RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno L n. 153 - Testo della trasmissione di venerdì 2 giugno 2006
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
Il Papa riceve i superiori e gli
alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Sequestrate e violentate in India, da un gruppo di
estremisti indù, due donne
cristiane
E’
in rete il nuovo sito web del Patriarcato latino di Gerusalemme
Nuove violenze in Iraq: 7 morti in 3 attentati a Baghdad
2 giugno 2006
COSTRUIRE
PONTI DI COMPRENSIONE TRA LA CHIESA E L’OPINIONE PUBBLICA:
QUESTO
L’INVITO DI BENEDETTO XVI AI MEDIA COLLEGATI
ALLA
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, TRA CUI IL QUOTIDIANO “AVVENIRE”
Diffondete il Vangelo di Cristo in Italia, senza stancarvi
“di costruire ponti di comprensione e comunicazione tra l’esperienza ecclesiale
e l’opinione pubblica”. E’ quanto ha detto il Papa ricevendo oggi in Vaticano
dirigenti, giornalisti e tecnici del quotidiano cattolico Avvenire,
del canale televisivo Sat2000, del circuito radiofonico InBlu e dell’agenzia SIR, tutte realtà
collegate alla Conferenza episcopale
italiana. Era presente anche il cardinale
Camillo Ruini.
Benedetto XVI ha invitato i cattolici e tutti gli italiani attenti ai
valori autentici a sostenere queste testate giornalistiche. Il servizio di
Sergio Centofanti.
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“Cari amici, voi
svolgete una funzione davvero importante: anche mediante il vostro contributo,
infatti, trova continuità l’impegno dei cattolici italiani per portare il
Vangelo di Cristo nella vita della Nazione”.
Il Papa sottolinea con forza il ruolo degli operatori dei
media promossi dalla Conferenza episcopale italiana e ricorda che fu Paolo VI a
volere “la nascita di Avvenire, come quotidiano cattolico nazionale”,
negli anni dell’immediato dopo-Concilio. Un impegno ampliato poi con “una
decisione coraggiosa … al campo dell’emittenza
radiotelevisiva” per diffondere in modo sempre più efficace il messaggio
cristiano nell’odierna cultura:
“La cultura europea, come ben sapete, si è
formata attraverso i secoli con il contributo del cristianesimo. A partire poi
dall’illuminismo la cultura dell’occidente si è andata allontanando dai suoi
fondamenti cristiani con velocità crescente”.
Alcuni fatti – ha proseguito il Papa – “ci mostrano con
drammatica chiarezza le conseguenze di questo allontanamento”: “la dissoluzione della famiglia e del matrimonio, gli
attentati alla vita umana ed alla sua dignità, la riduzione della fede ad
esperienza soggettiva e la conseguente secolarizzazione della coscienza
pubblica”:
“Esistono tuttavia
in varie parti d’Europa esperienze e modalità di cultura cristiana che si
affermano o che nuovamente emergono con slancio crescente. In particolare, la
fede cattolica è ancora sostanzialmente presente nella vita del popolo italiano
e i segni di una sua rinnovata vitalità sono visibili a tutti. Nel vostro lavoro
di comunicatori che si ispirano al Vangelo è pertanto necessario un costante
discernimento”.
Si tratta – ha detto il Pontefice – di rafforzare “quelle
forme cristiane che provengono dalla grande tradizione del popolo italiano” e
di “promuovere le nuove esperienze cristiane che stanno nascendo” aiutandole “a
maturare una sempre più chiara consapevolezza del proprio radicamento
ecclesiale e del ruolo che possono svolgere nella società e nella cultura
dell’Italia”. Occorre essere “attenti ai mille risvolti della vita concreta di
un popolo, ai suoi problemi, ai suoi bisogni e alle sue speranze”, sapendo che
“la fede cristiana è aperta a tutto ciò che di vero, nobile, giusto, puro” vi è
nelle culture. Il Papa invita quindi i giornalisti cattolici a dare “una
testimonianza luminosa di profonda vita cristiana”, restando “sempre
tenacemente uniti a Cristo per poter guardare il mondo con gli stessi suoi
occhi”:
“Siate felici di
appartenere alla Chiesa e di immettere nel grande circuito della comunicazione
la sua voce e le sue ragioni. Non stancatevi di costruire dei ponti di
comprensione e comunicazione tra l’esperienza ecclesiale e l’opinione pubblica.
Potrete così essere protagonisti di una comunicazione non evasiva ma amica al
servizio dell’uomo di oggi”.
Benedetto XVI, infine, assicura la sua “costante
vicinanza” ai media sostenuti dalla Conferenza episcopale italiana e auspica
che a una tale comunicazione “vadano l’attenzione e il sostegno dei cattolici e
di tutti gli italiani solleciti dei valori autentici”.
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“APRITE GLI
ORIZZONTI DELLA VOSTRA MENTE E DEL VOSTRO CUORE
ALL’UNIVERSALITA DELLA CHIESA, SÌ DA SUPERARE
OGNI TENTAZIONE DI PARTICOLARISMI ED INDIVIDUALISMI”.
