RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno L n. 63 - Testo della trasmissione di sabato 4 marzo 2006
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
Il Papa riceve il presidente del Senato
italiano Marcello Pera
OGGI IN PRIMO PIANO:
Il Vangelo di domani: il commento di padre Marko Ivan Rupnik
CHIESA E SOCIETA’:
L’Antartide continua a sciogliersi. Lo rivela una università statunitense
C’è
ancora molto da fare per sconfiggere Al Qaeda. Lo ha detto il presidente Bush
incontrando ad Islamabad il capo di Stato pakistano Musharraf
Tensione
a Nazareth dove uno squilibrato ha fatto esplodere ieri tre
petardi all’interno della Basilica dell’Annunciazione
4
marzo 2006
IL CRISTIANO, CHIAMATO alLA GIUSTIZIA e aLL’AMORE:
COSI’ IL PAPA AI SOCI DELL’ Unione
Cristiana
Imprenditori DirigentI
RICEVUTI IN AULA PAOLO VI. l’invito a valorizzare la
persona
rifuggendo DA OGNI FORMA DI SFRUTTAMENTO
Il cristiano è chiamato a cercare sempre la giustizia, ma porta in sé la spinta dell’amore, che va oltre
la stessa giustizia. Sono parole di Benedetto XVI che ha incontrato stamane nell’Aula Paolo VI i soci dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigente (UCID), circa 8000 persone. A tutti l’invito a valorizzare ogni persona, rifuggendo da ogni forma di sfruttamento. Il servizio
di Fausta Speranza:
**********
Giustizia e carità sono i due
aspetti inseparabili dell’unico impegno sociale del cristiano: lo ribadisce il
Papa spiegando:
“Il cammino compiuto
dai laici cristiani, dalla metà dell’Ottocento ad oggi, li ha condotti alla
consapevolezza che le opere di carità non debbono sostituirsi all’impegno per
la giustizia sociale”.
E se in questi ultimi tempi è più chiaro in tutti noi –
sottolinea il Papa – è grazie anche al magistero e alla testimonianza dei
Romani Pontefici, ed in particolare dell’amato Papa Giovanni Paolo II. E
Benedetto XVI parla proprio di “strada compiuta” dalla Comunità ecclesiale: lo
dimostrano – spiega il Papa – la dottrina sociale della Chiesa e soprattutto
l’azione di tante aggregazioni di ispirazione cristiana come quella dell’Unione
Cristiana Imprenditori Dirigenti.
E in particolare parlando dell’Unione stessa, Benedetto
XVI esprime un apprezzamento per un proposito manifestato: quello di “tendere
ad un’etica che vada oltre la semplice deontologia professionale, anche se, -
aggiunge - nell’attuale contesto, questo già non sarebbe poco”. E il Papa ricorda
di aver dedicato al rapporto tra giustizia e carità una specifica riflessione
nella seconda parte dell’Enciclica Deus caritas est. Ed è chiaro l’incoraggiamento per tutti i
fedeli laici:
“Ai fedeli laici, in
modo particolare, compete di operare per un giusto ordine nella società,
partecipando in prima persona alla vita pubblica, cooperando con gli altri
cittadini sotto la loro personale responsabilità (cfr Deus caritas est, 29)”.
Il segreto sta nell’essere animati
da quella che il Papa definisce ‘carità sociale’,
“che rende attenti alle persone in quanto persone, alle situazioni di maggiore
difficoltà e solitudine, ed anche ai bisogni non materiali”.
Per poi ricordare che due anni fa, grazie al Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, è stato pubblicato il Compendio
della Dottrina Sociale della Chiesa. “Si tratta – afferma - di uno
strumento formativo quanto mai utile per tutti coloro che intendono lasciarsi
guidare dal Vangelo nella loro attività lavorativa e professionale”. E dunque
ai soci dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti l’invito a farne “un punto di
riferimento costante nell’esaminare le questioni, nell’elaborare i progetti,
nel cercare le soluzioni per i complessi problemi del mondo del lavoro e
dell’economia”.
Inoltre, il Papa si congratula “per lo spirito positivo e
di fiducia nella persona umana” che anima la “Carta dei valori” dei giovani
dell’UCID, sottolineando, in particolare, il proposito di valorizzare ogni
persona per quello che è e che può dare, secondo i suoi talenti, rifuggendo da
ogni forma di sfruttamento; come pure l’importanza riconosciuta alla famiglia e
alla responsabilità personale. “Si tratta di valori che purtroppo, - spiega - anche
a causa delle attuali difficoltà economiche, rischiano spesso di non essere
seguiti dagli imprenditori che sono privi di solida ispirazione morale”. E’
indispensabile – ribadisce Benedetto XVI - l’apporto di quanti la attingono
dalla loro formazione cristiana, che a maggior ragione non va mai data per
scontata, ma sempre deve essere alimentata e rinnovata”.
Infine, in vista della solennità di san Giuseppe, Patrono
dei lavoratori, il Papa
lo indica “non solo quale
celeste protettore e intercessore per ogni benemerita iniziativa, ma prima
ancora come confidente” della preghiera, dell’impe-gno ordinario.
**********
“Testimoniare costantemente i
valori della fede cristiana nel lavoro”. E’ la sfida ribadita oggi dall’UCID al
convegno “Crescere nei valori” che si è tenuto dopo l’udienza con il Papa.
Massimiliano Menichetti:
**********
Un’ occasione per ribadire l’impegno a far sì che il mondo
dell’economia porti con sé il tratto salvifico di Cristo e non si pieghi alle
logiche del mercato. Angelo Ferro presidente dell’ Unione
Cristiana Imprenditori e Dirigenti:
R. – La dottrina sociale ha sempre parlato di
un’impresa-comunità, adesso abbiamo capito che nel momento in cui tutto si sta
sfarinando, l’impresa può essere un momento di coesione. Dobbiamo darci tutti
da fare per raggiungere un obiettivo, stare sul mercato, battere la
concorrenza, essere corretti, fare un processo di lungo periodo. Noi abbiamo
coniato da un po’ di tempo questo termine “lavorare in verità”, noi cerchiamo di essere partecipi di un disegno creativo per la capacità
che abbiamo di creare ma tenendo presente anche la verità, che significa
mettercela tutta, essere corretti, mantenere gli impegni, guardare il prossimo,
altrimenti non ci sarebbe verità.
