RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLIX n.
76 - Testo della trasmissione di giovedì 17
marzo 2005
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Messaggio
del Santo Padre, ieri, per l’apertura del 33.mo Congresso della COLDIRETTI
Secca
condanna dei vescovi argentini nei confronti di chi sostiene la
depenalizzazione dell’aborto
Almeno 5 morti per due esplosioni a Kandahar nel giorno della visita di Condoleeza Rice in Afghanistan
Rinviato sine die
l’inizio dei negoziati di adesione della Croazia all’Unione Europea
In Italia si del Senato
al disegno di legge sul mandato di arresto europeo.
17 marzo 2005
L’INCORAGGIAMENTO DEL PAPA AL GOVERNO DI PANAMA’
A
PERSEGUIRE MIGLIORI CONDIZIONI DI VITA PER TUTTI I CITTADINI,
E A
PROMUOVERE LA FAMIGLIA, LE DONNE, I GIOVANI
Le
buone relazioni e la stretta collaborazione tra le autorità pubbliche e la
Chiesa di Panamà sono state sottolineate dal Papa, nel messaggio rivolto al nuovo
ambasciatore del Paese centroamericano, Lawrence Edward Chewning Fábrega, che
ha presentato stamane in Vaticano le sue credenziali, ricevute a nome del Santo
Padre dal cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato. 64 anni, il dott.
Fabrega, laureato e specializzato in relazioni internazionali, ha ricoperto
incarichi diplomatici, oltre che nel suo Paese, in Gran Bretagna, Belgio, Stati
Uniti e presso l’Organizzazione degli Stati americani (OSA). Il servizio di
Roberta Gisotti:
**********
Con
soddisfazione Giovanni Paolo II ha constatato che il nuovo Governo di Panamà
intende continuare ed accrescere i buoni rapporti con la Santa Sede.
“Nell’autonomia e differenze dei propri compiti e nel rigoroso rispetto delle
rispettive competenze, la Chiesa ed i poteri pubblici – sottolinea il Papa -
hanno una finalità convergente: promuovere il bene integrale di ogni persona e
il bene comune della società”.
Una
società quella panamense che si distingue “per la diversità di culture e di razze”,
“che ha celebrato il primo centenario della vita repubblicana” e che ora si
trova ad affrontare con speranza “le sfide di un mondo globalizzato, al quale
far fronte con la solidarietà”. Da qui l’esigenza – afferma il Santo Padre –
“di orientare l’investimento delle risorse disponibili in progetti destinati a
combattere la povertà e a porre rimedio all’enorme differenza nella
distribuzione della ricchezza”, e cosi anche di “formare le diverse generazioni
al rispetto della dignità di ciascun gruppo etnico”, “migliorare il sistema
educativo, snellire le procedure del potere giudiziario e rendere più umana e
giusta la condizione dei reclusi, per facilitare il loro reinserimento nella
società”.
Infine,
un incoraggiamento particolare di Giovanni Paolo II “al Governo di un popolo tanto
accogliente, dialogante e di profonde radici cristiane come quello panamense, a
porre tutto il suo impegno” per l’autentico sviluppo della famiglia, per tutelare
la donna nei diversi ambiti sociali e offrire migliori opportunità ai giovani.
**********
UNA PACE VERA COMPORTA
IL RISPETTO DI INDIVIDUI E POPOLI:
COSÌ IL PAPA NEL MESSAGGIO PER L’APERTURA IERI
DELLA CONFERENZA
A 40 ANNI DALLA GAUDIUM ET SPES. CON NOI IL CARDINALE ANGELO SODANO
RICORDA L’EREDITÀ DELLA COSTITUZIONE PASTORALE
- Intervista con il cardinale Angelo Sodano -
“Una pace vera sulla terra
comporta la ferma determinazione di rispettare gli altri, individui e popoli”:
così, Giovanni Paolo II, nel messaggio letto dal segretario di Stato, cardinale
Angelo Sodano, ieri pomeriggio presso l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano,
all’apertura della conferenza promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e
Pace, sul tema: “L’appello alla giustizia: l’eredità della Gaudium et Spes a 40 anni dalla promulgazione”. Degli interventi e
dei temi in discussione fino a domani, ci parla nel servizio Roberta Moretti:
**********
La promulgò Paolo VI nel 1965 al
termine del Concilio Vaticano II. La Gaudium et Spes, Costituzione
pastorale sulla Chiesa nel mondo, compie 40 anni. Studiosi di oltre 30 Paesi,
in cinque sessioni plenarie e incontri seminariali, rileggono il documento
conciliare in relazione alla realtà economica, politica e sociale di oggi.
L’obiettivo viene sottolineato dal Papa che fa “appello alla giustizia” come
fondamento per la pace, nel messaggio letto dal cardinale Angelo Sodano, e rivolto
al cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia
e Pace:
“La pace è opera della
giustizia: essa nasce infatti da quell’ordine sul quale il Divino fondatore ha
voluto fosse edificata l’umana società”.
Giovanni Paolo II spiega come la
pace sia anche frutto dell’amore, che “va oltre quanto è in grado di assicurare
la semplice giustizia”. Un concetto, questo, ripreso anche dal cardinale
Martino:
“La giustizia è destinata ad essere superata dalla carità. Ha origine
dalla carità quel sentirsi ‘intimamente solidali con il genere umano e la sua
storia’ che costituisce la dimensione forse più caratterizzante dello spirito
della Gaudium et Spes”.
Ed è proprio grazie a questo
testo conciliare, spiega stamani nel suo intervento Andrea Riccardi, fondatore
della Comunità di Sant’Egidio, che la Chiesa si colloca in una prospettiva
storica concreta e diventa protagonista dei temi centrali di sviluppo del mondo.