E’ LA VIVA ESORTAZIONE DI BENEDETTO XVI AI SUPERIORI E AGLI
ALUNNI
DELLA PONTIFICIA
ACCADEMIA ECCLESIASTICA, RICEVUTI OGGI IN VATICANO
“L’Eucaristia che celebrate quotidianamente sia il centro
vitale, la sorgente e la radice di ogni vostra attività”. Lo ha detto Benedetto
XVI stamani, in Vaticano, rivolgendosi ai membri della Pontificia Accademia
Ecclesiastica, istituzione in cui si formano i sacerdoti che si preparano a far
parte del servizio diplomatico della Santa Sede, presso le
Nunziature Apostoliche o la Segreteria Stato. “La vostra azione – ha
detto il Papa - sarà efficace nella misura in cui vi sforzerete di essere testimoni di Cristo, Verità che illumina e orienta
il cammino dei popoli”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
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Il Papa ha esortato i membri della Pontificia Accademia
Ecclesiastica a farsi portatori del Vangelo, “capace di rinnovare i cuori e di
rendere pienamente umana la convivenza all’interno di ogni società”. Dopo aver
delineato le peculiarità dell’Accademia, “scuola di preghiera” e “palestra di
autentica formazione umana e teologica”, il Papa ha indicato le specifiche
competenze di questa istituzione:
“Oggi più che mai è indispensabile una solida cultura, che
preveda, accanto alla necessaria formazione teologica, un approfondimento della
dottrina perenne della Chiesa e delle linee direttrici dell’attività della
Santa Sede a livello ecclesiale ed internazionale”.
Benedetto XVI ha poi ricordato, attingendo al patrimonio
storico dell’Accademia, fondata a Roma nel 1701 dall’abate Pietro Garagni, l’essenza di questo itinerario formativo.
L’Accademia - ha spiegato il Papa - deve continuare ad essere “un luogo di
comunione”. “In futuro – ha aggiunto il Santo Padre – avrete modo di entrare a
contatto con popolazioni diverse per lingua e civiltà”:
“Dovrete allora essere in grado di comprendere, amare,
sostenere ed incoraggiare ogni comunità cristiana per essere dappertutto i
fedeli servitori del carisma di Pietro, che è carisma di unità e di coesione
per l’intera compagine ecclesiale”.
Dopo aver sottolineato “il senso pastorale della comunione
e dell’unità”, Benedetto XVI ha esortato, infine, i membri della Pontificia
Accademia Ecclesiastica ad aprire sempre più gli orizzonti della mente e del
cuore “all’universalità della Chiesa” per superare “ogni tentazione di particolarismi
ed individualismi”.
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“LA
CARITÀ ANIMA DELLA MISSIONE”: MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI
PER
CHE
VERRA’ CELEBRATA IL PROSSIMO 22 OTTOBRE
-
Servizio di Roberta Gisotti -
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Se la missione “non è orientata dalla
carità, se non scaturisce cioè da un profondo atto di amore divino, rischia di
ridursi a mera attività filantropica e sociale.” La
premessa del Papa nel suo Messaggio per sottolineare “un impegno irrinunciabile
e permanente” “per tutti i credenti”: “Far conoscere Dio che è
Amore”, amore “che permea l’intera creazione e la storia umana”. E “segno
sorprendente di questo amore è
“Dunque, per amare secondo Dio occorre vivere in Lui e di
Lui: è Dio la prima ‘casa’ dell’uomo e solo chi in Lui dimora arde di un fuoco
di divina carità in grado di ‘incendiare’ il mondo. Non è forse questa la
missione della Chiesa in ogni tempo?”, si chiede il Santo Padre. “Essere
missionari significa allora amare Dio con tutto se stessi
sino a dare, se necessario, anche la vita per Lui. Quanti sacerdoti, religiosi,
religiose e laici, pure in questi nostri tempi, -
ricorda il Papa - Gli hanno reso la suprema testimonianza di amore con il
martirio!” Ma “accanto a coloro che sono in prima linea sulle frontiere
dell’evangelizzazione” sono tutti gli altri “bambini, giovani, adulti” –
osserva Benedetto XVI – che “con la preghiera e la loro cooperazione in diversi
modi” contribuiscono a diffondere “il Regno di Dio sulla Terra” “Servire il
Vangelo” non è dunque “un avventura solitaria, ma un impegno condiviso di ogni
comunità”
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DOMANI
POMERIGGIO IN SAN PIETRO I MOVIMENTI ECCLESIALI INCONTRANO IL PAPA
IN
PIAZZA SAN PIETRO PER
ATTESE DECINE DI MIGLIAIA DI
PERSONE. OGGI A ROCCA DI PAPA L’INTERVENTO
DEL
CARDINALE SCOLA AL CONGRESSO MONDIALE DEI MOVIMENTI
- Ai
nostri microfoni il cardinale Angelo Scola, Luís Fernando
Figari e Oreste Pesare -
Carismi
diversi, ciascuno riflesso dello Spirito di Cristo, che servono con la propria
testimonianza
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E’ un
modello antico di duemila anni quello al quale devono far riferimento le realtà
ecclesiali – molte di impronta laicale - nate nel secolo scorso soprattutto all’indomani
del Concilio Vaticano II: questo modello è la prima comunità cristiana. Una
comunità di credenti che accoglieva l’annuncio degli Apostoli, lo custodiva, ne
diventava testimone, anche eroica grazie alla forza dello Spirito Santo, e sapeva
incidere, con il comportamenti dei suoi membri, nella
società del loro tempo, che li riconosceva, e stimava, come cristiani. Su
questa base, il Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola, ha costruito
la riflessione iniziale di quest’ultima giornata di Congresso a Rocca di Papa:
una riflessione ampia, dottrinalmente densa, che ha
insistito sulla necessità che i Movimenti si riconoscano e siano missionari,
con i loro specifici carismi, a servizio della Chiesa universale. Il cardinale
Scola ha voluto anzitutto, e nuovamente, sgomberare il campo da una ambiguità secondo la quale la dimensione carismatica dei
Movimenti e delle nuove comunità ecclesiali sarebbe in contrapposizione con la
dimensione istituzionale della Chiesa, rappresentata dal Papa e dai vescovi. L’insegnamento
di Giovanni Paolo II, prima, e di Benedetto XVI poi – ha riconosciuto il
cardinale Scola – hanno già dimostrato che “la cosiddetta stagione dei
Movimenti ha favorito un approfondimento” della missionarietà
della Chiesa. “E’ quindi pretestuoso e alla fine errato
– ha asserito il Patriarca di Venezia – ridurre i movimenti nell’ambito della
pura dimensione carismatica e relegare le diocesi, parrocchie e aggregazioni
classiche a quella istituzionale”. Entrambe le dimensioni, ha soggiunto, sono coessenziali al cammino della Chiesa, che è essa stessa,
affermava 25 anni fa Papa Wojtyla, “un movimento”.
