RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno L n. 135 - Testo della trasmissione di lunedì 15 maggio 2006
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
Il Papa
riceve il presidente del Nicaragua Bolaňos Geyer
OGGI IN PRIMO PIANO:
Si celebra oggi la Giornata internazionale della
famiglia: con noi, il prof. Sabino Acquaviva
CHIESA E SOCIETA’:
Emergenza
‘immigrazione’: nelle Canarie, nuova ondata di clandestini
Decine di morti nelle Filippine per il passaggio del tifone Chanchu, ora diretto in Cina
Iniziato in Turchia il processo al giovane di 16
anni accusato di avere ucciso don Andrea Santoro
15 maggio 2006
DIALOGARE
APERTAMENTE CON I MUSULMANI SENZA RINUNCIARE ALLA PROPRIA
IDENTITA’
E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI RECIPROCITA’: COSI’, BENEDETTO XVI
AI
MEMBRI DELLA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE
DEI MIGRANTI
E GLI ITINERANTI, RCEVUTI STAMANI IN VATICANO
I cristiani sono chiamati a coltivare un dialogo
interreligioso senza rinunciare alla propria identità: è il forte richiamo di
Benedetto XVI che, stamani, ha ricevuto in udienza i membri della Plenaria del
Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti e gli Itineranti. Il dicastero
vaticano, presieduto dal cardinale Renato Raffaele
Martino, è riunito da oggi in Vaticano sul tema “Migrazione e itineranza da e per i Paesi a maggioranza islamica”. Nel
suo intervento, il Papa ha anche ribadito che il dialogo deve sempre fondarsi
sul rispetto reciproco. Il servizio di Alessandro Gisotti:
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“La Chiesa cattolica avverte con crescente consapevolezza
che il dialogo interreligioso fa parte del suo impegno a servizio dell’umanità
nel mondo contemporaneo”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI che si è
soffermato sulla migrazione dai Paesi musulmani. Un fenomeno, ha detto, che
merita “una specifica riflessione perché quella islamica è un’identità
caratteristica, sotto il profilo sia religioso che culturale”. Ha quindi messo
l’accento sull’impegno dei cristiani al dialogo. Un dialogo fondato sul
rispetto reciproco:
“Stiamo vivendo tempi nei quali i cristiani sono
chiamati a coltivare uno stile di dialogo aperto sul problema religioso, non
rinunciando a presentare agli interlocutori la proposta cristiana in coerenza
con la propria identità. Sempre più, poi, si avverte l’importanza della
reciprocità nel dialogo, reciprocità che l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi
definisce giustamente come un principio di grande importanza”.
Quanto questo impegno sia importante e delicato, ha aggiunto, “lo
testimoniano gli sforzi che in tante comunità si vanno facendo per tessere con
gli immigrati rapporti di mutua conoscenza e stima, che appaiono quanto mai
utili per superare pregiudizi e chiusure mentali”. “Ovviamente - ha avvertito Benedetto XVI - c’è da sperare che anche i
cristiani che emigrano verso Paesi a maggioranza islamica trovino là
accoglienza e rispetto della loro identità religiosa”. Il Papa ha, così,
ricordato come nella sua “azione di accoglienza e di dialogo con i migranti e
gli itineranti, la comunità cristiana” abbia “come
costante punto di riferimento Cristo” che ci ha lasciato “il comandamento nuovo
dell’amore”:
“L’amore cristiano è, per sua natura, preveniente.
Ecco perché i singoli credenti sono chiamati ad aprire le loro braccia ed il
loro cuore ad ogni persona, da qualunque Paese provenga, lasciando poi alle
autorità responsabili della vita pubblica di stabilire in merito le leggi
ritenute opportune per una sana convivenza”.
I cristiani devono allora “aprire il cuore
specialmente ai piccoli ed ai poveri” nei quali Cristo stesso è presente. “Così
facendo – ha ribadito il Pontefice – manifestano il carattere più qualificante
e proprio dell’identità cristiana: l’amore che Cristo ha vissuto e continuamente
trasmette alla Chiesa mediante il Vangelo ed i Sacramenti”. Questa, ha
concluso, “è una frontiera significativa della nuova evangelizzazione nel mondo
attuale globalizzato”.
Dal canto suo, il cardinale
Renato Raffaele Martino ha aperto la plenaria del Pontificio Consiglio
della Pastorale dei Migranti e gli Itineranti sottolineando l’urgenza di un
“franco e leale dialogo interreligioso”. Il neo presidente del dicastero vaticano
ha messo l’accento sull’utilità di un’adeguata integrazione sociale e culturale
con osservanza delle vigenti leggi civili. E non ha mancato di indicare la
necessità di una reciprocità rettamente intesa necessaria per risolvere
positivamente i problemi posti dal numero sempre crescente di migranti da e
verso i Paesi a maggioranza musulmana. Principio che va inteso “non come un
atteggiamento puramente rivendicativo, ma quale
relazione fondata sul rispetto reciproco e sulla giustizia nei trattamenti giuridico-religiosi”. Si pensi, ha ricordato il cardinale
Martino, “anche ai numerosi migranti cristiani in Paesi con maggioranza non cristiana della
popolazione, dove il diritto alla libertà religiosa è fortemente ristretto e
conculcato”.
