RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L  n. 135  - Testo della trasmissione di lunedì 15 maggio 2006

 

 

Sommario

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Dialogare apertamente con i musulmani senza rinunciare alla propria identità e nel rispetto del principio di reciprocità: così, Benedetto XVI ai membri della Plenaria del Pontificio Consiglio della pastorale dei migranti e gli itineranti, ricevuti stamani in Vaticano

 

Il Papa riceve il presidente del Nicaragua Bolaňos Geyer

 

La santità, testimonianza immortale perchè radicata in Cristo, più forte di mode letterarie che vogliono minare il Vangelo: così il cardinale Saraiva Martins alla beatificazione di Suor Maria della Passione, ieri a Napoli

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Si celebra oggi la Giornata internazionale della famiglia: con noi, il prof. Sabino Acquaviva

 

Significativa riapertura dell’Assemblea per l’Irlanda del Nord, dopo quattro anni di sospensione: ce ne parla Silvia Calamati

 

Un dizionario sui termini oggi più discussi su famiglia, vita e questioni etiche: curato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia è stato presentato in questi giorni a Roma alla Pontificia Università della Santa Croce: intervista con il cardinale Alfonso López Trujillo e l’arcivescovo Angelo Amato

 

CHIESA E SOCIETA’:

In una nota, i vescovi brasiliani esprimono la dura condanna “dei brutali atti
di violenza messi
in atto dal crimine organizzato” che hanno causato la morte, la scorsa settimana, di decine di persone

 

Emergenza ‘immigrazione’: nelle Canarie, nuova ondata di clandestini

 

Decine di morti nelle Filippine per il passaggio del tifone Chanchu, ora diretto in Cina

 

L’opinione pubblica è colpita, la splendida passione per lo sport è offesa. Così il cardinale Fiorenzo Angelini commenta l’attuale, profonda crisi del calcio italiano

       

        La situazione dei rifugiati in Italia, tra aprile 2005 e febbraio 2006, in un rapporto di Medici senza Frontiere presentato oggi a Roma

 

Il governo di Seoul annuncia l’imminente ripristino del collegamento ferroviario tra Corea del Nord e Corea del Sud

 

24 ORE NEL MONDO:

Iniziato in Turchia il processo al giovane di 16 anni accusato di avere ucciso don Andrea Santoro

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

15 maggio 2006

 

 

DIALOGARE APERTAMENTE CON I MUSULMANI SENZA RINUNCIARE ALLA PROPRIA

IDENTITA’ E NEL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI RECIPROCITA’: COSI’, BENEDETTO XVI

AI MEMBRI DELLA PLENARIA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA PASTORALE

DEI MIGRANTI E GLI ITINERANTI, RCEVUTI STAMANI IN VATICANO

 

I cristiani sono chiamati a coltivare un dialogo interreligioso senza rinunciare alla propria identità: è il forte richiamo di Benedetto XVI che, stamani, ha ricevuto in udienza i membri della Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti e gli Itineranti. Il dicastero vaticano, presieduto dal cardinale Renato Raffaele Martino, è riunito da oggi in Vaticano sul tema “Migrazione e itineranza da e per i Paesi a maggioranza islamica”. Nel suo intervento, il Papa ha anche ribadito che il dialogo deve sempre fondarsi sul rispetto reciproco. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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“La Chiesa cattolica avverte con crescente consapevolezza che il dialogo interreligioso fa parte del suo impegno a servizio dell’umanità nel mondo contemporaneo”: è quanto sottolineato da Benedetto XVI che si è soffermato sulla migrazione dai Paesi musulmani. Un fenomeno, ha detto, che merita “una specifica riflessione perché quella islamica è un’identità caratteristica, sotto il profilo sia religioso che culturale”. Ha quindi messo l’accento sull’impegno dei cristiani al dialogo. Un dialogo fondato sul rispetto reciproco:

 

“Stiamo vivendo tempi nei quali i cristiani sono chiamati a coltivare uno stile di dialogo aperto sul problema religioso, non rinunciando a presentare agli interlocutori la proposta cristiana in coerenza con la propria identità. Sempre più, poi, si avverte l’importanza della reciprocità nel dialogo, reciprocità che l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi definisce giustamente come un principio di grande importanza”.

 

Quanto questo impegno sia importante e delicato, ha aggiunto, “lo testimoniano gli sforzi che in tante comunità si vanno facendo per tessere con gli immigrati rapporti di mutua conoscenza e stima, che appaiono quanto mai utili per superare pregiudizi e chiusure mentali”. “Ovviamente - ha avvertito Benedetto XVI - c’è da sperare che anche i cristiani che emigrano verso Paesi a maggioranza islamica trovino là accoglienza e rispetto della loro identità religiosa”. Il Papa ha, così, ricordato come nella sua “azione di accoglienza e di dialogo con i migranti e gli itineranti, la comunità cristiana” abbia “come costante punto di riferimento Cristo” che ci ha lasciato “il comandamento nuovo dell’amore”:

 

“L’amore cristiano è, per sua natura, preveniente. Ecco perché i singoli credenti sono chiamati ad aprire le loro braccia ed il loro cuore ad ogni persona, da qualunque Paese provenga, lasciando poi alle autorità responsabili della vita pubblica di stabilire in merito le leggi ritenute opportune per una sana convivenza”.

 

I cristiani devono allora “aprire il cuore specialmente ai piccoli ed ai poveri” nei quali Cristo stesso è presente. “Così facendo – ha ribadito il Pontefice – manifestano il carattere più qualificante e proprio dell’identità cristiana: l’amore che Cristo ha vissuto e continuamente trasmette alla Chiesa mediante il Vangelo ed i Sacramenti”. Questa, ha concluso, “è una frontiera significativa della nuova evangelizzazione nel mondo attuale globalizzato”.

