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SOMMARIO del 05/05/2007

Il Papa e la Santa Sede

  • Il Papa nel 50.mo della Fidei donum: siamo tutti missionari
  • “Buoni soldati e cristiani esemplari”: la missione delle Guardie Svizzere Pontificie, ricevute dal Papa alla vigilia del giuramento delle nuove reclute
  • Altre udienze e nomine
  • San Francesco di Paola esempio che invita al perdono: nel V centenario della sua morte il Papa invita a sceglierlo come maestro di vita
  • Mons. Marchetto: rispettare i diritti degli immigrati, ma questi rispettino la cultura del Paese che li ospita
  • Gli ospedali cattolici devono essere segno della carità cristiana verso i malati: così il cardinale Lozano Barragán all'Associazione Internazionale delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche
  • Antichissimi manoscritti e rarissimi volumi, stampe, monete e medaglie: il prezioso ‘tesoro’ della Biblioteca Apostolica Vaticana, presto rinnovata e ammodernata
  • Oggi su "L'Osservatore Romano"
  • Oggi in Primo Piano

  • Cardinali e vescovi in pellegrinaggio tra le capitali europee per chiedere ai leader del G8 di mantenere gli impegni presi nella lotta alla povertà
  • Il cardinale Errázuriz Ossa: la V Conferenza dell'Episcopato Latinoamericano e Caraibico risveglierà l'impulso missionario nell'intera regione
  • Da domani on line il nuovo sito dell'ANS, l'agenzia d'informazione della famiglia salesiana
  • Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
  • Chiesa e Società

  • Il PAM accelera gli aiuti alla popolazione in fuga da Mogadiscio, in Somalia, sconvolta da violenti combattimenti
  • Nel Regno Unito, un nuovo test rivela il sesso del nascituro alla sesta settimana di gestazione. Scoppia la polemica: “Non sostituitevi a Dio”
  • Via libera, nello Stato australiano di Victoria, alla clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. Proteste dei movimenti pro-vita: “Scelta immorale e pericolosa”
  • ”Servì la Parola, amò la Chiesa”: l’estremo saluto, ieri a Padova, a mons. Luigi Sartori, grande teologo ed ecumenista scomparso a 83 anni
  • Il cardinale Angelo Sodano, in visita oggi pomeriggio a Marino, riceverà la cittadinanza onoraria e celebrerà l’Eucaristia nella parrocchia di Santa Rita da Cascia
  • “Uniti per le Migrazioni”: tema del VII Incontro dei popoli dell'America nel Santuario di Torreciudad, in Spagna
  • Minimarionette peruviane in piazza in tutta Italia con l’Apurimac per aiutare i bambini delle Ande

  • 24 Ore nel Mondo

  • Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco e Franco Lucchetti
  • Il Papa e la Santa Sede



    Il Papa nel 50.mo della Fidei donum: siamo tutti missionari

    ◊   Siamo tutti missionari, siamo tutti coinvolti, anche se in modi diversi, nell’annuncio del Vangelo. E’ quanto ha detto stamane il Papa ricevendo i partecipanti all'Incontro del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie e al Congresso Mondiale dei Missionari fidei donum, in occasione del 50° anniversario dell’Enciclica Fidei donum di Pio XII. Proprio grazie a questo documento nascevano i missionari fidei donum, sacerdoti e laici inviati dalle diocesi più ricche di risorse alle Chiese più povere. A guidare i convegnisti il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Il servizio di Sergio Centofanti.
     Il Papa ricorda l’intuizione profetica di Pio XII, il quale “dinanzi all’evolversi dei tempi e all’affacciarsi sulla scena della storia di nuovi popoli e nazioni, con lungimirante sapienza pastorale comprese che si aprivano inediti e provvidenziali orizzonti e itinerari missionari per l’annuncio del Vangelo” specialmente in Africa. Di qui la creazione di un nuovo “soggetto” missionario, che dalle prime parole dell’Enciclica trasse il nome di “fidei donum”:

     
    “Intendeva incoraggiare, accanto alle forme tradizionali, un ulteriore tipo di cooperazione missionaria tra le Comunità cristiane cosiddette ‘antiche’ e quelle appena nate o nascenti nei territori di recente evangelizzazione: le prime cioè venivano invitate a mandare in aiuto delle Chiese ‘giovani’ e in promettente crescita alcuni sacerdoti, perché essi collaborassero con gli Ordinari del luogo per un tempo determinato”.

     
    “Duplice era lo scopo che animava” Papa Pacelli – sottolinea Benedetto XVI - “da una parte, suscitare in ogni componente del popolo cristiano una rinnovata ‘fiamma’ missionaria e, dall’altra, promuovere una più consapevole collaborazione fra le diocesi di antica tradizione e le regioni di prima evangelizzazione”:

     
    “Nel corso di questi cinque decenni l’invito di Pio XII è stato a più riprese ribadito da tutti i miei Predecessori e, grazie anche all’impulso impresso dal Concilio Vaticano II, è andato moltiplicandosi il numero dei sacerdoti ‘fidei donum’, partiti insieme a religiosi e volontari laici in missione per l’Africa e per altre regioni del mondo, talora a costo di non pochi sacrifici per le loro diocesi di appartenenza. Vorrei qui esprimere un particolare ringraziamento a questi nostri fratelli e sorelle, alcuni dei quali hanno versato il loro sangue per diffondere il Vangelo”.

     
    “L’esperienza missionaria – ha proseguito il Papa - lascia un segno indelebile in chi la compie e contribuisce, al tempo stesso, ad alimentare quella comunione ecclesiale che fa sentire tutti i battezzati membri dell’unica Chiesa, Corpo mistico di Cristo. Nel corso di questi decenni i contatti e gli scambi missionari si sono intensificati” e “la Chiesa è venuta a contatto praticamente con ogni civiltà e cultura”:

     
    “Lo scambio di doni tra Comunità ecclesiali di antica e di recente fondazione ha costituito un arricchimento reciproco e ha favorito la crescita della coscienza di essere tutti ‘missionari’, tutti cioè coinvolti, sia pure in modi diversi, nell’annuncio e nella testimonianza del Vangelo”.

     
    Il Papa quindi si è soffermato su alcune difficoltà che oggi emergono: tra queste “la diminuzione e l’invecchiamento del clero nelle diocesi che un tempo inviavano missionari in regioni lontane. Nel contesto di una diffusa crisi vocazionale – spiega - questo costituisce certo una sfida con cui occorre confrontarsi”. Ma nonostante questi problemi il Pontefice esorta a “volgere lo sguardo al futuro con fiducia, conferendo rinnovata e più autentica identità ai missionari ‘fidei donum’ in un contesto mondiale indubbiamente mutato rispetto agli anni 50 del secolo passato”:
     
    “Se tante sono le sfide all’evangelizzazione in questa nostra epoca, tanti sono anche i segni di speranza che in ogni parte del mondo testimoniano una incoraggiante vitalità missionaria del popolo cristiano. Mai soprattutto venga meno la consapevolezza che il Signore, prima di lasciare i discepoli per il Cielo, nell’inviarli ad annunciare il suo Vangelo in ogni angolo del mondo, ha assicurato: Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.

     
    “Questa certezza – ha concluso il Papa - non ci deve mai abbandonare. Il Padrone della messe non farà mancare operai alla sua messe, se con fiducia e insistentemente glielo domandiamo nella preghiera e nel docile ascolto della sua parola e dei suoi insegnamenti”.

