RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno L n. 15 - Testo della trasmissione di domenica 15
gennaio 2006
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
In Kenya
siccità e caresti spingono le tribù nomadi verso le città
Ad
una suora cattolica dell’Indi ail premio nazionale 2005 per l’impegno in favore dei disabili
Battezzata
ieri a Madrid l’infanta di Spagna
Pubblicate le prime
conclusioni del congresso per i laici di Salta in Argentina.
E’ atterrata stamattina negli
Stati Uniti la sonda Stardust
“Sì” di Israele al voto dei palestinesi residenti
a Gerusalemme est, nelle elezioni del 25 gennaio
In Cile, urne aperte per il ballottaggio tra la
socialista Bachelet e il conservatore Pinera
Presidenziali anche in Finlandia: appare scontata
la riconferma del presidente uscente, la signora Halonen.
15 gennaio 2006
AL
CRISTIANO BASTA L’AMICIZIA DI CRISTO, SOSTEGNO IN OGNI MOMENTO
DELLA
VITA: COSI’ BENEDETTO XVI ALL’ANGELUS IN PIAZZA SAN PIETRO.
APPELLO
DEL PAPA ALLA SOLIDARIETA’ CON GLI IMMIGRATI E AL
RICONOSCIMENTO
DELLE SCUOLE CATTOLICHE, IN OCCASIONE
DELLE
ODIERNE CELEBRAZIONI SUI DUE TEMI
“No” alla discriminazione con gli
immigrati spinti a ricostruirsi un futuro lontano dalla terra d’origine. “Sì”
al riconoscimento del servizio formativo svolto dalle scuole cattoliche, in
particolare in Italia. Sono i due messaggi lanciati questa mattina da Benedetto
XVI all’Angelus, durante il quale il Papa ha parlato dell’amicizia
indissolubile che lega Cristo all’uomo, anche nei momenti più duri
dell’esistenza. Il servizio di Alessandro De Carolis.
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Al di fuori della straordinarietà
del periodo natalizio, la vita cristiana resta eccezionale anche nell’ordinario
perché è un “itinerario di santità”. Per questo, è anche una vita che non teme
la durezza e il buio delle sue prove, perché può contare sempre sull’amicizia
di Gesù, che rischiara e consola. Arriva dall’incontro di Gesù con i discepoli,
raccontato dal Vangelo di oggi, l’insegnamento di Benedetto XVI all’Angelus,
durante il quale il Papa ha avuto parole forti sul fenomeno dell’immigrazione e
sul ruolo delle scuole cattoliche. Nel brano evangelico di questa domenica,
Benedetto XVI ha individuato due verbi particolari nel primo approccio che
alcuni dei Dodici hanno con il Maestro: il “ cercare” e il “trovare”. Due
verbi, ha osservato il Pontefice, dai quali si può “ricavare un’indicazione
fondamentale per il nuovo anno, che vogliamo sia un tempo in cui rinnovare il
nostro cammino spirituale con Gesù, nella gioia di cercarlo e di trovarlo
incessantemente”:
“L’amicizia col Maestro assicura all’anima pace profonda e serenità
anche nei momenti bui e nelle prove più ardue. Quando la fede si imbatte in
notti oscure, nelle quali non si “sente” e non si
“vede” più ricavare un’indicazione fondamentale per il nuovo anno, che vogliamo
sia un tempo in cui rinnovare il nostro cammino spirituale con Gesù, nella
gioia di cercarlo e di trovarlo incessantemente. la
presenza di Dio, l’amicizia di Gesù garantisce che in realtà nulla può mai
separarci dal suo amore”.
Un amore che
non cambia, perché Cristo “è lo stesso ieri, oggi e sempre”,
mentre dopo duemila anni continua ad essere “una scoperta” per l’uomo
poiché, ha affermato Benedetto XVI, “noi, il mondo, la storia, non siamo mai gli
stessi”. E non è uguale a se stesso, pur essendo un “segno dei tempi”, il
fenomeno dell’immigrazione al quale il Papa – in coincidenza con la Giornata
mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra oggi - ha dedicato il
primo pensiero del dopo-Angelus. Spostamenti volontari o
forzati, legali o clandestini, per motivi di lavoro o di studio: in questo
panorama, Benedetto XVI ha ribadito che la solidarietà resta la sola chiave per
rapportarsi positivamente con gli immigrati:
“Se, da una parte, si afferma il rispetto delle diversità etniche e
culturali, dall’altra permangono difficoltà di accoglienza e di integrazione.
