanno a che vedere con il modello di economia.

     
    D. – Professore, quali sono i risultati che lei personalmente si attende da questa conferenza di Poznan?

     
    R. – Un po’ più di coraggio rispetto al passato e meno conferenze, perché ormai dal ’97 ad oggi ne abbiamo fatte molte e abbiamo spesso partecipato anche noi. Le conferenze sono senz’altro utili, ma poi è la realizzazione quella che conta e su questo piano, secondo me, c’è ancora un grave ritardo.

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    Il direttore dell’Unicri, Calvani: tornare allo spirito originario della fondazione dell'Onu

    ◊   L’anno che volge al termine è stato particolarmente significativo per le Nazioni Unite: con numerose iniziative è stato infatti celebrato il 60.mo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo. Uno dei momenti culminanti di queste celebrazioni è stato l’intervento di Benedetto XVI al Palazzo di Vetro di New York, nell’aprile scorso. Per una riflessione sull’attualità di questo documento e le prospettive per il futuro, Alessandro Gisotti ha intervistato Sandro Calvani, direttore dell’Unicri, l’Istituto Internazionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia:

    R. – Io credo che quello che più manca e che era forte, invece, 60 anni fa, è il senso dell’urgenza e una leadership visionaria. Volevano dire ‘basta’ alla guerra, perché erano preoccupati del costo umano ed economico delle future guerre. Si rendevano conto di quanto era costata in vite umane la guerra mondiale, quanto è stato bruciato in termini di risorse … capivano che non era possibile continuare nell’umanità con altre guerre così. E quindi avevano una visione, il sogno di cambiare strada. Oggi c’è molto meno di questo, nel mondo; c’è molta meno voglia di cambiare, nonostante alcuni indicatori – per esempio, questa crisi finanziaria che affrontiamo oggi – dimostrino che delle regole assolute in cui il mercato governa qualunque cosa non danno soluzioni opportune. Quindi, c’è più bisogno di ciò che era alla base della Carta delle Nazioni Unite.

     
    D. – Il traffico degli esseri umani è una delle piaghe del nostro tempo: cosa si sta facendo per sconfiggere questo fenomeno aberrante?

     
    R. – La piaga c’è ed è molto grave; è un vero cancro con metastasi in ogni Paese del mondo: non c’è Paese che ne sia immune. Oggi ci sono 27 milioni di nuovi schiavi al mondo, quindi molti di più di quelli che c’erano quando la schiavitù era legale. Voglio qui esprimere gratitudine alla Chiesa cattolica perché molte delle sue istituzioni, in particolare istituti religiosi maschili e femminili in varie parti del mondo, come anche gli istituti missionari, sono la prima linea della resistenza. Accolgono le vittime del traffico di persone, alcune volte le nascondono all’interno dei conventi, proprio per permettere loro di ricostruire un minimo di dignità che è necessaria prima di passare a denunciare questo crimine in un tribunale. Lo fanno mettendo a rischio la propria vita e quella della propria famiglia. Recentemente, Ingrid Betancourt ha fatto un appello affinché siano liberati tutti i prigionieri che vengono detenuti in forme illegali, in forme di schiavitù. Se qualche sequestratore nel mondo che ci ascolta o che ha sentito parlare, attraverso la Radio Vaticana, di questi principi, facesse il gesto di liberare una delle persone sotto sequestro, una delle persone tenute in stato di schiavitù, questo sarebbe un grandissimo modo per celebrare i 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani.

     
    D. – Nel mondo post-11 settembre, come è possibile garantire la sicurezza dei cittadini senza violare la libertà e la dignità delle persone?

     
    R. – Già nell’anno 2000, il segretario generale delle Nazioni Unite dell’epoca, Kofi Annan, aveva detto che non raggiungeremo lo sviluppo sostenibile senza il rispetto dei diritti umani; non avremo i diritti umani senza il rispetto dello sviluppo sostenibile, ma non avremo né diritti umani né sviluppo sostenibile senza sicurezza e giustizia per tutti. Ed eravamo nel 2000. Il che vuol dire che l’umanità aveva già scoperto che senza sicurezza non si costruisce sviluppo. Molti casi in Africa lo dimostrano: si potrebbe fare una lunga lista di Paesi africani dove non c’è sicurezza e quindi non ci sono investimenti. Ciò è una prova che la sicurezza e la giustizia sono fondamentali per la costruzione dei diritti umani. Per molti decenni, nello sviluppo si è data poca attenzione a questo: si pensava che fosse soltanto un problema della polizia. In realtà, è tutto un cammino: dalla sicurezza sul luogo del lavoro fino alla sicurezza nell'accesso ad un tribunale fino poi a poter denunciare un crimine di qualunque forma. Bisogna che tutti i Paesi incomincino a collaborare, a livello internazionale, nella lotta contro il crimine organizzato.

