RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno L n. 64 - Testo della trasmissione di domenica 5 marzo 2006
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Messa a Trebisonda in Turchia ad un mese dall’uccisione di don
Andrea Santoro
Sfila a San Pietro il Corteo Storico “Terra Sancti
Benedicti” in omaggio al Papa
Brasile: nuove norme per lo sfruttamento dell’Amazzonia
L’arcivescovo di Canterbury
critica gli Stati Uniti per il Centro di detenzione di Guantanamo
In Pakistan, almeno 49 morti in nuovi scontri tra
ribelli talebani e
forze governative – Nuove minacce di Al Qaeda all’Occidente
5
marzo 2006
IL
PAPA ALL’ANGELUS IN QUESTA PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA:
PER
DIVENTARE DAVVERO LIBERI OCCORRE SUPERARE
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Il Papa ha dedicato l’Angelus alla
Quaresima appena iniziata, un tempo – ha detto - che “stimola i cristiani ad
impegnarsi in un cammino di preparazione alla Pasqua”. Riferendosi al Vangelo
odierno ha ricordato la permanenza di Gesù nel deserto, dove il Signore “superò
le tentazioni di satana”:
“Seguendo il loro Maestro e Signore, anche i cristiani per affrontare insieme con Lui il combattimento contro lo spirito del male
entrano spiritualmente nel deserto quaresimale”.
L’immagine del deserto – ha
sottolineato Benedetto XVI - “è una metafora assai eloquente della condizione
umana”. Il Libro dell’Esodo narra l’esperienza del popolo di Israele che,
uscito dall’Egitto, peregrina nel deserto del Sinai per quarant’anni prima di
giungere alla terra promessa:
“Durante quel lungo viaggio, gli ebrei sperimentarono tutta la forza e
l’insistenza del tentatore, che li spingeva a perdere la fiducia nel Signore e
a tornare indietro; ma, al tempo stesso, grazie alla mediazione di Mosè,
impararono ad ascoltare la voce di Dio, che li chiamava a diventare il suo
popolo santo. Meditando su questa pagina biblica, comprendiamo che per realizzare
appieno la vita nella libertà occorre superare la prova che la stessa libertà
comporta, cioè la tentazione. Solo liberata dalla schiavitù della menzogna e
del peccato, la persona umana, grazie all’obbedienza della fede che la apre
alla verità, trova il senso pieno della sua esistenza e raggiunge la pace,
l’amore e la gioia”.
Proprio per questo – ha aggiunto
il Pontefice - “la Quaresima costituisce un tempo favorevole per un’attenta
revisione di vita nel raccoglimento, nella preghiera e nella penitenza. Il Papa
ha quindi ricordato che da questa sera inizierà gli Esercizi Spirituali insieme ai
collaboratori della Curia Romana:
“Cari fratelli e sorelle, mentre vi chiedo di accompagnarmi con le
vostre preghiere, assicuro per voi un ricordo al Signore perché
Dopo la preghiera dell’Angelus
Benedetto XVI ha ricordato che sabato prossimo 11 marzo, alle ore 17, nell’Aula
Paolo VI si terrà una veglia mariana organizzata dai giovani universitari di
Roma. Ad essa parteciperanno, grazie ai collegamenti
radio-televisivi, anche numerosi studenti di altri Paesi europei e dell’Africa:
“Sarà una propizia occasione per pregare
Il Papa si è rivolto poi ai pellegrini polacchi
dando loro appuntamento a maggio quando visiterà la
loro terra e “i luoghi del grande e amato Papa Giovanni Paolo II”.
E infine ha salutato i componenti
del tradizionale Corteo Storico “Terra
Sancti Benedicti”
della Diocesi di Montecassino, che si preparano a
celebrare il Transito di San Benedetto, il prossimo 21 marzo, “nostra comune
festa” - ha detto il Papa improvvisando e riferendosi al nome del Santo Patrono
d’Europa.
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DA QUESTA SERA GLI ESERCIZI SPIRITUALI IN VATICANO
PER
DAL PATRIARCA
EMERITO DI VENEZIA, IL CARDINALE MARCO CÉ
-
Intervista con il cardinale Marco Cé -
Iniziano dunque questa sera in
Vaticano, con la celebrazione dei Vespri nella Cappella Redemptoris Mater, gli Esercizi Spirituali per
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R. - Con grande trepidazione. Questa eventualità non era
mai entrata nei miei orizzonti. Ho faticato nel prendere la decisione. Alla
fine ho accettato, confidando nell’aiuto del buon Dio.