Se da
un lato, il rischio delle nuove realtà ecclesiali, è quello di imporre, “in
modo anche indiretto”, l’ispirazione originale del carisma come modello per
l’intera vita della Chiesa”, dall’altro va riconosciuto che chi “incontra un
movimento autenticamente ecclesiale vi compie un’esperienza integrale di
Chiesa”. Chi appartiene a un Movimento ecclesiale, ha continuato il Patriarca
di Venezia, è certamente una persona che ha fatto anzitutto un particolare incontro con un luogo “persuasivo della vita cristiana”.
Incontro che può essere spiegato con l’immagine geometrica di un’ellissi,
ovvero di un unico segno che collega i due “fuochi” che la originano: lo
“Spirito di Gesù che viene incontro e chiama” e “la libertà dell’uomo di
aderire”. Da questo incontro “persuasivo tra la bellezza di Cristo e la singola
persona”, ha osservato il cardinale Scola, scaturiscono alcune precise
responsabilità: il dovere di porsi – per ogni Movimento o comunità - come un
“soggetto personale e comunitario” e quello di “autoesporsi”,
ovvero di testimoniare Cristo nel mondo, perché tale testimonianza, ha ritenuto
il cardinale Scola, “è alla fine la gioiosa garanzia di una vita buona
trasformata dal fascino di Gesù”. In quest’ottica, dunque – ha affermato nella
sua relazione conclusiva l’arcivescovo Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici - i
membri dei Movimenti, in forza del dono ricevuto attraverso il loro specifico
carisma, devono essere testimoni di Cristo per chi non lo conosce ma anche
risposte viventi al “cristianesimo stanco, un po’ sbiadito” che si riscontra
oggi in molti credenti. Ciò che si deve “proporre concretamente”, secondo il
cardinale Scola, è “una nuova civiltà dal volto umano, fatta di affetti, di
lavoro, risposo concepiti come generatori di ‘vita buona’ personale e civile”.
In questo modo, aveva sostenuto il cardinale Angelo Scola, “si verrà configurando
una cultura sociale imperniata sui principi della solidarietà e della sussidiarietà”, approfonditi dal Magistero sociale della
Chiesa:
“Il cristiano è nel mondo, è messo dentro la realtà e vi
sta dentro ogni giorno, frequentando gli ambienti dell’esistenza di tutti gli
uomini, vivendo gli affetti, andando nel mondo del lavoro, condividendo il
bisogno, subendo le fragilità, facendo la bella esperienza della gioia e
dell’amore, incontrando il dolore, la prova, la contraddizione, il peccato. Io
credo che vivendo tutta la realtà a 360 gradi lo fa come colui che avendo avuto
il dono straordinario di incontrare Gesù ha una direzione in cammino. Anche
quando sorgono interrogativi, domande, fatiche,
difficoltà, non si smarrisce, perchè c’è un punto ragionevolissimo
di appoggio, che è la sua fede in Gesù”.
“Si
sarà capaci di incontrare e collaborare con uomini e donne di tutte le
latitudini e longitudini nell’edificazione di forme sostanziali di democrazia e
buon governo”, ha concluso il Patriarca di Venezia. “Il genere umano non può
sopportare troppe realtà”, affermò decenni fa il poeta Eliot,
citato dal cardinale Scola. Il cristiano, che attraverso un Movimento
ecclesiale ha scoperto o riscoperto la bellezza del Vangelo, può e deve
dimostrare che questa “terribile accusa” non risponde a verità.
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All’incontro del Papa con i Movimenti
ecclesiali partecipa anche il Movimento di Vita Cristiana nato a Lima, in Perù,
nel 1985. Formato da uomini e donne, di diversi stati di vita, uniti in una
missione apostolica comune, il Movimento di Vita Cristiana ha come obiettivo
quello di vivere secondo la fede della Chiesa dando un contributo alla crescita
della vita cristiana nel mondo. Oggi è presente in vari Paesi del Sud America,
negli Stati Uniti, in Italia, Spagna e Germania. Al microfono di Paolo Ondarza, il fondatore Luís
Fernando Figari, spiega l’importanza dell’incontro con il Papa:
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R. – Si tratta di una bellissima occasione di comunione
ecclesiale intorno al successore di Pietro. Ma anche un’occasione di
testimoniare al mondo la vitalità della Chiesa e di annunciare con la propria
esperienza di vita che il Signore Gesù è l’unica risposta agli aneliti
dell’essere umano, perché non si deve aver paura ad aprire a Lui il nostro
cuore.
D. – Qual è la specificità del Movimento di Vita
Cristiana?
R. – E’ un movimento ecclesiale con un intenso accento
mariano, ispirato alla Parola di Gesù sul Golgota e
per uomini e donne di molti Paesi rappresenta uno spazio comunitario di
incontro con il Signore Gesù nella comunione della Chiesa. Al centro di questa
esperienza di fede si trova la convinzione che Cristo ci insegna ad essere
delle buone persone: l’anelito a vivere la santità, l’apostolato in prospettiva
di evangelizzazione, la spinta alla riconciliazione e il dono solidale nel
servizio ai più bisognosi.
