RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLIX n.
71 - Testo della trasmissione di sabato 12
marzo 2005
IL PAPA E LA SANTA SEDE:
La situazione nel Sahel e l’opera
della Chiesa: ai nostri microfoni mons. Karel Kasteel.
IN PRIMO PIANO:
CHIESA E SOCIETA’:
Gli Oblati di Maria Immacolata
impegnati nella nuova evangelizzazione in Romania
La Siria si impegna con
l’inviato dell’ONU per un ritiro completo dal Libano
L’Iran rifiuta le
proposte americane e conferma il proprio programma nucleare
12
marzo 2005
MOLTI FEDELI POLACCHI PROVENIENTI DALLA CITTÀ NATALE
DI GIOVANNI PAOLO II HANNO CANTATO AL GEMELLI SOTTO LE FINESTRE DEL PAPA,
AL 17.MO GIORNO DI RICOVERO
Clima sereno al Policlinico
Gemelli, dove Giovanni Paolo II sta trascorrendo la sua 17.ma giornata di
ricovero. Oggi, si è recato all’ospedale romano un folto gruppo di pellegrini
di Wadowicze, la città che ha dato i natali al Santo Padre. Intanto, dopo le
prime parole pronunciate in pubblico dal Papa, cresce l’attesa tra i fedeli per
l’Angelus di domani, mentre si guarda con fiducia ad un prossimo rientro in
Vaticano di Giovanni Paolo II. Ma dal Gemelli, il nostro inviato Alessandro
Gisotti:
**********
Al Policlinico Gemelli oggi è la
giornata dell’abbraccio caloroso a Giovanni Paolo II da parte dei fedeli di
Wadowicze, la città natale del Pontefice. Di buon ora una cinquantina di
pellegrini provenienti dalla Polonia si sono radunati nel piazzale
dell’ospedale romano per pregare ed intonare cori per il Papa.
(Cori in polacco)
I concittadini di Giovanni Paolo
II hanno cantato a lungo con lo sguardo rivolto al decimo piano del Gemelli
dove, come è noto, si trova l’appartamento papale. Un omaggio canoro - hanno
detto - sicuramente gradito al Santo Padre. Il gruppo di fedeli è stato guidato
dal sindaco, la signora Eva Filipiak, e dai
parroci della cittadina, che hanno portato dei doni a Giovanni Paolo II, tra
cui una palma tradizionale di
Wadowicze ed un libro di fotografie che ritraggono la terra natale del Papa.
“Speriamo che guarisca pesto, lo aspettiamo a casa”, è l’auspicio che hanno
espresso i fedeli della cittadina polacca. Dal canto suo, stamani, il direttore
della Sala Stampa vaticana, Navarro-Valls, all’uscita dal Gemelli, al termine
della consueta visita al Pontefice, ha ribadito che il Papa parla, già da
alcuni giorni, con i suoi più stretti collaboratori. “Tutto procede
normalmente”, ha aggiunto rassicurante. Si conferma, quindi, la prospettiva di
un rientro a breve in Vaticano. C’è attesa poi per l’Angelus di domani: come
nelle domeniche precedenti, dopo il
ricovero del 24 febbraio scorso, tanti saranno i fedeli a recarsi qui al
Gemelli per esprimere la propria vicinanza spirituale al Papa.
All’ospedale
romano continuano a pervenire telegrammi da tutto il mondo: anche oggi molti messaggi
da bambini. Fonti d’agenzie riportano, inoltre, che Giuliana Sgrena ha inviato
una lettera di ringraziamento al Papa, che – ricordiamo – domenica 13 febbraio
aveva chiesto la liberazione della giornalista italiana e di tutti gli altri sequestrati in Iraq. D’altra parte, sono
ormai più di 40 mila le e-mail di auguri al Papa spedite attraverso la casella
di posta elettronica attivata dal sito web del Vaticano. E un altro modo, in
fondo, di dimostrare attenzione e affetto per il Papa è il grande successo, che
sta riscuotendo l’ultimo libro di Giovanni Paolo II. “Memoria e identità” è
primo nella classifica dei libri più venduti in Italia, tanto che si è già alla
seconda ristampa a quota 400 mila copie. Anche qui, nella libreria del
Policlinico Gemelli, ci è stato confermato che quello del Papa è il volume più
richiesto in questi giorni.
Dal
Policlinico Gemelli, Alessandro Gisotti, Radio Vaticana
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IL RAPPORTO VITALE TRA I SACRAMENTI DELL’EUCARESTIA
E DELLA RINCONCILIAZIONE, SOTTOLINEATO DA GIOVANNI PAOLO II
NEL MESSAGGIO AI SACERDOTI
PARTECIPANTI
AL CORSO SUL FORO INTERNO
DELLA PENITENZIERIA APOSTOLICA
L’importante ruolo dei sacerdoti nel guidare i fedeli ad accostarsi ai
sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia viene sottolineato dal Papa
in un messaggio, firmato dal Policlinico Gemelli, rivolto ai partecipanti al
Corso sul Foro interno, che si chiude oggi in Vaticano, organizzato dalla
Penitenzieria apostolica. “Un appuntamento formativo” “di notevole interesse”,
che attrae i giovani sacerdoti di Università e Atenei Pontifici e “che pone “in
luce – scrive Giovanni Paolo II - la necessità di un continuo aggiornamento
teologico, pastorale e spirituale dei presbiteri”, cui è affidato il ministero
della riconciliazione. Il servizio di Roberta Gisotti:
**********
Poiché
“viviamo in una società che sembra spesso aver smarrito il senso di Dio e del
peccato”, si fa “più urgente” – ammonisce Giovanni Paolo II - “l’invito di
Cristo alla conversione, che presuppone la consapevole confessione dei propri
peccati” e la “domanda di perdono e di salvezza”. Rivolto ai sacerdoti il Papa
ricorda loro la coscienza “di agire ‘nella persona di Cristo e sotto l’azione
dello Spirito Santo’” e di nutrire in se stessi gli stessi sentimenti di Gesù
“maestro e pastore, medico delle anime e dei corpi, guida spirituale, giudice
giusto e misericordioso”.
Il Santo Padre richiama poi “il vitale rapporto esistente” tra i
sacramenti della Comunione e della Confessione, in questo anno dedicato al
Mistero dell’Eucarestia. “Solo chi ha sincera coscienza di non aver commesso un
peccato mortale può ricevere il corpo di Cristo. Lo dice chiaramente il
Concilio di Trento quando afferma che “nessuno, consapevole di essere in
peccato mortale, per quanto possa ritenersi contrito, si accosti alla santa
Eucaristia senza avere premesso la confessione sacramentale”. E questo continua
ad essere l’insegnamento della Chiesa anche oggi, ribadisce Giovanni Paolo II
nel suo messaggio. Al tempo stesso i sacerdoti devono incoraggiare “i fedeli a
ricevere il corpo e il sangue di Cristo per essere purificati dai peccati
veniali”, ed essere solleciti loro stessi a celebrare “il Mistero eucaristico
con purezza di cuore e amore sincero”.
