RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L  n. 251  - Testo della trasmissione di venerdì 8  settembre 2006

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

In un tempo caratterizzato dal relativismo, la democrazia sia sempre fondata sulla verità: così, Benedetto XVI nel discorso ai vescovi Canadesi, ricevuti al termine della visita ad Limina

 

Il richiamo del Papa al nuovo ambasciatore cileno perchè sia rispettata nel Paese la vita e la famiglia

 

Benedetto XVI inizia domani il suo viaggio apostolico in Baviera nella speranza che risvegli la gioia della fede: ai nostri microfoni il cardinale Karl Lehmann

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

La Chiesa festeggia oggi la Natività di Maria: ce ne parla padre Amedeo Eramo

 

L’istruzione, chiave dello sviluppo: così, Kofi Annan nel messaggio per l’odierna Giornata mondiale per l’alfabetizzazione. Ancora oggi nel mondo, 800 milioni di persone sono analfabete: con noi mons. Aldo Martini

 

Dedicato alla famiglia il nuovo piano pastorale dell’arcidiocesi di Milano: stamane in Duomo la Messa presieduta dal cardinale Tettamanzi

 

Il patriarca Angelo Scola incontra i giurati del premio Signis, nella cornice della mostra del cinema di Venezia: ai nostri microfoni mons. Dario Viganò

 

Ad Orvieto il Convegno annuale delle ACLI: il tema della felicità sostenibile al centro della due giorni di studi. Intervista con Andrea Olivero

 

CHIESA E SOCIETA’:

I vescovi del Guatemala preoccupati per la crisi di valori che il Paese sta vivendo

 

“Tutti coloro che dirigono attività pericolose proteggano la vita umana”: così il cardinale Telesphore Toppo dopo l’incidente nella miniera di carbone ‘Bhatdih’, in India

 

Oggi a Cuba si celebra, con 69 processioni pubbliche, la festa della Madonna della “Caridad del Cobre

 

Sri Lanka: il vescovo di Jaffna, mons. Thomas Savundaranayagam, scrive una seconda lettera alle autorità per chiedere un’inchiesta sulla scomparsa di padre Nihal Jim Brown e del suo assistente

 

Sgomento di fronte ad un nuovo esperimento procreativo in Israele che pone gravi problemi etici oltre che umani per la vita nascente

 

24 ORE NEL MONDO:

Autobomba contro l’ambasciata americana a Kabul: 16 i morti. In un altro attentato feriti 4 militari italiani

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

8 settembre 2006

 

IN UN TEMPO CARATTERIZZATO DAL RELATIVISMO,

LA DEMOCRAZIA SIA SEMPRE FONDATA SULLA VERITA’:

 COSI’, BENEDETTO XVI NEL DISCORSO AI VESCOVI DEL CANADA-ONTARIO,

RICEVUTI IN OCCASIONE DELLA VISITA AD LIMINA.

L’INVITO DEL PAPA AI POLITICI CATTOLICI AFFINCHE’ NON SCENDANO

 A COMPROMESSI SUI PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA

 

I politici cattolici non scendano a compromessi sui principi della fede cristiana: è l’avvertimento di Benedetto XVI contenuto nel discorso ai presuli del Canada-Ontario, ricevuti stamani nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, in occasione della visita ad Limina. Nel suo intervento, il Papa si è soffermato sul rapporto tra fede e cultura in un tempo caratterizzato da un marcato relativismo. Il Pontefice ha inoltre sottolineato che la democrazia, per avere successo, deve fondarsi sulla verità e sul rispetto della persona umana. L’indirizzo di omaggio al Papa è stato rivolto da mons. Richard W. Smith, vescovo di Pembroke e presidente della Conferenza episcopale dell’Ontario. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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Gli ostacoli al Regno di Cristo sono oggi drammaticamente “evidenziati dalla separazione tra il Vangelo e la cultura”, che determina “l’esclusione di Dio dalla sfera pubblica”. E’ il forte richiamo di Benedetto XVI, che nel discorso ai vescovi del Canada ha offerto una profonda riflessione sul rapporto tra Chiesa e società, fede e cultura:

 

CERTAIN VALUES DETACHED…

 

“Certi valori – ha detto il Papa – staccati dalle loro radici morali e dal loro pieno significato radicato in Cristo, sono evoluti nei modi più inquietanti”. Il Canada, ha rilevato, “nel nome della tolleranza ha accettato la follia della ridefinizione” del concetto di coniuge. D’altro canto, ha proseguito, “nel nome della libertà di scelta”, i canadesi “assistono ogni giorno alla distruzione di bambini non nati”. “Quando il piano divino del Creatore è ignorato – ha constatato con amarezza – si perde la verità della natura umana”. Quindi, si è soffermato su quelle “false dicotomie” che sono presenti “anche all’interno della comunità cristiana”. Il Papa ha fatto riferimento, in particolare, ai danni che i leader politici cristiani provocano quando “sacrificano l’unità della fede e sanzionano la disintegrazione della ragione e dei principi di natura etica” per rincorrere “effimere mode sociali” o “false richieste emerse dai sondaggi”. Parole, queste, corredate da una viva esortazione:

 

DEMOCRACY  SUCCEDS ONLY TO….

 

“La democrazia – ha sottolineato Benedetto XVI – ha successo soltanto se si basa sulla verità e su una corretta comprensione della persona umana”. Ancora, ha detto il Pontefice, “l’impegno cattolico nella vita politica non può scendere a compromessi su questi principi”, altrimenti, la verità cristiana “verrebbe ridotta al silenzio” e si affermerebbe “l’autonomia dalla morale”. Ha così incoraggiato i presuli del Canada-Ontario a mostrare ai leader politici che la fede cristiana “lungi dall’essere un ostacolo al dialogo è, invece, un ponte che collega ragione e cultura”. D’altro canto, ha messo l’accento sul rischio che si corre nel disperdere l’identità del messaggio cristiano:

 

WE MUST ACKNOWLEDGE THAT ANY REDUCTION…

 

“Dobbiamo riconoscere – ha avvertito il Papa – che ogni riduzione” del “Regno di Dio” a “indefinito Regno di valori” indebolisce “l’identità cristiana e sminuisce il contributo della Chiesa alla rigenerazione della società”. Quando “il credere è rimpiazzato dal fare”, è stato il suo monito, è allora “urgente ritornare” allo spirito dei primi discepoli di Cristo. Parlando poi delle scuole cattoliche canadesi, ha poi rivolto il pensiero all’importanza dell’evangelizzazione della cultura. E ciò, ha affermato, è ancor più vero oggi in una società “dove è presente in modo marcato il relativismo che non riconoscendo niente come definitivo considera i propri desideri come l’ultimo criterio” di giudizio. Per questo, ha concluso il Papa, soprattutto pensando ai giovani, è urgente proporre un “apostolato dell’amore intellettuale” che nell’essenziale unità della conoscenza “guidi i giovani verso la sublime soddisfazione di esercitare la loro libertà in relazione con la verità”.

