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Sommario del 27/04/2008

Il Papa e la Santa Sede

  • La vostra missione è "recare il Vangelo a tutti, perchè tutti sperimentino la gioia di Cristo e ci sia gioia in ogni città": così il Papa a 29 diaconi che hanno ricevuto stamani l'ordinazione sacerdotale
  • Sul valore della dignità umana nel discorso del Papa all'ONU, intervista con Antonio Papisca, titolare della cattedra UNESCO in diritti umani
  • In Venezuela, nel pomeriggio, beatificazione di Candelaria de San José, fondatrice delle suore Carmelitane della Madre Candelaria
  • Oggi in Primo Piano

  • Nel mondo aumentano la produzione di armi e i prezzi dei generi alimentari di base
  • Contrastare la mafia, testimoniando la speranza cristiana: l’esperienza dell’associazione “Jus Vitae” di padre Garau
  • A Roma presentato nei giorni scorsi il libro ‘Il volto degli amici. Santi soldati di Oriente e di Occidente’: intervista con don Cosimo Semeraro
  • Chiesa e Società

  • In Perù, parte domani la Grande Missione di Lima, con l’obiettivo di rafforzare l’identità dei figli di Dio
  • “Gesù Cristo Eucaristia, dono del Padre e vita per le nostre famiglie”: è il tema del quarto Congresso Eucaristico Nazionale del Messico
  • In occasione della 13.ma Assemblea nazionale e del 140.mo anniversario della fondazione, l’Azione Cattolica incontrerà Benedetto XVI
  • Il Qatar ospita la “VI Conferenza per il Dialogo tra le Fedi” dal 13 al 16 maggio 2008
  • Intenso programma a Damasco, in Siria, per l’Anno Paolino
  • “Celebrare Gesù in Gujarat”: è il titolo del Congresso Missionario che si aprirà in India il 30 ottobre 2008
  • I temi delle catechesi, i nomi dei patroni ufficiali e l’inno cantato per Benedetto XVI: le ultime scelte del Comitato organizzatore della GMG
  • Più di 100 mila ragazzi del movimento dei Focolari prenderanno parte a “Run4Unity 2008”, una corsa in luoghi simbolici del pianeta
  • Calda accoglienza dell’opinione pubblica, per il messaggio del Papa al popolo russo
  • 24 Ore nel Mondo

  • Afghanistan: illeso il presidente Karzai nell'attentato rivendicato dai talebani
  • Il Papa e la Santa Sede



    La vostra missione è "recare il Vangelo a tutti, perchè tutti sperimentino la gioia di Cristo e ci sia gioia in ogni città": così il Papa a 29 diaconi che hanno ricevuto stamani l'ordinazione sacerdotale

    ◊   Benedetto XVI ha presieduto stamani la solenne Messa per l'ordinazione sacerdotale di 29 diaconi della diocesi di Roma. A loro il Papa ha affidato la missione di "seminare nel mondo la gioia del Vangelo": in un mondo "spesso triste e negativo" - ha affermato il Santo Padre - è necessario che "il fuoco del Vangelo arda dentro di voi". Senza l'amore per Gesù - ha aggiunto - si è esclusi dal "movimento trinitario" e ci si ripiega su se stessi, "perdendo la capacità di ricevere e comunicare Dio. Dopo la Santa Messa, Benedetto XVI ha lanciato un appello chiedendo di pregare per la Somalia, il Darfur e il Burundi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

    (canto)
     
    Pochi secondi, "un tempo brevissimo, ma carico di straordinaria densità spirituale", hanno accompagnato il momento centrale del rito dell’ordinazione sacerdotale: l’imposizione delle mani da parte di Benedetto XVI sulla testa degli ordinandi, con “l’invocazione a Dio perché effonda il suo Spirito su di loro e li trasformi rendendoli partecipi del Sacerdozio di Cristo”. E’ un gesto – afferma il Papa – che “non ha nulla di magico” ma è un “segno inseparabile della preghiera, della quale costituisce un prolungamento silenzioso”:

    “In quella preghiera silenziosa avviene l’incontro tra due libertà: la libertà di Dio, operante mediante lo Spirito Santo, e la libertà dell’uomo”.

    L’imposizione delle mani esprime “plasticamente la specifica modalità” di questo incontro: “la Chiesa, impersonata dal vescovo in piedi con le mani protese, prega lo Spirito Santo di consacrare il candidato; il diacono, in ginocchio, riceve l’imposizione delle mani e si affida a tale mediazione”. Di questo insieme di gesti – osserva il Papa – è infinitamente più importante “il movimento spirituale” che conduce lo Spirito Santo e il Figlio “a dimorare nei discepoli”. Benedetto XVI esorta poi a tenere sempre vive le parole pronunciate da Gesù durante l’Ultima Cena, “Se mi amate”, con cui contestualmente istituiva l’Eucaristia e il Sacerdozio:

    “Accoglietele con fede e con amore! Lasciate che si imprimano nel vostro cuore, lasciate che vi accompagnino lungo il cammino dell’intera vostra esistenza. Non dimenticatele, non smarritele per la strada! Rimarrete così fedeli all’amore di Cristo e vi accorgerete con gioia sempre nuova di come questa sua divina Parola ‘camminerà’ con voi e ‘crescerà in voi”.

    Per i diaconi che hanno ricevuto l’ordinazione sacerdotale dopo essere stati chiamati dal Padre, attirati dal Figlio e formati dallo Spirito, comincia oggi una nuova missione. Il programma di questa missione – spiega il Santo Padre riprendendo le parole dell’apostolo Paolo, che chiama i ministri del Vangelo “servitori della gioia” – è quello appunto di “annunciare e testimoniare la gioia”:

    “Che cosa ci può essere di più bello di questo? Che cosa di più grande, di più entusiasmante, che cooperare a diffondere nel mondo la Parola di vita, che comunicare l’acqua viva dello Spirito Santo”?