D. – Dopo l’udienza, il convegno “Crescere nei valori” per
i giovani imprenditori. Presentata una Carta in dieci punti basata sul rispetto
dell’individuo e sulla testimonianza cristiana. In cosa si impegna
concretamente un giovane imprenditore UCID? Il vice presidente Alberto Carpinetti, delegato giovani:
R. – Mi impegno perché le persone con cui lavoro non siano
sfruttate, mi impegno a tener conto delle famiglie dei miei collaboratori, a
fare il mio lavoro utilizzando i principi della fede cristiana. E’ chiaramente
una Carta di tipo professionale, che potrebbe essere presa in considerazione
anche da chi è ateo ma condivide a fondo i nostri
principi e i nostri valori.
**********
BENEDETTO
XVI RICEVE IL
PRESIDENTE DEL SENATO ITALIANO MARCELLO PERA
Nella mattina di oggi, il Papa ha
ricevuto il presidente del Senato italiano Marcello Pera. Lo ha reso noto il direttore della Sala
Stampa vaticana Joaquín Navarro-Valls. Il colloquio si è svolto “su alcuni
aspetti della cultura odierna, nel contesto dell’attuale situazione internazionale”.
ALTRE UDIENZE
Il Papa stamane ha
incontrato anche il cardinale Peter Seiichi
Shirayanagi, arcivescovo
emerito di Tokyo; il cardinale Desmond Connell, arcivescovo
emerito di Dublino, e mons. Orlando Antonini, arcivescovo titolare di Formia, nunzio apostolico in Paraguay.
Inoltre, nel
pomeriggio Benedetto XVI riceverà il cardinale Crescenzio Sepe,
prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
NOMINE
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo
pastorale dell'arcidiocesi di Cagayan de Oro, nelle
Filippine, presentata da mons. Jesus B. Tuquib, per raggiunti limiti di età. Gli succede mons.
Antonio Javellana Ledesma,
della Compagnia di Gesù, finora vescovo-prelato di Ipil. Mons. Antonio Javellana Ledesma, è nato a Iloilo City, nell’arcidiocesi di Jaro,
il 28 marzo 1943. È entrato nella Compagnia di Gesù il 30 maggio 1963 ed ha pronunciato
i primi voti due anni dopo. È stato ordinato sacerdote il 16 aprile 1973 ed è stato
consacrato vescovo il 31 agosto 1996. E’
vice-presidente della Conferenza episcopale delle Filippine.
Sempre nelle Filippine, il Santo Padre ha nominato vescovo
ausiliare dell’arcidiocesi di Davao il rev. George Beluso Rimando, del clero della diocesi di Tagum, finora amministratore della quasi parrocchia
dell’Assunta in Merville, Tagum,
assegnandogli la sede titolare vescovile di Vada. Il rev. George Beluso Rimando è nato a Tagum, Davao del Norte, il 22 febbraio
1953. È stato ordinato sacerdote il 22 aprile 1980 per la diocesi di Tagum.
In Cile il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo
pastorale della diocesi di Punta Arenas presentata da
mons. Tomás Osvaldo González
Morales, salesiano, in conformità al canone 401 § 2
del Codice di Diritto Canonico. Gli succede il padre salesiano Bernardo Bastres Florence, finora ispettore provinciale dei Salesiani in
Cile. Padre Bernardo Bastres
Florence è nato il 21 febbraio
Il Papa ha quindi nominato membro della Pontificia Commissione
dello Stato della Città del Vaticano il cardinale José Saraiva
Martins; ha nominato consultore della Congregazione
per le Chiese Orientali il rev. dott. Andreas Thiermeyer, del clero della diocesi di Eichstätt,
rettore del Collegium Orientale, con sede in Eichstätt; e ha nominato direttore dei Servizi Economici
del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, per il prossimo
quinquennio, il dott. Sabatino Napolitano, finora
vice-direttore del medesimo ufficio.
Infine il Santo Padre ha nominato il cardinale Antonio María Rouco Varela,
arcivescovo di Madrid, suo Inviato speciale alle solenni celebrazioni che
avranno luogo a Javier, in Spagna, il 7 aprile 2006,
nel V Centenario della nascita di San Francesco Saverio.
LA
GRATITUDINE E L’AFFETTO DELLA RADIO VATICANA
NEI
RIGUARDI DI BENEDETTO XVI,
DOPO
LA VISITA DI IERI A PALAZZO PIO
PER LA
CELEBRAZIONE DEL 75.MO ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE
DELL’EMITTENTE
-
Intervista con padre Federico Lombardi -
Cordialità e attenzione verso la grande e variegata
comunità professionale della Radio Vaticana. Il giorno dopo la prima e storica
visita di Benedetto XVI alla Radio Vaticana, in occasione del
suo 75.mo di
fondazione, restano scolpite nei 400 dipendenti le parole del Papa che ha
esortato l’emittente pontificia ad essere una voce di verità e un coro di più
lingue a servizio della pace e del dialogo tra le religioni. Parole alle quali
si aggiunge la gratitudine per l’amabilità mostrata da Benedetto XVI, espressa
dal direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi,
intervistato da Alessandro De Carolis:
**********
R. – Mi ha colpito proprio questo fatto, cioè che abbia
accettato di venire e di fare una visita così dettagliata e articolata che
entrava un po’ in tutti i particolari della nostra vita. E’ una cosa molto
diversa essere ricevuti in udienza in Vaticano, anche se con molta cordialità,
e ascoltare un discorso meraviglioso, e altra cosa è invece che il Papa venga
dove tu lavori ogni giorno e conosca direttamente, di
persona, i luoghi particolari, gli aspetti particolari del tuo lavoro e sia
anche così disponibile a fare domande, a capire le realtà singole di tanti
gruppi così differenti come quelli che costituiscono la nostra realtà. C’era il
suo continuare – in certo senso – non dico a stupirsi, perché lo sa, ma
comunque a scoprire direttamente la molteplicità della nostra realtà linguistica
e culturale.
D. – Cosa ha significato invece per lei accompagnare il
Papa in questo piccolo “giro del mondo” della Radio Vaticana?