D. - Vuole illustrarci la scelta del tema e come lo
svilupperà?
R. - Essendo all’inizio della Quaresima ho pensato di
mantenermi nel clima della liturgia: Camminare
con Gesù verso
D.- Quale messaggio vuol dare all’uditorio con le sue
meditazioni?
R. - Il messaggio che è proprio della Pasqua: Dio ama
questo nostro mondo e lo vuol salvare nella morte e risurrezione di Gesù.
Voglio dare a tutti un messaggio di speranza.
D. - Quale invito rivolge ai cristiani per vivere bene
questa Quaresima?
R. - Li invito alle tre opere
proposte dalla grande tradizione della Chiesa: la preghiera, in particolare
l’ascolto della Parola di Dio; il digiuno, come assunzione d’uno stile di vita
che esprima il rinnovamento interiore; e la carità verso il prossimo: diventi
pane del povero quanto si risparmia digiunando. Sono tre opere capaci di
costruire un modello di vita che cambia il mondo.
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LE CONCLUSIONI DEL CONGRESSO
INTERNAZIONALE
E DELL’ASSEMBLEA GENERALE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA
PER LA VITA:
AL CENTRO DEI LAVORI IL TEMA DELL’EMBRIONE
- Intervista con mons. Ignacio
Carrasco De Paula -
La Pontificia Accademia per la
Vita ha tenuto in questi giorni in Vaticano la sua XII Assemblea Generale e
promosso il Congresso Internazionale sul tema dell’embrione umano nella fase
del preimpianto. In questa occasione il Pontefice ha
ribadito “il carattere sacro e inviolabile di ogni vita umana”: un giudizio –
ha detto – che “vale già agli inizi della vita di un embrione, prima ancora che si sia impiantato
nel seno materno”. “L'amore
Dio” – ha sottolineato infatti Benedetto XVI - “non fa
differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre, e il bambino, o
il giovane, o l'uomo maturo o l'anziano. Non fa differenza perché in ognuno di essi vede l'impronta della propria immagine e somiglianza”. Ma cosa è emerso durante gli incontri di
questi giorni? Giovanni Peduto lo ha chiesto al cancelliere della Pontificia
Accademia per la Vita mons. Ignacio Carrasco De Paula:
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R. – La cosa più importante è stata la scoperta di un
soggetto in buona parte sconosciuto, perché di solito si parla di questi
problemi senza tener conto dell’impressionante crescita di conoscenze
scientifiche riguardo all’argomento. Credo che abbia colpito moltissimo il rendersi
conto come già in quel momento, cioè appena concepito, l’embrione comincia un
rapporto particolare con la madre, con un interscambio di informazioni, certo
non percepibile a livello di coscienza. Comincia un linguaggio dove le parole
sono proteine che però hanno tutto un significato,
che, per esempio, avvertono la madre della presenza del bambino. Anche i suoi
movimenti, come cioè l’embrione si fa strada attraverso la tuba per arrivare
poi ad annidarsi nell’utero. In realtà si tratta, è vero, di un soggetto minuscolo,
ma con una attività incredibile, in un rapporto vitale
impressionante con la madre la quale percepisce che nel suo intimo, nel suo
seno, effettivamente accadono delle cose incredibili.
D. – Come mai tutto questo viene così difficilmente
recepito da tanti. Basta pensare alla strumentalizzazione degli embrioni, e non
parliamo poi degli aborti. Come mai non si tiene conto che siamo davanti ad una
vera e propria vita umana?
R. – Qui il discorso cade, mi pare, su questioni che
conosciamo molto bene, perché ci sono semplicemente altri interessi, interessi
di tutti i tipi. Fondamentalmente riguardano questioni ovviamente di natura economica ma c’è anche lo sfruttamento e la strumentalizzazione
di quanti vogliono un figlio a tutti i costi, non potendolo avere per via
naturale. Sono problemi reali che bisogna studiare, affrontare e risolvere,
rispettando i diritti di tutti: anche i diritti di quel piccolo essere che non
ha trovato ancora la sua casa, non si è cioè ancora impiantato nell’utero
materno, ma che ha già una sua personalità.