**********
A conclusione della cerimonia di
apertura della Conferenza, ieri, Giovanni Peduto ha intervistato il cardinale
Angelo Sodano. Al Segretario di Stato ha innanzitutto chiesto quale sia
l’eredità della ‘Gaudium et Spes’, 40 anni dopo la sua promulgazione:
**********
R. – E’ un’eredità sempre
attuale, perché i documenti della Chiesa, come i documenti della Rivelazione,
sono sempre degni di essere approfonditi. E’ un faro di luce anche sulla nostra
attività in campo sociale e, dunque, sono lieto che oggi il Pontificio
Consiglio per la Giustizia e la Pace abbia convocato insigni studiosi dal mondo
intero per approfondire alcuni aspetti di questi documenti conciliari. Nel 1990
ci fu già un primo Giubileo, in cui si celebrò a fondo questa realtà. Sono lieto
di aver portato il compiacimento del Papa per questa grande iniziativa di questi
giorni.
D. – A quali impegni richiama
ancora oggi questo storico documento?
R. – E’ un impegno a livello
mondiale. La povertà, la guerra, i drammi dell’umanità esistono. I cristiani
devono essere lievito nella realtà contemporanea. Con il Vangelo di Cristo in
mano vogliono contribuire ad elevare il tenore della nostra società. Io ho
ricordato, in particolare, un tema oggi dimenticato: dobbiamo ritornare ai
principi della legge fondamentale che è compresa da tutti, cristiani e non
cristiani, da tutti gli uomini di buona volontà. Il Papa ha detto: “E’ una
grammatica, un sillabario in cui tutti dovremmo saper leggere”. Dobbiamo
ristudiare la verità della persona umana, il piano di Dio sulla famiglia, sulla
società, sulla promozione della vita, che non dipende dal voto della maggioranza.
Lei sa che Pilato aveva chiesto cosa fosse la verità e, alla fine, ha concluso:
“La verità è ciò che vogliono i più”. E ha condannato il Signore. Per noi non è
così. La verità delle cose esiste e anche la ‘Gaudium et Spes’ parla di
un ordine delle cose, un ordo rerum, inscritto nel cuore dell’uomo: Dio
ci ha dato una legge naturale, un sillabario comune che stabilisce la dignità
dell’uomo, la dignità della famiglia, una legge morale identica per tutti.
L’agnosticismo di oggi tende a dimenticare questo valore. La nostra opera sarà
lottare contro questo relativismo, contro questo agnosticismo che taglia le
radici delle basi della nostra convivenza: una casa se non ha un fondamento non
sta in piedi e la società ha bisogno di basi sicure. Per noi la base sicura è
la legge fondamentale che Dio ha scritto nel cuore dell’uomo.
**********
DI RITORNO DALLA CERIMONIA
DELL’INAUGURAZIONE DEL NUOVO MUSEO DELLA SHOA, A GERUSALEMME, IL CARDINALE
TAURAN, CHE HA RAPPRESENTATO IL PAPA E
A SUO NOME E’ INTERVENUTO, CI PARLA
DELL’INIZIATIVA
IN CONSIDERAZIONE DEL MOMENTO ATTUALE
- Intervista con il porporato –
Il cardinale Jean-Louis Tauran,
Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ha rappresentato il Papa
all’inaugurazione del nuovo museo della Shoa a Gerusalemme, avvenuta due giorni
fa con gli interventi, tra gli altri, del presidente israeliano Katzav, del
premier Ariel Sharon e del segretario generale dell'ONU, Kofi Annan. A nome di
Giovanni Paolo II, il cardinale Tauran ha testimoniato “la vicinanza spirituale
del Papa e la solidarietà della Chiesa cattolica” sottolineando, nel suo
intervento, che “non c’è luogo o ragione per l’odio verso gli Ebrei che in ogni
caso rappresenta un peccato contro Dio e contro l’umanità”. Ricordando
“l’immensa sofferenza degli Ebrei” vissuta con l’Olocausto, il cardinale Tauran
ha sottolineato “il dovere di essere vigilanti e la necessità di rifiutare
l’indifferenza”.
Ma ascoltiamo le impressioni del
porporato, nell’intervista realizzata al suo ritorno da Romilda Ferrauto:
**********
R. – Quando uno
passa attraverso immagini, ricordi personali, divise dei prigionieri, fotografie
dei bambini strappati alle madri, direi che c’è un sentimento di oppressione e
poi anche un grande interrogativo: come l’uomo può arrivare a tale grado di
barbarie. E’ proprio il mistero dell’iniquità.
D. – Eminenza,
i dirigenti israeliani hanno pronunciato parole preoccupate. Il presidente
Katzav ha affermato di aver paura dell’attuale antisemitismo. Il primo ministro
Sharon ha detto che Israele era l’unico posto al mondo dove gli ebrei avevano
il diritto di difendersi. Come reagisce a queste dichiarazioni?
R. – Se pensiamo alle sinagoghe
attaccate, bruciate in Francia, non possiamo non vedere segnali molto
preoccupati, però un museo come quello della Shoa di Gerusalemme ha proprio un
valore pedagogico. Come sosteneva il tema scelto per la cerimonia, occorre
“ricordarsi del passato per edificare il futuro”. E’ dunque una lezione per le
generazioni future. Non dobbiamo mai dimenticare che l’uomo può qualche volta arrivare
a questo grado di disumanità. E’ quindi anche un’occasione per far riflettere i
giovani su queste possibilità di derive.
D. – Il dovere della memoria è
dunque sempre importante?
R. - E’ un dovere quello di
ricordarsi per diventare migliore, per evitare di cadere nella trappola e negli
eccessi del passato.
D. – Pensiamo
al presente, ai giovani. Riguardo alla Terra Santa si dice che la situazione
attuale è migliorata, addirittura oggi si apprende che Gerico è stata
trasferita ai palestinesi. Ci sono bagliori di speranza? La Santa Sede è fiduciosa?