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“NON ABBIATE PAURA DI
AFFRONTARE LE SFIDE DEL NOSTRO TEMPO”:
COSI’ IL PAPA IN UN MESSAGGIO AI CHIERICI MARIANI,
RIUNITI NEL CAPITOLO GENERALE A ROMA
- A cura di Roberta Gisotti -
“Tornare alla radici”,
“approfondire il vostro carisma”, e “discernere i modi più idonei per viverlo nell’attuale
contesto socio-culturale”: così Giovanni
Paolo II nel Messaggio indirizzato dal Policlinico Gemelli al
Capitolo generale dei Chierici mariani, che si concluderà domani a Roma. “Vi incoraggio – scrive il Papa - a proseguire sulla strada della fedeltà al vostro
ricco patrimonio spirituale”. Solo, “un vivo fervore ascetico, trasfuso nelle
opere apostoliche”, potrà realizzare appieno la vostra vocazione, e
moltiplicare “i frutti di santità e di operosità missionaria nelle vostre
attività”.
In questo
particolare Anno dell’Eucarestia, il Santo Padre invita i Chierici Mariani a
fare “di questo mirabile Sacramento” “ancor di più” “il centro della esistenza
personale e comunitaria”, ponendosi “con docilità alla scuola della Vergine
Santa, ‘Donna eucaristica’”. “Un fervido amore per l’Eucaristia e per la
Madonna” renderà infatti i vostri santuari nel mondo – sottolinea Giovanni
Paolo II - “sempre più veri ‘cenacoli’ di preghiera e di accoglienza”, dove “i
pellegrini che vi accorrono potranno sperimentare la consolante intimità con
Cristo e saranno incoraggiati a seguirne con gioia le orme”. E prosegue:
“Cresca pure la vostra collaborazione pastorale con i fedeli laici, dedicando
speciale cura ai giovani e ai bisognosi, agli emarginati e agli anziani. Per tutti
siate apostoli e testimoni della Misericordia Divina”.
Quindi la consegna finale del
Papa ai Chierici Mariani: “Non abbiate paura di affrontare le sfide del nostro
tempo” e diffondete la devozione marina sull’esempio mirabile del fondatore il
Servo di Dio, Stanislao di Gesù Maria Papczynski, che ha saputo “difendere con
coraggio la verità dell'Immacolata Concezione prima ancora che fosse definita
come dogma di fede.”
SARA’ IL CARDINALE ANGELO SCOLA
IL RELATORE GENERALE DEL PROSSIMO
SINODO DEI VESCOVI, IN OTTOBRE,
SUL TEMA DELL’EUCARESTIA. NOMINATI DAL PAPA ANCHE I TRE PRESIDENTI DELEGATI
DELL’ASSEMBLEA ED IL SEGRETARIO SPECIALE
- A cura di Roberta Gisotti
-
Il Santo
Padre ha decretato quest’oggi alcuni importanti incarichi relativi all’XI
Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che avrà luogo in Vaticano
dal 2 al 29 ottobre 2005, sul tema “L'Eucaristia:
fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Il Papa ha nominato: presidenti delegati i cardinali Francis
Arinze, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina
del Sacramenti; Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara, in Messico; Telesphore
Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, in
India. Ha inoltre nominato relatore generale
il cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia e segretario speciale: Roland Minnerath, arcivescovo
di Dijon, in Francia.
RINUNCE
E ALTRE NOMINE
Il
Santo Padre ha accettato stamane la rinuncia al governo pastorale della diocesi
di Punalur, nello Stato del Kerala, in India, presentata da mons. Mathias
Kappil, per raggiunti limiti di età ed ha nominato allo stesso incarico mons.
Joseph Kariyil, vicario generale della diocesi di Cochin,
SEMPRE VIVO IL DIBATTITO SUL
CASO DI TERRI SCHIAVO,
LA DONNA IN COMA IN FLORIDA, A MENO DI TRE
SETTIMANE DALLA SCADENZA
DEI TERMINI CONCESSI DAL GIUDICE PER LA RIMOZIONE
DEL TUBO
DELL'ALIMENTAZIONE ARTIFICIALE, RICHIESTA DAL
MARITO
- Intervista con il vescovo Elio Sgreccia -
E’ sempre vivo il dibattito sul caso di Terri Schiavo, in
Florida. La donna soffre da parecchi anni di uno stato di semi incoscienza ed è
mantenuta in vita tramite alimentazione artificiale. Il marito, Michael
Schiavo, ha ottenuto da ogni ordine e grado di tribunale l'autorizzazione alla
rimozione del tubo. E ormai i genitori hanno meno di tre settimane di tempo per
trovare un modo di tenere in vita la figlia prima che scadano i termini
concessi dal giudice per la rimozione del tubo dell'alimentazione artificiale
senza il quale Terri morirà di fame e di sete nello spazio di sette-dieci
giorni. I genitori di Terri Schiavo hanno chiesto a un magistrato di accordare
alla figlia il divorzio dal marito accusandolo tra l’altro di adulterio.
Intanto, non solo negli Stati Uniti si discute intorno a questo caso che ha
riproposto ai media il dibattito sull’eutanasia. Non si può dire che
propriamente lei soffra di uno stato vegetativo perché è in grado di reagire in
certa forma a stimolazione esterna. Nell’intervista di Luca Collodi, ascoltiamo
le riflessioni di mons. Elio Sgreccia, presidente della Pontificia Accademia
per la vita:
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R – Non è abitudine di questa Accademia intervenire a
sostegno di casi specifici di sofferenza umana o di minacce alla vita. Tuttavia,
il caso della signora Terri Schiavo va oltre la situazione individuale a causa
del suo carattere esemplare e dell’importanza che i media hanno giustamente
attribuito ad esso. Il silenzio in questo caso poteva essere interpretato come
approvazione, con conseguenze che andrebbero ampiamente oltre il caso
specifico. Da quanto abbiamo appreso la signora Terri Schiavo sembra trovarsi
in una sorta di stato vegetativo subliminale, al limite della coscienza, che si
potrebbe definire “stato minimo di coscienza” (MCS). Sfortunatamente non sono
stati effettuati esami medici ufficiali e perizie sulla paziente per chiarire
il suo esatto statuto neurologico. Nessuna decisione sulla vita di una persona
dovrebbe essere presa legalmente senza queste perizie e, quando fosse
necessario, si dovrebbe procedere anche ad effettuare esami incrociati da parte
di vari esperti. Ad ogni buon conto la signora Terri Schiavo può essere
considerata una persona umana vivente, priva di una piena coscienza, i cui
diritti giuridici devono essere riconosciuti, rispettati e difesi.
D. – La rimozione della sonda per la nutrizione e
l’idratazione può essere giustificata come interruzione di una terapia
straordinaria?
R. – La rimozione da questa persona della sonda gastrica di
alimentazione, in queste condizioni, può essere considerata eutanasia diretta.
In questo caso la sonda gastrica di alimentazione non può ritenersi un “mezzo
straordinario” e neanche un mezzo terapeutico. Essa è parte integrante della
modalità in cui la signora Terri Schiavo può essere alimentata e idratata. Per
quanto ci riguarda, impedire a qualcuno l’accesso al cibo e all’acqua,
rappresenta un modo di uccidere quella persona. La decisione di rimuovere la
sonda gastrica che alimenta la signora Terri Schiavo è stata presa da un
giudice. Non vogliamo entrare nel merito di considerazioni secondarie
riguardanti il caso di Terri Schiavo, come i problemi familiari o economici.
