RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno LI n. 70
- Testo della trasmissione di domenica
11 marzo 2007
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA
E SOCIETA’:
In Spagna, celebrato con
cinque minuti di silenzio il terzo anniversario degli attentati di Madrid. I
reali di Spagna inaugurano un momento in una delle stazioni ferroviarie colpita
dalle esplosioni
Soddisfazione per i
risultati della Conferenza internazionale di pace in Iraq
RADIO
VATICANA
Radiogiornale
Il
Papa e la Santa Sede
Benedetto XVI all’Angelus: la
conversione a Dio salva l’uomo e la società
e
li aiuta ad affrontare con efficacia il male e le sventure della vita
L’umanità
di ogni tempo ha bisogno di convertirsi a Dio perché la conversione vince il
male alla radice e permette all’uomo, alla società, di migliorarsi e di aprirsi
alla speranza. Le persone e le società che invece non si mettono in mai discussione
“hanno come unico destino finale la rovina”. Con queste considerazioni,
Benedetto XVI si è rivolto alle circa 60 mila persone che a mezzogiorno di oggi
si sono raccolte in Piazza San Pietro per partecipare alla recita dell’Angelus.
Il servizio di Alessandro De Carolis:
**********
Convertire
il cuore non vuol dire scampare al male, ma affrontarlo in modo che la sventura
sia o prevenuta o vinta con il bene: e se anche non si può sempre evitare le
conseguenze del male, la conversione riporta sempre la pace nell’anima. Dunque,
la conversione a Dio è un atto di realismo non di moralismo, è l’insegnamento
che Benedetto XVI ha tratto dal Vangelo della terza domenica di Quaresima per
poi riproporlo nella sua breve riflessione all’Angelus. Sono due fatti di
cronaca, ricorda il Papa, a originare quella pagina del Vangelo: un rivolta di Galilei soffocata
nel sangue da Pilato e il crollo di una torre a
Gerusalemme che ha fatto 18 morti. Gesù, commentando quei fatti, ribalta la
mentalità del tempo che riteneva una qualsiasi disgrazia, accidentale o causata
dall’uomo, la diretta conseguenza di una grave colpa personale. I Galilei morti nelle due drammatiche
circostanze non sono invece più colpevoli di tutti gli altri, obietta Gesù, che
conclude perentorio: “Ma se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso
modo”:
“Ecco,
dunque, il punto al quale Gesù vuole portare i suoi ascoltatori: la necessità
della conversione. Non la propone in termini moralistici, bensì realistici,
come l’unica risposta adeguata ad accadimenti che mettono in crisi le certezze
umane. Di fronte a certe disgrazie - Egli avverte - non serve scaricare la
colpa sulle vittime. Vera saggezza è piuttosto lasciarsi interpellare dalla
precarietà dell’esistenza e assumere un atteggiamento di responsabilità: fare
penitenza e migliorare la nostra vita”.
“Questa è sapienza, questa è la risposta più efficace al male, ad ogni
livello, interpersonale, sociale e internazionale”, ha affermato Benedetto XVI,
che ha rilevato come “in effetti, le persone e le società che vivono senza mai
mettersi in discussione hanno come unico destino finale la rovina”: La
conversione, invece, ha osservato il Papa:
“Pur
non preservando dai problemi e dalle sventure, permette di affrontarli in ‘modo’ diverso. Anzitutto aiuta a prevenire il male,
disinnescando certe sue minacce. E, in ogni caso, permette di vincere il male
con il bene, se non sempre sul piano dei fatti – che a volte sono indipendenti
dalla nostra volontà – certamente su quello spirituale. In sintesi: la conversione
vince il male nella sua radice che è il peccato, anche se non sempre può
evitarne le conseguenze”.
Occorre
“un serio esame di coscienza”, ha insistito Benedetto XVI, e l’“impegno a
purificare la propria vita”. E prima di recitare l'Angelus e salutare in cinque
lingue i fedeli nella piazza, il Papa ha concluso chiedendo aiuto alla Madonna
per riscoprire la “bellezza della conversione”:
“Ci
aiuti a comprendere che fare penitenza e correggere la propria condotta non è
semplice moralismo, ma la via più efficace per cambiare in meglio se stessi e la società. Lo esprime molto bene una felice
sentenza: Accendere un fiammifero vale più che maledire l’oscurità”.
**********
Migliaia di giovani dall'Europa e dall'Asia in
preghiera con Benedetto XVI,
in occasione della V Giornata europea degli
Universitari
“La
carità intellettuale, via per una nuova cooperazione Europa-Asia”:
questo il tema della veglia di preghiera degli Universitari, svoltasi ieri
pomeriggio alla presenza di Benedetto XVI, in occasione della V Giornata
europea degli Universitari. In un’Aula Paolo VI affollata di studenti e
collegata in videoconferenza con 11 città europee ed asiatiche, i giovani hanno
recitato il Santo Rosario ed hanno riflettuto, insieme con il Papa, sulla
carità intellettuale come strumento di fratellanza universale. A seguire la
cerimonia c'era Isabella Piro:
**********
(canto ‘Christus heri, hodie et
semper’)
Italia,
Europa ed Asia unite nella carità intellettuale, quella “forza dello spirito
umano” - così l’ha definita il Papa – che accomuna la formazione delle nuove generazioni.
Ed erano tantissimi gli studenti universitari in Aula Paolo VI, presenti
fisicamente e virtualmente, grazie ai collegamenti via
satellite. Una “rete” di comunicazione che è segno di speranza, ha
sottolineato il Santo Padre, perché permette l’agape delle menti:
“Più
globalmente, la carità intellettuale può unire il cammino esistenziale di
giovani che, pur vivendo a grande distanza gli uni
dagli altri, riescono a sentirsi legati sul piano della ricerca interiore e
della testimonianza”.