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LE SPERANZE DEL CILE PROSSIMO A FESTEGGIARE I 200 ANNI DELLA REPUBBLICA:

IL RICHIAMO DEL PAPA AL NUOVO AMBASCIATORE DEL PAESE LATINOAMERICANO,

PERCHE’ SIA RISPETTATA LA VITA E LA FAMIGLIA

 

Le speranze del Cile prossimo a festeggiare il bicentenario della Repubblica, e l’importante missione della Chiesa nel Paese latinoamericano: ne ha parlato stamane il Papa, ricevendo le Lettere credenziali del nuovo ambasciatore cileno presso la Santa Sede. Il servizio di Roberta Gisotti:

 

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Un Paese che può contare su “abbondanti risorse storiche e spirituali per affrontare il futuro”: l’incoraggiamento di Benedetto XVI al nuovo ambasciatore cileno Pedro Pablo Cabrera Gaete, 58 anni, tre figli, una lunga e prestigiosa carriera diplomatica, già  ambasciatore in Gran Bretagna, Russia e Cina. La Repubblica del Cile  si prepara a vivere l’anniversario dei 200 anni – ha sottolineato il Papa – “con le speranze che nascono da un periodo particolarmente significativo, in cui si sono raggiunte mete di sviluppo notevole, si sono consolidate le Istituzioni e sembra prosperare un clima di convivenza pacifica”. “La traiettoria economica favorevole ha inoltre portato progressi  in campi come l’educazione o la salute”, e favorito iniziative sociali volte “a conseguire che tutti i cittadini possano vivere pienamente d’accordo con dignità”. “Tutti questi fattori – ha rilevato il Santo Padre –  così come l’apertura ad orizzonti che vanno al di là dei propri confini, sono certamente motivo di soddisfazione, ed anche un nuovo richiamo al sentimento di responsabilità, per mantenere vigorosi i più alti ideali che danno vita ad ogni vero progresso e lo rendono infine possibile”.

 

In questo ambito, il Papa ha ribadito la missione della Chiesa di annunciare il Vangelo, proiettandone la luce sulle realtà del mondo e dell’essere umano, proclamando la dignità della persona, difendendone i diritti inalienabili, tra i quali “anzitutto il diritto alla vita in tutte le fasi del suo sviluppo e in qualsiasi situazione si trovi” e “il diritto a formare una famiglia basata sui vincoli dell’amore e della fedeltà stabiliti nel matrimonio tra un uomo e una donna, e che deve essere protetta e aiutata per compiere la sua insostituibile missione ad essere fonte di convivenza e cellula fondamentale di tutta la società”. Nella famiglia, quale istituzione naturale, risiede infatti – ha concluso Benedetto XVI – il diritto primario a educare i figli secondo gli ideali con i quali i genitori desiderano crescerli dopo averli accolti con gioia nella loro vita”.

 

Da segnalare che in questo periodo è aperto in Cile un vivace dibattito sui temi familiari della procreazione, dell’interruzione di gravidanza e dell’educazione dei giovani, che oppone la Chiesa al Governo Bachelet, che ha deciso solo qualche giorno fa di autorizzare gli adolescenti dai 14 anni a disporre di ogni tipo di contraccettivi, compresa la pillola del giorno dopo, gratuitamente e senza autorizzazione dei genitori.

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ALTRE UDIENZE

 

Il Papa stamane ha ricevuto in successive udienze, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, anche l’arcivescovo Alberto Bottari de Castello, nunzio apostolico in Giappone, l’ambasciatore di Romania Mihail Dobre, in visita di congedo, e il cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica. Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale  per la Diocesi di Roma.

 

 

BENEDETTO XVI INIZIA DOMANI IL SUO VIAGGIO APOSTOLICO IN BAVIERA

 NELLA SPERANZA CHE POSSA RISVEGLIARE LA GIOIA DELLA FEDE

- Intervista con il cardinale Karl Lehmann -

 

Benedetto XVI inizia domani pomeriggio in Germania il quarto viaggio internazionale del suo Pontificato: il Papa torna nella sua terra natale, la Baviera. Fino al 14 settembre, visiterà i luoghi della sua giovinezza: Marktl am Inn, dove è nato 79 anni fa, e poi Altötting, Ratisbona, dove ha insegnato come docente universitario, e la città dove ha svolto il suo ministero episcopale, Monaco. In una lettera di saluto inviata alla sua ex arcidiocesi il 15 agosto scorso e pubblicata ieri sul settimanale diocesano, il Papa auspica che la visita nella sua Patria  “possa risvegliare di nuovo la gioia della fede”, in particolare nei giovani perché “superino i dubbi” sulla Chiesa, aprendosi anche alla vocazione religiosa. Benedetto XVI ribadisce la responsabilità della comunità ecclesiale nella costruzione di “un futuro più umano per tutti” e ricorda  il motto di questo viaggio: “Chi crede non è mai solo”. Infine si augura che la visita in Baviera lasci la forte convinzione “che la Chiesa non dipende da noi e dai nostri successi, ma che è sostenuta soltanto dall’amore di Cristo, e che su questo amore noi possiamo sempre confidare”.

 

Domani il Papa arriverà all’aeroporto internazionale di Monaco  alle 15:30, qui sarà accolto dal presidente tedesco Horst Kohler, dal cancelliere tedesco Angela Merkel, dal ministro presidente della Baviera Edmund Stoiber e dall’arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Friedrich Wetter. Sarà presente alla cerimonia di benvenuto anche il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale Karl Lehmann. Il nostro inviato Paolo Ondarza lo ha intervistato:

 

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R. – GANZ BESTIMMT GROESSTE AUFMERKSAMKEIT…

E’ umano che il Papa, non potendolo fare dopo la sua elezione, torni a casa per una visita personale. In Baviera ci sono le tombe dei suoi genitori e di sua sorella Maria, qui vive suo fratello maggiore Georg: questa visita è il chiaro segno di quanto il Papa sia legato alla sua terra.

 

D. - Come è cambiata la Chiesa tedesca dall’elezione di Benedetto XVI?

 

R. – ICH GLAUBE DASS VIELE MOTIVE

Credo che sia necessario innanzitutto tener conto che la vita, l’attivitá e la morte di GPII hanno molto impressionato le persone fino ad oggi … e poi la grande gioia in Germania per il fatto che dopo 500 anni un cardinale tedesco è diventato Papa. Bisogna riscontrare anche  un po’ di orgoglio. Penso che poi la GMG  di Colonia con la presenza di Benedetto XVI  abbia portato un forte cambiamento tra la gente. Ma  i motivi del risveglio religioso non finiscono qui. Anche nel pensiero laico si osserva una certa disposizione al cambiamento. Il grande filosofo Jürgen Habermas  crede che per plasmare la vita pubblica non sia alla lunga possibile rinunciare alle forze che provengono dalla religione. La società si chiede in modo sempre più insistente da dove debbano provenire le forze intellettuali e psichiche degli uomini per risolvere i grandi problemi della vita nelle singole nazioni ma anche globalmente, se non  dalla profondità della religione.