Ma, tenendo in considerazione esclusivamente gli aspetti medici ed
antropologici del caso, ci sentiamo in dovere di affermare che tale decisione
va contro i diritti della persona della signora Terri Schiavo e costituisce
pertanto un abuso dell’autorità giuridica.
D. – Quali effetti giuridici può avere la decisione di
rimuovere la sonda di alimentazione?
R. – Se tale decisione fosse confermata e portasse alla
morte di Terri Schiavo, creerebbe un precedente giuridico e presenterebbe in
realtà l’eutanasia come un diritto davanti alle Corti degli Stati Uniti, con le
gravi conseguenze che si possono facilmente immaginare per le vite di molte
altre persone più o meno autonome, in questo Paese e altrove. Per queste
ragioni riteniamo illecita la decisione di rimuovere la sonda gastrica di
alimentazione della signora Terri Schiavo.
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LA SITUAZIONE NEL SAHEL E L’OPERA DELLA CHIESA
- Intervista con mons. Karel Kasteel -
A
Niamey, nel Niger, si è svolta nei giorni scorsi la riunione del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, alla quale ha
partecipato, per conto della Santa Sede, mons. Karel Kasteel, segretario del
Pontificio Consiglio Cor Unum. Il Sahel comprende Mauritania,
Ciad, Burkina Faso, Senegal, Gambia, Guinea-Bissau, Capo Verde, Mali e Niger,
che sono i Paesi più poveri dell’Africa. Nella
riunione è stato ricordato l’appello lanciato da Giovanni Paolo II per il Sahel
25 anni fa e poi è stato letto l’appello rinnovato dal Papa circa due settimane
fa per il continente africano. Nell’intervista di Giovanni Peduto, mons.
Kasteel racconta quanto emerso dalla riunione in Niger:
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R. - In
cinque di questi nove Paesi è successo qualcosa di tremendo quest’anno: la
piaga biblica delle locuste, che hanno divorato tutte le scorte di alimenti e
di semenza. Nel Niger, dove si è riunito il Consiglio di Amministrazione della
Fondazione del Papa per il Sahel, ben sei mila villaggi sono rimasti senza
nulla da mangiare. Già stanno vendendo il poco bestiame e si spera che gli
aiuti necessari possano arrivare in tempo. Oltre a questo problema forte ho
visto, nel Niger, dove mancavo da una decina di anni, una Chiesa in forte
crescita e di grandi promesse.
D. -
Qual è la situazione nel Sahel, oggi? Quali i problemi principali?
R. - Il
problema principale del Sahel è la desertificazione e si sta lottando in modo
ammirevole per ridurne le conseguenze. E’ questo lo scopo principale della
Fondazione del Papa. Grazie a Dio c’è la pace, premessa indispensabile per lo
sviluppo. E’ ammirevole l’apporto delle donne e si stanno ottenendo buoni
risultati con il sistema israeliano che si chiama ‘goccia a goccia’ e che
permette l’irrigazione con poca acqua e buoni risultati. Molto importante è la
riforestazione. La Fondazione del Papa è provvidenziale perché fin dall’inizio
ha aiutato tutta la popolazione, quella cristiana, islamica ed animista e ciò
crea molta simpatia nei confronti della Chiesa Cattolica. Mi diceva il vescovo
della capitale del Niger che anche i capi islamici vengono, ora, a fare gli
auguri per le feste cristiane, così come i cristiani già da anni si recavano
dai capi islamici per le loro feste.
D. -
C’è attenzione da parte della Comunità internazionale?
R. -
L’attenzione della Comunità internazionale non è ancora sufficiente. E’ vero
che, accanto alla Chiesa, esiste la cooperazione di diverse nazioni europee, ma
lo sforzo si deve intensificare perché i bisogni sono molti. Poi, vi è una
gioventù molto numerosa, a differenza dell’Europa, e bisogna creare le
possibilità per un loro futuro perché, diversamente, emigreranno sempre di più
con tutti i problemi che ne deriveranno. Pertanto, più faranno i Paesi ricchi
in loco, meglio sarà per i Paesi interessati ma anche per i Paesi ricchi.
D. -
Quali sono le speranze di queste popolazioni?
R. -
Queste popolazioni si attendono una maggiore assistenza da parte dei Paesi ricchi.
E’ evidente che molto dipenderà da come sono gestite localmente le risorse, ma
un progresso c’è, anche se, tuttora, troppo lento. Bisogna incrementare il
volontariato ed è segno di speranza che già ora molti giovani europei, e meno
giovani, si recano per un periodo in questi Paesi africani per dare una mano.
Tutto ciò porterà frutti per cui la speranza è legittima. Resta però molto da
fare. Solo tre Paesi europei, la Danimarca, i Paesi Bassi e il Lussemburgo
hanno mantenuto la parola data per quanto concerne gli apporti promessi a
livello internazionale. Gli altri Paesi europei ancora non danno il contributo
necessario.
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OGGI SU “L’OSSERVATORE ROMANO”
Apre la prima pagina il titolo ”E’ l’ora
dell’Angelus gli occhi di tutti verso quella finestra del “Gemelli”. La
preghiera sarà recitata in Piazza San Pietro dall’arcivescovo Leonardo Sandri –
Al termine il Papa saluterà e benedirà i fedeli.
I Messaggi di Giovanni Paolo II ai partecipanti al
Corso sul Foro interno organizzato dal Tribunale della Penitenzeria Apostolica
e al Capitolo Generale dei Chierici Mariani.
Libano: l’inviato dell’Onu in missione a Beirut e a
Damasco per concordare un preciso piano di ritiro delle truppe siriane. Iraq:
soldati e civili vittime di quotidiane violenze, otto persone uccise in diversi
attacchi della guerriglia.
Nelle vaticane, lo “stupore eucaristico” nella
dottrina del servo di Dio padre Giocondo Pio Logana e le Lettere pastorali dei
Vescovi italiani.
Nelle estere, nucleare: sulla “questione
iraniana” gli Usa accettano la linea europea di incentivi a Teheran.
Immigrazione: venti morti nel naufragio di un battello haitiano. Medio Oriente:
la missione del Ministro degli esteri tedesco Joschka Fisher. Terrorismo: la
conferenza a Madrid ribadisce l’indispensabilità dell’azione multilaterale nel
rispetto dei diritti civili; in Gran Bretagna approvata una nuova legge anti
terrorismo.
Nella pagina culturale,
l’Elzeviro di Mario Gabriele Giordano: “Una tassa sulla bellezza” e un articolo
di Mario Pendinelli sui novant’anni di Gaetano Afeltra, “un Toscanini del
giornalismo”.
Nelle pagine italiane, in primo
piano il tema della competitività. A seguire, i temi del maltempo e delle riforme:
Calipari: Con la Santa Messa di suffragio in Cattedrale Reggio Calabria ricorda
l’estremo sacrificio dell’eroico cittadino; l’inchiesta sulla tragedia:
ritrovati a Baghdad i tre satellitari smarriti.
