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SOMMARIO del 09/12/2007

Il Papa e la Santa Sede

  • All'Angelus, il Papa invita ad "aprire il cuore e ad accogliere il Figlio di Dio che viene in mezzo a noi per rendere manifesto il giudizio divino"
  • L'invito di Maria a costruire insieme un mondo più giusto e pacifico al centro dell'omaggio del Papa ieri alla statua dell'Immacolata in Piazza di Spagna
  • A Lourdes è ripresa la normale attività dopo le celebrazioni di apertura del Giubileo dei 150 anni, che hanno avuto ieri il loro culmine
  • Oggi in Primo Piano

  • Lo spirito francescano conquista anche i cuori dei giovani tailandesi: la testimonianza del missionario cappuccino, fra Antonio Valsecchi
  • Risulutati, potenzialità e sfide dell'economia di comunione al centro di una Convention promossa recentemente dal Movimento dei Focolari
  • Presentato a Roma il volume “Storia del cristianesimo. Bilanci e questioni aperte”, curato dal direttore dell’Osservatore Romano, lo storico Gian Maria Vian
  • Da martedì prossimo la nuova edizione del Festival del Cinema Spirituale Tertio Millennio, promosso dai Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali
  • Chiesa e Società

  • In India il governo dell'Andhra Pradesh vuole controllare le proprietà cristiane
  • ONU: un rapporto denuncia il reclutamento di bambini soldato in Myanmar, "una pratica abominevole"
  • Dal 28 dicembre a Capodanno, incontro promosso dalla comunità di Taizè sul perdono e sull'ascolto
  • Lettera di 600 madri iraniane al presidente Ahmadinejad: "Temiamo per i nostri figli"
  • Germania: la diocesi di Fulda promuove il servizio volontario missionario per i giovani
  • "Napoli sempre più povera deve continuare a sperare": questo l'invito rivolto ieri dal cardinale Sepe al capoluogo campano
  • Ricorre oggi la Giornata Nazionale per la spina bifida e l'idrocefalo
  • Combattere la depressione che colpisce i pazienti oncologici. Questo il tema di un convegno che si apre domani a Roma
  • Riapre in Gran Bretagna la Biblioteca Nazionale Cattolica. Per la prima volta una avrà una sede fissa nell'Hampshire
  • La Pontificia Università Gregoriana organizza, per il secondo anno consecutivo, un "Corso virtuale di Radio" indirizzato ai cattolici di lingua spagnola
  • "Comunicare la Chiesa nella cultura della controversia": è il tema del sesto seminario organizzato a Roma per i responsabili degli uffici stamopa ecclesiali
  • L'Index Translationum dell'UNESCO celebra il suo 75.mo anniversario di vita. Raccoglie circa un milione 700 mila note
  • 24 Ore nel Mondo

  • Cala il sipario sul vertice Unione Europea- Africa di Lisbona. Si lavora per un partenariato strategico
  • Il Papa e la Santa Sede



    All'Angelus, il Papa invita ad "aprire il cuore e ad accogliere il Figlio di Dio che viene in mezzo a noi per rendere manifesto il giudizio divino"

    ◊   All'Angelus Benedetto XVI ha invitato a seguire le orme del figlio di Dio, facendo delle nostre esistenze un dono di amore e aprendo il cuore a Gesù Cristo. I frutti dell’amore - sottolinea il Papa - sono quei “degni frutti di conversione”, ai quali fa riferimento San Giovanni Battista. Il servizio di Amedeo Lomonaco:


    Il Padre celeste ci chiama a seguire le orme del suo Unigenito Figlio, facendo, come Lui, delle nostre esistenze “un dono di amore”. Con queste parole, Benedetto XVI ha rinnovato oggi, seconda domenica di Avvento, l’invito alla conversione. Dopo la solennità dell’Immacolata Concezione, che la liturgia dedica a Maria, “Stella di speranza per ogni uomo”, il Papa ha invitato a volgere lo sguardo verso San Giovanni Battista. “La sua missione – ha affermato il Santo Padre – è stata quella di preparare a spianare la via davanti al Messia, chiamando il popolo di Israele a pentirsi dei propri peccati e a correggere ogni iniquità”.

    "Ed è oggi, nel presente, che si gioca il nostro destino futuro; è con il concreto comportamento che teniamo in questa vita che decidiamo della nostra sorte eterna. Al tramonto dei nostri giorni sulla terra, al momento della morte, saremo valutati in base alla nostra somiglianza o meno con il Bambino che sta per nascere nella povera grotta di Betlemme, poiché è Lui il criterio di misura che Dio ha dato all’umanità".

    Mentre prosegue il cammino dell’Avvento e mentre ci prepariamo a celebrare il Natale di Cristo – ha aggiunto Benedetto XVI – risuona nelle nostre comunità il richiamo alla conversione di Giovanni Battista che, tramite il Vangelo, continua a parlare attraverso i secoli, ad ogni generazione.

    "E’ un invito pressante ad aprire il cuore e ad accogliere il Figlio di Dio che viene in mezzo a noi per rendere manifesto il giudizio divino".

    Giovanni Battista – ha ricordato quindi il Santo Padre – diceva che “davanti a Dio nessuno ha titoli da vantare, ma deve portare frutti degni di conversione”. Le sue parole chiare e dure – ha spiegato il Papa – risultano quanto mai salutari nel nostro tempo, in cui anche “il modo di vivere e percepire il Natale risente purtroppo, assai spesso, di una mentalità materialistica”.

    "La voce del grande profeta ci chiede di preparare la via al Signore che viene, nei deserti di oggi, deserti esteriori ed interiori, assetati dell’acqua viva che è Cristo. Ci guidi la Vergine Maria ad una vera conversione del cuore, perché possiamo compiere le scelte necessarie per sintonizzare le nostre mentalità con il Vangelo".

    Dopo la recita della preghiera mariana, il pensiero del Papa è andato agli universitari degli Atenei romani, che Benedetto XVI incontrerà il prossimo 13 dicembre al termine della Santa Messa che sarà presieduta dal Cardinale Camillo Ruini.

    “Vi attendo numerosi, cari giovani, per prepararci al santo Natale invocando il dono dello Spirito di sapienza per tutta la comunità universitaria”.

    Salutando i pellegrini di lingua tedesca, il Santo Padre ha esortato infine a preparare la strada al Signore.

    “Die Liturgie des Advents lädt uns immer wieder zur Umkehr ein.
    La liturgia dell’Avvento ci invita costantemente alla conversione. La meditazione, la preghiera personale e comunitaria e il sacramento della penitenza devono avere un posto fisso in queste settimane di preparazione al Natale".

