RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L n. 84- Testo della trasmissione di sabato 25 marzo 2006

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Nella Solennità dell’Annunciazione il Papa  presiede la Messa in Piazza San Pietro per la consegna  dell’anello ai nuovi cardinali. Benedetto XVI afferma che nella dimensione mariana del “sì” all’Angelo è compreso il ministero del Papa e dei vescovi, servitori di Dio-amore: intervista con padre Marzio Calletti

 

Mons. Giovanni Lajolo, intervistato da alcuni mezzi di comunicazione di Hong Kong, commenta la scelta di Benedetto XVI di creare cardinale il vescovo di Hong Kong, Joseph Zen Ze-kiun

 

Domani mattina il Papa visiterà la parrocchia romana di Dio Padre Misericordioso, la cosiddetta “chiesa delle vele”: con noi il parroco, don Gianfranco Corbino

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Domani l’Ucraina al voto per rinnovare il Parlamento: ce ne parla Luigi Geninazzi

 

Grande successo di pubblico a Roma per la mostra dedicata ad Antonello da Messina, in corso alle Scuderie del Quirinale: esposta l’incantevole tavola dell’Annunciata: con noi, il dott. Mauro Lucco

 

Il Vangelo di domani: il commento di padre Marko Ivan Rupnik

 

CHIESA E SOCIETA’:

La Commissione degli Episcopati della Comunità Europea ha eletto il suo nuovo presidente

 

Etiopia: allarme siccità lanciato dal VIS, il Volontariato Internazionale per lo Sviluppo

 

Premi Nobel, capi di Stato ed artisti di fama internazionale firmano una petizione per la chiusura del carcere di Guantanamo

 

Nello Stato dell’Assam, in India, oltre 50 mila iscritti al partito del  Bharatiya Janata Party protestano contro la discriminazione dei cristiani

 

Nascono nuove scuole e istituti per l’istruzione in favore dei ragazzi degli “Zabbaleen”, i quartieri dell’immondizia del Cairo

 

Oggi e domani, a conclusione del VII centenario della morte di San Nicola da Tolentino, festa del pane benedetto

 

24 ORE NEL MONDO:

Non si ferma in Bielorussia la protesta dell’opposizione democratica

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

25 marzo 2006

 

 

 

NELLA SOLENNITA’ DELL’ANNUNCIAZIONE IL PAPA PRESIEDE LA MESSA IN PIAZZA

 SAN PIETRO PER LA CONSEGNA DELL’ANELLO AI NUOVI CARDINALI. BENEDETTO XVI

AFFERMA CHE NELLA DIMENSIONE MARIANA DEL “SI’” ALL’ANGELO E’ COMPRESO

 IL MINISTERO DEL PAPA E DEI VESCOVI, SERVITORI DI DIO-AMORE

- Intervista con padre Marzio Calletti -

 

E’ durata circa due ore, davanti a migliaia di fedeli, la Messa concelebrata questa mattina da Benedetto XVI in Piazza San Pietro con i 15 nuovi cardinali creati nel Concistoro di ieri. Nel donare l’anello cardinalizio ai porporati di nuova nomina, il Papa ha posto in grande risalto la Festa dell’Annunciazione del Signore che si celebra ogni 25 marzo. Una festa in cui, ha affermato il Pontefice, l’anello ricevuto da ciascun cardinale rievoca il “sì” pronunciato da Maria all’Arcangelo Gabriele. Ripercorriamo la cerimonia di stamani nel servizio di Alessandro De Carolis.

 

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(Canto)

 

Sono Maria e Pietro le colonne che reggono l’architrave della Chiesa. Il “principio petrino”, fondato da Gesù sugli Apostoli, e il “principio mariano”, radicato nel “sì” col quale la Madonna accettò di consentire “al Verbo eterno” di “esistere come essere umano nel tempo”. Due “dimensioni” legate dal “valore supremo della caritas” del quale i cardinali sono chiamati ad essere i primi testimoni.

 

(Canto)

 

Su questo tema, ispirato dalla Festa liturgica dell’Annunciazione del Signore, Benedetto XVI ha parlato durante la solenne e suggestiva Messa in Piazza San Pietro per la consegna dell’anello cardinalizio. Un simbolo col quale ogni cardinale, sulla scia della Vergine, ripete la propria adesione alla chiamata di Dio:

 

“Ricevere l’anello sia dunque per voi come rinnovare il vostro ‘sì’, il vostro ‘eccomi’, rivolto al tempo stesso al Signore Gesù, che vi ha scelti e costituiti, e alla sua santa Chiesa, che siete chiamati a servire con amore sponsale. Le due dimensioni della Chiesa, mariana e petrina, si incontrano dunque in quello che costituisce il compimento di entrambe, cioè nel valore supremo della carità, il carisma “più grande”, la “via migliore di tutte”, come scrive l’apostolo Paolo”.

        

(Canto)

 

Con il colpo d’occhio degli oltre 30 mila fedeli, disposti in Piazza San Pietro sotto un sole finalmente primaverile, il Papa verso le 10.30, preceduto dai 15 nuovi cardinali, ha attraversato a piedi parte della piazza dando inizio alla celebrazione, durante la quale sono risuonate le parole con le quali l’arcangelo annuncia a Maria la sua straordinaria maternità. Il titolo di “piena di grazia” col quale la Madonna viene salutata, ha spiegato il Papa, viene espresso letterariamente in “forma passiva”. Ma la “personale e originale risposta” della Vergine è tutt’altro che dimessa:

 

“Nell’essere amata Maria è pienamente attiva, perché accoglie con personale disponibilità l’onda dell’amore di Dio che si riversa in lei. Anche in questo Ella è discepola perfetta del suo Figlio, che nell’obbedienza al Padre realizza interamente la propria libertà (...) Di fronte al mistero di questi due “Eccomi”, del Cristo e della Vergine, che si rispecchiano l’uno nell’altro e formano un unico Amen alla volontà d’amore di Dio, noi rimaniamo attoniti e, pieni di riconoscenza, adoriamo”.

