RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno LI  n. 106  - Testo della trasmissione di lunedì 16 aprile 2007

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Benedetto XVI festeggia gli 80 anni circondato dall'affetto dei suoi amici: in udienza riceve il cardinale Wetter e le autorità della Baviera

 

Dal Papa il metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas

 

La riflessione di padre Federico Lombardi sugli 80 anni del Papa e sul secondo anniversario del suo Pontificato

 

Il rapporto tra Bibbia e morale al centro della plenaria della Pontificia Commissione Biblica. Ce ne parla padre Klemens Stock

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Da tutto il mondo, gli auguri a Benedetto XVI per il suo 80.mo compleanno. Ai nostri microfoni Giuseppe Laras, Mario Scialoja, l'Archimandrita Polykarpos Stavropoulos, il vescovo luterano John Flack, André Birmelé e Andrea Riccardi  

 

CHIESA E SOCIETA’:

Incontro internazionale tra cattolici e ortodossi russi a Roma e a Milano in occasione della Pasqua, quest’anno celebrata nella stessa data

 

La riconciliazione tra le Chiese alla luce di Cristo: se ne discute in Sicilia alla Dodicesima settimana Cefaludese per l’Ecumenismo organizzata in preparazione della III Assemblea Ecumenica Europea, che si svolgerà il prossimo settembre a Sibiu, in Romania

 

Il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ha invitato cittadini e politici ad un impegno comune per “far uscire dal baratro” il Libano

 

Sul monte delle Beatitudini in Terra Santa c’è un clima di raccoglimento. Così suor Hiam che chiede maggiore attenzione per i cristiani dell’Iraq

 

Scozia: in una lettera pubblicata in vista delle elezioni del 3 maggio, i vescovi invitano quanti sono chiamati alle urne a riflettere su famiglia, istruzione e libertà religiosa

 

Assemblea generale dei vescovi messicani: la missione e il servizio per il triennio 2006-2009

 

Pochi i fondi destinati all’istruzione nelle Nazioni in guerra. L’Italia all’ultimo posto fra i donatori dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico

 

24 ORE NEL MONDO:

In Iraq, dove i ribelli hanno ucciso 13 soldati a Mossul, aumentano gli attentati contro i civili

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

16 aprile 2007

 

Benedetto XVI festeggia gli 80 anni circondato dall'affetto dei suoi amici: in udienza riceve il cardinale Wetter e le autorità della Baviera

 

Una giornata dal sapore di una festa di famiglia, quella della “sua” Baviera. E’ iniziato così, per Benedetto XVI, il giorno del suo 80° compleanno, pubblicamente celebrato ieri con la Messa in Piazza San Pietro. La mattinata di oggi, invece, è stata dedicata alle udienze con le principali autorità bavaresi, giunte in Vaticano per porgere personalmente gli auguri al loro illustre connazionale. Ce ne parla Alessandro De Carolis:

 

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Il primo a essere ricevuto in privato è stato il ministro presidente della Baviera, Edmund Stoiber, e a seguire il ministro presidente del Land Schleswig-Holstein, Peter Harry Carstensen, entrambi accompagnati da un piccolo seguito. Dopo mezzogiorno, l’abbraccio si è fatto collettivo in Sala Clementina, quando Benedetto XVI ha incontrato in un clima di grande affetto e cordialità il cardinale Friedrich Wetter, amministratore apostolico di Monaco e Frisinga, insieme con una Delegazione di 50 membri del Capitolo metropolitano. Mentre vi parliamo, da circa un’ora, nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico, Benedetto XVI siede a pranzo con i membri del Collegio cardinalizio. Ma i festeggiamenti avranno una “coda” di prestigio, oggi alle 18, quando l’Aula Paolo VI ospiterà gli artisti della Südwestrundfunk (SWR). Il Papa assisterà al loro concerto e riceverà il saluto del primo ministro del Baden-Württemberg, Günther Oettinger, e del direttore generale dell’orchestra bavarese, il prof. Peter Voss. L’esecuzione musicale si svolgerà sulle arie di Giovanni Gabrieli, Wolfgang Amadeus Mozart e Antonin Dvorák. Ad interpretarle saranno Hilary Hahn al violino, l’Orchestra radiofonica di Stoccarda della SWR e gli Ottoni della Radio di Stoccarda, sotto la direzione di Gustavo Dudamel. Al termine, Benedetto XVI rivolgerà un saluto ai presenti. L’avvenimento sarà seguito dalla nostra emittente in radiocronaca diretta dalle 17.50, con commento in italiano per la zona di Roma, sui 585 KHz dell’onda media e i 105 MHz della modulazione di frequenza. E mentre Benedetto XVI riceve i doni dai suoi amici, anche il dono del Papa al mondo, attraverso la profonda riflessione contenuta nel suo libro “Gesù di Nazaret” ha iniziato, com’era nelle previsioni, ad essere rapidamente cercato e trovato nelle librerie, a cominciare da quelle italiane dove il volume è uscito oggi. Un dato circoscritto ma comunque indicativo di una tendenza arriva da due librerie nel cuore di Roma: in tre ore vendute almeno 200 copie del “Gesù di Nazaret”. Le 350 mila copie predisposte dalla Rizzoli per la prima edizione sembrano avere davvero le ore contate.

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Dal Papa il metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas

 

Il Papa ha ricevuto stamani il metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, presente ieri alla Messa in Piazza San Pietro in occasione dell’80° compleanno di Benedetto XVI, in rappresentanza del Patriarca ecumenico Bartolomeo I. Il Papa durante l’omelia aveva salutato “con fraterno affetto” l’inviato del Patriarca, esprimendo “apprezzamento per il gesto gentile e auspicando che il dialogo teologico cattolico-ortodosso possa proseguire con lena rinnovata”.