R. – Io direi
che rispetto al mio ultimo soggiorno, ho trovato una clima nuovo. E’ vero che
l’ottimismo è molto misurato, prudente, perché si sa per esperienza, qui in
Terra Santa, che qualche volta alla sera c’è una soluzione, ma domani, con
qualche attentato, tutto crolla. Allora si deve essere sempre molto prudenti
nel valutare il futuro. La cosa che personalmente vedo positiva è che c’è la
volontà di dialogare, di guardarsi, di incontrarsi e questo è veramente molto
positivo.
D. – In quanto
inviato del Papa, come è stata percepita la sua presenza dalle autorità israeliane?
R. – Sono stato molto commosso. Posso dire che, in
tutti gli incontri che ho avuto, tutti mi hanno chiesto di trasmettere al Santo
Padre i loro auguri di buona salute. I rabbini mi hanno detto che nelle
sinagoghe si prega per la salute del Papa. Tutti riconoscono che questo Papa ha
fatto nel processo di riavvicinamento con gli ebrei dei passi da gigante.
E’anche grazie a lui che il clima lì è cambiato. C’è un grande affetto per il
Papa, una grande preoccupazione per la sua salute, una grande riconoscenza per
la sua opera nel dialogo con il mondo ebraico.
D. – L’inaugurazione di questo
nuovo Museo coincide con i 40 anni della Costituzione conciliare sul dialogo
con l’ebraismo “Nostra Aetate”. Possiamo concludere con un pensiero su
questo?
R. – Io
direi che il documento Nostra Aetate ha aperto la strada. Abbiamo
percorso questa strada con un ritmo accelerato grazie al Papa, grazie al legame
che Giovanni Paolo II personalmente ha con il giudaismo in generale.
**********
OGGI POMERIGGIO NELLA BASILICA DI SAN GIOVANNI,
I GIOVANI SI RACCOGLIERANNO IN PREGHIERA PER LA
PROSSIMA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’. CANTI, RIFLESSIONI E TESTIMONIANZE
SCANDIRANNO
IL CONSUETO APPUNTAMENTO CHE PRECEDE LA DOMENICA
DELLE PALME
- Con noi l’arcivescovo Stanislaw Rylko -
Cresce l’attesa per l’odierno
incontro dei giovani di Roma e del
Lazio, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, in preparazione alla XX
Giornata Mondiale della Gioventù. L’appuntamento, divenuto ormai una tradizione
per i ragazzi romani e non solo nel giovedì precedente la Domenica delle Palme
è ideato oggi come un intenso momento di Adorazione Eucaristica, nello speciale
“Anno dell’Eucaristia” indetto da Giovanni Paolo II. Gli oltre 15 mila partecipanti,
con i colori e l’entusiasmo che scandiscono questi incontri, si raccoglieranno
così in preghiera e rifletteranno sui punti cardine del messaggio del Papa per
il raduno internazionale di Colonia, in Germania, dal 15 al 21 agosto prossimi.
A guidare l’appunta-mento di questo pomeriggio, che la nostra emittente
trasmetterà con radiocronaca in diretta, in lingua italiana, a partire dalle
ore 17.00, per la sola zona di Roma, sull’onda media di 585 kHz e sulla
modulazione di frequenza di 105 MHz, sarà il cardinale Vicario Camillo Ruini. I
giovani, ai quali il Pontefice indirizzerà un messaggio per l’occasione,
seguiranno, inoltre, un insegnamento sull’Eucaristia del monaco francese
padre Daniel Ange, fondatore di “Jeunesse Lumière”, una scuola di preghiera ed
evangelizzazione dedicata ai giovani di vari Paesi e creata
nel 1981 in Francia. Ma qual è oggi il rapporto dei giovani con
l’Eucaristia e con la confessione? Giovanni Peduto ha rivolto la domanda
all’arcivescovo Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i
Laici:
**********
R. – E’ molto significativo che
uno dei frutti delle celebrazioni mondiali della gioventù è il risveglio tra
tanti giovani di una – direi – sensibilità eucaristica. L’abbiamo potuto osservare,
ad esempio, a Roma, nell’anno 2000, e poi a Toronto, nell’anno 2002. Nascono
gruppi giovanili di adorazione eucaristica. E’ un segno che le Giornate
mondiali della gioventù rendono il rapporto personale dei giovani con Cristo
sempre più vivo e sempre più profondo. E adesso, la Confessione: uno dei
fenomeni che negli ultimi anni suscita maggiore interesse tra i pastori è
proprio la riscoperta da parte di molti giovani della Confessione sacramentale.
Ricordiamo il Giubileo dei Giovani nell’anno 2000, a Roma: al Circo Massimo più
di 300 sacerdoti, per tre giorni, hanno confessato i giovani dalla mattina fino
a tarda sera. Basta avere, dunque, il coraggio di proporre, perché c’è tanta
disponibilità, da parte dei giovani, anche in questo senso!
D. – Il Papa, nel suo messaggio,
esorta i giovani a camminare nelle vie della santità, adorando l’unico vero Dio
ed evitando l’idolatria delle mode e dei miti del mondo. Un suo pensiero …
R. – Il vero rischio, oggi, non
è tanto l’ateismo, quanto proprio l’idolatria, cioè i vari surrogati che
prendono il posto di Dio nella vita di molte persone. Le mode, il successo, il
denaro. Il Papa ricorda ai giovani che solo adorando il vero Dio, l’uomo può
evitare questo rischio. Un rischio che lo degrada e lo umilia, perché la vita
non sopporta il vuoto.
**********
NOMINE
Il Papa ha nominato vescovo di
San Marino-Montefeltro (Italia) mons.Luigi Negri, del clero dell’acidiocesi di
Milano, finora docente di Storia della Filosofia e Introduzione alla Teologia
presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Mons. Luigi Negri è nato a
Milano il 26 novembre 1941. Ha frequentato il liceo Classico G. Berchet, dove
ha aderito al Movimento di Gioventù Studentesca, divenendone dal 1965 al 1967
il primo presidente diocesano. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1972, è autore
di numerose pubblicazioni. In seno al
Movimento Comunione e Liberazione ha seguito il settore scuola e educazione
fino al 1993. Dal 1986 al 1990 ha
collaborato per la costituzione di una scuola permanente di formazione e di
diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa.
