RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L  n. 150  - Testo della trasmissione di martedì 30 maggio 2006

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Presentato in Sala Stampa vaticana il prossimo incontro del Papa con i Movimenti ecclesiali, sabato 3 giugno, alla vigilia di Pentecoste. Evento preceduto dal Congresso mondiale che partirà domani. Ai nostri microfoni mons. Stanislaw Rylko

 

Per la nostra rassegna di presentazione di alcuni dei movimenti che saranno presenti in San Pietro il 3 giugno, abbiamo con noi oggi don Julian Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione

 

Benedetto XVI al Convegno ecclesiale della diocesi di Roma, il prossimo 5 giugno, in San Giovanni in Laterano. Tema: “La gioia della fede e l’educazione delle nuove generazioni”: intervista con  mons. Mauro Parmeggiani

 

Le grandi sfide dei “Media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione”: torniamo a riflettere sul tema della Giornata delle comunicazioni sociali celebrata domenica. Il commento di Bruno Pellegrini

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Oltre 5.400 i morti per il grave terremoto che sabato ha sconvolto l'isola indonesiana di Giava: intervista con Aron Cristellotti

 

Rapiti 6 caschi blu in Congo: a luglio le prime elezioni multipartitiche da 40 anni. Ce ne parla Lisa Clark

 

CHIESA E SOCIETA’:

Venerdì sarà accesa una fiaccola sulla tomba di Giovanni Paolo II e portata al monastero benedettino silvestrino di Bassano Romano, sede della neo fondazione dedicata al Papa scomparso

 

Grave allarme degli ambientalisti in Cina: le acque del fiume Yangtze sono divenute cancerogene a causa dell’inquinamento

 

I vescovi dell’India esprimono soddisfazione per il provvedimento governativo di riservare il 50 per cento delle iscrizioni nelle università pubbliche agli studenti delle caste basse o fuori casta

 

E’ pronta la nuova traduzione in lingua inglese dell’Ordo Missae, che verrà approvata dei vescovi cattolici degli Stati, riuniti in assemblea plenaria dal 15 al 17 giugno a Los Angeles

 

A 600 anni dalla nascita di Enea Silvio Piccolomini, divenuto Papa con il nome di Pio II, le città toscane di Pienza e Siena rendono omaggio con due mostre al grande umanista

 

24 ORE NEL MONDO:

Dopo l’esplosione che ha ucciso ieri un cameraman e un tecnico della CBS a Baghdad, la giornalista ferita è ora in una base americana in Germania –  4 dipendenti di ONG uccisi  in Afghanistan

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

30 maggio 2006

 

 

I MOVIMENTI E LE COMUNITA’ ECCLESIALI, DONI DELLO SPIRITO DA VALORIZZARE

NELLA CRESCITA DELLA CHIESA NEL MONDO: PRESENTATI IN SALA STAMPA IL GRANDE RADUNO DELLA VEGLIA DI PENTECOSTE E IL CONGRESSO INTERNAZIONALE

DELLE NUOVE REALTA’ ECCLESIALI A ROCCA DI PAPA

- Intervista con l’arcivescovo Stanislaw Rylko e don Julian Carrón -

 

Con nel cuore ancora vivide le immagini del viaggio apostolico in Polonia, Benedetto XVI e la Chiesa si apprestano ad un altro importante appuntamento: il lungo incontro dei Movimenti ecclesiali con il Papa, in programma sabato 3 giugno, vigilia di Pentecoste. L’evento sarà preceduto da un Congresso mondiale, dal 31 maggio al 2 giugno, intitolato “La bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo”. Un appuntamento presentato stamattina nella Sala stampa della Santa Sede. Il servizio di Alessandro De Carolis:

 

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Oggi come otto anni fa, c’è un mondo che reclamizza modelli di vita senza Dio. Oggi come otto anni fa, c’è estremo bisogno di “personalità cristiane mature” e “comunità vive” che testimonino una “fede senza se e senza ma”, senza “scappatoie”. A più voci si sono intrecciate e riecheggiate oggi in Sala stampa vaticana le parole-cardine di due magisteri – di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI – in merito alla presenza e alla crescita dei movimenti e delle nuove comunità all’interno del tessuto della Chiesa mondiale. Il presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, l’arcivescovo Stanislaw Rilko, ha subito messo in risalto come l’incontro di sabato prossimo si ponga nel solco del precedente. Quella di voler incontrare quest’anno i movimenti alla vigilia di Pentecoste - ha spiegato all’inizio della Conferenza stampa lo stesso mons. Rylko - è stata una significativa “scelta operativa” dell’attuale Pontefice, già espressa un anno fa dallo stesso Benedetto XVI, nella prima udienza concessa al massimo responsabile del Pontificio Consiglio per i Laici:

 

“L’appuntamento che Papa Ratzinger ha dato a movimenti e comunità per il 3 giugno prossimo è un importante segnale di continuità con il magistero di Giovanni Paolo II, che in queste nuove realtà aggregative vedeva doni preziosi dello Spirito alla Chiesa di oggi e un grande segno di speranza per l’umanità del nostro tempo (…) Otto anni dopo, il nuovo Successore di Pietro ha voluto ripartire proprio da lì per riprendere il discorso con i movimenti, convocandoli nello stesso luogo e nella stessa ricorrenza”.

 

Mons. Rylko ha riassunto la particolare attenzione suscitata da sempre, dall’indomani del Vaticano II, nell’allora prof. Ratzinger dalle nuove realtà ecclesiali che andavano fiorendo sulla scorta dell’assise conciliare. Mons. Rylko ha ricordato ciò che scriveva il futuro Papa negli Anni sessanta: “Ecco all’improvviso qualcosa che nessuno aveva progettato. Ecco, che lo Spirito Santo, per così dire, aveva chiesto di nuovo la parola”:

 

“Eletto Papa, Benedetto XVI non ha cessato di manifestare attenzione nei confronti dei movimenti ecclesiali a proposito dei quali ancora nell’agosto dello scorso anno a Colonia, diceva ai vescovi tedeschi: “La Chiesa deve valorizzare queste realtà e al tempo stesso deve guidarle con saggezza pastorale affinché contribuiscano, nel modo migliore, con i loro diversi doni, all’edificazione della comunità. Poi continuava: “Le chiese locali ed i movimenti, non sono in contrasto tra loro, ma costituiscono la struttura viva della Chiesa”.