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5 marzo 2006
È TRA I SANTI PIÙ CITATI DA BENEDETTO XVI: È SANT’AGOSTINO, CUI IL PAPA
HA DEDICATO IN GIOVENTU’
-
Intervista con il vescovo di Orvieto e Todi Giovanni Scanavino
-
Ha scelto il suo nome ispirandosi alla figura di Benedetto
XV, il Papa della pace, per porre il suo ministero a servizio della
riconciliazione tra i popoli, e al Santo di Norcia, Patrono d’Europa per “nulla
anteporre a Cristo”. Ma uno dei Padri della Chiesa più citati dal Papa è
certamente Sant’Agostino. Al vescovo di Ippona il
giovane Joseph Ratzinger ha
dedicato anche la sua tesi di dottorato in Teologia. Tiziana Campisi ha
chiesto al vescovo di Orvieto e Todi Giovanni Scanavino,
dell’Ordine di Sant’Agostino, che legame c’è tra Benedetto XVI ed il Santo
africano:
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R. – E’ un legame molto profondo, è un legame che nella
sua vita viene da lontano, dai suoi primi studi. Uno dei primi libri, frutto
del suo studio, riguardano proprio l’ecclesiologia di Sant’Agostino che,
possiamo dire, sicuramente è servita anche al giovane Ratzinger
teologo, per affrontare con forti basi il Concilio Vaticano II. Credo che
l’ecclesiologia di comunione, presente nel Vaticano II, sia dovuta moltissimo alla
sua presenza, ai suoi primi studi sui testi agostiniani, che elaborano
l’ecclesiologia di comunione del Corpo di Cristo, del Popolo di Dio, come luogo
dove il Signore abita e che diventa automaticamente anche la sua casa.
D. – Ci sono dei temi in particolare che il Santo Padre
affronta, per così dire, sotto un profilo agostiniano?
R. – Non si può quantificare su questo tema o su quest’altro,
a me sembra ci sia stata un’assimilazione molto forte, che è diventata una
sintesi chiarissima dentro di sé, per cui gli viene
spontaneo, gli viene naturale. In questo io lo ammiro e lo invidio.
D. – Ma che cosa ci insegna in particolare Benedetto XVI
attraverso il pensiero di Sant’Agostino?
R. – Tutto quello che finora ci ha espresso nei suoi
bellissimi discorsi: il coraggio che lui cerca di trasferire nei suoi
interventi, la chiarezza della verità, non di una verità che offende, ma di una
verità che si propone proprio per la chiarezza con cui lui riesce a proporla,
ad esprimersi. Quindi, quello che io ammiro in lui è proprio lo stesso tipo di
chiarezza, lo stesso tipo di decisione. E’ come se – può sembrare una cosa strana,
ma a me pare così – riproponesse la genialità, la
chiarezza, la capacità critica e propositiva propria di Agostino.
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PRESENTATO,
IN VATICANO, IL LIBRO “PRENDERE IL LARGO CON CRISTO.
ESORTAZIONI
E LETTERE APOSTOLICHE DI GIOVANNI PAOLO II”
“Anche oggi viene detto alla Chiesa e ai successori degli Apostoli di
prendere il largo nel mare della storia e di gettare le reti, per conquistare
gli uomini al Vangelo, a Dio, a Cristo, alla vera vita”. Da questo passo
dell’omelia di inizio Pontificato di Benedetto XVI e dal richiamo Duc in altum!
– Prendete il
largo – rivolto da Giovanni Paolo II ai fedeli all’alba del Terzo Millennio,
prende spunto una nuova opera dal titolo: “Prendere il largo con Cristo. Esortazioni e Lettere Apostoliche di
Giovanni Paolo II”. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Cantagalli e curato da Graziano Borgonovo
e Arturo Cattaneo, è stato presentato in questi
giorni in Vaticano, a poche settimane dal primo anniversario della morte di
Papa Wojtyla, il 2 aprile 2005. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
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In una società dominata dalle spinte del materialismo e
dell’individualismo, l’obiettivo condiviso da molti sembra essere quello di
trarre profitti, di emergere e di “prendere il largo”. Nelle Esortazioni e
nelle Lettere di Giovanni Paolo II questa direzione è corretta con gli
insegnamenti di Gesù. La sfida diventa allora, come indica anche il titolo
dell’opera, quella di “Prendere il largo con Cristo”. Un invito che, come
sottolinea il cardinale George Cottier, già teologo
della Casa Pontificia, rimane pienamente attuale:
“Questi testi fanno anche parte del Pontificato attuale.
Dobbiamo studiarli ancora. Dunque, non sono soltanto interessanti per gli
storici, ma anche per guidare gli impegni attuali della Chiesa. Hanno una
dimensione missionaria e pastorale fortissima. Tutti siamo toccati e
sollecitati da questi testi”.