 

D. - Ma sarà duraturo questo rafforzamento del senso religioso in Germania?

 

R. – ICH SELBST BIN DA SEHR VORSICHTIG…

Io sarei prudente perché viviamo in un tempo straordinariamente incline al cambiamento… credo comunque che dobbiamo prenderci cura di  questo risveglio in modo che non si disperda. Esiste qualche segno palpabile: per esempio, il numero della gente che abbandona la  Chiesa nell’ anno scorso è diminuito di un terzo. Invece è cresciuto, sempre di un terzo, il numero dei battesimi, soprattutto tra gli adulti, e assistiamo al fenomeno delle conversioni, di gente che decide di rientrare nella Chiesa. Per rientrare nella Chiesa, dopo esserne usciti, ci vuole davvero molto coraggio. Questo dà speranza, ma bisogna agire in modo che questi cambiamenti siano duraturi.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Prima pagina - "Chi crede non è mai solo": da sabato 9 a giovedì 14 Benedetto XVI sarà pellegrino in Germania.

 

Servizio vaticano - Nel discorso al nuovo ambasciatore del Cile, il Papa ha sottolineato che la giustizia va perseguita nel rispetto della dignità dell'uomo e dei diritti inalienabili che da essa derivano.

Servizio estero - Per la rubrica dell' "Atlante geopolitico" un articolo di Giuseppe Maria Petrone dal titolo "11 settembre 2001: orrore che offende l'uomo".

 

Servizio culturale - Un articolo di Armando Rigobello dal titolo "Nella penombra del pessimismo si delineano percorsi di motivata speranza": "La conoscenza del vero" di Paolo Vincieri.

Per la pagina degli "Approfondimenti" un articolo di Danilo Veneruso a proposito del volume "1914" di Luciano Canfora. Il titolo dell'articolo è "Un'analisi accurata, con affermazioni non sempre condivisibili sul piano storico".

 

Servizio italiano - In primo piano il tema della finanziaria.

In rilievo l'immigrazione.

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

8 settembre 2006

 

 

LA CHIESA CELEBRA OGGI LA NATIVITÀ DI MARIA,

UNA RICORRENZA CHE VUOLE FAR RIFLETTERE SULLA SPERANZA CRISTIANA

- Intervista con padre Amedeo Eramo -

 

Ricorre oggi la festa della Natività di Maria. Celebrata già nei primi secoli è legata ai racconti contenuti nel protovangelo di Giacomo, un apocrifo. Ma qual è il senso di questa festività? Ce lo spiega, al microfono di Tiziana Campisi, padre Amedeo Eramo, rettore del Santuario della Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, dedicato proprio alla Natività di Maria:

 

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R. - Ogni nascita è una luce che si accende, è una speranza che brilla. Io penso che mai come questa volta la nascita di una bambina, che neanche i genitori sapevano a cosa fosse destinata dal disegno di Dio, mai come questa volta la speranza sia così immensa e così grande e anche divina, proprio perché lei sarà la Madre del Redentore e del Salvatore di tutti gli uomini.

 

D. – Che cosa ci dice oggi questa festività?

 

R. – Io vedrei la nascita della Madonna veramente come il segno, non soltanto della speranza, ma anche il segno di una riconciliazione. Noi che siamo sempre portati alle divisioni, alle lacerazioni, alle contrapposizioni, la nascita di una bambina che sarà madre di tutti i popoli, madre dell’umanità, penso che dovrebbe portare a questo desiderio, addirittura a questa volontà, di ricomporre questo tessuto umano che è sempre così teso, così lacerato, così rovinato.

 

D. – Su quali meditazioni si può fermare il cristiano, guardando alla Natività di Maria?

 

R. – Forse, allargando il discorso, si potrebbe riflettere sul fatto che ciascuno di noi fa parte di un disegno di Dio. Certamente i genitori di Maria non sapevano quel che il Signore aveva stabilito per la loro figlia. Quindi, noi facciamo parte di questo disegno divino e ciascuno porta la sua pietruzza per ricomporre il mosaico. Certo Maria non ha portato soltanto una pagliuzza, Maria ha portato proprio il massimo che si potesse portare, perché, Madre di Dio, ha dato il suo sangue al Figlio di Dio. Maria è nel disegno di Dio ed è la creatura prescelta, perché potesse allattare addirittura lo stesso Figlio di Dio.

 

D. – Le uniche notizie che ci giungono della Natività di Maria le troviamo nel protovangelo di Giacomo, un Vangelo che non rientra tra i canonici. Come leggerlo allora?   

 

R. – Bisognerebbe avere una cultura speciale per questi protovangeli e per questi Vangeli apocrifi. Oggi mi pare che ci sia una grande rivisitazione, addirittura una grande esaltazione. Penso che forse è come qualcosa di nostro, di personale, che vogliamo aggiungere, qualche volta di poetico, di fantasioso, qualche volta di errato. E’ come mettere dei fiocchetti alla Parola di Dio, per aggiungere qualcosa alla nostra curiosità e alla nostra fantasia.

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L’ISTRUZIONE, CHIAVE DELLO SVILUPPO: COSI’, KOFI ANNAN

NEL MESSAGGIO PER L’ODIERNA GIORNATA MONDIALE PER L’ALFABETIZZAZIONE. ANCORA OGGI, 800 MILIONI DI PERSONE SONO ANALFABETE NEL MONDO.

UNA PIAGA CHE NON RISPARMIA I BAMBINI

- Con noi mons. Aldo Martini -

 

“L’alfabetizzazione costituisce la base per lo sviluppo delle risorse umane della società”: è quanto afferma il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, nel messaggio per l’odierna Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, quest’anno sul tema “L’istruzione chiave per ridurre la povertà”. L’analfabetismo, sottolinea Annan, è ancora una piaga da estirpare in molti Paesi. Appello, questo, fatto proprio anche dal direttore dell’UNESCO, Koichiro Matsuura. Ancora oggi, sono più di 770 milioni gli adulti analfabeti - due terzi dei quali sono donne - mentre oltre 100 milioni di bambini non hanno accesso alla scuola primaria. Per fare il punto della situazione sull’analfabetismo, Alessandro Gisotti ha intervistato mons. Aldo Martini, presidente dell’OPAM, l’Opera di promozione dell’alfabetizzazione nel mondo, fondata 32 anni fa da don Carlo Muratore:

 

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R. - Quando è stata lanciata la Giornata dell’alfabetizzazione, cioè l’8 settembre del 1966 nell’assemblea dell’UNESCO, a quell’epoca si parlava di quasi 950 milioni di analfabeti. Adesso le statistiche ci dicono che sono circa 800 milioni. Vuol dire che in tutti questi anni, grandi progressi non ce ne sono stati. Ci sono grandi nazioni che hanno fatto un passo in avanti, come l’India e la Cina dove però assieme ad un grande sviluppo tecnologico, anche sociale, permangono sacche enormi di analfabetismo. L’India ha il 34 per cento della popolazione mondiale degli analfabeti. Un’altra statistica ci dice che tutto il mondo musulmano è una sacca di analfabetismo. L’analfabetismo rimane e permane, dunque, una delle piaghe dell’umanità, come diceva anche Giovanni Paolo II sulla quale, al di là di proclamazioni di intenti, spesso si fa poco o niente. Pensiamo a quanto si investe negli armamenti, e a quanto invece si investe in istruzione.