L’altro
pensiero del Pontefice, che ha salutato in sei lingue le migliaia di persone in
Piazza San Pietro, è andato alla Scuola cattolica nel giorno della sua Giornata
diocesana di Roma:
“Saluto i dirigenti, gli insegnanti, i genitori e gli alunni qui
convenuti, e li incoraggio a proseguire nell’impegno per un’educazione
integrale, che si sforzi di unire la qualità dell’istruzione e la concezione
cristiana dell’uomo e della società. Auspico che sia costante la collaborazione
tra famiglia e scuola, come pure che il servizio assicurato dalle scuole
cattoliche sia pienamente riconosciuto. Buon anno scolastico!”.
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La Giornata mondiale del migrante
e del rifugiato, ricordata dal Papa all’Angelus, pone
quest’anno al centro della propria analisi la situazione della donna immigrata.
Sullo specifico aspetto femminile del più vasto fenomeno migratorio, Giovanni Peduto ha intervistato mons. Agostino Marchetto, segretario
del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti:
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R. - Si tratta di un
generoso sacrificio da parte di mogli e madri che sono costrette a lasciare la
famiglia per guadagnare per essa il pane quotidiano
altrove, dove magari l’offerta di lavoro si dirige alle donne piuttosto che
agli uomini. La separazione familiare però è un grande problema, con gravi
conseguenze, che meritano profonda attenzione da parte di tutti. In questo
contesto, dirò solo che
D. - Altro tema
affrontato è quello dei rifugiati. I mass media ne parlano e questa realtà è
assai triste. Qual è il compito della Chiesa a tale riguardo?
R. - Benedetto XVI
stesso attesta nel suo Messaggio che “
D. - Categoria di
migranti sono anche gli studenti stranieri, in posizione che sembra
privilegiata rispetto agli altri migranti. Perché
R. - Perché
anzitutto sono migranti, e come tali in situazione di
disagio, lontani da casa, dalla patria, dalla propria cultura e dal loro
modo di vivere, ecc. Perciò - anche se hanno magari una borsa di studio e
dunque sembrano più autosufficienti - essi pure hanno bisogno di aiuto per
integrarsi, anche solo temporaneamente, nel Paese di accoglienza. In realtà, in
molti casi, la borsa di studio non è sufficiente per coprire tutte le necessità
dello studente straniero. Essi abbisognano di un punto di riferimento per
essere aiutati a superare momenti di crisi, e non solo economica. La fede, poi,
viene espressa in diversi modi nei vari Paesi, anche
nella vita di tutti i giorni, perciò uno studente all’estero ha bisogno di
qualcuno che lo ascolti e capisca. Se tutto questo sostegno viene invece a
mancare, vi sono conseguenze negative per lo studio stesso. Se adeguatamente
accompagnato, invece, anche spiritualmente, ecclesialmente,
con impegno pastorale specifico, la sua “esperienza universitaria [all’estero]
può costituire un’occasione straordinaria di arricchimento spirituale”, come
afferma Benedetto XVI nel suo Messaggio. Il recente nostro II Congresso
Mondiale di pastorale per gli studenti esteri lo ha confermato.
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15 gennaio 2006
LA
GIORNATA DIOCESANA DELLE SCUOLE CATTOLICHE A ROMA,
OCCASIONE
PER VALUTARE IL RUOLO FORMATIVO DI UNA RETE
DI
ISTITUTI CHE IN ITALIA ATTENDE ANCORA IL PIENO RICONOSCIMENTO
Una scuola di buon livello, anche nell’insegnamento
cristiano, e il cui servizio sia “pienamente riconosciuto”. Questo, dunque, il
pensiero di Benedetto XVI sulle scuole cattoliche, che celebrano oggi a Roma la
loro Giornata diocesana sul tema “Chiesa, famiglia e scuola per la formazione delle persona”. Sul senso di questo appuntamento, Marina Tomarro ha intervistato don Carmine Brienza,
direttore dell’Ufficio Scuola Cattolica del Vicariato di Roma:
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R. – Il senso di questa Giornata in fondo è questo: far
sentire alla scuola cattolica che è parte integrante della diocesi di Roma e
sensibilizzare le comunità cristiane che la scuola cattolica è questione che li
riguarda. L’educazione coinvolge una pluralità di soggetti –
famiglia, parrocchie – e quindi se non c’è anche questa consonanza di
intenti, di progetto condiviso, è chiaro che l’educazione non produce e non
diventa feconda.