Quindi,
parlando a braccio, il Papa ha aggiunto:
“Dovrei
forse scrivere un nuovo capitolo della mia Enciclica, la Deus Caritas
est, sulla carità intellettuale!”.
(applausi)
Interrotto
numerose volte dal caloroso applauso degli studenti, Benedetto XVI ha salutato
in diverse lingue le tante città in collegamento, scherzando sulle difficoltà
della pronuncia. Quindi, ha ricordato che il mistero della Croce non è
sganciato dalla carità intellettuale, ma la illumina, perché la sapienza
cristiana è la sapienza della Croce:
“(…)
Gli studenti e, a maggior ragione, i docenti cristiani, interpretano ogni
realtà alla luce del mistero d’amore di Dio, che ha nella Croce la sua più alta
e compiuta rivelazione. Ancora una volta, cari giovani, vi affido la Croce di
Cristo: accoglietela, abbracciatela, seguitela. È
l’albero della vita!”.
Ad
indicare ai giovani gli spunti di preghiera, sono state le Esortazioni
apostoliche Ecclesia in Europa ed Ecclesia in Asia di Giovanni Paolo II, in cui
si ribadisce l’importanza della cooperazione internazionale e della
solidarietà. Tre i collegamenti principali dell’incontro, con
le città di Calcutta, Praga, e Bologna: in quest'ultima, l'arcivescovo, il
cardinale Carlo Caffarra, che ha elevato una
particolare preghiera al Signore:
“O Gesù, in te noi troviamo tutti i tesori della sapienza e della
scienza (…) Esercita il tuo fascino su ciascuno di noi perché attratti dalla
tua bellezza, corriamo dietro di te, e viviamo gustando il bene della tua
amicizia”.
E
poi, naturalmente, loro, gli studenti, che hanno testimoniato come si vive la carità
intellettuale nelle Università di tutto il mondo:
(voci di ragazzi in sottofondo)
Di
libertà, tolleranza e non violenza come valori inestimabili ha parlato il
giovane polacco Marek, mentre l’indiana Priscilla ha
ribadito che l’istruzione deve soprattutto servire a trasformare la società.
Sulla Verità si è infine soffermata Sara di Bologna:
“Pur consapevoli della condizione di giovani in formazione,
non possiamo esimerci dal fascino che la forza della Verità esercita su di noi.
L’amore per l’approfondimento, per la ricerca, per la scoperta della ‘bellezza
così antica e così nuova’, è il motore che ci spinge
con entusiasmo a progettare la nostra vita e guardare con fiducia al domani”.
Al
termine della recita del Rosario, Benedetto XVI ha invitato i giovani a testimoniare
la forza trasformatrice del Vangelo. E il primo esempio è stato il suggestivo
pellegrinaggio della Croce fino all’Ateneo della LUMSA, la Libera Università di
Maria Santissima Assunta, prima sosta del pellegrinaggio quaresimale
dell’insegna cristiana nelle Università.
(canto ‘Confitemini Domino’)
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RADIO
VATICANA
Radiogiornale
Oggi
in Primo Piano
Presentato alla Plenaria del Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali, il nuovo servizio "H2Onews":
informazione televisiva e multimediale sulla vita della Chiesa
nel mondo
Fornire
un’informazione rinnovatrice che sgorga dalla fonte del Vangelo. E’ l’obiettivo
del progetto per TV cattoliche “H2Onews",
illustrato nei giorni scorsi nell’ambito dell’Assemblea Plenaria del Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Ma quali sono i tratti peculiari di
questo nuovo servizio informativo? Risponde al microfono di Giovanni Peduto,
uno dei fondatori di "H2Onews",
nonché direttore dell’agenzia di notizie Zenit, Jésus
Colina:
***********
R. -
È un servizio informativo televisivo e multimediale sulla vita della Chiesa,
che riguarda gli avvenimenti sociali e culturali che interessano, direttamente,
la vita dei cattolici di tutti i continenti. E’ realizzato con la
partecipazione di realtà televisive di tutto il mondo. Naturalmente, privilegia
l’informazione che riguarda il Santo Padre e la Santa Sede.
D. -
Come nasce il progetto?
R. -
" H2Onews " nasce in risposta alla necessità di un servizio con queste caratteristiche,
espressa nel I Congresso mondiale delle televisioni cattoliche, promosso dal
Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, che si è svolto dal 10 al 12
ottobre 2006, a Madrid. Il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali incoraggia
un servizio informativo con tali caratteristiche, che risponda alle necessità
di circa duemila canali televisivi cattolici di tutto il mondo, i quali - come
si è visto a Madrid - hanno bisogno nel loro palinsesto di programmi
informativi. Un gruppo di professionisti della televisione e dell’informazione
ha deciso, con spirito ecclesiale e professionalità, di cogliere questa sfida e
di dare vita ad "H2Onews".
D. -
Perché questo nome?
R. - H2O
è la formula chimica dell’acqua, elemento vitale. Questo servizio informativo
vuole svolgere per l’utente la funzione dell'acqua: fornire, cioè,
un’informazione rinnovatrice che sgorga dalla fonte del Vangelo e che vivifichi
colui che la riceve. Simbolo di vita, l’acqua ha nella tradizione cristiana una
forte connotazione di purificazione, salvezza, rinnovamento e vitalità. Per
questo, il nostro lead è " H2O,
la fonte delle tue notizie". H2O sorge a Roma, centro mondiale
della cattolicità e fonte vitale di informazioni per la vita di milioni di
cattolici. H2O è un acronimo che si capisce in tutte le
lingue.
D. -
Perché esiste "H2Onews"?
R. –
“H2Onews” esiste per coprire un
vuoto: fino ad oggi non esisteva nessun servizio informativo che avesse
caratteristiche analoghe e che raggiungesse le TV di tutto il mondo.
