RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno L n. 107 - Testo della trasmissione di lunedì 17 aprile 2006
IL
PAPA E LA SANTA SEDE:
OGGI IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
In Indonesia migliaia di
persone rischiano l’evacuazione per il risveglio del vulcano Merapi
In Israele, almeno 6 morti per un attentato
condotto a Tel Aviv e rivendicato da Jihad e Brigate
dei martiri di Al Aqsa
L’Iran ribadisce di non voler sospendere le
proprie attività nucleari: domani a Mosca vertice di delegati dell’Onu
17 aprile 2006
NELLE
PAROLE DEL PAPA AL REGINA COELI RECITATO A CASTEL
GANDOLFO.
PARTICOLARMENTE
FESTOSA L’ATMOSFERA AL MOMENTO DEI SALUTI
La preghiera a Maria custode della
buona notizia” della risurrezione e poi i 500 anni dalla prima pietra della
Basilica di San Pietro sono stati al centro delle parole di Benedetto XVI al
Regina Coeli recitato dal Papa a Castel
Gandolfo. Particolare poi lo scambio dei saluti con
la folla festante che ha seguito il Papa nel cortile della residenza pontificia
nei pressi di Roma. Il servizio di Fausta Speranza:
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La gioia della Pasqua vissuta con
Maria: è questo il significato dell’appuntamento con la preghiera mariana di
mezzogiorno che in tempo pasquale si chiama Regina Coeli. Benedetto XVI ricorda che “Maria ha custodito
nel suo cuore la ‘buona notizia’ della risurrezione,
fonte e segreto della vera gioia e dell’autentica pace, che Cristo morto e
risorto ci ha conquistato con il sacrificio della Croce”. A lei dunque invita
oggi a rivolgersi perché – dice - “come ci ha accompagnato nei giorni della
passione, continui a guidare i nostri passi in questo tempo di gioia
spirituale”.
E il Papa si rallegra di poter
condividere in tale contesto un anniversario che definisce “molto
significativo”: 500 anni fa precisamente il 18 aprile 1506, il Papa Giulio II
poneva la prima pietra della nuova Basilica di San Pietro, dice – e aggiunge a
braccio - “di questa splendida Basilica, che il mondo intero ammira nella
possente armonia delle sue forme”.
Esprime
gratitudine ai Sommi Pontefici che hanno voluto quest’opera straordinaria sulla
tomba dell’Apostolo Pietro; ricorda “con ammirazione gli artisti che hanno
contribuito con il loro genio a edificarla e decorarla”; ringrazia il personale
della Fabbrica di San Pietro che “egregiamente provvede alla manutenzione e
alla salvaguardia di un così singolare capolavoro d’arte e di fede”. Ed esprime un auspicio:
“Possa la circostanza felice del cinquecentesimo anniversario
risvegliare in tutti i cattolici il desiderio di essere “pietre
vive” (
La Vergine Maria, che le litanie lauretane ci fanno invocare quale “Causa nostrae laetitiae - Causa
della nostra gioia”, ci ottenga di sperimentare sempre la gioia di essere parte
dell’edificio spirituale della Chiesa, “comunità d’amore” nata dal Cuore di
Cristo.
Salutando i pellegrini in diverse lingue il Papa è
interrotto dal canto mariano di un gruppo di giovani spagnoli che lascia
cantare e che poi ringrazia.
“Muchas
Gracias”…
E poi un altro scambio improvvisato con un gruppo di
napoletani che si fanno simpaticamente sentire:
“Vedo che Napoli mi
aspetta”…
La canzone popolare improvvisata dal gruppo e altri saluti
attardano per qualche istante il congedo di Benedetto XVI che saluta tutti con
un rinnovato e cordiale augurio pasquale, ricordando la cordialità con la quale
è stato ricevuto ieri al suo arrivo nella cittadina laziale e salutando il vescovo
di Albano si dice contento di constatare la “gioia pasquale” espressa.