D. – In che modo la famiglia viene
coinvolta in questo percorso?
R. – Nell’elaborazione del progetto educativo, la scuola
cattolica chiede alla famiglia di non pensare all’iscrizione in una scuola
cattolica come a una sorta di “scaricabarile”: la famiglia, quindi, viene attirata nelle grandi scelte, negli istanti formativi
comuni, perché si esprima e collabori. D’altra parte, se il progetto educativo
che la scuola persegue non trova la famiglia in sintonia, è chiaro che poi a pagare
è il ragazzo.
D. – Oggi quali sono le maggiori difficoltà affrontate
dalla scuola cattolica?
R. – Sicuramente la difficoltà principale è la difficoltà
gestionale. Il fatto che alla scuola cattolica manchi un’effettiva parità è
veramente un macigno di illegalità che pesa sulle scuole italiane. Lo Stato ha
riconosciuto che
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ALLA
SCOPERTA DELLE RADICI CRISTIANE DELL’EUROPA
IN
CAMMINO VERSO DIO: I PELLEGRINAGGI CRISTIANI NELL’ERA MEDIEVALE.
-
Intervista con il prof. Francesco Sisinni -
E’ il 333 dopo Cristo quando un
vescovo della Gallia traccia l’itinerario da Bordeaux
a Gerusalemme, passando per Costantinopoli. Un semplice riferimento storico che
sottolinea quanto profonde siano le radici cristiane dell’Europa. Radici di cui
i pellegrinaggi furono e sono ancora oggi una delle
manifestazioni più visibili. Sul ruolo del pellegrinaggio
nell’edificazione dell’identità europea, Alessandro Gisotti ha intervistato il
prof. Francesco Sisinni, responsabile del master di
cultura cristiana all’Università LUMSA di Roma:
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D. – Come nasce l’idea di pellegrinaggio e che significato
aveva per chi si metteva in cammino verso i luoghi santi?
R. – Il pellegrinaggio ha origini molto remote, perché
risponde all’ansia metafisica dell’incontro con il divino, con lo
straordinario. Non c’è pellegrinaggio senza questa motivazione spirituale. Il
pellegrinaggio poi si snoda attraverso le vie del pellegrinaggio, e vi è tutto
un rituale, anche una liturgia del pellegrinaggio – sovente il pellegrino,
prima di partire, fa testamento perché sa che deve andare incontro a gravi
disagi, può anche non tornare, e poi si incammina per le lunghe vie che sono le
vie romane e poi altre vie se ne aggiungono, tra cui la Francigena,
la Carolingia, la Lauretana
... Le mete sono, anzitutto, Gerusalemme, che è la Città di Dio; Roma, dove già
la mamma di Costantino, secondo la tradizione, porta le reliquie della Passione
di Cristo; San Michele al Gargano e, in ultimo, Santiago
di Compostela.
D. – Si può dire che è proprio grazie ai pellegrinaggi che
i cittadini dell’Europa, incontrandosi, abbiano maturato l’idea della propria
identità cristiana…
R. – Non vi è dubbio, perché vi è una sostanziale affinità
culturale, perché il baratro che si era creato nella
filosofia di Platone tra il mondo delle idee e il mondo delle cose viene
mirabilmente colmato con lo scandalo dell’Incarnazione. E questa è la lieta
novella. Quindi, una cultura che si diffonde, che viene
portata soprattutto dai monaci, e con i monaci i pellegrini, perché i
pellegrini comunicano tra di loro, possono avere degli scambi proprio perché
parlano lo stesso linguaggio spirituale, religioso, culturale, umano. Si
intesse dunque questo meraviglioso tappeto di relazioni che corre per tutta
l’Europa, tant’è che l’Europa stessa viene chiamata “la Cristianità”. E questo nome, che
identifica il continente antico con la cristianità, resta fino alle soglie
dell’era moderna. Anche nei Trattati ufficiali si parla di “Cristianità” per
dire Europa: a nord della Cristianità, a sud della Cristianità, a est della
Cristianità, e così via...