Inoltre, sempre stamane,
Giovanni Paolo II ha nominato membri della Prefettura degli Affari Economici
della Santa Sede i cardinali: Antonio María Rouco Varela, arcivescovo di
Madrid; Angelo Scola, Patriarca di Venezia.
=======ooo=======
OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Apre
la prima pagina il titolo “La pace è opera della giustizia animata dall’amore”:
Lettera di Giovanni Paolo II in occasione del Convegno promosso dal Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace a quarant'anni dalla “Gaudium et spes”.
All’interno,
il saluto del cardinale Angelo Sodano in apertura del Convegno che ha per tema:
“L’appello alla giustizia. L’eredità della ‘Gaudium et spes’ quarant’anni
dopo”.
Nelle
vaticane, nel Messaggio al nuovo ambasciatore di Panamà, il Papa sottolinea che
la Chiesa ed i poteri pubblici hanno un fine comune: promuovere il bene
integrale della persona ed il bene comune della società. Nello stesso tempo il
Santo Padre ha esortato ad investire le risorse disponibili in progetti
destinati a sradicare la povertà e a ridurre l'enorme divario nella
distribuzione della ricchezza.
Nelle
estere, Iraq: una fossa comune con i resti di ottantuno curdi rinvenuta nei
pressi della città di Kirkuk.
Libano:
l’Unione Europea auspica una sollecita intesa per la formazione del Governo; Hezbollah
dichiara che non deporrà le armi.
Nella
pagina culturale, un articolo di Susanna Paparatti dal titolo “Nella fusione
totale tra oggetto e colore lo stile inconfondibile di uno ‘spirito libero’”:
Giorgio Morandi e Firenze; il rapporto con critici, amici e collezionisti.
Nelle
pagine italiane, in primo piano l’articolo dal titolo “Berlusconi chiarisce: il
ritiro a settembre solo un auspicio”; dopo le dichiarazioni di Blair e una telefonata
di Bush.
=======ooo=======
17 marzo 2005
IN IRLANDA, MA ANCHE IN ALTRE PARTI DEL MONDO, SI
AMMIRA OGGI
LA GIRANDOLA DI PREGHIERE, MUSICA E COLORI PER
FESTEGGIARE
SAN PATRIZIO, PATRONO DELL’EIRE
- Con noi padre Albert Donnell -
Cork “Capitale europea della
cultura 2005”. E proprio in Irlanda, cui spetta l’onore di questo titolo,
ma anche in altre parti del mondo, si ammira oggi la girandola di preghiere,
musica e colori per festeggiare San Patrizio, il patrono dell’Eire che in 30
anni di apostolato cristianizzò gli irlandesi. Nella storia di questo santo
viaggiatore, si intrecciano fede e leggenda di cui ci parla Rita Anaclerio:
**********
(musica)
Tutti i simboli dell'Isola Verde
sono legati alla figura leggendaria di San Patrizio, un uomo che fondò
circa 300 chiese e battezzò più di 120 mila persone. Pochi
santi sono così strettamente associati alla vita del popolo come il patrono
d'Irlanda il quale, ironia della sorte, non era irlandese. Era di origine
nobile, forse nato in Galles. Fu fatto prigioniero dai pirati, che lo vendettero
ad un pastore irlandese dal quale riuscì a fuggire per andare a studiare in
Europa. Rientrato in Irlanda, nel 432 ne divenne vescovo. Questo santo riuscì,
grazie alla fusione di 2 diverse culture, ad entrare nello spirito del popolo irlandese,
come spiega il vice
rettore del Pontificio Collegio Irlandese, padre Albert Donnell:
“Lui
ha preso i simboli, le festività e le varie ricorrenze che c’erano già nella
cultura irlandese. E’ inutile dirlo che ha rivestito questi simboli con un suo
significato cristiano. Per esempio, ha preso il trifoglio per spiegare il
mistero della Trinità: ha detto che ogni foglia è come Dio: Uno e Trino. La
cosa più importante che ha fatto è stata quella di creare un ponte - diciamo -
tra la cultura che era già presente in Irlanda e la ricchezza del Vangelo.
Anche nel mondo di oggi queste sono cose fondamentali: il Vangelo non è più al
centro in tante culture, in tante società”.
A San Patrizio la tradizione attribuisce molte leggende. Sembra che fosse il custode di una grotta senza fondo, il celeberrimo Pozzo di San Patrizio, dalla quale, dopo aver visto le pene dell’Inferno, si poteva giungere fino ad intravedere il Paradiso. Una delle leggende fiorite sulla sua persona rappresenta una suggestiva speranza di pace: si dice, infatti, che la Pace di Cristo regnerà su tutta l'Irlanda il giorno in cui la Palma e il Trifoglio si incontreranno, ossia quando la Domenica delle Palme cadrà il 17 marzo. Un intenso messaggio di pace, quindi, che emerge dalla semplicità della benedizione di San Patrizio:
“Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre
alle tue spalle,
che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e,
finché non ci incontreremo di nuovo,
possa Dio proteggerti nel palmo della Sua
mano.”