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E domani all’incontro con il Santo Padre in piazza San Pietro, sarà presente, anche una folta
rappresentanza del Rinnovamento dello Spirito. In Vaticano, presso il Palazzo
della Cancelleria, ha sede l’organismo di collegamento, o di servizio, per
meglio dire, per tutto il Rinnovamento carismatico nel mondo, con la sua sigla
‘ICCRS’ (International Catholic
Charismatic Renewal Services). Al direttore generale dell’Organismo, Oreste
Pesare, Giovanni Peduto ha chiesto in cosa consiste
esattamente la peculiarità del Rinnovamento:
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R. – Consiste nel fare un’esperienza personale con lo
Spirito Santo e quindi con la signoria di Gesù. Perché lo Spirito Santo, quando
tu fai l’esperienza con Lui nel tuo cuore, ti porta a riconoscere nella tua
vita che Gesù è il Signore. E quindi, tu riesci a vivere la tua vita con una
gioia tutta nuova perché ti rendi conto che ti senti un salvato, ti senti trasformato
e senti che il Signore ti accompagna in ogni momento della tua vita.
D. – Tante nuove forme di vita religiosa laicale si
rifanno al Rinnovamento o si richiamano al Rinnovamento. Vuole dirci qualcosa,
in proposito?
R. - Il Rinnovamento, per se stesso, non è un movimento,
non vogliamo accorpare delle persone, non siamo una ‘associazione’, nel senso
più stretto; siamo persone che hanno fatto questo tipo di esperienza. Chi fa
questa esperienza dello Spirito, poi, si sente spinto dallo Spirito stesso a
organizzarsi in vite comunitarie: ci sono molte vocazioni religiose, ci sono
sacerdoti che hanno visto la loro vita trasformata, rinvigorita dallo Spirito
Santo. E’ quindi lo Spirito che genera nuove forme di associazionismo.
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TRASMISSIONE STRAORDINARIA Sabato 3 giugno 2006 In occasione dell’Incontro dei movimenti ecclesiali con
il Santo Padre e dei Vespri della Vigilia di Pentecoste domani in Piazza San
Pietro, la nostra emittente trasmetterà l’avvenimento in radiocronaca a
partire dalle ore 15.45 fino alle 20.00 circa, nelle seguenti lingue:
|
CONFERENZA INTERNAZIONALE IN VATICANO SUL TEMA
‘COMBATTERE
-
Intervista con il cardinale Raffaele Renato Martino -
Una Conferenza internazionale sul tema ‘Combattere la corruzione’, promossa dal Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace, si tiene oggi e domani a Roma, presso la sede del
dicastero a Palazzo San Calisto. Si è aperta questa mattina alle 9 con l’introduzione
del cardinale presidente Renato Raffaele Martino; ha preso successivamente la
parola il direttore esecutivo dell’Ufficio ONU contro la droga e il crimine
(UNODC), Antonio Maria Costa, che ha esposto le iniziative a livello mondiale
di contrasto alla corruzione. Esperti
internazionali hanno esaminato quindi l’impatto del fenomeno nel settore
pubblico, in quello privato e su quanti vivono in condizioni di povertà. Tra le
relazioni pomeridiane, quella del presidente della Banca Mondiale, Paul Wolfowitz, focalizzerà cause
ed implicazioni della ‘cultura della corruzione’.
Nella mattinata di domani la riflessione si soffermerà sull’azione della Chiesa
nei confronti delle prassi corruttive, con un primo intervento, quello del
segretario di Giustizia e Pace, il vescovo Giampaolo Crepaldi,
incentrato sui cardini della dottrina sociale cattolica in ordine al sostegno
della legalità e alla lotta contro la corruzione. L’impegno ecclesiale a
livello locale sarà poi al centro di una tavola rotonda, cui parteciperanno
membri di organismi ecclesiali di Camerun, Francia, Perù e Filippine. La parola
tornerà infine al presidente di Giustizia e Pace, cardinale Renato Raffaele
Martino, per una sintesi degli elementi portanti della conferenza e alcuni
rilievi conclusivi. Proprio al cardinale Martino, Giovanni Peduto
ha chiesto quali siano le motivazioni e gli obiettivi
della Conferenza:
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R. – La corruzione oggi incide sempre di più sul vivere
individuale e collettivo delle persone e delle nazioni, privandole di quel bene
importantissimo e necessario per far funzionare i sistemi economici e politici
che è il bene della legalità. L’assise si propone di
individuare metodi, strategie, percorsi culturali e politici per sostituire la
pratica e la cultura della corruzione con la pratica e la cultura della
legalità.
D. – Qual è l’estensione del fenomeno oggi?
R. – La corruzione mina oggi lo sviluppo politico e
sociale di persone e popoli, affliggendo egualmente nazioni ricche e povere, paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo, Stati
totalitari o autoritari e democrazie. Distorcendo alla radice il ruolo delle
istituzioni democratiche, essa induce inesorabilmente ad una cultura
dell’illegalità, con tragici effetti sulla vita specialmente dei poveri.
D. – E quali possono essere i rimedi?
R. – E’ urgente oggi promuovere una pratica e una cultura
della legalità. Non dimentichiamo che la forza del diritto non è riposta solo
nel timore della sanzione, ma soprattutto nell’intima adesione delle coscienze
alle regole poste dalle leggi. Di qui la necessità di una quotidiana opera di
educazione alla legalità, per poter guardare fiduciosi al futuro di un’umanità
in cammino verso la liberazione dalla corruzione.
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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Prima pagina – “La carità, anima della missione”:
il Messaggio di Benedetto XVI per la LXXX Giornata missionaria mondiale che si
celebrerà domenica 22 ottobre 2006.