D. -
Partecipano altre televisioni cattoliche?
R. –
“H2Onews" sorge come un
movimento cooperativo tra televisioni cattoliche del mondo, che si convertono
non solo in utenti del servizio, bensì anche in protagonisti dello stesso,
condividendo in questo modo servizi informativi, reportage, interviste...
D.
-Qual è la linea editoriale di “H2Onews"?
R. –
“H2Onews" è il primo
notiziario cattolico di ambito mondiale, che offre un servizio in sette lingue.
E’ "cattolico" perché è universale e perchè non appartiene ad alcuna
corrente, sensibilità o linea ideologica determinata, ma adotta come unico
criterio editoriale la visione cristiana della realtà e la posizione assunta
dai rappresentanti autorizzati della Chiesa sui differenti argomenti. H2O
si avvale della consulenza di personalità ecclesiali che integrano il Consiglio
di direzione.
D. -
Chi sono i fondatori di “H2Onews”?
R. –
“H2Onews” sorge con il contributo
di un'ampia rete di professionisti del mondo della televisione, provenienti da
differenti continenti e lavora in stretta sinergia, senza raddoppiare le competenze, con
il Centro Televisivo Vaticano, con la nuova realtà ecclesiale “Il focolare della
Madre”, e con altre istituzioni che stanno aderendo a questo “movimento
cooperativo”.
D. -
Quale è il formato e la periodicità?
R. -
Si tratta di un servizio in sette lingue. Si pubblica giornalmente dal
mercoledì alla domenica. Il lunedì e il martedì verranno
presentati approfondimenti e speciali.
D. -
Come si può usare “H2Onews”?
R. -
Per sottoscrizione. Giornalmente, verranno realizzare cinque notizie di circa
due minuti ognuna. Il lunedì ed il martedì verranno
realizzati servizi di approfondimento. I canali televisivi possono costruire il
loro proprio telegiornale grazie ad “H2Onews”. Possono scegliere le notizie di “H2Onews" che vogliono, o trasmettere integralmente il
telegiornale di “H2Onews”. Il
nostro criterio è orientato ad una flessibilità totale. Il canale di
distribuzione privilegiato è Internet, ma non si escludono altri strumenti come
il satellite.
D. -
Come si può fare parte di “H2Onews”?
R. -
Esistono distinte modalità di collaborazione per le televisioni cattoliche. “H2Onews” offre il servizio del notiziario alle televisioni
cattoliche mediante una sottoscrizione. “H2Onews"
nasce per compattare sforzi e sinergie delle realtà cattoliche già esistenti. È
per questo motivo che incoraggia a far parte di questo
progetto tutte le realtà interessate. Per maggiori informazioni, si può
inviare un messaggio ad info@h2onews.tv
***********
Si chiude la sesta edizione di “Mondi
riemersi”,
iniziativa missionaria e culturale degli Oblati di Maria
Immacolata,
dedicata quest'anno alla Romania
Nell'Ottocento
si pensava a Bucarest e alla Romania come alla Parigi dell'Est. Oggi, la
nazione è rientrata in una dimensione continentale e comunitaria, dopo una
lunga e drammatica parentesi di totalitarismo comunista. La Romania è il Paese
protagonista della VI edizione di "Mondi riemersi", l'iniziativa dei
Missionari Oblati di Maria Immacolata, che si conclude oggi pomeriggio e che
ogni anno propone a giovani ed adulti dei Castelli Romani la riscoperta di una
terra di missione, non solo attraverso i racconti missionari, ma anche tramite
la musica, l'arte, la comunicazione o la più tipica gastronomia che quella
terra ha prodotto e produce. E' questo un modo innovativo di entrare "nel
cuore di un popolo", come conferma padre Giuseppe Rubino,
missionario italiano Oblato che vive e lavora in Romania, intervistato da Alessandro
De Carolis:
**********
R. -
Una cosa che mi ha colpito molto della piccola comunità cattolica in Romania è
che gioisce del fatto che ci si conosce di più e, grazie al numero ridotto, si sperimenta
di più anche lo spirito di famiglia. Ci sono famiglie che fanno anche 600
chilometri per partecipare ad una festa parrocchiale e questo dice come questo
spirito familiare sia molto più sentito rispetto ad altri Paesi dell’Europa.
Inoltre, guardando anche al rapporto con le altre Chiese, credo che ciò
rappresenti anche una grande chance: il fatto di essere una minoranza spinge, e
dovrebbe spingere sempre di più, a valorizzare ciò che è patrimonio comune.
D. -
Questa piccola famiglia che rapporti intrattiene con la più grande comunità
ortodossa?
R. -
Ci sono esperienze diverse. Certamente durante il regime, c’erano più divisioni.
Ma adesso io vedo che, tranquillamente, molti cristiani ortodossi frequentano
la Chiesa cattolica ed anche viceversa. In questo ultimo decennio, credo ci sia
stata anche tanta distensione ed anche un maggior desiderio di conoscersi reciprocamente
di più. Forse, è il rapporto a livello di autorità religiose che rimane, a
volte, un po’ conflittuale e questo anche a causa di problemi legati alle tante
ferite del passato. Ma tra la gente - e questo spiega anche quel grido del
popolo romeno, in occasione della visita di Giovanni Paolo II in Romania, “Unitate, Unitate!” - “Unità,
unità” - c’è il desiderio di vedere i cristiani uniti.
D. -
Quali sono le esigenze di tipo sociale più "calde" alle quali cercate
di rispondere con la vostra attività pastorale e con l’attività di promozione
umana?
R. -
Noi, come missionari Oblati di Maria Immacolata, ci rivolgiamo principalmente a
tutti coloro che sono meno raggiunti dalla struttura della Chiesa e quindi ai
più poveri e ai più abbondanti e non soltanto materialmente, ma anche spiritualmente.