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    L'invito di Maria a costruire insieme un mondo più giusto e pacifico al centro dell'omaggio del Papa ieri alla statua dell'Immacolata in Piazza di Spagna

    ◊   Nella solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, Benedetto XVI si è recato ieri, nel pomeriggio, in Piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione alla Madonna. Lungo il percorso, il Papa ha sostato brevemente davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, in Via dei Condotti, per l’omaggio dell’Associazione dei Commercianti della zona. Il servizio di Isabella Piro:


    (canto ‘Ave Maria’)

    Non li ha intimoriti il cielo plumbeo e minaccioso di pioggia: non ha fermato i tantissimi fedeli accorsi in Piazza di Spagna per venerare la Madonna. Affollata all’inverosimile la lunga scalinata di Trinità dei Monti, piena di pellegrini fino all’ultimo gradino. A tutti, uno per uno, sono giunte le parole del Papa, che ha definito “un appuntamento tradizionale” l’omaggio floreale di un cesto di rose bianche alla Beata Vergine di Piazza di Spagna:

    “Questa manifestazione religiosa è al tempo stesso un’occasione per offrire a quanti a Roma vivono o vi trascorrono alcuni giorni come pellegrini e turisti, l’opportunità di sentirsi, pur nella diversità delle culture, un’unica famiglia che si raccoglie attorno ad una Madre che ha condiviso le quotidiane fatiche di ogni donna e mamma di famiglia. Una madre però del tutto singolare, prescelta da Dio per una missione unica e misteriosa, quella di generare alla vita terrena il Verbo eterno del Padre, venuto nel mondo per la salvezza di tutti gli uomini”.

    Una fede intrepida, una speranza incrollabile e un amore umile e sconfinato – ha aggiunto Benedetto XVI – hanno accompagnato Maria nel suo pellegrinaggio terreno. A lei, “nostra Madre”, dobbiamo quindi volgere il nostro sguardo, cercando di far tesoro di ogni suo materno insegnamento:

    “Questa nostra celeste Madre non ci invita forse a fuggire il male e a compiere il bene seguendo docilmente la legge divina iscritta nel cuore di ogni uomo, di ogni cristiano? Lei, che ha conservata la speranza pur nel sommo della prova, non ci chiede forse di non perderci d’animo quando la sofferenza e la morte bussano alla porta delle nostre case? Non ci chiede di guardare fiduciosi al nostro futuro? Non ci esorta la Vergine Immacolata ad essere fratelli gli uni degli altri, tutti accomunati dall’impegno di costruire insieme un mondo più giusto, solidale e pacifico?”

    È Maria “piena di grazia” – ha proseguito il Santo Padre - a ricordarci che siamo tutti fratelli e che Dio è il nostro Creatore e il nostro Padre:

    “Senza di Lui, o ancor peggio contro di Lui, noi uomini non potremo mai trovare la strada che conduce all’amore, non potremo mai sconfiggere il potere dell’odio e della violenza, non potremo mai costruire una stabile pace”.

    Citando poi la sua seconda Enciclica, ‘Spe Salvi’, pubblicata all’inizio dell’Avvento, il Papa ha invocato Maria come “stella della speranza”:

    “Lei, con il suo ‘sì’, con l’offerta generosa della libertà ricevuta dal Creatore, ha consentito alla speranza dei millenni di diventare realtà, di entrare in questo mondo e nella sua storia. Per mezzo suo Dio si è fatto carne, è divenuto uno di noi, ha piantato la sua tenda in mezzo a noi”.

    Al termine dell’atto di venerazione, mentre un tiepido raggio di sole scaldava la Piazza, Benedetto XVI si è rivolto ai pellegrini radunati nei santuari mariani di Lourdes e Fourvière, in occasione dell’Anno Giubilare per il 150° anniversario delle apparizioni della Beata Vergine a Santa Bernadette. “Possano i santuari – ha detto il Papa – sviluppare la loro vocazione alla preghiera e all’accoglienza di coloro che vogliono, in particolare con il sacramento del perdono, ritrovare il cammino di Dio”.
     (canto ‘Ave Maria’)

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    A Lourdes è ripresa la normale attività dopo le celebrazioni di apertura del Giubileo dei 150 anni, che hanno avuto ieri il loro culmine

    ◊   Il Santuario di Lourdes si appresta a vivere 12 mesi straordinari: dopo le celebrazioni di apertura del Giubileo dei 150 anni, che hanno avuto ieri il loro culmine, stamattina è ripresa la normale attività, con l’incessante flusso di pellegrini verso la Grotta di Massabielle. Il servizio dell'inviato di "Avvenire", Mimmo Muolo:


    Alla fine dell’Anno giubilare, secondo le stime degli organizzatori, saranno otto milioni in tutti, due milioni in più delle consuete presenze. E tra loro ci sarà certamente anche Benedetto XVI: lo ha assicurato ieri il vescovo di Tarbes e Lourdes, mons. Jacques Perrier, durante un incontro con i giornalisti. “Non sappiamo ancora la data – ha detto – ma la sua visita è ormai sicura”. Altri momenti importanti dei prossimi 12 mesi saranno naturalmente il Natale, poi l’11 febbraio, data della prima apparizione, Pasqua, l’Assunta e la chiusura del Giubileo, l’8 dicembre 2008. Ma ogni giorno sarà buono – ha spiegato mons. Perrier – per compiere il percorso giubilare nelle sue quattro tappe fondamentali: la visita al fonte battesimale di Bernardette, quindi il “cachot”, l’umile casa della veggente, il passaggio alla Grotta delle apparizioni e, infine,la visita all’oratorio dove la stessa Bernardette fece la prima comunione. Un percorso che i primi pellegrini, arrivati in questi giorni da una decina di Paesi europei, hanno già sperimentato; molti altri li seguiranno.