 

Dal canto suo, il cardinale Renato Raffaele Martino ha aperto la plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti e gli Itineranti sottolineando l’urgenza di un “franco e leale dialogo interreligioso”. Il neo presidente del dicastero vaticano ha messo l’accento sull’utilità di un’adeguata integrazione sociale e culturale con osservanza delle vigenti leggi civili. E non ha mancato di indicare la necessità di una reciprocità rettamente intesa necessaria per risolvere positivamente i problemi posti dal numero sempre crescente di migranti da e verso i Paesi a maggioranza musulmana. Principio che va inteso “non come un atteggiamento puramente rivendicativo, ma quale relazione fondata sul rispetto reciproco e sulla giustizia nei trattamenti giuridico-religiosi”. Si pensi, ha ricordato il cardinale Martino, “anche ai numerosi migranti cristiani in Paesi con  maggioranza non cristiana della popolazione, dove il diritto alla libertà religiosa è fortemente ristretto e conculcato”.

 

Il porporato ha auspicato che da parte musulmana vi sia una crescente presa di coscienza sull’imprescindibile esercizio delle liberà fondamentali, dei diritti inviolabili della persona, della pari dignità della donna e dell’uomo e ancora, del principio democratico nel governo della società e della sana laicità dello Stato. Il capo dicastero ha, inoltre, ribadito che si dovrà in generale sconsigliare il matrimonio tra cattolici e musulmani e che, qualora si celebri con dovuta dispensa e adeguata preparazione, esso abbia il sostegno della comunità cristiana.

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IL PAPA RICEVE IL PRESIDENTE DEL NICARAGUA BOLAÑOS GEYER

 

Stamane il Papa ha ricevuto il presidente della Repubblica del Nicaragua, Enrique Bolaños Geyer, con la consorte e seguito.

 

Successivamente ha ricevuto il cardinale Pio Laghi, prefetto emerito della Congregazione per l’Educazione Cattolica; Sua Altezza Reale il Duca Carl von Württemberg e seguito; il cardinale Crescenzio Sepe, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

 

 

EREZIONE, IN INDIA, DELLA PROVINCIA ECCLESIASTICA DI TIRUVALLA

DEI SIRO-MALANKARESI E NOMINA DEL PRIMO ARCIVESCOVO METROPOLITA

 

Sua Beatitudine Cyril Mar Baselios Malancharuvil, arcivescovo maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con il consenso del Sinodo dei Vescovi e dopo aver consultato la Sede Apostolica, ha eretto, a norma del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (CCEO) can. 85 § 1, la provincia ecclesiastica di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi, elevando l’eparchia di Tiruvalla a sede metropolitana con suffraganee le eparchie di Bathery e Muvattupuzha.

 

Con tale provvedimento l’attuale vescovo di Tiruvalla, Isaac Mar Cleemis Thottunkal è diventato primo arcivescovo metropolita di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi. Mons. Isaac Mar Cleemis Thottunkal è nato il 15 giugno 1959, a Mukkoor, eparchia di Tiruvalla, nello Stato del Kerala. E’ stato ordinato sacerdote il giorno 11 giugno 1986.  Dal 1991 al 1996 ha frequentato la Facoltà di Teologia all'Angelicum, dove ha conseguito il Dottorato. Il 29 Maggio 2001, è stato nominato da Giovanni Paolo II vescovo ausiliare dell'arcieparchia di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, con l'incarico di visitatore apostolico per gli stessi fedeli in Nord America ed Europa. L’11 settembre 2003 è stato nominato vescovo residenziale dell’eparchia di Tiruvalla dei Siro-Malankaresi.

 

 

 

 

LA SANTITA’, TESTIMONIANZA IMMORTALE PERCHE’ RADICATA IN CRISTO,

PIU’ FORTE DI MODE LETTERARIE CHE VOGLIONO MINARE IL VANGELO:

COSI’ IL CARDINALE SARAIVA MARTINS ALLA BEATIFICAZIONE

DI SUOR MARIA DELLA PASSIONE, IERI A NAPOLI

 

Un cristiano che innesta la propria vita in quella di Gesù è destinato all’eternità, come testimoniano i Santi e a differenza di una certa “letteratura alla moda” che vorrebbe invece distruggere le fondamenta del cristianesimo. E’ la sintesi dell’omelia tenuta ieri nel Duomo di Napoli dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, che ha presieduto il rito della Beatificazione di suor Maria della Passione, una religiosa vissuta in Campania tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento. Il servizio di Alessandro De Carolis.

 

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E’ un’“intima unità” quella che unisce i tralci alla vite: sono una stessa cosa perché è la stessa la linfa che scorre in entrambi. Il Vangelo della quinta Domenica di Pasqua ha orientato l’omelia del cardinale José Saraiva Martins, che ha preso la parabola evangelica come esemplificazione ideale di quanto compiuto nell’arco di una vita dalla religiosa beatificata ieri, Suor Maria della Passione. Il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi ha insistito a lungo sul verbo “rimanere”, che ricorre più volte nel brano del Vangelo di ieri. Cristo, ha detto il porporato, “non è la vite vera da solo: egli associa a sé altri, perché vivano la sua stessa vita”. E’, ha aggiunto, “l’innesto nella vitalità inesauribile dell’unico ceppo, quello sul quale ogni cristiano deve crescere, per portare abbondanza di frutti”.

