RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L n. 58 - Testo della trasmissione di lunedì 27 febbraio 2006

 

 

Sommario

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

La vita umana è sacra e va rispettata fin dal concepimento. Lo ribadisce il Papa ai partecipanti al Congresso internazionale sull’embrione  in Vaticano

 

La carità con la fede saprà prevalere sulle discordie del mondo: così Benedetto XVI a  studenti e docenti del collegio teologico dell’apostoliki diaconia della Chiesa ortodossa di Grecia. Nel saluto all’arcivescovo Cristodoulos, il Papa prefigura un incontro nei modi e tempi che il Signore vorrà

 

Con la fede in Cristo, rischiarate l’oscurità in cui l’umanità sta brancolando: pubblicato il messaggio del Papa per la XXI GMG

 

Microcredito, strumento di lotta alla povertà senza illusioni miracolistiche: conferenza internazionale promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Con noi, mons. Giampaolo  Crepaldi

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Con una spettacolare cerimonia, si sono chiusi ieri sera a Torino i XX Giochi olimpici invernali. Prossimo appuntamento a Vancouver nel 2010

 

Retrospettiva dell’opera di Amedeo Modigliani al Vittoriano di Roma. La capitale non ospitava da 47 anni una mostra del pittore livornese emigrato a Parigi un secolo fa. Intervista con Rudy Chiappini

 

CHIESA E SOCIETA’:

Sarà inaugurato mercoledì prossimo il nuovo portale cattolico in Brasile

 

Dal 3 al 5 marzo a Vibo Valentia, in Calabria, i lavori della Settimana sociale organizzata dalla Conferenza episcopale della regione

 

Manifestazione di piazza ieri nella capitale portoricana per protestare contro la presenza dell’FBI sull’isola caraibica e denunciarne l’operato

 

Quasi tutta l’Europa parla almeno una lingua straniera: lo rivela lo studio “Europeans and Their Languages

 

La Caritas della diocesi di Amalfi promuove, per la Quaresima, un’iniziativa di sostegno di 60 giovani lavoratori di Buganka, in Congo

 

24 ORE NEL MONDO:

L’Unione Europea stanzia 120 milioni di euro per l’Autorità nazionale palestinese, dopo il congelamento dei finanziamenti dovuti da parte di Israele

 

Taiwan decide di sciogliere il Consiglio nazionale per l’unificazione: irritazione della Cina e allarme da parte degli Stati Uniti

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

27 febbraio 2006

 

LA VITA UMANA E’ SACRA E VA RISPETTATA FIN DAL CONCEPIMENTO

PERCHE’ DIO STESSO, CHE NE E’ IL CREATORE, LA AMA SENZA DISTINZIONI

IN QUALUNQUE ISTANTE DEL SUO SVILUPPO. COSI’ IL PAPA AI PARTECIPANTI

AL CONGRESSO INTERNAZIONALE SULL’EMBRIONE, IN CORSO IN VATICANO

 

Dio non fa differenza tra la vita venuta alla luce e quella non nata, perché entrambe portano in sé il segno della sua paternità, da sempre difesa dalla Chiesa. E’ la riflessione che Benedetto XVI ha compiuto intrattenendosi questa mattina con i circa 350 partecipanti al Congresso internazionale iniziato stamani nell’Aula nuova del sinodo, in Vaticano. Il Congresso, promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita e in programma fino a domani, si intitola “L’embrione umano nella fase del preimpianto” e concentra la propria attenzione, tra etica e diritto, sui primissimi stadi di sviluppo delle cellule embrionali. Il servizio di Alessandro De Carolis:

 

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La vita umana e le leggi che la governano sono un mistero che l’intelligenza umana può penetrare fino a un certo punto. Oltre questa soglia, inizia “l’avventura della trascendenza” che trova risposte nella fede in Dio e nella Sacra Scrittura, tra le cui pagine è scritto tutto l’amore di Dio “verso ciascun essere umano ancor prima del suo prendere forma nel seno della madre”. Con i ricercatori e gli studiosi di genetica impegnati a congresso in Vaticano sull’embrione umano colto nei suoi primissimi giorni dal concepimento, Benedetto XVI ha voluto sottolineare il rapporto tra ricerca scientifica e riflessione etica. Si tratta – ha riconosciuto – di “un argomento affascinante” e al tempo stesso “difficile e impegnativo”, del quale “né la Sacra Scrittura né la Tradizione cristiana più antica possono contenere trattazioni esplicite”. Tuttavia, ha osservato poco dopo il Papa:

 

“Anche in mancanza di espliciti insegnamenti sui primissimi giorni di vita del nascituro, è possibile trovare nella Sacra Scrittura preziose indicazioni che motivano sentimenti d'ammirazione e di riguardo nei confronti dell'uomo appena concepito, specialmente in chi, come voi, si propone di studiare il mistero della generazione umana”.

 

I libri sacri – ha proseguito Benedetto XVI – “intendono mostrare l'amore di Dio verso ciascun essere umano ancor prima del suo prender forma nel seno della madre”. Un amore che “non fa differenza fra il neoconcepito ancora nel grembo di sua madre, e il bambino, o il giovane, o l'uomo maturo o l'anziano. Non fa differenza perché in ognuno di essi vede l'impronta della propria immagine e somiglianza”:

 

“Per questo il Magistero della Chiesa ha costantemente proclamato il carattere sacro e inviolabile di ogni vita umana, dal suo concepimento sino alla sua fine naturale. Questo giudizio morale vale già agli inizi della vita di un embrione, prima ancora che si sia impiantato nel seno materno, che lo custodirà e nutrirà per nove mesi fino al momento della nascita: “La vita umana è sacra e inviolabile in ogni momento della sua esistenza, anche in quello iniziale che precede la nascita”.