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12
marzo 2005
SILENZIO E PREGHIERA NEL
COMMENTO DI MONS. COSMO RUPPI
DOPO L’ARRESTO DI DON CESARE LODESERTO, ANNUNCIATO
QUESTA MATTINA
- Con noi il presule e padre Federico Lombardi -
E' stato
arrestato con l'accusa di sequestro di persona don Cesare Lodeserto direttore
del centro di permanenza temporanea Regina Pacis di San Foca a Melendugno
(Lecce) che dipende dalla curia di Lecce. Nei giorni scorsi, su disposizione
della procura di Lecce i carabinieri avevano compiuto perquisizioni nel centro
e acquisito varia documentazione. Don Cesare Lodeserto è stato arrestato a
Mantova dove esiste un altro centro gemello del Regina Pacis. Il sacerdote - a
quanto si è saputo - è stato rinchiuso in carcere a Verona. L'accusa nei suoi
confronti è di sequestro di persona e abuso dei mezzi di correzione. L'arresto
è stato fatto in esecuzione di una ordinanza emessa dal gip del Tribunale di
Lecce, Enzo Taurino, su richiesta dei pubblici ministeri salentini Carolina
Elia ed Imerio Tramis. A quanto si è saputo, gli inquirenti avrebbero tra
l'altro accertato che un sms di minaccia giunto nei mesi scorsi a don Cesare
Lodeserto era stato inviato da lui stesso da un'altra utenza telefonica. Ma
ascoltiamo, nell’intervista di Stefano Lescinski, qual è stata la reazione del
vescovo di Lecce, mons. Cosmo Ruppi:
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R. – La mia prima reazione è stata silenzio e
preghiera. Appena avuta la notizia sono andato a pregare. Ho pregato tutta la
notte chiedendo al Signore la grazia della serenità per un sacerdote eroico che
è un testimone della carità noto non solo in Italia ma anche all’estero.
D. – Eccellenza, come mai, secondo lei, una misura
così dura, così severa come la carcerazione?
R. – Non conosciamo le motivazioni e quindi non possiamo
pronunciarci. Speriamo che si vada subito all’interrogatorio in modo da poter
sapere quali sono i capi d’imputazione e capire anche da dove può venire questa
imputazione.
D. -
Qual è il suo auspicio?
R. – Il mio auspicio è quello che sia accertata la
verità quanto prima possibile per la dignità della persona, per la Chiesa e
anche per tutto il volontariato cattolico.
D. –
Secondo lei, don Cesare è un prete scomodo nella zona?
R.
– Non c’è dubbio che è stato scomodo ad
alcune forze politiche bene individuate. Certamente la sua azione di carità non
è stata sempre condivisa da tutti, ma ha sempre operato in nome della Chiesa.
Ci sono state delle forze politiche e anche non politiche estreme, che non
hanno mancato di far sentire il loro peso.
*********
In relazione all’arresto di don Cesare Lodeserto,
interviene anche il nostro direttore dei programmi, padre Federico Lombardi:
**********
La Direzione e le redazioni
della Radio Vaticana che molte volte hanno invitato Don Cesare Lodeserto a
parlare ai nostri microfoni dei problemi più impegnativi relativi
all’immigrazione, ai rifugiati e allo sfruttamento delle persone umane, e che
hanno sempre apprezzato e sostenuto cordialmente il suo impegno su una
frontiera difficilissima, vogliono rinnovargli in questa circostanza la loro
stima, la loro fiducia che la situazione venga presto del tutto chiarita e dire
il loro auspicio che egli possa riprendere al più presto il suo prezioso e
coraggioso servizio.
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“MEMORI DEL MIRACOLO EUCARISTICO DELL’OSTIA
INCARNATA”: È IL TITOLO
DELLA MANIFESTAZIONE CHE SI SVOLGERÀ DOMANI AD
ALATRI PER RICORDARE
UNO TRA I PIÙ ANTICHI PRODIGI EUCARISTICI,
STORICAMENTE DOCUMENTATI
- Intervista con don Domenico Pompili -
“Memori
del Miracolo eucaristico dell’Ostia Incarnata”: è il titolo della
manifestazione che si svolgerà domani ad Alatri per ricordare uno tra i più
antichi prodigi eucaristici, storicamente documentati, cui questa cittadina
della Ciociaria ha fatto da cornice nel lontano 1228. Parliamo del “Miracolo
alatrino” che in questo anno dedicato all’Eucaristia assume un significato
particolare. Al microfono di Sabina Alivernini ascoltiamo don Domenico Pompili,
parroco della Basilica di San Paolo di Alatri, dove è custodita la reliquia
dell’Ostia consacrata:
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R. – Il miracolo di Alatri fa riferimento ad una
giovane che, suggestionata da una maga, al momento della comunione conserva la
particola consacrata per darla a questa donna che probabilmente avrebbe fatto qualche
sortilegio. Ma questa ragazza dopo tre giorni scopre che il pezzo di pane
consacrato si è trasformato in un pezzo di carne. Lo racconta Gregorio IX in
una sua Bolla intitolata “Mandatum” e datata 13 marzo 1228. Gregorio IX è un
Papa molto rigoroso nei riguardi delle false reliquie. Invece, in questo caso
legge questo evento sacrilego come un’occasione provvidenziale per riscoprire
la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia.
D. – Che significato assume oggi
il miracolo di Alatri?
R. – In questo
anno dedicato all’Eucaristia è un’occasione preziosa per riscoprire il centro
della fede cattolica che fa dell’Eucaristia non un simbolo del passato ma
piuttosto una memoria viva e palpitante. Per noi l’Eucaristia rappresenta la
compagnia di Gesù che resta inalterata insieme con noi.
D. – Cosa può insegnare alla
gente questo evento prodigioso?
R. – La fede
non è mai una via di uscita dalla vita, ma è piuttosto un modo per starci
dentro con un animo e con uno spirito diverso. Per quello che riguarda la città
di Alatri è una memoria che si conserva gelosamente perché ha a che fare con
una parte della sua storia molto antica e perciò diventa anche un’occasione per
riscoprire le proprie antiche radici cristiane.
D. – Quali sono le celebrazioni previste ad Alatri per
festeggiare questa ricorrenza?
R. - Al mattino
ci sarà la celebrazione dell’Eucaristia insieme con il vescovo. Poi nel
pomeriggio ci sarà una rassegna di musica sacra che vedrà la partecipazione dei
cori di alcune delle città italiane che conservano come Alatri un miracolo
eucaristico, in particolare, le città di Siena, Bolsena e Lanciano.
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ACQUISTARE UOVA DI PASQUA DANDO UN CONTRIBUTO PER
LA RICERCA CONTRO
LE
LEUCEMIE, I LINFOMI E IL MIELOMA: E’ L’INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE AIL,
RIPROPOSTA
IERI, OGGI E DOMANI, IN 2800 PIAZZE ITALIANE
-
Intervista con il dott. Franco Mandelli -
Da
ieri, fino a domani, in 2800 piazze italiane si potranno acquistare, con un
contributo minimo di 10 euro, le uova di Pasqua dell’Associazione AIL. La
manifestazione, arrivata alla sua 12.ma edizione, ha permesso in questi anni di
raccogliere fondi destinati al progetto di assistenza e ricerca contro le
leucemie, i linfomi e il mieloma. Lucia Carbone Sarinelli ha intervistato il
dott. Franco Mandelli, presidente nazionale dell’AIL:
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R. - La
maggioranza delle famiglie italiane hanno un piacere infinito ad aiutare l’AIL
con quest’acquisto. Io sono convinto che un cittadino che vuole comprare
uno, due, tre uova sa che avrà una sorpresa
e questa sorpresa si identifica con la possibilità di far sorridere un malato.