 

E questa “struttura” - ha illustrato il segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, mons. Josef Clemens – sarà ben visibile nei prossimi giorni all’opinione pubblica mondiale, quando oltre un centinaio di movimenti saranno rappresentanti al Congresso mondiale di Rocca di Papa, dal 31 maggio al 2 giugno, e all’evento del 3 giugno in Piazza San Pietro. Secondo gli ultimi dati, saranno tra i 250 e i 300 mila i partecipanti all’incontro con Benedetto XVI: 30 mila italiani, 4 mila tedeschi, 5 mila dall’America Latina, oltre 700 tra Africa e Asia 100 dalla Chiesa dell’Oceania. Imponente si prefigura anche la macchina mediatica, che seguirà in tele e radiocronaca diretta le circa cinque ore dell’avvenimento. La nostra emittente, in particolare, garantirà il commento della veglia in cinque lingue.

 

Un segno dell’importanza attribuita a questo secondo appuntamento tra la Chiesa dei nuovi carismi e quella istituzionale rappresentata dal Papa e dai vescovi è dato anche dalla presenza di una delegazione ecumenica, composta da otto rappresentanti inviati dalla Federazione luterana mondiale, dal Consiglio ecumenico delle Chiese, dal Patriarcato ortodosso di Mosca, dalla Chiesa armena e da quella anglicana. Presenze di alto profilo il cui desiderio di partecipare a questo incontro, secondo il sottosegretario del dicastero vaticano, Guzman Carriquiry si spiega così:

 

“Abbiamo avuto un’ottima risposta, siamo contenti di questa partecipazione. Anche perché molti di questi movimenti, comunità, hanno una grandissima esperienza di lavoro ecumenico: ecumenismo della preghiera, ecumenismo della carità, dialogo a tutto campo. E questa esperienza certamente si esprimerà anche nel nostro Congresso”.

 

Al termine della conferenza stampa, i giornalisti presenti hanno posto ai relatori, tra le altre, due questioni di notevole rilievo nel panorama ecclesiale mondiale. Al quesito che rilevava la “scarsa simpatia” di cui talvolta sono accreditati i movimenti in alcune diocesi, mons. Rylko ha risposto:

 

“Io non sarei così pessimista. Noi, come dicastero, riscontriamo una notevole crescita da parte dei vescovi, che vengono da noi in occasione della visita ad Limina, e sono vescovi da tutti i continenti: la crescita della consapevolezza che queste nuove realtà sono un dono da cogliere con gratitudine, soprattutto, e con responsabilità per non sprecare tale dono”.

 

Altro elemento di interesse è risultato il numero più che raddoppiato dei movimenti che saranno in Piazza San Pietro per la veglia di Pentecoste. Ecco il commento di Guzman Carriquiry:

 

“La realtà dei movimenti a livello mondiale, è molto variopinta. Ci sono varie realtà di cui - dobbiamo riconoscerlo umilmente - il nostro dicastero non è neanche a conoscenza perché hanno carattere diocesano, regionale, ma ugualmente importante. Il fatto che si siano presentati in più questa volta è il frutto della semina di questi otto anni. Sono delle realtà molto belle, anche se a volte relativamente piccole dal punto di vista statistico. Ma sappiamo che la statistica non ha l’ultima parola nella vita della Chiesa”.

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Sui problemi che a volte sorgono nell’armonizzare l’operato dei movimenti con la pastorale parrocchiale e diocesana, ascoltiamo al microfono di Giovanni Peduto  ancora mons. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici:

 

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R. - Dove c'è la vita sorgono anche le tensioni, le difficoltà... Generalmente bisogna dire che nella Chiesa è cresciuta molto, tra i pastori e tra i laici. la consapevolezza che i movimenti e le nuove comunità sono soprattutto un dono da accogliere con gratitudine e non solo un "problema".  Papa Benedetto XVI parlando durante la GMG di Colonia insisteva: "La Chiesa deve valorizzare queste realtà e al contempo deve guidarle con saggezza pastorale... Le Chiese locali e i movimenti non sono in contrasto tra loro, ma costituiscono la struttura viva della Chiesa..." (21 agosto 2005). A proposito dell'inserimento dei movimenti nel tessuto vivo delle parrocchie e delle diocesi, Giovanni Paolo II ci ha dato una semplice regola: i movimenti devono cercare di inserirsi nelle parrocchie con uno spirito di 'umile servizio. D’altra parte, i pastori dovrebbero accoglierli con un atteggiamento paterno e cordiale. Papa Benedetto XVI da parte sua aggiunge che è necessario affinché sia i movimenti che i pastori si lascino purificare ed educare dallo Spirito. Sono sicuro che l’ormai prossimo incontro del Papa con i movimenti sarà un nuovo e forte impulso in questa direzione. La Chiesa ha bisogno di questi nuovi carismi e deve saper accoglierli con gratitudine e vivo senso di responsabilità.

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E tra le realtà ecclesiali che saranno presenti all’incontro con Benedetto XVI c’è anche Comunione e Liberazione, movimento ecclesiale fondato a Milano da don Luigi Giussani. Nella nostra rassegna di movimenti oggi ci preoccupiamo di CL, che è presente in 70 Paesi di tutti i continenti, e la cui nascita risale al 1954. Il carisma del movimento consiste nel richiamo a vivere nel presente l’esperienza cristiana propria della Tradizione. Il movimento ha, dunque, lo scopo di proporre la presenza di Cristo come unica vera risposta alle esigenze profonde della vita umana di ogni tempo. Ma come si sta preparando Comunione e Liberazione a questo incontro con il Papa? Alessandro Gisotti lo ha chiesto a don Julian Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione:

 

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R. – Ci prepariamo con la preghiera, noi andiamo a Roma con questo desiderio: metterci davanti al Papa Benedetto XVI con tutto il desiderio di ascoltare la parola, una parola che sia luce nel nostro cammino nella Chiesa e nella vita!