D. – I pellegrinaggi furono non solo uno straordinario
fenomeno di fede, ma anche un momento di grande crescita culturale per
l’Europa. In che modo?
R. – Il pellegrinaggio, intanto, entra subito nella
letteratura, entra nella poesia, perché ha anche aspetti epici. Il pellegrino,
questa figura che diventa anche motivo di una poetica del pellegrinaggio, fino
alla fioritura dei cicli, gli stessi cicli – il ciclo carolingio,
il ciclo di Re Artù – sono dei cicli che fioriscono
sulla immagine del Cavaliere, che è spesso il pellegrino o che va in soccorso
del pellegrino, perché il Cavaliere – questo è il periodo della fioritura degli
ordini cavallereschi – è quello che si espone a tutti i rischi, e anche alla lotta
non soltanto con le asperità del territorio, con l’esterno, ma anche con
l’interno. San Bernardo di Chiaravalle
dice che il pellegrino deve affrontare grosse battaglie all’interno perché può
avere lo sconforto dei discepoli di Emmaus...
D. – “Il pellegrinaggio giacobeo
rimanda alle origini spirituali e culturali del Vecchio continente; Chiesa ed
Europa sono due realtà intimamente correlate nella loro essenza e nel loro
destino”: così scrisse Giovanni Paolo II nel messaggio di apertura dell’Anno
Santo Compostelano. Che ruolo ha dunque oggi il
pellegrinaggio nella riscoperta dell’identità europea?
R. – Dante si fa interrogare da San Giacomo sulla virtù
teologale della speranza. Il pellegrinaggio è la speranza, perché vi è la
speranza dell’incontro. Non vi è pellegrinaggio senza speranza. La speranza
della visione di quel Dio che è bellezza, da cui discende, appunto, la
possibilità della salvezza del mondo, “la bellezza incarnata – come dice Dostojevski – che salverà il mondo”.
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RAPPORTO
SU MINORI E TV: MOLTE LE VIOLAZIONI NONOSTANTE
IL
CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE. L’USO MASSICCIO DELLA TELEVISIONE
HA
EFFETTI NEGATIVI NON SOLO SULLA FANTASIA MA ANCHE SULLA SALUTE DEI RAGAZZI
-
Intervista con Emilio Rossi e Vincenzo Vita -
Oltre mille casi considerati, 132 violazioni accertate,
355 procedimenti instaurati. Sono alcuni dei dati che fotografano tre anni di
attività, tra il 2003 e il 2005, del Comitato di applicazione del codice di
Autoregolamentazione per la tutela dei minori in tv, presentati in questi
giorni a Roma. Secondo un’indagine dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di
Roma, l’uso esagerato della televisione ha effetti negativi non solo sulla
fantasia ma anche sulla salute dei bambini. Il Comitato ha dunque lanciato un
nuovo invito ai genitori a sviluppare nei figli lo spirito critico di fronte ai
tanti modelli di comportamento proposti dal piccolo schermo. Il servizio di
Alessandro Guarasci.
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E’ Mediaset che ha collezionato
più violazioni al codice minori e tv: 59 contro le 38 della
Rai, 23 per le altre televisioni locali. Nel mirino sono finiti film e
telefilm, seguono reality e talk show. Nel solo 2005,
accanto alle 47 violazioni accertate, il Comitato ha emesso 38 delibere-raccomandazioni
e 6 documenti d'indirizzo. Questi ultimi hanno riguardato in particolare le
trasmissioni televisive di wrestling, un esempio classico di violenza sul piccolo
schermo. Tra i casi sanzionati dal Comitato Minori e Tv, alcuni episodi di
cronaca raccontati più volte in fascia protetta dalle 16 alle 19 con dovizia di
particolari scabrosi. Emilio Rossi, presidente del
Comitato Minori e tv:
“Il modo martellante
in cui questo è avvenuto senza nessuna preoccupazione - non solo di dosare
quantitativamente, ma di selezionare e giudicare che alcune sedi erano del tutto improprie e altre erano semmai proprie ad una
trattazione molto sobria - ha reso però possibile una messa in chiaro, molto
precisa, di alcune esigenze in un documento ad
hoc”.