 

Dunque, l’adesione di Maria all’annuncio dell’Angelo, ha asserito Benedetto XVI, permette alla Nuova Alleanza tra Dio e l’umanità di “essere suggellata in modo perfetto”. “E’ nello spazio pieno di grazia del suo sì”, ha affermato il Papa con forza, che Maria diventa Madre anche della Chiesa, fino a comprenderne sotto il proprio “manto”, “ogni istituzione e ministero, anche quello di Pietro e dei suoi successori. Riflessioni che hanno fatto da preludio al ricordo di un uomo e un Papa totalmente di Maria, al punto da offrirsi a lei fino agli ultimi istanti della vita, che poco più di dodici mesi fa si spegneva al lato della stessa Piazza, oggi come ieri gremita di persone:

 

“L’importanza del principio mariano nella Chiesa è stata particolarmente evidenziata, dopo il Concilio, dal mio amato Predecessore Papa Giovanni Paolo II, coerentemente col suo motto Totus tuus. Nella sua impostazione spirituale e nel suo instancabile ministero si è resa manifesta agli occhi di tutti la presenza di Maria quale Madre e Regina della Chiesa. Più che mai questa presenza materna fu da lui avvertita nell’attentato del 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro. A ricordo di quel tragico evento egli volle che un mosaico raffigurante la Vergine dominasse, dall’alto del Palazzo Apostolico, su Piazza San Pietro, per accompagnare i momenti culminanti e la trama ordinaria del suo lungo Pontificato, che proprio un anno fa entrava nell’ultima fase, dolorosa e insieme trionfale, veramente pasquale”.

 

(Canto)        

 

Alla commozione sollecitata dal ricordo della scomparsa di Papa Wojtyla si è aggiunta poco dopo quella dei 15 prescelti vestiti di porpora, ai quali Benedetto XVI ha consegnato l’anello cardinalizio, così come ieri era avvenuto per l’imposizione della berretta durante il Concistoro. In un mondo dove “tutto passa”, ha concluso il Papa, “nell’eternità solo l’amore rimane”, la caritas di Dio. “Chi ama dimentica se stesso e si mette al servizio del prossimo. Ecco – ha soggiunto - l’immagine e il modello della Chiesa”:

 

“E’ questa la strada su cui ho voluto avviare il mio Pontificato invitando tutti, con la prima enciclica, a edificare la Chiesa nella carità, quale comunità d’amore. Nel perseguire tale finalità, venerati fratelli cardinali, la vostra vicinanza, spirituale e fattiva, mi è di grande sostegno e conforto”.

 

(Canto)

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L’icona dell’Annunciazione, ha sottolineato il Papa nella celebrazione di stamani, “ci fa percepire con chiarezza come tutto nella Chiesa risalga lì, a quel mistero di accoglienza del Verbo divino”. Nella Chiesa, ha affermato, “ogni istituzione e ministero, anche quello di Pietro e dei suoi successori, è compreso sotto il manto della Vergine”. Sulla centralità dell’Annunciazione del Signore, evento che ha cambiato radicalmente la storia dell’umanità, Giovanni Peduto ha raccolto la riflessione del padre cappuccino Marzio Calletti, rettore del Santuario della Santa Casa di Loreto:

 

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R. – Con l’Annunciazione è avvenuto un incontro, speciale, unico… tra Dio e l’uomo. Un incontro che ha cambiato il corso della storia: l’uomo ha la possibilità di ritrovare il suo volto vero, autentico… In Cristo Gesù si è aperto l’orizzonte della salvezza… tanto è vero che la solennità odierna è denominata “Annunciazione del Signore”. Certo, Maria ha avuto un ruolo di primo piano, un posto centrale. Tutto questo nella Casa nazaretana, nel colloquio tra l’arcangelo Gabriele e Maria di Nazareth… tra quelle pietre che custodiamo e veneriamo qui a Loreto.

 

D. - Maria risponde all’Angelo: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Una frase che corrisponde all’Amen ebraico?

 

R. - Siamo sulla stessa frequenza, sulla stessa lunghezza d’onda! Amen è conferma, è accettazione, è adesione, è obbedienza… proprio quello che esprime Maria nella sua risposta: “Eccomi, avvenga di me quello che hai detto!”. Un eccomi maturato nel colloquio, nell’approfondimento della proposta di Dio… un eccomi libero e responsabile, tutt’altro che superficiale o sbarazzino! Certo però pieno di fiducia e di abbandono.

 

D. - Cosa ci dice oggi l’Annunciazione?

 

R. - L’Annunciazione “storica”, diciamo così, è dentro uno spazio e un tempo (dice san Paolo: “quando venne la pienezza del tempo Dio mandò il suo Figlio nato da donna…”), ma il Signore continua a manifestarsi anche oggi, come in ogni tempo. Possiamo dire che ogniqualvolta l’uomo si mette in ascolto di Dio e cerca di discernere la volontà divina per l’oggi… avviene una nuova Annunciazione, avviene una nuova Incarnazione. Non nella stessa maniera di 2000 anni fa (evento unico e irripetibile), ma ugualmente efficace e salvifica per l’uomo attuale. Quando l’uomo si fa incontrare da Dio ha la possibilità di salvarsi.

 

D. - Dalle parole di Maria all’Angelo è nato il primo nucleo del Rosario. Come pregare il rosario senza sprecare parole?

 

R. - Il rosario è di per sé una preghiera contemplativa… l’ha ricordato Giovanni Paolo II in “Rosarium Virginis Mariae” quando dice che il Rosario è “contemplare il volto di Cristo con il cuore di Maria”. Allora non sprecheremo parole se preghiamo con il cuore; se, al di là della formula da recitare con le labbra, c’è il cuore che ama Colui che è contemplato, e contemporaneamente Colei con la quale preghiamo. C’è poi tutta la grazia dell’essere preghiera della Chiesa, dalla forte tradizione che ha segnato il cammino spirituale dell’intera comunità cristiana. E’ significativo trovarlo in mano a grande fratelli che hanno segnato la storia del XX secolo: Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, Giorgio La Pira, Suor Lucia di Fatima, Don Giussani, etc….

 

D. - I cristiani oggi come ieri sono chiamati ad annunciare a loro volta che Dio viene in Cristo a salvare l’umanità…

 

R. - La Chiesa è di per sé missionaria… Dal giorno in cui ha ricevuto il mandato da Cristo “andate, ammaestrate, portate a tutti la buona notizia!”. Ma quale notizia? Quella che Dio, il Padre, salva l’uomo in Cristo… Gesù è l’unico Salvatore “ieri, oggi e sempre!”. Un’Annunciazione che deve percorrere le strade del mondo e arrivare a ogni uomo… per mezzo nostro! Con gioia! Dobbiamo essere per il nostro tempo tanti Arcangeli Gabriele… annunciatori, non tanto con la parola (anche!) ma con la vita.