     
    In occasione del 50° anniversario dell’Enciclica Fidei donum il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha inviato una lettera al cardinale Ivan Dias: oggi – scrive il porporato - “è opportuno ripensare la comunione e la corresponsabilità delle Chiese per la missione come pure le implicazioni metodologiche, quali l’esigenza di una progettualità comune, l’inserimento dei missionari fidei donum con compiti e ruoli specifici, il reinserimento nelle Chiese d’origine, lo scambio vicendevole di persone, mezzi e metodologie apostoliche, i percorsi formativi per i missionari, la necessità di istituire a livello nazionale centri di formazione missionaria per i partenti e di coordinamento per rispondere adeguatamente alle richieste di personale e di mezzi. Ulteriore obiettivo – scrive il cardinale Bertone - è quello di mettere in condizione le giovani Chiese, che attualmente devono affidarsi al soccorso degli Istituti missionari, di formare e inviare i loro missionari fidei donum”.

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    “Buoni soldati e cristiani esemplari”: la missione delle Guardie Svizzere Pontificie, ricevute dal Papa alla vigilia del giuramento delle nuove reclute

    ◊   Una lunga storia di fede ed amore che dura da cinque secoli, quella delle Guardie Svizzere Pontificie, che Benedetto XVI ha ricevuto stamane con i loro familiari nella Sala Clementina, in occasione del Giuramento delle 38 nuove reclute, che avverrà domani pomeriggio nel Cortile di San Damaso, nel giorno della memoria dei 147 caduti a difesa del Papa Clemente VII, durante il Sacco di Roma, il 6 maggio del 1527. La commemorazione si svolgerà al mattino nel Cortile d’onore della Caserma, dopo la Santa Messa nella Basilica Vaticana presieduta dall’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati. Il servizio di Roberta Gisotti:

    “Un atto tanto solenne e significativo per la Sede Apostolica” il giuramento delle nuove reclute, ha ricordato Benedetto XVI, giunti a 501 anni dalla fondazione, sotto Giulio II, di questo Corpo di Guardia la cui storia si è “intimamente intrecciata con gli eventi e la vita della Chiesa”. “Una lunga storia – ha rimarcato il Papa – di fedeltà e di generoso servizio prestato sempre con dedizione”, “sino all’eroismo del sacrificio della vita”. Da qui il rinnovato grazie di Benedetto XVI alla Guardie Svizzere per il costante “aiuto, sostegno e protezione” offerti alla persona del Papa, con una “presenza silenziosa ma efficiente” dove “la professionalità” si coniuga con “l’amore” per Cristo e la sua Chiesa.

     
    “Buoni cristiani e soldati esemplari”, come raccomanda il nuovo regolamento del Corpo pontificio approvato lo scorso anno da Benedetto XVI in occasione del V centenario, dove si chiede alle Guardie Svizzere “di evitare quanto contrasta con la fede, la morale cristiana e i doveri del proprio stato” perseguendo “uno stile di vita semplice e sobrio”, esercitando “uno spirito di cristiana solidarietà”, chiamati “alla santità” “nel quotidiano adempimento” dei propri “doveri”. Infine l’incoraggiamento ai neo-alabardieri a lavorare ogni giorno “con coraggio e fedeltà”, sull’esempio dei santi protettori Martino, Sebastiano e Nicola di Flüe:
     “Per questo, non cessate di alimentare il vostro spirito con la preghiera e l’ascolto della parola di Dio; partecipate con devozione alla Santa Messa e coltivate una filiale devozione verso Maria”. 

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    Altre udienze e nomine

    ◊   Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina l’arcivescovo Christophe Pierre, nunzio apostolico in Messico, e mons. Csaba Ternyák, arcivescovo di Eger, in Ungheria.

    In Germania, il Santo Padre ha nominato il cardinale Friedrich Wetter, arcivescovo emerito di München und Freising, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del millenario dell'arcidiocesi di Bamberg, che avranno luogo l'8 luglio 2007.

    Il Santo Padre ha nominato assessore dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Canonico della Basilica papale di San Pietro in Vaticano mons. Edward Nowak, arcivescovo tit. di Luni, finora segretario della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Il Papa ha nominato segretario della Congregazione delle Cause dei Santi mons. Michele Di Ruberto, elevandolo in pari tempo alla sede titolare di Biccari, con dignità di arcivescovo.

    Il Santo Padre ha nominato prelati uditori del Tribunale della Rota Romana mons. Alejandro Arellano Cedillo, finora giudice della Rota della nunziatura apostolica in Spagna, e mons. Michael Xavier Leo Arokiaraj, finora capo della Cancelleria del suddetto Tribunale della Rota Romana.

    Infine, il Papa ha nominato Difensore del Vincolo presso il  Tribunale della Rota Romana il rev. Vito Angelo Todisco, del clero della diocesi di Avellino, finora avvocato rotale.

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    San Francesco di Paola esempio che invita al perdono: nel V centenario della sua morte il Papa invita a sceglierlo come maestro di vita

    ◊   “Interlocutore dei semplici con intuizioni e incitamenti che parlano ancora oggi a chi regge le sorti degli uomini”: così ha definito San Francesco di Paola il cardinale Raffaele Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, durante la celebrazione conclusiva dei festeggiamenti per i 500 anni dalla morte del fondatore dell’Ordine dei Minimi. Il porporato – legato pontificio in Calabria per l’evento – nella sua omelia ha invitato i calabresi a seguire l’esempio del loro patrono mettendo da parte l’odio e l’inimicizia. Nel suo messaggio al superiore generale dell’Ordine dei Minimi, padre Francesco Martinelli, Benedetto XVI ha esortato a celebrare il V centenario della morte del santo eremita “non solo nella prospettiva della memoria, ma soprattutto in quella della ripresa di un cammino e del rilancio di una proposta di vita”. “Come figli ed eredi di un così grande fondatore – scrive il Santo Padre – i Minimi hanno nella Chiesa la missione di tenere vivo l’invito alla penitenza”. “In questo V centenario – si legge nel testo – i fedeli devono essere aiutati a venerare San Francesco di Paola scegliendolo come maestro di vita, che richiama alle esigenze dello spirito”. Sull’esempio del Santo l’invito del Papa, inoltre, è ad avere attenzione verso i bisognosi. Morto a Tours, in Francia, il 2 aprile del 1507 e canonizzato il primo maggio del 1519, San Francesco di Paola è patrono della gente di mare oltre che della Calabria e proprio ai calabresi il cardinale Martino ha rivolto l’invito a lavorare per la pace, sottolineando il ruolo fondamentale affidato alle famiglie cui spetta, insieme alle istituzioni, il compito di “educare all’amore per vincere la cultura dell’odio, della vendetta e della morte, sull’insegnamento del Santo della carità sociale, portatore delle parole perdono e misericordia”.