Servizio vaticano - Il discorso del Papa ai
superiori e alunni della Pontificia Accademia Ecclesiastica: “Essere
dappertutto i fedeli servitori del carisma di Pietro”.
Il discorso del Santo Padre a dirigenti,
giornalisti e tecnici del quotidiano “Avvenire”, del canale
televisivo Sat 2000, del circuito radiofonico Inblu e dell’agenzia SIR: “Date voi tessi una testimonianza
luminosa di profonda vita cristiana”.
Servizio estero - Medio Oriente: a fine giugno
l’incontro tra Olmert e Abu
Mazen.
Servizio culturale - Un articolo di Giovanni Velocci dal titolo “John H. Newman e l’educazione dell’intelligenza”:
la nuova versione italiana de “L’idea di università”.
Una monografia di Alfredo Marranzini
dal titolo “Il medico, il filosofo e il campanaro di Santa Chiara”; Giuseppe
Moscati, Benedetto Croce e Fra Domenico Ruggiero: una singolare storia di
amicizia nella Napoli di metà ‘900.
Servizio italiano - 2 giugno: la Repubblica compie
60 anni. La tradizionale parata militare ai Fori.
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2 giugno 2006
L’ITALIA FESTEGGIA IL 2 GIUGNO:
PARATA
MILITARE AI FORI IMPERIALI. PACIFISTI E SINISTRA RADICALE
PROMUOVONO
UNA CONTROMANIFESTAZIONE
-
Intervista con lo storico Arrigo Petacco
-
L’Italia celebra oggi la festa della Repubblica. 60 anni
fa, il 2 giugno 1946, si svolse infatti il referendum
istituzionale che segnò la fine della monarchia. Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano si è recato in
mattinata all’Altare della Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto. A
seguire, la tradizionale sfilata militare ai Fori Imperiali, davanti alle più
alte cariche dello Stato, alla quale quest’anno fa da contraltare
una manifestazione del movimento pacifista e della sinistra radicale. Servizio
di Giampiero Guadagni.
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Una festa che unisce gli italiani. Dal Capo dello Stato Napolitano sono giunti in queste ore diversi messaggi in
questo senso per dare il significato più giusto ai 60 anni della Repubblica. Un
appello, l’ennesimo, agli schieramenti politici per una responsabile collaborazione.
Un omaggio alle Forze Armate, che si prodigano per la libertà e dignità umana
secondo i principi della Carta Costituzionale. Napolitano
porta ad esempio i caduti di Nassiriya e Kabul. Sulla
stessa lunghezza d’onda il ministro della Difesa Parisi,
per il quale le Forze Armate sono il presidio della nostra libertà, non
celebrano se stesse ma la Repubblica. Parole che
sembrano una risposta a chi, nella stessa maggioranza di governo, non condivide
l’idea che il 2 giugno debba essere festeggiato con una sfilata di soldati. E a
poca distanza dai Fori Imperiali, a Castel Sant’Angelo la sinistra radicale e i movimenti pacifisti
hanno organizzato una contromanifestazione. Qualche polemica anche nei confronti
del presidente della Camera Bertinotti, leader di
Rifondazione comunista, accusato di incoerenza perché presente ai Fori
Imperiali sia pure con appuntata al bavero della giacca una spilla arcobaleno,
simbolo pacifista. Questa contromanifestazione è stata minimizzata dal premier Prodi e dal ministro degli Esteri D’Alema. Dure critiche invece dall’opposizione di
centrodestra, a partire dal suo leader Berlusconi. E comunque, un po’ per le
proteste annunciate – un’altra è stata inscenata a Piazza San Marco a Venezia
dal movimento dei Disobbedienti - e un po’ per la penuria di risorse
economiche, la parata dei Fori Imperiali di oggi si è svolta in tono minore.
Con una riduzione significativa di aerei e altri mezzi militari. E anche di
soldati, 7 mila, cioè 1.700 in meno rispetto allo scorso anno.
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Ma ripercorriamo con lo storico Arrigo
Petacco cosa accadde il 2 giugno del 1946.
L’intervista è di Paolo Ondarza.
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R. – Il 2 giugno del 1946, 28 milioni di italiani, il
corpo elettorale di allora, dopo 22 anni di assenza dalle urne per via della
dittatura fascista, uomini e donne per la prima volta, dovettero scegliere in
un referendum tra la monarchia e la repubblica e i partiti politici candidati
alla Costituente.
D. – Vinse la repubblica ma
l’elettorato si spaccò in due …
R. – L’Italia si spaccò praticamente in due. Tutte le
regioni del centro-sud, compreso il Lazio, votarono a maggioranza monarchia e
così le isole. Tutte le regioni del nord votarono invece a maggioranza
repubblica.
D. – Cosa dice all’Italia del 2006 la data del 2 giugno?
R. – Ricorda il primo momento di democrazia. Dopo 20 anni
di dittatura finalmente gli italiani poterono votare, uomini e donne,
liberamente e votarono anche in maniera abbastanza significativa perché, per
esempio, fino al 1° giugno 1946, soprattutto al nord, tutti erano convinti che
avrebbero vinto i comunisti. Invece i risultati elettorali furono una lezione
di democrazia perché vinse il partito che nessuno si aspettava, cioè la
Democrazia Cristiana.
D. – Arrigo Petacco, da storico,
che valutazione dare ai 60 anni trascorsi dal 1946?
R. – Sono i primi 60 anni che l’Italia vive senza aver
fatto una guerra e questo è molto importante. La società è molto migliorata. La
democrazia si è radicata molto nel Paese. L’Italia, tutto sommato, grazie anche
ad un partito, quello della Democrazia Cristiana che ha svolto un grande ruolo,
ha cambiato volto. Oggi noi siamo un Paese moderno e fortemente
democratico.