    I sacerdoti – aggiunge il Santo Padre – sono chiamati a recare il Vangelo a tutti “perché tutti sperimentino la gioia di Cristo e ci sia gioia in ogni città”. Sono chiamati ad essere “messaggeri di questa gioia”, a moltiplicarla e a trasmetterla, specialmente, a quanti sono tristi e sfiduciati:

    “Per essere collaboratori della gioia degli altri, in un mondo spesso triste e negativo, bisogna che il fuoco del Vangelo arda dentro di voi, che abiti in voi la gioia del Signore”.

    La vostra speranza – spiega il Papa – è Dio; la speranza è in Gesù e nello Spirito:

    “Speranza di vita e di perdono per le persone che saranno affidate alle vostre cure pastorali; speranza di santità e di fecondità apostolica per voi e per tutta la Chiesa; speranza di apertura alla fede e all’incontro con Dio per quanti vi accosteranno nella loro ricerca della verità; speranza di pace e di conforto per i sofferenti e i feriti dalla vita”.

    L’esortazione del Papa è quella di adorare Cristo coltivando una "relazione personale d’amore con Lui". Un amore – sottolinea il Santo Padre - unico e totalizzante, dentro il quale "vivere, purificare, illuminare e santificare tutte le altre relazioni". Della gioia e della speranza che sgorgano dal Vangelo, Benedetto XVI ha parlato anche al Regina Caeli ricordando il viaggio apostolico negli Stati Uniti, che aveva per motto "Cristo nostra speranza". Il Papa ha poi espresso la propria "vicinanza spirituale" alle molte Chiese Orientali che oggi celebrano, secondo il calendario giuliano, la solennità della Pasqua:

     
    "Invito tutti ad unirvi a me nell'invocare la Madre di Dio, affinchè la strada da tempo intrapresa del dialogo e della collaborazione porti presto ad una più completa comunione con tutti i discepoli di Cristo, perchè siano un segno sempre più luminoso di speranza per tutta l'umanità".
     
    Al Regina Caeli il Papa ha anche lanciato un appello per alcuni Paesi africani, chiedendo di non dimenticare tragiche vicende che stanno sconvolgendo in particolare la Somalia, la regione del Darfur e il Burundi. L'auspicio - ha concluso il Santo Padre - è che "le autorità politiche locali, i responsabili della comunità internazionale e ogni persona di buona volontà non tralasceranno sforzi per far cessare la violenza e onorare gli impegni presi, in modo da porre solide fondamenta alla pace e allo sviluppo".

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    Sul valore della dignità umana nel discorso del Papa all'ONU, intervista con Antonio Papisca, titolare della cattedra UNESCO in diritti umani

    ◊   Torniamo al discorso tenuto alle Nazioni Unite dal Papa il 18 aprile, nell'ambito del suo ottavo viaggio apostolico negli Stati Uniti. Il Santo Padre ha ribadito in quell'occasione la difesa della dignità umana. Sui tratti distintivi di quel discorso, ascoltiamo Antonio Papisca, titolare della cattedra UNESCO in diritti umani, democrazia e pace presso l’Università di Padova al microfono di Fabio Colagrande:


    R. – Il discorso del Papa si iscrive nello sviluppo sistematico e coerente di un magistero che già nella “Pacem in terris” del beato Giovanni XXIII indica la Dichiarazione Universale e l’ONU tra i segni dei tempi. E’ una tappa: io credo che sia una tappa avanzata di questo magistero che ci offre un’interpretazione aggiornata, proiettata in avanti di questi segni dei tempi. Un rapporto sullo stato dell’arte dell’ordinamento internazionale con un fortissimi richiamo al nucleo dei principi fondativi di questo ordinamento internazionale – nuovo – che ha come radici la prima parte della Carta delle Nazioni Unite, e la Dichiarazione Universale dei diritti umani. E il Papa sottolinea più volte il fondamento di diritto naturale dei diritti umani, internazionalmente riconosciuti; della Dichiarazione Universale ma poi dalle varie Convenzioni giuridiche internazionali in materia.

     
    D. – Professor Papisca, quanto giudica opportuno ed urgente questo richiamo del Papa al fatto che i diritti umani sono basati sulla legge naturale e sono iscritti nel cuore dell’Uomo?

     
    R. – E’ molto importante per sviluppare ulteriormente non soltanto la normativa internazionale ma soprattutto la pratica attuazione di questo nuovo Diritto internazionale che pone al suo centro “la” dignità umana e quindi la vita, la pace. E’ molto importante agganciare tutto questo ordinamento umanocentrico – diciamo – al diritto naturale di fronte ai tentativi in atto di relativizzare le norme ed i principi di diritto internazionale in materia. Ci sono gli attacchi da vengono da certe biotecnologie: c’è un attacco al concetto di famiglia, c’è un attacco alla vita umana, c’è un attacco a principi che sono cogenti, come quello del divieto della guerra. E quindi il Papa giustamente e molto opportunamente sottolinea questo carattere di pensiero forte del diritto internazionale dei diritti umani. Tanto per dire: il concetto di famiglia. Se andiamo alla Dichiarazione Universale e alle altre grandi Convenzioni giuridiche internazionali in materia, lì sta scritto che la famiglia, composta da un uomo e da una donna, dai figli e dai nonni eccetera, è il nucleo fondamentale, il nucleo naturale della società, e quindi è importante proprio per il futuro del diritto internazionale e dei diritti umani, insistere sul fondamento morale di questo nuovo ordinamento.

     
    D. – Come esperto dei diritti umani, giudica le parole pronunciate dal Papa all’ONU come parole importanti, puntuali?

     
    R. – E’ una trattazione scientifica del diritto internazionale e dei diritti umani, come “ius novum universale”. E’ una trattazione, diciamo, che fa il punto della situazione in questo momento: non può non essere accettata negli stessi ambienti universitari dove si insegnano i diritti umani, soprattutto per l’insistenza che pone nel difendere l’ortodossia originaria del diritto internazionale e dei diritti umani.