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17 aprile 2006
CON L’ODIERNA SOLENNITA’
DEL LUNEDI’ DELL’ANGELO,
INIZIA
IL TEMPO DI PREPARAZIONE ALLA PENTECOSTE
- Con
noi, padre Enzo Bianchi -
Si apre oggi, Lunedì dell’Angelo, il tempo che ci conduce
alla Pentecoste in cui i fedeli si preparano ad accogliere lo Spirito Santo. La
celebrazione della Pasqua si prolunga dunque liturgicamente per l’intera
settimana, definita in Albis – dal termine
latino bianco – perché i neobattezzati durante questa settimana indossavano
vesti bianche fino alla domenica successiva. Sul
significato della solennità, Alessandro Gisotti ha intervistato padre Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose:
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R. – E’ molto importante ricordare che già all’interno
dell’ebraismo, le grandi feste avevano un giorno successivo che ne era quasi il
prolungamento. Quindi
D. – Con il Lunedì dell’Angelo inizia il tempo di preparazione
alla Pentecoste. In questo senso, come accogliere lo Spirito Santo?
R. – Si potrebbe dire, con l’intelligenza liturgica della
Chiesa, che tutto il tempo pasquale è come un prolungamento in un solo giorno,
perché il completamento della Pasqua si ha a Pentecoste. Allora il tempo
pasquale è il tempo in cui c’è questa attesa dello Spirito Santo che viene costantemente invocato.
D. – Ecco, è proprio con
R. – Noi, certamente siamo in un tempo in cui la fede si
fa difficile come tragitto; la fede qualche volta appare incerta, nei cristiani
… Allora, l’invocazione dello Spirito Santo in attesa
della Pentecoste è chiedere il dono di una fede pensata, di una fede matura, di
una fede che renda il cristiano testimone in mezzo agli altri uomini, un
cristiano capace di rendersi conto della speranza che è in lui. E questo, solo
lo Spirito Santo lo può fare nel singolo cristiano e nella Chiesa.
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IL COSIDDETTO “VANGELO DI GIUDA” NON AGGIUNGE
NULLA
SULLA VITA DI GESU’: COSI’ IL BIBLISTA BRUNO MAGGIONI,
COMMENTA
DEL III SECOLO CHE RILEGGE IL RAPPORTO TRA
CRISTO E L’ISCARIOTA
-
Servizio di Alessandro Gisotti e Fabio Colagrande -
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“Verranno giorni in
cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire
qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie
voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole”.
Vengono alla mente queste parole dell’Apostolo Paolo: lo ha detto nella
celebrazione del Venerdì Santo il predicatore della Casa Pontificia, padre
Raniero Cantalamessa, per denunciare la speculazione,
manipolazione mediatica cui sono soggette negli
ultimi tempi
R. - Se mi si chiede se è importante per arricchire i
Vangeli, direi assolutamente di no: non ha alcuna importanza e non cambia
assolutamente nulla. I Vangeli … sono di tanti generi; i Vangeli apocrifi sono
quelli che
D. – Ecco, mons. Maggioni, da
questa prospettiva, qual è invece il ruolo dell’apostolo Giuda secondo i
Vangeli canonici?
R. – Il ruolo di Giuda, stando più o meno, con qualche
variante, a tutti i racconti della Passione, è proprio quello di chi ha
tradito, ha consegnato per 30 denari Gesù all’autorità, che
però sono le autorità che lo condannano. Hanno solo bisogno di qualcosa
di plausibile per condannarlo. Ma è una cosa che ha fatto liberamente, andare
in Croce non era necessario. Dio non toglie la libertà a
nessuno: l’esempio più chiaro, per me, è che un Figlio di Dio che è sulla Croce
non scende per rendersi credibile, ma piuttosto vuole manifestare, rimanendo
sulla Croce, tutto il suo amore, un amore che si mostra ma che non violenta
nessuno: si può dirgli di no. Quindi, siamo fuori, è
una teologia completamente diversa.
D. – Dunque, un documento che può avere un valore storico ma certo non può ispirare un nuovo dibattito
teologico?
R. – ‘Storico’ nel senso che può illuminare la corrente gnostica
del III-IV secolo, ma non nel senso che tocca la verità dei Vangeli. La storia
di Gesù non cambia di un millimetro!