 

 

La riflessione di padre Federico Lombardi sugli 80 anni del Papa

e sul secondo anniversario del suo Pontificato

 

Gli 80 anni di Benedetto XVI quasi coincidono con il secondo anniversario del suo Pontificato che ricorrerà fra tre giorni, il 19 aprile. Due anni molto intensi come rileva in questa riflessione il nostro direttore generale padre Federico Lombardi:

 

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Papa Benedetto XVI appare – come si suol dire – “in piena forma”, con un ritmo intenso e ben regolato di attività, che ci invita a vivere questi due anniversari con gioia e serenità, guardando in avanti verso ulteriori anni di buon cammino e fecondo servizio.  Una lunga vita, caratterizzata da una vocazione che si è sviluppata in tappe e modalità successive, di responsabilità sempre maggiore, ma con una grande coerenza e unità di ispirazione e di impegno. Sacerdote e teologo; uomo di fede, di cultura e di servizio ecclesiale. La cultura e la fede non rimangono circoscritte all’ambito della ricerca e della vita personale, ma diventano ricchezza condivisa in ambiti sempre più larghi, fino all’orizzonte universale della Chiesa e dell’umanità di oggi. Due anni fa potevamo intuire che questo papato sarebbe stato caratterizzato in particolare dal contenuto e dallo stile del magistero. Ora questo è divenuto evidenza. Benedetto XVI in due anni è stato nella Sinagoga di Colonia, nel campo di Auschwitz-Birkenau, nella Moschea Blu. Ha incontrato i giovani del mondo a Colonia e si prepara a rincontrarli a Sydney. Ha incontrato il Patriarca Bartolomeo, il Primate anglicano, il Segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese e tante altre personalità ecumeniche e politiche. Sta per varcare l’Atlantico per recarsi in America Latina. Insomma, si è messo con rapidità e naturalezza in cammino sulle vie aperte dai suoi Predecessori.

 

Ma nel magistero c’è qualcosa di personalmente suo ed inconfondibile. Parlare con profondità, chiarezza e sistematicità del centro della nostra fede: dimostrare e aiutarci tutti a capire la necessità e la bellezza dell’intreccio continuo e quotidiano fra fede, ragione, studio, spiritualità. Questo ci pare il “carisma” di Benedetto XVI. L’Enciclica “Dio è amore”; il libro “Gesù di Nazaret”, sono due capisaldi per entrare in questa prospettiva e restarne coinvolti, e diciamo pure affascinati. Ma attorno ad essi cresce il servizio continuo delle omelie e delle catechesi, che sono certamente impegnative nella loro densità, ma sono alla portata della comprensione di chiunque si metta seriamente in ascolto.

 

Due aspetti in particolare ci colpiscono. Anzitutto la ricchezza e la naturalezza dei riferimenti ai Padri della Chiesa. Non vi è un salto di duemila anni dalla Scrittura all’oggi: vi è la continuità della riflessione e dell’approfondimento della fede attraverso il tempo da Gesù fino a noi. I Padri si erano un po’ eclissati dalla cultura comune del credente: ora ci tornano familiari. E poi la profondità vissuta delle spiegazioni della liturgia, della celebrazione della nostra fede: il significato dei riti, la espressione del rapporto fra i credenti e Dio, cresciuta attraverso la storia della nostra fede, vengono compresi in un contesto vivo, dove la memoria diventa attualità, e comprendiamo meglio che qui veniamo messi in contatto con il mistero di Dio. Dio, il Dio di Gesù Cristo, il Dio che è amore, il Dio che possiamo incontrare nella fede viva della Chiesa che giunge fino a noi attraverso i secoli e si celebra nei sacramenti che ci sono donati. Riascoltare e gustare questi annunci: gustare la gioia di sentirne parlare con profondità, con dignità e con passione, in modo non formale ma credibile per noi, umanità del duemila, così da poter serenamente e fiduciosamente dare ragione della speranza che è in noi. In questo Joseph Ratzinger, oggi Benedetto XVI, ci aiuta veramente, e capiamo che è il senso della sua vita e del suo servizio. Gli auguriamo – e ci auguriamo – che lo possa svolgere ancora a lungo.

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Il rapporto tra Bibbia e morale al centro della plenaria

della Pontificia Commissione Biblica

 

E' iniziata questa mattina in Vaticano la plenaria della Pontificia Commissione Biblica che si svolge sul tema del rapporto tra Bibbia e morale. La plenaria è presieduta del cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina delle Fede e presidente della Commissione. Dirige i lavori dell'assemblea il padre gesuita Klemens Stock, segretario generale. Giovanni Peduto lo ha intervistato:

 

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R. – Noi ci troviamo nella fase ultima dei nostri lavori, e adesso si tratta soltanto di apportare gli ultimi ritocchi al nostro testo. Questo testo consiste di due parti. Una prima parte dal titolo “Una morale rivelata, dono di Dio e risposta umana”. Questa prima parte sviluppa lo stretto collegamento tra i doni che vengono dati da Dio e il giusto comportamento delle persone umane e mostriamo, secondo la Bibbia, tre principali doni di Dio: primo dono, la Creazione; secondo dono, l’alleanza con il Popolo di Israele; e il terzo, ultimo e principale dono di Dio, la venuta e l’opera del Suo Figlio nella Persona di Gesù di Nazaret. E poi, vogliamo mostrare quali sono le conseguenze per un adeguato agire umano nell’accoglienza e nell’amministrazione di questi doni di Dio. Questo per quanto riguarda la prima parte. Nella seconda parte, cerchiamo di indicare criteri fondati sulla Bibbia per rispondere in maniera giusta ai problemi moderni, e questi criteri sono: conformità con la concezione della persona umana biblica, conformità con la Persona e l’esempio di Gesù. Poi ci sono altri criteri, più specifici: convergenza, contrapposizione, progressione, finalità e discernimento. E nel nostro testo, insistiamo molto anche sul fatto che la morale biblica non è un moralismo rigoroso, ma importante è il fatto che Dio è misericordioso e che Dio perdona gli esseri umani che hanno sbagliato. Un ultimo punto, l’agire umano secondo la Bibbia non è chiuso in questa vita terrena, ma si svolge sull’orizzonte della vita eterna.