 

L’innesto delle parole di Gesù nel cuore di una giovane donna produsse frutti indimenticabili a cavallo tra l’Otto e il Novecento. In soli 46 anni di vita, Maria Grazia Tarallo scelse di rimanere, di “dimorare” negli insegnamenti di Cristo e in particolare nell’Eucaristia. Per anni, il tabernacolo del monastero delle Suore Crocifisse Adoratrici di San Giorgio a Cremano la vide consumarsi in veglie e penitenze. “Ella – ha affermato il cardinale Saraiva Martins – ha fatto dono di sé al mondo”, individuando “nella necessità della santità dei sacerdoti la possibilità di un mondo nuovo”. “A quale livello di vita ci eleva il cristianesimo”, ha osservato il porporato, il quale, facendo eco a un pensiero caro a Benedetto XVI, ha aggiunto: “Ben diverso da quanto pensano coloro  che riducono la nostra religione ad un insieme di regole di vita e di formule di dottrina”.

 

Nella figura di Gesù, “vite della vita”, ha sostenuto ancora il prefetto delle Cause dei Santi, l’evangelista Giovanni riconosce “il carattere eterno della sua dignità” contro le obiezioni sollevate dai Giudei che, parlando della caducità della vita, negavano al Cristo “il carattere di Messia e di Figlio di Dio”. Riflettere su questo aspetto “è molto urgente anche oggi”, ha concluso il cardinale Saraiva Martins. E riferendosi indirettamente ad un attuale e discusso fenomeno mediatico, ha stigmatizzato: lo è “specialmente di fronte alle derive di una certa gnosi o letteratura alla moda, che alla fine distruggono il cristianesimo nei suoi fondamenti”.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Prima pagina – “Quella ‘mano materna’ ”: al Regina Caeli Benedetto XVI ricorda il “messaggio profetico” della Vergine di Fatima all'umanità.

 

Servizio vaticano - L'udienza ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti: nell'occasione il Papa ha sottolineato che l'accoglienza e il dialogo interreligioso nel rispetto reciproco sono quanto mai utili per superare pregiudizi e chiusure mentali.

Il Messaggio del Santo Padre al cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma: A Maria le grandi intenzioni della Chiesa e del mondo.   

 

Servizio estero - In rilievo l'Iraq, dove non si fermano le sanguinose violenze.

 

Servizio culturale - Un articolo di Piero Amici dal titolo “Quando il volto della guerra abbrutisce anche chi lotta per la libertà”: tradotto in italiano dopo oltre 50 anni il romanzo dell'olandese Willem F. Hermans “La casa vuota”, dedicato ad un episodio della resistenza antinazista.

 

Servizio italiano - In primo piano l'economia: secondo i dati forniti da Bankitalia, crescono i debiti delle famiglie italiane.

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

15 maggio 2006

 

 

si celebra oggi la giornata internazionale dellA famigliA

-                    Intervista con il prof. Sabino Acquaviva -

 

“Dobbiamo costruire un ambiente che sostenga le famiglie”. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, nel messaggio per l’odierna Giornata internazionale della famiglia. L’appuntamento è dedicato quest’anno alle profonde trasformazioni che stanno mettendo “in dubbio – come dice Kofi Annan – la struttura della famiglia come la conosciamo”. Benedetto XVI in questi giorni ha ribadito più volte la necessità di difendere la famiglia “quale unione fra un uomo e una donna fondata sul matrimonio”: non si tratta di una questione confessionale o cattolica – ha detto il Papa - perché la famiglia è “il pilastro della società e questo interessa credenti e non credenti”. Ma qual è la realtà delle famiglie oggi? Eugenio Bonanata lo ha chiesto al sociologo Sabino Acquaviva:

 

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R. – Nella società contemporanea, purtroppo, la struttura familiare è fortemente indebolita perché è sottoposta ad una serie di attacchi di carattere morale, economico, eccetera. Questo porta come conseguenza il collasso della natalità. Mentre la natalità in America regge abbastanza, nei Paesi asiatici è addirittura esplosiva, in Europa – invece – le coppie o sono fragili, spesso durano poco o non hanno progetti di trasmettere se stessi in un’altra generazione. Quindi prevalgono i consumi: come acquistare la casa, l’automobile eccetera. Di tutto questo processo evolutivo il risultato è il collasso delle strutture familiari e comunque il loro indebolimento e, come dicevo, un collasso demografico che incide molto gravemente.

 

D. – Quali altre istanze minacciano le fondamenta della famiglia?

 

R. – Senza dubbio la struttura familiare di base, che è quella che esiste ancora in molti da noi è fortemente in discussione. Di fatto, le unioni – per esempio – che si traducono in matrimonio sono meno consistenti e sempre meno numerose. Ci sono poi addirittura città europee in cui gli scapoli sono prevalenti: per esempio ad Oslo, più del 30 per cento delle strutture familiari sono monosesso e sono individuali. E questo ha delle gravi conseguenze. Poi ci sono tutti gli equivoci che derivano, naturalmente, dalla formazione delle coppie omosessuali …

 

D. – Ecco: le conseguenze principali ricadono sui bambini, cioè sulla società di domani …

 

R. – Noi ci chiediamo quale società consegneremo ai nostri figli. Dovremmo chiederci quali figli consegneremo alla società, perché infatti, i ragazzi nella società contemporanea spesso non hanno un progetto di vita solido, forte come una volta. Il fatto di vivere senza ideali determina fra l’atro anche l’aumento del tasso di suicidi.

 

D. – Professore in questo momento servono più che mai politiche familiari forti…

 

R. – , politiche concrete che permettano alle coppie di formarsi e di rimanere vitali. Qualcuno dice che non è possibile. Io farei l’esempio della Francia, che è riuscita a riportare il tasso di natalità da un figlio o poco più per coppia a quasi due figli per coppia. Quindi, una politica familiare, che è una cosa complessa, che va gestita da diverse istituzioni, può dare un risultato!