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OGM:
SI AFFERMA IN EUROPA IL DIRITTO DI POTER RIFIUTARE GLI ORGANISMI
GENETICAMENTE
MODIFICATI, MA MANCANO ANCORA DIRETTIVE CERTE PER GLI STATI
-
Intervista con Susanna Cenni -
“La libertà di una scelta”: il titolo emblematico della
Conferenza sugli OGM, svoltasi nei giorni scorsi a Vienna, che ha visto
delegati ed esperti di tutta l’Unione Europea confrontarsi sulla possibile o
meno coesistenza tra colture tradizionali e biologiche e quelle geneticamente
modificate. Il servizio di Roberta Gisotti:
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Un tema,
quello degli OGM, fortemente controverso a livello di
Istituzioni da Paese a Paese, ma non solo, che ha aperto aspri dibattiti nel
mondo agricolo, che ha sollevato gli scudi degli ambientalisti, e che
soprattutto ha allertato grandemente i consumatori:
una recente indagine europea ha rivelato che il 62 per cento dei cittadini
interpellati – con punte del 77 per cento degli italiani – si dicono
preoccupati per la presenza di OGM negli alimenti e nelle bevande. In chiusura
dei lavori nella capitale austriaca, sono emersi “segnali incoraggianti” per
gli oppositori degli OGM, ma anche delusione per la mancanza di indicazioni concrete
agli Stati, come dichiara Susanna Cenni, assessore all’agricoltura della
Toscana, delegata a Vienna per la “Rete OGM-free”,
associazione di 40 regioni in Europa che rifiutano gli organismi geneticamente
modificati:
R. – Il punto,
in questo momento, è come si costruiscono le garanzie per una reale libertà di
scelta, perché la libertà di scelta deve essere intesa per coloro che intendono
coltivare OGM, ma anche per coloro che decidono di dichiararsi OGM free. Purtroppo i rischi ancora esistenti di inquinamento,
dovuti al clima, alle peculiarità territoriali, sono altissimi, come sappiamo.
Quindi, occorre che ci siano indicazioni fondamentali su cui costruire regole
di coesistenza che vadano in quella direzione.
D. – E come risponde a chi obietta che sbarrare la strada
agli OGM significa fermare il progresso?
R. – Rispondo che è una lettura parziale e sbagliata,
perché opporre la strada agli OGM non significa fermare la ricerca. Le
biotecnologie non sono necessariamente OGM e quindi bisogna saper distinguere.
D. – Quindi, su questo tema è bene fermarsi in tempo e
riflettere ancora…
R. – E’ bene fermarsi a riflettere, ma è bene anche
ricordare che le nostre economie agricole sono in gran parte orientate a
politiche di qualità, che si basano sulla biodiversità,
sulle denominazioni, sul biologico, che fanno del loro valore aggiunto proprio
la differenza. La filosofia di fondo dell’OGM è l’esatto contrario, quindi la
standardizzazione.
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PUBBLICATO
IN QUESTI GIORNI UN NUOVO LIBRO SULLE CATACOMBE DEL LAZIO
-
Intervista con mons. Mauro Piacenza -
E’ uscito in questi giorni un libro dal titolo ‘Le catacombe del Lazio. Ambiente, arte e
cultura delle prime comunità cristiane’ (Esedra
Editrice). L’opera è stata curata dall’Associazione culturale ‘Progetto Arkés’, in collaborazione con
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R. – Il nuovo sta soprattutto nella presentazione e
valorizzazione di luoghi a torto considerati minori. Tra questi rientrano i
complessi catacombali esterni alla città di Roma, che si sviluppano lungo gli
antichi tracciati consolari in uscita dalla capitale. Ci sono suggestivi
itinerari naturalistici che fanno un po’ da cornice a questo patrimonio
artistico, culturale a
torto considerato minore.
D. – Qual era la vita dei cristiani nelle catacombe?
R. – Noi dobbiamo considerare che le catacombe erano cimiteri comunitari, pervasi da un intenso senso della
comunione dei santi. Questo, direi, è un po’ la caratteristica della vita delle
prime comunità. Quindi, non si presentano come luoghi di rifugio, come si è
ritenuto per molto tempo. Questi sotterranei erano, infatti, anche ben
conosciuti dalle stesse autorità romane nella loro ubicazione. Erano quindi
luoghi di intensa preghiera, di senso della vita eterna. Quindi, di senso
pasquale. Le catacombe vengono intese come dormitori
comuni, come luogo di riposo provvisorio in attesa della risurrezione finale.