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    In mostra a Roma i “Cento presepi”: rappresentazioni della Natività dall'Iraq e dal Sudan

    ◊   “Nell’era dell’immagine, il presepe ha un’enorme eco nel cuore dell’uomo perché è fonte della più vera contemplazione”. E’ la riflessione del cardinale Giovanni Coppa, intervenuto nei giorni scorsi a Roma, nella Basilica di Santa Maria del Popolo, alla presentazione della mostra dei “Cento presepi”. Un appuntamento immancabile ormai da 33 anni, curato dalla Rivista delle Nazioni, con il patrocinio della Conferenza episcopale italiana e in programma fino al 6 gennaio. In questa edizione sono 160 i presepi di cui 48 provenienti da Paesi stranieri e 132 dalle varie regioni italiane. Tanti spunti per chi, proprio in questo giorno dell'Immacolata nel rispetto della tradizione, si accinge ad allestirlo. Il servizio di Benedetta Capelli:

    (musica)

     
    E’ il mistero della nostra Salvezza: un Bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Ad accogliere Dio che si è fatto uomo per noi solo la semplicità di una capanna e la luce della stella di Betlemme. Pochi elementi, ma che mescolati con fantasia e creatività rendono il presepe una meraviglia unica. Ne danno testimonianza le 160 opere della mostra i “Cento presepi” le cui particolarità sono raccontate dalla curatrice Mariacarla Menaglia:

     
    “Oltre a quelli tradizionali, quest’anno abbiamo il presepe con le cravatte, quello con i pennelli, con i colori, quello in un guscio di pistacchio, quello in miniatura, quello con i cordoni! C’è una fantasia incredibile. Per me, sono tutti artisti quelli che riescono a costruire un presepe con la propria manualità. Sono degli artisti perché l’hanno fatto con il cuore, anche i bambini”.

    E proprio sui bambini bisogna investire per riportare nelle famiglie e nelle case il presepe, una tradizione che comunque negli anni non ha conosciuto crisi, ma anzi ha trovato una nuova fioritura. Ancora Mariacarla Menaglia:
     
    “Non trovo assolutamente che questa tradizione stia tramontando, assolutamente no, perché i bambini “obbligano” quasi i genitori a fare qualcosa. Se un bambino vuole fare un presepe, il genitore gli fa il presepe”.

    Passeggiare tra i presepi in mostra è come fare un giro intorno al mondo: l’Amazzonia, il Senegal, l’Ungheria. Ci sono poi le Natività provenienti dalle zone martoriate della terra come quello del Sudan, realizzato in legno d’ebano e onice, e dall’Iraq fatto in legno e plexiglass. Spicca anche un presepe dedicato a Giovanni Paolo II realizzato dall’artista Annamaria Ferrari:

    “Gesù nasce in una piazza perché nelle piazze, i giovani del mondo, attraverso la parola di Giovanni Paolo II, cercavano Cristo. I giovani sono 12, come gli apostoli, ed invitano le persone a non avere paura di avvicinarsi al Mistero della Nascita di Gesù”.

    Da anni alla mostra partecipa la Fondazione Villa Maraini, che si occupa della cura e recupero dei tossicodipendenti. Il presepe 2008 è ispirato agli sbarchi degli immigrati sulle coste italiane. Per gli ospiti della struttura realizzarlo ha avuto un significato importante. Il presidente Massimo Barra:
     
    “E’ stata un’occasione di aggregazione attorno ad un progetto e questo vuol dire occupare la giornata, aggregarsi, interagire, discutere. Tutto questo è alternativo all’abuso di sostanze”.

    Presepe che è anche ricordo dell’infanzia, dell’immaginazione messa a servizio delle poche cose di cui si dispone. Lo rievoca così il cardinale Giovanni Coppa:
     
    “Mia mamma mi ha insegnato ad amare il presepio. La prima cosa che ho capito in questa vita è che Gesù è nato. Mia amdre ci faceva vedere il pastore, ci metteva una piuma di gallina e diceva: “Quello è Gelindo, il pastore che porta il cappone a Gesù!”. Questo presepio, io l’ho portato nel cuore sempre, tutta la vita. Devo dire anche che la mia vocazione ad essere sacerdote è nata guardando il presepio”.

     
    E sempre il porporato non ha mancato di sottolineare l’importanza del presepe all’interno delle famiglie ed ha lanciato così un appello:
     
    “Salviamo il presepio, perché è la fonte dell’amore, dell’unione, dell’intesa nella famiglia e lascia nei bambini un germe di vita che noi non sappiamo come si svilupperà, ma c’è perché è stato lasciato”.

    Il Presepe un seme futuro che “ci aiuta - ha detto il Papa - a contemplare il mistero dell’amore di Dio che si è rivelato nella povertà e nella semplicità della grotta di Betlemme”.

    (musica)

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    Chiesa e Società



    A Mosca, prosegue l’omaggio alla salma di Alessio II. Domani i funerali del Patriarca ortodosso

    ◊   Commozione, dolore, lutto. La Russia piange Alessio II. Migliaia di persone in fila per dargli l’estremo saluto nella cattedrale di Cristo il Salvatore. “Per noi è una grave perdita – osserva un fedele in attesa da 5 ore -. Mi sentivo di venire qui per vederlo un’ultima volta”. Una donna di mezz’età prega. “Il Patriarca – dice un’altra signora con dei fiori bianchi in mano - ha fatto molto per ricostruire i luoghi di culto e per rafforzare la fede della gente”. Le TV federali mostrano la partecipazione al dolore di rappresentanti di altri culti. Grande spazio viene riservato ai cattolici. Ieri le parole di Papa Benedetto XVI all’Angelus sul Patriarca Alessio II hanno raggiunto i quattro angoli dell’immenso gigante slavo. Celebrazioni a suffragio si sono tenute in tante chiese cattoliche russe. Una delegazione vaticana si è già recata alla cattedrale di Cristo il Salvatore. Pieno di significati è stato l’arrivo di Ilja II, capo della Chiesa georgiana. “Esprimo le nostre condoglianze – rimarca -. Abbiamo sempre tenuto con lui contatti”. Dopo la guerra d’agosto in Caucaso le Chiese cercano di riannodare i secolari legami tra i due Paesi. Una parte del centro di Mosca è chiusa al traffico. Le preparazioni ai funerali di domani mattina sono febbrili. Saranno presenti delegazioni di numerosi culti religiosi provenienti da mezzo mondo oltre alle massime cariche dello Stato. Alessio, come da sua volontà, riposerà nella cattedrale moscovita dell’Epifania. (Da Mosca, Giuseppe D’Amato)