(musica)
**********
UN MUSEO ITALIANO DELL’EMIGRAZIONE: QUESTA
L’INIZIATIVA DEL COMITATO
DEL SENATO PER LE QUESTIONI DEGLI ITALIANI
ALL’ESTERO, ANNUNCIATA A ROMA
IN UN INCONTRO-BILANCIO DEI SUOI PRIMI 2 ANNI DI
ATTIVITA’
- Con noi il senatore Riccardo Minardo e la
dott.ssa Maria Laura Franciosi -
In una fase storica
caratterizzata da significativi processi migratori nel mondo, l’Italia, che
quotidianamente affronta questioni legate al fenomeno dell’immigrazione, si occupa
dei suoi emigrati di oggi e di ieri. Lo fa attraverso il Comitato del Senato
per le questioni degli italiani all’estero, che, la settimana scorsa a Roma, ha
presentato un bilancio dei suoi primi due anni di attività. E sono molti anche
i progetti per il futuro. Ce ne parla Roberta Moretti:
**********
Attualmente sono 60 milioni gli
italiani emigrati nel mondo. Ma c’è anche la memoria di tante partenze del
passato da non perdere. Di qui, l’idea di un museo dell’emigrazione italiana,
“contenitore di storia, culture e tradizioni che rischiano di scomparire”. Ad
allestirlo a Roma sarà un “Comitato d’onore” nominato dal Comitato per le
questioni degli italiani all’estero del Senato. Ce ne parla Maria Laura
Franciosi, curatrice dell’iniziativa:
“Questo museo si dovrebbe
strutturare pensando di creare un punto di incontro sia come raccolta di
materiali, fotografie, oggetti, eccetera, ma soprattutto come raccolta di
storia: tante storie di una Storia dell’emigrazione italiana”.
Storie segnate in molti casi da
fatica, nostalgia e riscatto. E ancora oggi sono tante le difficoltà e le
aspettative degli italiani all’estero, specialmente nei Paesi colpiti da gravi
crisi economiche. Per creare una rete di sostegno, il Comitato del Senato ha
già visitato le comunità residenti in Argentina, Stati Uniti, Germania,
Australia e Venezuela, e si appresta a partire per il Canada, il Brasile e altri
Paesi dell’Unione Europea. Il senatore Riccardo Minardo, presidente del Comitato:
“Abbiamo affrontato il problema
della richiesta della doppia cittadinanza dei nostri connazionali all’estero,
presentando un disegno di legge in Parlamento, che già è in discussione alla
prima Commissione affari costituzionali. Poi, il problema dell’allineamento
dell’elenco tra gli uffici consolari ed i comuni: abbiamo interessato anche il
ministro degli Interni, Pisanu, per cercare di avere un elenco unico che possa
facilitare le nuove elezioni politiche per i nostri connazionali all’estero,
chiamati a scegliere i loro rappresentanti”.
Proprio per favorire questo
allineamento di dati in un elenco unico, di recente, il Senato ha approvato un
emendamento che prevede lo stanziamento di 2 milioni e 800 mila euro. Un lavoro
vario, quello del Comitato, presentato anche in relazione con la Giornata internazionale
della donna per riflettere sulla centralità del ruolo femminile
nell’emigrazione. Ancora la dott.sa Franciosi:
“E’ un ruolo
fondamentale perché è proprio l’elemento collante. L’uomo va per lavorare,
quindi spesso tende ad integrarsi anche da un punto di vista sociale, mescolando
la sua lingua a quella del posto. La donna, invece, quando non lavora mantiene
la tradizione ma nello stesso tempo c’è il contatto, attraverso i figli con le
scuole e poi l’integrazione dei figli.
Ed è stato qualcosa di fondamentale!”.
**********
=======ooo=======
17 marzo 2005
CONTRIBUITE
ALLO SVILUPPO DELLA SOCIETA’ IN NOME DELLA CENTRALITA’ DELL’UOMO, SEGUENDO LE
INDICAZIONI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA.
COSI’
IERI IL SANTO PADRE NEL SUO MESSAGGIO
PER
L’APERTURA DEL 33. MO CONGRESSO DELLA COLDIRETTI
ROMA. =
Si è aperto ieri pomeriggio a Roma il 33. mo Congresso della Coldiretti. In un
messaggio inviato al presidente dell’organizzazione, Paolo Bedoni, il Papa ha
invitato dirigenti e soci “ad offrire il proprio specifico contributo per il
progresso integrale della società fondato sulla centralità della persona umana,
sulla tutela dell’istituto familiare, sulla crescita economica improntata alla
solidarietà, seguendo le fondamentali indicazioni della Dottrina sociale della
Chiesa”. Un’esortazione alla quale il Pontefice ha unito il “beneaugurante
saluto e l’assicu-razione della spirituale vicinanza, con la preghiera e con
l’incoraggiamento a proseguire generosamente nella testimonianza dei profondi
valori del mondo rurale, animati dalla lunga e radicata tradizione di fede e di
civiltà cristiana”. Nella sua relazione, il presidente della Coldiretti, Paolo
Bedoni, ha difeso la tipicità dei prodotti agricoli italiani e detto che “nel
tempo della globalizzazione, per un grande Paese come il nostro, l’accettazione
dell’omologazione e la rinuncia all’identità è un suicidio politico, sociale
ed economico”. (A. G.)
SECCA CONDANNA DEI VESCOVI ARGENTINI NEI CONFRONTI DI CHI SOSTIENE
LA DEPENALIZZAZIONE
DELL’ABORTO. IN UN DOCUMENTO PUBBLICATO
NEI GIORNI SCORSI RIBADISCONO
CHE ELIMINARE LA VITA
SIGNIFICA COMMETTERE UN
CRIMINE
BUENOS AIRES. = “Il diritto alla
vita deve essere tutelato dal momento del concepimento fino alla morte
naturale”. Così la Commissione
permanente della Conferenza episcopale argentina, in un documento
pubblicato martedì scorso e intitolato “siamo sempre dalla parte della vita”,
ha criticato il tentativo di approvare una norma che legalizza l’interruzione
di gravidanza. Secondo i presuli, questo è il frutto di un “approccio neocolonialista che alcuni organismi
internazionali stanno cercando di imporre all’Argentina così come a tutta
l’America Latina”. Il documento, inoltre, ribadisce l’impegno della Chiesa a
difesa dei diritti delle donne, sottolineando che questo non verrà minato da
accordi che mirano a far passare le pratiche abortive come servizio pubblico”.