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    Mons. Marchetto: rispettare i diritti degli immigrati, ma questi rispettino la cultura del Paese che li ospita

    ◊   L’Europa deve rispettare gli immigrati, “nella loro dignità di persone, tutelandone i diritti umani e lavorativi”: è quanto ha affermato l’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, all’incontro dell’Aspen Institute che si sta svolgendo in questi giorni a Venezia. Nel suo intervento sul tema “La rivoluzione demografica e le migrazioni: aspetti e integrazione sociale”, il presule ha anche evidenziato la necessità di garantire agli immigrati la libertà religiosa. Il servizio di Tiziana Campisi:

    Agli immigrati occorre assicurare un “giusto salario”, “assegni familiari”, “benefici sociali”, e ancora una “partecipazione attiva nella vita sociale, culturale e politica”, ha detto l’arcivescovo Agostino Marchetto. Ma anche la cultura degli immigrati va rispettata, accettata, non solo tollerata, ha precisato il segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, “purché non vada contro i valori etici universali, i diritti umani fondamentali e le leggi legittime del Paese di accoglienza”. “Apertura alle varie identità ed espressioni culturali – ha spiegato mons. Marchetto – non vuol dire accettarle tutte indiscriminatamente”. Se gli immigrati devono godere della libertà di coscienza, di culto e di religione, a loro volta, ha proseguito l’arcivescovo, devono rispettare l’identità culturale e religiosa del Paese che li ospita. Per mons. Marchetto l’integrazione è importante, ma occorre “una mutua fecondazione delle culture attraverso il dialogo e la comunione, perché ogni cultura ha qualcosa da offrire alle altre”. E per preparare un tale processo, è necessario il contributo delle istituzioni educative, dei mezzi di comunicazione di massa, delle comunità ecclesiali. “Un altro nucleo di riflessione – ha evidenziato poi mons. Marchetto – è la governance delle migrazioni, cosa non semplice anche per la necessità di accordare il principio della libertà di emigrare e il diritto degli Stati di regolare l’accesso al proprio territorio, pur tenendo presente il bene comune nazionale, sì, ma anche quello universale”. Se alcuni migrano per motivi economici o di studio, se altri migranti sono rifugiati o richiedenti asilo, “per tutti però c’è il diritto a un giusto trattamento e l’opportunità per una rispettosa e articolata integrazione culturale e sociale”. La sfida, per il segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, è impegnarsi in un’effettiva integrazione fra persone con identità multiculturale, attraverso l’educazione e la formazione e puntando alla famiglia, mentre “è sempre più urgente” tenere conto delle “giuste trasformazioni sociali e culturali che le nuove generazioni di origine straniera rivelano e portano”.

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    Gli ospedali cattolici devono essere segno della carità cristiana verso i malati: così il cardinale Lozano Barragán all'Associazione Internazionale delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche

    ◊   "L'esercizio della carità cristiana verso gli ammalati": questo deve caratterizzare, per il cardinale Javier Lozano Barragán, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, un ospedale cattolico. In apertura del Terzo Congresso Internazionale dell' AISAC, l'Associazione Internazionale delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche, sul tema "L'aggiornamento della Pastorale nel ministero degli ospedali cattolici" e che si chiude oggi, il porporato ha sottolineato che "l'annuncio della Buona Novella in campo sanitario si traduce in un paradosso: mentre si ha a che fare con la sofferenza, si annuncia la gioia del Risorto". Il cardinale Lozano Barragán ha sviluppato la sua prolusione su "L'identità degli ospedali cattolici alla luce della Enciclica 'Deus caritas est'". Secondo un recente censimento del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute le istituzioni sanitarie cattoliche nel mondo sono 21.757. Circa il 37 per cento appartiene ad ordini religiosi e il 19 per cento a diocesi, la parte restante a enti e realtà cattoliche diverse. Quanto ai servizi, nel mondo ci sono 5.246 ospedali, 17.224 dispensari, 648 lebbrosari, 14.927 istituti per anziani e handicappati, 10.163 orfanotrofi, 10.932 giardini d’infanzia, 13.866 consultori matrimoniali e 10.516 istituti di altro tipo. Ma a quali prospettive guarda questo congresso internazionale? Christopher Altieri lo ha chiesto al presidente del direttivo AISAC padre Michael Place:

    R. – THE PURPOSE OF THE CONFERENCE….
    Il proposito della conferenza è stato quello di rispondere all’invito del Santo Padre, per cui la pastorale della salute dovrebbe avere un aggiornamento, dovrebbe essere rinnovata, secondo il suo progetto pastorale. Quindi abbiamo cominciato con il guardare alle sfide che devono essere affrontate e ci siamo chiesti quali siano le opportunità da cogliere di fronte a tali sfide. Siamo arrivati poi ad una serie di raccomandazioni: innanzitutto dobbiamo lavorare per rafforzare l’identità cattolica riguardo alla cura della salute, in modo che le nostre convinzioni possano essere tradotte in azione. Per centrare questo obiettivo dobbiamo migliorare la formazione a livello giuridico e religioso.

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    Antichissimi manoscritti e rarissimi volumi, stampe, monete e medaglie: il prezioso ‘tesoro’ della Biblioteca Apostolica Vaticana, presto rinnovata e ammodernata

    ◊   Dal 14 luglio prossimo – come abbiamo già informato ieri - imponenti lavori di ristrutturazione e ammodernamento obbligheranno la chiusura per circa tre anni della Biblioteca Apostolica Vaticana, che risale al Pontificato di Sisto V, alla fine del ‘500. Per ovviare in parte al grave disagio degli studiosi impediti alla consultazione dei documenti originali sarà incrementato il servizio di riproduzione dei testi nelle varie tecniche: fotocopie, microfilm, diapositive, riproduzioni digitali e anche con raggi ultravioletti o riprese multispettrali. Ma quali preziosi testi e materiali sono conservati in questo antico edificio? Giovanni Peduto lo ha chiesto al vescovo Raffaele Farina, prefetto della Biblioteca Vaticana:
     
    R. – Noi abbiamo quattro grandi settori. Comincio dai manoscritti, perché sono la cosa più preziosa e quella che in qualche maniera configura la Biblioteca Apostolica Vaticana, ed è nota proprio per questo: sono 150 mila volumi o “faldoni”; ho già accennato che la parte più preziosa, circa 72 mila, sono custoditi in un bunker sotterraneo anche a prova di atomica, costruito circa 25 anni fa; l’altra parte è anch’essa ben custodita, anche se non in questa maniera, ad un livello superiore della Biblioteca, in un ambiente adatto; questi altri 75 mila manoscritti sono più di carattere archivistico, ma non meno preziosi. Poi, c’è un altro settore che è quello dei libri che noi chiamiamo – per distinguerli dai manoscritti – “gli stampati”. Una parte di questi stampati sono gli “incunaboli”, le “cinquecentine” e le “seicentine” e altri libri di grande pregio. Tra il 1450 e il 1500, il periodo degli incunaboli, si calcola che siano state stampate 10 mila opere. Di queste 10 mila opere, la Biblioteca Apostolica Vaticana ne possiede circa 8.300. Questo è un altro dei primati della nostra Biblioteca. I volumi stampati, complessivamente, sono circa 1.650.000. Un altro settore al quale ho già accennato, è il Gabinetto numismatico e il Medagliere, che contiene soprattutto le monete della Repubblica e dell’Impero Romano, una delle collezioni più prestigiose, naturalmente è dello Stato Pontificio. Ma soprattutto il Medagliere pontificio e molti fondi e collezioni di medaglistica contemporanea: perché molti incisori ed artisti si sentono onorati di offrire alla Biblioteca Apostolica Vaticana i loro prodotti, le loro medaglie. E infine, il Gabinetto delle Stampe, dove si conservano i disegni, le incisioni, le stampe. Le monete e le medaglie sono circa 250 mila – 300 mila pezzi, e nel Gabinetto delle stampe si conservano circa 200 mila pezzi.