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2 giugno 2006
“LA SPERANZA: STILE DI VITA DELLE FAMIGLIE CRISTIANE”: È IL TEMA DEL IX
CONVEGNO INTERNAZIONALE DEGLI SPOSI CRISTIANI, IN PROGRAMMA QUESTO FINE SETTIMANA
A POMPEI. INTANTO, DECINE DI MIGLIAIA I PELLEGRINI GIUNTI
DA TUTTO IL MONDO NELLA CITTA’ MARIANA PER LA FINE DEL MESE DI MAGGIO
- A
cura di Giovanni Peduto -
POMPEI. = Si svolgerà domani e dopodomani a Pompei
SEQUESTRATE E VIOLENTATE IN INDIA, DA
UN GRUPPO DI ESTREMISTI INDU’,
DUE DONNE CRISTIANE. CON LORO, ANCHE
TRE UOMINI FERITI GRAVEMENTE.
I CINQUE, RIVOLTISI ALLA POLIZIA, SONO
STATI ARRESTATI
PERCHE’ SOSPETTATI DI PROSELITISMO
KHARGONE. = Nello
Stato centrale indiano del Madhya Pradesh,
un gruppo di fanatici hindutva ha attaccato e
sequestrato per un giorno intero cinque cristiani, due donne e tre uomini: le
donne sono state violentate, mentre gli uomini sono stati gravemente feriti con
armi da fuoco. Come riporta l’agenzia AsiaNews,
l’attacco è avvenuto alle dieci di sera del 28 maggio scorso nel villaggio di
Nadia. I cinque, rilasciati dai fanatici, si sono presentati alla stazione di
polizia di Bhagwanpura per presentare una denuncia,
ma sono stati arrestati dall’ispettore Thakur e, al
momento, si trovano in carcere. Solo dopo diverse telefonate alla polizia da
parte di Indira Iyengar,
membro della Commissione statale per le minoranze, la polizia ha accettato di aprire
un’inchiesta. Le due donne, Baishi Pokharia e Rekha Gyarsiya, sono state in grado di identificare gli
assalitori, che provengono tutti dal loro stesso villaggio. Da notare, inoltre,
che la mattina del 29 maggio, i leader locali del Bharatiya
Janata Party (BJP), il più grande partito politico
indiano, di impronta nazional-fondamentalista, si
sono presentati all’ufficio di pubblica sicurezza del distretto per presentare una denuncia contro presunte “conversioni di massa al
cristianesimo” avvenute nella zona ad opera di missionari cristiani giunti
dallo Stato confinante del Maharashtra. Sebbene la
denuncia non nominasse alcun religioso, conteneva come “prove” i nomi dei
cinque cristiani attaccati la sera prima. “Condanniamo le violenze contro le
donne di Nadia – ha dichiarato ad AsiaNews il
portavoce della Conferenza episcopale indiana, padre Babu
Jospeh –
ma ancora più riprovevole è il comportamento dell’ispettore Thakur, che si è rifiutato di aprire un’inchiesta su questo
orribile incidente”. “Chiediamo con forza al governo – ha aggiunto – di
intervenire immediatamente per fermare i colpevoli, così da mantenere legge e
ordine nell’area e fare in modo che i cittadini che rispettano il diritto
possano vivere senza paura, né ansia”. “Questo orribile episodio – ha
commentato il presidente dell’organizzazione laica, All
India Catholic Union, John Dayal – può essere letto sia come azione di intolleranza
religiosa da parte dei fondamentalisti-nazionalisti,
sia come un attacco alla parte più vulnerabile della nostra società, le donne”.
“Come già sappiamo – ha precisato – ogni 30 minuti una donna indiana viene violentata, mentre ogni 75 minuti una viene
uccisa, di solito bruciata, perché non ha una dote abbastanza grande per
sposarsi”. (R.M.)
NEGLI
STATI UNITI, IL 13 PER CENTO DELLA POPOLAZIONE SOTTO I 65 ANNI NON HA ACCESSO
ALLE CURE MEDICHE, PERCHE’ PRIVA DI ASSICURAZIONE: È
QUANTO EMERGE DA UNO STUDIO DELLA FONDAZIONE NEWYORKESE, ‘COMMONWEALTH
FUND’,
CHE DENUNCIA
UN CONSISTENTE AUMENTO, NEGLI ULTIMI ANNI, DEI GIOVANI
TRA I
19 E I 29 ANNI SENZA COPERTURA MEDICA
NEW YORK. = Negli Stati Uniti, più di 42 milioni di
persone non ha accesso alle cure mediche, non avendo un’assicurazione: lo
rivela uno studio del ‘Commonwealth
Fund’, fondazione privata con sede a New York attiva
nel settore medico, in particolare per l’assistenza a favore degli anziani. Il
dato si riferisce ai cittadini al di sotto dei 65 anni. Da questa età in poi,
la maggior parte della popolazione è coperta dalla ‘Medicare’, l’assicurazione
federale che assiste soprattutto anziani e disabili. In percentuale, circa il
13 per cento dei 298 milioni di cittadini statunitensi non ha accesso alla
copertura medica a causa della mancanza di risorse per sottoscrivere una
polizza d’assicurazione. Il dato più rilevante è che, tra i poveri, sono più di
13 milioni i giovani d’età compresa tra i 19 e i 29 anni a non potersi curare,
2,5 milioni in più rispetto al 2000. A questi, vanno poi aggiunti gli immigrati
irregolari, che non hanno diritto a nessun tipo di assistenza e che, solo per
quanto riguarda i latinos,
ammontano a circa 12 milioni di persone. Nel 2005, 1,7 milioni di persone senza
assicurazione si sono rivolte a ospedali, nella maggior parte dei casi solo per
chiedere consigli, dal momento che l’assistenza è a pagamento. (R.M.)