L’ingresso in Europa, pur rappresentando un momento importante per il popolo
romeno, ha fatto sì - e di questo ci si accorge sempre di più - che a volte
nelle scelte politiche o amministrative si sia guidati
più da interessi economici che non da veri valori antropologici. Rimangono
ancora troppe sacche di povertà: tantissime risorse naturali del Paese
appartengono ad altri Paesi e ad altre società e la gente è, quindi, costretta
ad andare in cerca di lavoro all’esterno e sono ancora troppe le famiglie
costrette a vivere sulla soglia della povertà. E’ necessario dunque promuovere
sicuramente un’etica politica, un’etica del lavoro, affinché le famiglie non
siano più costrette ad emigrare e riescano a trovare
quanto meno il necessario per poter vivere nel loro Paese.
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In mostra fino a luglio, al Vittoriano
di Roma,
le opere del grande pittore Marc Chagall
Un
pittore straordinario, "circense", sempre sospeso tra realtà e
invenzione. In Italia, torna uno degli artisti più amati dal pubblico, il
pittore di origine russa Marc Chagall,
con circa 180 opere esposte al Vittoriano di Roma, nella mostra intitolata
"Chagall delle Meraviglie”. Ce ne parla Francesca
Sabatinelli:
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(musica)
Chagall delle meraviglie, Chagall
della tradizione, quella dettata dalle sue origini ebraiche e russe, radici
forti, che caratterizzano uno dei pittori più innovativi del secolo scorso. Claudia
Beltramo Ceppi Zevi è
la curatrice della mostra, assieme a Meret Meyer, nipote del grande artista:
“Chagall ha una forza straordinaria e prima di tutto umana,
quasi filosofica, di rielaborare queste radici, che messe insieme ad una potenza coloristica di pittore sembrano alla fine
quasi esplodere e rielaborare queste cose in modo completamente nuovo e
rinnovato”.
(musica)
Il
suo mondo pittorico, magico e fiabesco, leggero ma non ingenuo, non è mai influenzato
dalle correnti artistiche del tempo. Nel suo immaginario troviamo feste
popolari, teatro ebraico, raduni circensi, molti animali. E poi, le impronte
della sua vita, dei suoi esili, della tragicità di guerre e di stermini. Chagall, in tutti i suoi lavori, descrive la cultura e la
religiosità ebraiche, che culminano nella serie di illustrazioni per la Bibbia.
Dai suoi viaggi a Gerusalemme trae importanti dipinti carichi della sacralità
dei quei luoghi, fino ad arrivare all’esplosione di emotività per la tragedia
del suo popolo; denuncia lo sterminio, stravolgendo i vivissimi colori della
sua tavolozza, li scurisce, sceglie la figura di Cristo e le Crocifissioni per
rappresentare il martirio del suo popolo e per ricordare che la sofferenza è
per tutti uguale, al di là della religione. Ancora Claudia Beltramo
Ceppi Zevi:
“Dagli
anni Quaranta in poi, c’è questa comparsa delle Crocifissioni, del Jewish Christ, del Cristo
Crocifisso, con il segno ebraico che compare in quasi tutti i suoi quadri,
anche in un secondo momento. Benché fosse già un pittore di grande successo
proprio per la sua capacità di riprodurre immagini gioiose e creature
fluttuanti, scurisce la sua tavolozza e gli dà questo aspetto tragico.
Successivamente, però, è un uomo che riesce a riscoprire la speranza: torna in
Francia, ritrova la luce, i colori, i fiori ed ha una apertura
straordinaria a questo mondo di nuovo sereno”.
(musica)
Circa
180 le opere presenti al Vittoriano, tra dipinti, gouaches,
disegni, sculture e incisioni, provenienti da importanti musei pubblici e
prestigiose collezioni private di tutto il mondo. La mostra resterà aperta sino
al 1° luglio
(musica)
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RADIO
VATICANA
Radiogiornale
Chiesa
e Società
Il dialogo tra Chiesa e società si
svolga in un clima di reciproco rispetto
e senza
pregiudizi: così il presidente della CEI, mons. Angelo Bagnasco, che ribadisce il
no a nuovi soggetti giuridici alternativi alla famiglia
La
Chiesa come interlocutore propositivo della società a tutti i livelli, non solo
a quello politico. Parla di questo tipo di Chiesa mons. Angelo Bagnasco,
neopresidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), in alcune interviste
rilasciate ai media. “La Chiesa in Italia - ha detto
l'arcivescovo di Genova - si pone e si è posta gradualmente in maniera sempre
più propositiva rispetto alla società italiana. In tutte le sue valenze, in
tutte le sue componenti, anche in quello che si definisce, più strettamente, in
senso politico”. Ma poi il presule sottolinea: “Non restringerei
questo dialogo in modo così univoco: preferirei parlare di una Chiesa in Italia
che è cresciuta, a seguito di molte circostanze, come interlocutore propositivo
nel contesto culturale e sociale italiano a tutti i livelli”. Quanto ai
rapporti tra Chiesa e società, mons. Bagnasco li ha definiti “dinamici":
"Devono essere dinamici. L’importante è che questo dinamismo si svolga
all’interno di un riconoscimento e rispetto reciproco, senza pregiudizi da
nessuna parte e senza ‘caccia alle streghe’, in modo
che ognuno possa veramente offrire a tutti, nell’assoluta benevolenza,