 

Il Pontefice ha apprezzato il lavoro svolto dalla Pontificia Accademia della Vita a servizio di queste convinzioni. Un lavoro, ha detto, svolto che cerca di stabilire le connessioni tra scienza, etica e diritto. “So bene, cari studiosi – ha affermato – con quali sentimenti di meraviglia e di profondo rispetto per l’uomo voi portate avanti il vostro impegnativo e fruttuoso lavoro di ricerca sull’origine stessa della vita umana”. Un mistero “il cui significato la scienza sarà in grado di illuminare sempre di più, anche se difficilmente riuscirà a decifrarlo del tutto”, giacché, ha soggiunto, “l'uomo rimarrà sempre un enigma profondo e impenetrabile”:

 

“Abbiamo enormemente migliorato le nostre conoscenze e identificato meglio i limiti della nostra ignoranza; ma per l'intelligenza umana sembra sia diventato troppo arduo rendersi conto che, guardando il creato, ci si incontra con l'impronta del Creatore. In realtà, chi ama la verità, come voi cari studiosi, dovrebbe percepire che la ricerca su temi così profondi ci pone nella condizione di vedere e anche quasi di toccare la mano di Dio. Al di là dei limiti del metodo sperimentale, al confine del regno che alcuni chiamano meta-analisi, là dove non basta più o non è possibile la sola percezione sensoriale né la verifica scientifica, inizia l'avventura della trascendenza, l’impegno del “procedere oltre”.

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LA CARITA CON LA FEDE SAPRA’ PREVALERE SULLE DISCORDIE DEL MONDO:

COSI’  BENEDETTO XVI, A STUDENTI E DOCENTI DEL COLLEGIO TEOLOGICO DELL’APOSTOLIKI DIACONIA DELLA CHIESA ORTODOSSA DI GRECIA.

NEL SALUTO ALL’ ARCIVESCOVO CRISTODOULOS, IL PAPA PREFIGURA UN INCONTRO

NEI MODI E TEMPI CHE IL SIGNORE VORRA’

- Servizio di Roberta Gisotti -

 

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“Fede, speranza e carità nella vita cristiana vanno insieme”: lo ha ribadito Benedetto XVI rivolto agli archimandriti, ai sacerdoti, ai seminaristi e a tutti i partecipanti alla visita di studio a Roma del Collegio greco ortodosso, accompagnati dal vescovo di Fanarion, Agathanghelos. Il Papa ha auspicato che si possa “trovare concretamente una via per superare” le divisioni “attraverso una conversione personale e comunitaria” e così anche “l’esercizio dell’ascolto dell’altro e la preghiera” per l’unità. 

        

Se all’inizio del secondo millennio, hanno prevalso le ‘forze del male’ tra i cristiani d’Oriente e d’Occidente, il Papa ha evidenziato i “molti segni consolatori” registrati negli ultimi 40 anni nei rapporti tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa di Grecia, coronati dall’incontro tra Giovanni Paolo II e l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Christodoulos, nel maggio 2001, cui hanno fatto seguito – ha ricordato il Santo Padre – “vari atti di collaborazione” e “iniziative  utili” per conoscersi più da vicino e favorire la formazione dei giovani, come scambi di visite, borse di studio e cooperazioni editoriali.  E, tra queste, Benedetto XVI ha citato i progetti di formazione che il Collegio Apsotoliki Diakonia sta sviluppando con il Comitato cattolico per la collaborazione culturale con le Chiese ortodosse, nell’ambito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. “Sono certo – ha dichiarato Benedetto XVI – che la carità reciproca saprà alimentare la nostra inventiva e ci farà percorrere strade nuove”. Infine un saluto particolare all’arcivescovo Christodoulos: “Il Signore – ha osservato Benedetto XVI – ci indicherà i modi e i tempi per rinnovare il nostro incontro nell’atmosfera gioiosa di un ritrovarsi tra fratelli”.

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BENEDETTO XVI HA RICEVUTO IN UDIENZA IL GOVERNATORE

 GENERALE DEL CANADA, MICHAËLLE JEAN

 

Benedetto XVI ha ricevuto stamani in udienza la signora Michaëlle Jean, governatore generale del Canada, con il consorte e il seguito. Il colloquio, svoltosi in un clima particolarmente cordiale, è durato circa 25 minuti. Il governatore del Canada ha preso parte ieri alla cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici di Torino. Ricordiamo che le prossime Olimpiadi invernali si terranno proprio in terra canadese, nel 2010 a Vancouver.

 

 

CON LA FEDE IN CRISTO, RISCHIARATE L’OSCURITA’ IN CUI L’UMANITA’

STA BRANCOLANDO: COSI’, BENEDETTO XVI NEL MESSAGGIO PER LA XXI GMG.