 

D. – Quali frutti vi aspettate da questo incontro con il Papa ma anche con gli altri movimenti ecclesiali?

 

R. – Noi ci aspettiamo un aiuto per continuare il nostro cammino di fede, per scoprire di più la vera natura del cristianesimo e la sua bellezza. Un aspetto sul quale il Papa insiste in continuazione nel presentare il cristianesimo. Allo stesso tempo, ci aspettiamo un aiuto nel metodo per poter vivere questo avvenimento cristiano e, allo stesso tempo, poterlo comunicare come bellezza agli altri.

 

D. – Questo incontro avviene senza don Giussani, ma in realtà don Giussani è molto, presente, anche a questo raduno…

 

R. – Senz’altro, tutto quello che noi viviamo è proprio grazie a quello che lui ci ha donato, ci ha testimoniato e continua a donarci. Tutto quello che abbiamo vissuto dalla sua morte in poi, è la testimonianza di quella sua compagnia che dal cielo ci protegge e ci conduce.

 

D. “La bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo” è il tema forte di questo incontro con i movimenti. Come mettere in pratica questa che è anche un’esortazione? Come la mette in pratica, nell’esperienza quotidiana, “Comunione e Liberazione”?

 

R. – Semplicemente cercando di testimoniare questa bellezza. E’ quello che facciamo nel rapporto con i compagni di lavoro, nelle famiglie o tra gli amici: fare risplendere questa bellezza in tutto quello che tocchiamo perché la bellezza non ha bisogno di molte parole, si esprime da sé. Questo è ciò che mi affascina di più di ciò che il Papa ci sta dicendo adesso perché un cristianesimo ridotto soltanto ad etica può essere sconfitto da una certa mentalità come quella che dilaga sempre più. Ma un cristianesimo come bellezza non sarà mai sconfitto come non sarà mai sconfitta la bellezza delle montagne! Fin quando ci saranno le montagne, l’uomo potrà ripartire stupito di questa bellezza, potrà ripartire il cristianesimo qualsiasi sia la situazione sociale in cui siamo chiamati a vivere.

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BENEDETTO XVI APRIRA’ I LAVORI DEL CONVEGNO ECCLESIALE DELLA DIOCESI DI ROMA, IL PROSSIMO 5 GIUGNO, IN SAN GIOVANNI IN LATERANO.

TEMA “LA GIOIA DELLA FEDE E L’EDUCAZIONE DELLE NUOVE GENERAZIONI”

- Con noi, mons. Mauro Parmeggiani -

 

Benedetto XVI aprirà lunedì prossimo i lavori del Convegno ecclesiale della diocesi di Roma, evento che si terrà dal 5 all’8 giugno nella Basilica di San Giovanni in Laterano, sul tema “La gioia della fede e l'educazione delle nuove generazioni”. Al convegno parteciperanno parroci, sacerdoti, religiose, ma sono invitati anche i fedeli laici e i giovani delle parrocchie, associazioni e movimenti della Chiesa di Roma. Il discorso del Papa aprirà l'evento lunedì 5 giugno alle 19.30, dando l’avvio a una tre giorni di riflessione in vista dell'elaborazione del programma pastorale del prossimo anno. “Al centro dell'attenzione – informa una nota del Vicariato di Roma - saranno le nuove generazioni, alle quali la Chiesa di Roma dedicherà una speciale attenzione in continuità con il tema della famiglia affrontato negli anni scorsi”. Il Convegno sarà chiuso giovedì 8 nella Basilica Lateranense alle 19:30 con le relazioni di sintesi e l'intervento del cardinale vicario Camillo Ruini, che traccerà le linee programmatiche per l'anno pastorale 2006-2007. Sulla presenza del Papa al convegno e sul tema dell’incontro, Alessandro Gisotti ha raccolto la riflessione di mons. Mauro Parmeggiani, segretario generale del Vicariato:

 

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R. – Con grande gioia accogliamo il Papa. Direi che ormai è diventata una tradizione questa sua presenza al Convegno ecclesiale diocesano, perché anche l’anno scorso Papa Benedetto XVI, eletto Papa da pochi mesi, volle venire a presiedere il Convegno e ad aprirlo. Logicamente il tema di quest’anno parla innanzitutto della gioia della fede. Questo è un tema molto caro al Papa: la gioia che proviene dall’aderire a Cristo, a Colui che dà stabilità all’uomo, a Colui che dà gioia all’uomo. Dentro quest’azione pastorale, che deve rimanere missionaria e ispirata culturalmente per essere presente nella cultura degli uomini di oggi, vogliamo “mettere la lente d’ingrandimento” sulla realtà delle nuove generazioni, che hanno bisogno in questa società dell’educazione alla gioia della fede. Una realtà che è molto in movimento, in cambiamento e che va riconsiderata, va riguardata anche con ottimismo, non solo notando i problemi, ma con la fiducia che con la grazia di Dio è possibile credere anche oggi, ed è  possibile anche ai giovani credere oggi.

 

D. - Benedetto XVI, d’altronde, ha iniziato il suo ministero petrino sottolineando nell’omelia: “La Chiesa è giovane”…

 

R. – Certo, direi che è giovane al di là dell’età dei singoli appartenenti alla Chiesa. Anche in Polonia, incontrando i giovani, il Papa ha detto: “Avete dalla vostra parte Giovanni Paolo II. Ci sono io qui con voi a Cracovia, ma sappiate che anche il mio successore, qualunque successore di Pietro, come la Chiesa del resto, sta sempre dalla vostra parte. E’ sempre dalla parte dei giovani”. Questo ce l’ha insegnato Papa Giovanni Paolo II e ce lo insegna in maniera fortissima Benedetto XVI, che con i giovani ha già iniziato un dialogo, prima a Colonia con tutti i giovani del mondo e poi a Roma, nell’ultimo incontro che ha avuto con i giovani in Piazza San Pietro il 6 aprile scorso. Lì non si è tirato indietro e ha risposto con grande semplicità e franchezza alle domande che i giovani stessi gli hanno posto. C’è già quindi un clima di dialogo e di simpatia con i giovani, che già lo apprezzano per le sue forti parole e i suoi alti stimoli. I giovani, anche quelli apparentemente più lontani o superficiali, in realtà amano capire e amano trovare persone che li aiutino a capire la realtà nella quale vivono e nella quale cercano un senso.