Il porporato ha auspicato che da parte musulmana vi
sia una crescente presa di coscienza
sull’imprescindibile esercizio delle liberà fondamentali, dei diritti
inviolabili della persona, della pari dignità della donna e dell’uomo e ancora,
del principio democratico nel governo della società e della sana laicità dello
Stato. Il capo dicastero ha, inoltre, ribadito che si dovrà in generale
sconsigliare il matrimonio tra cattolici e musulmani e che, qualora si celebri
con dovuta dispensa e adeguata preparazione, esso abbia
il sostegno della comunità cristiana.
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IL
PAPA RICEVE IL PRESIDENTE DEL NICARAGUA BOLAÑOS GEYER
Stamane il Papa ha ricevuto il presidente
della Repubblica del Nicaragua, Enrique Bolaños Geyer, con la consorte e
seguito.
Successivamente ha ricevuto il cardinale Pio Laghi, prefetto emerito
della Congregazione per l’Educazione Cattolica; Sua Altezza Reale il Duca Carl von Württemberg
e seguito; il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
EREZIONE,
IN INDIA, DELLA PROVINCIA ECCLESIASTICA DI TIRUVALLA
DEI
SIRO-MALANKARESI E NOMINA DEL PRIMO ARCIVESCOVO METROPOLITA
Sua Beatitudine Cyril Mar Baselios Malancharuvil,
arcivescovo maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con il consenso del Sinodo dei Vescovi e
dopo aver consultato
Con tale provvedimento l’attuale vescovo di Tiruvalla, Isaac Mar Cleemis Thottunkal è diventato primo arcivescovo metropolita di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi. Mons. Isaac Mar Cleemis Thottunkal è nato
il 15 giugno
LA
SANTITA’, TESTIMONIANZA IMMORTALE PERCHE’
RADICATA IN CRISTO,
PIU’ FORTE
DI MODE LETTERARIE CHE VOGLIONO MINARE IL VANGELO:
COSI’
IL CARDINALE SARAIVA MARTINS ALLA BEATIFICAZIONE
DI
SUOR MARIA DELLA PASSIONE, IERI A NAPOLI
Un cristiano che innesta la propria vita in quella di Gesù
è destinato all’eternità, come testimoniano i Santi e a differenza di una certa
“letteratura alla moda” che vorrebbe invece distruggere le fondamenta del
cristianesimo. E’ la sintesi dell’omelia tenuta ieri nel Duomo di Napoli dal
cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle Cause dei
Santi, che ha presieduto il rito della Beatificazione di suor Maria della Passione,
una religiosa vissuta in Campania tra la fine dell’Ottocento e il primo
decennio del Novecento. Il servizio di Alessandro De Carolis.
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E’ un’“intima unità” quella che unisce i tralci alla vite:
sono una stessa cosa perché è la stessa la linfa che scorre in entrambi. Il
Vangelo della quinta Domenica di Pasqua ha orientato
l’omelia del cardinale José Saraiva
Martins, che ha preso la parabola evangelica come
esemplificazione ideale di quanto compiuto nell’arco di una vita dalla
religiosa beatificata ieri, Suor Maria della Passione. Il prefetto della
Congregazione delle Cause dei Santi ha insistito a lungo sul verbo “rimanere”,
che ricorre più volte nel brano del Vangelo di ieri. Cristo, ha detto il
porporato, “non è la vite vera da solo: egli associa a sé altri, perché vivano
la sua stessa vita”. E’, ha aggiunto, “l’innesto nella vitalità inesauribile
dell’unico ceppo, quello sul quale ogni cristiano deve crescere, per portare
abbondanza di frutti”.
L’innesto delle parole di Gesù nel cuore di una giovane
donna produsse frutti indimenticabili a cavallo tra l’Otto e il Novecento. In
soli 46 anni di vita, Maria Grazia Tarallo scelse di rimanere, di “dimorare”
negli insegnamenti di Cristo e in particolare nell’Eucaristia. Per anni, il
tabernacolo del monastero delle Suore Crocifisse Adoratrici di San Giorgio a Cremano
la vide consumarsi in veglie e penitenze. “Ella – ha affermato il cardinale Saraiva Martins – ha fatto dono
di sé al mondo”, individuando “nella necessità della santità dei sacerdoti la
possibilità di un mondo nuovo”. “A quale livello di vita ci eleva il cristianesimo”,
ha osservato il porporato, il quale, facendo eco a un pensiero caro a Benedetto
XVI, ha aggiunto: “Ben diverso da quanto pensano coloro che riducono la nostra religione ad un
insieme di regole di vita e di formule di dottrina”.
Nella figura di Gesù, “vite della vita”, ha sostenuto
ancora il prefetto delle Cause dei Santi, l’evangelista Giovanni riconosce “il
carattere eterno della sua dignità” contro le obiezioni sollevate dai Giudei
che, parlando della caducità della vita, negavano al Cristo “il carattere di
Messia e di Figlio di Dio”. Riflettere su questo aspetto “è molto urgente anche
oggi”, ha concluso il cardinale Saraiva Martins. E riferendosi indirettamente ad un attuale e
discusso fenomeno mediatico, ha stigmatizzato: lo è
“specialmente di fronte alle derive di una certa gnosi o letteratura alla moda,
che alla fine distruggono il cristianesimo nei suoi fondamenti”.
