RADIOVATICANA

RADIOGIORNALE

Anno L  n. 109  - Testo della trasmissione di mercoledì 19  aprile 2006

 

 

Sommario

 

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE:

La Chiesa festeggia il primo anniversario di Pontificato di Benedetto XVI. Stamane all’udienza generale il Papa si è detto convinto di sostenere con tutti i fedeli la responsabilità del suo ministero petrino. Quindi ha condannato severamente l’attentato avvenuto lunedì a Tel Aviv

 

OGGI IN PRIMO PIANO:

Sul primo anno di Pontificato di Benedetto XVI, le riflessioni del vescovo Vincenzo Paglia, della prof.ssa Maria Luisa Di Pietro e del vaticanista Orazio Petrosillo

 

Le difficoltà dei cattolici dello Sri Lanka a causa del clima di violenza e dell’interruzione dei colloqui tra governo e ribelli tamil: ce ne parla mons. Mario Zenari

 

Sarà inaugurata domani dal presidente Ciampi la mostra “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”: intervista con Mochi Onori

 

CHIESA E SOCIETA’:

Attese domani, 20 aprile, nella Chiesa di San Francesco de Borja a Madrid, le reliquie di San Francesco Saverio

 

Incontro a Teheran tra delegati della Conferenza episcopale svizzera e rappresentanti musulmani

 

Attaccate il giorno di Pasqua, nello Stato indiano del Karnataka, due comunità cristiane protestanti riunite in preghiera

 

Il prossimo 27 aprile, una rappresentanza di sportivi italiani, israeliani e palestinesi correranno fianco a fianco da Gerusalemme a Betlemme per scrivere insieme una nuova pagina della pace

 

Entro 6 mesi, gli archivi tedeschi dei lager nazisti saranno aperti al pubblico

 

La creazione di un’autostrada e 20 mila nuovi posti di lavoro, tra le iniziative presentate ieri dal presidente nigeriano, Obasanjo, per rilanciare gli Stati del delta del Niger

 

Un tour in bicicletta lungo le strade di Mindanao, isola delle Filippine meridionali: lo promuovono numerosi sacerdoti locali per dire “basta” alle violenze nel territorio

 

Concerto questa sera nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, promosso dal Pontificio Istituto di Musica Sacra, in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie a Valencia a luglio

 

24 ORE NEL MONDO:

Il premier israeliano Olmert  ferma la rappresaglia dello Stato ebraico contro i palestinesi dopo l’attentato di lunedì a Tel Aviv

 

Nulla di fatto al vertice di Mosca sulla questione  nucleare iraniana

 

 

IL PAPA E LA SANTA SEDE

19 aprile 2006

 

 

OGGI NEL GIORNO DEL SUO PRIMO ANNIVERSARIO DI PONTIFICATO BENEDETTO XVI

SI E’ DETTO CONVINTO DI SOSTENERE CON TUTTI I FEDELI LA RESPONSABILITA’

DEL SUO MINISTERO PETRINO. QUINDI HA LANCIATO UN NUOVO APPELLO

PER LA PACE IN TERRA SANTA, CONDANNANDO L’ATTENTATO DI LUNEDI’ A TEL AVIV

 

Il Papa festeggia quest’oggi il primo anno del suo pontificato. Giunto in elicottero stamane in Vaticano dalla residenza di Castel Gandolfo, dove sta trascorrendo un breve periodo di vacanze pasquali, Benedetto XVI è stato accolto con affetto da decine di migliaia di pellegrini, almeno 60 mila di ogni parte del mondo, riuniti in Piazza San Pietro per l’udienza generale. Ai fedeli Benedetto XVI ha chiesto di pregare e sostenerlo per “essere pastore mite e fermo della sua Chiesa”. Poi al termine della catechesi un accorato appello per la pace in Terra Santa e la condanna per l’esecrabile attentato di lunedì scorso a Tel Aviv. Il servizio di Roberta Gisotti.

 

**********

Emozionato oggi come allora, Benedetto XVI, per un evento imprevisto: chiamato il 19 aprile del 2005, “a servire la Chiesa come successore dell’apostolo Pietro”:

 

“Come passa in fretta il tempo! E’ già trascorso un anno da quando, in maniera per me inaspettata e sorprendente, i Cardinali riuniti in Conclave hanno voluto scegliere la mia povera persona per succedere al compianto e amato Servo di Dio Giovanni Paolo II”.

 

Poi il ricordo del primo impatto con la folla nella stessa Piazza San Pietro affacciato dalla Loggia centrale della Basilica, subito dopo la sua elezione: un incontro “impresso nella mente e nel cuore”, dove ho subito sperimentato - ha confidato il Papa – “ quanto sia vero ciò che ebbi a dire” all’inizio del ministero petrino. 

 

“Sento viva la consapevolezza di non dover portare da solo ciò che in realtà non potrei mai portare da solo”.

 

Benedetto XVI si è quindi soffermato nella sua catechesi sul “Mistero pasquale” “nucleo fondamentale e imprescindibile del messaggio evangelico”, che racchiude la Passione, la morte e la risurrezione di Cristo, mistero che si rinnova in particolare ogni domenica, “piccola Pasqua” di ogni settimana. Ed è proprio “dall’incontro personale con Cristo risorto” che nasce la fede, ha spiegato il Papa, fede che diventa “slancio di coraggio e di libertà” consapevoli in ogni epoca anche in questo nostro tempo - come esorta San Paolo - di dover cercare e pensare “le cose di lassù”, “non a quelle della terra”. Ma ciò non significa - ha sottolineato il Santo Padre  - disimpegno:

 

“Questo non vuol dire estraniarsi dagli impegni quotidiani, disinteressarsi delle realtà terrene”.

 

Significa piuttosto – ha proseguito il Papa – “ravvivare ogni umana attività come un respiro soprannaturale”, per essere “gioiosi annunciatori e testimoni” di Cristo risorto.   