 

D. – Padre Stock, quali sono i principali sviluppi della morale dall’Antico al Nuovo Testamento?

 

R. – Per sé, di questo tema si è occupato il documento precedente della Pontificia Commissione Biblica, proprio con il tema “Le Sacre Scritture del Popolo d’Israele nella Bibbia cristiana”, e lì si mostrano diversi aspetti: continuità, discontinuità e progressione, in questo rapporto tra Antico e Nuovo Testamento. Possiamo darne un esempio: il più grande comandamento, l’amore per Dio e l’amore per il prossimo, si trova nell’Antico Testamento; da Gesù viene confermato. Ma poi, lo sviluppo consiste in questo: che Gesù, mediante la Sua Persona e il Suo agire, dà una nuova interpretazione a questo, che è il comandamento più grande.

 

D. – Benedetto XVI ha spesso esortato a non vivere la fede come una serie di proibizioni moralistiche: come vivere allora la morale?

 

R. – Certamente, la morale biblica non è un sistema a sé stante; e la morale, secondo la Bibbia, non consiste in comandamenti e ancora meno in proibizioni a sé stanti, isolate. I toni che noi mettiamo in rilievo secondo la Bibbia, sono espressioni dell’amore di Dio e spero che noi, con il nostro testo, ci troviamo sulla linea del Papa. Ho trovato questa frase nell’Enciclica “Deus caritas est” del Papa, ove lui dice: “Fede, culto ed ethos si compenetrano a vicenda, come un’unica realtà che si configura nell’incontro con l’agape di Dio”. Fondamentale è l’incontro con l’amore di Dio, e da questo incontro, poi, proviene il giusto agire umano.

 

D. – I precetti morali contenuti nel Nuovo Testamento sono tuttora validi o sono da ripensare come precetti collocati in un periodo storico, culturale e religioso ormai superato?

 

R. – La rivelazione fatta da Gesù e l’esempio dato da Gesù non possono essere superati; hanno un valore permanente per tutti i tempi. Per i problemi moderni, si devono cercare le giuste soluzioni, ma le giuste soluzioni secondo l’esempio di Gesù e nello spirito di Gesù.

 

D. – Come crescere in moralità facendosi aiutare dalla Bibbia?

 

R. – La Bibbia è fondamentalmente la testimonianza della rivelazione di Dio, e Dio si è rivelato come amore. Quanto più noi accogliamo consapevolmente e con gratitudine questa rivelazione dell’amore di Dio, tanto più siamo disposti e capaci di un agire giusto.

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OGGI IN PRIMO PIANO

16 aprile 2007

 

 

Da tutto il mondo, gli auguri a Benedetto XVI per il suo 80.mo compleanno

 

Da tutto il mondo giungono, in queste ore, gli auguri a Benedetto XVI per il suo 80.mo compleanno. Alle preghiere ed espressioni di affetto dei fedeli, si aggiungono gli attestati di stima di esponenti delle altre religioni, della cultura e della società civile. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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(musica di Bach)

 

“Cuori straripanti di gioia”: è il titolo dell’edizione dell’Osservatore Romano nel giorno del compleanno di Benedetto XVI. E’ la gioia dei fedeli che in tutto il mondo abbracciano idealmente il Successore di Pietro in questo momento di festa. Ma non mancano gli auguri di rappresentanti delle altre grandi religioni. Al microfono di Massimiliano Menichetti, il presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, Giuseppe Laras:

 

R. – Il mio augurio è che possa continuare sulla strada iniziata e quindi intensificare la sua opera a favore dell’avvicinamento tra i membri delle diverse religioni, e non penso soltanto all’ebraismo ma penso anche all’islam e penso anche a tante altre religioni.

 

D. – Cosa l’ha colpita di più di questi due anni di pontificato di Benedetto XVI?

 

R. – Il suo desiderio, anche se non è stato sempre esplicitamente espresso, di proseguire sulle tracce del suo predecessore Giovanni Paolo II. L’augurio al Papa è di dare un contributo sostanziale alla causa di pacificazione e della pace tra tutte le persone.

 

Sempre intervistato da Massimiliano Menichetti, gli auguri di Mario Scialoja, responsabile della Lega musulmana mondiale in Italia, che si sofferma anche sull’eredità dello storico viaggio del Papa in Turchia:

 

R. – Innanzitutto, voglio fare i miei più fervidi auguri a Sua Santità Benedetto XVI per un lungo e felice pontificato, e questo è un augurio che faccio veramente con piena sincerità e di tutto cuore. Io ritengo, da quanto Benedetto XVI ha fatto finora, che egli intenda proseguire sulla via del dialogo con le religioni, in particolare con le grandi religioni abramitiche, vuol dire con l’islam e l’ebraismo, dialogo che oggi appunto nel mondo è sempre più multiculturale, multireligioso, in società sempre più miste, non è una cosa auspicabile, ma è una necessità.