Quindi, sottolineano questa forte connotazione escatologica della comunità dei
primi tempi.
D. – Che tipo di arte è espressa nelle catacombe?
R. – L’arte delle catacombe dei primi secoli allude
ovviamente alla salvezza finale, con raffigurazioni direttamente ispirate ad
episodi salienti della Bibbia, atti a spiegare questo. C’è una corrispondenza
tra l’arte ed il pregare, tra le immagini e l’oggetto delle preghiere. In
queste preghiere si fa un esplicito riferimento alla salvezza, per esempio,
concessa ai tre giovani ebrei di Babilonia nella fornace, a Daniele nella fossa
dei leoni, a Giona ingoiato dalla balena, a Susanna insidiata dagli anziani; a
Isacco, che sta per essere immolato da Abramo. Il pittore della prima età cristiana
cerca nel grande repertorio della Bibbia i paradigmi più significativi della
salvezza.
D. – Quale messaggio viene a noi cristiani di oggi dalle
catacombe dei primi cristiani?
R. – Ripercorrere quegli itinerari sotterranei, fermarsi
dinanzi a quelle tombe tanto antiche, quanto sante, significa ritornare con un
incredibile percorso a ritroso alla fede della prima ora, a quella fede per cui alcuni fratelli della comunità primitiva hanno
combattuto in maniera ferma e risoluta fino alla morte. Ciò è la conseguenza possibile di un annuncio
del Vangelo non illanguidito, non appiattito sulle idee correnti, conseguenza
possibile di un annuncio del Vangelo testimoniato dalla coerenza della vita.
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17 aprile 2006
in Terrasanta, nel villaggio arabo di el Qubeibeh, ad
una dozzina
di chilometri
da Gerusalemme, migliaia di fedeli si sono radunati
per ricordare il miracolo di Emmaus, località dove,
secondo il vangelo
di Luca, Gesù
apparve a due suoi discepoli dopo la risurrezione
- A
cura di Graziano Motta -
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GERUSALEMME. = Tantissimi i religiosi della diocesi ed i
fedeli della parrocchia latina di San Salvatore, che si sono uniti ai frati
minori francescani della Custodia di Terra Santa, che questa devozione animano
da sempre, per fare memoria dell’apparizione di Gesù ai due discepoli di Emmaus. Lo riconobbero – ci dice il Vangelo di Luca – non
già sulla via, quando si era accompagnato ad essi, ma
solo allo spezzare del pane, a casa loro, dove lo avevano invitato a restare perché
il giorno volgeva al declino, si faceva sera. Il miracolo eucaristico di Emmaus, il primo nella storia della nostra fede, è stato
celebrato con una Messa solenne, presieduta dal custode di Terra Santa, padre
Pier Battista Pizzaballa, accompagnato dalla corale
della parrocchia di Gerusalemme, con l’organista padre Armando Pieruzzi. La Messa si è conclusa con la distribuzione a
tutti i convenuti di una pagnotta di pane benedetto. Molti i fedeli e fra essi parecchi pellegrini stranieri, venuti in Terra Santa
per questa Pasqua: hanno voluto accrescere le emozioni di una preghiera che si
è levata per la pace nella giustizia fra i due popoli che la abitano, rimanendo
anche nel pomeriggio ad Emmaus per la recita dei Vespri.
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nella regione messicana del Chiapas canti e preghiere
hanno accolto
il tradizionale pellegrinaggio della vergine maria di
Acteal
Città del Messico. = Come ogni anno, nella Settimana
Santa, l’effige della Vergine Maria di Acteal è stata
portata in pellegrinaggio per centinaia di chilometri in tutti i villaggi della
regione di Chenalhó, in Chiapas,
per recare un messaggio di speranza ad ogni comunità. “Sono giorni di riconciliazione
e perdono - spiega un dirigente indigeno all’agenzia Misna
-, un momento in cui centinaia di fedeli, che durante l’anno sono stati anche
divisi tra loro, tornano a pregare per la pace”. Nel suo viaggio, l’immagine
della Madonna è stata accolta ovunque con canti e cerimonie, ma anche con
momenti di raccoglimento in memoria dei 45 indigeni uccisi dai paramilitari il
22 dicembre del 1997, mentre erano riuniti in preghiera nell’eremo di Acteal. Come ricorda l’interlocutore, “la furia dei
paramilitari non risparmiò neanche l’effige della Vergine”. Non manca tuttavia
la speranza. Un sacerdote colombiano, giunto a Chenalhó
per partecipare al pellegrinaggio, afferma: “Sono certo che la fede aiuterà a
sanare le ferite di questa gente e di migliaia di sfollati che hanno
abbandonato le loro case per sfuggire alla violenza”. (E.