 

Dopo i saluti ai pellegrini nelle varie lingue, il pensiero del Santo Padre è andato alla Terra Santa, dove due popoli sono in guerra da oltre 50 anni, e dove ancora una volta si piangono i morti di un terribile attentato, quello avvenuto lunedì scorso a Tel Aviv. Severa la condanna di Benedetto XVI: 

 

“Non è con simili esecrabili atti che si possono tutelare i pur legittimi diritti di un popolo. Il Signore, Principe della pace, sia vicino ad israeliani e palestinesi affinché non si lascino andare ad una tragica deriva, ma riprendano i passi che li portino a vivere in pace e sicurezza l’uno accanto all’altro, come figli dello stesso Padre che sta nei cieli”.

**********

 

E come detto, tanti i pellegrini oggi in piazza San Pietro a festeggiare il primo anno di pontificato di Benedetto XVI. Tiziana Campisi ha chiesto ad alcuni di loro le impressioni sul 264° successore di Pietro.

 

**********

R. – Pur essendo il Papa, si presenta alla gente con tanta giovialità e tanta mitezza.

 

R. – Mi piace. E’ una bella figura. E’ allegro…

 

D. – C’è una sua frase, un suo pensiero che l’ha colpita?

 

R. – Il discorso che ha fatto sulla pace a Pasqua, per lo sviluppo di tutti i popoli. In questo momento, nel quale siamo forse alla vigilia di altre guerre, di altri gravi dissensi internazionali, le parole che ha detto a Pasqua sulle esigenze di tutti i popoli di trovare un benessere interiore, un benessere economico, sono state molto importanti. Speriamo che i grandi della Terra lo seguano.

 

D. – Che cosa la colpisce in particolare della sua persona?

 

R. – Nonostante sia un grande teologo, comunque riesce ad usare parole semplici  per arrivare al cuore delle persone.

 

R. – Credo che la cosa che mi è rimasta più impressa sia il titolo della sua Enciclica, che dice molto su come voglia impostare anche il proprio papato e su cosa voglia insistere. E poi quello che mi ha impressionato è il modo di parlare nei confronti della gente, soprattutto nei confronti dei giovani, che forse non è così plateale e accattivante in un primo momento, ma è molto, molto lucido. Per cui riesce a centrare le problematiche, a leggere bene anche la realtà che un giovane sta trascorrendo ed individuare ovviamente delle possibili risposte alle tante domande che un giovane trova.

 

R. – Cerca sempre di tirarci in ballo nelle sue iniziative. Il concetto che lui ha sempre verso noi giovani è quello di avvicinarci ancora di più alla Chiesa e farci riuscire a credere meglio negli ideali a cui ogni cristiano dovrebbe credere. Mi piace molto questo Papa.

**********       

 

Il Papa oggi all’udienza generale è tornato su un concetto che lo accompagna sin dal giorno della sua elezione: la consapevolezza di non essere “solo” nel “compito inaudito” a cui è stato chiamato e che “supera ogni capacità umana”;  la coscienza di vivere il ministero di Vicario di Cristo in comunione con tutta la Chiesa. Ascoltiamo in proposito il servizio di Sergio Centofanti.

 

**********

“Chi crede, non è mai solo – non lo è nella vita e neanche nella morte”. E’  questo il profondo convincimento di Benedetto XVI espresso già all’ inizio del suo Pontificato. E’ la consapevolezza consolante di essere inseriti nella Chiesa, Corpo di Cristo. Il Papa invita tutti a “camminare nella grande compagnia della Chiesa”. Il 15 marzo scorso il Pontefice ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi incentrato proprio sul rapporto tra Cristo e la Chiesa: ha criticato l’interpretazione proposta dalla teologia liberale secondo la quale ogni uomo si rapporta in modo individualistico con Dio. Tutta la missione di Gesù ha invece una finalità comunitaria:

 

“Sin dal primo momento della sua attività salvifica Gesù di Nazaret tende a radunare il Popolo di Dio. Anche se la sua predicazione è sempre un appello alla conversione personale, egli in realtà mira continuamente alla costituzione del Popolo di Dio che è venuto a radunare, a purificare ed a salvare”.

 

“Non posso avere Cristo solo per me – scrive il Papa nella sua Enciclica – posso appartenergli soltanto in unione con tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi”. Fra Cristo e la Chiesa – dunque – “non c’è alcuna contrapposizione: sono inseparabili”. Per questo Benedetto XVI invita a raggiungere Cristo “nella Chiesa e mediante la Chiesa”, “nonostante i peccati” degli uomini che la compongono:

 

“Si può criticare molto la Chiesa. Noi lo sappiamo, e il Signore stesso ce l’ha detto: essa è una rete con dei pesci buoni e dei pesci cattivi, un campo con il grano e la zizzania. Papa Giovanni Paolo II, che nei tanti beati e santi ci ha mostrato il volto vero della Chiesa, ha anche chiesto perdono per ciò che nel corso della storia, a motivo dell’agire e del parlare di uomini di Chiesa, è avvenuto di male. In tal modo fa vedere anche a noi la nostra vera immagine e ci esorta ad entrare con tutti i nostri difetti e debolezze nella processione dei santi, che con i Magi dell’Oriente ha preso il suo inizio. In fondo, trovo io, è consolante il fatto che esista la zizzania nella Chiesa. Così, con tutti i nostri difetti possiamo tuttavia sperare di trovarci ancora nella sequela di Gesù, che ha chiamato proprio i peccatori”.

 

E nonostante le debolezze della Chiesa - afferma il Papa - Gesù stesso le ha affidato il duplice inseparabile servizio della carità e della verità:

 

“Quello degli Apostoli e dei loro successori è  anzitutto un servizio di amore: la carità che essi devono vivere e promuovere è inseparabile dalla verità che custodiscono e trasmettono. La verità e l’amore sono due volti dello stesso dono, che viene da Dio e che grazie al ministero apostolico è custodito nella Chiesa e ci raggiunge fino al nostro presente! Anche attraverso il servizio degli Apostoli e dei loro successori l’amore di Dio Trinità ci raggiunge per comunicarci la verità che ci fa liberi”.

