RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L  n. 153  - Testo della trasmissione di venerdì 2  giugno  2006

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

Costruire ponti di comprensione tra la Chiesa e l’opinione pubblica: questo l’invito di Benedetto XVI ai media collegati  alla Conferenza Episcopale Italiana, tra cui il quotidiano “Avvenire”

 

Il Papa riceve i superiori e gli alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica

 

“La carità anima della missione”: messaggio di Benedetto XVI per la Giornata missionaria mondiale, che verrà celebrata il prossimo 22 ottobre

 

Domani pomeriggio in San Pietro i movimenti ecclesiali incontrano il Papa in Piazza San Pietro per la Veglia di Pentecoste:  con noi il cardinale Angelo Scola, Luís Fernando Figari e Oreste Pesare

 

Conferenza internazionale in Vaticano sul tema ‘Combattere la corruzione’: ce ne parla il cardinale Renato Raffaele Martino

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

L’Italia festeggia il 2 giugno: la Repubblica compie 60 anni. Parata militare a Roma. Pacifisti e sinistra radicale  promuovono una contromanifestazione: ai nostri microfoni Arrigo Petacco

 

CHIESA E SOCIETA’:

“La speranza: stile di vita delle famiglie cristiane”: è il tema del IX Convegno internazionale degli sposi cristiani, in programma questo fine settimana a Pompei

 

Sequestrate e violentate in India, da un gruppo di estremisti indù, due donne cristiane

 

Negli Stati Uniti, il 13 per cento della popolazione sotto i 65 anni non ha accesso alle cure mediche, perchè priva di assicurazione

 

E’ in rete il nuovo sito web del Patriarcato latino di Gerusalemme

 

24 ORE NEL MONDO:

Nuove violenze in Iraq: 7 morti in 3 attentati a Baghdad

 

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

2 giugno 2006

 

COSTRUIRE PONTI DI COMPRENSIONE TRA LA CHIESA E L’OPINIONE PUBBLICA:

QUESTO L’INVITO DI BENEDETTO XVI AI MEDIA COLLEGATI 

ALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, TRA CUI IL QUOTIDIANO “AVVENIRE”

 

Diffondete il Vangelo di Cristo in Italia, senza stancarvi “di costruire ponti di comprensione e comunicazione tra l’esperienza ecclesiale e l’opinione pubblica”. E’ quanto ha detto il Papa ricevendo oggi in Vaticano dirigenti, giornalisti e tecnici  del quotidiano cattolico Avvenire, del canale televisivo Sat2000, del circuito radiofonico InBlu e dell’agenzia SIR, tutte realtà collegate  alla Conferenza episcopale italiana.  Era presente anche il cardinale Camillo Ruini.  Benedetto XVI ha invitato i cattolici e tutti gli italiani attenti ai valori autentici a sostenere queste testate giornalistiche. Il servizio di Sergio Centofanti.

 

**********

“Cari amici, voi svolgete una funzione davvero importante: anche mediante il vostro contributo, infatti, trova continuità l’impegno dei cattolici italiani per portare il Vangelo di Cristo nella vita della Nazione”.

 

Il Papa sottolinea con forza il ruolo degli operatori dei media promossi dalla Conferenza episcopale italiana e ricorda che fu Paolo VI a volere “la nascita di Avvenire, come quotidiano cattolico nazionale”, negli anni dell’immediato dopo-Concilio. Un impegno ampliato poi con “una decisione coraggiosa … al campo dell’emittenza radiotelevisiva” per diffondere in modo sempre più efficace il messaggio cristiano nell’odierna cultura:

 

 “La cultura europea, come ben sapete, si è formata attraverso i secoli con il contributo del cristianesimo. A partire poi dall’illuminismo la cultura dell’occidente si è andata allontanando dai suoi fondamenti cristiani con velocità crescente”.

 

Alcuni fatti – ha proseguito il Papa – “ci mostrano con drammatica chiarezza le conseguenze di questo allontanamento”: “la dissoluzione della famiglia e del matrimonio, gli attentati alla vita umana ed alla sua dignità, la riduzione della fede ad esperienza soggettiva e la conseguente secolarizzazione della coscienza pubblica”:

 

“Esistono tuttavia in varie parti d’Europa esperienze e modalità di cultura cristiana che si affermano o che nuovamente emergono con slancio crescente. In particolare, la fede cattolica è ancora sostanzialmente presente nella vita del popolo italiano e i segni di una sua rinnovata vitalità sono visibili a tutti. Nel vostro lavoro di comunicatori che si ispirano al Vangelo è pertanto necessario un costante discernimento”.

 

Si tratta – ha detto il Pontefice – di rafforzare “quelle forme cristiane che provengono dalla grande tradizione del popolo italiano” e di “promuovere le nuove esperienze cristiane che stanno nascendo” aiutandole “a maturare una sempre più chiara consapevolezza del proprio radicamento ecclesiale e del ruolo che possono svolgere nella società e nella cultura dell’Italia”. Occorre essere “attenti ai mille risvolti della vita concreta di un popolo, ai suoi problemi, ai suoi bisogni e alle sue speranze”, sapendo che “la fede cristiana è aperta a tutto ciò che di vero, nobile, giusto, puro” vi è nelle culture. Il Papa invita quindi i giornalisti cattolici a dare “una testimonianza luminosa di profonda vita cristiana”, restando “sempre tenacemente uniti a Cristo per poter guardare il mondo con gli stessi suoi occhi”:

 

“Siate felici di appartenere alla Chiesa e di immettere nel grande circuito della comunicazione la sua voce e le sue ragioni. Non stancatevi di costruire dei ponti di comprensione e comunicazione tra l’esperienza ecclesiale e l’opinione pubblica. Potrete così essere protagonisti di una comunicazione non evasiva ma amica al servizio dell’uomo di oggi”.

 

Benedetto XVI, infine, assicura la sua “costante vicinanza” ai media sostenuti dalla Conferenza episcopale italiana e auspica che a una tale comunicazione “vadano l’attenzione e il sostegno dei cattolici e di tutti gli italiani solleciti dei valori autentici”.

**********

 

 

“APRITE GLI ORIZZONTI DELLA VOSTRA MENTE E DEL VOSTRO CUORE

ALL’UNIVERSALITA DELLA CHIESA, SÌ DA SUPERARE

OGNI TENTAZIONE DI PARTICOLARISMI ED INDIVIDUALISMI”.