 

D. – Dopo il discorso di Ratisbona, ci furono delle aspre polemiche ed un forte confronto. Cosa rimane oggi nel mondo musulmano di quel discorso?

 

R. – Purtroppo, i mass media hanno estratto da quel lungo e complesso discorso del Santo Padre alcune frasi che, chiaramente, potevano sembrare offensive per l’islam. Ma questo non era certamente nell’intento del Pontefice. Il viaggio del Santo Padre in Turchia, soprattutto il fatto che si sia recato alla Moschea Blu ad Istanbul e che accanto all’imam abbia pronunciato delle invocazioni dalla Kibla, che è la nostra direzione tradizionale per la preghiera, è un segnale estremamente forte!

 

Auguri affettuosi vengono espressi al Papa dai fedeli dalle altre confessioni cristiane. Il Patriarca ecumenico Bartolomeo I ha inviato a Roma per l’occasione il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas. Dal canto suo, il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, ha augurato al Pontefice di avere una buona salute, una lunga vita e l'aiuto di Dio nel suo ministero spirituale. Ai nostri microfoni, l’augurio dell’Archimandrita del Trono Ecumenico Polykarpos Stavropoulos:

 

R. – Il mio augurio, da parte del mio metropolita Gennadios, attualmente convalescente, da parte di tutto il clero e del popolo della sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia al Santo Padre Benedetto XVI è “ad multos annos”: una lunga vita piena di salute, pace, prosperità! Che sia sempre benedetto da Dio per portare avanti le sue grandi responsabilità, perché lui è Primate della Chiesa che presiede nella carità e nell’amore.

 

D. – Quali sono i suoi auspici per il cammino ecumenico, soprattutto dopo l’abbraccio tra Benedetto e il Patriarca Bartolomeo?

 

R. – Noi siamo molto ottimisti perché il Santo Padre è un gran teologo, un grande conoscitore dell’Oriente e lui, guidato dallo Spirito Santo, farà il meglio.

 

Intervistato da Philippa Hitchen, il vescovo John Flack, direttore del Centro anglicano di Roma rivolge un augurio al Papa, sottolineandone la chiarezza nella testimonianza del Vangelo:

 

Auguri al Santo Padre per il secondo anniversario di pontificato e per il suo 80.mo compleanno. Gli auguro ancora molti anni per svolgere il suo ministero. Il modo in cui spiega ed insegna la fede cristiana è molto chiaro, e per questo anche noi anglicani gli siamo molto riconoscenti. Io parlo a nome dell’arcivescovo di Canterbury, che è il capo della Comunione anglicana.

 

Anche dal mondo luterano l’augurio al Papa per un felice compleanno. Ecco le parole del teologo André Birmelé, docente all’Università Marc Bloch di Strasburgo raccolte da Romilda Ferrauto:

 

R. - Pour nous, c’est qualcun de très, très précieux dans tout le dialogue ...

Per noi, è una persona estremamente preziosa nel dialogo teologico. Personalmente, sono profondamente grato di avere incontrato un teologo di tale rango, di tale qualità, e che un conoscitore così fine del mondo della Riforma sia divenuto il Successore di Pietro.

 

In questa felice ricorrenza, al Papa giungono anche gli auguri e la riconoscenza del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che in un messaggio ricorda i “profondi ed antichi legami” tra la Santa Sede e l’Italia, “alimentati dalla condivisione dei valori della pace e della promozione della dignità dell'uomo”. Grande è poi la gioia manifestata dai movimenti ecclesiali. Ecco l’augurio del prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, raccolto da Fabio Colagrande:

 

R. – Il mio augurio, per questo Papa, è che possa incontrare quelle che sono le conseguenze del suo ministero; che possa alla fine, cioè, incontrare i frutti del suo ministero, frutti di cuori che si aprono al Vangelo e alla fede, di carità – quanto questo Papa è attento al tema della carità e al tema degli umili – frutti di un tessuto ecclesiale e di un tessuto familiare che resiste a quello spirito corrosivo di isolamento, di vittoria della solitudine che è un po’ il demone del nostro tempo. Questo Papa questo augurio lo merita perché con la sua parola, con la sua preghiera e con la sua testimonianza ci chiama tutti ad essere famiglia di Dio.

 

D. – E’ salito al Soglio pontificio Joseph Ratzinger con la fama di difensore della fede. Questi due anni come sono andati? Cosa è successo, secondo lei?

 

R. – Io credo che il Papa sia difensore della fede; lo era anche Giovanni Paolo II, lo erano i suoi predecessori ... Ma il Papa è anche un evangelizzatore, allo stesso tempo, perché difendere la fede vuol dire anche comunicarla, vuol dire comunicarla incessantemente. Io ho la sensazione che Benedetto XVI abbia introdotto anche questa nota serena nel vivere in un mondo difficile. E noi tutti, noi europei soprattutto, siamo tentati dal pessimismo, dalla tristezza ... La mia sensazione è che il Papa abbia introdotto gioia e serenità nel vivere cristiano, dicendoci a 80 anni – il che veramente richiama uno spirito giovanile, più che un atteggiamento da anziano – che questo è un bel tempo in cui essere cristiani.

 

Un bel tempo per esseri cristiani, guidati da un pastore “mite e fermo”. Buon compleanno, Santo Padre!