R. – E’ un mondo che, naturalmente, conosco piuttosto bene
e vedo con gioia la sorpresa che ogni nuovo visitatore vive
scoprendo direttamente la ricchezza di questo mondo. E oltre alla incredibile
disponibilità, gentilezza e attenzione del Santo Padre, io posso anche rivivere
l’affetto che tutti i gruppi della Radio Vaticana – le redazioni, le diverse
componenti, i tecnici, gli amministrativi e così via – hanno verso il Santo
Padre, cosa che è la premessa dell’identificazione con una missione, dello
svolgerla con tutto il cuore e con tutto l’impegno. Ecco quindi la
partecipazione dai due lati, ecco: un bell’incontro
reciproco.
D. – Parliamo appunto della missione. La visita di
Benedetto XVI a Palazzo Pio ha rappresentato l’apice celebrativo, per così
dire, di un’importante anniversario e allo stesso tempo,
certamente un nuovo slancio. Da dove riparte, dopo questo avvenimento, la Radio
del Papa?
R. – La Radio del Papa ha cercato di prepararsi, in questi
anni, a nuove frontiere della comunicazione e abbiamo potuto anche far vedere
al Santo Padre, anche se così, per piccoli segni, le novità: le novità dei
nostri ambienti, le novità dei nostri strumenti, delle regie rinnovate … ecco,
gli strumenti nuovi con cui oggi si lavora giorno per giorno per diffondere la
comunicazione. E ci siamo preparati per far fronte a questa sfida. E quello che
il Papa ci ha dato in più è anche – diciamo – l’incoraggiamento e il
rafforzamento della motivazione con cui usare questi strumenti. Io risentivo
nello sfondo le parole di Paolo VI che diceva: “A nulla servirebbe avere uno
strumento magnifico se non lo si sapesse magnificamente
usare”. Ecco: noi abbiamo continuato a preparare, giorno per giorno, e a
rinnovare lo “strumento magnifico”, ora dobbiamo continuare ad “usarlo
magnificamente”. Il Santo Padre ci ha incoraggiato proprio a questo, dal punto
di vista dell’approfondimento dei contenuti e dal punto di vista dell’amore per
la verità, dal punto di vista dello spirito con cui si realizza questa missione
di servizio alla Chiesa, di servizio al Vangelo.
D. – In particolare, il Papa ha tenuto a sottolineare il
ruolo della Radio Vaticana nel mondo dei media – ha
detto – dove spesso ci sono posizioni in contrasto con la Chiesa e con il
Vangelo …
R. – Certamente. I media ti
pongono proprio un po’ su una frontiera della problematica di oggi, come
problematica fondamentale: i valori di riferimento, della cultura di oggi e poi
come questi si diffondono, diventano vissuti, assimilati dalle mentalità tramite,
proprio, l’ascolto della radio, della televisione, internet … Ecco, è proprio
la via attraverso cui la visione del mondo passa nella vita. Quindi, noi ci
sentiamo molto responsabili di questo ruolo. Sappiamo
che diamo un contributo che è un piccolo contributo, se vogliamo, in questo
areopago sconfinato che è la comunicazione nel mondo di oggi, ma è un contributo
che ha un suo valore e quindi noi ce la mettiamo tutta per darlo nel modo
migliore: per mettere questo elemento, che vuole essere un elemento
estremamente positivo, un elemento amico dell’uomo, amico dell’umanità, del
bene della persona, del suo sviluppo, in confronto invece a tanti contributi
che sono più di divisione, di conflitto, di disorientamento.
D. – Un’ultima domanda, padre Lombardi: cosa conserverà
lei personalmente di questa visita del Papa alla Radio Vaticana?
R. – Sostanzialmente, questa vicinanza e attenzione del
Santo Padre per il nostro lavoro. Noi lo facciamo con tutto il cuore – io
anche, penso di farlo con tutto il cuore, dando tutto quello che posso per
questo servizio; il Santo Padre ci ha fatto capire – mi ha fatto capire – che
lo sa, che è attento a questo, che lo gradisce, che sa che è un servizio per la
sua missione e ci è vicino con la sua amicizia, con il suo incoraggiamento e
con la sua preghiera. Questo, naturalmente, è un grande conforto!
**********
PUBBLICATO
DALLA SALA STAMPA VATICANA IL TESTO DEL COLLOQUIO
TRA IL
PAPA E IL CLERO ROMANO AVVENUTO GIOVEDI’ SCORSO IN VATICANO.
BENEDETTO
XVI ESPONE IL PROGRAMMA DELLA QUARESIMA:
SCEGLIAMO
E’ stato pubblicato ieri pomeriggio dalla Sala Stampa
della Santa Sede il testo del dialogo del Papa con i parroci romani che si è
svolto in Vaticano giovedì scorso. Un incontro che Benedetto XVI ha definito
“fraterno”: per circa due ore il Papa ha risposto a braccio alle domande dei
sacerdoti. Tanti gli argomenti trattati: i drammi e le speranze dell’Africa,
con le responsabilità di un colonialismo che non è finito e gli interessi delle
grandi potenze che continuano a pesare sul futuro del Continente, l’obbligo di
proseguire sulla strada dell’ecumenismo, la difesa della famiglia, il senso di
solitudine che colpisce oggi molti giovani, il ruolo della donna nella Chiesa:
a questo riguardo Benedetto XVI ha detto che è giusto chiedersi “se non si
possa offrire più spazio, più posizioni di responsabilità alle donne”. Tratteremo questi temi singolarmente: oggi ci
soffermiamo sugli aspetti più spirituali del colloquio a partire dal
significato della Quaresima. Ce ne parla Sergio Centofanti.
**********
Il Papa espone il suo “programma” per
Per capire questo paradosso bisogna entrare in relazione
con Dio, anzi: diventare amici di Gesù. “La vita umana è una relazione –
afferma il Papa. Solo in relazione, non chiusi in noi stessi, possiamo avere la
vita. E la relazione fondamentale è la relazione col Creatore, altrimenti le
altre relazioni sono fragili”. L’essenziale è dunque “scegliere Dio” che “ci ha
mostrato il suo volto in Cristo … che ha vinto l’odio sulla Croce, cioè
nell’amore sino alla fine.”