B.)
Siccità e povertà prolungano la sofferenza del popolo
somalo che attende la sua rIsurrezione. Così il missionario don Elio Sommavilla
parlando dell’impegno cattolico nel paese africano
MOGADISCIO. = “La siccità sta prolungando un calvario che
i somali vivono ormai da quindici anni a causa della guerra civile”. E’ quanto
ribadito all’agenzia Misna da don Elio Sommavilla, l’unico missionario presente in
tutta la Somalia, un Paese quasi totalmente musulmano dove i cristiani
sono davvero pochi. In occasione della Pasqua, definendo la situazione dei
cattolici nel Paese, il sacerdote ha parlato di “una presenza discreta, molto
rispettosa dei musulmani” e di un cristianesimo “essenziale, senza segni
esteriori”, che non sarebbero particolarmente graditi. Eppure l’attività del
missionario italiano non passa inosservata. Da 15 anni ha avviato scuole e
strutture che “lasciano il segno” nella comunità di Merka,
un centinaio di chilometri a sud di Mogadiscio. “Nel nostro centro – ha specificato
- ci sono circa 1.200 orfani e garantiamo un’istruzione di base a oltre un
migliaio di studenti, molti dei quali provenienti da famiglie estremamente
povere di questa zona rurale”. Tutta la Somalia meridionale,
da molti mesi, è piagata da una prolungata carenza di piogge che ha colpito
ampie regioni dell’Africa Orientale. Il quadro politico-sociale non è
lusinghiero. La siccità si aggiunge alla povertà strutturale provocata da tre
lustri di guerra civile e dalla totale assenza di autorità amministrative. Dall’anno
scorso un governo provvisorio sta cercando di ripristinare la sicurezza
fermando gli scontri tra i ‘signori della guerra’ che
controllano il territorio. “Per poter rimanere qui – aggiunge don Sommavilla – abbiamo sempre mantenuto un
‘basso profilo’”. Aspetto che ha caratterizzato anche la Pasqua. Intanto il missionario
guarda avanti: “Nella nostra scuola di agraria – ha concluso - abbiamo già 200
tra studenti e studentesse cui cerchiamo di garantire una formazione
professionale, nell’attesa che anche questo Paese conosca la risurrezione”. (E. B.)
La Conferenza episcopale francese è vicinA ai vescovi
del congo in seguito all’ingiusto arresto di un sacerdote e di un laico
PARIGI. = I vescovi francesi esprimono solidarietà alla
comunità cattolica del Congo dopo l’arresto di un
sacerdote, don Brice Mackosso,
segretario di Giustizia e Pace nella diocesi di Pointe
Noire, e di un laico, Christian
Mounzeo. I due - come denunciano i vescovi congolesi – in questi giorni sono stati incarcerati con
banali e fantasiose scuse. Il messaggio, a firma del presidente della
Conferenza episcopale francese, è indirizzato a mons. Anatole
Milandou, arcivescovo di Brazzaville,
e a mons. Louis Portella,
vescovo di Kinkala. “Siamo sempre più attenti alle
realtà e alle responsabilità che vi appartengono nelle circostanze che toccano
la vostra Chiesa e il vostro Paese”, si legge nel comunicato del cardinale Ricard, che afferma di condividere l’inquietudine dei due
vescovi congolesi. (A. M.)
Pubblicata
anche in lingua russa l’Enciclica “Deus caritas est”.
MA si tratta al momento di una TRADUZIONE NON UFFICIAle
MOSCA. = I cattolici russi hanno celebrato la Domenica di
Pasqua, pubblicando la traduzione in lingua russa della prima Enciclica del
Papa, “Deus caritas est”. A Darne notizia è l’agenzia
Zenit specificando che il documento, stampato in 4.000 copie, è stato diffuso
come supplemento al quotidiano cattolico “Svet Evangelja” (“La Luce del Vangelo”). La traduzione non ha
tuttavia alcun carattere ufficiale. Per questa ragione, i vescovi russi hanno
annunciato che faranno richiesta al Vaticano di una sua approvazione, al fine
di poterla successivamente pubblicare sotto forma di libro. (E.