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    Oggi in Primo Piano



    Lo spirito francescano conquista anche i cuori dei giovani tailandesi: la testimonianza del missionario cappuccino, fra Antonio Valsecchi

    ◊   Condividere insieme, nel nome di Cristo la quotidianità, il lavoro e la preghiera, la formazione spirituale e l’assistenza ai più bisognosi: con questo spirito di condivisione, frutto del carisma francescano, i missionari cappuccini operano dal 1980 in Tailandia. Negli ultimi anni, gli impegni si sono moltiplicati ed ha assunto una particolare rilevanza la pastorale giovanile. Ecco la testimonianza di fra Antonio Valsecchi, delegato dei missionari cappuccini in Tailandia, raggiunto telefonicamente nel Paese asiatico da Alessandro Gisotti:


    R. – Nel campo giovanile, abbiamo piccoli centri che sono stati affiliati a noi. Il centro che io seguo è sulle montagne, in foresta, alle sorgenti del fiume Quai: là ci sono molto giovani. Noi cerchiamo, data la situazione di povertà – i loro genitori coltivano i campi – di fare in modo che questi giovani possano avere un’istruzione e, quindi ,avere un domani un po’ migliore di quello che hanno avuto i loro genitori. Un impegno abbastanza grande è quello per i giovani carcerati: abbiamo un confratello che ogni lunedì, mercoledì e venerdì, al mattino, va ad incontrare questi giovani; li accosta uno ad uno, specialmente quelli che hanno dei problemi, per cercare di far comprendere loro determinati valori ... In effetti, l’esito è molto positivo. Il fatto di andare anche il venerdì è proprio perché c’è stata una risposta buona; c’è stato un cambiamento in questi giovani e il direttore del carcere ha chiesto anche un altro giorno per visitare un penitenziario vicino.

     
    D. – Dunque, l’annuncio del Vangelo si accompagna con l’opera di carità. Qual è la risposta dei tailandesi, soprattutto pensando che i cattolici sono veramente un’esigua minoranza nel Paese ...

     
    R. – Quando vedono che uno dà un aiuto con disinteresse, senza chiedere niente, succede che questo gesto crea una risposta: molti hanno chiesto anche di conoscere meglio Gesù e di conoscere meglio cosa vuol dire essere cristiani.

     
    D. – C’è un evento, in questi anni, che vuole ricordare?

     
    R. – E’ difficile che un tailandese cambi religione. Sarebbe come dire che cambia la nazionalità. E, infatti, io non mi aspettavo una cosa simile, al villaggio, dove ci sono questi nostri cattolici. Un giorno, invece, è venuta una famigliola con il papà, la mamma e il loro bambino. Io ho aiutato questo bambino. Non potevano far niente, perché non avevano soldi. Insomma, sono venuti a chiedermi e io sono andato a vedere. Ho visto come era ridotto questo bambino e ho detto: “Bisogna portarlo subito all’ospedale, non preoccupatevi!”. Infatti, poi, si è risolto abbastanza bene e questo ha fatto sì che i genitori fossero interessati a vedere un po’ perché questo padre cappuccino si è subito preso a cuore questa vicenda senza fare tanti problemi. Capiscono che c’è qualche cosa di diverso e vogliono sapere. Sono venuti e hanno chiesto di conoscere meglio la nostra fede.

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    Risulutati, potenzialità e sfide dell'economia di comunione al centro di una Convention promossa recentemente dal Movimento dei Focolari

    ◊   Precarietà, mancata osservanza delle norme in materia, eccessiva competitività, rapporti conflittuali, determinano un disagio crescente all’interno del mondo del lavoro. Offrire proposte per rispondere all’attuale crisi è stato il primo obiettivo della terza Convention internazionale promossa di recente a Castelgandolfo (Roma) dal Movimento per un’Economia di comunione, espressione in campo economico del più vasto Movimento dei Focolari. Titolo dell’incontro: “Lavorare in comunione. Molte sfide, una proposta”. La proposta è quella maturata in ormai 16 anni di esperienza da oltre 700 imprese di produzione e di servizi. Al microfono di Adriana Masotti, il prof. Luigino Bruni, economista, docente all’Università Bicocca di Milano.


    R. – E’ un’esperienza consolidata, da un certo punto di vista, perché 16 anni non sono pochi. D’altra parte, essendo un’esperienza che nasce da una spiritualità, questo tipo di esperienze hanno dei tempi di maturazione molto lunghi, perché non rispondono solo a domande del momento presente, ma sono legate ad una economia – in senso tecnico – più complessa, più ricca. Al tempo stesso, dicevo, cominciano ad essere frutti di una certa maturità perché, per esempio, i poli industriali sono già sette, in tutto il mondo; in particolare, è un evento significativo che 20 imprese si siano localizzate nel cuore dell’Italia per produrre in un modo diverso.

     
    D. – Si stanno affermando nuovi tipi di economia, che tengono presenti anche le ragioni dell’etica. Sto pensando, in particolare, al consumo equo e solidale, al consumo critico. In questo quadro, come si pone l’economia di comunione?

     
    R. – Una prima distinzione può essere la seguente: come il consumo critico e il commercio equo e solidale si rivolgono al mondo del consumo, la finanza etica o la banca etica si rivolgono al mondo del risparmio, l’economia di comunione si rivolge al mondo della produzione. Quindi, l’economia di comunione è una delle esperienze più innovative nel produrre diversamente in modo etico. L’approccio tradizionale etico all’impresa era il seguente: l’impresa produce in modo efficiente ma non si occupa della ridistribuzione della ricchezza ai poveri, agli svantaggiati. Invece, una delle novità grandi di questo progetto è che l’impresa, mentre produce, distribuisce opportunità creando posti di lavoro, dando direttamente utili per i progetti di sviluppo per i poveri: mentre produce fa sociale.

     
    D. – Non solo precarietà, flessibilità e disoccupazione creano disagio nel mondo del lavoro, ma anche la crisi dei rapporti all’interno di un’azienda, tra le aziende. Come risponde l’economia di comunione a queste difficoltà?

     
    R. – Oggi la gente soffre nell’impresa perché non ha ancora trovato un modo nuovo di trattare colleghi, concorrenti, clienti, fornitori in un’impresa che non è più quella di prima. Allora, il nostro progetto, proponendo “lavorare in comunione”, mette proprio l’accento su questo, cioè di ripensare un nuovo patto aziendale dove la reciprocità sia fondativa.

     
    D. – Ecco, in termini concreti, come si vive questa comunione, che è una categoria – credo – nuovissima nel mondo dell’economia ...

     
    R. – C’è un’idea di fondo generale, e cioè quella di andare oltre il ruolo, la funzione ... La gerarchia è troppo debole per gestire i rapporti umani. Occorre che la persona liberamente decida di dare il meglio di sé per risolvere un problema. Se la persona non si sente spinta a collaborare, non puoi costringerla a farlo. Ecco perché le imprese oggi falliscono, se non hanno più entusiasmo. Se invece siamo capaci di coinvolgere tutti in un progetto comune di reciprocità, allora le imprese vanno avanti anche in mezzo alle difficoltà economiche.