Ma come arrivare a questa fede viva? “La fede – sottolinea
il Pontefice – è un dono. Quindi la prima condizione è lasciarsi donare
qualcosa, non essere autosufficienti”. Dobbiamo “aprirci nella consapevolezza
che il Signore dona realmente” e “lasciarci permeare dal dono nel nostro
pensiero, nel nostro affetto, nella nostra volontà”. Per far
questo è necessario “un permanente colloquio col Signore” ma non solo: c’è “un
punto essenziale” che il Papa sottolinea: “Nessuno crede solo da se stesso.
Noi crediamo sempre in e con
E’ un cammino da percorrere con grande umiltà perché
“dobbiamo accettare la nostra insufficienza … questo ‘Io’ che non è mai perfetto ma si protende sempre verso il Signore per arrivare
alla comunione col Signore e con tutti”. Solo così possiamo crescere: “accettando con umiltà che mai saremo perfetti”: accettando
la nostra imperfezione “possiamo accettare più facilmente quella dell’altro,
lasciandoci formare e riformare sempre di nuovo, dal Signore”.
Il Papa conclude con una esortazione
ai sacerdoti: “divenire più semplici. Mi sembra questo un programma bellissimo.
Cerchiamo di metterlo in pratica – afferma - e così saremo più aperti al Signore e
alla gente”.
**********
=======ooo=======
OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Prima pagina - Giustizia e carità sono i due
aspetti inseparabili dell’unico impegno sociale del cristiano: Benedetto XVI,
nel discorso rivolto all’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (U.C.I.D.), esorta ad operare per un giusto ordine della
società attraverso un’etica che vada oltre la semplice deontologia
professionale.
Servizio vaticano - Una pagina dedicata alla
Quaresima.
Servizio estero - Medio Oriente: lanciati petardi
nella Basilica dell’Annunciazione.
Servizio culturale - Un articolo di Roberto Morozzo Della Rocca dal titolo “Fiume città della memoria”:
75 anni di storia della città di Rijeka in un volume
di Ilona Fried.
Servizio italiano - In primo piano la drammatica
vicenda del bimbo rapito nel Parmense.
=======ooo=======
4 marzo 2006
IN PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DI S. FRANCESCO
SAVERIO
IMPORTANTI
CELEBRAZIONI NEL QUINTO CENTENARIO DELLA NASCITA DEL SANTO
-
Intervista con padre Ricardo Sada -
Inizia
oggi con il nome di “Novena della grazia” una devozione che, in passato ha
avuto una notevole diffusione popolare. Il prossimo 12 marzo, ultimo giorno
della novena, si ricorda la data della canonizzazione di San Francesco Saverio,
il Santo al quale si rivolge la preghiera popolare per chiedere la sua
intercessione. In coincidenza con questa novena annuale, migliaia di fedeli si
recano in pellegrinaggio al Santuario di San Francesco Saverio, nella provincia
spagnola della Navarra. Ma quest’anno l’appuntamento
acquista un rilievo particolare con le celebrazioni del quinto centenario della
nascita di San Francesco Saverio. Nel Santuario, si trova esposta alla
venerazione dei fedeli la reliquia del braccio in parte incorrotto di San
Francesco Saverio, che è stata trasferita dalla Chiesa del Gesù, a Roma. Padre
Ricardo Sada, gesuita, ci offre una prima impressione
sulle celebrazioni principali del Centenario nel santuario di Javier:
**********
R. – EL
CENTENARIO …
Il
centenario è stato festeggiato il 3 dicembre scorso con un’apertura solenne,
alla presenza di tutti i provinciali dei Gesuiti e del preposito
generale, padre Kolvenbach. Da quel giorno, e fino
alla fine del dicembre 2005, ci sono stati 4 o 5 eventi missionari, così da
creare una corrente di sensibilizzazione tra l’inaugurazione e il mese di
marzo. Stiamo cercando di capire come ottenere che 1000, 1200, 1500 persone
possano vedere il Castello di Javier in poche ore.
Dal momento in cui è stato aperto, sono passate dal Castello più di 15 mila
persone.
D. – Quale impressione ricevono i pellegrini alla vista di
Javier ora rinnovato?
R. – L’IMPRESION SOBRE LA VISITA …
L’impressione
della visita al Castello è positiva al cento per cento. Osservandolo, salta
agli occhi lo sforzo costruttivo, fisico, la struttura del museo all’interno e
tutta la documentazione storica e artistica sulla personalità del Santo. La
gente esce sapendo chi era San Francesco Saverio, riesce a palpare e toccare
gli elementi prossimi a Javier e per questo rimane
soddisfatta. L’auditorium è piaciuto molto, è stato molto apprezzato. E’ una
struttura moderna che stona un poco con il contorno della nostra residenza in
pietra. Ma all’interno tutti dicono che è stupendo, meraviglioso e che è fatto
bene. E’ fatto bene come tempio e come ambiente che possa
ospitare un concerto o una piece
teatrale.
D. – Quali sono le celebrazioni più importanti di questo centenario?
R. – YENDO POR ORDEN CRONOLOGICO …
Andando in ordine cronologico, la novena della Grazia dal
4 al 12 marzo. Il 4 viene esposta la reliquia, il
braccio del Santo - esposto e venerato nella Chiesa del Gesù di Roma - nella
Basilica. Il 7 aprile sarà il giorno principale. E’ stata garantita la presenza
dei Reali. Ci sarà l’Inviato pontificio. Sono stati invitati tutti i vescovi
della Conferenza episcopale. Sono stati invitati anche i presidenti delle
autonomie di Spagna. Dopo il 7 aprile, praticamente in tutti i fine settimana è
prevista una programmazione ufficiale, organizzata dalle parrocchie, dai gruppi
apostolici, dai missionari. Le parrocchie di Navarra
stanno lavorando per tutto questo. Ci saranno 3 o 4 congressi. E quest’estate,
in luglio e agosto, tutti i giorni si svolgeranno eventi culturali organizzati
da 40 persone, appartenenti a 4 gruppi: India, Giappone, Africa e Spagna. Dal
mese di aprile tutte le Messe del sabato e della domenica verranno
accompagnate da un coro, e questo stesso coro terrà di continuo concerti da
aprile fino ad ottobre. Alla fine, in dicembre, ci sarà un incontro
interreligioso delle diverse confessioni. Non vogliamo che l’incontro sia
affrontato dal punto di vista ideologico, ma religioso. Il titolo
infatti è “La santità nelle diverse religioni”. E non vogliamo
assolutamente polemizzare. Quindi, con gli invitati il tono si manterrà su
questa linea. L’incontro si terrà per due giorni a Pamplona
e l’ultimo giorno, il 2 dicembre, a Javier.