E’ LA VIVA ESORTAZIONE DI BENEDETTO XVI AI SUPERIORI E AGLI ALUNNI

 DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA, RICEVUTI OGGI IN VATICANO

 

“L’Eucaristia che celebrate quotidianamente sia il centro vitale, la sorgente e la radice di ogni vostra attività”. Lo ha detto Benedetto XVI stamani, in Vaticano, rivolgendosi ai membri della Pontificia Accademia Ecclesiastica, istituzione in cui si formano i sacerdoti che si preparano a far parte del servizio diplomatico della Santa Sede, presso le Nunziature Apostoliche o la Segreteria Stato. “La vostra azione – ha detto il Papa - sarà efficace nella misura in cui vi sforzerete di essere testimoni di Cristo, Verità che illumina e orienta il cammino dei popoli”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

**********

Il Papa ha esortato i membri della Pontificia Accademia Ecclesiastica a farsi portatori del Vangelo, “capace di rinnovare i cuori e di rendere pienamente umana la convivenza all’interno di ogni società”. Dopo aver delineato le peculiarità dell’Accademia, “scuola di preghiera” e “palestra di autentica formazione umana e teologica”, il Papa ha indicato le specifiche competenze di questa istituzione:

 

“Oggi più che mai è indispensabile una solida cultura, che preveda, accanto alla necessaria formazione teologica, un approfondimento della dottrina perenne della Chiesa e delle linee direttrici dell’attività della Santa Sede a livello ecclesiale ed internazionale”.

 

Benedetto XVI ha poi ricordato, attingendo al patrimonio storico dell’Accademia, fondata a Roma nel 1701 dall’abate Pietro Garagni, l’essenza di questo itinerario formativo. L’Accademia - ha spiegato il Papa - deve continuare ad essere “un luogo di comunione”. “In futuro – ha aggiunto il Santo Padre – avrete modo di entrare a contatto con popolazioni diverse per lingua e civiltà”:

 

“Dovrete allora essere in grado di comprendere, amare, sostenere ed incoraggiare ogni comunità cristiana per essere dappertutto i fedeli servitori del carisma di Pietro, che è carisma di unità e di coesione per l’intera compagine ecclesiale”.

 

Dopo aver sottolineato “il senso pastorale della comunione e dell’unità”, Benedetto XVI ha esortato, infine, i membri della Pontificia Accademia Ecclesiastica ad aprire sempre più gli orizzonti della mente e del cuore “all’universalità della Chiesa” per superare “ogni tentazione di particolarismi ed individualismi”.

**********

 

 

“LA CARITÀ ANIMA DELLA MISSIONE”: MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI

PER LA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE,

CHE VERRA’ CELEBRATA IL PROSSIMO 22 OTTOBRE

- Servizio di Roberta Gisotti -

 

**********

Se la missione “non è orientata dalla carità, se non scaturisce cioè da un profondo atto di amore divino, rischia di ridursi a mera attività filantropica e sociale. La premessa del Papa nel suo Messaggio per sottolineare “un impegno irrinunciabile e permanente” “per tutti i credenti”: “Far conoscere Dio che è Amore”, amore “che permea l’intera creazione e la storia umana”. E “segno sorprendente di questo amore è la Croce”, “nella sua forma più radicale”, laddove - spiega Benedetto XVI - Dio si volge “contro se stesso” e “si dona per rialzare l’uomo e salvarlo”. Partendo da quello sguardo il cristiano può definire “che cosa sia l’amore” e trovare “la strada del suo vivere e del suo amare”.

 

“Dunque, per amare secondo Dio occorre vivere in Lui e di Lui: è Dio la prima ‘casa’ dell’uomo e solo chi in Lui dimora arde di un fuoco di divina carità in grado di ‘incendiare’ il mondo. Non è forse questa la missione della Chiesa in ogni tempo?”, si chiede il Santo Padre. “Essere missionari significa allora amare Dio con tutto se stessi sino a dare, se necessario, anche la vita per Lui. Quanti sacerdoti, religiosi, religiose e laici, pure in questi nostri tempi, - ricorda il Papa - Gli hanno reso la suprema testimonianza di amore con il martirio!” Ma “accanto a coloro che sono in prima linea sulle frontiere dell’evangelizzazione” sono tutti gli altri “bambini, giovani, adulti” – osserva Benedetto XVI – che “con la preghiera e la loro cooperazione in diversi modi” contribuiscono a diffondere “il Regno di Dio sulla Terra” “Servire il Vangelo” non è dunque “un avventura solitaria, ma un impegno condiviso di ogni comunità”

**********

 

 

DOMANI POMERIGGIO IN SAN PIETRO I MOVIMENTI ECCLESIALI INCONTRANO IL PAPA

IN PIAZZA SAN PIETRO PER LA VEGLIA DI PENTECOSTE:

ATTESE DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE. OGGI A ROCCA DI PAPA L’INTERVENTO

DEL CARDINALE SCOLA AL CONGRESSO MONDIALE DEI MOVIMENTI

- Ai nostri microfoni il cardinale Angelo Scola, Luís Fernando Figari e Oreste Pesare -

        

         Carismi diversi, ciascuno riflesso dello Spirito di Cristo, che servono con la propria testimonianza la Chiesa di cui sono un luogo importante di crescita nella fede. E’ questa la realtà dei Movimenti e delle nuove Comunità ecclesiali che domani, insieme con Bendetto XVI, daranno vita al grande raduno della vigilia di Pentecoste. Mentre su Roma affluiscono in queste ore parte dei circa 300 mila fedeli previsti domani pomeriggio in Piazza San Pietro, un’ora e mezzo fa si è concluso a Rocca di Papa il secondo Congresso mondiale dei Movimenti ecclesiali, ispirato da una frase del Papa: “La bellezza di essere cristiani e la gioia di comunicarlo”. Il cardinale Patriarca di Venezia, Angelo Scola, che ha aperto i lavori dell’ultima giornata ha affermato, tra l’altro, “è maturo il tempo di riconoscere che l’azione e la riflessione sulla missione dei Movimenti nella Chiesa non può più essere ritenuta un capitolo a sé stante, ma deve necessariamente svolgersi all’interno della Chiesa universale e delle Chiese particolari”. La cronaca dei lavori dal nostro inviato a Rocca di Papa, Alessandro De Carolis.