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UN GESTO DI AMORE PER IL POPOLO CINESE NELLA SPERANZA CHE POSSANO

MIGLIORARE LE RELAZIONI TRA PECHINO E LA SANTA SEDE: COSI’ L’ARCIVESCOVO

GIOVANNI LAJOLO, SEGRETARIO PER I RAPPORTI CON GLI STATI, INTERVISTATO

DA ALCUNI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI HONG KONG COMMENTA LA SCELTA

DI BENEDETTO XVI DI CREARE CARDINALE IL VESCOVO DI HONG KONG, ZEN ZE-KIUN

- Servizio di Alessandro Gisotti -

 

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La scelta di elevare alla dignità cardinalizia il vescovo di Hong Kong, Joseph Zen Ze-kiun, è il “segno dello speciale affetto che Benedetto XVI prova per tutta la popolazione cinese”. E’ quanto sottolineato dall’arcivescovo Giovanni Lajolo, segretario vaticano per il Rapporti con gli Stati in un’intervista alla I-Cable TV di Hong Kong. “Nel creare cardinale il vescovo di Hong Kong – ha aggiunto il presule – il Papa confida che tale gesto verrà compreso correttamente e, in qualche modo, ricambiato”. A proposito dei rapporti tra Pechino e la Santa Sede, mons. Lajolo ha innanzitutto evidenziato che i “cattolici cinesi non si sentono meno cinesi per il fatto di essere cattolici”, anche se ovviamente “non si può essere cattolici se non si è in comunione con il Papa”. Quindi, ha affermato che qualora “potessero essere stabilite relazioni aperte e stabili tra il governo cinese e la Santa Sede, ogni tensione potrebbe essere conseguentemente superata senza ambiguità”.

 

La Santa Sede, ha detto ancora l’arcivescovo Lajolo, “ha sempre espresso con chiarezza cosa chiede e cosa è pronta a concedere”. Come anche “ciò a cui non può rinunciare” per “rimanere fedele a se stessa”.  “Secondo la nostra opinione – ha aggiunto – il tempo è maturo”. Le autorità della Repubblica popolare cinese, non possono “ignorare le aspettative della propria popolazione così come i segni dei tempi”. E sullo stesso argomento, l’arcivescovo Lajolo ha concesso anche un’intervista al giornale South China Morning Post di Hong Kong. Il presule ha rivelato “contatti non ufficiali” con il governo di Pechino che, ha detto, mostrano “una attitudine di apertura piuttosto che di chiusura” da parte cinese. Negoziati “con alti e bassi”, ha riconosciuto, ma “che non sembrano essere stati senza frutto”.

 

A proposito di un possibile viaggio in Cina di Benedetto XVI, prima dei Giochi Olimpici del 2008, il presule ha dichiarato che il Papa “sarebbe sicuramente molto felice di visitare” il Paese asiatico. E ciò per “mostrare il suo amore paterno nei confronti di vescovi, sacerdoti e fedeli che hanno testimoniato e continuano a testimoniare una profonda e spesso sofferta fedeltà al Successore di Pietro”. Tuttavia, ha proseguito, “dovranno prima esserci le oggettive necessarie condizioni e un invito da parte del governo” cinese.

 

Tornando sul significato dell’elevazione alla porpora cardinalizia del vescovo di Hong Kong, mons. Lajolo ha ribadito che “la vivacità intellettuale” del nuovo porporato “dovrebbe costituire un esempio per abbattere quei muri di pregiudizio e paura nei confronti della Chiesa cattolica, totalmente ingiustificati, ma ancora presenti in alcuni settori”. Nell’intervista, il presule si è infine soffermato sul tema cruciale della libertà religiosa. “Ci sono – ha constatato – segni contraddittori che arrivano dalla Cina. Abbiamo l’impressione che le massime autorità hanno intenzione di regolarizzare le relazioni, ma a livello intermedio c’è chi rema contro”. La libertà religiosa, ha ribadito, “è un diritto umano fondamentale” e per questo “non può sottostare ad alcuna limitazione” da parte delle autorità politiche.

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NOMINE

Il Santo Padre  ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Keewatin-Le Pas (Canada), presentata da mons. Peter Alfred Sutton, dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, in conformità, al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico. Gli succede mons. Sylvain Lavoie, anch’egli dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, coadiutore della medesima arcidiocesi.

In Thailandia, il  Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Ubon Ratchathani  presentata da mons. Michael Bunluen Mansap, per raggiunti limiti di età. Gli succede come vescovo di Ubon Ratchathani il padre redentorista Philip Banchong Chaiyara, direttore del Centro dei Padri Redentoristi di Pattaya e parroco della Chiesa St. Nikolaus. Padre Philip Banchong Chaiyara è nato il 30 gennaio 1945 a Chang Ming, arcidiocesi di Thare e Nongseng, ed è stato ordinato sacerdote il 12 giugno 1975, a New York.

In Cile, il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Chillán presentata da mons. Alberto Jara Franzoy, per raggiunti limiti di età. Il Santo Padre ha nominato vescovo di Chillán  il padre verbita Carlos Pellegrín Barrera, finora rettore della Scuola "Verbo Divino" a Santiago del Cile. Il padre Carlos Pellegrín Barrera è nato il 28 luglio 1958 a Santiago del Cile ed è stato ordinato sacerdote il 9 novembre 1985.

Nelle Filippine, il Papa ha nominato Vescovo di Iligan il rev. Elenito Reyes Galido, del clero della diocesi di Malaybalay, già vicario generale della stessa diocesi. Il rev. Elenito Reyes Galido è nato a Managok, diocesi di Malaybalay, il 18 aprile 1953, ed è stato ordinato sacerdote il 25 aprile 1979.

Il Papa ha infine nominato nunzio apostolico nelle Isole Cook mons. Charles Daniel Balvo, arcivescovo tit. di Castello, nunzio apostolico in Nuova Zelanda, Isole Fiji, Palau, Isole Marshall, Kiribati, Stati Federati di Micronesia, Tonga, Vanuatu e delegato apostolico nell’Oceano Pacifico.