D. – Faccia alcune previsioni sul numero dei pellegrini
che sfileranno per Javier in
questo anno del centenario…
R. – SE ESTA’ HABLANDO …
Si sta parlando di un milione di presenze. E’ ciò che ha
calcolato il governo della Navarra. Ma io ritengo che
supereremo questo numero, perché da un calcolo fatto qui a Javier,
credo siano passate ogni anno dal castello 100 mila persone. E credo, quindi, dalla Basilica circa 400 mila.
D. – E quale risultato finale desidererebbe raggiungere
con tutti questi sforzi, con tutta questa organizzazione?
R. – SI’, ES LO QUE YO HE
REPETIDO …
Sì, ciò che ho ripetuto più volte è che mi piacerebbe che
lo sforzo materiale si traducesse in una semina spirituale e che Javier interpellasse soprattutto i giovani di oggi. E’ ciò
che ha detto anche l’arcivescovo durante la presentazione: i criteri che devono
dare un rinnovamento profondo della nostra fede cristiana. Mi piacerebbe che
questa chiamata di Javier fosse accolta da molti o
tutti coloro che verranno a visitarci.
**********
UN PERCORSO ALLA LUCE DELLA BIBBIA PER SCOPRIRE IL
SENSO DELLA VITA.
NEL
LIBRO “IL DESERTO FIORIRÀ”, SCRITTO DAL VESCOVO DI CASTELLANETA,
PIETRO
FRAGNELLI, UN INVITO AI GIOVANI
A
LASCIARSI GUIDARE QUOTIDIANAMENTE DALLA PAROLA DI DIO
Un cammino per riscoprire se stessi
alla luce della Parola di Dio. Lo propone il libro “Il deserto fiorirà”.
Scritto da mons. Pietro Fragnelli, vescovo di Castellaneta e pubblicato dalla casa editrice Rogate, si
rivolge particolarmente ai giovani ai quali vuole suggerire che la pienezza
della vita si raggiunge nell’amicizia con Cristo. Ma com’è nato questo libro?
Tiziana Campisi lo ha chiesto al presule, che è stato
rettore del Seminario Romano Maggiore:
**********
R. –
Nel solco del lavoro pedagogico nel Seminario ho cercato di far parlare la vita
dei giovani che andavo incontrando. Da questo dialogo esistenziale con i
giovani è nata la provocazione a riprendere in mano la Bibbia e a dare loro
delle piste per ritrovarsi nella Bibbia.
D. –
Lei si rivolge soprattutto ai giovani …
R. – Io
ho guardato soprattutto a quel desiderio di uscire dal deserto che ognuno di
noi si porta dentro di sé, il desiderio anche di veder fiorire tutte le proprie
difficoltà. E credo che i giovani abbiano bisogno anche di modelli credibili.
Per questo, la seconda parte del libro prende sul serio questo bisogno di punti
di riferimento, che non siano oleografici, che non siano scontati. Sono andato
a cercare le grandi figure della Bibbia, provocando una sorta di incontro
nell’oggi. Ho reinterrogato Abramo, Geremia, Ruth,
Pietro, Paolo, Zaccheo, Maria, Cornelio, cercando di ottenere da ciascuno di
loro una sorta di accompagnamento per i giovani di oggi alla ricerca della
fede, dell’amore, della speranza, delle lacrime di una “ricomprensione”
e di una riconversione, alla ricerca del senso della missione e del servizio.
D. –
Lei, in particolare, ha un messaggio da dare, soprattutto ai giovani seminaristi
…
R. –
Penso che i seminaristi siano invitati a fare questo cammino di riscoperta di
sé, alla luce della parola di Dio e di riscoperta della ricchezza della
vocazione e della missione; come prepararsi a questo rapporto con il popolo di
Dio. Questo libro incoraggia i seminaristi a essere quotidianamente impegnati
anche nella meditazione.
D. –
Lei propone un cammino ai giovani, ma come intraprenderlo?
R. – Il
primo passo è sempre la vita. Fermare l’attenzione con amore, non con giudizio,
con desiderio di comprensione, sulle diverse vicende che si affrontano. E poi
dalla vita risalire alla luce che può illuminare e dare orientamento alla vita.
Quella luce è la Parola di Dio. Questo significa impegnarsi ogni giorno in
questo rapporto nuovo con se stessi, con la parola di Dio, con delle guide.
D. –
“Il deserto fiorirà” si conclude con il capitolo “Vedere più lontano”. Cosa vuole
dire ai suoi lettori?
R. – Si
guarda lontano, seguendo le orme di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, conoscendo
se stessi fino in fondo; non limitandosi ad una
visione riduttiva di sé e dei fratelli, attraversando la galleria buia del
dolore, e lasciando che la luce della Pasqua, Cristo risorto, riempia i nostri
sguardi, i nostri occhi di una capacità visiva nuova e di orizzonti grandi,
orizzonti eroici, di orizzonti della santità.
**********
=======ooo=======
Domani, 5
marzo, prima Domenica di Quaresima, il Vangelo ci mostra Gesù che, sospinto
dallo Spirito nel deserto, vi rimane quaranta giorni, tentato da satana: “Stava
con le fiere e gli angeli lo servivano”. Dopo l’arresto di Giovanni, Gesù si
reca nella Galilea predicando il Vangelo di Dio dicendo:
“Il tempo è compiuto
e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”.
Su questo
brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan Rupnik:
**********
Gesù torna dal deserto dove ha vinto le tentazioni. Il
deserto richiama l’antica alleanza, è l’incapacità del popolo di rimanere
fedele al Signore. Cristo afferma che è venuto il tempo giusto, che nella
storia è arrivata una svolta definitiva: si inaugura l’era della signoria di
Dio, il tempo in cui l’azione di Dio sull’umanità sarà una piena sinergia, una
libera adesione del divino e dell’umano. Questa è l’apparizione di Gesù Cristo.