     
    D. – Eccellenza, a suo parere, qual è il pezzo più pregiato custodito nella Biblioteca Apostolica Vaticana?

     
    R. – Un pezzo che è arrivato recentemente nella Biblioteca Vaticana, ed è il “Papiro Bodmer 14-15”, che è arrivato in Biblioteca nel mese di novembre ed è stato offerto al Santo Padre nel gennaio di quest’anno. Il “Papiro Bodmer 14-15”, come è denominato dal nome del mecenate Martin Bodmer, e che era conservato nella Fondazione Bodmer di Ginevra, contiene buona parte del Vangelo di Luca e del Vangelo di Giovanni e risale a circa il 230-240 d. C. E’ senz’altro il pezzo più prezioso di questa Biblioteca, e dicevo ai miei dipendenti nell’annunciare questo grandissimo acquisto: “Potete dire ai vostri figli e, quando sarete vecchi, ai vostri nipoti: io c’ero, quando è arrivato questo Papiro Bodmer 14-15”.

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    Oggi su "L'Osservatore Romano"

    ◊   Servizio vaticano - "Tutti 'missionari'": il discorso del Papa ai partecipanti all'Incontro del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie e al Congresso Mondiale dei Missionari Fidei donum. Il Santo Padre ha esortato a volgere lo sguardo al futuro con fiducia, conferendo rinnovata e più autentica identità ai missionari Fidei donum.

    Servizio estero - In evidenza l'Iraq: nel documento finale della Conferenza internazionale svoltasi in Egitto si richiama l'urgente impegno a combattere il terrorismo in modo da favorire nel territorio la stabilità e la sicurezza.

    Servizio culturale - Un articolo di Giuseppe Appella dal titolo “Deciso temperamento cromatico ed istintivo gioco simbolico”: in due omaggi ad Antonietta Raphael l'occasione per ricordare la ‘Scuola Romana’.
     Servizio italiano - In rilievo il tema dell'economia.

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    Oggi in Primo Piano



    Cardinali e vescovi in pellegrinaggio tra le capitali europee per chiedere ai leader del G8 di mantenere gli impegni presi nella lotta alla povertà

    ◊   Undici tra cardinali e vescovi in tour nelle capitali europee per sponsorizzare “Prima che sia troppo tardi”, una campagna promossa da Focsiv e Caritas, insieme ad altre associazioni cattoliche, per chiedere ai governi del G8 di rispettare gli impegni assunti nella lotta alla povertà. Ieri il gruppo, guidato dal cardinale honduregno Maradiaga, è stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI. Subito dopo, la conferenza stampa presso la nostra emittente. Francesca Sabatinelli:

    Londra, Berlino, Roma. Le tappe di un pellegrinaggio per chiedere ai grandi di mantenere gli impegni assunti in merito alla lotta alla povertà e riguardo agli aiuti allo sviluppo. A farsi portavoce degli ultimi è stato un gruppo di cardinali e vescovi che alla vigilia del summit del G8 di giugno, ha incontrato il cancelliere tedesco Merkel, il premier britannico Blair e quello italiano Prodi, per ribadire la necessità di cancellare il debito estero ai Paesi in via di sviluppo, di lottare contro la corruzione nella gestione degli aiuti e soprattutto di operare in piena trasparenza economica e finanziaria. Tutti si sono detti preoccupati per la mancanza di progressi, nonostante le promesse. Ma, convinti che si possa ancora essere ottimisti, vescovi e cardinali continueranno ad andare avanti nella loro opera, fortemente incoraggiati dal Papa che ha assicurato loro pieno sostegno. Al loro fianco anche la Chiesa italiana, che proseguirà nella campagna per la riduzione del debito, come ha assicurato incontrando i vescovi e i cardinali mons. Bagnasco presidente della CEI. “L'attuale modello di sviluppo sostenuto dai Paesi del Nord del mondo ha dimostrato tutte le sue debolezze e deve essere cambiato perché, negli ultimi dieci anni, la povertà nel Sud anziché diminuire è aumentata”, ha spiegato il cardinale Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucicalpa, in Honduras, convinto che la campagna sia necessaria:

     
    R. – Penso che la campagna è buona, è una maniera di educare anche l’opinione pubblica. E’ anche una nuova evangelizzazione perché portare la dottrina sociale della Chiesa nei luoghi che abbiamo visitato, è una cosa buona.

     
    Mons. Laurent Monsengwo, arcivescovo di Kisangani nella Repubblica Democratica del Congo:

     
    R. – Noi abbiamo praticamente detto a loro il principio classico degli antichi romani “pacta sunt servanda” cioè voi ci avete promesso un aiuto che vada fino allo 0,7 per cento del prodotto nazionale lordo: quindi mantenete la parola. E abbiamo visto che quelli che potevano dirlo dicevano “guardate le cifre, siamo già andati molto avanti e siamo decisi a continuare”. Altri dicevano: “Ora non possiamo, però siamo decisi a farlo”. Quindi, la speranza esiste.

     
    Si insiste nel sollecitare i grandi prima che sia troppo tardi, e forse già lo è, spiega Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv. Il rischio, sottolinea, è che ci si abitui al fatto che 800 milioni di persone nel mondo soffrono la fame:

     
    R. – In questo G8, non ci saranno nuovi impegni nei confronti delle povertà nel mondo. La nostra richiesta è: mantenete quelli che avete già assunto. Anche i più ottimisti dicono che per raggiungere quei famosi otto obiettivi del millennio fissati per il 2015, occorreranno 100 anni in più. Ricordiamo in particolare ai governi che 100 anni in più vogliono dire otto miliardi di persone che moriranno per fame, dieci miliardi di persone che moriranno per assenza di acqua potabile. A loro scegliere come comportarsi.

     
    Ciò che si chiede è dunque che i governi del G8 si assumano le loro responsabilità ed adottino le necessarie scelte politiche per raggiungere la crescita economica e soprattutto per uno sviluppo integrale dell’uomo nella solidarietà universale.



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    Il cardinale Errázuriz Ossa: la V Conferenza dell'Episcopato Latinoamericano e Caraibico risveglierà l'impulso missionario nell'intera regione

    ◊   “Sono certo che con la V Conferenza generale dell’Episcopato Latinoamericano e Caraibico nascerà un grande risveglio missionario che toccherà l’intera regione”. Così si è espresso ieri a Santiago del Cile, durante un affollato incontro con la stampa internazionale, il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, presidente del CELAM, il Consiglio dell’Episcopato Latinoamericano. L’arcivescovo di Santiago del Cile ha anche sottolineato l’attesa e l’affetto che circonda l’imminente arrivo di Benedetto XVI in Brasile, dove il 13 maggio inaugurerà ad Aparecida i lavori dell’importante incontro. Il servizio di Luis Badilla:

    “La Conferenza - ha spiegato il cardinale Errázuriz - si propone, di annunciare con maggiore forza che il rapporto di ogni cristiano con il Signore e, dunque, la sua natura e missione di ‘discepolo’, lo chiama all’esercizio della fratellanza nei confronti dell’altro”. L’incontro episcopale, in comunione col Papa, cercherà di definire “i necessari orientamenti pastorali nell’ora presente focalizzando l’attenzione sul modo in cui vive il battezzato, che ama Gesù e che ha un ruolo e una responsabilità nel mondo. L’incontro col Signore, ha precisato il cardinale Errázuriz, deve dare tutti i frutti dell’impegno evangelico sia come discepoli sia come missionari” al servizio della vita che Lui dona in abbondanza. La riflessione centrale della Conferenza “si colloca nella prospettiva della cultura della vita tanto per quanto riguarda la vita, dal concepimento fino alla morte naturale, come per quanto riguarda anche la sua qualità”. Da ciò, secondo il presidente del Celam, nasce il bisogno di rinforzare e accrescere l’impegno missionario. La Chiesa, spiega, “non sempre arriva a tutti i battezzati”. Inoltre “dall’Europa arrivano influenze culturali che ci pongono dei problemi etici, in particolare sulla costituzione e natura della famiglia così come sul valore della vita”. Dall’altra parte, “la globalizzazione economica e l’accentuata competitività incoraggia comportamenti egoistici tra la popolazione della regione”. Il porporato ha ricordato anche l’enorme vitalità della Chiesa in America Latina citando, per esempio, la presenza gioiosa dei fedeli che frequentano le chiese, l’aumento delle comunità di base che rinvigoriscono il proprio impegno nell’ambito sociale, l’avvicinamento alle letture bibliche, i movimenti ecclesiali (oltre 40).