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    Iniziative di Amnesty International per i 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani

    ◊   Una settimana di incontri, convegni, concerti, cineforum, spettacoli e mostre in tutta Italia per ricordare gli ideali e la visione della Dichiarazione “di un mondo nel quale i diritti umani possano essere realmente rispettati”: sono le iniziative, in vista del 10 dicembre, organizzate dalla sezione italiana di Amnesty international per ricordare il 60.mo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. Tra gli eventi – riporta l’agenzia Sir - un convegno internazionale a Torino il 10 e 11 dicembre, con testimonianze di vittime di tortura nel periodo della dittatura di Pinochet in Cile, di rifugiati politici dal Tibet, di ex bambini soldato dall’Uganda, di donne messicane vittime di violenza. Dal 6 al 14 dicembre prenderà il via sul sito “Write for Rights” - una lettera per i diritti umani, un evento mondiale cui parteciperanno milioni di persone in oltre 30 Paesi nel mondo. In Italia l’iniziativa è dedicata alla campagna “Mai più violenza sulle donne”, lanciata da Amnesty international nel 2004. L’associazione si pone l’obiettivo di inviare il maggior numero possibile di appelli e raccogliere migliaia di firme in favore di donne che hanno subito e continuano a subire violazioni dei diritti umani in Cina, Eritrea, Iran e Messico. (B.C.)

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    Oggi la "Giornata della rinuncia alle armi giocattolo" per salvare i bambini-soldato

    ◊   Il salesiano don Silvio Mantelli, anche quest’anno propone nell’odierna solennità dell’Immacolata Concezione, la “Giornata nazionale del disarmo dei bambini”. Un’iniziativa che coinvolge i piccoli sempre più abituati a giocare con pistole, carri armati o con videogiochi che simulano lotte e battaglie, per dare speranza a tanti bambini nel Sud del mondo. “Bimbi per i quali la guerra non è un gioco – sottolinea ad Avvenire don Mantelli – ma una realtà che mette in gioco loro stessi, una schiavitù che li vede protagonisti con armi vere”. L’8 dicembre i salesiani ricordano quell’incontro avvenuto nel 1841 tra don Bosco e un giovane di Asti nella chiesa di San Francesco d’Assisi a Torino che è considerato l’inizio del primo oratorio del santo, ed ecco che nel 2000 don Silvio Mantelli propone ogni anno di vivere l’8 dicembre la “Giornata del disarmo”. Nella festa dell’Immacolata, parrocchie, oratori e associazioni sono così invitate ad organizzare una raccolta di armi giocattolo. Non una “consegna” fine a se stessa, ma un’occasione di festa per i bimbi ed al tempo stesso un gesto di solidarietà con i progetti che la Fondazione Mago Sales (anche attraverso il sito www.sales.it), porta avanti in vari Paesi del mondo e che quest’anno è stata accolta da oltre 50 centri in tutta Italia. Chi partecipa al "disarmo" - più di 100 mila bambini ormai, da quando è nata l'iniziativa - sarà inoltre invitato a dare concretezza al suo gesto con un'offerta per la liberazione dei bambini soldato nel mondo. (F.B.)

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    Imam e rabbini riuniti a Parigi per la pace in Medio Oriente

    ◊   Circa 85 leader da 21 Paesi del mondo, 30 dei quali da Israele e Palestina, si riuniranno a Parigi, dal 15 al 17 dicembre prossimi, per il “Terzo Congresso mondiale di Imam e Rabbini per la pace”. Promosso dalla fondazione svizzera “Hommes de Parole”, fondata nel 2001 da Alain Michel, sul tema “Israele-Palestina, la Sacralità della Pace”, il congresso si svolgerà presso la sede dell’Unesco e - stando a quanto riporta l'agenzia Sir - vedrà tra i partecipanti anche diversi cristiani della Terra Santa. I leader – spiega in un comunicato il fondatore dell’associazione – sono consapevoli che “è arrivato il momento di far sentire la loro voce” e che ogni sforzo di pace in Medio Oriente “sarà vanificato dagli estremisti se loro non condannano e non delegittimano ora e una volta per tutte ogni atto di violenza compiuto in nome di Dio”. (C.D.L.)

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    Nigeria: i leader religiosi preoccupati dopo gli scontri a Jos

    ◊   Il Consiglio interreligioso della Nigeria (Nirec) ha chiesto al governo federale di convocare un tavolo di discussione “di inchiesta giudiziaria” per identificare e processare i mandatari degli scontri interreligiosi avvenuti la settimana scorsa a Jos, capoluogo dello Stato nigeriano di Plateau. Il Nirec ha legato l’origine dei combattimenti alla povertà, all’ignoranza e all’instabilità politica del Paese. Il Consiglio interreligioso - riferisce l'agenzia Apic - ha poi espresso la sua “profonda preoccupazione per la crisi di Jos” e si è detto “deciso a trovare un modo per regolare questo genere di crisi nel Paese”. Il Nirec ha quindi stabilito di analizzare il problema dell’intolleranza religiosa in Nigeria, chiedendo a tutti, cristiani e musulmani residenti nello Stato di Plateau, di dare prova di “ritegno” e di trovare una soluzione “permanente” alle loro controversie. Il Nirec, lo ricordiamo, è composto da esponenti cristiani e musulmani del Paese ed è co-presieduto dal Sultano di Sokoto e presidente del Consiglio superiore islamico, Sa’ad Abubakar, e dall’arcivescovo di Abuja, mons. John Onayekan. (I.P.)