chiarezza e serenità, la ricchezza del proprio cuore, della propria intelligenza
e del proprio vissuto”. “Offrirlo a tutto - ha ribadito mons. Bagnasco - serenamente,
senza aggredire e senza essere aggrediti”. Quindi ha aggiunto: “Soltanto in
questo contesto, direi che l’incontro tra il Vangelo e la Storia, tra la Chiesa
e la società possa diventare un motivo di costruzione e di arricchimento per
tutti”. Mons. Bagnasco si è poi soffermato sul
dibattito relativo alle coppie di fatto: “Non c’è nessuna condanna per le
convivenze - ha detto - ma è inaccettabile creare un
nuovo soggetto di diritto pubblico che si veda assegnati diritti e tutele in
analogia alla famiglia”. “Legittimare qualsiasi istanza - ha ricordato il
presidente della CEI - vuol dire andare contro un’esperienza millenaria:
l’umanità riconosce da sempre il luogo imprescindibile, per la propria
perpetuazione, nella famiglia formata da un uomo e una donna, aperta a generare
la vita”. Mons. Bagnasco parla poi di una “pretesa
ideologica” che spinge alla creazione di un nuovo soggetto alternativo alla
famiglia, rifiutando le garanzie già offerte dal diritto privato in questo
campo. Inoltre, il presule ricorda che “va sfatato il pregiudizio delle ‘mire egemoniche’ della Chiesa, come se volesse mettersi alla
guida del popolo. Proprio perché non ha di mira se stessa, la Chiesa è ancora
più libera per parlare del bene della persona e della società stessa”. “Il Papa
- ha ribadito mons. Bagnasco - ci dà l’esempio: garbato nel linguaggio, ma
senza cedere su quello che conta”. Tra gli altri temi affrontati dal presidente
della CEI, anche quello delle missioni militari italiane, definite “missioni di
pace”. “Anche nei luoghi più martoriati, dall’Iraq, ai Balcani all’Afghanistan
- ha detto il presule - nei soldati c’è sempre una grande ricchezza di bontà,
di capacità di sacrificio e di dedizione”. (A
cura di Isabella Piro)
Il valore del pellegrinaggio e l’assistenza agli immigrati i temi al centro
del viaggio in Asia del cardinale Renato Martino,
in programma da domani al 19 marzo
Viaggio
nelle realtà asiatiche per il cardinale Renato
Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i
Migranti e gli Itineranti: da domani al 14 marzo, il porporato sarà in India,
precisamente a Bangalore, mentre dal 15 al 19 marzo
sarà a Taiwan. Nella prima tappa del suo viaggio, il cardinale Martino
interverrà, insieme a quaranta teologi ed altrettanti partecipanti, alla
Consultazione su Santuari e pellegrinaggi, promossa dalla Conferenza episcopale
indiana, con l’ausilio del locale Centro nazionale Biblico, catechetico
e liturgico. Nel suo discorso di apertura, il porporato rifletterà sul valore
del pellegrinaggio, espressione importante per tutte le tradizioni religiose.
Per i cattolici, esso costituisce un atto di devozione che esprime il desiderio
di essere trasformati da speciali momenti di preghiera, offerti in luoghi
sacri, che conducono alla presenza di Dio. Il cardinale Martino rivolgerà poi
particolare attenzione ai poveri, ribadendo che, per rianimare la loro
speranza, c’è bisogno di operatori pastorali motivati, capaci di ascoltare per
comprendere e pronti a farsi testimoni dell’amore di Dio. I pellegrini poveri
dovranno quindi essere accolti calorosamente, affinché nell’incontro con il
Signore possano ritrovare la loro dignità, liberandosi dal giogo dello sfruttamento.
Altro punto importante dell’intervento del porporato sarà la menzione ai
migranti che, a causa della loro condizione, rischiano di perdere le proprie radici,
i costumi e le tradizioni religiose. Il pellegrinaggio al santuario può essere
quindi un’occasione privilegiata per rivisitare le proprie origini. Il
cardinale Martino infine annuncerà la convocazione del prossimo Incontro
asiatico di pastorale dei pellegrinaggi e santuari che si terrà a Nagasaki, in
Giappone, nel prossimo ottobre. L’agenda degli appuntamenti del soggiorno in
India prevede anche, per il porporato, l’incontro con i seminaristi del
Pontificio Istituto ‘San Pietro’ di Bangalore e una riflessione sulla sua missione di
osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU, per molti anni. Il 15
marzo, quindi, il cardinale Martino si recherà a Taipei,
a Taiwan, in occasione della Conferenza internazionale su “Servizio e assistenza
ai Migranti Asiatici”, in programma dal 15 al 19 marzo. L’incontro, organizzato
dalla Commissione per la Pastorale dei migranti e degli itineranti della
Conferenza episcopale cinese (Taiwan), vedrà la partecipazione di
rappresentanti ecclesiali provenienti da Vietnam, Filippine, Indonesia,
Tailandia e Mongolia. Vi prenderanno parte, inoltre, gli incaricati di Caritas
Taiwan, i Dipartimenti per gli Affari sociali di alcuni Paesi asiatici e i
membri di ONG specializzate in questioni migratorie. Gli obiettivi dell’evento
saranno, in particolare, lo scambio di proposte sulla tutela dei diritti dei
lavoratori migranti in Taiwan e l’istituzione di legami ufficiali per un
servizio internazionale in rete nel settore migratorio. Infine, si cercherà di
elaborare alcuni piani di cooperazione sulla cura pastorale degli immigrati.