 

D. – Nel messaggio per la Giornata dell’alfabetizzazione, Kofi Annan sottolinea che l’istruzione è una chiave per lo sviluppo. Può offrirci qualche esempio anche sulla base dell’esperienza sul terreno da parte dell’OPAM?

 

R. – Noi vediamo come l’analfabetismo vada di pari passo con la povertà. Quando invece si investe nella scuola, non soltanto per i bambini ma anche per gli adulti, cambia anche la realtà sociale. Posso dire, ad esempio, di aver incontrato un missionario, padre Caso, un cappuccino che lavora in Congo, che dall’87 ad oggi, organizza ininterrottamente corsi di alfabetizzazione per adulti. Sono passati circa 30 mila adulti in questi anni e realmente le condizioni, anche economiche della gente con la quale lui opera è cambiata perché attraverso l’alfabetizzazione non si insegna soltanto a leggere e a scrivere ma si insegna a non essere sfruttati, ad organizzare meglio la vita, ad esempio familiare, la vita del villaggio. Una popolazione analfabeta è una popolazione condannata ad essere vittima dei “profittatori”. Un papà analfabeta, difficilmente capisce l’importanza di mandare a scuola i figli, di privarsi magari di quel provento immediato che i bambini, i ragazzi possono procurare alla famiglia e così rimangono condannati ad essere sempre gli ultimi, gli esclusi.

 

D. – L’OPAM ha investito molto, negli ultimi anni, sull’adozione a distanza degli insegnanti. Di che cosa si tratta?

 

R. – Una scuola se non ha insegnanti non può esistere. Ora in molti Paesi, grazie anche agli aiuti internazionali, si sono aperte le scuole ma mancava il quadro insegnanti, come è successo ad esempio in Uganda che è un caso tipico. Qui la gente ha reclamato il diritto all’istruzione e il governo ha risposto: “Benissimo, scuola per tutti!”. Mancando gli insegnati hanno preso ragazzi che hanno fatto la terza media e automaticamente sono diventati in molti casi, insegnanti, specialmente nelle zone rurali. La conseguenza è che una classe di 50, 60 bambini quasi coetanei dei loro insegnanti non è gestibile. Il risultato finale è stato un grande fallimento della scuola perché i genitori non hanno più mandato i figli a scuola vedendo che i progressi erano pochissimi o nulli. Allora, abbiamo bisogno di insegnanti e di insegnanti qualificati. Se si istruisce un bambino è una grande opera ma se in un villaggio si fa una scuola e si garantisce la presenza dell’insegnante, allora tutto il villaggio - e per generazioni – sarà sulla via del progresso.

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DEDICATO ALLA FAMIGLIA IL NUOVO PIANO PASTORALE DELL’ARCIDIOCESI DI MILANO: STAMANE IN DUOMO LA MESSA PRESIEDUTA DAL CARDINALE TETTAMANZI

 

E’ dedicato alla famiglia il percorso pastorale presentato questa mattina dal cardinale arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, nel corso di una Messa nel Duomo, e destinato a guidare la diocesi nel prossimo triennio. Si intitola “L’amore di Dio è in mezzo a noi” e nel primo anno la famiglia è invitata a mettersi in ascolto della parola di Dio. Il servizio di Fabio Brenna.

 

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 Una famiglia capace di grandi gesti quotidiani ma anche in crisi, quella a cui parla il Cardinale Tettamanzi. Ma è una famiglia che deve essere ascoltata perché al suo interno realizza il miracolo dell’amore e scrive quindi quel Vangelo della famiglia che deve poi poter comunicare a tutti in un’ottica di missionarietà, il tema del programma triennale pastorale appena compiuto. Ascoltiamo le parole del cardinale Tettamanzi:

 

“Come ho scritto nel messaggio a tutti i fedeli della diocesi che verrà distribuito in tutte le comunità domenica prossima, a chi mi chiede quale sia la prima condizione perché le nostre comunità e le nostre famiglie siano autenticamente missionarie, rispondo senza esitazione che siano sempre più comunità accoglienti così che chiunque vi si avvicini si senta accolto, ascoltato e soprattutto amato. Il primo passo dell’accoglienza è proprio l’ascolto, ma chi e che cosa dobbiamo ascoltare? Rispondo: le famiglie e il loro Vangelo. Sì, sono le famiglie che hanno bisogno di essere ascoltate così come siamo noi per primi ad aver bisogno di ascoltare le famiglie, le loro parole, la loro vita. In un mondo in cui l’esperienza dell’amore, del matrimonio, della famiglia è in continua e profonda trasformazione è urgente metterci in ascolto della vita quotidiana e accogliere le parole della famiglia”.

 

Suddiviso in tre capitoli, questa prima parte del percorso intitolato “Famiglia ascolta la parola di Dio” comprende anche una serie di azioni da intraprendere da parte delle comunità. Innanzitutto iniziative di preghiera e una catechesi mirata per le famiglie, ma anche l’invito a portare fisicamente la Bibbia all’interno di ogni nucleo familiare. Particolare cura poi viene raccomandata per stare vicini e coinvolgere le famiglie alla vita comunitaria in occasione di eventi che riguardano l’educazione dei figli, l’accesso ai sacramenti ed anche i momenti di lutto. Alle associazioni e ai centri specializzati il cardinale Tettamanzi dà il compito infine di realizzare interventi mirati di coinvolgimento delle famiglie, con particolare attenzione alle relazioni interfamiliari, alle famiglie di fresca formazione e a quelle straniere. Nel corso del pontificale che segna l’avvio dell’anno pastorale diocesano, il cardinale Tettamanzi ha quindi rilanciato il processo di riorganizzazione diocesano attraverso la pastorale di insieme e ha auspicato un’alleanza fra seminario e diocesi nell’ottica di una più marcata pastorale vocazionale.

 

Da Milano, per Radio Vaticana, Fabio Brenna.