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    Ghana: nessuna violenza nel voto di ieri. Raccolto l’appello dei vescovi

    ◊   Fortunatamente le elezioni presidenziali e parlamentari che si sono svolte ieri in Ghana non hanno registrato alcuna violenza. I vescovi del Paese africano, in una lettera, avevano auspicato che la consultazione si svolgesse in un clima di serenità e calma per “preservare e rafforzare la pace di cui il Ghana gode”. Un invito che sembra sia stato raccolto dai 12 milioni di persone chiamate al voto. I presuli, nel loro appello riportato dall’Osservatore Romano, avevano anche chiesto ai mezzi di comunicazione di rispettare il loro compito educativo, invitando i candidati a promuovere il bene comune. In campagna elettorale, l’arcivescovo di Accra, Gabriel Charles Palmer-Buckle, aveva criticato i discorsi che promuovevano la paura, il rancore, la sfiducia, l’amarezza e il risentimento. (B.C.)

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    Condanna della Chiesa cattolica pachistana per l’attentato di Peshawar

    ◊   “Nessuna religione ammette il terrorismo, tutte le religioni incitano e favoriscono la pace e l’armonia per un futuro sicuro”. E’ la decisa presa di posizione di mons. Lawrence John Saldanha, presidente della Conferenza episcopale cattolica pakistana, sull’attentato, accaduto a Peshawar venerdì scorso, che ha provocato la morte di 27 persone e oltre 100 feriti. Un agguato compiuto in occasione della festività islamica di Eid e realizzato con più di 20 kg di esplosivo. “Nella zona – ha detto l'arcivescovo di Lahore ad Asianews - ci sono gravi tensioni e ognuno deve capire che simili violenze non portano soluzioni ma solo distruzione”. Ricordando l’attentato di Mumbai ha rinnovato la condanna e ha rivolto la preghiera alle vittime.(B.C.)

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    In Turchia riconosciute le festività religiose di alcune minoranze

    ◊   Un provvedimento positivo ma non sufficiente. E’ il parere di un sociologo turco Ayhan Aktar – riportato dall’Osservatore Romano – riguardo alla decisione del Consiglio per l’educazione superiore di Ankara che prevede, per gli studenti e il personale universitario ebrei o appartenenti alla Chiesa cristiana armena, la possibilità di presentare una domanda che permetta di rispettare le festività sacre del proprio credo. Un’iniziativa che mai si era verificata in Turchia dove il 94% della popolazione è musulmana e solo il 3% si dice aderente ad altre confessioni religiose. Dal provvedimento però restano esclusi i cristiani ortodossi, i cattolici, i cattolici di rito siriano e i protestanti. (B.C.)

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    L'autentico e generoso sostegno della Cnewa alla Chiesa

    ◊   Oltre venti milioni di dollari l’anno destinati alla formazione dei sacerdoti e investiti nell’erogazione di servizi sociali e sanitari, nella costruzione di chiese e di edifici religiosi, nell’istruzione di giovani, nell’accoglienza e assistenza di bambini orfani o emarginati, nella promozione del dialogo ecumenico e interreligioso, nello sviluppo economico e sociale di comunità svantaggiate. E’ l’opera della “Catholic Near East Welfare Association” (Cnewa), una famiglia di organizzazioni legate alla Santa Sede, nata per sostenere e incoraggiare le comunità cattoliche in Medio Oriente, in Nord Africa, in India e nell’Europa dell’Est. L’associazione è presieduta dal cardinale Edward Egan, arcivescovo di New York, ed ha come segretario generale l’archimandrita Robert Stern. In questi giorni, la Cnewa ha pubblicato il bilancio dell’anno sociale 2007-2008 con l’elenco dei vari interventi nel mondo. Grazie al sostegno di donatori e ai contributi privati, l’associazione ha utilizzato oltre 4 milioni di dollari per fornire servizi sociali e sanitari destinati ad esempio alla costruzione di una clinica a Gaza, di un orfanotrofio nello stato di Maharasthra, in India, e di una casa per anziani a Baghdad. Oltre 38mila bambini in difficoltà in 513 strutture sparse in Oriente hanno beneficiato di aiuti per la loro crescita ed istruzione, per un ammontare superiore a 4 milioni di dollari. La costruzione o ricostruzione di chiese e di edifici religiosi in India, Giordania, Libano, Egitto, Siria, Palestina è indicata sul bilancio con una cifra di circa 3 milioni di dollari, mentre 2,7 milioni sono stati impiegati nella formazione dei seminaristi e dei sacerdoti. Sommando quanto destinato ad altri settori di intervento - iniziative per circa un milione di dollari ciascuno- il bilancio complessivo supera il ragguardevole ammontare di 20 milioni di dollari, grazie ai quali le comunità cattoliche orientali hanno potuto avvertire e toccare con mano la premura e il sostegno della Chiesa universale. (A.M.)