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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Prima pagina – “Quella ‘mano materna’ ”: al Regina Caeli Benedetto XVI ricorda il “messaggio profetico” della
Vergine di Fatima all'umanità.
Servizio vaticano - L'udienza ai partecipanti alla
Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli
Itineranti: nell'occasione il Papa ha sottolineato che l'accoglienza e il
dialogo interreligioso nel rispetto reciproco sono quanto mai utili per
superare pregiudizi e chiusure mentali.
Il Messaggio del Santo Padre al cardinale
Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi
di Roma: A Maria le grandi intenzioni della Chiesa e del mondo.
Servizio estero - In rilievo l'Iraq, dove non si
fermano le sanguinose violenze.
Servizio culturale - Un articolo
di Piero Amici dal titolo “Quando il volto della guerra abbrutisce anche
chi lotta per la libertà”: tradotto in italiano dopo oltre 50 anni il romanzo
dell'olandese Willem F. Hermans
“La casa vuota”, dedicato ad un episodio della resistenza antinazista.
Servizio italiano - In primo piano l'economia:
secondo i dati forniti da Bankitalia, crescono i
debiti delle famiglie italiane.
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15 maggio 2006
si celebra
oggi
-
Intervista
con il prof. Sabino Acquaviva -
“Dobbiamo
costruire un ambiente che sostenga le famiglie”. Così il segretario generale
delle Nazioni Unite, Kofi Annan,
nel messaggio per l’odierna Giornata internazionale della famiglia.
L’appuntamento è dedicato quest’anno alle profonde trasformazioni che stanno
mettendo “in dubbio – come dice Kofi Annan – la struttura della famiglia come la conosciamo”.
Benedetto XVI in questi giorni ha ribadito più volte la necessità di difendere
la famiglia “quale unione fra un uomo e una donna fondata sul matrimonio”: non
si tratta di una questione confessionale o cattolica – ha detto il Papa -
perché la famiglia è “il pilastro della società e questo interessa credenti e
non credenti”. Ma qual è la realtà delle famiglie oggi? Eugenio Bonanata lo ha
chiesto al sociologo Sabino Acquaviva:
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R. – Nella società contemporanea, purtroppo, la struttura
familiare è fortemente indebolita perché è sottoposta
ad una serie di attacchi di carattere morale, economico, eccetera. Questo porta
come conseguenza il collasso della natalità. Mentre la
natalità in America regge abbastanza, nei Paesi asiatici è addirittura
esplosiva, in Europa – invece – le coppie o sono fragili, spesso durano poco o
non hanno progetti di trasmettere se stessi in
un’altra generazione. Quindi prevalgono i consumi: come acquistare la casa,
l’automobile eccetera. Di tutto questo processo evolutivo il risultato è il
collasso delle strutture familiari e comunque il loro indebolimento e, come
dicevo, un collasso demografico che incide molto gravemente.
D. – Quali altre istanze minacciano le fondamenta della
famiglia?
R. – Senza dubbio la struttura familiare di base, che è
quella che esiste ancora in molti da noi è fortemente in discussione. Di fatto,
le unioni – per esempio – che si traducono in matrimonio sono meno consistenti
e sempre meno numerose. Ci sono poi addirittura città europee in cui gli
scapoli sono prevalenti: per esempio ad Oslo, più del 30 per cento delle
strutture familiari sono monosesso e sono
individuali. E questo ha delle gravi conseguenze. Poi ci sono tutti gli
equivoci che derivano, naturalmente, dalla formazione delle coppie omosessuali
…
D. – Ecco: le conseguenze principali ricadono sui bambini,
cioè sulla società di domani …
R. – Noi ci chiediamo quale società consegneremo ai nostri
figli. Dovremmo chiederci quali figli consegneremo alla società, perché infatti, i ragazzi nella società contemporanea spesso non
hanno un progetto di vita solido, forte come una volta. Il fatto di vivere
senza ideali determina fra l’atro anche l’aumento del tasso di suicidi.
D. – Professore in questo momento servono più che mai
politiche familiari forti…
R. – Bè, politiche concrete che
permettano alle coppie di formarsi e di rimanere vitali. Qualcuno dice che non
è possibile. Io farei l’esempio della Francia, che è
riuscita a riportare il tasso di natalità da un figlio o poco più per coppia a
quasi due figli per coppia. Quindi, una politica familiare, che è una cosa
complessa, che va gestita da diverse istituzioni, può dare un risultato!