 

**********

E’ un modello antico di duemila anni quello al quale devono far riferimento le realtà ecclesiali – molte di impronta laicale - nate nel secolo scorso soprattutto all’indomani del Concilio Vaticano II: questo modello è la prima comunità cristiana. Una comunità di credenti che accoglieva l’annuncio degli Apostoli, lo custodiva, ne diventava testimone, anche eroica grazie alla forza dello Spirito Santo, e sapeva incidere, con il comportamenti dei suoi membri, nella società del loro tempo, che li riconosceva, e stimava, come cristiani. Su questa base, il Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, ha costruito la riflessione iniziale di quest’ultima giornata di Congresso a Rocca di Papa: una riflessione ampia, dottrinalmente densa, che ha insistito sulla necessità che i Movimenti si riconoscano e siano missionari, con i loro specifici carismi, a servizio della Chiesa universale. Il cardinale Scola ha voluto anzitutto, e nuovamente, sgomberare il campo da una ambiguità secondo la quale la dimensione carismatica dei Movimenti e delle nuove comunità ecclesiali sarebbe in contrapposizione con la dimensione istituzionale della Chiesa, rappresentata dal Papa e dai vescovi. L’insegnamento di Giovanni Paolo II, prima, e di Benedetto XVI poi – ha riconosciuto il cardinale Scola – hanno già dimostrato che “la cosiddetta stagione dei Movimenti ha favorito un approfondimento” della missionarietà della Chiesa. “E’ quindi pretestuoso e alla fine errato – ha asserito il Patriarca di Venezia – ridurre i movimenti nell’ambito della pura dimensione carismatica e relegare le diocesi, parrocchie e aggregazioni classiche a quella istituzionale”. Entrambe le dimensioni, ha soggiunto, sono coessenziali al cammino della Chiesa, che è essa stessa, affermava 25 anni fa Papa Wojtyla, “un movimento”.

 

Se da un lato, il rischio delle nuove realtà ecclesiali, è quello di imporre, “in modo anche indiretto”, l’ispirazione originale del carisma come modello per l’intera vita della Chiesa”, dall’altro va riconosciuto che chi “incontra un movimento autenticamente ecclesiale vi compie un’esperienza integrale di Chiesa”. Chi appartiene a un Movimento ecclesiale, ha continuato il Patriarca di Venezia, è certamente una persona che ha fatto anzitutto un particolare incontro con un luogo “persuasivo della vita cristiana”. Incontro che può essere spiegato con l’immagine geometrica di un’ellissi, ovvero di un unico segno che collega i due “fuochi” che la originano: lo “Spirito di Gesù che viene incontro e chiama” e “la libertà dell’uomo di aderire”. Da questo incontro “persuasivo tra la bellezza di Cristo e la singola persona”, ha osservato il cardinale Scola, scaturiscono alcune precise responsabilità: il dovere di porsi – per ogni  Movimento o comunità - come un “soggetto personale e comunitario” e quello di “autoesporsi”, ovvero di testimoniare Cristo nel mondo, perché tale testimonianza, ha ritenuto il cardinale Scola, “è alla fine la gioiosa garanzia di una vita buona trasformata dal fascino di Gesù”. In quest’ottica, dunque – ha affermato nella sua relazione conclusiva l’arcivescovo Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici - i membri dei Movimenti, in forza del dono ricevuto attraverso il loro specifico carisma, devono essere testimoni di Cristo per chi non lo conosce ma anche risposte viventi al “cristianesimo stanco, un po’ sbiadito” che si riscontra oggi in molti credenti. Ciò che si deve “proporre concretamente”, secondo il cardinale Scola, è “una nuova civiltà dal volto umano, fatta di affetti, di lavoro, risposo concepiti come generatori di ‘vita buona’ personale e civile”. In questo modo, aveva sostenuto il cardinale Angelo Scola, “si verrà configurando una cultura sociale imperniata sui principi della solidarietà e della sussidiarietà”, approfonditi dal Magistero sociale della Chiesa:

 

“Il cristiano è nel mondo, è messo dentro la realtà e vi sta dentro ogni giorno, frequentando gli ambienti dell’esistenza di tutti gli uomini, vivendo gli affetti, andando nel mondo del lavoro, condividendo il bisogno, subendo le fragilità, facendo la bella esperienza della gioia e dell’amore, incontrando il dolore, la prova, la contraddizione, il peccato. Io credo che vivendo tutta la realtà a 360 gradi lo fa come colui che avendo avuto il dono straordinario di incontrare Gesù ha una direzione in cammino. Anche quando sorgono interrogativi, domande, fatiche, difficoltà, non si smarrisce, perchè c’è un punto ragionevolissimo di appoggio, che è la sua fede in Gesù”.

 

“Si sarà capaci di incontrare e collaborare con uomini e donne di tutte le latitudini e longitudini nell’edificazione di forme sostanziali di democrazia e buon governo”, ha concluso il Patriarca di Venezia. “Il genere umano non può sopportare troppe realtà”, affermò decenni fa il poeta Eliot, citato dal cardinale Scola. Il cristiano, che attraverso un Movimento ecclesiale ha scoperto o riscoperto la bellezza del Vangelo, può e deve dimostrare che questa “terribile accusa” non risponde a verità.

**********

 

All’incontro del Papa con i Movimenti ecclesiali partecipa anche il Movimento di Vita Cristiana nato a Lima, in Perù, nel 1985. Formato da uomini e donne, di diversi stati di vita, uniti in una missione apostolica comune, il Movimento di Vita Cristiana ha come obiettivo quello di vivere secondo la fede della Chiesa dando un contributo alla crescita della vita cristiana nel mondo. Oggi è presente in vari Paesi del Sud America, negli Stati Uniti, in Italia, Spagna e Germania. Al microfono di Paolo Ondarza, il fondatore Luís Fernando Figari, spiega l’importanza dell’incontro con il Papa:

 

**********

R. – Si tratta di una bellissima occasione di comunione ecclesiale intorno al successore di Pietro. Ma anche un’occasione di testimoniare al mondo la vitalità della Chiesa e di annunciare con la propria esperienza di vita che il Signore Gesù è l’unica risposta agli aneliti dell’essere umano, perché non si deve aver paura ad aprire a Lui il nostro cuore.