B.)
IN INDONESIA MIGLIAIA DI PERSONE RISCHIANO L’EVACUAZIONE PER
IL RISVEGLIO
DEL VULCANO MERAPI
JAKARTA. = Le autorità indonesiane hanno decretato
l’allarme arancione con la possibile evacuazione di migliaia di abitanti in
seguito alle prime colonne di fumo e lava uscite dal cratere
del vulcano Merapi, sull'isola di Giava.
Da alcune settimane intorno al Merapi, la cui vetta
di oltre 2000 metri sovrasta l’antica città di Jogjakarta,
è stata anche registrata un’intensa attività sismica. Per questo le autorità hanno
avvertito la popolazione di tenersi pronta ad ogni evenienza. I militari hanno
preparato oltre 200 tra autocarri e autobus per un’eventuale evacuazione degli
abitanti, che hanno già partecipato ad un'esercitazione. L'Indonesia si trova
sul cosiddetto ''anello di fuoco'' del Pacifico, una
fascia geologicamente attiva, ed ha oltre cento vulcani sul suo territorio. L’eruzione
più distruttiva del Merapi avvenne nel 1930 quando 1.300 persone rimasero uccise, mentre nel 1994
le vittime furono 60. (E. B.)
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17 aprile 2006
- A cura di Amedeo Lomonaco -
In Israele,
almeno 6 persone sono morte per l’attentato kamikaze condotto da un estremista
palestinese a Tel Aviv. L’azione terroristica, rivendicata dalla Jihad islamica e dalle Brigate dei martiri di Al Aqsa, è stata condannata dal
presidente palestinese Abu Mazen.
Sul versante politico, il premio Nobel per la pace, Shimon
Peres, presiederà nel pomeriggio la seduta inaugurale
del nuovo Parlamento. La cerimonia, alla presenza di mille invitati, inizierà
con l’arrivo del presidente Katsav. La poltrona
riservata al premier resterà vuota in omaggio ad Ariel Sharon,
in coma dallo scorso 4 gennaio.
In Iraq, un quartiere sunnita di
Baghdad continua ad essere isolato dopo violenti scontri scoppiati nella notte
tra guerriglieri e soldati iracheni e costati la vita ad almeno una persona. In
un quartiere sciita, sono stati trovati inoltre i corpi senza vita di tre
civili. Questa ennesima ondata di violenza si aggiunge alla drammatica serie di
attentati che ieri ha causato almeno 26 morti. Intanto, il processo contro l’ex
presidente, Saddam Hussein,
ripreso questa mattina, è stato aggiornato a mercoledì prossimo. Sul versante
politico non sembra trovare una soluzione il braccio di ferro sul nuovo governo
iracheno: la seduta del Parlamento fissata per oggi è stata rinviata di alcuni
giorni. Il nodo da sciogliere resta la nomina del primo ministro. Secondo
diversi osservatori, il possibile successore dell’attuale ad interim, lo sciita
Ibrahim Jaafari, potrebbe
essere il politico sciita, Ali al Adib.
E’ sempre più intricata la questione
nucleare iraniana: all’indomani della notizia delle foto satellitari che
documentano l’ampliamento degli impianti di conversione dell’uranio in Iran,
l’ex presidente Hashemi Rafsanjani
ha ribadito che
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R. – Per Mosca non è assolutamente una situazione già
senza ritorno. Gli esperti russi hanno sdrammatizzato anche la portata
dell’annuncio iraniano sull’arricchimento dell’uranio. Secondo gli esperti
russi Teheran è ancora molto lontana dalla
possibilità di fabbricare eventualmente delle armi atomiche. Quindi, per Mosca,
ci sono ancora ampi spazi e tempi negoziali. Soprattutto il governo di Mosca
insiste perché l’Occidente non brandisca l’uso della violenza come minaccia e
nemmeno le sanzioni.