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SIGNIFICATIVA RIAPERTURA
DELL’ASSEMBLEA PER L’IRLANDA DEL NORD,
DOPO QUATTRO ANNI DI SOSPENSIONE E
DI STALLO PER LA VITA POLITICA DEL
PAESE
- Intervista con Silvia Calamati -
E’ stata riconvocata stamattina l’Assemblea per l’Irlanda
del Nord. I rappresentanti si sono riuniti per la
prima volta all'assemblea di Stormont dall'ottobre
2002, quando ci fu una sospensione in seguito ad accuse di spionaggio nei
confronti dell'IRA, l'Esercito Repubblicano Irlandese. Quelle accuse
risultarono poi false. Si tratta di una riapertura molto significativa che
dovrebbe lasciarsi alle spalle 4 anni di stallo. Il piano dei
premier britannico, Tony Blair, e irlandese, Bertie Ahern, è di giungere alla
creazione di un governo comune tra repubblicani e unionisti entro il 24
novembre, pena una gestione diretta dell'Ulster da parte di Londra e Dublino,
come prevedono gli accordi di pace del 1998. Questa mattina, i 108 membri
dell'Assemblea hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare l'adolescente
cattolico Michael McIlveen
ucciso a bastonate nei giorni scorsi a Ballymena. Del
significato di oggi per l’Irlanda del Nord e degli sviluppi che hanno permesso
la riapertura dell’Assemblea, Fausta Speranza ha parlato con Silvia Calamati, esperta della questione irlandese. Tra i suoi
testi, “Irlanda del Nord. Una colonia in Europa” e
“Un giorno della mia vita”, di recentissima pubblicazione”:
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R. – Uno stallo politico al quale i governi di Londra e
Dublino hanno cercato di ovviare attraverso diversi partiti. Ci è voluta una
legge del Parlamento di Westminster per rimettere in
piedi questa Assemblea, altrimenti non sarebbe stato possibile. Il problema è
stato sempre lo stesso: l’intransigenza del partito del reverendo protestante, Ian Paisley, di lavorare insieme
allo Sinn Fein. In tutti
questi anni, però, diverse sono state le pressioni, soprattutto dopo le
elezioni politiche del 2005, affinché questo dialogo ripartisse. Lo stallo
perdurava da troppo tempo.
D. – Che significato ha, dunque, la giornata di oggi?
R. – Rappresenta o dovrebbe rappresentare, secondo Londra e Dublino, l’inizio di un processo politico.
Ora i partiti dell’Irlanda del Nord hanno sei settimane di tempo per ricostituire
l’esecutivo dell’Assemblea. L’Assemblea, una volta istituita, non può lavorare
se i ministri che la costituiscono non vengono eletti.
Ci sarà poi il periodo di sospensione estiva e qualora non si riesca a trovare
un accordo sui ministri da nominare divisi attraverso i diversi partiti, ci
sarebbero altre dodici settimane di tempo. Il termine ultimo per la formazione
dell’assemblea, stabilito da Londra e Dublino, è abbastanza lontano: il 23 novembre
del 2006. La situazione al momento vede il principale partito unionista, quello
appunto di Ian Paisley, che
dovrebbe eleggere il primo ministro. Poi abbiamo lo Sinn Fein di Jerry
Adams, cui spetterebbe la carica di vice primo
ministro. E poi abbiamo gli altri partiti con diversi ministeri in carica, che
sono appunto l’Ulster Union, il secondo principale partito unionista, e il
Social Democratic Liberal
Party, principale partito nazionalista dopo lo Sinn Fein. Quello che è avvenuto
in queste ore è stato il passaggio di David Ervine, che
era il leader del partito che rappresentava i gruppi paramilitari lealisti, all’Ulster Unionist Party e questo è
stato fatto in queste ore come mossa tattica per assicurare un membro
dell’Assemblea in più all’Ulster Unionist Party per
far in modo che lo Sinn Fein
arrivi ad avere un ministero in meno. Insomma una strategia politica perché se
bisogna dialogare, lavorare con lo Sinn
Fein, comunque questo partito abbia un ministero in
meno rispetto alla precedente legislazione.
D. - Possiamo dire che riparte il motore politico in
Irlanda del Nord? E quali sono le attese in campo politico?
R. - Le attese in campo politico sono molte, soprattutto
da parte britannica e da parte del governo di Dublino. Il problema che si
presenta è sempre lo stesso. Per quanto riguarda la gente, la gente comincia ad
essere stanca e frustrata dal fatto che non ci siano questi sviluppi politici.
Sicuramente il fatto che sia passata una legge per sbloccare questo ostacolo ha
dato comunque il via. Il timore è che si tratti di passi formali che per il
momento non prevedono alcuno sviluppo politico. I commentatori politici in
queste ore continuano a ribadirlo.
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UN DIZIONARIO SUI TERMINI OGGI PIÙ
DISCUSSI SU FAMIGLIA, VITA E QUESTIONI
ETICHE: CURATO DAL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA
FAMIGLIA È STATO PRESENTATO
IN QUESTI GIORNI A ROMA ALLA
PONTIFICIA UNIVERSITÀ DELLA SANTA CROCE
- Intervista con il cardinale
Alfonso López Trujillo e
l’arcivescovo Angelo Amato -
“Lessico.
Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche”: è il
dizionario presentato in questi giorni a Roma, alla Pontificia Università della
Santa Croce, curato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il servizio di
Tiziana Campisi.