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SIGNIFICATIVA RIAPERTURA DELL’ASSEMBLEA PER L’IRLANDA DEL NORD,

DOPO QUATTRO ANNI DI SOSPENSIONE E

DI STALLO PER LA VITA POLITICA DEL PAESE

- Intervista con Silvia Calamati -

 

E’ stata riconvocata stamattina l’Assemblea per l’Irlanda del Nord. I rappresentanti si sono riuniti per la prima volta all'assemblea di Stormont dall'ottobre 2002, quando ci fu una sospensione  in seguito ad accuse di spionaggio nei confronti dell'IRA, l'Esercito Repubblicano Irlandese. Quelle accuse risultarono poi false. Si tratta di una riapertura molto significativa che dovrebbe lasciarsi alle spalle 4 anni di stallo. Il piano dei premier britannico, Tony Blair, e irlandese, Bertie Ahern, è di giungere alla creazione di un governo comune tra repubblicani e unionisti entro il 24 novembre, pena una gestione diretta dell'Ulster da parte di Londra e Dublino, come prevedono gli accordi di pace del 1998. Questa mattina, i 108 membri dell'Assemblea hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare l'adolescente cattolico Michael McIlveen ucciso a bastonate nei giorni scorsi a Ballymena. Del significato di oggi per l’Irlanda del Nord e degli sviluppi che hanno permesso la riapertura dell’Assemblea, Fausta Speranza ha parlato con Silvia Calamati, esperta della questione irlandese. Tra i suoi testi, “Irlanda del Nord. Una colonia in Europa” e “Un giorno della mia vita”, di recentissima pubblicazione”:

 

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R. – Uno stallo politico al quale i governi di Londra e Dublino hanno cercato di ovviare attraverso diversi partiti. Ci è voluta una legge del Parlamento di Westminster per rimettere in piedi questa Assemblea, altrimenti non sarebbe stato possibile. Il problema è stato sempre lo stesso: l’intransigenza del partito del reverendo protestante, Ian Paisley, di lavorare insieme allo Sinn Fein. In tutti questi anni, però, diverse sono state le pressioni, soprattutto dopo le elezioni politiche del 2005, affinché questo dialogo ripartisse. Lo stallo perdurava da troppo tempo.

 

D. – Che significato ha, dunque, la giornata di oggi?

 

R. – Rappresenta o dovrebbe rappresentare, secondo Londra e Dublino, l’inizio di un processo politico. Ora i partiti dell’Irlanda del Nord hanno sei settimane di tempo per ricostituire l’esecutivo dell’Assemblea. L’Assemblea, una volta istituita, non può lavorare se i ministri che la costituiscono non vengono eletti. Ci sarà poi il periodo di sospensione estiva e qualora non si riesca a trovare un accordo sui ministri da nominare divisi attraverso i diversi partiti, ci sarebbero altre dodici settimane di tempo. Il termine ultimo per la formazione dell’assemblea, stabilito da Londra e Dublino, è abbastanza lontano: il 23 novembre del 2006. La situazione al momento vede il principale partito unionista, quello appunto di Ian Paisley, che dovrebbe eleggere il primo ministro. Poi abbiamo lo Sinn Fein di Jerry Adams, cui spetterebbe la carica di vice primo ministro. E poi abbiamo gli altri partiti con diversi ministeri in carica, che sono appunto l’Ulster Union, il secondo principale partito unionista, e il Social Democratic Liberal Party, principale partito nazionalista dopo lo Sinn Fein. Quello che è avvenuto in queste ore è stato il passaggio di David Ervine, che era il leader del partito che rappresentava i gruppi paramilitari lealisti, all’Ulster Unionist  Party e questo è stato fatto in queste ore come mossa tattica per assicurare un membro dell’Assemblea in più all’Ulster Unionist Party per far in modo che lo Sinn Fein arrivi ad avere un ministero in meno. Insomma una strategia politica perché se bisogna dialogare, lavorare con lo Sinn Fein, comunque questo partito abbia un ministero in meno rispetto alla precedente legislazione.

 

D. - Possiamo dire che riparte il motore politico in Irlanda del Nord? E quali sono le attese in campo politico?

 

R. - Le attese in campo politico sono molte, soprattutto da parte britannica e da parte del governo di Dublino. Il problema che si presenta è sempre lo stesso. Per quanto riguarda la gente, la gente comincia ad essere stanca e frustrata dal fatto che non ci siano questi sviluppi politici. Sicuramente il fatto che sia passata una legge per sbloccare questo ostacolo ha dato comunque il via. Il timore è che si tratti di passi formali che per il momento non prevedono alcuno sviluppo politico. I commentatori politici in queste ore continuano a ribadirlo.

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UN DIZIONARIO SUI TERMINI OGGI PIÙ DISCUSSI SU FAMIGLIA, VITA E QUESTIONI

 ETICHE: CURATO DAL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA È STATO PRESENTATO

IN QUESTI GIORNI A ROMA ALLA PONTIFICIA UNIVERSITÀ DELLA SANTA CROCE

- Intervista con il cardinale Alfonso López Trujillo e l’arcivescovo Angelo Amato -

 

“Lessico. Termini ambigui e discussi su famiglia, vita e questioni etiche”: è il dizionario presentato in questi giorni a Roma, alla Pontificia Università della Santa Croce, curato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il servizio di Tiziana Campisi.