Conversione vuol dire orientarsi con l’adesione al suo annuncio, dare
un’assoluta precedenza alla Parola di Cristo. Nessuna parola neanche nel
massiccio mercato di idee e annunci del nostro tempo può essere paragonata alla
predicazione di Cristo. Aderendo a lui, la sua Parola ci illumina in modo da
poter veder noi stessi la nostra storia personale come pure la storia dei
popoli del mondo in una luce nuova. La conversione in fondo vuol dire vedere
ogni giorno più lontano, più integralmente noi stessi e la storia in rapporto a
Cristo nostro Salvatore.
**********
=======ooo=======
4
marzo 2006
IL CARDINALE JOSÈ SARAIVA
MARTINS, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE
DELLE CAUSE
DEI SANTI, IN VISITA IN ALBANIA, CONSACRA OGGI A BLINISHT
UNA CHIESA PARROCCHIALE DEDICATA AI MARTIRI DEL
PAESE
BLINISHT. = Il prefetto della Congregazione delle
Cause dei Santi, il cardinale Josè Saraiva Martins, è in Albania
oggi per la consacrazione della chiesa parrocchiale di Blinisht,
nella diocesi di Sape, dedicata ai Santi Martiri Albanesi. Invitato dalla
Conferenza episcopale locale, il porporato ieri ha preso parte ad una cerimonia
durante la quale, per l’impegno dell’Associazione Papa Giovanni XXIII in favore
delle ragazze albanesi vittime della tratta, è stato premiato don Oreste Benzi. Il riconoscimento è stato consegnato dalla Caritas
albanese. I Santi Martiri cui sarà dedicata la nuova chiesa sono San Danakto, diacono di Valona, e
Sant’Astio, vescovo di Durazzo, che furono
perseguitati ai tempi dell’imperatore Traiano,
duemila anni fa. Ma il luogo di culto ricorderà anche altri martiri di antica
memoria. Durante la celebrazione saranno menzionati pure i martiri più recenti,
in particolare i 40 testimoni della fede uccisi 60 anni fa durante la dittatura
comunista, per i quali sono state avviate le procedure riguardanti la Causa di
beatificazione. Uno di questi è padre Daniel Dajani,
sacerdote gesuita, originario della città di Blinisht,
dove è stata eretta la nuova chiesa. (T.C.)
COMPRENSIONE E RISPETTO
RECIPROCO: SONO LE VIE CHE LA COMMISSIONE SVIZZERA PER IL DIALOGO
EBREO-CATTOLICO SUGGERISCE PER FAVORIRE IL CONFRONTO FRA CRISTIANESIMO ED
EBRAISMO. IN UN DOCUMENTO,
NUOVI
SPUNTI DI RIFLESSIONE
ZURIGO. = Perseguire la strada del rispetto
reciproco e della comprensione dell’ebraismo e del cristianesimo: è l’obiettivo
della Commissione svizzera per il dialogo ebreo-cattolico (CDJC) che ha
pubblicato in questi giorni il documento “L’immagine dell’Altro”. Frutto di
riflessioni e di una giornata di studi in collaborazione con la Maison
Vassalle, a Bad Schönbrunn, (Zurigo), l’opuscolo,
edito in tedesco, francese e italiano, sottolinea che le scienze
biblica, ebraica, interreligiosa, filosofica e sociologica, gettano un
ampio sguardo sull’immagine dell’Altro. Il testo evidenzia in particolare che
solo la conoscenza e riconoscenza dell’Altro conducono, in ambito
interreligioso, ad una diversa percezione dell’ebraismo da parte dei cristiani
e del cristianesimo da parte degli ebrei. In una epoca
che si confronta ancora una volta con i fenomeni dell’antisemitismo, del
razzismo e dell’odio verso lo straniero, il documento vuole offrire nuovi
spunti di dialogo. La CDJC è stata creata 15 anni fa e riunisce esperti e persone impegnate nel confronto ebraico-cristiano, anche attraverso informazioni di
attualità, dibattiti e pubblicazioni. Il testo dell’opuscolo è anche
disponibile sul sito www.sbk-ces-cvs.ch. (T.C.)
NEL CUORE DELLA FORESTA
AMAZZONICA UNA CHIESA, UNA SCUOLA ED
UN AMBULATORIO INTITOLATI A SAN PIO DA PIETRELCINA. IL PROGETTO
È STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA
PONTIFICIA OPERA
DELL’INFANZIA MISSIONARIA
BORBA. =
Una chiesa, una scuola e un ambulatorio intitolati a San Pio da Pietrelcina. Vengono inaurati
oggi nel villaggio di Autazes, nel cuore della
foresta amazzonica brasiliana. A riferirlo e l’agenzia Fides che evidenzia
quanto il Santo cappuccino sia ormai un punto di riferimento per la popolazione
della Chiesa locale nella Prelatura di Borba. Le strutture mirano a dare un contributo di crescita
e sviluppo culturale e spirituale. Il progetto vuole offrire soprattutto aiuto
all’infanzia e alle ragazze madri. La realizzazione del piccolo complesso di
edifici si inserisce nel progetto “Padre Pio Missionario nel mondo”, che ha già
costruito una struttura simile a Thakimagre, in
India. La Chiesa locale di Borba in questi giorni ha
dato vita ad incontri di preghiera proprio in vista di tale inaugurazione. A
presenziare la cerimonia, sarà mons. Afonso Ribeiro, vescovo di Borba. Fra
gli enti che hanno contribuito al progetto figura anche la Pontificia Opera
dell’Infanzia Missionaria - che continuerà ad occuparsi del sostentamento e delle
esigenze dei fanciulli ospitati nel Centro - e l’Opera apostolica. (T.C.)
LE MIGRAZIONI IN EUROPA: SE NE
PARLA OGGI A CORFÙ ALL’INCONTRO
DELLA CONFERENZE EPISCOPALI DEL SUD-EST EUROPEO.
NEL POMERIGGIO L’INCONTRO CON IL METROPOLITA ORTODOSSO NEKTARIOS
AL SANTUARIO DI SAN SPIRITONE
CORFÙ. = Si è aperto ieri a Corfù, in Grecia, con la relazione di mons. Franghískos Papamanólis,
presidente della Conferenza episcopale locale, sul tema “Cristianesimo e la
Chiesa in Grecia”, l’incontro Conferenze episcopali del sud-est Europa. Sei i
Paesi rappresentati all’assemblea: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria,
Grecia e Romania e dalla Serbia e Montenegro-Macedonia
la Conferenza episcopale internazionale Ss. Cirillo e
Metodio. Sono tutte nazioni – si legge in un comunicato del Consiglio delle
Conferenze episcopali d’Europa (CCEE) che promuove l'evento - prevalentemente
di tradizione ortodossa o di religione musulmana. All’incontro prendono parte
anche i vescovi della Conferenza episcopale della Grecia, rappresentanti della
Santa Sede e della Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE).