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81
autori e 103 collaboratori, tra cui teologi, medici e psicologi, hanno voluto
spiegare con metodo dialettico i vocaboli legati ai concetti di vita e
famiglia. Temi sui quali oggi esistono dibattiti che riducono l’uomo a mero
prodotto biologico da poter manipolare. Un volume corposo il vocabolario, edito
dalla Palabra di Madrid, che si propone di fare chiarezza
appellandosi all’identità cristiana dell’uomo. Ma quali oggi le questioni più discusse
sulla natura umana? Il cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la
famiglia:
“Soprattutto
cos’è la procreazione assistita, quando è accettabile… La procreazione deve
essere frutto dell’amore, se avviene invece attraverso tecniche da laboratorio
– come ad esempio quando i gameti sono fecondati in provetta e successivamente
impiantati nel ventre di una donna – ci si trova dinanzi a metodi che non si
possono accettare, perché in quel caso la prole non è frutto di un atto umano,
ma si tratterebbe di una specie di prodotto tecnico, dove non c’è spazio per la
realtà dell’amore. Altro tema su cui oggi occorre far chiarezza è l’atto
terribile dell’aborto, in pratica l’uccisione di un innocente. E poi ancora il
problema del divorzio, che impedisce di offrire ai figli una stabile famiglia;
le coppie di fatto, costituite sulla base di una semplice finzione giuridica,
assai pericolosa. Sono tantissime le sfide odierne da affrontare, ma tantissime
sono anche le conquiste dei Movimenti della vita, delle famiglie nella nuova
organizzazione delle Conferenze episcopali, soprattutto nel nuovo impegno volto
a preparare i laici e formarli al fine di dar vita a famiglie responsabili, che
rendano un servizio alla società e che forniscano
un’educazione sessuale integrale”.
E su vita e famiglia cosa insegna la dottrina della fede
cattolica? Risponde l’arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione
per la Dottrina della Fede:
R. - “I punti chiave sono: la
difesa della famiglia e del matrimonio eterosessuale, con il padre e la madre;
la difesa della vita dall’inizio alla fine; e poi anche la difesa della dignità
della persona umana come immagine di Dio, come creatura che si apre a Dio.
D. – Perché oggi questi concetti risultano in pericolo?
R. – Sono in pericolo perché l’uomo, con la sua alta
tecnologia sembra che diventi padrone della vita. In realtà la vita è un dono
di Dio, non è il frutto della biotecnologia.
D. – Come recuperare, allora, la verità?
R. – La si può recuperare con una
buona catechesi cristiana, quindi attraverso il compendio, il Catechismo della
Chiesa cattolica. Questo lexicon pure è formidabile
per chiarire determinati concetti e per recuperare la verità camuffata molta
volte da belle parole, ma in realtà rinnegata da queste belle parole.
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15 maggio 2006
I VESCOVI BRASILIANI ESPRIMONO DURA CONDANNA “DEI BRUTALI ATTI DI
VIOLENZA MESSI IN ATTO DAL CRIMINE ORGANIZZATO” CHE HANNO CAUSATO
SAN PAOLO. = Durante la 44.ma
Assemblea generale della Conferenza episcopale, i vescovi del Brasile hanno
espresso la loro ferma condanna ai brutali e spaventosi atti di violenza
perpetrati la scorsa settimana. Tali attacchi, avvenuti nella notte di venerdì
scorso in oltre 60 carceri nello Stato di San Paolo, hanno portato alla morte
di almeno 77 persone, tra cui agenti, civili e malavitosi. I presuli esprimono,
inoltre, la loro solidarietà verso le famiglie delle vittime. Nessun motivo –
sostengono in una nota – può giustificare tali atrocità, che generano paura
nella popolazione. Invochiamo un’azione decisa e non violenta delle autorità –
precisano poi i presuli – e chiediamo un’accurata indagine per individuare i
responsabili. Ma siamo anche consapevoli – osservano – che il sistema giudiziario,
penale e penitenziario necessita di cambiamenti e riforme profonde.
EMERGENZA ‘IMMIGRAZIONE’: NELLE
CANARIE, NUOVA ONDATA DI CLANDESTINI.