 

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81 autori e 103 collaboratori, tra cui teologi, medici e psicologi, hanno voluto spiegare con metodo dialettico i vocaboli legati ai concetti di vita e famiglia. Temi sui quali oggi esistono dibattiti che riducono l’uomo a mero prodotto biologico da poter manipolare. Un volume corposo il vocabolario, edito dalla Palabra di Madrid, che si propone di fare chiarezza appellandosi all’identità cristiana dell’uomo. Ma quali oggi le questioni più discusse sulla natura umana? Il cardinale Alfonso López Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia:

 

“Soprattutto cos’è la procreazione assistita, quando è accettabile… La procreazione deve essere frutto dell’amore, se avviene invece attraverso tecniche da laboratorio – come ad esempio quando i gameti sono fecondati in provetta e successivamente impiantati nel ventre di una donna – ci si trova dinanzi a metodi che non si possono accettare, perché in quel caso la prole non è frutto di un atto umano, ma si tratterebbe di una specie di prodotto tecnico, dove non c’è spazio per la realtà dell’amore. Altro tema su cui oggi occorre far chiarezza è l’atto terribile dell’aborto, in pratica l’uccisione di un innocente. E poi ancora il problema del divorzio, che impedisce di offrire ai figli una stabile famiglia; le coppie di fatto, costituite sulla base di una semplice finzione giuridica, assai pericolosa. Sono tantissime le sfide odierne da affrontare, ma tantissime sono anche le conquiste dei Movimenti della vita, delle famiglie nella nuova organizzazione delle Conferenze episcopali, soprattutto nel nuovo impegno volto a preparare i laici e formarli al fine di dar vita a famiglie responsabili, che rendano un servizio alla società e che forniscano un’educazione sessuale integrale”.

 

E su vita e famiglia cosa insegna la dottrina della fede cattolica? Risponde l’arcivescovo Angelo Amato, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede:

 

R. - “I punti chiave sono: la difesa della famiglia e del matrimonio eterosessuale, con il padre e la madre; la difesa della vita dall’inizio alla fine; e poi anche la difesa della dignità della persona umana come immagine di Dio, come creatura che si apre a Dio.

 

D. – Perché oggi questi concetti risultano in pericolo?

 

R. – Sono in pericolo perché l’uomo, con la sua alta tecnologia sembra che diventi padrone della vita. In realtà la vita è un dono di Dio, non è il frutto della biotecnologia.

 

D. – Come recuperare, allora, la verità? 

 

R. – La si può recuperare con una buona catechesi cristiana, quindi attraverso il compendio, il Catechismo della Chiesa cattolica. Questo lexicon pure è formidabile per chiarire determinati concetti e per recuperare la verità camuffata molta volte da belle parole, ma in realtà rinnegata da queste belle parole.

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CHIESA E SOCIETA’

15 maggio 2006

 

 

I VESCOVI BRASILIANI ESPRIMONO DURA CONDANNA “DEI BRUTALI ATTI DI VIOLENZA MESSI IN ATTO DAL CRIMINE ORGANIZZATO” CHE HANNO CAUSATO LA MORTE,

 LA SCORSA SETTIMANA, DI DECINE DI PERSONE

 

SAN PAOLO. = Durante la 44.ma Assemblea generale della Conferenza episcopale, i vescovi del Brasile hanno espresso la loro ferma condanna ai brutali e spaventosi atti di violenza perpetrati la scorsa settimana. Tali attacchi, avvenuti nella notte di venerdì scorso in oltre 60 carceri nello Stato di San Paolo, hanno portato alla morte di almeno 77 persone, tra cui agenti, civili e malavitosi. I presuli esprimono, inoltre, la loro solidarietà verso le famiglie delle vittime. Nessun motivo – sostengono in una nota – può giustificare tali atrocità, che generano paura nella popolazione. Invochiamo un’azione decisa e non violenta delle autorità – precisano poi i presuli – e chiediamo un’accurata indagine per individuare i responsabili. Ma siamo anche consapevoli – osservano – che il sistema giudiziario, penale e penitenziario necessita di cambiamenti e riforme profonde. La Chiesa – concludono i vescovi – ha come missione quella di continuare a collaborare per un’adeguata gestione della giustizia e a rinnovare l’impegno umanitario e evangelizzatore nelle carceri, a fianco dei detenuti. Secondo le autorità brasiliane, la rivolta nelle carceri è la più grave sollevazione dei detenuti nella storia del Paese, dove pure le sommosse nei penitenziari sono un fenomeno piuttosto diffuso. (A.L.)

 

 

EMERGENZA ‘IMMIGRAZIONE’: NELLE CANARIE, NUOVA ONDATA DI CLANDESTINI.

 E IN ITALIA, LA PROCURA DI BARI SCOPRE UN TRAFFICO ILLECITO GESTITO

DAL KOSOVO

- A cura di Amedeo Lomonaco -

 

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MADRID – WASHINGTON – PARIGI. = L’emergenza ‘immigrazione’ riguarda in questi giorni soprattutto le Canarie, dove nel fine settimana sono arrivati più di mille clandestini, in gran parte senegalesi. Per cercare di affrontare questa nuova, massiccia ondata si è tenuto stamani un vertice straordinario del governo spagnolo. Il fenomeno non è nuovo: nei mesi scorsi, centinaia di subsahariani provenienti dalla Mauritania, erano arrivati alle Canarie e a partire da novembre sono morte più di 1200 persone. Le cause principali di questi flussi migratori verso le coste spagnole sono principalmente due: la ricerca di condizioni di vita migliori e la chiusura dei valichi terrestri di Ceuta e Melilla, enclave spagnole in Marocco. Un’altra emergenza si registra, poi, negli Stati Uniti dove il presidente americano, George Bush, dovrebbe annunciare in un discorso rivolto alla nazione l’invio di migliaia di uomini della Guardia nazionale lungo il confine con il Messico per contrastare i flussi migratori clandestini. Il tema dell’immigrazione presenta aspetti controversi anche in Europa, dove migliaia di persone hanno manifestato nei giorni scorsi, in Francia, per contestare la legge sull’immigrazione che sarà varata mercoledì prossimo. La legge prevede, tra le varie misure, lo stop al ricongiungimento familiare e la regolamentazione dell’ingresso degli immigrati in base alle effettive necessità del mondo del lavoro francese. L’immigrazione è anche la molla di tratte e traffici illeciti. La procura di Bari, nell’ambito di un’inchiesta sul traffico di immigrati tra Kosovo e Italia, ha scoperto che tre

agenzie di viaggio kosovare gestivano l’arrivo e la permanenza in Italia di migranti clandestini: sono stati emessi 13 provvedimenti cautelari. Secondo gli inquirenti, alcuni degli indagati hanno preso parte a scontri avvenuti nel 2004 nella provincia di Mitrovica tra serbi e albanesi e costati la vita ad almeno 16 persone. Spesso, infine, i viaggi della speranza finiscono in tragedia. E’ questo il caso drammatico di una nave, alla deriva da tre mesi, trovata sabato scorso al largo delle coste dei Carabi con a bordo i corpi senza vita di 11 immigrati senegalesi.