Oggi, i lavori sono interamente dedicati alle migrazioni. Ogni presidente
illustrerà la situazione, le problematiche e le iniziative pastorali del
proprio Paese. Nel pomeriggio, i partecipanti all’incontro si recheranno in
pellegrinaggio al Santuario di San Spiritone dove
incontreranno il metropolita ortodosso Nektarios.
(T.C.)
NASCE NEGLI EMIRATI ARABI UNITI IL
PRIMO CENTRO D’ACCOGLIENZA FEMMINILE
PER VITTIME DI VIOLENZA DOMESTICA. LA
STRUTTURA ACCOGLIE
GIÀ 30 DONNE E 10 BAMBINI
DUBAI. = Realizzato
il primo Centro d’accoglienza per le donne degli Emirati Arabi Uniti vittime
della violenza domestica. Il centro, battezzato “Città della Speranza”, al
momento accoglie 30 donne e 10 bambini e si compone di diverse ville di cui una
viene mantenuta segreta per tenere lontani mariti o
parenti violenti. Gran parte delle ospiti nel Centro sono straniere: a Dubai, infatti, il numero degli immigrati supera quello dei
cittadini del Paese. Molte le donne vittime del traffico a scopo sessuale.
Centinaia i volontari che svolgono diversi servizi nella struttura. La “Città
della Speranza” non riceve alcun finanziamento da organismi governativi o internazionali,
il sostegno giunge principalmente da famiglie generose, imprese commerciali
private ed associazioni caritatevoli. La piaga della violenza domestica, a
detta di Sharla Musabih,
che ha dato vita al progetto, è comunque più preoccupante di quanto riferiscano gli ultimi dati ufficiali resi noti dalla
polizia. Secondo questi ultimi, i casi di “problemi familiari” nel 2005
sarebbero stati in tutto 45 e soltanto quattro gli episodi di violenza contro
donne. “Solo il mese scorso, ci siamo occupate di cinque casi e lasciare
intendere che lo scorso anno solo quattro donne sarebbero state picchiate è
semplicemente incredibile”, ha affermato la fondatrice della “Città della speranza”.
“Il problema - spiega Sharla Musabih
- risiede nel sistema. Le donne vittime di violenza domestica che si rivolgono
alla polizia vengono sempre rispedite a casa, dopo che
il marito ha firmato un modulo in cui promette di non picchiare più la moglie”.
(S.C.)
L’ANTARTIDE PERDE CIRCA 152 CHILOMETRI CUBI
ALL’ANNO. LO RIVELA L’UNIVERSITÀ BOULDER DEL COLORADO. IL DATO È STATO
REGISTRATO FRA IL 2002 E IL 2005
BOULDER. = Il Polo
Sud si sta sciogliendo più velocemente del previsto: negli ultimi anni la calotta
glaciale dell’Antartide è diminuita di circa 152 chilometri cubi all’anno, pari a circa 152 miliardi di tonnellate di
ghiaccio che ogni anno si trasformano in acqua. Lo hanno calcolato, studiando
il processo di scioglimento dei ghiacci dal 2002 al 2005, alcuni scienziati
dell’Università di Boulder, in Colorado. La perdita
stimata ha fatto alzare il livello del mare di 1,2 millimetri. La quantità
d’acqua è pari a quella che gli Stati Uniti consumano in tre mesi. La maggior
parte della perdita di massa viene dalla calotta dell’Antartide occidentale. (T. C.)
=======ooo=======
4
marzo 2006
- A cura
di Amedeo Lomonaco -
La lotta al terrorismo e il progetto del gasdotto
tra India e Iran, fortemente voluto dal governo di Islamabad, sono stati i temi al centro dell’odierna visita
del presidente americano, George Bush, nella capitale del Pakistan. Bush ha lodato la “coraggiosa
decisione” del presidente pachistano, Pervez Musharraf, di unirsi alla “guerra contro il terrorismo” ma ha anche sottolineato come la rete
terroristica di “Al Qaeda” costituisca ancora una grave minaccia. Il nostro
servizio:
***********
“Rimane ancora molto da fare per sconfiggere Al Qaeda e,
per catturare i terroristi, Pakistan e Stati Uniti hanno bisogno di collaborare
a livello di intelligence, in tempo reale”. Lo ha dichiarato il
presidente americano, George Bush, al termine dell’incontro di questa mattina
ad Islamabad con il capo di Stato pakistano, Pervez Musharraf. I governi di Islamabad e Washington - ha aggiunto Bush - combatteranno
uniti anche contro la proliferazione nucleare. Il capo della Casa Bianca ha
sottolineato, poi, i progressi ottenuti nel Kashmir, regione contesa da India e
Pakistan. “Finalmente le cose stanno cambiando”, ha detto il presidente americano.
“Chiedo agli Stati Uniti – ha aggiunto Musharraf – di
continuare ad aiutarci per compiere tutti i passi necessari per giungere alla
pace”. Il presidente statunitense ha dichiarato, quindi, di
non aver nulla in contrario sul progetto del gasdotto che dovrebbe collegare
l’Iran all'India passando per il Pakistan. “Il problema con l’Iran non riguarda
il gasdotto”, ha aggiunto Bush. La Repubblica islamica – ha spiegato - intende
sviluppare un’arma nucleare e questo tipo di arma nelle mani di Teheran è molto pericolosa per tutti. Il
capo della Casa Bianca ha anche detto di comprendere le necessità energetiche
del Pakistan ma ha scartato l’ipotesi di un accordo sul nucleare in campo
civile con il governo di Islamabad sul modello di
quello raggiunto con l’India. In Pakistan, intanto, le forze di
sicurezza hanno arrestato più di 300 integralisti islamici per scongiurare
nuove manifestazioni antistatunitensi. E’ salito a 4 morti, infine, il bilancio
delle proteste organizzate ieri, nel nord del Paese, contro il presidente Bush.