 

D. – Qual è la specificità del Movimento di Vita Cristiana?

 

R. – E’ un movimento ecclesiale con un intenso accento mariano, ispirato alla Parola di Gesù sul Golgota e per uomini e donne di molti Paesi rappresenta uno spazio comunitario di incontro con il Signore Gesù nella comunione della Chiesa. Al centro di questa esperienza di fede si trova la convinzione che Cristo ci insegna ad essere delle buone persone: l’anelito a vivere la santità, l’apostolato in prospettiva di evangelizzazione, la spinta alla riconciliazione e il dono solidale nel servizio ai più bisognosi.

**********

 

E domani all’incontro con il Santo Padre in piazza San Pietro, sarà presente, anche una folta rappresentanza del Rinnovamento dello Spirito. In Vaticano, presso il Palazzo della Cancelleria, ha sede l’organismo di collegamento, o di servizio, per meglio dire, per tutto il Rinnovamento carismatico nel mondo, con la sua sigla ‘ICCRS’ (International Catholic Charismatic Renewal Services). Al direttore generale dell’Organismo, Oreste Pesare, Giovanni Peduto ha chiesto in cosa consiste esattamente la peculiarità del Rinnovamento:

 

 

**********

R. – Consiste nel fare un’esperienza personale con lo Spirito Santo e quindi con la signoria di Gesù. Perché lo Spirito Santo, quando tu fai l’esperienza con Lui nel tuo cuore, ti porta a riconoscere nella tua vita che Gesù è il Signore. E quindi, tu riesci a vivere la tua vita con una gioia tutta nuova perché ti rendi conto che ti senti un salvato, ti senti trasformato e senti che il Signore ti accompagna in ogni momento della tua vita.

 

D. – Tante nuove forme di vita religiosa laicale si rifanno al Rinnovamento o si richiamano al Rinnovamento. Vuole dirci qualcosa, in proposito?

 

R. - Il Rinnovamento, per se stesso, non è un movimento, non vogliamo accorpare delle persone, non siamo una ‘associazione’, nel senso più stretto; siamo persone che hanno fatto questo tipo di esperienza. Chi fa questa esperienza dello Spirito, poi, si sente spinto dallo Spirito stesso a organizzarsi in vite comunitarie: ci sono molte vocazioni religiose, ci sono sacerdoti che hanno visto la loro vita trasformata, rinvigorita dallo Spirito Santo. E’ quindi lo Spirito che genera nuove forme di associazionismo.

**********

 

 

 

 

 

 

TRASMISSIONE STRAORDINARIA

Sabato 3 giugno 2006

 

In occasione dell’Incontro dei movimenti ecclesiali con il Santo Padre e dei Vespri della Vigilia di Pentecoste domani in Piazza San Pietro, la nostra emittente trasmetterà l’avvenimento in radiocronaca a partire dalle ore 15.45 fino alle 20.00 circa, nelle seguenti lingue:

 

Italiano

kHz

585

OM

MHz

96,3

FM

 

Tedesco

kHz

7.235

OC

 

kHz

1.260

OM

 

 

Francese

 

MHz

103.8

FM

 

 

Inglese

 

MHz

93.3

FM

 

 

Spagnolo

 

MHz

105,0

MHz

 

 

CONFERENZA INTERNAZIONALE IN VATICANO SUL TEMA

‘COMBATTERE LA CORRUZIONE

- Intervista con il cardinale Raffaele Renato Martino -

 

Una Conferenza internazionale sul tema ‘Combattere la corruzione’, promossa dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, si tiene oggi e domani a Roma, presso la sede del dicastero a Palazzo San Calisto. Si è aperta questa mattina alle 9 con l’introduzione del cardinale presidente Renato Raffaele Martino; ha preso successivamente la parola il direttore esecutivo dell’Ufficio ONU contro la droga e il crimine (UNODC), Antonio Maria Costa, che ha esposto le iniziative a livello mondiale di contrasto alla corruzione.  Esperti internazionali hanno esaminato quindi l’impatto del fenomeno nel settore pubblico, in quello privato e su quanti vivono in condizioni di povertà. Tra le relazioni pomeridiane, quella del presidente della Banca Mondiale, Paul Wolfowitz, focalizzerà cause ed implicazioni della ‘cultura della corruzione’. Nella mattinata di domani la riflessione si soffermerà sull’azione della Chiesa nei confronti delle prassi corruttive, con un primo intervento, quello del segretario di Giustizia e Pace, il vescovo Giampaolo Crepaldi, incentrato sui cardini della dottrina sociale cattolica in ordine al sostegno della legalità e alla lotta contro la corruzione. L’impegno ecclesiale a livello locale sarà poi al centro di una tavola rotonda, cui parteciperanno membri di organismi ecclesiali di Camerun, Francia, Perù e Filippine. La parola tornerà infine al presidente di Giustizia e Pace, cardinale Renato Raffaele Martino, per una sintesi degli elementi portanti della conferenza e alcuni rilievi conclusivi. Proprio al cardinale Martino, Giovanni Peduto ha chiesto quali siano le motivazioni e gli obiettivi della Conferenza:

 

*********    

R. – La corruzione oggi incide sempre di più sul vivere individuale e collettivo delle persone e delle nazioni, privandole di quel bene importantissimo e necessario per far funzionare i sistemi economici e politici che è il bene della legalità. L’assise si propone di individuare metodi, strategie, percorsi culturali e politici per sostituire la pratica e la cultura della corruzione con la pratica e la cultura della legalità.

 

D. – Qual è l’estensione del fenomeno oggi?

 

R. – La corruzione mina oggi lo sviluppo politico e sociale di persone e popoli, affliggendo egualmente nazioni ricche e povere, paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo, Stati totalitari o autoritari e democrazie. Distorcendo alla radice il ruolo delle istituzioni democratiche, essa induce inesorabilmente ad una cultura dell’illegalità, con tragici effetti sulla vita specialmente dei poveri.