     
    Il cardinale Errázuriz, ha analizzato due realtà importanti del quadro socio-culturale ed economico che serviranno come base per le riflessioni: la povertà da un lato e, dall’altro, la precarietà delle espressioni democratiche. “La povertà persiste”, ha detto il porporato ricordando che la Chiesa ha fatto propria l’opzione preferenziale per i poveri. “Chi ama Gesù non può restare indifferente di fronte agli scandali che colpiscono i popoli latinoamericani” per quanto riguarda la distribuzione della ricchezza e la giustizia sociale. “Ci sono i grandi flussi migratori verso il nord del continente e verso l’Europa. Le migrazioni interne, spesso a causa della violenza terroristica. La crescita del narcotraffico. La cultura democratica non si è radicata in profondità nonostante la fine dei governi militari nella regione”. “Abbiamo l’impressione – ha detto - che tra noi le democrazie non si sono consolidate abbastanza. Vediamo ancora comportamenti populistici, atteggiamenti contrari al fatto che i popoli hanno diritto di decidere liberamente e di essere ben informati. In campo politico si osserva la tendenza all’attaccamento al potere più che al servizio dei popoli. La Chiesa, in quest’ambito - ha concluso - è molto interessata alle politiche pubbliche in vista del servizio al bene comune e, dunque, guarda con particolare attenzione alle grandi questioni dell’educazione, del lavoro e della famiglia”.

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    Da domani on line il nuovo sito dell'ANS, l'agenzia d'informazione della famiglia salesiana

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    www.infoans.org È questo l’indirizzo Internet del nuovo sito dell’ANS, l’Agenzia di Informazione Salesiana, da domani on line. Un portale consultabile in sei lingue e che vuole offrire notizie non solo sulla Congregazione di Don Bosco, ma anche su tutto ciò che è legato al mondo salesiano, in particolare ai giovani. Di facile navigazione, il nuovo sito è arricchito di contributi video ed audio. Il servizio di Isabella Piro.

    Un periodico plurisettimanale telematico: questa è l’ANS, l’agenzia internazionale di informazione e organo di comunicazione della Congregazione Salesiana. Avviata nel 1992 come agenzia di notizie, l’ANS è ora registrata presso il Tribunale di Roma come testata e si avvale di un nuovo sito Internet consultabile in 6 lingue: italiano, francese, inglese, spagnolo, portoghese e polacco. Quattro gli operatori nella redazione centrale, ma moltissimi i corrispondenti in tutto il mondo, dall’Europa all’Africa, dall’Asia all’Oceania. Oltre 5 mila, infine, gli iscritti alla newsletter che ricevono le informazioni tramite la posta elettronica, dal lunedì al venerdì. Ma che tipo di notizie diffonde l’ANS? Don Donato Lacedonio, responsabile dell’agenzia:

     
    R. – Il nostro interesse, la nostra area di notiziabilità, è legata alla vita della congregazione salesiana ed è la famiglia salesiana. Siamo interessati a tutto quello che riguarda il mondo giovanile, a tutte quelle realtà e situazioni della Chiesa coniugate con la vita religiosa, con l’educazione, con la formazione e con la cultura.

     
    No al sensazionalismo: questo il criterio di notiziabilità dell’ANS e Don Lacedonio ci spiega il perché:

     
    R. – Il compito della nostra agenzia è quello di far sapere che ci sono delle persone comuni perché spesso le notizie che leggiamo sui giornali sono legate ai nomi politici dello spettacolo e delle cultura e invece c’è gente che nel mondo, nell’ordinarietà, fa cose veramente straordinarie. Infatti, quando raccontiamo gli avvenimenti tragici come i terremoti, gli tsunami, le catastrofi, le guerre, lo raccontiamo sempre dal punto di vista positivo cioè di chi si prodiga nei soccorsi, nell’accoglienza, di chi è stato disagiato.

     
    Alla base delle regole giornalistiche seguite dall’ANS, ci sono, naturalmente, gli insegnamenti di Don Giovanni Bosco. Ce li ricorda don Pascual Chávez, Rettor Maggiore dei Salesiani:

     
    R. – Non soltanto essere operatori del bene ma comunicatori del bene che si fa proprio perché a volte, fa molto più rumore il male che si fa che il bene che si opera qua e là. Don Bosco era convinto che ci fosse bisogno veramente di comunicare il bene che si faceva, non tanto per fare pubblicità su di sé ma per far vedere questo bene che c’è. Non si può essere veramente inseriti in questo mondo dell’informatica perché le agenzie stanno diventando agenzie educative e dunque, se vogliamo essere influenti, dobbiamo renderci presenti.

     
    Fornito di rubriche video ed audio, il sito dell’ANS offre anche una pubblicazione cartacea, il così detto “poster” che ogni mese racconta, attraverso 8 fotografie, momenti importanti della vita della Congregazione Salesiana.

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    Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica

    ◊   Nella quinta Domenica di Pasqua, la Liturgia ci propone il Vangelo del comandamento nuovo di Gesù. Giuda è appena uscito dal cenacolo e il Maestro si rivolge così ai discepoli:

    “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”.

    Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense:

     
    (musica)

     
    Gesù dona, continua a donare, per questo è venuto: perchè il Padre lo ha donato al mondo e sino alla fine non cessa mai di offrirsi in puro dono. Così è in questo brano di Giovanni. Sono parole pronunciate dopo che Giuda esce per tradirlo. Quello che per Giuda è tradimento, per Gesù è consegna, dono di sé fino alla morte. Dopo questo atto dell’amore, che va fino alla fine, fino in fondo, Gesù fa il dono del comandamento nuovo: un altro dono. Prima non avrebbe potuto farlo. Il contenuto di novità del compito che Gesù dà ai suoi è tutto inscritto nel “come”, nel “così come”. Il tratto distintivo di Gesù sarà anche il tratto distintivo di quelli che lo seguono. Dall’amore di Gesù si riconoscono quelli che sono di Gesù e questo tratto è personale, e tale è l’amore vero, ma lo si può vedere solo nella comunione in atto, nella relazione, nella reciprocità. La gloria dell’amore è la gloria della comunione.

     
    (musica)

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    Chiesa e Società



    Il PAM accelera gli aiuti alla popolazione in fuga da Mogadiscio, in Somalia, sconvolta da violenti combattimenti

    ◊   Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha annunciato una accelerazione delle operazioni di consegna di cibo in Somalia per almeno 100 mila delle 365 mila persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case a Mogadiscio, a causa dei violenti combattimenti che si stanno verificando in questi mesi. “Molte persone hanno abbandonato le proprie case con praticamente nulla, se non con i vestiti che avevano indosso – ha affermato Josette Sheeran, direttore esecutivo del PAM – la maggior parte di coloro che sono fuggiti dalla capitale somala stanno ancora soffrendo condizioni di vita terribili”. “La settimana scorsa siamo riusciti a raggiungere 32 mila persone a ovest di Mogadiscio – ha aggiunto – stiamo ora ampliando la nostra operazione ancora più a occidente verso Qoryoley, e nel sud a Merka e Brava, dove contiamo di raggiungere altre 42 mila persone”. Il numero degli assistiti, secondo il PAM, potrebbe salire a 150 mila nei prossimi giorni. Ieri, l’organizzazione ha trasportato per via aerea, per conto dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati, 14 tonnellate di aiuti umanitari di prima necessità non alimentari a Baidoa. (F.L.)