***********
Proseguono a Mosca i colloqui
tra le autorità russe e una delegazione del gruppo radicale Hamas, vincitore
delle elezioni palestinesi dello scorso 25 gennaio: malgrado
le pressioni del Cremlino, Hamas ha ribadito di non voler riconoscere Israele.
L’organizzazione fondamentalista ha proposto la tregua
di un anno se Israele non userà la forza. I negoziatori russi chiedono al
movimento palestinese di rinunciare alla violenza. “Hamas riconosce
la sua responsabilità nel mantenimento dell’ordine nei territori palestinesi –
ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov – e capisce che nel suo
nuovo ruolo è responsabile di fronte a tutto il suo popolo”.
Ennesima giornata di sangue in Iraq: un’autobomba è
esplosa nei pressi di un posto di blocco a sud-est di Baghdad uccidendo due
civili. In precedenza, un altro attentato condotto a sud della capitale vicino
ad un mercato, aveva causato la morte di 7 persone. Sul versante politico, il
presidente iracheno Talabani ha annunciato che si terrà, entro una settimana,
la prima sessione ufficiale del nuovo Parlamento iracheno uscito dalle elezioni
generali dello scorso 15 dicembre.
Nuovo attentato in Afghanistan: quattro persone sono morte
nel sud del Paese per la deflagrazione di un ordigno, esploso al passaggio di
un convoglio delle forze afghane. Secondo il capo
della sicurezza nazionale della turbolenta provincia meridionale di Helmand, l’attacco è stato condotto da militanti talebani.
Sempre nel sud dell’Afghanistan, un soldato delle forze speciali francesi è
rimasto ucciso durante scontri con miliziani dell’ex regime talebano.
Momenti di grande tensione ieri sera a Nazareth. Un
uomo, accompagnato da moglie e figlia, ha fatto esplodere tre petardi
all’interno della Basilica dell’Annunciazione, causando il panico tra la folla.
Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato che i provocatori fossero
aggrediti. L’uomo, un israeliano, già in passato aveva compiuto atti simili a
Betlemme. Ma quale significato ha per la comunità cristiana in Terra Santa un
episodio del genere? Lo abbiamo chiesto a monsignor Giacinto Boulos Marcuzzo, vescovo di Emmaus:
**********
R. – Dopo gli episodi dei mesi e degli anni scorsi,
possiamo considerare anche questo episodio, in un’ottica particolare, in un
contesto caratterizzato da mancata protezione delle comunità e delle minoranze
in Terra Santa. Possiamo soltanto constatare che la cosa poteva essere molto
grave. Per noi è stata un’occasione per riaffermare la nostra volontà di
proteggere la comunità cristiana in Terra Santa e di far sì che tutti i luoghi
Santi siano aperti a tutti i pellegrini. E’ necessario che questi luoghi santi
siano luoghi di coesistenza, di pacificazione, di concordia per tutti gli
uomini di buona volontà. Soprattutto Nazareth, che giustamente secondo la
Bibbia è la città della pace. E’ qui che l’arcangelo Gabriele ha annunciato
alla Madonna e dunque a tutti gli uomini “Pace a te”.
D. – Monsignor Marcuzzo, dopo l’episodio di Nazareth la comunità cristiana
ha indetto una manifestazione in corso proprio in questi minuti, cui partecipano
rappresentanti anche di altre religioni in senso di solidarietà. Che cosa si
vuole affermare con questa iniziativa?
R. – Noi vogliamo riaffermare
questa nostra volontà, esigenza e ricerca di protezione legale, di coesistenza
e di concordia fraterna nei luoghi Santi.
**********
Dopo l’episodio di Nazareth il ministro degli Esteri
israeliano, signora Livni, ha chiamato mons. Giovanni
Lajolo, Segretario vaticano per i rapporti con gli
Stati, per assicurare che Israele farà tutto il possibile per proteggere i
luoghi Santi. Lo ha reso noto il sito internet del quotidiano israeliano “Haaretz”.
In Asia ancora due decessi causati, probabilmente,
dall’influenza aviaria: un uomo è morto in Cina nella provincia meridionale del
Guandong e un bambino di tre anni è deceduto in
Indonesia. Si sospetta che entrambe le vittime abbiano contratto il virus H5N1,
il ceppo più letale per l’uomo. In Europa, intanto, nuovi focolai di influenza
aviaria sono state individuati in Svezia e in Austria. Tutti i nuovi casi
riguardano animali selvatici.
L’ambasciata danese
in Indonesia riaprirà i battenti, lunedì prossimo, dopo essere rimasta chiusa
per tre settimane in seguito all’ondata di proteste e violenze dopo la
pubblicazione delle vignette su Maometto apparse su un quotidiano danese. La
Danimarca aveva richiamato il personale della sede diplomatica, invitando tutti
i connazionali a lasciare l’Indonesia.
La Serbia ha posto
il veto alla designazione dell’albanese Agim Ceku, comandante dell’esercito di liberazione, alla candidatura di nuovo premier del
Kosovo. La contrarietà per l’eventuale nomina di Ceku, ritenuto da Belgrado un “criminale di guerra”, è
stata espressa ieri dal primo ministro serbo, Vjislav
Kostunica, alla missione delle Nazioni Unite in Kosovo. Nella provincia, amministrata dal 1999
dall’ONU, hanno recentemente annunciato le loro dimissioni il primo ministro Bajram Kosumi e il presidente del
Parlamento, Nexhat Daci.
Secondo molti osservatori, questo vero e proprio sconvolgimento politico è
stato causato da uno scontro di potere esploso all’interno dei due principali
partiti kosovari dopo la morte di Ibrahim Rugova, scomparso
lo scorso 21 gennaio.
In Italia sono ore
di angoscia per la sorte di Tommaso Onofri, il bimbo
di 17 mesi rapito giovedì scorso in seguito ad un’anomala rapina compiuta da
due uomini armati nei pressi di Parma. La pista più seguita è quella del
sequestro a scopo di estorsione, ma non si escludono altre ipotesi. Tommaso
soffre di epilessia e deve assumere un farmaco ogni 12 ore. Si tratta del Tegretol, uno sciroppo che si vende con ricetta. Devono
essere somministrati cinque millilitri la mattina tra le otto e le nove e altri
cinque millilitri la sera, tra le venti e le ventuno.
=======ooo=======