D. - Come verranno impegnati i
fondi raccolti con questa manifestazione?
R. - In ogni provincia i fondi
vengono utilizzati per i pazienti ed i familiari di quella provincia, per le
loro necessità, che possono essere: dare un contributo per una particolare
ricerca, oppure potenziare l’assistenza a domicilio … tante altre piccole cose
che, però, gestite dai nostri meravigliosi volontari diventano tutte cose molto
belle. Faccio un altro esempio: si può aiutare un paziente che è dovuto
rimanere a casa per assistere un proprio familiare e perde lo stipendio, oppure
dare una borsa di studio ad un giovane che deve andare all’estero o in un’altra
città italiana per impadronirsi di una tecnica di ricerca particolare …
D. - A che punto è arrivata la
ricerca?
R. - La ricerca è in un
momento molto buono. Ci sono molti nuovi farmaci sia per le leucemie che per i
linfomi che per i mielomi, che sono a disposizione anche in Italia. Questi
nuovi farmaci, che hanno la caratteristica di colpire soprattutto le cellule
malate, stanno migliorando enormemente i risultati anche per malattie i cui
risultati erano più modesti.
D. – Quali sono i futuri
obiettivi della ricerca?
R. – Sono quelli di
migliorare sempre di più l’attività del farmaco, di migliorare anche il tipo e
la qualità dei trapianti di cellule staminali e di migliorare anche
l’assistenza al malato. Questo è un diritto per il malato, un dovere per le
equipe che curano i malati e fra questi diritti e doveri fanno da ponte i
volontari.
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VINCITORE DEL PREMIO “STANLEY KRAMER” SU CINEMA E
DIRITTI UMANI,
È USCITO IERI SUGLI SCHERMI ITALIANI “HOTEL
RWANDA. UNA STORIA VERA”
Vincitore
del premio “Stanley Kramer” su cinema e diritti umani, è uscito ieri sugli
schermi italiani “Hotel Rwanda. Una storia vera”, che ha ottenuto anche il
patrocinio di Amnesty International. Il film ci riporta ai giorni del genocidio
rwandese e racconta un episodio realmente accaduto nel mezzo di questa immane
tragedia. Il servizio di Luca Pellegrini:
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Quando il cinema ha il coraggio
di affrontare la storia, quella feroce, vera, inumana. E quando ci fa conoscere
protagonisti silenziosi capaci di dimostrare come, in mezzo alla morte e al
sangue, può esistere ancora la parte buona dell’uomo. Cento sono stati i giorni
del genocidio in Rwanda, nell’aprile del 1994, quando hutu e tutsi
precipitarono nel vortice della follia massacrando innocenti e causando
centinaia di migliaia di morti. E 1268 sono state le vite salvate da Paul
Rusesabagina, un eroe silenzioso che riuscì a nascondere donne, vecchi e
bambini terrorizzati nell’Hotel Milles Collines a Kigali, del quale era stimato
direttore. Scritto e diretto da Terry George, che si è avvalso del contributo
del documentarista Keir Person e dello stesso Rusesabagina, testimone oculare, Hotel
Rwanda si concentra sulla dolorosa angoscia prodotta dall’eco dei fatti che
dilagano al di fuori delle mura di cinta dell’hotel. Interpretato dai bravissimi
Don Cheadle e Sophie Okenodo (la moglie di Paul), il film è un toccante
documento che pone molte domande alla nostra coscienza, perché ancora oggi non
riusciamo davvero a comprendere ciò che accadde in quella primavera di morte
del 1994. Lo chiediamo a Padre Giulio Albanese, giornalista africanista e
fondatore della Misna:
“Sarebbe forse
più corretto chiedere cos’è successo negli anni a seguire, perché, in effetti,
il genocidio si è diffuso a macchia d’olio nel vicino Congo. Certamente il
genocidio rwandese è iniziato il 5-6 aprile del ’94. In sostanza, la grande
lezione che dovremmo trarre da questa triste vicenda è che non ci sono da una
parte i buoni e dall’altra i cattivi. Tutti hanno le loro grandi
responsabilità. Vi è stata una tendenza, da parte della Stampa occidentale, a
fare degli hutu una sorta di capro espiatorio, come se tutte le nefandezze
fossero state compiute da questa etnia. Non credo sia giusto, non credo sia
corretto. Molte delle responsabilità ricadono anche sull’attuale classe
dirigente ed è per questo che credo dovremmo smettere d’essere manichei, di
dividere lo scenario tra cowboy ed indiani. La grande lezione che ci viene da
questa pagina di storia africana è che, purtroppo, quando vi sono interessi,
legati soprattutto al ‘dio denaro’, questi sono i risultati, se non prevale il
buon senso e la ragione e soprattutto la politica …”
**********
Domani,
13 marzo, quinta Domenica di Quaresima, la liturgia ci presenta il racconto della
risurrezione di Lazzaro. Quando Gesù giunge nel villaggio di Betania, Lazzaro è
già da quattro giorni nel sepolcro ma la sorella Marta ribadisce la sua fede
nel Maestro. Gesù le dice:
“Io sono la
risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e
crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?”.
Marta gli risponde: “Sì, o
Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel
mondo”. Gesù incontra poi l’altra sorella di Lazzaro, Maria, e si commuove fino
a piangere. Quindi compie il miracolo della risurrezione di Lazzaro e molti
giudei credono in lui.
Su questo brano evangelico
ascoltiamo il commento del teologo gesuita, padre Marko Ivan Rupnik:
**********
Anche gli amici di Cristo si
ammalano e muoiono. Marta e Maria, con tutto il loro amore, non sono riuscite a
trattenere l’amico Lazzaro in vita come se il loro amore non bastasse. Perciò
confessano davanti a Cristo che solo la sua presenza avrebbe salvato l’amico.
Cristo risponde alle sorelle che è lui la resurrezione e la vita. La fede in
Cristo significa quella relazione forte tramite la quale si è sempre
contemporanei a Cristo, si è sempre alla sua presenza. E questa presenza non
viene meno neanche nell’ora della
nostra morte perché anche lì ci aspetta Lui, ma vivente. Marta ammette con
gioia che è proprio Lui che doveva venire in questo mondo, mondo delle tenebre
e della morte, dell’infranto e del ferito per affermare che gli amici di
Cristo, anche se muoiono vivono. Marta e Maria testimoniano che è l’amore per
Cristo a far loro riavere l’amico Lazzaro. In Gesù Cristo il nostro amore
diventa taumaturgico, vince la morte.