IL PAPA INVITA I GIOVANI AD AMARE LA CHIESA, A LEGGERE E MEDITARE LA BIBBIA, BUSSOLA CHE INDICA LA STRADA DA SEGUIRE

 

 “La presenza amorevole di Dio, attraverso la sua parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti più difficili”: è quanto scrive Benedetto XVI nel messaggio per la XXI Giornata Mondiale della Gioventù, che si celebrerà a livello diocesano il prossimo 9 aprile, Domenica delle Palme. Il raduno dei giovani, incentrato quest’anno sul tema “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”, rappresenta una tappa di avvicinamento alla GMG di Sydney, nel luglio del 2008. Il servizio di Alessandro Gisotti:

 

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“Costruire la vita su Cristo, accogliendone con gioia la parola e mettendone in pratica gli insegnamenti”: è questo il “programma” per i giovani del Terzo Millennio indicato da Benedetto XVI nel messaggio per la XXI Giornata Mondiale della Gioventù. “E’ urgente – scrive il Papa – che sorga una nuova generazione di apostoli radicati nella parola di Cristo, capaci di rispondere alle sfide del nostro tempo e pronti a diffondere dappertutto il Vangelo”. Questo, prosegue il Pontefice, “vi chiede il Signore, a questo vi invita la Chiesa, questo il mondo, anche senza saperlo, attende da voi!” E se Gesù vi chiama – esorta il Papa – “non abbiate paura di rispondergli con generosità, specialmente quando vi propone di seguirlo nella vita consacrata o nella vita sacerdotale. Non abbiate paura, fidatevi di Lui e non resterete delusi”.

 

Benedetto XVI, che ricorda le “arricchenti esperienze” fatte nella GMG di Colonia l’agosto scorso, invita quindi i giovani ad amare “la parola di Dio” e la Chiesa. Proprio la Chiesa, sottolinea, “vi permette di accedere a un tesoro di così alto valore introducendovi ad apprezzarne la ricchezza. Amate e seguite la Chiesa  che ha ricevuto dal suo Fondatore la missione di indicare agli uomini il cammino della vera felicità”. Quindi, si sofferma sulle difficoltà che i giovani di oggi riscontrano nel trovare la vera felicità. “Non è facile – si legge nel messaggio – riconoscere ed incontrare l’autentica felicità nel mondo in cui viviamo in cui l’uomo è spesso ostaggio di correnti di pensiero, che lo conducono, pur credendosi “libero”, a perdersi negli errori o nelle illusioni di ideologie aberranti”. Per questo –  avverte il Papa – “è urgente liberare la libertà, rischiarare l’oscurità in cui l’umanità sta brancolando”. Il Verbo incarnato, Parola di Verità, afferma il Pontefice, ci rende “liberi e dirige la nostra libertà verso il bene”. Esorta così i giovani a meditare “spesso la parola di Dio”, lasciando che lo Spirito Santo sia “il vostro maestro”.

 

Il Papa dedica ampia parte del messaggio alla centralità della parola di Dio come “arma indispensabile nella lotta spirituale”. Essa, spiega, “agisce efficacemente e porta frutto se impariamo ad ascoltarla, per poi obbedire ad essa”. “Il segreto per avere “un cuore docile” – ribadisce – è di formarsi un cuore capace di ascoltare. Ciò si ottiene meditando senza sosta la parola di Dio e restandovi radicati, mediante l’impegno di conoscerla sempre meglio”. Esorta così i giovani “ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia” come “una bussola che indica la strada da seguire”. D’altro canto, scrive ancora, “una via ben collaudata per approfondire e gustare la parola di Dio è la lectio divina, che costituisce un vero e proprio itinerario spirituale a tappe”. Ma conclude, “la lettura, lo studio e la meditazione della Parola devono poi sfociare in una vita di coerente adesione a Cristo ed ai suoi insegnamenti”.

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MICROCREDITO, EFFICACE STRUMENTO DI LOTTA ALLA POVERTA’ SENZA ILLUSIONI

MIRACOLISTICHE: SE NE DISCUTE DA STAMANI PER DUE GIORNI NELLA

CONFERENZA INTERNAZIONALE PROMOSSA IN VATICANO

DAL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE

- Con noi mons. Giampaolo Crepaldi -

                                                  

Un centinaio di esperti, politici, imprenditori, operatori finanziari di oltre 30 Paesi dei vari continenti partecipano da stamani alla Conferenza internazionale di due giorni promossa in Vaticano dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace sul tema: “Microcredito e lotta alla povertà”. Aprendo i lavori del convegno, il Presidente del dicastero vaticano, cardinale Renato Raffaele Martino, ha detto che scopo dell’iniziativa è di “valutare tutte le possibilità offerte dallo strumento del microcredito per far fronte alla situazione di povertà, spesso drammatica e disumana, che vivono tanti fratelli e sorelle in attesa di risposte concrete e fattibili per intraprendere la strada dello sviluppo”. “Nel mondo – ha ricordato il porporato – sono più di un miliardo gli esseri umani che vivono al di sotto della soglia di povertà, cioè con meno di un dollaro al giorno”. Giunti ormai quasi alla fine del “Primo Decennio delle Nazioni Unite per lo sradicamento della povertà (1997-1006) sembra prevalere il pessimismo anche in merito al dimezzamento della povertà assoluta entro il 2015, pur non essendo insufficienti le risorse globalmente considerate.

 

Oltre alla strada dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo, con un più deciso sforzo per l’azzeramento del debito internazionale dei Paesi poveri, secondo il cardinale Martino occorre percorrere anche la via di nuove forme di finanziamento, nel cui ambito il microcredito - come strumento finanziario per lo sviluppo delle microimprese – può essere considerato una risposta interessante e innovativa. Erogando piccoli prestiti a persone non bancabili, singoli, gruppi o famiglie che non possono fornire garanzie tangibili vengono messi in grado di avviare una propria attività economica, che diventa motore di crescita e di sviluppo sociale, civile ed economico, per loro stessi e per tutto il tessuto sociale del territorio. 