 

D. – E quali possono essere i rimedi?

 

R. – E’ urgente oggi promuovere una pratica e una cultura della legalità. Non dimentichiamo che la forza del diritto non è riposta solo nel timore della sanzione, ma soprattutto nell’intima adesione delle coscienze alle regole poste dalle leggi. Di qui la necessità di una quotidiana opera di educazione alla legalità, per poter guardare fiduciosi al futuro di un’umanità in cammino verso la liberazione dalla corruzione.

************

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Prima pagina – “La carità, anima della missione”: il Messaggio di Benedetto XVI per la LXXX Giornata missionaria mondiale che si celebrerà domenica 22 ottobre 2006.

 

Servizio vaticano - Il discorso del Papa ai superiori e alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica: “Essere dappertutto i fedeli servitori del carisma di Pietro”.

Il discorso del Santo Padre a dirigenti, giornalisti e tecnici del quotidiano “Avvenire”, del canale televisivo Sat 2000, del circuito radiofonico Inblu e dell’agenzia SIR: “Date voi tessi una testimonianza luminosa di profonda vita cristiana”.

 

Servizio estero - Medio Oriente: a fine giugno l’incontro tra Olmert e Abu Mazen.

 

Servizio culturale - Un articolo di Giovanni Velocci dal titolo “John H. Newman e l’educazione dell’intelligenza”: la nuova versione italiana de “L’idea di università”.

Una monografia di Alfredo Marranzini dal titolo “Il medico, il filosofo e il campanaro di Santa Chiara”; Giuseppe Moscati, Benedetto Croce e Fra Domenico Ruggiero: una singolare storia di amicizia nella Napoli di metà ‘900.

 

Servizio italiano - 2 giugno: la Repubblica compie 60 anni. La tradizionale parata militare ai Fori.

 

 

=======ooo=======

 

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

2 giugno 2006

 

L’ITALIA FESTEGGIA IL 2 GIUGNO: LA REPUBBLICA COMPIE 60 ANNI.

PARATA MILITARE AI FORI IMPERIALI.  PACIFISTI E SINISTRA RADICALE 

PROMUOVONO UNA CONTROMANIFESTAZIONE

- Intervista con lo storico Arrigo Petacco -

 

L’Italia celebra oggi la festa della Repubblica. 60 anni fa, il 2 giugno 1946, si svolse infatti il referendum istituzionale che segnò la fine della monarchia. Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano si è recato in mattinata all’Altare della Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto. A seguire, la tradizionale sfilata militare ai Fori Imperiali, davanti alle più alte cariche dello Stato, alla quale quest’anno fa da contraltare una manifestazione del movimento pacifista e della sinistra radicale. Servizio di Giampiero Guadagni.

 

**********

Una festa che unisce gli italiani. Dal Capo dello Stato Napolitano sono giunti in queste ore diversi messaggi in questo senso per dare il significato più giusto ai 60 anni della Repubblica. Un appello, l’ennesimo, agli schieramenti politici per una responsabile collaborazione. Un omaggio alle Forze Armate, che si prodigano per la libertà e dignità umana secondo i principi della Carta Costituzionale. Napolitano porta ad esempio i caduti di Nassiriya e Kabul. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro della Difesa Parisi, per il quale le Forze Armate sono il presidio della nostra libertà, non celebrano se stesse ma la Repubblica. Parole che sembrano una risposta a chi, nella stessa maggioranza di governo, non condivide l’idea che il 2 giugno debba essere festeggiato con una sfilata di soldati. E a poca distanza dai Fori Imperiali, a Castel Sant’Angelo la sinistra radicale e i movimenti pacifisti hanno organizzato una contromanifestazione. Qualche polemica anche nei confronti del presidente della Camera Bertinotti, leader di Rifondazione comunista, accusato di incoerenza perché presente ai Fori Imperiali sia pure con appuntata al bavero della giacca una spilla arcobaleno, simbolo pacifista. Questa contromanifestazione è stata minimizzata dal premier Prodi e dal ministro degli Esteri D’Alema. Dure critiche invece dall’opposizione di centrodestra, a partire dal suo leader Berlusconi. E comunque, un po’ per le proteste annunciate – un’altra è stata inscenata a Piazza San Marco a Venezia dal movimento dei Disobbedienti - e un po’ per la penuria di risorse economiche, la parata dei Fori Imperiali di oggi si è svolta in tono minore. Con una riduzione significativa di aerei e altri mezzi militari. E anche di soldati, 7 mila, cioè 1.700 in meno rispetto allo scorso anno.

**********

 

Ma ripercorriamo con lo storico Arrigo Petacco cosa accadde il 2 giugno del 1946. L’intervista è di Paolo Ondarza.

 

**********

R. – Il 2 giugno del 1946, 28 milioni di italiani, il corpo elettorale di allora, dopo 22 anni di assenza dalle urne per via della dittatura fascista, uomini e donne per la prima volta, dovettero scegliere in un referendum tra la monarchia e la repubblica e i partiti politici candidati alla Costituente.

 

D. – Vinse la repubblica ma l’elettorato si spaccò in due …

 

R. – L’Italia si spaccò praticamente in due. Tutte le regioni del centro-sud, compreso il Lazio, votarono a maggioranza monarchia e così le isole. Tutte le regioni del nord votarono invece a maggioranza repubblica.

 

D. – Cosa dice all’Italia del 2006 la data del 2 giugno?

 

R. – Ricorda il primo momento di democrazia. Dopo 20 anni di dittatura finalmente gli italiani poterono votare, uomini e donne, liberamente e votarono anche in maniera abbastanza significativa perché, per esempio, fino al 1° giugno 1946, soprattutto al nord, tutti erano convinti che avrebbero vinto i comunisti. Invece i risultati elettorali furono una lezione di democrazia perché vinse il partito che nessuno si aspettava, cioè la Democrazia Cristiana.

 

D. – Arrigo Petacco, da storico, che valutazione dare ai 60 anni trascorsi dal 1946?

 

R. – Sono i primi 60 anni che l’Italia vive senza aver fatto una guerra e questo è molto importante. La società è molto migliorata. La democrazia si è radicata molto nel Paese. L’Italia, tutto sommato, grazie anche ad un partito, quello della Democrazia Cristiana che ha svolto un grande ruolo, ha cambiato volto. Oggi noi siamo un Paese moderno e fortemente democratico.