E IN ITALIA,
DAL KOSOVO
- A cura di Amedeo Lomonaco -
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MADRID – WASHINGTON – PARIGI. = L’emergenza ‘immigrazione’
riguarda in questi giorni soprattutto le Canarie, dove nel fine settimana sono
arrivati più di mille clandestini, in gran parte senegalesi. Per cercare di
affrontare questa nuova, massiccia ondata si è tenuto stamani un vertice
straordinario del governo spagnolo. Il fenomeno non è nuovo: nei mesi scorsi,
centinaia di subsahariani provenienti dalla
Mauritania, erano arrivati alle Canarie e a partire da novembre sono morte più
di 1200 persone. Le cause principali di questi flussi migratori verso le coste
spagnole sono principalmente due: la ricerca di condizioni di vita migliori e
la chiusura dei valichi terrestri di Ceuta
e Melilla, enclave
spagnole in Marocco. Un’altra emergenza si registra, poi, negli
Stati Uniti dove il presidente americano, George Bush, dovrebbe annunciare in un discorso rivolto alla
nazione l’invio di migliaia di uomini della Guardia nazionale lungo il confine
con il Messico per contrastare i flussi migratori clandestini. Il tema
dell’immigrazione presenta aspetti controversi anche in Europa, dove migliaia
di persone hanno manifestato nei giorni scorsi, in Francia, per contestare la
legge sull’immigrazione che sarà varata mercoledì prossimo. La legge prevede, tra le varie misure, lo stop al ricongiungimento
familiare e la regolamentazione dell’ingresso degli immigrati in base alle
effettive necessità del mondo del lavoro francese. L’immigrazione è anche
la molla di tratte e traffici illeciti. La procura di Bari, nell’ambito di
un’inchiesta sul traffico di immigrati tra Kosovo e
Italia, ha scoperto che tre
agenzie di viaggio kosovare
gestivano l’arrivo e la permanenza in Italia di migranti clandestini: sono
stati emessi 13 provvedimenti cautelari. Secondo gli inquirenti, alcuni degli
indagati hanno preso parte a scontri avvenuti nel 2004 nella provincia di Mitrovica tra serbi e albanesi e costati la vita ad almeno
16 persone. Spesso, infine, i viaggi della speranza finiscono in tragedia. E’
questo il caso drammatico di una nave, alla deriva da tre mesi, trovata sabato
scorso al largo delle coste dei Carabi con a bordo i
corpi senza vita di 11 immigrati senegalesi.
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DECINE DI MORTI NELLE
FILIPPINE PER IL PASSAGGIO DEL TIFONE CHANCHU,
ORA DIRETTO IN CINA
MANILA. = Nelle Filippine, almeno 41 persone
hanno perso la vita durante il fine settimana per il passaggio del tifone Chanchu, che si sta ora dirigendo verso le coste
meridionali della Cina. Lo rende noto la protezione
civile filippina, aggiungendo che l’episodio più grave è stato il naufragio di
un piccolo traghetto al largo dell'isola di Masbate.
Nel naufragio, sono morte 21 persone. Il passaggio di Chanchu
nelle Filippine è stato devastante. Molti sono i distretti che sono ancora
privi di corrente elettrica. Almeno 6.000 case sono state distrutte e circa
42.000 persone sono state evacuate. Le piogge torrenziali si sono abbattute,
soprattutto, sulle province centrali. Secondo l’ufficio meteorologico
filippino, Chanchu si sta rafforzando ulteriormente,
portando venti a 150 km orari con punte di 185 km orari. Si trova attualmente
nel Mar di Cina a 580 chilometri a sud-est di Manila e sta dirigendosi verso
L’OPINIONE PUBBLICA E’ COLPITA,
PROFONDA CRISI DEL CALCIO ITALIANO
ROMA. = La
difficile situazione del calcio italiano, in questo momento, colpisce e turba
seriamente l’opinione pubblica e pone interrogativi che non possono avere
risposte formulate da inutili, se non offensive, esclamazioni di sorpresa,
incredulità, recriminazione e affrettata condanna. Con queste parole, il
presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, cardinale Fiorenzo Angelini, ha
commentato stamani, ai nostri microfoni, l’attuale profonda crisi del calcio
italiano, sconvolto da un’ampia serie di scorrettezze che hanno falsato,
secondo gli inquirenti, la stagione 2004-2005. Irregolarità che hanno portato
41 persone ad essere indagate e alla sospensione in borsa, oggi, del titolo
della Juventus, società maggiormente implicata nello
scandalo. Questa mattina l’ex direttore generale della squadra di Torino,
Luciano Moggi, è stato interrogato, inoltre, dai pubblici ministeri di Napoli. E’ accusato di aver
partecipato ad un’associazione per delinquere finalizzata a compiere “una serie
indeterminata di delitti di frode in competizioni sportive” e a condizionare il
campionato di calcio. “L’imbroglio, la truffa, il desiderio sfrenato,
irrazionale del denaro – ha spiegato il cardinale Angelini
- tenta di azzerare in questo momento una spensieratezza intelligente che è
vita e vitalità”. Il calcio vero – ha aggiunto il porporato – è vera giovinezza
in ogni stagione della vita. Per questo – ha osservato – è necessario un
intelligente, rapido rigoroso, intervento della giustizia. E’ urgente – ha
concluso il porporato – ricostruire con coraggiosa onestà e fiducia quanto è
stato distrutto, tenendo presente che il denaro non potrà mai essere la
finalità ideale del calcio. (A.L.)
“OLTRE
FRONTIERE PRESSO
DEI RIFUGIATI IN ITALIA, RILEVATA TRA APRILE 2005 E FEBBRAIO 2006.
- A cura di Stefano Leszczynski -
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Roma. = Le richieste di asilo in Italia sono in costante calo
dal 2002 ad oggi. Sono scese da 16.817 a sole 7.960. I dati presentati da
‘Medici senza Frontiere’ sono pervenuti dalla
Commissione centrale per la valutazione delle domande d’asilo. Medici senza
Frontiere sostiene che il calo è dovuto soprattutto ad
una maggiore difficoltà di accesso alle procedure anziché ad un calo effettivo
dei rifugiati provenienti dai Paesi in difficoltà, tra cui Eritrea, Liberia,
Somalia, Etiopia, Costa d’Avorio, Sudan e Togo. Al di fuori dell’Africa, i
Paesi sono Pakistan, Iraq e Iran. Sono inoltre molto alti i numeri delle
persone che vengono rimpatriate in maniera forzata
spesso verso Stati che, come
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IL GOVERNO DI
SEOUL ANNUNCIA L’IMMINENTE RIPRISTINO DEL COLLEGAMENTO
FERROVIARIO TRA
COREA DEL NORD E COREA DEL SUD
SEOUL.