Il patrimonio degli scritti di Giovanni Paolo II rivive,
dunque, anche nel Pontificato di Benedetto XVI. I documenti lasciati in eredità
da Karol Wojtyla all’uomo e alla Chiesa del Terzo Millennio sono, infatti, inestimabili fonti cui
attingere. Ascoltiamo il segretario generale del Governatorato dello Stato
della Città del Vaticano, mons. Renato Boccardo:
“Il patrimonio costituito dai vari documenti di Giovanni
Paolo II è un tesoro che continua a portare frutti.
In numerosi documenti di Giovanni Paolo II e in diversi
scritti di Benedetto XVI, tra i quali l’Enciclica “Deus caritas est”, emerge la centralità
dell’incontro con una Persona: Gesù Cristo. E’ quanto sottolinea uno dei due
autori del volume, Graziano Borgonovo:
“Tanto Giovanni Paolo II quanto Benedetto XVI ci mostrano
questa passione per Cristo che è venuto a compiere il desiderio dell’uomo.
Nello studio di questi testi relativi al Magistero di Giovanni Paolo II,
abbiamo cercato di far emergere proprio questo perenne insegnamento”.
Alla conferenza per la presentazione del libro “Prendere
il largo con Cristo” ha partecipato anche il senatore Giulio Andreotti che ha ricordato, soprattutto, il legame di Giovanni
Paolo II con Roma:
“Ha fatto il vescovo di Roma sul serio. Le statistiche dei
suoi viaggi nel mondo sono straordinarie ma non sono
mai state a scapito del suo essere vescovo di Roma. Giovanni Paolo II era un
po’ preoccupato che la città, con la crescita che aveva fatto registrare, non
fosse religiosamente così viva come avrebbe dovuto per essere di esempio”.
Dopo una breve tavola rotonda, l’altro autore del libro,
Arturo Cattaneo, ha sottolineato, quindi, come la
bellezza e la forza dei gesti di Giovanni Paolo II non debbano adombrare o
precedere le sue parole:
“La gente recepiva i gesti di Giovanni Paolo II come
semplici immagini, anche belle ed emotive. Ma, naturalmente, non c’è solo
questo; c’è molto di più. Vorremmo proprio, con questi documenti, far capire
come dietro a questi gesti c’è veramente una fede, una speranza… C’è Cristo”.
L’eredità di Giovanni Paolo II è dunque un’ispirazione per
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CAUSANDO
INSICUREZZA E MISERIA
-
Intervista con Charles Dadiè
Dago -
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R. - La situazione è precaria, non si vive una situazione
né di pace né di guerra, quindi il popolo è veramente stanco e vorrebbe uscire
da questa situazione che non giova a nessuno, né all’economia nazionale né ai
produttori stessi che hanno il timore di andare nei campi per produrre. Il
popolo soffre, soprattutto le zone occupate dai ribelli sono veramente zone in
condizioni disastrose. La maggior parte degli abitanti delle zone occupate dai
ribelli sono venute nel sud e potete immaginare il sud com’è sovrappopolato
adesso e quindi tutta l’economia del Paese viene
alimentata e sostenuta a metà perché è il sud quello che lavora, il nord no.
D. – Come è possibile in un Paese così diviso creare una
cultura di pace?
R. – La cosa fondamentale è capire che siamo tutti figli
di Dio e siamo tutti chiamati a vivere insieme senza nessuna discriminazione
soprattutto rispettando le regole che costituiscono lo Stato. Quindi la cosa
fondamentale è prima di tutto, in quello che è successo, il perdono, perché è
fondamentale perdonare e dal perdono si ricostruisce tutto quello che è stato
distrutto; dal perdono si riparte su basi sicure e rassicuranti perché se non
c’è il perdono è difficile che ci sia una pace totale per un futuro nostro, ma
soprattutto dei figli che verranno domani.
D. – Qual è la tua speranza e quella dei produttori di
caffè e cacao che rappresenti?
R. – La mia speranza è di vedere domani il produttore di
cacao star bene economicamente , perché lavora per sé,
per la sua famiglia e per tutta la nazione della Costa d’Avorio. Quando riuscirò domani a risolvere questa situazione, nel senso di
trovare dei partners con cui potremo aiutare i produttori
a stare bene, ad avere una vita sociale bella, a curarsi, questo sarebbe per me
veramente un sogno. Sarebbe magnifico avere questa soluzione per i produttori
di caffè e cacao che oggi sono veramente in condizioni disastrose, benché siamo
il primo Paese produttore di cacao nel mondo. Immaginatevi un po’ una persona
che produce il caffè e il cacao e non ha neanche una casa decente e non ha
neanche la corrente elettrica, non ha neanche l’acqua corrente: siamo poveri in
Costa d’Avorio.