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    Nel Regno Unito, un nuovo test rivela il sesso del nascituro alla sesta settimana di gestazione. Scoppia la polemica: “Non sostituitevi a Dio”

    ◊   “Non giocate a fare Dio”: è l’invito che alcune associazioni antiabortiste hanno rivolto nel Regno Unito alle coppie in attesa di un figlio, in polemica con il nuovo test che permette di scoprire il sesso del nascituro ad appena sei settimane di gestazione. Il kit si chiama “Pink or Blue” e costa circa 280 euro. La sua accuratezza – sostengono i produttori – è del 98% dopo sei settimane e non dopo le tradizionali 20, quando il sesso si può scoprire tramite un’ecografia. Il funzionamento, concettualmente, è abbastanza semplice e si fonda sull’analisi del DNA nel sangue della madre. Il DNA del feto è infatti presente nel sangue materno a partire dalla sesta settimana: se il laboratorio identifica il cromosoma Y, significa che il bambino sarà maschio. “I genitori sono sempre emozionati dalla gravidanza – ha affermato il direttore della società produttrice, David Nicholson – molti preparano una nuova stanza per il bambino e non vogliono aspettare per scoprire se il figlio è maschio o femmina”. Ma secondo i gruppi contro l’aborto, il test è pericoloso e rischia di indurre alcune coppie, soprattutto quelle di gruppi etnici dove esiste una preferenza per i figli maschi, a decidere di disfarsi del feto perché è “del sesso indesiderato”. Preoccupazione, in particolare, per il Regno Unito, che già registra uno dei tassi più alti di interruzioni di gravidanza in Europa, con circa 185 mila interventi l’anno. “C’è un reale rischio che alcune persone sceglieranno di abortire bambini di un determinato sesso – ha commentato Julia Millington, della Prolife Alliance – Siamo già arrivati al punto che gli ospedali in certe parti del Regno Unito non rivelano più il sesso del nascituro. Se gli ospedali adottano questa politica – ha concluso – è perché esiste un vero problema”. (A cura di Roberta Moretti)

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    Via libera, nello Stato australiano di Victoria, alla clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. Proteste dei movimenti pro-vita: “Scelta immorale e pericolosa”

    ◊   Ha subito acceso polemiche la decisione del Parlamento federale dello Stato australiano di Victoria di legalizzare la clonazione di embrioni umani per la ricerca sulle cellule staminali. Secondo il ministro della Sanità, Bronwyn Pike, che aveva presentato il disegno di legge, la nuova normativa rafforzerà la reputazione dell’Australia come leader nella ricerca medica. Le norme di licenza – ha tuttavia sottolineato – sono sempre molto severe e vi saranno chiari limiti etici. Come riferisce il quotidiano Avvenire, la legge permette di usare embrioni in eccedenza dal trattamento di fecondazione in vitro per creare cellule staminali clonate per la ricerca medica, mirante a trovare nuove cure per le malattie degenerative. La procedura comporta la rimozione del nucleo di un ovulo umano non fecondato, aggiungendo DNA per farlo sviluppare in laboratorio. Esclusa specificamente la creazione di ibridi uomo-animale, mentre è prevista una pena di 15 anni di carcere per chi contravenga alle salvaguardie, concepite per prevenire abusi. Durissime le proteste del Gruppo per il diritto alla vita, la cui presidente, Margaret Tighe, ha accusato i parlamentari di permettere la produzione di “una classe di esseri umani da essere usati per il beneficio di altri, come schiavi della scienza, destinati poi a essere distrutti”. Secondo Tighe, la legge è immorale e crea un pericoloso precedente. (R.M.)

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    ”Servì la Parola, amò la Chiesa”: l’estremo saluto, ieri a Padova, a mons. Luigi Sartori, grande teologo ed ecumenista scomparso a 83 anni

    ◊   “Si è qualificato e distinto come servitore della Parola”: così, il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, che ieri ha celebrato nella Cattedrale della città le esequie di mons. Luigi Sartori, tra i più noti teologi ed ecumenisti italiani, studioso appassionato del Concilio Vaticano II, scomparso nella notte tra il primo e il 2 maggio a 83 anni. Delle sue condizioni di salute – riferisce il quotidiano Avvenire – si era interessato lo stesso Benedetto XVI con mons. Mattiazzo la scorsa settimana. Secondo il vescovo di Padova, mons. Sartori “mise al servizio della teologia le qualità eminenti della sua intelligenza e della sua fede, la sensibilità e la carità del suo cuore”. “Pur animato da un permanente senso escatologico” – ha aggiunto il presule – mons. Sartori ha interpretato la teologia “nella sua dimensione pastorale, e quindi inserita nella vita e nelle vicende della Chiesa e a servizio della sua missione, attenta ai processi storici, culturali, sociali, sollecitata dalle problematiche di attualità”. Recependo la ecclesiologia del Concilio Vaticano II – ha aggiunto mons. Mattiazzo – ha considerato la Chiesa “come sacramento universale di salvezza, dell’intima unione con Dio e insieme in dialogo aperto con il mondo contemporaneo e gli uomini del nostro tempo”. Infine, a partire dal Vaticano II, “ha progressivamente scoperto e abbracciato la dimensione e la tensione ecumenica della teologia, divenendo uno degli interpreti e degli esponenti più qualificati e apprezzati del dialogo ecumenico”. Le spoglie di mons. Sartori riposano da ieri pomeriggio nel cimitero del paese natale, Roana, sull’altopiano di Asiago. (R.M.)

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    Il cardinale Angelo Sodano, in visita oggi pomeriggio a Marino, riceverà la cittadinanza onoraria e celebrerà l’Eucaristia nella parrocchia di Santa Rita da Cascia

    ◊   Oggi pomeriggio, il cardinale Angelo Sodano, già segretario di Stato, decano del Sacro Collegio Cardinalizio e titolare della diocesi suburbicaria di Albano, sarà a Marino per incontrare la cittadinanza e la comunità dei fedeli. Due gli appuntamenti in programma: alle 16.30, il porporato riceverà le chiavi della città, in una cerimonia ufficiale presso l’aula consiliare di Palazzo Colonna, mentre alle 18,30 presiederà la solenne celebrazione eucaristica presso la chiesa parrocchiale di Santa Rita da Cascia, in località Cava dei Selci. Un appuntamento, quest’ultimo, da lungo atteso e molto sentito dalla comunità dei fedeli che, nel corso degli anni, ha sentito molto la vicinanza, fisica e spirituale, del cardinale Sodano. Al suo intervento, infatti, si devono diverse opere di ristrutturazione e miglioramento della parrocchia, divenuta per questo un posto sempre più accogliente per i fedeli e per quanti operano in essa. “Abbiamo atteso questo giorno – ha affermato il parroco, don Andrea Conocchia – intensamente e con molta impazienza. Consideriamo la presenza del cardinale Sodano come un dono e un segno di quella ‘paternità’ che negli anni ha portato il cardinale a essere sempre molto vicino alla nostra piccola comunità parrocchiale”. E ha concluso: “Tutti noi lo attendiamo con grande affetto e a lui rivolgiamo un sentito ringraziamento per quanto ha sinora fatto per noi”. (R.M.)