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    In Venezuela, nel pomeriggio, beatificazione di Candelaria de San José, fondatrice delle suore Carmelitane della Madre Candelaria

    ◊   A Caracas, in Venezuela, il cardinale José Saraiva Martìns, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, proclamerà nel pomeriggio beata, a nome del Santo Padre, Candelaria di San Giuseppe, al secolo Susanna Paz Castillo Ramìrez, fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane del Terz’Ordine regolare di Venezuela. La Liturgia eucaristica sarà presieduta dal cardinale Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas. La cerimonia si terrà nello stadio di baseball dell’Università centrale del Venezuela. Il servizio di Giovanni Peduto:

     
    La Venerabile Serva di Dio proveniva da una famiglia borghese, nota per il suo impegno nella storia patria venezuelana, discendente dell'eroe dell'indipendenza nazionale Simón Bolívar. Le sue vicende si snodano in un contesto storico fatto di guerre civili, sangue e sofferenze. Da religiosa, si distinse per la sua indole pratica, venendo incontro alla radicale indigenza delle ragazze più povere e degli ammalati, con la fondazione di strutture sanitarie adeguate e l'educazione delle fanciulle. Brillò soprattutto per carità - vissuta prima di tutto verso le consorelle - e per la radicale povertà esteriore e spirituale, dimostrata specialmente nel distacco con cui rinunciò alla carica di superiora generale e nei frequenti viaggi da mendicante, effettuati al fine di sovvenire al mantenimento della comunità.

     
    Candelaria di San Giuseppe era nata l’11 agosto 1863 a Altagracia de Orituco, nell’arcidiocesi di Caracas, in Venezuela, da Francisco de Paula Paz Castillo e da María del Rosario Ramírez. Fu battezzata il 27 febbraio 1864 e cresimata il 13 giugno 1870. A 16 anni ricevette la Prima Comunione. Fin da ragazza Candelaria, spiritualmente diretta dal parroco don Alberto González, era stata molto devota della Madonna della Candelaria, a cui si rivolgeva con intensa pietà. Sentita la vocazione alla vita consacrata, nel 1906, assieme a quattro compagne, vestì l’abito religioso nell’Istituto delle Suore dei Poveri di Altagracia de Orituco, assumendo il nome di Candelaria di San Giuseppe. Fece la professione religiosa il 31 dicembre 1910 e lo stesso giorno di sei anni dopo emise i voti perpetui.

     
    Da quel momento, Candelaria intensificò ancor più il suo servizio ai poveri e agli ammalati, distinguendosi per l’instancabile zelo nell’apostolato. In seguito ad una serie di vicende, maturò la decisione di abbracciare la spiritualità carmelitana e chiese di entrare nella Famiglia del Carmelo, come fondatrice delle Carmelitane Terziarie Regolari in Venezuela. Il 25 marzo 1925 la richiesta fu accolta e il 10 luglio 1926 Candelaria ed alcune compagne ricevettero l’abito carmelitano; il 9 agosto 1926 mons. Sixto Sosa, vescovo di Cumaná, la nominò superiora generale e maestra delle novizie nel noviziato di Porlamar.

     
    Seguirono anni di duro lavoro, anche a causa dei terremoti che afflissero il Venezuela; molte furono le opere avviate da Candelaria, tra cui ospedali e una scuola per bambine povere ad Altagracia de Orituco. La futura Beata morì consunta dal lavoro il 31 gennaio 1940 a Cumaná, in concetto di santità; la salma venne inumata nel cimitero di Santa Inés; in seguito il corpo venne esumato e collocato nella Casa Madre di Caracas.

     
    Attualmente la Congregazione fondata dalla Venerabile Serva di Dio, che porta il nome di Hermanas Carmelitas de Madre Candelaria, ha una settantina di religiose impegnate principalmente nelle scuole in Venezuela e Bolivia: risulta composta da poche suore, anche a causa della difficilissima situazione pastorale in cui opera la Chiesa latino-americana e particolarmente quella venezuelana. Proprio per questa ragione, i vescovi venezuelani si sono detti convinti che la beatificazione di Madre Candelaria sarà una splendida occasione per confermare la fiducia dei fedeli nella presenza di Dio tra il popolo venezuelano e apprezzare la grandezza della Religione e della Chiesa cattolica, la vigenza e l'utilità delle Congregazioni religiose e l'importanza delle vocazioni alla vita sacerdotale e consacrata. L’esempio di Madre Candelaria – a parere dei vescovi - è oggi, più che mai, un richiamo a tutti i Venezuelani a vivere nella solidarietà e nella fraternità.

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    Oggi in Primo Piano



    Nel mondo aumentano la produzione di armi e i prezzi dei generi alimentari di base

    ◊   Il mondo è sempre più afflitto da gravi tendenze come il preoccupante incremento dei prezzi di generi alimentari di base e l’aumento delle spese per alimentare eserciti e guerre che devastano il pianeta producendo miseria, macerie e disperazione. Secondo il direttore della FAO, Jacques Diouf, diversi Paesi potranno essere scossi in futuro da scontri e violenze se non saranno adottate adeguate misure. Il rischio è anche quello di violente proteste da parte di un numero sempre più grande di persone colpite, nel mondo, dal flagello della fame. Il servizio di Amedeo Lomonaco:


    Ci sono Paesi che riempiono gli arsenali con investimenti sempre più massicci: nel 2006, secondo l’ultimo rapporto del SIPRI, istituto svedese per il disarmo, sono stati spesi più di 1200 miliardi di dollari per gli armamenti. Dal 1997 al 2007 c’è stato un incremento delle spese per gli eserciti del 37 per cento. Tra i maggiori produttori di armi ci sono Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Francia, Russia e Italia. Perchè è così florido il mercato degli armamenti? Risponde Fabrizio Battistelli dell’Archivio Disarmo:

     
    “Purtroppo, è un mercato che non si satura mai: alimenta conflitti e i conflitti scandiscono l’arena internazionale nelle tensioni fra Stati, ma soprattutto all’interno degli Stati; l’esito finale è appunto questa continua corsa agli armamenti, grandi e piccoli”.
     