E’ IN
RETE IL NUOVO SITO WEB DEL PATRIARCATO LATINO DI GERUSALEMME
GERUSALEMME. = E’ on
line il nuovo sito del Patriarcato latino di Gerusalemme, www.lpj.org/newsite2006. Più ricco di notizie e
di facile consultazione, il sito presenta 8 sezioni: patriarca, vicari, curia, amministrazione, parrocchie, preti,
bollettino e notizie. Ognuna è suddivisa in altre sottosezioni, con una varietà
di informazioni tradotte in diverse lingue. Oltre ai recapiti delle parrocchie
del Patriarcato, è possibile consultare l’elenco delle iniziative in corso
nelle varie comunità ecclesiali e diversi documenti, messaggi e omelie del
Patriarca, del quale è descritta anche l’attività pastorale. Sono disponibili,
inoltre, una breve storia del Patriarcato latino, una galleria fotografica e
una sezione di news, tradotte anche
in italiano. Non mancano link
ai siti delle scuole cristiane, al seminario patriarcale di Bejt
Jala, alla Custodia e agli organismi di carità.
(A.M.)
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2 giugno 2006
- A cura di Eugenio Bonanata -
Un pacchetto di proposte per convincere l’Iran ad
interrompere le proprie ricerche nucleari. Questo l’accordo raggiunto ieri sera
a Vienna dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU -
Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia - più la
Germania. Il documento - di cui non si conoscono i dettagli - è stato
presentato dal ministro degli Esteri britannico, Margaret
Beckett. Oggi il leader cinese, Hu
Jintao, in una conversazione telefonica con il
presidente Bush si è detto pronto a svolgere un ruolo
attivo nella ripresa dei negoziati. L’offerta passa ora all’Iran che avrà
qualche settimana di tempo per riflettere sul da farsi.
In Iraq almeno sette persone sono morte e una sessantina
sono rimaste ferite in seguito a tre distinti attentati. Intanto il governo di
Baghdad chiederà la consegna dei documenti relativi alle inchieste sui
discutibili comportamenti dell’esercito statunitense nel Paese del Golfo. Il
servizio di Eugenio Bonanata:
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Il neo premier iracheno Al Maliki
ha affermato che solleciterà gli Stati Uniti per ottenere i documenti
dell’inchiesta militare sul massacro di Haditha, il
villaggio dove - secondo testimonianze - lo scorso
mese di novembre 24 civili furono massacrati a sangue freddo da un reparto dei marines. Fonti della Difesa americana hanno precisato che
l’inchiesta potrebbe concludersi con l’incriminazione per omicidio dei soldati
accusati. Mentre il Washington Post on line parla di
una possibile riesumazione dei cadaveri per trovare delle prove. L’ambasciatore
degli Stati Uniti in Iraq - specificando che la questione non è ancora stata
discussa tra le parti – ha affermato che in giornata
incontrerà il generale Casey, il comandante delle
forze USA in Iraq, per definire il da farsi. Il presidente Bush
ha garantito che la Casa Bianca non interferirà nell’inchiesta. Dal canto suo
Al Maliki, che ieri aveva definito la strage “un
crimine terribile”, ha ribadito la speranza di un’indagine corretta “per
rispetto delle vittime”. Intanto le rappresaglie dei ribelli restano una
terribile costante nel Paese del Golfo, e a poco valgono i parallelismi con
quanto avvenne in Vietnam. A pagarne le spese oggi almeno sette persone che
hanno perso la vita in tre distinti attacchi a Baghdad. L’episodio più grave si
è verificato in un affollato mercato della capitale dove sono esplose due
bombe. In questo quadro il capo dei terroristi di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi, in un
messaggio su Internet, ha chiesto ai sunniti di respingere ogni riconciliazione
con gli “infedeli” sciiti.
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Violenza in Medio Oriente. Due uomini armati, che stavano
passando la frontiera tra Egitto e Israele, sono stati uccisi da soldati dello
Stato ebraico. Ancora non è nota la loro nazionalità. Nel corso di uno scontro
a fuoco, poi, le forze di sicurezza siriane hanno ucciso questa mattina a
Damasco quattro terroristi e ne hanno catturati altri quattro. Nell’azione è
rimasto ucciso anche un agente di polizia.
Circa otto milioni di cechi sono chiamati oggi e domani
alle urne per il rinnovo del Parlamento nazionale. La tornata elettorale deciderà
la futura composizione della Camera dei deputati per i prossimi quattro anni,
e, di conseguenza, determinerà a chi dare la fiducia per governare il Paese
nella prossima legislatura. Attualmente al governo c’è una coalizione di centro
sinistra guidata da Paroubek, che detiene una stretta
maggioranza. Tra le 24 formazioni in lizza, si profila un
testa a testa fra i due principali partiti: i socialdemocratici (CSSD) del
premier e i Civici Democratici (ODS) dell’opposizione di destra. Gli ultimi
sondaggi indicavano però un vantaggio dell’opposizione di oltre 5 punti.
In Turchia 17 minatori sono morti per un’esplosione
avvenuta in una miniera di carbone nella parte occidentale del Paese. Lo hanno
annunciato le autorità locali specificando che 40 minatori, sui 57 presenti al
momento dell’esplosione, sono riusciti a scappare. Il ministro dell’Energia di
Ankara ha espresso il suo profondo dispiacere per l’incidente che ha provocato
anche 5 feriti.
I Paesi esportatori di petrolio associati all'OPEC hanno
deciso di mantenere invariata la produzione di greggio, a quota 28 milioni di
barili al giorno. Dunque i Paesi OPEC continueranno ad
estrarre ai massimi delle proprie capacità, allo scopo dichiarato di contenere
il prezzo del barile, che attualmente si aggira intorno ai 70 dollari al
barile.