**********

 

 

NOMINA

 

In Brasile, Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Guaxupé, presentata da mons. José Geraldo Oliveira do Valle, della Congregazione degli Stimmatini, per sopraggiunti limiti d’età. Il Papa ha nominato suo successore mons. José Mauro Pereira Bastos, della Congregazione dei Passionisti, finora vescovo di Janaúba.

 

=======ooo=======

 

 

OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”

 

Prima pagina - "Dio mi conceda di essere Pastore mite e fermo della sua Chiesa": Benedetto XVI all'udienza generale ricorda con animo grato il giorno dell'elezione alla Cattedra di Pietro circondato dal gioioso abbraccio di migliaia e migliaia di fedeli in Piazza San Pietro.

 

Servizio vaticano - Una pagina dedicata alla celebrazione della Pasqua nelle Diocesi italiane.

 

Servizio estero - L'intervento della Santa Sede sul tema: "La comunità internazionale ha la responsabilità di proteggere di fronte ad ogni atto esecrabile di genocidio".

 

Servizio culturale - Un articolo di Angelo Marchesi dal titolo "L'Uomo tra finito e infinitudine futura": in margine ad un recente saggio filosofico.

 

Servizio italiano - Elezioni: si attende il verdetto della Cassazione. Romano Prodi al lavoro per formare l'Esecutivo.

 

 

=======ooo=======

 

 

OGGI IN PRIMO PIANO

19 aprile 2006

 

IL PAPA DELLA GIOIA, CHE ANNUNCIA LA VERITA’ DEL VANGELO, DIALOGANDO

ANCHE CON I MONDI PIU’ LONTANI. SUL PRIMO ANNO DI PONTIFICATO

 DI BENEDETTO XVI, LE RIFLESSIONI DEL VESCOVO VINCENZO PAGLIA,

DELLA PROF.SSA MARIA LUISA DI PIETRO E DEL VATICANISTA ORAZIO PETROSILLO

 

In questi primi 12 mesi di Pontificato di Benedetto XVI, i fedeli hanno potuto conoscere e, in parte, scoprire le qualità umane e spirituali del Papa teologo, che ha voluto significativamente dedicare la sua prima Enciclica all’amore, cuore del messaggio cristiano. Nel servizio di Alessandro Gisotti, alcuni commenti sui punti chiave del primo anno di Joseph Ratzinger alla Cattedra di Pietro:

 

**********

Benedetto XVI, il Papa della gioia, che sa dialogare con il mondo senza rinunciare all’annuncio della Verità del Vangelo. Proprio su questa capacità di dialogo di Benedetto XVI espressa in questo primo anno di Pontificato si sofferma il vescovo di Terni-Narni-Amelia, Vincenzo Paglia, fondatore della Comunità di Sant’Egidio:

 

R. – Mi colpisce la sua capacità di intessere un dialogo intenso con tutti, in verità, e poi l’intelligenza della fede, di cui c’è molto bisogno.

 

D. – Il Papa teologo ama dialogare con tutti, anche con i mondi più lontani, senza tuttavia rinunciare all’annuncio della Verità. Come valuta questo tentativo, non sempre agevole, anche pensando al dialogo ecumenico e al dialogo interreligioso?

 

R. – Nella mia piccola esperienza ecumenica debbo sottolineare la straordinaria accoglienza che questo Papa ha avuto ultimamente. Nell’incontro con il Patriarca di Mosca ho sperimentato l’attenzione straordinaria per la sua figura e per l’impegno ecumenico di Papa Benedetto. Per quanto riguarda il dialogo interreligioso, a me sembra di dover sottolineare una particolare attenzione, in realtà già presente nel teologo Ratzinger, e cioè l’importanza che la dimensione culturale deve avere anche nel dialogo interreligioso, tanto che Papa Benedetto sollecita una nuova alleanza tra il Cristianesimo e l’umanesimo per aiutare anche le altre religioni a dialogare tra loro, in vista dell’individuazione di basi comuni per la convivenza fra tutti i popoli.

 

La difesa della vita e quindi della dignità dell’uomo è stato uno dei temi forti del primo anno di Pontificato di Benedetto XVI. Vita, famiglia, educazione, ha detto il Papa sono valori irrinunciabili perché propri della natura dell’uomo. Sono valori universali, non confessionali. Ecco la riflessione della prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, docente di Bioetica all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma:

 

R. - Il messaggio più forte l’ho trovato nella Enciclica Deus caritas est, quando Benedetto XVI scrive che l’uomo può amare perché ha l’esperienza di essere amato da Dio. Penso che nel quotidiano, nell’analisi e nelle riflessioni delle questioni che riguardano la possibilità di intervento sull’uomo, proprio questa percezione del poter amare, del prendersi cura degli altri perché si ha dentro di sé l’esperienza dell’amore di Dio sia la cosa che dà più forza.

 

D. – La difesa della vita è stato uno dei tempi forti del primo anno di Pontificato di Benedetto XVI. Una tensione che mostra una sintonia assoluta con il suo amato predecessore …

 

R. – Sicuramente, ma chi conosceva la riflessione del cardinale Ratzinger era ben consapevole che Papa Benedetto XVI sarebbe stato uno strenuo difensore della vita e della dignità umana, in piena continuità con quello che è sempre stato il suo pensiero. Ovviamente questa attenzione nei confronti della vita e soprattutto questa attenzione rispetto alla dimensione del prendersi cura è proprio nell’amore verso gli altri. D’altro parte l’inno alla carità, che è appunto la Deus caritas est, mette in evidenza proprio questo.

 

Dopo Giovanni Paolo II, il grande comunicatore, Benedetto XVI si è imposto per il suo stile di comunicazione. Da subito, hanno colpito la sua sobrietà e la sua dolcezza. L’opinione del vaticanista de “Il Messaggero”, Orazio Petrosillo:

 

R. – Ratzinger è alta teologia, espressa però in un modo molto semplice e comprensibile. Questo Papa mi colpisce perché è maestro di verità, con un’autorevolezza anche di teologo, ma anche perché centra il vero problema, il problema dell’uomo di oggi nel suo rapporto con Dio.