E secondo un’indagine
promossa dall’Ospedale Bambino Gesù l’utilizzo massiccio di tv riduce nei
bambini i valori di una sostanza importante per la crescita. Un uso esagerato
poi riduce la fantasia di molti piccoli. Vincenzo Vita, assessore alle
politiche culturali della provincia di Roma ed esperto di mass media:
“Il consumo massimo di mediaticità
avviene nelle giovanissime generazioni, per cui non
parliamo più come se fosse un ghetto della tv per i minori ma della televisione,
perché ci accorgiamo che i grandi consumatori sono proprio quelli dell’età più
giovane e quindi l’intera programmazione, senza reticenze, deve essere
immaginata e pensata anche per loro”.
Per Vincenzo Vita il rischio è che la violenza
in tv sia percepita come qualcosa di normale.
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NARRATA
DA TERENCE MALICK NEL SUO ULTIMO FILM “THE NEW WORLD
– IL
NUOVO MONDO”, ISPIRATO ALLA STORIA DELLA PRINCIPESSA POCAHONTAS
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15 gennaio 2006
NON È
AFFETTO DA VIRUS H5N1 IL GIORNALISTA RUSSO RIENTRATO A BRUXELLES DALLA TURCHIA
E SUBITO DOPO RICOVERATO. IN TURCHIA UN’ALTRA MORTE SOSPETTA
ROMA. = Il virus dell’influenza aviaria non è arrivato,
come temuto, nel cuore dell'Europa. Il giornalista televisivo russo rientrato a
Bruxelles da un viaggio in Turchia e poi ricoverato all’ospedale Saint-Pierre, non è affetto dal virus H5N1. Il caso aveva
fatto scattare l’allarme perchè il giornalista presentava febbre alta e tosse,
dopo essere rientrato da Van, dove aveva realizzato
un reportage televisivo sull’influenza aviaria. Ieri, in un’affollata
conferenza stampa, il ministro belga per la sanità, Rudy
Demotte, ha annunciato che il giornalista è stato
colpito semplicemente da un’influenza stagionale. L’uomo si era recato in una
clinica del suo quartiere con febbre e tosse, dicendo ai medici che era appena
tornato dalla Turchia. La descrizione ha fatto immediatamente scattare
l’allarme al commissariato interministeriale belga per l’influenza aviaria.
Intanto, in Turchia una ragazza di 12 anni, ricoverata da alcuni giorni a Van con sintomi che ricordavano quelli dell’influenza
aviaria, è morta oggi. Lo hanno detto televisioni turche, ma la causa del decesso
non è stata ancora accertata. (T.C.)
IN
KENIA, SICCITÀ E CARESTIA SPINGONO LE TRIBÙ NOMADI VERSO LE CITTÀ E A GARISSA È
GIÀ EMERGENZA PER FAR FRONTE ALLE MIGLIAIA DI PERSONE CHE HANNO ABBANDONATO LE
ZONE RURALI. IL VESCOVO DI GARISSA:
GARISSA. = Mons. Paul Darmanin vescovo di Garissa,
AD UNA
SUORA CATTOLICA DELL’INDIA IL PREMIO NAZIONALE 2005 PER L’IMPEGNO IN FAVORE DEI
DISABILI. PER I BAMBINI NON UDENTI
NEW DEHLI. = Suor Merly Tom Kizhakayil, delle Suore
Missionarie di Maria Aiuto dei Cristiani, ha ricevuto in India il Premio
Nazionale 2005 come persona impegnata nel sevizio ai
disabili. Il riconoscimento le è stato conferito dal presidente della
Federazione Indiana, Abdul Kalam,
che ha elogiato il ruolo della comunità cattolica nel servizio sociale, specialmente
nei confronti delle categorie svantaggiate. Con la sua congregazione, nata nel
Nordest dell’India 60 anni fa, Suor Merly ha prestato
servizio a Mumbai e Shillong.
Il suo impegno, scrive l’agenzia Fides, in particolare si è concentrato verso i
bambini non udenti per i quali ha sviluppato metodi e tecniche di educazione e
insegnamento che hanno permesso a numerosi ragazzi di tornare a condurre una
vita normale. Il lavoro delle religiose cattoliche in India è ancor più
meritorio se si pensa che spesso sono vittime di aggressioni da parte di gruppi
fondamentalisti indù, come la religiosa Clarissa suor
Maria Rani, uccisa dieci anni fa nello stato del Madhya Pradesh: per lei la
diocesi di Indore ha aperto la fase diocesana del
processo di beatificazione. Oltre a Madre Teresa di Calcutta, fra le religiose
distintesi per il servizio pastorale in India, vi è anche la carmelitana suor
Eufrasia. Nota come la “Madre che Prega” è stata proclamata “Serva di Dio” nel
1987 e “Venerabile” nel 2002. (T.C.)