 

 

IL PAPA NOMINA IL CARDINALE RENATO RAFFAELE MARTINO SUO INVIATO SPECIALE

 ALLE CELEBRAZIONI PER IL 17.MO CENTENARIO DEL MARTIRIO DI SAN LIBERATORE,

IN PROGRAMMA IL 20 MAGGIO PROSSIMO AD ARIANO IRPINO

 

Benedetto XVI ha nominato Suo Inviato Speciale alle celebrazioni che avranno luogo ad Ariano Irpino, in Campania, il 20 maggio 2006, nel 17.mo Centenario del martirio di San Liberatore, il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

 

 

DOMANI IL PAPA VISITERÀ LA PARROCCHIA ROMANA DI DIO PADRE

 MISERICORDIOSO. COSTRUITA GRAZIE AL PROGETTO “50 CHIESE PER ROMA 2000”

 È STATA CONCEPITA COME SIMBOLO DELL’ANNO SANTO ED È META

DI NUMEROSI TURISTI

- Intervista con don Gianfranco Corbino -

 

Domani Benedetto XVI si recherà in visita nella parrocchia romana di Dio Padre Misericordioso, la cosiddetta chiesa delle vele, a Tor Tre Teste. La nostra emittente seguirà in diretta l’evento a partire dalle 9.30 sull’onda media 585 kHz e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz. Nata nell’ambito del progetto “50 chiese per Roma 2000”, la costruzione è frutto di un concorso internazionale indetto per realizzare una chiesa che fosse il simbolo dell’Anno Santo. Ma come si stanno preparando i parrocchiani all’arrivo del Papa? Tiziana Campisi lo ha chiesto al parroco don Gianfranco Corbino:

 

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R. – Spiritualmente, pregando per il Papa. E’ bello perché, ad esempio, nella Messa dei bambini non c’è un giorno in cui non preghino per il Papa.

 

D. – La vostra parrocchia ha una storia un po’ particolare …

 

R. – La parrocchia è nata circa 10 anni fa, l’8 settembre del 1996. E’ nata sul nulla. L’inizio del mandato da parroco l’abbiamo fatto all’aperto davanti al terreno dove sarebbe stata poi costruita la chiesa. Nei primi tre mesi abbiamo svolto l’attività nell’appartamento dove dormivo io; celebravamo Messa sotto gli androni dei palazzi. Poi abbiamo avuto in prestito un tendone per sei mesi circa, nel quale abbiamo celebrato le Messe festive, mentre le Messe feriali, l’ufficio parrocchiale, il catechismo lo facevamo sempre o in casa dei sacerdoti o in casa dei catechisti. Poi abbiamo avuto un prefabbricato per circa 6 anni fino alla costruzione della chiesa. Dal punto di vista spirituale il cammino è stato lento, graduale, ma anche in crescendo. Abbiamo cercato di coltivare anche in tutta la parrocchia la dimensione dell’accoglienza.

 

D.- Ma perché la chiesa di Dio Padre misericordioso attrae non solo tanti turisti, ma anche architetti e studiosi?

 

R. – E’ stata costruita da un famoso architetto americano, Richard Meyer, ed è un miracolo di ingegneria, famosa per le sue tre vele, circondata da vetri. Quindi una chiesa che dà la sensazione di celebrare all’aperto proprio perché nell’idea dell’architetto la comunità doveva celebrare direttamente al cospetto di Dio, quindi senza ostacoli. In questi due anni e mezzo sono stati circa 50-60 mila i visitatori. 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Prima pagina - "Nell'Anello l'intreccio tra il principio petrino e quello mariano": Benedetto XVI ha presieduto la concelebrazione eucaristica a Piazza San Pietro per la consegna dell'anello cardinalizio ai quindici nuovi porporati.

 

Servizio vaticano - Una pagina dedicata a riflessioni quaresimali e ad iniziative per il tempo liturgico proposte nelle varie diocesi italiane.

 

Servizio estero - Bielorussia: sanzioni USA e UE contro Minsk mentre la polizia impedisce il raduno degli oppositori.

 

Servizio culturale - L'elzeviro di Mario Gabriele Giordano: "Parole in polvere".

 

Servizio italiano - In primo piano i conti pubblici: il confronto tra Prodi e Berlusconi sulla trimestrale di cassa.

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

25 marzo 2006

 

                                                                                                                 

        

DOMANI ELEZIONI PARLAMENTARI IN UCRAINA

- Intervista con Luigi Geninazzi -

 

Elezioni legislative all’insegna della profonda incertezza, domani in Ucraina. Chi vedeva il futuro dell'ex Repubblica sovietica dipinto di arancione, dopo il trionfo della rivoluzione colorata del 2004, si è dovuto infatti ricredere: il fronte che aveva portato alla grande mobilitazione di piazza di due anni fa si è spaccato e i protagonisti di ieri, il presidente Viktor Iushenko e la 'passionaria' Julia Timoshenko, sono schierati oggi l’uno contro l'altra. Al nemico di un tempo, il filo russo Viktor Ianukovic, e al suo 'Partito delle regioni' i sondaggi danno ora un seppur esiguo vantaggio. Ma perché quegli stessi sondaggi dicono pure che le elezioni si concluderanno senza un netto vincitore? Risponde Luigi Geninazzi, inviato speciale di Avvenire, raggiunto telefonicamente a Kiev da Giada Aquilino:

 

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R. – Siccome il campo arancione si è spaccato, si è diviso, ovviamente in testa nei sondaggi c’è il partito ex comunista, mentre il partito del presidente Yushenko  appare in difficoltà e sta lottando per il secondo posto insieme ai suoi ex alleati della Julia Timoshenko, la cosiddetta “passionaria della rivoluzione arancione”.

 

D. – Quindi che ripercussioni avrà in questo voto la spaccatura che si è creata proprio tra Iushenko e la Timoshenko?

 

R. – Molti si augurano che passate le polemiche pre-elettorali, al momento di fare il governo tornino assieme, perché si considera un po’ una triste ironia o forse una sciagura il fatto che ci sia un ritorno degli ex comunisti al potere e al governo, mentre rimarrà la presidenza a Iushenko. Però dobbiamo ricordare una cosa importante, che con una riforma costituzionale approvata recentemente, l’Ucraina non è più una Repubblica presidenziale, quindi Iushenko non è più quella figura così importante  nel quadro politico come lo è stato finora.

 

D. – Ma Ianukovic ha tali chances di ritornare da solo al potere?

 

R. – Da solo no. Dovrà ovviamente fare degli accordi, però se il campo arancione si rimette insieme dovrebbe avere la maggioranza, se invece rimane spaccato si dovrà trovare qualche altra formula, quella che chiamano una sorta di compromesso storico all’ucraina, che però vedrebbe un po’ sfumare del tutto i sogni della rivoluzione arancione. Un compromesso che avrà senz’altro delle ripercussioni sulla società  che già  è abbastanza delusa per quello che è avvenuto in questi 15 mesi. Sappiamo c’è stato tutto il braccio di ferro con la Russia, l’affare del gas, il prezzo imposto da Mosca bocciato poi dal Parlamento. Quindi lo scenario veramente è in movimento e non dobbiamo dimenticare che l’Ucraina era diventato un po’ il faro delle nuove rivoluzioni democratiche che hanno ispirato un po’ anche quelli che sono scesi in piazza in questi giorni a Minsk, in Bielorussia.