 

D. – Giovanni Paolo II è stato uno straordinario comunicatore. Eppure, con il suo stile sobrio, con la sua dolcezza nei modi, Benedetto XVI sta stupendo per efficacia di comunicazione, come lo spieghi?

 

R. – Innanzitutto, con l’umiltà di questo Papa che non vuole scimmiottare i carismi del predecessore… poi, sembra incredibile, ma attira per la sua timidezza, il suo proporre l’amicizia, la gioia, anche se il termine è pronunciato con la sua caratteristica ‘g’! E’ un uomo abituato al dialogo intellettuale. Per esempio, riesce splendidamente quando si fa interrogare dai bambini della Prima Comunione, come dai giovani, ed è efficacissimo in questo. La purezza del suo tratto, quella riservatezza, quel suo sorriso, riescono a catturare l’attenzione.

**********

 

 

LE DIFFICOLTA’ DEI CATTOLICI DELLO SRI LANKA A CAUSA DEL CLIMA DI VIOLENZA

 E DELL’INTERRUZIONE DEI COLLOQUI TRA GOVERNO E RIBELLI TAMIL

- Intervista con mons. Mario Zenari -

 

Dopo gli attentati dei giorni scorsi, che hanno causato almeno una decina di vittime nello Sri Lanka, la comunità internazionale si muove per riavviare il processo di pace tra governo di Colombo e i ribelli Tamil. Questi ultimi hanno annunciato la sospensione della loro partecipazione ai negoziati destinati a rinforzare la tregua. Il mediatore norvegese Jon Hansen Bauer si trova da oggi nella capitale per colloqui con le parti e per cercare almeno di allentare le tensioni. Ma in questa difficile situazione come stanno vivendo le piccole comunità cattoliche dell’isola? Ci risponde il nunzio apostolico nello Sri Lanka, mons. Mario Zenari, intervistato da Paul Anthem della nostra redazione in lingua inglese:

 

**********

R. – Molte comunità pregano e anche fanno digiuno per la pace, per la riconciliazione. Nel mese di febbraio diverse comunità parrocchiali hanno pregato per i colloqui di pace di Ginevra e adesso stanno facendo lo stesso per la riuscita del secondo turno dei colloqui di pace che è in programma e speriamo che tutto vada a buon fine. Queste comunità trovano anche un incoraggiamento naturalmente dalla solidarietà del Santo Padre, a cui sta così a cuore la pace in diverse parti del mondo, tra cui anche qui nello Sri Lanka.

 

D. – In questo clima di violenze come hanno vissuto le comunità cattoliche dello Sri Lanka la Santa Pasqua?

 

R. – La Pasqua è stata martoriata da questi tragici avvenimenti di violenza che si sono verificati anche nello stesso giorno di Pasqua. Tuttavia le comunità conservano la gioia, che viene dalla fede, conservano la speranza e conservano la fiducia. Un giorno o l’altro verrà anche la pace. Quello che è importante ora è seminare promuovendo la giustizia, promuovendo la solidarietà, promuovendo la fratellanza. Con questo noi abbiamo la fiducia che ci arriva dal mistero di Cristo. Abbiamo vissuto un po’ lo stesso clima di Natale. Anche Natale è stato martoriato, basti pensare che la stessa Messa di Mezzanotte in una cattedrale a Batticaloa il vescovo e i fedeli hanno assistito al momento della Comunione ad un assassinio di una persona. Lo stesso vescovo di Batticaloa aveva programmato di celebrare nella cattedrale di Trincomalee i riti della  Settimana Santa. A metà strada ha dovuto fare ritorno perché erano scoppiati tafferugli ed erano scoppiate delle bombe. Lo stesso vescovo che ha vissuto un tragico Natale ha dovuto vivere anche la Santa Pasqua in queste condizioni. Però, come ripeto, sentiamo anche la forza che ci viene da questo  mistero di riconciliazione del Signore e siamo sostenuti dalla solidarietà, dalla solidarietà del Santo Padre e di tanti fratelli e sorelle e in unione con tanti altri fratelli e persone che nel mondo stanno vivendo le stesse sofferenze.

**********

 

 

SARA’ INAUGURATA DOMANI DAL PRESIDENTE CIAMPI

LA MOSTRA “GENTILE DA FABRIANO E L’ALTRO RINASCIMENTO”.

LA RASSEGNA SARA’ APERTA AL PUBBLICO FINO AL PROSSIMO 23 LUGLIO

- Intervista con Mochi Onori -

 

Sarà inaugurata domani, 20 aprile, con la visita del presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, la mostra “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”. La rassegna, aperta al pubblico dal 21 aprile fino al 23 luglio prossimo, è un omaggio che la località delle Marche ha voluto rendere al suo cittadino più illustre, rappresentate del gotico internazionale, pittore di ricca cultura, prevalentemente fiamminga e lombarda. All’evento, arricchito da oltre 100 opere dei maggiori artisti coevi a Gentile, si affianca un progetto parallelo, intitolato “Terre del Gentile”, che partendo dalla mostra spazia allo sviluppo dei servizi culturali e turistici del territorio. Il servizio è di Barbara Castelli:

 

**********

(musica)

 

Ricchi panneggi, linearità dei contorni, fastosità dei costumi: sono i tratti distintivi delle opere di Gentile da Fabriano, artista raffinato, attento nel vedere e sentire i valori dell’uomo e della natura. Al Maestro, che, sotto molti aspetti, anticipò, con la sua originalità, l’avvento del Rinascimento, la città natale ha voluto dedicare un evento espositivo di grande respiro, raccogliendo nell’ex ospedale di Santa Maria del Buon Gesù ben 32 opere dalle maggiori collezioni europee e statunitensi. Protagonista della scena artistica delle più importanti città italiane, come Venezia, Firenze e Roma, Gentile fu stimato e conteso dai grandi committenti dell’epoca per l’esuberanza decorativa, capace di trasformare un’opera d’arte nella pagina di una fiaba. Ma cosa scopre il visitatore di Gentile da Fabriano tra i corridoi della mostra? Ci risponde Mochi Onori, una delle curatrici della rassegna.