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         LE GRANDI OPPORTUNITA’ DELLE NUOVE TECNOLOGIE NELLA COMUNICAZIONE CHIEDONO MAGGIORE RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE ED

 UNA FORMAZIONE CONSAPEVOLE FIN DAI BANCHI DI SCUOLA: SPUNTI E RIFLESSIONI SUL MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI PER LA GIORNATA MONDIALE

DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

- Intervista con Bruno Pellegrini -

        

I nuovi scenari tecnologici stanno cambiando profondamente i modi di informare e comunicare e stanno perfino trasformando le nostre quotidiane abitudini di vita. Tutto ciò pone “grandi sfide”, come evidenziato da Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, festeggiata domenica scorsa, sul tema “I Media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione”. Di queste sfide Roberta Gisotti ha parlato con il prof. Bruno Pellegrini, docente di sociologia dei Media all’Università “La Sapienza” di Roma: 

        

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D. - Prof. Pellegrini, tra le nuove tecnologie sicuramente Internet è tra le più rivoluzionarie. Ma che uso ne stiamo facendo? Ci sono letture positive e altre negative della comunicazione in rete. Allora che cosa sviluppare e che cosa evitare per rendere questa autostrada più sicura possibile per chi la percorre? E direi anche per capire la direzione ultima di questo enorme flusso di informazioni, che alcuni temono possa farci naufragare…

 

R. – Credo che Internet dia a tutti quanti la facoltà e l’opportunità di diventare media: questa è la vera rivoluzione. Per questo tutti quanti noi possiamo essere portatori di messaggi di valore o di amore, così come ci ricorda Benedetto XVI. Il che, a questo punto, ci carica di maggiori responsabilità in quanto individui. Quindi, la vera direzione la possiamo dare solamente se innanzitutto ci rendiamo consapevoli di questa nuova potenzialità dell’essere umano e ci mettiamo nella condizione non di esercitare violentemente o comunque con forza una direzione, ma di formare: E’ quanto sollecita Benedetto XVI, che ricorda anche le parole di Giovanni Paolo II. La formazione a questo punto diventa strategica. Diventa importante che tutti questi nuovi media, questi ‘nuovi comunicatori’ individuali possano crescere all’interno di un ambiente che li formi, che faccia veramente capire loro il ruolo dei media nell’influenza delle persone, nel dialogo, nella creazione del consenso. Queste sono cose che vanno insegnate fin dalle scuole medie, oserei dire. Bisogna forse aggiornare i programmi scolastici ed insegnare a tutti i ‘nuovi comunicatori’ che adesso stanno in classe, per esempio, che con il loro telefonino cellulare, possono mandare video, mandare messaggi che possono essere letti da milioni di persone. Bisogna insegnare loro quelle che sono poi le basi del pensiero di sociologia dei media, quindi le basi del pensiero critico rispetto ai media, che poi sono state sintetizzate in maniera esemplare da questa lettera di Benedetto XVI.

 

D. – Benedetto XVI afferma pure che “la comunicazione esige coraggio e risolutezza”, perché “illuminare le coscienze degli individui e aiutarli a sviluppare il proprio pensiero non è mai – scrive – un impegno neutrale”. Lei è d’accordo?

 

R. – Assolutamente d’accordo. Non è mai neutrale qualsiasi forma di comunicazione. Questa responsabilità è enorme: la responsabilità che hanno gli intermediari della comunicazione, che hanno i media classici, che hanno le persone che occupano delle posizioni che possono permettere loro di decidere cosa comunicare e come comunicarlo. Quindi, la responsabilità di chi fa comunicazione è enorme, perchè veramente la comunicazione in questa nostra società è critica ed è centrale. Detto questo, però, torno a dire che non dobbiamo sottovalutare il cambiamento che è in atto. Mentre prima la comunicazione era praticamente diretta da un centro o dall’alto, e quindi veramente c’erano i media che potevano influenzare l’opinione pubblica, in questo momento c’è una distribuzione di questa capacità di influire. Questo cambiamento credo che debba essere studiato, recepito a tutti i livelli, per cercare di non farci trovare impreparati e di far sì che non prevalga il caos di questa moltitudine di formati, di video e di comunicatori che si affacciano al mondo della comunicazione, ma che si abbiano dei punti di riferimento, dei valore etici.

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RINUNCIA E NOMINA

 

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Warmia (Polonia) presentata da monsignor Edmund Piszcz, in conformità al canone 401 § 1 del Codice di Diritto Canonico. Al suo posto ha nominato monsignor Wojciech Ziemba, finora arcivescovo di Białystok.

 

 

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

La prima pagina è dedicata al viaggio del Papa in Polonia appena conclusosi.

 

Servizio vaticano - La conferenza stampa di presentazione della Veglia di Pentecoste. 

 

Servizio estero - Per la rubrica dell' "Atlante geopolitico" un articolo di Giuseppe M. Petrone dal titolo "Kazakhstan: il petrolio corre verso Oriente".

 

Servizio culturale - Un articolo di Massimiliano Porzia dal titolo "Jutland, la più grande e inutile battaglia navale": un volume ricorda lo scontro avvenuto il 31 maggio 1916 tra le flotte inglese e tedesca al largo delle coste svedesi.

Per l' "Osservatore libri" un articolo di Marco Testi dal titolo "La letteratura deve riscoprire anche i valori dello spirito": un raccolta - "Pagine americane" - di introduzioni editoriali di Fernanda Pivano.

 

Servizio italiano - In primo piano l'esito delle elezioni amministrative.