 

D. – Proprio alla luce della crisi energetica del gas, l’Occidente come guarda queste elezioni?

 

R. – Le guarda certamente con un grande interesse e con una certa cautela perchè soprattutto l’Unione Europea, la Polonia in prima fila che ha appoggiato con grande entusiasmo la rivoluzione di 15 mesi fa, adesso vorrà vedere cosa ne esce. Una lezione da trarre è che bisognerà trovare un compromesso,  ma un compromesso realistico, saggio, con il grande vicino, con la Russia di Putin che ha fatto pesare il suo ruolo geopolitico e anche economico. Però anche l’Ucraina ha delle chances, perché  è il canale privilegiato per gli oleodotti, per i gasdotti che arrivano in Europa, quindi diciamo che al tavolo della discussione ognuno potrà far valere i propri fondamentali diritti.

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GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO A ROMA

 PER LA MOSTRA DEDICATA AD ANTONELLO DA MESSINA,

IN CORSO ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE FINO AL 25 GIUGNO PROSSIMO:

ESPOSTA L’INCANTEVOLE TAVOLA DELL’ANNUNCIATA

- Con noi, il dott. Mauro Lucco -

 

Grande successo di pubblico per la mostra dedicata ad Antonello da Messina, in corso a Roma, alle Scuderie del Quirinale, fino al 25 giugno prossimo. Un evento unico, frutto di 5 anni di lavoro, che vede riunita, per la prima volta, l’opera quasi completa del grande artista siciliano del 1400. Tra i capolavori esposti l’Ecce Homo, in cui il Cristo offre il suo sguardo di misericordia all’umanità che lo flagella, e il San Sebastiano, trafitto e inspiegabilmente sereno: ma nell’occasione della festa odierna vogliamo portare l’attenzione sulla meravigliosa tavola  dell’Annunciata. Ce ne parla Sergio Centofanti.

 

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Antonello da Messina è influenzato dalla scuola fiamminga del ‘400 che ama dare grande intensità ai singoli dettagli. Il pittore siciliano raffigura una donna semplice, avvolta in un manto azzurro, su sfondo scuro. Dal suo volto traspare un’infinita dolcezza: ci guarda ma dobbiamo spostarci per cercare di incontrare i suoi occhi. Il pittore rappresenta l’Annunciazione: eppure l’angelo non c’è. Maria ha già detto l’Eccomi: il Divino è in lei.  Il suo sguardo è immobile,  pieno di uno stupore che spezza la quotidianità. Fissa l’ attimo eterno dell’Incarnazione, serbando nel cuore il mistero del Dio che si è fatto carne. Ha un volto luminoso e sereno  ma gli occhi sono velati dall’ombra del dolore che verrà. Con una mano stringe i lembi del manto azzurro a chiuderlo come per proteggere il Concepito nel suo grembo di vergine. La Madre, figlia di suo Figlio, ormai appartiene a Lui: in quel Concepito la vita è appena iniziata e nel nascondimento la vita  dell’umanità è già cambiata.  Maria volge la mano destra verso chi guarda quasi a trattenerlo, perchè non disperda nella banalità un evento cruciale. Davanti c’è un leggio con un libro, le cui pagine sono mosse da un vento ignoto: è lo Spirito che parla di Cristo. Lo sfondo del quadro è buio: ma la bellezza della luce attrae alla Vita.

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Ma sulla novità pittorica di Antonello da Messina ascoltiamo il curatore della mostra, il dott. Mauro Lucco, al microfono di Roberta Moretti:

 

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R. – Antonello da Messina ha fatto un’autentica rivoluzione, cioè ha importato il ritratto nel campo degli affetti privati. Tutti gli effigiati di Antonello da Messina sono per noi senza nome e sono tutti ritratti con una nuova formula, che arriva dall’arte del Nord Europa, e cioè una persona a mezzo busto, dietro a un piccolo parapetto, per far capire la separazione del ritratto, che fissa l’immagine di una persona, perché resti per l’eternità.

 

D. – Una tavola di grande originalità e impatto emotivo è L’Annunciata, con la Vergine che guarda lo spettatore avvolta nel suo manto azzurro. Perché è così particolare?

 

R. – Perché è la prima volta al mondo in cui l’idea di costruire una devozione più intima, più consapevole di quali fossero i misteri della fede, arriva al punto di coinvolgimento dello spettatore da eliminare l’angelo e da porre lo spettatore nei panni letterali dell’angelo: siamo noi che la guardiamo e non c’è nessun altro artista al mondo che si sia mai preso una libertà intellettuale di questo genere.

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IL VANGELO DI DOMANI

 

 

Domani 26 marzo, 4a Domenica di Quaresima, la Liturgia ci presenta il dialogo tra Gesù e Nicodemo. Il Signore dice:

 

 “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.

 

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik:

 

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Chiunque è stato morso dal serpente è guarito guardando il serpente innalzato da Mosè. Il simile cura il simile. Chiunque contempla il Figlio di Dio appeso sul legno della croce e aderisce a Lui sarà salvo, perché scopre la vera immagine di Dio. La vita eterna consiste nel conoscere Dio e Colui che il Padre ha mandato. L’inizio del male era il peccato di Adamo, la convinzione che Dio è geloso delle sue cose e persino di se stesso. Ora, invece, contempliamo l’amore di Dio che si affida nelle nostre mani e si lascia maltrattare e persino uccidere. Toccati dal suo corpo nelle nostre mani, contempliamo il suo amore e allora torniamo a Lui. A Lui aderisce il nostro cuore e noi viviamo perché affidati a Colui che ci ha amato per primo, che si è dato a noi quando eravamo ancora nemici di Dio.

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DOMANI TORNA L’ORA ESTIVA

 

Alle ore 2.00 di domenica 26 marzo,

entrerà in vigore l'ora estiva europea,

con conseguente spostamento in avanti di un'ora

delle lancette degli orologi. 

L'ora estiva resterà in vigore

 fino alla notte tra il 28 e il 29 ottobre.