    Il mercato delle armi è alimentato anche dalla richiesta di Paesi dove convivono guerra e miseria. La povertà diventa poi ancora più drammatica per l’aumento dei prezzi dei generi alimentari di base. Il grano viene pagato oggi il doppio dello scorso anno e sono aumentati anche i prezzi dei fertilizzanti e del riso. Ad uccidere, in molte aree del sud del mondo, sono dunque sia le armi sia la mancanza di cibo…

     
    “Questa combinazione risale alla scelta dissennata di tanti governi di dedicare le scarsissime risorse disponibili a strumenti di guerra piuttosto che di sviluppo, incoraggiati anche dalle potenze industriali; questo determina ovviamente una spirale tra fame, tentativo di sviluppo e risorse dedicate a scopi improduttivi, o addirittura distruttivi, come quelli della guerra”.

    Se fossero investiti 57 miliardi di dollari in interventi medici di base, si potrebbero salvare da morte certa otto milioni di persone ogni anno. Secondo la FAO è necessaria una somma di almeno 1 miliardo di dollari, cifra esigua rispetto ai costi sostenuti da diversi governi per gli armamenti, per incrementare e rendere più efficace l’assistenza a Paesi sconvolti da fame e miseria. Perché non si riescono a garantire questi finanziamenti indispensabili? Ancora Fabrizio Battistelli:

     
    “Perchè purtroppo arginare la fame conviene poco dal punto di vista dei profitti; conviene relativamente, perchè la fame affligge popolazioni non in grado poi di contraccambiare con valuta pregiata o con risorse naturali”.

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    Contrastare la mafia, testimoniando la speranza cristiana: l’esperienza dell’associazione “Jus Vitae” di padre Garau

    ◊   Dare speranza nell’avvenire ai giovani dei quartieri difficili di Palermo: è l’impegno portato avanti da oltre dieci anni dall’associazione “Jus Vitae”, fondata da padre Antonio Garau. Dalla sua costituzione, il sodalizio ha promosso una serie di iniziative come gemellaggi, convegni e collaborazione con le altre realtà associative di volontariato presenti in Sicilia e ancora colonie estive per minori e attività di supporto scolastico. Al microfono di Alessandro Gisotti, padre Garau racconta l’origine dell’associazione “Jus Vitae”:

    (musica)

    R. – “Jus vitae” nasce in un momento particolare, in cui si vive il dramma della lotta alla mafia a Palermo, con la morte di padre Pino Puglisi e le stragi di Borsellino e Falcone; vuole essere un motivo per dare speranza al dialogo, ma specialmente per mettere in evidenza l’attenzione verso i minori nei quartieri a rischio di Palermo.

     
    D. – Ecco, nei quartieri a rischio di Palermo, ma anche un impegno per i bambini disagiati del Burundi: può raccontarci questa esperienza?

     
    R. – Noi, vedendo un po’ la situazione dei nostri bambini a Palermo, abbiamo voluto dare uno sguardo a 360 gradi alla situazione dei bambini nel modo; e in particolare, abbiamo avuto l’occasione, nel 2003, di poter andare in Burundi proprio il giorno dopo l’uccisione del nunzio apostolico. Lì, nella diocesi di Muyinga, siamo riusciti ad avere dei contatti con il vescovo del posto e abbiamo sviluppato un vero e proprio gemellaggio: è nata una grandissima amicizia, abbiamo aiutato diversi bambini a studiare, abbiamo anche sviluppato l’adozione a distanza per i ragazzi di scuola media superiore.

     
    D. – Come si testimonia la speranza a Palermo in zone difficili dove magari i giovani sono attratti dalle sirene della criminalità organizzata perché magari non hanno lavoro, non hanno speranza nel futuro ...

     
    R. – Intanto, riservando la massima attenzione ai bambini; abbiamo qui in parrocchia a Palermo, in una zona vicino alla stazione centrale, una zona a rischio, abbiamo l’attività di doposcuola e poi di gioco. Questi bambini vengono con grande gioia e sono amati dai nostri giovani – giovani che si stanno laureando o sono già laureati e fanno volontariato con questi bambini.

     
    D. – All’Assocaizione “Jus vitae” sono stati donati dei beni confiscati alla mafia: anche questo è un segnale forte ...

     
    R. – Sicuramente. Specialmente quest’estate noi porteremo i nostri bambini nei nostri posti che sono a Guidaloca, un posto meraviglioso vicino a Scopello, e poi a Santa Flavia, qui, vicino Palermo. In questi giorni, apriremo una casa-famiglia per ragazze dai 14 ai 18 anni, proprio per quelle ragazze che sono state abbandonate, che da anni vivono nelle case-famiglia e sono senza speranza. Noi stiamo aprendo questa casa-famiglia che si chiamerà “San Giuseppe”, proprio per dare un segnale anche a queste ragazze, che la vita sicuramente può essere anche per loro una speranza e che c’è gente nel mondo disposta a dare una mano a chi è nel bisogno.

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    A Roma presentato nei giorni scorsi il libro ‘Il volto degli amici. Santi soldati di Oriente e di Occidente’: intervista con don Cosimo Semeraro

    ◊   Lo scorso 23 aprile, festività di San Giorgio martire, è stato presentato il libro di padre Giulio Cerchietti dal titolo ‘Il volto degli amici-militari testimoni di Cristo’, delle Edizioni San Paolo, un’antologia di Santi Soldati di Oriente e di Occidente, che hanno offerto o vissuto la vita per Cristo nel corso dei duemila anni del cristianesimo. Padre Giulio Cerchietti è responsabile del settore degli ordinari militari in seno alla Congregazione per i vescovi. Tra gli altri, è intervenuto don Cosimo Semeraro, segretario del Pontificio Comitato di Scienze storiche, al quale Giovanni Peduto quale sia il messaggio del libro:


    R. – A mio parere è quello di offrire in semplici schede o medaglioni – come dice l’autore – figure esemplari al mondo contemporaneo, mostrando così come si può diventare santi per mezzo o durante la vita militare. Un’altra suggestione potrebbe essere questa: offrire alla Chiesa dei nostri militari, la Chiesa castrense, un bellissimo album di famiglia, con immagini ben biografate di ieri, ma che parlano ancora oggi.