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    Presentato a Roma il volume “Storia del cristianesimo. Bilanci e questioni aperte”, curato dal direttore dell’Osservatore Romano, lo storico Gian Maria Vian

    ◊   “Nell’epoca postmoderna divorata dall’ansia di vivere il presente e che, per questo, dimentica le sue radici e persino il suo futuro, la storia della Chiesa e del cristianesimo e la conoscenza dell’influenza che essi hanno avuto negli ultimi decenni, stanno subendo un’evidente regressione”. Così il segretario di Stato vaticano cardinale Tarcisio Bertone, alla presentazione a Roma del volume “Storia del cristianesimo. Bilanci e questioni aperte”, curato dal neo-direttore dell’Osservatore Romano, lo storico Gian Maria Vian ed edito dalla Libreria editrice vaticana. Si tratta di una sorta di storia della Chiesa “in divenire”, che raccoglie gli atti del Seminario celebrato nel 2005 per i 50 anni del Pontificio Comitato per le Scienze storiche. Seminario incentrato su 4 relazioni principali che hanno passato in rassegna la storiografia novecentesca relativa ai vari periodi degli ultimi due millenni. Il libro, che raccoglie anche il testo degli interventi pronunciati durante la discussione ed alcune comunicazioni su argomenti particolari, è introdotto da mons. Walter Brandmüller e si chiude con le prospettive tracciate dal prof. Vian il quale spiega al microfono di Roberto Piermarini a chi si rivolge il volume.


    R. – Si rivolge primariamente agli storici ma ne è risultato un testo a più voci che è scritto in maniera del tutto comprensibile che affronta temi generali; proprio per questo può interessare ogni lettore.

     
    D. – Il cardinale Bertone, nella presentazione dell’opera, ha detto che troppi testi a scuola e nelle università deformano la vera realtà del cristianesimo. Lei è d’accordo su questa affermazione?

     
    R. – Sì, purtroppo sì. Si tratta di una storia semplificata, una storia che usa dei luoghi comuni, degli stereotipi, che è smentita dalla storia stessa. E questo lo mostra, tra l’altro, questo nostro volume, nelle relazioni che sono state sviluppate da quattro specialisti esterni al comitato, Manlio Simonetti, Michael Matheus, Paolo Prodi ed Ernesto Galli della Loggia. In queste quattro relazioni vengono presi in esame molti risultati nuovi illustrando il volume. A presentarlo, oltre al cardinale segretario di Stato, c’erano l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura e Aldo Schiavone, direttore dell’Istituto Italiano per le Scienze Umane, e il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli. Proprio quest'ultimo ha detto che il volume rappresenta una svolta per la storia in generale, e in particolare, per la storia del cristianesimo, proprio perché affronta in modo nuovo questi temi.

     
    D. – Secondo lei, i grandi media, tv e giornali, danno della storia della Chiesa una versione autentica?

     
    R. – No, ne danno una visione parziale, anche qui una visione a tinte forti, tutto il male da una parte – in genere alla Chiesa, soprattutto la Chiesa cattolica – e tutto il bene dall’altra; invece la storia non si è svolta in questo modo. La storia per essere ricostruita deve seguire di più gli avvenimenti storici che sono avvenimenti dove aspetti positivi e negativi, bene e male, sono mescolati. Quindi bisogna usare più che colori bianco-nero o colori netti, colori sfumati, il chiaroscuro.

     
    D. – Per quanto riguarda la storia del cristianesimo, che cosa interessa?

     
    R. – Interessa primariamente la figura di Gesù, questo è dimostrato dal successo di tanti libri su questo argomento. Tra l’altro, questo spiega anche perché Benedetto XVI abbia deciso di pubblicare questa sua opera che sta ancora scrivendo, già parzialmente con il primo volume a cui farà seguito un secondo. E’ una ricerca di una vita che lo ha portato ad un risultato, a mio avviso affascinante, che davvero si rivolge ad ogni lettore. Anche il libro del Papa è un libro che può essere letto a diversi livelli: può interessare lo studioso ma anche il semplice lettore, ci sono diverse possibilità di lettura.

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    Da martedì prossimo la nuova edizione del Festival del Cinema Spirituale Tertio Millennio, promosso dai Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali

    ◊   Si inaugura martedì prossimo l’11.ma edizione del Festival del Cinema Spirituale Tertio Millennio, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo in collaborazione con la Filmoteca Vaticana e i Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali. Verrà proposta una rassegna di dodici film, molti dei quali in anteprima, ed un convegno di studi presso la sala cinema Trevi di Roma per riportare l'attenzione del pubblico su alcuni dei drammi che hanno investito l’umanità di ieri e di oggi. Drammi che il cinema è riuscito a raccontare. Il servizio di Luca Pellegrini:


    Molti spunti e molte curiosità per la nuova edizione del Festival Tertio Millennio: prima di tutto, l’atteso arrivo a Roma del regista russo Aleksandr Sokurov per presentare il suo ultimo film Aleksandra, sul dramma della guerra in Cecenia vissuta con la sensibilità e gli occhi di una nonna al fronte. Estrema la denuncia che riguarda l'Afghanistan con 'Un cuore grande': Michael Winterbottom racconta il dramma di Mariane Pearl, vedova dell'inviato del Wall Street Journal, rapito e giustiziato a Karachi nel 2002. Di un mondo ancora dilaniato da guerre e carestie, parlano poi due intensi documentari 'Piedi per terra' e The Devil Came on Horseback': il primo è lo straziante diario che Amanda Sandrelli dedica al problema delle adozioni in Malawi, il secondo è l'inedita testimonianza di un marine americano che denuncia il dramma del Darfur. In questo panorama così fosco, offerto da molte delle pellicole in programma, qual è lo spazio che il cinema può offrire alla speranza? Lo abbiamo chiesto a mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura:

    Il cinema per sua stessa natura deve riuscire, se vuole veramente essere cinema di autore, non soltanto a registrare il reale. Ma questo non avviene mai e non si ha mai un’opera d’arte che è tranquillamente espressione di un oggetto o di una esperienza, ma è sempre una interpretazione. E’, quindi, sempre una operazione di trasformazione del reale. Così come il dipinto non rappresenta semplicemente il reale, ma ne mostra sotto la superficie i segreti profondi ed i significati, nella stessa maniera la cinematografia non registra la realtà, ma la interpreta e qualche volta la plasma. Proprio per questo motivo io sono fermamente convinto che anche quando rappresenta il male, se lo rappresenta in una forma profonda, autentica ed interpretativa, alla fine fa germogliare anche un senso di riscatto. ovvero fa sbocciare anche il fiore della speranza. Per questo motivo noi dobbiamo sempre sostenere lo splendore della realizzazione cinematografica nella sua forma più alta.