 

Secondo il presidente di Giustizia e Pace, la Conferenza internazionale indetta dal dicastero servirà a valutare le condizioni generali affinché il microcredito sia un effettivo strumento di sviluppo; a considerare i soggetti più adeguati quali beneficiari e clienti del microcredito (in particolare, le donne); e a valutare con considerazione anche critica le esperienze in atto, “senza coltivare - ha detto il cardinale Martino - l’illusione miracolistica che il microcredito sia in grado di risolvere tutti i problemi, come sembra far credere qualche enfatica fonte, forse interessata a fare affari sulle spalle dei poveri”.

 

Oggi si susseguono le relazioni di responsabili di agenzie delle Nazioni Unite, economisti, operatori del settore. Alla ripresa dei lavori domani, una seconda tavola rotonda focalizzerà diverse esperienze della Chiesa cattolica nel settore del microcredito.

 

Giovanni Peduto ha intervistato il segretario del Dicastero Giustizia e Pace, il vescovo Giampaolo Crepaldi:

 

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R. – Lo scopo di questa Conferenza è mettere al centro dell’attenzione questo strumento di lotta alla povertà che è il Microcredito. Noi sappiamo che almeno da una decina di anni questo strumento viene proposto, incoraggiato, sostenuto e anche praticato nei Paesi in via di sviluppo. Lo scopo di questa Conferenza, quindi, da una parte è quello di fare una valutazione, una specie di piccolo bilancio delle esperienze che ci sono state, e nello stesso tempo una valutazione delle opportunità e dei limiti di questo strumento nella lotta alla povertà.

 

D. – Cosa può fare il Microcredito contro la povertà?

 

R. – Io sono veneto e mi ricordo che per la promozione delle classi rurali, a cavallo tra ‘800 e ‘900, i parroci del mio Veneto inventarono le casse rurali, perché il credito è certamente uno dei grandi strumenti che possono promuovere uno sviluppo economico. Quindi, prendendo l’esperienza di quel tempo vogliamo riproporla oggigiorno nel contesto dei Paesi in via di sviluppo, per fare del Microcredito uno strumento di sviluppo di queste popolazioni povere, di uno sviluppo evidentemente di carattere economico.

 

D. – Lei ha già fatto un esempio pratico di Microcredito, può ancora allargare l’orizzonte?

 

R. – E’ appena terminato l’anno internazionale del Microcredito, proposto dalle Nazioni Unite. Ci sarà poi alla fine dell’anno un’altra Conferenza internazionale sul Microcredito. Sono convinto che il Microcredito oggi sia all’attenzione della comunità internazionale e sia considerato come uno degli strumenti importanti, necessari - non l’unico evidentemente - per realizzare questo sviluppo. Oltre a dare una mano sul piano finanziario alle attività imprenditoriali di questi piccoli imprenditori, cerca anche di educarli al senso della imprenditorialità, utilizzando anche gli strumenti finanziari. Evidentemente ci sono anche nei Paesi ricchi delle esperienze di Microcredito. La nostra Conferenza, però, si limiterà soprattutto a considerare le esperienze nell’ambito dei Paesi in via di sviluppo.

 

D. – E i Governi cosa fanno a questo proposito?  

 

R. – E’ più la società civile che si muove in questa direzione. Io conosco molte esperienze, alcune anche di grande rilievo, di grande qualità, non solo tecnica ma anche etico-culturale, promosse da grandi banche europee ed anche italiane, le quali promuovono delle esperienze di Microcredito in Paesi in via di sviluppo. Mi pare sia più la ‘società civile’ che si stia muovendo su questo fronte.

 

D. – E la Chiesa?

 

D. – Guardando il programma della nostra Conferenza, vengono presentate in una sessione di lavoro esperienze che non sono propriamente ecclesiali, che provengono prevalentemente, come dicevo prima, da grandi banche del mondo occidentale, ma anche da banche che sono nate proprio con questa intenzionalità del Microcredito nell’ambito dei Paesi in via di sviluppo. E poi c’è una sessione di lavoro dedicata a quello che i cristiani fanno su questo fronte. Devo dire che sono esperienze significative, belle, anche se non ancora molto forti e diffuse.

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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

 

Prima pagina – “Dio chiederà conto a chi sparge in suo nome il sangue del fratello”: il severo monito di Benedetto XVI all’Angelus dinanzi al susseguirsi in questi giorni di tragiche violenze in Iraq e in Nigeria. 

 

Servizio vaticano - Il discorso del Santo Padre ai partecipanti al Congresso internazionale promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita; nell’occasione il Papa ha ricordato che la vita umana è sacra e inviolabile. Questo giudizio morale vale già agli inizi della vita di un embrione ancor prima che sia impiantato nel seno materno.

Il discorso di Benedetto XVI alla comunità del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

La visita del cardinale Crescenzio Sepe in Sudan.

 

Servizio estero - Nucleare: intesa di “massima” tra Mosca e Teheran per trasferire in Russia l’arricchimento dell’uranio.

 

Servizio culturale - Un articolo di Paola Baioni dal titolo “Una vita a inseguire la ‘segreta deità’”: ad un anno dalla morte di Mario Luzi.  

 

Servizio italiano - In primo piano il tema dell’economia. Fallita la scalata ENEL in Francia: polemiche. Prodi: siamo il ventre molle dell’Europa.

 

 

 

 

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OGGI IN PRIMO PIANO

27 febbraio 2006

 

 

CON UNA SPETTACOLARE CERIMONIA,

SI SONO CHIUSI IERI SERA A TORINO I XX Giochi Olimpici invernali.