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    “Uniti per le Migrazioni”: tema del VII Incontro dei popoli dell'America nel Santuario di Torreciudad, in Spagna

    ◊   Domani, il Santuario di Torreciudad, nella cittadina aragonese di Huesca, accoglierà il gemellaggio di latinoamericani residenti in Spagna, in occasione del VII Incontro dei popoli dell’America, sul tema: “Uniti per le Migrazioni”. La giornata - riferisce l'agenzia Fides - sarà presieduta dal vescovo di Teruel ed Albarracín, mons. José Manuel Lorca Planes, che celebrerà una solenne Eucaristia all’interno del Santuario mariano, cui assisterà anche un’ampia rappresentanza dei corpi diplomatici dell’America Latina e dei Caraibi in Spagna. Secondo il programma, l'Incontro comincerà con le offerte di ogni popolo, seguite dalla Santa Messa. Avranno poi luogo rappresentazioni folkloristiche nella spianata del centro, con l’esibizione musicale di una dozzina di gruppi. Di pomeriggio, è prevista l'esposizione del Santissimo e la preghiera del Rosario. Come spiegano i coordinatori dell'incontro, l'obiettivo “è offrire uno spazio dove unirci con molti dei nostri compaesani, per pregare per la pace e la stabilità dei nostri Paesi e per tutte le nostre famiglie, che abbiamo lasciato all'altro lato dell'Atlantico. É un giorno molto speciale –aggiungono – nel quale gli immigranti ispano-americani hanno l'opportunità di rivivere le proprie abitudini, circondati da compatrioti e altri fratelli dell’America”. (R.M.)

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    Minimarionette peruviane in piazza in tutta Italia con l’Apurimac per aiutare i bambini delle Ande
     

    ◊   “Non chiediamo la solita mano, ci basta un dito”: con questo slogan oggi e domani l’associazione Apurimac colorerà oltre 90 piazze italiane con i “titeres” - i piccoli burattini peruviani in lana che vestono le dita di chi li indossa e che animano i “retablo”, i tipici teatrini del Perù - per raccogliere fondi da destinare ai bambini delle Ande. Le minimarionette (www.titeres.it), che devono il loro nome al “ti-ti” con il quale gli attori, solitamente in falsetto, danno voce ai personaggi, sono manufatti dell’artigianato solidale e potranno essere acquistati con un contributo di 2 euro. L’iniziativa che vede protagonisti i “titeres” vuole finanziare il progetto “Scegli la vita”, una particolare formula di adozione a distanza non indirizzata a un singolo bambino, ma a tutti quelli raggiungibili dalla missione agostiniana che opera nella regione andina dell’Apurimac. “Scegli la vita”, in pratica, sostiene progetti a favore dell’infanzia sui quali quanti aderiscono vengono dettagliatamente informati e sovvenziona centri di accoglienza per bambini orfani ed abbandonati, asili comunali, mense per studenti, attrezzature e materiale scolastico, assistenza sanitaria e dispensari medici. L’associazione Apurimac è una onlus che realizza progetti di sviluppo sociale nei Paesi del Sud del Mondo; nata nel 1992 per affiancare e supportare la missione agostiniana italiana nelle Ande peruviane, dal 2003 ha esteso il proprio operato alle realtà missionarie agostiniane in Africa, tutte le sue attività sono descritte nel sito www.apurimac.it. (T.C.)


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    24 Ore nel Mondo



    Panoramica internazionale a cura di Amedeo Lomonaco e Franco Lucchetti

    ◊   - Sciagura in Camerun: un aereo della compagnia ‘Kenya Airways’ con a bordo 115 persone, tra cui 109 passeggeri, si è schiantato la scorsa notte subito dopo essere decollato dalla città costiera di Douala. Al momento, è ancora ignota la causa della tragedia. Sono in corso operazioni di ricerca e secondo le autorità locali è molto improbabile che qualcuno sia sopravvissuto. L’ultimo, grave incidente aereo in Camerun è avvenuto lo scorso 30 gennaio quando 169 persone sono morte in seguito allo schianto in mare di un velivolo nei pressi di Abidjan.

    - Un’imbarcazione con a bordo circa 150 immigrati si è rovesciata nell’Oceano Atlantico provocando la morte di almeno 20 persone. Lo ha comunicato la guardia costiera americana precisando che gli immigrati provenivano da Haiti. Battelli di soccorso hanno tratto in salvo oltre 60 persone ma mancano ancora all’appello decine di dispersi. Dall’inizio di gennaio, la guardia costiera statunitense ha intercettato diverse imbarcazioni con a bordo, complessivamente, più 909 haitiani.

    - Tragedia anche in India, dove un’esplosione in una fabbrica chimica avvenuta stamani in un villaggio dello Stato occidentale indiano del Maharashtra, ha provocato almeno 7 morti e 18 dispersi. Lo rendono noto fonti della polizia locale precisando che nella fabbrica si produceva una sostanza per la confezione di esplosivi. Una deflagrazione analoga si era verificata durante la notte in un impianto industriale di un altro Stato dell'India, quello di Karnataka, dove 33 persone erano rimaste ferite, dieci delle quali in modo grave.

    - In Nigeria, i ribelli del Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger (MEND) hanno sequestrato, stamani, un tecnico straniero dopo aver attaccato una piattaforma petrolifera. Lo hanno reso noto fonti locali specificando che l’ostaggio è un britannico. Sono inoltre ancora nelle mani di un gruppo di insorti 6 lavoratori stranieri, tra cui 4 italiani, sequestrati dopo un attacco condotto lo scorso primo maggio. Nel sud della Nigeria, sono attivi diversi gruppi di ribelli che chiedono una diversa distribuzione delle risorse derivanti da attività petrolifere.

    - Cresce l’attesa in Francia, alla vigilia del voto per il ballottaggio di domani per la scelta del nuovo presidente. Nelle ultime ore di campagna elettorale, il neo-gollista Nicolas Sarkozy e la socialista Segolene Royal hanno ribadito i loro programmi elettorali, non senza toni duri. Il servizio da Parigi di Francesca Pierantozzi:

    Candidatura pericolosa, minaccia per la democrazia, rischio per la pace civile. Segolene Royal si è scagliata contro Nicolas Sarkozy. I sondaggi la danno sempre più indietro rispetto al candidato neo-gollista, ormai considerato vincitore da tutte le inchieste. Ma la candidata socialista non vuole arrendersi al fatalismo dei numeri. Non fatevi ingannare dai sondaggi, ha detto, rivolgendo un appello ad un sussulto dei francesi. Segolene Royal ha messo in guardia dal rischio di esplosione di violenza nelle periferie se Sarkozy dovesse essere eletto presidente. Ha definito il suo rivale arrogante, la sua candidatura pericolosa in termini - ha detto - di concentrazione di potere, di brutalità, di menzogne. Sono dichiarazione oltraggiose, ha ribattuto Sarkozy. La campagna di Segolene Royal, ha aggiunto, termina nella violenza e la Francia merita altro. I sondaggi danno ormai Sarkozy vincitore con il 53 o addirittura il 54,5 per cento dei voti.

     
    Francesca Pierantozzi, da Parigi, per la Radio Vaticana.