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12
marzo 2005
E’ INAMMISSIBILE
ELIMINARE UN ESSERE UMANO PER UTILIZZARNE IL CORPO
O PARTI DI ESSO. LA FERMA
CONDANNA DELLA CONFERENZA EPISCOPALE
BRASILIANA DINANZI
ALL’APPROVAZIONE DELLA LEGGE DI BIOSICUREZZA
BRASILIA.
= L’approvazione della legge di Biosicurezza “non cambia la visione che la
Chiesa ha della dignità della vita umana, in tutti gli stadi del suo sviluppo”.
E’ quanto ha sottolineato, nei giorni scorsi, il cardinal Geraldo Majella
Agnelo, arcivescovo di Salvador da Bahia e presidente della Conferenza Episcopale
Brasiliana (CNBB). Il testo, approvato il 3 marzo dal Congresso di Brasilia,
autorizza la realizzazione della ricerca con cellule staminali embrionali,
vietando la clonazione umana e la produzione di embrioni per ricavarne cellule
staminali a scopo terapeutico. La ricerca sulle cellule staminali potrà
realizzarsi soltanto con embrioni congelati per almeno tre anni, se il loro
impianto è impraticabile e se c’è l’approvazione dei genitori biologici. “La
vita umana ha un valore sacro ed è inviolabile”: ha dichiarato alla stampa
locale il porporato, aggiungendo che “quando si ammettono eccezioni a questa
regola la vita umana passa ad essere considerata un bene del quale si può
disporre”, “potendo essere negoziata, ferita, distrutta, in base agli interessi
dominanti”. Criticando il modo superficiale e poco chiaro con cui è stato
condotto il dibattito sulla questione, l’arcivescovo di Salvador da Bahia ha
evidenziato come questa scelta “non solo avrà come conseguenza la distruzione
di una gran quantità di vite umane allo stadio iniziale, quando sono più
indifese e vulnerabili, ma creerà anche una mentalità che si diffonderà e
penetrerà nel quotidiano”. La Chiesa - ha aggiunto il presidente della CNBB -
“ha grande stima per la ricerca scientifica e guarda con molta speranza ai
contributi che da essa potranno venire per alleviare le sofferenze e migliorare
la qualità della vita di molte persone”. “In questo senso – ha continuato –
sono benvenute le ricerche sulle cellule staminali adulte, essendo già molti
gli articoli scientifici che ne dimostrano gli effetti guaritivi”. Nonostante tutto, “è necessaria molta
cautela” quando ci si muove in campi “non sufficientemente esplorati e,
soprattutto, quando è in gioco la possibilità di ferire la dignità umana, con
gravi ripercussioni nella formazione della mentalità, soprattutto delle nuove
generazioni”. “E’ inammissibile – ha concluso il cardinale Agnelo – eliminare
un essere umano per approfittare del suo corpo o di parte di esso”. (B.C.)
LA
CHIESA IN INDIA LAVORA CON IMPEGNO TRA I POVERI E GLI EMARGINATI,
EPPURE SOVENTE E’ NEL MIRINO
DELL’ESTREMISMO. UNA DELEGAZIONE
CRISTIANA, GUIDATA
DALL’ARCIVESCOVO DI NEW DELHI, HA INCONTRATO
IL PRIMO MINISTRO PER CHIEDERE
LA FINE DELLE VIOLENZE
NEW
DELHI. = Occorre mettere fine alle violenze commesse contro la Chiesa e i suoi
componenti in India. E’ quanto ha chiesto una delegazione guidata
dall’arcivescovo di New Delhi, mons. Vincent Michael Concessao, al primo
ministro, Manmohan Singh. Ricordando gli abusi compiuti di recente contro i
cristiani in varie parti del Paese, il presule ha sottolineato che la sua
comunità è da sempre impegnata negli aiuti ai poveri e agli emarginati, ma
queste attività non sono tenute in adeguato conto e, al contrario, sono spesso
erroneamente scambiate per strumenti di conversione religiosa. Rispondendo alla
delegazione - riferisce l’agenzia Misna - il premier si è detto “impegnato a
salvaguardare il carattere laico della nazione”. Singh ha poi assicurato che il
suo governo non permetterà violazioni della giustizia e garantirà sicurezza
alle minoranze. Il primo ministro ha, inoltre, manifestato il suo apprezzamento
per il contributo dei cristiani al progresso della nazione, incoraggiando tutti
a proseguire nel cammino per la realizzazione di una società migliore. Tra le
violenze commesse recentemente contro la minoranza cristiana in India, che
conta in tutto circa 20 milioni di fedeli, ricordiamo l’omicidio di padre Job
Chitalapally in Kerala; del pastore Narayan in Karnataka; l’attacco contro
seminari a Thiruvalla e le aggressioni contro le Missionarie della Carità di
Madre Teresa in Kerala. La comunità cristiana in India, comunque, ha accolto
con soddisfazione l’annuncio del Governo dell’Unione di pubblicare un “Libro
Bianco sulle minoranze religiose”. Il testo comprende un’analisi globale sulla
situazione delle comunità religiose nella grande nazione indiana, offre un
quadro complessivo delle principali problematiche sociali, politiche e
religiose che toccano le minoranze ed è mirato a trovare forme di intervento e
soluzioni plausibili per fermare la violenza intercomunitaria. (B.C.)
IL GOVERNO DEVE SUBITO
RIVEDERE LA POLITICA DEL CONTROLLO DELLE
NASCITE IN CINA. L’APPELLO DELL’ASSOCIAZIONE PER
LA PIANIFICAZIONE
FAMILIARE, CHE ANNUNCIA UN TASSO DI NATALITA’ PARI
A ZERO NEL 2040
PECHINO. = La politica del figlio unico in Cina
resta una drammatica realtà, alla quale bisogna trovare con urgenza una
soluzione. A lanciare nuovamente l’allarme contro il controllo delle nascite
nel Paese è stato Li Honggui, vice presidente dell’Associazione per la
pianificazione familiare, sottolineando che nel 2040, secondo le previsioni, il
tasso di crescita della popolazione cinese sarà pari a zero. Li Honggui -
riferisce l’agenzia Asianews - ha spiegato che il tasso di natalità zero,
sconvolgerà la struttura sociale. “La Cina diverrà una nazione di persone
anziane – ha detto – e i vecchi saranno più del 12 per cento della popolazione
totale. Questo significa che vi dovranno essere cambiamenti nelle politiche
sociali”. Il governo, quindi, dovrà rivedere la politica sul controllo delle
nascite per prevenire un disastroso declino sociale. Secondo le
statistiche, il declino della popolazione sarà preceduto da almeno 40 anni di
crescita, con un picco nel 2040 pari a 1 miliardo e 500 milioni di
abitanti. La crescita annua per i prossimi 30 anni oscillerà fra gli 8 e i
10 milioni l’anno. Lo scorso 5 marzo, tuttavia, parlando all’Assemblea
nazionale del popolo, il primo ministro, Wen Jiabao, ha ribadito l’impegno del
governo a non modificare lo stato delle cose su questo fronte. (B.C.)