In tale contesto, il cardinale Martino farà un intervento su “Accoglienza
e assistenza al forestiero alla luce dell’Erga migrantes
caritas Christi. La Chiesa cattolica in Taiwan è infatti molto preoccupata per i diritti e per
l’integrazione degli immigrati nel tessuto socio-culturale del Paese, dal
momento che si tratta di lavoratori stranieri necessari per l’economia locale,
che devono però superare difficili barriere linguistiche, culturali e religiose
per una corretta integrazione. L’intervento del cardinale Martino, dunque,
metterà l’accento sulla centralità e sulla sacralità della persona umana,
ribadendo che la Chiesa è estremamente attenta all’accoglienza e
all’accompagnamento pastorale di tutti i migranti. Il porporato insisterà poi
sul fatto che non solo la cultura del migrante va rispettata - perché ha un
ruolo decisivo nella formazione delle coscienze e nell’esprimere l’originalità
e la storia di ciascun popolo - ma va anche recuperata e valorizzata perché è
attraverso di essa che si propone il messaggio
evangelico. Alla luce di ciò, il cardinale Martino proporrà percorsi di
accoglienza e di integrazione per i migranti, ribadendo la necessità di
intervenire sulle cause delle migrazioni, per sensibilizzare tutti al fenomeno,
anche approntando normative adeguate in grado di armonizzare, a livello
internazionale, i diversi assetti legislativi.
"Dare la vita cantando l’amore":
è
lo slogan della Giornata missionaria mondiale orionina,
che si celebra oggi in favore dell’Africa
L’Africa
al centro della Giornata missionaria mondiale orionina,
che si svolge oggi con lo slogan "Dare la vita cantando l’amore".
“Vogliamo - spiega don Enemesio Lazzaris,
vicario generale con delega alle Missioni - che questa giornata sia realizzata
da tutti durante la Quaresima per favorire la preghiera per le missioni,
l’intercessione per le vocazioni missionarie e per la raccolta di mezzi utili a
realizzare progetti missionari della Congregazione”. La Giornata di quest’anno
è stata dedicata all’Africa in virtù di un obiettivo particolare: “La
costruzione - dice don Lazzaris - del nuovo seminario
della Vice Provincia Notre Dame d’Afrique, con il
quale potremo dare completezza e stabilità al ciclo formativo dei religiosi orionini in Africa”. Negli ultimi 35 anni, ricorda ancora
il religioso, “l’espansione missionaria orionina è
cresciuta, con oltre 17 aperture di missioni in altrettanti Paesi del mondo,
dalla Costa d’Avorio alla Corea”. (I.P.)
In Uzbekistan,
condannato un pastore protestante
a quattro
anni di confino per la sua attività religiosa
Organizzazione illegale di gruppi religiosi, incitamento all’odio
etnico o religioso, distribuzione di materiale
contenente idee religiose estremiste: con queste accuse, il tribunale uzbeko di Andijan ha condannato a
4 anni di confino il pastore protestante, Dmitry Shestakov, a causa della sua attività religiosa. Lo rende
noto l’agenzia AsiaNews. Secondo fonti locali, le
prove contro il religioso consisterebbero nell’analisi di alcuni suoi sermoni
registrati nel giugno 2006 e sottoposti all’esame di un docente universitario uzbeko. Per l’agenzia Forum 18, però, all’origine della
condanna ci sarebbero le conversioni al cristianesimo operate dal pastore su
intere famiglie del Paese. Durante il processo, Shestakov
non è stato assistito dal suo difensore, che era malato, ma da un avvocato
d’ufficio. I media, inoltre, hanno diffuso la notizia
che il condannato faceva uso di alcool e droga. Shestakov
è in carcere dal 21 gennaio e si ignora la località in cui dovrà scontare il
confino. Nel frattempo, in Uzbekistan continuano le
operazioni della polizia segreta contro i cristiani. Nel mese di febbraio, i
fedeli che hanno partecipato alla Messa domenicale nella Chiesa Pentecostale di
Karshi sono stati filmati e interrogati sulla loro
fede e sui finanziamenti della Chiesa. Inoltre, la polizia ha perquisito
l’edificio religioso e ha sequestrato libri e registrazioni. La Chiesa
Pentecostale ha chiesto da 7 anni la registrazione, senza riuscire ad ottenerla,
e per questo la sua attività è considerata illegale. (I.P.)
Cinema, musica e teatro: al via a Glasgow, in Scozia,
il “Festival della Quaresima” rivolto a
giovani e adulti
Un lentfest, ossia un "Festival della
Quaresima" per prepararsi alla Pasqua vivendo l’arte: l’originale idea è
venuta a mons. Mario Joseph Conti, arcivescovo di
Glasgow, in Scozia, con l’obiettivo di “promuovere l’uso delle arti nella
missione della Chiesa per ritrovare ed apprezzare ciò che può contribuire alla
crescita della Fede”. All’interno del lentfest,
ci sarà spazio anche per una gara fra diverse scuole, che dovranno realizzare
opere artistiche ispirate a luoghi, personaggi e avvenimenti sul tema "Una
ragione per credere". Tutti i lavori saranno poi premiati da una giuria
internazionale. Oltre alla proiezione del film "The Passion",
del regista Mel Gibson,
seguita da cineforum, il programma del Festival prevede la Via Crucis vivente
messa in scena, dal 13 al 15 marzo, dagli studenti della St.
Andrew’s Primari School. Dal
26 al 31 marzo, invece, sarà la volta dei monologhi "Le voci della
Passione", in cui alcuni attori nei panni di Pietro, Barabba, Veronica e
Ponzio Pilato cercheranno di far rivivere sul
palcoscenico le emozioni legate al sacrificio di Cristo. Infine, il 27 marzo, i
bambini della scuola elementare di Glasgow e del Lanarkshire
presenteranno la storia di Davide e Golia. “Nessuno è escluso dal Festival -
ricorda mons. Conti - Tutti, in particolare i giovani, sono chiamati a vivere
questo tempo di Quaresima con un modo di pregare e di riflettere alternativo,
ma che ci condurrà alla Pasqua”. (I.P.)