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IL PATRIARCA ANGELO SCOLA INCONTRA I GIURATI DEL PREMIO SIGNIS,

 NELLA CORNICE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

- Intervista con mons. Dario Viganò -

 

“Il cinema come strumento di conoscenza e di riflessione in una società nella quale civiltà e culture si mescolano come mai prima era avvenuto”: questa l’immagine con la quale il Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, ha accolto ieri pomeriggio i giurati del premio Signis ed alcuni rappresentanti del mondo della critica cinematografica presenti alla Mostra del Cinema di Venezia. Una idea che sembra trovare conferma proprio in molte delle pellicole proiettate quest’anno nelle diverse sezioni. Il servizio di Luca Pellegrini

 

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Ultimo giorno di proiezioni per Venezia, in attesa dei premi assegnati domani sera. Applausi e commenti più che positivi sono stati riservati questa mattina al bel film di Emanuele Crialese, Nuovomondo, secondo titolo italiano in concorso. La storia: una famiglia di contadini siciliani agli inizi del Novecento parte verso l’ignoto, il Mondo Nuovo, l’America, alla ricerca di futuro e di chissà quale utopia. Incontro di culture, incontro di mondi diversi. Storia commovente, storia esemplare. Proprio questo titolo sembra la riflessione cinematografica ideale che segue e accompagna l’incontro promosso ieri pomeriggio dal Patriarca di Venezia Angelo Scola presso la sede della Curia veneziana. Erano presenti i giurati del premio cattolico Signis ed i rappresentanti delle varie associazioni cattoliche di critica cinematografica ed operatori del mondo del cinema. Il Patriarca non ha dubbi: “La settima arte – ha affermato – è fondamentale per la Chiesa perché è in grado di parlare un linguaggio davvero universale, capace di arrivare dritto al cuore degli uomini”. Certo non si vogliono nascondere le difficoltà, perché oggi viviamo in un vero e proprio intreccio tra civiltà e culture che il Patriarca ama descrivere come un “meticciato”, ossia un mondo interculturale che proprio il cinema riesce a scoprire ed esplorare, intercettando le problematiche emergenti del mondo di oggi. L’incontro, proseguito poi in forma di dibattito proprio sul tema di questo sforzo e processo di lettura del presente da parte cinema, è stato organizzato da mons. Dario E. Viganò, responsabile del settore cinema e spettacolo della Conferenza Episcopale Italiana e presidente dell’Ente dello Spettacolo. A lui abbiamo chiesto un approfondimento dei temi trattati ieri dal Patriarca proprio in riferimento alla Mostra cinematografica veneziana di quest’anno:

 

Daratt, Lettere dal Sahara, l’ultimo film in concorso di Crialese, Nuovomondo, sono tutti testi che presentano un tema fondamentale che è il tema dell’incontro tra popoli e culture che il Cardinale Patriarca Angelo Scola ieri ha riletto attraverso la categoria del meticciato, categoria che lui predilige proprio perché non intellettualistica ma molto pragmatica, concreta, storica, esistenziale potremmo dire. L’incontro si è protratto proprio attorno a questo tema e alle domande che i giurati del Signis e gli altri operatori del cinema cattolico hanno rivolto al Patriarca il quale ha concluso dicendo proprio che il cinema da un lato riprende il fatto, coltiva un immaginario e se giunge al terzo livello che è il livello simbolico, predispone un itinerario di verità. Quindi tutto sommato il Patriarca ha ribadito con forza non solo che il cinema è una delle arti importanti per cogliere nei percorsi di ricerca della verità la verità stessa ma anche sottolineato come il cinema rappresenti davvero un itinerario concreto per questo rapporto tra popoli e culture differenti”.

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AD ORVIETO IL CONVEGNO ANNUALE DELLE ACLI:

IL TEMA DELLA FELICITA’ SOSTENIBILE AL CENTRO DELLA DUE GIORNI DI STUDI

- Intervista con Andrea Olivero -

 

         Più coesione sociale, più welfare inclusivo. Oggi e domani a Orvieto si svolge il consueto incontro studi delle ACLI dal titolo: “Vita buona, vita felice. Oltre l’utopia per una storia nuova”. Felicità è una parola con più significati: le ACLI esprimono una visione relazionale della felicità, e ricondotta alla sua dimensione sociale, associativa e comunitaria. Questo implica un nuovo modello di welfare che tenga conto dei bisogni di tutti, ma soprattutto delle classi meno agiate. Di tali temi nei due giorni di dibattiti parleranno politici, economisti, sindacalisti ed esponenti di varie associazioni e della Chiesa. Alessandro Guarasci ha intervistato il presidente delle ACLI, Andrea Olivero:

 

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R. – Esiste una possibilità di essere felici che è data anche da una modalità con cui si costruisce lo stare insieme. Noi parleremo, in questo incontro di studi, di come riuscire a far sì che la nostra vita possa essere buona e di come costruire le condizioni affinché questa felicità sia praticabile. E non si tratta soltanto di condizioni interiori, ma anche esterne e quindi nelle relazioni sociali, nelle relazioni economiche, nel mondo del lavoro e all’interno della stessa società con, appunto, uno stile democratico e partecipativo nelle relazioni sociali.

 

D. – Ma questo come è possibile con i ritmi di lavoro ormai quasi forsennati e con tante nuove emergenze sociali, pensiamo agli anziani da assistere o agli emarginati?

 

R. – Io credo che in molti settori e in molti ambiti qualcosa si stia già sperimentando. Penso alle tante famiglie che hanno fatto delle scelte, privilegiando i tempi dello stare insieme rispetto ai tempi di un lavoro forsennato. Certo con fatica e sacrifici, ma alla fine ricevendone un beneficio sociale fortissimo; penso anche a quelle comunità che in qualche modo hanno trovato una conciliazione per i tempi del lavoro e per i tempi della vita; ma penso anche a politiche di welfare, che sono effettivamente nell’ottica non solo assistenziale, ma di accompagnamento, di attenzione per lo sviluppo integrale della persona.

 

D. – Questo vuol dire, però, sostanzialmente anche una riforma del welfare, che sicuramente sarà molto costosa?

 

R. – Non è sempre detto che questo sia costoso. Bisogna probabilmente suddividere in maniera un po’ diversa la spesa: alcuni costi tradizionali forse possono essere gestiti meglio e in altri casi bisognerà, appunto, andare a dividere in maniera più attenta le risorse. Noi abbiamo oggi un modello che dà a tutti, sostanzialmente, in forma uguale, mentre oggi le esigenze dei cittadini si sono diversificate fortemente.

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CHIESA E SOCIETA’

8 settembre 2006

 

 

I VESCOVI DEL GUATEMALA PREOCCUPATI PER LA CRISI DI VALORI CHE IL PAESE

 STA VIVENDO. “LA FELICITÀ – SCRIVONO IN UN DOCUMENTO – SI POTRÀ RAGGIUNGERE SOLO SE LA LIBERTÀ SARÀ FONDATA SULLA VERITÀ E SARÀ GUIDATA

DALL’ETICA E DALLA MORALE”

 