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5 marzo 2006
AD UN MESE DALLA MORTE DI DON
ANDREA SANTORO OGGI A TREBISONDA,
IN TURCHIA, NELLA CHIESA IN CUI IL SACERDOTE
È STATO ASSASSINATO,
UNA MESSA IN SUFFRAGIO
ROMA. = “Dialogo e
convivenza non è quando si è d’accordo con le idee e le scelte altrui, ma
quando gli si lascia posto accanto alle proprie e quando ci si scambia come
dono il proprio patrimonio spirituale”. Lo scriveva don Andrea Santoro, il
sacerdote Fidei donum
ucciso a Trebisonda, in Turchia, un mese fa, il 5 febbraio scorso, nella sua
ultima lettera. Oggi nella chiesa dove è stato assassinato
mentre pregava, nella stessa ora in cui don Andrea è stato raggiunto da
due proiettili, una celebrazione eucaristica è stata presieduta da padre Pierre Brunissen, parroco
in una chiesa di Samsun, sulla costa orientale del
Mar Nero, che recentemente ha ricevuto minacce. La chiesa di Santa Maria
è stata riaperta proprio per il trigesimo. Ma mentre intorno al piccolo luogo
di culto si respira un clima un pò teso e difficile e
pare che molti abbiano dimenticato il missionario, in Italia il suo esempio e
le sue parole scuotono le coscienze ed invitano all’amore. Due Messe in
suffragio sono previste a Roma martedì: al Seminario Romano Maggiore e nella
parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio. “È giusto
vedere il filo d’erba verde anche quando stiamo attraversando una steppa”, si
legge nelle prime righe della lettera di don Andrea datata 22 gennaio. “Il
cristianesimo è nato dal sangue dei martiri, non dalla violenza come risposta
alla violenza” scrive il sacerdote che invitava ad essere “aperti anche quando
il Signore ci guida
su strade di dolore e ci fa assaporare più la steppa che i fili d’erba”. “Se
contro la violenza usi la violenza si fa doppia violenza. Male più male fa
doppio male. Ci vuole il doppio di bene per arginare il male” ha detto un
giorno don Andrea ad una ragazza musulmana raccontandole che Gesù ha mandato i
suoi discepoli come agnelli in mezzo ai lupi, che lui stesso s’è fatto agnello
per guadagnare i lupi e che nelle mani di Cristo non c’è la spada ma la croce.
E giovedì scorso, durante l’incontro con il clero della diocesi di Roma, ha
voluto ricordare don Andrea Santoro Benedetto XVI, additandolo come luminoso
esempio che mostra l’essere sacerdote sino in fondo, una “testimonianza che
ispira tutti a seguire Cristo, a dare la vita per gli altri e a trovare proprio
così
ALGERIA: UN CENTINAIO DI DETENUTI RILASCIATI IN TUTTO IL PAESE PER
L’ENTRATA
IN VIGORE DELLA CARTA PER
42 SCUOLE FRANCESI CHIUDERANNO I BATTENTI
PER NON AVERE ADOTTATO I PROGRAMMI IN ARABO
ALGERI. = Una trentina di integralisti algerini sono usciti ieri
dal carcere di Serkadji, alla periferia di Algeri.
Diversi anche i detenuti rilasciati in altre città del Paese. Sono stati i
primi beneficiari dell’amnistia concessa dalla Carta per la pace e la riconciliazione
nazionale con cui l’Algeria spera di voltare la pagina degli anni ‘90, quando
il terrorismo di matrice islamica fece oltre 200 mila morti e 18 mila persone
scomparvero. Le scarcerazioni, secondo il ministero della Giustizia interesseranno
almeno 2.200 persone, che saranno libere entro martedì. Secondo la legge, i detenuti
già condannati definitivamente per fatti che non concernano massacri
collettivi, stupri e uso di esplosivi in luoghi pubblici saranno graziati,
quelli in attesa di giudizio o di appello avranno “uno
sconto o una commutazione della pena”. I gruppi armati hanno invece sei mesi
per arrendersi ed
ottenere la grazia, purchè non siano ritenuti
responsabili di massacri, stupri e attentati.
IL CORTEO STORICO TERRA SANCTI BENEDICTI HA RESO OGGI OMAGGIO AL PAPA.