RADIO
VATICANA
Radiogiornale
- A cura di Roberta Moretti
–
- La
Conferenza sulla pace in Iraq è stata “costruttiva e positiva”: è quanto ha
dichiarato ieri sera, alla chiusura del vertice, il ministro degli Esteri
iracheno, Zebari. All’assise,
che ha focalizzato i problemi di stabilità, senza stilare un’agenda politica, hanno partecipato i delegati di Stati Uniti, Iran, Siria,
i Paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ma anche Arabia
Saudita, Turchia e Giordania. Intanto, a Baghdad, almeno 42 persone sono
morte e una trentina sono rimaste ferite in due diversi attentati. Il nostro
servizio:
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Grande
soddisfazione di Zebari, secondo
cui sono stati raggiunti “risultati tangibili”: istituiti comitati su
sicurezza, profughi, petrolio ed energia. Ma soprattutto - ha precisato - c’è
stato uno “scambio vivace” tra delegati di Stati Uniti, Iran e Siria. L’ambasciatore statunitense a Baghdad, Khahlizad,
ha esortato “tutti i vicini” dell’Iraq a respingere “il principio
secondo cui è accettabile la violenza selettiva contro alcune categorie di
iracheni o contro le forze della coalizione e della sicurezza irachena”. “I vicini dell’Iraq - ha aggiunto - possono
essere considerati come sostegno reale e onesto alla stabilità del Paese solo
se agiscono con decisione per mettere fine al flusso di combattenti, armi ed
altri supporti letali alle milizie e ad altri gruppi armati illegali, e se
fanno finire la retorica settaria e
altra propaganda che possa incitare alla violenza”. Khahlizad ha anche
fatto sapere che al prossimo vertice sull'Iraq, in programma ad aprile a
Istanbul, sarà presente il segretario di Stato USA, Condoleezza Rice. Da parte
sua, Teheran ha chiesto di fissare una data per il
ritiro delle truppe estere e ha respinto le accuse di fomentare le violenze.
Intanto, a Baghdad, una trentina di pellegrini sciiti sono morti per
un’autobomba al passaggio del camion sul quale viaggiavano, di ritorno da un
pellegrinaggio alla città santa di Kerbala. E sempre
nella capitale, un kamikaze si è fatto esplodere a bordo di un minibus,
uccidendo altri 10 pellegrini. A Mossul, uccisi da un bomba quattro
esponenti del Partito islamico sunnita.
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-
“Seguiamo non ora per ora, ma minuto per minuto tutti
gli aspetti della vicenda con la serietà e la discrezione che occorre in questi
casi”: è quanto ha affermato stamani il presidente del Consiglio italiano,
Romano Prodi, a proposito del sequestro in Afghanistan dell’inviato de La
Repubblica, Daniele Mastrogiacomo. Ieri sera, il
Ministero degli esteri aveva confermato che il giornalista “è vivo”, annunciando
di avere “indicazioni attendibili sugli autori del sequestro”. Da Kabul, Barbara
Schiavulli:
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E’ il
momento di pianificare le intenzioni e le aspettative di sequestratori. Dopo
che la Farnesina ha ritenuto attendibili gli elementi
che dimostrano che Daniele Mastrogiacomo è vivo, ora
si passa alla seconda fase, quella del negoziato per giungere al rilascio
dell’ostaggio. Si intrattengono i contatti, ma niente per il momento. E’ calato
il sipario sulle voci e le indiscrezioni, che fioccavano come il nevischio di
Kabul ormai da diversi giorni. Intanto, in Afghanistan si continua a
combattere, soprattutto nel sud, dove è in corso un’importante operazione con
circa 5 mila soldati, tra afghani e NATO, che tentano di contrastare i
talebani. Durante la notte, otto militari afghani sono morti in una imboscata a nord-est della provincia di Kandahar. Nello scontro, sarebbero morti anche cinque talebani.
Sul fronte politico, invece, il Parlamento ha approvato gli emendamenti chiesti
dal presidente Karzai per salvaguardare i diritti delle vittime, per quanto
riguarda la legge per crimini di guerra commessi negli ultimi 30 anni.
Da
Kabul, Barbara Schiavulli, per la Radio Vaticana.
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- In
Medio Oriente, cresce l’attesa per il vertice di oggi a Gerusalemme tra il presidente
palestinese, Abu Mazen, e
il premier israeliano, Olmert, mentre nei Territori
il premier incaricato, Haniyeh, ha annunciato che il
nuovo governo palestinese di unità nazionale verrà
costituito mercoledi o giovedi,
mentre sabato sarà presentato in Parlamento per il voto di fiducia. Intanto,
nella notte, un militante di Hamas è rimasto ucciso e sette
sono rimasti feriti a Beit Hanoun,
nella Striscia di Gaza, nel corso di una sparatoria con esponenti della fazione
rivale, Fatah. Due pescatori palestinesi, poi, sono
stati feriti al largo di Gaza dal fuoco di una motovedetta israeliana che
sospettava fossero impegnati in una operazione di contrabbando.
- Il
presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, vuole prendere parte alla
prossima riunione del Consiglio di
Sicurezza dell’ONU che avrà come argomento il programma nucleare della
Repubblica islamica. Lo ha detto oggi un portavoce del governo di Teheran, secondo cui Ahmadinejad “vuole essere presente per
difendere gli interessi nazionali e i diritti internazionali della nazione
iraniana”.
-
“Non c’è nessuna cooperazione in vista di un rafforzamento della sovranità del
Libano”: è quanto ha detto, all'indirizzo della Siria, il cancelliere tedesco,
Angela Merkel, inaugurando ieri a Berlino, in qualità
di presidente di turno dell’Unione Europea, una seduta del dialogo Israele-Europa. La Merkel ha
anche avvertito l’Iran che la porta per la cooperazione è aperta, ma non ad
ogni costo.
- Un
gruppo legato ad al-Qaeda ha pubblicato su Internet
un video nel quale lancia precise minacce nei confronti del governo tedesco e
di quello austriaco, se non ritireranno le loro truppe dall'Afghanistan. Il
filmato, della durata di sei minuti, è stato realizzato dall’Islamic Media Front, il gruppo che per primo ha ideato il tg di al-Qaeda.