CITTÀ DEL GUATEMALA. = Illuminare la realtà nazionale con la fede cristiana e con la morale che emana dai principi del Vangelo: questo l’obiettivo dei vescovi del Guatemala che si sono incontrati nei giorni scorsi. Preoccupati per la grave crisi culturale che il Paese sta vivendo, i presuli hanno firmato un documento, dal titolo “Nella verità, la pace”, in cui invitano a fondare la vita individuale e sociale sulla retta concezione della dignità della persona umana. “Ogni essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. Ogni persona e la stessa società si fondano sull’amore che Dio manifesta per noi – si legge nel comunicato – e a Lui dobbiamo rispondere con responsabilità morale in ogni ambito della nostra attività”. Nel testo anche l’amara constatazione, nella società, di una “decomposizione morale come prodotto della perdita crescente dell’umanesimo e del riferimento a Dio quale fondamento delle azioni guidate da principi etici. Fra i problemi evidenziati dai vescovi la violenza e l’insicurezza pubblica, che costringono la popolazione a vivere un permanente “stato di inquietudine e vigilanza”. Quanto al narcotraffico e al traffico illegale di armi, vengono definiti come indicatori dell’incapacità degli organi di sicurezza e del sistema giudiziario dello Stato di far rispettare le leggi. Per i vescovi guatemaltechi tali fenomeni contribuiscono all’erosione dei valori etici sui quali si fonda la convivenza sociale. La conferenza episcopale osserva poi che scioperi negli ospedali, conflitti sindacali tra docenti, proteste studentesche, nonché conflittualità nel settore agricolo e dispute sull’attenzione dovuta agli anziani non protetti dalla sicurezza sociale, sono espressioni delle difficoltà di dialogo tra il Governo e la società civile su questioni che riguardano la qualità della vita e il futuro. Di fronte ad una realtà complessa come quella del Guatemala, l’episcopato sottolinea l’urgenza di fondare il pensiero e la condotta sulla verità della persona e della società. “La verità si trova nella pace, come ci ha ricordato Papa Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Giornata mondiale per la pace – scrivono i presuli – è necessario consolidare, come criterio di azione, il rispetto e la cura del prossimo. Dio, con amore e solidarietà, ci ha donato la libertà per cercare la felicità, che si potrà raggiungere solo se la libertà sarà fondata sulla verità e sarà guidata dall’etica e dalla morale”. (T.C.L.B.)

 

 

“TUTTI COLORO CHE DIRIGONO ATTIVITÀ PERICOLOSE PROTEGGANO LA VITA UMANA”: COSÌ IL CARDINALE TELESPHORE TOPPO DOPO L’INCIDENTE NELLA MINIERA

DI CARBONE ‘BHATDIH’, IN INDIA, IN CUI HANNO PERSO LA VITA 54 PERSONE

RANCHI. = Il cardinale Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi e presidente della Conferenza episcopale indiana, ha espresso, attraverso Asianews, le proprie condoglianze ai familiari dei 54 minatori morti nel crollo della miniera di carbone ‘Bhatdih’, in India, nello Stato orientale dello Jharkhand. Gli emarginati ed i più poveri, ha commentato il porporato, “sono sempre più spesso le vittime di tragedie come quella della miniera Bhatdih” ed è fondamentale “che chi guida attività come questa faccia riferimento, come prima cosa, alla dignità delle persone che vi lavorano all’interno”. Il cardinale Toppo ha definito l’accaduto “una tragedia terribile”. “Speriamo ed invitiamo con forza tutti coloro che dirigono attività così pericolose – ha detto – a prendere ogni precauzione necessaria per proteggere la vita umana”. Il porporato ha aggiunto che la vita è sacra e che la dignità dell’uomo deve essere messa al primo posto nel momento in cui si inizia ogni attività commerciale. “I poveri – ha concluso il presidente della Conferenza episcopale indiana – sono la chiamata più urgente che ogni giorno viene rivolta alla coscienza non solo dei singoli, ma della Nazione intera”. La tragedia della miniera di carbone ‘Bhatdih’ è stata causata da un’esplosione, dovuta probabilmente ad una fuga di gas. I soccorritori sinora hanno recuperato 19 corpi.(T.C.)

 

OGGI A CUBA SI CELEBRA, CON 69 PROCESSIONI PUBBLICHE, LA FESTA

DELLA MADONNA DELLA “CARIDAD DEL COBRE”. A L’AVANA UNA MESSA

DEL CARDINALE JAIME ORTEGA Y ALAMINO

- A cura di Luis Badilla Morales -

 

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L’AVANA. = Sessantanove processioni pubbliche, celebrazioni eucaristiche e veglie di preghiera, celebrano oggi a Cuba la festa di “Nostra Signora della Carità del Cobre”, dichiarata patrona dell’isola nel maggio 1916 da Benedetto XV e incoronata da Giovanni Paolo II nel 1998 durante il suo storico pellegrinaggio. Diverse, per questa ricorrenza assai sentita dai cubani, le iniziative in programma all’Avana e al Santuario nazionale mariano di El Cobre, nei pressi di Santiago di Cuba. Nella capitale, dove nel pomeriggio, da ogni parrocchia, partiranno processioni, le celebrazioni si concluderanno con una Santa Messa presieduta dal cardinale Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo della città. Nella diocesi di Holguìn, con l’odierna festa religiosa, cominceranno anche i preparativi per la celebrazione del quarto centenario delle apparizioni della Madonna del Cobre nella baia di Nipe, che risalgono al 1612. Sono previste 18 processioni pubbliche e la diffusione di alcuni messaggi religiosi da parte di due radioemittenti statali: Radio Angulo e Radio Victoria. I permessi delle autorità cubane per lo svolgimento di queste celebrazioni in “suolo pubblico” (vietate secondo legge) sono stati concessi nel 1997, nell’ambito della preparazione della visita di Giovanni Paolo II. Da allora, queste feste, nonché i riti della Settimana Santa e del Natale, si svolgono con il beneplacito dei poteri competenti. La Madonna del Cobre è apparsa, nel XVII secolo, a tre pescatori, mentre si trovavano nella loro barca all’interno della baia di Nipe. Juan Moreno, uno dei tre (gli altri pescatori sono Juan e Rodrigo de Hoyos), ha descritto che a un certo momento del loro viaggio “una cosa bianca” galleggiava sulla schiuma dell’acqua. Avvicinandosi “all’oggetto” i tre scoprirono che si trattava di un’immagine della Madonna con il Bambino Gesù tra le braccia, adagiata su un pezzo di legno sulla quale c’era scritto: “Io sono la Madonna della Carità”.

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SRI LANKA: IL VESCOVO DI JAFFNA, MONS. THOMAS SAVUNDARANAYAGAM,

SCRIVE UNA LETTERA ALLE AUTORITÀ PER CHIEDERE UN’INCHIESTA SULLA SCOMPARSA, IL 20 AGOSTO SCORSO, DI PADRE NIHAL JIM BROWN E DEL SUO ASSISTENTE

 

COLOMBO. = “Non abbiamo più notizia di loro e non sappiamo neanche se siano vivi o morti. Sono entrati in un’area sotto il controllo della Marina il 20 agosto ad Allapiddy, e da allora non sono stati più visti”. Con queste parole il vescovo di Jaffna, mons. Thomas Savundaranayagam, ha chiesto aiuto, in una lettera, al presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapakse, per ritrovare il sacerdote cattolico e il suo assistente scomparsi a metà agosto nella penisola di Jaffna. Il territorio, spiega l’agenzia MISNA, da settimane è teatro di intensi combattimenti tra ribelli tamil e forze governative. Il vescovo di Jaffna si domanda se padre Brown e la persona che lo accompagnava non siano stati “arrestati dalla Marina o accusati di qualche crimine”. Mons. Savundaranayagam chiede l’avvio di un’inchiesta giudiziaria imparziale e indipendente da parte delle Forze armate, “per sapere subito la verità”. Il 13 agosto scorso padre Jim Browm, parroco della chiesa di Saint Philip Neri di Alladippy, si trovava nella sua parrocchia quando alcuni colpi di artiglieria lanciati dalla Marina cingalese per respingere l’avanzata dei ribelli tamil hanno colpito la chiesa distruggendola completamente. Almeno 20 persone, tra le centinaia che avevano cercato rifugio nella chiesa, sono morte e molte sono rimaste ferite. Del sacerdote, invece, si sono perse le tracce una settimana dopo, quando da Jaffna, dove aveva riferito al vescovo dei fatti, stava rientrando in bicicletta a Alladippy con l’autorizzazione della Marina.(T.C.)