PROSSIMO APPUNTAMENTO A VANCOUVER NEL 2010

 

I XX Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 si sono chiusi ieri sera con una spettacolare cerimonia. Entusiasmo e commozione dei 2500 atleti presenti e dei milioni di persone che hanno seguito l’evento attraverso le televisioni di tutto il mondo. Prossimo appuntamento a Vancouver, nel 2010. Dal capoluogo piemontese, Fabrizio Accatino:

 

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E’ stato il soffio di Isolde Kostner, la campionessa assente e futura mamma, a spegnere il braciere e a far calare il sipario sulla XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali. La cerimonia di chiusura ha bissato in termini di spettacolarità e di entusiasmo quella di apertura, tra coreografie ispirate alla storia dell’arte, al circo, al teatro da strada, alla pantomima. 124 i rappresentanti ufficiali presenti allo stadio olimpico. Il momento più intenso è stato la premiazione di Giorgio Di Centa, vincitore dell’ultima gara a 50 chilometri di fondo a tecnica libera. Un boato ha accompagnato il campione dopo l’inno nazionale mentre riceveva la medaglia d’oro dalle mani della sorella Manuela. Agli atleti, agli spettatori e ai 26 mila volontari, è andato il grazie entusiasta del presidente del comitato organizzatore, Valentino Castellani:

 

“Ce l’abbiamo fatta! Tutti insieme, con un bel gioco di squadra, con tanto impegno e tanta passione. Grazie, grazie di cuore a tutti”.

 

Si chiude un’edizione entusiasmante delle Olimpiadi: 80 Paesi partecipanti in rappresentanza di 4 continenti; 24 nazioni sul podio, 18 vincenti. L’Italia torna a casa con un buon palmares: 11 medaglie di cui 5 d’oro e 6 di bronzo. La bandiera olimpica è stata consegnata dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino al suo collega di Vancouver Sam Sallivan. Sarà infatti il Canada ad ospitare i prossimi ‘giochi bianchi’. Di questa edizione resteranno le straordinarie gesta di Enrico Fabris e la delusione per l’errore di Giorgio Rocca, le imprese dei fondisti e la caduta dei pattinatori Margaglio - Fusar Poli. E resterà l’immagine di una città che ha dato il meglio di sé agli atleti e ai tifosi che l’hanno invasa contro ogni pregiudizio che la vorrebbe fredda ed inospitale. Il CIO l’ha promossa a pieni voti. Il presidente della commissione di coordinamento, ha dichiarato: “Le infrastrutture sono state di primissima qualità e l’Italia ha dato il meglio di sé. Gli atleti e gli operatori dell’informazione sono entusiasti. Gli impianti sono stati i più straordinari mai realizzati nella storia dei Giochi Olimpici Invernali”. Sono belle parole che aiutano a vincere la malinconia.

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una retrospettiva dell’opera di Amedeo Modigliani al Vittoriano di Roma. 

La capitale non ospitava da 47 anni una mostra del

pittore livornese emigrato a Parigi esattamente un secolo fa

- Intervista con Rudy Chiappini -

 

Dopo 47 anni di assenza, torna a Roma Amedeo Modigliani, il pittore livornese emigrato a Parigi esattamente un secolo fa per vivere pienamente il fermento del mondo artistico e letterario che la capitale francese offriva. Il Vittoriano di Roma offre una retrospettiva che propone l’intero percorso creativo di Modì. E’ aperta al pubblico fino al 20 giugno. Ce ne parla Francesca Sabatinelli:

 

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Perfetto Bohemien, raffinato eccentrico, indomito ribelle: tutto ciò creò il mito di Modì, l’artista “maledetto” il cui rifugio, molto spesso, si chiamava hashish o assenzio. Una vita fatta di eccessi, di numerose donne, in molti casi divenute sue muse e modelle dei suoi ritratti. Nelle sue opere, inimitabili per gli ovali su colli allungati, Modigliani ripropone il panorama di un’epoca: le donne amate, gli amici letterati, poeti, pittori; il suo vivere prima a Montmartre poi a Montparnasse, nella Parigi che in quel periodo accoglieva Picasso e Matisse, e dunque i cubisti, i Fauves, i dadaisti-surrealisti. Tutto questo per lui, sempre fuori dalle correnti, segnò in parte l’anonimato. Una produzione limitata quella di Modiglioni, che visse solo 35 anni: in tutto non si arriva a 300 opere,  100 delle quali sono al Vittoriano. Bellissimi ritratti, i famosi nudi, rivelatori della bellezza ideale di Modì. Rudy Chiappini, direttore del museo di arte moderna di Lugano, è il curatore della mostra:

 

“La bellezza ideale che Modigliani ricercava e quella che lui ha tentato di trovare da prima nella scultura erano legate all’idealizzazione della donna. Non potendo più portare avanti questo discorso nella scultura, ha cercato di farlo nella pittura cercando di dipingere in un modo ancora classico ma andando al di là dell’immagine reale del personaggio per scoprire - alcuni dicono - l’anima. Se voi guardate alcune opere degli ultimi anni di Modigliani, manca la pupilla: gli occhi sono due macchie celesti. Quindi c’è la tendenza ad una bellezza quasi angelica. Intorno a Modigliani è nata la leggenda dell’artista “Modì”, dell’artista che faceva le sedute di Ashish, dell’artista spesso in preda ai fumi dell’alcool e a volte la critica ha anche ritenuto che fosse questa la condizione ideale di Modigliani per poter dipingere. E invece leggendo delle sue testimonianze, si vede come quando Modigliani dipingeva era assolutamente lucido, era un artista che sapeva distinguere e separare la vita dal lavoro e dalle opere”.