 

(musica di Bach)

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CHIESA E SOCIETA’

16 aprile 2007

 

Incontro internazionale tra cattolici e ortodossi russi a Roma e a Milano

in occasione della Pasqua, quest’anno celebrata nella stessa data

 

Si è aperto ieri a Roma e a Milano, in occasione della celebrazione della Pasqua, quest’anno, nella stessa data da parte di cattolici ed ortodossi, l’Incontro internazionale tra cattolici e ortodossi russi sul tema “La missione della Chiesa nella società di oggi”. L’iniziativa è dell’Associazione Internazionale Sofia: Idea Russa Idea d’Europa, che ha voluto far incontrare i fedeli delle due comunità ed esponenti delle Chiese sorelle. La delegazione ufficiale del patriarcato di Mosca - composta dal vescovo di Egorievsk, Mark, presidente vicario del Dipartimento Relazioni Religiose Estere del patriarcato di Mosca e vice del Metropolita Kirill, dall’arcivescovo di Karsun (Chersoneso), Innokenty e dal prof. Pavel Velikanov, segretario scientifico dell’Accademia Teologica di Mosca - parteciperà questo pomeriggio al concerto offerto al Papa per il suo genetliaco che si svolgerà nell’Aula Paolo VI. La giornata di oggi a Roma si è aperta alle 9.30 con una preghiera presso le Catacombe di San Pancrazio; nel pomeriggio, alle 16, in Vaticano, nell’aula del Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto, è previsto l’incontro dal titolo “La missione della Chiesa nel III millennio: il Magistero di S.S. Benedetto XVI e di S.S. Alessio II”. Domani, alle 19.30, nella sala Trevi Cineteca Nazionale, sarà proiettato, per la prima volta in Italia, il film “Pietro l’Apostolo”, di Vladimir Khotinenko e Kristof Zanussi, che mercoledì, all’udienza generale faranno omaggio al Santo Padre di una copia della pellicola. Tra gli altri eventi in programma vi sono, a Roma, l’incontro dal titolo “Il comune amore del Signore risorto, centro del dialogo ecumenico”, che si svolgerà mercoledì alle 16.30, nell’Aula magna della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum, mentre a Milano, lunedì 23 aprile, alle 15, nella sala Negri da Oleggio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’incontro “Cristianesimo e Università”. In questa occasione l’Associazione Internazionale Sofia: Idea Russa Idea d’Europa, e l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’università russa MGIMO, firmeranno l’accordo di cooperazione per la realizzazione del Progetto “Ad Fontes!” sulla riaffermazione, a livello di alta formazione, del concetto cristiano di persona come centro del sistema dei valori europeo. (T.C.)

 

 

La riconciliazione tra le Chiese alla luce di Cristo: se ne discute in Sicilia alla Dodicesima settimana Cefaludese per l’Ecumenismo organizzata

 in preparazione della III Assemblea Ecumenica Europea,

che si svolgerà il prossimo settembre a Sibiu, in Romania

 

Si sono aperti sabato pomeriggio a Cefalù, in Sicilia, i lavori della Dodicesima settimana Cefaludese per l’Ecumenismo, promossa dal Centro “La Palma”. Tre, fino al 27 aprile, gli incontri che sono stati organizzati in preparazione della III Assemblea Ecumenica Europea, che si svolgerà il prossimo settembre a Sibiu, in Romania, sul tema: “La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa”. Gli argomenti centrali su cui verte la Dodicesima settimana Cefaludese per l’Ecumenismo sono la riconciliazione tra le Chiese alla luce di Cristo, la collaborazione fra le Chiese per la crescita dell’Europa e il servizio delle Chiese nei confronti del mondo di oggi. Gli incontri sono stati affidati ad una teologa cattolica, ad una teologa ortodossa e ad un pastore evangelico valdese donna. “Accogliere e tradurre in pratica tutto quello su cui si è d’accordo; recepire gli uni dagli altri tutto quello che ciascuno apprezza negli altri e che non si oppone alla propria tradizione; far spazio al Sensus fidelium, perché la riconciliazione non procede né per iter di teologi, né attraverso un percorso gerarchico; far spazio ai testimoni”: sono i quattro elementi che, per la teologa Cettina Militello, intervenuta al primo incontro, possono offrire un modello concreto di unità. “Fra le tematiche in discussione a Sibiu – ha spiegato il teologo Liborio Asciutto, presidente del Centro La Palma” di Cefalù – credo che una priorità sia costituita dall’esigenza di intensificare i rapporti tra le oltre 150 Chiese presenti in Europa, nel comune impegno per la crescita umana e spirituale”. Per Liborio Asciutto è necessario, inoltre stimolare la crescita dell’ecumenismo nelle zone di conflitto, come nell’Irlanda del Nord, nei Balcani, dove si registrano “rapporti conflittuali tra cattolici e ortodossi nei Balcani e tra questi e i musulmani”, e nell’Est europeo, che registra “tensioni tra ortodossi e uniati, ed ortodossi e cattolici nell’Est europeo”. (A cura di Alessandra Zaffiro)

 

 

Il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ha invitato cittadini e politici

ad un impegno comune per “far uscire dal baratro” il Libano

 