Non vi saranno cambiamenti 

per il nostro Radiogiornale, che andrà in onda alle stesse ore.

 

 

CHIESA E SOCIETA’

25 marzo 2006

 

 

 

LA COMMISSIONE DEGLI EPISCOPATI DELLA COMUNITÀ EUROPEA HA ELETTO

IL SUO NUOVO PRESIDENTE. È MONS. ADRIANUS VAN LUYN, VESCOVO DI ROTTERDAM. LA SUA NOMINA NELL’AMBITO DELL’ASSEMBLEA PLENARIA DI PRIMAVERA A BRUXELLES

 

BRUXELLES. = È il vescovo di Rotterdam, mons. Adrianus van Luyn, il nuovo presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea (COMECE). Eletto nella sessione plenaria dell’Assemblea di primavera, che si è conclusa ieri a Bruxelles, succede al vescovo di Hildesheim, mons. Josef Homeyer, che ricopriva la carica dal 1993. Mons. Van Luyn, che negli ultimi cinque anni è stato vicepresidente della COMECE, avrà al suo fianco come vicepresidenti l’arcivescovo di Dublino, Martin Diarmuid, e il vescovo ausiliare di Varsavia, Piotr Jarecki. L’assemblea, che ha impegnato i presuli per tre giorni, ha affrontato anche i temi del dialogo interculturale ed interreligioso. In progetto, su questi argomenti, la possibilità di sviluppare una dichiarazione comune con le altre confessioni cristiane, con l’ebraismo e con l’islam per giungere poi ad una Carta sul rispetto della libertà religiosa e della libertà di espressione. È prevista anche la costituzione di un gruppo di specialisti di diverse discipline per studiare le problematiche che riguardano le relazioni tra Unione Europea e Stati a maggioranza islamica. I vescovi della COMECE hanno preparato inoltre, in questa assise di primavera, una dichiarazione sull’avvenire dell’UE che sarà resa nota il 9 maggio, festa dell’Europa. (T.C.)

 

 

ETIOPIA: ALLARME SICCITÀ LANCIATO DAL VOLONTARIATO INTERNAZIONALE

PER LO SVILUPPO. RISCHIANO DI MORIRE DI SETE 11 MILIONI DI PERSONE

 

ADDIS ABEBA. = Undici milioni di persone, in Etiopia, nelle regioni di Somali e Oromiya, rischiano di morire di sete a causa della grave e prolungata siccità che ha colpito l’intera area. Questo il quadro preoccupante riferito all’agenzia Fides dalle volontarie salesiane del VIS, il Volontariato internazionale per lo sviluppo. “A tale emergenza - dichiarano le volontarie - si è giunti a causa del susseguirsi di diverse stagioni aride, della mancata stagione autunnale delle piogge e del notevole afflusso di bestiame in fuga dalle regioni confinanti per la siccità, tali da ridurre allo stremo le condizioni di vita della popolazione. L’allarme carestia – hanno inoltre detto le due salesiane - sta provocando massicci spostamenti di uomini ed animali, ma le organizzazioni internazionali stanno rispondendo lentamente e con fondi ben inferiori ai reali bisogni”. In questi luoghi, ora, la siccità sta provocando scarsità di frutti nelle coltivazioni, una rapida diminuzione delle scorte alimentari, del bestiame e, cosa più grave, un aumento di epidemie e di mortalità infantile. Tra i progetti previsti dai volontari del VIS, per rispondere a queste emergenze, la costruzione di 5 pozzi d’acqua, che verranno realizzati, in parte, grazie ad alcuni fondi stanziati dalla Conferenza episcopale italiana. Le somme serviranno anche per la costruzione di riserve idriche e di una scuola primaria, fortemente voluta dalla popolazione, e che sarà l’unica nel raggio di molti chilometri per circa 400 ragazzi tra i 5 e i 15 anni.  (S.C.)

 

 

PREMI NOBEL, CAPI DI STATO ED ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE FIRMANO

UNA PETIZIONE PER LA CHIUSURA DEL CARCERE DI GUANTANAMO. CONQUE MILA

FINORA LE SOTTOSCRIZIONI RACCOLTE NEGLI STATI UNITI. ORA SI CHIEDE L’ADESIONE DELL’UNIONE EUROPEA

 

NEW YORK. = Raccolte 5 mila firme negli Stati Uniti per la petizione internazionale che chiede la chiusura del carcere di Guantanamo. La struttura penitenziaria, che si trova a Cuba e in cui sono detenuti senza legittimo processo i sospettati di terrorismo internazionale, è nota al mondo per le violenze che quotidianamente vengono compiute nei confronti dei prigionieri. Sam Nujoma, ex-presidente della Namibia e rispettato padre della patria del Paese dell’Africa australe, è uno dei 5 mila firmatari. L’anziano ex-capo dello Stato ha aderito insieme ai premi Nobel per la pace José Saramago, Wole Soyinka, Nadine Gordimer, Dario Fo, Harold Pinter, Rigoberta Menchú, Adolfo Pérez Esquivel, Moiread Corrigan Maguire e Zhores Alfiorov. Il documento è stato sottoposto lo scorso 14 marzo dalla “Rete in difesa dell’umanità” a “tutti gli uomini e le donne di buona volontà”. Oltre ad alcune stelle del cinema, come Danny Glover, Gerard Depardieu, Harry Belafonte, María Rojo e Theo Angelopoulos, hanno pure sottoscritto il documento alcuni cosmonauti russi. Anche l’attivista anti-apartheid sudafricano, Toivo Ya Toivo, amico di Nelson Mandela, tra i principali protagonisti della lotta contro la segregazione razziale in Sudafrica, ha aderito all’iniziativa. La petizione, con la quale si chiede anche all’Unione Europea di assumere un ruolo di guida nella lotta per la chiusura di Guantanamo, è aperta a tutti. (S.C.)