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    Francia: chiuso l'Anno giubilare delle apparizioni a Lourdes

    ◊   Nove milioni di persone hanno visitato dei santuari nell’anno giubilare indetto per il 150.mo anniversario delle apparizioni della Vergine a Lourdes. A seguire il Cammino del Giubileo un milione e mezzo di fedeli che hanno fatto tappa alla grotta di Massabielle. “Ciò che ha colpito – afferma il vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier – è stato il raccoglimento, la preghiera e la pace, la qualità del silenzio. E’ stato bello – ha aggiunto il presule ricordando il pellegrinaggio di Benedetto XVI dal 13 al 15 settembre in Francia – anche vedere il Papa fare questo Cammino del Giubileo, il prototipo di un esercizio di pietà popolare”. Sino ad oggi, intanto, i santuari sono nuovamente in festa per celebrare la chiusura dell’anno giubilare al quale seguirà l’anno dedicato a Bernadette dopo le apparizioni. Nella stessa giornata di oggi a Lourdes, sul tema “Bernadette, da Lourdes a Nevers”, si apre un simposio dedicato alla giovane santa. Sarà un’occasione per riflettere sulla sua vita cristiana e sul suo cammino che per il 2009 viene proposto anche ai fedeli. (T.C.)

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    Perplessità dei francesi riguardo la proposta di lavorare regolarmente la domenica

    ◊   Secondo un sondaggio realizzato dal sindacato Cftc (Confederazione francese dei lavoratori cristiani), la rivista Famille Chrétienne, le radio Rfc e Notre Dame, l’84% dei francesi non approva la possibilità di lavorare regolarmente la domenica come proposto dall’Eliseo. Anzi - riporta il Sir - la metà dei salariati afferma che il riposo domenicale è basilare per la vita familiare, associativa, culturale e religiosa, il 33% lo considera importante ma non primario, mentre solo il 16% stima che sia secondario. Il 63% dei francesi dubita inoltre che i salariati potranno rifiutarsi di lavorare la domenica se l’apertura dei negozi sarà generalizzata in quel giorno, sebbene il progetto di legge prevede che solo i volontari lavoreranno. Per il presidente di Cftc, Jacques Voisin, il volontariato in azienda non esiste realmente, perché coloro che si propongono sono quelli che non riescono a guadagnarsi da vivere perché sono a part time perciò sono obbligati a lavorare la domenica per guadagnarsi la vita. (B.C.)

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    Ucraina: tornerà presto all'uso dei fedeli una chiesa destinata a casinò

    ◊   In Ucraina, una chiesa cattolica, confiscata durante il passato regime sovietico e destinata di recente a casinò, sarà restituita ai fedeli. Un'impresa, con sede negli Stati Uniti, aveva tempo fa acquistato l'edificio dalla municipalità di Dnipropetrovs'k per trasformarlo in un casinò. Invece, come ha spiegato il portavoce della diocesi di Kharkiv-Zaporizhia, il governo regionale "ha proposto all'impresa un altro sito, e noi siamo riusciti a raggiungere accordi preliminari" per recuperare la chiesa. "Non sappiamo se la cessione sarà ritardata da nuovi ostacoli giuridici - aggiunge il portavoce. Tuttavia siamo riusciti a mettere insieme risorse e mano d'opera sufficienti ed entro un anno la chiesa potrebbe essere di nuovo utilizzata". La chiesa è intitolata a San Giuseppe ed è un edificio dell'Ottocento. Due anni fa, i dipendenti della società californiana Dugberry Inc. avevano cominciato a scoperchiarne il tetto facendo così insorgere la protesta della comunità cattolica. Durante il regime sovietico la chiesa era stata requisita e destinata a centro sportivo. La diocesi ne reclamò subito la restituzione nel 1991, dopo la caduta dell'URSS. Il vescovo, mons. Marian Buczek, si è detto fiducioso della riappropriazione a breve dell'edificio. (A.M.)

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    Canada: incontro delle Conferenze dei vescovi e dei religiosi

    ◊   Secondo una pratica che sussiste da diversi anni, i membri del Consiglio direttivo della Conferenza episcopale cattolica del Canada (Cecc) hanno incontrato ad Ottawa gli esponenti della Conferenza dei religiosi canadesi (Crc). “Questo incontro annuale – si legge in una nota – è volto essenzialmente a promuovere i buoni rapporti tra i vescovi ed i religiosi e le religiose del Canada”. “I partecipanti – continua la nota - hanno discusso di diverse questioni di interesse comune, tanto sul piano sociale che ecclesiale. Gli echi del Congresso eucaristico internazionale 2008 e del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio sono stati oggetto di un’attenzione particolare, così come i diversi legami di collaborazione che le due Conferenze intrattengono sul piano nazionale e internazionale”. Infine, conclude la nota, “i partecipanti all’incontro hanno riaffermato il loro impegno verso la giustizia, la pace e la missione, attraverso l’elaborazione di diversi percorsi attuativi”. A rappresentare la Cecc, c’erano, tra gli altri, il vicepresidente, mons. Pierre Morissette, ed il segretario generale, mons. Mario Pasquette. Per la Crc, invece, erano presenti il presidente, padre Yvon Pomerleau e la direttrice generale, Suor Annette Noël. (I.P.)

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    Partita in Venezuela la campagna di solidarietà per Natale della conferenza episcopale

    ◊   “Non un dono momentaneo ma una volontà di dono costante”. Con questa motivazione è partita nei giorni scorsi in Venezuela la campagna “Sostieni la tua Chiesa”, promossa dalla conferenza episcopale del Paese latinoamericano. L’iniziativa, come si legge sull’Osservatore Romano, durerà fino al 7 dicembre quando è prevista la grande colletta a livello nazionale in tutte le diocesi e le parrocchie venezuelane. “Si tratta - sottolineano i vescovi - di promuovere uno spirito comunitario e una maggiore coscienza di essere partecipi all’opera di evangelizzazione della Chiesa a partire dalla carità”. I presuli evidenziano che l’obiettivo principale della campagna può essere sintetizzato in una formula: cercare di condividere il più possibile tempo, talenti e tesori. Tutti sono dunque chiamati a impegnarsi per il bene della comunità e in particolare per la Chiesa “perché – affermano – il nostro aiuto economico, pur piccolo che sia, fortifica, enormemente le opere e i progetti di evangelizzazione”. (B.C.)