UN GIORNO ALL’INSEGNA DELLA SPERANZA PER I BAMBINI DI STRADA
DELLA
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO. INDETTA UNA GIORNATA DI INCONTRI
E DIBATTITI PER I QUASI 40.000 PICCOLI
ABBANDONATI DEL PAESE
KINSHASA. = “Il Congo, un luogo di
speranza per i bambini”. E’ questo il tema della prima giornata dedicata ai
bambini di Kinshasa senza casa né famiglia, che si svolge oggi in Congo. Sono previste
diverse iniziative: dibattiti, raccolte di fondi e incontri, cui parteciperanno
organizzazioni che si occupano dei bambini di strada, autorità e membri della
Chiesa. Nello stadio Tata Raphaёl, si svolgerà anche una messa. I bambini
senza dimora nella Repubblica Democratica del Congo sono tra i 30.000 e i
40.000. Pensando a questi piccoli abbandonati, recentemente è stato organizzato
un laboratorio diocesano nella capitale, al fine di studiare alcune iniziative
per migliorare la loro esistenza. Il missionario dei Servi della Carità Guido
Matarrese ha sottolineato all’agenzia Misna che due “sono i grossi problemi che
coinvolgono questi bambini: la crisi della famiglia e la recrudescenza delle
accuse di stregoneria contro i bambini”. Il missionario, che si trova da 10
anni a Kinshasa, si occupa in particolare dell’educazione dei minori disagiati
e del loro reinserimento nella società. (M.V.S.)
GLI OBLATI DI MARIA IMMACOLATA
IMPEGNATI NELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
IN ROMANIA. L’OBIETTIVO E’ QUELLO DI ENTRARE IN
CONTATTO CON LA POPOLAZIONE
NEI LUOGHI DI VITA E DI LAVORO PER ANNUNCIARE LA
PAROLA DI DIO
BUCAREST.
= Quattro Oblati di Maria Immacolata (OMI) riceveranno domani a Bucarest,
dall’arcivescovo Ioan Robu, la croce ed il mandato missionario. I quattro, che
si trovano in Romania dal 1998, svolgeranno la missione popolare dal 13 al 20
marzo prossimi, nella parrocchia di
San Giovanni da Capestrano, che si trova a Tirgu Jiu. L’obiettivo
dell’iniziativa è quello di raggiungere le famiglie della parrocchia nei loro
luoghi e durante le loro attività: abitazioni, scuola, lavoro. La missione
prevede anche la preghiera del mattino per i giovani, la celebrazione del
sacramento della Riconciliazione e la liturgia Eucaristica. In molte parrocchie
della Romania viene celebrata la tradizionale “missione quaresimale”. In questo
anno, che la diocesi di Bucarest ha dedicato all’Eucaristia ed alla famiglia,
don Petru Husariu, parroco della parrocchia San Giovanni da Capestrano, ha
voluto programmare una “missione popolare”, proprio per rinnovare il tessuto
della propria comunità, che conta attualmente 70.000 abitanti. I missionari OMI
sono stati fondati da Sant’Eugenio de Mazenod per la predicazione delle
missioni e per contribuire ad una nuova evangelizzazione. Essi intendono
portare alla popolazione il messaggio di Dio, confrontarsi con essa ed entrare
in uno spirito di condivisione. (M.V.S.)
OLTRE
60 ICONE PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO IN MOSTRA A HONG KONG.
LA RASSEGNA HA PERMESSO AI VISITATORI DI MEDITARE
SUI MISTERI DELLA FEDE
HONG KONG. = Grande successo di pubblico ad Hong
Kong per la mostra “Ritratto della Teologia”. Grazie alle numerose icone
esposte i visitatori si sono potuti immergere in una “catechesi dipinta”, in un
viaggio mistico verso il trascendente, che schiude la mente dell’uomo al
mistero di Dio. Durante le due settimane d’esposizione, dal 18 febbraio a 4
marzo scorsi, cristiani e non hanno potuto godere della visione di oltre 60
capolavori artistici della pittura religiosa ortodossa, provenienti da tutto il
mondo, in modo particolare da Grecia, Romania, India e Indonesia. Secondo
quanto riferisce il Kong Ko Bao (il bollettino diocesano in versione cinese), i
visitatori hanno riconosciuto il grande significato spirituale ed ecumenico
della mostra, oltre al grande valore artistico delle opere esposte.
All’inaugurazione della rassegna - riferisce l’agenzia Fides - le autorità
religiose presenti, fra i quali il cattolico mons. Joseph Zen Ze-kiun, vescovo
di Hong Kong, nonché vescovi protestanti e ortodossi, hanno rilevato il senso
spirituale dell’iniziativa, sottolineandone il valore teologico, ecumenico e
artistico. (B.C.)
PREMIAZIONE OGGI A ROMA PER I
VINCITORI DEL CONCORSO ARTISTICO
INDETTO PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’
DI COLONIA.
“SIAMO VENUTI AD ADORARLO”: TEMA DELL’INIZIATIVA,
INDETTA
DAL SERVIZIO NAZIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE
DELLA CEI
ROMA. = Si svolgerà questo pomeriggio a Roma, presso la “Galleria La Pigna”, la premiazione del concorso artistico indetto in
preparazione alla XX Giornata Mondiale della Gioventù, a Colonia, in Germania,
nell’agosto del 2005. L’iniziativa, riservata ai giovani e divisa in tre
sezioni, pittura, grafica, fotografia, è stata promossa dal Servizio Nazionale
per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana, in
collaborazione con l’Unione Cattolica Artisti Italiani (UCAI). Il tema del
concorso, “Siamo venuti per adorarlo”, richiama l’adorazione dei Magi,
con possibilità di collegamento a diversi sottotemi: il viaggio, l’incontro, la
contemplazione, la stella, la ricerca, il mistero, la condivisione e la
conversione. Le opere pervenute sono state esaminate da una commissione
composta dal responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile,
dal presidente Nazionale dell’UCAI, dal presidente della Sezione UCAI di Roma,
da due qualificati critici d’arte e da tre giovani nominati dal direttore del
Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile. Le quarantasette opere
selezionate dalla Commissione verranno esposte in diverse città italiane,
insieme con quelle di altri giovani artisti, invitati a partecipare fuori
concorso. Le opere in
esposizione sono visibili a partire da oggi anche sul sito www.gmg2005.it. (B.C.)
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12
marzo 2005
- A cura
di Amedeo Lomonaco -
La Siria si impegna a ritirare completamente le proprie truppe ed
i servizi segreti dal Libano. Il ritiro avverrà in due tappe: la prima vedrà il
ridispiegamento delle forze militari e dei servizi di informazione siriani
verso la valle della Bekaa, nell’est del Libano entro la fine di marzo. La
seconda condurrà ad un ritiro completo di tutto il personale siriano. Sono
alcuni dei dettagli precisati in un comunicato dell’ONU. Il servizio di
Francesca Fraccaroli:
**********
L’impegno della Siria per un
ritiro completo dal Libano è stato confermato con un comunicato dell’inviato
delle Nazioni Unite, Terry Larsen, che stamani ha incontrato il presidente
siriano, Assad ad Aleppo. Larsen informerà il segretario generale dell’ONU,
Kofi Annan, del calendario riguardante l’arretramento dei soldati siriani.
L’opposizione libanese, che nelle scorse settimane era scesa in piazza per
chiedere la piena indipendenza del Paese, non ha ancora reso nota la propria
reazione. Al momento, restano confermate le manifestazioni di protesta, in
particolare quelle di lunedì prossimo.