BATTEZZATA
IERI A MADRID L’INFANTA DI SPAGNA LEONOR,
PRIMOGENITA
DEL PRINCIPE FELIPE E DELLA MOGLIE DONNA LETIZIA.
IL
RITO È STATO CELEBRATO CON ACQUA DEL FIUME GIORDANO
MADRID. = L’infanta Leonor, primogenita dei principi delle
Asturie, Felipe e Letizia, e futura regina di
Spagna, è stata battezzata ieri con acqua del fiume Giordano nel palazzo della
Zarzuela. Alla piccola, nata lo scorso 31 ottobre con parto cesareo in una
clinica privata di Madrid, è stato dato il nome di Leonor
de Todos Los Santos. Per la
prima volta, re Juan Carlos
e la regina Sofia hanno fatto da padrino e madrina per un loro nipote. La cerimonia
si è svolta in forma privata in un salone del palazzo reale, lo stesso dove
sono avvenuti i battesimi dei tre figli del re, ed è stata officiata
dall’arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela. Il rito, seguito da un brindisi e poi da una
colazione riservata alla sola famiglia, è avvenuto nel fonte battesimale di
Santo Domingo de Guzman, come succede da 401 anni per
i principi e infanti di Spagna. L'acqua del fiume Giordano, come è antica
tradizione dei Borbone, era stata portata dalla Terra
Santa lo scorso ottobre dai Frati francescani che custodiscono i luoghi sacri.
(T.C.)
UNA
MAGGIORE RESPONSABILITÀ CRISTIANA PER UN PIÙ FORTE IMPEGNO SOCIALE.
SONO
LE PRIME CONCLUSIONI PUBBLICATE DEL CONGRESSO PER I LAICI
CHE SI
È SVOLTO A SALTA, IN ARGENTINA, NEL NOVEMBRE SCORSO.
PER I GIOVANI NUOVE FORME DI EVANGELIZZAZIONE
SALTA. = Prendere maggiore coscienza
della responsabilità cristiana nell’aiutare i fratelli che soffrono; promuovere
azioni che permettano di raggiungere un’educazione integrale; fortificare e
rafforzare il ruolo della famiglia. Sono le prime conclusioni pubblicate
del Congresso arcidiocesano dei laici che si è svolto a Salta, in Argentina, il
12 e 13 novembre scorso, con lo slogan “Voi siete il sale della terra e la luce
del mondo”. I testi, scrive l’agenzia Fides, orientano l’impegno del laico
negli ambiti della società civile, della Chiesa e della politica; sulla base di
questi sarà adesso una équipe di esperti ad elaborare
il documento finale del congresso. Nei due giorni che hanno visto protagonisti
diversi laici, è emersa la necessità di un impegno maggiore nell’ambito della
società civile. Lo scopo arrivare alla gente per restituirgli la fede e la
speranza e promuovere un cambiamento nella realtà, usando risorse umane e
spirituali. Riguardo ai mezzi di comunicazione, l’auspicio è che possano essere
sempre più a servizio della promozione dei valori collegati alla dignità umana
e che
È
ATTERRATA STAMATTINA NEGLI STATI UNITI
PARTITA
SETTE ANNI FA, DOPO AVER GIRATO TRE VOLTE INTORNO AL SOLE
HA
RACCOLTO POLVERI DI STELLE E COMETE
WASHINGTON. = La capsula spaziale americana Stardust, che ha
raccolto polvere di stelle e comete, è atterrata stamattina su una base
militare dell’Utah. Lo ha annunciato
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15 gennaio 2006
- A cura di Amedeo Lomonaco -
I
palestinesi residenti a Gerusalemme Est potranno partecipare alle elezioni
legislative palestinesi fissate per il prossimo 25 gennaio. Lo ha deciso il
Consiglio dei ministri israeliano. Nei Territori, intanto, un nuovo raid israeliano
ha provocato la morte di due palestinesi. Il nostro servizio:
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I
palestinesi residenti a Gerusalemme Est, a maggioranza araba, potranno votare
in 5 uffici postali oppure in località vicine alla città. L’esecutivo
israeliano ha però posto un veto ad Hamas: nel settore orientale della Città Santa, il movimento
estremista palestinese non potrà affiggere manifesti o distribuire materiale