     
    D. - Come si può essere soldati e santi?

     
    R. – Risponderò con le stesse parole che troviamo negli atti degli apostoli: il primo convertito è proprio un soldato, il centurione Cornelio. C’è un bellissimo capitoletto degli atti degli apostoli che descrive l’incontro tra questo soldato che desidera convertirsi e Pietro. E Pietro, di fronte a questo avvenimento dice: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia a qualunque popolo appartenga".

     
    D. – Vuole illustrarci un esempio per tutti?

     
    R. – Non mancano delle sorprese e nomi di fronte alle quali sono rimasto stupito. Faccio un esempio: il Santo Curato di Ars, Giovanni Maria Vianney, è inserito in questa serie. Io francamente non ne conoscevo i trascorsi militari. Ma mi ha anche piacevolmente stupito trovare il Beato Innocenzo XI, Papa, che ho visto che è stato inserito in questa serie in quanto fu – prima di iniziare la carriera ecclesiastica – comandante della milizia urbana della città di Como, oggi diremmo il comandante delle guardie.

     
    D. – Il sottotitolo del libro è “Santi soldati di Oriente e Occidente”. E quindi Oriente ed Occidente sono uniti all’insegna del martirio?

     
    R. – E’ vero. Ed io direi non soltanto all’insegna del martirio, ma anche all’insegna della santità in genere, che è uno dei luoghi preferenziali dove si può realizzare bene e si vive già l’ecumenismo. Ci sono molte figure in questo aureo libretto del padre Cerchietti, che dimostrano come Occidente ed Oriente siano intimamente uniti nel culto: il ricordo di San Giorgio – per esempio – è assolutamente scontato. Quindi, ortodossi e cattolici sono intimamente uniti in questo campo. Farei anche un altro esempio di attualità, e non in campo militare, per dimostrare come la santità sia un settore che unisce e non divide: la figura di Madre Teresa di Calcutta. Io ho avuto la fortuna di trovarmi accanto alla tomba della Beata Teresa il giorno dell’anniversario della sua morte e ho visto sfilare cristiani e non cristiani, ho visto sfilare buddhisti ed indù con lo stesso identico slancio e con la stessa identica preghiera che univa tutti quanti.

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    Chiesa e Società



    In Perù, parte domani la Grande Missione di Lima, con l’obiettivo di rafforzare l’identità dei figli di Dio

    ◊   In sintonia con l’invito dei vescovi latinoamericani a realizzare una “Grande Missione Continentale”, avrà inizio domani la Grande Missione di Lima in Perù. Una processione con la reliquia di S. Toribio di Mogrovejo, aprirà la cerimonia. Poi, l’arcivescovo della città, card. Juan Luis Cipriani Thorne, presiederà la Messa. Come riferisce l'agenzia Fides, la Grande Missione seguirà tre linee direttrici: dottrina, vita e volontariato. Il cardinale Cipriani ha proposto alcuni impegni concreti per realizzare gli obiettivi della Grande Missione. Tra questi: la partecipazione alla Santa Messa domenicale, l’incontro con Cristo nell’Eucaristia, la celebrazione dei sacramenti, la promozione della preghiera del Rosario in famiglia, la promozione del volontariato e della carità al servizio dei più deboli, l’orientamento della gioventù e la promozione delle vocazioni. La Grande Missione si svilupperà in tre tappe. La prima avrà inizio domani, con l’insegnamento della dottrina evangelica ai missionari che visiteranno le abitazioni dei fedeli nel corso della missione. La seconda tappa inizierà il 27 aprile del prossimo anno e prevede una serie di incontri con la gioventù, con il mondo della cultura, della salute e del lavoro. Infine nella terza tappa, sempre nel 2009, l’arcidiocesi di Lima organizzerà un Congresso Eucaristico e Mariano. (B.B.)

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    “Gesù Cristo Eucaristia, dono del Padre e vita per le nostre famiglie”: è il tema del quarto Congresso Eucaristico Nazionale del Messico

    ◊   In accordo con quanto stabilito dalla Conferenza Episcopale Messicana, nel corso dell’Assemblea dell’aprile 2007, sarà Morelia la sede del quarto Congresso Eucaristico Nazionale. Come riferisce l’agenzia Fides, l’incontro inizierà mercoledì e durerà fino al quattro maggio. Tema dell’incontro: “Gesù Cristo Eucaristia, dono del Padre e Vita per le nostre famiglie”. Secondo il programma, fino al primo maggio ci sarà un Simposio teologico: prevista la partecipazione di circa 500 persone. Il Congresso vero e proprio si terrà dal 2 al 4 maggio. Sabato tre maggio, al termine della Santa Messa, si svolgerà una processione. Nel giorno di chiusura del Congresso sono attese circa 30 mila persone. Inoltre, durante il Congresso Eucaristico, nella sala capitolare della Cattedrale di Morelia, sarà allestita un’esposizione di arte sacra. Il primo Congresso Eucaristico Nazionale ebbe luogo a Guadalajara nel 1906, il secondo a Città del Messico nel 1924 e il terzo ancora nella capitale durante l’anno giubilare 2000. Il proposito è riuscire ad organizzare un Congresso almeno ogni quattro anni, in una data precedente al Congresso Eucaristico Internazionale. Quest’anno il Congresso Eucaristico Internazionale si svolgerà nella città canadese di Québec, dal 15 al 22 giugno. (B.B.)