“La libertà che Dio ha dato all’uomo è un’arma straordinaria, noi possiamo utilizzarla per fare il bene o il male e ciò che noi ascoltiamo oggi nelle dichiarazioni dimostra che siamo più portati ad andare verso il male che verso il bene”. E’ quanto ha detto ieri nella sua omelia il patriarca maronita Nasrallah Sfeir, che ha celebrato una Messa a  Bkerke. Il patriarca Sfeir, scrive l’agenzia AsiaNews, ha lanciato un forte monito “ai cittadini e ai politici” libanesi perché abbiano “pietà” per il Libano e perché si uniscano per far “uscire dal baratro” il Paese. Il cardinale Sfeir ha ricordato l’80mo compleanno di Benedetto XVI e, illustrando il significato liturgico della domenica “in Albis”, ha indirizzato un messaggio a tutti i cristiani perché riscoprano il volto di Dio misericordioso e riprendano il ruolo che hanno svolto per tanti secoli. Intanto il presidente della Camera, Nabih Berri - che è anche il capo del movimento di Amal, all’opposizione – ha annunciato intanto che intende convocare il Parlamento il 25 settembre, ma senza la presenza del governo “incostituzionale”, per procedere alla elezione del nuovo presidente della Repubblica, al posto dell’attuale, Emile Lahoud, il cui incarico scade a novembre. Il patriarca Sfeir ha anche ricevuto il generale Michel Aoun il quale in una dichiarazione ad AsiaNews ha definito l''incontro “costruttivo e necessario in questa fase storica”. Aoun ha lanciato “dure critiche contro quelle persone che stanno cercando di capovolgere la tavola delle trattative, indicando la sua alleanza con Hezbollah come permanente, e contro coloro negano il pericolo dello scoppio della guerra, affermando che il tempo della guerra è finito”. Aoun ha anche rinnovato il suo appoggio incondizionato alla formazione di un governo d’unita nazionale, che rappresenti tutto il tessuto sociale libanese. (T.C.)

 

 

Sul monte delle Beatitudini in Terra Santa c’è un clima di raccoglimento. Così suor Hiam che chiede maggiore attenzione per i cristiani dell’Iraq

 

“Sul Monte delle Beatitudini si vive sempre un clima di raccoglimento, silenzio e meditazione. Eppure questa tranquillità è stata di recente interrotta con la guerra del Libano, che ha pesantemente condizionato la vita di questa porzione di terra della Galilea”. Sono le parole della suora francescana Hiam, irachena di Ninive, che si occupa dell’accoglienza dei pellegrini sul posto. All’agenzia Sir la religiosa racconta dell’ampliamento della struttura ricettiva, che fra due anni arriverà a 300 posti, e della varietà dei servizi offerti. Il tentativo – spiega – “è di offrire a tutti un modello di ospitalità basato sul dialogo, sul rispetto reciproco e sui valori della pace”. Punto chiave è la condizione dei cristiani in Iraq, che sono costretti a spostarsi verso il nord del Paese o all’estero. “Non è possibile studiare - dice - e il futuro dei giovani cristiani è incerto”. Per il solo fatto di “essere cristiani siamo perseguitati, perciò – prosegue - abbiamo bisogno di tutto, soprattutto di medici e assistenza sanitaria. L’Occidente – conclude – ha un dovere di carità verso la popolazione irachena”. (E. B.)

 

 

Scozia: In una lettera pubblicata in vista delle elezioni del 3 maggio,

i vescovi invitano quanti sono chiamati alle urne a riflettere su famiglia, istruzione e libertà religiosa

 

Famiglia, scuola, diritto alla vita e libertà religiosa: invitano a riflettere su questi temi i vescovi scozzesi nella lettera agli elettori che voteranno per scegliere il nuovo parlamento il prossimo 3 maggio. Nel documento, riferisce l’agenzia SIR, i presuli invitano i cittadini ad interrogare i candidati su questioni chiave per la morale cattolica. Il messaggio, letto in tutte le chiese nell’ultimo fine settimana, sottolinea che “un conflitto di valori nella società” ha portato a una legislazione che contraddice profondamente i valori cristiani. Esempio sono le nuove regole in materia di famiglia introdotte dall’ “Equality Act”, in vigore dal 30 aprile, che obbligheranno le agenzie di adozione cattoliche ad equiparare le coppie omosessuali a quelle eterosessuali e i piani del governo britannico per aggiornare l’arsenale nucleare. Si tratta di novità che, secondo i presuli scozzesi, “danneggiano non solo il bene della comunità cattolica ma quello dell’intera umanità" e che “vanno contrastate al momento del voto”. Allo stesso tempo la lettera mette in risalto che “molti candidati condividono i valori cristiani” e che vi sono “segni di volontà di avere una autentica voce cristiana in politica”. (T.C.)

 

 

Assemblea generale dei vescovi messicani: la missione e il servizio

per il triennio 2006-2009

 

Definire la missione e il servizio della Conferenza episcopale messicana nel contesto attuale per il triennio 2006-2009 e aggiornare il messaggio contenuto nella Lettera Pastorale 2000 “Dall’incontro con Gesù Cristo alla solidarietà con tutti”: con questi intenti, i vescovi del Messico da oggi sono riuniti a Cuautitlán Izcalli fino al 20 aprile per la loro 83.ma Assemblea generale. I lavori saranno divisi in tre momenti: in primo luogo, i vescovi rifletteranno, alla luce della Lettera Pastorale 2000 e della situazione attuale del Paese, sui temi chiave che orienteranno i compiti della CEM nel triennio. Attraverso il dialogo, esposizioni e lavori di gruppo, i presuli stabiliranno le linee da seguire nell’ambito del secondo momento, che ha per scopo quello di “definire e approvare l’obiettivo e l’iter della CEM per il triennio 2006-2009”. Infine, i vescovi messicani prenderanno visione e approveranno i programmi pastorali delle Commissioni episcopali per il triennio 2006-2009. La Santa Messa di apertura sarà presieduta dal cardinale Norberto Rivera Carrera, arcivescovo primate del Messico. (R.M.)

 

 

Pochi i fondi destinati all’istruzione nelle Nazioni in guerra.