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    Roma si prepara al Natale nel segno della solidarietà

    ◊   “Roma città Natale. Una festa unica al mondo”. E’ l’insieme delle iniziative che si svolgeranno nella capitale durante il periodo natalizio. "Espressione del recupero di un senso più profondo e autentico del Natale – si legge su Roma Sette - attraverso un’offerta culturale di assoluta qualità e caratterizzata dalla volontà di favorire un ritorno alle tradizioni”. In programma a partire dal 15 dicembre “Il Comune viene da te”, un progetto che prevede la raccolta di oggetti, vestiario e giocattoli destinati ai bisognosi che saranno poi distribuiti a parrocchie, enti di assistenza e case famiglia. Numerosi i presepi che animeranno le vie della città mentre il giorno dell’Epifania, dall’Esquilino fino a Piazza Vittorio, si svolgerà la quinta edizione del presepe vivente, con tanto di ricostruzione di un villaggio. Molti i concerti di musica sacra in calendario e in proposito la diocesi di Roma ha creato un percorso religioso e concettuale in cui la musica si accompagna all’arte contemporanea: “Natalis in Urbe. L’espressione dell’infinito tra musica, arte e parola”. L’appuntamento è da ieri fino al 6 gennaio in sei tra basiliche e chiese. Sarà coinvolta anche la periferia della capitale e l’Università “La Sapienza”. Anche la letteratura troverà spazio nella rassegna: la notte di Natale, poco prima della Mezzanotte contemporaneamente nelle chiese di Santa Maria in Trastevere, Sant’Agostino in Campo Marzio e Santa Maria sopra Minerva, alcuni attori accompagneranno l’ingresso dei fedeli leggendo le Laude della Natività scelte da Andrea Camilleri. Per visionare il programma completo si può visitare il sito www.060608.it . (B.C.)

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    La prima Conferenza mondiale dei giovani italiani sul tema dell'emigrazione

    ◊   Un’iniziativa per mettere in dialogo i giovani emigrati italiani con i giovani italiani sui temi dell’integrazione e dell’intercultura visti anche alla luce della storia degli emigrati italiani per emarginare e sconfiggere ogni forma di intolleranza e razzismo. E’ quanto ha dichiarato all’agenzia Sir don Michele Morando, direttore dell’Ufficio per la Pastorale degli Italiani all’estero della Fondazione Migrantes, riguardo alla prima “Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani” in programma a Roma dal 10 al 12 dicembre. “Servirà a riaffermare – aggiunge don Morando – che la rete di relazioni globali prodotta dalla nostra emigrazione è una risorsa per il nostro Paese anche e specialmente in questo tempo di crisi e in particolare per la Chiesa che da sempre ha accompagnato gli emigrati non lasciandoli soli”. Alla riunione parteciperanno circa 700 giovani in rappresentanza di diversi Paesi. (B.C.)

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    Da tutto il mondo gesti di solidarietà per le due suore rapite in Kenya

    ◊   “Siamo commossi dalla continua amicizia di tante persone vicine e lontane, sparse per tutto il mondo. Sono in contatto con Cuneo moltissime altre città, molte comunità che continuano a pregare per questa liberazione”. Così don Pino Isoardi, responsabile del Movimento missionario contemplativo “Charles de Foucauld” di Cuneo, esprime – attraverso il settimanale cattolico cuneese “La Guida”, ripreso dall’agenzia Sir – gratitudine per i segni di solidarietà ricevuti dopo il rapimento delle due suore appartenenti al Movimento, Caterina Giraudo e Maria Teresa Olivero. Entrambe, da oltre 35 anni in Kenya, sono state prelevate a El-Wak, nella notte tra il 9 e il 10 novembre, e portate oltre il confine della Somalia (che dista pochi chilometri). A Cuneo, dove c’è la sede del Movimento, continuano a giungere, da varie parti del mondo, espressioni di solidarietà e testimonianza di iniziative di preghiera. “Tra i tanti amici che si sono collegati con noi – dice il responsabile del Movimento, don Pino Isoardi – ci sono tre testimonianze che ci hanno particolarmente commossi. Un carcerato ci ha scritto la sua partecipazione, inviando due rose ritagliate da consegnare alle sorelle, appena torneranno in libertà. Un gruppo di nomadi è venuto ad invitarci al loro campo per una preghiera insieme d’intercessione per le sorelle. Ovviamente abbiamo accettato ed è stato un momento forte di solidarietà e di affidamento a Dio. Un bambino di 4 anni, che con la sorellina e i genitori pregano ogni sera per Rinuccia e Maria Teresa, ha così esordito: Gesù, fa’ diventare buoni i rapitori, così liberano le sorelle”. Dal canto suo Don Fredo Olivero, fratello di suor Maria Teresa, intravede “sprazzi di luce” che fanno “ben sperare” sulla vicenda. “C’è la speranza – afferma il sacerdote – dettata dal buon lavoro che la gente del posto e la Commissione degli anziani del luogo stanno facendo, perché conoscono bene la situazione e anche la controparte. Dobbiamo tutti avere fiducia in loro: stanno lavorando perché le due sorelle tornino a casa. Loro sanno quanto la missione ha fatto in modo assolutamente gratuito”. Accanto al lavoro degli anziani del posto, ricorda il settimanale cattolico, continua anche “l’intensa e attenta azione di mediazione” da parte del ministero degli Esteri, del nunzio apostolico, del vescovo, dell’ambasciata e del governo del Kenya. (R.P.)