 

 

PROTESTANO IN INDIA, CONTRO LA DISCRIMINAZIONE DEI CRISTIANI, OLTRE 50 MILA ISCRITTI AL BHARATIYA JANATA PARTY, PARTITO DELLO STATO DELL’ASSAM. UN FOLTO NUMERO DI LAVORATORI ISCRITTI STRACCIANO LE LORO TESSERE

 

GUWAHATI. = Protestano contro l’atteggiamento aggressivo nei confronti delle minoranze oltre 50 mila iscritti al Bharatiya Janata Party, Bjp, il più grande partito politico indiano di impronta nazionalista dello Stato orientale dell’Assam. Alcuni rappresentanti del gruppo, che ha deciso di lasciare il partito, hanno accusato la leadership nazionale del Bjp di “ignorare deliberatamente i cristiani in occasione delle elezioni statali”. Dewan Rongpi, leader cristiano, sostiene che i capi del partito manifestano una discriminazione ingiusta ed offensiva nei loro confronti ed afferma di “non voler più sopportare la loro ignoranza”. “Vi erano almeno dieci cristiani della mia zona che volevano candidarsi alle elezioni – ha affermato - ma sono stati semplicemente respinti, senza motivo. Questo è un grave insulto e così circa 50 mila lavoratori iscritti hanno stracciato la tessera”. A livello statale, la strategia del partito prevede la ricerca di una cooperazione con i leader cristiani per cercare di vincere dei seggi in quelle aree dove il Bjp è malvisto, mentre a livello nazionale la leadership tiene un atteggiamento aggressivo nei confronti delle minoranze. Durante un comizio elettorale a Guwahati, Rajnath Singh, presidente del Bjp, ha annunciato la decisione di voler chiedere una legge anti-conversione nello Stato ed ha definito la presenza dei missionari cristiani “una minaccia nazionale”. La dichiarazione di Singh ha convinto i leader cristiani ad abbandonare ogni possibile alleanza. “Come possono essere i missionari una minaccia – dice Prafulla Garbi – quando in tutti questi anni non hanno fatto altro che lavorare per lo sviluppo dell’Assam?”. (T.C.)

 

 

NASCONO NUOVE SCUOLE E ISTITUTI PER L’ISTRUZIONE IN FAVORE DEI RAGAZZI DEGLI “ZABBALEEN”, I QUARTIERI DELL’IMMONDIZIA DEL CAIRO. I PROGETTI SONO STATI SVILUPPATI SULL’ESEMPIO DI INIZIATIVE PROMOSSE DA UN MISSIONARIO COMBONIANO

 

IL CAIRO. = Nuove scuole nel quartiere dei raccoglitori d’immondizia del Cairo. Le strutture sono nate sull’esempio di un’iniziativa promossa da un missionario comboniano tre anni fa. Padre Luciano Verdoscia, rende noto l’agenzia Fides, aveva avviato un progetto per offrire ai ragazzi di Mansheya, nei pressi del Cairo, un ambiente pulito, salubre ed alternativo dove poter studiare, ricevere assistenza ed avere opportunità d’inserimento nel mondo del lavoro. Quando nel 2003 il missionario ha iniziato a riunire dei bambini, aveva in mente un semplice spazio aggregativo, ma il progetto si è ben presto sviluppato. Ora, sul suo esempio, altri progetti, che prevedono la costruzione di scuole e nuovi istituti, sono stati avviati dal Consiglio nazionale per la maternità e l’infanzia, e l’APE, organizzazione non governativa impegnata a migliorare la situazione complessiva del quartiere degli “Zabbaleen”, (raccoglitori d’immondizia). “Siamo in contatto con loro e ci auguriamo di riuscire a coordinare le nostre attività”, ha dichiarato padre Luciano, entusiasta per le iniziative intraprese. (S.C.).

 

 

OGGI E DOMANI, A CONCLUSIONE DEL VII CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN NICOLA DA TOLENTINO, FESTA DEL PANE BENEDETTO. LA PENITENZERIA APOSTOLICA HA CONCESSO L’INDULGENZA PLENARIA A QUANTI, CON DEVOZIONE,

 VI PRENDERANNO PARTE

 

TOLENTINO. = Si concludono domani le celebrazioni per il VII centenario della morte di San Nicola da Tolentino. Questo pomeriggio, nella cittadina marchigiana, alle 18.30, nella basilica dedicata al religioso agostiniano, ha inizio la festa del pane benedetto, tradizione legata al Santo che si tramanda da secoli. La Penitenzeria Apostolica ha previsto per questa occasione la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria, secondo le consuete modalità. Una devozione, quella dei panini, nata da un episodio della vita di San Nicola. Gravemente infermo, avendo i medici esaurite tutte le risorse della scienza per salvarlo dalla morte, il frate pregò Gesù e la Madonna. Nella quarta domenica di Quaresima, così viene tramandato, proprio Gesù e Maria, insieme a Sant’Agostino, gli sarebbero apparsi circondati da angeli. In quell’occasione, la Vergine avrebbe assicurato a Nicola la guarigione se avesse mangiato del pane intinto in acqua. Pare che lo stesso religioso, e sul suo esempio i suoi confratelli, avessero ripetuto sugli infermi quanto era stato suggerito dalla Vergine con l’invocazione a lei e al Medico divino Gesù. La Chiesa ha approvato l’istituzione e l’uso dei panini prescrivendo un rito speciale per la loro benedizione riservato all’Ordine agostiniano. Nicola da Tolentino è stato predicatore semplice ma affascinante, confessore di folle e amico dei poveri e degli ammalati. Ricorda che è indispensabile lo studio della Parola di Dio, la penitenza e la carità nel servizio reciproco e nella comunione fraterna. (T.C.)

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

25 marzo 2006

 

 

- A cura di Eugenio Bonanata -

 

Sempre tesa la situazione a Minsk, in Bielorussia: centinaia di manifestanti anti-Lukashenko hanno tentato di forzare i cordoni della polizia, che ha bloccato l’accesso alla centralissima Piazza di Ottobre, dove l’opposizione aveva convocato una nuova dimostrazione per protestare contro l’esito delle elezioni di domenica scorsa. Il servizio di Eugenio Bonanata:

 

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Al grido di “Lunga vita alla Bielorussia” e “Vergogna”, i  manifestanti hanno sfidato le centinaia di agenti delle forze speciali radunate nel centro di Minsk. Rotto un primo cordone, gli oppositori di Lukashenko non sono riusciti però ad entrare sulla piazza e allora si sono radunati in un parco vicino dove è atteso un comizio. Nonostante il divieto, in centinaia hanno raccolto l’invito di Milinkevic, leader della coalizione anti-Lukashenko, di ritrovarsi in occasione del 'Giorno dell’Indipendenza', in ricordo del 25 marzo 1918 quando per la prima volta la Bielorussia fu per breve tempo uno Stato sovrano. Ancora scontri dunque, all’indomani del travolgente blitz che aveva costretto i dissidenti a disperdersi dopo 5 giorni di presidio nella piazza di Ottobre. Il bilancio della repressione di ieri è di 300 arrestati, tra cui un giornalista candese, tutti giudicati per direttissima e condannati a pene fino a 15 giorni di carcere. Altrettanto ferma però, resta la disapprovazione da parte dell’Unione Europea che ha deciso di imporre sanzioni all’ex Repubblica sovietica. Le misure restrittive, che probabilmente entreranno in vigore entro il 10 aprile, negano agli esponenti del regime di Minsk il visto d’ingresso nei Paesi europei. Allo studio inoltre il varo di sanzioni finanziarie. Il tutto con l’appoggio statunitense che, nelle parole del presidente Bush, esorta la comunità internazionale ad unirsi nella condanna di ogni forma di abuso perpetrato dalle autorità bielorusse. Da parte sua il ministero degli esteri bielorusso minaccia di rispondere nello stesso modo e in un nota critica queste decisioni che negano al popolo il diritto di vivere secondo le proprie preferenze.