La Commissione mette quindi in guardia le autorità dai pericoli che il Paese
potrebbe incorrere nel ratificare il protocollo Cedaw, il
documento della Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di
discriminazione contro le donne.
“Arriveremo ad una vera e propria dipendenza culturale”, tuonano i vescovi.
Quello che la Chiesa argentina critica non è il contenuto del Protocollo, nel
quale viene ribadito che “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali per
dignità e diritti”, ma l’esistenza del Comitato Cedaw, ovvero l’organismo
formato da 23 paesi che recentemente si è pronunciato a favore dell’”aborto
sicuro”, raccomandandone la depenalizzazione e la sua promozione negli
ospedali. (D. D.)
Presa di posizione dei vescovi del Rajaastan, stato
dell’India nord-occidentale, contro la proposta del governo di introdurre
un provvedimento legislativo che vieta le conversioni
religiose.
in un documento indirizzato ai vertici locali,
i PRESULI chiedono un ripensamento
JAIPUR.
= Nei giorni scorsi, in un memorandum congiunto inviato al Capo dello stato indiano
del Rajaastan, Vasundhara Rahh, i vescovi hanno chiesto al governo di abbandonare
il progetto che vieta le conversioni religiose. In particolare, il
provvedimento, già in vigore in altri Stati dell’India, prevede che ogni
cambiamento di religione deve essere sottoposto al vaglio e all’approvazione di
un magistrato. Nel documento, firmato fra gli altri da mons. Ignatius Menezes,
vescovo di Ajmer-Jaipur, e da mons. Joseph Pathalil, vescovo di Udaipur, i
vescovi hanno aggiunto che tale manovra creerà tensioni e insicurezza fra le
minoranze perché le loro attività potranno essere bollate come “proselitismo” e
perseguite per legge. I vescovi hanno anche esortato i fedeli cristiani di
tutte le confessioni a indire una campagna di raccolta firme per bloccare
l’iniziativa del governo, sottolineando che la Chiesa non è interessata a “conversioni
forzate” o “non etiche”, ma che la legge non può governare la coscienza più
profonda di un essere umano nel suo rapporto con Dio. In conclusione, i presuli
hanno notato come, nei recenti episodi di intolleranza contro i cristiani, la
polizia abbia fatto ben poco per individuare e perseguire i colpevoli e che il
governo dovrebbe cercare di proteggere le minoranze religiose e non
penalizzarle ulteriormente. Intanto, un altro episodio di violenza
anti-cristiana è stato registrato in Rajastan: il 13 marzo otto membri di un
gruppo protestante sono stati attaccati e malmenati nel villaggio di Koida,
mentre partecipavano alla preghiera domenicale. Recentemente una delegazione
composta da diversi leader cristiani, guidata dall’arcivescovo di Delhi, mons.
Vincent Concessao, ha incontrato il primo ministro della Federazione Indiana,
Manmohan Singh, esprimendo serie preoccupazioni per il continuo verificarsi di
episodi di violenza contro i fedeli. In particolare, i leader cristiani hanno
chiesto di adottare opportuni e immediati provvedimenti per fermare la
violenza, affermando che la comunità cristiana si sta impegnando per lo
sviluppo dei poveri e degli emarginati. (E. B.)
OGGI, nel 25. mo anniversario
dell’uccisione
di mons. Oscar Arnulfo Romero, Arcivescovo di San
Salvador, nella Basilica romana dei SS. Apostoli si terra’ una Concelebrazione
Eucaristica
presieduta dal patriarca latino di gerusalemme,
MONS. Michel Sabbah
- A
cura di Eugenio Bonanata -
**********
ROMA. = Il 24 marzo 1980, mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San
Salvador, veniva assassinato durante la Messa. Nella cappella dell’ospedale
della Divina Provvidenza, il presule aveva appena terminato l’omelia, quando un
colpo di arma da fuoco lo costrinse a terra nel suo sangue. In occasione del
25. mo anniversario del martirio dell’arcivescovo, sono i programma celebrazioni,
oltre che a San Salvador, a Roma e in
altri luoghi per ricordare l’arcivescovo che ogni domenica faceva coraggiose e
dettagliate denuncie sulla repressione inflitta al popolo dall’oligarchia e
dalle forze armate del Paese. Oggi a Roma, alle 18.00, nella cappella dei Santi
Apostoli, il Patriarca latino di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah, presidente
di Pax Christi Internazionale, guida la celebrazione eucaristica. E domani,
nella sala “Luigi Di Liegro” della Provincia di Roma, si svolgerà un convegno
con testimonianze del vescovo brasiliano Demetrio Valentini, del teologo Arturo
Paoli e del giornalista Ettore Masina. Nella capitale salvadoregna, inoltre, si
terranno conferenze nella cripta della cattedrale dove Romero è sepolto e un
convegno teologico internazionale presso l’Università Cattolica delle Americhe.
Le celebrazioni culmineranno il 2 aprile quando i vescovi del Paese benediranno
una statua che verrà posta sulla tomba dove riposa l’arcivescovo. (E. B.)
**********
SBARCHERA’ DOMANI IN SIERRA LEONE “LOGOS II”,
LA NAVE CHE RAPPRESENTA UNA GRANDE BIBLIOTECA
“ACQUATICA”:
UN’ INTERESSANTE OPPORTUNITA’ DI CONFRONTO TRA
DIVERSE CULTURE
E DI PROMOZIONE DEI VALORI CRISTIANI
FREETOWN. = Confronto tra le
diverse culture, condivisione della buona letteratura e promozione dei valori
cristiani. Sono questi gli obiettivi dell’organismo umanitario britannico “Educational
Book Exhibit Ltd.” e della sua nave “Logos II” che sbarcherà domani
nel porto di Freetown, in Sierra Leone, con la sua grande biblioteca
“acquatica”. Il prezioso carico dell’imbarcazione, che negli ultimi 17 anni ha
già visitato 85 Paesi, è costituito infatti da più di 4000 libri su svariati argomenti.