LA SFILATA, IN ONORE DEL SANTO PADRE CHE HA SCELTO IL NOME DEL PATRONO
D’EUROPA, APRE I FESTEGGIAMENTI IN RICORDO DEL TRANSITO DI SAN BENEDETTO
ROMA. = Ha sfilato stamattina a Roma, in via della Conciliazione
per giungere poi all’Angelus in Piazza San Pietro, il Corteo storico “Terra Sancti Benedicti”. 300 i figuranti
in costumi medievali che hanno voluto raccontare la storia di San Benedetto.
L’iniziativa, un omaggio al Papa che ha scelto il nome del Patrono d’Europa, ha
voluto precedere l’inizio dei festeggiamenti a Cassino per ricordare il
Transito del Santo il 21 marzo. L’apertura delle celebrazioni l’11 marzo. Il 20
marzo invece è prevista la rievocazione del tributo a San Benedetto, con la proclamazione
del messaggio di pace alla presenza degli ambasciatori dei Paesi europei e la
processione. In programma anche due convegni, incontri con gli studenti, il
raduno dei “Mille giovani per la pace”, un concerto, un palio e una fiera
medievale. Il 21 marzo infine una solenne Messa pontificale che sarà presieduta
nell’Abbazia di Montecassino dal presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura il cardinale Paul Poupard. (T.C.)
IL PRESIDENTE BRASILIANO LUIZ IGNÁCIO LULA DA SILVA
PROMULGA NUOVE REGOLE PER LO SFRUTTAMENTO DELL’AMAZZONIA.
GREENPEACE
ELOGIA L’INIZIATIVA DEL GOVERNO
BRASILIA.
= Una nuova legge che abilita le aziende private brasiliane allo “sfruttamento
sostenibile” delle risorse naturali, principalmente in Amazzonia.
L’ha promulgata, come riferisce l’agenzia MISNA, il presidente Luiz Ignácio Lula
da Silva. Le concessioni, che riguardano legname e prodotti agricoli, sono
previste solo per “imprese legalmente costituite in Brasile”, per un lasso di
tempo iniziale di 5 anni prolungabile fino a 40. Ogni quinquennio l’operato
delle aziende sarà sottoposto a verifiche per accertare il rispetto delle norme
a difesa dell’ambiente e l’assenza di violazioni di territori indigeni,
tutelati dalla Costituzione, e riserve. Ma solo con il ‘via
libera’ di una commissione ‘ad hoc’
sarà possibile ottenere la proroga della concessione. “Con questa legge, lo
Stato si riprende le sue terre, da sempre devastate dai saccheggi dei ‘grileiros’ (possidenti illegali), ‘madereiros’ (commercianti di legname) e ‘fazendeiros’ (latifondisti)” ha detto Paulo Adario, coordinatore della ‘Campagna Amazzonia’
di ‘Greenpeace’, elogiando l’iniziativa del governo.
La nuova legge prevede che l’80 per cento degli introiti derivanti dalle
concessioni sia diviso tra lo Stato, le autorità locali e un
‘Fondo di sviluppo forestale’, per incentivare
anche le amministrazioni regionali a non favorire l’occupazione illegale di
terre. L’obiettivo del governo, ha spiegato il ministro dell’Ambiente Marina
Silva, è di regolare entro 10 anni lo sfruttamento di 13 milioni di ettari,
pari al 3 per cento della superficie amazzonica brasiliana. Si calcola che
dagli anni ‘70, almeno 700 mila chilometri quadrati dell’Amazzonia
siano stati distrutti per la commercializzazione del legname pregiato e la
creazione di terre coltivabili. (T.C.)
L’ARCIVESCOVO DI CANTERBURY ROWAN WILLIAMS CRITICA GLI STATI UNITI
PER IL REGIME DEL CENTRO DI DETENZIONE DI GUANTANAMO
LONDRA. = “Una straordinaria anomalia legale”: così, l'arcivescovo
di Canterbury, Rowan Williams, ha definito Guantanamo, sostenendo che potrebbe rappresentare un
pericoloso precedente per tutti i dittatori nel mondo. In un'intervista alla Bbc nella quale ha tra l’altro definito il terrorismo “un
insulto a Dio e all’uomo” e “terribile” l’estremismo islamico, il capo della
Chiesa anglicana ha affermato che Guantanamo crea una
nuova categoria di custodia per la presenza di persone che non hanno alcun tipo
di accesso legale. Dal campo di prigionia americano a Cuba, dove sono detenuti
poco meno di 500 cosiddetti “nemici combattenti” tra presunti terroristi di Al Qaeda e Talebani, rischia di arrivare un messaggio,
dato da uno Stato per il quale si possono cancellare diritti base, come quello
di contestare la propria detenzione, che “verrà salutato con grande favore dai
tiranni in tutto il mondo, ora e in futuro” ha precisato l'arcivescovo di
Canterbury. (T.C.)