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DECINE DI MORTI NELLE FILIPPINE PER IL PASSAGGIO DEL TIFONE CHANCHU,

ORA DIRETTO IN CINA

 

MANILA. = Nelle Filippine, almeno 41 persone hanno perso la vita durante il fine settimana per il passaggio del tifone Chanchu, che si sta ora dirigendo verso le coste meridionali della Cina. Lo rende noto la protezione civile filippina, aggiungendo che l’episodio più grave è stato il naufragio di un piccolo traghetto al largo dell'isola di Masbate. Nel naufragio, sono morte 21 persone. Il passaggio di Chanchu nelle Filippine è stato devastante. Molti sono i distretti che sono ancora privi di corrente elettrica. Almeno 6.000 case sono state distrutte e circa 42.000 persone sono state evacuate. Le piogge torrenziali si sono abbattute, soprattutto, sulle province centrali. Secondo l’ufficio meteorologico filippino, Chanchu si sta rafforzando ulteriormente, portando venti a 150 km orari con punte di 185 km orari. Si trova attualmente nel Mar di Cina a 580 chilometri a sud-est di Manila e sta dirigendosi verso la Cina. (A.L.)



L’OPINIONE PUBBLICA E’ COLPITA, LA SPLENDIDA PASSIONE PER LO SPORT È OFFESA: COSÌ IL CARDINALE FIORENZO ANGELINI COMMENTANDO L’ATTUALE,

 PROFONDA CRISI DEL CALCIO ITALIANO

 

ROMA. = La difficile situazione del calcio italiano, in questo momento, colpisce e turba seriamente l’opinione pubblica e pone interrogativi che non possono avere risposte formulate da inutili, se non offensive, esclamazioni di sorpresa, incredulità, recriminazione e affrettata condanna. Con queste parole, il presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, cardinale Fiorenzo Angelini, ha commentato stamani, ai nostri microfoni, l’attuale profonda crisi del calcio italiano, sconvolto da un’ampia serie di scorrettezze che hanno falsato, secondo gli inquirenti, la stagione 2004-2005. Irregolarità che hanno portato 41 persone ad essere indagate e alla sospensione in borsa, oggi, del titolo della Juventus, società maggiormente implicata nello scandalo. Questa mattina l’ex direttore generale della squadra di Torino, Luciano Moggi, è stato interrogato, inoltre, dai pubblici ministeri di Napoli. E’ accusato di aver partecipato ad un’associazione per delinquere finalizzata a compiere “una serie indeterminata di delitti di frode in competizioni sportive” e a condizionare il campionato di calcio. “L’imbroglio, la truffa, il desiderio sfrenato, irrazionale del denaro – ha spiegato il cardinale Angelini - tenta di azzerare in questo momento una spensieratezza intelligente che è vita e vitalità”. Il calcio vero – ha aggiunto il porporato – è vera giovinezza in ogni stagione della vita. Per questo – ha osservato – è necessario un intelligente, rapido rigoroso, intervento della giustizia. E’ urgente – ha concluso il porporato – ricostruire con coraggiosa onestà e fiducia quanto è stato distrutto, tenendo presente che il denaro non potrà mai essere la finalità ideale del calcio. (A.L.)

 

 

“OLTRE LA FRONTIERA, LE BARRIERE AL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DI ASILO IN ITALIA”. QUESTO IL TITOLO DEL RAPPORTO PRESENTATO STAMANE DA MEDICI SENZA

FRONTIERE PRESSO LA SALA STAMPA ESTERA DI ROMA. LA SITUAZIONE

DEI RIFUGIATI IN ITALIA, RILEVATA TRA APRILE 2005 E FEBBRAIO 2006.

- A cura di Stefano Leszczynski -

 

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Roma. = Le richieste di asilo in Italia sono in costante calo dal 2002 ad oggi. Sono scese da 16.817 a sole 7.960. I dati presentati da ‘Medici senza Frontiere’ sono pervenuti dalla Commissione centrale per la valutazione delle domande d’asilo. Medici senza Frontiere sostiene che il calo è dovuto soprattutto ad una maggiore difficoltà di accesso alle procedure anziché ad un calo effettivo dei rifugiati provenienti dai Paesi in difficoltà, tra cui Eritrea, Liberia, Somalia, Etiopia, Costa d’Avorio, Sudan e Togo. Al di fuori dell’Africa, i Paesi sono Pakistan, Iraq e Iran. Sono inoltre molto alti i numeri delle persone che vengono rimpatriate in maniera forzata spesso verso Stati che, come la Libia, non aderiscono alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Ma non mancano neanche problemi a livello amministrativo e burocratico con una legislazione confusa e farraginosa soprattutto per il concorrere di norme collegate a due leggi diverse in materia di asilo: la vecchia Turco-Napolitano e l’attuale legge sull’immigrazione Bossi-Fini. Medici senza Frontiere denuncia, inoltre, la grave condizione di vita in cui molti richiedenti asilo sono costretti a vivere nelle zone in cui lavorano, con condizioni igieniche assolutamente disastrose. Mancano i centri di accoglienza e crescono, invece, i centri di detenzione temporanea, per ospitare immigrati in attesa di eventuale rimpatrio. Nell’arco dell’anno trascorso, Medici senza Frontiere rileva che soltanto il 5 per cento dei richiedenti asilo ha effettivamente ricevuto lo status di rifugiato, mentre il 51 per cento ha ottenuto un diniego contro il quale è difficilissimo fare ricorso; il 44 per cento ha ottenuto  invece un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Medici senza Frontiere raccomanda, quindi, uno snellimento delle procedure attraverso una semplificazione normativa e, soprattutto, l’introduzione finalmente di una legge organica sul diritto di asilo in Italia, cosa di cui appunto il bel Paese, infatti, è l’unica entità nell’Unione Europea a non averla.