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Il re del Marocco, Mohamed VI, ha annunciato oggi a Laayoune, capoluogo del Sahara Occidentale, che il suo Paese presenterà una proposta ufficiale per concedere un’ampia autonomia amministrativa a questa regione, occupata dal suo Paese nel 1975 senza alcun riconoscimento internazionale. Il sovrano ha però precisato che non intende cedere ''un solo grano di sabbia'' agli indipendentisti sahariani del Fronte Polisario. L'atteso discorso di Mohamed VI avviene al termine di una visita in diversi centri del Sahara Occidentale e a poche settimane dalla presentazione ufficiale del piano di autonomia marocchino per la contesa  regione davanti alle Nazioni Unite.

 

Forti scontri sono stati registrati oggi tra i militari americani e i talebani in Afghanistan. Lo riferisce la polizia locale riportando la notizia di un massiccio attacco statunitense contro un presunto covo di guerriglieri talebani, nella travagliata provincia di Helmand. Fonti militari statunitensi annunciano la morte di un commilitone che porta così ad oltre 200 il numero di soldati americani rimasti uccisi nel Paese dall’inizio dell’invasione nel 2001.

 

Prosegue la violenza in Iraq. Due attacchi della guerriglia, a Baghdad e a Baquba, hanno provocato almeno sei morti, mentre sono stati scoperti dieci cadaveri crivellati di proiettili. Intanto l’esercito americano ha annunciato la morte di due soldati avvenuta nei giorni scorsi nella provincia sunnita di Al-Anbar. Sul piano politico la stampa irachena riferisce il raggiungimento di un’intesa di massima per la ripartizione delle massime cariche istituzionali raggiunta tra sciiti, curdi e sunniti.

 

Se l’Occidente interrompe i finanziamenti al governo di Hamas serviranno 130 milioni di dollari al mese per le proprie necessità di bilancio. E’ la somma che l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) intende chiedere ai ministri degli Esteri della Lega Araba, riuniti da oggi a Khartoum in vista dell’annuale vertice. Lo ha dichiarato il ministro  palestinese dell’Economia, Sonnoqrot. Fredde le prime reazioni di alcuni esponenti della Lega Araba che, senza parlare di aumenti, voteranno una risoluzione per confermare l’attuale impegno di 50 milioni di dollari mensili.

 

Rischia di precipitare la situazione in Thailandia alla vigilia delle elezioni in programma il 2 aprile. Decine di migliaia di persone hanno manifestato in tutto il Paese contro il primo ministro Tha-ksin Shinawatra chiedendone le dimissioni e la formazione di un nuovo esecutivo. In questa situazione gli osservatori temono un ennesimo colpo di Stato dei militari.

 

Continuano in Somalia i sanguinosi scontri tra milizie rivali per il controllo della zona Nord di Mogadiscio. Nella quarta giornata di violenze, almeno cinque persone sono morte: il bilancio degli scontri è di almeno 52 morti e oltre 200 feriti. Intanto, mentre centinaia di persone continuano a lasciare la capitale, si moltiplicano gli appelli alla calma da parte delle Nazioni Unite. In Somalia manca un governo effettivo da quando, nel 1991, e' stato rovesciato Mohamed Siad Barre. Da allora il Paese è teatro di cronici scontri tra i 'signori della guerra' locali.

 

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite intende accelerare i tempi per inviare in Sudan una nuova missione di pace che dovrà sostituire quella dell’Unione Africana. Ieri l’organo del Palazzo di Vetro ha infatti votato all’unanimità una risoluzione che estende, entro l’anno, le operazioni di pace nella tormentata regione del Darfur.

 

Quattro uomini tra i 18 e i 66 anni  sono stati barbaramente trucidati giovedì a Bouarfa, un villaggio a sud di Algeri, presso Blida, in quello che negli anni '90 era tristemente noto come 'il triangolo della  morte' per le stragi di civili firmate dal GIA, il più radicale dei gruppi integralisti armati.  Il nuovo massacro è interpretato come un chiaro 'no' dei  gruppi terroristi all'offerta di grazia per chi depone le armi, prevista dalla legge di riconciliazione nazionale con cui il presidente Bouteflika spera di voltare per sempre la pagina del terrorismo.

 

In Italia le forze di polizia hanno compiuto una nuova operazione straordinaria di controllo nei confronti degli ambienti più radicali dell’islamismo. Nel corso dell’operazione, condotta in 46 province, sono state eseguite 80 perquisizioni e controllate 289 persone: quattro gli arresti e 17 i denunciati. Avviata inoltre la procedura di espulsione per altri 20 stranieri.

 

Il premier francese de Villepin si è detto pronto a ridiscutere il CPE, il Contratto di primo impiego, che prevede la possibilità di licenziare senza giusta causa entro il primo biennio i giovani sotto i 26 anni. Da parte sua il sindacato francese ha fatto sapere che “non molla la battaglia” per far ritirare la legge, annunciando “una fortissima mobilitazione” per martedì prossimo.

 

La Spagna potrebbe essere il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge per la clonazione umana per cosiddetti fini terapeutici. Il governo di Madrid ieri ha infatti approvato una bozza preliminare di un disegno di legge, che include la tecnica di trasferimento dei nuclei cellulari per creare tessuti o organi da utilizzare nella terapia di malattie considerate incurabili. Il rapporto, che dovrà essere tradotto in progetto di legge e poi approvato dal Governo, prevede un comitato di garanzia che dovrà esaminare caso per caso e decidere se concedere il permesso per l’uso della tecnica.

 

 

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