 

Dunque una retrospettiva evento con oli, acquerelli, disegni, e una scultura, provenienti da musei pubblici e collezioni private di tutto il mondo.

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CHIESA E SOCIETA’

27 febbraio 2006

 

 

BRASILE: MERCOLEDÌ SARÀ INAUGURATO IL NUOVO PORTALE CATTOLICO.

L’EVANGELIZZAZIONE ON LINE SI PROPONE DI OFFRIRE UNA VISIONE SERIA,

ETICA E CRISTIANA DEGLI AVVENIMENTI NAZIONALI E MONDIALI

 

BRASILIA. = Il primo marzo, in Brasile, sarà inaugurato il nuovo portale cattolico, www.portalcatolico.org.br. Lo scopo è quello di fare formazione e informazione di qualità, per offrire al pubblico sempre più esigente una visione seria, etica e cristiana degli avvenimenti nazionali e mondiali. Il portale di evangelizzazione on line sarà gestito da padre Oswaldo Gerolin Filho, il quale avrà come priorità la formazione delle persone, l’integrazione sociale, l’abilitazione professionale e la preparazione culturale, sottolineando sempre la presenza della Chiesa Cattolica e il suo costante impegno nella formazione dei giovani. Nel sito web si produrrà anche una rivista settimanale, in cui i temi saranno sì affrontati dal punto di vista della Chiesa, ma con possibilità di dibattito. Come sottolinea l’agenzia Fides, navigando poi nel sito, gli internauti potranno anche partecipare a sondaggi, seguire corsi sulle Sacre Scritture, Catechesi, Matrimonio, Vocazioni, consultare articoli con testimonianze, storie di santi e molto altro ancora. (A.E.)

 

 

DAL 3 AL 5 MARZO, A VIBO VALENTIA, IN CALABRIA I LAVORI

DELLA SETTIMANA SOCIALE ORGANIZZATA DALLA CONFERENZA EPISCOPALE

DELLA REGIONE PER INDIVIDUARE STRADE DI SPERANZA CRISTIANA

E DI LIBERAZIONE DA POTERI ILLEGALI

 

VIBO VALENTIA. = “Cristo nostra speranza in Calabria: testimoni di corresponsabilità, per servire questa terra su strade di liberazione”. È questo il tema della Settimana Sociale Calabrese che si svolgerà a Vibo Valentia dal 3 al 5 marzo e vedrà la partecipazione di trecento delegati di tutte le diocesi della regione. “Incontrandosi i cristiani calabresi possono trovare le risorse necessarie per tenere alta la testa e per non piegarla davanti ai capricci ed egoismi dei tanti prepotenti”: ha sottolineato don Piero Furci, segretario della Commissione per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza episcopale calabra, presentando l'iniziativa all’agenzia SIR. “La risorsa fondamentale da individuare - ha aggiunto - sarà un cammino formativo sullo stile dell'esodo biblico, integrativo di quelli già in atto, che ha come obbiettivo la liberazione dalla dipendenza e dal compromesso. Così i cittadini di questa terra cammineranno a fronte alta e si chineranno per venerare l’unico Dio e non per paura. Capaci poi di scegliere l’impegno serio e qualificato nel lavoro, nella professione, testimoni di luce e di coraggio”. (R.G.)

 

 

PORTORICO: IERI, MANIFESTAZIONE IN PIAZZA

NELLA CAPITALE SAN JOSÉ PER PROTESTARE CONTRO LA PRESENZA DELL’FBI

SULL’ISOLA CARAIBICA E DENUNCIARNE L’OPERATO

 

SAN JOSÉ. = Ieri, oltre un migliaio di portoricani hanno manifestato per le strade della capitale San José, per protestare contro la presenza del “Federal Bureau of Investigation” (FBI), sul territorio dell’isola caraibica. La marcia è stata organizzata dal Movimento indipendentista nazionale hostosiano (MINH) per denunciare l’operato dei federali. Nelle ultime settimane, infatti, gli agenti con il pretesto di voler scongiurare presunti attacchi terroristici, hanno intensificato le perquisizioni nelle abitazioni dei dirigenti indipendentisti, minacciandoli anche di arresto. Come riferisce l’agenzia MISNA, alla vigilia della manifestazione di protesta, l’arcive-scovo di San Juan, mons. Roberto Gonzalez Nieves, ha sostenuto, riferendosi alla condotta dell’FBI, che tali operazioni provocano instabilità nella democrazia portoricana, e creano - conclude – molta preoccupazione tra la gente. “Al di là di qualsiasi considerazione politica, i portoricani sono chiamati ad esprimere la loro indignazione contro l’FBI. Nessun indipendentista portoricano può essere considerato un terrorista”: è quanto sostenuto invece, da Sonia Cepeda, co-presidente del MINH. Nella sua affermazione, c’è un riferimento ben preciso all’uccisione, lo scorso settembre, del capo del movimento nazionalista dei “Macheteros”, Filiberto Ojeda Rios, avvenuta per mano degli agenti federali, in circostanze ancora da chiarire. (A.E.)

 

 

QUASI TUTTA L’EUROPA PARLA ALMENO UNA LINGUA STRANIERA.