    “Identità e disgregazione nel mondo contemporaneo” è il tema scelto da mons. Dario Viganò, presidente della Fondazione ente dello spettacolo, per il festival di quest’anno:

    L’idea è, appunto, quella di trovare - se esistono – delle possibilità di vicinanza tra grandi culture differenti e tra grandi tradizioni, anche religiose, che non siano però in conflitto e neanche caratterizzate dalla tendenza all'omologazione. Una terza via possibile è una integrazione che non annulli le differenze, ma che faccia invece convergere, in maniera armonica, queste tradizioni assolutamente diverse. In fondo, anche il documentario che presenteremo in anteprima “Viaggio di Gesù”, di Sergio Basso, mostra come rifacendo il percorso di Gesù si vada alla ricerca di popolazioni che a volte vivono molto vicine, che sono sicuramente differenti. Ma che hanno anche una possibilità di vita, acquisendo l’uno dall’altro il meglio che le diverse tradizioni possono raccogliere ed offrire. Un Festival, quindi, all’insegna della riflessione per comprendere, da una parte, una modalità di integrazione e, dall’altra, anche una occasione di riflessione sul cinema come testo. Partendo da queste tematiche, ci si confronta anche su prospettive diverse di analisi del film.

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    Chiesa e Società



    In India il governo dell'Andhra Pradesh vuole controllare le proprietà cristiane

    ◊   Si ribellano le Chiese cristiane dell’Andhra Pradesh, in India, contro una proposta di legge del governo che intende sottoporre le proprietà ecclesiastiche al controllo istituzionale. Si tratterebbe secondo il segretario delle Chiese, padre Anthoniraj Thumma, di un attentato contro la libertà religiosa. Domani dono previsti sit-in di protesta con distribuzione di volantini, cartelli appesi a pullman, taxi e risciò. E si minaccia anche la serrata di scuole e collegi. Secondo il governo, la legge è necessaria per "proteggere le proprietà" e permettere la continuità dei "servizi umanitari". La norma si basa su un modello già varato per i tempi indù e le comunità musulmane che in passato hanno registrato abusi e sequestri da parte di persone senza scrupoli. Il nuovo progetto di legge prevede la nomina di un commissario statale che dovrebbe registrare tutte le proprietà e divenirne il custode insieme a un consiglio da eleggere ogni tre anni. Senza il permesso di questo organo, non si potrà più vendere o acquistare tali beni, costruire nuovi edifici o alterare o demolire quelli esistenti. Intervistato da AsiaNews, padre Thumma, vice-segretario dell’Andhra Pradesh Bishops Council, fa notare che "le proprietà delle Chiese cristiane sono diverse da quelle indù e musulmane. Queste, infatti, sono donate dal governo o da privati; mentre quelle cristiane sono comprate dalle stesse istituzioni cristiane e sono proprietà private". E, aggiunge il sacerdote, "sono state acquistate per il lavoro missionario, compresi i servizi medici ed educativi, a beneficio dei membri delle chiese e degli altri". (S.G.)

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    ONU: un rapporto denuncia il reclutamento di bambini soldato in Myanmar, "una pratica abominevole"

    ◊   Continua il drammatico reclutamento di bambini soldato in Myanmar. A denunciarlo, riporta il quotidiano Avvenire, l’inviato speciale ONU per l’infanzia e per i conflitti armati, Radhika Coomaraswamy, che ieri ha presentato un rapporto al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e all’apposito gruppo di lavoro del Consiglio di Sicurezza. La Coomaraswamy definisce le violazioni dei diritti dei minori perpetrate in Myanmar una “pratica abominevole” e ribadisce che il governo deve consentire ai rappresentanti dell’ONU l’accesso alle aree dei conflitti e ai centri di reclutamento e addestramento. Tra le questioni più urgenti, indicate nel rapporto, la verifica dell’età dei combattenti e la possibilità di controllare le informazioni riguardo a bambini condannati e puniti per diserzione. Secondo Human Rights Watch il 20% dell’esercito birmano, composto da 4 mila soldati, ha meno di 18 anni. (S.G.)

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    Dal 28 dicembre a Capodanno, incontro promosso dalla comunità di Taizè sul perdono e sull'ascolto

    ◊   Quaranta mila giovani provenienti da tutto il mondo trascorreranno insieme il Capodanno in Svizzera. È il tradizionale incontro europeo promosso dalla Comunità ecumenica di Taizè che, riferisce l’Agenzia Sir, si svolgerà a Ginevra dal 28 dicembre al 1 gennaio. Questi i temi: capacità di ascolto nelle situazioni di conflitto, impegno e attenzione “per un’equa ripartizione dei beni della Terra”, vicinanza ai poveri e capacità di “arrivare fino al perdono”. Al loro arrivo i ragazzi riceveranno una lettera scritta dal priore di Taizè, frère Alois, durante un incontro in Bolivia di giovani latino-americani. Nel documento vengono poste quattro domande sul perdono e l’ascolto che daranno spunto ai momenti di scambio e di condivisione. Verranno preparati a tale scopo 160 punti di accoglienza al mattino e 25 incontri di riflessione al Palexpo il pomeriggio. Dell’organizzazione si sono occupate insieme le Chiese cattoliche e protestanti della Svizzera; i giovani saranno alloggiati presso le migliaia di famiglie di Bellegarde a Yverdon-les-Bains e di Ginevra a Montreux. Altri due testi di frère Alois saranno pubblicati in occasione dell’incontro europeo, tradotti in 26 lingue e consegnati a ciascun partecipante. Uno dei due è un appello alla riconciliazione dei cristiani: “In Cristo apparteniamo gli uni agli altri. Quando i cristiani sono divisi, il messaggio del Vangelo diventa impercettibile”. (S.G.)