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    In occasione della 13.ma Assemblea nazionale e del 140.mo anniversario della fondazione, l’Azione Cattolica incontrerà Benedetto XVI

    ◊   Si terrà dal primo al quattro maggio, la 13.ma Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica italiana (AC). Tema dell’incontro, “Cittadini degni del Vangelo. Ministri della sapienza cristiana per un mondo più umano”. Saranno più di 1000 i delegati che si ritroveranno a Roma, per approvare il programma relativo al triennio 2008/2011 ed eleggere i nuovi responsabili nazionali. Parteciperanno anche importanti autorità del mondo ecclesiale e civile. L’Assemblea coincide con il 140.mo anniversario della fondazione della più antica tra le aggregazioni ecclesiali italiane. “Un evento provvidenziale”: così Luigi Alici, presidente nazionale dell’AC, ha definito la coincidenza tra le celebrazioni. “Provvidenziale – ha aggiunto in un intervista al quotidiano Avvenire – perché ci ha permesso di rileggere la nostra storia e di progettare il futuro”. In programma per il tre maggio una fiaccolata, che si snoderà dalla Basilica di S.Croce in Gerusalemme a piazza San Giovanni. Il giorno dopo, una Celebrazione Eucaristica presieduta dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) card. Bagnasco e l’incontro con il Santo Padre in piazza S. Pietro. (B.B.)

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    Il Qatar ospita la “VI Conferenza per il Dialogo tra le Fedi” dal 13 al 16 maggio 2008

    ◊   Inizieranno il prossimo 13 maggio prossimo i lavori della VI Conferenza di Doha per il Dialogo tra le Fedi. La Conferenza è organizzata dal “Centro per il Dialogo tra le Fedi”. Il Centro, istituito al termine della Conferenza dell’anno scorso a Doha (maggio 2007) per dare continuità agli incontri di dialogo, è finanziato dal Ministero degli esteri dell’Emirato e rientra nella politica di apertura verso le altre religioni monoteistiche fortemente voluta dalla consorte dell’Emiro, Principessa Moza. Politica che si è concretizzata con l’inaugurazione, nel mese di febbraio scorso, della prima chiesa cattolica del Paese intitolata a “Nostra Signora del Rosario”. Il luogo di culto è il primo di una serie di edifici di preghiera per le altre confessioni cristiane che verranno inaugurati nei prossimi mesi, nell’ambito del progetto di un centro di preghiera cristiano costruito su un terreno donato dall’Emiro Hamad Bin Khalifa Al-Thàni. Per maggiori informazioni, si può consultare il sito del quotidiano arabo “Al-sharq” www.al-sharq.com (A.L.)

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    Intenso programma a Damasco, in Siria, per l’Anno Paolino

    ◊   La convocazione dell'Anno Paolino da parte di Benedetto XVI, trova in Siria la risposta di un intenso programma di celebrazioni. Punto di connessione delle iniziative nel mondo per la celebrazione dell'anno dedicato all'apostolo Paolo, è il Bollettino della Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma: l’ultima edizione raccoglie la dimensione spirituale, pastorale e culturale dell’apostolo nel luogo della sua conversione. Lo riferisce l’agenzia Zenit. E' stato, infatti, sulla via di Damasco che la vita di Paolo cambiò radicalmente. Damasco è la città della rivelazione di Gesù risorto al futuro apostolo delle genti, il luogo dove la grazia fece irruzione facendo sì che maturasse in lui il suo eccezionale impegno evangelizzatore. La Chiesa a Damasco è consapevole di questa rilevanza, per questo la Chiesa locale sarà al centro di molte attività e di numerose iniziative spirituali e pastorali. Sono previste riunioni di confraternite, incontri dei movimenti religiosi, catechesi per bambini ed adolescenti e meditazioni. Importante anche il capitolo delle pubblicazioni: la prima iniziativa è un opuscolo sulla vita di San Paolo, i suoi viaggi e le sue epistole. In programma la stampa di un libretto con le preghiere e gli inni per la festa di San Paolo. Tutti i progetti su www.annopaolino.org. (B.B.)

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    “Celebrare Gesù in Gujarat”: è il titolo del Congresso Missionario che si aprirà in India il 30 ottobre 2008

    ◊   Lo Stato indiano del Gujarat, nell’India nord orientale, è la terra natale di Mahatma Gandhi e può tornare a essere esempio di dialogo, pluralismo e tolleranza. Con questi presupposti i vescovi delle quattro diocesi del Paese (Gandhinagar, Ahmedabad, Baroda e Rajkot) hanno deciso di organizzare un Congresso Missionario. Appuntamento dal 30 ottobre al primo novembre nel Centro Pastorale della città di Nadiad, nell’est del Gujarat. Lo riferisce l'agenzia Fides. Il Congresso sarà intitolato “Celebrare Gesù in Gujarat” e affronterà il tema specifico “Camminare sulle orme di Cristo”. L’evento si pone in vista del Congresso Missionario dell’India, che la Conferenza episcopale indiana presiederà nel prossimo futuro. Anche per la popolazione cattolica del Gujarat, il Congresso sarà opportunità di testimonianza e di fede: sono numerosi, infatti, gli episodi di violenza quotidiana che i cristiani e le altre minoranze religiose subiscono, da parte dei movimenti fondamentalisti indù. (B.B.)

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    I temi delle catechesi, i nomi dei patroni ufficiali e l’inno cantato per Benedetto XVI: le ultime scelte del Comitato organizzatore della GMG

    ◊   Il Comitato organizzatore della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), che si terrà a Sydney dal 15 al 20 luglio, ha comunicato quali saranno i brani della Sacra Scrittura e i temi delle catechesi trattati durante l’evento. Il tema principale è “Spirito Santo e Missione” e sarà sviluppato in tre fasi specifiche: mercoledì 16 luglio “Chiamati a vivere nello Spirito Santo”, giovedì 17 luglio “Lo Spirito Santo anima della Chiesa” e venerdì 18 luglio “Mandati nel mondo: lo Spirito Santo agente principale di missione”. Inoltre sono stati resi noti i dieci Santi e Beati, scelti dagli organizzatori e approvati dalla Santa Sede, nominati Patroni ufficiali della GMG. Sono: Santa Teresa di Lisieux, Santa Faustina Kowalska, Santa Maria Goretti, San Pietro Chanel, il Beato Pietro To Rot, la Beata Mary MacKillop, il Beato Pier Giorgio Frassati, la Beata Teresa di Calcutta, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, Nostra Signora della Croce del Sud. Per l’occasione le spoglie del Beato Pier Giorgio Frassati saranno portate nella cattedrale di Sydney: è la prima volta che il suo corpo lascia Torino, dal momento della sua morte avvenuta nel 1925. Il Beato Pier Giorgio è ricordato per il suo attivismo sociale, per la sua natura sportiva, per il suo senso dell’umorismo e per il suo spirito generoso. “Decidendo chi dovevano essere i patroni ci siamo concentrati su chi potrebbe ispirare i giovani”, ha dichiarato il card. Anthony Fisher, coordinatore della GMG. Infine, è stato scelto l’inno, completo di spartito e parole, che sarà cantato davanti a Benedetto XVI il 19 luglio: “Nostra Signora della croce” è il titolo. (B.B.)