**********

 

 

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

2 giugno 2006

 

 

“LA SPERANZA: STILE DI VITA DELLE FAMIGLIE CRISTIANE”: È IL TEMA DEL IX CONVEGNO INTERNAZIONALE DEGLI SPOSI CRISTIANI, IN PROGRAMMA QUESTO FINE SETTIMANA A POMPEI. INTANTO, DECINE DI MIGLIAIA I PELLEGRINI GIUNTI DA TUTTO IL MONDO NELLA CITTA’ MARIANA PER LA FINE DEL MESE DI MAGGIO

- A cura di Giovanni Peduto -

 

POMPEI. = Si svolgerà domani e dopodomani a Pompei la IX edizione del Convegno Internazionale degli Sposi Cristiani, promosso dal Santuario mariano e dall’Associazione ‘Amici di Bartolo Longo’. Quest’anno, il tema proposto ai partecipanti, che giungeranno da tutta Italia e da numerosi Paesi, è “La speranza: stile di vita delle famiglie cristiane”, in preparazione al Convegno ecclesiale di Verona. Il Convegno, nato nel solco dell’impegno a favore della famiglia del fondatore di Pompei, il beato Bartolo Longo, vuole dare un contributo concreto in parole ed esempi all’attualissimo dibattito sul valore della famiglia e sul suo stesso significato, ribadendo la sua peculiarità di unione indissolubile tra un uomo e una donna. Intanto, gli ultimi giorni di maggio, mese dedicato alla Madonna, sono stati a Pompei un succedersi ininterrotto di pellegrinaggi. I fedeli, a piccoli o a grandi gruppi, hanno voluto sostare ai piedi della Beata Vergine del Rosario per una preghiera, una richiesta, un ringraziamento. Erano circa 30 mila gli appartenenti all’Azione Cattolica di Napoli che, come ogni anno, hanno svolto il loro pellegrinaggio a piedi (30 chilometri), concluso con la Santa Messa, presieduta da mons. Vincenzo Pelvi, vescovo ausiliare del capoluogo campano. Il tema scelto è stato: “Con Maria, testimoni di Cristo Risorto, speranza del mondo”. Anche la diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia, con l’arcivescovo, mons. Felice Cece, ha vissuto, in questi giorni, l’esperienza del cammino di fede e di penitenza. Altri pellegrini sono giunti da tutte le regioni d’Italia, in particolare dalla Puglia e dalla Calabria. Gruppi di fedeli sono arrivati, poi, da Stati Uniti, Canada, Thailandia, Austria, Spagna, Francia, Corea del Sud, Cile e Germania. Per la solenne conclusione del mese mariano, il 31 maggio si è svolta in Santuario la Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo di Pompei, Carlo Liberati, e, a seguire, la processione fino a Piazza Immacolata.

 

 

SEQUESTRATE E VIOLENTATE IN INDIA, DA UN GRUPPO DI ESTREMISTI INDU’,

DUE DONNE CRISTIANE. CON LORO, ANCHE TRE UOMINI FERITI GRAVEMENTE.

I CINQUE, RIVOLTISI ALLA POLIZIA, SONO STATI ARRESTATI

PERCHE’ SOSPETTATI DI PROSELITISMO

 

KHARGONE. = Nello Stato centrale indiano del Madhya Pradesh, un gruppo di fanatici hindutva ha attaccato e sequestrato per un giorno intero cinque cristiani, due donne e tre uomini: le donne sono state violentate, mentre gli uomini sono stati gravemente feriti con armi da fuoco. Come riporta l’agenzia AsiaNews, l’attacco è avvenuto alle dieci di sera del 28 maggio scorso nel villaggio di Nadia. I cinque, rilasciati dai fanatici, si sono presentati alla stazione di polizia di Bhagwanpura per presentare una denuncia, ma sono stati arrestati dall’ispettore Thakur e, al momento, si trovano in carcere. Solo dopo diverse telefonate alla polizia da parte di Indira Iyengar, membro della Commissione statale per le minoranze, la polizia ha accettato di aprire un’inchiesta. Le due donne, Baishi Pokharia e Rekha Gyarsiya, sono state in grado di identificare gli assalitori, che provengono tutti dal loro stesso villaggio. Da notare, inoltre, che la mattina del 29 maggio, i leader locali del Bharatiya Janata Party (BJP), il più grande partito politico indiano, di impronta nazional-fondamentalista, si sono presentati all’ufficio di pubblica sicurezza del distretto per presentare una denuncia contro presunte “conversioni di massa al cristianesimo” avvenute nella zona ad opera di missionari cristiani giunti dallo Stato confinante del Maharashtra. Sebbene la denuncia non nominasse alcun religioso, conteneva come “prove” i nomi dei cinque cristiani attaccati la sera prima. “Condanniamo le violenze contro le donne di Nadia – ha dichiarato ad AsiaNews il portavoce della Conferenza episcopale indiana, padre Babu Jospeh – ma ancora più riprovevole è il comportamento dell’ispettore Thakur, che si è rifiutato di aprire un’inchiesta su questo orribile incidente”. “Chiediamo con forza al governo – ha aggiunto – di intervenire immediatamente per fermare i colpevoli, così da mantenere legge e ordine nell’area e fare in modo che i cittadini che rispettano il diritto possano vivere senza paura, né ansia”. “Questo orribile episodio – ha commentato il presidente dell’organizzazione laica, All India Catholic Union, John Dayal – può essere letto sia come azione di intolleranza religiosa da parte dei fondamentalisti-nazionalisti, sia come un attacco alla parte più vulnerabile della nostra società, le donne”. “Come già sappiamo – ha precisato – ogni 30 minuti una donna indiana viene violentata, mentre ogni 75 minuti una viene uccisa, di solito bruciata, perché non ha una dote abbastanza grande per sposarsi”. (R.M.)