 

R. – Riscopre un maestro sul quale non è stata mai fatta una mostra. Si tratta di opere su tavola, fragilissime, che è complicato avere in prestito dai musei e che ovviamente sono capolavori assoluti. Quindi, è un’occasione straordinaria anche per ripercorrere la storia di Gentile da Fabriano attraverso il contesto in cui lui ha vissuto. Gentile è in bilico tra il tardo-gotico, cioè il gotico cortese, la grande fioritura delle corti del Nord, e il grande rinascimento che sta in quel momento esplodendo a Firenze con le grandi novità – Brunelleschi, Masaccio soprattutto.

 

D. – Quali sono le opere più rappresentative della rassegna che Fabriano dedica a Gentile?

 

R. – Abbiamo prima di tutto il Polittico Quadratese ricostruito con le predelle, cosa che non succedeva da parecchi secoli; abbiamo la predella della Palastrozzi che viene dal Louvre, che è un’altra cosa che non tornava in Italia da secoli e che è uno dei pezzi più straordinari di Gentile; abbiamo diverse opere che vengono dagli Stati Uniti, tra cui una mai vista dagli studiosi, San Paolo, di una collezione privata … Abbiamo questi confronti che sono veramente una occasione per la storia dell’arte di capire meglio questo maestro e di capire il contesto.

 

(musica)

**********                   

 

=======ooo=======

 

 

CHIESA E SOCIETA’

19 aprile 2006

 

ATTESE DOMANI, 20 APRILE, NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO DE BORJA A MADRID,

LE RELIQUIE DI SAN FRANCESCO SAVERIO, PATRONO DELLE MISSIONI

 

MADRID. = Le reliquie di San Francesco Saverio saranno trasferite domani nella chiesa gesuita di San Francesco de Borja a Madrid, dove saranno venerate da migliaia di fedeli, prima di fare ritorno nella chiesa del Gesù a Roma, il prossimo 24 aprile. Il braccio incorrotto del patrono delle missioni giungerà nella capitale spagnola, dopo essere stato ospitato nel santuario saveriano della Navarra, dove è stato esposto durante le principali celebrazioni dell’Anno Giubilare della Compagnia di Gesù. Nel 2006 ricorre infatti il 450.mo anniversario della morte dei Sant’Ignazio di Loyola e il 500.mo anniversario della nascita di San Francesco Saverio e del Beato Pietro Favre, tre dei 10 fondatori dell’Ordine. A custodire la preziosa reliquia durante il tragitto verso Madrid sarà il provinciale della Castiglia, padre Joaquín Barrero. Dopo la Veglia di preghiera di domani, venerdì il vescovo ausiliare di Madrid, mons. César Augusto Franco Martínez, presiederà l’Eucaristia. Quindi, le reliquie di San Francesco Saverio saranno esposte al pubblico e venerate giorno e notte fino a lunedì. Sabato 22, in coincidenza con la festività di Nostra Signora Madre della Compagnia, avrà luogo la celebrazione ufficiale del Giubileo dei Gesuiti in tutto il mondo. A Roma, dopo la Messa Solenne nella basilica di San Pietro presieduta dal segretario di Stato, cardinale Angelo Sodano, Benedetto XVI rivolgerà un discorso ai fedeli. A Madrid, invece, sarà il nunzio apostolico in Spagna e nel Principato di Andorra, mons. Manuel Monteiro de Castro, a presiedere l’Eucaristia. (R.M.)

 

 

“PROMUOVERE UN DIALOGO INTERRELIGIOSO CONCRETO, CIOÈ INCONTRARSI,

PARLARSI E CONDIVIDERE OPINIONI ED ESPERIENZE”:

QUESTO LO SCOPO DELL’INCONTRO TRA Il GRUPPO DI LAVORO ISLAM (GTI)

DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SVIZZERA E LA ‘ISLAMIC CULTURE AND RELATIONS

ORGANISATION’ (ICRO), IN CORSO A TEHERAN, IN IRAN, FINO AL 24 APRILE

 

TEHERAN. = “Lo scopo della nostra visita in Iran è la promozione di un dialogo interreligioso concreto, cioè incontrarsi, parlarsi e condividere opinioni ed esperienze”: è quanto ha dichiarato ieri all’agenzia MISNA Mario Galgano, portavoce del Gruppo di Lavoro Islam (GTI) della Conferenza episcopale svizzera, che da lunedì sta incontrando a Teheran i membri della delegazione iraniana ‘Islamic Culture and Relations Organisation’ (ICRO). Guidata da mons. Pierre Bürcher, vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e Friburgo e presidente del GTI, la delegazione svizzera ha voluto rispondere all’invito rivoltole nel settembre scorso dall’Ayatollah, Mahmoud Mohammadi Araqi, presidente dell’ICRO, durante la sua visita in svizzera. “Il GTI e l’ICRO – ha spiegato Galgano – vanno nella stessa direzione, perché hanno gli stessi obiettivi. Nel GTI collaborano insieme cristiani e musulmani – ha aggiunto – abbiamo voluto rafforzare la nostra relazione con l’ICRO nel senso di promuovere insieme il dialogo islamico-cristiano”. I colloqui proseguiranno fino al 24 aprile sul principio di un “dialogo autentico nel rispetto del pensiero e della mentalità dell’altro”. (R.M.)