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5 marzo 2006
- A cura di Amedeo Lomonaco -
In Pakistan, la regione tribale del Waziristan
è stata teatro, nella notte, di sanguinosi scontri tra ribelli talebani e forze
di sicurezza pachistane. Nelle ultime 24 ore, almeno 46 militanti e 3 soldati
sono rimasti uccisi durante i combattimenti. Nella regione, al confine con
l’Afghanistan, sono stati inviati anche elicotteri a sostegno delle forze di Islamabad. Fonti locali hanno riferito che dopo
un’operazione dell’esercito, sferrata contro un presunto campo
di addestramento di Al Qaeda, centinaia di famiglie hanno
lasciato un vicino villaggio. Secondo leader tribali, il raid ha provocato la
morte di diversi civili ma le autorità di Islamabad non hanno confermato questa notizia.
In Iraq, una moschea sunnita di Baghdad è stata attaccata, nella notte, da
uomini che indossavano divise della polizia: durante l’azione terroristica,
sono rimaste uccise tre guardie del corpo. Intanto, il comando statunitense in
Iraq ha smentito le notizie diffuse da due quotidiani britannici, secondo cui Stati Uniti e Gran Bretagna
avrebbero elaborato un piano per il ritiro delle loro truppe dal Paese arabo
entro la primavera del 2007. Le forze straniere – ha precisato il comando
americano - saranno ritirate gradualmente una volta che le forze irachene
saranno capaci di garantire la sicurezza.
Nuovo
messaggio audio del numero due di Al Qaeda, il medico
egiziano Al Zawahiri. Le
vignette satiriche su Maometto - dice il terrorista - rientrano in una campagna
organizzata dagli Stati Uniti. Il numero due di Al Qaeda parla anche di “sfida criminale contro l’Islam”
riferendosi al caso dell’ex ministro italiano delle riforme Roberto
Calderoli, che ha indossato una
maglietta con caricature su Maometto. Nel messaggio, Al Zawahiri
chiede poi ai musulmani di opporsi all’Occidente, di compiere nuovi attentati come
quelli perpetrati a New York, a Madrid e a Londra
e
di boicottare i Paesi dove sono state pubblicate
le vignette su Maometto. Nella registrazione audio, diffusa su un sito
integralista islamico, il medico egiziano invita inoltre il movimento fondamentalista palestinese Hamas
a “continuare la lotta armata” e a non accettare gli accordi firmati dall’Autorità
nazionale palestinese e da Israele. Avallare gli accordi di Oslo del 1993
“dando ad essi legittimità” – ha detto Al Zawahiri - è contro l’Islam”. Questa mattina Hamas, ha dichiarato di respingere l’esortazione di Al Qaeda aggiungendo che ogni
decisione sarà presa in autonomia e nel solo interesse
del popolo palestinese.
A Mosca, intanto, si è conclusa senza alcuna concessione
da parte di Hamas la missione di due giorni a Mosca
di una delegazione del gruppo fondamentalista,
vincitore delle elezioni palestinesi dello scorso 25 gennaio. Al termine degli
incontri con le autorità russe, il leader dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal,
ha ribadito che il movimento continua a considerare “Israele uno Stato
aggressore, un Paese occupante di cui il popolo palestinese è una vittima”. Al
governo di Mosca, Meshaal ha anche chiesto di
bilanciare “la disuguaglianza di potere” creata dal sostegno degli Stati Uniti
ad Israele.
Nella Striscia di Gaza, una trentina di
militanti delle sedicenti Brigate dei martiri di ‘Al Aqsa’
ha fatto irruzione in un ufficio del ministero dell’Educazione palestinese
chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati. Nei giorni scorsi, l’Unione
Europea ha annunciato lo stanziamento di circa 120 milioni di euro da
destinare all’Autorità nazionale palestinese (ANP) per alleggerire il pesante
deficit palestinese e per pagare parte dei salari a dipendenti pubblici e agli
uomini delle forze di sicurezza. Il governo israeliano, ha deciso, invece, di
congelare i fondi dovuti all’amministrazione palestinese.