= Si terranno a partire dalla fine di maggio le prove ufficiali per
ripristinare il collegamento ferroviario tra il nord e il sud della Corea. Lo
ha reso noto, ieri, il ministro sudcoreano per
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15 maggio 2006
- A cura di
Fausta Speranza -
Si è aperto oggi a Trabzon, in
Turchia, il processo al presunto assassino di padre Andrea Santoro. Il processo
al sedicenne turco, indicato con le iniziali O.A., si svolge a porte chiuse. Il ragazzo e' accusato di
omicidio volontario di padre Santoro, possesso illegale di arma da fuoco e
attentato all'ordine pubblico. Don
Andrea Santoro, 61 anni, fu ucciso il 5 febbraio scorso
mentre pregava nella sua chiesa di Santa Maria, a Trabzon. La pubblica accusa ha chiesto l'ergastolo per
il ragazzo.
Almeno nove iracheni, fra cui quattro insegnanti, sono
stati uccisi oggi in diversi attentati in Iraq. E durante la notte una vera
pioggia di bombe da mortaio è piovuta su una base militare britannica nei
pressi della città di Amara, nel sud dell'Iraq, ferendo almeno quattro soldati.
Sono 111 i soldati britannici finora uccisi in Iraq. La Gran Bretagna ha attualmente
un contingente di circa 8.000 militari in Iraq, nel sud a prevalenza sciita,
con il quartier generale nella città di Bassora.
Sempre oggi viene reso noto che almeno quattro
militari statunitensi sono rimasti uccisi in combattimento, due dei quali si
trovavano a bordo di un elicottero
abbattuto dai ribelli a sud di Baghdad.
L'Unione Europea è pronta a presentare proposte definite
“generose e audaci” all'Iran nel campo dell'economia, del nucleare e forse
anche in quello della sicurezza per convincere Teheran
a rinunciare alle proprie ambizioni nucleari: lo ha detto l'Alto Rappresentante
UE per la Politica Estera, Javier Solana,
alla vigilia dell’apertura del vertice dei ministri degli Esteri dell’UE.
Intanto il segretario generale dell'Onu,
Kofi Annan, ha formulato un
appello per una soluzione urgente e pacifica della crisi relativa ai progetti
nucleari iraniani. "La comunità internazionale deve agire al più
presto", ha detto Annan in ovvio riferimento
alle ultime proposte europee per disinnescare la crisi con impegni più
importanti a favore dello sviluppo iraniano.
Il segretario generale, che ha cominciato oggi a Seul una
missione in vari paesi dell'Estremo Oriente, ha parlato anche dello stallo dei
negoziati sul nucleare nordcoreano, sottolineando che
è un problema cui "occorre dare la priorità" rispetto ad altre controversie
che travagliano la regione. Annan, il cui viaggio avviene
anche sullo sfondo dei progetti di riforma delle Nazioni Unite, ha fatto particolare
riferimento alle esigenze di un appianamento di vari attriti che hanno ultimamente
turbato le relazioni della Corea del Sud e della Cina
con il Giappone. Oggi il segretario
generale dell’ONU ha avuto un colloquio con il ministro degli
Esteri sudcoreano, Ban Ki moon,
uno dei candidati alla sua successione il prossimo anno, e domani sarà ricevuto
dal presidente Roh Moo Hyun.
Da Bruxelles giunge notizia che l'Unione Europea potrebbe congelare nei prossimi
giorni i beni finanziari di alcuni tra i principali esponenti del regime bielorusso: lo ha detto la
commissaria UE per le relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner,
in un incontro con la stampa a margine del Consiglio dei ministri degli Esteri dell'UE. Il blocco dei
beni finanziari rappresenterebbe una misura aggiuntiva, a seguito del ritiro
dei visti per 31 membri dell'establishment bielorusso
(compreso il presidente Alexander Lukashenko)
deciso ad aprile dall'UE dopo le elezioni presidenziali in Bielorussia
dello scorso marzo, che Bruxelles ha più volte condannato.
In Italia, il suono ininterrotto della campana di Montecitorio accompagnerà oggi pomeriggio il viaggio del
nuovo capo dello Stato Giorgio Napoletano dalla propria abitazione a Montecitorio. E lo sparo di 21 salve di cannone saluteranno
l'avvenuto giuramento nell'aula della Camera, al cospetto dei due rami del
Parlamento riuniti in seduta comune. Sono solo due dei rituali previsti dal cerimoniale
per l'insediamento del presidente della Repubblica. La cerimonia si ripete oggi
per l'11esima volta nella storia dell'Italia repubblicana. Napolitano
si presenterà ai parlamentari attorno alle 17. E subito dopo potrà entrare nel
pieno delle proprie funzioni. Carlo Azeglio Ciampi, nel frattempo, avrà già
provveduto a formalizzare le proprie dimissioni di fine mandato.