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    Lettera di 600 madri iraniane al presidente Ahmadinejad: "Temiamo per i nostri figli"

    ◊   “Se la nostra terra prende fuoco, riguarda solo i leader politici?”. Questa la domanda rivolta da 600 madri iraniane al governo di Teheran in una lettera pubblicata sul blog "Motherspeace.blogfa.com". Le autrici del messaggio hanno fondato un mese fa un’associazione, “Madri per la pace”, per sostenere i propri figli, attivisti e studenti arrestati dalle autorità iraniane. Al centro della loro iniziativa la protesta contro il programma nucleare che temono potrebbe portare a una nuova guerra. “Temiamo il prezzo che i nostri figli dovranno pagare - si legge nella missiva - e non abbiamo dimenticato gli aspri giorni della guerra”. E ancora: "Se il dossier nucleare appartiene a tutti gli iraniani e può condizionare il destino dei nostri figli perché non possiamo esprimere la nostra opinione?”. Una provocazione coraggiosa in un momento in cui il governo di Ahmadinejad continua ad arrestare attivisti per i diritti delle donne, sindacalisti e studenti. (S.G.)

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    Germania: la diocesi di Fulda promuove il servizio volontario missionario per i giovani

    ◊   Competenza linguistica, capacità nella comunicazione interculturale e responsabilità sociale. Sono i requisiti, riferisce l'Osservatore Romano, richiesti ai giovani fra i 18 e i 26 anni che aderiscono ad un nuovo progetto della diocesi di Fulda, in Germania: il Servizio volontario missionario e sociale all’estero. Coordinata dall’Ufficio per la Chiesa universale e per la nuova evangelizzazione del Vicariato generale dell’episcopato, l’iniziativa mira a realizzare progetti improntati all’auto-aiuto nei Paesi destinatari. “Le possibilità concrete di intervento - ha sottolineato Sturmius Schneider dell’Ufficio per la Chiesa Universale - riguardano i collegi, gli asili, i centri sanitari e le scuole gestiti nell’ambito della pastorale giovanile”. (S.G.)

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    "Napoli sempre più povera deve continuare a sperare": questo l'invito rivolto ieri dal cardinale Sepe al capoluogo campano

    ◊   Napoli sempre di più stretta nella morsa della povertà. E' l’allarme lanciato ieri dall’arcivescovo del capoluogo campano, il cardinale Crescenzio Sepe, durante l'atto di affidamento della città all’Immacolata, celebrato ieri in Piazza del Gesù. ''Si constata dappertutto - ha affermato il porporato – l’aumento del numero delle famiglie in cui l'emergenza economica arriva fino al dilemma di che cosa mettere in tavola ogni giorno". E i problemi della casa, della salute, del lavoro, dei servizi, si ingigantiscono, fino a minare la serenità, anche laddove un tempo regnava incontrastata. Eppure, ha poi aggiunto, occorre sperare oltre il disagio, oltre le difficoltà, oltre ogni limite. Il porporato ha ricordato, infine, il messaggio di Benedetto XVI che, durante la sua visita a Napoli, ha chiesto un profondo rinnovamento spirituale contro tutte le violenze. “Alzare gli occhi al cielo – ha concluso – è un modo per pensare in grande, proprio come merita questa città”. (S.G.)

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    Ricorre oggi la Giornata Nazionale per la spina bifida e l'idrocefalo

    ◊   Sensibilizzare l'opinione pubblica e il mondo politico-sanitario in merito ai problemi di vita dei portatori di spina bifida e idrocefalo, dalla nascita fino all'età adulta. Questo l’obiettivo della Giornata nazionale contro queste malattie promossa dall'associazione "La Strada per l'arcobaleno", in collaborazione con il Centro spina bifida del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e in programma con diversi eventi questo fine settimana. Testimonial ufficiale l’attore Tullio Solinghi. L'apertura della manifestazione si è svolta venerdì scorso a Gubbio in occasione dell'accensione dell'Albero di Natale più grande del mondo con la partecipazione di un gruppo di adulti e ragazzi con spina bifida di tutta Italia che fanno parte del Comitato Italiano "Oltre l'Orizzonte". Da ieri si sta svolgendo invece a Tivoli un convegno medico-scientifico su "Autonomia.. l'altro modo di chiamare la libertà". Oggi, infine, presso la Regione Lazio, una tavola rotonda con la partecipazione del presidente dell'Associazione italiana spina bifida e idrocefalo Onlus, prof. Antonio Antonellis. La Spina Bifida, che è una delle cause maggiori di invalidità in età pediatrica. Si calcola che ne sia affetto circa 1 bambino su mille. (S.G.)

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    Combattere la depressione che colpisce i pazienti oncologici. Questo il tema di un convegno che si apre domani a Roma

    ◊   “Il miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici che, oltre a dover combattere il cancro, devono fronteggiare un secondo nemico, insidioso e potente, come la depressione”: questo, spiega all’Agenzia SIR Tonino Cantelmi, presidente dell’AIPPC (Associazione italiana psichiatri e psicologi cattolici), è “il principale obiettivo dello studio pilota che intendiamo realizzare presso l’IFO (Istituti fisioterapici ospitalieri)”. Il progetto, che sarà presentato domani a Roma (Centro Congressi Ifo – ore 9.30), ha lo scopo - prosegue Cantelmi - di “creare un sistema diagnostico adeguato dei disturbi depressivi e di analizzare l’efficacia del relativo trattamento farmacologico su un campione di 800 pazienti oncologici”. “Attualmente – spiegano gli organizzatori del convegno – in Italia un milione e 700 mila persone sono affette da cancro; di queste, il 40 % è depresso, ma solo il 2 % riceve una cura adeguata”; eppure “la depressione riduce la cooperazione del paziente con lo staff medico, interferisce negativamente con il decorso della malattia e pregiudica la risposta al trattamento chemioterapico”. Sarà mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, a tenere la lezione magistrale. All’incontro interverrà, tra gli altri, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi. (S.G.)

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    Riapre in Gran Bretagna la Biblioteca Nazionale Cattolica. Per la prima volta una avrà una sede fissa nell'Hampshire

    ◊   Oltre 700 mila libri, opuscoli e periodici a tema religioso. E’ la collezione della “Biblioteca Nazionale cattolica” della Gran Bretagna, rilanciata, come riferisce l’Osservatore Romano, con un messaggio speciale di augurio di Benedetto XVI e una Messa alla quale hanno preso parte le più importanti personalità del mondo cattolico britannico. Per la prima volta dotata di una sede fissa, nell’abbazia di Saint Michael nell’Hampshire, la struttura custodisce testi storici non reperibili altrove. Intende dotarsi inoltre di un sito internet che offrirà ai lettori, oltre al catalogo on-line, la possibilità di ordinare e prelevare i libri più facilmente. A tal fine, i curatori hanno lanciato una raccolta fondi di un milione e mezzo di sterline. Tra le nuove iniziative della Biblioteca, anche la “Corporazione di Santa Cecilia”, un'organizzazione ospitata dalle suore benedettine nei pressi di Oxford, che si occupa di fornire audiolibri ai non vedenti. (S.G.)