A RIVELARLO È LO STUDIO EUROPEANS AND THEIR LANGUAGES COMMISSIONATO DALL’UNIONE EUROPEA. 5 INVECE, I PAESI DALLA SCARSA PASSIONE PER LE LINGUE, PRIMO TRA TUTTI: LA GRAN BRETAGNA

 

BRUXELLES. = Quasi tutta l’Europa è poliglotta, a sostenerlo è lo studio Europeans and their Languages commissionato dall’Unione Europea. Nel valutare però, la conoscenza linguistica degli Stati membri, l’indagine ha rivelato che il Regno Unito è la nazione con il peggior rapporto con le lingue straniere. Infatti, sembrerebbe che solo un britannico su tre conosca un idioma diverso da quello nazionale. Del resto l’inglese è la lingua più parlata, ragion per cui, almeno apparentemente, i britannici non avrebbero motivo di impararne una diversa. Questa scarsa propensione per le lingue è comune anche ad altri cinque Paesi europei, tra questi: l’Irlanda, l’Ungheria, il Portogallo, la Spagna e l’Italia, dove il 59 per cento della popolazione parla solo l’idioma nazionale. I migliori poliglotti si trovano in Lussemburgo, dove il 92 per cento della popolazione conosce almeno due lingue, seguono poi, i Paesi Bassi e la Slovenia. Il risultato dello studio è comunque positivo, se si pensa che in media il 56 per cento degli europei parla almeno una lingua straniera, il 28 per cento almeno due e l’11 per cento addirittura tre. Nonostante l’inglese rimanga l’idioma più diffuso, l’importanza del multilinguismo è indiscussa. Conoscere più lingue, significa avere una maggiore comprensione e   apertura nei confronti di una cultura diversa dalla propria. (A.E.)

 

 

LA CARITAS DELLA DIOCESI DI AMALFI PROMUOVE, PER LA QUARESIMA,

 UN’INIZIATIVA A SOSTEGNO DI 60 GIOVANI LAVORATORI DI BUGANKA IN CONGO

 

AMALFI.= Cogliere l’occasione della Quaresima “per ribadire con forza tutta la dignità e il valore di chi cerca lavoro o soffre per lavoro impegnandoci con la preghiera e con iniziative concrete a far sentire loro di appartenere ad un’unica famiglia”. E’ l’impegno che propone la Caritas diocesana di Amalfi-Cava de’ Tirreni per la Quaresima 2006. Richiamando i dati tratti dal centro di ascolto diocesano, alla Caritas – riferisce l’agenzia SIR – fanno notare che sul totale di 214 presenze registrate nel 2005 (il 61% delle quali italiane) il 41% è costituita da richieste di lavoro o da interventi su problemi legati a cattivo lavoro e al precariato; il 20% delle richieste viene da padri di famiglia, l’80% da mogli con famiglie monoreddito o senza reddito. Di qui, le proposte della Caritas diocesana per la Quaresima 2006: la prima, a livello locale, intende promuovere informazione e sensibilizzazione sul mondo del lavoro attraverso incontri di orientamento con i giovani e i gruppi parrocchiali con i referenti diocesani del Progetto Policoro. La seconda, aperta ai bisogni dei Paesi sottosviluppati, vuole realizzare il progetto “Promuovi lo sviluppo… tutela la dignità”, che prevede l’acquisto di strumenti di lavoro in favore dei giovani del Centro di integrazione professionale di muratura-carpenteria di Buganka in Congo. Beneficiari diretti saranno 60 giovani, che, con il frutto dei lavori fatti e venduti, potranno finanziare la loro formazione e ottenere anche durante questo periodo un piccolo utile. (A.G.)

 

 

 

 

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24 ORE NEL MONDO

27 febbraio 2006

                                                                                          

- A cura di Amedeo Lomonaco-

 

L’Unione Europea ha annunciato che saranno destinati 120 milioni di euro all’Autorità nazionale palestinese. Lo ha reso noto il commissario europeo alle Relazioni Esterne, Benita Ferrero-Waldner, aggiungendo che se Israele proseguirà nel congelamento dei finanziamenti dovuti all’amministrazione palestinese, “continueranno ad esserci gravi lacune nelle finanze pubbliche palestinesi”. Con questo pacchetto di aiuti, presentato ai ministri degli Esteri dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles per il Consiglio affari generali, saranno pagati le spese energetiche e parte dei salari per dipendenti pubblici e forze di sicurezza. L’inviato americano in Medio Oriente ha precisato, intanto, che gli Stati Uniti non interromperanno l’invio di aiuti umanitari alla popolazione palestinese, nonostante la formazione di un governo guidato da Hamas.

 

In Israele, una violenta esplosione ha devastato un centro di ricerche militare ad Haifa, nel nord del Paese. Nel centro vengono sviluppati i prodotti più avanzati dell’industria bellica israeliana. Al momento, la pista più accreditata sembra quella dell’incidente. Gli inquirenti ritengono poco probabile, invece, l’ipotesi di un attacco condotto da estremisti palestinesi. Nello Stato ebraico continuano, intanto, ad essere gravi ma stabili le condizioni di Ariel Sharon, che oggi compie 78 anni.  Sharon è stato colpito da un ictus lo scorso 4 gennaio ed è stato sottoposto ad una lunga serie di interventi chirurgici.

 

Scontri tra estremisti e forze di sicurezza in Arabia Saudita: sono almeno 5 i sospetti terroristi di Al Qaeda uccisi da agenti sauditi alla periferia di Riad. Le vittime, secondo quanto riferito dalla polizia, sono i presunti organizzatori dell’attacco condotto la scorsa settimana contro una raffineria di greggio nell’est del Paese. L’attentato, costato la vita a due poliziotti e a due fondamentalisti, è stato rivendicato dal ramo saudita della rete terroristica di Al Qaeda con un comunicato diffuso su internet.