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    Conclusa a Rimini la 32.ma Conferenza nazionale del Rinnovamento nello Spirito

    ◊   “Nel segno dello Spirito Santo dobbiamo conciliare nuovamente cristianesimo e umanesimo, affinché la fede cristiana non sia messa ai margini della storia”. E’ l’indicazione che Salvatore Martinez ha dato oggi ai 4mila animatori del "Rinnovamento nello Spirito", riuniti a Rimini per la loro 32.ma Conferenza nazionale. Il presidente del Movimento, che conta più di 200mila aderenti in Italia, ha così concluso il tradizionale appuntamento formativo che, per quattro giorni, ha visto alternarsi sul palco del "Padiglione A" della Fiera di Rimini vescovi e relatori di ogni parte della penisola. Ieri è stato mons. Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali a celebrare la Messa come nei giorni precedenti avevano fatto altri vescovi, tra i quali mons. Francesco Lambiasi, mons. Arrigo Miglio e mons. Giancarlo Bregantini. Quest’ultimo, sabato sera, aveva invitato il "Rinnovamento nello Spirito" a contagiare con il proprio entusiasmo tutta la Chiesa. Mons. Marini ha aggiunto: “Lo Spirito Santo, compagno inseparabile di Cristo, ci accompagna nella sua conoscenza e nella sua sequela”. Inoltre ci permette di “fare deserto nella nostra vita”, cioè di eliminare il superfluo per badare all’essenziale. Gli ha fatto eco padre Augusto Drago, uno degli anziani del Rinnovamento: “Lo Spirito – ha detto - ci aiuti a comprendere sempre più in profondità che prima di evangelizzare il mondo dobbiamo permettere a Lui di evangelizzare il nostro cuore”. Consiglio antico come il cristianesimo, ma perennemente valido. (Da Rimini per la Radio Vaticana, Mimmo Muolo)

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    Un Rosario musicale e barocco a Roma in occasione della Solennità dell’Immacolata

    ◊   Nello scenario della Chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini di via Giulia a Roma, rivive stasera alle 19, in occasione della Solennità dell’Immacolata, l’antica pratica della recita latina del Santo Rosario accompagnata dall’esecuzione di musiche barocche. Ciascun Mistero gaudioso sarà accompagnato da una vera e propria meditazione musicale offerta dall’Ensemble Akathistos con l'importante contributo del sopranista Paolo Lopez. In programma brani composti da Francesco Soriano, Giovanni Battista Vulpio, Heinrich Franz von Biber, Biagio Marini, Giacomo Carissimi e Pablo Bruna. “Questa è un’occasione unica – ha detto Simonpietro Cussino curatore del progetto artistico - in cui arte e preghiera sono l’una complemento ed esaltazione dell’altra”. Eccezionali gli strumenti impiegati come la Viola d’Amore di Ferdinando Gagliano messa a disposizione dalla Elsa Peretti Foundation. “L’Ensemble Akathistos ha ricercato l’unicità dell’iniziativa – ha proseguito il curatore - nella scelta di alcuni brani musicali di grande bellezza dedicati alla celebrazione del Santo Rosario, recuperati in archivi e biblioteche di Roma e d’Italia e mai eseguiti in epoca moderna, che arricchiscono l’interesse per una serata dal fascino antico e straordinario”. (B.C.)

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    24 Ore nel Mondo



    Ancora tensione in Grecia, scontri a Salonicco tra poliziotti e studenti

    ◊   Ancora tensione in diverse città della Grecia dopo che un poliziotto, sabato sera, ha ucciso un 15enne ad Atene durante una manifestazione contro il progetto di riforma della scuola e dell’università voluto dal governo. Dopo una notte di calma apparente, la situazione è esplosa in queste ore soprattutto a Salonicco. Il servizio di Eugenio Bonanata:

    Scene di guerriglia urbana stamattina a Salonicco. Almeno 300 studenti, dopo aver cercato di attaccare un commissariato, hanno distrutto veicoli in sosta e assaltato negozi scontrandosi con gli agenti in tenuta anti sommossa. La seconda città della Grecia, già ieri, aveva vissuto ore di tensione, come anche Atene dove in mattinata c’è stata una marcia di protesta con un migliaio di studenti universitari. Nelle prossime ore sono in programma nuove manifestazioni convocate dai partiti di estrema sinistra, mentre il partito socialista all’opposizione ha genericamente invitato a protestare pacificamente contro quella che definisce la barbarie poliziesca. Il partito di estrema destra ha chiesto invece una commissione parlamentare per far luce sulle continue violenze urbane. Intanto, i docenti universitari hanno anticipato lo sciopero generale previsto per domani e si asterranno dalle lezioni per tre giorni. Le università, occupate dagli studenti sia ad Atene che a Salonicco, resteranno chiuse per ordine del governo e il sindaco della capitale ha sospeso tutte le celebrazioni natalizie. L’allerta è massima, come la rabbia per la morte del ragazzo di 15 anni. Il premier Costas Karamanlis, al termine del vertice di sicurezza di ieri sera, ha promesso che sarà fatta giustizia. L’agente che ha sparato è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario. In manette anche il collega che era con lui, ma resta da chiarire la dinamica dell'accaduto. L’esecutivo di centrodestra si è detto addolorato per la vicenda, ma è deciso a far rispettare la legge anche in relazione alle violenze di queste ore che hanno provocato decine di feriti fra poliziotti e studenti. Le proteste, intanto, si sono estese anche all’estero. Il consolato greco a Berlino è stato occupato da un gruppo di una quindicina di persone.