Crescendo di violenza nello Stato di San Paolo in Brasile.
Sei guardie carcerarie sono le ultime vittime della sanguinosa lotta scatenata
dal crimine organizzato come rappresaglia per il trasferimento di centinaia di
detenuti eccellenti in un unico penitenziario di massima sicurezza. Dopo un
centinaio di attentati contro obiettivi legati allo Stato e alle forze dell'ordine,
e' proprio sul fronte delle carceri che la situazione è diventata incandescente.
Al terzo giorno di sommosse e di attacchi, si parla di 58 morti, di cui 41
agenti, 3 civili e 14 malavitosi, e di una cinquantina di feriti. Gli
stabilimenti penitenziari in rivolta sono ormai 64 nel solo Stato di San Paolo,
con un bilancio di circa 250 ostaggi. Oltre i confini dello Stato anche in Mato
grosso si segnalano scontri in cinque prigioni. Secondo le autorità si tratta
della più grave sollevazione dei detenuti della storia del Paese, dove pure le
rivolte nelle carceri sono un fenomeno piuttosto diffuso.
Idriss Deby Itno, 54 anni, al potere dal 1990, è stato riconfermato
presidente del Ciad al primo turno delle elezioni presidenziali svoltosi il 3
maggio. Eletto con il 77,53 per cento
dei voti, Deby era arrivato al potere dopo un golpe
nel 1990. Era stato poi eletto presidente nel 1996 e rieletto nel 2001. Ha
potuto ripresentarsi per un terzo mandato dopo una revisione costituzionale
controversa approvata nel 2005. Le elezioni, che sono state precedute da vivaci
polemiche tra governo e opposizione, hanno registrato un afflusso alle urne di
oltre il 60% per cento. Contro Deby si erano
presentati candidati l'ex primo ministro (dal 1993 al 1995) Kassirè
Cumakoye, che ha
ottenuto l'8,81 per cento di voti, ed il
ministro dell'Agricoltura Albert Pahimi Padacke'.
Ricomincia la partita sul futuro del pianeta legata al
protocollo di Kyoto. Il primo round di colloqui, che
vede in campo i 189 Paesi che hanno ratificato la Convenzione Quadro sui cambiamenti
climatici (UNFCCC), è fissato per 15 e 16 maggio, a Bonn. Nella stessa sede,
dal 17 al 25 maggio invece, sarà di scena la riunione del ''gruppo
ad hoc'' dei 163 che hanno ratificato il protocollo
di Kyoto, per apportare eventuali emendamenti e proporre
impegni per il post-2012, quando scade il primo periodo soggetto a vincoli. Al
centro dei negoziati informali del primo incontro questioni come la relazione
fra sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti
del clima, potenziale della tecnologia e utilizzo di opportunità basate sul
mercato per combattere i cambiamenti del clima. L'obiettivo è creare un
consenso generale sulla ricetta che i vari Paesi dovranno adottare per
contrastare i cambiamenti climatici.
Con il ritorno degli uccelli migratori rispunta in Russia
l'insidiosa influenza dei polli: tre focolai sono stati appena scoperti in tre
villaggi della Siberia. Due dei villaggi, Liagushashie
e Resheti, si trovano nella regione di Novosibirsk e uno - Maksimovkha -
in quella di Krasnodar. Nei mesi scorsi molti specialisti russi
avevano fatto previsioni apocalittiche sul riesplodere
dell'aviaria in primavera, che per il momento non si sono
rivelate esatte. Attualmente i focolai scoperti in Siberia riguardano
soltanto piccoli pollai a conduzione familiare e i volatili morti sono
nell'ordine delle decine.
Tiene il cessate il fuoco proclamato da un gruppo di
'saggi' ieri mattina a Mogadiscio, dopo che la capitale somala era stata
sconvolta per sette giorni consecutivi dai peggiori combattimenti degli ultimi
anni, che hanno causato almeno 150 morti ed un numero doppio di feriti. In
maggioranza le vittime sono civili. Le
parti in conflitto hanno accettato in linea di principio la tregua, e la
rispettano, ma non hanno firmato alcuna intesa formale. Stallo politico, dunque,
ma dalla notte tra sabato e domenica scorsa le armi di fatto
tacciono, e la popolazione, che era
fuggita in massa dalle abitazioni, comincia a rientrarvi.
I signori della guerra, che hanno formato in febbraio
l'Alleanza per il ripristino della pace e contro il terrorismo, fortemente sponsorizzata da Washington, chiedono agli avversari
di abbandonare le parti di Mogadiscio conquistate in precedenza, e consegnare
gli 'stranieri' che combattono con loro: si tratterebbe di afghani e pakistani
legati ad al Qaeda. Le milizie legate alle corti
islamiche - su posizioni integraliste e sospettate di infiltrazioni terroristiche
- non prendono neanche in considerazione questa proposta, ma dichiarano la
disponibilità ad accettare il cessate il fuoco, aggiungendo che bisogna fermare la
violenza, precisando però che non sono
stati loro gli aggressori, ma gli aggrediti.
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