 

 

SGOMENTO DI FRONTE AD UN NUOVO ESPERIMENTO PROCREATIVO

CHE PONE GRAVI PROBLEMI ETICI OLTRE CHE UMANI PER LA VITA NASCENTE:

DUE DONNE E UN UOMO SARANNO IN ISRAELE I GENITORI DI UNO STESSO BAMBINO

 

TEL AVIV. = Sgomento di fronte ad un nuovo esperimento procreativo che pone gravi problemi etici oltre che umani per la vita nascente: due donne e un uomo saranno in Israele i genitori di uno stesso bambino. Una coppia di donne omosessuali è stata infatti autorizzata a far nascere un “figlio comune” attraverso un procedimento di biotecnologia. In base alla Legge israeliana sulla fecondazione in vitro, partner dello stesso sesso possono concepire un bambino usando spermatozoi di un donatore. La normativa sulla fecondazione artificiale prevede inoltre che il prelievo di ovuli avvenga solo da una donna, per un uso personale e per donazione. Il fatto inedito è che ora l’ovulo, prelevato da una delle due donne e fecondato con il seme di un donatore, verrà impiantato nell’utero dell’altra. In sintesi il bimbo sarà figlio di due donne ed un uomo. L’autorizzazione è giunta dal consigliere legale del ministro della Sanità israeliano, il giudice Mira Hivner-Harel, che ha riconosciuto la coppia, convivente da più di 10 anni, “come un’unità ed un’entità familiare”. La notizia ha sollevato enorme scalpore e sconcerto, e innescato polemiche per tutte le possibili conseguenze negative, umane e sociali, e per i problemi di identità che riguarderanno il bambino. (R.G. e M.G.)

 

 

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24 ORE NEL MONDO

8 settembre 2006

 

 

- A cura di Eugenio Bonanata -

 

Altissima tensione in Afghanistan. E’ di almeno 16 morti il bilancio, ancora provvisorio, dell’autobomba esplosa stamani a poca distanza dall’ambasciata statunitense, nel centro di Kabul. Tra le vittime diversi civili e due soldati statunitensi. L’attentato è stato rivendicato dai guerriglieri talebani. Sempre in mattinata, quattro militari italiani sono rimasti feriti nello scoppio di un ordigno al passaggio del loro veicolo. Nessuno di loro è in pericolo di vita. L’episodio è avvenuto nei pressi di Farah, nella zona a guida italiana.

 

In Libano è stato rimosso il blocco navale imposto da Israele all’inizio del conflitto. Solo ieri era stato rimosso il blocco aereo che ha consentito l’atterraggio dei primi voli civili a Beirut. Il nostro servizio:

 

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La decisione pone fine a due mesi di "assedio" al Paese dei cedri ed è stata realizzata grazie alle navi italiane, greche, britanniche, che, prima dell’arrivo delle unità tedesche, assicureranno delle coste libanesi. In mattinata, si sono avuti incontri tra esponenti israeliani e il generale francese Pellegrini, che guida la forza ONU, per definire i dettagli dell’operazione. Sul piano politico il premier israeliano Olmert, si è detto pronto a discutere con il primo ministro libanese, Fuad Siniora, la sorte delle fattorie di Shebaa, una striscia di terra occupata dalle truppe israeliane e contesa con la Siria. Inoltre, il vice premier di Israele, Peres, che oggi ha incontrato il ministro degli Esteri italiano, D’Alema, ha ribadito la volontà di dialogare con il Libano ma ha definito Hezbollah “un governo nel governo” che possiede armi e che rifiuta la pace. In questo quadro torna a farsi sentire la voce dei vescovi maroniti libanesi che in questi giorni hanno diffuso un nuovo appello – il settimo dal 2000 - in cui esortano il popolo libanese ad unirsi per superare il momento difficile attraversato dal Paese. I presuli specificano che solo uno Stato forte e democratico può restituire fiducia e tranquillità ai cittadini. Tuttavia, concludono, è necessario che tutti i 18 gruppi che compongono il Paese ne rispettino la sovranità.

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A quattro giorni dall’anniversario degli attentati dell’11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti, la tv satellitare ‘Al-Jazeera’ ha diffuso ieri sera immagini di un video di Osama Bin Laden e di alcuni suoi luogotenenti, presentato come un documento sulla preparazione degli attacchi e nel quale compare il loro principale coordinatore Ramzi Binalshibh.

 

L’emittente televisiva ‘Al-Jazeera’ ha inoltre trasmesso anche un altro messaggio del presunto nuovo leader di ‘al-Qaeda’ in Iraq. Il sostituto di al-Zarqawi, identificato come Abu Hamza al-Muhajir, si è detto certo di una vittoria finale contro la coalizione a giuda USA e ha esortato i sunniti ad uccidere almeno un cittadino americano nelle prossime due settimane. Sul piano politico, secondo un accordo siglato ieri, il governo di Baghdad assumerà gradualmente il controllo delle forze armate nel Paese rilevandolo dal Comando americano. Sul terreno infine la violenza non accenna a diminuire: nelle ultime 24 ore sono circa 50 le persone morte in vari attentati nel Paese. 

 

Gli Stati Uniti hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di imporre sanzioni contro l’Iran per il suo programma nucleare. Lo ha dichiarato il sottosegretario di stato USA, Nicholas Burns, a Berlino, dove ieri ha avuto colloqui con dirigenti dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – USA, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia - più la Germania. E mentre si attende un nuova riunione in sede ONU proseguono i contatti diplomatici. Oggi il capo negoziatore iraniano per il nucleare, Larijani, è a Roma per incontrare il premier italiano Prodi, mentre domani si prevede l’incontro con l’Alto rappresentante della Politica Estera europea, Javier Solana, che per il momento si è detto contrario a sanzioni contro Teheran.

 

Terrore in India. Diverse esplosioni avvenute nei pressi della moschea di Malegaon, nello stato del Maharashtra, hanno provocato almeno 35 morti. Il bilancio, benché provvisorio, è stato fornito dalla televisione indiana la quale ha precisato che erano migliaia i fedeli accorsi per la preghiera del venerdì.