    Arresti Pakistan-Mumbai
    Quindici persone arrestate in Pakistan in relazione alle stragi di Mumbai di due settimane fa. Fra di loro anche l’uomo sospettato di essere la mente degli attacchi nella metropoli indiana. Gli arresti sono stati effettuati nella serata di ieri, in seguito ad un raid nella struttura di un’organizzazione islamica legata al gruppo estremistico "Lashkar-i-Taiba" e probabilmente utilizzata dal commando come campo di addestramento. L’operazione è stata duramente condannata dal leader del gruppo separatistico del Kashmir secondo il quale il Pakistan ha dimostrato tutta la sua debolezza.

    Pakistan: attacchi a convogli Nato
    Sempre in Pakistan, nel distretto di Peshawar, continuano le azioni della guerriglia contro i convogli di rifornimenti della Nato diretti in Afghanistan. Per la seconda notte consecutiva i ribelli hanno assaltato camion alleati distruggendo oltre una cinquantina di veicoli carichi di scorte. Sulla situazione nei due Paesi si è espresso anche il presidente eletto americano. Barack Obama, secondo cui per risolvere il conflitto afgano è sempre più necessaria un’alleanza strategica con Islamabad per combattere i terroristi. Per ottenere questo risultato – ha aggiunto - è indispensabile “che India e Pakistan normalizzino le loro relazioni”.

    Allarme diossina
    Dodici Paesi europei dovranno bloccare le importazioni di carne di maiale e derivati e fare accurati controlli per accertare la presenza di diossina. Lo ha annunciato il commissario alla Salute dell'Ue, Androulla Vassiliou. Intanto, l’Irlanda ha sospeso le esportazioni, dopo la scoperta dell’impiego di un mangime sospetto utilizzato in alcuni allevamenti a partire dallo scorso mese di settembre. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha assicurato che sono partiti i controlli su tutti i mercati europei in collaborazione con i singoli governi.

    Nucleare Corea del Nord
    Nuova sessione dei colloqui a sei sul disarmo nucleare della Corea del Nord. Agli incontri, iniziati oggi Pechino, partecipano le due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia. L’obiettivo è quello di trovare un accordo sulle modalità con le quali gli ispettori internazionali dovranno verificare l’effettivo stato di avanzamento del processo di disarmo promesso da Pyongyang, in cambio di massicci aiuti finanziari. Gli osservatori ritengono tuttavia improbabile che si facciano significativi progressi prima del cambio della guardia alla Casa Bianca.

    Iran - Usa
    L’Iran ha definito non accettabile e fallimentare la proposta del presidente eletto statunitense Barack Obama di mettere in campo la cosiddetta "politica del bastone e della carota" per impedire che la Repubblica Islamica si doti di armi nucleari. Teheran è tornata nuovamente ad accusare gli Stati Uniti di aver appoggiato un gruppo armato sunnita separatista responsabile del rapimento e dell’uccisione di 16 poliziotti, lo scorso 4 dicembre.

    Thailandia
    In Thailandia il Partito democratico, la principale forza di opposizione, proporrà il nome del suo leader, Abhisit Vejjajiva, per la carica di premier quando si riunirà il parlamento. In virtù dell’accordo raggiunto con alcuni deputati appartenenti ad altre formazioni, il partito democratico si è detto pronto a formare un nuovo esecutivo.

    Ue-Zimbabwe
    Robert Mugabe deve lasciare il potere nello Zimbabwe. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, mentre oggi l’Unione Europea ha deciso di inasprire le sanzioni già in vigore contro il Paese africano. Bruxelles ritiene inoltre necessario aumentare la pressione politica internazionale nei confronti del regime per affrontare l’emergenza sanitaria del colera nel Paese, senza tuttavia ricorrere alla forza.

    Somalia - missione Ue antipirateria
    Al via oggi la missione Ue anti-pirateria in Somalia. La flotta, composta da sette navi, prenderà il posto delle quattro imbarcazioni della Nato e pattuglierà per tutto il prossimo anno un raggio di circa 100 milioni di metri quadri di acque. Secondo l’Alto rappresentante Ue, Javier Solana, la missione “avrà tutti gli strumenti per agire da deterrente, incluso l’uso della forza”. Fra gli obiettivi, anche quello di accompagnare i cargo del Programma alimentare mondiale (Pam) che trasportano aiuti umanitari nel Paese africano. Nel Golfo di Aden, solo negli scorsi 12 mesi, sono state un centinaio le navi attaccate dai pirati.

    Israele primarie Likud
    In Israele al via le primarie del Likud in vista delle politiche del febbraio 2009. Secondo molti sondaggi, il partito potrebbe tornare a dirigere il Paese dopo tre anni di opposizione al governo del partito Kadima. Al primo posto della lista elettorale c’è il leader del partito, Benyamin Netanyahu. Intanto, è stata rinviata di circa una settimana la liberazione di 230 detenuti palestinesi, decisa dal governo israeliano come gesto di distensione nei confronti del presidente dell’Anp, Abu Mazen.

    Ucraina negoziati
    Prove di dialogo in Ucraina tra il blocco filo occidentale del primo ministro Iulia Timoshenko e il partito delle regioni dell’ex premier filo russo Viktor Ianukovich. Media locali riferiscono di una bozza di accordo in vista di un’alleanza fra le due formazioni che prevede una profonda riforma costituzionale, per trasformare il Paese da una repubblica presidenziale ad una parlamentare. (Panoramica internazionale a cura di Eugenio Bonanata)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 343

     
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