Sono ore decisive alla Conferenza Internazionale
sull’Aids, che si chiude oggi al Palazzo di Vetro, a New York. Attesa una
decisione per una politica di lotta globale contro l’epidemia. In discussione
anche la politica economica da adottare. Il segretario generale, Kofi Annan, ha nuovamente
sollecitato la comunità internazionale a moltiplicare gli sforzi. Il servizio
da New York è di Paolo Mastrolilli:
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Il Palazzo di Vetro chiede quasi di triplicare i finanziamenti
per la cura dei 40 milioni di malati in tutto il mondo, facendoli salire dagli
8 miliardi di dollari attuali ai 22. Ma Stati Uniti, Unione Europea e Giappone
hanno sollevato obiezioni su questa cifra nel timore di doverne finanziare la
maggior parte. Annan ha chiesto anche ai Paesi membri
di non ignorare la realtà dei gruppi sociali più colpiti dall’AIDS, come gli
omosessuali, i drogati e le prostitute, perché dimenticarli significherebbe
condannare la campagna contro l’epidemia alla sconfitta. Anche per questo si
discute nei corridoi del Palazzo di Vetro, dove oggi interverrà la first lady
americana, Laura Bush. Alcuni Paesi si oppongono ad
un linguaggio che individui in maniera esplicita i gruppi più vulnerabili,
perché obiettano alle loro pratiche che in questo modo riceverebbero una sorta
di legittimazione. Altri, però, sottolineano la necessità di affrontare con
chiarezza la realtà per riuscire ad ottenere risultati. Nelle ultime ore il
presidente dell’Assemblea generale ha presentato nuove proposte nella speranza
di trovare un compromesso accettabile per tutti, che raggiunga
però anche risultati concreti.
Da New York, per la Radio Vaticana, Paolo Mastrolilli.
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Il segretario generale dell’ONU Kofi
Annan si è detto rammaricato e preoccupato per il
fallimento degli accordi di pace per il Darfur.
Nonostante i numerosi appelli la fazione Abdulwahid
del Movimento di Liberazione del Sudan (SLM) e il Movimento per la Giustizia e
l’Uguaglianza non hanno firmato l’accordo di pace entro il 31 maggio, come
chiesto dall’Unione Africana. Il numero uno del Palazzo di Vetro ha precisato
che resterà in contatto con i vertici dell’Unione Africana per concordare le
misure future.
Almeno 11 morti e una decina di feriti, due dei quali in
condizioni gravi. E’ il bilancio di un violento scontro avvenuto stamane in Somalia, a Balad, un
distretto circa 30 km a nord della capitale Mogadiscio.
Otto stranieri, tra cui sei britannici, sono stati rapiti
in un assalto ad una piattaforma petrolifera straniera al largo delle coste
nigeriane. Secondo le prime informazioni i rapitori sarebbero pronti a trattare
per il rilascio con i rappresentanti della compagnia.
I ministri europei della Giustizia hanno raggiunto un
accordo sul trasferimento delle prove da uno Stato dell'Unione Europea
all’altro. L’intesa, raggiunta dopo tre anni di negoziati, completa quella sul
mandato di arresto europeo e consente lo scambio delle prove relative a 32
reati senza bisogno delle rogatorie.
L’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica
estera e la sicurezza Javier Solana
è giunto oggi a Belgrado dove, con i vertici serbi e montenegrini, discuterà
delle prospettive dopo il referendum sull’indipendenza del Montenegro. Oltre
che dei rapporti tra la Serbia e l’UE, si discuterà anche sullo statuto del Kosovo. Dopo la vittoria del ‘sì’
nel referendum sull'indipendenza del Montenegro, l’Unione europea ha chiesto
esplicitamente a Belgrado e Podgorica di cominciare
una trattativa per definire i loro rapporti. Solo
successivamente Bruxelles deciderà il percorso dei due Paesi nel
processo di avvicinamento all'UE.
In Gran Bretagna un uomo è stato ferito da colpi di arma
da fuoco nel corso di un raid antiterrorismo condotto dalla polizia
metropolitana nell’area est di Londra. Lo rende noto Scotland
Yard specificando che l’operazione non è collegata agli attacchi del luglio
2005 costati la vita a 52 persone.
Le autorità spagnole hanno deciso di lasciare liberi Arnaldo Otegi e altri sette
dirigenti del partito indipendentista basco Batasuna
accusati di 'minacce terroriste'. Solo nei confronti
di un ottavo dirigente sono state stabilite misure cautelari. Si tratta di Joseba Permach che nei giorni
scorsi aveva avvertito che l'arresto dei dirigenti del
Batasuna avrebbe ''bloccato'' il processo di pace.
E’ giunto a 6.234 morti l’ultimo bilancio delle vittime
del terremoto che sabato scorso ha colpito l’isola indonesiana di Giava. Lo ha comunicato il ministero degli Affari sociali
dell'Indonesia, aggiungendo che sono oltre 46 mila i feriti, di cui 33 in gravi
condizioni. Per molti di loro è vera emergenza visto che, nonostante la
mobilitazione delle strutture sanitarie internazionali, non trovano più posto
negli ospedali sovraffollati. Il numero dei senza tetto è stimato invece
nell’ordine di 700mila persone.
In Danimarca il Parlamento ha approvato la legge che
consente l’inseminazione artificiale a coppie lesbiche e donne single. La nuova
norma è stata approvata oggi dopo una settimana di acceso di battito
all'interno dei partiti e dello stesso governo. Potendo accedere
all'inseminazione artificiale gratuita negli ospedali, le coppie lesbiche ed
eterosessuali sono ora sullo stesso piano.
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