-
Terzo anniversario degli attentati dell’11 marzo 2004 a Madrid: le 192 vittime
dell’esplosione delle bombe poste sui treni di pendolari dai terroristi
islamici sono state ricordate a mezzogiorno, alla presenza dei reali di Spagna
e dei massimi esponenti del governo. Al centro delle celebrazioni, l’inaugurazione
del monumento costruito nella stazione ferroviaria di Atocha,
dove ha avuto luogo una delle esplosioni. Dalla Spagna, Ignazio Arregui:
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Si
tratta di una sorta di grande cilindro alto undici metri, di vetro trasparente
e con un peso di circa 160 tonnellate. Con questo simbolo si vuole evidenziare
il carattere perenne e immateriale dei sentimenti popolari attorno a quella
tragedia. La cerimonia di inaugurazione si è svolta senza discorsi, con cinque
minuti di silenzio dei presenti e con l’interpretazione del "Canto degli
uccelli" di Pau Casals.
Molto forte il sentimento popolare, in particolare dei 1.824 feriti, che hanno
rivissuto oggi quella terribile esperienza. Tra le vittime presenti, anche
immigrati di circa 16 nazioni. Si può affermare che lo Stato spagnolo in questi
tre anni abbia dato risposta, con la concessione di indennizzi, con forme di
assistenza anche psicologica, ai problemi economici e sanitari dei feriti e dei
familiari dei 192 morti. Continua, intanto, il processo agli autori materiali e
dei mandanti di quell’attentato. Allo stato attuale, in base alle prove
presentate, si conferma sempre più la matrice islamica sia degli autori che dei
mandanti.
Padre
Ignacio Arregui, per la
Radio Vaticana.
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- Si
è concluso con un nulla di fatto il vertice di Vienna fra i dirigenti serbi e quelli kosovari sul futuro del Kosovo, secondo quanto annunciato
in chiusura dei lavori dal negoziatore ONU, Martti Ahtisaari. Il nodo principale è sempre lo stesso: Pristina
vuole l’indipendenza, Belgrado si oppone e propone in cambio un’ampia
autonomia. “Manca la volontà di arrivare a un compromesso, inutile proseguire i
colloqui”, ha detto Ahtisaari, precisando che invierà
il suo piano di proposte sul Kosovo a fine mese al
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
- C’è
attesa in Francia per il discorso alla nazione del presidente Jacques Chirac, che stasera in
diretta tv dovrebbe annunciare che non si ricandiderà per un terzo mandato,
mettendo fine alla sua lunga carriera politica. Il capo dell’Eliseo, 74 anni, non ha peraltro fatto trapelare se
appoggerà apertamente uno dei candidati alla sua successione. Intanto, i
sondaggi parlano di distacco minimo tra il candidato della destra, Sarkozy, dato per primo, la socialista Royal
e il centrista Bayrou.
- Il
presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato la legge
che ratifica l'accordo di semplificazione delle procedure per la concessione
dei visti per i cittadini dell'Unione Europea e della Russia. Il testo, che era
stato approvato il mese scorso dalle due Camere del Parlamento russo, è frutto
dell'accordo raggiunto durante il vertice UE-Russia
del maggio 2006 a Soci, che prevedeva agevolazioni reciproche per la
concessione di visti di tre mesi.
-
Sempre in Russia, 31 milioni di cittadini, pari a
circa un terzo dell’elettorato, sono chiamati alle urne per il rinnovo delle
assemblee regionali di 14 province e per eleggere i sindaci di 87 comuni. La
consultazione riguarda, in particolare, anche gli agglomerati di Mosca e San
Pietroburgo. Lo scrutinio, che dovrebbe confermare le formazioni favorevoli al
Cremlino e ridimensionare leggermente i liberali, è considerato una prova
generale in vista delle legislative di dicembre per il rinnovo della Duma e delle presidenziali del marzo 2008.
- Seggi
aperti anche in Mauritania per le elezioni presidenziali. La consultazione
rappresenta l’ultima tappa di un processo di trasferimento del potere ai
civili, dopo il colpo di stato militare dell'agosto 2005. Oltre un milione di
elettori sono chiamati a scegliere tra 19 candidati, sotto il controllo di
circa 300 osservatori internazionali, tra cui una nutrita missione dell’UE.
-
L’Alta Corte del Senegal ha confermato la rielezione a capo dello Stato di Abdoulaye Wade, durante la
consultazione del 25 febbraio scorso, smentendo l’ipotesi di brogli avanzata
dall’opposizione. Wade è stato rieletto con il 55.9%
dei voti.
- Del Sudamerica “mi importa
moltissimo”: così, il presidente statunitense, George Bush,
nel corso di una conferenza stampa a Montevideo, in Uruguay,
con il suo omologo uruguayano, Vazquez. Bush, in viaggio per la Bolivia, ha affermato che il suo
viaggio risponde al desiderio di lavorare insieme con i popoli dell’America
Latina e di realizzare l’integrazione di tutto il continente. Intanto, mentre
si moltiplicano le manifestazioni di protesta, prosegue il viaggio parallelo
del presidente venezuelano, Chavez, che, giunto
in Bolivia, ha ribadito che “l’unità latinoamericana sulla via del socialismo è
l’unica alternativa contro l’impero che sottomette i nostri popoli”.
-
Alcune decine di migliaia di persone hanno partecipato ieri a Roma all'annunciata
manifestazione in difesa dei diritti delle coppie di fatto. Il premier
italiano, Prodi, ha espresso "perplessità" per la presenza tra i
manifestanti di alcuni rappresentanti del governo. Contrastanti i giudizi
sull'esito del raduno da parte dei poli di centrodestra e centrosinistra.