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    La Pontificia Università Gregoriana organizza, per il secondo anno consecutivo, un "Corso virtuale di Radio" indirizzato ai cattolici di lingua spagnola

    ◊   “Se hai qualcosa da dire, dillo attraverso la radio". È il lemma scelto dalla Pontificia Università Gregoriana e dal suo Centro Interdisciplinare per la Comunicazione Sociale (CICS), per il secondo corso virtuale di Radio che avrà inizio il 14 gennaio. A riportarlo l'Agenzia Fides. Scopo dell’iniziativa è contribuire alla formazione professionale dei cattolici che utilizzano il mezzo radiofonico per informare, educare ed evangelizzare in America Latina e in Spagna. Il corso-seminario sarà in lingua castigliana ed offrirà un percorso sulle tecniche di base della radio: usare la voce, il tono, l'intonazione; dare o fare un'intervista; elaborare notizie; partecipare attivamente ad una squadra di produzione. Questa seconda edizione conterà sull’utilizzo delle più moderne tecnologie di videoconferenza ed è possibile iscriversi sino al 12 dicembre. (S.G.)

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    "Comunicare la Chiesa nella cultura della controversia": è il tema del sesto seminario organizzato a Roma per i responsabili degli uffici stamopa ecclesiali

    ◊   Dalla trattative di pace portate avanti dalla Comunità di Sant’Egidio alla campagna in favore della stabilità familiare promossa dalla Conferenza episcopale statunitense. Sono alcune delle esperienze comunicative che verranno analizzate durante il sesto seminario professionale organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce di Roma e in programma dal 28 al 30 aprile 2008. All’incontro, che intende avviare una riflessione sulle strategie di comunicazione della Chiesa in un contesto culturale segnato dalle controversie, parteciperanno i responsabili degli uffici stampa ecclesiali e professionisti della comunicazione provenienti da circa 70 Paesi. "Di fronte ai dibattiti che mettono in discussione la famiglia, il rispetto della libertà religiosa, le questioni bioetiche o la protezione dei più deboli e bisognosi - spiegano gli organizzatori - il rischio per gli uffici di informazione della Chiesa è di vedersi costretti a svolgere una comunicazione di reazione, con tutti i connotati peggiorativi che questa comporta". Oltre all'aggiornamento sulle nuove tendenze comunicative e sulle modalità di funzionamento degli uffici, il Seminario diventerà un'occasione di scambio di esperienze tra i professionisti della comunicazione della Chiesa provenienti da Paesi e culture diverse. (S.G.)

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    L'Index Translationum dell'UNESCO celebra il suo 75.mo anniversario di vita. Raccoglie circa un milione 700 mila note

    ◊   È la sola bibliografia internazionale delle traduzioni e quest’anno compie 75 anni. Si tratta dell’Index Translationum dell’UNESCO che raccoglie, secondo delle norme uniformi di traslitterazione, circa un milione 700 mila note e più di 250 mila autori. Inglese, francese. tedesco, russo, italiano, spagnolo e svedese le sette lingue più tradotte. Creato nel 1932 dall’Istituto di cooperazionre intellettuale della Società delle Nazioni, è il frutto della collaborazione delle biblioteche nazionali di tutto il mondo in tutti i campi ndella conoscenza. È indirizzato a bibliotecari, documentaristi, ricercatori, editori, traduttori, studenti e giornalisti e si arricchisce, ogni anno, di almeno 100 mila nuovi riferimenti. Aggiornato ogni quattro anni, è consultabile sul sito dell’UNESCO. (S.G.)

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    24 Ore nel Mondo



    Cala il sipario sul vertice Unione Europea- Africa di Lisbona. Si lavora per un partenariato strategico

    ◊   Un’intesa di partenariato strategico fra Unione Europea e Africa è quanto hanno siglato le delegazioni che partecipano al vertice di Lisbona che si conclude oggi. Divergenze restano, invece, sui nuovi accordi commerciali. Ieri non sono mancati i momenti di tensione in particolare nei riguardi del presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, accusato di poca attenzione al tema dei diritti umani. Il servizio di Riccardo Carucci:


    Il vertice tra Europa e Africa si sta concludendo a Lisbona con soddisfazione degli organizzatori. Secondo il primo ministro portoghese, José Socrates, si è trattato di un incontro molto fruttuoso e aperto. In effetti, il timore che temi delicati come la situazione nello Zimbabwe o la crisi umanitaria del Darfur, con milioni di profughi e centinaia di migliaia di morti, fossero sacrificati all’ipocrisia diplomatica, non si è concretizzato. Oltre ad essere presenti nelle manifestazioni all’esterno del locale della riunione, sono stati affrontati da vari oratori. Ad esempio, con particolare vigore, dal cancelliere tedesco, Angela Merkel. Ieri sera, il presidente della Repubblica portoghese ha offerto un banchetto agli ospiti stranieri e non ha ignorato il tema dei diritti umani. Il presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, è arrivato in ritardo e non ha sentito il discorso che poteva metterlo in imbarazzo. Quando al Sudan, c’è da segnalare un appello congiunto del governo sudanese e delle Nazioni Unite che chiedono mezzi militari, soprattutto aerei, affinché la forza di pace mista prevista per il Darfur possa finalmente entrare sul terreno e, se possibile, mettere fine alla tragedia. Ma in Africa non mancano altri temi caldi. Per esempio la Somalia, alla quale ha fatto riferimento il presidente del Consiglio italiano Romano Prodi. Tuttavia è da ricordare che questo vertice a 80 partecipanti non può risolvere problemi concreti ma punta a creare un nuovo tipo e un nuovo assetto istituzionale di rapporti di eguaglianza e di cooperazione tra Europa e Africa. (Da Lisbona, per la Radio Vaticana, Riccardo Carucci)
     
    Spagna-Francia
    A margine del vertice Unione Europea-Africa, il premier spagnolo José Luis Rodríguez ha annunciato la creazione di un’unità di polizia investigativa franco-spagnola permanente con lo scopo di contrastare le azioni terroristiche dell’ETA. La decisione è scattata dopo che, una settimana fa, tre esponenti del gruppo separatista basco hanno ucciso in un attentato, nel sud della Francia, due agenti della guardia civile spagnola. Due sono stati arrestati si cerca il terzo.