“Apprezziamo le scuse espresse ai leader
religiosi dalle autorità israeliane e vediamo in esse
la coscienza dei pericoli per quanto è accaduto e la necessità di esercitare
sforzi educativi per impedire il ripetersi di incidenti simili in futuro”. E’
quanto affermano, in un comunicato, il Patriarcato latino di Gerusalemme, la
Custodia di Terra Santa e i capi delle Chiese in Galilea, commentando il lancio
di petardi nella Basilica dell’Annunciazione di Nazareth.
In Cina, aperta stamani a Pechino l’Assemblea
Nazionale del Popolo (NPC), alla presenza di circa 3000 delegati. Durante i
lavori si discuterà, soprattutto, dei piani per la riduzione delle
disuguaglianze sociali, una priorità indicata nel piano 2006-2010. Inaugurando
la riunione, il primo ministro, Wen Jiabao, ha stabilito un obiettivo di crescita di “circa l'8
per cento” per il 2006, e del 7,5 per cento l’anno per il periodo 2006-2010. Dopo
aver parlato dei risultati raggiunti dal suo governo nel 2005 in campo
economico, sociale e scientifico, il premier ha anche ammesso “un gran numero
di mancanze e insufficienze a tutti i livelli”.
In Indonesia, migliaia di
musulmani hanno manifestato a Giakarta contro gli Stati Uniti, definiti negli slogan il “nemico del mondo”. La protesta, alla
quale hanno partecipato oltre 5 mila persone, è stata pacifica. I manifestanti
hanno anche protestato per la pubblicazione delle vignette satiriche su
Maometto e hanno chiesto al governo indonesiano di adottare la sharia.
In Iran, decine di migliaia di
persone hanno partecipato a “catene umane” in varie città intorno a diversi
siti nucleari. La manifestazione, promossa dal governo, è stata organizzata
alla vigilia della riunione di domani, a Vienna, dell’Agenzia Internazionale
dell’Energia Atomica (AIEA). I governatori dell’AIEA potrebbero decidere di
rinviare il dossier nucleare iraniano al Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Primi casi di influenza aviaria in Polonia: due cigni
trovati morti a Torun, nel nord del Paese, sono
risultati positivi al virus H5N1. Nella zona in cui sono
stati trovati i due animali, stata creata una zona di sicurezza per un raggio
di tre chilometri. Negli ultimi giorni, erano stati individuati casi di
influenza in Germania e Slovacchia, vicino alla frontiera polacca.
“Il processo per il futuro indipendentista del Kosovo è a buon punto ed è già scritto nella realtà”. Lo ha
detto il nuovo presidente kosovaro, Fatmir Sejdiu, precisando che
“l’unica strada per arrivare alla soluzione del problema Kosovo
è l’indipendenza definitiva”. “Senza questa via non ci
può essere futuro”, ha aggiunto il presidente kosovaro.
Cinquantaquattro anni, Sejdiu è stato uno dei
fondatori del movimento che si è battuto negli anni novanta contro la
repressione serba. E’ stato nominato presidente del Kosovo
dopo la morte di Ibrahim Rugova,
scomparso lo scorso 21 gennaio. La sua nomina è stata decisa in un momento
cruciale per il futuro del Kosovo: sono in corso,
infatti, i negoziati sullo status finale della provincia, amministrata dal 1999
dalle Nazioni Unite.
In Italia, continua ad essere avvolto da dubbi e misteri
il caso del sequestro di Tommaso, il bimbo di 17 mesi rapito giovedì scorso nei
pressi di Parma. E’ stata trovata l’automobile usata dai sequestratori. Gli
inquirenti seguono diverse piste ma temono, in
particolare, che il rapimento sia una vendetta seguita a finanziamenti non
concessi dal padre, direttore di un ufficio delle Poste. Intanto, si susseguono
gli appelli ai rapitori da parte dei genitori di Tommaso. La mamma ha chiesto,
ieri, di aumentare a 5 millilitri il dosaggio dello sciroppo Tegretol da
somministrare una volta la mattina e un’altra volta la sera a Tommaso. Il bimbo
soffre di epilessia.
Elezioni presidenziali in Benin
per oltre 4 milioni di elettori, chiamati a scegliere il nuovo capo di Stato
tra 26 candidati. Sull’esito della consultazione, c’è molta incertezza. I due
principali leader del Paese africano, il presidente in carica Mathieu Kerekou ed il capo
dell’opposizione Nicephore Soglo,
sono entrambi ultrasettantenni e non si possono candidare in base a quanto
stabilito da una norma della Costituzione.
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