 

 

NEL GIORNO DI PASQUA, ATTACCATE NELLO STATO INDIANO DEL KARNATAKA

DUE COMUNITÀ CRISTIANE PROTESTANTI RIUNITE IN PREGHIERA

 

MANGALORE. = Nello Stato meridionale indiano del Karnataka, il giorno di Pasqua gruppi di attivisti indù hanno attaccato due comunità cristiane protestanti riunite in preghiera. Come riporta l’agenzia AsiaNews, il primo assalto è avvenuto alle undici di mattina nella sala delle preghiere della “Chiesa dei credenti” di Bantaguri. Un gruppo composto da circa dieci uomini ha interrotto la preghiera, colpito il predicatore, ora ricoverato in ospedale, e razziato il luogo di culto. Usciti dalla chiesa, i fondamentalisti hanno attaccato l’abitazione del pastore ed una macchina parcheggiata davanti all’ingresso. Il secondo incidente è avvenuto invece a Balmatta, alla Comunità degli studenti cristiani, dove circa 25 persone hanno interrotto la funzione pasquale e hanno attaccato i fedeli, per lo più donne e bambini. Secondo diversi testimoni oculari, gli assalitori hanno atteso che gli uomini abbandonassero la sala prima di entrare: si sono chiusi dentro ed hanno razziato il luogo, minacciando di “gravi conseguenze” i presenti che li avessero denunciati. Alla fine, hanno riaperto la sala e sono scappati con oggetti appartenenti alla comunità. (R.M.)

 

 

IL PROSSIMO 27 APRILE, UNA NUTRITA RAPPRESENTANZA DI SPORTIVI ITALIANI,

ISRAELIANI E PALESTINESI CORRERANNO FIANCO A FIANCO DA GERUSALEMME

A BETLEMME PER SCRIVERE INSIEME UNA NUOVA PAGINA DELLA PACE

- A cura di Giovanni Peduto -

 

GERUSALEMME/BETLEMME. = Si svolgerà il prossimo 27 aprile la terza edizione della “Maratona Giovanni Paolo II” da Gerusalemme a Betlemme, una corsa di carattere fortemente simbolico in cui atleti italiani, israeliani e palestinesi correranno insieme portando la fiaccola della Pace e la bandiera olimpica. La corsa è aperta a tutti e si snoda lungo i 10 chilometri che separano Gerusalemme da Betlemme. La maratona, giunta alla sua terza edizione, vuole unire due aspetti che si integrano tra loro con completezza: quello religioso e quello sportivo. L’evento, promosso dal Centro Sportivo Italiano (CSI), dall’Opera Romana Pellegrinaggi e dall’Ufficio Nazionale della Conferenza episcopale italiana (CEI) per la Pastorale del Tempo Libero, Turismo e Sport, rientra nel più ampio programma de Gli sportivi italiani in Terra Santa. Ambasciatori di pace, iniziativa prevista dal 24 al 29 aprile, ricca di eventi culturali e sportivi. Tra i momenti culturali in programma nell’edizione 2006, la serata “Corre la Pace”: un incontro con la comunità italiana residente a Geruslamme, per approfondire la convivenza tra popoli e il dialogo tra religioni attraverso testimonianze di esponenti di associazioni, contributi di rappresentanti delle istituzioni e riflessioni dei testimonial sportivi presenti al pellegrinaggio. Questo momento sarà l’occasione per presentare alla stampa locale il libro “Corre la Pace”, che raccoglie le più belle immagini dell’edizione della maratona–pellegrinaggio dello scorso anno, commentate dai protagonisti e dai testimonial presenti. Alla serata parteciperà anche Beppe Carletti, componente del gruppo musicale “I Nomadi”. Tra i momenti di sport, grande attesa anche per la partita di pallavolo “Peace-Volley, sfida tra una delegazione italiana formata da campioni (Zorzi, Masciarelli, Galli, Margutti, Masini, Sirri, Pieri) ed una rappresentativa israelo-palestinese. Il programma de Gli sportivi italiani in Terra Santa. Ambasciatori di pace” vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, autorità del mondo ecclesiale ed esponenti del mondo dello sport. Sono previsti, inoltre, incontri ufficiali con le autorità ecclesiali in Terra Santa e con le autorità israeliane e palestinesi.

 

 

ENTRO 6 MESI, GLI ARCHIVI DEI LAGER NAZISTI SARANNO APERTI AL PUBBLICO.

LA STORICA DECISIONE ANNUNCIATA LUNEDI’ A WASHINGTON

DAL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA TEDESCO, ZYPRIES

 

WASHINGTON. = Entro sei mesi, gli archivi dei campi di sterminio nazisti potrebbero essere accessibili al pubblico, secondo modalità da determinare: è l’impegno assunto lunedì dal ministro della Giustizia tedesco, Brigitte Zypries, dopo una consultazione al Museo dell’Olocausto di Washington. Il governo di Berlino – ha detto la Zypries – intende lavorare con l’Amministrazione americana e con le altre interessate per rivedere la normativa internazionale sulle informazioni che riguardano circa 17 milioni di vittime dell’Olocausto: ebrei, ma anche milioni di persone di altre etnie, fedi e gruppi. Fino ad ora, la Germania aveva opposto resistenza alle richieste di accesso agli archivi che venivano da storici, superstiti o familiari delle vittime. Si calcola che vi siano tra 30 e 50 milioni di documenti conservati nel villaggio tedesco di Bad Arolsen. Solo la Croce Rossa internazionale era stata autorizzata, nei 60 anni trascorsi dall’Olocausto, a consultare i documenti nel tentativo di accertare la sorte dei deportati. La riluttanza della Germania ad aprire gli archivi poggiava, finora, su ragioni di privacy, come ha spiegato la Zypries. Ma parlando con la direttrice del Museo di Washington, Sara Bloomfield, e poi alla stampa, il ministro ha detto che la Germania ha ora cambiato posizione e vuole cercare di modificare immediatamente l’accordo fra 11 Paesi che regola l’accesso agli archivi. “Siamo d’accordo per aprire gli archivi di Bad Arolsen – ha dichiarato la Zypries – e riteniamo che i dati dovranno essere protetti da quei Paesi che ne faranno copia e che li utilizzeranno”. (R.M.)