    Bosnia
    Oltre un milione di serbi sono chiamati alle urne per eleggere il presidente della Repubblica Srpska, l’entità che forma con la Federazione croato-musulmana la Bosnia. I seggi, aperti stamani alle 7, si chiuderanno alle 19 e i primi risultati sono attesi in tarda serata. Favorito alla successione di Milan Jelic, scomparso a settembre, è Raiko Kuzmanovic leader del partito:“l’Unione dei socialdemocratici indipendenti”. Tutti i dieci candidati sono impegnati a difendere l’autonomia dell’entità.

    Kosovo
    “E’ tempo di prendere decisioni che offrano nuove chance di pace, di stabilità ai Balcani occidentali”. Così Hashim Thaci, futuro primo ministro del Kosovo, in un’intervista nella quale si è detto pronto all’indipendenza senza però fissare una scadenza precisa. Intanto, si attende un pronunciamento del Consiglio di sicurezza dell’ONU, convocato per il 19 dicembre, dopo il rapporto della Troika, USA, Unione Europea e Russia, che ha sostanzialmente preso atto del fallimento dei negoziati tra serbi e albanesi sullo status finale della provincia.

    Pakistan
    Attentato suicida in Pakistan. Nella valle di Swat, nel nord-ovest del Paese, sei persone, fra le quali due bambini e un poliziotto, sono rimaste uccise nell’attacco contro un posto di blocco. Solo qualche giorno fa, l’esercito aveva ripreso il controllo della zona dove da luglio erano ripresi i combattimenti tra le truppe di Islamabad e i talebani. Nell’offensiva circa 250 insorti, secondo le autorità locali, avevano perso la vita.

    Afghanistan
    Sotto assedio la città di Musa Qala, roccaforte dei talebani nella provincia di Helmand, in Afghanistan. Le forze della NATO hanno catturato due leader dei ribelli che, in questa zona, sostengono di avere a disposizione circa 2 mila miliziani. In un’operazione della coalizione nel sud del Paese sono rimasti uccisi 12 insorti ma anche due bambini. Intanto, a Kabul, è giunto il ministro della Difesa britannico Des Browne che ha visitato le truppe inglesi ed ha avuto un colloquio con il suo omologo afghano nell’offensiva contro i talebani.

    Iraq
    Violenza in Iraq. Il capo della polizia della provincia di Babilonia è stato ucciso in un attentato nei pressi di Hilla nel quale hanno perso la vita anche le sue due guardie del corpo. Sono stati trovati uccisi i due agenti rapiti ieri sera a Mossul. A livello politico, un nuovo round di colloqui si potrebbe tenere a gennaio tra Iran e Stati Uniti sulla sicurezza nel Paese del Golfo. E’ quanto hanno proposto le autorità di Baghdad a quelle di Teheran.

    Terrorismo-USA
    E’ stata aperta un’inchiesta preliminare da parte del ministero della Giustizia americano dopo la distruzione di alcuni video di interrogatori di esponenti di Al Qaeda, detenuti a Guantanamo. I filmati documentavano il ricorso ad alcune tecniche, che molti assimilano alla tortura, per far parlare gli imputati. Tra queste, anche il “waterboarding”, cioè l’annegamento simulato.

    Italia
    In Italia ancora una settimana politica piena di tensioni quella che si è appena chiusa. Al centro, il decreto sicurezza approvato dal Senato con la fiducia passata per un solo voto e la polemica sulla cosiddetta norma anti-omofobia inserita all’ultimo momento. Ma nelle ultime ore riflettori accesi su un altro drammatico tema: l’emergenza degli incidenti sul lavoro, con la tragedia all’acciaieria Thyssenkrupp di Torino. Il servizio di Giampiero Guadagni:


    Sicurezza. E’ questa la parola centrale nelle pagine politiche degli ultimi giorni. Intanto, sicurezza intesa come tutela dei cittadini. Il Senato ha dunque approvato il pacchetto, che disciplina tra l’altro le espulsioni di stranieri comunitari per motivi di ordine pubblico e pubblica sicurezza. Nel decreto è stato inserito all’ultimo una norma che prevede pene fino a tre anni per chi incita o attua la discriminazione riguardante sesso, razza, etnia, handicap, età e tendenze sessuali. E proprio il riferimento alle tendenze sessuali ha indotto a votare “no” il senatore a vita Andreotti e la senatrice del Partito Democratico Binetti. Le perplessità dei cattolici nascono dal rischio di inserire un terzo genere sessuale nella legislazione italiana con possibili ricadute giudiziarie su matrimonio e adozione dei figli. Il governo assicura che la norma sarà eliminata dal testo che verrà presentato alla camera. Insorgono i partiti di sinistra, che quell’emendamento hanno voluto. Ma di sicurezza si parla anche con riferimento agli incidenti sul lavoro, un’autentica emergenza in Italia. 1.300 morti nel 2006, quasi mille fino ad oggi quest’anno. E mentre si registrano i primi indagati per la tragedia all’acciaieria Thyssenkrupp di Torino, che ha provocato quattro morti e tre feriti gravi, il premier Prodi sottolinea che la vita è qualcosa di sacro da difendere. In questo caso, ricorda Prodi, le norme ci sono; piuttosto, vanno aumentati i controlli e puniti i trasgressori. Domani a Torino lutto cittadino e sciopero dei lavoratori metalmeccanici. E CGIL,CISL UIL hanno indetto tre giorni di lutto nazionale.(Per la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni)

    Libano
    Cresce l’attesa in Libano in vista della seduta parlamentare di martedì che dovrebbe dare il via libera all’elezione del nuovo presidente del Paese, dopo sette rinvii per il mancato accordo sul futuro capo dello Stato. Stamani il patriarca maronita, cardinale Nasrallah Sfeir, si è pronunciato a favore della modifica dell’articolo 49 della Costituzione che impedisce ai funzionari statali di ricoprire cariche elettive se non dopo due anni dalle dimissioni. Un cambiamento che dovrebbe aprire la strada per la presidenza al generale Suleiman.

    Corea del Sud
    Disastro ambientale in Corea del Sud. La marea nera, fuoriuscita da una petroliera che ha urtato due giorni fa una chiatta nel porto di Daesan, 100 chilometri a sud di Seul, ha distrutto 17 km di costa. Le autorità hanno dispiegato 100 navi e oltre 6mila persone per arginare l’emergenza. Drammatiche le conseguenze per la zona, molto importante dal punto turistico, e per gli animali. Al momento dell’impatto la nave cargo trasportava 147 mila tonnellate di petrolio. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

    Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 343
     
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