propagandistico sui suoi candidati. Il governo dello Stato ebraico ha annunciato, inoltre,
che Ehud Olmert resterà
primo ministro ad interim fino alle elezioni generali israeliane
del 28 marzo. Non ci sono dunque novità sulle condizioni di salute di Ariel Sharon, in coma da undici giorni. Il portavoce dell’ospedale di Gerusalemme dove è ricoverato l’ex
premier, ha riferito, infatti, che il suo quadro clinico “resta invariato, grave
ma stabile”. “Non c’è ancora – ha aggiunto – alcuna ripresa di conoscenza”. Sul
terreno si registra, intanto, un nuovo raid israeliano nei Territori: un’incursione condotta da soldati
dello Stato ebraico nel villaggio cisgiordano di Roujib, vicino a Nablus, ha provocato la morte di due palestinesi. Le
vittime sono una donna e suo figlio. Secondo testimoni oculari, i militari
avrebbero sparato contro la loro casa, ritenuta per errore un covo di fondamentalisti.
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Quaranta giorni di lutto proclamati in Kuwait per la morte
dell’emiro Jaber al Ahmad Al Sabah. L’emiro, 79
anni e da 27 a capo del piccolo Stato, era malato dal 2001
quando venne colpito da un'emorragia cerebrale. Gli succede il principe ereditario,
Saad al Abdullah al Sabah, scelto dall’emiro come proprio successore nel 1978. Saad, 76 anni, è malato e secondo gli analisti a guidare effettivamente
l’emirato sarà il primo ministro. Si stima che in Kuwait si trovi un decimo
delle riserve mondiali di petrolio.
Cresce il mistero sulla sorte del numero due di Al Qaeda, il medico egiziano Al
Zawahiri. Secondo i servizi di intelligence di Islamabad e la
televisione araba “Al Arabyia”, il terrorista non è
morto nel raid pianificato dalla CIA. L’attacco, condotto la notte tra venerdì
e sabato in un villaggio di una zona tribale del Pakistan occidentale, ha
causato la morte di 18 persone, tra cui donne e bambini. Sono previsti test sul
DNA delle vittime dell’operazione militare. Gli Stati Uniti non hanno né
confermato né smentito la notizia della morte del medico egiziano, ritenuto tra
i responsabili della pianificazione dell’attacco alle Torri gemelle nel 2001.
Ennesimo attacco suicida in Afghanistan, nella provincia
meridionale di Kandahar: un soldato canadese e due
civili afghani sono rimasti uccisi
quando un kamikaze, alla guida di un’autobomba, si è fatto esplodere nei
pressi di un convoglio canadese.
Il presidente del Tribunale che giudica l’ex presidente
iracheno Saddam Hussein, il
curdo Rizkar Amin, ha presentato le dimissioni. Lo riferiscono la BBC e
agenzie internazionali. Secondo diverse fonti, il giudice vorrebbe lasciare
l’incarico in segno di protesta per le critiche ricevute da stampa e media
sulla sua gestione del processo. Ieri, fonti del Tribunale speciale, incaricato
del processo contro l’ex rais, avevano dichiarato invece che il presidente
della corte non avrebbe presentato le dimissioni.
L’Iran ha espresso l’intenzione di
continuare i negoziati con l’Agenzia internazionale per l'energia atomica
(AIEA) e con l’Unione Europea sul proprio programma nucleare. Il governo di Teheran ha avvertito, però, che non intende rinunciare allo
sviluppo di una propria tecnologia. Intanto, dopo le recenti
dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sull’Olocausto, definito una “leggenda”,
l’esecutivo iraniano ha annunciato di voler organizzare un simposio internazionale
sulle “reali dimensioni” della Shoah. Secondo
l’agenzia di stampa iraniana ISNA, che cita il portavoce del ministero degli
Esteri iraniano Assefi, la conferenza sarà
organizzata dal dicastero degli Esteri col patrocinio dell’Organizzazione della
Conferenza Islamica (OCI) e di altri Paesi.