L’Italia all’ultimo posto fra i donatori dell’Organizzazione

per la Cooperazione e lo Sviluppo economico

 

I Paesi più ricchi del mondo destinano solo il 18 per cento dei loro contributi al settore scolastico nei luoghi in cui si registrano conflitti armati. Il dato, scrive l’agenzia MISNA, emerge in un rapporto di Save the Children dal quale emerge che le Nazioni a medio reddito riservano all’istruzione il 49 per cento dei contributi, mentre quelle a basso reddito il 33 per cento. Nel mondo, dunque, circa 39 milioni di bambini rischiano di non vedere mai un’aula scolastica. Nei Paesi in guerra, i donors, secondo la stessa organizzazione, tenderebbero a considerare prioritari gli aiuti alimentari e quelli destinati alle infrastrutture. Per quel che riguarda l’Italia - all’ultimo posto dei donatori dei Paesi Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico) negli aiuti destinati all’istruzione - il vice-ministro degli Esteri con delega alla Cooperazione, Patrizia Sentinelli, in un comunicato ha espresso il suo rammarico per i dati registrati dal rapporto ed ha spiegato che questi “sono il risultato dei tagli subiti dalla cooperazione in questi anni”. “Questi dati – ha aggiunto Patrizia Sentinelli – sottolineano come, seppur il nostro paese abbia una particolare attenzione rispetto ad altri nel finanziare progetti per bambini che vivono nei cosiddetti ‘Cafs’ (Paesi in stato di guerra o post-conflitto), questa somma risulti ancora ampiamente insufficiente. Per questo – ha concluso – siamo stimolati a cambiare registro, come abbiamo già iniziato a fare, e a lavorare per aumentare sia la quantità degli aiuti che la loro efficacia attraverso uno snellimento delle procedure d’intervento”. (T.C.)

 

 

24 ORE NEL MONDO

16 aprile 2007

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

 

- In Iraq, 13 soldati iracheni sono stati uccisi a Mossul durante un attacco compiuto da ribelli. Sul versante politico, intanto, il movimento che fa capo al leader religioso sciita, Moqtada Al Sadr, ha annunciato ufficialmente il ritiro dei suoi sei ministri dal governo del premier, Nouri Al Maliki, per protestare contro la mancata messa a punto di un calendario di ritiro delle truppe statunitensi dall’Iraq. Ma come si è arrivati a questa decisione? Giada Aquilino ne ha parlato con Latif Al Saadi, giornalista iracheno sciita:

 

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R. - Questa è un’altra dimostrazione della complicata realtà irachena. E non è la prima volta che il movimento di Al Sadr adotta un provvedimento del genere, perché già quando il primo ministro iracheno, Al Maliki, parlò col presidente americano Bush - dando il via, il 14 febbraio scorso, al piano sulla sicurezza - il gruppo di Al Sadr minacciò di ritirarsi dal governo. Poi è passato del tempo e gli uomini del leader sciita sono rientrati a tutti gli effetti nell’esecutivo. Adesso, hanno attuato la stessa tecnica, ma la situazione è diversa perchè il movimento di Al Sadr si trova in un momento di debolezza. All’interno del movimento c’è, infatti, una divisione tra gruppi che vogliono continuare a portare avanti il processo politico e un gruppo invece, legato allo stesso Al Sadr, che cerca di tenere il punto fermo contro gli americani.

 

D. - Il governo in generale, al di là delle minacce di Al Sadr, è in pericolo?

 

R. - La situazione non è tanto stabile, ma queste tensioni non penso faranno cadere direttamente il governo. Adesso, in Iraq, è in atto un processo per cambiare la mappa politica del Paese.

 

D. - Cosa vuol dire “cambiare la mappa politica” dell’Iraq?

 

R. - Vuol dire che, dopo le elezioni, la gente ha iniziato a capire che la divisione del potere secondo l’appartenenza settaria ed etnica non è giusta e ha già creato tanti problemi. Così, diverse forze politiche stanno lavorando per creare altri tipi di alleanze, basate sul principio della cittadinanza.

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- L’organizzazione umanitaria Amnesty International ha lanciato un appello all’Unione Europea e agli Stati Uniti perché prendano delle misure “concrete e urgenti per aiutare l’Iraq, evitando che il Medio Oriente si trovi ad affrontare una grave crisi umanitaria”. In un comunicato, diffuso oggi, Amnesty rivela in particolare che sarebbero almeno 3 milioni e mezzo le persone sfollate durante il conflitto che da quattro anni coinvolge il Paese arabo. In Iraq, intanto, continuano a vivere ore di grande paura e angoscia anche i cristiani del distretto di Dora a Baghdad. Fonti locali hanno riferito di un ultimatum che sarebbe stato lanciato alle famiglie cristiane di questa zona da un gruppo estremista islamico: i cristiani - ha minacciato il gruppo islamico - saranno uccisi se non si convertiranno all’islam.