 

LA CREAZIONE DI UN’AUTOSTRADA E 20 MILA NUOVI POSTI DI LAVORO:

QUESTE, TRA LE INIZIATIVE PRESENTATE IERI DAL PRESIDENTE NIGERIANO,

OBASANJO, PER RILANCIARE GLI STATI DEL DELTA DEL NIGER

 

DELTA DEL NIGER. = La creazione di 20 mila posti di lavoro e l’edificazione di un’autostrada sono due tra i progetti stanziati dal governo federale nigeriano per rilanciare economicamente lo Stato africano. Il Paese, infatti, pur essendo molto ricco di petrolio, è colpito da una diffusa povertà. Le iniziative sono state rese note ieri dal presidente nigeriano, Olusegun Obasanjo, nel discorso inaugurale del Consiglio per lo sviluppo socio-economico degli Stati del Delta del Niger. “Abbiamo una meravigliosa opportunità per un nuovo inizio”, ha dichiarato il capo di Stato, elencando  una lista di iniziative: un’autostrada da 1,8 miliardi di dollari che colleghi l’Est all’Ovest del territorio e nuove assunzioni nell’Esercito, nella Polizia, in aziende petrolifere statali e nel campo dell’istruzione. Come riferisce l’agenzia MISNA, Obasanjo ha poi sollecitato i governatori degli Stati della Nigeria a presentare progetti locali entro la prossima riunione del Consiglio, in programma il 18 luglio. Scettici i commenti di esponenti dei vari gruppi del Delta del Niger, che denunciano da mesi l’emarginazione della propria regione, manifestando per una più equa distribuzione delle risorse petrolifere. “L’annuncio non è abbastanza elettrizzante da costringerci a fornire un responso positivo”, ha dichiarato Oronto Douglas del Movimento di emancipazione per il Delta del Niger. (S.C)

 

 

UN TOUR IN BICICLETTA LUNGO LE STRADE DI MINDANAO, ISOLA DELLE FILIPPINE

MERIDIONALI: LO PROMUOVONO NUMEROSI SACERDOTI LOCALI

PER DIRE “BASTA” ALLE VIOLENZE NEL TERRITORIO

 

DAVAO CITY. = In bicicletta attraverso Mindanao, isola delle Filippine meridionali, per dire basta alle violenze che si ripetono da decenni nel territorio. Promotore di questa originale iniziativa e il padre redentorista, Amado Picardal, che insieme al vescovo della diocesi di Kidapawan, mons. Romulo Valles, e ad altri 23 esponenti ecclesiastici è partito lunedì da Davao City, per un viaggio su due ruote di 21 giorni lungo un percorso di circa due mila chilometri. Mindanao, abitata da una significativa presenza musulmana, nell’ambito di un Paese a maggioranza cattolica, è teatro da decenni di una rivolta separatista intenzionata a chiedere migliori condizioni di vita per un territorio ricco di risorse naturali, eppure abitato in prevalenza da poveri. “Vogliamo portare un messaggio di vita e di pace in una terra dove continua a dominare la cultura della morte e della violenza”, ha dichiarato in un comunicato reso noto dall’agenzia MISNA padre Picardal, che sei anni fa aveva già realizzato una marcia della pace su due ruote, ma ‘in solitaria’. Il sacerdote ha rivolto un invito sia al Fronte di liberazione islamico moro (MILF), sia al sedicente Gruppo guerrigliero comunista, ancora attivo nel Paese, a riprendere il processo di riconciliazione con il governo in un territorio in cui le vere radici del conflitto sono “povertà, disuguaglianza, ingiustizie e sfruttamento”. Il gruppo farà tappa in diverse località di Mindanao, raccogliendo lungo il cammino altri sacerdoti ‘in bicicletta’, ma anche attivisti per la pace, ambientalisti e simpatizzanti dell’iniziativa. (S.C.)

 

 

QUESTA SERA NELLA BASILICA ROMANA DI SANTA MARIA MAGGIORE, IL CONCERTO PROMOSSO DAL PONTIFICIO ISTITUTO DI MUSICA SACRA

IN OMAGGIO A BENEDETTO XVI

 

ROMA. = Un concerto in vista del V Incontro mondiale delle famiglie, in programma a Valencia, in Spagna, dal primo al nove luglio prossimi. A promuoverlo, stasera nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore, è il Pontificio Istituto di Musica Sacra, che con l’occasione vuole anche rendere omaggio a  Benedetto XVI nel primo anniversario della sua elezione. L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Sinfonica “Primitiva” di Llíria, diretta dal maestro Roberto Forés Asensi; in programma, brani del maestro mons. Valentino Miserachs Grau, preside dell’Istituto Pontificio, e la Sinfonia n. 5, op. 67 di Ludwig van Beethoven. (R.M.)

 

 

========ooo========

 

 

 

24 ORE NEL MONDO

19 aprile 2006

- A cura di Eugenio Bonanata -

                   

Il governo israeliano non autorizzerà nessuna azione militare contro il governo palestinese di Hamas, dopo il sanguinoso attentato suicida di lunedì a Tel Aviv. Il premier Olmert, consultati i capi della sicurezza, ha optato invece per il rafforzamento delle misure restrittive. Il nostro servizio:

 

**********

Nelle decisioni israeliane prevale la linea moderata che congela la rappresaglia armata nei Territori. Una linea che non compromette gli sforzi degli Stati Uniti tesi ad isolare diplomaticamente e finanziariamente la nuova maggioranza radicale all’interno dell'Autorità Nazionale Palestinese. Tra le misure decise da Israele vi sono la revoca dello status di residenti ad esponenti di Hamas che vivono a Gerusalemme Est e provvedimenti contro l’entrata in Israele di palestinesi senza permesso. Sul terreno resta altissimo il livello di guardia degli agenti israeliani, dopo l’annuncio della Jihad islamica di avere un esercito con 70 kamikaze pronti a farsi saltare in aria. Stamani sono stati inviati rinforzi su tutte le principali strade intorno al confine della 'Linea Verde' che separa Israele dalla Cisgiordania occupata. Nell’area una ventina di persone sono state arrestate in nottata, tra queste anche il padre dell'attentatore suicida che lunedì ha provocato nove morti. Intanto, sul fronte palestinese un gruppo combattente ha addirittura chiesto che il presidente Abu Mazen si scusi per aver condannato la strage. Da parte sua Hamas, giustificando l’attentato, ribadisce che è Israele “l’unico responsabile della violenza nei Territori”.