 

 

NEGLI STATI UNITI, IL 13 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE SOTTO I 65 ANNI NON HA ACCESSO ALLE CURE MEDICHE, PERCHE’ PRIVA DI ASSICURAZIONE: È QUANTO EMERGE DA UNO STUDIO DELLA FONDAZIONE NEWYORKESE,COMMONWEALTH FUND’,

CHE DENUNCIA UN CONSISTENTE AUMENTO, NEGLI ULTIMI ANNI, DEI GIOVANI

TRA I 19 E I 29 ANNI SENZA COPERTURA MEDICA

 

NEW YORK. = Negli Stati Uniti, più di 42 milioni di persone non ha accesso alle cure mediche, non avendo un’assicurazione: lo rivela uno studio delCommonwealth Fund’, fondazione privata con sede a New York attiva nel settore medico, in particolare per l’assistenza a favore degli anziani. Il dato si riferisce ai cittadini al di sotto dei 65 anni. Da questa età in poi, la maggior parte della popolazione è coperta dalla ‘Medicare’, l’assicurazione federale che assiste soprattutto anziani e disabili. In percentuale, circa il 13 per cento dei 298 milioni di cittadini statunitensi non ha accesso alla copertura medica a causa della mancanza di risorse per sottoscrivere una polizza d’assicurazione. Il dato più rilevante è che, tra i poveri, sono più di 13 milioni i giovani d’età compresa tra i 19 e i 29 anni a non potersi curare, 2,5 milioni in più rispetto al 2000. A questi, vanno poi aggiunti gli immigrati irregolari, che non hanno diritto a nessun tipo di assistenza e che, solo per quanto riguarda i latinos, ammontano a circa 12 milioni di persone. Nel 2005, 1,7 milioni di persone senza assicurazione si sono rivolte a ospedali, nella maggior parte dei casi solo per chiedere consigli, dal momento che l’assistenza è a pagamento. (R.M.)

 

 

E’ IN RETE IL NUOVO SITO WEB DEL PATRIARCATO LATINO DI GERUSALEMME

 

GERUSALEMME. = E’ on line il nuovo sito del Patriarcato latino di Gerusalemme, www.lpj.org/newsite2006. Più ricco di notizie e di facile consultazione, il sito presenta 8 sezioni: patriarca, vicari, curia, amministrazione, parrocchie, preti, bollettino e notizie. Ognuna è suddivisa in altre sottosezioni, con una varietà di informazioni tradotte in diverse lingue. Oltre ai recapiti delle parrocchie del Patriarcato, è possibile consultare l’elenco delle iniziative in corso nelle varie comunità ecclesiali e diversi documenti, messaggi e omelie del Patriarca, del quale è descritta anche l’attività pastorale. Sono disponibili, inoltre, una breve storia del Patriarcato latino, una galleria fotografica e una sezione di news, tradotte anche in italiano. Non mancano link ai siti delle scuole cristiane, al seminario patriarcale di Bejt Jala, alla Custodia e agli organismi di carità. (A.M.)

 

 

=======ooo=======

 

 

24 ORE NEL MONDO

2 giugno 2006

 

 

- A cura di Eugenio Bonanata -

 

Un pacchetto di proposte per convincere l’Iran ad interrompere le proprie ricerche nucleari. Questo l’accordo raggiunto ieri sera a Vienna dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU - Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia - più la Germania. Il documento - di cui non si conoscono i dettagli - è stato presentato dal ministro degli Esteri britannico, Margaret Beckett. Oggi il leader cinese, Hu Jintao, in una conversazione telefonica con il presidente Bush si è detto pronto a svolgere un ruolo attivo nella ripresa dei negoziati. L’offerta passa ora all’Iran che avrà qualche settimana di tempo per riflettere sul da farsi.

 

In Iraq almeno sette persone sono morte e una sessantina sono rimaste ferite in seguito a tre distinti attentati. Intanto il governo di Baghdad chiederà la consegna dei documenti relativi alle inchieste sui discutibili comportamenti dell’esercito statunitense nel Paese del Golfo. Il servizio di Eugenio Bonanata:

 

**********

Il neo premier iracheno Al Maliki ha affermato che solleciterà gli Stati Uniti per ottenere i documenti dell’inchiesta militare sul massacro di Haditha, il villaggio dove - secondo testimonianze - lo scorso mese di novembre 24 civili furono massacrati a sangue freddo da un reparto dei marines. Fonti della Difesa americana hanno precisato che l’inchiesta potrebbe concludersi con l’incriminazione per omicidio dei soldati accusati. Mentre il Washington Post on line parla di una possibile riesumazione dei cadaveri per trovare delle prove. L’ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq - specificando che la questione non è ancora stata discussa tra le parti – ha affermato che in giornata incontrerà il generale Casey, il comandante delle forze USA in Iraq, per definire il da farsi. Il presidente Bush ha garantito che la Casa Bianca non interferirà nell’inchiesta. Dal canto suo Al Maliki, che ieri aveva definito la strage “un crimine terribile”, ha ribadito la speranza di un’indagine corretta “per rispetto delle vittime”. Intanto le rappresaglie dei ribelli restano una terribile costante nel Paese del Golfo, e a poco valgono i parallelismi con quanto avvenne in Vietnam. A pagarne le spese oggi almeno sette persone che hanno perso la vita in tre distinti attacchi a Baghdad. L’episodio più grave si è verificato in un affollato mercato della capitale dove sono esplose due bombe. In questo quadro il capo dei terroristi di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi, in un messaggio su Internet, ha chiesto ai sunniti di respingere ogni riconciliazione con gli “infedeli” sciiti.

**********

 

Violenza in Medio Oriente. Due uomini armati, che stavano passando la frontiera tra Egitto e Israele, sono stati uccisi da soldati dello Stato ebraico. Ancora non è nota la loro nazionalità. Nel corso di uno scontro a fuoco, poi, le forze di sicurezza siriane hanno ucciso questa mattina a Damasco quattro terroristi e ne hanno catturati altri quattro. Nell’azione è rimasto ucciso anche un agente di polizia.

 

Circa otto milioni di cechi sono chiamati oggi e domani alle urne per il rinnovo del Parlamento nazionale. La tornata elettorale deciderà la futura composizione della Camera dei deputati per i prossimi quattro anni, e, di conseguenza, determinerà a chi dare la fiducia per governare il Paese nella prossima legislatura. Attualmente al governo c’è una coalizione di centro sinistra guidata da Paroubek, che detiene una stretta maggioranza. Tra le 24 formazioni in lizza, si profila un testa a testa fra i due principali partiti: i socialdemocratici (CSSD) del premier e i Civici Democratici (ODS) dell’opposizione di destra. Gli ultimi sondaggi indicavano però un vantaggio dell’opposizione di oltre 5 punti.