 

 

 

 

 

 

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

30 maggio 2006

 

RIUNIONE IERI A GINEVRA DI COORDINAMENTO TRA AGENZIE ONU

E CROCE ROSSA INTERNAZIONALE

- Intervista con Aron Cristellotti -

 

È salito a oltre 5.400 morti il bilancio del grave terremoto che sabato scorso ha sconvolto l'isola indonesiana di Giava. A fornirlo, nelle ultime ore, il ministero degli Affari sociali di Jakarta. Mentre stamattina la terra ha tremato nuovamente nella Papuasia occidentale, a Ginevra ieri si è svolta una riunione delle agenzie Onu e della Croce rossa internazionale, al termine della quale è stata stabilita l’apertura a Yogyakarta di un centro di coordinamento per gli aiuti alle vittime del sisma. Ma sulle operazioni di soccorso continuano a pesare il maltempo e l’aumentato pericolo di eruzione del vulcano Merapi. Giada Aquilino ha raggiunto telefonicamente a Yogyakarta Aron Cristellotti, di Terre des Hommes – Italia, che sta portando soccorsi alle popolazioni colpite dalla catastrofe. Ascoltiamo:

 

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R. – Le aree calde sono a 20 km da Yogyakarta. Ci sono zone più a sud e zone più a nord che sono state fortemente colpite e che quindi necessitano di molto aiuto, anche perché alcuni villaggi non sono ancora stati raggiunti dai team di soccorso. Praticamente i gruppi raggiunti dagli aiuti sono quelli accampati lungo le strade e quindi più accessibili.

 

D. – Cosa serve in queste ore?

 

R. – Per gli ospedali, che sono molto in difficoltà perché, nonostante fossero preparati per l’emergenza del vulcano, stanno finendo le scorte, c’è necessità soprattutto di dottori, infermieri, volontari, medicine di tutti i tipi e anche di sangue.

 

D. – C’è il pericolo di epidemie?

 

R- C’è molta gente che comincia ad avere sintomi di febbre alta e diarree; quindi c’è anche questo pericolo.

 

D. – Lo stato di emergenza - è stato annunciato - durerà tre mesi. Come ci si sta organizzando con gli aiuti internazionali?

 

R. – Gli aiuti internazionali stanno arrivando. Le distribuzioni si cominciano a fare. C’è un coordinamento abbastanza efficiente, in quanto la popolazione comune era comunque già abituata a queste emergenze e la comunità internazionale ha imparato molto dallo tsunami.

 

D. – Come sta operando Terre des Hommes?

 

R. – La famiglia Terres des Hommes è arrivata qui due giorni fa. Abbiamo individuato almeno tre villaggi dove operare e stiamo facendo perlustrazioni anche su molti altri. Poi stiamo organizzando una distribuzione su larga scala, cioè materiale tipo coperte, set da cucina, tende e tutto ciò che può alleviare le emergenze che le popolazioni stanno affrontando in questo momento.

 

D. – C’è poi il pericolo di eruzione del vulcano Merapi

 

R. – Gli esperti del posto riferiscono che se il pericolo era ad un certo livello prima del terremoto, dopo il sisma si è triplicato.

 

D. – Un anno e mezzo fa lo tsunami, ora il terremoto e anche il pericolo di eruzione del vulcano. La popolazione come vive questi momenti?

 

R. – Gli indonesiani sono una popolazione molto interessante da questo punto di vista. Le cose vanno avanti, in modo organizzato per quanto possibile, però naturalmente si vede nelle loro facce molta preoccupazione per il futuro.

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RAPITI SEI CASCHI BLU DELL’ONU IN CONGO, PROPRIO MENTRE

L’UNIONE EUROPEA DECIDE DI INVIARE 1500 UOMINI IN VISTA DELLE

PRIME ELEZIONI MULTIPARTITICHE DA OLTRE 40 ANNI, PREVISTE A LUGLIO

- Intervista con Lisa Clark -

 

Sei caschi blu nepalesi dell'Onu sono stati catturati ieri nella parte nord-orientale della Repubblica democratica del Congo da guerriglieri, che chiedono un riscatto. Si tratta della turbolenta regione dell'Ituri, che è molto ricca di oro, uranio, coltan, diamanti, petrolio. E proprio in questi giorni l’’Unione europea ha deciso di inviare in Congo un contingente di 1500 uomini che andrà ad aggiungersi ai 16 mila caschi blu presenti. La decisione è presa in vista delle prime elezioni multipartitiche da oltre 40 anni che si svolgeranno il 30 luglio nel Paese. Dopo la firma nel 2003 degli accordi di pace per mettere fine a quella che qualcuno chiama la guerra mondiale africana, continua in alcune zone la violenza. Come guardano, dunque, alle elezioni i quasi 26 milioni di cittadini chiamati alle urne per il primo turno delle presidenziali e per l’elezione dell’Assemblea legislativa? Risponde nell’intervista di Andrea Cocco Lisa Clark, dei Beati Costruttori di pace, organizzazione che sarà presente in Congo, durante il processo elettorale:

 

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R. – Gran parte della popolazione, in particolare quelli che sono nell’est del Congo, che hanno subito di più le violenze di questa guerra, hanno un’attesa messianica. Perché si pensa che le elezioni segnino il primo passo, davvero, verso la costruzione di istituzioni democratiche che possano portare alla pace.

 

D. – L’Ituri, Kivu, Katanga: sono ancora diverse le zone del Congo attraversate da violenze e da conflitti tra milizie e esercito. Al di là degli auspici, quanto queste elezioni possono veramente rendere più vivibile il Congo?

 

R. - Una della cose peggiori non sono tanto i conflitti tra l’esercito e le varie guerriglie, che un pochino ci sono ancora, quanto le vessazioni che milizie e sbandati dell’esercito stesso  compiono nei confronti della popolazione.

 

D. – Il 30 luglio non è che il primo appuntamento di una tornata elettorale che continuerà con il voto amministrativo. Cosa bisogna aspettarsi?