Si terranno ad un mese dall’attentato in cui è rimasto ucciso l’ex
premier Rafik Hariri. Intanto domani scenderanno in piazza, nel sud del Paese,
anche i pro siriani. Sul piano politico, l’impegno dato da Assad potrebbe
favorire il tentativo del premier, Omar Karame, di formare un governo di ampia
coalizione con all’interno anche le forze dell’opposizione.
Da Beirut, per la Radio
Vaticana, Francesca Fraccaroli.
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In Medio Oriente il principale movimento islamico palestinese,
Hamas, ha annunciato che parteciperà per la prima volta alle elezioni
legislative previste il prossimo 17 luglio nei Territori. Nel 1996 Hamas ha
boicottato le elezioni del Consiglio legislativo e le presidenziali. Il
movimento fondamentalista ha partecipato, invece, alle recenti elezioni
municipali conquistando il 30 per cento dei seggi in Cisgiordania e riportando una netta vittoria nella striscia di Gaza.
In Iraq quattro civili sono morti in seguito a nuovi episodi di
violenza. L’autista di un camion è rimasto ucciso per l’esplosione di una bomba
nei pressi di Baiji. A Tikrit sono state assassinate altre due persone e nei
pressi del fiume Tigri è stato rinvenuto il cadavere di un uomo. Il commando
militare americano ha reso noto che un soldato statunitense è stato ucciso ieri
nella turbolenta provincia di Al Anbar. Un membro del Consiglio degli ulema è
stato arrestato dalle forze governative nel corso di rastrellamenti nei pressi
di Baquba, una delle roccaforti della guerriglia sunnita.
L’Iran ha
respinto l’offerta degli Stati Uniti in materia di nucleare: Washington si era
impegnata a facilitare l’ingresso di Teheran nel WTO e l’acquisto iraniano di
parti di ricambio per aerei civili, se la Repubblica islamica avesse rinunciato
ai processi di arricchimento dell’uranio. Ed anche nelle trattative con
l’Unione Europea rimangono ambiguità, come conferma Alberto Zanconato,
corrispondente dell’Ansa da Teheran, intervistato da Andrea Sarubbi:
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R. - Le ambiguità riguardano soprattutto il punto centrale
delle trattative su cui c’è stato, si può dire, un equivoco fin dall’inizio,
cioè fin da quando in novembre Teheran ha accettato di sospendere
l’arricchimento dell’uranio. L’intento degli europei è quello di arrivare a
convincere l’Iran ad abbandonare, definitivamente, questa tecnologia. Ma il
governo di Teheran non ha mai fatto mistero del fatto che si trattasse soltanto
di una sospensione e che intende riprendere le attività per l’arricchimento
dell’uranio.
D.
– E perché invece questo rifiuto così netto da parte dell’Iran verso le offerte
degli Stati Uniti?
R. - Per l’Iran portare avanti
il suo programma nucleare è un obiettivo strategico che va ben al di là
dell’importanza di parti di ricambio per gli aerei o dell’entrata
nell’Organizzazione Mondiale per il commercio.
D. – Vista così la situazione
sembra molto simile a quella della Corea del Nord e quindi molto difficile da
risolvere …
R. – Sì, è una situazione molto
difficile. Lo sottolineano sia gli europei sia gli iraniani anche se c’è un
certo ottimismo. Ma questo ottimismo sembra solo formale. Gli europei si sono
impegnati ad appoggiare le richieste degli Stati Uniti che vorrebbero mandare
l’Iran al Consiglio di sicurezza dell’ONU per eventuali sanzioni. Però si è già
visto come hanno funzionato le sanzioni e l’isolamento di un Paese come la
Corea del Nord che, nonostante questi provvedimenti, è arrivato a possedere la
bomba atomica.
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Il governo cinese ha accettato le dimissioni del governatore di
Hong Kong, Tung Chee-hwa, e ha nominato Donald Tsang come nuovo capo
dell’esecutivo. Ufficialmente Tung ha rinunciato all’incarico per motivi
di salute. Ma gli osservatori internazionali avevano denunciato pressioni
proprio da parte di Pechino che riteneva l’ormai ex capo del governo locale
inadeguato a fronteggiare il crescente dissenso popolare. Negli ultimi mesi,
infatti, si sono susseguite ad Hong Kong diverse manifestazioni in favore della
democrazia.
Lo Stato indiano del
Gujarat rivive oggi la storica “marcia
del sale”, intrapresa da Gandhi esattamente 75 anni fa, in segno di protesta
contro il protezionismo britannico sulla produzione di sale in India. A percorrere i primi cinque chilometri del
tragitto, è stata la presidente del partito del Congresso, Sonia Gandhi. Da New
Delhi, Maria Grazia Coggiola:
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Esattamente come 75 anni fa un lungo corteo di attivisti
vestiti di bianco è partito dalla Ashram Sabarmati, il villaggio del Mahatma ad Ahmedabad, oggi trasformato
in un museo. Allora erano in 78, oggi sono stati un migliaio, tra cui molti
stranieri venuti da tutto il mondo, per ricordare quello che è stato uno dei
più importanti atti di disobbedienza civili che hanno portato poi alla
disgregazione del dominio coloniale inglese. Sonia Gandhi, leader del
Congresso, il partito che ha raccolto l’eredità del Mahatma, ha percorso i
primi cinque chilometri della marcia che si concluderà tra 24 giorni sul mare,
nel villaggio costiero di Dandi. L’evento è stato organizzato da uno dei
pronipoti, Tushar Gandhi, ed è stato celebrato anche in Sudafrica, a Durban,
dove Gandhi iniziò la sua carriera di apostolo della non violenza ed anche in
altre 15 città del mondo. La marcia del sale del 12 marzo 1930 simboleggiò il rifiuto
degli indiani a pagare la tassa sul sale,
una delle più inique imposte inglesi, perché colpiva soprattutto i ceti
più poveri.
Da New Delhi, per la Radio
Vaticana, Maria Grazia Coggiola.
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Il ministero degli Esteri di Mosca ha criticato la reazione
di alcuni media occidentali all’assassinio del leader indipedentista ceceno,
Aslan Maskhadov, ucciso lo scorso 8
marzo durante un’operazione condotta da forze speciali russe. Il vice ministro Fedotov ha anche messo in guardia i governi
europei e quello americano dal riproporre risoluzioni critiche sulla Cecenia.
La richiesta di una mozione di condanna per Mosca potrebbe essere avanzata
durante la sessione annuale della Commissione per i diritti umani dell’ONU, in
programma la prossima settimana a Ginevra.
In Algeria,
due poliziotti e due fondamentalisti sono rimasti uccisi in scontri scoppiati
tra forze di sicurezza ed estremisti. Lo riferisce il quotidiano algerino ‘El
Khabar’ precisando che i combattimenti sono avvenuti giovedì scorso. I due agenti
sono morti nei pressi della città di Buira durante un attacco condotto da un
commando fondamentalista contro un
posto di blocco della polizia. I due estremisti sono rimasti uccisi durante un conflitto a fuoco
con una pattuglia dell’esercito algerino nella regione di Bumerdes.
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