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IL GOVERNO DI SEOUL ANNUNCIA L’IMMINENTE RIPRISTINO DEL COLLEGAMENTO

FERROVIARIO TRA COREA DEL NORD E COREA DEL SUD

 

SEOUL. = Si terranno a partire dalla fine di maggio le prove ufficiali per ripristinare il collegamento ferroviario tra il nord e il sud della Corea. Lo ha reso noto, ieri, il ministro sudcoreano per la Riunificazione, precisando che si tratterà delle ultime prove prima dell’inaugurazione generale. Il tema sulla sicurezza dei collegamenti ferroviari e stradali tra le due Coree, assume molta importanza in vista del viaggio al nord dell’ex presidente sudcoreano, Kim Dae Jung, che ha espresso il desiderio di viaggiare proprio lungo la nuova linea ferroviaria intercoreana. Ridurre la tensione lungo il confine ed evitare il verificarsi di nuovi incidenti nella zona di mare al largo della costa occidentale – ricorda poi l’agenzia Asianews - sono i temi al centro degli incontri tra delegazioni di Seoul e Pyongyang, che si svolgeranno dal 16 al 18 maggio a Panmunjom, in Corea del Nord. Nei colloqui a Panmunjom, si discuterà anche sulla definizione dei confini nelle contese acque del mare occidentale. Secondo Seoul, la linea di frontiera rappresenta il confine di fatto, mentre per Pyongyang è un’imposizione delle Nazioni Unite. (V.C)

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

15 maggio 2006

 

 

- A cura di Fausta Speranza -

 

Si è aperto oggi a Trabzon, in Turchia, il processo al presunto assassino di padre Andrea Santoro. Il processo al sedicenne turco, indicato con le iniziali O.A., si svolge a porte chiuse. Il ragazzo e' accusato di omicidio volontario di padre Santoro, possesso illegale di arma da fuoco e attentato all'ordine pubblico.  Don Andrea Santoro, 61 anni, fu ucciso il 5 febbraio scorso mentre pregava nella sua chiesa di Santa Maria, a Trabzon.  La pubblica accusa ha chiesto l'ergastolo per il ragazzo. 

 

Almeno nove iracheni, fra cui quattro insegnanti, sono stati uccisi oggi in diversi attentati in Iraq. E durante la notte una vera pioggia di bombe da mortaio è piovuta su una base militare britannica nei pressi della città di Amara, nel sud dell'Iraq, ferendo almeno quattro soldati. Sono 111 i soldati britannici finora uccisi in Iraq. La Gran Bretagna ha attualmente un contingente di circa 8.000 militari in Iraq, nel sud a prevalenza sciita, con il quartier generale nella città di Bassora. Sempre oggi viene reso noto che almeno quattro militari statunitensi sono rimasti uccisi in combattimento, due dei quali si trovavano a bordo di un elicottero  abbattuto dai ribelli a sud di Baghdad.

 

L'Unione Europea è pronta a presentare proposte definite “generose e audaci” all'Iran nel campo dell'economia, del nucleare e forse anche in quello della sicurezza per convincere Teheran a rinunciare alle proprie ambizioni nucleari: lo ha detto l'Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, Javier Solana, alla vigilia dell’apertura del vertice dei ministri degli Esteri dell’UE.

 

Intanto il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha formulato un appello per una soluzione urgente e pacifica della crisi relativa ai progetti nucleari iraniani. "La comunità internazionale deve agire al più presto", ha detto Annan in ovvio riferimento alle ultime proposte europee per disinnescare la crisi con impegni più importanti a favore dello sviluppo iraniano.

 

Il segretario generale, che ha cominciato oggi a Seul una missione in vari paesi dell'Estremo Oriente, ha parlato anche dello stallo dei negoziati sul nucleare nordcoreano, sottolineando che è un problema cui "occorre dare la priorità" rispetto ad altre controversie che travagliano la regione. Annan, il cui viaggio avviene anche sullo sfondo dei progetti di riforma delle Nazioni Unite, ha fatto particolare riferimento alle esigenze di un appianamento di vari attriti che hanno ultimamente turbato le relazioni della Corea del Sud e della Cina con il Giappone.    Oggi il segretario generale dell’ONU ha avuto un colloquio con il ministro degli

Esteri sudcoreano, Ban Ki moon, uno dei candidati alla sua successione il prossimo anno, e domani sarà ricevuto dal presidente Roh Moo Hyun.

 

Da Bruxelles giunge notizia che l'Unione Europea potrebbe  congelare nei prossimi giorni i beni finanziari di alcuni tra i principali esponenti del regime bielorusso: lo ha detto la  commissaria UE per le relazioni esterne, Benita Ferrero-Waldner, in un incontro con la stampa a margine del Consiglio dei  ministri degli Esteri dell'UE. Il blocco dei beni finanziari rappresenterebbe una misura aggiuntiva, a seguito del ritiro dei visti per 31 membri dell'establishment bielorusso (compreso il presidente Alexander Lukashenko) deciso ad aprile dall'UE dopo le elezioni presidenziali in Bielorussia dello scorso marzo, che Bruxelles ha più volte condannato.