 

R. – Credo che la prima tornata elettorale, che è quella su cui si puntano molte speranze, deve aprire la strada poi alle altre tornate elettorali, che sono, secondo molti osservatori, le fondamenta per la vera pacificazione. Si eleggeranno i governi locali per la prima volta nella storia del Congo, i consigli provinciali, i Consigli comunali, addirittura i consigli dei villaggi. Ci sarà ancora molto da sorvegliare, perché c’è ancora in alcuni la paura che, fatta la prima tornata, cioè con un parlamento, con un presidente eletto e quindi legittimo, questi si arroghino poi il potere di annullare le successive tornate elettorali.

 

D. – In Sud Africa e in Angola si sono impegnati a formare le migliaia di poliziotti congolesi che saranno dispiegati durante le elezioni. L’Unione Europea ha inviato un proprio contingente oltre agli osservatori elettorali mentre l’ONU ha reso pubblico un rapporto secondo cui l’esercito congolese è il principale responsabile della violazione dei diritti umani in Congo. Cosa bisogna temere durante il processo elettorale?

 

R. – Non è un segreto per nessuno che per tanti potenti del governo di transizione, che sono poi in fondo coloro che avevano condotto la guerra e che adesso siedono in posizioni importanti in queste istituzioni di transizione, le elezioni non erano esattamente una priorità. E questo perché sanno benissimo che forse non saranno rieletti. Adesso, quindi, è anche possibile che alcuni di questi personaggi inscenino delle intimidazioni nei confronti della popolazione.

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CHIESA E SOCIETA’

30 maggio 2006

                                                                                                            

 

 

VENERDI’ PROSSIMO SARA’ ACCESA UNA FIACCOLA SULLLA TOMBA DI GIOVANNI PAOLO II E PORTATA AL MONASTERO BENEDETTINO SILVESTRINO DI BASSANO ROMANO, SEDE DELLA NEO FONDAZIONE DEDICATA AL PONTEFICE SCOMPARSO

- A cura di Giovanni Peduto -

 

CITTA’ DEL VATICANO. = Venerdì prossimo, 2 giugno 2006, alle ore 12.30 nelle Grotte vaticane, sulla tomba di Giovanni Paolo II verrà accesa per la prima volta una fiaccola per rendere sempre vivo il ricordo e il messaggio del Servo di Dio Giovanni Paolo II. La cerimonia sarà ufficiata dal vicario del Papa per la Città del Vaticano, mons. Angelo Comastri. La Fiaccola sarà trasportata da tedofori atleti, campioni olimpionici, e seguirà un percorso che, partendo da San Pietro, attraverserà in staffetta diversi paesi delle province di Roma e Viterbo per arrivare poi a Bassano Romano al Monastero di San Vincenzo dove seguirà un'altra cerimonia, per l'accensione del tripode, dove arderà la fiamma perenne in memoria di Giovanni Paolo II. Si tratta di un evento eccezionale voluto ed organizzato dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II (www.jp2f.org), operante presso il Monastero. L'accensione del tripode darà il via ad una serie di iniziative culturali, religiose, spirituali, sociali, prima delle quali sarà la presentazione della Clinica dell'Anima (www.clinicadellanima.it), il giorno 10 giugno, alla presenza di numerosi esperti del settore, religiosi, psicologi, psichiatri e studiosi. Per illustrare le iniziative della Fondazione e le finalità della fiaccolata, giovedì prossimo, 1 giugno, si terrà una conferenza stampa presso la Sala Stampa della nostra emittente.

 

 

GRAVE ALLARME DEGLI AMBIENTALISTI IN CINA: LE ACQUE DEL FIUME YANGTZE (FIUME AZZURRO) SONO DIVENUTE CANCEROGENE A CAUSA DELL’INQUINAMENTO PORTATO DA SCARICHI INDUSTRIALI, PRODOTTI CHIMICI USATI IN AGRICOLTURA E RIFIUTI ORGANICI

 

PECHINO. = Lo Yangtze, o Fiume Azzurro, è inquinato al punto da essere diventato ''cancerogeno''. Lo afferma oggi l'agenzia Nuova Cina, secondo la quale l'inquinamento minaccia i rifornimenti di acqua alle 186 città che sorgono sulle sponde del fiume. Secondo gruppi ambientalisti - citati dall'agenzia - responsabili dell'inquinamento sono nell'ordine: i rifiuti industriali, i prodotti chimici usati nell'agricoltura e i rifiuti organici. Lungo 6.300 chilometri, lo Yangtze nasce sull'altopiano del Tibet e attraversa tutta la Cina prima di gettarsi nel Mar della Cina orientale, nei pressi di Shanghai. In molte località fabbriche di prodotti cartacei e chimici sono state costruite lungo il fiume, come molti cantieri navali. ''In genere i funzionari pensano che l'inquinamento non sia  eccessivo per lo Yangtze, che ha un grande afflusso d'acqua ed una notevole capacità di autodepurazione ma in realtà la situazione è estremamente seria'', ha dichiarato l'ecologista Yuan Aiguo. Yuan ha ricordato che solo il 31 per cento dell'acqua del fiume è considerata oggi di ''prima qualità ''. Il professor Liu Guangzhao, uno scienziato sino-australiano, ha detto a Nuova Cina che delle 126 specie animali che vivevano  lungo il fiume solo 52 sono sopravvissute. (R.G.)

 

 

I VESCOVI DELL’INDIA ESPRIMONO SODDISFAZIONE PER IL PROVVEDIMENTO

GOVERNATIVO DI RISERVARE IL 50 PER CENTO DELLE ISCRIZIONI NELLE UNIVERSITA' PUBBLICHE AGLI STUDENTI DELLE CASTE BASSE O FUORI CASTA

 

NEW DELHI. = La Conferenza episcopale indiana ha espresso soddisfazione e apprezzamento per la decisione del Governo dell’Unione Indiana di riservare il 50 per cento delle iscrizioni nelle Università pubbliche a giovani appartenenti alle caste più basse o fuori casta. La decisione governativa  ha generato la protesta di larghi settori della società indiana, ancora rigidamente divisa in caste,  ma è stata accolta favorevolmente da enti e da associazioni che chiedono giustizia sociale e pari opportunità nella società indiana. I vescovi cattolici, da parte loro, hanno apprezzato il gesto, “poiché - come ha spiegato un sacerdote, Philomin Raj, impegnato proprio tra le caste inferiori - promuove giustizia e armonia, dato che la maggior parte dei fedeli cristiani sono dalit, o tribali o delle caste più basse, e questi beneficeranno della decisione del governo (A.M.)