D. -
R. –
D. - Qual è l’atteggiamento del Cremlino nei confronti
degli Stati Uniti che nella riunione di Mosca dovrebbero proporre già un
pacchetto di sanzioni da introdurre contro l’Iran?
R. – In effetti, non è ancora chiaro se alla fine il
presidente Putin potrebbe essere disposto anche ad
accettare l’uso della forza. Adesso, comunque, c’è ancora una distanza totale
tra la posizione degli Stati Uniti, che a questo punto vogliono usare anche come strumento
di pressione la forza, e invece il
Cremlino che continua ad insistere su una soluzione negoziata sempre nel quadro
dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA).
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Ma non è solo il programma atomico
iraniano ad alimentare la preoccupante frattura tra il governo di Teheran e la comunità internazionale. L’Iran ha anche
reso noto di aver donato 50 milioni di dollari al governo palestinese. Alla
decisione della Repubblica islamica, è seguito poi l’annuncio del governo del
Qatar di uno stanziamento di altri 50 milioni di dollari. Le decisioni di Iran
e Qatar arrivano dopo la sospensione degli aiuti da parte di Unione Europea e
Stati Uniti all’Autorità nazionale palestinese in seguito all’intransigente
posizione di Hamas nei confronti di Israele. Lo Stato Ebraico ha interrotto, inoltre, il versamento delle tasse e dei diritti doganali
dovuti ai palestinesi subito dopo la vittoria elettorale del gruppo radicale.
“Se gli aiuti sono sospesi e tale situazione perdurerà - ha detto il ministro
degli Esteri iraniano - questa terra sarà presto teatro di una catastrofe
umanitaria”.
Quotazione
record per il Brent.
Il prezzo del greggio in Europa ha fatto registrare un ulteriore incremento
toccando il massimo storico di 71,40 dollari al barile. Ad incidere
sull’andamento del greggio sono, secondo gli analisti, soprattutto le tensioni
geopolitiche legate all’Iran.
In Ciad rientra per il momento la
minaccia del governo di interrompere la produzione di greggio per protestare
contro la sospensione delle royalties
decisa dalla Banca mondiale. Il presidente del Ciad si è impegnato
inoltre a non espellere i rifugiati del Darfur ma la
situazione resta tesa. Il nostro servizio:
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Il Ciad ha deciso di rinviare alla fine
di aprile la scadenza imposta alla Banca Mondiale per scongelare le royalties sul petrolio estratto nel Paese africano.
Il governo di N’Djamena ha accettato, infatti,
l’offerta di una mediazione presentata dagli Stati Uniti per risolvere la disputa
con
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Nel nord dello Sri Lanka,
due diversi attentati hanno provocato la morte di almeno sette persone, tra le
quali quattro soldati e tre ribelli. Una mina è stata lanciata contro un
veicolo dell’esercito nel distretto settentrionale di Vavuniya.
Un secondo ordigno è esploso nella penisola di Jaffna.
In Turchia, almeno 30 persone sono
rimaste ferite, ieri, per l’esplosione di un ordigno alla periferia di
Istanbul. La deflagrazione è avvenuta nella parte europea della metropoli
turca. La bomba era stata nascosta in un cestino dei rifiuti. L’attentato, al
momento, non è stato rivendicato.
In Colombia, almeno 29 persone sono
morte e un migliaio sono rimaste senzatetto per gli smottamenti di terreno
causati dalle forti piogge che hanno colpito, nelle ultime ore, il sud-ovest
del Paese. Tra le vittime finora identificate, ci sono sei militari, cinque
militari e un giornalista.
Tragedia in Spagna: quattro persone, fra le quali due
scout, sono morte ed altre 23 sono rimaste ferite in un incidente stradale nel
nord del Paese. Il pullman sul quale viaggiavano è uscito di strada,
rovesciandosi in una scarpata.
Si tratta di “un’invenzione”, non di un
polverone. “Ora basta, si lavori per il governo futuro”. Lo ha detto il leader
dell’Unione Romano Prodi commentando le recenti dichiarazioni dell’ex ministro Roberto Calderoli, secondo cui invece l’unica invenzione resta la
vittoria della sinistra alle politiche tenutesi gli scorsi 9 e 10 aprile. Nei
giorni scorsi, Calderoli aveva dichiarato che
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