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    Più di 100 mila ragazzi del movimento dei Focolari prenderanno parte a “Run4Unity 2008”, una corsa in luoghi simbolici del pianeta

    ◊   Oltre 100 mila ragazzi del Movimento dei Focolari correranno il prossimo 10 maggio la Run4Unity 2008, una corsa a staffetta mondiale in base ai fusi orari, per manifestare il proprio impegno per costruire l'unità tra i popoli. All'evento parteciperanno 100.000 giovani di tutto il mondo con collegamenti in diretta. Si tratta della seconda edizione dell'avvenimento, che si svolgerà in tutti i fusi orari dalle 16.00 alle 17.00 con il passaggio del testimone da un fuso all'altro, “per coprire la Terra in un abbraccio planetario”. I ragazzi – rende noto l’agenzia Zenit - correranno in luoghi simbolici del pianeta: alle frontiere tra i Paesi in guerra, nei quartieri dimenticati e per le vie delle più grandi metropoli, per stendere nel mondo un arcobaleno di fraternità. Con il motto “ColoriAMO la città”, la staffetta culminerà con una trasmissione via satellite e via Internet dalle 18.00 alle 19.30 da Piazza Navona a Roma. Ci saranno coreografie, storie e progetti in un avvenimento al quale parteciperanno a Roma duemila giovani provenienti dai cinque continenti e più di 100.000 in tutto il mondo. Run4Unity 2008, in preparazione da oltre un anno, è la prima grande manifestazione del Movimento dei Focolari dalla morte di Chiara Lubich, avvenuta il 14 marzo. L'iniziativa, lanciata nel 2005, ha l'obiettivo di riempire di colore, con l'amore, gli “angoli grigi” delle città, tra cui orfanotrofi e quartieri emarginati. Per ulteriori informazioni, si può consultare il sito www.run4unity.net (A.L.)

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    Calda accoglienza dell’opinione pubblica, per il messaggio del Papa al popolo russo

    ◊   L'assistente ecclesiastico internazionale e futuro presidente dell'associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), padre Joaquín Alliende, ha manifestato la propria gioia riguardo la forte risonanza mediatica del messaggio di Benedetto XVI al popolo russo. Larga accoglienza anche nei circoli ortodossi e non ecclesiali. È particolarmente piaciuto il fatto che il Santo Padre abbia pronunciato parte del suo discorso in russo. L’ACS, produttrice di un documentario sul Papa, ha trasmesso il video su un canale russo il 16 aprile in occasione del compleanno del Pontefice. “Il discorso del Papa – ha detto padre Alliende, all’agenzia Zenit – è frutto del profondo desiderio del Santo Padre di promuovere la crescita dell'amore tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa”. (B.B.)

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    24 Ore nel Mondo



    Afghanistan: illeso il presidente Karzai nell'attentato rivendicato dai talebani

    ◊   Momenti di paura a Kabul per un attentato ai danni del presidente afgano Karzai rimasto illeso. L’attacco che ha provocato quattro vittime e undici feriti è stato rivendicato dai talebani. Il servizio di Benedetta Capelli:


    Sono stati arrestati alcuni autori dell’agguato di oggi a Kabul che ha provocato almeno quattro morti tra questi tre talebani, autori dell’azione. Ad annunciarlo, in televisione, il presidente Karzai - obiettivo dell’attentato nel quale è rimasto illeso - messo in atto durante la parata in ricordo del 16° anniversario della caduta del regime dei mujaheddin. Alcuni parlamentari sono rimasti feriti, nessuna conseguenza invece per le personalità straniere presenti tra queste gli ambasciatori di USA e Gran Bretagna, un rappresentante dell’ONU, il comandante delle Forze internazionali in Afghanistan. Molta la paura perché in pochi minuti si sono susseguite una serie di esplosioni, probabilmente provocate da razzi, e raffiche di armi automatiche. Immediata la rivendicazione da parte dei talebani che, secondo alcune fonti, sparavano da un edificio vicino al luogo della sfilata. Subito dopo l’attacco, l’ennesimo nei confronti di Karzai, sono state innalzate le misure di sicurezza e i controlli in tutta Kabul sono stati rafforzati. Bisogna tornare indietro al 1981 per trovare l’ultimo attentato ad un capo di Stato in occasione di una sfilata militare. Era il 6 ottobre, al Cairo venne ucciso da un commando armato il presidente egiziano Sadat.

    Tibet-fiaccola olimpica
    Tappa in Corea del Sud per la fiaccola olimpica dopo quella di Nagano, in Giappone, nella quale 5 persone sono state arrestate durante le manifestazioni pro-Tibet. A Seul ci sono stati attimi di tensione quando un rifugiato nordcoreano ha tentato di darsi fuoco. Ingenti le misure di sicurezza, circa 8mila poliziotti sono infatti schierati a protezione della torcia. Intanto il Dalai Lama è tornato oggi a ribadire di voler accettare la proposta cinese riguardo a nuove discussioni sul Tibet. Il leader spirituale buddista ha anche auspicato che Pechino lavori per un “dialogo serio”. Da Dharamsala, luogo di esilio del Dalai Lama in India, duecento esuli tibetani si sono messi in marcia per raggiungere il confine cinese. Tra le loro richieste il ritorno in Tibet del leader spirituale buddista e il rilascio di alcuni prigionieri.