 

Il governo di Mosca ha espresso cauto ottimismo per una soluzione della crisi legata al programma nucleare di Teheran dopo l’accordo “di massima” raggiunto ieri tra Iran e Russia per l’arricchimento congiunto dell’uranio nella città iraniana di Bushehr. In questa città è in costruzione la prima centrale nucleare della Repubblica islamica grazie al supporto di tecnici russi. “Abbiamo raggiunto un’intesa preliminare per la formazione di una joint-venture per l’arricchimento”, ha spiegato il responsabile dell’Agenzia iraniana per l’energia nucleare. Nei prossimi giorni, si terranno nuovi colloqui per definire la trattativa. L’accordo tra Russia e Iran – ha precisato il governo di Teheran – cadrà in caso di deferimento della Repubblica islamica all’ONU. Provvedimenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite contro l’Iran potrebbero scattare infatti il prossimo 6 marzo, al termine della riunione dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) sul dossier iraniano. A Mosca, intanto, è previsto l’arrivo del cancelliere tedesco Angela Merkel.

 

In Iraq, il ministero della Difesa iracheno ha fatto schierare carri armati a Baghdad, in concomitanza con lo scadere del coprifuoco di tre giorni. Il pacchetto di misure, approvato ieri dal governo, prevede anche l’arresto di chiunque sia trovato in possesso, non autorizzato, di armi. La capitale irachena continua, intanto, ad essere sconvolta dagli attacchi: almeno 4 persone sono rimaste uccise in un attentato sferrato a nord della capitale. Il coprifuoco è stato imposto dopo la drammatica serie di scontri tra sciiti e sunniti innescata dall’attacco contro la moschea sciita di Samarra e costata la vita ad oltre 200 persone. Nel Paese arabo, intanto, l’ex presidente iracheno, Saddam Hussein, ha interrotto, dopo 11 giorni, lo sciopero della fame iniziato per protestare contro le procedure del processo, ritenute illegittime. L’ex rais, messo sotto processo per la strage di 148 sciiti a Dujail nel 1982, è accusato di crimini contro l’umanità.

 

Il presidente taiwanese, Chen Shui-bian, ha abolito il Consiglio Nazionale per l’Unificazione, organismo incaricato di tracciare le linee guida per un’eventuale unificazione di Taiwan con la Cina. La decisione, che ha irritato Pechino e allarmato Washington, sembra destinata ad acuire la tensione. Taiwan, di fatto indipendente dal 1949, è considerata dalla Cina una provincia ribelle. Pechino ha minacciato più volte un attacco militare in caso di nuovi passi verso l’indipendenza dell’isola. L’amministrazione americana si è dichiarata inoltre contraria ad ogni tipo di iniziativa, da qualsiasi parte, che modifichi lo “status quo”.

 

In Thailandia, l’opposizione parlamentare ha annunciato che boicotterà le elezioni anticipate indette per il prossimo 2 aprile dal premier Thaksin Shinawatra, che venerdì scorso ha sciolto a sorpresa la camera bassa del parlamento. Thaksin, imprenditore miliardario passato alla politica ed eletto per la prima volta nel 2001, ha ricevuto molte critiche dall’opposizione dopo la vendita, da parte della sua famiglia, di tutte le sue partecipazioni nel gruppo industriale “Shin Corp”.

 

L’Unione Europea “al momento” non intende dare un ultimatum alla Serbia per la consegna del generale Ratko Mladic al Tribunale penale internazionale dell’Aja. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, al suo arrivo a Bruxelles, alla riunione dei ministri degli Esteri europei. Secondo diversi ministri, bisogna continuare ad insistere affinchè Belgrado collabori con il tribunale dell’Aja. Da questa collaborazione – hanno precisato – può dipendere lo sviluppo del negoziato di Associazione e stabilità con l’UE.

 

Nuovo focolaio di influenza aviaria in Africa: dopo i casi riscontrati in Nigeria, tracce del virus H5N1 sono state trovate anche in Niger. Lo ha reso noto il portavoce del governo del Niger affermando che il virus ha colpito alcuni volatili.

 

Il Parlamento transitorio somalo si è riunito ieri, in Somalia, per la prima volta dopo il rientro, l’anno scorso, dall’esilio in Kenya. Alla sessione ha partecipato anche una folta delegazione internazionale. Il servizio di Giulio Albanese:

 

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Una giornata storica, quella di ieri in Somalia, tappa importante nel cammino per una fattiva riconciliazione nazionale. Il Parlamento transitorio, infatti, si è riunito ufficialmente a Baidoa, a circa 250 km a nordovest di Mogadiscio. Si è trattato della prima sessione formale tenuta sul territorio nazionale dall’assemblea provvisoria somala, dall’anno scorso, quando rientrò in patria dall’esilio in Kenya. Erano presenti, seduti su semplici sedie, 211 deputati. Foltissimo il parterre di ospiti: oltre al rappresentante speciale del governo italiano e all’ambasciatore italiano, erano anche presenti delegazioni di alto livello delle Nazioni Unite, dell’Unione Africana e della Lega Araba. Va ricordato che la Somalia non è ancora riuscita a risollevarsi da quando, all’inizio degli anni Novanta, precipitò in uno stato di anarchia a seguito della caduta del regime del presidente Siad Barre.

 

Per la Radio Vaticana, Giulio Albanese.

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In Uganda, il presidente Museveni, vincitore delle presidenziali tenutesi in Uganda lo scorso 23 febbraio, ha lanciato un appello ai partiti dell’opposizione affinché siano riconosciuti i risultati elettorali. Secondo la principale formazione dell’opposizione, le elezioni sarebbero state macchiate da brogli e intimidazioni.

 

 

 

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