 

 

E’ PRONTA LA NUOVA TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE DELL’ORDO MISSAE,

CHE VERRA’  APPROVATA DEI VESCOVI CATTOLICI DEGLI STATI UNITI,

RIUNITI IN ASSEMBLEA PLENARIA DAL 15 AL 17 GIUGNO A LOS ANGELES

- A cura di Lisa Zengarini -

 

WASHINGTON. = Continua il lungo e complesso processo di revisione delle traduzioni in inglese dei libri liturgici in uso negli Stati Uniti. Alla prossima plenaria della Conferenza episcopale statunitense (USCCB), prevista a Los Angeles dal 15 al 17 giugno, i vescovi saranno chiamati ad approvare la nuova traduzione dell’Ordo Missae preparata dalla speciale Commissione della USCCB incaricata della revisione insieme alla Commissione internazionale per l'uso dell'inglese nella liturgia (ICEL). La sua approvazione è solo la prima tappa del processo di esame e approvazione da parte della USCCB delle nuove traduzioni di tutto il Sacramentario, e del Messale Romano. Iniziato nel 1986, questo lavoro di revisione ha per scopo quello di adeguare meglio la prima traduzione ufficiale in inglese dei testi liturgici negli Stati Uniti allo spirito del Concilio Vaticano II. I nuovi testi sono in genere più lunghi e completi di quelli attualmente in uso negli Stati Uniti per essere più fedeli al testo latino, come richiesto nel 2001 dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nella sua 5° Istruzione per la retta applicazione della Costituzione sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II. Concetto questo ribadito dal prefetto della Congregazione vaticana, cardinale Francis Arinze, in una lettera inviata al presidente della Conferenza episcopale statunitense ai primi di maggio. Le nuove versioni, che i vescovi voteranno in giugno, comprendono, tra l’altro, l’Atto penitenziale, il Credo Niceno-Costantinopolitano ed il Sanctus. Non includono invece i prefazi, le benedizioni solenni, le preghiere sul popolo e altri elementi nell’appendice del Messale.

 

 

A 600 ANNI DALLA NASCITA DI ENEA SILVIO PICCOLOMINI, DIVENUTO PAPA

CON IL NOME DI PIO II, LE CITTA’ TOSCANE DI PIENZA E SIENA RENDONO OMAGGIO

CON DUE MOSTRE AL GRANDE UMANISTA, SUCCESSORE DI PIETRO

 

PIENZA. = Si è inaugurata a Pienza, nelle sedi di Palazzo Piccolomini e del Duomo, una mostra dal titolo ''Pio II. La città, le arti''. A 600 anni dalla nascita dell'umanista Enea Silvio Piccolomini, salito al soglio pontificio con il nome di Pio II, la città di Pienza rende onore alla sua memoria con questa rassegna intitolata ''La rifondazione umanistica dell'architettura e del paesaggio''. La mostra, articolata in sei sezioni, vuole infatti illustrare come il pensiero rinascimentale di Pio II seppe trasformare il borgo di Corsignano in Pienza quale modello di ''città ideale”. All'interno del Palazzo i  visitatori possono accedere ai saloni del secondo piano - alcuni dei quali per la prima volta aperti al pubblico - alle logge e al giardino e visitare il Museo Piccolomini.  Nel Duomo si trovano invece le sezioni relative alla storia della chiesa pientina con riferimenti alle simbologie presenti nelle decorazioni interne ed esterne, ai rapporti astronomici che legano l'edificio sacro alla piazza, al paesaggio e a tutto il complesso urbano. Nella Cattedrale trova inoltre spazio l'illustrazione dei numerosi interventi di restauro eseguiti sul monumento dal 1870 in poi. Una seconda esposizione dal titolo ''La rinascita della scultura: ricerca e restauri'', di carattere storico ed artistico, si  svolgerà invece a Siena, a partire dal 23 giugno negli spazi di Palazzo Squarcialupi del complesso museale del Santa Maria della Scala. (R.G.))

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

30 maggio 2006

 

 

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

L’inviata statunitense dell’emittente americana “CBS” rimasta gravemente ferita, ieri a Baghdad, per l’esplosione della bomba piazzata sul ciglio della strada, è stata trasferita stamani in una base dell’aeronautica militare americana, in Germania. Nell’attacco, avevano perso la vita un cameraman e un tecnico del suono, entrambi britannici. In Iraq, intanto, il ministro della Difesa italiano, Arturo Parisi ha incontrato a Nassiriya i militari del contingente italiano. La conclusione della presenza militare italiana in Iraq, secondo Parisi, non rappresenta in alcun modo un disimpegno. “Il nostro compito - ha aggiunto - proseguirà attraverso una rafforzata collaborazione politica, civile e di sostegno alle istituzioni e alla ricostruzione”.

 

In Afghanistan, quattro dipendenti afghani della ONG internazionale “Action Aid”, sono stati uccisi da uomini armati nel nord del Paese. Secondo gli inquirenti, l’azione è stata compiuta da ribelli talebani. A Kabul, intanto, carri armati e blindati pattugliano diverse strade, dopo la rivolta antiamericana di ieri costata la vita ad almeno otto civili.

 

Le delegazioni dei sei Paesi in prima linea per tentare di risolvere l’intricata crisi legata al programma nucleare iraniano - Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna, Cina e Germania - si riuniranno giovedì a Vienna. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, precisando che la riunione sarà a livello dei ministri degli Esteri.