    - Continuiamo a parlare di elezioni e andiamo nel Regno Unito dove si registra una pesante flessione dei laburisti alle consultazioni locali che si sono svolte giovedì scorso in Inghilterra, Scozia e Galles. Clamoroso il risultato in Scozia, dove il partito del premier Blair ha ceduto la maggioranza ai nazionalisti. Ci riferisce, da Londra, Sagida Syed:

    Dal quartier generale dei laburisti a Londra, il premier Blair tenta di minimizzare il danno e giudica positivo il risultato elettorale delle consultazioni amministrative in Scozia, Inghilterra e Galles. Ma l’innegabile arretramento laburista cambia la geografia politica del Paese a favore dei conservatori che guadagnano 900 nuovi seggi e il 40 per cento delle preferenze; i laburisti raggiungono il 27 per cento, seguiti dal 26 per cento dei liberal-democratici. Emblematica la vittoria in Scozia dello Scottish National Party che, anche se di un solo seggio e nonostante le polemiche per il fallimento del nuovo sistema di scrutinio elettronico, ha interrotto il predominio laburista che durava da 50 anni e potrebbe portare all’indipendenza della Regione da Londra. Il Galles resta l’ultima roccaforte laburista anche se il partito mantiene una maggioranza relativa. Blair annuncerà la data delle sue dimissioni giovedì prossimo lasciando al suo successore, Gordon Brown, l’arduo compito di riconquistare la fiducia di un elettorato fortemente deluso.

     
    Da Londra, per la Radio Vaticana, Sagida Syed.

     
    - In Ucraina, importante schiarita nella crisi istituzionale che da aprile sta paralizzando la vita politica dell’ex Repubblica sovietica: il premier filo russo Ianukovic ed il presidente filo occidentale Iushenko hanno annunciato, ieri, di aver raggiunto un accordo per organizzare elezioni legislative. La notizia rappresenta una svolta alla crisi innescata dalla decisione di Yuschenko di sciogliere il Parlamento. Una decisione contro la quale il governo di Yanukovic aveva fatto ricorso alla Corte Costituzionale. In attesa della sentenza, erano scesi in piazza migliaia di manifestanti su entrambi i fronti. Le elezioni, indette per il 27 maggio e poi rinviate al 24 giugno, si terranno tra circa 60 giorni.

    - In Iraq, un attentato compiuto ad Hilla ha provocato 4 morti e a Baluba la polizia ha trovato, nelle ultime 24 ore, i cadaveri di 12 uomini. Un kamikaze e una persona sono morte, inoltre, in seguito all’esplosione di un’autobomba a Baghdad nei pressi di un commissariato. Sempre nella capitale, sono stati trovati i corpi di 5 poliziotti uccisi ieri. Su internet è stato diffuso, poi, un nuovo messaggio audio del capo di al Qaeda in Iraq, Abu Ayub al Masri. Il terrorista, di cui nei giorni scorsi è stata prima annunciata e poi smentita la morte, ha affermato che i gruppi sunniti di Al Qaeda non sono divisi come invece più volte sottolineato nei giorni scorsi da vari mezzi di informazione. La Casa Bianca, intanto, si è dichiarata soddisfatta per l’andamento della Conferenza internazionale sull’Iraq, conclusasi ieri. Sul documento conclusivo del vertice, il servizio di Barbara Schiavulli:

    Sono tante le promesse nel documento, che si chiude con 19 punti da rispettare. Questo è il risultato del vertice dell’Iraq, che si è concluso a Sharm el-Sheikh dopo due giorni di lavori. Presenti 50 Stati, tra i quali tutti quelli coinvolti nel conflitto iracheno. Impegni forti, difficili, tra i quali quello dei Paesi vicini di non sostenere il terrorismo, mentre il governo iracheno ha promesso di accelerare la riconciliazione nazionale. Il resto del mondo si è impegnato a dare un aiuto economico a Baghdad e un aiuto politico, in cambio di investimenti e soprattutto della promessa che il governo iracheno fermerà la carneficina interreligiosa che sta distruggendo la capitale e la vita degli iracheni. Nessun calendario per il ritiro delle truppe, ma il monito di incitare la formazione dell’esercito iracheno, che possa badare alla sua sicurezza, senza la presenza di militari internazionali. L’atteso incontro USA-Iran non c’è stato, se non al livello di diplomatici. Ma per molti è già stato un successo che i due Paesi si siano seduti allo stesso tavolo delle trattative.

    Barbara Schiavulli, da Sharm el-Sheikh, per la Radio Vaticana.

    - In Afghanistan decine di comandanti talebani sono rimasti uccisi, nei giorni scorsi, durante un’offensiva condotta nel sud del Paese da soldati americani. Lo hanno reso fonti militari statunitensi precisando che tra le vittime c’è uno dei talebani rimessi in libertà in cambio del rilascio del giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo. I talebani hanno annunciato, intanto, di aver prorogato la scadenza dell’ultimatum su un ostaggio francese e tre collaboratori afghani rapiti all’inizio di aprile. Un nuovo termine sarà indicato dopo il ballottaggio di domani per le elezioni presidenziali francesi.

    - Almeno 6 razzi sono stati lanciati nella notte dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele. L’attacco, che fortunatamente non ha provocato vittime, è stato compiuto da estremisti della Jihad islamica per vendicare la morte di tre fondamentalisti palestinesi, uccisi ieri da soldati israeliani nei pressi di Jenin. Sul versante politico, intanto, un’autorevole fonte del partito moderato Al Fatah ha rivelato che il presidente palestinese Abu Mazen potrebbe dimettersi se non verrà revocato l’embargo, confermato anche dopo la formazione del governo di unità nazionale.

    - “Chiediamo l’incriminazione del ministro degli Interni per le violazioni dei diritti umani”. E’ quanto scrivono in una lettera aperta, consegnata stamani al re saudita Abdullah, da un gruppo di intellettuali e dissidenti. I firmatari della lettera, più di 100, accusano il principe Nayef bin Abdulaziz di violare i diritti della difesa di tutti coloro che vengono sospettati di terrorismo. Molti degli stessi firmatari sono stati coinvolti, in passato, nelle inchieste del ministero degli Interni.

    - Riprendono le manifestazioni di piazza in Turchia, all’indomani dell’apertura dell’inchiesta penale sul premier Erdogan, seguita alle sue dichiarazioni riguardanti la Corte costituzionale. In molte città si stanno svolgendo iniziative per difendere la laicità dello Stato e contro i tentativi del partito filoislamico al governo di far eleggere l’attuale ministro degli Esteri ,Abdullah Gul, alla carica di presidente della Repubblica. da segnalare poi che la Commissione Affari Costituzionali ha approvato la proposta di elezione diretta del presidente della repubblica presentata ieri in Parlamento dal partito di governo Giustizia e sviluppo. I due partiti turchi laici di centro destra Dyp e Anap hanno annunciato, intanto, la loro unificazione dando vita ad un nuovo “Partito democratico”.

    - Nuovi sospetti casi di 'malasanità' in Italia: è in corso un’inchiesta per accertare la causa della morte di otto persone decedute negli ultimi giorni nell’unità di terapia intensiva coronaria dell’ospedale di Castellaneta, in provincia di Taranto. Secondo una prima ricostruzione, a causare l’ultimo decesso sarebbe stata la somministrazione di protossido di azoto al posto di ossigeno. L’ipotesi di reato su cui si indaga è quella di omicidio colposo plurimo. Il nuovo reparto dell’ospedale di Castellaneta ha una storia travagliata: completato nel dicembre del 2005, non era mai stato attivato per mancanza di cardiologi.

    - Restiamo in Italia, dove finisce in tragedia una lite provocata da futili motivi: una bambina polacca di 5 anni è morta dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile sparato accidentalmente da un uomo che aveva litigato con il padre della piccola. Il drammatico episodio è avvenuto la scorsa notte nei pressi di Nola, in provincia di Napoli.


    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI No. 125

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