 

- In Afghanistan, continua l’ormai interminabile serie di attentati compiuti dai talebani contro le forze dell’ordine afghane. L’ultimo attacco, sferrato, questa mattina, è costato la vita ad almeno 9 poliziotti. Il nostro servizio:

 

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L’attentato è avvenuto nel nord est dell’Afghanistan: un attentatore suicida si è fatto saltare in aria vicino ad un gruppo di poliziotti. L’attacco, rivendicato dai talebani, ha provocato la morte di almeno 9 agenti. Ma non sono solo le forze dell’ordine ad essere nel mirino dei ribelli: l’organizzazione umanitaria "Human Rights Watch" denuncia infatti in un rapporto un incremento di attentati contro civili. Secondo questo studio, le vittime civili di azioni e agguati compiuti dai talebani nel 2007 sono almeno 52. Nel rapporto si precisa inoltre che, nel 2006, almeno 230 persone sono morte in operazioni condotte da forze della coalizione, a guida statunitense, e della NATO. Nel 2006, i civili morti in seguito a scontri e attacchi sono stati complessivamente 669. Una commissione di inchiesta afghana ha poi denunciato, nei giorni scorsi, una strage compiuta in una provincia orientale del Paese asiatico da soldati americani. Il Pentagono ha ammesso che alcuni marines hanno sparato contro la folla. L’episodio, che risale allo scorso 4 marzo, è costato la vita a 12 civili, tra cui due bambini. Fonti della NATO hanno reso noto, infine, che nella provincia meridionale di Helmand, roccaforte dei talebani, sono stati uccisi molti leader dei ribelli.

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- Si celebra oggi, in Israele, la “Giornata della memoria” per commemorare gli oltre 6 milioni di ebrei morti nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. In tutto il Paese sono risuonate le sirene per ricordare le vittime della Shoah e ieri si è tenuta a Gerusalemme una cerimonia di commemorazione al memoriale Yad Vashem. Il nostro servizio:

 

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Alla cerimonia di ieri, al Memoriale delle vittime dell’Olocausto, ha partecipato anche il nunzio apostolico in Israele, l’arcivescovo Antonio Franco. Il presule aveva dichiarato, nei giorni scorsi, di non voler partecipare alla commemorazione a causa di una didascalia lesiva della memoria di Papa Pio XII, ritenuto responsabile - si legge in una breve nota sotto la foto del Pontefice esposta allo Yad Vashem - del “silenzio” e “dell’assenza di linee guida” per denunciare la Shoah. Poi, l’arcivescovo ha deciso di recarsi al memoriale perché “quando si incontrano delle difficoltà - ha detto ieri mons. Franco - occorre sempre cercare una soluzione”. Il nunzio apostolico in Israele ha successivamente spiegato che “la didascalia non è ancora stata modificata”, ma da parte del Memoriale - ha aggiunto - sono arrivate assicurazioni. La questione sarà dunque affrontata, anche perché “quella didascalia - ha fatto notare mons. Franco - rappresenta ingiustamente l’operato” svolto da Pio XII. In Israele, ha ricevuto intanto vasta eco la notizia della disponibilità dello Stato ebraico a discutere con la Lega Araba del piano di pace saudita del 2002 per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Il piano prevede, tra l’altro, il riconoscimento di Israele da parte del mondo arabo e il ritiro degli israeliani dai territori occupati durante la guerra del 1967. Ad Israele è stata offerta, in cambio, la possibilità di riallacciare contatti commerciali, oltre che diplomatici, con tutti e 22 i Paesi arabi.

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- In occasione del Mercato internazionale dei contenuti audiovisivi e digitali, che si tiene a Cannes a partire da oggi fino al prossimo 20 aprile, saranno presentati vari progetti dell'ONU in campo ecologico. La serie intitolata "Le Nazioni Unite in azione" proporrà, in particolare, dei cortometraggi sui problemi ecologici nel Mare d'Aral, in Kazakistan e in Serbia.

 

- In Ecuador, vittoria con ampio margine dei sì nel referendum sul progetto di riforma costituzionale voluto dal presidente, Rafael Correa. Lo spoglio è ancora in corso ma, con il 20 per cento delle schede scrutinate, l’83 per cento dei votanti risulta essersi schierato col capo dello Stato. Il servizio di Maurizio Salvi:

 

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Il presidente Correa ha ottenuto un successo senza discussioni, che gli servirà a rafforzare il suo progetto politico e a dare il colpo di grazia ai partiti tradizionali che lo hanno osteggiato in tutti i modi. Risultati ufficiali non ce ne sono, ma il margine di vittoria è netto, soprattutto se si tiene conto che l’affluenza è stata superiore alla media storica. Se il referendum sarà approvato, come ormai sembra scontato, in ottobre si svolgeranno le elezioni per i membri dell’Assemblea costituente. Avranno il compito di elaborare la nuova Costituzione, la 20.ma in Ecuador dall’indipendenza del 1830. In quel momento, ha assicurato il presidente dell’Ecuador, si potrà dare vita ad un autentico Stato di diritto, con un’adeguata divisione dei poteri ed una giustizia sottratta alla politica. Si potrà anche stimolare - ha aggiunto Correa - il decentramento ed una riforma del potere legislativo. Nella prima conferenza stampa dopo la vittoria, il capo dello Stato ha tra l’altro annunciato che Quito ha saldato definitivamente ogni debito con il Fondo Monetario e la Banca Mondiale.

 

Dall’America Latina, Maurizio Salvi, ANSA, per la Radio Vaticana.

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- La cosiddetta "guerra delle gang" in Brasile provoca la morte di più minorenni rispetto a quelli rimasti uccisi in seguito a scontri in Medio Oriente. E’ uno dei dati che emergono da un reportage del quotidiano americano Washington Post. Secondo le stime indicate dal giornale, sono 1.876 i minorenni brasiliani morti per violenze avvenute a Rio de Janeiro tra il 2002 e il 2006. Sono invece 729 le vittime israeliane e palestinesi registrate nello stesso periodo.

 

- Nuovi sforzi per risolvere la drammatica situazione della regione sudanese del Darfur. Il ministro degli Esteri sudanese, Lam Akol, ha annunciato oggi che il suo Paese ha deciso di accettare la fase due della missione dell’ONU per il Darfur, compreso l’impiego di elicotteri d’assalto.