    Zimbabwe-politica
    Le elezioni legislative in Zimbabwe sono state vinte dall’opposizione. E’ il risultato definitivo reso noto ieri dalla Commissione elettorale dopo il riconteggio delle schede seguito alle consultazioni del 29 marzo scorso. Dopo 28 anni, dunque, il partito del presidente Mugabe ha perso il controllo del parlamento ma la partita è ancora aperta per le elezioni del capo dello Stato. Domani saranno resi noti i dati, mai diffusi ufficialmente, anche se il leader dell’opposizione Tsvangirai ha più volte rivendicato la vittoria sull’attuale presidente Mugabe. Prima della loro ufficialità verranno convocati i candidati alla presidenza e i loro rappresentanti per una ultima verifica. Gli esperti ritengono che, in questo passaggio, Mugabe spingerà per un nuovo riconteggio: una richiesta che potrebbe riaccendere le violenze costate la vita, secondo l’opposizione, ad almeno 15 persone.

    Somalia-pirati
    Si è concluso nel migliore dei modi il sequestro di un peschereccio spagnolo attaccato da pirati al largo delle coste somale domenica scorsa. I 26 membri dell’equipaggio sono stati rilasciati. Secondo alcune fonti sarebbe stato pagato un riscatto di oltre un milione di euro, la cifra chiesta dai sequestratori. Intanto nel Paese imperversa la violenza: quattro civili sono stati uccisi a Mogadiscio la scorsa notte in un attacco di combattenti islamici contro forze governative somale.

    Italia-politica
    Mentre Silvio Berlusconi sta mettendo a punto la sua squadra di governo, dalle 8 di questa mattina urne aperte per il turno di ballottaggio delle elezioni amministrative. Si vota fino stasera fino alle 22 e domani dalle 7 alle 15. Alle urne sono chiamati circa 5 milioni 800 mila elettori. Alle 12 l’affluenza è stata del 12 per cento, quattro punti in meno rispetto al dato registrato alla stessa ora nel primo turno elettorale. La sfida più attesa è naturalmente quella per il sindaco di Roma. Il servizio di Giampiero Guadagni:


    E’ la prima occasione di rivincita dopo il voto politico che ha decretato il ritorno del centrodestra al Governo. I ballottaggi delle amministrative assumono, come spesso accade, e stavolta anche di più, un valore nazionale. Si devono eleggere i presidenti di cinque province: Asti, Catanzaro, Foggia, Massa Carrara e Roma; e i sindaci di 44 comuni, di cui sette capoluoghi di provincia: Massa Carrara, Pisa, Sondrio, Udine, Vicenza, Viterbo e Roma. Importanti i risultati che arriveranno dal Nord, dove il centrosinistra proverà a contenere l’inarrestabile avanzata di PDL e Lega. Ma è sulla Capitale che si concentrano le maggiori attenzioni. L’esito della sfida tra Rutelli, Partito Democratico, e Alemanno, Popolo della Libertà, potrebbe avere conseguenze su entrambi gli schieramenti, in particolare sul Partito Democratico, soprattutto in caso di sconfitta di Rutelli, imprevedibile fino a qualche settimana fa e che interromperebbe 15 anni di governo del Campidoglio da parte del centrosinistra. Il voto romano è atteso anche da Berlusconi per definire il nuovo esecutivo: una vittoria di Alemanno cambierebbe qualche equilibrio interno alla coalizione, una sconfitta potrebbe aprire all’esponente di Alleanza Nazionale le porte di un ministero. E confermerebbe la sostanza dell’accordo raggiunto ieri da Berlusconi e Bossi, che prevede quattro dicasteri assegnati alla Lega, nessun vice-premier e l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio per Gianni Letta. Intanto si discute anche sull’offerta fatta da Berlusconi al professor Ichino, neo senatore del Partito Democratico, di assumere la guida del ministero del Lavoro. Offerta che Ichino ha rifiutato. Ma per lui adesso si parla della presidenza della Commissione Lavoro del Senato. Un’ipotesi che aiuterebbe un confronto meno aspro tra maggioranza e opposizione.

     
    Marocco-rogo
    Grave incidente in Marocco. Sono ancora da chiarire le cause dell’incendio che ha distrutto una fabbrica di materassi a Casablanca. Nel rogo almeno 55 operai, tra questi 35 donne, hanno perso la vita e altri 12 sono rimasti feriti. Secondo alcuni sopravvissuti nell’edificio mancavano le uscite di sicurezza e gli estintori erano vuoti. Il ministro dell’Interno marocchino ha promesso un’inchiesta trasparente sulla vicenda.

    Ucraina-olio contaminato
    Sono attesi per domani, in sede europea, i chiarimenti delle autorità ucraine sulle partite di olio di girasole contaminate smerciate in Francia, Spagna, Italia, Olanda e Gran Bretagna. Le prime analisi hanno comunque segnalato la presenza di idrocarburi ma a livelli bassi tanto da non rappresentare un rischio per la salute.

    Sri Lanka-tamil
    Nuovo attacco dei ribelli tamil in Sri Lanka. I separatisti hanno compiuto un raid aereo nel nord est del Paese mentre, secondo alcune fonti, negli ultimi combattimenti oltre 40 insorti sono stati uccisi. Da alcune settimane nell’area si è riaccesa la violenza, solo mercoledì scorso oltre 165 soldati sono morti e altri 20 risultano ancora dispersi in seguito agli scontri con i guerriglieri.

    Honduras-carcere
    E’ finita nel sangue la sommossa in un carcere dell’Honduras. Nove detenuti sono rimasti uccisi a colpi di machete e coltello da altri prigionieri. Il penitenziario ospita circa tremila persone, un numero ben al di là delle possibilità.

    Spazio-Galileo
    E’ in orbita il secondo satellite del sistema di navigazione europeo Galileo, Giove B, che è partito dalla base russa di Baikonur, nel Kazakhstan. Ricevuto il primo segnale del satellite, dopo che si è sganciato dal lanciatore Soyuz-Fregat, ora dovrà dispiegare i pannelli solari e raggiungere l'orbita definitiva, all’altezza di 24 mila chilometri. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

     

     
    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 118

     
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