Dalla scienza alla tecnologia, dalla cucina all’arte, dalla filosofia alla
religione, i curiosi visitatori potranno sbizzarrirsi nella scelta del volume
preferito. Inoltre, per tutti i 13 giorni di permanenza in Sierra Leone sono
previste numerose attività culturali a bordo della nave. (M.V.S.)
=======ooo=======
17 marzo 2005
- A cura di Amedeo Lomonaco -
In
Afghanistan due esplosioni simultanee hanno devastato il centro della città di
Kandahar, ex roccaforte dei talebani, causando la morte di almeno cinque persone.
Le indagini della polizia si concentrano sulla matrice talebana. L’attentato è
avvenuto nel giorno della prima visita di Condoleeza Rice nel Paese asiatico da
quando è stata nominata segretario di Stato americano. Dopo l’incontro della Rice
con il presidente afghano Hamid Karzai, sono state annunciate, per il prossimo
mese di settembre, elezioni parlamentari nel Paese asiatico. Ascoltiamo il commento
di John Harper, docente di Politica estera americana all’Università ‘Johns Hopkins’
di Bologna, intervistato da Andrea Sarubbi:
**********
R. – Le elezioni si terranno e ovviamente è un passo in
avanti, ma non è detto che non saranno rinviate un’altra volta perché la
situazione non è sicurissima, soprattutto nel sud e nell’est del Paese, dove
sono ancora attivi alcuni talebani e anche militanti di Al Qaeda.
D. – Ma arriverà un giorno in cui l’Afghanistan potrà
essere un Paese sicuro?
R. – Nessuno ha mai potuto garantire la sicurezza totale in
Afghanistan. E’ un fatto fisiologico che parti del Paese saranno sempre nella
mani dei “signori della guerra”.
D. – Proprio questa insicurezza continua e queste violenze
sono segnali, secondo lei, del fallimento degli americani?
R. – Non direi che abbiano fallito. La situazione è
abbastanza sotto controllo dal punto di vista americano. C’è Karzai al potere e
nello stesso tempo le speranze per un processo di democratizzazione a breve e
medio termine erano troppo ottimiste. E’ un processo molto lungo. La priorità
numero uno per gli Stati Uniti ovviamente non è più l’Afghanistan, ma l’Iraq e
il Medio Oriente. Anche l’ambasciatore americano, un personaggio di spicco della
diplomazia americana in Afghanistan, ora va via. Va in Iraq. Questo è un
segnale emblematico per capire le priorità americane.
D. – L’impressione è che gli Stati Uniti abbiano tentato di
ripetere in Iraq la stessa operazione dell’Afghanistan, però questa volta con
più difficoltà ...
R. – L’intervento in
Iraq si spiega anche grazie ad una certa euforia che ha seguito la caduta dei
talebani in Afghanistan alla fine del 2001. Proprio in questa atmosfera di ottimismo
esagerato è stata presa la decisione di intervenire in Iraq. Ma questa operazione
si è rivelata ben più complessa. L’Iraq è in un’area del mondo sicuramente più
strategica.
**********
L’esercito
siriano ha completato la prima fase del ritiro dal Libano, con il ripiegamento
verso est di 8.000 uomini. Intanto, il capo della Sicurezza libanese, generale
Jamil al-Sayed, ha annunciato di essere pronto a “rispondere alla magistratura
per tutte le accuse” rivoltegli a proposito dell’uccisione dell’ex premier
Rafic Hariri, nell’attentato dello scorso 14 febbraio scorso a Beirut.
In Iraq è stato liberato un cittadino spagnolo di origine irachena,
rapito qualche settimana fa. Un portavoce del ministero degli Esteri di Madrid
ha riferito che la famiglia del sequestrato ha pagato un riscatto. Intanto, in
Italia il premier Silvio Berlusconi ha corretto il tiro sul piano per il ritiro del contingente militare italiano
dall’Iraq: aveva indicato settembre come data del rientro ma ieri ha detto di
essere stato frainteso e di aver espresso solo un auspicio. Ieri, il presidente
del Consiglio ha dichiarato che “il rimpatrio dipenderà dalla crescente
capacità del governo iracheno di provvedere alla sicurezza e all’ordine
pubblico del Paese”. La precisazione arriva dopo il netto intervento del
presidente americano Bush, secondo il quale ogni iniziativa deve essere presa
consultando gli alleati. Toni analoghi da Londra, dove il premier Tony Blair ha
precisato che né Gran Bretagna né Italia hanno fissato una data per il ritiro.
Medio Oriente: è stato
raggiunto al Cairo un importante accordo tra l’Autorità nazionale palestinese
ed i principali gruppi palestinesi per una “tregua” a tempo indeterminato con
Israele. Lo ha dichiarato un membro del partito Al Fatah, Mohamed al-Hourani.
Un altro segnale di distensione arriva da Israele: dopo quattro anni, l’Egitto
ha di nuovo un ambasciatore nello Stato ebraico. Si tratta di Muhammed Assam
Ibrahim che, giunto stamani a Tel Aviv, presenterà lunedì prossimo le
credenziali al presidente dello Stato ebraico Moshe Katzav. L’Egitto aveva
richiamato in patria il proprio ambasciatore in Israele nel 2000, con l’inizio
dell’intifada palestinese.