 

In Medio Oriente, almeno 9 palestinesi sono rimasti uccisi in seguito a raid aerei e incursioni di soldati e agenti israeliani nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. A Gaza, il lancio di un missile da un elicottero israeliano ha provocato la morte, nella notte, di tre miliziani. Quattro militanti palestinesi sono deceduti, inoltre, durante la prima incursione di terra di soldati israeliani nella Striscia di Gaza dopo il ritiro della scorsa estate. Violenze anche in Cisgiordania, dove agenti dello Stato ebraico hanno ucciso due fondamentalisti.

 

In Thailandia, sono state dichiarate nulle le elezioni anticipate del 2 aprile dopo che il boicottaggio dei partiti dell’opposizione ha impedito la formazione di una maggioranza valida in Parlamento. Il premier Shinawatra aveva indetto le elezioni anticipate per contrastare le dilaganti proteste dell’opposizione, che accusavano il primo ministro di corruzione e conflitto di interessi. E’ invece confermato l’appuntamento con il voto per le elezioni legislative, il prossimo 15 ottobre.

 

Nuove violenze nella notte a Timor Est. Bande rivali hanno messo a ferro e fuoco la zona intorno al palazzo presidenziale dove ieri il presidente, Xanana Gusmao, ha rivolto un appello per riportare la calma nel Paese dopo i disordini degli ultimi giorni, costati la vita ad almeno 20 persone.

 

E’ salito a 75 il numero dei detenuti nella prigione americana di Guantanamo, a Cuba, che stanno facendo lo sciopero della fame. Secondo fonti ufficiali, sarebbe un tentativo di attirare l’attenzione dei mezzi di informazione in vista delle udienze militari fissate nel mese di giugno.

 

Dopo qualche mese di tregua, torna a riaccendersi la tensione nelle periferie francesi: nuovi tumulti sono avvenuti nella notte, a Parigi. Negli scontri, innescati da forti proteste seguite all’arresto di un ragazzo, sono rimasti feriti sette poliziotti. La polizia ha arrestato almeno sei giovani.  Nello scorso mese di novembre, molte periferie di città francesi erano state teatro di duri scontri tra bande giovanili e agenti. Il governo francese aveva anche proclamato lo stato di emergenza.

 

La Corte europea di Giustizia ha annullato l’accordo tra Unione Europea e amministrazione americana per il trasferimento dei dati dei passeggeri dei voli da e per gli Stati Uniti. La sentenza, che accoglie in parte il ricorso dell’Europarlamento, decreta, infatti, che è inadeguata la base giuridica dell’intesa e insufficienti le garanzie di protezione dei dati da parte delle autorità americane. L’accordo resta comunque in vigore fino al 30 settembre.

 

“E’ andata bene. Sono molto contento”. Così il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha commentato i risultati delle elezioni amministrative tenutesi domenica e ieri in Italia. L’ex premier, Silvio Berlusconi, ha detto invece che la Casa delle Libertà ora deve “puntare tutto” sul referendum costituzionale sulla devolution, in programma tra un mese. Sulle amministrative in Italia, che hanno fatto registrare una bassa affluenza e la vittoria dell’Unione a Roma, Napoli e Torino e il successo del Polo in Sicilia e a Milano, ascoltiamo il servizio di Giampiero Guadagni:

 

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Dunque, nessun cambiamento alla guida delle quattro grandi città interessate da questa tornata elettorale. Roma, Torino, e Napoli restano con un sindaco di centro-sinistra, rispettivamente Veltroni, Chiamparino Iervolino. Milano resta al centro-destra con Letizia Moratti che subentra ad Albertini. Nessuna novità neppure alla regione Sicilia, mantenuta dalla Casa delle Libertà con la vittoria di Cuffaro su Rita Borsellino. Soddisfazione nel centro-sinistra che giudica consolidato il voto delle politiche di aprile. Per il centro-destra i risultati sono in linea con le previsioni. Per le comunali ha votato il 71,2 per cento contro l’80,6 per cento delle precedenti consultazioni; per le provinciali ha votato il 59,6 per cento contro il 75,8 per cento di cinque anni fa. Ora l’attenzione delle forze politiche si sposta sul referendum confermativo della riforma costituzionale in programma tra un mese.

 

Per la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni

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Nessuna corsia preferenziale per l’adesione del Montenegro all’Unione Europea. E’ quanto ha voluto sottolineare la Commissione europea dopo l’incontro a Bruxelles con il premier montenegrino, Milo Djukanovic. Nonostante la separazione dalla Serbia, sancita dal referendum, la strada sembra ancora in salita. La commissione intende, comunque, chiudere entro l’anno un accordo di associazione e stabilizzazione con il governo di Podgorica.

 

Non si ferma l’ondata di immigrati clandestini sulle coste delle Canarie: solo ieri, sono arrivati almeno 730 subsahariani. Il governo di Madrid ha annunciato, intanto, di aver ottenuto l’aiuto di nove Paesi europei, fra cui l’Italia, per pattugliare le coste africane. Le cause principali di questi flussi migratori verso le coste spagnole sono principalmente due: la ricerca di condizioni di vita migliori e la chiusura dei valichi terrestri di Ceuta e Melilla, enclave spagnole in Marocco.

 

Si cerca una tregua in Somalia dopo i pesanti scontri dei giorni scorsi che hanno provocato una sessantina di morti. I combattimenti hanno visto contrapposti i miliziani legati alle Corti islamiche, che invocano l’adozione della legge coranica, e le formazioni guidate dai signori della guerra. I guerriglieri islamici sono sospettati di avere legami con Al Qaeda. Le milizie dei signori della guerra sono finanziate invece, secondo il presidente ad interim somalo, dall’amministrazione americana.

 

Sono iniziati ieri in Tanzania, dopo 13 anni di guerra civile, i primi storici negoziati tra il governo del Burundi e l’ultimo gruppo ribelle delle Forze di Liberazione nazionale. Si tenta di trovare un accordo per inserire i guerriglieri nell'esercito e nella polizia nazionale.

 

ULTIM’ORA

 

Il segretario al Tesoro americano, John Snow, ha annunciato le sue dimissioni dall’incarico. Al suo posto verrà nominato il capo di “Goldman Sachs”, Henry Paulson.

 

 

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