Il Cile sceglie oggi il proprio presidente. I due candidati
al ballottaggio sono la socialista Michelle Bachelet e il conservatore Sebastian
Pinera. Bachelet, figlia di
un generale morto in prigione durante il regime di Pinochet,
è favorita nei sondaggi rispetto a Pinera,
imprenditore e proprietario di un canale televisivo.
Elezioni presidenziali anche in Finlandia dove oltre quattro
milioni di persone sono chiamate al voto che dovrebbe sancire la riconferma del
presidente uscente, la signora Tarja Halonen. I suoi principali rivali
sono l’ex ministro delle Finanze, il conservatore Sauli
Niinisto e il premier di centro, Matti Vanhanen. L’eventuale ballottaggio si terrà il prossimo 29
gennaio.
A Roma circa 50 mila persone hanno partecipato, ieri
pomeriggio, alla manifestazione tenutasi in piazza Farnese per chiedere l’istituzione dei PACS, i Patti civili
di solidarietà, cioè le cosiddette unioni civili. Hanno aderito esponenti del
centrosinistra e associazioni di omosessuali. A Milano si è tenuta, sempre ieri
pomeriggio, un’altra manifestazione a sostegno della legge
194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Sull’acceso dibattito
politico attorno ai PACS,
Paolo Ondarza ha intervistato padre
Michele Simone, vicedirettore e notista politico di Civiltà
Cattolica:
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R. – La
Costituzione parla di matrimonio fondato sulla famiglia. L’offrire semplicemente
un’opzione individualistica, in base alla quale ciascuno si sceglie la propria
forma di unione, comporta la mancanza di un interesse da parte della società a
difendere la famiglia. Questo è qualcosa certamente contrario al bene comune.
Si possono trovare forme non istituzionali che garantiscano
alcuni diritti alle coppie che vivono da alcuni anni insieme.
D. – Come vede l’attuale dibattito politico attorno ai
PACS?
R. - Come tutte le iniziative di questo
periodo risentono del fatto che siamo in campagna elettorale. Tutto è
strumentalizzato in funzione delle elezioni. Ciascuno, anche nell’ambito delle
singole coalizioni, a causa della legge proporzionale, tenta di sottrarre voti
agli altri. I leader delle varie coalizioni devono fare i conti tra i voti che
guadagnano e quelli che perdono. Nello stesso tempo, non bisogna dimenticare
che non soltanto il centro-sinistra è diviso su questo punto. Sia la
Margherita, sia l’Udeur non sono certamente a favore
dei PACS. Dell’altra parte, Berlusconi non ha parlato.
D’altronde è risaputo che qualche onorevole di Forza Italia si è dichiarato a
favore delle coppie di fatto, anche omosessuali, mentre altri partiti, come l’Udc o la Lega, sono di per sé contrari.
D. – Quindi, secondo lei, l’elettorato cattolico in questo
momento che difficoltà può incontrare nel capire quali sono le posizioni?
R. – Bisogna aspettare innanzitutto che sia pubblicato il
programma. Fino adesso l’unica cosa che si può dire, per quanto riguarda il
centrosinistra, è che il leader Prodi ha detto
genericamente che saranno inserite le unioni civili. Ma che cosa significhi
questo e che differenza ci sia tra i PACS, non lo sappiamo ancora.
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● “Man mano che
passano i giorni arrivano le conferme” di quello che i DS negavano all’inizio.
E adesso aspettiamo che si risalga ai 50 milioni di euro e a tutto il resto”.
Lo ha affermato il capo dell’esecutivo italiano Silvio Berlusconi,
riferendosi alla vicenda Unipol-Bnl, conversando con i giornalisti poco prima di lasciare Roma. Ieri, riferendosi
proprio a questa vicenda, il segretario dei DS, Piero Fassino,
aveva parlato “di un clima in cui non si può andare avanti”. I 50 milioni di euro a cui fa riferimento
Berlusconi sono quelli che secondo l’ex presidente di
Unipol, Giovanni Consorte, accusato di associazione a
delinquere, aggiotaggio e appropriazione indebita per l’inchiesta sulla scalata
ad Antonveneta, costituirebbero i proventi per le sue
consulenze sull’OPA Telecom.
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