 

In Turchia 17 minatori sono morti per un’esplosione avvenuta in una miniera di carbone nella parte occidentale del Paese. Lo hanno annunciato le autorità locali specificando che 40 minatori, sui 57 presenti al momento dell’esplosione, sono riusciti a scappare. Il ministro dell’Energia di Ankara ha espresso il suo profondo dispiacere per l’incidente che ha provocato anche 5 feriti.

 

I Paesi esportatori di petrolio associati all'OPEC hanno deciso di mantenere invariata la produzione di greggio, a quota 28 milioni di barili al giorno. Dunque i Paesi OPEC continueranno ad estrarre ai massimi delle proprie capacità, allo scopo dichiarato di contenere il prezzo del barile, che attualmente si aggira intorno ai 70 dollari al barile.

 

Sono ore decisive alla Conferenza Internazionale sull’Aids, che si chiude oggi al Palazzo di Vetro, a New York. Attesa una decisione per una politica di lotta globale contro l’epidemia. In discussione anche la politica economica da adottare. Il segretario generale, Kofi Annan, ha nuovamente sollecitato la comunità internazionale a moltiplicare gli sforzi. Il servizio da New York è di Paolo Mastrolilli:

 

**********

Il Palazzo di Vetro chiede quasi di triplicare i finanziamenti per la cura dei 40 milioni di malati in tutto il mondo, facendoli salire dagli 8 miliardi di dollari attuali ai 22. Ma Stati Uniti, Unione Europea e Giappone hanno sollevato obiezioni su questa cifra nel timore di doverne finanziare la maggior parte. Annan ha chiesto anche ai Paesi membri di non ignorare la realtà dei gruppi sociali più colpiti dall’AIDS, come gli omosessuali, i drogati e le prostitute, perché dimenticarli significherebbe condannare la campagna contro l’epidemia alla sconfitta. Anche per questo si discute nei corridoi del Palazzo di Vetro, dove oggi interverrà la first lady americana, Laura Bush. Alcuni Paesi si oppongono ad un linguaggio che individui in maniera esplicita i gruppi più vulnerabili, perché obiettano alle loro pratiche che in questo modo riceverebbero una sorta di legittimazione. Altri, però, sottolineano la necessità di affrontare con chiarezza la realtà per riuscire ad ottenere risultati. Nelle ultime ore il presidente dell’Assemblea generale ha presentato nuove proposte nella speranza di trovare un compromesso accettabile per tutti, che raggiunga però anche risultati concreti.

 

Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli.

**********

 

Il segretario generale dell’ONU Kofi Annan si è detto rammaricato e preoccupato per il fallimento degli accordi di pace per il Darfur. Nonostante i numerosi appelli la fazione Abdulwahid del Movimento di Liberazione del Sudan (SLM) e il Movimento per la Giustizia e l’Uguaglianza non hanno firmato l’accordo di pace entro il 31 maggio, come chiesto dall’Unione Africana. Il numero uno del Palazzo di Vetro ha precisato che resterà in contatto con i vertici dell’Unione Africana per concordare le misure future.

 

Almeno 11 morti e una decina di feriti, due dei quali in condizioni gravi. E’ il bilancio di un violento scontro avvenuto stamane in Somalia, a Balad, un distretto circa 30 km a nord della capitale Mogadiscio.

 

Otto stranieri, tra cui sei britannici, sono stati rapiti in un assalto ad una piattaforma petrolifera straniera al largo delle coste nigeriane. Secondo le prime informazioni i rapitori sarebbero pronti a trattare per il rilascio con i rappresentanti della compagnia.

 

I ministri europei della Giustizia hanno raggiunto un accordo sul trasferimento delle prove da uno Stato dell'Unione Europea all’altro. L’intesa, raggiunta dopo tre anni di negoziati, completa quella sul mandato di arresto europeo e consente lo scambio delle prove relative a 32 reati senza bisogno delle rogatorie.

 

L’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e la sicurezza Javier Solana è giunto oggi a Belgrado dove, con i vertici serbi e montenegrini, discuterà delle prospettive dopo il referendum sull’indipendenza del Montenegro. Oltre che dei rapporti tra la Serbia e l’UE, si discuterà anche sullo statuto del Kosovo. Dopo la vittoria delsì’ nel referendum sull'indipendenza del Montenegro, l’Unione europea ha chiesto esplicitamente a Belgrado e Podgorica di cominciare una trattativa per definire i loro rapporti. Solo successivamente Bruxelles deciderà il percorso dei due Paesi nel processo di avvicinamento all'UE.

 

In Gran Bretagna un uomo è stato ferito da colpi di arma da fuoco nel corso di un raid antiterrorismo condotto dalla polizia metropolitana nell’area est di Londra. Lo rende noto Scotland Yard specificando che l’operazione non è collegata agli attacchi del luglio 2005 costati la vita a 52 persone.

 

Le autorità spagnole hanno deciso di lasciare liberi Arnaldo Otegi e altri sette dirigenti del partito indipendentista basco Batasuna accusati di 'minacce terroriste'. Solo nei confronti di un ottavo dirigente sono state stabilite misure cautelari. Si tratta di Joseba Permach che nei giorni scorsi aveva avvertito che l'arresto dei dirigenti del Batasuna avrebbe ''bloccato'' il processo di pace.

 

E’ giunto a 6.234 morti l’ultimo bilancio delle vittime del terremoto che sabato scorso ha colpito l’isola indonesiana di Giava. Lo ha comunicato il ministero degli Affari sociali dell'Indonesia, aggiungendo che sono oltre 46 mila i feriti, di cui 33 in gravi condizioni. Per molti di loro è vera emergenza visto che, nonostante la mobilitazione delle strutture sanitarie internazionali, non trovano più posto negli ospedali sovraffollati. Il numero dei senza tetto è stimato invece nell’ordine di 700mila persone.

 

In Danimarca il Parlamento ha approvato la legge che consente l’inseminazione artificiale a coppie lesbiche e donne single. La nuova norma è stata approvata oggi dopo una settimana di acceso di battito all'interno dei partiti e dello stesso governo. Potendo accedere all'inseminazione artificiale gratuita negli ospedali, le coppie lesbiche ed eterosessuali sono ora sullo stesso piano.

 

 

 

=======ooo========