L’Unione Europea ha
bloccato il negoziato di adesione della Croazia all’Unione Europea. I ministri
degli Esteri europei hanno confermato infatti la decisione di rinviare l’inizio
dei negoziati senza fissare un’altra data. Da Bruxelles Giovanni Del Re:
**********
Quattro
Paesi, cioè Gran Bretagna, Olanda, Svezia e Danimarca, hanno detto un chiaro no,
per la mancata consegna al Tribunale Internazionale per l’ex Jugoslavia dell’ex
generale Ante Gotovina, accusato di crimini di guerra. Lo stesso Consiglio
Europeo, lo scorso dicembre, aveva dichiarato che i negoziati sarebbero
cominciati il 17 marzo, cioè oggi, solo in caso di piena cooperazione con il
Tribunale. Tuttavia, i Paesi più vicini a Zagabria, anzitutto Austria, Italia,
Ungheria e Slovacchia appoggiati dal Lussemburgo, presidente di turno
dell’Unione Europea, hanno ottenuto un messaggio positivo: “Alla Croazia l’UE lascia
la porta aperta”, ha detto il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn.
I ministri hanno comunque approvato il quadro negoziale, lo strumento fondamentale
per lo svolgimento delle trattative stesse. “Non appena Zagabria avrà soddisfatto
tutte le richieste, consegnando anzitutto Gotovina, l’UE farà partire subito i
negoziati”, ha detto Asselborn. “Potrebbe accadere anche il mese prossimo ma
tutto dipenderà da Zagabria”, ha aggiunto il ministro lussemburghese. Il
premier croato, Ivo Sanader, ieri a Bruxelles per un incontro al Parlamento
Europeo, ha invece espresso l’auspicio che la decisione possa essere modificata
al Consiglio Europeo che la prossima settimana vedrà riuniti a Bruxelles i capi
di Stato e di governo. Ma i lussemburghesi replicano: “Non abbiamo alcuna
intenzione di mettere il tema in agenda”.
Da Bruxelles, Giovanni
Del Re.
**********
“Non ci sono elementi sufficienti per affermare che
gli aiuti dell’Unione Europea abbiano in parte finanziato il terrorismo
palestinese”. E’ quanto si legge in un comunicato dell’Ufficio Europeo per la lotta
alla frode, al termine dell’inchiesta su un presunto uso abusivo di fondi della
Commissione. L’Ufficio aggiunge però che “non può essere esclusa la possibilità
di un utilizzo abusivo di risorse destinate all'Autorità nazionale
palestinese”.
In
Italia, ‘si’ del Senato al mandato di cattura europeo. Il disegno di legge
torna alla Camera per le modifiche. Il nostro servizio:
**********
Via libera del Senato al disegno di legge sul mandato di arresto europeo. La
commissione Giustizia di Palazzo Madama ha approvato il provvedimento: è stato
reintrodotto l’articolo 4, eliminato dalla Camera. In aula, la Casa della
libertà si è spaccata: favorevoli Forza Italia, AN e UDC, contraria la Lega
Nord. Il centrosinistra si è astenuto. Il disegno di legge torna ora all’esame
della Camera per le modifiche. L’articolo 4, reintrodotto in
commissione, prevede il rapporto diretto tra le autorità giudiziarie dei Paesi
in condizioni di reciprocità, ma a patto che sia previsto da specifici accordi
internazionali. “Votare a favore - ha spiegato il senatore di AN Luigi Bobbio -
è stato non solo un dovere ma anche un esercizio di realismo da parte del
centrodestra. Quello del mandato d’arresto europeo resta
un iter particolarmente “tormentato”: l’Italia è tuttora l’unico Paese
dell’Unione Europea a non aver ancora ratificato il provvedimento.
**********
Una
disastrosa frana ha seppellito nel fango una ventina di case in un villaggio
della provincia di Sivas, nella Turchia nord orientale. Lo riferisce l’agenzia
‘Anadolu’. Al momento non si ha notizie di vittime. Il villaggio colpito è
Sugozu, circa 400 chilometri da Ankara.
In
Spagna, una gru ha rimosso, la scorsa notte, la grande statua equestre in
bronzo del generale Francisco Franco al centro di Madrid. Il provvedimento è stato
ordinato dal governo spagnolo. La grande statua era stata nei mesi scorsi al
centro di polemiche: i nostalgici si sono opposti, infatti, alle iniziative
volte ad eliminare l’ultimo grande simbolo franchista nella capitale. La statua
del ‘generalissimo’, morto nel 1975, è stata trasportata in un luogo
sconosciuto.
Il
Giappone sostiene la candidatura del sottosegretario alla Difesa americano Paul
Wolfowitz alla presidenza della Banca mondiale. Il primo ministro nipponico, Junichiro
Koizumi, ha comunicato ieri sera la decisione al presidente statunitense George
Bush durante una conversazione telefonica. Il Giappone è il secondo azionista
della Banca Mondiale dopo gli Stati Uniti. Tradizionalmente, il presidente
della Banca mondiale è un americano, mentre quello del Fondo monetario
internazionale è un europeo.
Tragedia
in Cina: un camion carico di fuochi di artificio è saltato in aria accanto ad
un autobus. L’incidente è avvenuto nei pressi di Shenzhen, nel sud del Paese, e
ha provocato la morte di almeno 30 persone. Ogni anno nelle zone rurali della
Cina centinaia di persone muoiono per lo scoppio di fuochi di artificio
trasportati in modo illegale.
È stata liberata per ragioni di
salute dalle autorità cinesi l’attivista per i diritti umani Rebiya Kadeer,
originaria del Turkestan orientale, detenuta dal ’99 e condannata nel 2000
dalla giustizia di Pechino a otto anni di carcere. La donna venne arrestata quando
tentò di consegnare a ricercatori del Congresso statunitense un pacchetto di
giornali liberamente venduti in Cina e fu riconosciuta colpevole di “tradimento
di segreti di Stato”.
Un ulteriore sforzo per risolvere
la crisi ivoriana. Lo ha annunciato stamani il presidente sudafricano Thabo
Mbeki, mediatore dell’Unione africana, invitando le varie parti in conflitto ad
incontrarsi entro marzo in Sudafrica. La Costa d’Avorio, nonostante gli sforzi
internazionali di pacificazione, rimane di fatto divisa dal 2002 tra il Nord,
in mano ai ribelli, ed il Sud, controllato dai governativi.
=======ooo=======