 

In Italia, il suono ininterrotto della campana di Montecitorio accompagnerà oggi pomeriggio il viaggio del nuovo capo dello Stato Giorgio Napoletano dalla propria abitazione a Montecitorio. E lo sparo di 21 salve di cannone saluteranno l'avvenuto giuramento nell'aula della Camera, al cospetto dei due rami del Parlamento riuniti in seduta comune. Sono solo due dei rituali previsti dal cerimoniale per l'insediamento del presidente della Repubblica. La cerimonia si ripete oggi per l'11esima volta nella storia dell'Italia repubblicana. Napolitano si presenterà ai parlamentari attorno alle 17. E subito dopo potrà entrare nel pieno delle proprie funzioni. Carlo Azeglio Ciampi, nel frattempo, avrà già provveduto a formalizzare le proprie dimissioni di fine mandato.

 

Crescendo di violenza nello Stato di San Paolo in Brasile. Sei guardie carcerarie sono le ultime vittime della sanguinosa lotta scatenata dal crimine organizzato come rappresaglia per il trasferimento di centinaia di detenuti eccellenti in un unico penitenziario di massima sicurezza. Dopo un centinaio di attentati contro obiettivi legati allo Stato e alle forze dell'ordine, e' proprio sul fronte delle carceri che la situazione è diventata incandescente. Al terzo giorno di sommosse e di attacchi, si parla di 58 morti, di cui 41 agenti, 3 civili e 14 malavitosi, e di una cinquantina di feriti. Gli stabilimenti penitenziari in rivolta sono ormai 64 nel solo Stato di San Paolo, con un bilancio di circa 250 ostaggi. Oltre i confini dello Stato anche in Mato grosso si segnalano scontri in cinque prigioni. Secondo le autorità si tratta della più grave sollevazione dei detenuti della storia del Paese, dove pure le rivolte nelle carceri sono un fenomeno piuttosto diffuso.   

 

Idriss Deby Itno, 54 anni, al potere dal 1990, è stato riconfermato presidente del Ciad al primo turno delle elezioni presidenziali svoltosi il 3 maggio.     Eletto con il 77,53 per cento dei voti, Deby era arrivato al potere dopo un golpe nel 1990. Era stato poi eletto presidente nel 1996 e rieletto nel 2001. Ha potuto ripresentarsi per un terzo mandato dopo una revisione costituzionale controversa approvata nel 2005. Le elezioni, che sono state precedute da vivaci polemiche tra governo e opposizione, hanno registrato un afflusso alle urne di oltre il 60% per cento. Contro Deby si erano presentati candidati l'ex primo ministro (dal 1993 al 1995) Kassirè Cumakoye, che ha ottenuto  l'8,81 per cento di voti, ed il ministro dell'Agricoltura Albert  Pahimi Padacke'.

 

Ricomincia la partita sul futuro del pianeta legata al protocollo di Kyoto. Il primo round di colloqui, che vede in campo i 189 Paesi che hanno ratificato la  Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC), è fissato per 15 e 16 maggio, a Bonn. Nella stessa sede, dal 17 al 25 maggio invece, sarà di scena la riunione del ''gruppo ad hoc'' dei 163 che hanno ratificato il protocollo di Kyoto, per apportare eventuali emendamenti e proporre impegni per il post-2012, quando scade il primo periodo soggetto a vincoli. Al centro dei negoziati informali del primo incontro questioni come la relazione fra sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti del clima, potenziale della tecnologia e utilizzo di opportunità basate sul mercato per combattere i cambiamenti del clima. L'obiettivo è creare un consenso generale sulla ricetta che i vari Paesi dovranno adottare per contrastare i cambiamenti climatici.

 

Con il ritorno degli uccelli migratori rispunta in Russia l'insidiosa influenza dei polli: tre focolai sono stati appena scoperti in tre villaggi della Siberia.  Due dei villaggi, Liagushashie e Resheti, si trovano nella regione di Novosibirsk e uno - Maksimovkha - in quella di Krasnodar.  Nei mesi scorsi molti specialisti russi avevano fatto previsioni apocalittiche sul riesplodere dell'aviaria in primavera, che per il momento non si sono rivelate esatte. Attualmente i focolai scoperti in Siberia riguardano soltanto piccoli pollai a conduzione familiare e i volatili morti sono nell'ordine delle decine.

 

Tiene il cessate il fuoco proclamato da un gruppo di 'saggi' ieri mattina a Mogadiscio, dopo che la capitale somala era stata sconvolta per sette giorni consecutivi dai peggiori combattimenti degli ultimi anni, che hanno causato almeno 150 morti ed un numero doppio di feriti. In maggioranza le vittime sono civili.   Le parti in conflitto hanno accettato in linea di principio la tregua, e la rispettano, ma non hanno firmato alcuna intesa formale. Stallo politico, dunque, ma dalla notte tra sabato e domenica scorsa le armi di fatto tacciono, e la popolazione, che era  fuggita in massa dalle abitazioni, comincia a rientrarvi. 

 

I signori della guerra, che hanno formato in febbraio l'Alleanza per il ripristino della pace e contro il terrorismo, fortemente sponsorizzata da Washington, chiedono agli avversari di abbandonare le parti di Mogadiscio conquistate in precedenza, e consegnare gli 'stranieri' che combattono con loro: si tratterebbe di afghani e pakistani legati ad al Qaeda. Le milizie legate alle corti islamiche - su posizioni integraliste e sospettate di infiltrazioni terroristiche - non prendono neanche in considerazione questa proposta, ma dichiarano la disponibilità ad accettare il cessate il fuoco,  aggiungendo che bisogna fermare la violenza, precisando però  che non sono stati loro gli aggressori, ma gli aggrediti.

 

 

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