 

Restiamo in India dove sono stati individuati i corpi senza vita di 42 dei 54 minatori rimasti intrappolati nei giorni scorsi nel crollo di una miniera. All’origine dell’incidente, un’esplosione dovuta ad una fuga di gas. Intanto anche in una miniera russa, in Siberia, dove ieri si è verificato un episodio simile, si lavora per estrarre i corpi dei minatori. Finora sono stati recuperati nove cadaveri, ma altri 20 o forse 30 operai risultano ancora dispersi.

 

L’Unione Europea chiede alla Cina maggiore correttezza nel commercio e condanna nel Paese le violazioni dei diritti umani, il ricorso alla pena di morte, alla tortura e ai campi di rieducazione e ancora la compravendita di organi umani. Il servizio di Tiziana Campisi.

 

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In un rapporto dell’Europarlamento sulle relazioni tra Unione Europea e Cina si sollecita il Consiglio a formulare una politica coerente e ben strutturata nei confronti della nazione asiatica e si ribadisce l'importanza del dialogo tra Bruxelles e Pechino. Il documento, approvato con 351 voti, afferma l’autonomia del popolo tibetano, chiede alla Cina di perseguire solo con mezzi pacifici la riunificazione con Taiwan e di riconoscere alla popolazione di Hong Kong il diritto di eleggere, secondo un sistema elettorale basato sui principi della democrazia pluralistica, i membri del Consiglio legislativo. Per la prima volta, inoltre, - sottolinea l’agenzia AsiaNews - il Parlamento europeo si è espresso a sostegno di un dialogo onesto e costruttivo tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede, sollecitando anche notizie riguardo ai vescovi incarcerati ed esortando le autorità cinesi a liberare tutti i cristiani ingiustamente perseguitati e detenuti. In questi giorni all’Unione Europea è giunto anche un appello che Amnesty International ha rivolto alla Cina. L’organizzazione per i diritti umani invita il Paese a rendere pubblici i dati sulle esecuzioni, a porre fine al commercio illegale di organi dei condannati. Viene inoltre criticata la contraddizione tra la libertà di fede sancita dalla Costituzione e le ingerenze dello Stato nella vita delle comunità religiose.

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Sono circa 500 gli uomini politici di tutta l’Asia che si sono incontrati oggi a Seoul per una conferenza che “promuove gli scambi, la pace e la cooperazione” nel continente. La quarta conferenza dei partiti politici asiatici durerà tre giorni e impegnerà i delegati delle maggiori organizzazioni politiche di 40 nazioni asiatiche che cercheranno di trovare linee comuni su temi quali la povertà, la sicurezza e la pace in special modo sulla penisola coreana. L’incontro – afferma l’agenzia AsiaNews - è co-sponzorizzato dal Partito coreano di maggioranza, l’URI, e dal maggior partito di opposizione, il Grand National.

 

Il premier britannico, Tony Blair, ha confermato ieri le notizie sulle sue dimissioni anticipate dal tabloid “The Sun”. La decisione, che sarà probabilmente messa in pratica il prossimo anno, ridisegna nel Regno Unito il fronte politico laburista, negli ultimi tempi fortemente diviso. Il servizio è di Sagida Syed:

 

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Dopo una turbolenta settimana dentro il partito laburista, culminata con le dimissioni per protesta del sottosegretario alla Difesa, Tom Watson, e di sette tra sotto segretari e vice ministri, tutti ex fedelissimi del premier, Tony Blair lascerà la leadership del suo partito ed entro dodici mesi del governo pur non precisando la data. E’ tregua anche con Gordon Brown, il suo possibile successore, che interpreta l’anima di quell’elettorato che ha perduto la fiducia nel carismatico uomo politico da dieci anni alla guida del governo ed ideatore del New Labour e del blairismo cioè di una sinistra moderata e degli spin doctors che ne hanno curato l’immagine. Ma la sua politica filo americana, le perdite di truppe in Iraq e in Afghanistan e la minoranza parlamentare lo hanno indebolito, rendendolo un nemico per il suo stesso partito che si prepara alle prossime elezioni minacciate dall’opposizione. Il partito conservatore in netta ripresa grazie al suo leader David Cameron.

 

Da Londra per la Radio Vaticana, Sagida Syed

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Sgominato in Belgio un gruppo di estremisti filonazisti che, con complicità nelle forze armate, preparavano una serie di attentati per destabilizzare le istituzioni federali. Nella regione delle Fiandre la polizia ha arrestato 17 persone e sequestrato armi ed esplosivi. Tra i fermati anche un militare che organizzava esercitazioni paramilitari all’interno di strutture dell’esercito.

 

Spiragli di pace in Burundi dove anche i ribelli del Fronte Nazionale di Liberazione hanno firmato il cessate-il-fuoco con il governo di Bujumbura. L’intesa – siglata ieri dopo un lungo negoziato con la mediazione sudafricana – potrebbe porre fine alla guerra civile tra le due maggioranze etniche del Burundi, i Tutsi e gli Hutu, che in 13 anni ha causato 300 mila morti e un milione di sfollati.

 

Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) il presidente Joseph Cabila ha vinto le elezioni legislative dello scorso 30 giugno, senza tuttavia ottenere la maggioranza assoluta. Lo ha reso noto la Commissione elettorale del Paese africano. Al secondo posto ci sarebbe il Raggruppamento dei nazionalisti congolesi, un’alleanza di partiti che sostiene il vice-presidente, Jean-Pierre Bemba.

 

Proseguono gli sbarchi a Lampedusa. Circa 400 clandestini hanno raggiunto l’isola nella notte su due diverse imbarcazioni. Gli extracomunitari, tutti in buona salute, sono stati trasferiti nel Centro di Permanenza Temporanea (CPT) dell’isola. Intanto tra poche ore il sindaco di Lampedusa incontrerà il prefetto di Agrigento, per esprimere le preoccupazioni riguardo alla manifestazione antirazzista prevista per domenica prossima sull’isola. Alla riunione in prefettura parteciperanno anche alcuni esponenti delle associazioni dei commercianti e degli albergatori che chiedono certezze sulla realizzazione del nuovo centro di accoglienza.  

 

In Indonesia, almeno tre persone sono morte, mentre altre 20 risultano disperse, dopo il cedimento avvenuto oggi di una montagna di rifiuti nella periferia di Giakarta. Lo ha annunciato un responsabile del ministero della Sanità. Lo smottamento è avvenuto mentre un centinaio di persone abituate a rovistare tra le immondizie stavano osservando un apparecchio meccanico impegnato a compattare i rifiuti.

 

Banditi tutti i voli sopra e nei pressi del sito archeologico di Machu Picchu, in Perù. Dopo aver aperto lo spazio aereo della cittadella Inca ai voli turistici, il governo peruviano è tornato su i suoi passi.  La decisione dell’esecutivo è stata presa a seguito delle proteste che si sono levate da più parti a tutela dell’antico sito dell’Impero Inca, iscritto, dal 1983, tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO. Soddisfatti archeologi e ambientalisti di tutto il mondo.

 

 

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