**********

 

Si è concluso con un nulla di fatto a Mosca il vertice dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU, più la Germania, che non hanno adottato nessuna decisione concreta sulla controversa questione nucleare iraniana. Oggi, sempre nella capitale russa, il dibattito sull’Iran continua a tenere banco nell’incontro preparatorio del G8 in programma il prossimo luglio a San Pietroburgo. Intanto, all’indomani dell’avvertimento del presidente USA, Bush, secondo il quale “tutte le opzioni sono sul tavolo”, oggi il presidente francese Chirac ha definito “inaccettabile” l’idea di una bomba atomica iraniana. Da parte sua il premier britannico Blair ha sottolineato invece la necessità di un messaggio “di chiarezza e di unità”.

 

Dopo il record raggiunto ieri a circa 72 dollari al barile, il prezzo del petrolio oggi è sceso sotto i 71 dollari. Il rialzo di ieri, legato strettamente alla crisi iraniana, ha caratterizzato sia i mercati statunitensi che quelli asiatici. L’ascesa preoccupa l’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, secondo la quale i prezzi resteranno alti per anni, assestando un duro colpo alla crescita economica mondiale.

 

Saddam Hussein ordinò il massacro di 148 sciiti nel villaggio di Dujail. E’ quanto emerso a Baghdad alla riapertura del processo contro l’ex rais, dove i periti hanno confermato l’autenticità della firma sul documento di esecuzione.  Intanto sul terreno non si ferma la violenza. In due scuole di Baghdad miliziani armati hanno barbaramente decapitato due maestri sotto gli occhi degli alunni. Sempre nella capitale almeno una persona è morta e altre dieci sono rimaste ferite per l’esplosione di una bomba avvenuta nei pressi dell’ufficio dell’ex premier Allawi. La polizia ha poi rinvenuto cinque corpi in una vasca di un impianto per il trattamento delle acque. I cadaveri avevano le mani legate dietro la schiena e sarebbero stati torturati prima di essere uccisi con colpi d'arma da fuoco alla testa e al torace.   

 

Arrestati in Arabia Saudita cinque militanti di al Qaeda coinvolti nel fallito attacco all’impianto petrolifero saudita di Abqaiq. Nella stessa operazione, le autorità hanno sequestrato una tonnellata e mezzo di esplosivo. Trovato anche il video che mostra i miliziani mentre preparano le bombe utilizzate nell’attentato.

 

Sette persone sono state arrestate, fra Marsiglia, Napoli, Caserta e Milano in seguito ad un’operazione italo-francese che ha sgominato un’organizza-zione dedita al traffico illegale di clandestini e di documenti falsi fra i due Paesi. I mandati di arresto europeo, frutto di un indagine avviata un anno fa, sono stati notificati a 5 italiani e a due cittadini algerini già detenuti in Italia. 

 

In Italia si attendono i risultati del conteggio sui voti delle elezioni che si sono svolte il 9 e 10 aprile scorsi. Il verdetto sarà comunicato nel pomeriggio, con una nota ufficiale della Suprema Corte, pubblicata anche sul sito Internet www.cortedicassazione.it.

 

Per la prima volta nella storia della Corea del Sud una donna assumerà le redini del governo del Paese asiatico. Il parlamento, dietro la proposta del presidente Roh Moo hyun, ha infatti approvato la nomina a primo ministro della signora Han Myeong Sook, con 182 voti a favore e 77 contrari. Il nuovo premier, già ministro dell’Ambiente e delle Pari opportunità, prende il posto di Lee Hae Chan, costretto alle dimissioni il mese scorso perchè accusato della cattiva gestione di un’agitazione dei ferrovieri che ha causato molti disagi alla popolazione. Han prende la guida dell’esecutivo in un momento particolarmente delicato del Paese. Il problema principale riguarda i negoziati sul nucleare nordcoreano, poi bisogna tener conto del deterioramento delle relazioni con Tokyo per una controversia territoriale tornata alla ribalta nelle ultime ore a proposito di due isolotti nel mar del Giappone.

 

In Nepal prosegue la contestazione contro il re Gyanendra. Manifestazioni si sono svolte ieri in diverse città del Paese. Negli scontri con la polizia è rimasta uccisa una persona, portando così a sei il bilancio delle vittime dall’inizio delle proteste due settimane fa. Per la prima volta sono stati arrestati anche decine di funzionari di Stato coinvolti nelle manifestazioni. Nel febbraio 2005 il monarca ha allontanato il governo impadronendosi del potere assoluto. Sotto la spinta dei manifestanti si è impegnato a indire elezioni entro l’aprile 2007, tuttavia, non ha risposto alle richieste di reinsediare un governo rappresentativo e di porre fine alla repressione dell’opposizione politica.

 

Il presidente del Ciad, Deby, ha annunciato che riarmerà il Paese. In un'intervista al giornale francese “Le Figaro” il capo dello stato africano ha confermato l’intenzione di destinare fondi all’acquisto di armi per la difesa. Nei giorni scorsi alcune colonne di rivoltosi che partivano dal territorio del Sudan avevano lanciato un attacco contro il regime di Deby, arrivando nel cuore della capitale N’Djamena.

 

In Colombia soltanto 604 paramilitari di estrema destra, sui 30 mila che hanno accettato di deporre le armi, saranno processati dalla magistratura sudamericana. In base alla legge ‘giustizia e pace’, promossa dal presidente Uribe, ai paramilitari non potrà essere comminata una pena superiore a 8 anni. Il governo, in piena campagna elettorale per il rinnovo del mandato nelle elezioni del 28 maggio, ha dichiarato chiusa la fase di smobilitazione dei paramilitari.

 

 

=======ooo========